Rapporto Biodiversità a rischio 2012

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Rapporto di Legambiente Biodiversità a rischio

addirittura aumenta l’uso di combustibili fossili, di concimi, fitofarmaci e antiparassitari, e persiste nell’attuare un ciclo di produzione troppo lungo (come i trasporti a lunga distanza di prodotti alimentari e mangimi), perpetuando ancora troppi sprechi di quantità di cibo. Su queste basi negli anni Legambiente ha sostenuto un modello agricolo di qualità, promuovendo quelle buone pratiche aziendali che coniugano la storia e la cultura enogastronomica dei territori con l’investimento nell’innovazione tecnologica: strumento imprescindibile per sostenere il reddito

agricolo e per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di qualità delle produzioni. Va sottolineato, infine, che in questi anni, soprattutto nel nostro Paese, si sono moltiplicate le esperienze virtuose di agricoltori e di aziende agricole che hanno puntato sulla qualità e sui prodotti tipici per difendere il proprio lavoro dalla globalizzazione. Infatti qui è possibile ritrovare il più ampio e diversificato paniere di prodotti di qualità certificati (152 Dop, 89 Igp 2 Stg) e la più vasta superficie agricola dedicata al biologico in Europa (1.113.742 ettari).

Le conseguenze della pesca eccessiva54 • Il merluzzo del Mare del Nord raggiunge la maturità a circa quattro anni. L’età media dei merluzzi catturati nel Mare del Nord è di 1,6 anni, con un peso medio inferiore al chilogrammo. I ricercatori stimano che il 93% dei merluzzi del Mare del Nord venga catturato prima ancora di aver raggiunto l’età riproduttiva. • Il tonno rosso, uno dei predatori più grandi e veloci degli oceani, rischia l’estinzione commerciale a causa della pressione eccessiva delle attività di pesca. Nonostante ciò la Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell’Atlantico (ICCAT), l’organismo responsabile per la gestione della popolazione dei tonnidi e per le quote di cattura ha stabilito per il 2009 limiti di prelievo superiori del 47% rispetto a quanto raccomandato dai ricercatori. • Il tasso degli scarti della pesca europea può toccare il 70–90% delle catture in alcune attività di pesca a strascico. In media, il 44% delle catture di gamberetti con la pesca a strascico nel Mare del Nord viene rigettato in mare, spesso già morti. • Alcune specie sono particolarmente sensibili alla pesca eccessiva come quelle che crescono lentamente e raggiungono la maturità più tardi come la maggior parte delle specie di acque profonde, tra cui squali e razze. Quasi un terzo delle specie di squalo esaminate e presenti nelle acque comunitarie, sono state classificate come in pericolo o a rischio di estinzione dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

54 Fonte: Ocean2012.

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