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Il tornado Covid flagella i suini
from L’Imprenditore Agricolo - Maggio 2020
by L'Imprenditore Agricolo - Agricoltura, Zootecnia, Fisco Approfondimenti -
Il mercato dei suini, giusto che si era risollevato dalla difficile situazione della primavera 2019, è ripiombato nel baratro per causa della pandemia da COVID-19 e ha riportato i conti economici degli allevamenti in rosso. Non abbiamo grandi esperienze di questo genere perché se il mercato andava in crisi era per una qualche causa endogena, in questo caso invece la causa è sostanzialmente dovuta alla pandemia detta del coronavirus.
NUOVE NECESSITÀ
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Le misure drastiche di limitazione dei movimenti delle persone in quasi tutti i Paesi del mondo, la chiusura delle attività produttive e lo stop alle attività del canale Ho.Re.Ca. (hotel, alberghi ristoranti, pizzerie, mense, bar, etc.), hanno modificato in modo importante le abitudini dei consu
mi. In tale ambito sono risultati penalizzati i prosciutti e i salumi serviti al banco (molte delle catene della GDO e della DO hanno chiuso il servizio al banco) a vantaggio dei salumi affettati e confezionati. In termini di quantità e qualità il maggior consumo del take away non ha compensato il minor consumo dei salumi tagliati e serviti al banco e/o venduti all’ingrosso al canale Ho.Re.Ca. quindi, si è evidenziato un calo delle vendite. L’export è rimasto come “congelato”, almeno per un certo periodo, e la produzione non ha registrato rallentamenti. Occorre inoltre sottolineare che a tutto ciò si è aggiunta, in alcuni casi, una riduzione della capacità operativa dei macelli e dei centri di trasformazione per effetto della riorganizzazione delle catene di lavorazione al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori. Messi insieme questi

fattori, la “frittata” è fatta. Adesso bisogna capire come uscirne.
ANDAMENTO MERCATO
Il prezzo dei suini pesanti, certificati per la produzione di salumi Dop e Igp, è precipitato, durante il mese di aprile, perdendo il 13,9% (vedere il Grafico 1). La quotazione media del mese di aprile è risultata pari a euro 1,34/kg, contro il valore medio di marzo di euro 1,556/kg. Rispetto ad inizio anno il prezzo è diminuito del 25% e i bilanci degli allevamenti sono tornati in passivo. Sul piano dei tagli freschi si registra un calo delle quotazioni generalizzato rispetto ad inizio anno, meno pesante per le coppe -7,9%, ma pesanti per gli altri tagli: busti -23,6%, spalle disossate -19,75%, cosce <12 kg non per Dop -28,0% e cosce per prosciutti Dop , 13-16 kg, -23,3%.

QUOTAZIONI ALL’ESTERO
Anche le quotazioni dei mercati esteri sono diminuite ma molto meno di


Ad aprile crolla la quotazione del suino pesante, riportando il prezzo ai livelli della primavera 2019. Le incognite del mercato legate alle nuove abitudini alimentari
quelle nazionali. In Germania, l’ultima quotazione (29 aprile), è risultata pari a euro 1,70/kg peso carcassa, con una diminuzione del 8,60% rispetto al 1° gennaio 2020. In Spagna, mercato di Lieida, l’ultima quotazione (30 aprile), è risultata pari a euro 1,343/ kg peso vivo, con una diminuzione del 9,86% rispetto alla prima quotazione dell’anno 2020. Preciso che sono entrambe quotazioni del suino leggero e che entrambe sono più alte del prezzo del suino pesante italiano! Una situazione difficilmente spiegabile se non per il fatto che il mercato italiano è maggiormente sotto speculazione!
MERCATO PROSCIUTTI
Il mercato dei prosciutti evidenzia una profonda crisi dei consumi e delle quotazioni, sia per il prosciutto marchiato Dop e sia per quello non marchiato. Le quotazioni rilevate dalla Borsa merci di Parma evidenziano un invariato fino alla fine di marzo. In realtà, nell’ultimo mese, i consumi prima e le quotazioni poi, sono fortemente diminuite.
BILANCIO EUROPEO
L’Unione Europea, tramite lo Shortterm Outlook for EU agricultural market, pubblica periodicamente i dati del bilancio di autoapprovvigionamento delle carni suine. I dati dell’ultima pubblicazione, evidenziano un andamento della produzione stabile: 23.205 migliaia di tonnellate nel 2018, 23.065 migliaia di tonnellate nel 2019 e una previsione di 23.215 migliaia di tonnellate nel 2020. I consumi di carni suine sono invece in calo -3,7% nel 2019, rispetto al 2018 (dati praticamente definitivi) e una previsione di un ulteriore calo dei consumi nel 2020 del -2,0%, rispetto al 2019. L’export è progredito molto nel 2019 rispetto al 2018, +16,6%, mentre è previsto un incremento del 12,0% nel 2020 rispetto al 2019. In definitiva si prevede un forte incremento del grado di autoapprovvigionamento che passa dal 118% del 2018, al 121% nel 2019, per salire al 124% nel 2020.
QUESTIONE ITALIANA
La questione più inquietante è come sia possibile che gli allevatori italiani incassino un prezzo inferiore per il suino pesante certificato di quello che incassano i colleghi esteri per il suino leggero. Il suino pesante italiano (170-180 kg) è un suino di genetica speciale, finalizzato alla trasformazione in salumi Dop e Igp (sono circa quaranta i salumi Dop e Igp che richiedono questo tipo di suino per la loro produzione), che arriva alla macellazione

con un anno di vita, al quale è stata somministrata una alimentazione a base di cereali, come previsto dai disciplinari di produzione dei salumi Dop e Igp, con performance in allevamento (Img e Ic) del tutto mediocri, quindi, in conclusione, evidenzia costi superiori al suino leggero di circa il 20%. Per altro verso, il

suino leggero (100-110 kg) arriva al macello prima dei sei mesi di vita, è prodotto con genetiche molto più performanti, una alimentazione bilanciata e razionale che costa molto meno della nostra ed evidenzia performance di allevamento decisamente superiori al suino pesante. Forse, sulla materia, occorrerebbe fare qualche riflessione.
MODALITÀ DI ACQUISTO
Il periodo di lockdown imposto per il contenimento e il contrasto del contagio da Covid-19 ha modificato in misura importante i consumi degli italiani. Riguardo alle carni suine e ai salumi la spesa è virata verso prodotti confezionati che si conservano più a lungo e garantiscono elevati standard igienico sanitari. Al punto da mettere in difficoltà i produttori che non riuscivano a stare dietro alla domanda. Questo impulso al consumo delle carni e dei salumi affettati e confezionati in vaschetta probabilmente proseguirà nel futuro e la filiera produttiva dovrà strutturarsi in questa direzione. Anche le vendite on-line e della spesa consegnata a casa sono forme di acquisto cresciute esponenzialmente e che proseguiranno nel futuro. Siamo in presenza di una vera rivoluzione delle modalità di acquisto da parte dei consumatori, occorre tenerne conto.
EXPORT DECISIVO
Le previsioni produttive e dei consumi elaborate dall’Unione Europea non ci lasciano ottimisti. La forte crescita del grado di autoapprovvigionamento, da 118% a 124% nel giro di due anni e il calo dei consumi di oltre il 5% nel corso degli anni 2019 e 2020, sono dati che devono far riflettere. Ciò significa che bisognerà incrementare le esportazioni verso i Paesi extra-UE, ben di più di quanto si sta facendo, e con in corso la pandemia da Covid-19 e le minacce continue di “guerre commerciali” tra grandi potenze, l’impresa è tutt’altro che semplice. L’auspicio è che alcune vicende possano girare a favore del settore, prima di tutto però i componenti della filiera suinicola devono compattarsi e fare la loro parte. Per la parte italiana si tratta di spendere bene e in fretta le risorse messe a disposizione dal Ministero delle Politiche agricole allo scopo di dare competitività al settore e promuovere i consumi dei salumi Dop e Igp e delle carni suine italiane.
Margari in alpeggio con le mascherine
Una comunicazione della Direzione regionale della Sanità piemontese precisa importanti indicazioni circa gli spostamenti a piedi delle mandrie verso i pascoli e gli alpeggi.

PRESCRIZIONI RICHIESTE
In particolare, nei casi in cui viene coinvolto un numero di persone non coerente con le disposizioni relative alle limitazioni di spostamenti

e assembramenti legate all’emergenza Covid-19 (spesso è necessario il coinvolgimento di operatori che collaborano con il proprietario/detentore per mantenere gli animali sulle sedi stradali, con spostamenti tra diversi Comuni), l’Unità di crisi della Regione Piemonte, per quanto di competenza, non ha posto condizioni ostative agli spostamenti in oggetto, purchè sia assicurata la distanza

interpersonale di almeno 2 metri tra le persone che collaborano allo spostamento degli animali; le persone che collaborano allo spostamento degli animali siano dotate di mascherine e il proprietario o il detentore degli animali dia avviso preven“Prescrizioni”, inserire nel campo annotazioni, la seguente frase: “Visto lo spostamento “a piedi” in periodo di emergenza Covid-19, si prescrive al proprietario/detentore degli animali di far rispettare la distanza interpersonale di almeno 2 metri tra le
Nessuna condizione ostativa agli spostamenti delle mandrie in Piemonte, purchè vengano rispettate le prescrizioni di sicurezza dell’emergenza coronavirus

tivo dello spostamento “a piedi” alle Forze dell’ordine territorialmente competenti per il tragitto percorso.
VALIDAZIONE “MODELLO 7”
Pertanto, in fase di validazione del Modello 7, viene ritenuto opportuno, mettendo la spunta su persone che collaborano allo spostamento, di assicurare che tutte le persone coinvolte siano dotate di mascherine, e di dare avviso preventivo dello spostamento “a piedi” a tutte le Forze dell’ordine territorialmente competenti per il tragitto percorso”.