Quadrimestre 38 - pagina 63
Joe e Maria Nicolich, Brisbane, 23 gennaio 2012 Cari compaesani lussignani, potrei scrivervi in lingua, ma siccome io mi ritengo un fanatico lussignano sopratutto, scriverò invece nel nostro madre-padre dialetto nostrano. El Foglio de dicembre xe arrivà 10 giorni fa, el ga fatto assai contenta mia moglie Maria; la lo leggi dalla pri ma frase fino all’ultima. Dopo lo passemo al cognà Aldo Vucas che in maggio compirà 92 anni. Lui conosse e se ricorda de persone che xe nei articoli e nelle fotografie. E adesso voio spiegar el mio fanatismo; son scampà de Unie in febbraio 1956 con el passaporto de legno in forma de un guzo. Se trovemo in Australia, adesso xe 51 anni. Cosa che me irrita assai, specialmente le ultime tre volte co iero a Lussin che per le calli non se sente nessun parlar in lussignan. El che vol dir per mio conto, che se noialtri almeno continueremo a praticarlo qua, forse tra un 20 o 30 anni sparirà. In inglese i diria: “Time will tell”, cioè il tempo dirà. Tanti cari saludi da Brisbane dai can guri del Quarnero.
Poi una foto dei sacerdoti Lussignani fatta a Padova nel 1974. In ultimo, el Capitano de Piccolo Cabotaggio, Numero de Matricola 2085, Giovanni Nicolich di Mat teo e di Chiuchich Anna. La Matricola la go mi assieme a diverse altre “carte”. Ricordi preziosi!!!
Silva Luxsich Gellussich, Alberoni, Venezia, 14 febbraio 2012 Vi invio una foto della cara zia Mitzi che ricordo con tanto affetto. Tramite il Foglio ho potuto conoscere la mia tanto cara nipote Riri Gellussich che mi ha inviato le con doglianze per la per dita di mio figlio Ma rio. Ne avevo tre di figli, ora rimangono Sergio e Franco. Ho anni 91 e la mia feli cità è di avere sette nipoti e quattro pronipoti. Le mie preghiere e i miei pensieri sono sempre ri volti alla mia carissima amica Marucci Morin Pogliani. Parlo spesso al telefono con la cara Noyes Piccini Abramic che vive a Lussinpiccolo. Nives Nicolich Antonini, Illinois, 14 febbraio 2012 Guardando le foto nei diversi fascicoli go riconosù tanta gente, specialmente le foto dei fioi in asilo. Ve man do una anche mi ... mi son quela con la bandierina Italia na in alto a destra.
Padova 1974. Da sinistra: Mons. Giulio Vidulich, Don Tullio Giadrossi, Mons. Mario Cosulich, Mons. Giovanni Nicolich, Mons. Giuseppe Stagni da Ustrine
Claudia Sabina Chiggiato, Vittorio Veneto, febbraio 2012 Gentile Signora Giadrossi-Gloria, il tempo è passato da quando ero a Trieste e impa ravo a conoscere la mia metà lussignana, provenivo da Venezia, dove mia madre non aveva più voluto parlare di Lussino. L’ho scoperta da sola nel 1964, ospite a Lussino di Paoletta Vidulich. È stata tutta una sorpresa: i caratteri delle persone e la loro vivacità, la bellezza del mare, i leoni di San Marco. Ma cosa fanno i leoni qui? Questo era Venezia, dove a scuola nessuno proferiva una parola sul grande Golfo. E così ho cominciato ad avere una doppia identità e ha prevalso il Golfo, a Trieste con una passera lussignana e la Dalmazia da scoprire ogni anno. Ora il tempo è passato. Le mani cedono, gli ordini “da prova a puppa” non si sentono più, perché siamo di ventati tutti due sordi.