siriani. Nelle scorse settimane, quando la Turchia ha invaso il Nord della Siria, si è scritto e detto di tradimento da parte dell’Occidente. Un tradimento non solo verso coloro che hanno combattuto contro i criminali dell’Isis, ma un tradimento verso l’umanità. E il termine più corretto per sintetizzare quanto sta avvenendo in Siria è, oggi più che mai, vergogna”. A sostenerlo, in questa intervista concessa a l’Unità laburista è Mairead Corrigan Maguire, Premio Nobel per la Pace nel 1976. Nata a Belfast da famiglia cattolica, Maguire, decise di dedicarsi alla pace nel suo Paese dopo che i tre figli della sorella furono investiti e uccisi da un’auto di cui aveva perso il controllo un membro dell’esercito repubblicano irlandese, colpito poco prima a morte da un soldato inglese. A seguito di quella tragedia la sorella si tolse la vita e Mairead fondò con Betty William, con cui ha condiviso il Nobel, il movimento “Donne per la pace”. Maguire è anche presidente della Nobel Women’s Initiative, la fondazione che unisce le donne insignite di questo prestigioso riconoscimento. “Non bastano le parole per fermare le armi. Occorre creare un movimento internazionale che chieda alle Nazioni Unite di agire, subito, per porre fine a questi crimini contro l’umanità”. D)Sulla Siria è tornata a incombere una cappa di silenzio. Dell’invasone turca del Nord della Siria, della fine della popolazione curda non si hanno più notizie: sono scomparsi dalle prime pagine dei giornali. Non sembrano fare più notizia. Eppure la sofferenza dei civili continua.... R)”Dimenticare la Siria non risponde ad una logica meramente mediatica, per la quale alla fine una tragedia, un conflitto finiscono per stancare, non “fanno più notizia”. Ma sarebbe riduttivo famarsi a questa pur amara constatazione. Il fatto è che dietro questo colpevole silenzio c’è la responsabilità di una comunità internazionale che, in molti dei suoi attori globali e regio26







