L'idea magazine vol III #4

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l’Opéra compone il Don Carlos (1867). Nel 1862 compone, per l’Esposizione Universale di Londra, l’Inno delle Nazioni, su testo di Boito. E poi Aida e Messa da Requiem. Verdi trovò anche il modo e il tempo di dedicarsi agli altri, di pensare a chi aveva più bisogno: nel 1888 inaugurò un ospedale a Villanova D’Arda, da lui interamente finanziato e nel 1880 comprò il terreno per costruire quella che ancora oggi è la Casa di Riposo per musicisti, la sua “opera più bella”, dirà, terminata nel 1899 ma chiusa finché Verdi, che non desiderava essere ringraziato da nessuno, fu in vita. fu in tarda età che arrivarono le ultime opere: Otello e Falstaf. Ma l’ultimo suo gesto furono quattro

pezzi sacri pubblicati nel 1898: Stabat, Mater, Laudi alla Vergine e Te Deum. Un segno che la fine dell’autore si avvicinava e nonostante il suo proclamarsi, in vita, un “po’ ateo” la necessità di una riconciliazione con il cielo si faceva presente. Forse il Verdi non aveva saputo esprimere in vita la sua fede ma la musica e l’opera furono gli strumenti per rendere lode a Dio. La Messa da Requiem fu di questo un valido esempio. Presso il suo appartamento al “Grand Hotel et De Milan” Giuseppe Verdi spirò il 27 gennaio del 1901.

PERIODICO DEGLI ITALIANI NEGLI U.S.A.

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