Letteraria n. 12/2012

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LETTERARIA!

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PAROLE E CARNE... RUBRICA DI EROTISMO E POESIA A CURA DI GRETA LEDER

Il successo di pubblico della trilogia “Cinquanta sfumature di grigio”, “Cinquanta sfumature di nero”, “Cinquanta sfumature di rosso” di E.L. James, ha focalizzato l’attenzione sulla letteratura erotica, sempre relegata come genere marginale, addirittura considerata di serie B. Ma il fatto interessante è che sempre più donne si sono accostate a questo genere, sdoganando quello che poteva essere un tabù. Non mi soffermerò molto a lungo su questa trilogia nata proprio per un pubblico femminile di “casalinghe disperate”, strategicamente scritto con un’attenzione alle vendite. E’ la solita storia di lei che si emancipa alla fine di una relazione subordinata e pericolosa, lui che si addomestica dai suoi vizi che le piacciono tanto. La solita storia di un io egocentrico dove la relazione è poca cosa rispetto alla passione celebrale, e non solo, dei due protagonisti. Un corto circuito tra sesso e cervello senza ulteriore sbocco. Romanzi finalizzati ad una massa di pubblico poco esigente, in cui l’erotismo si riduce ad una intensa attività sessuale svolta in svariati luoghi, in una descrizione minuziosa, anzi direi logorroica degli amplessi e con il geniale inserimento del genere bondage giusto per rendere accattivante una storia piuttosto misera. Il linguaggio è molto semplice, banale e trascurato. Di certo l’intento dell’autrice di questo “soft porn” è stato quello di creare un prodotto puntando sulla curiosità innata delle persone verso alcuni temi, facendo leva su sentimenti poco sofisticati, poco profondi. Curiosamente si possono trovare delle analogie con la saga di Twilight. Sicuramente non consiglierei questi romanzi a nessun lettore. Forse perché sono rimasta legata a romanzi in cui la trama, la storia dei personaggi si intrecciano sapientemente, la cui ampia importanza è data alla psicologia dei protagonisti, alla passione scaturita dai loro desideri. Sono troppo legata ad un erotismo mentale: una sensualità e sessualità vissuta dalla mente come un lungo respiro che travolge e stravolge i neuroni. La mente in fibrillazione che viene sollecitata da chi riesce a scuotere le fantasie più nascoste. Il desiderio di unire le menti per raggiungere un orgasmo impagabile che sovrasta ogni pensiero. Al Mr Grey della James preferisco il Mr Jonas Cord di Harold Robbins. Mi riferisco all’uomo cinico e tormentato, erede di un impero finanziario in cerca d’amore, protagonista del libro “L’uomo che non sapeva amare”. Harold Robbins è tra i miei autori preferiti, forse perché da adolescente leggevo di nascosto i suoi libri scabrosi, in cui per la prima volta venivano descritte scene di sesso. “L’uomo che non sapeva amare” è stato forse il primo New York Times best seller ad includere scene di fellatio.

Nel 1963 era ancora uno tra i 188 libri proibiti da importazione in Italia, insieme a Lolita di Vladimir Nabokov, L’amante di Lady Chatterley di DH Lawrence, Payton Place di Grace Metalious e sette libri di Henry Miller. I libri di Robbins hanno dato scandalo, considerati ingombranti, scomodi, in realtà secondo me hanno anticipato i tempi, creando un genere ritornato alla ribalta oggi giorno. I romanzi sono pieni di azione, sostenuti da una unità narrativa forte, dotati di vitalità, direi quasi di vita propria. Robbins afferra il lettore con la sua trama e non lo lascia andare. Ma nello stesso tempo i suoi romanzi sono stati dei best seller e sebbene fosse poco considerato dalla critica quando era in vita, è diventato il terzo autore più venduto con oltre 20 libri tradotti in 32 lingue. H a r o l d Robbins era nato il 21 maggio 1916 a Hell’s Kitchen, la c u c i n a dell’inferno, quartiere malfamato di Manhattan. R i m a s e o r f a n o prestissimo di entrambi i genitori, lasciò presto la scuola e facendosi prestare 800 dollari si mise a giocare in Borsa. A 19 era già Un’immagine di Harold Robbins miliardario. A 20 perse tutto a seguito di speculazioni sbagliate. Nel 1940 trovò lavoro alla Universal Studios di New York e cominciò a scrivere per scommessa nel 1948, dopo che la Universal, irritata dalle critiche ai copioni della casa, l’aveva sfidato a fare di meglio. Il suo debutto con fu un successo. La sua esistenza è stata sregolata, ardimentosa, sempre circondato da belle donne e da finanzieri. Morì all’età di 81 anni a Palm Spring, in California, in ospedale come un eroe dei suoi libri, assistito dall’avvenente sesta moglie.

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