Isolati urbani. Progetto per la stazione di Rimini
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Al giovanissimo Michel de Klerk viene affidata la progettazione di un ingente comparto del quartiere Spaarndammerbuurt, il cui completamento (anni 1913-1917) è considerato il primo manifesto costruito della Scuola di Amsterdam: Alla ripetizione di un isolato di dimensioni minime che dà vita ad una trama regolare, si oppone una concezione tendente a differenziare lo spazio urbano, evidenziando il significato dei luoghi. [...] L’isolato non viene più pensato come un’unità intercambiabile, risultato dell’aggregazione di lotti minimi, occupati da abitazioni “ad alcove”. [...] Esso diventa il più complesso momento di organizzazione di una porzione di territorio urbano; dal punto di vista morfologico esso assicura la contuità del tessuto sottolineando i punti più significativi, permettendo l’integrazione di diverse funzioni (residenza, commercio, servizi) e dando luogo a spazi variati. [...] Il rapporto fra gli isolati è caratterizzato da simmetrie che li accomunano, da inflessioni, da corrispondenze che denotano come la definizione dei punti emergenti non avvenga ad opera di un solo progettista, ma implichi una decisione collettiva. [...] Le fantasie di de Klerk, di Kramer o di Wijdeveld tengono sempre conto del ruolo urbano dei punti del tessuto che essi definiscono; [...] la realtà è quella di un’immensa modestia dell’architetto nei riguardi della situazione urbana sulla quale opera.12
Nel quartiere di Spaarndammerbuurt vengono sperimentate alcune soluzioni di dettaglio che saranno poi riprese da Berlage nel successivo piano di Amsterdam Sud. Attorno a Spaarndammerplatsoen i due isolati A e B [Fig.] di tipo tradizionale sono formati dalla saldatura di edifici progettati da architetti diversi, con facciate sulle strade che esprimono un ordine urbano e, nel caso dell’affaccio sullo square, monumentale. L’isolato C è pensato in modo unitario e vede la compresenza di giardino comune e piccoli giardini privati; in modo ancora embrionale il pubblico penetra all’interno dell’isolato e appare meno marcata la distinzione fra le facciate interne e quelle esterne. Gli isolati D ed E evidenziano una complessità strutturale che li rende leggibili come aggregazione attorno a uno square pubblico di isolati con spazi verdi privati all’interno; tuttavia, a causa del carattere unitario che assumono i loro ripettivi disegni, sembra più corretto interpretarli come isolati unitari a doppia cortina perimetrale, con l’isolato E permeabile all’automobile. Nel 1916 Hendrik Petrus Berlage organizza l’ampliamento di Amsterdam Sud come una città dotata di una struttura propria, caratterizzata da un tracciato di strade monumentale, creando un
Figg. 22, 23: H. P. Berlage, piano per Amsterdam Sud, Amsterdam, 1916. Planimetria del progetto e fotografia aerea dello stato attuale. Fig. 24: Soluzioni d’angolo e degli spazi interni l’isolato nella scuola di Amsterdam. Tratto da P. Panerai, J. Castex, J.Depaule, Isolato urbano e città contemporanea, Milano, Clup, 1981, p.171.