
3 minute read
L’azienda in montagna è una scelta di vita
from L’Imprenditore Agricolo - Gennaio 2021
by L'Imprenditore Agricolo - Agricoltura, Zootecnia, Fisco Approfondimenti -
«Chi vuol venire a vivere in montagna partendo con l’idea di fare soltanto business sbaglia. Se invece lo si fa come scelta di vita... le cose cambiano». A parlare è Andrea Colombero, allevatore di quarant’anni, che la scelta di vita l’ha fatta, eccome. Cinque anni fa ha lasciato la vita e l’azienda in pianura, a Villafalletto, per ricominciare tutto in montagna, precisamente glie Barbara Viale, in valle Stura è riuscito a rendere concreta una propria visione di agricoltura, semplice e naturale. Allevando bovini e trasformando totalmente il proprio latte.
SCELTA DI VITA
Advertisement
Sia Andrea che la moglie Barbara provengono da due famiglie di allevatori. Andrea, villafallettese, portava avanti un’azienda (in affitto) proprio a Villafalletto: circa 150 capi, quasi tutte Piemontesi. Ma, con la scomparsa del padre, gli impegni diventano troppo gravosi, e così deve trovare una soluzione alternativa. «Serviva un’idea per continuare anche con l’alpeggio e la produzione di formaggi – afferma Colombero –. E la montagna era la soluzione ideale, anche per concretizzare una mia visione di agricoltura: più semplice, meno intensiva». E così, quasi per caso,

Andrea e Barbara finiscono a Moiola, in valle Stura. Comprano un’azienda dismessa in borgata “Maigre”, due famiglie in tutto compresa la loro. Ora la loro realtà si chiama “Fiori dei monti”.
FIORI DEI MONTI
Attualmente i Colombero hanno un centinaio di capi. Una settantina di Piemontesi, una decina di Valdostane e una ventina di Abondance, una razza della Savoia. Sulle Piemontesi portano avanti anche la vendita di vitelli svezzati (a circa quattro mesi di vita); per quanto riguarda le altre due razze ricavano latte che trasformano totalmente in azienda. «Vendiamo tutto nel nostro punto vendita interno – dicono Andrea e Barbara –. Produciamo otto tipi di formaggi, tutti a latte crudo e quasi tutti stagionati o semi-stagionati. Questo per praticità, non avendo un afflusso costante di clienti tenere prodotti freschi sarebbe un rischio. Ora abbiamo accantonato un po’ la mungitura manuale: è quasi tutta meccanica e avviene due volte al giorno».
TRASFERTA FRANCESE
Oltre che degli ampi
L’esperienza di Andrea Colombero, che cinque anni fa ha lasciato l’allevamento di Villafalletto per ricominciare tutto, insieme alla moglie Barbara Viale, a Moiola

pascoli della Valle Stura, i capi della famiglia Colombero in estate possono godere anche dei prati... francesi: «Da metà giugno ad inizio ottobre portiamo gli animali in alpeggio a Mollières, nel Parco del Mercantour, passando per il Colle della Lombarda». L’alimentazione, e non potrebbe essere altrimenti, si ripercuote in modo positivo sul sapore del latte. «Seguiamo un discorso di “territorialità” – dice Andrea –. Un po’ di integrazione con farina ogm-free, nessun insilato, nessun prodotto fermentato. Solo foraggio locale, una una scelta che spinge sulla produzione, ma va nella direzione di mantenere e rafforzare il legame con il territorio».
PANDEMIA E WHATSAPP
Come moltissime altre aziende, anche la “Fiori dei monti” ha dovuto fare i conti con il lockdown, reinventando i propri canali di vendita e distribuzione. «Per forza di cose – spiegano i Colombero – ci siamo dovuti riorganizzare. Abbiamo sperimentato le consegne a domicilio, una bella esperienza. Abbiamo anche allargato la clien-


Andrea Colombero e la moglie Barbara con la famiglia in azienda tela: al primo giro di consegne erano tutti clienti abituali, dal secondo in poi ce n’erano di nuovi, che sono successivamente anche venuti a trovarci in negozio. C’è stato molto passaparola, anche particolare, abbiamo comunicato la nostra filosofia anche grazie alle nuove tecnologie».

GERMOGLI DI FUTURO
Quali sogni nel cassetto ha per il futuro la famiglia Colombero (che conta anche quattro bambini)? «Adesso è più usuale lasciare la pianura per trasferirsi sui monti, ma cinque anni fa ci guardavano come marziani – confidano sorridendo Andrea e Barbara –. L’impostazione all’azienda l’abbiamo data, riuscissimo ad andare in pensione con l’impresa strutturata in questo modo, senza avere soltanto il business come priorità, saremmo felici. La radice l’abbiamo messa a dimora, vedremo quali germogli nasceranno in futuro».
