Lussino 60

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pagina 20 - Quadrimestre 60 - Settembre 2019

Da Lussino all’Egitto in cerca di fortuna Storia della famiglia di Cesare Stuparich e di Maria Cosulich Bruno Sebastiani Possiamo iniziare questa storia dalla semplice, modesta partecipazione di nozze riprodotta in questa pagina: Maria Cosulich Cesare Stuparich oggi sposi Lussinpiccolo 29 ottobre 1911. Ma in realtà dietro a quel cartoncino, a quella data, a quei nomi dei miei nonni materni si celano una lunga storia passata ed un’altra che allora iniziava e che oramai è più che centenaria (e che tuttora continua). Proverò a raccontarle entrambe nel modo più sintetico possibile. Della famiglia di mio nonno ho ben poche notizie, se non i nomi dei genitori, Gregorio Stuparich e Antonietta Craglin Stuparich, ricorrenti come secondi nomi dei futuri nipoti. Della bisnonna Antonietta mi è giunta anche una bella foto con dedica: “Al caro figlio Cesare e Maria l’affettuosa madre Antonietta, Antonietta Craglin Stuparich 12 settembre 1909”. Dal che si deduce che il fidanzamento dei nonni sia durato almeno due anni. In realtà tra i ricordi di famiglia vi sono anche alcune cartoline spedite dal nonno alla nonna tra il 1906 e il 1908 dall’Egitto, più precisamente da Porto Said, a testimonianza del fatto che sin da quando aveva 22 anni nonno Cesare viaggiasse tra Lussino e l’Egitto e che nel cuore portasse già con sé l’amata Maria. Dei Cosulich possiedo invece due alberi genealogici, uno recente e uno più antico che fa risalire le radici della famiglia al lontano 1570, allorquando tale Martino Cosulich sposò Antonia Giadrossich di Francesco. Poi, di figlio in figlio, si giunse al bisnonno Simone (padre della nonna Maria) nato nel 1838, sposatosi a Lussinpiccolo nel 1864 con Maria Ivancich e morto, sempre a Lussinpiccolo, nel 1914. Da qui prende avvio l’albero genealogico più recente, diligentemente curato da uno dei generi di Cesare e di Maria, l’ing. Rodolfo Biagini, mio zio, che non mi è possibile riprodurre a causa delle mastodontiche dimensioni.

Simon Cosulich e Maria Ivancich ebbero infatti dodici figli, sette dei quali si sposarono ed ebbero a loro volta complessivamente venticinque figli, che a loro volta generarono un congruo numero di pronipoti (tra cui il sottoscritto), tutti scrupolosamente annotati con le rispettive mogli dallo zio Rudi nel papiro lungo più di un metro in cui è racchiusa la storia della nostra famiglia per parte “lussignana”. La nonna Maria (1885 – 1972) fu l’ultima dei dodici figli di Simon e Maria, ma quando nacque tre di questi erano già morti, di modo che conobbe solo otto fratelli Cosulich, tutti nati a Lussinpiccolo: Marco (1866 – 1942), Nicolò (1868 – 1945), Simon (1872 – 1951), Antonio (1877 – 1964), Giuseppe (1878 – 1950), Anna (1879 – 1966), Giovanni (1881 – 1973) e Caterina (1882 – 1969). In una rara foto del 1893 sono ritratti in un vicolo di Lussino cinque dei nove fratelli, le tre femmine, Anna, Caterina e Maria, e gli ultimi due maschi, Giuseppe e Giovanni.

In un’altra foto di carattere più “ufficiale”, ma priva di data, il bisnonno Simon è ritratto con la moglie Maria Ivancich e un congruo numero di figli, nipoti e altri parenti, di difficile identificazione. Non ho altre notizie della vita di Maria se non una cartolina inviata da Trieste a lei sedicenne nel 1901 da un ammiratore, tale R. de Reya, con la scritta: “Saluti da chi pensa a Lei”. Ma sicuramente di lì a poco dovette fare la sua apparizione Cesare Stuparich, il giovanotto di Lussingrande (di lì erano originari gli Stuparich) destinato a divenire suo marito nel 1911.


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