Le Vite dei Cesenati - Volume VII

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Le vite

secoli, e poi del desiderio e del piacere di giocarci attorno e dentro con la mia barbarica lingua: liberamente, spregiudicatamente fino all’irriverenza, allo stravolgimento23.

A partire da Una vita acsé fino all’ultima raccolta, La giostra, vi sarà anche un approccio personale e diretto con la propria morte, nuovo oggetto di sfida; inutile nascondersi, negarsi ai corteggiamenti della camusa, meglio andarle incontro a muso duro: La sfida Masès par no’ fès truvè a poss fé ’d mènch ad pruvè; stè ’d astè i su purch cómad un góst ch’a n’ gn’e’ voi dè. L’ónica streda l’è andei incontra a mus dur, guardela féss int j ócc «Gnafa, a sò qué, fat sóta»24.

In un rapporto di contiguità rispetto al problema della morte, punto di incontro-scontro fra «una vita acsé», scialba, inutile e un aldilà problematico ma non del tutto escluso dall’orizzonte mentale dell’autore che, ormai in età di bilanci scopre nuove e sconosciute partite nel Libro mastro della vita25, si colloca il singolare approccio alle problematiche religiose, ancora una volta polemico. Se però nella Pazìnzia ad essere presa di mira era l’istituzione della Chiesa in quanto potere forte alleato alle classi egemoni, ora viene messa in discussione l’essenza stessa del complesso delle verità rivelate; il dogma è visto come prevaricazione della coscienza individuale, cui l’anima moderna, non più paga del dantesco «state contente umane genti al quia», si ribella:

23 Cinque domande a Walter Galli, in G. ZANI, Sereni e dintorni, Novi Ligure, Joker, 2006, p. 12. 24 TP, p. 255. - Nascondersi per non farsi trovare / è inutile provarci; / aspettare i suoi porci comodi / un piacere che non voglio darle. / L’unica via è andarle incontro / a muso duro, guardarla dritto negli occhi / «Gnafa, sono qui, fatti sotto». 25

TP, p. 281.


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