Arrampicare Monti Martani

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A​RRAMPICARE​ ​NEI​ ​MONTI​ ​MARTANI

Appunti di arrampicata v. 1.6

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Introduzione

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I Monti Martani

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Cenni di storia alpinistica

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Penna della Rocca

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La Rocca

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1 - Cresta di Rocca Persichetti

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2 - Assalto alla rocca

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3 - Innominata

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Falesia della Rocca

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Parete sud ovest

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4 - Le ali dell’angelo

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5 - Tommaso Flavio

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6 - Ravanata del finanziere

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Parete Austeri 7 - Via delle placche

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8 - Austeri

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9 - GEA

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10 - Fashion V

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Parete est 11 - Dente del cinghiale Colle Zannuto

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Falesia di Colle Zannuto

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12 - Cercando gli Umbri dispersi

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Rocchetta di Cesi Falesia Sant’Erasmo

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13 - Concatenamento multipitch di Sant’Erasmo

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Falesia di Sant'Andrea

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14 - Rock n’ Roll

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15 - Die gartenroute

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16 - Akuna matata

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Falesia le due torri

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Quest'opera è soggetta alla licenza Creative Commons CC0 pubblico dominio. L'arrampicata è uno sport pericoloso e potenzialmente mortale, l'autore non si assume le responsabilità di eventuali inesattezze. Per suggerimenti, correzioni e aggiornamento sullo stato degli itinerari, potete scrivermi a lorenzoditullio@gmail.com.

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Introduzione Questo piccolo opuscolo nasce con l’intento di raccogliere le informazioni relative alle possibilità di arrampicata sportiva ed alpinistica del gruppo dei Monti Martani posti a nord della città di Terni. Il Libro “Arrampicate nel ternano” pubblicato negli anni 80, rappresenta ad oggi una delle poche fonti di informazione sulle vie presenti in zona. Notizie più aggiornate, si trovano in altre guide o sui siti internet, ma non esiste una pubblicazione organica di tutto il comprensorio che presenta numerose possibilità. Nel corso di questi anni, ho avuto la possibilità di conoscere ed esplorare questo bellissimo comprensorio. Nei ritagli di tempo ho raccolto informazioni sulla storia alpinistica, siamo andati alla ricerca di itinerari dimenticati e ne abbiamo aperti di nuovi. Tutte queste informazioni sono raccolte e catalogate i questo piccolo libricino che nasce con lo scopo di far conoscere questi splendide montagne a due passi dalla città. Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno concesso l'utilizzo del proprio materiale fotografico o mi hanno fornito informazioni ed in particolare Bruno Spina, Pino Calandrella, Stefano Cudini, Carlo Capuano, Daniele Ceccarini e Marco Principi. Ringrazio altresì Carlo Capuano e Daniele Ceccarini con i quali ho avuto l'occasione di condividere splendide giornate tra queste montagne.

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I Monti Martani La catena dei Monti Martani si trova al centro dell’Umbria e si estende da nord a sud per circa 45 chilometri tra le province di Terni e Perugia. Delimitata ad est dalla valle umbra e dalla ValSerra; ad ovest dalla valle del fiume Tevere e da quella del Naia nella parte meridionale; a

sud dalla conca ternana. Le cime dei Monti Martani sono perlopiĂš arrotondate e coperte da prati. Nella porzione meridionale di questo gruppo montuoso, il Monte di Torre Maggiore, la Penna della Rocca e il Colle Zannuto si affacciano sulla conca Ternana con diversi speroni rocciosi. Proprio queste piccole pareti sono le zone di arrampicata trattate in questo opuscolo.

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Cenni di storia alpinistica I primi approcci alpinistici nella zona avvennero nella parete est della Penna della Rocca, la più evidente dalla città di Terni. Oggi questa parete viene chiamata Austeri in onore di Orlando Austeri che 1926 perse la vita cadendo da quelle rocce. Successivamente dagli anni '60 in poi di scalatori del CAI di Terni iniziarono a tracciare le prime salite di stampo alpinistico di cui ad oggi non si hanno notizie precise. Negli anni '70 e ‘80 Silvano Lepri e Paolo Nobili continuarono l'opera di esplorazione aprendo itinerari su tutte le pareti del gruppo aprendo itinerari classici fino al Vl grado. Negli anni 2000 Stefano Zavka, Fausto Sanna, Carlo e Gabriele Capuano hanno continuato ad esplorare queste pareti aprendo varianti a vie esistenti ed innalzando il livello di difficoltà. Ad oggi la maggior parte di questi itinerari, con qualche eccezione, risulta oramai dimenticata sia per la scarsa qualità della roccia di alcuni sia per il fatto che spesso sono disturbati dalla vegetazione. Dal 2015 insieme a Carlo Capuano e con un l'aiuto di diversi amici, ho aperto alcuni itinerari "plaisir" privilegiando le zone con la roccia più compatta ed una chiodatura a fix sistematica.

Carlo Capuano in apertura sull’ultimo tiro della Tommaso Flavio

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Penna della Rocca La Penna della Rocca (707 m s.l.m.) è la montagna con la parete più grande ed è ben visibile dalla città di Terni. La parete Austeri a destra, caratterizzata da stratificazioni oblique e la Rocca a sinistra di dimensioni più modeste da cui si erge una caratteristica rocca di controllo.

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Mappa accesso alla Penna Della Rocca

La Rocca Accesso: Posteggiare l’auto nei pressi del santuario Madonna dell’Ulivo . Prendere la strada pedonale che porta verso il santuario (cartello all’inizio del sentiero) e superata l’entrata della chiesa, salire a sinistra nel sentiero che sale nel sottobosco poco dopo il muretto. Salire il ghiaione deviando leggermente a sinistra fino ad entrare nel bosco e quindi alla base delle pareti (15 min).

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La Rocca panoramica delle vie

1 - Cresta di Rocca Persichetti Interessante percorso che risale per intero la cresta ovest della Rocca fino in cima con brevi tratti di arrampicata ed alcuni tratti esposti. Il percorso non è attrezzato, pur essendo semplice, richiede una certa dimestichezza con queste tipologie di terreno. Sviluppo: c. 200m. Difficoltà : F+ passaggi fino al II. Percorrendo la strada pedonale che porta al santuario della Madonna dell'Ulivo si devia a sinistra lungo una traccia (bolli rossi), si supera un muretto a secco e poi per successivi saltini e paretine si segue il filo della cresta fino in cima (45 min). Discesa: attraversare la Rocca e scendere nel canalone di destra per tracce di sentiero fino alla base della falesia. Proseguire la discesa per evidente sentiero fino al santuario.

2 - Assalto alla rocca Silvano Lepri e Conti 1979 9


Via interessante, ottima per iniziare ad arrampicare da primo di cordata su terreno alpinistico. Purtroppo il primo tiro è stato attrezzato a fix nonostante fosse facilmente proteggibile con protezioni veloci. È possibile effettuare alcune varianti di difficoltà maggiore Sviluppo: 90m. Difficoltà AD+ IV+ max. Materiale : NDA La via attacca sul margine sinistro della falesia della Rocca di fianco ad una parete strapiombante. Salire dritti per placche su roccia molto buona fino ad arrivare ad un terrazzino (possibile sosta intermedia), deviare leggermente a destra su rocce più appoggiate e poi verso sinistra, superare dei gradoni fino ad un ampio terrazzo erboso dove si sosta su alberello (40 m; III); Superare la paretina che si trova di fronte leggermente a destra e proseguire per ampi terrazzi fino alla Rocca (30 m; III, passi di IV+); in alternativa è possibile salire dritti per una variante con passi di V. Discesa: entrare nella Rocca e andare ad imboccare il canalone di destra (tracce di sentiero) fino ad arrivare alla base della parete (15min).

3 - Innominata Carlo Catalano anni 80 La via parte dallo spigolo destro della falesia, si percorre la prima via per poi proseguire su placche appoggiate fino alla cima della rocca. Sviluppo: 90m. Difficoltà 5c lo spigolo poi III+ Materiale : NDA

4 Falesia della Rocca La falesia si trova sotto rocca diruta che domina la conca ternana, le vie inizialmente chiodate con logica alpinistica da rocciatori ternani sono state recentemente valorizzate e attrezzate in ottica sportiva da Alessandro Quadriglia. La chiodatura è ottima.

Informazioni tecniche ● ● ● ● ● ●

Quota s.l.m.: 400 m circa Numero vie: 11 Tipo Roccia: calcare Chiodatura: fix acciaio inox Esposizione: sud-est Periodo: primavera-autunno

Elenco delle vie da destra verso sinistra 10


Nome

DifficoltĂ

Senza nome 1 L1

5a

Senza nome 1 L2

5c

Senza nome 2

6b+/6c

Senza nome 3

6b+

Senza nome 4

6a+

Senza nome 5

5c+

Senza nome 6

6b

Senza nome 7

6a+

Senza nome 8

6b

Senza nome 9

6a+

Senza nome 10

5c

Senza nome 11

6a

Metri

Bellezza

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Parete sud ovest

Penna della Rocca parete sud ovest e parete Austeri panoramica delle vie Accesso: posteggiare l’auto nei pressi del santuario Madonna dell’Ulivo . Prendere la strada pedonale che porta verso il santuario (cartello all’inizio del sentiero) e superata l’entrata della chiesa, salire a sinistra nel sentiero che sale nel sottobosco poco dopo il muretto. Salire il ghiaione deviando leggermente a sinistra, costeggiare il bosco, per poi deviare a destra verso le pareti (15 min) 12


4 - Le ali dell’angelo Lorenzo Di Tullio e Carlo Capuano 2016 La via sale il netto diedro obliquo che incide la parete sud ovest della rocca (lo scudo). Aperta dal basso tra la fine del 2015 ed il 2016 è stata oggetto di un restyling nell’autunno del 2018. Questo tratto di parete era stato oggetto di esplorazione da parte di Stefano Zavka e Fausto Sanna che erano arrivati quasi alla stessa altezza del primo tiro passando più a destra su rocce non solide. Difficoltà 5b obbl. 6a max S1. Sviluppo: 100m. Materiale: 14 rinvii la via è interamente attrezzata a fix e qualche chiodo con soste attrezzate per la discesa in doppia. Sul secondo tiro delle Ali dell’Angelo foto di Pino Calandrella

L'attacco della via è riconoscibile per la presenza di un chiodo come prima protezione, salire la placca a sinistra e poi deviare a destra per aggirare lo spigolo, traversare fino alla placca che delimita il diedro per poi risalire fino al suo termine dove si trova la sosta (40m; 5c). Proseguire lungo il diedro accennato, deviare leggermente a destra per uscire dallo strapiombo e continuare su placche appoggiate fino in sosta (30m; 6a). Proseguire dritti per placche appoggiate fino ad un diedrino al termine del quale si trova la sosta su una comoda cengia (30 m, 5a). Discesa in doppia lungo la via (con una a doppia da 60m dalla terza sosta si arriva a terra). 13


ATTENZIONE A destra del primo tiro è stato chiodato un monotiro con i fix color oro che passa su rocce non solide, da questo itinerario per proseguire con i tiri successivi, si è costretti a passare su roccia sporca.

5 - Tommaso Flavio Carlo Capuano, Lorenzo Di Tullio e altri 2015 La via supera le placche compatte ed i piccoli tetti della porzione centrale della parete sud ovest, bella arrampicata su roccia buona. Difficoltà: 5c obbl. 6b max S1. Sviluppo 100m. Materiale 14 rinvii la via è interamente attrezzata a fix e qualche chiodo con soste attrezzate per la discesa in doppia. L'attacco è in corrispondenza di una piccola rampa che obliqua verso destra, superare lo spigolo accennato e proseguire in placca fino ad una fessura che porta alla sosta su un comodo terrazzo (15 m, 6a). Proseguire lungo la rampa verso destra, poi per un piccolo diedro strapiombante fino a superare il tetto sopra il quale si trova la sosta (20m, 6b). Salire verticalmente e poi deviare a sinistra per piccoli salti più facili (40 m, 5b). Salire la placca sopra la sosta, deviare verso destra e poi dritti per un diedro (30 m, 5c) Discesa: in doppia lungo la via. A sinistra del primo tiro è stata chiodata una variante di 6a che si ricongiunge alla prima sosta.

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6 - Ravanata del finanziere Lorenzo Di Tullio e Carlo Capuano 2018 La via più lunga della parete, i primi due tiri sono completamente attrezzati, mentre nella parte alta sono presenti i fix solo dove non è stato possibile proteggersi. La via è dedicata al nostro amico finanziere Alessandro che è riuscito a superare le selezioni del soccorso alpino della Guardia di Finanza. Difficoltà: 5c obbl. 6a+ max S1/R1. Sviluppo 200 m. Materiale NDA

Primo tiro della ravanata del finanziere foto di Pino Calandrella La via attacca poco a destra della Tommaso-Flavio poco prima dello sperone di roccia che forma la cresta che divide la parete Sud-ovest dalla parete Austeri. Per placca articolata salire piegando leggermente a destra in direzione di una porzione di roccia gialla, poi proseguire dritti fino a raggiungere la sosta su un terrazzo erboso (30 m, 6a+). Piegare leggermente a destra e salire dritti per placca fino a superare un tettino, proseguire per il diedro obliquo fino alla sosta (40 m, 5c+). Questi due tiri sono completamente attrezzati a fix da qui con una calata di 50 m si arriva a terra. Proseguire lungo la fessura e poi dritti per rampette fino ad una sosta su clessidre (20 m, IV). Dritti per paretine puntando all’evidente 15


placca (40m, II). Salire la placca compatta (3 fix) e poi proseguire fino ad un terrazzo, da qui proseguire una decina di metri obliquando a destra fino ad una sosta con cordone blu (40 m, 5c poi III). Proseguire lungo lo spigolo fino ad una forcella dove di trova una sosta a fix (30m, III). Continuare a salire sulla cresta in direzione di un boschetto sospeso che si supera a sinistra, per poi fare sosta su albero alla base delle placche terminali (60 m, II). Salire dritti per placche articolate fino ad una clessidra con cordone (40 m, III). Discesa Nella prima parte sono attrezzate le soste per la discesa in doppia. Se si completa la via in cima conviene arrivare in prossimità della cima e scendere a piedi lungo la cresta rocciosa fino alla forcella tra la Rocca e la Penna della Rocca. In alternativa, dalla sosta del 5 tiro si fa una doppia fino al terrazzo dove terminano la via Austeri, Gea e Fashion V (terrazzo delle doppie) e poi con un’altra doppia su albero si scende dalla parte opposta.

Parete Austeri Avvicinamento Posteggiare l’auto nei pressi del santuario Madonna dell’Ulivo . Prendere la strada pedonale che porta verso il santuario (cartello all’inizio del sentiero) e superata l’entrata della chiesa, salire a sinistra nel sentiero che sale nel sottobosco poco dopo il muretto. Per accedere alla parete Austeri, poco prima del ghiaione prendere il sentiero CAI sulla destra che prosegue in piano. Una volta superato lo sperone (coda di rondine)i deviare a sinistra per tracce di sentiero fino alla base della parete (20 min).

7 - Via delle placche Via molto interessante, la più difficile tra le classiche, sale sul margine sinistro della parete Austeri nel tratto più verticale. Successivamente all'apertura, sono stati aggiunti dei fix nei tratti più difficili probabilmente variando le leggermente il percorso originale e aumentando le difficoltà.. Difficoltà VI TD R2. Sviluppo: 110m. Materiale necessario NDA L'attacco è in corrispondenza di una placca appoggiata delimitata da un piccolo diedro a sinistra. Salire la placca (fix poco visibile) superare lo strapiombo a sinistra 2 fix per poi proseguire lungo lo spigolo fino ad un terrazzo erboso, proseguire dritti prima per un camino e poi per placca fino alla sosta con tre chiodi sotto ad un tetto (35 m VI). Proseguire in traverso a sinistra per circa 10 m con 1 fix fino alla fessura che si risale fino alla sosta a chiodi su una esile cengia ( 20m V+) scomoda sosta a fix sulla placca a destra. Da qui la via diviene più semplice, si può proseguire dritti su rocce facili fino ad una pianta (20m III+) e poi proseguire deviando leggermente a destra fino al terrazzo delle doppie (30m II+). In 16


alternativa dalla seconda sosta si può traversare a destra seguendo in diedro rampa fino alla terza sosta della via austeri. Discesa: dal terrazzo, si scende con una doppia da 30 m nel canalone sottostante opposto alla via di salita. La calata si trova su un albero a circa 5 m sotto l’ultima sosta ed è attrezzata con cordini e maglia rapida. Dal canalone si scende per tracce di sentiero che conducono alla base della parete

8 - Austeri Silvano Lepri e Paolo Nobili 1976 Tra le prime aperte in questa parete, gli apritori sulle tracce lasciate da precedenti alpinisti ternani, sono riusciti ad aprire la via proprio nel centro della parete est. Proprio su questa parete Orlando Austeri perse la vita tentando di scalarla e per ricordare il suo tentativo, all'attacco è presente una targa commemorativa ed una croce. Ad oggi il percorso è stato in parte rettificato negli anni 2000 da Carlo Capuano aumentando le difficoltà originarie ed evitando un tratto di roccia meno bella. Difficoltà D+ V+ R2. Sviluppo: 110m. Materiale necessario NDA, le soste sono attrezzate. Si attacca dritti sopra la targa o poco più a destra seguendo una lama-fessura. Salendo dritti si incontra un chiodo e poco dopo, nascosto da uno sperone un cordone. Si prosegue fino ad uscire su un terrazzino dove si trova la comoda sosta (20 m III+). Dal terrazzino si sale facilmente dritti per poi seguire tenendo un po' la sinistra i numerosi chiodi presenti, per poi puntare ad un piccolo tetto che nasconde la sosta (35m V+). Dal terrazzino di sosta si attacca sulla destra per salire puntando ad un alberello da aggirare sulla sinistra. Si prosegue dritti fino a puntare un evidente masso imbragato con del cavo d'acciaio presso il quale si sosta su 2 fix (30 m IV). Proseguire tenendosi sulla destra e infilandosi in mezzo agli arbusti ed alberelli presenti. Si incontra una parete strapiombante che si aggira sempre sulla destra per via logica e roccette molto facili, fino a spuntare su un comodissimo terrazzo dove si trova la sosta su 2 fix (20 m III-). Discesa: dal terrazzo, si scende con una doppia da 30 m nel canalone sottostante opposto alla via di salita. La calata si trova su un albero a circa 5 m sotto l’ultima sosta ed è attrezzata con cordini e maglia rapida. Dal canalone si scende per tracce di sentiero che conducono alla base della parete.

9 - GEA Carlo Capuano e altri 2011 Via molto bella, dedicata a Giulio, Elia ed Anita nati in quel periodo. Ha il primo tiro in comune con la via Austeri per poi proseguire in modo autonomo sulla destra, il secondo tiro è su roccia fantastica. Originariamente la via era chiodata a fix in modo

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sistematico, nel 2017 lo stesso apritore ha deciso di rimuovere parte dei fix aumentando l'impegno psicologico ma non compromettendone la sicurezza. Difficoltà 6a+ 5c obbl. S2/R2. Sviluppo: 110m. Materiale necessario NDA Si attacca dritti sopra la targa o poco più a destra seguendo una lama-fessura. Salendo dritti si incontra un chiodo e poco dopo, nascosto da uno sperone un cordone. Si prosegue fino ad uscire su un terrazzino dove si trova la comoda sosta (20 m III+). Si attacca dritti per il diedro e poi lievemente a destra, puntando ad un evidente tetto, proseguire per placca verticale e dopo un secondo lieve strapiombo si arriva in sosta (40 m 6a+). Si procede verso destra in placca e poi dritti fino ad un piccolo tetto protetto da uno spit azzurro. Lo si supera sulla destra e si prosegue facilmente fino alla sosta (20 m 5b). Proseguire verso un diedro-camino ben visibile e protetto da un cordone rosso su clessidra, si giunge così ad un primo piccolo terrazzino. Andare oltre, passando in mezzo a della vegetazione e superare un salto roccioso di alcuni metri, oltre quali per facili roccette si giunge infine alla sosta (30 m III). Discesa: dal terrazzo, si scende con una doppia da 30 m nel canalone sottostante opposto alla via di salita. La calata si trova su un albero a circa 5 m sotto l’ultima sosta ed è attrezzata con cordini e maglia rapida. Dal canalone si scende per tracce di sentiero che conducono alla base della parete

10 - Fashion V Carlo Capuano e altri 2010 La via Fashion V ripercorre la prima parte della via il naso dell’indiano aperta da Lepri e Nobili nel 1978 per poi deviare a sinistra su una porzione di parete più difficile. Chiodata prevalentemente in stile classico, ad eccezione del passaggio chiave della via dove sono presenti alcuni fix. Difficoltà TD+ V passi di VI+. Sviluppo: 110 m. Materiale necessario: NDA

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Primo tiro di Fashion V. foto di Pino Calandrella La via attacca in corrispondenza di una clessidra con cordino, poco più a destra della targa posta in memoria di Austeri.Si sale dritti sulle facili placche fino ad una placca verticale di colore nero, superare la placca chiusa da un piccolo tetto sulla sinistra, non andare a destra dove è c’è una catena ma proseguire per salti fino alla sosta che si trova dove la parete è più verticale (40m IV). Proseguire sulla placca ora verticale piegando leggermente a sinistra (diversi chiodi non visibili dal basso), piegare a destra per salire sul grande masso che sporge (naso dell’indiano) e crea un terrazzo, da qui proseguire in verticale per placche fino a prendere la fessura in alto a sinistra per poi sostare alla base di un albero (30 m, VI+). Su prosegue a destra per una facile placca fino ad una cengia, superata la paretina sopra (attenzione roccia poco solida) la parete si corica e si giunge per grandi massi ad un terrazzo più ampio dove termina la via (40 m, III). Discesa: dal terrazzo, si scende con una doppia da 30 m nel canalone sottostante opposto alla via di salita. La calata si trova su un albero a circa 5 m sotto l’ultima sosta ed è attrezzata con cordini e maglia rapida. Dal canalone si scende per tracce di sentiero che conducono alla base della parete.

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Parete est Accesso: come per le altre pareti della Penna della Rocca, prendere la strada pedonale che porta verso il santuario (cartello all’inizio del sentiero) e superata l’entrata della chiesa, salire a sinistra nel sentiero che sale nel sottobosco poco dopo il muretto. Per accedere alla parete Austeri, poco prima del ghiaione prendere il sentiero CAI sulla destra che prosegue in piano. Una volta superato lo sperone (coda di rondine)i deviare a sinistra per tracce di sentiero fino alla base della parete (20 min). Salendo si trova la croce commemorativa per Austeri e sulla parete una targa cementata. Da lì si prosegue sotto la parete fino ad aggirare lo spigolo destro (faccia a monte). Si sale per tracce di sentiero fino ad incontrare un piccolo spiazzo con il bollo rosso e il nome della via su uno sperone con tettino più evidente

11 - Dente del cinghiale Difficoltà AD+ IV. Sviluppo:150 m. Materiale necessario: NDA, le soste non sono attrezzate. Si consiglia di fare tiri da circa 30 m per evitare problemi di incastro e attriti con le corde. Si attacca l'evidente crestina formata dai grandi blocchi sotto il primo dei quali c'è il bollo rosso. Si fa sosta su spuntoni appena possibile (30 m, III). Si prosegue per via intuitiva fino a fine lunghezza, fino a giungere ad una specie di selletta da cui si può guadagnare a destra il ghiaione che riporta alla base della parete (30 m, III). Dalla selletta si prosegue sull accennato filo di cresta passando anche in mezzo a diversi alberelli. Si sosta dove possibile (30 m, III). Si prosegue, si affronta un facile saliscendi per andare ad attaccare una placchetta solcata da una evidente e bella fessura. La si risale faticosamente e si prosegue fino ad una sosta su alberello e spuntone sotto un tetto evidente (2 chiodi) (30 m, IV). Si affronta il tetto da destra per poi rimontarlo sulla verticale della sosta. Si prosegue in placca cercando di rimanerne al centro. Superata questa si esce su difficoltà minori fino alla fine di un canale erboso da cui si può guadagnare la vetta (2 chiodi) (30 m, IV). Discesa: per la discesa si percorre la cresta sommitale fino ad una sella che conduce alla cima vera e propria di Penna della Rocca. Dalla fine della sella, appena possibile si scende a destra per tracce di sentiero, ponendo attenzione a non smuovere troppi sassi, per il boschetto. Un paio di saluti più verticali ma facili conducono alla base del versante ovest della parete. Da lì per via intuitiva si giunge, dopo aver aggirato uno spigolone sulla destra, alla base dell'attacco della via. Da lì per il percorso effettuato durante l'avvicinamento fino al parcheggio.

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Parete est Penna della Rocca - Dente del Cinghiale foto di Bruno Spina

Colle Zannuto Tra i posti piĂš selvaggi per arrampicare nei Monti Martani, avvicinamenti piĂš lunghi e talvolta faticosi,

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Mappa accesso a Colle Zannuto

Falesia di Colle Zannuto La falesia più bella della zona, vie lunghe, calcare perfetto e ottima chiodatura ne fanno un vero gioiello. Chiodata da Andrea Di Bari ed altri ha l'unico difetto di essere scomoda alla base e di avere un avvicinamento lungo rispetto alle altre falesie. Accesso: dopo 400 mt dalle ultime case di Cesi sulla sinistra sale una sterrata (via “vocabolo s. Biagio”) fattibile con 4x4 o macchina un po’ alta.Al bivio in prossimità di un casolare prendere a sinistra ed arrivare dopo 50 mt al cartello sentiero n. 3 del CAI , si volta a dx al cartello (obbligato) e si continua la sterrata se possibile in auto (dipende dal mezzo). Parcheggiare 300 mt prima che finisca la strada (42°36’29,77”N, 12°35’50,03”E, 550 mt slm). Dopo la saluta prima di un pianoro, si prende l’unico evidente sentiero sulla destra (sempre il n.3) con rari bolli bianco rossi. Proseguire per circa 15 min circa fino al punto in cui il bosco si apre un po’ ed il sentiero è pianeggiante, poco prima di uno slargo (42°36’26,45”N, 12°36’26,03”E, 700 mt slm), entrare nel bosco a destra superando un muretto e proseguire in discesa verso sinistra (da qui tutto poco intuitivo seppur con ometti), ci si infila gradualmente in un canale e alla fine di questo si vedono delle corde fisse che portano alla falesia. 23


Informazioni tecniche ● Quota s.l.m.: 700 m circa ● Numero vie: 14 ● Tipo Roccia: calcare ● Chiodatura: fix acciaio inox anelli con di calata un sosta (manovra richiesta) ● Esposizione: ● Periodo: estate Le vie sono elencate da dx verso sn (Faccia a monte). Nome

Difficoltà

Old boy

7b

Match point

Progetto

La bocca del lupo

7b/7b+

La rabbia giovane

8b

La fontana della vergine

7b

Gomorra

7c

Inception

Progetto

Ferro 3

6c

Bud guy

6c+

Japon

6b

2046

7a+

Nostalghia

6b+

Fizcarraldo

6c+

Sorgo rosso

7a

Metri

Bellezza

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12 - Cercando gli Umbri dispersi Pagliochini Carlo e Gianni, Silvano Lepri e Pierbattisti 1986. L’unica via classica che sale per intero la parete di colle Zannuto [DA AGGIORNARE]

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Rocchetta di Cesi Sono una serie di speroni rocciosi incassati che si affacciano a monte dell'abitato di Cesi. Oggetto di esplorazione negli anni 80 da Lepri e compagni, è stata oggetto di restyling negli ultimi anni sia per l'apertura di due falesie che di vie multipitch

Mappa di accesso alla Rocchetta di Cesi

Sant'Erasmo Falesia Sant’Erasmo S. Erasmo è un sito di arrampicata poco frequentato a picco sulla conca ternana. Di ottimo calcare conta circa 50 vie ed è immerso nel verde della Rocchetta di Cesi per cui alla base delle pareti si possono trovare molte zone ombreggiate. Inaugurata ufficialmente nel 2010 è stata attrezzata da un gruppo di arrampicatori di San Gemini e dintorni, supportati dal negozio "Alta Quota" che ha fornito loro il materiale necessario. Non si tratta di una parete unica ma di più massi immersi nel bosco, proprio sotto l'Eremo di S. Erasmo, un luogo molto panoramico e frequentato. Le vie non sono molto lunghe, la roccia è bella e le protezioni ben messe. 26


Cartello descrittivo della falesia - foto di Stefano Cudini L'avvicinamento è abbastanza breve e segnalato con cartelli. La base della parete è un po' scoscesa e alcune vie sono raggiungibili tramite una scaletta fissata in parete Informazioni tecniche ● Quota s.l.m.: 700 m circa ● Numero vie: circa 50 ● Tipo Roccia: calcare ● Chiodatura: fix acciaio inox ● Esposizione: sud-est ● Periodo: primavera-autunno Accesso Da Cesi (9 Km da Terni) si prende la stradina che sale fino all'Eremo di S. Erasmo dove si parcheggia (poco più di 4 Km da Cesi). Dal parcheggio nei pressi dell'Eremo si prende il sentiero che oltrepassa la chiesa quindi, verso sinistra, entra nel bosco e dopo un tratto in lieve discesa raggiunge un bellissimo punto panoramico nei pressi dei ruderi delle Torri alta e bassa. Si continua su una traccia di sentiero che scende ripida nel bosco obliquando poi verso sinistra fino a raggiungere la base delle pareti (15 minuti).

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Panoramica della falesia di Sant’Erasmo - foto di Stefano Cudini Settore torre alta Nome

Difficoltà

Metto la staffa

6a

La vita è tutta un paranco

5c+

Mimmo creatore di vie

5c

Vino e partimo

6a

Giardinaggio estremo

6b

La libertà dei servi

6a+

Annina, gatta sbarazzina

6b

Metri

Bellezza

Metri

Bellezza

Settore torre bassa Nome

Difficoltà

Professione canaro

6a

Odio puro e duraturo

5b 28


Settore diavoli e santi Nome

DifficoltĂ

Mani di pietra

5c

Strani sintomi

6a+

Spacciatrice di gatti

6a

Senza pace

6a

Mappina

5a

Aldo e Nella nel vento

6a

Una minestra di quinoa

7c

Cellula dormiente

6c

Picchia di Labuon

6c

L'anello di Sandokan

6b+

Un libro per Anna

6b

Obbedire pulire non contraddire

6a+

Mo s'apre

5c

Barbagianni

7a

Per sempre amici

6c+

Sifu Enrico

7b+

Sugar Ray Mimmo

5c+

Super Nico

6b

Implacabili bardasci

6a

Pop climbe

6a

Dolcetto Ste

6a

Metri

Bellezza

29


Settore mezzogiorno Nome

Difficoltà

Esploratori degli abissi

6b

Troverò una grotta

6b

Evasori di tasse

6b

Clara blanca alba

6b

Amore da lontano

6b

Timo di sant'Erasmo

6a

Terra d'asparago

6a

Donne che fanno sicura

6a

Il sud non finisce mai

6a

La principessa delle terre arnolfe

6a+

Il tiranno colpisce ancora

6a

Una supposta per Gheddafi

6b+

Metri

Bellezza

Metri

Bellezza

Settore pilastro Pericle [DA AGGIORNARE] Nome

Difficoltà

30


13 - Concatenamento multipitch di Sant’Erasmo con questa combinazione di tiri della falesia è possibile arrivare dalla base della falesia ai ruderi posti sulla sommità dell'altopiano di Sant'Erasmo. Si attacca direttamente dalla scaletta a pioli L1 si può salire sia la via di destra che quella di sinistra (5c) L2 (5b) L3 si può scegliere tra due vie simili (5b e 6a). L4 (6a)

La scala a pioli da cui partono le vie

Penne di Sant'Andrea Simpatico e piccolo settore posto poco sopra l'abitato di Cesi (TR) incastonato in una piccola gola.

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Accesso: Dal piccolo abitato di Cesi, si prosegue seguendo l'indicazione S. Erasmo. Si imbocca la stretta strada che conduce alla suddetta chiesa e dopo una curva a gomito verso sinistra si incontra un casottino. Si parcheggia dove si può e si imbocca il sentiero poco più avanti sulla destra che conduce in pochi minuti sotto le pareti.

Falesia di Sant'Andrea La falesia è sul lato sinistro della gola conta poco più di una decina di itinerari. La roccia è un calcare compatto in prevalenza grigio e con un grip eccezionale. Informazioni tecniche ● Quota s.l.m.: 400 m circa ● Numero vie: 17 ● Tipo Roccia: calcare ● Chiodatura: fix acciaio inox ● Esposizione: sud ● Periodo: primavera-autunno e nelle belle giornate assolate d'inverno Elenco vie da sinistra a destra Nome

Difficoltà

Metri

La pazienza di federica

4c

30m

Riccioli al vento

6a+

30m

o dente o ganassa

6b+

30m

0/8000

5c

khan

5c

Arbusto tosto

6b+

Vena bagnata

6b

La bionda celtica

7a

Arrosto misto

6b+

Suprema armonia

6b

Bellezza

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Mimmo tse dong

6b+

principina

6b+/6c

10

ispuligidenie

5b

15

Altai

5b

L'ululato di Artù

5b

Il deserto del Gobi

6a

La neve del 2012

6a

14 - Rock n’ Roll Marco Biagiola e Stefano Laurenti 2018 Bella via plasir chiodata dal basso basata sul concetto fondamentale dell'alpinismo "cerca il facile nel difficile". Linea logica e molto interessante che segue diverse fessure regalando una arrampicata tecnica ma allo stesso tempo divertente. La via è attrezzata completamente a fix, tutto acquistato da Vertigini Sport che si ringrazia per la collaborazione. Difficoltà 6b+ 6a obbl. S1. Sviluppo: 110 m. Materiale necessario 14 rinvii. Accesso: Dal piccolo abitato di Cesi, si prosegue seguendo l'indicazione S. Erasmo. Si imbocca la stretta strada che conduce alla suddetta chiesa e dopo una curva a gomito verso sinistra si incontra un casottino. Si parcheggia dove si può e si imbocca il sentiero poco più avanti sulla destra che conduce alla falesia di Sant’Andrea. Seguirlo fino ad una freccia verso destra che indica la traccia per poi arrivare sotto l'attacco della via. Salire dritti sulla placca poco a sinistra di uno spigolo che si aggira poco prima del terrazzo di sosta (20 m 6a+). Seguire il diedro fessura sulla sinistra fino al suo termine (25 m 6a). Traversare per circa 10 m verso destra fino a prendere una fessura, seguirla e al suo termine, traversare verso sinistra (25m 6b). Aggirare sulla destra la placca iniziale e per facili rampe arrivare alla sosta (20 m 4c). Si sale la larga fessura sulla destra per poi proseguire in un diedro e per paretine alla sosta (20 m 6b+). Discesa: in doppia sulla via

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Tracciato della via Rock ‘n Roll - foto Pino Calandrella

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Il bellissimo secondo tiro della via Rock ‘n Roll

15 - Die gartenroute Via interessante come approccio alla parte alta del pilastro. Parte dal lato destro della falesia di Sant'Andrea fino ad arrivare in prossimità della prima sosta della via Akuna Matata. Offre una arrampicata varia su roccia buona. piccolo. Difficoltà 5a S1. Sviluppo: 45m. Materiale necessario 14 rinvii. Accesso: come per la falesia di Sant’Andrea poco dopo la via "La neve del 2012" (targhetta alla base). Salire due tratti verticali interrotti da una cengia fino ad arrivare ad una crestina, (possibile sosta intermedia) salire per facili rocce e poi spostarsi a dx verso la sosta (45 m 5a). per scendere Spostarsi alla base dello spigolo dove è fissata una corda fissa, da qui traversare su piccola cengia verso dx (faccia monte) fino al sentiero principale. In alternativa è possibile proseguire sulla via successiva

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Tracciato della via Die gartenroute e Akuna Matata - foto Pino Calandrella 36


16 - Akuna matata Marco Principi e Francesco Novelli 2019

Difficoltà 6a+ 5a obbl. S1. Sviluppo: 100m. Materiale necessario 14 rinvii. La via attacca a monte della via die gardenroute​ ripercorre in parte la via dell’anello aperta da Lepri e Nobili nel 1981 andando a salire direttamente il placcone monolitico che la via originale evitava sulla destra. Salire la facile placca ammanigliata dino alla base del pilastro su una cengia (30m 4a).​ ​Dalla base del pilastro, salire verso sx seguendo delle piccole cenge fino ad uscire sulla facile placca, proseguire per il caminetto fino ad un terrazzo dove si sosta (25 m 5b).​ ​Proseguire dritti superando le sovrastanti placche per poi deviare leggermente a sx per un diedro fino all'uscita su un comodo terrazzo(30 m 6a+). L4: 30 m5b L5: 20 m III Discesa: in doppia sulla via (corde da 60m) fino alla base del pilastro dove si trova una corda fissa, da qui traversare su piccola cengia verso dx (faccia monte) fino al sentiero principale.

i tratti finali della via Akuna Matata 37


Il sasso dell’anello traccia delle vie degli anni 80

Falesia le due torri Piccola falesia chiodata da Luigi Martino e Federico Nullo ● ● ● ● ● ● ●

Informazioni tecniche Quota s.l.m.: 580 m circa Numero vie: 8 Tipo Roccia: calcare Chiodatura: fix acciaio inox Esposizione: sud-est Periodo: primavera-autunno e nelle belle giornate assolate d'inverno

Avvicinamento: Terni Nord e arrivati alla rotonda si prende la terza uscita in direzione Cesi. Si prosegue dritti superando due incroci e alla successiva rotonda si seguono indicazioni per Cesi. Dopo un sottopasso si svolta a sx in Strada della Pittura (strada in salita). Alla fine di questa girare a sx lasciando alle vostre spalle l’abitato di Cesi e svoltare alla prima a dx in via di Terra Maiura (vecchio cartello giallo OSSERVATORIO). Dopo circa 100 metri si svolta a sx in Vocabolo S.Erasmo (lasciando borgo sulla dx). Proseguite per 2,7 km fino al parcheggio di fronte all’osservatorio o nelle immediate vicinanze. 38


Dal parcheggio si scende in direzione sud lasciandosi alla destra l’osservatorio e le altalene dell’area bambini. Superato il muretto a secco si piega a sx e dopo pochi metri a dx per l’evidente traccia in discesa ( omini in loco ). Usciti dal bosco si continua per pochi passi e si gira a sx ( direzione sud-est ) come indicato dalla freccia sull’albero che troverete di fronte a voi. Proseguendo in questa direzione per 2-3 minuti si raggiunge la cima della falesia; aggirarla passando a destra e arrivare alla base dove troverete bacheca con indicazione delle vie numerate da sx verso dx (10 min.)

Nome

Difficoltà

Metri

Habanero

5c+

10 m

Morbidis e Gnomis

5b

14 m

Tienilo duro

7b+

14 m

La forza del muschio

7c+/8a+

20 m

I 4 e la liberazione

7b

16 m

Federico spaccacaviglie

6b+/6c

18 m

La via del di dietro

6a+

18 m

Fifty/fifty

6a

15 m

Bellezza

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