LeggoGranCanaria novembre 2019

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#Leggo GranCanaria il giornale degli italiani

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anno I - numero 10 - 15 novembre 2019 - PUBBLICAZIONE MENSILE leggi la tua copia digitale su WWW.LEGGOGRANCANARIA.COM

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o g g LeTenerife stay ! tuned

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C.C. LA RONDA - San Fernando - San Bartolomè de Tirajana

CA N A RYCA F E . E S - 6 4 9 7 9 4 9 8 4

Il suicidio degli italiani Editoriale di Marcello Veneziani La Verità 7 novembre 2019 Cos’hanno in comune le coppie che non vogliono avere figli, i ragazzi che se ne vanno all’estero, i pensionati che prendono la cittadinanza in paesi dove il costo della vita e delle tasse è più basso; oppure quanti rigettano i simboli viventi della vita italiana, dal crocifisso al presepe, quelli che chiedono di abbattere le frontiere e di lasciar entrare chiunque decida di vivere da noi e i censori che condannano chiunque voglia tutelare la nostra identità nazionale? Concorrono tutti, spesso a loro insaputa, al suicidio degli italiani o se preferite alla loro eutanasia. Corale, anche se spesso individuale. Molti di loro hanno buone ragioni personali, concrete e contingenti per le loro scelte e le loro rinunce. Non fanno figli perché si sentono precari, non hanno lavoro stabile

né casa adeguata né sostegni di alcun tipo per metterli al mondo. Oppure vanno via dall’Italia perché non trovano lavoro, non vedono riconosciuti i loro studi, i loro meriti, la loro capacità. O ancora, abbandonano il paese perché sono tartassati e non ce la fanno a mantenere uno standard di vita adeguato, non si sentono garantiti come pensionati, temono la criminalità e sono disamorati del loro paese. Altri considerano l’Italia un corridoio umanitario, un luogo di transito e di approdo per chiunque voglia; reputano sacrosanto accogliere tutti, anche se sbarcati clandestinamente, perché sono umanitari, si mettono nei panni di chi parte, di chi arriva e sempre meno nei panni di chi fu, è o sarà italiano. O ancora: vogliono aprirsi al mondo e dar posto ad altri modi e modelli di vita, sono xenofili, desiderano le storie d’altri, sono stanchi delle

NZANO E D I R V IN E ALL’INTE

• Gran Canaria si prepara per il Natale, pag.2 • CC accusa le compagnie aeree di frode nell’applicazione dello sconto del 75%, pag.11 • I migliori trucchi per risparmiare in vacanza, pag.10 • Scoperto un enorme cimitero aborigeno, pag.13 • I detriti soffocano La Graciosa, pag.20 • A Fuerteventura una delle aree più povere delle Canarie, pag.23 • A.P.I.C.E. vs INPS “pensioni ex INPDAP”, pag.25

proprie. Ragioni diverse tra loro, assolutamente non accorpabili e diseguali anche sul piano etico, diversamente rispettabili, ma il risultato è uno solo: si pongono mentalmente o fisicamente fuori dal loro Paese, contribuiscono alla fine degli italiani, a cominciare da se stessi. Ciascuno a suo modo, spesso in buona fede e con le migliori intenzioni, stacca la spina all’Italia, concorre alla scomparsa degli italiani, si dimette da italiani o non ne garantisce la prosecuzione; accelera la cessazione della nazione e dell’identità collettiva. Per non dire dell’autodenigrazione nazionale e del diffuso vizio di rappresentare il mondo sempre a rovescio: i buoni sono quelli che vengono da fuori, i cattivi sono quelli di dentro. E tralascio la cornice di un paese in via di dismissione, marchi distintivi che vanno all’estero, aziende che chiudono, l’Italia che perde l’auto, il burro e l’acciaio, l’auto. Si cambia paese come si cambia gestore telefonico perché è più vantaggioso. Il dispatrio diventa solo una voltura. Sopravvivono come individui, come cittadini del mondo, come nomadi, utenti e consumatori, come esuli o profughi dal nostro paese, ma si cancellano come italiani, come famiglie, come abitati di una terra, di una città, scelgono l’evacuazione, la desertificazione, alimentano la sostituzione di popolo. Non riusciamo più a vedere le cose dal punto di vista sociale, comunitario, nazionale e tantomeno con lo sguardo storico e connesso al rapporto tra le generazioni; le vediamo solo dal punto di vista individuale, soggettivo, utilitario e contingente. O peggio, ideologico. Non riusciamo più a capire il senso storico di quel che stiamo vivendo e facendo, ci occupiamo solo dell’occasione del momento, siamo interamente immersi nella situazione, non siamo in grado di proiettare le scelte immediate nel futuro, di capirne gli effetti e di rapportarli al mondo circostante. Eppure sta avvenendo un processo storico importante e letale. È l’eutanasia di un popolo, di una nazione, di una civiltà. Ma

se lo dici rischi pure di essere perseguitato a norma di legge come se la preoccupazione per la vita del tuo paese e del tuo popolo, fosse una forma di odio, di razzismo e di disprezzo nei confronti degli altri. È chiaro che l’italianità non si misura dal colore della pelle, e nemmeno da altri indicatori superficiali. Anzi, chi si affida solo a quelli già è estraneo allo spirito di una nazione, non capisce l’importanza di un’identità, di una cultura, di una tradizione nazionale. Ci sono bianchissimi e purissimi italiani che sono meno italiani nella testa e nel cuore di tanti altri, oriundi o sopraggiunti. Come si fronteggia il suicidio degli italiani? Innanzitutto assumendone coscienza, diventando consapevoli di quel che sta accadendo; poi cercando con realismo, senza velleità, possibili rimedi e possibili alternative ai percorsi ritenuti obbligati della deitalianizzazione in automatico; infine studiando, sollecitando e promuovendo iniziative, programmi, politiche, per rispondere al fenomeno e incoraggiarne la ripresa, a ogni livello. Invece non vedo niente di tutto questo, se non qualche scaramuccia di basso livello su qualche minchiata secondaria, come il caso Balotelli o poco altro. In particolare trovo sconfortante un’area politica che pure è maggioritaria nel Paese ma si lascia dettare l’agenda dalla dittatura del politically correct e si limita a saltare o a non saltare al comando dei circensi. L’ultimo è stato il caso Segre, con la relativa commissione anti-odio, così prefabbricato. Prendete voi iniziative in senso inverso piuttosto che limitarvi a discutere se acconsentire, astenervi o respingere le iniziative altrui, nate al puro scopo di mettervi in difficoltà, spaccarvi e mantenere il bastone del comando, imponendo il loro canone. Anche perché nel caso in questione, non è in gioco una parte politica o una spicciola convenienza elettorale. È in gioco un popolo, una storia, una patria; il loro passato e il loro futuro.

La situazione di stallo della Spagna continua dopo le elezioni generali del 10 novembre di Bina Bianchini Le statistiche politiche spagnole sembrano destinate a continuare dopo le elezioni con la vittoria del PSOE socialista, ma senza una maggioranza generale. Il primo ministro Pedro Sánchez dice che ora cercherà dei modi per sbloccare la situazione di stallo e annuncerà i piani a breve. Le due storie del giorno, tuttavia, sono il crollo del centro-destra Ciudadanos (Partito dei cittadini) che una volta erano sull’orlo della coalizione di governo ma che ora sono crollati al sesto posto a livello nazionale con il leader del partito Albert Rivera che si è dimesso, e la meteorica ascesa dell’estrema destra Vox, volata al terzo posto a livello nazionale e vincendo di fatto nella regione di Murcia. Oltre all’esultanza di Vox e alla disperazione di Ciudadanos, anche il principale centro-destra Partido Popular è oggi felice, il leader Pablo Casado riporta il Partito nel sistema elettorale, guadagnando 22 seggi per una chiara seconda posizione. I disordini e le proteste in Catalogna sono i fatti che potrebbero aver spinto l’estrema destra Vox al terzo posto a livello nazionale, davanti ai Podemos di sinistra e ai Ciudadanos di centro-destra, anche se, nonostante una “vittoria” per il PSOE socialista, nessun partito avrà una maggioranza assoluta. La situazione sarebbe quindi poco cambiata rispetto a quella che ha costretto la mano di Sánchez a indire le elezioni, e i patti, sempre più difficili in un panorama politico sempre più frammentato, saranno probabilmente necessari di nuovo affinché la Spagna abbia un governo stabile. La vera domanda è: che cosa sostituisce un sistema politico fratturato, e questa è una domanda alla quale il Regno Unito, così come la Spagna, deve trovare una risposta. Alcune menti, tuttavia, ora inevitabilmente prevederanno inevitabilmente un’altra elezione a distanza di qualche mese.


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Presso la Farnesina si è tenuto il Comitato di Presidenza del CGIE X A PAGINA 25

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La Gran Canaria Bike Week dal 1 al 8 dicembre

La Cicloturista ha una traiettoria importante per i suoi protagonisti dal 1 all’8 dicembre. Pedaleranno per più di 550 chilometri distribuiti in otto tappe promosse dal Comune di San Bartolomé de Tirajana, attraverso il Dipartimento dello Sport che dirige Samuel Henríquez, e la DG Eventi. Più di 800 atleti hanno già fissato la propria iscrizione nel trentesimo anniversario della manifestazione che nel 2018 ha riunito ciclisti provenienti da tutte le isole dell’Arcipelago, 19 province spagnole e dieci paesi come Danimarca, Regno Unito, Italia, Argentina o Colombia, tra gli altri. Un marchio comune che guida la Gran Canaria Bike Week, il cui format è stato rinnovato dallo scorso anno. Hanno affrontato 10.000 metri di dislivello accumulato corrispondente ai diversi percorsi. Ha una visualizzazione mondiale mentre i partecipanti pedalano attraverso la maggior parte dei comuni a dicembre godendo di un clima invidiabile. Un buon motivo per una gara che

ha all’ordine del giorno una due giorni di ciclismo eccezionale. La sfida è vincere, 97 chilometri unendo il faro di Maspalomas e Artenara, oltre alla salita al Pico de las Nieves. L’arrivo più duro d’Europa collega la spiaggia di El Burrero, nel comune di Ingenio, coronando dopo 30 chilometri e 2.813 metri di dislivello. Allo stesso modo, il Gran Tour, che consiste nel fare il giro dell’isola per tre tappe, è anche il più atteso. I ciclisti indosseranno dall’1 all’8 dicembre due “divise” ispirate rispettivamente a San Bartolomé de Tirajana, come comune ospitante, e all’isola di Gran Canaria. Il Faro di Maspalomas si ripete come centro nevralgico, l’hotel Suites & Villas 4* di Dunas come alloggio e Free Motion come officina ufficiale. La gara “La Titánica Continuar es vencer” aprirà la settimana con 97 chilometri dal Faro di Maspalomas ad Artenara. la scalata al mitico Pico de las Nieves, il più difficile d’Europa, è un altro dei giorni più attesi. Salita sponsorizzata da Gatorade dalla spiaggia El Burrero di Ingenio con rampe di pendenza del 21 per cento il 4 dicembre fino a 1.871 metri di quota. Il quinto giorno è riservato alla nuova competizione “Cronometro a Squadre” e al primo criterio della modalità CRI (Adapted Cycling CRI Mode). La chiusura sarà segnata dal Gran Tour, tre tappe in bicicletta lungo i pendii est e ovest, così come la costa meridionale di Gran Canaria.

Gran Canaria si prepara per il Natale dalla Redazione Il Consiglio Comunale di Las Palmas de Gran Canaria ha presentato un programma natalizio completo in cui nascite e presepi vivi, concerti, workshop, incontri di solidarietà, fiere di tendenza, mercati e artigianato, che si svolgeranno nei 5 Distretti, fino a lunedì 6 gennaio. Più di 50 eventi nella capitale di Gran Canaria durante il periodo natalizio con la garanzia di copertura da parte dei vari servizi comunali.

Presepi La sezione più tradizionale, riservata a presepi, avvicinerà il pubblico ai diversi passaggi biblici. Nel caso del Presepe di sabbia, che sarà inaugurato ufficialmente alle 11:00 di giovedì 5 dicembre, 6 scultori provenienti da Russia, Danimarca e Italia, oltre ad un artista di Gran Canaria, utilizzeranno 2.000 tonnellate di sabbia per modellare le diverse scene dell’opera. Il Presepe de las Casas Consistoriales aprirà le sue porte al pubblico giovedì 5 dicembre alle 19, in coincidenza con l’illuminazione del grande albero di Natale di Plaza de Santa Ana.

Concerti e spettacoli musicali Un altro capitolo da tenere in considerazione è la musica dei professionisti delle Canarie. Concerti, audizioni, feste natalizie e spettacoli di gruppi e artisti diversi saranno ininterrotti e, in alcuni casi, simultanei, in diverse zone della capitale. Inoltre, la Banda Municipal de Música de Las Palmas de Gran Canaria gioca un ruolo importante nella preparazione del calendario natalizio, con 4 interventi per tutto il mese di dicembre: il primo, in occasione dell’apertura della Betlemme di Ciudad Alta (martedì 10); poi, venerdì 13, offrirà un concerto unico alla Chiesa di San Lorenzo, in via Marqués de Muni, a San Lorenzo. La terza apparizione sarà con la Banda del Conservatorio di Musica, in Plaza de Santa Ana, nel concerto di Natale che si terrà venerdì 20, e infine, domenica 22, il gruppo, che celebra il suo 125° anniversario, suonerà nella Plaza del Pilar Nuevo. Attività per bambini Praticamente tutto il programma è pensato per condividere il tempo con i grandi protagonisti del Natale, i bambini. Il Comune, attento all’aumento del tempo libero in queste date,

Moda e Amici di Gran Canaria

dalla Redazione GRAN CANARIA FASHION & FRIENDS è un festival di idee e nuove tendenze, nato nel 2012 con l’obiettivo di creare una vetrina innovativa delle tendenze e rendere la città di Las Palmas de Gran Canaria un punto di incontro per mostrare il talento e il potenziale dei creativi di Gran Canaria e del resto delle Isole. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica al consumo respon-

sabile e di sostenere le piccole imprese. Sia con il settore degli imprenditori che con il vasto programma di formazione, l’ottimismo e la volontà di intraprendere di fronte alla crisi. Si svolge dal 22 al 24 novembre GRAN CANARIA FASHION & FRIENDS sono tutte persone appassionate di tendenze. Imprenditori, artigiani, ristoratori, produttori e appassionati che con il loro lavoro e la loro dedizione contribuiscono a migliorare la comunità. Rendere visibile il lavoro di giovani designer canari

promuove la presenza di eventi per bambini, incontri natalizi e visite ai presepi. Fiere e mercati D’altra parte, il Comune di Las Palmas de Gran Canaria, sostiene e collabora con varie fiere, mostre e mercati che rinvigoriscono le aree commerciali con affascinanti alternative per le acquisizioni natalizie. La prima Noche en Blanco de Mesa y López, un evento che estende il giorno dello shopping fino a mezzanotte della notte di venerdì 13 dicembre, affronta l’attività commerciale da un punto di vista festivo con manifestazioni rivolte a tutti i tipi di pubblico. I mercati, gli stand e le fiere fanno parte di una sezione significativa del programma. Così, la fiera di tendenza organizzata da TrendencyRoom, in collaborazione con il Comune, ospiterà l’ultimo dei seguenti eventi dal 5 al 7 dicembre. Uno degli appuntamenti più attesi, la Fiera dell’Artigianato FEDAC prenderà forma nel parco di San Telmo dal 2 al 5 gennaio, dalle ore 10:00 alle 21:00. Nelle stesse date, 50 bancarelle saranno installate nel Mercatino di Natale di Arte e Decorazione nella piazza di Stagno, dietro il Teatro Pérez Galdós, da lì offrirà le loro creazioni dalle 10:00 alle 22:00 ore. e dei loro progetti creativi emergenti in tutti i settori. Continuerà inoltre ad avvicinare il programma Gran Canaria Moda Cálida e i suoi designer, offrendo loro uno scenario per lo scambio di progetti con il pubblico locale. Un evento unico e in trasformazione in cui imprenditori, designer, creativi, professionisti, studenti, investitori, istituzioni, aziende e media partecipano per sostenere l’innovazione, la collaborazione, la formazione e l’imprenditorialità made in “Islas Canarias”. L’obiettivo di GRAN CANARIA FASHION & FRIENDS è quello di intrattenere, informare e mettere in contatto le persone di questa comunità affinché cresca. Con quattro edizioni è diventata una vera e propria fabbrica di talenti. Un fenomeno sociale e culturale. E’ un festival di tendenze che comprende attività parallele come laboratori, conferenze, sfilate e gastronomia.


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La Spagna non è il paese europeo con il maggior numero di giorni festivi

VITÀ I T S 12 FE NALI IO NAZ di Claudia Di Tomassi La Spagna è in fondo alla classifica dei paesi dell’Unione Europea con il maggior numero di giorni festivi. Secondo la risoluzione della Direzione Generale del Lavoro pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dello Stato, il calendario lavorativo per il 2020 comprende un totale di 12 festività nazionali, le stesse del 2019, di cui solo 8 si terranno congiuntamente in tutta la Spagna come quest’anno. In particolare, le 8 festività nazionali che saranno celebrate in tutta la Spagna sono: mercoledì 1 gennaio (Capodanno), lunedì 6 gennaio (Epifania del Signore), venerdì 10 aprile (Venerdì

Santo), venerdì 1 maggio (Festa del Lavoro), sabato 15 agosto (Assunzione della Vergine), lunedì 12 ottobre (Festa Nazionale di Spagna), martedì 8 dicembre (Immacolata Concezione) e venerdì 25 dicembre (Natività del Signore). Altri due giorni festivi comuni, il 1° novembre (Ognissanti) e il 6 dicembre (Festa della Costituzione spagnola), cadono di domenica, pertanto le comunità autonome possono spostare la celebrazione al lunedì successivo o in un altro giorno. Così, lunedì 2 novembre 2020 sarà festivo in Andalusia, Aragona, Asturie, Castilla-La Mancha, Estremadura e Madrid, che sono le comunità che hanno deciso di spostare la festa di Ognissanti. Allo stesso modo, lunedì 7 dicembre sarà un giorno di vacan-

L’Ente Turismo di Gran Canaria rafforza la connettività aerea

di Bina Bianchini L’Ente per il Turismo di Gran Canaria ha investito 450.000 euro nel 2019 per rafforzare e aumentare la connettività aerea dell’isola attraverso dieci accordi con nove compagnie aeree per promuovere la destinazione in Spagna, Portogallo, Francia, Italia, Regno Unito, Germania, Finlandia, Svezia, Austria e Ungheria. L’isola ha nuove frequenze e rotte per questo inverno che aumenterà il numero di turisti attraverso compagnie come Vueling, Binter,

Corendon Airlines, Norwegian, Ryanair, SmartWings o Tui Fly che collegano Gran Canaria con l’Olanda, Islanda, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Germania, Polonia e penisola, ha confermato il ministro del turismo del Cabildo de Gran Canaria, Carlos Alamo. Il Consiglio per il Turismo sta lavorando con un totale di nove compagnie aeree per lo sviluppo di un intenso piano in Portogallo e negli Stati Uniti attraverso TAP; con Ryanair ha lanciato una campagna congiunta in Italia e nella Penisola; con Vueling prosegue le azioni nella Penisola,

za in Andalusia, Aragona, Asturie, Asturie, Isole Baleari, Isole Canarie, Castiglia e León, Estremadura, Madrid, Murcia, Navarra e La Rioja, così come nelle città autonome di Ceuta e Melilla. Il resto delle comunità hanno scelto di spostare la festa del 6 dicembre, che cade di domenica, in altri giorni dell’anno. A Pasqua, 9 aprile, Giovedì Santo, sarà vacanza in tutte le comunità autonome ad eccezione di Catalogna e Valencia, mentre giovedì 19 marzo (San José) sarà solo una vacanza in Castilla-La Mancha, Valencia, Galizia, Murcia, Navarra e Paesi Baschi. Inoltre, sabato 25 luglio (Santiago Apóstol) sarà una vacanza solo in Galizia e nei Paesi Baschi. In questo modo, in ogni regione e città autonoma, nel 2020 si avranno 12 giorni di vacanza, comprese quelle comuni a tutta la Spagna, che possono essere sostituite o meno, e le vacanze locali che sono 2 giorni. La Spagna è in fondo alla classifica dei paesi dell’Unione Europea con il maggior numero di giorni festivi. Si evince dai dati pubblicati dalla Banca centrale europea per il periodo compreso tra il 1990 e il 2020. Tra le principali economie europee, solo la Germania ha un numero medio di giorni festivi inferiore a quello della Spagna. Gli altri, come la Francia, il Regno Unito o i Paesi Bassi e la Polonia, hanno più vacanze del paese iberico. con campagne dirette ad Alicante e Barcellona, si sta trattando anche un’azione specifica con i francesi per varie rotte dirette; Binter sta portando avanti una campagna a Vigo e Maiorca ed è stata chiusa una collaborazione extra per nuove rotte nella Penisola, con eventi di presentazione nelle città di origine. Iberia Express ha lanciato in primavera una campagna sulla Penisola per rafforzare la stagione estiva; come Eurowings in Germania e Austria e Jet2, il rafforzamento promozionale viene effettuato tutto l’anno attraverso media online propri o di terzi, sponsorizzazione di eventi professionali e comunicazione diretta con agenti di viaggio e clienti. Un rappresentante dell’Ente per il turismo si recherà a Barcellona a breve dove si terranno incontri con le compagnie aeree Volotea, Norwegian e Vueling con l’obiettivo di continuare ad aumentare la promozione e attirare più visitatori per l’isola attraverso possibili nuove rotte e maggiori frequenze in cui esistono già. Insomma una vera e propria campagna di Promozione Turistica, forse scattata anche dal solo sentore di un leggero calo di presenze, ha messo il “pepe” ai rappresentanti dell’Assessorato Turistico di Gran Canaria con ottimi risultati. Gran Canaria è attualmente collegata a 152 aeroporti in 25 paesi di tutto il mondo.

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Eureka! Ho un’idea! La bibita sempre gassata di Andrea Maino Quasi tutte le bibite hanno le bollicine grazie al fatto che viene immessa, nel liquido, dell’anidride carbonica, ma quando questa si “disperde” nell’aria, ad esempio bevendone solo metà contenuto o peggio lasciando la bottiglia aperta, si perde gran parte del gusto che rende la bibita piacevole da bere perché frizzante; alcune bibite come la gazzosa o la cola, senza il gas, diventano quasi imbevibili. Quando si apre una bottiglia, specie del “formato famiglia” da 1,5/2 litri, e non la si finisce in giornata, è difficile che rimanga gasata per più giorni. In commercio propongono alcuni gadget, dei tappi che sostanzialmente sono pompette manuali: ogni volta che aprite una bottiglia per versarvi da bere potrete usare poi il tappo-pompetta per rimettere in pressione la bottiglia e ricreare le condizioni di quando era ancora sigillata; In questo modo la perdita di CO2 sarà minima e limitata solo a quando aprite il tappo per versare da bere. In altre parole lo spazio vuoto che si crea per la mancanza del liquido bevuto viene normalmente occupato dalle bollicine che si “tolgono” dal liquido rimasto e questo presto si “sgasa”, invece con il tappo-pompetta il vuoto rimane sotto pressione impedendo alle bollicine di uscire dal liquido. Potremmo però ipotizzare e studiare un oggetto che svolga la stessa funzione, innovativo, simpatico e soprattutto “Made in Canary”. Lo scopo è “riempire” il vuoto lasciato dal liquido mancante e potrebbe essere interessante usare, ad esempio, un palloncino che riempirete di aria gonfiandolo sino a occupare tutto lo spazio senza liquido. Potrebbe essere un tappo fatto

con l’anima della foglia di palma (canaria) o con la pietra di lava sagomata. Una cannuccia percorre il tappo in verticale e nella parte inferiore si applica un palloncino in lattice, mentre nella parte superiore si prevede una chiusura perché non esca l’aria. Consumata parte della bibita, si mette questo tappo, si gonfia il palloncino immettendo aria dalla cannuccia (un divertimento assicurato per i bambini) e la si tappa una volta che il palloncino occuperà, gonfiato, lo spazio vuoto.Naturalmente questa è solo un’idea, ma potreste idearne altre da proporre come “Efervescencia Canaria” NB.: le idee proposte in “IDEA!” sono stimoli e non ne garantiamo un risultato metapositivo sia tecnico che di mercato che di marketing. Esse tendono solo a incoraggiare e a ispirare la ricerca per un’opportunità personale dei lettori.

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Il turismo delle navi da crociera cresce del 10% nelle Isole Canarie X A PAGINA 12

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Cambiare supermercato può far risparmiare più di 1.000 euro nella capitale di Gran Canaria

Uno studio dell’OCU colloca l’azienda Alcampo come la più economica dell’Arcipelago

di Claudia Di Tomassi Riempire la dispensa e il frigorifero nella capitale di Gran Canaria è costoso. In particolare, le famiglie spendono in media 5.215,44 euro all’anno per acquisti che includono prodotti alimentari e farmaceutici e igiene, secondo l’ultimo studio sui supermercati dell’Organizzazione dei consumatori e degli utenti (OCU). Ciò indica che la spesa media rispetto all’anno precedente è aumentata di 33 euro, rendendo la capitale dell’isola la nona città spagnola più costosa per gli acquisti. Il consumo medio delle famiglie di Gran Canaria supera i 102 euro a livello nazionale, che quest’anno si attesta a 5.113 euro. Santa Cruz de Tenerife segue da vicino questi dati e supera la media nazionale con una spesa annua di 5.054,97 euro, pur mantenendo le stesse cifre dello scorso anno. L’insularità e l’aumento dei prezzi nelle zone turistiche rende più costoso l’acquisto medio dei residenti dell’Arcipelago. Lo stesso accade a Palma de Mallorca che ha una spesa media annua di 5.456,16 euro, il che la rende la città con il carrello della

spesa più costoso in Spagna. Alcampo è la catena con i supermercati più economici delle Isole Canarie e della Spagna. Il suo sforzo per abbassare i prezzi le ha permesso di posizionarsi come la catena più economica in 33 delle 65 città analizzate. La sede dell’azienda a Telde, a Gran Canaria, e il centro di La Laguna, a Tenerife, occupano il primo posto nella classifica economica, posizione che hanno già ricoperto nel 2018. Il supermercato Corte Inglés, su entrambe le isole, conserva il titolo di più costoso con una differenza di oltre mille euro rispetto all’acquisto nei centri di Alcampo. I marchi Dinosol si distinguono anche tra le aziende con i prodotti più economici delle isole. Quattro dei suoi negozi sono tra i cinque più economici della capitale di Tenerife e a Gran Canaria l’azienda ha anche tre centri tra i cinque più redditizi. L’azienda si posiziona inoltre come la sesta catena regionale più economica in Spagna e come la quarta più economica negli acquisti online. Lo studio, che analizza i prezzi in più di 90 catene di supermercati e comprende 244 prodotti, rileva che, pur essendo lontano dal boom del 2007, il periodo precedente alla crisi economica, la spesa media delle famiglie è cresciuta del 2,3% rispetto al 2018. I risultati sono

stati calcolati tenendo conto che 2,5 è il numero medio di persone che compongono una famiglia spagnola e che l’inflazione dei prezzi è aumentata dello 0,8%. Secondo il rapporto dell’OCU, il prezzo delle cipolle in Spagna è aumentato del 44%, quello delle patate del 29,8%, quello del coniglio dell’11% e quello della confezione da dodici rotoli di carta igienica è aumentato del 7,6%. Di contro, l’olio d’oliva è sceso del 27,5 per cento, le fragole ora più economiche del 12,5 % e le zucchine hanno ridotto il loro costo dell’11,3 %. Se includiamo le catene locali, il carrello della spesa più economico in Spagna si trova nel supermercato Dani a Vigo e il più costoso nei supermercati Sánchez Romero a Madrid. In questi ultimi centri, la spesa media annua può superare i 7.000 euro. Analizzando le catene nazionali, si ripetono le tendenze canarie, Alcampo è il più economico e Corte Inglés il più costoso. Ci sono città dove vale la pena andare al supermercato più economico, come Siviglia o Barcellona, in quanto la differenza tra l’una e l’altra può essere in media di 2.000 euro all’anno. Al contrario, ci sono città dove la differenza è minima e ruota intorno ai 250 euro, come nel caso di Marbella, Puertollano o Soria, quindi la scelta non è così decisiva per le tasche delle famiglie.

Gli albergatori prevedono un calo del turismo tedesco nelle Isole Canarie

di Daniele Dal Maso I professionisti lo attribuiscono al recupero delle destinazioni concorrenti e alle temperature più elevate del nord Europa. La direzione alberghiera Cehat ritiene che la stagione estiva sia stata in linea con quelle degli ultimi anni, che sono state da record in Spagna, pur con un calo del turismo proveniente dai paesi nordici e dalla Germania, che colpisce in particolare Gran Canaria e Fuerteventura. Gli albergatori lo attribuiscono al recupero delle destinazioni concorrenti e alle temperature più elevate del nord Europa. Nei giorni scorsi Cehat ha presentato lo studio dell’Osservatorio dell’industria alberghiera spagnola, preparato dalla Confederazione Alberghiera e la società di consulenza PwC. Il sondaggio ha coinvolto i suoi associati che rappresentano 15.000 strutture e 1,8 milioni di posti. Secondo il 57% degli intervistati, il mercato nazionale durante l’estate è cresciuto, mentre il 49%

afferma che gli stranieri sono diminuiti, e le destinazioni che s maggiormente colpite sono le isole con una forte dipendenza dal turismo tedesco e nordico, come Maiorca, Gran Canaria e Fuerteventura. Il presidente di Cehat, Juan Molas, ha indicato che si è registrato un calo dei turisti tedeschi e nordici nelle Isole Canarie e a Maiorca dove ha toccato il 10%-15%. In questo senso, ha spiegato che nell’Arcipelago delle Canarie è previsto un calo dei posti aerei, che saranno 6,9 milioni, 417.000 in meno rispetto allo scorso anno, e riduzioni dei prezzi alberghieri del 10% o 15% in alcune isole. Secondo Molas, il turismo tedesco è in calo del 10% e quello dei paesi nordici del 12%. Inoltre, ha detto che si nota la ripresa dei paesi concorrenti, come in Turchia, dove le prenotazioni tra gennaio e aprile sono aumentate di oltre il 20% e quasi il 10% nel periodo aprile-giugno rispetto all’anno scorso. Anche la Tunisia, la Grecia, la Croazia o il Montenegro si stanno riprendendo, in gran parte a causa dei prezzi offerti, che, ad esempio, in destinazioni simili tra Turchia e Spagna, presentano differenze comprese tra il 50 e il 60 per cento. A questa ripresa si è aggiunto un nuovo fattore, il clima che sta facendo sì che il nord e il

centro Europa vivano un inverno mite e un’estate con temperature elevate. Quest’anno, ad esempio, la prima destinazione per i tedeschi è stata proprio la Germania. Un cambiamento climatico che, secondo il presidente di Cehat, sta portando benefici anche alle destinazioni del nord della Spagna. Per quanto riguarda la ‘Brexit’, ha detto che non c’è un preoccupante calo del mercato britannico come sta accadendo per quello tedesco e ha evidenziato l’evoluzione del mercato negli Stati Uniti e in Canada, con un aumento del 10% quest’anno, così come la ripresa del turismo russo, che cresce oltre il 10%, e l’aumento dei visitatori asiatici. Egli ha anche evidenziato le buone prestazioni del turismo urbano e la buona evoluzione dei campeggi, che si prevede di ricevere quest’anno 2,9 milioni di turisti (quasi la stessa quantità di coloro che vanno in Costa Rica in un anno intero), con un aumento del 20% rispetto a dieci anni fa e del 15% di pernottamenti. Molas ha spiegato che il mercato spagnolo rappresenta il 50% del fatturato totale e ha detto che al 30 giugno le riserve spagnole erano superiori del 10% rispetto a quelle della stessa data dello scorso anno, anche se ritiene che non tutte le destinazioni compense-

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Una poesia di Giancarlo Scarlassara - ROMA, CAPUT MUNDI Fresca brezza,che avvolgi come un manto Roma,ridente dalle varie sponde; la tua carezza di sera è un canto al dolce tremolio delle sue fronde. Multiforme città di “sommo vanto”, una dolce armonia all’animo infonde la tua arte di millenni, vero incanto. S’unisca al gaudio il fruscio delle tue onde. Porti la veste di Signora Eterna. “Caput Mundi” per fasto della storia, e il grande del Giudizio Universale. Mostri anche la tua immagine moderna sulle piazze e vie piene di memoria, ove il tuo fascino è vivo e attuale.

Premio nazionale di narrativa, saggistica e poesia Il Delfino edizione 2019 - Pro Loco Litorale Pisano Tirrenia Alle onde del mare affidi la tua vita Speranze/Illusioni Nuovi porti Nuovi approdi Nuove accoglienze Non pensi alla burrasca in agguato Non hai tempo Non pensi ai sargassi intrecciati Sei in superficie Non pensi ai fondali assassini Sai nuotare La costa è ancora lontana Il sole accecante La forza incalzante/costante ti aiuta Poi… La costa è vicina La forza fallisce Il sole tramonta Le correnti furtive s’infrangono violente sulle rocce che non avevi previsto Intanto… Alle onde del mare affidi la tua vita Anna Maria Pes

ranno il declino dei tedeschi e dei nordici. Il presidente di Cehat ha sottolineato che raggiungendo il numero di arrivi stranieri che c’era stato nel 2018 in Spagna, avrebbe significato chiudere il 2019 come un grande anno, ma se non fosse così, non sarebbe un problema dato che non si possono battere permanentemente i record. Per quanto riguarda le previsioni del Ministero dell’Industria, Commercio e Turismo, che stimano l’arrivo di mezzo milione di turisti in più nel 2019, 1,7% in più rispetto al 2018, e a differenza con quelle di Cehat, che puntano alla stabilità della crescita, Molas ha indicato che la

Confederazione prepara le stime sulla base di statistiche proprie che non hanno fallito negli ultimi dieci anni. Per quanto riguarda i problemi del settore alberghiero, ha citato la “concorrenza incontrollata dell’offerta non regolamentata” e ha detto che Cehat non è contro l’edilizia turistica, ad eccezione di quella illegale. Molas ha detto che non ritiene che il 19,7% dei turisti che arrivano in Spagna stia a casa con amici e familiari, come indicato dall’indagine Frontur, perché ciò significherebbe che 16,5 milioni degli 82 milioni di turisti che vengono in Spagna hanno amici o familiari qui.


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Le Isole Canarie, tra le quattro regioni spagnole con il maggior numero di omicidi per violenza di genere X A PAGINA 12

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Avv. Fabio Mucci Il tuo avvocato italiano a Gran Canaria Da 11 anni iscritto all'albo spagnolo Calle Padre Josè Sosa 12, 2° P 35001 Las Palmas di Gran Canaria Tel.: (+34) 620 74 76 47

Sapere bere e saper mangiare in Spagna di Stefano Dottori Parleremo di un vino spagnolo prodotto dalla famiglia Forner (Bodega Marqués de Cáceres) che produce vini di ottima qualità. Enrique Forner commerciava con i vini fin dall’infanzia. Suo nonno e suo padre fondarono nel 1920 Vinícola Forner, un’azienda a conduzione familiare. Esiliato in Francia con la guerra civile, Enrique fondò un’attività simile nelle Valli del Rodano e della Loira (Francia). Ritornò in Spagna nel 1968 e scelse la Rioja e il Cenicero, il cuore della Rioja Alta, per continuare il suo grande sogno. Cristina Forner, figlia di Enrique, oggi dirige l’azienda con l’orgoglio di essere presente in oltre 120 paesi e con l’esperienza di quattro generazioni. Il nome dell’azienda è stato dato da un vecchio amico della famiglia Forner, Don Vicente Noguera Espinosa de los Monteros, Marqués de Cáceres e Grande de España. Il Marchesato ebbe origine nel XVIII secolo e fu concesso dal Re al Capitano della Marina Militare spagnola Don Juan Ambrosio García de Cáceres e Montemayor in segno di gratitudine per i suoi eccezionali servizi alla Corona nella guerra del Regno delle Due Sicilie. Oggi, l’attuale Marchese de Cáceres, il signor Juan Noguera continua a far parte del complesso vinicolo. Il vino è un rosso crianza costituito da tempranillo che è un vitigno a bacca nera (85%), garnacha tinta che è un vitigno a bacca nera diffuso in Sardegna

con il quale fanno il Cannonau (10%), graciano che è un vitigno a bacca rossa molto diffuso nella regione della Roja (5%). (Ricordiamo che il termine crianza si riferisce al processo di invecchiamento di almeno due anni dei quali almeno sei mesi in botte di legno per i rossi, o almeno diciotto mesi se si tratta di bianche e rosati) A questo vino ha ottenuto molti premi e medaglie un po’ in tutto il mondo. Viene prodotto nell’alta Roja dove troviamo un sottosuolo ferroso, argilloso e calcareo. Il clima dominante è di tipo atlantico, temperato e con stagioni differenziate. I grappoli vengono schiacciati e diraspati. Fermentazione alcolica a temperatura controllata che inizia a 10°C fino a raggiungere 28°C. Macerazione con le bucce prolungata fino a 20 giorni, al fine di estrarre più colore, aromi e struttura tannica. Fermentazione malolattica in botti di rovere francese nuove spaccate o in serbatoio in acciaio inossidabile. Una volta che la fermentazione malolattica, tutti i vini passano in botti. (La fermentazione malolattica è un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione, successivo alla fermentazione alcolica. I batteri lattici a causa del rialzo termico che solitamente si viene a creare in primavera innescano la fermentazione malolattica nel vino. Nella fermentazione malolattica, l’acido malico, presente nell’uva, viene trasformato in acido lattico e anidride carbonica) Nota di degustazione Olfatto: note di spezie morbide e legno pregiato su uno sfondo cremoso di bacche rosse. Gusto: secco, ma lascia la bocca fresca, è la trama tannica che si fonde con frutta matura e fresca in un set amichevole. Lungo, gustoso alla fine della degustazione. Temperatura di servizio 16 ºC. Gradazione alcolica: 14% vol.

Con un vino del genere dobbiamo andare sul sicuro e consiglio come miglior abbinamento un ottimo brasato di manzo (Estratto da :www.salepepe.it/tecniche-base/carnemanzo/brasato/ e rielaborato dall’esperienza). Brasare è una antica tecnica di cottura che risale al medioevo: significa cuocere un pezzo intero di carne, lentamente e a lungo, al forno a calore medio (160180 ºC) o in tegame a fuoco lento-moderato ma, a differenza dell’arrosto, la cottura avviene in un contenitore chiuso con il coperchio, che intrappola il vapore. La carne viene cotta in parte per immersione nel liquido di cottura, in parte a vapore da cui assorbe il sapore. A fine cottura la carne del brasato si presenta scura e quasi caramellata. Diversamente dello stufato, la cottura del brasato avviene in 2 fasi: prima di cuocere la carne nel liquido, bisogna farla rosolare in poco grasso (olio evo) per creare quella crosticina dorata per impedire la perdita di quei succhi nutritivi in essa contenuti che evitano di farla diventare dura e stopposa e le danno sapore. Per un buon brasato si usa la carne rossa, di manzo. Se scegli i tagli di prima categoria come il codone o la noce, che sono meno grassi, si consiglia di lardellare la carne inserendo listarelle di lardo (o pancetta) nella carne cruda: in fase di cottura si scioglieranno insaporendo la carne che risulterà anche più morbida e tenera. Per evitare questa operazione usa una carne di seconda scelta che sarà più grassa. In tal caso, però, non aggiungere troppo olio a inizio cottura perché il grasso della carne, sciogliendosi, andrà ad aggiungersi all’olio usato per il soffritto e per rosolare la carne. Prima di mettere la carne

in pentola puoi steccarla: dopo aver praticato dei tagli nella carne puoi inserire tra le fibre degli aromi (erbe, spezie e aglio). Per evitare lo sfaldamento della carne puoi legarla con lo spago, dopo l’eventuale lardellatura o la steccatura della carne. Attenzione anche al tipo di liquido che userai per la cottura. Puoi decidere per la cottura un vino rosso corposo, ma a bassa acidità (Barbaresco, Barolo, Nebbiolo). In sostituzione del vino puoi usare la birra o un buon brodo denso, o anche acqua o passato di pomodoro che insieme alla farina in cui viene rotolata la carne, alle verdure e alle spezie formerà una salsa consistente e vellutata da servire insieme al brasato. Come preparare il brasato di manzo In genere, quando si cucina il brasato, se ne fa in grosse quantità, perché il suo saporito sughetto puoi condire la pasta o farcire i ravioli. Ingredienti per 4 persone: • 750 grammi manzo • 1 bicchiere vino rosso • 300 grammi pomodori pelati in scatola con liquido • 6 cucchiai olio extravergine di oliva • 150 grammi pancetta (la pancetta meglio quella arrotolata o affumicata) • le verdure: 1 cipolla, 1 carota, 2 coste di sedano, 1 porro grande (o 1 cipolla), 1/2 spicchi d’aglio, 2 foglie d’alloro • quanto basta di: brodo, sale e pepe, timo, prezzemolo. Procedimento: 1) Cospargi tutta la superficie della carne con un velo di farina. 2) Adagia il pezzo di carne in una casseruola dove avrete già messo 6 cucchiai di olio

e farlo rosolare per circa 15 minuti, girando la carne su tutti i lati. Quindi, tagliate a dadini unisci la carota, la cipolla e le coste di sedano, il porro a rondelle, lo spicchio di aglio tritato e 1 mazzetto di aromi (prezzemolo, alloro e timo). 3) Unisci alla carne il bicchiere di vino rosso che farai evaporare, poi i pomodori pelati frullati. Versa 3 mestoli di brodo caldo, regola di pepe e copri il recipiente. Cuoci il brasato per circa 2-3 ore, mantenendo sempre il fuoco bassissimo controllando che il sugo non si asciughi troppo: in tal caso unite un po’ di brodo caldo. Il tempo di cottura del brasato dipende dal tipo di carne scelto. In certi casi per i tagli di carni di terza categoria, piuttosto dure, la cottura si prolunga fino a 6-8 ore. Regola di sale solo a fine cottura. Quando il brasato di manzo è pronto, lascia intiepidire in pentola almeno 30 minuti. Tagliare e servire con il suo sugo. I consigli Il recipiente ideale per un brasato è il tegame. L’importante è che sia appena più grande del pezzo di carne, in modo che questo stia ben immerso nel liquido in cui deve cuocere. Il liquido non deve mai raggiungere l’ebollizione, altrimenti la carne si indurirebbe troppo. A fine cottura, potete eliminare l’unto che affiora in superficie. Togliete la carne, passate un cucchiaio appena sotto la superficie del sugo per raccogliere il velo di grasso. Il brasato va affettato freddo. Adagia la carne su un tagliare e, tenendola ben ferma, affettala nel senso della venatura, ricavando delle fette che abbiano uno spessore di circa 5 mm.


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Naviera Armas aumenta l’attenzione verso passeggeri con il nuovo terminal de La Esfinge di Claudia Di Tomassi La compagnia di navigazione completa l’edificio in attesa delle passerelle che lo collegheranno con le navi; Ángel Víctor Torres si è detto impressionato dall’infrastruttura. La visita di Ángel Víctor Torres al nuovo terminal del gruppo Naviera Armas ha significato anche la riunione delle due persone che si sono alternate alla guida dei porti di Las Palmas negli ultimi anni. Si tratta dell’attuale presidente, Juan José Cardona, e Luis Ibarra che è in attesa della pubblicazione della sua nomina nella Gazzetta Ufficiale dello Stato per tornare nella stessa carica che ha presieduto tra il 2011 e il 2018. I due hanno effettuato il tour delle strutture a terra e del traghetto Vulcano Tagoro in compagnia delle autorità regionali e dell’imprenditore Antonio Armas Fernandez. Il gruppo Armas Trasmediterránea sta per

completare i lavori del suo nuovo terminal, un’infrastruttura con la quale mira a modernizzare il sistema di gestione dei passeggeri e di servizio che esisteva fino ad oggi a Puerto di La Luz, separando il flusso di merci. Il presidente delle Isole Canarie, Angel Victor Torres, ha visitato la struttura per conoscere gli ultimi dettagli sull’edificio, la cui costruzione è praticamente completa in assenza della passerella che collegherà il terminal con le navi ormeggiate ai moli. Torres ha definito impressionante l’effetto dell’edificio, che una volta in funzione servirà come area di imbarco per i passeggeri che viaggiano senza veicolo. Cinque milioni di persone, ha ricordato Torres, si spostano tra le Isole ogni anno. Solo nel 2019, il trasferimento dei passeggeri nel Puerto di La Luz è aumentato del 6,96% rispetto allo stesso periodo del 2018, che era già stato un anno record. Si tratta di un investimento molto importante, di circa 30 milioni di

euro, che secondo fonti ufficiali di Armas, ne fa il più grande progetto privato, attualmente in esecuzione in Spagna, volto a servire passeggeri e merci in un’area di ambito pubblico. Il terminal è orientato a migliorare il confort dei passeggeri che utilizzano il trasporto di Armas Trasmediterranea. La linea con Cadice continuerà ad operare dall’inizio del molo León e Castillo fino alla concessione dei terreni pubblici richiesti dalla compagnia nel lotto adiacente alle sue nuove strutture de La Esfinge. Uno spazio che è essenziale per gestire il grande volume che viaggia su queste rotte tra Andalusia e le Isole Canarie. Il secondo lotto completerà i 130.000 metri quadrati occupati dal nuovo terminal tra l’edificio, l’area operativa e i tre pontili costruiti per l’ormeggio simultaneo dei catamarani e dei traghetti della compagnia. In questo modo, Armas comple-

terà un trasferimento a La Esfinge che è iniziato alcuni anni fa e che punta anche a migliorare la gestione delle manovre nei giorni di mare agitato. L’Autorità Portuale ha già studiato diversi progetti relativi a questo problema, come l’estrazione di diversi relitti che riducono il pescaggio nell’area o lo sviluppo di un modello matematico che mette in luce le migliori soluzioni alla situazione. In ogni caso, il trasferimento di Armas a La Esfinge ha già permesso alla compagnia di ridurre i tempi di percorrenza su alcune delle sue linee principali, come quella che collega Las Palmas de Gran Canaria e Santa Cruz de Tenerife, di circa 90 minuti, senza

contare le manovre di attracco. La visita delle autorità è stata completata con un tour della nave che copre ogni giorno la rotta, il catamarano Volcan de Tagoro. La nave, che prende il nome dal vulcano emerso dall’eruzione sottomarina di El Hierro, è arrivata alle Isole Canarie pochi mesi fa dopo aver viaggiato per mezzo mondo dal cantiere navale in Tasmania. La nave, che secondo la compagnia di navigazione è la più veloce della sua classe a livello mondiale, è lunga 111 metri e può ospitare 1.184 passeggeri. Con la Volcan de Tagoro, la compagnia di navigazione offre da quattro a cinque viaggi giornalieri tra le due capitali delle Canarie.

Il paese di Tejeda, sulle montagne di Gran Canaria, si affaccia su un sorprendente bacino vulcanico. di Bina Bianchini Tejeda è una specie di miscuglio di mondi. Le persone, da un lato, sembrano accarezzare il cielo e le loro luci si fondono nella notte con il firmamento. Ma, d’altra parte, rimane saldamente attaccata alle sue radici, alla terra. Grazie a ciò, mantiene il suo carattere in un’epoca in cui le essenze sono così spesso diluite. Qui si viaggia in un altro tempo, quando nelle case c’erano dei ramoscelli di ruta per spaventare le streghe. E si impara anche che “le piante amare allungano la vita” e che se andate in montagna e non prendete il rosmarino, “il vero amore non si troverà mai”. Il nostro obiettivo è quello di recuperare le tradizioni e conservarle, spiega Guzman della farmacia del XIX secolo con i suoi

144 vasi da farmacia o albaredos dello stesso periodo e in alcuni dei quali sono conservate le sostanze originali. All’esterno, su un lato dell’edificio, le api entrano ed escono dal pannello incassato nel muro. È necessario continuare, perché anche la mattina vola e c’è molto da scoprire. Il paese si affaccia su uno spettacolo quotidiano che è stato creato in quattordici milioni di anni con l’origine del grande bacino vulcanico di Tejeda, “la tempesta di lava”, secondo la definizione di uno stupito Miguel de Unamuno, il grande scrittore spagnolo della Generazione del 98. Questo ruolo straordinario è svolto da Roque Nublo (la “pietra di luna lirica” dell’inno di Gran Canaria ‘Sombra del Nublo’, composto da Néstor Álamo) e Roque Bentayga, entrambi distaccati da un coro dove le capricciose forme geologiche sono state battezzate come La Rana, El Fraile, El Gallo o El Cofre.

Perché le pietre e il paesaggio di Tejeda battono e respirano. Un imponente scenario in cui continuano a svilupparsi l’allevamento, l’agricoltura e una vasta serie di attività che ci permettono di dire che siamo di fronte ad un comune con il sigillo della cosa veramente autentica. Questo marchio è inciso su ogni traccia dei pastori e delle loro pecore, sulla crosta dei mandorli, su ogni fico essiccato al sole, su ogni campo di patate e nelle sapienti mani di chi fa ogni formaggio, ogni marzapane o ogni pane di legno. Nei loro sguardi abita la verità che spiegherebbe perché Tejeda è un luogo elevato, e non solo per la sua altezza. Inoltre, a Tejeda si sente chiaramente la voce di ieri. Il municipio custodisce una ricchezza archeologica legata agli antichi coloni di Gran Canaria nel periodo preispanico che si concentra principalmente nei siti della Sierra del Bentayga. Infatti, il contributo di Tejeda è

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fondamentale nell’area del Paesaggio Culturale di Risco Caído e degli Spazi Sagrados de Montaña di Gran Canaria, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel luglio 2019. Forse la cosa più importante per chi ha la felice idea di salire a Tejeda è il fatto che questa somma di pietre miliari archeologiche, paesaggistiche ed etnografiche si traducono oggi in prodotti, aromi, esperienze e sapori che godono di ciò che non è scritto. Una passeggiata attraverso il paese è sufficiente a dimostrarlo. Il percorso è un assaggio di tentazioni, dai piccoli bar e ristoranti ai negozi di caramelle dove risplendono soprattutto le ricette a base di mandorle del luogo, ai negozi di gastronomia e le case rurali e gli hotel appesi a queste magiche alture, così come i vicoli che promettono una sorpresa ad ogni passo e gli spazi culturali come il Museo Abraham Cardenes, così come l’orgogliosa Chiesa di Nostra Signora del Soccorso. Alejandro Diaz è uno di quei meravigliosi esseri umani di Tejeda che si è preoccupato di estendere i fili del passato al presente. Lo fa, ad esempio, ogni volta che si chiude nella cucina del Bar La Dorotea per preparare un tonno marinato proprio come faceva sua madre, o almeno come ricorda di averlo fatto. La critica costruttiva è accettata, dice con un sorriso. La risposta più comune che riceve è un piatto vuoto sul tavolo. È, d’altra parte, la cosa abituale nel restauro di Tejeda, membro dell’associazione dei Borghi più belli di Spagna e di dove è impossibile uscire con il cattivo sapore della bocca. Beatrix Betsy, l’informatrice

dell’Ufficio del Turismo di Tejeda, lo sa bene. Questa professionista, che ha una passione contagiosa per il comune in cui lavora, è nata in Romania, anche se suo padre è tedesco. Oggi, in ogni caso, è una tessitrice convinta. E’ casa mia, riassume. Mi piace raccontare alla gente tutto quello che può vedere, i dintorni che abbiamo, andare a godersi la gastronomia e la brava gente del villaggio. La verità è che molte persone, quando arrivano a Tejeda, ti dicono che non si aspettavano questo paesaggio. Si sentono grati ed entusiasti e molti tornano in ufficio per dirmi che ne è valsa la pena, aggiunge. Beatrix sottolinea che tra ottobre e maggio aumenta il numero di persone che vengono a scoprire uno dei tanti sentieri escursionistici. L’offerta è ampia e variegata. Il signor Zoilo ci ha detto all’inizio che a Tejeda nessuno si perde. Chi si avventura attraverso le sue pinete può toccare il miracolo “inciampando” sull’inafferrabile fringuello blu, un endemismo insulare che si nutre dei pinoli del pino delle Canarie e degli insetti che incontra sul suo cammino. L’uccello, conosciuto anche come pinzul o uccello della vetta dalla popolazione locale, aggiunge un tocco di mistero a una tela dove il sorprendente è diventato una routine. Forse è per questo che abbiamo un senso di irrealtà quando ci lasciamo il paesino alle spalle, come quando qualcuno si sveglia da un sogno. Anche se in questo caso non era un sogno. Tejeda è ancora al suo posto, ancorata a pietre di luna e radici millenarie.


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L’Hotel Santa Catalina riapre dopo grandi restauri X A PAGINA 13

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DAL PASSATO

di Bina Bianchini A Telde, alla fine del XVI secolo, si svolgevano processioni in cui gli schiavi portavano delle campanelle legate alle gambe. Nel 1581, l’Inquisizione delle Canarie aprì un’istruttoria contro le streghe di Lanzarote. I festeggiamenti di San Juan ancora riempiono le Isole Canarie di falò, ma non è qualcosa di nuovo. Le cronache della Conquista ci dicono che per gli antichi Canari questa data era già fondamentale e accettarono volentieri l’usanza

I rituali e le credenze degli antichi canari per San Juan castigliana di accendere fuochi alla vigilia di San Juan. Domingo J. Navarro ritiene che i nostri antenati si siano divertiti molto con i grandi falò della vigilia di San Juan, così abbondanti per luce e per il fumo denso che sembravano incendi. Nel 1581, l’Inquisizione iniziò un’istruttoria nelle Isole Canarie contro le streghe di Lanzarote. L’isola era considerata sinistra a causa delle invasioni dal Marocco, siccità e pestilenze. Molti di quelli denunciati per queste pratiche erano neri, mulatti o mori, secondo il professore di Storia dell’Università La Laguna, Francisco Fajardo Spínola. La definizione di strega, secondo Spinola, al tempo era quella di una donna che ha abbandonato il cristianesimo, rinunciato al battesimo, adora Satana come suo Dio, si è data a lui nel corpo

Le Isole Canarie al 229° posto tra le regioni più competitive d’Europa

e nell’anima, e diventa il suo strumento del male. Tomás J. López, laureato in Storia, invece afferma che [Lanzarote] è il regno della magia, degli incantesimi, delle cure, dell’amore e della mancanza d’amore; di candele, incenso, casseruole, aghi e forbici. Magia per saperne di più, per prevedere e fornire benessere.... Nel 1603, a La Palma, Monsignor Martínez Ceniceros avvertiva che le streghe commettono atti disonesti, per cui la gente che si raduna lì con l’intenzione di guardare, come altri che non vanno con quello spirito, vi finiscono per partecipare. Per questo motivo furono proibiti i ritrovi notturni. A Gran Canaria è successo qualcosa del genere. Nel 1747, ricorda Manuel Hernández González, dell’Università della Laguna, nel suo libro “Fiestas y creencias en Canarias en la Edad Moderna”

(“Feste e credenze nelle Canarie dell’età moderna”), il vicario José Cabrera denunciò che nell’isola si celebravano i santi più popolari per i quali si tenevano giochi e intrattenimenti. Mise pertanto in guardia dalle cattive conseguenze che ne potevano derivare e invitò gli ambienti religiosi a ostacolare e prevenire le danze, giochi di spada, lance, freccette e combattimenti. Tra le celebrazioni, San Juan prende il sopravvento per diversi motivi. A Gran Canaria, ad esempio, era il 24 giugno, quando Juan Rejón sbarcò sull’isola per ordine dei Re Cattolici, fondò la città di Las Palmas e diede inizio alla conquista delle Isole Canarie. Il fuoco di cui parlano i cronisti indica i rituali per chiedere l’acqua. Il professor Hernández González (Università di La Laguna, Tenerife) precisa che a Telde, Gran Ca-

naria, il cui patrono era già San Giovanni Battista, si svolgevano processioni in cui schiavi neri suonavano e ballavano danze da prigionieri facendo suonare campanelle legate alle gambe. Allo stesso modo, i cronisti fanno notare che alla vigilia di San Juan venivano bruciati dei cardoni secchi trasportati dai neri che poi sfilavano davanti alla processione. I vecchi canari sapevano che era necessario fare il bagno in mare a San Juan come rito di rivitalizzazione e molti ancora lo fanno in questa data di inizio estate. Osserva Hernandez Gonzalez che non c’è dubbio che San Juan sia una festa cruciale a Tenerife, è il giorno in cui si prendono i grani dalla felce per determinare la sorte o perché si avverino i desideri. Secondo l’opinione della gente di allora era il giorno magico per eccellenza.

Cinque spiagge delle Canarie buone per atteggiarsi a surfista

Le onde vengono sia da destra che da sinistra. Prestate molta attenzione alle informazioni di sicurezza. Sulle spiagge di Arona nel sud di Tenerife ci sono numerose scuole di surf. Ci si iscrive per una giornata di lezioni di surf e lo si approfondisce per tutta la settimana. C’è sempre bel tempo nel sud di Tenerife, in ogni caso, non allontanatevi dal personale specializzato che sicuramente vi darà una mano con lo smartphone. Nelle accademie c’è il Wi-Fi. Tenete sempre d’occhio il monitor. Quando si tratta di far mostra della propria abilità di surfista, la cosa migliore di Fuerteventura è che si sa dove ci sono grandi onde e dove non appaiono. Per essere sicuri, ci sono le spiagge di El Moro, all’interno del Parco delle Dune di Corralejo, molto frequentate dalle scuole di surfisti, Majanicho, perfetta per il vostro equilibrio, Playa Blanca, e Corralejo, adatta ai principianti. A Corralejo ci sono servizi fotografici a pagamento per mostrare che livello si ha. Ci si veste in modo da non far vedere che si è con una scuola di surf. Ce ne sono di altissima qualità e non permetteranno di atteggiarsi sul loro lavoro.

di Claudia Di Tomassi

di Franco Leonardi

Le regioni meno competitive del blocco comunitario sono invece situate ad est (Bulgaria, Romania e Polonia), nei paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) e nei paesi mediterranei (Spagna, Italia e Grecia). La Comunità di Madrid è l’unica comunità autonoma spagnola situata tra le 100 regioni più competitive dell’Unione Europea, occupando il 98° posto nella classifica, secondo l’indice di competitività regionale pubblicato dalla Commissione Europea che colloca le Isole Canarie al 229° posto. Questo indice viene aggiornato ogni tre anni e valuta ciascuna delle 268 regioni europee in termini di innovazione, governance, trasporti, infrastrutture digitali, salute o capitale umano. L’obiettivo è aiutare i governi regionali a individuare i propri punti di forza e di debolezza per l’elaborazione dei futuri programmi nell’ambito della politica di coesione del blocco. Nella versione aggiornata, la Comunità di Madrid è la comunità spagnola meglio posizionata nella classifica e l’unica tra le 100 regioni più competitive dell’UE. Occupa la 98a posizione e ottiene risultati negativi in termini di stabilità macroeconomica e di efficienza del mercato del lavoro rispetto ad altre regioni europee

simili in termini economici. I Paesi Baschi sono la seconda regione spagnola, con il 125° posto nella classifica e alcuni aspetti da migliorare negli indicatori di salute, sofisticazione aziendale e innovazione. Segue la Catalogna, che occupa la 161a posizione e può migliorare la stabilità economica, il mercato del lavoro e l’istruzione superiore. Nelle vicinanze si trova la Navarra, con la posizione 165 nella classifica, mentre Cantabria (174), Asturie (185), Aragona (188), Comunità Valenciana (190), La Rioja (193) e Galizia (197), completano il gruppo delle regioni spagnole all’interno delle 200 regioni più competitive dell’UE. Alle loro spalle si trovano Castilla y León (204), Isole Baleari (206), Murcia (219), Castilla-La Mancha (224), Andalucía (227), le Isole Canarie (229), Extremadura (241), Ceuta (245) e Melilla (261). A livello europeo, la classifica è guidata dalla regione di Stoccolma, seguita da Londra e dalla sua area metropolitana e, in terzo luogo, dalla regione olandese di Utrecht. Le regioni più competitive, tuttavia, si trovano in Germania, Danimarca, Paesi Bassi e Austria, nonché nel nord del Belgio e nel sud dei paesi nordici. Le regioni meno competitive del blocco comunitario sono invece quelle orientali (Bulgaria, Romania e Polonia), i paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) e i paesi mediterranei (Spagna, Italia e Grecia).

Solo se si cerca di avvicinarsi ad uno status sociale legato agli sport con la tavola. Anche David Cameron, l’ex primo ministro britannico, ha fatto surf lungo la spiaggia di Famara a Lanzarote. Ci sono tante persone che praticano surf e ci si può andare anche solo per scattare una foto e caricarla sui social. La Real Academia Española definisce l’atteggiarsi come l’insieme di atti e comportamenti che convergono nel raggiungimento o che tentano di avvicinarsi a uno status sociale corrispondente a una diversa categoria dalla persona che lo esercita. Se è solo per atteggiarsi, fate attenzione perché è una zona di surf professionale con molta corrente. Occhio ! Alla spiaggia Las Canteras, a Gran Canaria, si entra attraverso la zona di Los Muellitos e si aspetta fino a che non arrivano le onde. Ci si stende sulla tavola e si

avanza fino all’altezza di Bosmediano. In meno di tre minuti si cavalca l’onda e la gente pensa che tu sia lì da due ore. A Bosmediano c’è una doccia e ci sono scuole dove si può noleggiare una tavola per un’ora. L’Avenida de Las Canteras permette di camminare ad un ritmo veloce come se si fosse habitué del posto. Ma qui si pratica il surf da 50 anni e la gente del posto riconosce a vista i surfisti che lo sono davvero. Comunque, bisogna fare sempre attenzione alle indicazioni di sicurezza. La Spiaggia El Socorro è ottima se ci si vuole atteggiare perché nessuno farà domande. Si trova vicino a Puerto de la Cruz, a nord di Tenerife. La spiaggia di El Socorro è perfetta per far finta di avere una conoscenza approfondita del surf. Si entra e si esce. Non dimenticate di disattivare la posizione sul vostro cellulare, altrimenti la gente saprà che siete su una spiaggia frequentata da principianti.


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Scoperto un enorme cimitero aborigeno a Gran Canaria X A PAGINA 13

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Il numero dei ricchi alle Isole Canarie diminuisce dell’80% di Alberto Moroni I ricchi contribuenti spagnoli sono più che raddoppiati nell’ultimo decennio e dichiarano più di 30 milioni. La Catalogna guida la classifica per numero di dichiaranti con grandi fortune, ma è a Madrid e in Galizia che vengono dichiarati i patrimoni più alti. Il numero di ricchi contribuenti nelle Isole Canarie è diminuito dell’80% nell’ultimo decennio, passando da 30.188 a soli 6.176, mentre la ricchezza totale dichiarata nelle Isole è diminuita del 14%. Le Isole Canarie sono la terza comunità più ricca della Spagna, con il più alto patrimonio dichiarato, dopo Madrid e la Galizia, secondo gli ultimi dati riferiti al 2017dell’Agenzia delle Entrate riguardo alla riscossione

dell’Imposta sul Patrimonio. L’importo totale dichiarato nelle Isole Canarie alla fine del 2017 per i grandi patrimoni è leggermente superiore a 20.660 milioni di euro. Nel 2007 l’importo totale dichiarato era stato di 24.116 milioni di euro, i contribuenti erano 30.188, con una media di 798.863 euro a persona. Per quanto riguarda il numero di ingenti patrimoni al netto, le Canarie sono al settimo posto, dietro Murcia, con 4.202, Castilla-La Mancha, con 3.842, Asturias, con 3.590, Cantabria (3.095), La Rioja (2.311) ed Extremadura (1.218). La stessa classifica per ammontare del patrimonio dichiarato vede Madrid in testa, con un patrimonio dichiarato medio per contribuente di 9,6 milioni di euro. La Galizia scivola al secondo posto, con un patrimonio netto medio di 5,2 milioni, nonostante il fatto che il numero di contribuenti per l’Imposta sul Patrimonio nella regione raggiunga appena gli 8.000. Una circostanza spiegata dal fatto che risiedono nella comunità galiziana il fondatore e

Otto luoghi sconosciuti di Gran Canaria

L’isola nasconde in diversi punti della sua geografia luoghi poco conosciuti

L’effetto è prodotto grazie ad una serie di figure prismatiche di basalto che ricevono la spinta dell’oceano in una sorta di grotta sottomarina. A volte, il livello dell’acqua scende perché è collegato al mare, e sembra lavorare come un sistema drenaggio, a volte il livello dell’acqua sale di nuovo e supera le rocce.

El Charco Azul

di Marco Bortolan Gran Canaria è un’isola molto visitata, ma poco conosciuta. Ciò è dovuto in parte al fatto che ha la città più popolata dell’Arcipelago la quale ha assorbito gran parte del turismo insulare, facendo dimenticare una moltitudine di attrazioni nascoste. Luoghi sconosciuti, non solo ai turisti, ma anche ai nativi. Questi sono alcuni dei siti che fanno di Gran Canaria un paradiso.

Il Bufadero di La Garita

Situato vicino all’Avenida de La Garita e Playa del Hombre, nel comune di Gran Canaria di Telde, questo capriccio naturale è il miglior esempio di questo tipo di formazione geologica di tutta l’isola.

Si trova a meno di mezz’ora di cammino e a quasi due chilometri dal quartiere di El Risco, sulla strada da Agaete a La Aldea. E’ un angolo ancora da scoprire, ma sempre più frequentato. Decine di appassionati di escursionismo sono attratti ogni settimana dalla piccola cascata e dalla possibilità di fare un tuffo nelle sue acque dolci. Il Charco Azul è una piccola cascata naturale di circa 20 metri di altezza, la cui formazione geologica ha creato ai suoi piedi una piscina dalle molteplici sfumature. A questo piccolo lago si sono aggiunti altri affluenti che scendono lungo la gola. Questa immagine dell’acqua che scorre liberamente, è un invito ai visitatori a tuffarsi per poi asciugarsi sulle sue rocce.

Bufadero del Toro

Come a Telde, sulla costa di Mogán c’è una formazione rocciosa che, con la bassa marea, scopre una grotta preziosa per chi ama nuotare e tuffarsi. Bisogna, però, stare attenti al mare ed è consigliabile entrare nella grotta solo quando la marea è bassa.

azionista di maggioranza di Inditex, Amancio Ortega, sua moglie e i figli, che sono a capo della lista Forbes dei più ricchi di Spagna. Dopo le Isole Canarie è la Catalogna, con 2,5 milioni, la quarta comunità per importo dichiarato, anche se è la prima in quanto a numero di dichiaranti. Nonostante la crisi economica, dal 2007, l’ultimo anno prima della recessione, il numero dei ricchi in Spagna si è moltiplicato per 2,6. Solo dal 2011, il numero di cittadini che dichiarano grandi patrimoni è passato da 352 di quell’anno a quasi il doppio nel 2017, con 611. Dall’inizio della ripresa economica, in Spagna il numero dei cittadini con beni dichiarati superiori a 30 milioni di euro è arrivato a 443 nel 2012, 471 nel 2013, 508 nel 2014 e 549 nel 2015. Per quanto riguarda i dati relativi al 2017, quasi due contribuenti su tre (67,8%) dichiarano beni e redditi compresi tra 300.000 e 1,5 milioni di euro, secondo gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate, che mostrano come il numero di

Spiaggia di Aguadulce

Questa spiaggia, di sabbia chiara e con un invidiabile mare celeste, è raggiungibile dall’autostrada GC-1, uscendo all’altezza del quartiere di El Goro. Un punto sopraelevato separa le spiagge di Tufia e Aguadulce, due insenature che, nonostante la loro vicinanza, hanno in comune solo l’oceano che le bagna.

Il Roque

Situato a Moya, El Roque è uno dei borghi più pittoreschi del nord di Gran Canaria, dove stretti vicoli e scale pedonali conducono attraverso un labirinto di case che si fondono con il mare.

Spiaggia El Cabrón

La spiaggia di El Cabrón, situata ad Arinaga, custodisce una delle più sorprendenti aree sottomarine dell’Arcipelago. Le sue bellezze naturali e la grande biodiversità dei suoi fondali fanno di quest’area la prima area proposta per la creazione di una riserva marina protetta a Gran Canaria.

Costa Botija

Nelle pianure che scendono verso il mare dal Monte Amagro c’è un avamposto da pesca costituito da quattro case e un recinto in pietra a secco allungato verso il mare del Nord.

Il Confital

Anche se forse il meno nascosto di tutti, questo è un altro tesoro di Gran Canaria. Oltre il quartiere marittimo di La Isleta, la spiaggia di Las Canteras conduce a El Confital, un’area naturale che unisce mare e montagna all’interno della città di Las Palmas de Gran Canaria. E’ una dimostrazione che la crescita urbana non sempre schiaccia le bellezze naturali.

contribuenti di questa imposta sia cresciuto del 2,3% rispetto all’anno precedente. I contribuenti sono stati 202.437 nel 2017 rispetto ai 197.768 dell’anno precedente, quindi quasi 4.700 nuovi contribuenti hanno aderito alla dichiarazione dell’Imposta sul Patrimonio. Le statistiche sull’imposta patrimoniale mostrano come la maggior parte dei contribuenti di questa tassa, in particolare più di 130 mila, dichiarino proprietà e beni per un valore compreso tra 300.000 euro e 1,5 milioni di euro e, rispetto all’anno precedente, questi dichiaranti siano cresciuti dell’1,5%. Il secondo gruppo per grandezza è quello dei contribuenti che dichiarano tra 1,5 e 6 milioni di euro, che nel 2017 ha raggiunto più 53.000 unità, una cifra leggermente superiore ai 51.077 dell’anno precedente, che rappresenta il 26,3% del totale dei contribuenti per questa imposta. Per gli importi compresi tra 6 e 30 milioni di euro, ci sono state 6.500 dichiarazioni, pari al 3,2% del totale mentre l’anno prece-

dente erano state 6.053. Poco più di 600 contribuenti hanno dichiarato un patrimonio di oltre 30,05 milioni di euro, 32 persone in più rispetto a un anno prima. Tra le Comunità Autonome, la maggior parte dei ricchi sono concentrati in quattro regioni. La Catalogna, con 75.801, è in testa alla lista ad una certa distanza dalla regione successiva, che è la Comunità Valenciana, con 22.516 contribuenti, seguita da Andalusia (18.482) e Madrid (18.132). Al contrario, l’Estremadura, con 1.218 dichiaranti è la regione con il minor numero di ricchi, seguita da La Rioja, con 2.311 contribuenti, e Cantabria, con un totale di 3.095 dichiaranti. La tassa sul patrimonio era stata abolita dal 1° gennaio 2008 e dopo la crisi economica, il governo di Zapatero l’ha recuperata nel 2011, dapprima temporaneamente fino al 2013, ma l’esecutivo di Mariano Rajoy e ora quello di Pedro Sánchez l’hanno mantenuta e successivamente estesa.

Le Isole Canarie fanno fronte comune con Madeira per proteggersi dalla Brexit di Claudia Di Tomassi Il governo regionale e la regione portoghese rivendicano il loro status di ultra-perifericità di fronte all’UE per ottenere un trattamento differente dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Le Isole Canarie rivendicheranno il proprio status di regione ultra-periferica (RUP) a Bruxelles per attenuare i danni causati dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Secondo Carolina Darias, ministro dell’economia e dell’occupazione del governo regionale lo farà sia per mano del governo spagnolo sia insieme ad altri territori che condividono questo status all’interno della comunità europea. I partner che l’Arcipelago cerca per intraprendere questo percorso sono soprattutto le RUP portoghesi e, in particolare, Madeira, con cui sta già lavorando alla costituzione di un fronte comune. Per la seconda volta negli ultimi quindici giorni, Darias è apparsa nella sessione plenaria del Parlamento delle Isole Canarie per presentare i piani che l’Esecutivo sta approntando per far fronte all’uscita del Regno Unito dall’Europa. La consigliera, che ha riconosciuto il buon lavoro svolto dal precedente governo delle Isole Canarie, ha dichiarato che si terranno due riunioni a Madrid - nell’ambito della Conferenza per le questioni relative all’Unione Europea (Carue) con il Segretario di Stato per l’UE per specificare le azioni con cui affrontare i negoziati. Sebbene i due settori che probabilmente risentiranno di più della Brexit siano l’agricoltura - che orienta buona parte delle

sue esportazioni verso il territorio britannico - e il turismo - che è alimentato da oltre il 30% dei clienti di tale nazionalità -, il piano d’azione sviluppato dal governo, attuato durante la scorsa legislatura, è esteso ad altri settori i cui legami con il Regno Unito sono sempre più solidi. Questo è il caso, dettagliato da Darias, della produzione di parti di aerei, che vengono effettuate dalle controllate di Binter e che nel 2018 è stata collocata come seconda esportazione verso i paesi britannici, con 15,7 milioni di euro e una crescita del 21,3%, rispetto ai 21,9 milioni di prodotti orticoli e ortaggi, che diminuiscono dell’11,2%. All’interno del capitolo agricolo, il pomodoro è la coltura più danneggiata. Il danno creato dalla scomparsa degli aiuti al trasporto e alla commercializzazione, dato che il Regno Unito diventa un paese terzo, è già stato calcolato dal governo delle Isole Canarie, in 0,17 euro al chilo. Per quanto riguarda il trasporto aereo, se una volta terminata la Brexit non sarà possibile applicare una politica dei cieli aperti, le Isole Canarie prevedono di richiedere misure di emergenza, compresa la riduzione delle tasse aeroportuali. Darias ha sottolineato che sono state adottate misure istituzionali in tutti i forum ed è in contatto sia con i britannici residenti nelle Isole che con i Canari che vivono nel Regno Unito. Il ministro ha chiesto ai gruppi parlamentari di usare lungimiranza di fronte alla spettacolare sfida che l’Europa deve affrontare dal momento in cui la Brexit sarà effettiva.


50.000 canari si assentano dal lavoro ogni giorno, 1,2% ingiustificato X A PAGINA 17

DAL PASSATO

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Quando la Castiglia dovette rimediare e liberare gli schiavi de La Gomera

di Michele Zanin Erano stati venduti come schiavi dopo la sanguinosa repressione seguita ad una ribellione nel 1488, ma nessun battezzato poteva essere uno schiavo, così hanno dovuto cercarli e rilasciarli. Più di 200 abitanti de La Gomera, furono venduti come schiavi dopo la sanguinosa repressione che soffocò la ribellione avvenuta sull’isola nel 1488. I Re Cattolici furono costretti ad ordinare indagini sulla loro origine e a liberarli, poiché per la legislazione, colui che era stato battezzato non poteva essere schiavo. La disaffezione degli abitanti verso i signori castigliani fu all’origine di un numero indeterminato di conflitti tra le due parti la cui documentazione è attualmente scarsa, secondo quanto indica il ricercatore Antonio M. López, promotore del Progetto Tarha per la divulgazione la storia antica delle Isole Canarie. Il conflitto principale avvenne nel novembre del 1488, quando un uomo vestito da donna fu assassinato nei pressi di una grotta: Fernán Peraza el Joven, signore castigliano dell’isola e figlio prediletto di Doña Inés Peraza. Il suo carnefice era Pedro Hautacuperche, un pastore gomero che pascolava il suo gregge davanti al Roque Agando. La morte del signore castigliano ricevette come risposta una delle più sanguinose rappresaglie compiute nell’Arcipelago. Il risentimento verso Fernán Peraza el Joven aveva origini lontane. Nel 1477 sbarcarono gli equipaggi di alcune spedizioni provenienti da Palos e Moguer che si dedicarono impunemente a catturare più di un centinaio di abitanti de La Gomera, sia uomini che donne, per venderli nei mercati degli schiavi mentre il resto della popolazione subì la deportazione in altre isole. L’azione venne denunciata da don Juan de Frias, vescovo di Rubicon, il quale sosteneva che i detenuti erano fedeli cristiani che osservavano loro obblighi e, in quanto tali, non potevano essere legittimamente condannati alla schiavitù. Il caso, se non fosse stato affrontato in tempo, avrebbe posto un grave problema sociale. La legislazione castigliana stabiliva che solo coloro che cadevano in potere di uomini di un’altra fede pote-

vano essere ridotti in schiavitù. Per non creare un precedente con conseguenze indubbiamente dannose, i Re Cattolici ordinarono ai loro giuristi di indagare sul caso e questi, d’accordo con il prelato, condannarono i sei capi delle carovane a pagare le spese del processo. Ordinarono poi la ricerca e l’immediato rilascio dei prigionieri, molti dei quali ritornarono nell’Arcipelago a bordo delle navi inviate a conquistare Gran Canaria nel 1478. Dopo aver messo fine alla vita del signore castigliano de La Gomera, gli insorti tentarono di prendere la torre di San Sebastián - oggi conosciuta come Torre del Conde, la fortezza medievale più meridionale d’Europa e rifugio della vedova, Beatriz de Bobadilla, e dei suoi due giovani figli, Guillén Peraza de Ayala -futuro primo conte di La Gomera- e Inés de Herrera. Beatriz de Bobadilla convocò Pedro de Vera, governatore di Gran Canaria, per venire in suo aiuto, anche se i Re Cattolici avevano emesso due lettere contemporaneamente indirizzate al capitano di Jerez. Pedro de Vera sbarcò a La Gomera in testa a 400 uomini e ordinò l’immediata esecuzione di tutti gli abitanti maschi maggiori di quindici anni, mentre altri furono deportati in altre isole e, nel caso di Lanzarote, si ritiene che fossero prigionieri dell’ira di Doña Inés Peraza, che ordinò di gettarli in mare. Insoddisfatti

del massacro, Pedro de Vera e Beatriz de Bobadilla vendettero tutte le donne e i bambini al di sotto dei quindici anni appartenenti alle parti accusate dell’assassinio. I Re Cattolici approvarono inizialmente la drastica misura, come dimostra una lettera che re Ferdinando inviò al governatore di Ibiza autorizzando la vendita di 91 prigionieri. Ma qualcuno forse il successore del vescovo, frate Miguel López de la Serna denunciò questo traffico illegale di esseri umani e i Re Cattolici dovettero ordinare ai vescovi di Malaga e di Canaria di indagare sulla sorte dei prigionieri e di liberarli immediatamente. Per far fronte alle prevedibili rivendicazioni economiche dei proprietari degli schiavi da liberare, Pedro de Vera e Beatriz de Bobadilla ricevettero l’ordine di depositare una cauzione di 500.000 maravedís ciascuno, con garanzie aggiuntive nei loro effetti personali. Il governatore obbedì, non senza protestare, ma Bobadilla rifiutò di erogare l’importo senza prima difendersi davanti al Consiglio di Castiglia. Lo fece, sostenendo a suo favore che la vendita degli abitanti era stata legittima, poiché non si erano comportati da veri cristiani e, dopo aver rotto i patti con Fernán Peraza, avevano cospirato per uccidere il signore e i suoi figli. Il rilascio dei prigionieri, che probabilmente rimase incompiuto, venne effettuato attraverso una lunga e difficile indagine di polizia per localizzare le vittime, rivendicare gli schiavi dai proprietari e restituire loro l’investimento economico. Lopez spiega che le ricerche, anche se effettuate soprattutto tra il 1490 e il 1492, si protrassero almeno fino al 1502, portando all’apertura di un numero significativo di fascicoli, che mostrano l’importanza politica che la corona di Castiglia aveva attribuito al caso.

Le Isole Canarie sono l’unica regione spagnola in cui la povertà è in crescita di Claudia Di Tomassi

Il 29% della popolazione dell’Arcipelago si trova in una situazione di esclusione sociale e 334.000 di loro raggiungono il grado di grave disuguaglianza. Le Isole Canarie sono l’unica comunità autonoma in cui i livelli di povertà sono aumentati, raggiungendo il 29% della popolazione. Questo si riflette nel rapporto Foessa sull’esclusione e lo sviluppo sociale nelle Isole Canarie, che analizza le conseguenze della crisi nel periodo post-crisi, presentato nei giorni scorsi nella Casa de la Iglesia, nella capitale di Gran Canaria, in una cerimonia presieduta dal coordinatore del rapporto, Guillermo Fernández. Erano presenti il Vescovo della Diocesi delle Isole Canarie, Monsignor Francisco Cases; il vescovo della Diocesi di Tenerife, Monsignor Bernardo Álvarez e i direttori della Caritas diocesana delle Canarie. Questo è il rapporto autonomo che la Fondazione Foessa (Fomento de Estudios Sociales y de Sociología Aplicada) realizza ogni cinque anni sulla realtà dell’esclusione e della vulnerabilità sociale in Spagna. Guillermo Fernández lo ha definito un resoconto del momento di incertezza in cui ci troviamo e uno sguardo sulla coesione sociale per analizzare come si vive e si reagisce alla grande recessione, come

ci si sta avvicinando alla via d’uscita e quali sono le conseguenze della crisi del periodo post-crisi nelle Isole Canarie. La prima conclusione della relazione è che l’esclusione sociale è radicata nelle Canarie, con più di 617.000 persone in questa situazione, il 29% della popolazione canaria. È quella che viene definita la popolazione stagnante, un gruppo di persone per le quali l’ascensore per la mobilità sociale non funziona e non è nemmeno in grado di salire al primo piano. Le Isole Canarie sono l’unica comunità autonoma in cui i livelli di esclusione sono cresciuti negli ultimi cinque anni, passando dal 28,6% al 29% dal 2013 al 2018. All’interno di questa situazione c’è un gruppo particolarmente vulnerabile, circa 334.000 persone in una situazione di grave esclusione sociale, gente che accumula così tanti problemi nella vita quotidiana che impedisce loro di avere un progetto di vita minimamente strutturato. Questo gruppo è passato dal 10,7% della popolazione delle Canarie nel 2013 al 15,7% nel 2018, una percentuale molto superiore a quella della Spagna nel suo complesso e del resto delle comunità autonome. Sono il gruppo su cui si basano la disuguaglianza e la precarietà nelle loro diverse forme. Alloggi insicuri e inadeguati, disoccupazione persistente, estrema insicurezza del lavoro e invisibilità ai partiti politici, sono alcune delle caratteristiche.


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ella d e izion liana d a r ORI La T eria ita P A m IS Salu RIE D

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Ibis Salumi è uno storico marchio italiano, nato più di cinquant’anni fa a Busseto, nel centro della campagna parmense tra la via Emilia ed il Po, da sempre considerato la culla dell’alta salumeria italiana, dove clima e tradizioni hanno favorito l’arte norcina. Italia Alimentari Spa ha scelto Ibis come marchio di riferimento per l’Italia, per raccontarne al meglio i valori: persone, territorio e sapori.

Questa è la storia Era il 1962. C’era l’aria buona, l’umidità giusta, il Po e le sapienti mani di dieci persone. Il salumificio di Busseto, nella bassa parmense, era dedito dapprima alla produzione di pancette, poi di salami e infine si è specializzato nelle mortadelle tipiche emiliane.

Era il 1993. Ibis produce la prima mortadella “firmata” fetta dopo fetta con un cuore ed un brevetto che ancor’oggi custodisce gelosamente. Si tratta della “Mortadella Cuor di Paese”, uno dei prodotti di salumeria più riconosciuti dai consumatori. A seguito del grande successo, Ibis ha ampliato e arricchito la gamma con mortadelle che rispettano le ricette tipiche e le antiche tradizioni emiliane, per portare sulla tavola dei consumatori la bontà del salume più amato. Era il 2002. Anche il salumificio di Busseto entra a far parte del Gruppo Cremonini e il marchio Ibis, in pochi anni, si apre ad un’ampia gamma di prodotti: specialità di Parma, come il culatello, la culatta, la coppa e i prosciutti cotti; bresaole, carpacci, e ancora salami e mortadelle. Insieme agli altri stabilimenti, nei territori di produzione tipica, come la Valtellina, la produzione si arricchisce di nuovi sapori e si certifica la presenza dei principali prodotti a Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) e Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.).

Oggi Ibis è il marchio di Italia Alimentari che si fa portavoce di questa lunga storia mettendo in campo contemporaneamente due vocazioni: riscoperta e continua ricerca. Le storie di tante persone, territori e sapori hanno fatto diventare l’azienda un’importante realtà produttiva che oggi distribuisce in Italia e in 50 paesi del mondo, con una gamma di prodotti sempre in evoluzione, grazie all’utilizzo delle migliori materia prime, all’adozione di tecnologie moderne e all’avanguardia e alla grande passione nella produzione di salumi. La gamma completa può contare sui salumi più prestigiosi del panorama italiano e non solo. In particolare le eccellenze di Ibis sono il Culatello di Zibello DOP, il Salame Felino IGP, la Coppa di Parma IGP, la Bresaola della Valtellina IGP e la Mortadella Bologna IGP Gran Ducato.

I migliori trucchi per risparmiare in vacanza divertendosi

Non fermarsi alla prima scelta e aprire la mente a nuovi modi di viaggiare può giovare al nostro portafoglio

di Claudia Roberti Ognuno ha le proprie preferenze quando si tratta di andare in vacanza. C’è chi cerca i migliori affari per fare un viaggio a basso costo e chi sceglie di avere tutto incluso per non preoccuparsi delle spese. Secondo l’ultima edizione del Barometro Ipsos-Europ Assistance, il 60% degli spagnoli dichiara che la prossima estate andrà in vacanza, aumentando la spesa dell’8% circa, portandola a 1.798 euro a persona. Tuttavia, se volete godervi le vacanze senza rischiare di ritrovare il conto in rosso, i suggerimenti proposti in seguito vi aiuteranno a risparmiare sulle vostre vacanze divertendovi.

In questo modo, riducendo qualche spesa, si noterà che la somma finale per godersi una vacanza non è poi così alta. Se avete le date delle ferie già chiare e non avete paura di eventi imprevisti, acquistate in anticipo. I trasporti, gli alloggi e le agenzie di viaggio di solito offrono sconti interessanti a chi acquista con largo anticipo. Se al contrario è tardi, si possono controllare le offerte dell’ultimo minuto. Si fanno dei veri affari se si gradiscono le destinazioni promosse. Nel corso degli anni, c’è stata una proliferazione di siti web incaricati di cercare viaggi a buon prezzo. Alcuni esempi sono Lastminute, Skyscanner, Kayak, Hopper, Easyjet, Travelzoo e

Buscounviaje ad esempio dove si possono trovare grandi offerte. La fretta è cattiva consigliera, si sa, quindi è importante cercare e confrontare i prezzi tra diverse aziende e opzioni. Prendete nota dei prezzi, controllateli di nuovo e decidete quale proposta è più adatta al vostro budget. Non considerate solo l’opzione albergo per l’alloggio, ora esistono Airbnb, HomeAway, Housetrip, oltre a sistemazioni molto più economiche, come gli ostelli. I più avventurosi possono provare con le reti di scambio, cioè andare gratuitamente a casa di qualcuno e lasciarlo andare a casa propria: Erasmoos, Travelers, Mi casa tu casa, sono solo alcuni siti che mettono in contat-

to con gli interessati. L’eliminazione dei taxi e delle auto a noleggio riduce notevolmente la spesa totale per le vacanze. Il trasporto pubblico è una buona opzione per raggiungere le destinazioni, ma occorre investire molto più tempo. Potete optare per i buoni sconto per rendere i vostri viaggi meno costosi. Si possono prendere in considerazione anche i coupon per valide attività o visite culturali. Molte località turistiche offrono l’accesso gratuito a mostre, fiere, spettacoli, approfittatene e divertitevi! E’ gratis e fa bene godersi una passeggiata, le spiagge, un panorama… Quindi aprite vostri sensi e la mente!


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Nuevo Horizonte, una delle aree più povere delle Canarie X A PAGINA 23

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Quasi 620.000 canari soffrono di esclusione sociale e la metà di loro sono colpiti dall’emarginazione sociale

di Alessandro Gennari La percentuale è passata dal 10,7% della popolazione delle Isole di cinque anni fa al 15,7% dello scorso anno. Circa 617.000 persone vivono in condizioni di esclusione sociale nelle Isole Canarie, l’unica comunità autonoma della Spagna in cui questo problema è cresciuto negli ultimi cinque anni, passando dal 28,6% con cui si è concluso il 2013 al 29% oggi, secondo il rapporto della Fondazione Foessa per la Caritas. Poco più della metà di tutte queste persone, circa 334.000, soffrono di grave esclusione sociale, un gruppo che è passato da rappre-

sentare il 10,7% della popolazione di cinque anni fa, a rappresentare il 15,7% dello scorso anno. Hanno sottolineato la Caritas e la Fondazione Foessa che una persona in una situazione di grave esclusione sociale vive in un alloggio non sicuro e inadeguato, è costantemente disoccupata o dipende da un contratto di lavoro estremamente precario, ed è invisibile ai partiti politici e a parte della società. Questo rapporto, l’ottavo presentato da entrambe le realtà, è un resoconto del momento di incertezza in cui ci troviamo, di chiara mutazione sociale che ha coinvolto più di 12.000 famiglie in tutta la Spagna. Uno dei dati positivi estratti dal rapporto è che la percentuale della società integrata, che conduce una vita dignitosa in termini materiali, è passata dal 26,1 per cento della popolazione nel 2013 al 40,1 per cento, dopo essere aumentata di quattordici punti negli ultimi cinque anni. Se a questo gruppo si aggiungono quelle persone che si trovano nell’area dell’integrazione, con

qualche piccola difficoltà nel quotidiano, ma con una vita dignitosa, si parlerebbe di circa il 70% della popolazione canaria che si trova in una situazione di integrazione minimamente dignitosa. Tuttavia, è stata scoperta una certa carenza alla base di questo grande gruppo, dove ci sono 250.000 persone che, pur trovandosi nello spazio dell’integrazione, si trovano in una situazione di tremenda insicurezza. Secondo Guillermo Fernandez, coordinatore dello studio, quel gruppo sarà il primo ad entrare nello spazio dell’esclusione sociale se ci sarà il tanto annunciato rallentamento economico. Il rapporto pubblicato dalla Fondazione Foessa in collaborazione con la Caritas rivela anche che i tre principali blocchi di rischi sociali nelle Isole sono l’alloggio, la salute e la disoccupazione. Nelle Isole ci sono 117.000 famiglie con costi di alloggio eccessivi, 105.000 in condizioni di salute precarie e 99.900 case inadatte all’abitazione, oltre ad altri 46.500 che vivono senza contratto di locazione, sotto la minaccia di vio-

lenza o di sfratto. Per quanto riguarda la salute, il 12,8% della popolazione dell’isola ha smesso di acquistare medicinali e di seguire cure o diete perché non può accedervi economicamente e, per quanto riguarda l’occupazione, la relazione ha rilevato che il 20,4% delle persone che lavorano nell’Arcipelago vive in una situazione di esclusione sociale. Una persona su due lavora, quindi avere un lavoro non è una garanzia di integrazione, il 22,7% delle famiglie escluse è sostenuto

da persone tra i 30 e i 44 anni e che quattro persone su cinque che mantengono queste famiglie delle Canarie sono di nazionalità spagnola. Guillermo Fernández è stato accompagnato dai vescovi di Tenerife, Bernardo Álvarez, di Gran Canaria, Fernando Cases, e dai direttori di Cáritas Diocesana de Canarias, Gonzalo Marrero, e di Tenerife, Juan Rognoni, che hanno esortato le amministrazioni pubbliche ad attuare politiche per prevenire e porre fine all’esclusione sociale nelle Isole Canarie.

CC accusa le compagnie aeree di frode nell’applicazione dello sconto del 75% di Cristiano Collina

Oramas dice che le aziende usano la geolocalizzazione per offrire voli più costosi ai canari. Le compagnie aeree negano e ribattono che non è stato fornito nessun tipo di prova. La deputata di Coalición Canaria, Ana Oramas, sostiene che non è il sistema di bonus del 75%, ma le pratiche delle compagnie aeree, ad aver aumentato il costo dei biglietti per viaggiare tra l’Arcipelago e il resto del territorio nazionale. Il presunto abuso da parte delle compagnie e l’abbandono delle funzioni di controllo da parte del governo centrale hanno fatto sì che una formula volta a facilitare lo spostamento dei residenti delle Isole Canarie verso altre parti del paese, ha portato ad aumenti di prezzo che, secondo i dati forniti dal Ministro dello Sviluppo, José Luis Ábalos, si aggira intorno al 20% e in alcuni casi raggiunge il 40%. La parlamentare nazionalista ha fatto riferimento, durante un’apparizione informativa, ad un possibile abuso e una presunta frode. Le compagnie aeree, ha detto, utilizzano sistemi di geolocalizzazione di telefoni cellulari e indirizzi IP, in modo da poter sapere quando il cliente effettua una prenotazione attraverso gli accessi web dalle Isole o dalla penisola, come riportato da una persona che ha lavorato nei dipartimenti tecnologici delle aziende. Secondo Oramas, quando la compagnia si rende

conto che si tratta di un residente, il biglietto costa 400, 300 o 200 euro. Se si rende conto che non lo è, costa 70 euro. Allo stesso tempo, se un residente canario e qualcuno che non lo è, prenotano un biglietto, il primo costa 200 e il secondo 70, quando, con lo sconto, dovrebbe costare 23. Il deputato ha inoltre proposto che le informazioni sulla residenza nelle Isole o meno dell’utente siano richieste alla fine del processo di acquisto e non all’inizio, come avviene ora, poiché, a suo parere, è un altro modo in cui le compagnie aeree offrono prezzi diversi per l’una per l’altra. Oramas ha proseguito sostenendo che il sistema è buono. È l’uso apparentemente fraudolento che non funziona. Si è detta poi non convinta da altre alternative, come la dichiarazione di rotte tra l’Arcipelago e la penisola come obblighi di servizio pubblico (OSP). Questa formula - che il Parlamento regionale ha chiesto all’unanimità nel 2018 - richiede un’autorizzazione da Bruxelles che il deputato ritiene improbabile e si applica a rotte dove non c’è mercato o a nuove linee non redditizie. CC chiede al Ministero dei Trasporti di indagare sul comportamento delle compagnie aeree. La formazione politica ritiene che il Ministero, invece, si concentri sugli isolani stessi. Il ministro risponde che i canari viaggiano molto e costano molto allo Stato. Ecco perché ha chiesto al Tesoro i dati sul reddito dei passeggeri delle Canarie, che sem-

brano essere presunti truffatori. Tuttavia, secondo la Oramas, nessuno ha indagato su coloro che viaggiano sull’AVE, che ha un deficit e lo fa pagare a tutti gli spagnoli. Le parole dell’ex sindaco di La Laguna sono state accolte con disagio dai rappresentanti del settore. Il presidente dell’Association of Airlines (ALA), Javier Gandara ritiene sia molto grave formulare accuse così gravi senza fornire alcuna prova. Le compagnie aeree ritengono ricevono questo tipo di accuse da anni senza che nessuno abbia fatto riferimento a un solo caso, il che, secondo Gándara, è strano in un’attività che è oggetto di così grande attenzione. Il presidente dell’ALA ritiene che, se questa frode esistesse, sarebbe molto facile provarla. I prezzi aziendali sono totalmente trasparenti, sono sui siti web e i confronti possono essere fatti in tempo reale. L’associazione sostiene che queste accuse minacciano il buon nome e l’immagine delle aziende e delle loro migliaia di lavoratori e collaboratori. Per questo motivo, ha esortato i rappresentanti pubblici a riflettere in futuro prima di formulare qualsiasi tipo di accusa di condotta illegale. Sulla stessa linea delle compagnie aeree, il presidente della Confederazione spagnola delle agenzie di viaggio (CEAV), Rafael Gallego, ha categoricamente negato la possibilità di frode. Gallego ha ricordato che è stata la sua associazione a denunciare le pratiche irregolari poste in essere da Air Europa nel 2010 e 2013 e per le quali la com-

pagnia è stata condannata. Le agenzie di viaggio negano anche l’aumento fino al 40% dei prezzi riconosciuti da Ábalos. Gallego ha sostenuto l’importanza del bonus, ha detto che nel 60% dei casi è utilizzato per motivi non legati al tempo libero, ha ricordato che la domanda è aumentata da quando si applica il bonus e ha invitato i politici di entrambi gli schieramenti ad evitare l’allarme sociale. La chiusura delle basi Ryanair, l’effetto della Brexit su Iberia e i problemi che sta attraversando la Norwegian convergono per creare una “tempesta perfetta” per la connettività dell’Arcipelago, che poterebbe rimanere senza l’82% di voli e posti con la penisola e senza il 30% di collegamenti con il resto del mondo. La situazione è estremamente preoccupante, secondo la Oramas che si è rammaricata di non constatare la stessa preoccupazione nel governo centrale e, in particolare, nel Ministero dello Sviluppo. Oramas ha ricordato che il capo del dipartimento, José Luis Ábalos, non ha dato importanza, durante un’interpellanza nel Congresso sollecitato dalla Coalizione Canaria, all’impatto sulla connettività della chiusu-

ra delle basi Ryanair a Tenerife Sud, Gran Canaria e Lanzarote, poiché, a suo parere, riguardano solo i posti di lavoro. La deputata teme che i problemi economici della Norwegian si possano tradurre nella soppressione dei collegamenti dalla Danimarca e dalla Svezia con le Isole Canarie, una situazione che interesserà soprattutto Fuerteventura e anche Lanzarote. Per quanto riguarda Iberia, compagnia a capitale britannico, la partenza del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe complicare le sue rotte all’interno dell’Unione europea, cosa che riguarda anche le sue controllate, Iberia Express e Vueling. A tutti questi fattori, ha avvertito Ana Oramas, si aggiunge il fallimento di Thomas Cook. L’operatore portava alle Isole Canarie circa 2,4 milioni di turisti ogni anno. Secondo Oramas, i rappresentanti del governo centrale si sono limitati a ripetere di fronte a questo panorama che si tratta di problemi delle imprese private e, in alcuni casi, ad ammettere di non conoscerli. La parlamentare insiste che non può essere che non si segua e non si agisca quando si rischia di perdere l’82 percento dei posti.


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A.P.I.C.E. vs INPS “pensioni ex INPDAP” X A PAGINA 25

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La Storia recuperata di Claudia Di Tomassi La consacrazione da parte dell’Unesco di Risco Caído contribuisce a chiarire il racconto della Conquista di Gran Canaria. I castigliani hanno portato via un’intera cultura, ma nell’isola non hanno trovato una popolazione ferma all’ età della pietra. Il Cenobium che non è un cenobio e Tenesor Semidan un personaggio alla ricerca di giustizia. La consacrazione di Risco Caído e Montañas Sagradas da parte dell’Unesco contribuirà, si spera, a seppellire definitivamente il falso racconto della Conquista di Gran Canaria. Il riconoscimento della cultura dei nativi o preispanici nel complesso di Risco Caído può essere collegato ad episodi come la fine della processione del Gonfalone della Conquista che si teneva la mattina del 29 aprile, data in cui 536 anni fa l’isola fu considerata sottomessa. Ricordo fin da bambino quella grottesca processione in cui le autorità del Municipio di Las Palmas sfilavano dalla Cattedrale alla chiesa di Santo Domingo e ritornavano senza un cane che gli abbaiasse perché nessuno si fermava al suo passaggio per le strade deserte. L’indifferenza dei cittadini non ha influito sulla solenne gravità della processione che si è trasformata in un’allegoria involontaria della dittatura franchista. Il seguito era aperto dal consigliere, portatore del Gonfalone della Conquista donato alla Città dal vescovo Frias. Il prelato, secondo la tradizione, aveva ricevuto l’insegna dalla stessa Isabella la Cattolica e non si capisce perché Roma ancora non abbia canonizzato la regina, nonostante la Bandiera fosse considerata miracolosa. La guerra di conquista dell’isola durò cinque anni e si

concluse con il patto tra Tenesor Semidan e i Re Cattolici che alcuni considerano un trattato internazionale tra due monarchi regnanti. L’avventura castigliana a Gran Canaria iniziò con la messa obbligatoria dopo lo sbarco seguita dalla marcia alla ricerca del luogo ideale per allestire il campo; un luogo che sicuramente aveva indicato loro qualcuno che conosceva l’isola. Finalmente trovarono il poggio vicino alla foce del Guiniguada dove fondarono il Real de Las Palmas, nucleo originario dell’attuale capitale di Gran Canaria. Nell’area delimitata individuarono subito lo spazio per la prima chiesa confermando la scherzosa osservazione che gli inglesi fondarono sempre una colonia con una panchina, i francesi con un cabaret e gli spagnoli con una chiesa. Della guerra di conquista colpisce il fatto che i nativi, con pietre e bastoni, si opposero per non meno di cinque anni agli assalti di soldati ben armati, mossi dal desiderio apostolico di togliere gli indigeni dalle tenebre per condurli, ben legati, sì, alla luce della vera Fede della loro Santa Madre Chiesa. Tenesor fu deportato con 41 canari per essere venduto a Siviglia. E si racconta che una volta in città, aiutava coloro che vivevano, sovraffollati e maltrattati, in un quartiere sivigliano vicino alla Puerta de la Carne, che i musulmani chiamavano Minjoar e che era una delle principali uscite dalla città murata. La porta, forse di origine romana, fu demolita nel XIX secolo e si trovava all’incrocio delle vie Santa María e Cano Cueto. Le Isole Canarie furono la prima tappa dell’impulso imperiale dei Re Cattolici che si concretizzò nell’impero familiare dell’Austria, che non era spagnolo. Aggiungo che Josep Perez, l’ispanista francese di origine spagnola, ritiene che il regime di Franco non fosse, a rigor di termini, fascista anche se il dittatore visse con l’ossessione di restituire alla Spagna lo splendore dell’Austria a partire dalle glorie di Isabella e Fernando. Penso che Perez

abbia ragione dal punto di vista dell’analisi e della classificazione delle ideologie con criteri di tecnica storicistica, per così dire, senza dimenticare che Franco è stato un dittatore senza fegato e i suoi crimini non hanno nulla da invidiare a quelli di Hitler, tranne la maggiore efficienza tecnologica. Con le considerazioni di cui sopra ben presenti, ribadisco che il successo di Risco Caído conferma ciò che già sapevamo o sospettavamo. I Canari portati e lasciati a Gran Canaria possedevano una cultura che si applicava all’utilizzo delle poche risorse dell’Isola. I castigliani, quindi, durante la conquista di Gran Canaria portarono via un’intera cultura derivata dalle tribù africane preislamiche e mantenuta viva da coloro che furono portati nell’isola a forza. D’altra parte, l’interesse per gli antenati dell’isola suscitò i sospetti della dittatura che non poté evitare l’accumulo e la varietà di indagini e studi, sempre più interdisciplinari, che i franchisti lasciarono circolare convinti che solo a pochi sarebbero interessati e che la maggior parte della gente sarebbe stata immunizzata dall’ignoranza, la loro valvola di sicurezza del regime franchista. La Provincia, infatti, dovette sospendere, negli anni ‘70, una pagina settimanale dedicata alla cultura canaria per indicazione del Governo Civile che aveva individuato in essa un nido di guanchisti e indipendentisti rossi, oltre che comunisti, che sono ovunque, come Dio pur essendo atei. E ‘obbligatorio qui la menzione del Cenobio di Valerón (o Granero de Valeron) come esempio si dirà di che cosa. Non so chi gli abbia dato il suggestivo nome di noviziato femminile prima dell’arrivo dei castigliani. C’è chi racconta che ci rinchiudevano le damigelle per riempirle di cibo e ingrassare perché agli antichi canari piacevano pienotte. Non è apertamente accettato che si trattasse di un granaio (Granero de Valeron) perché ciò presuppone che tra antichi canari

ci fosse un’agricoltura basata sull’eccedenza che costringeva a immagazzinare grano e a farne un uso razionale in base alle stagioni e ad eventuali carestie. Questo implica l’esistenza di autorità politiche e amministrative, istituzioni e tutto ciò che denota una società complessa che differenzia tra mestieri e classi sociali. In breve, chi continua ad insistere sul fatto che l’isola era ancora nella preistoria più profonda si sbaglia, aveva già la sua storia. Tenesor Semidan, battezzato Fernando Guanarteme, è esemplificativo di storie negative da rivedere. Molti lo considerano ancora un traditore che ha abbandonato l’isola, essendo più facile condannare che capire. In realtà Tenesor voleva evitare lo sterminio del suo popolo. Non è necessario raccontare il noto episodio della sua prigionia, anche se è conveniente sottolineare quanto ha fatto con i castigliani per andare alla Corte, alla presenza dei Re Cattolici, alla ricerca di una soluzione per salvare il suo popolo. Ma lungi dal sottolineare il senso dei suoi sforzi, fu posto l’accento, per ridicolizzarlo, sull’episodio in cui, appena entrato alla presenza dei monarchi implorò il battesimo, prostrandosi poi tra singhiozzi incontrollabili, ai piedi dei monarchi. Non si fermò finché non gli fu detto che sarebbe stato battezzato dall’arcivescovo di Toledo. Tenesor sapeva abbastanza sulle usanze castigliane per conoscere la differenza dell’essere cristiano o meno. Tra i monarchi cattolici c’erano trattative su un piano di parità e non c’erano poche differenze tra loro. Gli sarebbe potuto accadere che, se fosse stato battezzato, anche lui sarebbe stato un re cattolico, il che gli avrebbe reso più facile sedersi e trattare con il suo collega. Tenesor aveva osservato che non erano più semplici incursioni quelle che venivano fatte sulle spiagge dell’Isola, ma aveva di fronte a sé un esercito disposto a continuare a combattere fino alla fine con nuove leve e provviste per tutto il tempo necessario. Lui invece non aveva modo di coprire le perdite. Ognuno dei suoi morti era un guerriero in meno la cui sostituzione era impossibile,

mentre i castigliani potevano sostituire i loro caduti e trasmettere la sensazione di essere ogni volta di fronte ad un nuovo esercito. Non aveva quindi altra scelta che discutere la questione con il re castigliano. Ferdinando non era stato meno acuto. Il dilemma di Tenesor e la situazione estrema non gli erano sfuggiti, mentre lui era interessato all’Isola solo per competere con il Portogallo per il controllo delle rotte verso l’Atlantico del sud. Gran Canaria offriva le migliori condizioni per questo progetto e Ferdinando aveva bisogno di un accordo con il re dei Canari. Tenesor quindi venne battezzato, firmò gli impegni concordati che alcuni vengono considerano trattati internazionali tra due monarchie in guerra. Nei suoi viaggi alla Corte, Tenesor esaminò gli impegni non rispettati. Era libero di lamentarsi delle violazioni, ma anche allora la distanza serviva a dimenticare. Sebbene il re Ferdinando agisse in buona fede, non era presente nella vita quotidiana di una colonia lontana e non era costretto a presentarsi sempre a Corte. Aveva già davanti a sé una potente oligarchia castigliana sull’isola e non c’è nulla di particolare riguardo all’avvelenamento. Di quanto è stato detto nel tempo contro Tenesor è notevole la sicurezza con cui si sostiene che i re castigliani gli avrebbero dato il territorio di Guayedra come pagamento per i suoi servizi, mentre i detrattori considerano la consegna dell’isola come un tradimento. L’avvocato Norberto Moreno il quale conosce bene la questione della conquista di Gran Canaria, sottolinea che il testamento di Tenesor non menziona affatto Guayedra, il che può essere spiegato solo perché non era di sua proprietà. È difficile immaginare che si trattasse di una dimenticanza, data l’importanza economica di quel territorio. Sembra che Guayedra fosse in realtà un territorio al di fuori del governo comune. Qualcosa di simile alle riserve indiane degli Stati Uniti. Risco Caído, come la Cueva Pintada, e la lunga lista di sorprese che, senza dubbio, continueranno ad affiorare, porteranno a galla una storia di cui abbiamo intuito non poco di ciò che si sta scoprendo.

Il turismo delle navi da crociera cresce del 10% nelle Isole Canarie di Bina Bianchini Il Ministero delle infrastrutture ha evidenziato la crescita sopra la media delle destinazioni insulari e in particolare delle Isole Canarie che già raccolgono il 24,7% del totale dei passeggeri che fanno scalo in un porto spagnolo. Il numero di croceristi sbarcati nelle Isole Canarie ha raggiunto 1,4 milioni fino a luglio, con un aumento del 10% rispetto ai primi sette mesi dello scorso anno, secondo i dati registrati dal Ministero dello Sviluppo. Il Ministero delle infrastrutture ha evidenziato la crescita sopra la media delle destinazioni insulari e in particolare nelle Isole Canarie che già raccolgono il 24,7% del

numero totale di passeggeri che fanno scalo in un porto spagnolo. I 46 porti spagnoli di interesse generale hanno sommato fino a luglio un totale di 5,65 milioni di croceristi in 2.227 navi, con un aumento del 5,3 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Come dettagliato dal Ministero, i porti situati nel Mediterraneo continuano ad essere il punto principale per le crociere in Spagna. Due croceristi su tre, cioè il 66%, si sono fermati in qualche porto spagnolo, superando i 3,7 milioni di passeggeri. Barcellona, con 1,6 milioni di turisti, è il porto principale d’Europa, e insieme alle Isole Baleari, rappresentano l’82% del traffico croceristico sulle coste spagnole del Mediterraneo. Oltre al buon andamento delle destinazioni

insulari, spiccano le performance di alcuni porti della penisola atlantica, in particolare a Coruña (+12,4%) e Bahía de Cádiz (+13%), il che lascia presagire che il 2019 si concluderà, ancora una volta, con un nuovo massimo storico, prevedibilmente superiore ai 10,1 milioni raggiunti nel 2018. Il presidente di Puertos del Estado, Salvador de la Encina, ha dichiarato che secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, i passeggeri che hanno iniziato o completato un viaggio in un porto spagnolo (porti considerati come base) sono stati 3 milioni, rendendo il paese il secondo in Europa, solo dietro all’Italia, con 3,7 milioni. Il presidente dei porti spagnoli ha sottolineato che anche se l’incidenza del traffico croceristico è un contributo mi-

nore al sistema portuale, la sua rilevanza per le economie locali e regionali è sempre più apprezzabile in quanto generano un gran numero di posti di lavoro indiretti, oltre a fornire un importante incentivo per i settori legati al turismo. A questo proposito, va ricordato che secondo gli ultimi dati forniti dall’Associazione Internazionale delle Linee da Crociera (CLIA), il contributo diretto di questo settore all’economia spagnola ha raggiunto 1.481 milioni di euro nel 2017, il 12% in più rispetto al 2015, dando lavoro diretto a 31.233 persone. Alla luce di questi dati un’ampia rappresentanza del sistema portuale spagnolo, guidata da De la Encina, è stata presente alla principale fiera croceristica europea, la “Seatrade

Europe”, che quest’anno si è svolta nella città tedesca di Amburgo tra l’11 e il 13 settembre. Presenti anche i porti delle Canarie, integrati nello stand di Cruises Atlantic Islands, oltre a quelli di Bilbao o Tarragona. La rappresentanza spagnola insieme a Tour Spain e ad aziende del settore (Bergé e Marmedsa) ha esposto una vasta gamma di destinazioni e servizi alle compagnie di navigazione.


Fuerteventura subisce un taglio di otto milioni nel bilancio del Governo delle Canarie X A PAGINA 24

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Scoperto un enorme cimitero aborigeno a Gran Canaria

Il più grande cimitero aborigeno situato in una grotta vecchia di quasi 17 secoli

di Bina Bianchini La necropoli è la più grande finora scoperta sull’isola e raccoglie una cinquantina di corpi. I resti di ossa accatastate all’ingresso della grotta. La struttura, che è accanto ad altre simili, ha perso la chiusura esterna per l’erosione lasciando libero l’accesso. Un gruppo di appassionati di archeologia ha scoperto il più grande cimitero all’interno di

una grotta in una zona di difficile accesso per le sue dimensioni, risalente al periodo aborigeno di Gran Canaria, e che potrebbe essere anche quella con il maggior numero di resti umani, con quasi cinquanta corpi. In attesa di conferma con metodi avanzati, potrebbe essere datata tra il IV e il V secolo, nella prima epoca della popolazione nordafricana che si stabilì sull’isola, caratterizzata dal fatto che erano sepolti in comunità, senza

distinzioni sociali. Jesús Díaz Mendoza, Ayose González e Jonay García formano El Legado, un gruppo di appassionati di archeologia che quest’estate hanno fatto una delle loro più grandi scoperte. “Attraversiamo la campagna alla ricerca di siti archeologici e vestigia. Scattiamo foto, le studiamo e le pubblichiamo su Facebook, è una passione”. Proprio in una di queste incursioni in una zona che ha già dato molte vestigia di grande importanza per la storia dell’isola (la cui ubicazione è stata omessa per evitare che venisse saccheggiata) si sono imbattuti in una scoperta che può fornire molte informazioni sul passato di Gran Canaria. “In una passeggiata abbiamo scoperto questa grotta, che si trova in una zona di difficile accesso, ma si può vedere l’interno da lontano e lo abbiamo potuto vedere con un drone. La scoperta ci ha sorpreso enormemente e lo abbiamo comunicato al Cabildo”, racconta Jesús Díaz. L’archeologo Javier Velasco, del Cabildo de Gran Canaria, dopo averlo visitato, assicura

L’Hotel Santa Catalina riapre dopo grandi restauri NNI A 0 13 IA TOR S I D

di Bibi Zanin Il Gruppo Barceló ha annunciato da pochi giorni, in un comunicato stampa, la riapertura dello storico Hotel Santa Catalina, presentato come “emblema culturale recuperato” di Las Palmas de Gran Canaria e della società canaria, dopo un processo completo di restauro architettonico e riqualificazione come hotel di lusso in città. Il comunicato stampa di Barceló annuncia come “Santa Catalina, Royal Hideaway Hotel (il nuovo marchio sotto il quale Barceló gestisce lo stabilimento) riapre le sue porte con l’intenzione di preservare il suo patrimonio e condividere la sua storia attraverso un concetto che recupera lo splendore e l’eccellenza

di un classico hotel di lusso. Si riattiva così un “punto d’incontro dell’alta società di Gran Canaria, rifugio di innumerevoli celebrità e mecenati culturali”, che sta per celebrare i 130 anni di storia. L’Hotel Santa Catalina fa parte del patrimonio architettonico e culturale della città di Las Palmas de Gran Canaria. Si tratta di un complesso residenziale ad alto grado di protezione, che ha richiesto che qualsiasi intervento in esso sia stato meticolosamente studiato e valutato e supervisionato dalla Commissione del Patrimonio Storico di Gran Canaria. Inaugurato nel 1890 dall’architetto britannico James MacLaren, l’hotel fa parte di una lunga tradizione turistica nella capita-

le di Gran Canaria. Non è solo l’hotel più antico di Las Palmas de Gran Canaria, ma anche di tutte le Isole Canarie. Fu acquistato dal Comune nel 1923, quando furono acquistati anche i terreni annessi, dove attualmente si trovano il Pueblo Canario, il Museo Néstor e il Parque Doramas. Era il 1951 quando fu inaugurato il nuovo edificio progettato da Miguel Martín-Fernández de la Torre, la cui configurazione globale è stata conservata fino ad oggi: è uno degli esempi più significativi e unici del movimento regionalista nell’architettura della città del XX secolo. L’edificio ha subito successivi processi di adattamento e di riforma, nel 1961, 1983 e negli

che potrebbe essere una delle prime necropoli all’interno di una grotta della popolazione aborigena, quindi potrebbe essere datata tra il IV e il V secolo (anche se con un margine di errore di alcuni secoli precedenti). La struttura, larga 14 metri e profonda sei metri, è la più grande mai scoperta. I resti sono già in fase di analisi con le nuove tecniche del carbonio-14 e altri studi moderni, che dovrebbero far luce su questa scoperta. Velasco, uno dei grandi esperti dei centri funerari preispanici di Gran Canaria, sottolinea che lo spazio può fornire informazioni uniche sull’epoca. Va ricordato che scoperte di questo tipo sono state fatte tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, il cui trattamento non corrisponde agli attuali standard lavorativi. Molte di queste vestigia sono state trasferite al Museo Canario, dove sono conservate. I resti localizzati sono accatastati e sparsi, anche se Velasco evita di parlare di un saccheggio con la terminologia scientifica contemporanea, dato che la società locale l’ha usata nel loro stile di anni ‘90, con una riapertura nel 1998. Solo nel giugno 2017 è stata indetta una nuova gara d’appalto per il suo passaggio alla categoria a cinque stelle o equivalente. Da quegli anni degli inglesi, molti sono stati gli ospiti illustri dell’Hotel Santa Catalina: Winston Churchill, María Callas, Agatha Christie, Gregory Peck, il principe Carlos d’Inghilterra, i presidenti spagnoli Felipe González e José María Aznar, diversi membri della famiglia reale spagnola, capi e presidenti di stato o stelle dello spettacolo si sono aggiunti a questa lista di viaggiatori illustri, in quello che oggi rimane il primo hotel a cinque stelle a Las Palmas de Gran Canaria. Il processo di restauro ha incluso il trattamento di tele e murales del XIX secolo realizzati negli anni Cinquanta. La maggior parte delle opere sono firmate da uno dei grandi pittori murali delle Canarie, il celebre artista Jesús Arencibia. Il suo nome si aggiunge a quello di altri grandi maestri dell’arcipelago che hanno lasciato il

vita qualche decennio fa. “Le ossa sono sparse per cause naturali, la pioggia, il vento e gli uccelli hanno influenzato le posizioni dei corpi, e in quella zona c’è stato anche un crollo. Ci sono pelli usate nella cultura aborigena per mummificare. Inoltre, molti anni fa i pastori e i contadini usavano le ossa per la concimazione. Il cimitero rupestre è il metodo di sepoltura più comune nella società aborigena. Questo tipo di sepoltura continuò anche dopo l’arrivo della popolazione peninsulare, nonostante fosse una pratica perseguitata. Forse come forma di risposta sociale e per raggiungere l’intimità offerta da questi luoghi. La necropoli è caratterizzata dal suo carattere comunitario, senza distinzioni di classi sociali, sesso o famigliari. Gli studi specialistici che sono stati commissionati devono determinare se, come di solito nella popolazione indigena, i corpi sono stati avvolti e se sono stati sepolti con corredi, anche se in questo caso non è un elemento molto caratteristico.

segno, come Manuel Martín González, considerato uno dei migliori paesaggisti del XX secolo e Santiago Santana, ultimo esponente vivente dello stile indigeno canario e riconosciuto come figlio adottivo della capitale di Gran Canaria.


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Naviera Armas aumenta l’attenzione verso passeggeri con il nuovo terminal de La Esfinge X A PAGINA 6

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Il percorso dei Mulini di S. Lucia di Stefano Dottori Questo percorso più di un’autentica escursione può essere considerato una passeggiata, che voglio presentare per chi non vuole faticare eccessivamente, ma nello stesso tempo vuole fare due passi in mezzo alla natura e vedere una testimonianza della vita della popolazione locale come era qualche decina di anni fa. Lungo la strada vedremo le rovine di diversi mulini che non molto tempo fa erano in funzione. L’ultimo mulino è anche un buon posto per fare un picnic. Punto d’inizio: piazza di Santa Lucia, 709 metri s.l.m. dove troviamo un parcheggio e la fermata dell’autobus di linea n. 34. Dislivello: 130 m. tanto in salita come in discesa. Difficoltà: fatta eccezione per la ripida salita attraverso i vicoli della città, è un percorso facile lungo strade segnalate. Osservazioni: il percorso è segnalato come Ruta de los Molinos ed ha adeguati avvisi lungo il cammino. Chi vuole saperne di più sopra i mulini, nell’ufficio del turismo (municipio aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 14.00) situato alla destra accanto alla piazza, può richiedere l’opuscolo informativo. Si può anche chiedere se si può visitare l’interno del mulino dell’olio che è stato restaurato. Proprio ai piedi della strada accanto alla piazza della città vediamo alcuni segnali, dobbiamo continuare verso Temisas e Agüimes, camminando verso la parte posteriore, paral-

lelamente al vecchio campo da calcio, biblioteca e palcoscenico. Svoltiamo a sinistra a pochi metri e troveremo una strada che sale a destra con alcuni segnali che sono stati recentemente sistemati. Dobbiamo continuare nella direzione di Temisas per l’ultima volta.di salita su strada asfaltata e dopo alcuni minuti arriviamo ad un nuovo bivio con diversi segnali escursionistici vecchi e nuovi. C’è anche un pannello esplicativo della Route of the Mills che è stato danneggiato dal sole, ma è ancora leggibile. Dobbiamo girare a sinistra, a destra andremmo alla Grotta della Luna, Cruz del Siglo e Temisas. Proseguendo vediamo una casa tipica della zona vicino a fattorie con ulivi. Proseguendo, in pochi minuti arriviamo in una piccola frazione, El Mundillo (vedi figura). Poco dopo si comincia a salire ed arriviamo ad uno largo con le indicazioni del percorso. Questi segnali ci accompagneranno per tutto il percorso. Svoltiamo a destra e raggiungiamo il primo mulino, ma possiamo vedere poco perché è una casa privata. Il mulino José Pérez e proprio accanto ad esso c’è una piccola lavanderia. Saliamo e incontriamo il mulino di Cándido Rubio, trasformato in una bella casa rurale. All’incrocio, giriamo a sinistra, parallelamente al cottage e ignoriamo le indicazioni degli altri segnali che ci hanno aiutato ad arrivare qui. Ci guardiamo intorno e vediamo molte palme con diverse case tipiche dell’architettura delle Canarie. Indubbiamente, Santa Lucia è uno dei borghi più belli di Gran Canaria. Al bivio che incontreremo saliamo a destra seguendo uno dei piccoli segni marroni, a sinistra andiamo ai prossimi due mulini a cui la visita non è gradevole dato l’avanzato stato di deterioramento delle costruzioni. Dall’alto vediamo il primo di loro il Vecchio Mulino come tutti da qui abbandonati al loro destino. Dopo pochi metri si intravede, con un po’ di buona volontà, il Mulino El Mundillo. Avanziamo ancora ed arriviamo ad un oliveto. Sulla destra c’è un vecchia stalla e un quarto annesso. Proprio di fronte vedremo il bellissimo Molino de los

Araña. Luogo ideale per seminare, con animali nell’area adiacente e mulini dove si macinava il grano. Qui finisce la Route of the Mills, l’ideale sarebbe tornare per lo stesso percorso se non vogliamo faticare molto. Attraversiamo, comunque, il mulino del ragno, che è pericolante e potrebbe crollare da un momento all’altro. Salendo una piccola scala avremo una bellissima vista panoramica su Santa Lucia con le sue palme. La strada è un po’ brutta, i tunnel hanno il compito di chiuderla. Ci sono due opzioni, salite sulla sinistra fino a raggiungere la strada sterrata, che è quello che abbiamo fatto, o continuate lungo la stessa linea lungo la quale arriva il fossato e salite alla sinistra più tardi anche per raggiungere la strada accennata in precedenza. Una volta sulla pista saliamo a sinistra, mentre avanziamo abbiamo una vista perfetta della strada e dei mulini che abbiamo visto prima. Continuiamo lungo la strada e ignoriamo quattro uscite che hai a destra, in tutti gli incroci girare a sinistra. Troveremo la strada che proviene dal Pico de las Nieves, Andén de Rompeserones e Taidía; proseguiamo dritti e dopo pochi metri svoltiamo di nuovo a sinistra tra due fattorie recintate. Troviamo un altro segnale, continuiamo a destra in direzione di Santa Lucia, se fossimo sulla sinistra raggiungeremmo il primo mulino che abbiamo trovato a El Mundillo. Camminiamo tra muretti a secco, attraversiamo una pista e proseguiamo lungo il sentiero. Presto avremo splendide viste su Santa Lucia con la sua chiesa, case tipiche e palme. Cominciamo a scendere in un leggero zig-zag vicino a una recinzione, dobbiamo stare attenti a quando finisce la recinzione poiché dobbiamo girare a destra. Quando raggiungiamo la via delle piastrelle giriamo a sinistra e saremo praticamente al punto di partenza di questo percorso circolare. Al solito, i suggerimenti di alcuni ristoranti per chi non gradisse il semplice picnic e volesse fermarsi a pranzo per degustare i piatti tipici della zona.

Restaurante Casa Antonio (media voti 4,4) Calle Maestro Enrique Hernández González, 6 Ore 10-23 - Tel.: 928 79 80 63 Restaurante Mirador Santa Lucía (media voti 4,3) Calle Maestro Enrique Hernández González, 5 Ore: 11-22 - Tel.: 928 79 80 05 Restaurante Viejo Rincón (media voti 4,7) GC-651, 22 Ore: 10-18 - Tel.: 675 97 15 44

Non tutti sanno... come perdere dei punti sulla patente di Claudia Di Tomassi Si perdono punti sulla patente di guida se si commette una di queste 25 infrazioni alcune delle quali non sono note alla maggior parte degli automobilisti. Nel famoso programma BBC Top Gear, hanno stilato una lista in cui spiegano le varie infrazioni per le quali si possono perdere punti sulla patente di guida. Ecco quali sono. Le infrazioni per cui si perdono due punti sulla patente sono molteplici, quelle riportate di seguito sono un esempio. • Circolare con bambini di età inferiore ai 12 anni come passeggeri di motocicli o ciclomotori, a parte le eccezioni stabilite dalla normativa. • Circolare senza fari accesi quando questo è obbligatorio. Fermata o parcheggio su corsie destinate al trasporto pubblico urbano. • Fermata o parcheggio in curva, in prossimità di cambiamenti di pendenza, gallerie, intersezioni, cioè in qualsiasi luogo pericoloso che costituisca un rischio per il traffico o per i pedoni. Si possono perdere tre punti per guida senza cinture di sicurezza, casco, sistemi di sicurezza per bambini o altri dispositivi di protezione e per le infrazioni elencate a seguire. • Cambiare di direzione in violazione delle disposizioni della legge. • Guida con le cuffiette • Guidare usando il telefono cellulare (a meno che non si abbiano le mani libere) o manipolando il navigatore. • Guidare con sistemi di rilevamento radar o altri sistemi volti ad aggirare la sorveglianza degli Agenti del traffico. Si rischiano quattro punti sulla patente se si guida con eccesso di alcool con valori di alcol superiori a 0,25-0,50 mg/ litro (0,15-0,30 mg/litro per i professionisti e i titolari di pa-

tente di guida di età inferiore ai due anni) e negli altri casi qui di seguito indicati. • Guida senza la classe di patente richiesta per la tipologia di veicolo o con la patente scaduta. • Gettare per strada oggetti che potrebbero causare incidenti, incendi o ostacolare il traffico. • Non rispettare la precedenza ai segnali di stop, quando non si ha priorità di passaggio e a semaforo rosso. • Ottenere anticipi indebiti. • Sorpasso di ciclisti creando pericolo o ostacolando i ciclisti • Effettuare manovre in retromarcia su autostrade e strade a doppia carreggiata. • Non rispettando i segnali degli Agenti che regolano la circolazione. • Non rispettare la distanza di sicurezza. Si possono perdere oltre quattro punti in caso di guida con eccesso di alcool con valori superiori a 0,50 mg/litro (0,30 mg/litro per i professionisti e i titolari di patente di guida di età inferiore ai due anni), ma anche per le infrazioni che seguono. • Guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. • Rifiutare di sottoporsi a un etilometro o test farmacologico • Guida con sistemi di inibizione radar o altri sistemi volti ad aggirare la sorveglianza degli Agenti del traffico. • Superare di oltre il 50% i tempi di guida o ridurre di oltre il 50% i periodi di riposo previsti dalla legislazione sui trasporti terrestri. • Modifica dell’uso del tachigrafo o del limitatore di velocità come supporto del veicolo. • Guida pericolosa o gare con veicoli non autorizzati.

Compleanni “Vip” 15 novembre 1949 - Giucas Casella 16 novembre 1967 - Lisa Bonet 17 novembre 1966 - Sophie Marceau 18 novembre 1950 - Enrica Bonaccorti 19 novembre 1961 - Meg Ryan 20 novembre 1955 - Angela Finocchiaro 21 novembre 1950 - Alberto Juantorena 22 novembre 1958 - Jamie Lee Curtis 23 novembre 1941 - Franco Nero 24 novembre 1941 - Pino Donaggio 25 novembre 1981 - Xabi Alonso 26 novembre 1964 - Vreni Schneider 27 novembre 1964 - Daniel Ducruet 28 novembre 1955 - Alessandro Altobelli 29 novembre 1968 - Ramona Badescu 30 novembre 1964 - Fabio Fazio

1 dicembre 1935 -Woody Allen 2 dicembre1973 - Monica Seles 3 dicembre1968 - Brendan Fraser 4 dicembre1962 - Thomas Craig 5 dicembre1961 - Maria De Filippi 6 dicembre1963 - Antonella Clerici 7 dicembre1954 - Gad Lerner 8 dicembre1953 - Kim Basinger 9 dicembre1953 - John Malkovich 10 dicembre1987 - Gonzalo Higuaín 11 dicembre1944 - Gianni Morandi 12 dicembre1969 - Fiona May 13 dicembre1946 - Pierino Prati 14 dicembre1944 - Santo Versace 15 dicembre1951 - Red Ronnie


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Cinque spiagge delle Canarie buone per atteggiarsi a surfista X A PAGINA 7

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50.000 canari si assentano dal lavoro ogni giorno, 1,2% ingiustificato

di Alessandro Gennari L’assenteismo dal lavoro nelle Isole Canarie cresce di due decimi e si attesta al 5,5%, al di sopra della media nazionale; le assenze hanno comportato la perdita di oltre 22 milioni di ore. L’assenteismo lavorativo nelle Isole Canarie ha comportato la perdita di 22,59 milioni di ore lavorate nel primo trimestre del 2019, pari al 5,5% del totale delle ore concordate, con un aumento dello 0,28% rispetto al

DAL PASSATO

di Bini Zanin Doña Isabella e Don Fernando inviarono una lettera molto dura a Pedro de Vera mentre era governatore di Gran Canaria per il terrore che aveva generato nella Chiesa. Il destinatario era l’allora governatore Pedro de Vera, nel testo viene invitato a non entrare in questioni religiose. La lettera venne recapitata con copia all’autorità giudizia-

FOTO DI ALDO FACCHINETTI

trimestre precedente. Secondo un rapporto di Randstad, l’assenteismo non dovuto a disabilità temporanee, cioè ingiustificate, ha avuto un tasso dell’1,2% nell’Arcipelago, con una riduzione dello 0,09% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il rapporto evidenzia inoltre che in media più di 50.000 canari non si recano ogni giorno al lavoro, di cui il 22,7% (11.368), pur non essendo in congedo per malattia, mentre il 77,3% (38.769) per incapacità temporanea.

In Spagna nel suo complesso, l’assenteismo ha portato alla perdita di 450 milioni di ore lavorate nel primo trimestre, pari al 5,2% del totale delle ore concordate (0,3% rispetto al trimestre precedente). L’assenteismo non dovuto a incapacità temporanee, ovvero assenteismo ingiustificato, ha avuto un tasso dell’1,4%, con una riduzione dello 0,03% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; mentre 1.047.368 persone non sono andate al lavoro in media ogni giorno, di cui il 73,6% è assen-

La ramanzina dei Re Cattolici a Pedro de Vera per la conquista delle Isole Canarie ria della capitale di Gran Canaria dell’epoca. Il testo che è una ramanzina a tutti gli effetti, è datato al 18 gennaio 1487 ed è firmato a Salamanca. Una copia è conservata nella Cattedrale delle Isole Canarie, mentre nell’Archivio di Simancas, non sembrerebbero esserci copie di questo documento. La lettera è del 1487. 10 anni prima, nel 1477, il vescovo Frias si era scagliato contro Hernan Peraza, tra gli altri motivi, per la vendita degli isolani come schiavi, un commercio a cui i Re Cattolici si opponevano fermamente. Nella lettera dei Re Cattolici a Pedro de Vera si impone al governatore di dedicare i propri sforzi alla funzione che ricopre e di non immischiarsi in questioni religiose.

La lettera mostra la guerra fredda tra potere militare e religioso per il controllo di Gran Canaria. Nella lettera i Re Cattolici si rivolgono a Pedro de Vera, Governatore dell’isola di Gran Canaria, perché Fernando Álvarez, chierico e canonico della Chiesa, aveva riportato ai Re stessi il timore e la preoccupazione per l’odio che Pedro nutre verso i religiosi. I Re impongono al governatore di non prendere, occupare o sequestrare i beni e di non nuocere alle persone perché ciò è contro la legge. I Re Cattolici sottolineano che se Pedro de Vera non si fosse attenuto all’ordine, contro di lui sarebbero state applicate le massime sanzioni civili e penali proprio come contro coloro che violano

te per incapacità temporanea, mentre il restante 26,4% (276.968 persone), pur non essendo in congedo per malattia. Secondo Randstad, il settore dei servizi è quello con il più alto tasso di assenteismo, con un tasso del 5,4%, molto vicino al settore industriale, con il 5,2% delle ore concordate. Il settore delle costruzioni, con il 3,3%, ha registrato il minor tasso di assenteismo, inferiore di 1,9 punti percentuali alla media. I servizi di architettura e ingegneria, le attività di noleggio (entrambe con il 3,2%) e di vendita e riparazione di autoveicoli, con il 3,1%, sono stati i settori specifici con il più basso tasso di assenteismo nel primo trimestre dell’anno. All’estremo opposto, i servizi sociali con l’8,4%, i servizi agli edifici e le attività di giardinaggio e salute, con l’8,5% e l’8,6%, rispettivamente. Per comunità autonoma, i Paesi Baschi (7,1%), Asturie (6,2%) e Galizia (5,8%) sono le regioni con i più alti tassi di assenteismo nel primo trimestre del 2019. Al di sopra della media nazionale si trovano Castilla y León (5,7%), Navarra e le Canarie, entrambe con il 5,5%, Cata-

gli ordini del Re e della Regina. Perciò impongono a Pietro da Vera di non interferire nella giurisdizione delle Chiese dell’isola né nelle cose che le appartengono sotto pena della decadenza dagli incarichi e della confisca dei beni. In questa lettera, Doña Isabella e Don Fernando non sono ancora chiamati Re di Canaria, il che accade in un’altra lettera del 1491 sulla signoria di Agüimes, un che testo difende il ruolo di Gran Canaria e l’importanza delle Isole Canarie per la Corona. Già prima di questa lettera, nel 1477 Doña Isabel e Don Fernando sottolineavano l’eccezionalità delle Isole a causa della posizione geografica lontana dalla penisola. La lettera includeva l’ordine di lettura pubblica da parte di Pedro de Vera, pertanto fu letta in un proclama del 25 marzo 1487 alla presenza di Gonzalo de Burgos come notaio, Fernando Trujillo, luogotenente di Gran Canaria e Pedro

luña e Aragón (5,3% ciascuna) e Cantabria e Murcia, con il 5,2% ciascuna. Le comunità autonome con il più basso tasso di assenteismo sono state La Rioja (4,7%) e le Isole Baleari (4%), mentre la Comunità di Madrid, Extremadura e Castilla La Mancha, anch’esse al di sotto della media nazionale, 4,9% ciascuna, così come Valencia e Andalusia, entrambe con il 4,8%. Per quanto riguarda il volume totale di ore perse, la Catalogna (con 80,9 milioni di ore), la Comunità di Madrid (67,4 milioni) e l’Andalusia (64,7 milioni) sono le regioni autonome che hanno registrato il maggior numero di ore, ipotizzando tra le tre regioni 213 milioni di ore, il 47,1% del totale del paese. Secondo Valentin Bote, direttore della Randstad Research l’assenteismo sul lavoro è un fenomeno che danneggia le aziende, in quanto ha un impatto diretto sulla produttività e sui costi aziendali, nonché sul resto dei professionisti, in quanto comporta, di tanto in tanto, carichi di lavoro pesanti. Formule come la flessibilità possono essere utilizzate per ovviare a molte delle situazioni che portano all’assenteismo.

García, sindaco di Gran Canaria, e il canonico Fernando Álvarez. Colui che ha letto formalmente la lettera dei Re Cattolici è stato Juan Verde, anch’egli ufficiale della Corona nelle Isole. Gli esperti sottolineano che la conquista di Gran Canaria terminò il 29 aprile 1483 e l’annessione ufficiale di Gran Canaria alla Corona di Castiglia avvenne il 20 gennaio 1487. La lettera con la ramanzina per Pedro de Vera è di due giorni prima e ha un formato ordinario per quel periodo. Alla data del 18 gennaio 1487 non viene riportato alcun titolo nobiliare per quanto riguarda i possedimenti nelle Isole Canarie. I titoli citati nella lettera per Don Fernando e Doña Isabel sono: Re e Regina di Castiglia di Aragona, Sicilia, Toledo, Valencia, Galizia, Maiorca, Siviglia, Cordoba, Sardegna, Corsica, Murcia, Jaen, Algarve, Algeciras, Gibilterra, Conte e Contessa di Barcellona e Signori di Vizcaya e Molina.


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Addio tele club, benvenuto centro socioculturale? “Fondere in un unico centro il vecchio casino, il circolo e la casa della cultura”

di Roberto Trombini Questa la definizione del tele club, nato intorno al 1960 nelle zone rurali della Spagna, in modo che la gente si riunisse intorno a quella moderna e socializzante invenzione chiamata televisione. L’ex rete nazionale di tele club, composta da 6.000 centri, era annessa all’Ufficio centrale dell’informazione, del turismo e dell’educazione popolare. L’obiettivo era promuovere la formazione personale, sociale e civica dei residenti. Mezzo secolo dopo, a Lanzarote ci sono 52 tele club (o centri socioculturali, o centri culturali o centri civici). Alcuni di essi si trovano in una situazione irregolare e la maggior parte di essi sono sottoutilizzati. Per anni gli abitanti del quartiere sono stati responsabili della sua gestione con più o meno fortuna, senza che il Consiglio Comunale intervenisse per altro che non fosse pagare l’acqua e la luce. Se si cerca “tele club” e “Canarie” nel web, la prima recensione menziona il famoso tele-club di Tao, con un sottotitolo molto specifico che menziona il vero cibo delle Canarie. Formaggi alla griglia, deliziosa carne di capra, vassoi di pesce fresco fritto... Quello di Masdache è descritto come un luogo per mangiare cibo fatto in casa con la gente del posto. Internet cattura l’impressione generale: a Lanzarote, un tele club del XXI se-

colo è un luogo dove si possono gustare buone porzioni di cibi tipici a prezzi popolari. Questo avviene principalmente a Teguise, Tao, Guenia (El Mojón), Mozaga, Nazaret, Taiga de Guatiza, Tao e Molino de Tiagua. Con programmazione ricreativa o culturale sono i centri di Costa Teguise, Famara, La Graciosa, Los Cocoteros, Los Valles, Muñique, Soo, Tahiche, Teguise e Teseguite. Secondo fonti comunali, l’Ayuntamiento sostiene la cultura nei centri socioculturali e ha approvato, all’unanimità, la sovvenzione annuale di 300.000 euro per mettere i centri a norma. Non è chiaro, però, se il Comune intende indire una gara pubblica d’appalto per l’affidamento dei bar di questi centri. Dal lunedì al venerdì, la rete dei centri di Teguise programma le attività nell’ambito del Piano Culturale e del Piano Sportivo. Offre corsi di supporto doposcuola e servizio di biblioteca nel pomeriggio. È poi in corso di elaborazione un piano per far sì che i centri siano aperti anche nei fine settimana. A Tias ci sono sette centri: Masdache, Puerto del Carmen, Los Lirios, Unión Sur de Tías, La Asomada, Conil e Mácher, questi ultimi tre sotto la diretta gestione comunale. Sono pubblicizzati come centri di incontro, eventi culturali e per molteplici usi. Chiunque desideri utilizzare i padiglioni deve iscriversi al registro del municipio di Tías. Il Comune rimanda al proprio sito web per consultare il programma e offre un numero di telefono per chiamare i centri gestiti dai residenti. A Lanzarote ci sono 52 tele club, alcuni dei quali si trovano in una situazione irregolare e la maggior parte di essi sono sot-

toutilizzati. Nella capitale, Arrecife, la rete di centri socioculturali è distribuita per quartieri. Argana Alta, Argana Baja, San Francisco Javier, Valterra, Los Alonso, Maneje, Tinasoria, Titerroy e La Vega, con una sala espositiva, El Quirófano, allestita e gestita dal collettivo Parto Cerebral grazie a una sovvenzione dell’area Cultura. Ad Haría (Haría, Punta Mujeres, Arrieta, Órzola, Ye, Guinate e Tabayesco) l’attività si concentra sui festival estivi. Sono in corso di realizzazione progetti di miglioramento e per una cogestione delle strutture tra l’amministrazione e residenti. I centri del comune di San Bartolomé sono quattro: Playa Honda, El Islote, Montaña Blanca e Güime. Sono supportati dall’area Sport e Cultura del Comune durante tutto l’anno, ma in particolare nei periodi di festa come Carnevale e Natale, e sono spazi pubblici polivalenti. A Tinajo, i residenti hanno il centro culturale di Tinajo, La Santa, Mancha Blanca, La Vegueta e El Cuchillo. A Yaiza, la rete comprende il tele club di Uga, il centro civico delle donne, il tele club di Las Breñas e il centro culturale di La Aurora, a Playa Blanca. La manutenzione e la programmazione sono di competenza dell’Area Cultura. Somos Lanzarote sta portando avanti il progetto di creare un’Università Popolare nei centri socioculturali dell’isola, con un’offerta di formazione continua (lingue, informatica, arti, artigianato, fotografia, cultura popolare o supporto alle materie dell’istruzione di base) per i residenti di tutte le età. Tomás J. López, consigliere di Somos Lanzarote nel Cabildo di Lanzarote ricorda che nelle Isole Canarie ci sono 20 comuni integrati nella rete di università popolari, ma nessuno di loro è a Lanzarote. La gestione dei centri, a suo dire, appare disordinata e senza un criterio chiaro. Trova che sia sottoutilizzato il centro ad Arrecife, irregolare quello a Teguise e ad Haría e lasciato all’incuria quello a San Bartolomé.

Il concorso World Cheese Awards 2019

ha premiato l’isola di Lanzarote e il caseificio Finca de Uga I risultati del World Cheese Awards 2019 vedono la Finca de Uga nella top 84 del mondo con il suo formaggio Bodega Oveja, l’unico formaggio delle Canarie che ha ricevuto la medaglia “Supergold”. L’evento, con record di partecipazione, che quest’anno si è tenuto nella città di Bergamo, ha valutato più di 3.800 formaggi provenienti da tutto il mondo. Dalla Finca de Uga hanno dimostrato la soddisfazione sui social network, ringraziando tutto il team per il lavoro, la dedizione e l’affetto, ma soprattutto per aver reso possibile la continua elaborazione di formaggi con personalità propria, riconosciuta a livello nazionale e internazionale. È stato l’unico formaggio delle Canarie

scelto come uno dei migliori al mondo. Il Bodega Oveja è stagionato tra i 5 e i 12 mesi e prodotto al 100 per cento con latte di pecora, secondo le informazioni fornite dal caseificio stesso. Ha un aspetto esterno grigiastro, mentre all’interno è beige, a tessitura chiusa, leggermente untuosa e con cristalli. Profuma di nocciole come mandorle tostate, ha una leggera acidità ed è leggermente piccante, con una media persistenza in bocca. I prossimi “World Cheese Awards” si terranno a Oviedo dal 4 al 7 novembre 2020, e sarà l’evento principale del Festival Internazionale del Formaggio Naturale delle Asturie (Asturie Paraíso Natural International Cheese Festival). In occasione dell’ultima edizione, a Bergamo, Begoña López, direttore generale di Desarrollo Rural e Industrias Agracias, ha fatto omaggio di un formaggio Cabrales all’ente organizzatore, la Guild of the fine food.

Turismo Lanzarote crea

il Club de Producto Turistico “Festival musicali di Lanzarote”

di Claudia Di Tomassi La Sociedad de Promoción Exterior de Lanzarote (SPEL-Turismo Lanzarote) sta lavorando alla creazione del Club de Producto Turístico ‘Lanzarote Music Festivals’. Si tratta di un progetto che mira a proporre l’isola come meta per festival musicali di diversi formati e stili, sempre con un occhio alla valorizzazione delle risorse legate al territorio, al patrimonio naturale e alla cultura. Per preparare questa iniziativa, sovvenzionata del Governo delle Isole Canarie con 20.000 euro e in sintonia con la politica di diversificazione e qualificazione del turismo che si sta sviluppando sull’isola, la sede di SPEL-Turismo Lanzarote ha ospitato nei giorni scorsi un gruppo di lavoro costituito da membri dell’Ente Insular de Promoción, da rappresentanti pubblici, del settore del turismo, della cultura e dell’economia locale. L’incontro è stato presieduto dal Ministro per la Promozione Turistica del Cabildo de Lanzarote, Angel Vazquez (PP). Il ministro ha sottolineato il boom che stanno vivendo in tutto il territorio spagnolo i festival musicali, che sono elementi dinamizzanti e di grande impatto sull’economia. Ha sottolineato che Lanzarote è diventata teatro di eventi musicali di grande qualità e originalità, che attirano in maniera crescente una tipologia di turisti inclini a spendere di più rispetto alla media. A questo proposito, ha esaltato la creazione del Club de Producto Turistico ‘Festival Musicali di Lanzarote’ che avrà come obiettivo principale quello di sostenere la realizzazione di tali eventi, pensati anche per ottimizzare l’esperienza dei turisti che visitano l’isola e per aumentare il loro livello di fidelizzazione. A tal fine, SPEL-Turismo Lanzarote ha assunto una società di consulenza specializzata che svilupperà una metodologia specifica per la creazione ottimale del Club de Producto Turistico. I primi passi saranno la creazione di un’immagine aziendale del prodotto, oltre che di un video promozionale, come materiale centrale per lo sviluppo delle prossime azioni

di diffusione del Festival. Secondo un rapporto pubblicato nel numero di settembre della rivista degli imprenditori turistici di Hosteltur, il primo ‘Barometro degli eventi dal vivo’, preparato dal portale di vendita dei biglietti StubHub, pone la Spagna come il secondo paese al mondo che attira più visitatori di questo tipo. Il rapporto calcola la spesa media di questi turisti in circa 430 euro, di cui 114 euro per i trasporti, 139 euro per l’alloggio, 40 per cibo e bevande, 43 per le spese nei negozi e 94 per altre attività. Secondo il rapporto ‘El hit de los Festivales de Música en España’, preparato dal portale Entradas.com, ogni anno in Spagna si tengono circa un migliaio di festival musicali che attirano un numero di appassionati superiore a quello del calcio o del motociclismo. I festival sono diventati una forma di turismo e si stima che l’impatto economico sia di circa 5.600 milioni di euro. Questo rapporto dimostra l’importanza che hanno acquisito i festival di musica dal vivo tanto da essere inseriti nella prestigiosa Fiera Internazionale del Turismo (Fitur) di Madrid. Lo spazio tematico è chiamato ‘Fitur Festivals’, e lì stabiliscono collegamenti tra il turismo e i festival grazie alle opportunità di crescita e di espansione che questi ultimi offrono. Durante il Tavolo di lavoro, il Ministro ha inoltre sottolineato l’ottima accoglienza riservata ad altri prodotti turistici promossi da Turismo Lanzarote. In particolare, Lanzarote come ‘Destinazione Europea dello Sport’ o ‘Lanzarote Film Commission’, sono volti a promuovere l’isola come palcoscenico di eventi sportivi di prestigio internazionale o come set naturale per le riprese di spot e altre attività cinematografiche. I grandi risultati che questa strategia di diversificazione della destinazione offre, sono stati dimostrati anche dalla collaborazione di Turismo Lanzarote in festival e fiere organizzate dall’Area di Promozione Economica del Cabildo attraverso il marchio Saborea Lanzarote o con la creazione del prodotto MICE orientato al turismo dei congressi, un ramo estremamente dinamico e remunerativo.


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La Graciosa di Franco Leonardi La pressione turistica, le costruzioni, la mancanza di sanzioni e una gestione debole hanno trasformato le strade di La Graciosa in una distesa di scarti dell’edilizia. Il campo di calcio è diventato una discarica. Mentre carteggia il legno che diventerà la cabina di una barca restaurata, Antonio con un ghigno dice che La Graciosa è l’isola prescelta. Alle sue spalle spicca l’eterna opera del centro socioculturale che doveva essere pronto in nove mesi e va avanti da quasi tre anni. Da almeno due settimane non si vedono operai al lavoro. Per quanto riguarda il riconoscimento de La Graciosa come ottava isola, la domanda che ha provocato la risposta iniziale di Antonio, l’uomo aggiunge che non si nota una grande differenza tra prima e dopo. Il Senato ha riconosciuto La Graciosa come ottava isola dell’Arcipelago Canario nel giugno 2018, dichiarandola isola abitata. Un riconoscimento che si è concretizzato nella riforma dello Statuto delle Canarie, un secolo dopo l’inizio dell’insediamento nella piccola isola. Il punto è che al di là della dichiarazione, a La Graciosa e a Caleta del Sebo i problemi e le difficoltà non sono scomparsi. Tra le cose in sospeso c’è la costruzione del centro socioculturale. La licenza è stata concessa nel luglio 2016, è stata messa a gara nei primi mesi del 2017 e assegnata nel mese di luglio con un periodo di esecuzione di nove mesi, ma i lavori ancora non sono stati completati. Nella relazione sullo stato dei lavori, il sindaco di Teguise ricono-

I detriti soffocano La Graciosa sce che il 42% della cifra stanziata deve essere ancora utilizzata. L’importo è di quasi mezzo milione di euro e il risultato dei lavori eseguiti non ha rispettato i programmi iniziali. Il Consiglio Comunale prevede di rescindere il contratto con l’impresa di costruzione perché non ha ottemperato a quanto richiesto nel capitolato d’oneri e le scadenze. Lo stesso Consiglio Comunale si era spinto a dire che il primo ritardo era dovuto a problemi di alloggio per i lavoratori, perché in estate La Graciosa era piena di turisti. Questo è un altro problema. Lo scorso anno più di mezzo milione di passeggeri hanno attraversato la banchina, grazie ai 19 collegamenti giornalieri che partono dal porto di Orzola, a cui si aggiungono le escursioni che arrivano, per la maggior parte, a Playa Francesa. Quindici anni fa c’erano solo tre collegamenti al giorno. Il numero di imbarcazioni non è l’unica cosa che si è moltiplicata, lo stesso è avvenuto per le auto e le biciclette. In un giorno di agosto si possono vedere qualcosa come duecento biciclette nel parcheggio della spiaggia di Las Conchas. Secondo gli abitanti il numero di auto sull’isola sta sfuggendo di mano e in un parco naturale questo non dovrebbe accadere, ma qui la gente sembra fare quello che vuole. A Caleta del Sebo ci sono già segnali stradali, molti dei quali sono divieti. Il passaggio delle auto è stato limitato a poche strade, ma questo non risolve il problema. Gli abitanti sono stufi perché circolano troppi veicoli e non capiscono che bisogno ci sia di un’auto. Le strade di Caleta del Sebo sono piene di auto parcheggiate, alcune coperte di teloni e altre scoperte, comunque ormai inservibili. Ma quello che colpisce di più girando per

Mercati tipici di Lanzarote Mercadillo de La Villa de Teguise Orario: tutte le domeniche 9/14 Dove: Casco histórico de La Villa de Teguise Cosa: prodotti agricoli, artigianato, prodotti naturali ed ecologici, vini e formaggi, cibo da asporto e fast food, indumenti, gioielleria bigiotteria... Mercadillo Agrícola de Arrecife Orario: tutti i sabati 9/14 Dove: Plaza de Las Palmas, también conocida como la Plaza de la Iglesia de San Ginés. Cosa: prodotti agricoli, artigianato, prodotti naturali ed ecologici, vini e formaggi. Mercadillo Agrícola de Mancha Blanca (Tinajo) Orario: tutte le domeniche 9/14 Dove: Calle Virgen de los Dolores. Cosa: prodotti agricoli, pesca, dolciumi. Mercadillo Municipal de Uga Orario: sabato e domenica 9.30/13.30 Dove: C/Joaquín Rodríguez, s/n, junto a la Iglesia de San Isidro Labrador. Cosa: prodotti agricoli , prodotti naturali ed ecologici, vini e formaggi Mercadillo Agrícola de Costa Teguise Orario: tutti i martedì 9/14

le strade non sono le auto, sono le macerie. Ci sono resti di lavori di costruzione ovunque: sacchi, blocchi, macchinari, ferro lungo la strada o in appezzamenti abbandonati e in uno di questi terreni, le macerie condividono un posto con Galana, il relitto di una barca. Da una delle case sulla strada che si trovano di fronte a questo appezzamento di terra, un uomo esce con un contenitore e versa i resti sul terreno vicino alla barca. Ci sono dozzine di mucchi di macerie. Al molo si accumulano senza ordine resti di strutture e pallet la cui destinazione doveva essere Lanzarote, ma sono lì abbandonati da molto tempo. Un terreno vicino all’ufficio del Centro Isla de la Graciosa, è pieno di detriti. Il punto più emblematico di questa situazione è senza dubbio il campo di calcio. Adrian che è arrivato a La Graciosa nel 1999 abita di fronte al campo di calcio che ormai è una vera e propria discarica. C’è di tutto, anche tracce di cemento fresco. Adrian dice che il campo è stato pulito all’inizio del campionato di calcio due o tre anni fa, ma poi tutto è tornato ad essere di nuovo un disastro. Dice che anche gli altri vicini si lamentano, ma preferiscono non parlare. Racconta che ci sono i ratti e che mesi fa un bambino si è fatto male, motivo per cui le autorità hanno recintato solo una parte del terreno. Ha fatto molte denunce, ma non sono servite a molto. Le ditte di edilizia fanno pagare ai loro clienti lo smaltimento delle macerie dall’isola, ma a quanto pare, alcuni, dopo averle raccolte, le gettano nel campo di calcio. La consigliera responsabile de La Graciosa, Alicia Páez, sottolinea che le macerie appartengono ad aziende private che sono obbligate a rimuoverle e che una parte di esse

appartiene proprio ai lavori del centro socioculturale. Assicura che incontrerà i rappresentanti del Cabildo perché esiste uno stanziamento del Governo delle Isole Canarie per la pulizia di tutti i lotti della città e poi si potrà applicare l’ordinanza locale. Recentemente, alla fine di settembre, è stata effettuata una pulizia dai volontari di Lanzarote Limpia e in poche ore hanno riempito un centinaio di sacchi con rifiuti di ogni tipo. Nel mese di gennaio, il Governo delle Isole Canarie, ha istituito un consiglio direttivo. Non è stato l’unico atto istituzionale, infatti a marzo si è tenuta una sessione plenaria del Cabildo di Lanzarote e l’Ufficio di presidenza del Parlamento di questa nuova legislatura ha iniziato i suoi lavori a La Graciosa. A gennaio è stato annunciato un piano di abbellimento con 485.000 euro, a giugno è stato annunciato un piano di recupero ambientale con un milione di euro, di cui 700.000 da parte del Governo, ma gli effetti non si vedono. Nell’ottobre 2015, il municipio di Teguise ha emanato un bando che mette a disposizione dei residenti il trasporto marittimo per l’evacuazione dei rifiuti. Non ha funzionato. Nel settembre 2017, è stato pubblicato un rapporto sulle macerie che illustrava situazioni molto simili a quelle attuali. Ci sono poi altri problemi tra i quali uno dei più preoccupanti è l’igiene. Dopo diversi anni di lavoro, la rete non è operativa e le cifre non sono chiare. Nell’aprile 2016 è stato annunciato un investimento di 2,7 milioni

di euro e il contratto è stato aggiudicato in emergenza a fronte del rischio che le acque sporche colpissero irrimediabilmente l’ecosistema marino. L’urgenza ha fatto sì che tre anni e mezzo dopo il problema non è stato risolto. Le tubazioni sono state interrate, è stato costruito un impianto di depurazione e diverse stazioni di pompaggio stanno per essere completate, ma i lavori non sono ancora terminati. Dieci mesi fa, il Governo ha annunciato che per completare il lavoro sarebbero stati aggiunti altri due milioni di euro pertanto si avrà un totale di spesa che è il doppio di quanto annunciato. Páez ricorda che ora deve essere realizzata la seconda fase, che non è più di emergenza e che dipende dalla Direzione generale per l’acqua del Governo delle Canarie. Ci sono altre opere che proseguono: case nuove e altre ristrutturate, sulla prima linea, sulla seconda linea.... E i turisti continuano ad arrivare. Il Piano per l’uso e la gestione dell’Arcipelago di Chinijo è stato annullato dal tribunale ed è stata lasciata una sorta di vuoto giuridico che è gestito dal Consiglio Comunale di Teguise. A questa situazione di regolamentazione debole, si aggiungono la scarsa vigilanza e controllo. L’unico agente di Ambiente del Cabildo è in congedo medico, la Seprona ha anche gravi carenze, c’è poi un equipaggio della nave della Riserva Marina che non ha guardie. A La Graciosa c’è un solo agente della Polizia Locale su base permanente e si prevede di aggiungere presto un agente del Parco Nazionale.

La Villa de Teguise - Arrecife - Mancha Blanca (Tinajo) - Uga - Costa Teguise San Bartolomé - Puerto del Carmen - Haría - Puerto Calero - Tías Dove: Pueblo Marinero. Cosa: prodotti agricoli, artigianato, prodotti naturali ed ecologici, vini e formaggi. Mercadillo Agrícola y Artesanal de San Bartolomé Orario: la prima domenica del mese 9/14 Dove: Plaza León y Castillo. Cosa: prodotti agricoli, dolciumi, vini e formaggi. Mercadillo Artesanal de Costa Teguise Orario: tutti i mercoledì 18/22 Dove: Pueblo Marinero. Cosa: artigianato. Mercadillo Artesanal de Arrecife Orario: tutti i mercoledì e giovedì 9/14 Dove: Charco de San Ginés. Cosa: artigianato, bigiotteria, indumenti...

Mercadillo de Puerto del Carmen Orario: tutti i venerdì 10/14 Dove: Plaza de El Varadero de La Tiñosa Cosa: prodotti tipici, artigianato, animazione turistica. Mercadillo de Haría Orario: tutti i sabati 10/14.30 Dove: Plaza León y Castillo. Cosa: prodotti agricoli, artigianato, prodotti naturali ed ecologici, vino e formaggi. Mercadillo de Puerto Calero Orario: tutti i martedì e venerdì 9/14 Dove: Puerto Calero. Cosa: articoli da regalo, indumenti, accessori, piccoli ornamenti, souvenirs… Mercadillo de Costa Teguise Orario: tutti i venerdì 17/22 Dove: Pueblo Marinero. Cosa: articoli da regalo, indumenti, accessori, piccoli ornamenti, souvenirs... Mercadillo de Tías Orario: tutti i sabati 9/14 Dove: Plaza Leandro Fajardo. Cosa: prodotti agricoli.


Il numero dei ricchi alle Isole Canarie diminuisce dell’80% X A PAGINA 8

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BOZZA DI CONTRATTO DI AFFITTO di Luca De Troia Oggi vogliamo condividere con i nostri lettori una bozza di contratto d´affitto a lungo termine, ricordando che i contratti tra privati vanno firmati da entrambe le parti su tutti i fogli e consigliamo per qualsiasi modifica di rivolgersi ad un consulente o, in ogni caso, di basarsi principalmente sulla “Ley de Arrendamiento Urbano”. En Las Palmas de Gran Canaria, a 15 de Noviembre de 2019 REUNIDOS De una parte Doña/Don__________ con D.N.I. nº__________ con domicilio a efectos de notificación en ______________, actuando en nombre propio y derecho como propietario y ARRENDADOR de la vivienda objeto del presente contrato. Y de otra, Doña/Don_____________ con D.N.I__________, con domicilio a efectos de notificación en __________, actuando en nombre propios y derecho como ARRENDATARIA. Ambas partes tienen y se reconocen mutuamente plena capacidad para el otorgamiento del presente contrato de arrendamiento, y a tal fin: EXPONEN A).- Que Doña/Don es propietaria/o de la finca urbana sita en ___________. Certificado de eficiencia energética: ____ B).- Que interesando a Doña/Don _________ arrendar dicho inmueble destinado exclusivamente como vivienda habitual y previas conversaciones mantenidas al efecto, ambas partes llevan a cabo el presente CONTRATO DE ARRENDAMIENTO DE VIVIENDA, de conformidad con las siguientes: CLÁUSULAS PRIMERA.-Legislación aplicable. El presente contrato se regirá por lo previsto en la Ley 29/1994, de 24 de noviembre, de Arrendamientos Urbanos (en adelante LAU) adaptada por la Ley 4/2013 de 5 de junio, de medidas de flexibilización y fomento del mercado del alquiler de viviendas, y por lo pactado en el presente contrato. Con carácter supletorio es de aplicación lo dispuesto al efecto por el Código Civil. SEGUNDA.- Objeto. Es objeto de este arrendamiento la vivienda en objeto, libre de cargas y ocupantes, y al corriente en el pago de impuestos, según declara la parte Arrendadora bajo su personal responsabilidad. La parte Arrendataria declara conocer y aceptar el estado de la vivienda, recibiéndola en perfecto estado de conservación y con plena habitabilidad e idoneidad para servir al destino de vivienda permanente pactado en el presente contrato. TERCERA.- Destino. La finca objeto del presente contrato se destinará única y exclusivamente a satisfacer la necesidad permanente de vivienda del arrendatario y su familia. Será causa de resolución contractual la variación de dicho fin sin autorización escrita de la propiedad. El incumplimiento de la presente obligación será considerado causa suficiente para la resolución del contrato de alquiler, de conformidad con lo establecido en el artículo 27.1 de la vigente LAU. CUARTA.-Duración del contrato. La duración del contrato será de ___ año/s a partir de la fecha del ___________. Si llegada la fecha de terminación del plazo pactado, el inquilino no hubiera comunicado a la Parte Arrendadora la voluntad de no renovarlo con treinta días de antelación a dicha fecha, el contrato se prorrogará una anualidad y así sucesivamente hasta el máximo de 5 años. El período de tiempo mínimo de arrendamiento se establece en un año. El caso de desistimiento del contrato por parte del arrendatario, antes de que se hubiera cumplido el año, dará lugar a una indemnización equivalente a de la renta de un mes. QUINTA.-Prórroga. Llegado el plazo máximo de cinco años pactados, sin denuncia del arrendador o arrendatario con un plazo mínimo de treinta (30) días, el

contrato se prorrogará por plazos anuales. Las partes podrán requerir la terminación del contrato con treinta días de antelación a la fecha de finalización de cada prórroga notificando de forma fehaciente a la otra parte el desistimiento del mismo. SEXTA.- Renta y Actualización. La renta mensual será de _____ €, pagados por adelantado y dentro de los CINCO primeros días de cada mes. El abono de la renta será abonado por la arrendataria mediante transferencia bancaria, a la cuenta del arrendador cuyos datos son los siguientes: ________________________ El resguardo de ingreso emitido por la entidad bancaria acreditará el pago de la renta salvo prueba en contrario. Así mismo, se entrega en este acto la cantidad de ______ € en concepto de pago de la renta del mes de _______, sirviendo el presente documento como eficaz carta de pago de dicho importe. El retraso en el pago de la renta será causa suficiente para la resolución del contrato, siendo de cuenta de la parte Arrendataria los gastos que ello origine, incluidos los derechos y honorarios de Procurador y Abogado aunque ellos no fuesen preceptivos. La renta será revisada anualmente de acuerdo con la variación porcentual experimentada por el Índice General Nacional del Sistema de Índices de Precios de Consumo en un período de doce meses inmediatamente anteriores a la fecha de cada actualización, tomando como mes de referencia para la primera actualización el que corresponda al último índice que estuviera publicado en la fecha de celebración del contrato, y en las sucesivas el que corresponda al último aplicado. Publicado el índice correspondiente al mes de la actualización, el arrendador comunicará al arrendatario de forma fehaciente su voluntad de actualizar la renta conforme a lo establecido legalmente, expresando la cantidad en que se fija la renta revisada. SEPTIMA.- Gastos. Serán de cuenta del arrendador los gastos correspondientes a la Comunidad de Propietarios que se giren sobre la vivienda arrendada, así como posibles derramas y la cuota del Impuesto sobre Bienes Inmuebles. Serán de cuenta de la arrendataria el gasto por consumo de los servicios correspondientes al agua y electricidad. A tal efecto, la vivienda tendrá disponible y al corriente a fecha de hoy el alta de dichos servicios, acordando domiciliar el correspondiente pago en la cuenta bancaria del arrendatario durante la vigencia de este contrato. De igual manera serán de cuenta de la parte Arrendataria, los gastos por consumo, instalación, reparación, contratación o ampliación de los servicios y suministros de teléfono, u otro susceptible de ser individualizado por medio de contador. A tal efecto, el arrendatario se compromete a dar de alta a su nombre tales servicios en las respectivas compañías suministradoras. Si en el momento en que la arrendataria abandone la vivienda arrendada, existiesen recibos pendientes que no hayan sido girados por la empresa o entidad suministradora, la misma se compromete expresamente a abonarlos a la parte Arrendadora en cuanto le sean remitidos. OCTAVA.- Fianza. La Arrendataria hace entrega a la Arrendadora la cantidad de _____ €, importe equivalente a una mensualidad de renta, en concepto de fianza legal arrendaticia, conforme establece el artículo 36.1 de

la LAU, que responderá del pago de los perjuicios por incumplimiento de las obligaciones contractuales, de la penalización del pacto tercero y/o del total importe de los daños ocasionados en el inmueble hasta donde alcance. La fianza se devolverá al arrendatario previa comprobación del estado de la vivienda al finalizar el contrato. NOVENA.Conservación, mejora, obras y habitabilidad. En todas estas materias, las partes se remiten a lo establecido en los artículos 21, 22, 23, 24 y 26 de la LAU. Queda prohibida la realización de cualquier obra sin previa autorización escrita de la propiedad, aunque no se altere la configuración de la vivienda ni la resistencia de los materiales en ella empleados. Las obras autorizadas quedarán en beneficio de la finca, sin derecho a reintegro alguno. Serán de cuenta de la parte Arrendataria las pequeñas reparaciones que se deban realizar para mantener la vivienda en estado de servir al uso al que se destina. La arrendataria se hará cargo de su conservación y asume la obligación de entregar la vivienda al término del arriendo en las mismas condiciones en las que se lo encontró, sin otros desperfectos que los propios del uso normal de la vivienda. DÉCIMA.- Cesión y subarriendo. Será aplicable el régimen establecido en el artículo 8 de la LAU. Será necesario el permiso por escrito del arrendador. UNDÉCIMA.- Responsabilidad, Prohibiciones y Comunidad de Propietarios. El arrendatario se compromete a cumplir lo dispuesto por los Estatutos y normas de funcionamiento interno de la Comunidad de Propietarios del edificio en donde se encuentra la vivienda arrendada, que manifiesta conocer y aceptar. El arrendatario será responsable tanto de sus propios actos como de los que cometan los restantes ocupantes de la vivienda, aun siendo estos ocasionales, a efectos de la posible indemnización que por daños y perjuicios de los mismos pueda derivarse tanto a los efectos del párrafo anterior, como de una posible indemnización de daños y perjuicios. Quedan rigurosamente prohibidas en la vivienda que se alquila, todas las actividades, comportamientos y actuaciones de los inquilinos y personas que con ellos convivan, que resulten ruidosas, molestas, nocivas, insalubres o peligrosas. DUODÉCIMA.- Jurisdicción.- Las partes intervinientes, se someten expresamente, a resolver todo litigio, discrepancia, cuestión o reclamación que surja en la interpretación o ejecución del presente contrato, ante los Juzgados y Tribunales de Las Palmas de Gran Canaria. Leído el presente documento por ambas partes, y estando conformes con su contenido, y comprometiéndose a su cumplimiento de buena fe, lo firman por duplicado en todas las páginas en el lugar y fecha reseñadas en el encabezamiento. F.do El Arrendador

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Nuevo Horizonte, una delle aree più povere delle Canarie ntiione e d i es upaz ei ro d % dis cc 0 3 il e in viv

Foto da www.diariodefuerteventura.com

di Cristiano Collina La località, progettata come zona turistica di prima classe, è tra i dieci quartieri più poveri delle Canarie, mentre gli abitanti denunciano l’incuria delle istituzioni. Negli anni Ottanta Fuerteventura è stata travolta dal boom turistico. Era un periodo in cui tutti volevano salire sul treno del turismo, gli alberghi spuntavano come funghi e i piani parziali volavano su tutta l’isola. In questo contesto, alla fine di quel decennio, con l’intenzione di farlo diventare un importante centro turistico come estensione di El Castillo, nacque Nuevo Horizonte. Il sogno ha avuto vita breve e Nuevo Horizonte è finito per diventare un’area con costruzioni fantasma e, secondo le statistiche, uno dei dieci quartieri più poveri delle Canarie. Nuevo Horizonte è la storia di quello che avrebbe potuto essere ed è stato lasciato a metà strada. In questa fascia costiera, nella pianificazione urbana su carta, sono stati disegnati i piani Montaña del Dinero, Llanos del Dinero o Miraflor. In totale oltre 10.000 posti letto turistici a meno di due chilometri dall’aeroporto e un parco acquatico progettato negli anni ‘90 e aperto per un breve periodo. Oggi, nonostante il cambio di nome ufficiale – da Nuevo Horizonte a Costa de Antigua - quella che è stata concepita come un’area turistica di punta è diventata una località con più problemi che i turisti. Le licenze sono state lasciate a morire e Nuevo Horizonte ha finito per diventare una città dormitorio, con pochi servizi. Ora gli abitanti lottano per dare dignità a Nuevo Horizonte. L’italiano Giuseppe Signorino è da sei anni presidente dell’Asso-

ciazione del Quartiere Costiero di Antigua. Insieme ad un gruppo di residenti si rammarica per l’abbandono in cui la zona è immersa. Dicono che Nuevo Horizonte ha i problemi di un quartiere che è stato abbandonato per 20 anni. È anche un melting pot di nazionalità: italiani, inglesi, irlandesi, belgi, spagnoli, marocchini, per un totale di circa 1.500 persone secondo le stime dell’associazione di quartiere. Nuevo Horizonte è, quindi, un quartiere multiculturale con persone provenienti da tutta Europa e non solo. Signorino ricorda che l’area venne costruita come zona turistica, con diversi alberghi e urbanizzazioni, ma senza molto spazio pubblico. La mancanza di pianificazione ha fatto di Nuevo Horizonte un luogo senza parchi, piazze pubbliche o centri culturali. Non c’è niente che possa aiutare i residenti ad avere coesione. In questo senso non c’è un vero e proprio quartiere. I rappresentanti dei residenti chiedono parità di diritti e servizi: una biblioteca, una piazza pubblica, un luogo dove, ad esempio, si tengano corsi di lingua per la popolazione straniera e si svolgano laboratori o un centro per anziani. Chiedono semplicemente di vivere nel XXI secolo. Questa mancanza di coesione sociale ha fatto sì che i residenti vivano in piccole comunità, facendo riferimento solo ai connazionali. Signorino spiega come la popolazione sia divisa in segmenti e questo a volte porta ad un piccolo conflitto, ad esempio, tra spagnoli e italiani che vengono presi come conquistatori, occupanti, ma che comunque pagano le tasse. Le statistiche dell’INE (Istituto Nazionale di Statistica) per il 2016, collocano Nuevo Horizon-

te tra i dieci quartieri più poveri delle Isole Canarie. Con 5.481 euro a persona e 12.091 euro per famiglia all’anno. Nuevo Horizonte è l’altro lato del turismo e dell’edilizia. Parte della sua popolazione ha lavorato in questi settori fino a quando la crisi li ha colpiti e hanno iniziato a frequentare i centri per l’occupazione e l’assistenza sociale. In Spagna c’è carenza di lavoro e Nuevo Horizonte non fa eccezione. Signorino stima che il

30 per cento dei residenti vive in disoccupazione. La crisi turistica che ha colpito Fuerteventura non passa da Nuevo Horizonte. Il presidente dell’associazione di quartiere stima che i due alberghi e l’aparthotel della zona hanno un’occupazione del 50% perché il turista che va a Fuerteventura è di basso livello e lì lo è ancora di più. Non ci sono attrazioni turistiche e quello che arriva è un turista che cerca solo prezzi bassi, senza qualità. La crisi economica ha ridotto il prezzo degli affitti nella zona e Nuevo Horizonte ha attratto persone con salari bassi o in disoccupazione. Negli ultimi anni è diventato anche territorio di okkupa. Signorino spiega che uno dei problemi principali della zona è l’arrivo di okkupa che buttano giù le porte degli appartamenti e iniziano a viverci dentro. Non sa dare un numero preciso di questi okkupa, ma parla di “molti” in questa situazione. Persone che occupano le case, non rispettano la legge e compiono piccoli furti per vivere. Generano rumore, delinquenza e disturbo. Arrivano di notte, rompono una porta ed entrano. Cercano contatori per agganciarsi all’acqua e alla luce e poi spaccano tutto. L’associazione di quartiere chiede una maggiore presenza della Polizia e del Consiglio Comunale il quale, a suo parere, chiude un occhio su questa situazione. Suen Tubback è un altro residente che spiega come nel tempo abbiano iniziato a ripulire l’immagine di El Castillo i cui abitanti si sono spostati sulla Costa de Antigua dove c’erano molte case vuote. Secondo Suen Tubback, molti okkupa provengono da El Castillo. Hanno vissuto lì fino a quando non sono stati disoccupati e

incapaci di pagare l’affitto. Altri, invece, vivevano già come abusivi a Caleta de Fuste. Quando i complessi di quella zona sono stati venduti e sono state assunte le guardie di sicurezza, non sono più potuti entrare. A quel punto si sono spostati e sono andati a vivere nel posto più vicino dove si trovavano case vuote e incustodite: a Nuevo Horizonte. Questo residente è fiducioso e spiega come stanno lavorando per ripulire la cattiva immagine del Nuevo Horizonte. Stanno organizzando attività e, nell’arco dell’anno, sono in programma quattro feste che prevedono un buon afflusso di persone. A suo dire, manca la volontà politica di risolvere una volta per tutte il problema della Costa de Antigua come destinazione turistica, ma anche la popolazione è poco collaborativa. Ad esempio, in materia di pulizia, il Consiglio Comunale potrebbe pulire di più, ma la gente non dovrebbe sporcare. Nuevo Horizonte è l’area con il reddito più basso dell’isola, con 5.481 euro a persona all’anno, e si colloca nell’uno per cento più povero della Spagna, secondo l’Atlante della Distribuzione del reddito familiare, pubblicato dalla Sottodirezione Generale delle Statistiche Sociodemografiche. Molto vicino a quella zona è l’area più ricca, Las Granadas nel Puerto del Rosario, che è vicino a 15.000 euro. Nel comune di La Oliva ci sono zone che non raggiungono i 7.000 euro e Corralejo il distretto con il reddito più alto poco arriva a più di 8.200, una cifra simile a Costa Calma e più del reddito di Caleta de Fuste. Le zone rurali sono quelle con il reddito più alto dell’isola, con cifre che vanno dai 10.000 ai 12.000 euro.

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Mercati tipici di Fuerteventura Corralejo-La Oliva: Baku (martedì e venerdì 8/14) Corralejo-La Oliva C.C. Campanario (giovedì e domenica 10/14) Antigua Caleta de Fuste El Castillo (martedì e sabato 10/14) Pajara-Costa Calma Mercatino dell’usato (1 domenica del mese 9/13) Pajara-Morro Jable-Jandia (Lunedì e giovedì 9/14) La Oliva-Lajares: mercadillo artigianato (sabato 10/14) La Oliva: mercato delle tradizioni, Casa de Los Coroneles (mar. giov.10/14) La Lajita: Mercato agro alimentare Oasis Park (domenica 9/14) Puerto del Rosario: Mercato agricolo (sabato 9/14)


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Fuerteventura chiede al Governo di aprire con urgenza il tratto Aeroporto - Las Salinas

Fuerteventura subisce un taglio di otto milioni nel bilancio del Governo delle Canarie di Bibi Zanin L’isola rischia di perdere l’11% delle risorse assegnate entro il 2019.

di Claudia Di Tomassi La strada sopporta un’intensità di traffico di circa 30.000 veicoli al giorno. Franquis annuncia la prossima gara d’appalto per il percorso Aeroporto - Caldereta. Il Governo delle Isole Canarie e il Cabildo de Fuerteventura hanno convenuto nel creare una commissione tecnica e politica congiunta per supervisionare i lavori da eseguire nei prossimi anni per chiudere la dorsale nord-sud dell’isola, di cui tre sezioni sono già state completate. Il Ministro dei Lavori Pubblici, Sebastián Franquis, ha assicurato che a breve sarà appaltata una nuova sezione di questo asse, quella che unisce Caldereta con l’Aeroporto insulare, e che nei prossimi mesi sarà appaltata anche la stesura del progetto della sezione Aeroporto - Pozo Negro. Il presidente majorero, Blas Acosta, punta alla massima trasparenza nella gestione da parte del Cabildo. Lo sviluppo dell’attuale strada tra l’Aeroporto dell’isola e la zona turistica di Caleta de Fuste, così come diverse sezioni dell’asse nord-sud, sono le priorità fissate dal Ministero dei Lavori Pubblici del Governo delle Canarie e del Cabildo de Fuerteventura nel corso del primo incontro ufficiale tra le due parti. L’Assessore regionale ha annunciato che la gara d’appalto per il tratto tra Caldereta e l’Aeroporto sarà effettuata a breve. La riunione ha avuto anche l’obiettivo di coordinare e dare priorità ai lavori più urgenti sulle infrastrutture stradali dell’isola, che l’esecutivo regionale include nell’attuale accordo. Tra i membri della delegazione

Foto di Gustavo Pérez

majorera, spiccava la presenza di Tomás Quesada, ex capo di Carreteras del Cabildo, che pur essendo in pensione, è uno dei tecnici più qualificati nel campo delle strade, ed è stato invitato dal presidente Acosta a partecipare alla riunione. Durante l’incontro di lavoro è stata raggiunta un’intesa tra le due istituzioni per la firma di un accordo che permette di portare a termine un’opera complementare sulla strada che collega l’Aeroporto con Las Salinas. Si tratterebbe di eseguire un raddoppio della strada attuale per decongestionare il traffico; un’opera che il Cabildo stesso assumerebbe sotto la supervisione tecnica del Ministero dei Lavori Pubblici del Governo delle Isole Canarie. L’assessore regionale ha affermato che il Governo delle Canarie si pone l’obiettivo di promuovere in questa legislatura il completamento dell’asse nordsud. In questo incontro di lavoro si è analizzato quanto fatto in passato per non commettere gli stessi errori. Le opere più importanti nel campo delle infrastrutture stradali saranno, pertanto, pianificate in collaborazione con l’amministrazione dell’isola. Sebastián Franquis inoltre ha aggiunto che si è in un momento chiave per definire i lavori necessari per Fuerteventura, passando dal dibattito alla progettazione e all’esecuzione. Sergio Lloret, consulente insulare di Infrastrutture, ha sostenuto che bisogna avviare il più rapidamente possibile il tratto tra l’Aeroporto e Caldereta. L’obiettivo del gruppo governativo è che questa legislatura non passi senza intervenire sull’asse nord-sud, un’infrastruttura fondamentale per Fuerteventura. Gli accordi, a suo parere, verran-

no attuati perché si tratta di una questione di interesse generale, e presto saranno avviate le espropriazioni per iniziare la realizzazione dei nuovi tratti. Secondo Lloret, lo sviluppo dell’Aeroporto-Las Salina non può più aspettare. Si tratta di una strada che, durante l’esecuzione dell’asse NordSud, sarà necessaria per sbloccare e decongestionare questo tratto. I miglioramenti saranno necessari anche per i tre porti di interesse generale dell’isola: Corralejo, Gran Tarajal e Morro Jable. Il presidente del Cabildo majorero, Blas Acosta, ha spiegato che anche se il Ministro dei Lavori Pubblici ha annunciato che ci sono risorse sufficienti, ancora non dispongono dei progetti da eseguire. Egli ha anche sottolineato che per il Cabildo e il Governo è importante il coordinamento tra le due istituzioni, sia in termini di collaborazione che di impegno per far avanzare il progetto, impegno che sarà maggiore di quanto è stato finora. L’attuale accordo per le strade tra le Isole Canarie e lo Stato prevede che l’isola di Fuerteventura, tra gli altri progetti, continui con l’avanzamento dell’asse NordSud, con il completamento della sezione Aeroporto-Aldereta, la cui gara d’appalto sarà annunciata nel prossimo futuro; la strada tra l’aeroporto Majorero e Pozo Negro; Cuchillete (Gran Tarajal)-Costa Calma; Cuchillete-Pozo Negro, e anche i tre accessi alle aree portuali più importanti dell’isola, come il collegamento tra Aldiana e la banchina Morro Jable, il collegamento della Urbanizacion di Geafond con il molo di Corralejo e gli accessi al porto del Gran Tarajal da Cuchillete.

Le cifre del bilancio regionale per Fuerteventura nel 2020 non sono positive. I conti mostrano infatti un taglio di quasi otto milioni di euro per gli investimenti, rispetto a quanto previsto di quest’anno, il che rappresenta una riduzione di oltre l’11% delle risorse economiche destinate specificamente all’isola. Il bilancio totale della comunità autonoma aumenterà significativamente il prossimo anno e raggiungerà i 9.569 milioni di euro, l’8,7% in più. L’aumento complessivo del bilancio non si traduce in un aumento degli investimenti nelle isole, infatti, i 1.008 milioni stanziati rappresentano un taglio di 72 milioni. Nel caso di Fuerteventura, l’isola passa dai 69,3 milioni di quest’anno a soli 61,4 milioni. In termini percentuali, l’investimento del governo a Fuerteventura è diminuito più che nelle Isole Canarie nel loro complesso. Il progetto di bilancio è già entrato nel Parlamento delle Isole Canarie e il dibattito inizierà a breve. I deputati potranno presentare emendamenti fino al 5 dicembre e i conti, nella loro forma attuale o con modifiche, dovrebbero essere approvati il 20 dicembre. Questi sono i principali investimenti previsti dal Governo di Fuerteventura per il prossimo anno. Le strade. La maggiore voce di spesa, di circa 10 milioni di euro, è riservata al tratto di autostrada tra La Caldereta e Puerto del Rosario. Quest’anno sono stati stanziati 15 milioni, che non saranno utilizzati. Il Ministero Regionale dei Lavori Pubblici, ha annunciato che i 17 nuovi chilometri di doppia carreggiata saranno messi in gara all’inizio del 2020. A causa delle scadenze di aggiudicazione, sarà difficile iniziare i lavori prima dell’e-

state. In ogni caso, il periodo di esecuzione è lungo, circa quattro anni e mezzo. Secondo il progetto, che prevede la costruzione di una doppia carreggiata parallela all’attuale FV-1 che si collega con la circonvallazione di Puerto del Rosario, saranno necessari 117 milioni di euro per completare il percorso. Per il settore viabilità, il Governo raccoglie anche 5,2 milioni per l’autostrada, in pratica già completata, tra La Caldereta e Corralejo, oltre a 2,6 milioni per il collegamento con il Parque Holandes, e 1,8 milioni per il tratto da Costa Calma a Pecenescal. La sanità. Nei conti ci sono 6,5 milioni di euro per l’ampliamento dell’ospedale, 200.000 euro per l’unità emodinamica, che sono già stati raccolti quest’anno, e sono stati aggiunti 500.000 euro per le attrezzature del bunker di radioterapia. L’istruzione. Comprende una voce di 500.000 euro per l’espansione del Centro di Formazione Professionale integrato a Puerto del Rosario, 600.000 euro per continuare il lavoro al CEIP Villaverde, 500.000 per la scuola di Morro Jable e 2,5 milioni per CEIP El Castillo. Ambiente. I conti aggiungono varie voci relative all’ambiente, come 500.000 euro per la conservazione degli habitat, altri 500.000 per le azioni contro i cambiamenti climatici, 250.000 per la chiusura delle discariche e un milione per la classificazione e l’impianto di compostaggio di Zurita. L’espansione del porto di Corralejo vede stanziati 4,1 milioni, il doppio di quest’anno, anche se il progetto non è completamente definito e molto meno è stato messo in gara d’appalto. Per il mirador di Los Canarios, ispirato da un’opera dell’artista Pepe Dámaso, sono previsti 1,5 milioni. Anche il futuro Palazzo di Giustizia, sul retro della Caserma, sta impiegando molto tempo per vedere la luce.


Gli albergatori prevedono un calo del turismo tedesco nelle Isole Canarie X A PAGINA 4

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A.P.I.C.E. vs INPS “pensioni ex INPDAP” di Stefano Dottori Ci sono voluti tre anni di lavoro/preparazione, per avere la data della prima udienza per il ricorso promosso dall’A.P.I.C.E. (Associazione dei Pensionati Italiani e Connazionali all’Estero) nella persona del Presidente Giuseppe Bucceri, con l’Avv. Michela SCAFETTA di Roma e il Dott. Davide Dall’AGATA, contro l’INPS. Ad onor del vero, già da qualche mese era noto il nome del giudice unico Giuseppe Di Benedetto. Mancava solo la data del primo incontro e finalmente è giunta la comunicazione dalla Corte dei Conti che la prima discussione in merito al ricorso dei pensionati EX INPDAP verrà effettuata il 24 febbraio 2020, alle ore 10,00, salvo impedimenti dell’ultimo minuto come, purtroppo, qualche volta accade, ma cerchiamo comunque di essere ottimisti. La discussione verrà attuata in compo-

Il CdP del CGIE

Tra il 5 e il 7 novembre, nella Sala Zuppetti della Farnesina, si è tenuto il Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Ai lavori hanno partecipato il Sottosegretario Ricardo Merlo, il sottosegretario presso la presidenza del consiglio con delega all’editoria Andrea Martella e il presidente esecutivo dell’ENIT, Giorgio Palmucci. Invitata ai lavori anche il Ministro Nunzia Catalfo. Tra i temi principali all’ordine del giorno del Comitato di Presidenza nella prima riunione dopo l’avvicendamento al governo dell’Italia, sono figurati la rappresentanza degli italiani all’estero (Riforma costituzionale recante la riduzione del numero dei parlamentari, elezione dei Comites la cui scadenza è prevista per il 17 aprile 2020, i Capitoli di spesa per gli italiani all’estero nel documento di Economia e finanza 2020 - 2021 – 2022 e Assegnazione insegnanti e contributi per la promozione di lingua e cultura italiana). Hanno completato i lavori del CdP l’aggiornamento sulla situazione dei connazio-

sizione monocratica nella persona del Cons. Di Benedetto Giuseppe. Il Tribunale di composizione monocratica, nell’ordinamento civile italiano, è un organo giudicante. La composizione monocratica del Tribunale, si contrappone a quella collegiale e si sostanzia nella presenza di un solo magistrato nella funzione decisoria. La composizione del Tribunale è disciplinata dalla Sezione VI bis del Capo I del Titolo I del Libro I del codice di procedura civile italiano. Tale sezione è stata inserita in seguito all’approvazione del Decreto legislativo n. 51/1998 recante norme per l’istituzione del Giudice Unico. Ricordiamo che il contenuto del ricorso riguarda il diverso trattamento pensionistico riservato agli impiegati dello Stato, facenti parte del gruppo di persone appartenenti all’ex INPDAP. Ciò che non si comprende è perché i pen-

nali nei paesi di crisi politica e la definizione della relazione 2017-2018 che il Cgie deve trasmettere al Governo e al Parlamento. La riunione è iniziata martedì 5 novembre alle ore 10.00 con la relazione di governo del Sottosegretario Sen. Ricardo Antonio Merlo, con la partecipazione i deputati e senatori eletti nella Circoscrizione estero. Mercoledì sono stati esaminati i contenuti del Documenti triennale di Economia e Finanza del Governo relativi ai capitoli di spesa destinati agli italiani all’estero. Giovedì gli incontri con il Sottosegretario Martella per un confronto sullo stato dell’editoria italiana all’estero, e con il Presidente ENIT, Giorgio Palmucci, per il Protocollo d’intesa Enit-Cgie. Elezioni per il rinnovo dei Comites la cui scadenza naturale è il 17 aprile 2020. Proposte di riforma avanzate dal CGIE: seguiti delle proposte di articolato di riforma Comites e CGIE e degli interventi migliorativi per le procedure di voto nella circoscrizione estero, sia per gli organismi intermedi, sia per le elezioni legislative. Definizione delle future sedi dei Comites e tabella numerica della distribuzione della rappresentanza dei Consiglieri da eleggere nel futuro CGIE. Eventuale referendum sulla legge 585 B E ancora: Nuovo aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2020-2021-2022; Capitoli destinati alle politiche rivolte agli italiani all’estero:

Le nostre Rappresentanze diplomatico-consolari hanno il compito di assicurare la tutela degli interessi italiani fuori dai confini nazionali ed offrono diversi servizi forniti secondo principi di eguaglianza, imparzialità, efficienza e trasparenza, avendo come obiettivo la tutela dei cittadini italiani rispetto ai diritti fondamentali ed alla libertà personale. La tutela riguarda, ad esempio, i casi di decesso, incidente, malattia grave, arresto o detenzione, atti di violenza, assistenza in caso di crisi gravi (catastrofi naturali, disordini civili, conflitti armati, ecc.), rilascio di documenti di viaggio d’emergenza causa perdita o furto del passaporto.

sionati INPS puri possono godere della defiscalizzazione della loro pensione, mentre ciò non è possibile per gli impiegati dello Stato. Inoltre, esiste la possibilità di defiscalizzazione soltanto in alcuni stati: Cile, Tunisia, Senegal e Australia (con qualche difficoltà). Perché loro sì e gli altri no? A questo tipo di domande, più volte l’INPS ha risposto che esiste un accordo tra Italia e Spagna per il quale le tasse del pensionato statale vanno versate in Italia, ma non in Spagna, questo per non pagare la doppia imposizione, ma superata una certa cifra annuale, qualcosa si deve pagare anche in Spagna. Se di accordi e/o di legge si tratta, ciò che si vuole realizzare con questo ricorso è dimostrare l’evidente illegittimità di tale accordo e riuscire, pertanto, ad equiparare il pensionato ex INPDAP a quello INPS. Ci auguriamo anche che i tempi, stori-

situazione stanziamenti capp. 2106 e 2103; Progetti di accompagnamento dell’emigrazione, Statuto dei frontalieri ed altre iniziative di possibile collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Incontro con la Ministra Nunzia Catalfo. I lavori iniziano con l’aggiornamento dati sulla presenza complessiva degli italiani all’estero e dei flussi di nuova emigrazione e conseguenti iniziative da intraprendere per porre all’ordine del giorno delle forze politiche e delle istituzioni la questione della nuova emigrazione; Stato dei servizi consolari, buone pratiche per incrementare l’efficienza. Seguirà l’incontro con il Presidente ENIT, Giorgio Palmucci, per il protocollo d’intesa ENIT – CGIE. Gli altri temi in agenda sono: aggiornamenti situazione connazionali in Venezuela, Regno Unito e Sudafrica e stato della rete consolare in quei paesi; Completamento libro bianco CGIE (fornitura dati ufficiali, elaborazione, tempi di produzione); Relazione 2017-2018 che il CGIE deve trasmettere tramite il Governo al Parlamento con proiezione triennale; Varie ed eventuali: Trieste capitale europea della scienza 2020; Genova Museo nazionale dell’emigrazione 2020. Risorse insufficienti, specchio di una mancata considerazione da parte del Governo ma anche dell’Amministrazione degli esteri nei confronti degli italiani all’estero. Potrebbe essere sintetizzata così la conferenza

camente lunghi, della Giustizia italiana, siano, per questo procedimento, abbastanza brevi per ottenere una risoluzione abbastanza rapida della questione. Un’altra battaglia promossa dal Presidente del Com.it.Es. di Barcellona Alessandro Zehentner , dall’Avv. Orlando NAVARRA di Aosta ( Patrocinante in Cassazione ) e dall’A.P.I.C.E. contro alcune irregolarità sta per “partorire “. Vi terremo aggiornati.

stampa che Michele Schiavone e gli altri membri del Comitato di Presidenza del Consiglio generale degli Italiani all’estero hanno tenuto giovedì alla Farnesina a margine della tre-giorni di lavoro, durante la quale hanno ascoltato la relazione di Governo dal sottosegretario Merlo, si sono confrontati con i Direttori generali Vignali (Dgit) e De Luca (DgSp), con i sottosegretari Martella (editoria) e Di Piazza (lavoro) e con il presidente dell’Enit Palmucci. C’è una “emorragia di forza lavoro di qualsiasi categoria che lascia il paese e la risposta del Governo non può essere un palliativo, ma fornire proposte sostanziali”, ha sostenuto il segretario generale. “Parlo di questo governo, per non dire di quello passato che ci ha trattato anche peggio”. L’emigrazione “deve rientrare a pieno titolo nelle programmazioni politiche del Paese. Lo richiedono i numeri” della diaspora “e le capacità, le professionalità di chi oggi si trasferisce all’estero”. Ad agitare le acque anche il caso-tasi-imu, visto il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea perché l’esenzione per gli iscritti Aire e pensionati all’estero sarebbe discriminatoria; vista dagli italiani nel mondo si è di fronte a “diritti acquisiti che vengono rimessi in discussione e riportati al medioevo della politica italiana. Questo non è uno Stato di diritto”, ha aggiunto Schiavone, che accusato i vari esecutivi di ricordarsi dei connazionali solo per “fare cassa”, quando, nel

CONSOLATO ITALIANO LAS PALMAS DE GRAN CANARIA Console Onorario: José Carlos DE BLASIO Circoscrizione: Gran Canaria, Fuerteventura, Lanzarote Indirizzo: Calle Reyes Católicos, 44 35001 Las Palmas de Gran Canaria Telefono: 928.241.911 - Fax: 928.244.786 e-mail: laspalmas.onorario@esteri.it Si riceve il pubblico esclusivamente su appuntamento

passato così come oggi, “il contributo degli italiani all’estero al Paese è continuo e incessante”. Quanto al sottosegretario al Lavoro, Di Piazza, ha aggiunto Schiavone, “è intervenuto per apprendere le questioni che riguardano il mondo del lavoro italiano all’estero: Abbiamo avuto il piacere di indicargli alcune soluzioni, in partenza e di approdo, ma anche per il rientro dei connazionali. Al Ministero del Lavoro chiediamo politiche attive affinché ci sia un freno alle partenze, che spopolano intere parti del territorio, e che impoveriscono il Paese”. Tra i temi esposti al sottosegretario anche la rete dei patronati, la questione transfrontaliera, e i prossimi progetti di formazione finanziati dall’Ue. “Il cambio di Governo non ci ha aiutato: abbiamo lavorato molto per mettere gli italiani all’estero all’attenzione della classe politica, ma nel frattempo è cambiata”. Alla Farnesina, ha concluso, “non sono ancora state distribuite le deleghe, non abbiamo interlocutori formalmente segnalati”. Interlocutori a cui chiedere informazioni sulle prossime elezioni dei Comites, ad esempio. Previste nel 2020, anche per questa attesa tornata elettorale mancherebbero le risorse: “in manovra non viene indicata la copertura per le elezioni”, conferma Schiavone. (focus\ aise)

Ambasciata d’Italia a Madrid

Ambasciatore: Dott. Stefano SANNINO Indirizzo: Calle Lagasca, 98 - 28006 Madrid - Spagna Tel.: +34 91 4233300 - 902.050.141 - Fax: +34 91 5757776 Tel.807 505 883 (Numero a pagamento www.innovateleurope.com) (per questioni consolari il n. fax é +34 91 5546669) E-mail: archivio.ambmadrid@esteri.it Dott.Stefano SANNINO Tel.: 0034.91.4233300 Fax: 0034.91.5769842 E-mail: segreamb.ambmadrid@esteri.it


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SVAGO E NUMERI UTILI

La Spagna non è il paese europeo con il maggior numero di giorni festivi X A PAGINA 3

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Foto di Beata Maria Zdyb

NUMERI UTILI

ARIETE 21/3-20/4 (Fuoco: rappresenta il desiderio e l’energia creativa)

Novembre ti offrirà situazioni vantaggiose per l’ambito personale, forse una migliore qualità del tuo tempo libero, nuovi amici, proposte interessanti o hobby che desteranno tutto il tuo entusiasmo e passione. Nel complesso, quindi, sarà un periodo godibilissimo. TORO 21/4-20/5 (Terra: rappresenta le risorse materiali e i possedimenti) Pur se tra alti e bassi questo mese avrai la possibilità di intuire che l’amore è profondo, sincero, e che le difficoltà sono inevitabili, specialmente quando si convive e problemi domestici e familiari incidono sulla serenità del rapporto. GEMELLI 21/5-20/6 (Aria: rappresenta l’intelletto e la capacità di ragionare) Inizierai il mese carico come una molla e pieno di voglia di fare. Poi, le tue forze andranno sull’altalena. Dunque dosa bene le cose da fare e soprattutto sta alla larga dagli eccessi emotivi, dalla rabbia e dall’aggressività che avranno risvolti poco favorevoli sulla tua salute. CANCRO 21/6-22/7 (Acqua: rappresenta l’immaginazione e i sentimenti) Non sarà un periodo ideale per la tua vitalità ma sembra che andrai avanti a furia di forza di volontà, imponendo al tuo corpo di assecondare i ritmi che hai deciso di seguire. Rischierai di accumulare così tanta stanchezza che arriverà il momento di dire basta! LEONE 23/7-22/8 (Fuoco: rappresenta il desiderio e l’energia creativa) Approfittane e impegnati a fondo; ma ricordati di essere prudente nelle associazioni, che non saranno favoritissime dalle stelle. Bene per investimenti, finanziamenti e transazioni economiche di ogni tipo. Sul denaro potrai contare. VERGINE 23/8-22/9 (Terra: rappresenta le risorse materiali e i possedimenti) Sii sincero e troverai la chiave per risolvere gli alti e bassi probabili nella tua relazione. Potresti essere impulsivo ma dovrai assecondare la situazione, che ti suggerirà di dialogare e di aprirti con la tua dolce metà. Pazienza e buonumore saranno di aiuto. BILANCIA 23/9-22/10 (Aria: rappresenta l’intelletto e la capacità di ragionare) Di sicuro non sarà un periodo noioso e se cerchi eccitazione e stimoli particolari, chissà che tu non possa essere accontentato da qualche incontro fugace ma piuttosto piccantino. O sei tu che sarai inseguito da una persona che ti troverà irresistibile. SCORPIONE 23/10-21/11 (Acqua: rappresenta l’immaginazione e i sentimenti) Novembre partirà con una sintonia emotiva eccellente. Anche se il dialogo non sarà favoritissimo, se lascerai emergere quello che provi zittirà tutte le eventuali discussioni a tema lavoro. La sintonia mentale ti offrirà la possibilità di discutere serenamente con il partner. SAGITTARIO 22/11-21/12 (Fuoco: rappresenta il desiderio e l’energia creativa) Sarà un ottimo periodo per allargare il tuo giro d’azione, trovare nuove collaborazioni o, se sei impiegato, rendere più stabile la tua posizione o il tuo prestigio. Risulterai affidabile e chi lavora con te sa di poter contare sul tuo operato. CAPRICORNO 22/12-19/1(Terra: rappresenta le risorse materiali e i possedimenti) Grinta ed energia non ti mancheranno. Il punto debole del mese probabilmente sarà una certa tendenza all’eccesso, a mangiare male o troppo, e magari anche a concederti qualche bicchierino di troppo. Se metti su peso facilmente, occhio e vai in palestra. ACQUARIO 20/1-18/2 (Aria: rappresenta l’intelletto e la capacità di ragionare) Fisicamente sarai una roccia, sarai in grado di macinare impegni su impegni, ma il tuo punto debole sarà lo stress mentale. Cerca di rilassarti, specie prima di andare a dormire. Sarai energico, pieno di voglia di fare e di dimostrare al mondo chi sei e che cosa vali. PESCI 19/2-20/3 (Acqua: rappresenta l’immaginazione e i sentimenti) Novembre ti porterà situazioni molto positive per l’ambito personale. Forse ti sentirai appagato da una novità familiare, felice per un rapporto che tornerà a decollare o per il concretizzarsi di qualcosa che attendevi da un po’.

Urgenze – Numero valido per tutte le isole – 112 Ambulanze – 112 - 061 Polizia Nazionale – 091 Pompieri – 112 - 080 GRAN CANARIA Croce Rossa – 928 22 22 22 Guardia Civile Las Palmas - 062 Polizia Locale Las Palmas - 092 Hospital Dr. Negrín - Las Palmas 928 45 00 00 Hospital Insular – 928 44 40 00 Patronato info turistiche di Las Palmas - 928 21 960 Info turistiche Mogan - 928 56 00 29 Info turistiche San Bartolomé de Tirajana - 928 76 95 85 Aeroporto di Las Palmas - 928 57 90 00 RadioTaxi Las Palmas - 928 46 00 00 Taxi Maspalomas - 928 15 47 77 Taxi Aeroporto - 928 57 45 56 FUERTEVENTURA Hospital General - Puerto del Rosario 928 862 124 Patronato turistico di Fuerteventura 928 530 844 Info turistiche aeroporto Fuerteventura Teléfono: 928 860 604 / 928 543 655 Taxi: 928 85 02 16 - 928 16 30 04 - 928 53 74 41 LANZAROTE Hospital Dr. José Molina Orosa - Arrecife 928 595 000 Info turistiche Arrecife 92 881 18 60 Info turistiche aeroporto Lanzarote - 928 84 60 73 Taxi: 928 80 31 04 - 928 81 27 10 - 928 80 46 08

#LeggoGranCanaria EDITORE: Franco Leonardi N° Deposito Legal: TF 388-2019 DIRETTORE RESPONSABILE: Franco Leonardi Telefono e WhatsApp +34 632 027 222 Uffici di Las Palmas: Calle Antonio de Viana 7, Oficina 6 35001 Las Palmas de Gran Canaria, Las Palmas (a 100 mt. dal Consolato) Internet: www.leggograncanaria.com E-mail: info@leggograncanaria.com Facebook: www.facebook.com/Leggograncanaria

DIREZIONE GRAFICA: Cristiano Collina Questa edizione é stampata in 4000 copie

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SVAGO

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FUERTEVENTURA - Corralejo n Baobab Calle José Segura Torres, 14 n Caesar Pizza Calle Pedro y Guy Vandaele n Mapache Lavanderia Calle Guirre, 11 n Big Wave Calle Jesús Machín Santana, 8 n Panaderia Italiana Calle Lepanto, 13 n Sesto Senso Calle Pizarro, 42 local 4 n Bar Nueva Vida C/ almirante Nelson n Lavanderia La Frog, C/ Juan de Austria, 18 n Bar Coffee Shop, Avda Iº de Mayo n Tenencia de Alcaldia (ayto de Corralejo) Calle María Santana Figueroa n Mamá Bistrot Bar Pasticceria, C/ Isaac Peral, 40
 FUERTEVENTURA - Lajares n El Arco - Calle Coronel Glez del Yerro, 4 n Chez Lèon - Calle Coronel Glez del Yerro, 26-40 n Canela Cafè - Calle Coronel Latherta González Hierro, s/n FUERTEVENTURA - El Cotillo n Bonito - Calle la Gomera, 5 n Happy Cactus - Avda Los Lagos, Ed. Marfolín n PintXÓ - Calle Pinito de Oro, 2 FUERTEVENTURA - La Oliva n Persymar - Calle Ramón González Brito, 2
 n Ayto. de La Oliva - Calle Emilio Castellot FUERTEVENTURA - Puerto del Rosario n Entre Aroma y Cafe - Calle Primero de Mayo, 53 n Casa Marzia - Calle Domingo J. Barrera de la Cruz n Rcars Av. Juan de Bethencourt, 12 n Bar Cappuccino - avda Iº de mayo FUERTEVENTURA - Puerto Lajas n Differente Playa Bar Puerto Lajas Sur, 86-102 LANZAROTE - Costa Teguise n Bar Suerte - Av. de las Islas Canarias, 12 n Eatalian - c.c. Maretas Av.Isla Canaria, 12 n Bar Moonlight - Av. de las Islas Canarias, 3 n Cakeshop - Plaza Pueblo Marinero local 8 n Trattoria San Marco - c/los geranios 10 n Ristorante Bella Puglia c.c. las maretas n Parrucchiere Beuty Italian Style - c.c.plaza av/los jablillos n Pura Vida el kiosko - c.c. las maretas LANZAROTE - Arrecife n Amore mio trattoria pizzeria - Av.Fred Olsen,1 n Goldy rent - Av. Mancomunidad, 5 n Domus Pompei Pizzeria ristorante - Calle José Betancort, 19 n Bar Il Principe - Plaza de las Palmas, 5 n Chikketteria69 - Plaza de la Constitucion,10 n +39 Código Italiano - Calle Dr. Rafael González, 16 n Bar Cafetería El Notario - Calle Ginés de Castro y Álvarez, 6 n Pizzeria Real - Calle Fernandez Ladrera, 2 n Caffetteria Monociclo - Calle Dr. Rafael Gonzales n Pinsa Romana Don Albahaca - Calle Dr. Rafael Gonzales 16 n Gelateria Italiana - Calle Dr.Rafael Gonzales n Shoshin Fashion Street Yoga - Calle Luis Morote 22 n Pura Vida Bar Koctelleria - Mercado la Marina Lanzarote n La Flama Ristorante alla brace - Mercado la Marina Lanzarote LANZAROTE - Playa Honda n Daniele Pizza al Taglio - Calle Merlín, 10 LANZAROTE - Playa Blanca n Gusto - Calle Irlanda, 9 n Barbershop Tatto - Calle Irlanda n Afrodite Little Italy Puerto deportivo Marina Rubicon n Tiramisú ristorante - Av. Papagayo,13 n Fantasie di Grano Caffetteria Pizzeria - Calle Correillo 13 n Aria Caffè - Calle Limones 90 n Ristorante Pizzeria - Avenida 55 avda Papagayo 55 n Cappuccino Food & Drink - Calle la Peña 9 n Il Nuovo Gelato - Calle Tegala 22-24 n Caffetteria Rist. Dulcis in Fundo - zona 1 Marina Rubicon 63b LANZAROTE - Puerto del Carmen n Taberna Reina Sofia - Calle Reina Sofia, 42 n Anima y Core caffetteria gelateria - Calle J.Carlos I, 15 c.c. Biosfera n Bar caffetteria Musa, Calle Timanfaya, 2 n La Dolce Vita - Calle Tenerife17 n Fliston's Trishop - Calle Gramillo 2 c.c. Matagorda n Fliston's Trishop - Las Palmas 75 c.c. Costamare n Fabbrica del Gelato - Av. De las Playas 37 n Il Kiosko - Av.de Las Playas 51 n Ristorante Pepenero - AV/de las playas 52 LANZAROTE - Tiagua n Meson Tiagua pizzeria ristorante - Av. Guanarterme 25 LANZAROTE - Tinajo n Mezzaluna pizzeria ristorante - Av. La Cañada 22

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ORIZZONTALI: (1) Bagnato, rorido (7) Le gemme negli orologi (10) Tipico mantello di lana dell’America Latina (13) E’ un costituente di resine sintetiche (14) il “maquillage”... inglese (16) Associazione guide turistiche (18) Atmosfera relativa-abbr. (20) Scrittore russo autore di “La disfatta” (23) Lo sono un circolo polare ed un mare glaciale (25) Alienava residuati bellici (26) Di acido organico eterociclico azotato (29) Snella imbarcazione da regata (30) Ogni anello metallico fissato al ponte della nave (32) Associazione culturale sardi in Toscana (33) Allegro, sorridente (34) Anestesia, sopore (37) Bagna la Valtellina (40) Coppia di fette di pane (41) Associazione per la cultura e il tempo libero (44) Bagnati di rugiada (46) Anch’esso... vuole la sua parte (48) La “Fiamma” di Galatea (49) L’operettista Fall (50) Lo stato con Kampala (51) Si infila con il calzante (53) Impegnavano Casanova (54) Fertile, fecondo, ubertoso (55) Accanto, vicino VERTICALI: (1) Il Sydney farmacologo famoso per le sue “soluzioni” (2) Messe insieme (3) Il Don di Tirso de Molina (4) Offerta pubblica di acquisto (5) Dio della necropoli menfita (6) Juan Carlos, scrittore (8) Ultravioletto (9) Foraggio per cavalli (11) Elemento chimico transuranico di simbolo CM (12) I... CV inglesi (15) Analisi dei flussi di materia (17) Accorpare, aggregare (19) Perfide per il poeta (21) Il Diaz che sostituì il Cadorna (22) Privati del contenuto (23) Il passato remoto della lingua greca (24) Gli abituali avventori (27) Sono doppie nel carrello (28) E’ il simbolo del calcio (30) Liquore ricavato da bacche (31) Il nome dell’attore Wallach (35) Il dominio della Romania (36) Simbolo chimico dell’osmio (37) Le piante ricche di fecola (38) Lo uccise San Giorgio (39) Scrisse “Papà Lebonnard” (41) Agro, aspro (42) Boccale da birra (43) Duilio che è stato famoso pugile (45) Pittore greco arcaico (47) Santa che è il babbo natale statunitense (50) Esclamazione d’incredulità (52) Nel Garda e nel Lario

SOLUZIONI DEL MESE PRECEDENTE

Los Mercadillos di GRAN CANARIA I Mercati del Agricultor sono dei mercati agricoli per lo più a Km ZERO, i contadini espongono e vendono la propria merce coltivata, infatti si trova verdura e frutta decisamente migliore che nei supermercati. In alcuni di essi si possono degustare anche i vini locali e qualche tapas, essendo gli stessi agricoltori anche gestori di guachinche presso le loro abitazioni.

Ecco qui le località:

Mercadillo de Agüimes, giovedì 8:00 a 13:00 di fronte la piscina municipale. Mercadillo Municipal de Arguineguín, martedì 8:00 a 14:00 C/ Paco González Mercadillo Artesanal de Arguineguín, martedì 8:30 a 14:00 paseo della Plaza de la Marañuela di fronte al porto e la spiaggia Mercadillo al aire libre de Arucas, sabato 8:00 a 14:00. C/ Juan de Bethencourt Mercadillo de Gáldar, giovedì 8:00 a 14:00 Plaza de Santiago Mercadillo de Jinámar, domenica 8:00 a 14:00 Ramblas de Jinámar Mercadillo de Tunte , domenica 9:00 a 13:00 Plaza de Santiago Mercadillo de Mendizábal, terzo sabato del mese C/ Mendizábal (Vegueta) Mercado Ecológico de Valleseco, Ecovalle, venerdì 16:00-20:00, sabato 10:00-14:00 e 16:00-20:00, domenica 9:00-14:00. A Valleseco, C/Párroco José Hernández Acosta, nº 11 Mercadillo de Vegueta, Mercado de Artesanía y Cultura de Vegueta. La prima domenica del mese in Plaza del Pilar Nuevo oppure tutti i sabati dalle 9 :00 alle14:00 al Parque Santa Catalina Mercadillo Municipal de San Bartolome de Tirajana, ogni 15 giorni la domenica 8:00 a 13:30 presso la pista di pattinaggio de San Fernando de Maspalomas Mercadillo Municipal de Playa de Mogán, venerdì 8:00 a 14:00 al molo sportivo Mercadillo Artesanal de Playa de Mogán, lunedì 8:30 a 14:00 The Small Market Playa de Mogán, lunedì 9:30 a 15:00 al parking.


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LA MISCELA ROSSA di Caffè Borbone è un caffè dai toni forti e corposi indicati per una forte carica di energia.


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