Tokyo ARCHI.pelago

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Tokyo archi.pelago IUAV University of Venice Master Degree in Landscape Architecture and Sustainable Design Supervisors: Professor Benno Albrecht Professor Sara Marini Š 2014 Lisa Della Dora, Marco Spinelli Contacts: lisa.delladora@gmail.com 0039 3387301174


TOKYO ARCHI.PELAGO 東京都群島の scenario di una metropoli allagata scenario of a flooded metropolis di Lisa Della Dora, Marco Spinelli.

« I termini giapponesi Chisui (controllo delle inondazioni) e risui (uso dell’acqua) sono molto importanti in Giappone. Chisui significa prevenzione delle inondazioni, con l’aiuto di tecniche dell’ingegneria civile, che sono stati di particolare importanza per lo sviluppo urbano nelle zone pianeggianti. Con la modernizzazione, però, Tokyo ha cominciato a trasformarsi da ‘città d’acqua’ a ‘città di terra’. Specialmente nel periodo della ricostruzione dopo il grande terremoto del 1923, splendidi edifici moderni, ponti e parchi sorsero uno dopo l’altro lungo canali e fiumi, focalizzando nuovamente l’attenzione sugli spazi d’acqua. Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale, la ricostruzione di Tokyo in preparazione per i Giochi Olimpici 1964 ha modificato la città rendendola irriconoscibile, e la sua immagine ‘città d’acqua’ è stata completamente persa. » (Hidenobu Jinnai - Hosei University, Tokyo) In questa tesi centrale sarà il rapporto della città di Tokyo con l’elemento acqua, infatti, lo scopo non è solo quello di preparare la città ad affrontare la problematica dell’innalzamento del livello del mare, ma anche quello di ripristinare il forte legame che ha avuto con l’acqua fino dalle sue origini.

« The Japanese terms chisui (flood control) and risui (use of water) are of relevance here. Chisui means prevention of flooding with the help of civil engineering techniques, which have been to particularly important for urban development in lowland areas. With modernisation, however, Tokyo has begun to change from a ‘water city’ into a ‘land city’. Especially in the period of restoration after the Great Earthquake of 1923, beautiful modern buildings, bridges and parks sprang up one after another along gullies and rivers, refocusing attention on water spaces. However, after World War II, reconstruction of Tokyo in preparation for the 1964 Olympic Games altered the city beyond recognition, and its ‘water city’ image was completely lost. » (Hidenobu Jinnai - Hosei University, Tokyo) In this thesis the focus will be the relationship of the city of Tokyo with the water element. In fact, the aim is not only to prepare the city to deal with the problems related to rising sea levels, but also to restore the strong bond that the city has had with the water up from its origins.


Premesse storiche.

Historical background.

In Giappone le inondazioni e le secche si alternano rapidamente. I picchi avvengono in meno di un giorno e la portata massima delle inondazioni è relativamente grande in confronto ai piccoli bacini di utenza. Le alluvioni fluviali sembrano essere inevitabili, e l’urbanizzazione masiva ha provocato alluvioni pluviali: le piogge torrenziali scorrono rapidamente lungo i marciapiedi impermeabili e inondano molte case, la storia giapponese è stata testimone di molti di questi eventi . Durante il tardo periodo Meiji (1860 - 1910) diverse alluvioni fluviali del fiume Arakawa hanno colpito la zona di Tokyo. Nel 1896 sono stati inondate circa 655 case e circa 120 ettari di terreno agricolo, mentre l’alluvione del 1902 ha colpito sette città e altrettanti villaggi, lasciando circa 880 case allagate. Tokyo è stata colpita nuovamente da un’ alluvione nel 1907, quando l’area di Iwabuchi è stata completamente inondata. L’alluvione ha interessato 180 città e villaggi, e ha gravemente danneggiato colture, abitazioni, argini e ponti. L’alluvione fluviale del 1910 è stata la più grave di tutte, ha causato la morte di 369 persone, distrutto 1.679 case e inondato 270.000 case. Il danno totale conta più di 120 milioni di Yen (circa 1 milione di dollari USA).

In Japan flooding and recession occur quickly. Peaks are less than a day. The maximum flood discharge is therefore relatively large compared to the small catchment areas. Fluvial floods seem to be inevitable. Furthermore, urbanization has triggered pluvial floods. Torrential rain runs off quickly along the impermeable pavements and inundates many homes. Japanese history proves this statement. During the Late Meiji period (1860 - 1910) several fluvial floods of the Arakawa River struck the area of Tokyo. In 1896 approximately 655 homes and about 120 hectares of farmland were inundated. The flood of 1902 struck seven cities and villages, and left about 880 homes flooded. Tokyo was hit again by a flood in 1907. The area of Iwabuchi was totally inundated. The flood affected 180 cities and villages, and severely damaged crops, homes, embankments and bridges. The fluvial flood of 1910 was the most severe. The flood killed 369 people (including casualties in the Tone river area), destroyed or washed away 1,679 homes and flooded 270,000 homes. The total damage counted more than 120 million Yen (approximately 1 million US Dollar).

Tempi antichi. Anticamente la gente viveva inzone collinari sicure, lontano dalla minaccia delle alluvioni fluviali, ma progressivamente le popolazioni giapponesi hanno riconosciuto i vantaggi del vivere in prossimità dei fiumi. L’altra faccia della medaglia era che queste aree erano esposte a frequenti inondazioni, ma questa minaccia non ha è trattenuto il popolo giapponese dal trasferirsi nelle pianure. Proteggevano la propria terra costruendo canali di drenaggio e dighe, ma questi interventi non hanno impedito che terreni agricoli e case fossero inondati regolarmente. Nel 742 è stato adottato un emendamento che ha permesso ai giapponesi

Ancient times In ancient times people lived on the safe hilly areas; far away from the threat of fluvial floods. Gradually they recognized the advantages of living near rivers. Land along the rivers was fruitful and rivers were convenient for irrigation purposes. On the other hand, these areas were exposed to floods. This threat however, did not hold back the Japanese people to move to the more spacious lowlands. They protected their land with drainage channels and dikes. These activities however did not prevent the regular inundation of irrigation land and homes. In 742 an act was adopted which allowed the Japanese who had reclai-

in questa pagina Mappe della trasformazione storica del delta dei fiumi di Tokyo. in this page Maps of the historical transformation of the delta of the rivers of Tokyo.


1590 - 1603

1603 - 1615

1615 - 1660


di riscatare come proprietà privata i terreni che avevano bonificato. Ciò ha portato alla fondazione delle comunità feudali.

med land to own it as their private property. This resulted in the growth of privately owned land and the foundation of feudal communities.

in questa pagina

Periodo Sengoku (1478-1602). Nel XVI secolo la gente iniziò a trasferirsi più a valle, verso i grandi fiumi della zona del delta. Vennero eseguiti lavori di miglioramento per controllare i fiumi, come la costruzione di dighe e lo scavo di canali. Questi miglioramenti sono sono stati di successo in alcuni casi, ad esempio, il feudatario Hohjo e la sua famiglia costruirono una diga lungo il fiume Ara nella regione di Kanto, vicino all’attuale Tokyo.

Sengoku period (1478–1602). In the sixteenth century people moved further downstream to the big rivers in the delta area. River improvement works, such as dike construction and channel digging, were executed to control the rivers. These improvements did become successful in some cases. For instance, the feudal lord Hohjo and his family constructed a dike along the Ara River in the Kanto region, near present Tokyo.

Great Wave off Kanagawa by Japanese artist Hokusai.

Periodo Edo (1603-1867). Il periodo Edo fu un caratterizzato da uno sviluppo economico e culturale e da una crescita della popolazione. In questo periodo sono stati fatti importanti progressi nel campo dell’ingegneria civile. Per proteggere il popolo giapponese e le sue attività , sono state costruite dighe ad anello, che sono poi state connesse e sono stati costruiti ulteriori argini lungo i fiumi principali A causa del potere dei feudatari, sotto la supervisione dello shogunato Tokugawa, è proseguita l’espansione della terra coltivata. I progetti di protezione contro inondazioni fluviali furono però effettuati in maniera selettiva, sui fiumi maggiori, quelli che erano importanti per lo shogunato. All’ inizio del XVII sec, quando Ieyasu Tokugawa si ​​trasferì a Edo, l’ex Tokyo, ordinò la deviazione del fiume Tone per proteggere Edo. A quel tempo il fiume Tone scorreva lungo l’attuale fiume Ara e fiume Edo, fino alla baia di Tokyo. Due opere di deviazione hanno portato il fiume Tone direttamente nell’Oceano Pacifico. Con la deviazione verso est del fiume Tone, l’insediamento di Edo ha iniziato un rapido sviluppo da villaggio paludoso a metropolitano, come conosciamo Tokyo oggi.

Edo period (1603–1867). The Edo period was a period characterized by economical and cultural development and an increasing population. Major progress in civil engineering was made. To protect the Japanese people and its assets, ring dikes were constructed. Later ring dikes were connected and dikes along the main rivers were constructed. Due to the power of the feudal lords, who were under the supervision of Tokugawa Shogunate, the expansion of the cultivated land continued. It was not possible to protect the entire river basin. Flood protection projects against fluvial floods were carried out selectively on major rivers which were of importance to the shogunate. As soon as Ieyasu Tokugawa moved to Edo, former Tokyo, in the beginning of the seventeenth century, he ordered the diversion of the Tone River to protect Edo. At that time the Tone River flew through the current Ara River and Edo River into Tokyo Bay. Two diversion works finally led the Tone River directly into the Pacific Ocean. With the eastward diversion of the Tone River, the settlement Edo started a rapid development from a swampy village to a metropolitan, as we know Tokyo today.

Great Wave off Kanagawa dell’artista giapponese Hokusai. in this page



Natural levee

Sand bar

Back marsh

River bed

Former river course

Delta

Reclaimed land by drainage (before 1603)

Reclaimed land by drainage (before 1603)

Reclaimed land by drainage (before 1945)

Reclaimed land by drainage (before 1945)

Tokyo Land Classification- Legend


Tachikawa Loam and Tachikawa terrace deposit

Musashino Loam and Musashino terrace deposit

Shimosueyoshi Loam and Shimosueyoshi terrace deposit

Tokyo formation

Sand

Unclassified

Refuse

Surplus soil

Mud and Refuse

Mud and Surplus

Tokyo Geological Map - Legend


Sviluppo di Tokyo: una rapida decrescita della Popolazione nel 2100.

Development of Tokyo: a rapid decrease of Population in the 2100.

Le linee guida del ventesimo secolo sono state: sviluppo ed espansione. Anche dopo il secondo conflitto mondiale, le economie dei paesi più avanzati, rinvigorite dal baby boom, hanno consentito alla città di continuare la sua corsa. In Giappone l’età della grande ricostruzione arriva con l’aria nuova della democrazia. Gli architetti, infatuati delle loro visioni urbane, definiscono i contorni di una città simile ad una macchina; megalomani imposizioni, tutte con lo stesso punto di partenza: fare tabula rasa. La popolazione giapponese ha iniziato un declino che potrebbe portare ad una crisi demografica molto seria per il Paese. Entro 50 anni i giapponesi, che attualmente sono 127 milioni, potrebbero ridursi di 1/3; entro un secolo la popolazione prevista sarà di 42 milioni di persone. Dopo una continua ascesa della popolazione, nel 2005, per la prima volta il trend si è invertito: il numero dei morti ha superato le nascite. Il calo delle nascite e la più lunga aspettativa di vita, rendono la popolazione giapponese sempre più vecchia. Il Ministero degli Affari Interni, alla fine del 2007, ha aggiornato le stime sulla composizione della popolazione. Per la prima volta dal 1950, da quando vengono registrati questi dati, il 10% della popolazione è rappresentata da anziani, con un’età uguale o maggiore a 75 anni. Nonostante il calo demografico porterà forti cambiamenti nella struttura delle città, il governo e gli organi d’informazione parlano quasi unicamente di problemi legati alla mancanza di forza lavoro, all’ insostenibile spesa per la sanità, al sistema previdenziale. Il calo di 40 milioni di persone, previsto in Giappone nei prossimi 50 anni, equivale all’intera popolazione dell’ area metropolitana di Tokyo. Al problema del calo demografico vanno aggiunti i problemi ambientali e i rischi sismici. Si potrebbe delineare uno scenario in cui: il numero delle case vuote aumenta, le infrastrutture

The buzzwords of the twentieth century were: development and growth. Even after the Second World War, the economies of the more developed countries, boosted by the baby boom, allowed cities to continue to grow. In Japan, the age of massive reconstruction came blowing in on the winds of a new democracy. Architects, besotted with their urban visions, designed the shapes of cities like a machine; megalomaniac impositions all based on the same starting point: to have a clean slate. The demographic decline in Japanese society could have serious consequences. In the next 50 years the current population of 12 million could drop by a third; in just 100 years the total population might only be 42 million. After a steady increase in the population, in 2005 it started to decline for the first time: more deaths than births. The lower birthrate and longer life expectancy have increased the average age of the Japanese population. At the end of 2007, the Ministry of Internal Affairs updated its demographic statistics. For the first time since 1950 when data began to be recorded 10% of the population were senior citizens either 75 or older. Despite the obvious fact that a decrease will bring about serious changes to the structure of the city, the government and mass media only focus on problems caused by the shortage of labour and the huge budget needed for health care and pension schemes. The demographic decrease of 40 million estimated for Japan in the next 50 years is equal to the entire population of metropolitan Tokyo and is compounded by environmental problems and seismic risks. One possible scenario could be: an increase in the number of empty houses; a lack of maintenance of the new infrastructure built in the growing city; a rise in crime and the presence of criminals in the empty areas created by the decrease in

in questa pagina L’espansione della densita’ abitativa dei distretti. in this page Density expansion of inhabited district.


che si sono espanse a seguito dell’allargamento della città non possono più essere mantenute, i buchi che la diminuzione della popolazione ha causato nella città diventano sacche e terreno fertile della criminalità locale. Certamente le classi sociali più forti economicamente potrebbero abbandonare le periferie per i centri della città, ma quelle più svantaggiate sarebbero invece abbandonate nei sobborghi dove i trasporti pubblici potrebbero essere a rischio. In alcune zone la vita quotidiana potrebbe diventare difficile dal momento che gli ipermercati hanno spazzato via dalle strade i piccoli, vecchi negozi al dettaglio; la neces-

the city’s population. Of course, the welloff social classes could leave the suburbs and move to the city centre, but everyone else would be abandoned in the suburbs where public transport might be at risk. In some areas, everyday life could become difficult because hypermarkets have replaced the small, old retail shops; the necessary influx of foreign labour (to make up for the shortage) could destabilise Japanese society illinclined towards foreigners; urban distribution and violence could explode in a city considered one of the safest in the world. During the twentieth century Tokyo experienced a significant urban

1888

1914

1945

1986


saria apertura ai lavoratori stranieri ad integrare la futura carenza della forza lavoro potrebbe rendere instabile la società giapponese da sempre poco incline ad assimilare gli stranieri; la distruzione urbana e la violenza potrebbe deflagrare in una città che è consi- derata una delle metropoli più sicure al mondo. Durante il ventesimo secolo, Tokyo sperimentato una significativa espansione urbana a causa della rapida crescita della popolazione. La popolazione di Tokyo è cresciuta da 7,5 milioni nel 1920 a quasi 35 milioni nel 2007. Il problema principale per la pianificazione del XX secolo Tokyo è stato quello di ampliare e intensificare la zona urbana al fine di ospitare questa rapida crescita . Tokyo ha iniziato a essere la capitale con il nome ‘Edo’, è stato costruita dallo Shogun Tokugawa Ieyasu dopo il 1600, e crebbe fino a diventare una delle più grandi metropoli del mondo nei primi anni del 1700. Dopo la restaurazione imperiale nel 1860, quando i riformatori rovesciato il sistema feudale nel tentativo di modernizzare la società e l’economia giapponese, Edo è stata rinominata Tokyo (Capitale dell’ Est) , ed è stata rinnovata in una città moderna con l’introduzione di ferrovia, tram e rete di collegamento stradale, un moderno approvvigionamento idrico e parchi fino al 1910. A metà del 1920, l’area urbana di Tokyo ha iniziato a crescere oltre la frangia dell’ area urbana di Edo. Il governo locale di Tokyo e il governo nazionale aveva bisogno di introdurre sistemi di controllo di suddivisione o di controllo di sviluppo per evitare uno sviluppo suburbano non pianificato e non controllato.

expansion due to rapid population growth. The population of Tokyo grew from 7.5 million in 1920 to nearly 35 million in 2007. The major planning issue for twentieth century Tokyo was to expand and intensify the urban area in order to accommodate this rapid growth. Tokyo began as the national capital city called ‘Edo’ which was constructed by the Shogun Tokugawa Ieyasu after 1600, and it grew to be one of the largest metropolises in the world by the early 1700s. After the imperial restoration in 1860s, when reformers overthrew the feudal system in a bid to modernize Japanese society and economy, Edo was renamed to Tokyo (Eastern Capital), and was remodeled into a modern city by introduction of railway, tram and trunk road network, modern water supply and modern parks until 1910s. In the middle of 1920s, Tokyo’s urban area started to grow past the fringe of the former city of Edo’s urban area, heavy industrial factories located in peripheral area of Tokyo, which caused severe conflict with local residents. The local government of Tokyo and the National Government needed to introduce a kind of subdivision control system or development control system to prevent un-planned and un-controlled suburban development, and use-zoning system for managing pollution/ nuisance problems.

in questa pagina diagramma dello sviluppo della popolazione nella citta’ di Tokyo. (elaborato) in this page diagram growth of the population of the Tokyo. (elaborated)


1750

1900

1935

1980

1.00 mil. ab

2.01 mil. ab

6.36 mil. ab

11.62 mil. ab

7.13 mil. ab

9.03 mil. ab

13.35 mil. ab

12.06 mil. ab

2100

2050

2020

2000

100

100

100

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90

90

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10

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2100

200

250


Densità e subsidenza.

Density and subsidence.

L’effetto dell’industrializzazione è evidente soprattutto a Tokyo. Nel 1920 Tokyo contava circa 3,7 milioni di residenti. Questa cifra è aumentata da allora enormemente fino a 12,6 milioni di abitanti nel 2005. Tokyo ha una densità abitativa di 5.748 per chilometro quadrato. In risposta alla crescente domanda di abitazioni nell’area metropolitana di Tokyo le zone residenziali si stanno espandendo verso la regione occidentale meno elevato e verso la zona orientale soggetta a inondazioni. Qui, le aree urbanizzate sono aumentate enormemente dal 11% nel 1965 al 43% nel 1995. Fino al 1960 , la maggior parte del bacino era coperto di foreste e risaie. Le aree urbanizzate sono aumentate dal 20 % al 80% in soli 30 anni. La popolazione è aumentata da 400,000 nel 1958 a 1.840.000 nel 2005. Oggi il bacino copre la Cintura industriale Keihin, l’ affollata area urbana nella parte inferiore e la boomtown nella zona collinare del bacino. Questa urbanizzazione ha causato diversi problemi nel bacino del fiume Tsurumi. Ha disturbato le funzioni di ritenzione idrica , ha aumentato la portata dei fiumi e ha aumentato il picco di piena. Ciò ha provocato una maggiore frequenza delle inondazioni sia fluviali che pluviali . Concentrandosi sul Arakawa inferiore può essere osservata una fitta concentrazione della popolazione e delle proprietà lungo le sue rive. La densità media di popolazione per l’intero bacino Arakawa conta 3.400 abitanti per chilometro quadrato. Alcune aree raggiungono una densità di 9.200 persone per chilometro quadrato dove sono concentrate enormi attività private e funzioni pubbliche. Ampie parti di città come Tokyo e Osaka si trovano al di sotto del livello di inondazione dei fiumi principali. Queste aree sono ex pianure che si sono formate da sedimenti portati dai fiumi. Limitando il corso del fiume non si formano nuovi sedimenti, creando

The effect of industrialization is mostly noticeable in Tokyo. In 1920 Tokyo counted about 3.7 million residents. This figure has increased since then enormously to approximately 12.6 million residents in 2005. Tokyo has a population density of 5,748 per square kilometer. In response to the growing demand for housing in the Tokyo metropolitan area the residential areas are expanding towards the less elevated western region and the flood prone eastern area. Here, the urbanized areas have increased enormously from 11% in 1965 to 43% in 1995. Until the 1960s, most of the basin was covered with forests and paddy fields. The urbanized areas increased from 20% to 80% in only 30 years. The population increased from 400,000 in 1958 to 1,840,000 in 2005. Nowadays the basin covers the Keihin Industrial Belt, the crowded urban area in the lower part of the basin and the boomtown in the hilly zone of the basin. This urbanization caused various problems in the Tsurumi river basin. It disturbed water retention and retarding functions, increased the river discharge and increased the flood peak. This resulted in a higher frequency of both fluvial and pluvial flood disasters. Focusing on the lower Arakawa a very dense concentration of population and property along its banks can be observed. The average population density for the entire Arakawa basin counts 3,400 people per square kilometer. Some areas even reach a density of 9,200 people per square kilometer where tremendous private assets as well as public functions are concentrated. Large parts of cities like Tokyo and Osaka are located below the flood level of their main rivers. These areas are former flat plains which were formed by sediment carried by rivers. By restricting the river course no new sediment is carried in these regions,

nella pagina a fianco I danni provocati dal fenomeno della subsidenza. in the next page The damage caused by subsidence phenomenon.



in queste pagine Digital Elevation Model di Tokyo. in this pages Tokyo Digital Elevation Model.



historical subsidence land

thus creating a height difference. A dike breach will give water free access to a large area. An entire region will be flooded. Furthermore, a large area in Tokyo was affected by subsidence. Due to the immense increase in the population the demand for water has also strongly increased. Part of this need was satisfied by the use of ground water that was initiated around the beginning of the twentieth century. However, this exploitation of ground water caused subsidence. Nevertheless, about 124 km2 of Tokyo (about 20% of the wards of Tokyo) experienced a subsidence of more than 4,5 meters. This area is located lower than the high tide in Tokyo Bay. Furthermore, about 32 km2 of this area is also located lower than the ocean surface at low tide.

water

così una differenza di altezza. Una breccia nelle dighe potrebbe dare libero accesso all’ acqua in aree molto vaste : l’intera regione potrebbe essere allagata. Inoltre, una grande area di Tokyo è stata ed è tuttora colpita da subsidenza. A causa dell’ enorme aumento della popolazione la domanda di acqua è fortemente aumentata. Parte di questa esigenza è stata soddisfatta con l’uso di acqua di falda che è stato avviato intorno agli inizi del XX secolo. Tuttavia, lo sfruttamento di queste acque sotterranee ha causato cedimenti. Circa 124 km2 di Tokyo (circa il 20 % dei quartieri di Tokyo) hanno registrato un cedimento di oltre 4,5 metri. Questa zona è situata inferiormente rispetto all’alta marea nella baia di Tokyo. Inoltre, circa 32 km2 di questa zona sono più bassi della superficie dell’oceano con la bassa marea.

nella pagina a fianco Mappa del abbassamento causato dalla subsidenza nell’ultimo secolo. 20 m

in the next page

10 m

Map of lowering caused by subsidence in the last century.

0m

-20 m

nella stessa pagina Sezione schematica dei principali fiumi di Tokyo. in this page Schematic cross-section of the main rivers of Tokyo.


Tokyo Bay ± 0,00 meters

PACIFIC OCEAN


Subsidenza del terreno.

Subsidence of terrain.

L’11 marzo 2011 nel Sud del Giappone un terremoto ha causato la liquefazione del terreno sabbioso per un lungo stretto tratto di costa della baia di Tokyo. Da quanto è stato riportato, le aree liquefatte lungo la costa della baia di Tokyo raggiungono per i 42 km2 di estensione, e permangono gravi preoccupazioni sulle possibili inondazioni all’interno di argini. E’ stato fatto un tentativo di quantificare l’effetto della subsidenza del suolo liquefatto, attraverso la misurazione delle altezze dei tetti degli edifici, come elemento di riferimento. Due Digital Surface Model (DSM) sono stati confrontati con il livello dei tetti sostenuti da pilastri in calcestruzzo. Si è scoperto che le altezze dei tetti degli edifici in calcestruzzo dopo il terremoto erano scesi di 20,78 centimetri, rispetto ai livelli misurati prima del terremoto. In media la deviazione standard misurata è di 1,93 centimetri, verificando così che questo metodo permetteva di misurare la liquefazione/subsidenza del suolo in maniera quantitativa. Il Cedimento del terreno ha ripreso a metà del 1950 quando le industrie hanno iniziato pompare grandi quantità di acque sotterranee per sostenere una maggiore attività produttiva. Il cedimento del terreno cumulativo è pari a oltre 4,5 m (1918-2000). Il cedimento del terreno a Tokyo si è rapidamente ridotto da 1973 (circa) a causa delle restrizioni per l’estrazione di acque sotterranee mediante le leggi e l’ordinanza indicata di seguito. Nel 1999, la superficie totale di circa 120 km2 è soggetta a 1 centimetro di subsidenza all’ anno, mentre un’area di circa 1 km2 nella parte settentrionale della pianura di Kanto soffre addirittura di 2 centimetri di subsidenza all’anno. Il massimo cedimento del terreno registrato nel 1999 è stato di 3,3 centimetri nella parte settentrionale dell’area.

The March 11th 2011 East-Japan Earthquake has caused sand-liquefaction over a long stretch of landfills along the coast of Tokyo Bay. The liquefied areas along the coast of Tokyo Bay reportedly reaches 42 km2, and there yet remain serious long-lasting concerns about sewage treatment and possible inundations inside levees, etc. An attempt was made to measure liquefied soil subsidence with reference to roof elevations of pile supported buildings. Two sets of Digital Surface Models (DSMs)were compared with roofs of pile supported RC buildings as templates for matching. It turned out that the elevations of the chosen roofs of RC buildings after the earthquake are 20.78cm lower than those before the earthquake in average with the standard deviation of 1.93cm, thus verifying that the method allows for through discussion of liquefaction induced soil subsidence in a quantitative manner. Land subsidence has resumed in the middle of the 1950’s when industries began pumping up large quantities of groundwater to support increased production activity. The cumulative land subsidence at the benchmark of No.9832 amounted to over 4.5 m from 1918 to 2000. Land subsidence in Tokyo has been rapidly reduced since about 1973 due to the restrictions for extraction of groundwater by means of the laws and the ordinance mentioned below. In 1999, a total area of about 120 km2 subsided 1 cm or more/year and of about 1 km2 subsided 2 cm or more/year in the northern part of the Kanto Plain. The maximum land subsidence recorded in 1999 was 3.3 cm in the northern part of the area. nella pagina a fianco Liquefazione del suolo alla stazione Shinkiba a Tokyo dopo un terremoto. in the next page Soil liquifaction at Shinkiba station after Earthquake.



nella pagina a fianco Mappa delle aree affette da subsidenza. (Elaborata) in the next page Map of the areas affected by subsidence. (Elaborated)

subsidence

On the island of Honshu, Japan, appreciable subsidence due to pumping of ground water for industrial use is reported in three harbor areas on the south coast at Osaka, Nagoya, and Tokyo. Drawdown of the artesian head in confined aquifers reportedly has caused compaction if clayey beds to depths of about 100 meters.At Tokyo and Osaka, the position of the compacting beds has been determined by establishing depth benchmark tubes in the acquirers and observing the rate of protrusion of the tubes at land surface. Maximum subsidence is about 4 m at Tokyo and about 3 m at Osaka. Apparently, plans are underway to reduce the local pumping by importing water by pipe line to these industrial areas in order to control the subsidence. Downward movement or subsidence of the land surface is an important environmental consequence of ground-water overdraft. It is caused by compression of underground materials due to declining water tables or piezometric surfaces. In addition, initiation or acceleration of lateral flow of ground water can cause lateral compression of the aquifer and, hence, lateral movement of the land surface, due to an increase in the seepage force or frictional drag exerted by the flowing water on the solid particles. Theoretically, any flow or overdraft of ground water in unconsolidated material should produce some movement of the land surface. This movement normally is quite small, but it can become significant where underground materials are thick and/or compressible and ground-water levels decline appreciably. Recorded subsidences range from few centimeters (about 1 inch) to almost 10m (33 ft). Nowadays, subsidence has almost completely stopped thanks to the restriction on the use of ground water. Nevertheless, about 124 km2 of Tokyo (about 20% of the wards of Tokyo) experienced a subsidence of more than 4.5 meters. This area is located

water

Sull’isola di Honshu, in Giappone, la subsidenza apprezzabile, a causa del pompaggio delle acque sotterranee per uso industriale, è riportato in tre aree portuali sulla costa sud di Osaka, Nagoya e Tokyo. I prelievi dai pozzi artesiani in falde acquifere limitate ha causato, come riferito, la compattazione dei letti argillosi a profondità di circa 100 metri. A Tokyo e Osaka, le posizioni dei letti di compattazione sono state determinate inserendo tubi di profondità come misura di riferimento e osservando il tasso di protrusione dei tubi rispetto alla superficie del terreno. La subsidenza massima è di circa 4 metri a Tokyo e di circa 3 metri a Osaka. Sono in corso dei piani per ridurre il pompaggio locale importando acqua da linee di tubazione a queste aree industriali, al fine di controllare la subsidenza. Il movimento discendente o subsidenza della superficie terrestre è una pesante conseguenza ambientale causata dalla scoperta di falde acqueifere sotterranee. E‘ causata dalla compressione di materiali sotterranei a causa di falde acquifere in declino o superfici piezometriche. Inoltre, l’inizio o l’accelerazione del flusso laterale delle acque sotterranee possono causare compressione laterale della falda e quindi, il movimento laterale della superficie terrestre, a causa di un aumento della forza delle infiltrazioni o la forza d’attrito esercitata dall’acqua che scorre sulle particelle solide. Teoricamente, qualsiasi flusso o il prelievo delle acque sotterranee di materiale non consolidato dovrebbe produrre un qualche movimento della superficie terrestre. Questo movimento di solito è piuttosto piccolo, ma può diventare significativo dove i materiali interrati sono spessi e / o comprimibili e livelli di rapporto terra-acqua diminuiscono sensibilmente. Gli avvallamenti registrati variano da pochi centimetri (circa 1 pollice) a quasi 10 m (33 ft). Oggi, la subsidenza ha smesso quasi completamente grazie alla limitazione dell’uso delle acque sotterra-


Tokyo Bay

PACIFIC OCEAN


nee. Tuttavia, circa 124 km2 di Tokyo (circa il 20% dei quartieri di Tokyo) hanno registrato un cedimento di oltre 4,5 metri. Questa zona si trova in una posizione inferiore all’alta marea nella baia di Tokyo. Inoltre, circa 32 km2 di questa zona si trovano anche inferiori alla superficie dell’oceano con la bassa marea.

lower than the high tide in Tokyo Bay. Furthermore, about 32 km2 of this area is also located lower than the ocean surface at low tide (Arakawa – Karyu River Office and MLIT, 2006).

nella pagina a fianco Mappa delle sezioni lungo il territorio soggetto a subsidenza. (Elaborata) in the next page Map of the sections along the land subject to subsidence. (Elaborated) nella stessa pagina Sviluppo della subsidenza nell’ultimo secolo in Giappone(sopra), previsioni di subsidenza a Tokyo (sotto) in this page

1895

1905

15

25

35

45

55

65

75

85

Development of subsidence in the last century in Japan (above), estimates of subsidence in Tokyo (below)

92 Year

0 Minami - Uonuma area (Yokogawa, Muika Town, Niigata pref.)

100

Chikugo - Saga Plains (Shiraishi Town, Saga pref.) Northem part of Kanto Plains (Higashi - Owa, Washimiya Town, Saitama pref.)

200

Nobi Plaiuns (Hatsuke, Nagashima Town) Niigata Plains (Sakai, Niigata City, Niigata pref.) Osaka Plains (Nishi - Yodogawa Ward, Osaka City)

300

400 Southem part of Kanto Plains (Kameido, Koto Ward, Tokyo)

500 (cm)

2000

2010

2020

2030

2040

2050

2060

2070

2080

2090

2100

YEARS

0 - 10 cm

- 40 - 80 cm

- 80 - 100 cm

- 120

- 160 - 200

- 240

- 130 cm SUBSIDENCE MISURE 2100 scenario

SUBSIDENCE cm



Scenari di innalzamento del livello del mare

Sea level rise scenarios

Sembra che ultime le previsioni IPCC (2007) sull’innalzamento del livello del mare fossero troppo conservative, le cose sono peggio di quanto si pensasse. Questo è il messaggio emerso da un nuovo studio nel Quaternary Science Reviews e dagli aggiornamenti al rapporto IPCC stesso (2013). Il nuovo studio cerca di determinare ciò come sarà il livello dei nostri mari in futuro. Secondo lo scenario più ottimistico (in cui il genere umano intraprenderà azioni molto aggressive per ridurre i gas serra), gli esperti pensano che l’innalzamento del livello del mare sarà probabilmente di circa 0,4-0,6 metri al 2100 e 0,6-1,0 metri nel 2300. Secondo lo scenario più probabile, in cui le emissioni saranno maggiori, i risultati saranno 0,7-1,2 metri al 2100 e 2,0-3,0 metri nel 2300. Mentre i risultati dello scenario di mitigazione del cambiamento climatico suggeriscono una buona possibilità di limitare il futuro innalzamento del livello del mare anche di un metro, lo scenario di emissioni elevate invece potrebbe minacciare la sopravvivenza di alcune città costiere e delle isolepiù basse. Dal punto di vista della gestione del rischio, le proiezioni riguardanti il futuro innalzamento del livello del mare sono di grande importanza per la pianificazione costiera, e per il peso delle differenti opzioni di livelli di ambizione nella riduzione delle emissioni di gas serra. Un altro scenario viene esposto dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), ed è peggiore da quello dell’ IPCC. Nella nostra tesi seguiremo lo scenario peggiore, per poter progettare così delle misure di adattamento adeguate a qualsiasi tipologia di scenario che si possa presentare. Questo è ciò che il “Global Sea Level Rise Scenarios for the United States National Climate Assessment”, dice in merito a questo argomento «Affermiamo con molta sicurezza (più di 9 su 10 possibilità) che il livello medio globale del mare salirà di almeno 0,2 metri e non più

It looks like past IPCC predictions (2007) of sea level rise were too conservative; things are worse than we thought. That is the takeaway message from a new study out in Quaternary Science Reviews and from updates to the IPCC report itself (2013). The new study tries to determine what our sea levels will be in the future. According to the best case scenario (humans take very aggressive action to reduce greenhouse gases), the experts think sea level rise will likely be about 0.4–0.6 meters (1.3–2.0 feet) by 2100 and 0.6–1.0 meters (2.0–3.3 feet) by 2300. According to the more likely higher emission scenario, the results are 0.7–1.2 meters (2.3–3.9 feet) by 2100 and 2.0–3.0 meters (6.5–9.8 feet) by 2300. While the results for the scenario with climate mitigation suggest a good chance of limiting future sealevel rise to one meter, the high emissions scenario would threaten the survival of some coastal cities and low-lying islands. From a risk management perspective, projections of future sea-level rise are of major importance for coastal planning, and for weighing options of different levels of ambition in reducing greenhouse-gas emissions. Another scenario comes from NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), and it is worst than the IPCC one. In our thesis we follow the worst case scenario, in order to design appropriate adaptation measures in any type of scenario that may arise. That’s what the “Global Sea Level Rise Scenarios for the United States National Climate Assessment” says about this problem «We have very high confidence (greater than 9 in 10 chances) that global mean sea level will rise at least 8 inches (0.2 meters) and no more than 6.6 feet (2 meters) by 2100. The biggest source of uncertainty within this range is the contribution of water from melting ice sheets and glaciers in Greenland and West An-

nella pagina a fianco Foto storiche di alcuni quartieri di Tokyo colpiti da alluvioni fluviali. in the next page Historical pictures of Tokyo neighborhoods affected by river floods.



nella pagina a fianco Mappe delle fasi di inondazione secondo le previsioni di IPCC e NOAA (Elaborata) in the next page Maps of flood phases according to the forecasts of the IPCC and NOAA (Elaboreted)

+ 0 m.

+ 0.5 m.

+ 1 m.

+ 1.5 m.

+ 2 m.

+ 2.5 m.


+ 3,30 meters


di 2 metri entro il 2100. La più grande fonte di incertezza all’interno di questo intervallo è il contributo di acqua che sarà apportato dallo scioglimento delle lastre di ghiaccio e dai ghiacciai di Groenlandia e Antartide occidentale. Lo scenario di cambiamento del livello del mare più basso si basa sui tassi storici di osservato cambiamento del livello del mare. Questo scenario dovrebbe essere considerato con una elevata tolleranza al rischio (ad esempio per progetti con una breve durata o nel breve termine). Lo scenario medio-bassa si riferisce alla proiezione del riscaldamento dell’oceano. Lo scenario medio-alto si basa sulla proiezione del riscaldamento dell’oceano e sulla recente perdita di strat di ghiaccio. Lo scenario di cambiamento del livello del mare più alto rispecchia il riscaldamento dell’oceano, il contributo massimo plausibile di perdita di strati di ghiaccio e scioglimento dei ghiacciai. Questo scenario più alto dovrebbe essere considerato in situazioni in cui c’è poca tolleranza per il rischio. »

200 cm

tarctica. The lowest sea level change scenario (8 inch rise) is based on historic rates of observed sea level change. This scenario should be considered where there is a high tolerance for risk (e.g. projects with a short lifespan or flexibility to adapt within the nearterm). The intermediate-low scenario (1.6 feet) is based on projected ocean warming. The intermediate-high scenario (3.9 feet) is based on projected ocean warming and recent ice sheet loss. The highest sea level change scenario (6.6 foot rise) reflects ocean warming and the maximum plausible contribution of ice sheet loss and glacial melting. This highest scenario should be considered in situations where there is little tolerance for risk. »

nella pagina a fianco Mappa delle lowland di Tokyo (Elaborata) in the next page Map of Tokyo lowlands (Elaboreted) nella stessa pagina Previsioni di innalzamento del livello del mare redatte da IPCC e NOAA in this page Predictions of sea level rise edited by the IPCC and NOAA

120 cm

OVERFLOW

OVERFLOW MISURE 2100 scenario

cm

240

200

160

+ 100/140 cm

120

80

+ 40/60 cm

40 + 20/25 cm

0

YEARS

2000

2010

2020

2030

2040

2050

2060

2070

2080

2090

2100

IPCC

NOAA


0,00 / - 3,00 meters

LOWLAND AREA


Area di intervento

Intervention area

Dopo le analisi e gli studi effettuati, è stata definita l’area di intervento del progetto. Quest’ area è il risultato della sovrapposizione delle zone di Tokyo soggette a subsidenza, che quidi sono destinante ad abbassarsi fino a 130 cm rispetto al livello attuale, con quelle che si trovano già sotto il livello del mare e che quindi sarebbero soggette a inondazione in caso di innalzamento del livello del mare, anche se non fossero soggette a subsidenza. Il risultato è un’area soggetta a gravi fragilità, che, dalla sovrapposizione degli scenari di subsidenza e innalzamento, arriverà ad essere sommersa dall’acqua della baia fino a 330 cm di altezza. Sarà quindi su questa area di Toyko che si concentrerà il progetto, tramite scenari che prefigurano quali interventi potrebbero essere effettuati nei diversi periodi a seconda delle differenti problematiche che sorgeranno.

After the analyzes and studies, has been defined intervention area of the project. This area is the result of the overlay of the zones of Tokyo subject to subsidence, which are destinated to decrease up to 130cm from the current level, with those that are already below the sea level and that therefore would be subject to flooding in the event of sea level ​​ rise, even if they were not subject to subsidence. The result is an area subject to severe frailty, that, as a result of the overlay of the scenarios of subsidence and elevation, will be submerged by the water of the bay up to 330 cm in height. It will be on this area of Toyko that will focus the project, using scenarios that foreshadow what interventions could be carried out in different periods depending on the different problems that will arise.

nella pagina a fianco Mappa della sovrapposizione delle previsioni di inondazione e i dati della subsidenza. Il risultato determina l’area di progetto. (Elaborata) in the next page Overlap map of the predictions of flooding and subsidence data. The result determines the project area. (Elaboreted) nella stessa pagina Sovrapposizione dei dati delle previsioni di inondazione e subsidenza. in this page Overlapping data predictions of flooding and subsidence.

Centimeters

240

200

160

120

80

40 Years

0 0,40 meters

1,30 meters

2,30 meters

3,30 meters

- 40 - 80

- 120

- 160

- 180

2000

2010

2020

2030

2040

2050

2060

2070

2080

2090

2100


142Km 2

PROJECT AREA


in queste pagine Fasi di progetto 2020 - 2100 in this pages Project phases 2020 - 2100



DSM (Digital Surface Model)

DSM (Digital Surface Model)

Dallo studio del DSM è emerso che nell’area presa in esame gli edifici più alti si concentrano esclusivamente lungo le vie di comunicazione principali, lungo queste vie infatti si trovano grattacieli e alti palazzi direzionali e commerciali. All’interno dei distretti delimitati da queste strade, gli edifici risultano essere molto più bassi, si tratta infatti di edifici residenziali o di commercio di vicinato. Queste costruzioni presentano tipologie molto simili tra loro, e sono composte mediamente da uno o due piani. Grazie a questo dato possiamo quindi prevedere quali saranno gli edifici soggetti a totale o quasi totale inondazione e quali invece emergeranno quasi completamente. Questa mappa ci permette di avere un primo disegno di progetto, sapendo quali edifici andranno conservati e adattati alle esigenze dovute all’inondazione e quali invece andranno sostituiti con dei dispositivi in grado di fronteggiare uno simile scenario.

By DSM that has been analyzed emerged that within the examined area the tallest buildings are all located along the main communication routes. Along these pathways are indeed skyscrapers and tall office buildings and malls. Within the districts bounded by these roads, the buildings appear to be much lower, in fact they are residential buildings or small shops. These types of buildings are very similar to each other, and are composed of by an average of one or two floors. With this data we can then predict which buildings will be subject to total or almost total flooding and which ones will emerge almost completely. This map allows us to have an initial design of the project, knowing which buildings will be preserved and adapted to the needs due to flooding and which will be replaced with devices capable of dealing with this scenario.

nella pagina a fianco DSM (Digital Surface Model) - Mappa del terreno che evidenzia le altezze degli edifici. (Elaborata) in the next page DSM (Digital Surface Model) - Map of ground that shows heights of buildings. (Elaboreted)

nella stessa pagina Modello 3D di una sezione di quartiere. (Elaborata) in this page 3D model of a section of the neighborhood. (Elaboreted)



Project area

STREET GRID


nella pagina a fianco

Strade sopraelevate

Elevated roads

Il primo intervento deciso per prepararsi all’inondazione è quello di rialzare il livello stradale. Nel 2020 infatti le strade principali saranno sormonate da una sopraelevata, che man mano acquisirà maggiore importanza, fino a sostituire del tutto il livello sottostante una volta giunta l’acqua del mare in seguito all’inondazione. Sulle sopraelevate affacceranno i grattacieli, che sposteranno quindi i loro accessi principali su questo nuovo livello stradale. Le nuove strade saranno diversificate e permetteranno la nascita di diverse funzioni, alcune si presenteranno come piazze pedonali, che potranno ospitare mercati e spettacoli all’aperto, altre saranno dei giardini lineari, con una mobilità lenta, per riportare il vedre anche sulle sopraelevate, altre ancora, quelle di maggior portata e importanza, saranno divise in modo da dare spazio a diverse tipologie di mobilità, affiancando una mobilità ciclo-pedonale ad un mobilità pubblica con l’uso di mezzi di trasporto collettivi elettrici. Queste vie di comunicazione saranno l’unica connessione diretta con i restanti distretti di Tokyo, che non saranno soggetti all’inondazione.

The first decisive action to prepare for flooding is to raise the road level. In fact, in 2020 the main roads will be sormonate by a causeway, which gradually become more important, until it completely replaces the layer below, when the water of the sea will come as a result of the flooding. On the elevated roads will overlook skyscrapers, which then move their main entrances on this new street level. The new roads will be varied and will allow the creation of different functions. Some will be pedestrian plazas, which will host markets and outdoor shows. Other roads will become linear gardens, with a slow mobility, to bring nature even on the elevated roads. Still others, those of greater scale and importance, will be divided so as to give room for different types of mobility, combining a cycle-pedestrian mobility to a public mobility with the use of collective transport electric. These roads will be the only direct connection with the remaining districts of Tokyo, which will not be subject to flooding.

Mappa della rete di mobilità principale. (Elaborata) in the next page Map of the main network mobility. (Elaboreted)

in questa pagina Sezione stradale della sopraelevata di progetto. (Elaborata) in the next page Road section the causeway project. (Elaboreted)


nella pagina a fianco Scenario di una piazza lineare che combina le esigenze di un luogo pubblico. (eleborato) in the next page Scenario of a linear square combining the demands of a public place. (elaborated)

Tokyo Flood

2014

2020

2050

2100

District

Overpass highway

Overow + 1,20 m

Overow + 3,30 m

In questa pagine Schemi di sviluppo della sopraelevata. in the next page Phases scheme of development of the araised street.



Spazi aperti per preservare il verde

Open spaces to preserve the green

Una volta deciso quali sono gli edifici da demolire, cioè quelli all’interno del distretto, si è pensato a come gestire le macerie che risulteranno dalle demolizioni. Tramite l’utilizzo di GIS stati individuati gli spazi aperti (immagine a destra) come spazi verdi e aree sportive. Si è pensato di utilizzare queste aree come momentanei spazi di accumulo dei detriti causati dalle demolizioni, per formare il basamento di isole che possano emegere una volta giunta l’inondazione. L’intento infatti è quello di preservare degli spazi verdi incontaminati, in contrasto con le sopraelevate e i grattacieli, caratterizzati dalla predominanza del calcestruzzo. Queste isole rimarranno gli unici punti all’interno dell’area inondata in cui si potrà mettere piede su terra ferma e spazi verdi.

Once we decided what are the buildings to be demolished, those within the district, it was decided how to handle the debris that will result from the demolition. Through the use of GIS were identified open spaces (right image) such as green spaces and sports areas. It is planned to use these areas as temporary spaces of accumulation of debris caused by demolition, to form the base of islands that can emegere once came the flood. The aim is in fact to preserve some uncontaminated green spaces, in contrast to the elevated roads and skyscrapers, characterized by the predominance of concrete. These islands will remain the only points within the flooded area where you will be able to set foot on dry land and green spaces.

nella pagina a fianco Mappa degli spazi aperti e delle aree verdi di Tokyo. in the next page Map of open spaces and green areas in Tokyo.

In questa pagine Schemi di sviluppo delle isole giardino. in the next page Development schemes of the islands garden.



Edifici flottanti per le fasi di emergenza

Floating buildings for emergency phases

nella pagina a fianco

Gli edifici flottanti previsti dal progetto per gli interventi nelle fasi di emergenza sono dei moduli prefabbricati che possono essere connessi tra loro. La struttura che permette alle abitazioni di emergenza il galleggiamento è formata da moduli di polistirene espanso rivestito da calcestruzzo. Il polistirene espanso (EPS) può essere utilizzato per una varietà di dispositivi di galleggiamento, come zattere, banchine e alloggi. Le fondazioni in EPS sono in grado di supportare circa 20 kg per 0,03 m3, che è significativamente di più dei tipici dispositivi di galleggiamento in legno. Poiché il polistirene espanso è leggero e facile da lavorare, i costi di installazione e di manutenzione sono molto bassi. Queste strutture in polistirene espanso e cemento armato sono costruite direttamente in acqua e possono essere utilizzate per la produzione di basi galleggianti da 10 metri quadrati a diverse migliaia di metri quadrati. Sono inaffondabili e conformi ai requisiti più severi. Le abitazioni flottanti di emergenza vengono costruite all’esterno dell’area che verrà inondata e, una volta giunta l’acqua, vengono trasportate nelle aree colpite dall’inondazione. Una volta stabilizzata la situazione all’interno dei distretti inondati, i moduli vengono nuovamente trasportati ai bordi dell’area di intervento, in modo da essere pronti a intervenire in caso di successivi disastri, come Tsunami e un ulteriore possibile innalzamento del livello del mare.

The floating buildings that are planned in the project for interventions in emergency phases are prefabricated modules that can be connected to each other. The structure that allows emergency housing to float is formed by modules of polystyrene foam covered with concrete. Expanded polystyrene (EPS) can be used for a variety of flotation devices, such as rafts, docks and billets. EPS billets can support 55 pounds per cubic foot, which is significantly more than typical wood flotation devices. Since EPS is lightweight and easy to work with, installation and maintenance costs are low. Expanded polystyrene and reinforced concrete is constructed on the water to produce floating foundations from 10 square metres to several thousand square metres. They are unsinkable and conform to the strictest requirements. The emergency floating houses are built outside of the area that will be flooded, and once reached the water, are transported in the areas affected by the flood. Once the situation has stabilized within the flooded districts, the modules are again transported to the edges of the intervention, in order to be ready to intervene in case of subsequent disasters, such as tsunami and a possible further rise in sea level.

in the next page

Procedimento costruttivo degli edifici galleggianti.

Construction process of buildings floating. nella pagina a fianco (sotto) Fasi di utilizzo dei moduli prefabbricati galleggianti. in the next page (under) Phases of use of prefabricated modular floating.




in queste pagine Vista dei moduli prefabbricati di emergenza - 2050 in this pages View of floating buildings for emergency phases - 2050


Le fasi di progetto

Project phases

Il progetto si articola in diversi fasi, ciascuna di queste fasi prevede dispositivi e interventi mirati a rispondere a differenti esigenze. La prima fase è quella degli interventi immediati, interventi che avvengono già nel 2020 per azionare il sistema di prevenzione e adattamento alla prevista inondazione. Questa è l’unica fase in cui non è ancora giunta l’acqua, si procede dunque elevando le strade principali e iniziando a demolire le abitazioni all’interno del distretto, cominciando ad accumulare le macerie in punti strategici che ospiteranno poi le isole-giardino. Nel frattempo vengono predisposti i prefabbricati flottanti che interverranno al momento dell’inondazione per ospitare coloro che risiedevano all’interno del distretto. I piani inferiori dei grattacieli che affacciano sulle sopraelevate vengono svuotati e gli accessi principali vengono spostati al terzo piano, in corrispondenza del nuovo livello stradale. Una volta giunta l’inondazione le abitazioni di emergenza vengono trasportate all’interno dei distretti, mentre iniziano a essere erette le torri sull’acqua, che man mano saranno pronte a ospitare tutti gli abitanti sfollati. Andando avanti con gli anni vengono via via dismesse i prefabbricati di primo soccorso e vengono trasportati ai bordi dell’area inondata, pronti ad essere reimpiegati in caso di Tsunami. Durante lo sviluppo del progetto le isole, che inizialmente erano formate da terreni di riporto e dalle macerie delle demolizioni, sviluppano un proprio ecosistema, rimanendo le uniche aree verdi all’interno delle aree inondate, e per questo attentamente preservate.

The project is divided into several stages, each of these phases provides devices and interventions designed to meet different needs. In the first phase begin immediate action. These interventions take place as early as 2020 and are used to activate the system for prevention and adaptation to the expected flooding. This is the only phase in which the water has not yet come. The main roads are raised and the houses within the district are demolished. The debris are accumulte at strategic points that will host the islands then-garden. Meanwhile, the prefabricated floating are prepared. These houses will intervene at the time of the flood to accommodate those who resided within the district. The lower floors of skyscrapers that overlook the overhead are emptied and the main accesses are moved to the third floor, at the new street level. When the flood comes the emergency housing are transported within districts, while the towers begin to be erected on the water, as they will be ready to accommodate all the people displaced. With the passage of time are gradually decommissioned the emergency prefabricated and are transported to the edges of the flooded area, ready to be reused in the event of a tsunami. During the development of the project the islands, which were initially formed from land carryover and from the rubble of demolition, develop their own ecosystem. The islands are the only green areas within the flooded areas, and for this reason they are carefully preserved.

nella pagina a fianco Modello 3D degli scenari di progetto dal 2014 al 2100. in the next page 3D model scenarios project from 2014 to 2100.



In questa pagina Modello 3D di un distretto di Tokyo nel 2050 in this page 3D model of a district of Tokyo in 2050 Nella pagina affianco Modello 3D di un distretto di Tokyo nel 2080 in the next page 3D model of a district of Tokyo in 2080



in queste pagine Vista dei moduli prefabbricati di emergenza e delle connessioni con le torri - 2080 in this pages View of floating buildings for emergency phases and connection with the towers - 2080



in queste pagine Vista dall’ interno delle torri - 2100 in this pages Inside view from the towers - 2100



in queste pagine Pianta prospettica di progetto - 2100 in this pages Project perspective plan - 2100







In questa pagina e precedenti Evoluzione planmetrica di progetto in this page and previous Planimetric evolution of the project




In queste pagine Vista delle isole - 2100 in this pages Islands view - 2100


In queste pagine Vista dall’ acqua - 2100 in this pages Water view - 2100




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