Fiabe e DisFiabe - La raccolta che racconta, in forma di fiaba, le sfida della disabilità

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Così decise: “la lascerò stare. Non può essere cattiva; e poi tra qualche giorno scoppierà senz’altro”. Non riposò bene quella notte: appoggiare la testa al cuscino, con La Bolla, era impossibile. Si svegliò, convinto di non trovarla più, ma scoprì che era arrivata fino alle spalle. A quel punto, Luminò ebbe paura di chiedere aiuto: “mi prendono già in giro per il cappello, figuriamoci se mi vedessero così”. Passò un’ora, e La Bolla era arrivata al petto, inglobando anche le braccia. Luminò non poteva toccare niente. Piangere era l’unica cosa che riusciva a fare. Passò un’altra ora e guardandosi vide con orrore che la sua luce, quella che aveva nel petto dalla nascita, si stava affievolendo. Quando anche l’ultima lacrima fu versata, La Bolla era arrivata ai piedi, la luce si era spenta completamente e con lei se n’erano andati anche i colori. La Bolla, infatti, oltre ad attutire ogni suono, aveva reso il mondo esterno di una sola tonalità, una cupa sfumatura di blu. Non riusciva neanche più a distinguere il giorno dalla notte, e fu così che rimase in un angolo per un tempo che gli parve infinito, gonfiato; potevano essere passati minuti, ore, giorni, Luminò non lo capiva. Pensava solo che, se non fosse stato così bizzarro, La Bolla non avrebbe scelto lui. Ma ormai c’era, perciò decise di conviverci. Si alzò, provò a muoversi lentamente, a scegliere una direzione, ma era La Bolla che decideva dove andare, facendolo sentire sempre più incapace e inadeguato. Sbatteva contro cose e persone, allontanava ed era allontanato, ma nessuno se ne accorgeva: lì dentro non lo vedevano. Quando finalmente La Bolla si fermò, a Luminò girava la testa e ogni muscolo del corpo gli doleva terribilmente. Era stanco, ma se cercava di dormire si affacciavano alla sua mente pensieri terribili. “È colpa tua” dicevano. “Non sai fare niente! Sei solo un incapace, ti meriti tutto questo!” Lì dentro non gli interessava più nulla, non vedeva i colori, non sentiva gli odori, aveva perso sonno e appetito, si sentiva oppresso e senza vie di fuga e una tristezza pesante gli 88

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