JACOPO DA LENTINI, “Io m’aggio posto in core”
Io m’aggio posto in core a Dio servire, com’io potesse gire in paradiso, al santo loco ch’aggio audito dire, u’ si manten sollazzo, gioco e riso. Sanza mia donna non vi voria gire, quella c’ha blonda testa e claro viso, ché sanza lei non poteria gaudere, estando da la mia donna diviso. Ma non lo dico a tale intendimento, perch’io peccato ci volesse fare; se non veder lo suo bel portamento e lo bel viso e ’l morbido sguardare: ché lo mi teria in gran consolamento, veggendo la mia donna in ghiora stare.
Parafrasi Io ho fatto proponimento, promessa, di servire Dio, affinché io possa andare in Paradiso. A quel santo luogo di cui ho sentito parlare, dove dura ininterrottamente divertimento, gioco e riso. Non vorrei andarvi senza la mia donna, quella dalla chioma bionda ed il volto luminoso, la carnagione chiara poiché senza di lei non potrei aver gioia, essendo diviso dalla mia donna. Ma non lo dico (non sto dicendo tutto questo) allo scopo di voler peccare con lei, bensì soltanto perché vorrei vedere il suo comportarsi bene, la sua dignitosa condotta, e il suo bel viso e il dolce sguardo; considererei ciò una grande consolazione, vedere la mia donna nella gloria del paradiso.