Le Vite dei Cesenati - Volume 1

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I cesenati dal 1465 al 1495

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mente vani, sia quello diretto di Polidoro Tiberti presso Venezia, sia la mediazione invocata del duca di Urbino, ed anzi era passato molto tempo, come diceva lo stesso papa quando ad Andrea Vendramin faceva notare che la requisizione del grano e la perdita del denaro avrebbe potuto causare un tumulto a Cesena, stretta dalla fame78. Alla fine del breve, Sisto IV usò l’argomento principale, e cioè che lo stato della Chiesa aveva fatto fronte altre volte alle necessità frumentarie di Venezia ed in quel momento si aspettava lo stesso trattamento79. Il papa si spese dunque per chiedere un favore a Venezia per i cesenati, e questo fu sicuramente un precedente, fra i tanti, che dovette creare una sorta di condizionamento delle relazioni politiche fra Cesena e Roma. Sisto IV non diede nessun sostegno finanziario, ma quell’intervento sbloccò la requisizione e dovette pesare politicamente ancora di più nella coscienza politica dei ceti cittadini che gestivano la cosa pubblica, dimostrando il vantaggio dello Stato regionale rispetto a quello cittadino. Una città non sarebbe mai stata in grado di esprimere l’orgoglio con il quale il papa ricordava ai veneziani di aver mandato loro, quando ce n’era stata necessità, il grano dai territori pontifici (“ex nostris provinciis”). Era lo stesso grado di superiorità dimostrato rispetto alle contemporanee signorie di Romagna e delle Marche quando, a fine Trecento, il signore di Cesena Andrea Malatesti mise in campo le forze congiunte della dinastia contro Forlì. Settant’anni dopo, morto Malatesta Novello (1465), che il panorama politico fosse cambiato lo dimostrò la scelta dei cesenati di entrare nello Stato pontificio piuttosto che sostenere pericolosamente la causa di una signoria divenuta impotente80.

3. La vita amministrativa della comunità. La Giustizia I limiti dell’intervento pubblico in materia annonaria, nell’ulti78

ASCe, ASC, 13, XXI, 22 giugno 1476.

“Nos quotiens opus est, ex nostris provinciis frumenti copiam tuis subministramus: nec minus tuorum quam nostrorum commoda cara habemus” (ibidem). 79

80 FABBRI, La signoria di Malatesta Malatesti (Andrea) signore di Cesena cit.; IDEM, Gli aspetti politici, militari, economici ed istituzionali della signoria di Malatesta Novello cit.


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