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Cosulich dinastia adriatica di Sergio de Luyk

Venerdì 13 febbraio 2009 (data scaramantica o infrazione delle antiche superstizioni lussignane?) è stato presentato il libro catalogo Cosulich dinastia adriatica redatto in occasione dell’omonima Mostra inaugurata il 4 ottobre 2008 presso il Museo del Mare di Trieste. Alla presenza di un folto ed interessato pubblico, l’Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Massimo Greco, ha introdotto l’Autore del libro, prof. Giulio Mellinato, ed il prof. Giulio Sapelli, ordinario di Storia dell’Economia dell’Università di Milano che ha svolto un ampio ed articolato intervento sul testo del Mellinato e su quanto ha significato la famiglia Cosulich nell’economia marittima Triestina e, più in generale, italiana. La presentazione è stata conclusa dagli interventi dell’ing. Andrea Cosulich, Vice presidente della Fratelli Cosulich S.p.A., e del dott. Sergio Dolce, Direttore del Museo del Mare, che ha offerto all’illustre ospite alcuni volumi editi dal Comune di Trieste. In un excursus dialettico di poco meno di un’ora, Sapelli è riuscito ad affrescare, in modo assai vivace, le relazioni sociali ed economiche che hanno determinato la storia di Trieste e delle nostre terre dalla fine dell’800 ad oggi e come, in queste dinamiche, si siano inserite in maniera determinante alcune grandi Famiglie-Imprese, quale la famiglia Cosulich. Di questa grande dinastia, iniziata con Antonio Felice Cosulich nella prima metà dell’800, è stata ricordata la capacità di “fare impresa” all’interno della

- numerosissima - famiglia stessa sin dall’inizio, seguendo rigidi criteri meritocratici. Al successo imprenditoriale basato sulla competenza, sulla professionalità, sul “saper fare” pur mantenendo un basso

Foto di famiglia: Callisto Cosulich con la moglie Maria Elisabetta Zar con 13 figli (nati 20); da sinistra in piedi: Teresa, Oscar, Augusto, Maria, Callisto, Antonio Nicolò e Ulisse; i piccoli da sinistra seduti: Guido col cerchio, Giuseppe, Emma; al centro Giovanni, Alberto sulle ginocchia della mamma; l’ultima figlia Dora non era ancora nata

profilo, il Sapelli ha ironicamente contrapposto la cultura odierna basata sull’apparire, sugli aspetti esteriori di certa economia e certa cultura, più fondate su “powerpoint” e sull’immagine che su una salda base professionale.


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