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Lussino
Le passere lussignane di Doretta Martinoli Abbiamo pensato di inserire nel nostro giornale uno Marino Piccini e come equipaggio i fratelli Rudy e Mate spazio che possa raccogliere i nomi delle passere lussi- Stampalia e Peperle Baici; la Violetta, di 5 metri, di gnane che hanno veleggiato e gareggiato in porto a Lus- Giovanni Suttora; la Vipera del cantiere F. Scopinich, sin. Sarebbe bello che ci inviaste i nomi di quelle che la Varuna di Piero Tarabocchia (Violincich) del cantieconoscete, possibilmente anche quelli dei loro proprie- re di Primo Squero, la Sutrio, la Lanzarda, la Scarpetari e le loro na delle avventure. famiglie OvviaStraulino, mente non è la Morena necessario di Ino Hrespiegare glich, la quale tipo di Libellula barca sia la di Antonio “passera Hreglich, lussignana” papà di perché inNeera, nocorreremstra presimo nelle dente onovostre ire. raria, la Ci limitiaFoca dei mo a dire Cosulich, che sono la Paesasuddivise in nella co4 classi: 6 struita da metri fuori Marino La passera Sutrio ormeggiata a Prico sul molo della casa di Giovanni Straulino tutto (coperPiccini Joarchivio Bianca Maria Suttora Peinkhofer ta); 5, 4, 3 vanizza. metri (scoperte). Sono armate con randa a picco e boma Negli anni ’20 – ’30 molte furono le competizioni a fiocco che, talvolta, sporge dallo specchio di poppa in cui rivaleggiarono Mimosa, Primavera, Violetta e anche più di due metri. La chiglia è in legno rastremata Vipera. In particolare, acerrime nemiche erano Primacon maggiore profondità verso poppa. Come sapete, è vera e Violetta. Quando durante la gara si trovavano un’imbarcazione di tipo familiare che serviva per gite, affiancate, si poteva sentire l’equipaggio della prima che per trasporto, per andare a pescare ma, pian piano, è cantava: “Violetta cassetta casson”, a cui replicava stata trasformata in barca da regata ed è stata per anni l’equipaggio della seconda: “Cantè, suffiè, fe quello che rappresentativa dei vari cantieri attivi a Lussino. volè, ma a prua dela Violetta non passè!”. Lo skipper La competizione sportiva era molto sentita e tutti della Violetta era sempre il proprietario Giovanni Sutsi davano da fare pur di vincere: la sera prima della re- tora; più tardi il suo posto in regata venne preso dal figata gli scafi venivano spalmati di bianco d’uovo per glio Alfredo. Anche l’altro suo figlio, Victor, veleggiadiminuire gli attriti e aumentare la velocità. Qualcuno va spesso con questa passera, ma mai in regata: preferianche batteva gli avversari, inserendo sulla chiglia un va usarla per fare gite con gli amici. Il figlio di Alfredo, pezzo di legno di minimo spessore! capitano Claudio Suttora, ricorda che sono esistite anNell’Isola pure i bambini piccoli veleggiavano su che una Violetta II e una Violetta III. Quest’ultima, passerette da 2,90 metri che non pagavano tasse! subito dopo la guerra, quando ormai non apparteneva Ecco alcune passere famose: la Mimosa, passera più alla famiglia Suttora, è stata utilizzata per alcune di 5 metri, emblema del cantiere Marco U. Martinolich, fughe in Italia, ma ha sempre fatto ritorno a Lussino. armatore Eustacchio Tarabocchia, papà di Ivetta Luz- Claudio Suttora ricorda di averla vista ormeggiata a San zatto Fegiz; la Primavera che rappresentava il cantiere Martin nel 1967. di Ottavio Picinich (Jovanizza) e aveva come skipper Il Said era stato costruito da Giovanni Vidulich