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L’educazione è un bene sociale _ Vanna Gherardi pag
from Gioco Arte Città
by ludendo
Vanna Gherardi
Professoressa Alma Mater - Università di Bologna - Docente di Pedagogia Speciale, della Marginalità e della Devianza al Dipartimento di Scienze dell’Educazione
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aGEnda 2030 - MEttErE in Gioco il SiStEMa ForMatiVo
L’educazione è un bene sociale
L’Agenda 2030, sottoscritta da tutti i Paesi dell’ONU, rappresenta il nuovo quadro di riferimento globale per l’impegno nazionale e internazionale teso a trovare soluzioni comuni alle grandi sfide del pianeta in grado di migliorare le condizioni di vita delle persone. Viene incrementato il valore sociale dell’educazione come bene collettivo e il ruolo dell’allievo come cittadino attivo e partecipe della comunità. L’allievo va coinvolto in processi di valorizzazione e riqualificazione dell’ambiente, come gli spazi pubblici nelle città, attraverso interventi di rinnovamento e trasformazione co-progettata. In particolare, l’Obiettivo 11 “Città e Comunità Sostenibili” invita a riflettere sulle modalità per costruire spazi pubblici sostenibili che siano attivatori di sviluppo comune tramite progetti partecipati, che coinvolgano le giovani generazioni e la comunità intera in percorsi formativi a pianificazione e gestione integrata. Vitale per la scuola, allora, è uscire sul territorio a incontrare altre realtà: giovani con cui dialogare, adulti con cui interagire e scoprire significati, realtà produttive per capire il ruolo del lavoro nella società. Occorre vivificare il fare scuola tramite ricerche che attingano al reale, che portino i ragazzi fuori della scuola a incontrare i problemi reali sul territorio dove agiscono forze culturali, produttive, associative. Sono indispensabili collaborazioni con esperti esterni, con i loro saperi e maestrie in gioco nella formazione e trasformazione dei giovani e della collettività. Ogni luogo, quindi, interessa la formazione. Risulta riduttivo relegarla al mondo della scuola, in pratiche di routine e nozioni. L’insegnante deve entusiasmare e per fare ciò ha diritto di non essere lasciato solo. Occorre fare agire il Sistema Formativo. La forma di partecipazione formativa innovativa, che fornisce carattere sociale a un’iniziativa comune, è il “lavorare per progetti”. Realizzare progetti porta a fare esperienza di pratiche di laboratorio, a tessere relazioni durature tra persone e attività in connessione con altre comunità di pratiche presenti nel proprio contesto di vita. I diversi gruppi di lavoro condividono il linguaggio, il senso di un problema e della relativa soluzione, la rete sociale e una storia comune. All’interno dei progetti si sviluppano diversi patrimoni: della conoscenza e condivisione della stessa, dell’esperienza, dell’apprendimento, della comunicazione, del lavoro e dell’identità. L’apprendimento è pratica sociale, è atto di appartenenza e di partecipazione alla vita sociale. La partecipazione influenza ciò che facciamo, chi siamo e come interpretiamo ciò che facciamo e rende l’apprendimento non più attività a sé stante e isolata, bensì legata all’esperienza quotidiana. Riteniamo che siano queste le condizioni che sviluppano, fin dai primi anni di vita, responsabilità verso il patrimonio naturale e culturale: la formazione di cittadini attivi e partecipi nella realizzazione, nella cura e nella valorizzazione dei beni della propria città e della comunità.