Scuola di fotografia volume 4

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Scuola di FOTOGRAFIA

Un soggetto con poco contrasto genera un istogramma limitato, che non occupa tutto lo spazio orizzontale, come in quest’immagine dove prevalgono i toni scuri. Non per questo è sbagliata l’esposizione.

Un soggetto con un ampio intervallo di luminosità, posato correttamente, produce un istogramma continuo ed esteso lungo tutto l’asse orizzontale, senza uscire né a destra né a sinistra.

autore della foto. L’aiuto alla corretta esposizione L’istogramma rappresenta la distribuzione dei pixel pre-

senti nella fotografia, ordinati secondo la luminosità: sull’asse X (orizzontale) di un grafico cartesiano indica quanti sono i pixel della foto che hanno un determinato

livello di luminosità, valore riportato sull’asse Y (verticale). Quest’informazione è molto importante per verificare a colpo d’occhio l’esposizione: dall’andamento del grafico si vede subito se prevalgono i pixel chiari o scuri, oppure se l’immagine è equilibrata. Bisogna tuttavia fare attenzione a non seguire in modo troppo schematico le informazioni dell’istogramma, ma abituarsi a confrontarle con il soggetto: guardare la fotografia è essenziale per non sbagliare. Subito dopo lo scatto, sul display della fotocamera si può avere un’idea di come sarà la foto finale, anche se la visione sul display stesso non è ottimale. È questo il caso di immagini particolarmente “difficili”: riprese molto contrastate o di soggetti monocromatici. Allarme bianco Il digitale richiede un’esposizione al limite della sovraesposizione per minimizzare la comparsa del rumore nelle ombre, che sono la zona critica in quanto le sfumature sono a rischio di posterizzazione, ovvero di apparire

Visualizzare i metadati In tutti i sistemi operativi si possono visualizzare i metadati relativi a un’immagine, basta cliccare con il tasto destro del mouse sulla miniatura della foto e accedere alle informazioni aggiuntive tramite la voce “Proprietà” in Windows e “Ulteriori Informazioni” in Mac OS X.

La finestra di visualizzazione dei metadati in Mac OS X

La finestra di visualizzazione dei metadati in Windows

Come leggere l’istogramma L’istogramma mette in relazione il numero dei pixel con la loro luminosità: il software conta quanti pixel hanno valore 0, quanti 1, quanti 2 … e così via fino al valore 255; crea quindi un grafico che esprime la distribuzione di questi valori nell’immagine, non la loro posizione. L’istogramma non dice nulla su dove sono i pixel scuri o chiari, ma solo quanti sono.

Ecco come esempio un file con 400 pixel, che raffigura una sfumatura di grigio in diagonale, dal nero in alto a sinistra al bianco in basso a destra. L’istogramma appare come una serie di colonnine: indica il numero di pixel di ogni sfumatura di grigio, a sinistra valori inferiori riferiti al nero e ai grigi scuri, a destra valori maggiori riferiti al bianco e ai grigi chiari.

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Per le foto a colori è possibile visualizzare l’istogramma relativo alle componenti RGB dell’immagine, sovrapposti o divisi, come in questo esempio. Per questa foto sono presenti diversi picchi, indicativi di ampie zone con lo stesso colore: il numero di pixel di un determinato colore è elevato e forma un picco che si stacca in verticale. Un’immagine di questo tipo non può avere un istogramma formato da una linea continua.

Il confronto fra l’immagine sottoesposta, posata correttamente e sovraesposta mostra che aumentando l’esposizione l’istogramma si sposta verso destra.


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