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La cultura

Gli spettacoli

Lo sport

Elizabeth Strout: noi scrittori salvati dalle piccole librerie

Sanremo, sul palco con Belen Ranieri e Morandi

Terremoto al Tour Petacchi indagato per doping

LEONETTA BENTIVOGLIO

GIUSEPPE VIDETTI

EUGENIO CAPODACQUA GIANNI MURA

Fondatore Eugenio Scalfari 1 2

www.repubblica.it

Anno 35 - Numero 169

1,00 in Italia

Direttore Ezio Mauro CON “FRANCESCO GUCCINI” 10,90

mar 20 lug 2010

martedì 20 luglio 2010

SEDE: 00147 ROMA, VIA CRISTOFORO COLOMBO, 90 - TEL. 06/49821, FAX 06/49822923. SPED. ABB. POST., ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA. CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: A. MANZONI & C. MILANO - VIA NERVESA, 21 - TEL. 02/574941. PREZZI DI VENDITA ALL'ESTERO: AUSTRIA, BELGIO, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, IRLANDA, LUSSEMBURGO, MALTA, MONACO P., OLANDA, PORTOGALLO, SLOVENIA, SPAGNA € 2,00; CANADA $1; CROAZIA KN 15; DANIMARCA KR 15; EGITTO EP 16,50; MAROCCO MDH 24; NORVEGIA KR 20; POLONIA PLN 12,10; REGNO UNITO LST 1,50; REPUBBLICA CECA CZK 60; SLOVACCHIA SKK 80/€ 2,66; SVEZIA KR 18; SVIZZERA FR 3,00 (CON D O IL VENERDÌ FR 3,30); TUNISIA TD 3,50; TURCHIA YTL 4; UNGHERIA FT 495; U.S.A $ 1

Un giro di assegni da un milione di euro dai prestanome al coordinatore del Pdl. Berlusconi: sulle intercettazioni troveremo un accordo

“Così Carboni pagava Verdini” Le carte dell’accusa. Napolitano: della P3 si occupi il nuovo Csm Il caso

La Bindi ossessione del Cavaliere

ALEXANDER STILLE

FRANCESCO MERLO

OLPISCE la simultaneità di due grandi inchieste italiane. La retata contro la ’ndrangheta: 305 arresti tra Calabria e Milano. Lo scandalo eolico ha rivelato l’esistenza di un comitato d’affari. SEGUE A PAGINA 41

A PRIMA volta che insultò la Bindi ho scritto che era maleducato. Ma adesso è diventato un problema di farmacia. SEGUE A PAGINA 40 CASADIO E MONTANARI A PAGINA 11

Fini a Palermo: Mangano non era un eroe a uccidere Borsellino non fu solo la mafia

L

PASOLINI A PAGINA 13

LA POLITICA DEL BENE COMUNE

Riesce lo sciopero dei medici, oggi tocca ai vigili del fuoco

Manovra, in rivolta anche gli ambasciatori L’analisi

La Costituzione del cemento SALVATORE SETTIS ROFETICAMENTE, Roberto Saviano ha scritto in Gomorra: «La Costituzione si dovrebbe mutare. Scrivere che si fonda sul cemento e sui costruttori. Sono loro i padri. Non Parri, non Einaudi, non Nenni, non il comandante Valerio». SEGUE A PAGINA 41

P

Un milione e 400mila no all’acqua privata

Il Quirinale: fare piena luce sulle stragi

La polemica

Il berlusconismo dei poteri occulti

C

Le firme per il referendum

ROMA — Ambasciatori in rivolta contro la manovra economica. I massimi vertici della diplomazia italiana hanno firmato una lettera al presidente della Repubblica contro i tagli previsti. Nell’appello gli alti funzionari della Farnesina accusano: «Non si potrà più tutelare l’Italia all’estero». Ma non solo le feluche sul piede di guerra. È riuscito lo sciopero dei medici contro gli interventi sulla sanità. Oggi saranno i vigili del fuoco a protestare. I tecnici della Camera già parlano di manovra bis se non ci sarà la ripresa economica. SERVIZI ALLE PAGINE 22 E 23

CARLO PETRINI

U

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla manifestazione

R2

MARIA NOVELLA DE LUCA ONTESI. Spesso ostaggi. Ospiti per anni e anni di case famiglia dove tuttora vivono oltre trentamila bambini. Tolti ai genitori, ripresi, restituiti, portati via di nuovo. Ragazzini con il futuro senza colori. Ogni anno in Italia vengono pronunciati dai tribunali circa 7000 «provvedimenti urgenti a protezione del minore». ALLE PAGINE 43, 44 E 45 CON UN ARTICOLO DI CHIARA SARACENO

SERVIZI ALLE PAGINE 2 E 3

La scienza

Quando il tribunale ti esilia dai figli

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N MILIONE e 400 mila firme contro la privatizzazione dell’acqua. Raccolte in circa tre mesi. Un record, ma la notizia è che la società civile non è morta, che si può provare a sopraffarla finché si vuole, ma c’è sempre un limite. Il retro della medaglia è l’immagine di una classe politica che di fronte alla rete che si è formata per raccogliere le firme dovrebbe impallidire, farsi piccola, capire quant’è inadeguata, vuota e fuori dal mondo. C’è chi non è in grado di raccogliere le firme necessarie a presentare una lista elettorale e mette nei guai a posteriori il recente governatore del Piemonte. SEGUE A PAGINA 13

Basta con le siringhe il vaccino è nel cerotto

REPUBBLICA

“D’amore di morte e di altre sciocchezze”

Francesco Guccini La storia oggi in edicola a richiesta con Repubblica il 6° cd

ELENA DUSI ROMA A UNA puntura a una carezza, il salto è grande. Per questo i ricercatori hanno annunciato con tanto entusiasmo il primo cerotto per somministrare il vaccino contro l’influenza. A differenza dei cerotti transdermici già usati per i medicinali contraccettivi, contro il vizio del fumo o per il cuore, il nuovo sistema non è del tutto privo di aghi. SEGUE A PAGINA 21

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la Repubblica

LA LOTTA ALLA MAFIA CRONACA

MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

■2 AL MINISTERO

IN CASERMA

IL PRESIDIO

IL CORTEO

LA FIACCOLATA

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano sceglie di non andare in Sicilia Per ricordare Borsellino si tiene una cerimonia in via Arenula

In mattinata alla caserma della polizia Pietro Lungaro a Palermo va il presidente del Senato Renato Schifani che partecipa alla messa

In via D’Amelio il popolo delle agende rosse con Salvatore Borsellino presidia via D’Amelio e pone un veto alla presenza di alcuni politici

La marcia verso l’albero Falcone si arresta quando si diffonde la voce poi smentita della presenza di Schifani in via D’Amelio

Il presidente della Camera Fini arriva in via D’Amelio per partecipare alla fiaccolata Dopo un’iniziale contestazione strappa gli applausi

La giornata

Borsellino, il giorno della memoria Napolitano: si faccia luce sulle stragi In piazza le Agende rosse, no alla partecipazione di Schifani SALVO PALAZZOLO PALERMO — Salvatore Borsellino arriva di buon mattino in via d’Amelio, con il popolo delle agende rosse: «Siamo qui per impedire alle istituzioni di porre le proprie ipocrite corone — annuncia — non si può profanare questo luogo sacro. Prima dovrebbero assicurare giustizia e verità sulle stragi». Il fratello del giudice Paolo Borsellino lancia un pesante atto d’accusa nel giorno della diciottesima commemorazione per i morti di via d’Amelio: «Un governo — dice — che compie atti di intimidazione nei confronti dei collaboratori di giustizia, che etichetta i magistrati come deviati mentali non può venire qui a porre ipocrite corone». L’unico esponente della maggioranza che viene ammesso è il presidente della Camera Gianfranco Fini, che arriva in via d’Amelio nel tardo pomeriggio, quando il popolo delle agende rosse è ormai in corteo verso l’albero Falcone. Ma l’ala dura del movimento antimafia non rinuncia a protestare anche contro Fini, mostrando un cartello: «Mangano e Dell’Utri a voi... Falcone e Borsellino i nostri eroi». La polemica dura una manciata di minuti appena. Quando il presidente della Camera risponde alla domanda di un giovane, dicendo

“Siamo qui per impedire alle istituzioni di porre le proprie ipocrite corone” «Mangano è un cittadino condannato per mafia, non un eroe», arrivano gli applausi in via d’Amelio. Sono arrivati in 700 da tutta Italia per ricordare il «giudice Paolo». Applaudono quando viene annunciato il messaggio del presidente della Repubblica inviato alla vedova Borsellino. È un monito per la ricerca della verità: «Con armonia d’intenti e pieno spirito di collaborazione — scrive Napolitano — le istituzioni tutte devono contribuire a fare piena luce su quegli episodi rispondendo così all’anelito di verità e giustizia». In via D’Amelio, ci sono il procuratore Grasso e i pm che indagano sulle stragi. Ma a Palermo è soprattutto il giorno di una polemica severa contro le istituzioni. I «no» delle agende rosse sono compatti per il presidente del Senato, Renato Schifani. Basta solo la voce di un suo possibile arrivo in via D’Amelio per bloccare il corteo diretto all’albero Falcone: «I giovani avevano deciso di tornare indietro», spiega Borsellino. Fischi e altri

slogan accolgono il presidente della commissione antimafia Beppe Pisanu, che in via d’Amelio arriva poco prima di iniziare le audizioni sulle stragi. Ma ancora una volta, è Borsellino a intervenire: «Presidente Pisanu, ho stima e rispetto per le istituzioni quando sono rappresentate da gente come lei». Nella via D’Amelio ormai trasformata in un vero e proprio presidio dell’antimafia sociale c’è anche la sorella del giudice Paolo, Rita, che rincara: «È scandaloso il silenzio delle istituzioni — accusa — non mi è arrivato nulla, nean-

che un messaggio di solidarietà o un fiore. L’unica corona, ormai secca, è quella che ha deposto il 23

ELLEKAPPA

Sono arrivati in settecento da tutta Italia per ricordare il “giudice Paolo” maggio il ministro Maroni. Lo Stato ha il dovere di venire qui — dice ancora la Borsellino, oggi eurodeputato eletto col Pd — e se ci sono

contestazioni devono avere il coraggio di affrontarle». Il premier Berlusconi ha preferito affidare il ricordo di Borsellino a una lettera. Il Guardasigilli Alfano ha fatto celebrare una messa al ministero. In serata, arriva una dichiarazione al vetriolo del capitano Ultimo, il tenente colonnello Sergio De Caprio, che arrestò Riina. «Sento strani personaggi che parlano di stragi di Stato — dice — queste persone vogliono delegittimare lo Stato e legittimare Cosa nostra, sono solo dei vili criminali». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’intervista/1

L’intervista/2

L’allarme di Sergio Lari, procuratore di Caltanissetta

Briguglio, membro del Copasir e deputato “finiano”

“Che brutto segnale quello su Spatuzza”

“Gianfranco è chiaro chi vuole può capire”

PALERMO — «La politica ha sempre sostenuto la ricerca della verità sulle stragi, ma negare il programma di protezione a Gaspare Spatuzza è stato un segnale negativo». Sergio Lari, il procuratore di Caltanissetta, ha l’aria preoccupata mentre arriva in via d’Amelio con il pool di magistrati che sta cercando di fare luce sui misteri della strage Borsellino. Mentre il popolo delle agende rosse alza verso il cielo il simbolo della verità scomparsa, Lari dice: «La Procura di Caltanissetta si è trovata a condurre delle indagini parecchio complesse e gravi con risorse carenti. Solo dopo l’appello del capo dello Stato, che ha commemorato il sacrificio delle vittime della mafia e ha ricordato la necessità di fare luce sui tanti misteri, il personale della Dia di Caltanissetta è stato finalmente potenziato. Ma mancano ancora cinque sostituti sui sedici previsti. Fra un anno arriveranno due colleghi all’inizio della loro carriera. Per il resto, nessuno ha fatto domanda di venire a Caltanissetta». Procuratore, le vostre indagini stanno cercando intanto di fare luce sugli esecutori materiali della strage Borsellino. Prima ancora dai mandanti occulti, c’è da scoprire chi agì in via d’Amelio, quel 19 luglio 1992: addirittura non sappiamo dove si appostò il commando. Ora, nel racconto di Spatuzza, compare anche un uomo dei servizi segreti fra i sicari di mafia che preparavano l’esplosivo dentro la Fiat 126. «Posso solo dire che la decisione di non concedere il programma di protezione a Gaspare Spatuzza, che un contributo fondamentale ha dato alle indagini, è stata davvero un colpo di scena. Seppur preannunciato da alcuni dichiarazioni, ha avuto effetti davvero negativi». Spatuzza continuerà a dare il suo contributo alle indagini sulle stragi e i mandanti occulti? «Lo ha già confermato. La decisione della commissione del Viminale non comporterà una rinuncia alla scelta che ha fatto e al percorso che ha intrapreso». Cosa prova ad essere in via d’Amelio, esattamente diciotto anni dopo quella bomba ancora carica di misteri? «Oggi sembra esserci un sentimento di stanchezza nella società civile, e non soltanto a Palermo. Da troppi anni va avanti il percorso di ricerca della verità. Ne sono passati quasi venti e ancora giustizia non è stata fatta. É un sentimento di speranza, nonostante tutto, nonostante le continue difficoltà, a condurmi qui. La speranza che presto faremo luce su quel mistero, e su tanti altri». (s. p.)

ALBERTO CUSTODERO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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La politica ha sempre sostenuto la ricerca della verità, ma è stato negativo negare il programma di protezione

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Al di là di commemorazioni e cortei, è dinanzi a questi avvenimenti che bisogna assumersi la responsabilità di dire da che parte si sta

ROMA — «Il presidente della Camera Gianfranco Fini, con il suo mondo, sceglie Borsellino e non Mangano. Chi ha orecchie per intendere, intenda». Alla commemorazione di Borsellino c’era anche Carmelo Briguglio, deputato pdl, finiano di ferro e buon conoscitore di molti retroscena dei misteri italiani essendo membro del Copasir, il comitato parlamentare che sorveglia l’operato dei servizi segreti. È lui che decripta il messaggio contenuto nelle parole di Fini che ha voluto smarcarsi dalle posizioni dei “sostenitori” di Mangano, sia Dell’Utri (sua la frase “è un eroe”), sia lo stesso Berlusconi alle cui dipendenze lavorava come stalliere ad Arcore. Briguglio, Fini ha colto l’occasione della commemorazione di Borsellino per togliersi qualche sassolino...? «Al di là di cortei e commemorazioni sempre importanti per fare memoria, è dinanzi a questi avvenimenti che bisogna assumersi la responsabilità di dire da che part si sta. Fini ha detto chiaramente che fra Borsellino e Mangano (incredibilmente e imprudentemente e forse anche impunemente esaltato), sta con il giudice e non con il mafioso». Una frase che però, visto il clima già teso tra premier e finiani, può avere l’effetto della benzina sul fuoco. Dove vuole arrivare Fini: solo tutelare la legalità, o altro? «Ci sono momenti in cui anche le alte cariche dello Stato, come Gianfranco Fini, devono saper esprimere il sentimento della gente comune e in particolare delle giovani generazioni a cui abbiamo il dovere di dare messaggi positivi. Credo che Fini abbia svolto questo compito con rigore e severità. Ma anche con senso della verità». Sulle stragi di mafia c’è il tentativo di riscrivere la storia della Repubblica. Qualche giorno fa ci ha provato con la sua relazione il presidente dell’Antimafia Pisanu. Oggi torna sull’argomento anche Fini. Che sta succedendo nel centrodestra? «Molto semplicemente, nel giorno del ricordo di Paolo Borsellino credo che Fini abbia fatto molto bene a nobilitare il titolo di “eroe”. Sulle magliette dei ragazzi che c'erano al corteo c'era scritto “Borsellino eroe nazionale”. E a Palermo Fini ha fatto bene a sottolineare questa distanza siderale fra un giudice caduto per mano della mafia come, e un antieroe espressione dell'antistato come il mafioso Vittorio Mangano». © RIPRODUZIONE RISERVATA


la Repubblica

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MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

PER SAPERNE DI PIÙ www.19luglio1992.com www.comune.palermo.it

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Capisco l’indignazione

Non è stato fatto tutto per cercare la verità Ci furono contiguità, collusioni e complicità di personaggi che agivano in quel momento nel nome dello Stato perciò oggi capisco l’indignazione

FINI Le parole del presidente della Camera ieri a Palermo

Il racconto

Fini in corteo fra i giovani smentisce Dell’Utri “Mangano non eroe ma condannato per mafia” Contestazioni dai manifestanti, poi la pace: non fu solo Cosa nostra a uccidere gano, si è comportata da eroe nei miei confronti, non accettando di confermare accuse che mi riguardavano, che lui sapeva essere infondate. Solo questo». In questo clima, alle 20,30 parte la fiaccolata organizzata da Giovane Italia. Arriva Fini, “scortato” da Granata. Procedono accanto anche il ministro Meloni, il sindaco Alemanno, il presidente dei senatori del Pdl Gasparri, il senatore Vizzini. Nella ribalta palermitana, l’orgoglio della memoria, da sempre sbandierato dai finiani, diventa l’occasione per affrontare i nodi che agitano la politica italiana. Fini rinforza la denuncia di Granata: «Depistaggi? Provo indignazione. È necessario che i magistrati individuino le complicità nelle stragi di mafia e che vengano fuori gli intrecci e le collusioni con gli apparati dello Stato». Il presidente della Camera non commenta l’assenza di Schifani e nemmeno quella del Guardasigilli Alfano, che ha preferito commemorare Borsellino a Roma, anche per

ANTONELLA ROMANO CRISTOFORO SPINELLA PALERMO — Quando si diffonde la notizia che sta per arrivare in via D’Amelio il presidente del Senato Renato Schifani, il popolo delle “agende rosse” lascia il corteo diretto all’albero di Falcone e torna indietro, per impedire la «profanazione» del luogo della strage. «No a Schifani, sì invece a Fini, solo la sua presenza è gradita», avevano comunicato in mattinata gli organizzatori della manifestazione al questore. Schifani alla fine non arriva. Al suo posto, i fischi — anche se l’indicazione non era questa — sommergono Fini. «Non contestavano me, la mia coerenza nella lotta alla criminalità è nota. Una parte contestava il fatto che all’interno dello Stato possano esserci presenze di tipo mafioso», replica la terza carica dello Stato, che poco dopo riconquista la piazza e gli applausi. Alcuni ragazzi gli chiedono se anche per lui Vittorio Mangano, lo

La replica del senatore: per me lo è stato, volevano che mi accusasse e non l’ha fatto stalliere di Arcore, fosse un eroe, come ha affermato il senatore Marcello Dell’Utri. La risposta di Fini: «Mangano è stato un cittadino italiano condannato per mafia, non è un eroe». Nello scambio di battute Fini prende le difese delle istituzioni («anche se a volte ci sono uomini non all’altezza») e comprende la reazione dei giovani, «animati da desiderio di verità e passione di giustizia». Fini li invita comunque a rileggere Sciascia e a ripassare il concetto di «professionisti dell’antimafia». Dietro le celebrazioni di Paolo Borsellino si consuma lo scontro nel Pdl, con i finiani che scendono a Palermo per intestarsi la

battaglia in nome della legalità, chiedendo agli altri, sulla questione morale, «di fare un passo indietro». È Fabio Granata, fedelissimo del presidente della Camera, a dettare la linea, con un attacco che tocca tutti i punti dolenti: mafia, politici collusi, intercettazioni, delegittimazione dei magistrati. «Ci sono — è la denuncia — pezzi dello Stato, del governo e della politica che fanno di tutto per ostacolare le indagini sulla strage di via D’Amelio e creare condizioni di delegittimazione della magistratura». La polemica attraversa una piazza già condizionata dalla richiesta di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato, di non far presenziare nei luoghi delle stragi «chi non occupa degnamente il suo ruolo nelle istituzioni». E accende lo scontro nel Pdl. «Granata ha detto parole gravissime. Ora faccia i nomi», tuona la vicepresidente dei deputati Pdl Jole Santelli. E nella richiesta la segue

LO STALLIERE DI ARCORE Qui sopra, Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore condannato per mafia e la manifestazione di commemorazione dell’omicidio di Paolo Borselllino ieri a Palermo. Nella foto grande, il presidente della Camera Gianfranco Fini intervenuto ieri nella cerimonia di via D’Amelio

il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto. Si scaglia contro Granata anche Carolina Lussana, vice presidente della Lega Nord alla Camera: «E adesso la commissione antimafia ascolti Granata». Alla Santelli risponde lo stesso Granata: «Basta scorrere ogni giorno le agenzie, per sapere a chi mi riferisco». Nel j’accuse del vice presidente della commissione antimafia Granata ci sono richiami a Marcello Dell’Utri, a chi esalta come «eroici» mafiosi conclamati, a chi vuole impedire le intercettazioni, a chi nel governo non ha voluto dare la protezione al pentito Gaspare Spatuzza, a chi delegittima i giudici di Palermo, «fatto più grave del danneggiamento delle statue dei due giudici». Nella giornata delle polemiche, interviene anche Marcello Dell’Utri, chiamato in causa da Fini. «So bene che altri sono gli eroi rispetto a Mangano — precisa — Ho solo detto che questa persona, Man-

Polemiche della Lega contro Granata, che aveva anticipato le critiche del leader evitare «polemiche da bottega». Sul capitolo del ddl sulle intercettazioni Fini ribadisce la sua distanza da Berlusconi: «Vedete cosa sto facendo... — risponde ironicamente, per dire che ce la sta mettendo tutta per parare gli affondi al testo — Credo che strada facendo si sia compreso che la lotta alla criminalità deve continuare senza perdere strumenti di indagine importanti ed efficaci, per cui bisogna garantire prima di ogni cosa le indagini, la privacy e la libertà d’informazione». A Fini, e solo a lui, alla fine Manfredi e Agnese Borsellino consegnano, simbolicamente, una lettera personale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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POLITICA INTERNA E GIUSTIZIA

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PER SAPERNE DI PIÙ www.csm.it www.giustizia.it

La magistratura

“Il Parlamento elegga subito i membri del Csm” Appello di Napolitano che rinvia al nuovo consiglio la discussione sulla questione morale LIANA MILELLA ROMA — Altolà di Napolitano a Camera e Senato «sull’assoluta necessità», e «senza ulteriore indugio», di nominare gli otto componenti laici del Csm. La questione morale incombe sulle toghe, il Csm conferma la richiesta di un trasferimento d’ufficio per Alfonso Marra, il presidente della Corte d’appello di Milano che si raccomandava al faccendiere Lombardi per ottenere il nuovo incarico. Ma il capo dello Stato considera non opportuno che a discuterne sia un Consiglio in uscita (la cerimonia d’addio è fissata per il 29 luglio al Quirinale) e ciò rende più urgente la scelta dei laici dopo che i magistrati hanno già eletto, da tre settimane, i loro rappresentanti. Una nota del Colle, dopo altri due richiami, e una lettera al vice presidente Nicola Mancino danno la scossa alla politica e stoppano la voglia di questo Csm di occuparsi della questione morale in un plenum. L’aveva chiesto il togato di Md Livio Pepino, Mancino l’aveva stoppato e aveva scritto a Napolitano, la replica ora boccia l’ipote-

I verbali

si. Innanzitutto, «per la seria preoccupazione di non interferire nelle indagini». Preoccupazione che «è lecito mantenere». Ma la ragione del rinvio non è solo questa. Il nodo è che un tema simile «non può essere affrontato, in termini “generali e propositivi”, nel momento terminale della consiliatura». Questo chiedeva Pepino, una discussione per lanciare regole di comportamento. Ma Napolitano ritiene che sia «corretto lasciare le appropriate decisioni di merito» al prossimo Consiglio. Un altro aspetto preoccupa il Colle, proprio sul caso Marra e su

Il monito del capo dello Stato: “Si stia attenti a non gettare ombre sui consiglieri”

Per il centrosinistra in corsa Calvi e Mattarella. Per la maggioranza Lo Presti e Gargani

chi lo votò per l’alto incarico a Milano. Tra costoro anche Mancino, il cui voto, fino all’ultimo, sembrava si potesse indirizzare sul concorrente Renato Rordorf. Ma Napolitano ritiene che «si debba stare bene attenti a non gettare in

alcun modo ombre sui comportamenti di quei consiglieri che ebbero a pronunciarsi liberamente, al di fuori di ogni condizionamento, su quella proposta di nomina». La materia, ovviamente, è caldissima. Anche per via dei nomi di

chi parlava con Lombardi che, ogni giorno, saltano fuori dai verbali, consiglieri del Csm compresi. S’impone un esame ampio che richiede tempo. Basti pensare che solo tra oggi e domani la prima commissione deciderà quando sentire Marra. Per questo serve un nuovo Csm che abbia di fronte a sé quattro anni. Ma l’accordo politico è ancora in alto mare. La prossima seduta comune, fissata per giovedì, andrà a vuoto. E si passerà alla quarta dove la maggioranza richiesta per essere eletti non sarà più dei tre quinti degli aventi diritto, ma dei pre-

I candidati VIETTI

MATTARELLA

LO PRESTI

MARINI

L’Udc Michele Vietti, responsabile giustizia, è candidato alla vicepresidenza del Csm

Per il Pd e in particolare per la componente ex Dc Sergio Mattarella è il nome per il dopoMancino

Il finiano Nino Lo Presti, oggi deputato, è in corsa per un posto nel consiglio superiore

Fra i nomi che circolano nel Pdl c’è anche quello di Annibale Marini, ex presidente della Consulta

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Le telefonate con la banda: “Fofò, stai tranquillo”

I personaggi

Le confidenze di Marra al suo amico Lombardi “Letta è interessato a me”

MARRA Esercita pressioni per essere eletto in Corte d’appello

LOMBARDI Amico di Marra, fa azioni di lobbyng per farlo eleggere

MARTINO Aiuta Lombardi ad avvicinare i magistrati

Così la scalata alla Corte d’Appello di Milano A nomina avvenuta il ringraziamento del magistrato: “Sei stato davvero determinante”

SOTTOSEGRETARIO A sinistra il sottosegretario Gianni Letta, a destra Alfonso Marra

EMILIO RANDACIO ROMA — «Non ho nulla da nascondere». Aveva giurato dopo che il Csm aveva avviato il suo trasferimento per «incompatibilità ambientale». Alfonso Marra, “Fofò” come veniva chiamato nelle intercettazioni, aveva anche aggiunto: «Sono tranquillo, io non c’entro niente in questa vicenda». In realtà, il presidente della Corte d’appello di Milano, nell’inchiesta sulla nuova “P3”, un ruolo tutt’altro che secondario sembra averlo invece avuto. Al telefono, con gli amici oggi arrestati, Lombardi e Martino, è molto accorto. «Ne parliamo poi a voce», spesso interrompe bruscamente le telefonate. Il suo nome, nell’indagine romana, inizia a comparire il 22 ottobre scorso. “Pasqualino” Lombardi «riferisce al Marra — ricostruiscono i carabinieri — di una precedente conversazio-

senti. Otto laici, cinque al centrodestra (quattro al Pdl, uno alla Lega) e tre all’opposizione. Due al Pd e uno all’Udc, perché l’Idv pare intenzionato a star fuori dalla partita. Diceva ieri Enrico Costa, segretario della Consulta per la giustizia del Pdl e uomo di Niccolò Ghedini: «I nostri rappresentanti saranno più dei politici che dei professori. Ci prenderemo il tempo necessario, visto che veniamo esclusi apriori, pur essendo il partito di maggioranza relativa, dalla vice presidenza». Il candidato al momento più quotato è il centrista Michele Vietti. La rosa del Pd comprende politici come Sergio Mattarella e Guido Calvi, professori di diritto come Vittorio Grevi e Glauco Giostra, ma anche l’avvocato Luca Petrucci, l’avvocato di Piero Marrazzo. Nel Pdl giochi ugualmente aperti: certa per la Lega la rentrée di Mariella Ventura Sarno, poi il finiano Nino Lo Presti. A seguire Annibale Marini, Alfredo Biondi, Giuseppe Gargani, Antonino Caruso. Ma i veri nomi non sono ancora usciti dal cappello di Berlusconi. E tutto dipende dai rapporti con Fini.

ne da egli intrattenuta per lui con il capo della Cassazione (Vincenzo Carbone, ndr)». L’opera di accerchiamento per ottenere i voti sul candidato prescelto dalla «P3», piano, piano si allarga, fino ad arrivare a coinvolgere il sottosegretario di Palazzo Chigi, Gianni Letta. Alle 16 e 56, ancora Lombardi annuncia al Marra che il martedì successivo sarà ricevuto dal vice presidente del Csm, Nicola Mancino. A questo punto, il futuro presidente della Corte d’appello milanese, è entusiasta: «Guarda se abbiamo quello ohh, è fatta». L’azione di convincimento del giudice tributario Lombardi, prosegue a 360 gradi. Un’ora dopo aver parlato con Marra, si rimette al telefono

e «chiede all’avvocato Donato Pennetta (presidente del Comitato tecnico scientifico del Formez, ndr) di intercedere nei confronti di Nicola, evidentemente Mancino». Quale fosse il motivo di tanta pressione, viene presto sintetizzato dagli investigatori. «Il Lombardi lascia chiaramente intendere che ottenere la nomina di Marra avrebbe permesso loro di conquistare una posizione chiave necessaria al controllo della situazione e consentito la penetrazione in un ambiente giudiziario, quello milanese, che sarebbe potuto divenire strategicamente utile in qualsiasi momento». Il 24 novembre scorso, secondo quanto risulta dai riscontri

dei Ros, effettivamente Lombardi incontra il numero due del Csm, Mancino. Terminato il faccia a faccia, «alle 18 e 22 Lombardi chiama Martino al quale riferisce di ritenersi soddisfatto per aver fatto un buon lavoro per i loro amici». Passano diverse settimane e, alla fine di gennaio, la data per la seduta della votazione del Csm, si avvicina. Il 28 gennaio, Marra abbandona la solita cautela telefonica e senza mezzi termini suggerisce le ultime mosse. Il 3 febbraio c’è la votazione, e al Lombardi ricorda: «C’è il plenum... tu dovresti fare un’altra passata ancora ehh... con Mancino e compagnia... come fanno a non portare me?». Passano tre giorni e i colloqui a livello istituzionale si

alzano ancor di più. Il 31 gennaio, alle 12 e 53 minuti «il Lombardi dice di avere nuovamente incontrato Mancino e che quest’ultimo probabilmente voterà per lui (Marra). A seguire, i due discorrono in merito alla possibilità che il Letta (Gianni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ndr) chiami il Carbone (Vincenzo, presidente della Cassazione, ndr)». Il Lombardi giura di poter influire anche lì, «ma di non riuscire a vederlo prima di mercoledì». Ma Marra, sul punto, è tutt’altro che preoccupato. «No — risponde — ma Letta no, ma Letta è interessato a me, perciò.... ». Il giorno successivo, effettivamente, Lombardi «compone il numero della presidenza del Consiglio e

parla con tale signora Coletta. Alla donna chiede di essere ricevuto dal dottor Letta, che ho incontrato alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario». Lombardi è diretto: «Mi dia ascolto un attimino... siccome il giorno tre, mercoledì, si farà il presidente della Corte d’appello di Milano... lui dovrebbe chiamare subito Carbone... io già gli ho parlato anche a Carbone... però se lui (Letta, ndr) mi rafforza questa segnalazione che ho fatto io.... ». L’interlocutrice annota le richieste e risponde «ah, okay.... va bene». Il gran giorno, il 3 febbraio, è arrivato. «Alle 14 e 42, il Lombardi, mentre si trova a pranzo al ristorante Tullio, chiama Marra. Lombardi gli racconta che con i suoi commensali stavano parlando di lui e si dice certo che, nel pomeriggio sarebbe divenuto il nuovo presidente». Alle 17, Alfonso Marra viene nominato: 14 voti favorevoli, contro 12. Decisivi le preferenze del vice presidente del Csm e del presidente Carbone. E, “Fofò”, lo sa. Alle 20 e 52, ufficializzata la nomina, telefonando a Lombardi, gli confessa: «Ti ringrazio veramente, è stato il tuo intervento, è stato determinante, insomma... poi ci vediamo e ne parliamo di persona». © RIPRODUZIONE RISERVATA



la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

POLITICA INTERNA E GIUSTIZIA

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L’inchiesta

Martino nega tutto e scarica i sodali “Quale P3, un’assemblea di figure di m...” Il verbale: Dell’Utri, Formigoni e Verdini sono amici miei IL DOCUMENTO Il frontespizio del verbale d’interrogatorio di Arcangelo Martino, stilato in carcere davanti al gip Antonella Terzi

Poesia e fantasia

Le cose nelle carte solo poesia e fantasia Lombardi è un megalomano

CARLO BONINI ROMA — C’erano una volta Flavio Carboni, Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino. Insieme al telefono, insieme ai convegni dell’associazione “Diritti e Libertà”, insieme a soffiare e trafficare per il “lodo Alfano”, le nomine del Csm, il “dossier froci” che doveva azzoppare Caldoro. C’erano una volta, perché il 10 luglio, nel carcere di Poggioreale, il più giovane dei tre (classe 1947), Arcangelo Martino, scarica gli altri due. Per carità, «Verdini, Dell’Utri e Formigoni sono amici di partito». Ma, di fronte al gip Antonella Terzi, Martino decide, come nella celebre gag di Totò («E che mi chiamo Pasquale?»), di trasformarsi in un guitto capace di negare l’evidenza: «Ma quale associazione segreta, signor giudice! Semmai un’assemblea di figure e ‘mmerda. Le cose nelle carte sono poesia e fantasia…». Poggioreale, per Martino non è una prima volta. C’è stato da assessore regionale socialista nel 1993, insieme a Elio Letizia, il padre di Noemi. Quello che, a quanto dice, proprio lui avrebbe presentato a Craxi e Berlusconi. Anche se, questa volta, 17 anni e un ictus dopo, in carcere ci arriva in ambulanza (al momento dell’arresto, ha un malore). Chiede il gip: «Titolo di studio?». «Laurea». «Professione?». «Sono un tecnico. Faccio consulenze aziendali». «Beni patrimoniali?». «Case di proprietà». «E’ sottoposto a procedimenti penali?». «No.. «. «No a sua conoscenza», chiosa il suo avvocato, Giuseppe De Angelis. «Vuole rispondere alle domande?». «Come no! Guardi, che vuole che le dica? Se fossi stato ascoltato prima... Le cose lì dentro (nell’ordinanza ndr.) sono poesia e fantasia. Io a quelle persone non le conosco proprio! Io svolgo convegni. Due anni fa, nel corso di un convegno a Roma, all’hotel Majestic, mi furono presentati Carboni e Lombardi». A CASA VERDINI. LETTIERI, COSENTINO E LA PRESIDENZA IN CAMPANIA Il gip lo sollecita. «Carboni e Lombardi erano stati invitati da lei?». «No. Per quel convegno fui sentito da un certo Carlo Maietto, che era l’organizzatore». Negli atti dell’inchiesta Maietto è un tipo definito «imprenditore in contatto con ambienti della politica», ma soprattutto, legato a tale Pasquale De Martino, pacificamente indicato come uomo che ricicla denaro per la camorra. «E i suoi rapporti con Carboni e Lombardi? «Telefonate così. Niente di particolare». E l’incontro a casa Verdini? «Conosco Verdini perché sono una persona vicina al Pdl. Forse pago questo prezzo qua. Mi occupo di sup-

Caldoro trans

Caldoro trans? Ma che dice mai, dottoressa. Caldoro è amico mio, fatemi ascoltare l’audio

DAVANTI AL GIP Così Martino al giudice Terzi

Ricorso lombardo porto, di iniziative, di riforme legislative, per cui…». «Ma lei c’era a casa Verdini?». «Si». «E c’erano lei, Carboni, Lombardi, Dell’Utri, Caliendo, i magistrati Martone e Miller…». «No, Carboni non c’era». «Non c’era?». «No. Venne dopo. Io c’ero perché accompagnai Gianni Lettieri (presidente dell’Unione Industriali di Napoli ndr.), persona meritevole, per cui si era già manifestato l’interesse di Berlusconi di candidarlo (alla presidenza della Campania)». «E che c’entravano Martone e Miller?». «Non lo so. Lo deve chiedere a loro». «E lei perché stava la?». «Stavo da Verdini e Dell’Utri, che conosco da molti anni, per Lettieri». «E Pasquale Lombardi?». «L’ho trovato là». LOMBARDI, IL LODO ALFANO, IL CSM Il gip capisce l’aria che tira. «Lei poi ha parlato con Lombardi del lodo Alfano». «No». Legge allora il testo di un’intercettazione: «Eh, che figura di merda, la Corte Costituzionale. Nun cumannam manc’’o cazz». Martino traballa: «E questo chi lo dice?». «Lo dice Lombardi a lei. E lei sa che dice? “Ma a paga ‘e chist eran sett, so stat semp set”. E Lombardi le ri-

Il caso

ELSA VINCI ROMA — Mentre Flavio Carboni ottiene il trasferimento in un centro clinico, viene interrogato il suo “consulente”. Marcello Garau, dirigente all’ambiente al Comune di Porto Torres, indagato per concorso in corruzione, è stato sentito per tre ore sull’eolico in Sardegna e sulla rete di rapporti della P3. Nonostante l’assenza del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, il pm Rodolfo Sabelli prosegue

sponde: “Arca’, l’ottavo nun l’amm mai truvat”. Di che cosa parlavate?». «Guardi, non so a cosa si riferisca con questi numeri». «Ai giudici della Corte, che sono 8. E poi perché avete fatto una figura di merda?». «Questo non lo so! Sono rapporti di Lombardi, non miei». Né va meglio se le domande scivolano sulle influenze di Lombardi e gli sforzi di Martino nella nomina di Marra a presidente della corte di appello di Milano. «Lombardi è e resta un “megalomano”. Prima di Natale l’ho pregato vivamente di non avere più rapporti con me». IL DOSSIER CALDORO Il gip prova a sondare Martino sul resto. Senza alcun successo. L’ex assessore ammette di conoscere vagamente il presidente della Cassazione Vincenzo Carbone («probabilmente qualche cena o colazione di lavoro»), sostiene, a dispetto delle intercettazioni, di aver discusso con Flavio Carboni della candidatura di Nicola Cosentino, tanto per ragionare del più e del meno («Si instaurò una riflessione durante un convegno. Lei lo vede, qui a Napoli ci siamo rovinati: spazzatu-

ra, disservizi»). Nega di aver mai ficcato il naso nell’eolico («Eolico? Non so manco cosa significa!»). Ammette di essersi interessato del ricorso della lista Formigoni («Formigoni è un amico mio, del partito. E’ una persona seria, che stimo tanto. Io sono del pdl, mi sembra una cosa ovvia»). Ma è sul “dossier” Caldoro, che dà il meglio di sé. Chiede il gip: «E la brutta storia di Caldoro e dei trans?». «Caldoro, trans!?», trasecola. Quindi, indignato: «E’ stato forse riferito a me che c’era una questione del genere? Caldoro è amico mio, dottoressa, che dice!?». Il gip legge allora un sms ricevuto da Martino l’8 febbraio. «Senta qui: “Dici a Nicola che dovrebbe uscire il rapporto Caldoro con i trans. Forse del problema ha parlato anche un pentito. Che fine abbiamo fatto. Siamo finiti in un mondo di froci, povero Berlusconi». «E questo lo dico io?». «No, lei telefona subito a Sica, sindaco di Pontecagnano e dice: “Domani pomeriggio sarà pubblico il fatto. Mi pare proprio una bella cosa». «Guardi, questo proprio non lo ricordo. Ma lo escludo proprio. Se avete le registrazioni e me le fate ascoltare…».

Il governatore lombardo è un amico mio, io sono del Pdl, ovvio che mi sia speso per il suo ricorso ELEZIONI Martino parla dei suoi rapporti con Formigoni

Convegni

Io svolgo convegni. Due anni fa, a Roma, mi furono presentati Carboni e Lombardi CONOSCIUTI A ROMA Martino spiega come ha conosciuto Carboni

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Carboni trasferito in un centro clinico, ma resta agli arresti. I pm ascoltano Garau, suo collaboratore

Secretato l’interrogatorio di Cappellacci l’istruttoria con una serie di interrogatori finalizzati a ricostruire i meccanismi di funzionamento del malaffare. La lunga ricostruzione fatta la scorsa settimana in procura dal governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, è stata secretata dai pm. «Il sodalizio di cui facevano parte Carboni, Lombardi e Martino, che si giovava dell’appoggio dei politici Verdini e Dell’Utri, si avvaleva per quanto concerne l’attività di infiltrazione negli apparati

Ricostruite in Procura le pressioni esercitate sul presidente della Sardegna pubblici sardi di tre collaboratori del Carboni: Ignazio Farris, Pinello Cossu e Marcello Garau», scrivono i carabinieri, che il 13 dicembre scorso “pizzicano” Garau «in una località riservata in Sardegna con Ver-

dini, Dell’Utri, Cappellacci». Dalle intercettazioni emerge che l’uomo sarebbe coinvolto nell’attività di pressing che Carboni avrebbe esercitato sulla giunta per ottenere la nomina di Ignazio Farris a capo dell’Arpa Sardegna, incaricata di concedere le licenze per l’eolico. Garau è l’uomo a cui un collaboratore di Cappellacci, alla fine del 2009, avrebbe consegnato la delibera (mai adottata) che concentrava nell’Arpas tutte le competenze sull’eolico, con il compito di

restituirla «con le correzioni apportate». La riconsegna avvenne il 21 dicembre 2009. Intanto, nel bocciare la richiesta di scarcerazione, il gip Giovanni De Donato ha riconosciuto che le condizioni di salute di Flavio Carboni, 78 anni e tre by pass, sono effettivamente a rischio. Resta valida la custodia cautelare ma ora l’amministrazione penitenziaria dovrà individuare un centro dove il detenuto potrà essere trasferito. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GLI ASSEGNI, IL DESTINATARIO NOMINALE E QUELLO EFFETTIVO Le indagini dei carabinieri per conto della procura di Roma hanno individuato decine di assegni “sospetti”. Alcuni sono riprodotti negli atti. Gli inquirenti affermano che “gli assegni dovrebbero essere stati incassati da persona diversa” da quella corrispondente alla firma, persona “che questo ufficio identifica nel Verdini Denis”

I verbali

“Da Carboni a Verdini un milione di euro per nomine e appalti” Gli inquirenti: versati tramite dei prestanome

EMILIO RANDACIO ROMA — Una contabilità parallela per effettuare almeno «quattro operazioni sospette». Una sorta di «cassaforte», che Flavio Carboni e la sua organizzazione avrebbe utilizzato per finanziare il Palazzo. E, in almeno tre circostanze, i carabinieri del Ros sono convinti anche di aver identificato il beneficiario finale, che infatti in questa inchiesta è indagato

Descritte negli atti “quattro operazioni sospette”. Il coordinatore pdl indicato come beneficiario

TRIBUNALE Palazzo di giustizia a Roma

REGINA COELI Qui è detenuto Flavio Carboni

REPUBBLICA.IT Indagini sulla P3lo speciale di Repubblica TV

anche per corruzione. La conclusione è «che parte di titoli finanziari veicolati dal Carboni, sono stati con ogni probabilità negoziati dal parlamentare Verdini Denis o da persone dallo stesso delegate». Operazioni che, seguendo l’accusa, vanno messe in «connessione all’iniziativa imprenditoriale in Sardegna (appalti sull’eolico-ndr) e, in base a quanto riferito dal Carboni nel corso di alcune conversazioni, alle intense attività compiute dallo stesso al fine di ottenere la nomina di soggetti a lui collegati in ruoli politici di rilievo». Agli atti, emergono anche le fotocopie degli assegni girati poi al «Credito cooperativo fiorentino Campi Bisenzio, istituto bancario — specificano gli investigatori — nel quale lo stesso Verdini riveste la carica di Presidente del consiglio di amministrazione». L’operazione di rastrellamento fondi parte il 29 settembre scorso, quando Carboni invita i suoi soci «a una raccolta di somme di denaro per diversi milioni di euro». Al termine di una delle tre operazioni bancarie estremamente complesse, Carboni «viene chiamato dal parlamentare Verdini al quale chiede se fosse tutto a posto». Verificato che il versamento era andato a buon fine, al telefono, il coordinatore

La sede della banca di Credito cooperativo fiorentino

Affari comuni CARBONI Sarebbe il regista della banda che si stava spartendo gli appalti dell’eolico in Sardegna

VERDINI In cambio di denaro, avrebbe appoggiato le iniziative della “loggia” segreta

CAPPELLACCI Il presidente della Sardegna avrebbe agevolato Carboni

DELL’UTRI È presente a tutte le riunioni in cui vengono pianificate le strategie

del Pdl «conferma e ringrazia». I versamenti complessivamente sfiorano il milione di euro. La prima operazione avviene tra giugno e luglio 2009. «Il trasferimento — annotano i carabinieri — è avvenuto mediante l’emissione, in data 26 giugno, di alcuni assegni circolari per il valore di 850 mila euro». «Solo» 230 mila gli euro «sono stati poi negoziati dal Credito fiorentino». «Come risulta dall’estratto conto, quello stesso giorno, dopo il versamento del titolo da 500.000 euro, dal conto di Antonella Pau (convivente di Carboni-ndr) vengono emessi e prelevati 23 assegni circolari del valore di 10.000 ciascuno, per complessivi euro 230.000». Per i carabinieri, «tutti i 23 assegni risulteranno successivamente (in data 13.07.2009) lavorati presso il

Credito Cooperativo di Campi Bisenzio». La seconda operazione risale a ottobre, praticamente in concomitanza con il summit che si svolge nella residenza romana di Verdini «alla quale dovrebbero aver partecipano oltre al Carboni, il senatore Dell’Utri». In questo caso, l’importo «girato», attraverso assegni e prestanome, al coordinatore del Pdl Verdini ammonta a 487 mila euro. A fine novembre, le «operazioni sospette» si esauriscono. Sempre attraverso una complessa triangolazione bancaria, otto di trenta assegni circolari dell’importo di 12.499 euro sono stati successivamente (quattro il 30.11.2009 e quattro il 28.12.2009) lavorati presso il Credito Cooperativo Fiorentino-Campi Bisenzio». Anche in

Il governatore della Campania

Caldoro: commesso dei peccati ma non quelli attribuitimi NAPOLI — Stefano Caldoro torna in consiglio regionale dopo le notizie sul falso dossier preparato dai suoi alleati contro di lui. E cerca di smorzare le polemiche con l’irona: «Adesso eviterei la santificazione. Sono un peccatore come tanti, ma non per i peccati che mi attribuiscono.... «. Il parlamentino campano si è riunito per prendere atto delle dimissioni dell’assessore Ernesto Sica, uno degli autori del dossier contro il governatore, e per la nomina del suo sostituto. Il Partito democratico ha abbandonato l’aula denunciando come i giochi di potere della maggioranza avessero ancora condizionato Caldoro.

questo caso, il presunto versamento avviene in concomitanza di un summit a casa Verdini. «Si evidenzia — scrivono i carabinieri nel loro rapporto — che in data 26.11 il Carboni è stato impegnato in un importante incontro avvenuto presso la dimora romana del Verdini, incontro dedicato all’operazione pale eoliche ed al quale hanno verosimilmente partecipato, in base alle risultanze investigative, lo stesso Carboni, il Verdini, Dell’Utri Marcello, Martino Arcangelo e il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci». Lo scrupoloso lavoro investigativo rafforza le sue conclusioni con gli esiti di una perquisizione «effettuata il 28.04.2010». «Al fine di verificare chi abbia effettivamente proceduto alla negoziazione dei titoli emessi a seguito del trasferimento dei fondi messi a disposizione, nonché quale sia stata la destinazione delle relative somme, ha proceduto all’effettuazione dei primi accertamenti presso la sede del Credito

La banca utilizzata è il Credito cooperativo, del quale l’esponente politico è presidente Cooperativo Fiorentino». A questo punto arriva la conferma «che gli assegni che risultavano essere stati negoziati presso tale istituto sono stati effettivamente cambiati con operazioni allo sportello e che le relative somme sono state versate, con bonifico, sul conto di una società editrice, la Toscana di Edizioni di cui il Verdini è socio». Nella stessa operazione di perquisizione, i carabinieri hanno trovato nell’abitazione di Giuseppe Tomassetti, collaboratore di Carboni, ulteriori riscontri. Si tratta di «un foglio di carta A4 manoscritto a penna di colore nero, a firma di Tomassetti ed indirizzato al “Dott. On. le Denis Verdini”, riportante la data del 2.10.2009. Sul documento è riportata la seguente frase: “In allegato le invio copia dei miei documenti. Rimango a sua disposizione per qualsiasi ulteriore richiesta o chiarimento, Cordialità!”». La conclusione, per i carabinieri, è certa, e cioè «che gli assegni in tema dovrebbero essere stati incassati/depositati da persona diversa dal Tommasetti e che questo ufficio identifica nel Verdini Denis». © RIPRODUZIONE RISERVATA



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Lo scontro

P3, maggioranza a rischio in Parlamento Non solo i finiani pronti a votare sì all’uso dei nastri contro Verdini e Cosentino ALBERTO D’ARGENIO ROMA — La chiamano la “bomba ad orologeria” anche se, in realtà, le trappole disseminate sul cammino di Berlusconi sono tre. Si chiamano Giacomo Caliendo, Nicola Cosentino e Denis Verdini. Coinvolti nel caso P3 ora rischiano di essere impallinati in Parlamento: non solo dai finiani, ma anche da una pattuglia di ex forzisti e da alcuni leghisti. Ieri il capogruppo al Senato dell’Idv, Felice Belisario, ha annunciato la mozione di sfiducia contro Caliendo, sottosegretario alla Giustizia, chiedendo al resto dell’opposizione di sostenerla. «Il file Caliendo è destinato ad aprirsi con esisti imprevedibili», prendono atto dalla maggioranza. Nei casi di Brancher e Cosentino la minaccia dei finiani e della Lega di votare con l’opposizione è bastata a provocare

Il retroscena

le loro dimissioni. E con Caliendo l’epilogo potrebbe essere lo stesso, anche se per ora tra i fedelissimi del premier c’è chi tira un sospiro di sollievo: «Se l’Idv presenta la mozione al Senato commette un grave errore perché lì, a differenza che alla Camera, i finiani non hanno i numeri per essere determinanti e alzare la tensione». I seguaci dell’ex leader di An, dal canto loro, studiano la situazione in attesa degli eventi: «Il caso Caliendo è diverso da quello Cosentino - spiegano - ma se nei prossimi giorni verrà indagato allora sarà difficile difenderlo. Dovrebbe fare un passo indietro». Un grattacapo per Berlusconi al quale presto se ne potrebbero aggiungere altri due: a Montecitorio si aspetta la richiesta dei pm per l’uso delle intercettazioni di Cosentino e Verdini sulla P3. Il punto, raccontano dalla maggioranza, è che

Verdini e Cosentino, rispettivamente coordinatori nazionale e campano, nel partito di nemici ne hanno molti. «E se nel voto palese in giunta per le autorizzazioni a procedere non usciranno allo scoperto - spiega un membro del governo -

L’Idv presenta al Senato la mozione di sfiducia contro Caliendo. Ma a palazzo Madama il Pdl non corre pericoli con il voto segreto in aula potrebbero votare contro di loro». Un problema che si porrà dopo l’estate, anche se già ora i contabili parlano di «almeno 25 ex forzisti e qualche leghista» pronti a votare in-

COORDINATORE CAMPANO Nicola Cosentino ex sottosegretario e coordinatore Pdl in Campania

sieme ai finiani per l’utilizzo delle intercettazioni, nel qual caso i franchi tiratori lieviterebbero oltre quota 50. «Berlusconi - spiegano dalla maggioranza - rischia di vedersi azzoppato in Parlamento senza poter scaricare la colpa su Fini». Per tenere a bada i suoi almeno sul caso Cosentino, racconta un ministro, il Cavaliere va rassicurando che «presto salterà» anche in Campania (si à già dimesso da sottosegretario). Poi c’è il caso Verdini: anche lui alla Camera rischia molto. Basti pensare che da giorni Liberamente - la corrente di Frattini e delle ministre Carfagna, Gelmini e Prestigiacomo - spinge per un solo coordinatore al posto dei tre attuali: un modo elegante per chiedere la testa di Verdini con il plauso dei tremontiani e dei finiani. Se non saranno accontentati lo potrebbero scaricare in aula. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Intercettazioni, il Pdl tenta l’intesa nuovo emendamento “anti-bavaglio” Berlusconi: “Ancora nessun accordo, ma ce la faremo” Il personaggio

I punti critici LIANA MILELLA ROMA — È ufficiale. Berlusconi obbedisce a Napolitano e si appresta ad allargare le maglie del diritto di cronaca. Diceva ieri sera: «Siamo alla vigilia dell’approvazione della legge sulle intercettazioni, che è in Parlamento da due anni, ancora non siamo riusciti a trovare un accordo, ma penso che ce la faremo». La riforma degli “ascolti”, se effettivamente oggi questo «accordo»

Con l’ultima modifica allo studio, possibile pubblicare gli atti se “rilevanti” sarà trovato, potrebbe avviarsi a perdere la sua restrizione più odiosa, il bavaglio ai giornalisti. Il “se” è ovviamente d’obbligo. E vedremo il perché. Tre i pilastri su cui ieri, per tutta la giornata, ha lavorato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, in continuo contatto telefonico con la finiana Giulia Bongiorno. Possibilità di pubblicare gli atti dei processi oltre quel «riassunto» che proprio la Bongiorno aveva strappato alla Camera un anno fa; pubblicabili le intercettazioni quando, come ritiene il Quirinale, esse rappresentano «un atto rilevante» per l’inchiesta; assoluta riservatezza, invece, per quelle che toccano persone non indagate o sfiorate di striscio dalle investigazioni, i famosi “terzi”.

BAVAGLIO Oggi Berlusconi potrebbe accogliere le richieste di Napolitano: atti pubblicabili oltre il riassunto e ascolti quando sono rilevanti

UDIENZA STRALCIO Per selezionare le telefonate da desecretare potrebbe arrivare l’udienza stralcio nella quale pm e avvocati decidono cosa è rilevante ed entra nel processo

EDITORI Sarà valutato l’emendamento proposto dalla Bongiorno che cancella la responsabilità giuridica degli editori

DOPPIA LETTURA Un ostacolo procedurale potrebbe stare nella doppia lettura sul diritto di cronaca già fatta in modo identitco alla Camera e al Senato

Su Repubblica.it Guzzanti “massone” contro il ddl ROMA — Cappuccio nero, squadre e compassi sulla scrivania, Corrado Guzzanti torna a interpretare, in esclusiva per Repubblica.it, il “massone” che interviene per dettare “la linea” sulla legge-bavaglio. Riproponendo un personaggio di una gag de “Il caso Scafroglia”, programma tv di Guzzanti del 2002, il “massone” che parla in napoletano si spiega così:

Riserbo pieno anche per tutto ciò che è gossip. Per selezionare le telefonate la famosa “udienza stralcio”, in cui il pubblico ministero e gli avvocati si siedono assieme per decidere cos’è effettivamente rilevante ed entra a far parte del processo e quindi può essere desecretato e ciò che, all’opposto, non è indispensabile e deve restare segreto per sempre. Questi i principi su cui si è esercitato ieri il Guardasigilli Alfano con il suo ufficio legislativo e su cui ha riflettuto Niccolò Ghedini, il consigliere giuridico di Berlusconi. L’ordine del Cavaliere è chiaro: bisogna chiudere la “lunga storia” della legge, ma purtroppo bisogna farlo obbedendo a Napolitano. Il quale ha chiesto esplicitamente che ven-

«Lo sapevate che se si leva l’acqua al pesce quello muore? Ma allora siete informatissimi, di che vi lamentate?». E ancora: «Ma allora io vi sto dicendo che in Italia c’è il regime? No, peccato, manca poco così». Guzzanti ha aderito con questo video alla campagna anti-legge bavaglio lanciata da Repubblica.it alla quale hanno aderito decine di artisti.

ga garantito il diritto di informare i cittadini su cosa accade nei palazzi di giustizia. Sulle inchieste, sugli atti, sulle intercettazioni, perché soprattutto in un momento come questo non può calare una coltre di silenzio. Ma il passo indietro è molto delicato, visto che per due anni gli uomini di Berlusconi hanno respinto

REPUBBLICA RADIO TV Ore 11. Giustizia, partita di mezza estate. Con Fabio Granata e Filippo Penati

ogni richiesta dei finiani di allargare le maglie del diritto di cronaca, fino ad arrivare allo scontro. Ma adesso la concreta minaccia di Napolitano di rispedire il testo alle Camere negando la firma potrebbe aver fatto il “miracolo”. “Potrebbe”, se Berlusconi non si tira indietro all’ultimo momento, se non ritiene che il prezzo pagato a Fini non sia troppo alto. Un fatto è certo: la Bongiorno ha atteso tutta la giornata che Alfano fissasse l’appuntamento per discutere il nuovo emendamento, ma di ora in ora, secondo le indiscrezioni che circolano tra i finiani in ansia per il destino del ddl, via Arenula ha fatto sapere di non essere ancora pronta. Nel frattempo Fini, ai ragazzi che a

Palermo, durante la cerimonia per Borsellino, gli chiedevano che cosa sarebbe accaduto, rispondeva: «Lo vedete cosa sto facendo...». E ancora: «Avete visto cosa ha detto il procuratore Grasso e i progressi fatti in Parlamento sugli emendamenti, dovete solo avere fiducia». Certo è che la partita è ormai giunta ai tempi supplementari. Oggi, in commissione Giustizia, il governo dovrà dare il parere sugli emendamenti della Bongiorno, tra cui quello che cancella la responsabilità giuridica degli editori. L’orientamento che si poteva cogliere ieri era favorevole. Poi c’è la nuova modifica sul diritto di cronaca che, a questo punto stamattina, Alfano dovrà verificare con la presidente della commissione. Senza il lasciapassare dei finiani la legge si blocca, visto che gli uomini del

Contatti tra il ministro Alfano e la finiana Bongiorno. Il premier pronto a “stravolgere” il ddl presidente della Camera hanno già annunciato che, se resta una legge-bavaglio, essi voterebbero no alle pregiudiziali di costituzionalità. Qualora Berlusconi accetti in pieno la linea del Quirinale e di Fini rimane un ostacolo procedurale, cambiare una parte della legge che ha già avuto un ”doppia lettura conforme” da Camera e Senato. I tecnici sono convinti che basti un’assunzione di responsabilità politica. Ma ancora ieri sera i finiani erano politicamente guardinghi, chiusi a qualsiasi pronostico senza prima aver letto il testo. Se quest’ultimo tentativo d’intesa dovesse saltare la legge finirebbe inevitabilmente su un “binario morto”. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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POLITICA INTERNA E GIUSTIZIA

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La politica

Berlusconi: “Gli scontri nel Pdl solo piccole incomprensioni” Il capo del governo: non ho poteri. Nuovo round Feltri-finiani MAURO FAVALE ROMA — Nonostante il conflitto quotidiano tra finiani e berlusconiani, il dibattito sulle intercettazioni e sull’organizzazione del Pdl, le turbolenze prodotte dalle indagini sulla P3, da Cosentino a Verdini a Dell’Utri, secondo Silvio Berlusconi all’interno della maggioranza ci sono solo «piccole incomprensioni». Tutto qui. Parole consegnate a un centinaio di studenti dell’università telematica ECampus, a Novedrate, in provincia di Como. Il premier arriva in elicottero, semina i cronisti e resta con gli studenti per circa un’ora. Poi va via, per prepararsi alla serata milanese tra le guglie del Duomo. Davanti a una platea selezionata il premier riprende il leit motiv di un governo «senza poteri» a causa di una Costituzione che ha «spezzettato» tutte le competenze tra capo dello Stato, Consulta, Camera e Senato. Con il premier che può fare qualcosa solo grazie alla «personale autorità». Tra il pubblico del Duomo anche il direttore del Giornale, Vittorio Feltri che aveva aperto la giornata con un titolo a nove colonne e un invito al presidente della Camera: «Fini esce dal

Granata possibilista sulle larghe intese. Napoli lo rimbecca: fantasie agostane già seppellite Pdl? Sarebbe ora». «Visto che Silvio — scrive Feltri — non accetterà mai di diventare un politico vecchia maniera dobbiamo ipotizzare una frattura nel Pdl». Poi aggiunge: «Non c’è ragione che il premier si affanni a identificare un delfino. Da quando in qua uno si preoccupa di cosa accadrà dopo di lui? Ci sarà il diluvio? E chissenefrega». Poi l’invito, esplicito, ai finiani: «Non ce la fate a resistere in panchina? Andate. Andate in pace. E che la pantomima sia finita». La risposta delle truppe finiane non si fa attendere. Prima il deputato Benedetto Della Vedova: «Feltri oggi ha recitato il de prefundis per il partito di Berlusconi». Poi la fondazione FareFuturo: «Ma se Berlusconi voleva un movimento a sua immagine, se voleva un comitato elettorale e non un partito con tutte quelle fastidiosissime regole democratiche, perché mai ha deciso di sciogliere Forza Italia e costruire qualcosa di più complesso? Perché non si è accontentato del suo decorosissimo 23,7%?». Questo il tenore del dibattito tra i due “eserciti” interni del Pdl. Uno dei due, quello vicino a Fini, rappresentato dall’associazione “Generazione Italia”, annuncia anche il suo primo momento di visibilità pubblico. A Perugia, il 6 e 7 novembre, le truppe finiane si ritroveranno in una convention nazionale. I parlamentari presenti saranno più o meno 45. Tanti sarebbero i finiani tra Camera e Senato, stando ai conteggi del depu-

tato Fabio Granata: «Siamo 28-30 a Montecitorio e 15 a Palazzo Madama». Granata torna anche sull’ipotesi larghe intese: «Se il Pdl non riparte con autorevolezza potrebbero essere la soluzione». Alla guida, però, dovrebbe esserci ancora Berlusconi: «La volontà popolare va rispettata. Noi lo abbiamo sempre sostenuto. Si devono creare

delle condizioni perché voglia il nostro sostegno che — ammette — oggi è venuto meno». Su Granata piovono le critiche dell’ala berlusconiana del Pdl: «Le fantasie agostane delle larghe intese sono state sepolte sotto i castelli di sabbia da qualche giorno. Granata arriva con 24 ore di ritardo», spiega Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl. E mentre

Giorgio Straquadanio, l’ideatore del quotidiano on line Il predellino, invita a lasciare il Pdl «chi pensa che sia un partito di corrotti», il finiano Roberto Menia, fondatore della corrente Area Nazionale, rivela: «A livello locale è stato inviato il materiale dei promotori della libertà. Ma non abbiamo nessuna intenzione di distribuirlo».

Silvio Berlusconi ieri all’Università telematica E Campus a Novedrate in Provincia di Como

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I nodi INTERCETTAZIONI

TREMONTI

Tra finiani e berlusconiani le intercettazioni restano un tema di scontro aperto. Con i primi che cercano di introdurre modifiche per ammorbidire il testo uscito dal Senato

Anche l’intervista rilasciata da Giulio Tremonti a Repubblica non è stata gradita dal premier e dai suoi fedelissimi che vedono con sospetto le mosse del ministro

P3

PDL

L’inchiesta sulla P3 ha aperto un nuovo conflitto nel Pdl. I finiani si sono schierati per le dimissioni di Cosentino e premono contro il coordinatore Denis Verdini

L’organizzazione del Pdl è un altro tema di scontro. Con il dibattito sul possibile coordinatore unico e quello sulla necessità, richiesta dai finiani, di convocare il congresso

La cerimonia

Sette mesi fa l’aggressione di Tartaglia, ieri tra le guglie il premio “Grande Milano”

Lo show di Silvio sul Duomo si vanta anche con Aznavour “Duetto? Io canterei meglio” CINZIA SASSO MILANO — Autan, tacchi a spillo, una mezza luna splendente, l’oro della Madonnina, quattrocento invitati. Il sindaco di Milano Letizia Moratti e Silvio Berlusconi che recitano a memoria le parole di O mia bela madunina. Quando il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, e sono le dieci di sera, saluta i suoi ospiti, il pubblico è già stroncato dal caldo e dalle zanzare, malgrado lo spettacolo, qui, in alto, in mezzo alle guglie, sia davvero da mozzare il fiato. E quando finalmente parla Silvio Berlusconi, seduto in prima fila accanto a Don Verzé, le sue parole fanno tirare un sospiro di sollievo a chi, sfidando le critiche, ha avuto il bel coraggio di offrire il luogo sacro più simbolico di Milano a una premiazione dal sapore prettamente politico. La Veneranda Fabbrica del Duomo, l’ente che dai tempi di Gian Galeazzo Visconti cura i marmi della chiesa simbolo della città, avrà di nuovo i 5 milioni di euro che non venivano più erogati dal 2009. Ma non è l’unica promessa, e l’altra è ancora più solenne: sconfiggere il cancro. Berlusconi prende spunto dalle frasi di Don Verzé, 90 anni, che, pre-

“Sinistra senza ironia, diffidate” E fa recitare “O mia bela madunina” a Letizia Moratti

400 INVITATI Il premier tra le guglie del Duomo, dov’è stato premiato dalla Provincia

miato prima di lui in questa che sembra una festa privata, ha detto di non poter morire «prima di avere sterminato il cancro», che non significa «curarlo, ma prevenirlo». «Io — dice il premier — mi meraviglio ancora quando vedo volare un aereo, quando parlo con mio figlio in Australia, quando vedo trecento canali in tv. Però la scienza non è ancora riuscita a sconfiggere il cancro. Tutti ne siamo stati toccati». Niente canzoni, scherza Berlusconi, per non far fare cattiva figura a Charles Aznavour che aspetta di cominciare. «La carica istituzionale mi impedisce di cantare con

lui. E poi sono sicuro che sarei stato migliore. Scherzo ovviamente». Un duetto invece c’è con la Moratti. Berlusconi le chiede di recitare a memoria i versi di O mia bela madunina e poi declama con lei i versi di quella che chiama «la nostra canzone fondante». C’è tutto il mondo berlusconiano per l’anniversario dei 150 anni della Provincia, che ha colto l’occasione di raccogliere fondi per il restauro della guglia più alta. Nelle prime file ci sono Fede e Confalonieri. Ma c’è anche tanta politica: la Provincia di Milano, guidata da un uomo del Pdl, chiama Berlusconi

«statista di rara capacità» e non risparmia superlativi nelle motivazioni del premio. Il testo, contestato dalle opposizioni per eccesso encomiastico, parla di «eccezionali qualità umane» e di un premier che, letteralmente, «guida il Paese verso un futuro di donne e uomini liberi in una società solidale fondata sull’amore, la tolleranza, il rispetto per la vita». Sono passati sette mesi dall’aggressione proprio in piazza del Duomo, quando Massimo Tartaglia gli lanciò sulla faccia una statuetta del duomo. Ora ecco il presidente riconciliarsi con la sua città e

con la sua gente. Non con tutta, però, perché qui sopra, tra le guglie, di Milano ce n’è solo metà: i 400 posti per il concerto erano in vendita a duemila euro, non certo un prezzo popolare (il premier strappa un applauso alla sua gente quando dice «diffidate da quelli che non hanno ironia e autoironia: cioè tutti quelli di sinistra»). Ospiti il sindaco Letizia Moratti, partita come indipendente e adesso tesserata Pdl, e il presidente della Regione Roberto Formigoni, non proprio in sintonia con i tagli del governo e però ormai rassegnato a governare, nel nome del partito dell’amore, sulla sola Lombardia. Vicini anche gli amici più cari e potenti, come don Verzè, il padre padrone del San Raffaele, il prete che ha promesso al presidente di portare la vita di tutti a 120 anni. Tutti qui per la regia dell’ultimo arrivato — in politica — dei vecchi compagni di scuola, Guido Podestà, presidente della Provincia. È la sua Provincia, ente evidentemente niente affatto inutile, ad aver organizzato questa solenne serata: la voce del più famoso chansonnier per un premio “Grande Milano” inventato nuovo di zecca e assegnato a Berlusconi e Verzé. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

Il caso

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E lancia nuove offese alla Bindi “Ecco belle laureate, non come lei” Il presidente del Pd: tristi volgarità. Scoppia la polemica OFFESE

DAL NOSTRO INVIATO ANDREA MONTANARI

A sinistra Rosy Bindi con la maglietta “non sono una donna a sua disposizione” stampata dopo le offese ricevute dal premier durante la trasmissione Porta a Porta nell’ottobre scorso

NOVEDRATE — Silvio Berlusconi ci ricasca e offende di nuovo Rosy Bindi. «Vedo belle ragazze laureate con il massimo dei voti che non assomigliano certo a Rosy Bindi». La battuta scappa al premier, ieri, durante la sua visita all’università telematica E Campus di Novedrate nel comasco. Berlusconi è convinto di quello che dice. Tanto che precisa subito: «Mi sa che quest’oggi mi prenderò un’altra querela». Alle critiche anche dal centrodestra risponde in serata prima con mezze scuse («Non era una battuta sgradevole»), poi rincarando la dose: «Preferiremmo se le donne in politica assomigliassero alla “madunina”». Pur di in-

Il Cavaliere spiega: “Non è una battuta volgare. Dico solo che non bisogna essere come lei” trattenere un centinaio di studenti trasforma quella che doveva restare solo un’occasione privata, in un nuovo caso politico quando si complimenta con alcune studentesse (abiti succinti, tacchi vertiginosi). «Mi accusano di circondarmi di belle ragazze senza cervello — dice — eccone quattro che si sono laureate con il massimo dei voti e che non assomigliano certo a Rosy Bindi». Ce n’è anche per Antonio Di Pietro. «Quando mi sono laureato — aggiunge — lo sapeva perfino tutto il condominio in cui abitavo. Di Pietro, invece, faceva gli esami, li superava, ma quando si è laureato nel suo paese non lo sapeva nessuno. Mia madre organizzava una festa ogni volta che prendevo un trenta e lode». I giornalisti, in mattinata, erano stati lasciati fuori dai cancelli dell’università, ma sono proprio gli studenti a tradire il premier e a raccontare tutte le sue

Spaccio di droga

Tarantini chiede di patteggiare BARI — Ai domiciliari da 10 mesi, Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore barese che presentò Patrizia D’Addario al premier, ha chiesto il patteggiamento della pena a due anni e sei mesi per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La vicenda risale all’estate del 2008, quella durante la quale “Gianpi” in Sardegna conobbe Berlusconi e spese 500.000 euro anche per acquistare cocaina per le feste organizzate in una villa a poca distanza da Villa Certosa, residenza del premier. Toccherà ora al gip Fanizzi valutare se la pena concordata tra la difesa e l’accusa sia congrua prima di ratificare il patteggiamento.

L’intervista

GIOVANNA CASADIO ROMA — «Inappropriata, sbagliata». Giorgia Meloni non apprezza la battuta pesante di Berlusconi su Rosy Bindi. Per il ministro della Gioventù il premier ne poteva fare a meno. Ministro Meloni, lei condanna? «Non mi piace si facciano battute che riguardano l’estetica e non le cose che si fanno. Una donna che fa politica deve essere giudicata per i propri meriti e demeriti politici. Dopo di che aggiungo che anche Rosy Bindi fa parte di quelle donne che usano due pesi e due misure». Cosa vuol dire, che Bindi ha le sue colpe? «Intendo dire che questa presunta solidarietà femminile non la vedo affatto. Le donne del centrosinistra non mi pare la manifestino. Io mi sono sempre dovuta difendere da sola». Da quali insulti?

Gli attacchi precedenti

battute all’uscita. Come nel 2009, quando il presidente del Consiglio si scontrò in diretta con la Bindi telefonando a Porta a Porta, la reazione della presidente del Pd è immediata: «Che

tristezza prendere atto che tra i tanti segnali della fine dell’impero c’è anche questa ormai logora ripetitività delle sue volgarità». Anche Di Pietro reagisce: «Lo querelo, ma invece di conti-

SEBASTIANO MESSINA BONSAI PLAYBOY DEI DUE MONDI

on c’è niente da fare, è più forte di lui. Appena vede una bella ragazza, scocca la scintilla. Se poi se ne trova davanti dieci, nella mente del playboy dei Due Mondi divampa un incendio che gli affumica la ragione e gli fa dimenticare chi è, dov’è, e soprattutto quale carica occupa. È andata così anche ieri, quando Berlusconi, messo di fronte a un gruppo di avvenenti studentesse, ha pensato bene di complimentarsi così: «Mi accusano sempre di circondarmi di belle ragazze senza cervello ecco invece qui delle belle ragazze che si sono laureate con il massimo dei voti, e che non assomigliano certo a Rosy Bindi». Un giorno, chissà, forse i nostri figli potranno dire: ecco qui un presidente del Consiglio che non sceglie ministre e deputate in base alle loro misure, e che non assomiglia certo a Berlusconi.

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INSULTO DA VESPA L’8 ottobre 2009, Berlusconi telefona a “Porta a porta” e insulta la Bindi: “Lei è più bella che intelligente”

NEL 2003 Nel 2003, parlando di Viviana Beccalossi, il premier disse: “È più brava che bella, il contrario della Bindi”

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nuare a offendere la mia storia personale, mi auguro che questa volta si decida ad affrontarmi a viso aperto venendo in tribunale». Berlusconi, ieri, pur di strappare la risata è andato oltre. «Abbiamo deciso che cambieremo la scritta sulle auto dei Carabinieri — racconta scherzando — Diventerà indice, visto che all’estero scrivono pollice», alludendo alla traduzione inglese della parola polizia. Cambia ancora registro e rilancia il suo progetto di università del pensiero liberale. «Cinquantaquattro studenti, due per ogni paese dell’Unione europea, scelti dai ventisette capi di stato che verranno a tenere le lezioni a villa Gernetto a Lesmo», una delle tante residenze di Berlusconi. Rassicura il suo amico Francesco Polidori,

Il leader dell’Idv: lo querelo e spero che si decida ad affrontarmi a viso aperto in tribunale patron dell’università telematica, sul fatto che «non cambierà il valore legale della laurea». All’uscita, c’è il tempo per salutare con la mano dalla macchina alcuni bambini di un asilo vicino e un pugno di abitanti scesi in strada. Ma nel mondo politico la polemica sulle nuove offese lanciate all’esponente Pd è ormai è già scoppiata. «Trovo il comportamento di Berlusconi insopportabile e sgradevole — commenta il vice segretario del Pd Enrico Letta — Penso che Rosy Bindi non abbia bisogno di essere difesa, ma noi la difendiamo lo stesso. Il modo di fare di Berlusconi è stucchevole e volgare». Massimo Donadi di Italia dei Valori bolla l’uscita del permier come «una battuta da troglodita» mentre il governatore della Puglia Nichi Vendola definisce Berlusconi «un prototipo di un certo maschilismo un po’ guascone». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro attacca anche il centrosinistra: “Quando insultano una di destra la solidarietà non scatta”

La Meloni bacchetta il Cavaliere “È una battuta, ma sbagliata”

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Una persona che fa politica non deve essere giudicata per l’estetica ma per i propri meriti e demeriti politici

«Da quelle frasi “gallinelle del potere...” o da quell’altra che noi ministre di Berlusconi abbiamo fatto tutte carriera passando di letto in letto. Quando mai abbiamo avuto solidarietà dalle donne del centrosinistra?». A parte la scarsa reciproca solidarietà femminile, non è la prima volta che il premier in-

Quello che Berlusconi fa viene enfatizzato, ma con il maschilismo non c’entrano né destra né sinistra

Il ministro Giorgia Meloni sulta Bindi. «Non è un insulto ma una battuta che giudico inappropriata e sbagliata. Se Bindi deve essere contestata lo si faccia perché si

ritiene che ha una gestione faziosa dell’aula. Non sto dicendo che ce l’ha, ma che questo è un giudizio di tipo politico». C’è un maschilismo imperante? «Non penso che ci sia un maschilismo che sta prendendo piede ma tendenze culturali che non sono state superate. Guardi,

voi stessi giornalisti a me telefonate per commentare la canotta di Bossi, non credo che la stessa cosa facciate con il ministro La Russa o con Gasparri. Questo accade alle donne: c’è una sottovalutazione della loro competenza ed è un atteggiamento figlio di una serie di tabù». Lei condanna la misoginia del premier? «Quello che dice e fa Berlusconi viene enfatizzato mentre se qualcun altro dice delle donne cose ugualmente sgradevoli, sono minimizzate». Le feste di Berlusconi affollate di escort, le candidate-veline non fotografano un grande rispetto per le donne. «Io non penso che Berlusconi sia un maschilista, ma che faccia battute che gli prendono la mano e non andrebbero dette. Ci sono sacche di maschilismo ma non c’entra la destra o la sinistra». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GLI ANNI DI PIOMBO POLITICA INTERNA

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IL RAPIMENTO

L’ASSASSINIO

I FUNERALI

La mattina del 16 marzo 1978, Aldo Moro, presidente della Dc, viene rapito dalle Br. Nell’agguato muoiono 5 uomini della sua scorta

Dopo 55 giorni, le Br uccidono Moro. Durante il sequestro, la moglie si era battuta invano per favorire la trattativa con i terroristi

Eleonora Moro non partecipa ai funerali del marito in segno di dissenso verso la Dc che, a suo parere, non aveva salvato Moro

PER SAPERNE DI PIÙ www.vittimeterrorismo.it www.giovannimoro.info

Le tappe

Muore la vedova Moro al funerale nessun politico

COPPIA

Il vescovo: dopo l’assassinio dello statista le tenebre di oggi DAL NOSTRO INVIATO ANTONELLO CAPORALE TORRITA TIBERINA — Erano le ultime ore di vita. Lui le scrisse: «Dolcissima Noretta, vorrei ca-

pire con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo». Sono trascorsi trentadue anni e anche Eleonora Chiavarelli, vedova di Aldo Moro, è entrata nel-

la chiesa che salutò il marito, nello stesso borgo — lontano da Roma — con la stessa pioggia di allora. Era il 1978, la signora Eleonora rifiutò le condoglianze di Stato; rifiutò, al punto di non pre-

senziare ai funerali, l’abbraccio della Dc, degli amici di suo marito, quegli amici ai quali portò rancore mai revocato. Ieri nessun politico ha ritenuto conveniente raggiungere Torrita Tibe-

Eleonora e Aldo Moro negli anni Sessanta

rina, nessuna corona e nessun tricolore hanno segnato la presenza dello Stato. Solo i fiori e il nastro tricolore del municipio l’hanno accompagnata al cimitero, seguita dai tre figli (assente Maria Fida) e dai nipoti nella cappella anonima di travertino, nel loculo ricavato accanto a quello dove riposa lo statista ucciso dalle Brigate rosse. «Finalmente avrà la possibilità di svelare i misteri», l’ha salutata nell’omelia il vescovo di Civita Castellana Romano Rossi, allievo di don Giuseppe Dossetti, già parroco di frontiera a Roma. I misteri. La morte di Moro, denuncia il presule, segna «il punto dal quale è iniziata l’esplosione del male». Una devianza nel costume pubblico, oggi riconoscibile «per le furberie e i magheggi», «per l’assenza di trasparen-

za», la mancanza di «giustizia», l’assoluta incapacità di tendere al bene. Piegati «dalla piovra del maligno», di questo tempo «cattivo» e «buio». Il vescovo disegna per Eleonora Moro il Calvario, la sconfitta, il Golgota. «E la scelta di venire qui, fuori le mura», è «sorprendente e di grande spessore». Fuori le mura. Aveva novantaquattro anni la signora. I suoi capelli bianchi, l’espressione severa, piccola di statura, riservata oltre il prevedibile. Le sue foto sono concentrate soprattutto nel periodo terribile della prigionia. Lasciando al sorriso e alla gioia di mamma le istantanee con i figli piccoli, nei primi anni di matrimonio. Colpì la severità del suo portamento, e l’assoluta determinazione con la quale motivò il dissidio insanabile con chi, anche il papa («Il Papa non si è spe-

PICCOLA CHIESA

so molto, forse avrà scrupolo», le comunicò il marito) non fece quello che la famiglia riteneva giusto ed equo. Colpì il silenzio col quale la moglie di Moro segnò la propria riprovazione, l’assoluta incapacità di condividere i passi del partito della fermezza, di quel che si stabilì e si ritenne immodificabile: no a ogni trattativa. Il dramma che si consumò, la vita del marito conclusa nel bagagliaio della Renault rossa, e poi le successive prove dei depistaggi e tutte le manovre — anche torbide — che segnarono le giornate drammatiche del sequestro, cementarono in lei la convinzione che i nemici fossero in casa. Eleonora Moro, marchigiana, fu donna di Chiesa, e in prima fila ieri c’erano le suore di clausura di Civitella, la vecchia badesssa, Madre Francesca, compagna di scuola e amica di vita. «Eleonora Moro conosce quei segreti e quei misteri che ha inseguito per tutta la sua vita dalla morte di suo marito», ha garantito il vescovo. Dal Quirinale è stato inviato un telegramma di condoglianze. Anche Fini e Schifani hanno partecipato al lutto. Il Pd, con distinte ma non vaste dichiarazioni di cordoglio (tra le altre quella di Rosy Bindi, Pierluigi Castagnetti e Franco Monaco) ha salutato la scomparsa. Il consiglio comunale di Maglie, città natale di Moro, ha osservato un minuto di silenzio. Non c’è contesa sull’eredità politica. Trentadue anni hanno asciugato tutte le lacrime e resi sbiaditi anche i ricordi.

Nessuna autorità, nessun politico, solo i tre figli (mancava Maria Fida) e tanta gente semplice ieri ai funerali di Torrita Tiberina per l’ultimo saluto a Eleonora Moro. Pioggia scrosciante come il giorno dei funerali di Aldo Moro nel maggio 1978

L’ultima lettera Eleonora Moro fu destinataria di molte delle lettere che il marito scrisse dalla cosiddetta “prigione del popolo”. Nell’ultima, Aldo Moro si rivolge a lei così: “Dolcissima Noretta, vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce sarebbe bellissimo”

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IL CASO ACQUA CRONACA

MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

PER SAPERNE DI PIU’ www.acquabenecomune.org www.legambiente.it

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IL PRESIDIO La manifestazione organizzata ieri a Roma contro la privatizzazione dell’acqua

CATERINA PASOLINI ROMA — Mai cosi tante, mai così velocemente. Goccia dopo goccia, firma dopo firma un rivolo di protesta è diventato torrente che si è trasformato in fiume in piena. Pronto a travolgere la privatizzazione dell’acqua. Oltre un milione e quattrocentomila firme sono state raccolte in tre mesi dal comitato promotore del referendum per difendere l’acqua come cosa pubblica e porre un freno agli «effetti del decreto Ronchi» che prevede la privatizzazione obbligatoria delle risorse idriche anche dove il pubblico ha funzionato, e bene. E ieri mattina sono state consegnate alla corte di Cassazione. Tre mesi, un milione e 400mila firme raccolte, una sfida, un record: nell’Italia repubblicana mai era stato raggiunto un numero così alto di sottoscrizioni per chiedere una consultazione referendaria. «Un risultato stupefacente visto il silenzio, il boicottaggio delle televisioni in questa battaglia di civiltà», hanno esultato i Verdi. E ora l’obiettivo dei promotori è portare alle urne 25 milioni

La battaglia dell’acqua un fiume di firme contro la privatizzazione Referendum, depositate oltre un milione

Sono state raccolte in tre mesi, ieri la consegna in Cassazione. “Ora il voto in primavera” di italiani la prossima primavera, magari in concomitanza con le elezioni amministrative. Nell’attesa chiedono al Governo «la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal decreto Ronchi e alle amministrazioni locali di «non dare corso alle scadenze previste dallo stesso decreto». «Perché i referendum sono indispensabili per riportare l’acqua, bene comune per la vita, nelle mani della cosa pubblica e impedire esorbitanti aumenti delle tariffe e un peggioramento della qualità del servizio», dice Paolo Ferrero di Rifondazione. Sulla stessa linea il responsabile Green Economy del Pd, Ermete Realacci, che considera il referendum, «uno strumento importante per fare pressioni sulla politica

e sul Parlamento e cambiare la pessima legge del governo Berlusconi». Cambiare è la parola d’ordine in un paese dove il 30% degli italiani è senza servizi di depurazioni e fognature, dove l’acqua arriva poco e male in molte case, dove gli acquedotti sono vecchi e i fiumi inquinati, fuorilegge rispetto agli standard che ci impone per il 2012 la comunità europea. Ad elencare il cahier de doléances è il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza che va oltre il referendum, «comunque fondamentale perché è assurdo obbligare a privatizzare anche quando la gestione pubblica ha funzionato. E così come siamo messi i privati si pren-

Esultano i Verdi: risultato stupefacente visto il silenzio delle televisioni in questa battaglia di civiltà derebbero solo le cose che vanno già bene, i gioielli di famiglia, lasciando irrisolte situazioni gravi come Agrigento dove bisogna ancora portare l’acqua nelle case degli abitanti». Il problema, sottolinea il presidente di Legambiente, è infatti più ampio: serve una gestione idrica complessiva in Italia dalla sorgente

al rubinetto. Perché troppi sono gli sprechi nel nostro paese dove l’agricoltura usa il 60% dell’acqua e il 30 % è residenziale. «Consumiamo ad esempio acqua potabile per i servizi igienici quando in altri paesi hanno soluzioni alternative ottime». E i numeri che raccontano il nostro rapporto con l’acqua sono impressionanti: 213 litri al giorno è il consumo pro capite, 200 metri cubi per famiglia all’anno. Litri persi per amore di comodità o distrazione visto che una lavastoviglie consuma 40 litri, la lavatrice anche 120 mentre un bagno nella vasca con i suoi 160 litri vale ben più di tre docce. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DALLA GENTE COMUNE UNA LEZIONE ALLA POLITICA CARLO PETRINI (segue dalla prima pagina) È CHI caverebbe soldi anche da una rapa, se fosse possibile, e fa decreti per privatizzare i nostri beni comuni o condonare qualsiasi cosa, dall’acqua alle spiagge passando per l’archeologia e i mostri edilizi. C’è chi si distingue per intrallazzare fino all’inverosimile pur di coprire pulciosi interessi economici e personali e chi, bontà sua, non riesce proprio a opporsi e cade in tutti i tranelli

C’

possibili di un ménage politico stantio, autoreferenziale, basato solo su un apparire sempre più elemosinato al Cesare, sui personalismi ma con sempre meno personalità. Un milione e 400 mila firme per dire che l’acqua non si può privatizzare sono molto di più della sacrosanta difesa del bene comune per eccellenza, sono un urlo urlato con dignità e buon senso, il frutto di un’indignazione seria e civile, una lezione per chiunque voglia fare politica

in Italia. I tre quesiti referendari hanno senso, sono ben congegnati per bloccare giusto in tempo la strada di una privatizzazione generalizzata entro il 2011, da cui sarebbe difficilissimo, o costosissimo, tornare indietro. Invece ora ce la si può fare: se l’iter verrà rispettato, se la volontà di quel milione e mezzo di italiani non sarà calpestata per l’ennesima volta, nella primavera del prossimo anno la lezione data alla politica nostrana sarà completa.

I banchetti si sono moltiplicati. Mai un simbolo di partito Niente ideologie né altri interessi La rete del Forum dei movimenti per l’acqua, che è nata e si è propagata con una naturalezza disarmante per chiunque faccia il raccattatore di voti di professione, è una speranza per la democrazia nel nostro Paese. I

banchetti volanti al Giro d’Italia, quelli nei mercati (li ho visti, sempre con la gente in educata fila), ai concerti, dove si fanno gli aperitivi tanto di moda, nelle piazze e vie di fronte agli strusci consumistici: mai un simbolo di partito, chi si è messo a disposizione l’ha fatto per l’acqua perché di fronte all’acqua sparisce qualsiasi colore, qualsiasi ideologia, qualsiasi altro interesse. Non è un caso che chi abbia tentato di cavalcare l’onda pro domo sua abbia fallito miseramen-

te. Il cibo, l’acqua, la nostra terra, il bello e il buono che non si devono necessariamente comprare: forse c’è la speranza che non si portino via tutto. Sono le cose che stanno più a cuore alle persone umili che cercano di vivere bene la propria vita in un mare di difficoltà che non si sono per niente cercate: è la dimostrazione che i temi della politica dovrebbero essere altri, se la politica fosse nobile, se la politica sapesse. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA LOTTA AL TERRORISMO MONDO

MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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PER SAPERNE DI PIÙ www.dawn.com www.awwproject.org

“Bin Laden si nasconde qui in Pakistan” Hillary Clinton promette aiuti finanziari. Raid nel Nord-Ovest: morti 42 ribelli SORRISI, strette di mano e aiuti miliardari seguono l’arrivo di Hillary Clinton, segretario di Stato Usa, a Islamabad per la ripresa del dialogo strategico fra l’America e il Pakistan, «un alleato fra i più preziosi al mondo», ma anche uno di cui Washington mostra di fidarsi poco. Passano poche ore dal suo arrivo, e già Clinton lamenta che «si potrebbe fare di più» per braccare Osama Bin Laden e i leader di Al Qaeda nelle aree tribali al confine con l’Afghanistan. Tanto più che il numero due di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, proprio ieri su Internet sfidava il presidente americano: «Povero Obama, va a Kabul e promette che i Taliban non torneranno al potere... può promettere di riportare le sue orde, sane e salve in America?».

Il segretario di Stato insiste: «Credo che si trovino qui in Pakistan, e sarebbe davvero di grande aiuto se potessimo prenderli». Leon Panetta, il capo della Cia, poco fa era stato più esplicito: il fondatore di Al Qaeda «è ben nascosto e protetto» in quelle terre impervi. Panetta sa bene quante insidie ostacolino il coordinamento fra le Intelligence,segnato dalla reciproca diffidenza. Un’inchiesta del 2009 all’interno della Cia, ha scovato una decina di doppi agenti pachistani fra le spie reclutate dagli americani in Afghanistan e Pakistan. Clinton porta anche rimostranze sull’impegno nel combattere i Taliban. Questi spadroneggiano nel Nord-Ovest del Paese, e lì danno rifugio ai guerriglieri afgani di Kunar e Nangarhar, dove infuriano gli scontri

con le forze della Nato. La visita, non a caso, coincide con nuovi bombardamenti nelle aree tribali. Il bilancio è di 42 militanti uccisi, e la distruzione di varie sedi dei Tehrik-i Taliban Paki-

Nuovo messaggio di Al Zawahiri: “Obama non può essere certo della salvezza dei suoi soldati”

Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton

stan. Rafforzare l’alleanza fra i due Paesi, convincere Islamabad ad allinearsi con maggiore fermezza agli interessi degli Stati Uniti è un puntello centrale della strategia di Obama per vin-

cere la guerra in Afghanistan. Anche per questo Hillary Clinton annuncia un programma di aiuti del valore di 500 milioni di dollari, parte di un pacchetto di 7 miliardi e mezzo da distribuire in cinque anni. I fondi sono destinati a progetti civili: dighe, centrali elettriche, ospedali, agricoltura. Sono studiati apposta per promuovere lo sviluppo del Paese, e per guadagnare le simpatie di una popolazione in larga parte ostile a Washington. Stando ai sondaggi, nemmeno un pachistano su cinque approva l’America. «L’opinione in Pakistan cambierà», assicura il ministro degli Esteri Shah Mehmud Qureshi. «Grazie al rapporto con gli Usa, la qualità della vita migliorerà, e la gente se ne accorgerà». (a.v.b.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

La storia IN STRADA

FRANCESCA CAFERRI «LA provincia dove vivo, a sud di Kabul, è piena di Taliban. I miei cugini sono stati uccisi due giorni fa perché lavoravano per il governo. Nessuno ha detto nulla. Tutti gli uomini hanno la barba. I matrimoni sono silenziosi, perché abbiamo paura di mettere la musica. Vado a lavoro e mio padre mi rimprovera perché dice che sto rischiando troppo. Dite che volete aiutarmi, ma non potete farlo, perché solo io sono qui. Vedo le mucche dalla finestra: loro vanno fuori, io non posso. Se lo facessi i Taliban mi ucciderebbero. E nessuno si chiederebbe perché». L’autrice di questo messaggio è una donna che ha scelto di restare anonima: firmarlo equivarrebbe a condannarsi a morte. La speranza di chi ha raccolto e messo in Rete le sue parole è che arrivino alle orecchie dei rappresentanti di 65 nazioni che oggi, in una Kabul blindata, si riuniranno per discutere ancora una volta del futuro dell’Afghanistan. L’anonima è una della trentina di donne impegnate da più di un anno in un esperimento senza

Oggi in una Kabul blindata si apre la conferenza internazionale sul futuro del paese precedenti: Afghan Women Writing Project (AWWP) è un progetto iniziato nel 2009 dalla scrittrice americana Masha Hamilton. Con l’aiuto di conoscenti impegnate nella cooperazione, Hamilton è riuscita a convincere un gruppo di afgane a scrivere i loro pensieri e — grazie al sostegno tecnico suo e di alcune sue colleghe — a mandarli in Rete. In pochi mesi i contributi sono cresciuti in maniera esponenziale: AWWP è diventato uno squarcio aperto su un mondo altrimenti inaccessibile, quello delle donne dell’Afghanistan. Sul sito non ci sono le attiviste o le giornaliste che, seppur con difficoltà, da Kabul riescono a far uscire la loro voce. Ma le abitanti della provincia, le madri preoccupate, le maestre che vedono bruciare le loro scuole e le studentesse timorose che, da un giorno all’altro, la famiglia le costringa a sposarsi e a interrompere gli studi. L’Afghanistan reale insomma, quello che, se non fosse per Internet, con difficoltà riuscirebbe ad

Un’afgana con il burqa per le vie di Kabul: poche, anche nella capitale, sono le donne che hanno scelto di abbandonarlo

Le frasi

Peggio delle mucche

Non posso uscire, non posso lavorare Le mucche stanno fuori, io non posso: mi ucciderebbero Vorrei essere altro

Vorrei essere qualunque altra cosa: pappagallo, pecora, passero. Ma non una donna afgana

degli afgani e, soprattutto, delle afgane. Sono loro, ancora una volta, il settore più a rischio in questo momento. Nelle cancellerie così come negli uffici delle ong si teme apertamente che la riconciliazione con i Taliban voluta da Karzai possa avvenire sulla loro pelle: che per salvarsi dal fallimento dietro l’angolo, il presidente sia pronto a sacrificare i diritti delle sue connazionali. I timori paiono confermati dalla conferenza di oggi: benché il segretario di Stato Hillary Clinton abbia voluto ad ogni costo inserire nella sua agenda un incontro con un gruppo femminile, la presenza delle donne fra i delegati sarà minima. E, nelle parole dell’attivista Soraya Pakzad, «del tutto simbolica». Un fatto che genera rabbia fra

Un progetto sul web curato da una scrittrice americana

“Vivere al tempo dei Taliban” in un blog paure e speranze delle donne dell’Afghanistan Madri, insegnanti, studentesse: “Aiutateci” arrivare nelle sale ultra-blindate dove i grandi del mondo discutono del suo futuro. A parole, l’incontro di oggi promette di essere diverso dai nove (in nove anni) che lo hanno preceduto: per la prima volta il presidente Hamid Karzai sarà chiamato a tracciare le linee per smarcar-

si, entro tre anni, dalla dipendenza militare ed economica dai paesi donatori. Ma i dubbi sulla sua reale efficacia sono molti: associazioni non governative come Oxfam e Human Rights Watch hanno invitato i delegati ad abbandonare i calcoli politici e dare finalmente priorità alle richieste

Non credo più

Non credo più a chi dice di appoggiare le donne ma passa il tempo chiuso in ufficio: così non va Vendute e torturate

Il caso

IL PROGETTO Afghan Women Writing Project (AWWP) è un magazine online creato nel 2009 dalla scrittrice Usa Masha Hamilton. È scritto da una trentina di afgane: raccontano la loro vita quotidiana tramite poesie e racconti

Islamabad, assalto fuori dal tribunale uccisi due cristiani accusati di blasfemia ISLAMABAD — Accusati e poi assolti per blasfemia, due pachistani di fede cristiana sono stati uccisi fuori dal tribunale dove si svolgeva il processo in Pakistan. Il pastore protestante Rashid Emmanuel, 32 anni, e il fratello Sajjad, arrestati perché denunciati come autori di volantini contro Maometto, si erano dichiarati vittime di un complotto. La polizia non aveva trovato prove a loro carico. Il caso aveva ugualmente scatenato violente proteste di militanti islamici contro i cristiani della città. E fuori dal tribunale ieri c’erano due uomini pronti a sparare ai fratelli.

Giorno dopo giorno cresce la violenza contro di noi: siamo vendute e torturate. Il governo non fa nulla

le donne di AWWP: «Non mi fido di quelli che dicono di sostenere i diritti delle donne in Afghanistan — scriveva qualche giorno fa Roya — Come potrei? In questi anni hanno forse fatto fiorire un bocciolo, ma non hanno portato la primavera. Lasciate pure che restino chiusi nei loro uffici a preoccuparsi dei loro stipendi: ma non ditemi che si preoccupano dei nostri diritti». «I nostri governanti devono smetterla di comprare ville a Dubai e cominciare a pensare a noi — le fa eco Elay — a quelle ragazze che scappano di casa rischiando di essere uccise, perché in famiglia nessuno le tratta come esseri umani. Se accadesse alle vostre sorelle, figlie, madri, mogli: cosa fareste? Le ragazze sono il futuro di questo paese, dobbiamo dare loro diritti e possibilità, trattarle come esseri umani. Fate qualcosa». Parole dure, reali, prive di fronzoli diplomatici: se riuscissero ad arrivare alle orecchie dei delegati sarebbe già un successo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

DAL NOSTRO INVIATO ANGELO AQUARO NEW YORK — La smentita d’ordinanza è arrivata puntuale mentre le copie finivano nelle mazzette del Congresso e quell’enciclopedia dello spreco dell’intelligence Usa — 854mila persone impegnate, 3202 agenzie, 50mila report all’anno impossibili da controllare — prendeva forma nei grafici web del Washington Post. «Questa inchiesta non riflette l’immagine che conosciamo: la verità è che gli uomini e le donne dell’intelligence ogni giorno ottengono successi che non possono essere rivelati», bla bla bla. Firmato: David G. Gompert. Cioè il direttore pro tempore dell’Intelligence nazionale: l’uomo che sostituisce quell’ammiraglio Den-

Sul quotidiano pubblicata ieri la prima puntata di “Top Secret America” nis Blair defenestrato da Barack Obama dopo gli ultimi flop. Ma c’è poco da smentire. E c’è invece da scommettere che altre teste salteranno — non ora, la forma va salvata — dopo questa grande inchiesta sulla “Top Secret America”. Lo stesso portavoce di Obama, Robert Gibbs, l’ha ammesso: «Eravamo preoccupati per la pubblicazione di questi dati». Il quotidiano chiarisce che ha mostrato tutti i grafici ai responsabili dei Servizi prima di andare in stampa. Ma l’effetto è devastante. Una nazione parallela costruita nel segno della paura. Un impero cresciuto così a dismisura che nessuno — tra le decine e decine di persone intervistate: dal capo del Pentagono Robert Gates fino all’ultimo degli analisti — è in grado di rispondere a tre domande principali. Quanto costa? Quanta gente ci lavora? E soprattutto: quanto è efficace? «Non sono questioni accademiche» scrive il giornale. «La mancanza di focus, non la mancanza di risorse, è al centro della strage di Fort Hood che ha fatto 13 morti. Così come dell’attentato di Natale: sventato non dalle migliaia di analisti impiegati per trovare un terrorista solitario ma dall’allarme di un passeggero».

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L’AMERICA DI OBAMA MONDO

PER SAPERNE DI PIÙ www.fbi.gov www.washingtonpost.com

“Troppi dipendenti e agenzie inutili il grande spreco dell’intelligence” Un’inchiesta del Washington Post fa tremare l’America. Obama: siamo preoccupati Dove sono i "top secret" negli Usa

National Security Agency

Canada

2.164

Port Meade (Maryland)

Mass.

Sedi di lavoro governative

R.I. Conn.

U.S.A.

Federal Bureau of Investigation

Washington DC, Pennsylvania avenue

Central Intelligence Agency

6.944

Langley (Virginia) Oceano Pacifico

Oceano Atlantico

Messico

Sedi delle aziende di lavoro

Si arrende perfino il capo del Pentagono: «C’è stata così tanta crescita dopo l’11 settembre che cercare di tenere sotto controllo tutto è una sfida: non solo per il direttore della National Intelligence, ma per ogni operatore, per il direttore della Cia, per me stesso». Anzi ora proprio Gates insiste: «Ok, abbiamo costruito un meccanismo enorme: ma non è che abbiamo molto più di quello che serve?». Corre ai ripa-

Defense Intelligence Agency Arlington (Virginia)

ri anche Leon Panetta, il capo della Cia: «Soprattutto con questo deficit, dobbiamo essere pronti ad abbattere qualche muro». Muro? L’intelligence Usa è un labirinto. Problema numero uno: la duplicazione inefficiente di centinaia di agenzie. Tutte sulla stessa palla. L’esempio è quello della strage di Fort Hood. Perfino l’esercito ha la sua bella unità d’intelligence: solo che in-

vece di raccogliere le denunce sul sergente psichiatra Nidal Malik Hasan che inneggiava alla jahad, raccoglieva straordinarie informazioni su hezbollah, pasdaran e Al Qaeda «che non aggiungevano nulla a quello che già sapevamo», rivela oggi un ufficiale del Pentagono. Problema numero due: la moltiplicazione dei dati. Ogni giorno, 1.7 miliardi di email, telefonate e comunicazioni sono raccolte

dalla National Security. E come vengono analizzate? Michael Leiter, il direttore del National Counterterrorism Center, è costretto a lavorare su 4 computer collegati a sei mega-hardisk che non si connettono tra di loro. Una buona notizia c’è: «Finalmente riesco a ricevere tutta la posta su una casella sola». “Un mondo segreto cresciuto al di fuori di ogni controllo”: il titolo della prima puntata dice

Il personaggio

“Un film porno per Anna la Rossa” proposta milionaria alla spia di Mosca

Anna Chapman

MOSCA — La super spia russa Anna Chapman, accusata di spionaggio contro gli Stati Uniti, adesso è nuovamente ricercata ma stavolta si tratta di uno dei più grandi produttori di video per adulti che vorrebbe offrirgli un ruolo in un prossimo film. Lo scrive il sito Tmz.com. La 28enne ha fatto ritorno in patria, ma il presidente della Vivid Entertainment, Steve Hirsch, la sta cercando disperatamente tramite il suo avvocato di New York per offrirle una parte in un film. «Ab-

biamo capito che attualmente è in Russia ma vogliamo farle sapere che siamo pronti e impazienti di giungere a patti con lei», si legge in una lettera scritta da Steve Hirsch. La compagnia sulla missiva non fa alcun cenno a quanto sia disposta a pagare per avere la spia russa in un prossimo film. Lo scorso anno la Vivid aveva offerto a Nady Suleman, madre di 8 gemelli e star dei media americani, un milione di dollari per girare un video hard, proposta tuttavia respinta.

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tutto. Ma già c’è attesa per oggi: il giornale alzerà il velo sulla dipendenza del governo dai fatidici contractors (ricordate la Blackwater?). Una cosa l’inchiesta l’ha già ottenuta: riportare il giornale di Washington ai fasti del Watergate. La coppia Carl Bernstein e Bob Woodward fece la storia del giornalismo costringendo il presidente Richard Nixon alle dimissioni. Qui, va detto, le responsabilità sono più diffuse: l’inchiesta è cominciata due anni fa, regnante ancora quel George W. Bush che già nove giorni dopo l’11 settembre aveva chiesto al Congresso 40 miliardi (e 36.5 miliardi nel 2002, e poi 44 miliardi nel 2003) per combattere Al Qaeda. Anche la nuova coppia di scoopisti è diversamente assortita. Questa volta è composta da un ma-

Una “nazione parallela” costruita nel segno della paura. La rabbia del Pentagono schio e una femmina: Dana Priest, che nel 2006 e poi nel 2008 si è aggiudicata due Pulitzer per aver svelato i segreti della Cia e l’abbandono dell’ospedale dei reduci Walter Reed, e William Arkin, un ex 007 passato al giornalismo e alla militanza ambientalista (fu lui a organizzare il blitz di Greenpeace durante la prima guerra del Golfo). E se quarant’anni fa colpiva l’arroganza del potere nixoniano, oggi, soprattutto nell’America della recessione, a colpire è lo spreco. L’edificio da 3 miliardi e 400 milioni di dollari che il Department of the Homeland Security, quello che coordina l’incoordinabile, sta costruendo. O quelle Scif, sigla per Sensitive compartmented information facility, cioè stanze dove custodire il materiale segreto accumulato, che tra i capi degli 007 sono diventate uno status symbol. Svela uno dei costruttori: «Non sei un vero boss fino a che non hai la tua bella Scif più grande di quella del vicino. Per questa gente scatta una sorta di invidia del pene». Che non è servita neppure a scovare un ragazzino nigeriano che il giorno di Natale voleva farsi saltare le mutande sui cieli di Detroit. © RIPRODUZIONE RISERVATA


la Repubblica

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MONDO

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Grecia, ucciso un giornalista la polizia: “Terrorismo politico”

Francia

La polizia sentirà il ministro del Lavoro sul caso Bettencourt

Woerth sarà presto interrogato “Non ho favorito mia moglie”

Dirigeva una radio, freddato davanti all’abitazione I SOSPETTI

PIETRO DEL RE

Per l’omicidio del cronista Socratis Guiolias (in alto), ucciso ieri ad Atene, la polizia sospetta un gruppo di estrema sinistra Guiolias è stato aggredito da tre uomini davanti alla sua casa alle 5 del mattino

SVEGLIATO alle prime luci dell’alba, persuaso con un pretesto a scendere per strada e lì freddato con due sventagliate di mitra. Così, con un’esecuzione di stampo mafioso, è stato ucciso ieri ad Atene il giornalista greco Socrate Giolias, direttore della stazione radio Thema 9.89. Poco dopo le 5 (le 4 italiane) qualcuno ha suonato al citofono della sua abitazione, alla periferia della capitale, e l’ha invitato ad uscire dicendogli che c’era stato un tentativo di furto della sua auto. Appena il giornalista è arrivato sull’uscio di casa, i suoi killer hanno aperto il fuoco crivellan-

Le armi già usate in altri attentati da un gruppo anarchico Il governo promette: troveremo i colpevoli dolo di colpi con armi automatiche calibro 9, tipo Uzi. Giolias, 37 anni, colpito da 13 proiettili, è morto sul colpo. Sul posto, la polizia ha rinvenuto 16 bossoli. Secondo testimoni oculari, tra i quali la moglie della vittima,

gli assassini indossavano uniformi di un servizio di sicurezza privato ed erano almeno tre. Questi, riferisce l’agenzia greca Ana, sono ripartiti con una Honda Civic rubata, che è poi ritrovata bruciata a poca distanza dalla zona del delitto. In un primo momento la polizia ha escluso l’ipotesi terroristica, smentendo quanto riferito da alcuni media, secondo cui la brigata anti-terrorismo era stata subito coinvolta nelle indagini. Dal canto suo, l’avvocato di Giolias, Yannis Marakakis, ha invita-

to gli inquirenti a controllare i file contenuti nel computer della vittima, sottolineando che questi aveva ricevuto parecchie minacce perché si stava occupando di corruzione e collusioni tra crimine organizzato, imprenditori e persino agenti di polizia. Tuttavia, dopo aver dichiarato che perfino il modus operandi delitto sembrava collegato al crimine organizzato, nel corso della giornata gli inquirenti hanno cominciato a privilegiare la pista anarco-insurrezionalista. Nel pomeriggio, la polizia ha

PER SAPERNE DI PIÙ www.ekathimerini.com www.speroforum.com/a/18304/Blind-terror-in-Greece

infatti precisato che dopo l’esame balistico, i bossoli da 9 millimetri ritrovati sul luogo dell’uccisione risultano appartenere a due armi «utilizzate in passato dall’organizzazione terroristica Setta dei Rivoluzionari». In particolare ha dichiarato la polizia, le mitragliatrici con cui è stato trucidato Socrate Giolias sono le stesse usate per uccidere nel 2009 un agente di polizia e compiere altri due attacchi: uno contro le forze dell’ordine e un altro ai danni della rete televisiva privata Alter. Tutte azioni rivendicate dallo stesso gruppo terrorista. Considerato il più violento dei gruppi armati greci, in passato la “Setta dei Rivoluzionari” aveva più volte minacciato di morte i giornalisti considerandoli «complici del potere capitalista». Il portavoce del governo Giorgio Petalotis ha detto che per lo Stato greco far luce su questo crimine e arrestare i responsabili «è una questione d’onore». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PARIGI — Il ministro del Lavoro francese Eric Woerth, che secondo indiscrezioni sarà presto interrogato dalla polizia, ha dichiarato ieri di non aver «mai tentato di favorire» l’assunzione di sua moglie Florence da parte della società di gestione Clymene, responsabile del patrimonio della famiglia Bettencourt. Secondo quanto riportato dal patron della società Patrice de Maistre, in base ai verbali d’interrogatorio diffusi nel fine settimana da alcuni quotidiani, Woerth gli avrebbe chiesto di ricevere la moglie per un colloquio, dato che la donna era «insoddisfatta» del suo lavoro.

India

Vittime dell’incidente anche otto donne e due bambini

Scontro fra treni nel Bengala 61 morti e un centinaio di feriti NUOVA DELHI — È di almeno 61 morti e oltre 100 feriti il bilancio dell’incidente ferroviario avvenuto ieri mattina nello stato del Bengala occidentale, dove due treni passeggeri sono entrati in collisione in una stazione nel distretto di Birbhum. La maggior parte delle vittime, tra cui otto donne e due bambini, viaggiavano a bordo del treno Vananchal, che si è scontrato contro il treno espresso Uttar Banga nella città di Sainthia. Il bilancio delle vittime potrebbe salire ma non drasticamente. Alcuni passeggeri sono in condizioni critiche ma sono stati ricoverati e stanno ricevendo cure.

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la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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MONDO

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Bp, la tragedia infinita nuova perdita di petrolio ancora allarme nel Golfo Ed è polemica sulla liberazione del libico di Lockerbie DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Che cos’è quella perdita avvistata accanto al pozzo Macondo? Vuoi vedere che — adesso che funziona — il tappo della Bp tappa troppo e la pressione nel sottosuolo rischia di creare un disastro peggiore del più grande disastro della storia d’America? Gli interrogativi si rincorrono nell’ultima puntata della marea nera: interminabile come quei “Cent’anni di solitudine” in onore del quale fu intitolato il pozzo che si sarebbe trasformato in una maledizione. E le nuove schermaglie tra l’amministrazione di Barack Obama e la compagnia inglese gettano nuove ombre sulla prima visita ufficiale che il premier David Cameron compirà oggi a Washington. I due leader si sono già chiariti telefonicamente meno di un mesetto fa: nessuna guerra Usa-Inghilterra. Ma oggi in più c’è da discutere la vicenda Lockerbie: che ruolo ha avuto la Bp nella liberazione del libico Baset al Megrahi riconsegnato a Tripoli perché “malato”? Un senatore repubblicano ha chiesto al ministro della Giustizia Eric Holder di aprire un’inchiesta: la Bp avrebbe fatto pressione sul governo inglese in cambio di accordi per lo sfruttamento del petrolio libico. E la Casa Bianca ha confermato che oggi Obama chiederà conto anche di questo. E pensare che Cameron pen-

REPUBBLICA.IT Marea nera: l’acqua del Golfo “esplode” Il video sul nostro sito sava di arrivare con una buona notizia: la Bp è finalmente riuscita — o così almeno sostiene — a tappare la falla. Ma c’è un ma. Il contenimento è avvenuto grazie all’inserimento di un Bop, uno di quei Blowout preventer che non avevano funzionato quel tragico 11 aprile. Il petrolio insomma non viene più raccolto da una cappa: e la Bp ha chiesto di poter chiudere il rubinetto sottomarino. Ma il Bop è come un dito puntato su una pompa sotto pressione. E i tecnici del governo hanno trovato delle perdite vicino al pozzo: “sfoghi” naturali o del risultato della troppa pressione sul tappo? Il timore è duplice: che la soluzione tpossa causare una fuga di petrolio ancora più grande. E che tutta l’operazione possa distrarre Bp dall’obiettivo fissato insieme al governo: kill the well. Uccidere il pozzo. Chiudere completamente Macondo iniettandolo di cemento grazie ai due pozzi alternativi in via di scavo. Ci sarebbe poi un altro problemino: se il rubinetto non viene riaperto non si potrà conoscere la quantità esatta della perdita, tra i 35mila e i 60mila barili al giorno. E il New York Times si chiede se non possa essere un modo di Bp — con cui già si litiga sui rimborsi — di sfuggire alle responsabilità.

I punti LA FALLA

IL GREGGIO

IL RAPPORTO

I COSTI

L’agenzia internazionale dell’Energia (aie) ritiene che ci siano ora tra i 2,3 e i 4,5 milioni di barili di greggio sparsi nel Golfo del Messico

Thed Allen, responsabile per il governo Usa della supervisione sulle operazioni contro la marea nera, ha ordinato

Bp dice che per far fronte alla disastrosa fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico ha già speso 3,05 miliardi di euro

a Bp di presentare

un rapporto

L’ultimo intervento per tappare la falla sul condotto petrolifero della Bp nel Golfo del Messico

Non si riesce d’altronde a capire perché un nuovo Bop non sia stato inserito da subito. Per di più, Bp voleva montarci su uno presente sui pozzi paralleli in costruzione. E no, ha risposto il

governo, quelli non si toccano. Il luogotenente di Obama nel Golfo, Thad Allen, ha dato adesso altre 24 ore per gli esperimenti ma ha richiesto un impegno scritto: riaprire le valvo-

le se i segnali negativi perseguono. Tutti appesi a quell’altra goccia. La maledizione di Macondo continua. (a. aq.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cina

Soccorritori al lavoro

Esplosione a Dalian tonnellate di greggio nel Mar Giallo PECHINO — E’ corsa contro il tempo in Cina per arginare la macchia di petrolio che si è creata a largo di Dalian, in seguito all’esplosione di due condotte petrolifere usate per scaricare il greggio nel porto della città nordorientale. L’incidente, avvenuto venerdì scorso, non ha causato vittime, ma ha sprigionato un incendio che è stato domato solo dopo 15 ore dai 300 camion di pompieri intervenuti. Nel frattempo 1500 tonnellate di petrolio si sono riversate nel mar Giallo, creando una «marea nera» di 183 chilometri quadrati, di cui 50 «gravi». La China National Petroleum Corporation, principale colosso petrolifero del paese e proprietario delle condutture esplose, ha annunciato di aver messo a punto un piano di emergenza «di una settimana», ma spera che la chiazza «possa essere ripulita il più presto possibile». Il porto di Dalian, il terzo più grande della Cina, è stato quindi chiuso e centinaia di pescherecci, sui quali sono stati montati degli «skimmer» e caricate grandi quantità di solventi, sono a lavoro per ripulire le acque. Resta da chiarire la causa dell’incidente, avvenuto quando una nave battente bandiera liberiana stava scaricando del greggio nell’impianto di stoccaggio.


la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

CRONACA

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Non c’è l’ambulanza, neonata muore in Calabria Nuovo caso di malasanità vicino a Cosenza. Due ospedali incapaci di intervenire. Indaga la procura GIUSEPPE BALDESSARRO COSENZA — Due ospedali incapaci di intervenire, un’ambulanza che non c’è e una frenetica quanto inutile corsa in elisoccorso. Sono questi gli elementi dell’ennesimo caso di mala sanità calabrese costato la vita ad una neonata. Un dramma che si è consumato a partire dalla mattina del 13 luglio, quando una giovane donna di 27 anni al settimo mese di gravidanza ha iniziato ad avvertire un forte dolore all’addome. L’arrivo del marito e la prima visita alla guardia medica di Amendolara, paese dell’alto Jonio cosentino. Da qui la decisione di recarsi all’ospedale di Trebisacce, presidio nel quale lavora il cognato della coppia, ma a cui i Nas dei carabinieri da tempo hanno chiuso il reparto di Ostetricia e Ginecologia per le carenze igieniche. Gli stessi sanitari di Trebisacce consigliano l’immediato ricovero a Rossano, dove c’è una struttura meglio attrezzata. Una corsa contro il tempo, fatta con la propria auto perché l’unica ambulanza era impegnata in un altro intervento. A Rossano i medici si accorgono che si tratta di un distacco della placenta e pongono i familiari della signora davanti ad

Nessuna denuncia dai genitori: medici encomiabili. Ma le strutture non erano attrezzate una scelta: trasferire la giovane a Cosenza e farla partorire lì dove c’è un moderno reparto di neonatologia, con rischi per la sua stessa vita, o operare subito a Rossano salvando la donna e sperando per la vita della neonata. Si decide quindi di intervenire sul posto e se la madre supera l’intervento senza grossi problemi, la bambina nata prematura, muore in attesa dell’arrivo dell’eliambulanza. Una tragedia dovuta, questa volta, soltanto all’inefficienza delle strutture ospedaliere, ma senza alcuna responsabilità dei medici come afferma il cognato della signora: ««Sia a Trebisacce che a Rossano il personale non ha sbagliato. Anzi, a Rossano sono stati encomiabili. Hanno subito capito quale era il problema e sono intervenuti con tempestività». Aggiungendo che il problema è stato «il tempo che si è perso per andare da Amendolara a Trebisacce e poi da qui a Rossano». Sul banco degli imputati, insomma l’inefficienza della sanità in una regione che già in passato ha fatto registrare decine di casi simili e che non accenna a migliorarsi da questo punto di vista. Nel caso di Rossano a giocare un ruolo fondamentale sono stati i tempi necessari per raggiungere ospedali attrezzati alle emergenze. Per percorrere il tratto da Amendolara a Rossano, sono stati infatti necessarie oltre 2 ore. Anche se i genitori della neonata hanno deciso di non sporgere denuncia, la Procura di Rossano ha deciso di aprire un’inchiesta. Un’altra indagine è stata aperta dalla Commissione d’inchiesta sugli errori sanitari, presieduta da Leoluca Orlando, che ieri mattina ha chiesto al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, una relazione sull'episodio, di cui ha riferito ieri il «Quotidiano della Calabria», programmando anche una serie di attività istruttorie per accertare i fatti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I precedenti VIBO VALENTIA Gennaio 2007, in ospedale muore Federica Monteleone, 16 anni, per un black out in sala operatoria durante intervento di appendicite

SCIDO Ottobre 2007 Flavio Scutella, 12 anni, muore dopo una caduta da una giostra. Nel suo paese, Scido (Rc), non c’è l’ambulanza

LOCRI Agosto 2009, a Locri muore Sara Sarti, 5 anni. Colta da un malore, il medico diagnostica un'influenza, perderà la vita in pochi giorni

L’ospedale di Trebisacce

Sardegna, scaraventati in mare dal maestrale. Uno sopravvive restando 25 ore aggrappato a una boa

Cagliari

Si rovescia barca, tre pescatori annegati CAGLIARI — I corpi di due pescatori sono stati ritrovati ieri senza vita. Un terzo è ancora disperso. L’unico sopravvissuto è rimasto in mare per 25 ore: ha nuotato a lungo prima di trovare una boa alla quale si è aggrappato per trascorrere la notte tra domenica e lunedì, a due miglia dalla riva di fronte al porto di Cagliari. Ora è ricoverato in stato di shock e ancora non è stato in grado di raccontare ai soccorritori cosa è successo esattamente alla barca in mare. Il naufragio è avvenuto al largo del Golfo degli Angeli, non lontano da Cagliari. I quattro pescatori dilettanti era-

no usciti in acqua all’alba di domenica dal porto di Su Siccu su uno scafo di vetroresina lungo 4 metri e 20. Il maestrale che soffiava a 25-30 nodi, le onde e il mare forza 4 hanno rovesciato la piccola imbarcazione intorno alle 10 di mattina di domenica, scaraventando in mare i quattro pescatori. Nessuno ha avuto il tempo di indossare il giubbotto salvagente e il sopravvissuto ha raccontato di aver visto scomparire i suoi compagni tra le onde uno dopo l’altro. Alla ricerca del disperso Paolo Pintus, 31 anni, figlio di una delle vittime, stanno lavorando da due giorni quattro motovedette d’altura della Capita-

neria di Porto, coordinate dal capitano di vascello Gaetano Camilleri. Ma le speranze di trovarlo in vita sono ormai flebili. Il sopravvissuto, Andrea Maccioni, ha 30 anni. I due uomini ripescati senza vita sono due cognati originari di Capoterra, Giancarlo Pintus e Sandro Farci di 57 e 54 anni. Alla Procura della Repubblica di Cagliari, a seguire da vicino tutte le fasi della ricerca, c’era ieri il sostituto procuratore di turno Maria Virginia Boi che, solo dopo aver ricevuto e studiato tutte le relazioni, deciderà se e con quale ipotesi di reato aprire il fascicolo processuale sul naufragio.

Il recupero dei corpi dei naufraghi

Strage di Erba, le motivazioni della condanna

Un “odio ossessivo” spinse Olindo e Rosa a uccidere i Castagna MILANO — L’odio nei confronti dei vicini da parte di Olindo Romano e Rosa Bazzi è stato il movente della strage di Erba. I due coniugi responsabili del quadruplice omicidio sono stati spinti da “un odio sorto da anni e a mano a mano cresciuto ed accumulatosi fino a rendere invivibile” la loro esistenza. Un odio che era una “specie di ossessione” rivolta contro i “potenti Castagna” che abitavano vicino a loro. Uccidendo Raffaella Castagna, suo figlio Yusuf, la madre della donna, Paola Galli, e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini, l’11 dicembre 2006 Olindo e Rosa realizzarono “il desiderio di voler dimostrare a se stessi che loro, due, deboli, ad un certo momento potevano umiliare”. Lo hanno spiegato ieri i giudici della prima Corte d’Assise d’appello di Milano che il 20 aprile scorso hanno confermato la condanna all’ergastolo e a 3 anni di isolamento diurno per i due coniugi. Pubblicando le motivazioni della sentenza, il collegio presieduto da Maria Luisa Dameno ha spiegato anche perché non ha riaperto il dibattimento come chiesto dai difensori degli imputati. Esaminando la condotta di Olindo e Rosa, infatti, “non è emersa alcuna manifestazione di un disturbo mentale”. Anzi, chiariscono i magistrati, si trattò di un “piano” predisposto in anticipo che prevedeva “una notevole lucidità comune” sia a Olindo che a Rosa.

L’incidente sul Monte Rosa a 4.500 metri Il giorno 17 luglio 2010 è venuto a mancare

Domizio Cavazza Ne danno il triste annuncio la moglie, i figli e i parenti tutti. Le esequie avranno luogo oggi 20 luglio alle ore 10.00 presso la parrocchia di San Clemente Papa, Via Val Varaita n. 2 - Roma. Roma, 20 luglio 2010 Cattolica San Lorenzo srl - 06/64501016

Il 18 luglio è mancato

Franco Alberti La moglie Eleonora ne dà il triste annuncio. Le esequie avverranno a Benevento in forma strettamente privata. Roma, 20 luglio 2010 Fabrizia ed Alessandra Mancuso piangono

Franco Alberti un padre per quaranta anni. Roma, 20 luglio 2010 Rosario Patanè partecipa al grande dolore della famiglia Alberti per la perdita di

Franco Roma, 20 luglio 2010 Il Presidente della Fondazione Bellonci Antonio Maccanico e il Direttore della Fondazione e Presidente del Comitato Direttivo del Premio Strega Tullio De Mauro con tutti i componenti del Comitato partecipano al profondo dolore per l’improvvisa scomparsa del Dott.

Franco Alberti Imprenditore valoroso e appassionato amico dei libri e della cultura. Roma, 20 luglio 2010 Paola e Massimo, con Maria Valeria, Giuseppe, Valeria, Francesca e Marco ricordano con profondo affetto il fratello, lo zio e l’amico carissimo

Franco Roma, 20 luglio 2010 Marzia, Enrico, Eugenio ed Edoardo prendono affettuosamente parte al grande dolore di Paola per la scomparsa del fratello

Franco Roma, 20 luglio 2010 Il Consiglio di Amministrazione ed i dipendenti della Strega Alberti Benevento Spa si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa di

Franco Alberti Benevento, 20 luglio 2010 Alberto, Hyunsook e Lorenzo esprimono il loro affetto a Nora, Paola, Giuseppe, Maria Valeria nel momento della perdita del caro, indimenticabile

Franco Roma, 20 luglio 2010

Il giorno 19 luglio, dopo aver lungamente combattuto con un male incurabile, è mancato all’affetto dei suoi cari il Dottor

Paolo Longo Medico Chirurgo Oncologo Ne danno il triste annuncio la compagna di una vita Elvira Amirante, i figli Gian Luigi e Nicoletta, il fratello Piero e i parenti tutti. Le esequie avranno luogo mercoledì 21, alle ore 12, presso la parrocchia di S. Ippolito in Roma, v.le delle Provincie 45. Nel rispetto della volontà del defunto si prega non fiori ma offerte all’AIRC. Roma, 20 luglio 2010 Soc. Zega Armando 06.4696

Il figlio Carlo con la moglie Cristina annunciano la scomparsa di

Antonio Baggio Il suo carattere buono e dolce rimarrà sempre vivo. Roma, 20 luglio 2010 Prof.ssa

Valeria Madia ved. Cristiani Grazie zia per i bei ricordi che ci hai lasciato della nostra grande famiglia. Le tue nipoti napoletane Silvana e Olga. Roma, 20 luglio 2010 Il Presidente e il Direttivo del Centro Nascita Montessori ricordano con affetto e gratitudine

Eleonora Moro Fondatrice appassionata e intelligente del C.N.M. Roma, 20 luglio 2010 L’Università degli studi di Bari Aldo Moro si stringe affettuosamente ad Agnese, Anna, Giovanni e Maria Fida per la scomparsa della signora

Eleonora Corrado Petrocelli Rettore Università degli studi Aldo Moro. Bari, 20 luglio 2010 Il Ministro per l’attuazione del programma Gianfranco Rotondi a nome del Governo e suo personale esprime l’unanime cordoglio per la scomparsa della N.D.

Eleonora Chiavarelli ved. Moro protagonista di una tragedia nazionale a cui lei è sopravvissuta lungamente e le cui irrisolte domande sopravviveranno lungamente a lei. Roma, 20 luglio 2010 Roberto Herlitzka partecipa al lutto del teatro italiano per la scomparsa di

Renato De Carmine Roma, 20 luglio 2010

19 luglio 1993

19 luglio 2010

ANNIVERSARIO Nel diciassettesimo anniversario della scomparsa di

Alberto D’Orazio La moglie, con immutato affetto, Lo ricorda a quanti Gli vollero bene. Una Santa Messa sarà celebrata mercoledì 21 luglio 2010 alle ore 19.30 nella chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù in Pamphilo in via G. Spontini 17 (Via Paisiello). Roma, 20 luglio 2010 A

Viola Ghidoni Grazie, per la passione, l’impegno, la competenza, la dedizione, il rigore. Grazie di cuore. Liceo Wiligelmo Modena. Modena, 20 luglio 2010 Lunedì 19 luglio 2010 è mancata all’affetto dei suoi cari

Carmen Gentile Addolorati lo annunciano Sergio, Francesca, Luca e Chiara. Napoli, 20 luglio 2010

Angelo Ruggieri non è più qui. Con noi vive il suo monito costante ad impegnarci per la cultura e la legalità. Bisceglie, 20 luglio 2010 Ad

Angelo Ruggieri buon viaggio, Editor. Il suo impegno vive nelle pagine dei nostri libri. Casa Editrice Sapere 2000. Bisceglie, 20 luglio 2010 20-04-2010

20-07-2010

“Ero unito a voi. Restate uniti in me. Parleremo insieme il linguaggio della vita eterna. Agiremo insieme là, dove le azioni hanno un effetto; vivremo nello Spirito là dove i pensieri umani si incarnano nel Verbo dei pensieri eterni.”

Ferrero Zipoli Una Santa Messa verrà celebrata il 1° agosto 2010 ore 11.00 nella chiesa di San Jacopo e Cristoforo a Bolgheri. Firenze, 20 luglio 2010 22° ANNIVERSARIO

Luciana Testoni Campazzi Il ricordo della tua dolcezza e bontà ci conforta ancora in questi anni della tua assenza. Il nostro amore è sempre immenso. Mamma, Rosalina, Stefano con Vanda, Vittorio. Budrio, 20 luglio 2010 O.F. e Lapidi Mingardi-Budrio (Bo)

Cadono in un burrone vittime due alpinisti AOSTA — Due alpinisti italiani sono morti ieri mattina mentre scalavano il massiccio del Monte Rosa. Le vittime sono cadute sul versante svizzero della montagna quando stavano attraversando la cresta del Lyskamm, a circa 4.500 metri di quota. La coppia di scalatori era partita all’alba dal rifugio Gnifetti per una traversata che viene considerata di media difficoltà, ma molto esposta sulla cresta, e rappresenta una delle classiche vie di ghiaccio delle Alpi. A recuperare le due salme - di cui non sono ancora state rese note le generalità - è stato il servizio alpino svizzero.

I dati dell’Osservatorio Carta di Roma

Media e immigrazione oggi il rapporto italiano ROMA — Saranno presentati oggi i risultati della ricerca realizzata nel primo semestre di quest’anno dall’Osservatorio Carta di Roma, la struttura scientifica nata per monitorare l’informazione italiana in materia di immigrazione e di asilo. Particolare attenzione sarà dedicata al modo in cui i telegiornali e i quotidiani del nostro paese hanno seguito i fatti di Rosarno, in Calabria. I dati saranno presentati tra le 11 e le 14 alla sede dell’Associazione Stampa Estera di Roma dall’Ordine dei giornalisti, la Federazione nazionale stampa italiana e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.


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CRONACA

PER SAPERNE DI PIÙ www.finmeccanica.it www.tribunale.roma.it

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L’INCHIESTA

L’ARRESTO

IL TESORO

LA STRETTA

L’inchiesta parte dall’affare Digint, società controllata al 49% da Finmeccanica e al 51 dalla banda di Mokbel, secondo l’accusa era un modo per creare fondi neri

L’8 luglio scorso viene arrestato per riciclaggio Lorenzo Cola, uomo di fiducia di Guarguaglini e tramite tra Mokbel e Finmeccanica per l’affare Digint

I soldi trovati sui conti elvetici di Lorenzo Cola sarebbero oltre 10 milioni di euro. Il gip che ha convalidato il suo fermo non ha dubbi sulla provenienza: illecita

L’inchiesta si stringe sul colosso. I pm sono in Svizzera per le rogatorie e continuano le indagini per fare chiarezza sugli 8,3 milioni pagati da Mokbel per Digint

Le tappe

Fondi neri, una telefonata incastra Finmeccanica Le intercettazioni di Cola, super consulente del presidente Guarguaglini Il mio Odino

CARLO BONINI MARIA ELENA VINCENZI ROMA — «Lo staff italiano è cotto. Qualcuno ha già disegnato il nuovo mondo… Mi sento come Thor, ma non posso chiamare il mio Odino, perché è un rischio». C’è una telefonata, agli atti dell’inchiesta della Procura di Roma sui fondi neri di Finmeccanica, che aiuta a capire perché Lorenzo Cola e l’affare “Digint” tolgono il sonno al presidente Pier Francesco Guarguaglini. E le ragioni del poderoso sforzo di comunicazione con cui l’azienda prova ormai da undici giorni a far dimenticare il nome di quel “consulente” e ventriloquo del Sismi arrestato l’8 luglio con l’accusa di aver riciclato 7 milioni e mezzo di euro della provvista nera versata dalla Banda Mokbel per acquisire il 51 per cento della “Digint”, società partecipata da Finmeccanica. La telefonata porta la data del 26 maggio scorso, un mercoledì. Sono le 9.35 del mattino e Lorenzo Cola – che evidentemente ignora di essere ascoltato dai carabinieri del Ros – compone dal suo telefono cellulare americano l’utenza di un numero in Virginia. Chi risponde è un amico, un certo “Lloyd”. I due parlano in inglese. Annotano i carabinieri: «La conversazione si apre con la partita dell’Inter (quattro giorni prima si è giocata la finale di Champion’s league). Lorenzo dice di non aver risposto ai telefoni per due giorni prima della partita, anche quando “l’altro Lorenzo” lo ha cercato». L’«altro Lorenzo» è Borgogni, direttore centrale della comunicazione di Finmeccanica. L’ombra di Guarguaglini. La circostanza che cerchi Cola non è casuale. Sono infatti giorni terribili per Fin-

Le reazioni

ROMA — «Resto dove sono. Ho la fiducia dell’azionista». Il salone dell’aerospazio di Farnborough è stata l’occasione per Pier Francesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, di fare il punto sulla situazione dell’azienda, da qualche mese al centro di un’inchiesta giudiziaria della procura di Roma. «Se il Tesoro non avesse più fiducia in me, sarebbe meglio andare via. Ma per ora non è così», ha tagliato corto il manager. Non voleva rispondere a domande sulle in-

Lo staff italiano è cotto. Mi sento come Thor, ma non posso chiamare il mio Odino, perché è un rischio

Come pulcini

In Italia c’è grossa crisi. Gli altri sono completamente persi, mi seguono come pulcini

meccanica. L’azienda è ormai certa che la Procura di Roma indaghi sui fondi neri (le prime notizie appariranno sui quotidiani del 28 maggio) e non è un caso che si pensi di fare uno squillo all’uomo del Presidente. Che, del resto, appare molto informato. Liquidata l’Inter, infatti, all’amico Loyd – come scrivono i carabinieri nell’informativa del 25 giugno al Procuratore Giancarlo Capaldo e al sostituto Giovanni Bombardieri – Cola spiega di «avere moltissime novità». E gliele riassume così: «Lo staff italiano è cotto. In Italia c’è una grossa crisi e qualcuno ha già disegnato il nuovo mondo». Naturalmente, nel disegno del “nuovo mondo” ci sono anche i futuri assetti di Finmeccanica. Dice Cola:

«Gli altri sono completamente persi, mi seguono come pulcini. L’unica cosa buona è che sto lavorando molto, molto bene per “Giordo”. Sono sicuro, al 99 per cento, che entro il 10 giugno sarà nominato “Ceo” di Alenia». Cola non è un indovino. Ma, evidentemente, per sapere in anticipo quel che accadrà in Alenia, non deve essere neanche “uno dei tanti consulenti” come continua a ripetere l’azienda dal giorno in cui è finito a Regina Coeli. È un fatto che, nonostante non venga chiarito al telefono chi sia questo “Giordo”, il 22 giugno, Alenia avrà effettivamente un nuovo Ceo, Filippo Bagnato. Del resto, Cola, quel che sa di Finmeccanica, lo sa da Finmeccanica. A Lloyd, spiega quali istruzio-

ni gli sono arrivate dall’azienda ora che le acque stanno per farsi davvero agitate. «Mi hanno detto: “Non vogliamo scocciarti, ma per una volta devi vedere la partita da lontano. Perché se usi i tuoi strumenti di difesa, saremo in disputa fino all’ultimo minuto». Insomma, il messaggio di piazza Montegrappa è chiaro. Cola deve togliersi di mezzo e levarsi dalla testa l’idea di provare a difendersi, quando la Procura gli sarà addosso, con argomenti che possano trascinare in un angolo i vertici dell’azienda. Deve, almeno per un po’, starsene in tribuna a «vedere la partita». Meglio se «lontano», negli Stati Uniti. Cola, che non è un fesso, del suggerimento si è fatto un’idea. Dice a Lloyd: «Prima devono tro-

IL MANAGER Pier Francesco Guarguaglini, presidente e ad di Finmeccanica. In alto Gennaro Mokbel

La profezia

Sto lavorando bene per ‘Giordo’. Sono sicuro, al 99% che entro il 10 giugno sarà nominato Ceo di Alenia

La partita

Mi hanno detto: “Devi vedere la partita da lontano. Perché se usi i tuoi strumenti di difesa, saremo in disputa”

vare un modo per neutralizzarmi e poi andranno direttamente sul lavoro». Prima, insomma, devono mettere a tacere lui, sprofondarlo nel silenzio, e poi occuparsi della grana della Procura, direttamente e con le mani libere. Certo, lui un desiderio lo avrebbe. Attingendo a piene mani nella cultura di cui sono figli i tatuaggi “neri” di cui si è riempito il corpo, non trova di meglio che confidare all’amico di sentirsi come il vichingo «dio del tuono in lotta con i giganti». Come «Thor», dice. Peccato, aggiunge, di non poter chiamare suo “padre”, Odino. «Se chiamo il mio Odino, è un rischio». Chi possa essere l’Odino di Cola-Thor, lo dice, senza tanti giri di parole, una qualificata fonte investigativa: «E chi volete che sia? Chi è Dio in Finmeccanica? Il Presidente». Un’ipotesi investigativa, certo, che tuttavia non deve essere poi così peregrina se, ancora ieri, Guarguaglini, dall’Inghilterra, rivendicava come, «in questa inchiesta», «non ci sia una sola intercettazione» con la sua voce. Il 26 maggio Cola è sincero. A Lloyd, oltre a raccontare della tempesta perfetta in cui è precipitato, annuncia quello che si prepara a fare davvero. «Sto aspettando il secondo figlio e poi ti raggiungerò per due, tre mesi. Mia moglie sta bene. Perché cerco di risparmiarle qualsiasi problema. La faccio vivere in una “bella storia” dove nulla accade». Nella storia di Cola, al contrario, di cose ne accadono molte. E molte che non controlla, evidentemente. Come gli ascolti dei carabinieri che convincono la Procura a mettergli le manette il pomeriggio dell’8 luglio quando sta per salire su un volo per gli Usa via Parigi. Raccontano oggi, che in quei frangenti sia stato molto cortese. Che sia entrato in carcere tutt’altro che sconvolto. E qui, come sappiamo, ha cominciato a raccontare una storia che aveva avuto tempo per mandare a mente. «L’operazione Digint è mia. E tutto è regolare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amministratore delegato: sono tranquillo, e ho già detto diecimila volte che non abbiamo fondi neri all’estero

“Resto al mio posto, il Tesoro si fida di me” dagini, ma alla fine ha ceduto, precisando che «siamo testimoni, non imputati» e spiegando che la Digint, finita nel mirino dei pm per i collegamenti con la banda di Mokbel, sviluppa un software per la sicurezza di altissimo livello, utilizzato da tutte le società del gruppo e che anche la statunitense Drs Technologies sta valutando. «Di sicuro — ha detto a proposito della Financial Lincoln che detiene il 51 per cento della piccola azienda — col senno di poi sarebbe stato meglio non creare la società lus-

“Certo, con il senno di poi sarebbe stato meglio non creare la società lussemburghese”

“Siamo testimoni più che imputati. Ma si rischia che l’azienda venga danneggiata”

semburghese» che ha permesso a Mokbel di mettere un piede nell’operazione. Peccati veniali, secondo il presidente, per un’azienda che, lo ripete ancora una volta, è estranea alla vicenda. «Ho già detto diecimila volte che

non abbiamo fatto fondi neri, sono tranquillo. Digint è una società seria, valutata positivamente anche da Drs». I faccendieri che avevano la maggioranza, tutti finiti in carcere? Guarguaglini ribadisce: «Non sapeva-

mo nulla della loro presenza. Non c’è un’intercettazione in cui io parlo. Se uno vede che il nome di Finmeccanica viene ingiustamente macchiato è normale essere preoccupato». E per la settimana prossima ha annunciato una visita con i giornalisti in Digint, società che, tra l’altro ha sottolineato un suo collaboratore, vanta una trentina di addetti. Archiviata la parentesi giudiziaria (i pm sono in queste ore in Svizzera per fare chiarezza sul tesoro di Lorenzo Cola, consulente di Finmeccanica arrestato l’8

luglio) il numero uno del colosso degli armamenti ha parlato di “affari”. Un modo per dirottare l’attenzione sui risultati positivi ottenuti dalla sua azienda. Sul nuovo elicottero di Agusta Westland, sugli ordini in crescita oltre la soglia dei 22 miliardi e sulle grosse opportunità di business nei paesi emergenti a cominciare dall’Indonesia, dove la compagnia Kartika Airlines ha ordinato trenta Superjet 100 per un valore di 921 milioni di dollari. (m. e. v.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PER SAPERNE DI PIÙ www.miur.it www.repubblica.it

Scuola, da settembre pagelle online Al via la sperimentazione. E dal 2012 saranno solo elettroniche SALVO INTRAVAIA ROMA — Come un vecchio arnese ormai in disuso, tra poco, la pagella scolastica andrà in soffitta. Nata nel 1926 per la scuola elementare come tassa, ovviamente in forma cartacea, dal 2012/2013 tutte le scuole di ogni ordine e grado “redigeranno la pagella in forma elettronica”. E, in via sperimentale, l’innovazione partirà da settembre. Per la scuola, si tratta di una piccola rivoluzione. La novità è contenuta nel disegno di legge governativo sulla “Semplificazione dei rapporti della Pubblica amministrazione con cittadini e imprese”, presentato dai ministri Brunetta e Calderoli. Proposta di legge già varata dalla Camera dei deputati lo scorso 9 giugno e ora al vaglio del Se-

nato. Le scuole che comunque vorranno anticipare l’esperienza potranno farlo. «Al fine di semplificare il quadro delle comunicazioni tra scuola e famiglia, le istituzioni scolastiche pubbliche e paritarie, per gli anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012, possono redigere la pagella degli alunni in forma elettronica». Resta comunque «il diritto dell’interessato di ottenere gratuitamente copia cartacea del documento redatto in forma elettronica». «La pagella elettronica – spiega la legge – ha la medesima validità legale del documento cartaceo ed è resa disponibile per le famiglie sul web o tramite posta elettronica o altra modalità digitale». Potrebbe, quindi, essere anche inviata tramite sms al cellulare dei genito-

I voti saranno comunicati ai genitori con email e sms. Ma 4 famiglie su 10 non hanno accesso al web ri. L’innovazione tecnologica alle porte fa tramontare definitivamente i tempi in cui gli alunni più somari riuscivano a nascondere i brutti voti ai genitori. Tra pochi mesi, basterà un computer provvisto di un collegamento ad Internet e con un semplice clic mamme e papà potranno scoprire se i figli hanno effettivamente studiato. Ma è proprio il livello di arretratezza tec-

nologica dei cittadini italiani a lasciare intravedere qualche problema. Secondo l’ultima pubblicazione dell’Istat su “Cittadini e nuove tecnologie”, nel 2009, soltanto 54 famiglie su 100 erano in possesso di un computer e meno di metà (il 47 per cento) possedeva un accesso ad Internet. Per fortuna le cose migliorano passando in rassegna le famiglie con almeno un minorenne, cioè quelle interessate dall’innovazione. Le famiglie con figli a scuola che hanno tra le pareti domestiche un computer salgono al 74 per cento e quelle che possono navigare in Internet al 61 per cento. Restano, comunque, tagliate fuori 4 famiglie su 10 che, con tutta probabilità, due volte l’anno si recheranno a scuola per richiedere la vecchia pagella di carta. Per dare at-

tuazione al provvedimento, entro 4 mesi dall’entrata in vigore della legge, il presidente del Consiglio dovrà emanare un decreto con tutte le istruzioni che le scuole dovranno seguire. Lo stesso articolo che introduce la pagella elettronica si occupa di procedure telematiche riguardanti le università statali e non statali. «Le università statali e legalmente riconosciute – recita l’articolo 30 – adottano procedure telematiche che consentono di effettuare per via telematica l’iscrizione, i pagamenti, la gestione informatizzata delle carriere degli studenti e la prenotazione degli esami, nonché le relative verbalizzazioni e conservazione dei documenti in forma digitale». © RIPRODUZIONE RISERVATA

La storia

MARCO LODOLI RA inevitabile, nell’era di Internet le povere vecchie pagelle non potevano sperare di sopravvivere: la carta va al macero, l’inchiostro scorre via e tutto sarà on line. Saranno comunicazioni asciutte che piomberanno nel computer di casa, messaggi privati di salvezza o di condanna, niente da condividere con gli altri studenti. È finito per sempre quel tempo in cui la porta della classe si spalancava come spinta da una bufera: ed era il preside, enorme, cattivissimo, con in mano il fascio delle pagelle. Si sedeva alla cattedra che l’insegnante ossequiosamente gli lasciava e dopo un preambolo minaccioso sul valore dello studio, sull’impegno e i risultati, sul terribile futuro dei giovani, iniziava a consegnare le pagelle. Nessuna rapida distribuzione, il preside chiamava un nome dopo l’altro, e lo studente scattava in piedi e si beccava la

E

Che nostalgia per l’ingresso in aula del preside, e per la lettura a casa con i genitori sua ramanzina. «Che succede, vedo un rilassamento pericoloso, dove c’erano dei sette e degli otto ora vedo miseri sei. Che succede, abbiamo mollato? Che cos’è, la primavera, l’amore, l’indolenza che cresce?». C’era da tremare nell’attesa del proprio turno, le mani sudavano, il cuore batteva a mille come davanti a un tribunale militare. E finalmente avevamo la pagella in mano, e il peggio doveva ancora arrivare. Già, perché bisognava mostrarla ai genitori, reggere quegli sguardi delusi o, peggio, quegli urli forsennati. Certi padri inforcavano gli occhiali, dicevano: «Vediamo un po’ che razza di studente sei», leggevano lentamente

Voti, schede o giudizi analitici in quei fogli sentenze e speranze

Le tappe

Addio alla carta, ma anche al rito della consegna e del confronto quelle due colonnine di voti, scritto e orale, sbuffavano. Era un’agonia. Così, per rimandare sfuriate e punizioni, tenevamo la pagella sepolta nella cartella per una settimana, per due settimane, coi professori che ci sollecitavano a riconsegnarla: e intanto la pagella si ungeva tragicamente a contatto con la pizza, gli angoli si piegavano oscenamente, la carta si stropicciava come il nostro cuore. Mio fratello falsificò la sua prima pagella a sette anni. Corresse a penna i cinque e i sei, li trasformò in nove e dieci, voleva un mondo migliore. Per tormentare gli studenti, in certe scuole producevano anche le pagelline, valutazioni intermedie, ufficiose, rimediabili. Il formato era ridotto, anche il colore era diverso, e i voti non erano scritti con quella grafia ottocentesca, cupa e svolazzante al tempo stesso. Altri tempi, oggi i ragazzi intascano le pagelle senza troppi patimenti, «tanto mio padre lo sa che a me la scuola nun me piace», «tanto a mia madre gliel’ho

ALL’INIZIO ERA UNA TASSA Quando vennero introdotte le pagelle, all’inizio del secolo scorso, erano una forma di tassa scolastica. Per ritirarle i genitori dovevano sborsare 5 lire. Nel dopoguerra la cifra venne raddoppiata. Qui sopra una selezione di pagelle storiche

detto: quest’anno sto a pezzi». Quasi mai arriva il preside a consegnare e commentare, tutto scivola via senza liturgie particolari, nella sciatteria dei nostri anni. Non c’è dramma e non c’è gioia, la pagella è solo un atto amministrativo, non una pagina strappata a una tragedia greca. Ogni sentimento è abolito, si cerca solo la funzionalità, i voti sono solo numeri da sistemare per avere altri numeri, cioè i crediti che servono ad ottenere altri numeri alla fine del corso. E allora tanto vale passare tutto sotto l’asettica giurisdizione del computer. Sui nostri schermi apparirà tutto quello che ci riguarda: messaggi, voti trimestrali o quadrimestrali, valutazioni parziali e finali e forse, un giorno molto lontano, anche la nostra destinazione dopo il Giudizio Universale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1900 Compare la pagella scritta. L’alunno veniva valutato dai professori ogni bimestre

1926 Viene istituita la pagella anche alle elementari. È sotto forma di tassa: 5 lire per acquistarla

1946 Nasce la pagella uguale per tutti, dalle elementari fino alle superiori. Il prezzo è di 10 lire

1977 Viene abolita la pagella con i voti e viene introdotta quella con i giudizi analitici e descrittivi

1996 I giudizi dei professori cambiano di nuovo, e da descrittivi diventano di nuovo sintetici

2003 Con la riforma Moratti le pagelle non vengono più stampate dal Poligrafico ma dalle scuole


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ATTUALITÀ

PER SAPERNE DI PIÙ www.nature.com www.gatech.edu

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Basta punture, arriva il cerotto il “vaccino gentile” è indolore (segue dalla prima pagina)

ELENA DUSI A ANZICHÉ usarne uno lungo diversi centimetri, ne sfrutta cento che superano di poco il mezzo millimetro. Largo come una moneta, il cerotto va premuto leggermente sulla pelle e in pochi minuti rilascia il vaccino. Poi, grazie all’uso di un materiale plastico biodegradabile, gli aghi si dissolvono al contatto con i fluidi della cute. Il cerotto diventa liscio al 90% dopo cinque minuti. A quel punto può essere staccato e buttato via senza rischi di infezioni come per le siringhe tradizionali. A raccontare la prima speri-

M

Gli aghi descritti su Nature Medicine sono lunghi 0,65 millimetri e penetrano nella pelle per circa 0,2 millimetri. Rilasciano il virus dell’influenza inattivato nella zona esterna della cute. «La pelle è un organo particolarmente adatto alla vaccinazione — spiega Ri-

chard Compans della Emory, un altro degli sperimentatori — perché contiene molte delle cellule responsabili della risposta immunitaria». I topolini vaccinati con il metodo del cerotto sono stati infettati dopo circa un mese con il virus dell’influenza, ma

se la sono cavata senza gravi sintomi. Segno che la somministrazione del farmaco ha funzionato. La trafila delle sperimentazioni sull’uomo richiederà i soliti due o tre anni: il lasso di tempo standard per mettere a punto ogni nuovo farmaco o presidio farmaceu-

tico. Ma alle considerazioni sulla salute andranno aggiunte quelle di tipo economico. Produrre una normale siringa usa e getta oggi costa pochi euro. Il nuovo cerotto sfrutta invece materiali plastici biodegradabili e tecniche per la manipolazione degli aghi nelle dimensioni di pochi micron. I ricercatori della Georgia promettono campagne di vaccinazione su larga scala in caso di pandemie e immunizzazioni rapide ed economiche nei paesi poveri. Ma è assai più probabile che il nuovo cerotto resti molto costoso rispetto alla siringa normale. La carezza, in quel caso, sarà riservata a chi può permetterselo, e a tutti gli altri rimarrà la puntura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’intervista Un nuovo rimedio contro l’influenza Cento microaghi sulla pelle: senza rischi di infezione mentazione del “vaccino gentile” è la rivista Nature Medicine, che ha testato il presidio indolore sulla schiena di un gruppo di topolini. «Abbiamo dimostrato che un centinaio di microaghi biodegradabili riescono a vaccinare contro l’influenza come, e probabilmente anche meglio, di un tradizionale ago intramuscolo» spiega soddisfatto Mark Prausnitz, uno degli autori dello studio, professore della Georgia University e del Georgia Institute of Technology. Il fatto che il vaccino sia liofilizzato lo rende utilizzabile anche a temperatura ambiente e senza preparazioni particolari. «Ci aspettiamo un futuro in cui le persone ricevano il cerotto per posta o lo acquistino in farmacia e se lo somministrino da soli a casa» immagina Sean Sullivan del Georgia Tech: un vero e proprio salvatore per tutti coloro che soffrono di “tripanofobia”, o fobia delle iniezioni.

Parla Mario Falconi, presidente dell’ordine dei medici di Roma

“Non farà male quanto la siringa per questo dico che avrà successo” ROMA — «Il primo a usare il nuovo cerotto sarò io. Farei qualunque cosa pur di evitare un’iniezione intramuscolare» confessa Mario Falconi, medico di famiglia e presidente dell’ordine dei medici di Roma. È sicuro che cento aghi piccoli facciano meno male di un unico ago grande? «Sì, quei microaghi sono impercettibili. L’effetto è sicuramente minore di un ago che penetra dentro il muscolo e per questo il nuovo cerotto troverà parecchi clienti. Non parlo solo di bambini, ma anche di adulti». Come è possibile che i costi di produzione siano tanto bassi da eguagliare quelli di un ago e una siringa tradizionali? «Ogni presidio medico ha una storia a sé, e in fatto di costi è impossibile prevedere oggi quale sarà il futuro di questo cerotto. Se il mercato promette di essere abbastanza vasto, un’industria potrebbe decidere di investire nella produzione. E con un’economia di scala sufficientemente sostenuta, anche i prezzi potrebbero abbassarsi». La somministrazione nella cute è altrettanto efficace di quella intramuscolare? «È ormai assodato che la pelle sia un organo attivo, molto adatto alla somministrazione dei farmaci. Attraverso l’epidermide passano già medicine per il cuore, contro il dolore, contro i sintomi della menopausa o per le ossa». (e.d.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ESPERTO Mario Falconi, medico di famiglia e presidente dell’ordine dei medici di Roma


la Repubblica

ECONOMIA

MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

FINANZA&MERCATI

■ 22 Ieri FTSE MIB ....................20117,54 FTSE IT ALL.................20617,63 FTSE IT STAR ..............10540,81 FTSE IT MID ................22721,75 COMIT ...........................1004,73 FUTURE.......................20133

(-0,22%) (-0,22%) (-0,32%) (-0,71%) (-1,05%) (-0,19%)

I migliori

Principali titoli del Mercato azionario

FTSE MIB Var.% Telecom IT..............................................2,35 Bca Pop.Milano.......................................0,88 Saipem...................................................0,79 UBI Banca ...............................................0,64 Exor........................................................0,63

Titolo

Pr. Rif €

A2A.............................................1,152 Ansaldo Sts ...............................11,550 Atlantia .....................................14,920 Autogrill ......................................9,910 Azimut ........................................6,555 Banca Generali ............................8,045 Banco Popolare ...........................4,513 Bca Pop.Milano ...........................3,730 Bulgari ........................................5,920 Buzzi Unicem ..............................7,860 Campari ......................................4,277 Cir...............................................1,395 Enel ............................................3,620 Eni ............................................15,320

I peggiori Mediaset...............................................-2,18 Bulgari ..................................................-2,07 Intesa Sanpaolo.....................................-1,67 Italcementi ............................................-1,66 Parmalat ...............................................-1,64

-0,35 0,52 -0,13 -1,49 -0,38 0,56 -1,10 0,88 -2,07 -1,38 0,41 -0,14 0,35 0,26

Exor ..........................................14,460 Fiat .............................................9,245 Finmeccanica..............................8,560 Fondiaria-Sai ..............................7,835 Generali ....................................15,020 Geox ...........................................3,840 Impregilo.....................................1,929 Intesa Sanpaolo...........................2,353 Italcementi..................................5,935 Lottomatica...............................11,070 Luxottica...................................18,940 Mediaset.....................................4,595 Mediobanca ................................6,390 Mediolanum................................3,250 Monte Paschi Si...........................0,943 Parmalat .....................................1,921

0,63 -0,11 -0,17 -0,57 0,33 -0,52 -1,23 -1,67 -1,66 -1,07 -1,25 -2,18 -0,85 0,39 -0,05 -1,64

Pirelli & C.....................................0,476 Prysmian ..................................12,380 RCS Mediagroup .........................0,948 Saipem .....................................26,770 Snam Gas....................................3,507 STMicroelectr..............................6,610 Telecom IT ..................................0,936 Tenaris .....................................14,810 Terna ..........................................3,085 UBI Banca ...................................7,880 UBI w 09-11 ................................0,015 Unicredit .....................................1,984 Unipol .........................................0,551 W Mediobanca 11........................0,030

-0,73 -1,51 -0,26 0,79 0,14 -0,83 2,35 -0,60 -0,16 0,64 2,82 -0,70 -0,09 -2,60

Medici in sciopero, il 75% aderisce Oggi stop per i vigili del fuoco. I tecnici della Camera: senza ripresa manovra-bis ROBERTO PETRINI ROMA — Sale il peso della manovra, che dopo l’esame del Senato, arriva a superare i 25 miliardi, mentre ieri hanno scioperato i medici e oggi i vigili del fuoco. Sale anche il peso delle entrate che il passaggio a Palazzo Madama ha fatto lievitare dal 35,5 per cento al 37,5 per cento del totale dell’intervento. Ma soprattutto la correzione biennale dei conti pubblici rischia di non essere sufficiente a causa dell’impatto recessivo sull’economia: uno 0,5 di calo del Pil, calcolato dallo stesso governo, che può provocare una riduzione delle entrate e dunque nuove esigenze di cassa, in assenza di una ripresa dell’economia, da fronteggiare con una manovra bis. E’ questo il primo messaggio che arriva al ministro dell’Economia Giulio Tremonti dal Servizio Bilancio della camera che ha compiuto un primo esame del decretone al nastro di partenza a Montecitorio. Alle osservazioni dei tecnici fa riferimento il Pd che ieri ha lanciato nuove bordate alla mano-

REPUBBLICA.IT Sul sito, il dibattito sulla manovra e le proteste dei medici vra: «Tra pochi mesi il governo sarà costretto ad intervenire di nuovo con una manovra bis», ha detto Stefano Fassina, responsabile economico del Pd. Il testo della manovra, che concluderà il passaggio in Commissione il 26 luglio con l’approdo in aula per avere la fiducia il 29, sembra «blindato»: è sembrato confermarlo lo stesso relatore Gioacchino Alfano (Pdl) che ha annunciato che non presenterà emendamenti e ha osservato che «non ci sono tempi per modifiche». Intanto non si arrestano le proteste. Ieri è stata la volta dello sciopero dei medici: la sanità pubblica si è fermata per 24 ore mentre oggi si asterranno dal lavoro i vigili del fuoco. Secondo i sindacati l'adesione allo sciopero è stata del 75% mentre il dipartimento della Funzione pubblica ha parlato, come ha fatto per lo sciopero del pubblico impiego, di una cifra minore, ovvero del 5,11%. Durante la mattinata, oltre un centinaio di medici si sono radunati in un sit-in davanti a Montecitorio, alla presenza di Ignazio Marino (Pd), in camice bianco, mentre si valuta che l’agitazione abbia provocato il rinvio di 40 mila interventi. Polemiche anche sul blocco del turn over che sarebbe previsto per i sanitari: il mi-

nistro della Salute Fazio ha assicurato che non è contenuto dalla manovra, ma lo stesso Marino ha replicato che il testo non è chiaro in proposito e che serve una esplicita dichiarazione di Tremonti in tal senso. Nel corso della giornata spunta anche la Federanziani: l’associazione ha lamentato i disservizi legati allo sciopero del Servizio sanitario nazionale. Tornando ai dubbi avanzati dal Servizio Bilancio della Camera sulla manovra, l’elenco è piuttosto nutrito. Sembrerebbero sovrastimati i gettiti di al-

cune misure come l’aggravio delle tasse sulle stock option, i pedaggi stradali, l’Ires sulle assicurazioni, la norma che impone la regolarizzazione delle case-fantasma (sconosciute al catasto) e il redditometro. In tutto le entrate della manovra ammontano a 10 miliardi soprattutto indirizzate alla lotta all’evasione tema sempre più in primo piano: proprio ieri si segnala la nascita della Lef, associazione per la legalità e l’equità fiscale (nel consiglio direttivo anche Massimo Romano). © RIPRODUZIONE RISERVATA

I punti CATASTO

BONUS

EVASIONE

Il Servizio bilancio ha dubbi sul gettito dell’operazione case fantasma per 1,3 milioni di unità immobiliari

Per il Servizio bilancio c’è il rischio di una sovrastima del gettito atteso dall’addizionale del 10% sulle stock option

Si rileva la “connotazione aleatoria” delle entrate da adesione spontanea in base alla deterrenza del nuovo redditometro

L’intervista

FINO IN PARLAMENTO Cento tra medici, veterinari e dirigenti sanitari hanno manifestato ieri in Piazza Montecitorio

Cozza, segretario della Fp Cgil: con le semplici proteste non siamo riusciti ad ottenere nulla

“Chiediamo scusa ai pazienti per i disagi ma abbiamo difeso i loro interessi” LUISA GRION ROMA — Ai cittadini che ieri hanno dovuto rimandare visite e operazioni chiede «scusa», al ministro Fazio chiede invece di mettere su carta ciò che dice. Massimo Cozza, segretario della Fp Cgil medici, è uno dei leader della protesta della categoria contro la Finanziaria. Dottor Cozza, il vostro sciopero è costato allo Stato 28 milioni di euro, ovvero il prezzo di un giorno di ricovero in più per tutti quei 40 mila pazienti che ieri non hanno potuto essere operati. Non c’era un altro sistema per protestare? «Purtroppo no, abbiamo promosso giornate di mobilitazione, ma nessuno se ne è accorto. Mi rendo conto dei costi e dei disagi creati e me ne dispiaccio molto, ma il nostro, più che uno sciopero di categoria, è stato uno sciopero etico. Lo abbiamo fatto anche per difendere il sistema pubblico e i diritti di tutti quelli che non possono permettersi una sanità privata. Con il blocco del turn over e il dimezzamento dei precari le prestazioni crolleranno del 20 per cento, le liste di attesa si allungheranno». Scioperare a danno dei pazien-

ti non è opportuno, dicono i vostri colleghi di Cisl e Uil che ieri non erano in piazza. «C’erano però tutte le altre sigle e questo dovrebbe far riflettere Cisl e Uil che, durante il governo Pro-

di, per motivi molto meno gravi, hanno scioperato. Spiace dirlo, ma la loro è stata una scelta solo politica». Il ministro Fazio dice che la vostra protesta non ha senso: il bloc-

co del turn over e il taglio dei precari non c’è, o meglio non riguarda la sanità pubblica. «Magari così fosse. Sono contento che il ministro dica questo, evidentemente qualche dubbio

GIUSEPPE TURANI L’OTTOVOLANTE COLPO DI FRENO IN EUROPA

tiamo entrando, con l’inizio fra poco del secondo semestre dell’anno, nell’area di frenata dell’economia europea. In settimana usciranno i principali indicatori di fiducia della zona euro e un po’ tutti gli analisti si aspettano dei cali, anche se non vistosissimi. Gli economisti di Goldman Sachs hanno provato a mettere il rallentamento in cifre e sono arrivati alla conclusione che nel terzo trimestre l’economia dell’area euro crescerà (rispetto al precedente trimestre) dello 0,5 per cento. Nel secondo (che si sta chiudendo in questi giorni) la crescita dovrebbe essere stata dello 0,9 per cento (sempre sul trimestre precedente). Nel primo trimestre dell’anno l’aumento del Pil era stato di appena lo 0,2 per cento. In sostanza, si va verso una frenata, anche se poi ci si assesta su livelli superiori a quelli di inizio anno.

S

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ALLA GUIDA Massimo Cozza, Fp Cgil

Più disagi

Con il blocco del turn over e il dimezzamento dei precari le prestazioni fornite crolleranno del 20 per cento e le liste di attesa si allungheranno ulteriormente

sull’opportunità delle misure ce l’ha pure lui. Mi pare, però, che nel governo non tutti la pensino così. Se quello che dice Fazio è vero perché non lo mette per iscritto facendo chiarezza sulla lettura da dare al testo? Il blocco purtroppo c’è, poi se lo toglieranno saremo i primi ad esserne felici». Cosa proponete per recuperare risorse anche dalla sanità? «Intanto chiariamo un fatto: cancellare il blocco, il taglio dei precari e proteggere la sanità dalle ingerenze politiche sono richieste a costo zero. La manovra prevede che l’amministrazione possa revocare l’incarico al primario anche se la valutazione del suo operato è positiva. Cos’altro è questo se non il tentativo di controllare politicamente le carriere? Alla faccia del merito: Brunetta dovrebbe vergognarsi di una norma come questa». Torniamo ai costi, cosa si può tagliare nella sanità? «Molte cose: siamo d’accordo sulla lotta agli sprechi, sulla chiusura delle strutture troppo piccole, sui controlli serrati delle convenzioni con il privato. C’è da recuperare, eccome». © RIPRODUZIONE RISERVATA


BORSE EUROPEE Paese/Indice 19-07 Amsterdam (Aex) ..................322,00 Bruxelles-Bel 20 .................2431,56 Francoforte (Xet Dax)...........6009,11 FTSE Eurotrack 100 ............2111,74 Londra (FTSE 100)...............5148,28 Madrid Ibex35.....................9929,80 Oslo Top 25...........................317,56 Parigi (Cac 40) ....................3486,33 Vienna (Atx) ........................2303,68 Zurigo (SMI) ........................6156,64

La polemica

VINCENZO NIGRO ROMA — Nella migliore tradizione diplomatica: è stato scelto un linguaggio felpato, cauto per avvolgere e infiocchettare un atto che è fra i più inusuali mai compiuti dai diplomatici italiani in 60 anni di Repubblica italiana. I massimi vertici del ministero degli Esteri — tutti — hanno firmato con nome e cognome una lettera-appello al presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere, a Berlusconi e ai ministri Frattini e Tremonti. Contestano i tagli decisi da Tremonti, ma lo fanno con una costruzione logica che culmina dicendo al capo dello Stato di «non poter assistere in silenzio alla progressiva paralisi funzionale di un Ministero e di una Carriera la cui specialità è da sempre consistita nel leale ed efficiente servizio dello Stato e delle Istituzioni». I tagli annunciati al ministero degli Esteri avevano in-

La preoccupazione che altre Nazioni, anche europee, ci superino come peso politico nescato alla Farnesina un processo particolare: il segretario generale, l’ambasciatore Giampiero Massolo, da qualche mese era riuscito a far passare una riforma interna (già presentata in Consiglio dei ministri da Frattini) che riduce le direzioni generali e le riorganizza, taglia le spese e prevede la chiusura di sedi inutili e consolati. Il tutto ispirato da una volontà riformatrice e di buona organizzazione che non prevedeva la brutalità della manovra Tremonti. Quando dal ministero dell’Economia sono arrivati tagli e riduzioni che assimilano gli Esteri a ministeri che non hanno mai anticipato nessuna idea di riforma, tra i diplomatici è partita una mezza rivolta. A questo punto lo stesso segretario generale Massolo, tutti i direttori generali, gli ambasciatori a Washington, Londra, New York (Onu), Pechino, Parigi, il direttore del Personale, scrivono che «quali funzionari cui sono attribuite le più rilevanti responsabilità esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per le conseguenze dei provvedimenti della manovra finanziaria. Se approvati senza adattamenti, produrrebbero pesanti ricadute sulla capacità delle Istituzioni di tutelare gli interessi nazionali all’estero (...) possono essere modificati senza sacrificare gli obiettivi primari» della manovra. Gli ambasciatori scrivono e in qualche modo spiegano al governo che «la manovra non è imposta da cause endogene, bensì dalla grave

Var.% -0,61 -0,46 -0,52 -0,64 -0,20 -0,62 +0,11 -0,40 -0,96 -0,45

BORSE INTERNAZIONALI

EURIBOR

Paese/Indice 19-07 DJ Stoxx Euro........................251,98 Hong Kong HS...................20090,95 Johannesburg ..................25060,08 New York (S&P 500) ............1071,39 New York (DJ Ind.).............10158,29 Nasdaq Comp. ....................2198,23 Singapore ST ......................2945,42 Sydney (All Ords).................4372,66 Tokio (Nikkei)......................9408,36

SCADENZA 1 mese

Var.% -0,49 -0,79 -0,24 +0,61 +0,60 +0,88 -0,42 -1,45 -

ORO E MONETE AUREE TASSO 360 0,6110

TASSO 365 0,6195

CORONA DK...............................7,4529 CORONA N.................................8,1420 CORONA S.................................9,5312 DOLLARO AUS ...........................1,4943 DOLLARO CDN...........................1,3667 DOLLARO USA ...........................1,2957 FRANCO CH ...............................1,3640 STERLINA UK.............................0,8483 YEN J ....................................112,8400

+0,023 +1,105 +0,529 +0,884 +0,596 -0,331 +0,716 +0,349 +0,267

VALUTE

19 LUGLIO Oro Milano (Euro/gr.) Oro Londra (usd/oncia) Argento Milano (Euro/kg.) Platino Milano (Euro/gr.) Palladio Milano (Euro/gr.) 19 LUGLIO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Krugerrand Marengo Italiano

MATTINO

SERA

29,96 1.190,25 -

29,57 1.181,00 462,85 39,02 11,64

DENARO

LETTERA

210,20 210,20 210,20 903,80 163,20

230,34 230,34 230,34 991,60 190,06

la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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Tagli, la rivolta degli ambasciatori “Così non si tutela l’Italia all’estero” crisi economico-finanziaria internazionale. E’ sul terreno internazionale che vanno dunque affrontate le cau-

se della crisi e, quindi, con un rafforzato impegno di politica estera». Come dire: l’Italia è in crisi perché è in

crisi nel mondo, e voi tagliate lo strumento per l’estero. Visto il grande grado di interdipendenza, «la crisi

comporta un duplice rischio per l’Italia: il riallineamento a nostro sfavore del peso politico dei maggiori Paesi, eu-

Le frasi

ropei e non; l’acuirsi della competizione globale per mercati, investimenti, tecnologie avanzate e approvvigionamenti». La lettera si chiude con la consueta formula, esprimendo al capo dello Stato e agli altri vertici istituzionali «i sensi della nostra alta sti-

Lettera del gotha diplomatico al Capo dello Stato, al premier e ai vertici delle Camere

Gli effetti

Le risorse

Il futuro

I tagli della manovra produrrebbero pesanti ricadute sulla capacità di tutelare gli interessi nazionali all’estero

Ci vogliono risorse più adeguate di quelle, oramai al livello di guardia, delle quali disponiamo al ministero

Non possiamo assistere in silenzio alla progressiva paralisi di un ministero e di una carriera

ma e considerazione». Ma segue poi una interminabile, impressionante sequenza di firme di ambasciatori e dirigenti di ogni orientamento e «fede» politica e culturale, funzionari uniti dalla preoccupazione che davvero per la Farnesina possa essere arrivato il punto di non ritorno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso

Ma Palazzo Chigi rassicura: non sarà spolpato. Interrogazione Pd: perché i fondi Fas passano di mano?

Bagarre sul ministero per lo Sviluppo via agli emendamenti che lo svuotano ROBERTO MANIA ROMA — Il ministero dello Sviluppo Economico sopravviverà e non verrà smantellato. È la risposta che, in via informale, arriva da Palazzo Chigi di fronte all’attacco concentrico di più ministeri alle competenze e ai fondi del dicastero di Via Veneto, dopo le dimissioni di Claudio Scajola il 5 maggio scorso e l’assunzione dell’interim da parte del premier, Silvio Berlusconi. D’altro canto — è il ragionamento degli uomini della presidenza del Consiglio — le mire di totale svuotamento del ministero contenute nella versione originale della manovra economica presentata dal titolare dell’Economia, Giulio Tremonti, e poi in diversi emendamenti parlamentari (si andava dalla soppressione dell’Ice, l’Istituto per il commercio estero, al trasferimento delle competenze sugli incentivi all’industria) sono state parzialmente respinte. Ma la partita — è evidente — non è chiusa. Basta andare a leggersi alcuni degli emendamenti presentati dalla maggioranza al Senato al decreto in materia di energia, con i quali si punta a trasferire a Invitalia (ex Sviluppo Italia, controllata interamente dal Tesoro) un po’ di funzioni dello Sviluppo, ormai sottoposto a una specie di guerriglia parlamentare e anche ministeriale, visto l’interesse di molti altri ministri (da Prestigiacomo a Brambilla, da Fitto a Sacconi) a entrare nei suoi territori.

Così, un ministero concepito come l’altra faccia della politica economica, quella dello sviluppo e del sostegno alla crescita rispetto al perseguimento dell’equilibrio di bilancio, senza una

vera e piena guida politica (di fatto Berlusconi ha delegato il suo braccio destro Gianni Letta) è inesorabilmente destinato a soccombere. Per questo servirebbe un ministro politico. Ma

proprio per questo i tempi, se mai Berlusconi dovesse decidere di lasciare l’interim, non sono stretti. Il “caso ministero dello Sviluppo” è ormai un pezzo del più ampio processo di

EnnaEuno S.p.A. in liquidazione AVVISO DI AGGIUDICAZIONE GARA D’APPALTO 1. Amministrazione aggiudicatrice: EnnaEuno S.p.A. in liquidazione, Via Roma, 353 - 94100 Enna – Tel fax 0935 511673 Internet http:// atorifiutienna.it – e-mail ennaeuno@atorifiutienna.it 2. Procedura di aggiudicazione: aperta, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi della D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.; 3. Descrizione dei servizi: Affidamento delle attività di accertamento e di recupero della evasione ed elusione della TIA anni 2004, 2005 e 2006 (Codice C.I.G. 03607292FC) con un importo stimato, iva esclusa, a base d’asta di €1.542.500,00;4. Data di pubblicazione del bando di gara: GUUE (S159) del 20/08/2009, GURI n. 102 del 31/08/2009 5. Data d’invio dell’avviso di aggiudicazione alla GUUE: 21/06/20106. Aggiudicazione definitiva: Delibera di Collegio di Liquidazione del 26/04/2010;7. Numero di offerte ricevute: 4. 8. Nome ed indirizzo dell’aggiudicatario: RTI SO.GE.FIL. Riscossione S.p.A. P.zza M.L. King Scala V Complesso Metropolis – 87036 Rende (CS) – Golem Software s.r.l., Piazza Carbone 9/A 89015 Palmi – Datanet srl Via Sgroppillo, 95027 San Gregorio di Catania. 9. Punteggio complessivo di aggiudicazione: 83,81/100. 10. Organo competente per le procedure di ricorso: TAR Sicilia Sez. di Catania. Il ricorso avverso il presente avviso deve essere notificato all’Amministrazione aggiudicatrice entro i termini di cui all’art. 21 della L. 1034/1971 s.m.i. Si applicano altresì le norme della parte IV del D.Lgs. n. 163/2006 s.m.i. 11.Richiesta informazioni: Dott. Ivan Branciforte (Rup); c/o vedi punto 1

Si vuole trasferire alcune funzioni alla Invitalia, controllata dal Tesoro

ESTRATTO BANDO DI GARA

Gianni Letta

IL DICASTERO ABBANDONATO L’inchiesta di Repubblica, apparsa lunedì. Lo Sviluppo Economico manca di un ministro da 2 mesi, dalle dimissioni di Scajola

Oggetto: Servizio biennale raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti speciali non pericolosi, con opzione per ulteriori 12 mesi - Centrale Federico II (Brindisi). Tipo di appalto: Servizi. Tipo di procedura e criterio di aggiudicazione: Negoziata - Prezzo più basso. Bando di gara n°: OeM000036391. Luogo di prestazione: Centrale Federico II (Brindisi) - Regione Puglia. Termine per la ricezione delle domande di partecipazione: 13/08/2010 Testo integrale del bando: il testo integrale del bando è stato pubblicato sul Supplemento alla Gazzetta Ufficiale della Unione Europea (GU/S) del 10.06.2010 n° 2010/S 111-169068. Il testo integrale è inoltre disponibile sul sito www.acquisti.enel.it. Riferimento: Enel Servizi S.r.l. - Direzione Operativa Acquisti - Approvvigionamenti GEM SUD - Località Cerano - 72020 TUTURANO (BR). Enel S.p.A. Viale Regina Margherita, 137 00198 Roma

riaggiustamento degli equilibri nel centrodestra. L’ipotesi di una soluzione tecnica (negli ultimi giorni si è parlato anche di Giampaolo Galli, attuale direttore generale della Confindustria) non è destinata dunque ad andare molto lontano. Resta l’incertezza. Ieri il senatore del Pd, Stefano Ceccanti, ha presentato un’interrogazione per chiedere al governo «quali siano le sue reali intenzioni sul ministero dello Sviluppo». Ceccanti sostiene pure che, con le deleghe sui fondi Fas, il titolare degli Affari regio-

Società Gestione Impianti Nucleari per Azioni

ESTRATTO AVVISO DI BANDO Si rende noto che la SOGIN – Società Gestione Impianti Nucleari per Azioni, con sede in Roma, Via Torino n. 6, ha indetto un bando di appalto ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., avente ad oggetto il servizio di supporto alla Radioprotezione Operativa ed ai laboratori chimici negli impianti Sogin. IMPORTO PRESUNTO: Euro 12.932.884,00 (dodicimilioninovecentotrentaduemilaottocentottantaquattro/00), di cui 52.584,00 Euro (cinquantaduemilacinquecentottantaquattro/00) oneri per attuazione dei piani della sicurezza. RIF. C0160S10. DOMANDA DI PARTECIPAZIONE: tutte le informazioni si possono trovare nell’avviso pubblicato sulla GUUE num. 2010/S 127-194737 del 03/07/10 ed è altresì acquisibile sul sito internet www.sogin.it sezione Fornitori / bandi e gare. Il Responsabile Divisione Industrial Policy Marco Del Lucchese

nali e della Coesione Territoriale, Raffaele Fitto, sta nei fatti cambiando ruolo: da ministro senza portafoglio a ministro con portafoglio. L’incertezza sul piano istituzionale si somma alla certezza, soprattutto per il sistema delle imprese, di aver perso un punto di riferimento anche per la loro azione di lobby. Ieri è stato il presidente della Farmindustria, Sergio Dompè, ad andare all’attacco: «Le imprese del settore pagano l’assenza di un ministro dell’Industria. Se ci fosse stato, si sarebbe ribellato alle penalizzazioni cui la manovra ci ha sottoposto». © RIPRODUZIONE RISERVATA


la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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ECONOMIA

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PER SAPERNE DI PIÙ www.fiat.com www.chrysler.com

Fiat ricomincia da Detroit, via allo scorporo Domani Marchionne terrà il cda in America, dove Chrysler vende il 35% in più SALVATORE TROPEA DETROIT — Al quartier generale della Chrysler, sulle rive del Lago Michigan, arriva a bordo di una Grand Cherokee ultima versione. Fra sei mesi conta di poterlo fare a bordo di una Fiat 500 e per lui, Sergio Marchionne, sarà la prima vera vittoria della “campagna americana”. Da qui Pomigliano d’Arco e gli scioperi di Melfi e di Mirafiori sono lontani come la luna, perché qui il numero uno del Lingotto ha vinto mentre in casa rischia di perdere o comunque fatica a vincere. A meno che, come insinua qualche analista maliziosamente, non consideri questa la casa principale, il ponte di comando dal quale governare la nave Fiat-Chrysler. Una tentazione, che in questi giorni caldi dell’estate italiana 2010, deve averlo sfiorato più volte. L’idea di tenere a Detroit il cda di metà anno del Lingotto Marchionne l’aveva già quando in aprile ha presentato a Torino il piano strategico 2010-2014. Oggi è ancor più convinto di quella decisione, perché visto dalla sponda americana il cammino verso la “nuova Fiat” appare meno in salita di quanto non

Fitch conferma al Lingotto il rating BB+ e l’outlook negativo per il futuro assetto sembri guardato da Mirafiori e dintorni. “Una volta che il progetto sarà stato approvato formalmente dal board saremo in grado di completare l’operazione in sei mesi” aveva comunicato l’ad del Lingotto riferendosi allo spin-off e alla nascita di Fiat Industrial. Il board è appunto quello di domani e si capisce che esso sarà importante non tanto per i risultati del secondo trimestre di Fiat, non proprio entusiasmanti dopo la flessione delle vendite seguita alla fine della stagione europea degli ecoincentivi, quanto per la definizione del nuovo assetto societario del Lingotto. Marchionne ha preferito cominciare dall’America dove i risultati sono decisamente più incoraggianti. Il 33 e il 35% di aumento delle vendite di Chrysler in Usa, rispettivamente in maggio e in giugno, con andamenti più o meno dello stesso tenore in Canada, hanno fatto cambiare idea persino al Wall Street Journal che nei giorni scorsi ha parlato di “Resurrezione della Chrysler”. E hanno portato complessivamente al 12% il margine di crescita

La televisione

dei primi sei mesi dell’anno. I 143 milioni di dollari di utile operativo registrati nel primo trimestre del 2010 sono stati il segnale della svolta che Marchionne inseguiva da quando ha messo mano all’operazione americana. La più piccola delle big three americane, che un anno fa era affaccioata sull’abisso del fallimento, ha ripreso a fare cassa.

Questo vuol dire che Marchionne può restituire al Tesoro americano i soldi avuti in prestito, accelerare il ritorno della società in Borsa previsto per il 2011, avere una base più solida per procedere verso lo spin-off. Il controllo della Chrysler ha le tappe ben scandite. Il primo motore certificato per l’uso in America porterà al 25% l’attuale quota del 20;

l’avvio della produzione in Usa di auto su piattaforma Fiat vale altri 5 punti; l’esportazione di veicoli prodotti in America con tecnolgia Fiat ne ancora 5. Con questi tre step il Lingotto raggiungerà quota 35%. Oltre questa soglia e fino al 49 sarà possibile arrivare soltanto dopo che il debito verso il Tesoro americano e il governo canadese risulterà più

che dimezzato e dunque inferiore ai 3 miliardi di dollari rispetto alla cifra iniziale di 7,4 miliardi. Per sforare quota 49 per cento Fiat dovrà prima saldare il debito e questo è previsto per il 2014. La flessione del mercato dei suv e dei pik-up (-9% in tre anni) dimostra che gli americani hanno cominciato a convertirsi alle auto di piccola e

IL MANAGER Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat

media cilindrata. E’ un buon segnale questo per Marchionne che entro il prossimo autunno conta di portare la 500 nelle vetrine di ben 41 stati a stelle e strisce. Il primo traguardo è già in vista ma presto la Fiat punta a sfondare anche con i motori ecologici di cui dispone. Marchionne e i suoi uomini, alcuni dei quali come Alfredo Altavilla, Harald Wester, Olivier François sono pendolari tra Torino e Detroit, non dimenticano che la loro avventura americana ha avuto inizio con la scommessa ambientalista di Obama. I risultati conseguiti e che dovrebbero portare al pareggio di bilancio entro la fine di quest’anno gli permettono di dedicarsi all’operazione scorporo e al rimpasto dei manager ai quali affidare le sorti di Iveco e CNH confluite nella Fiat Industrial. E c’è chi dice che dopo lo spin-off si capirà se in futuro si dovrà parlare di Fiat-Chrysler o di Chrysler-Fiat. Che non è esattamente la stessa cosa. Intanto l’agenzia Fitch ha confermato a Fiat il rating BB+ e l’outlook negativo: «la flessibilità finanziaria è migliorata ma ci sono incertezze sulla futura struttura finanziaria del gruppo, dopo lo scorporo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’accusa

Il caso

“Persi migliaia di posti nell’auto per la task force di Obama” NEW YORK — Steve Rattner e gli altri membri della task force dell’auto di Barack Obama costrinsero la General Motors e la Chrysler a tagliare frettolosamente il numero dei concessionari senza badare ai contraccolpi sull’occupazione in un momento di grave recessione. Questa la conclusione di un rapporto di Neil Barofsky, ispettore speciale per il Tarp, il maxi-pacchetto economico con cui venne finanziato gran parte del salvataggio dei due colossi di Detroit. Le critiche dell’ispettore non sono piaciute né alla Casa Bianca né ai dirigenti delle due case automobilistiche. «Siamo in profondo disaccordo con il rapporto», ha osservato in una nota il ministero del Tesoro. «L’adeguamento del numero dei concessionari ci ha permesso di ottenere migliori

utili e un migliore servizio per i clienti», ha ribadito la Chrysler di Sergio Marchionne. La vicenda risale all’anno scorso. Nelle trattative per rilanciare le due case, Rattner e i suoi insistettero — come con-

Il New York Times critica l’ordine di chiudere i concessionari inefficienti dei big dizione per gli aiuti pubblici — per rendere più snelle la «nuova» Gm e la «nuova» Chrysler, cioè le due società che sarebbero nate dal fallimento pilotato delle vecchie. Di qui il riesame dei costo del lavoro perché fosse competitivo con quelle delle case asiatiche. Di

qui il riesame dei concessionari. La Gm ne eliminò 2mila, salvo poi «salvarne» 666; la Chrysler annunciò 789 tagli, riducendo poi il numero a 739. Proprio questo ripensamento in itinere non è piaciuto a Barofsky, il cui rapporto non ha un contenuto operativo, nel senso che non porterà a cambiamenti, ma darà un ulteriore arma ai repubblicani per sostenere che l’intervento di Obama nell’economia è stato eccessivo come portata e insufficiente come risultati. Le due società di detroit hanno ricevuto 62 miliardi di dollari dal Tarp. La Gm ne ha ripagati 6,7, e il resto è stato convertito in una quota del 61 per cento del gruppo che è in mano al governo. Lo stato controlla invece l’8 per cento della Chrysler. (ar. zam.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente Usa in tv con tre disoccupati PER convincere il Congresso (e i repubblicani) ad approvare oggi il provvedimento sui sussidi di disoccupazione, Obama va in tv con tre disoccupati veri: «E’ di loro che stiamo parlando», dice. Sono 2 milioni i senza lavoro senza più sostegno. Per ogni posto di lavoro – aggiunge Obama - ci sono cinque candidati.

Oggi attesa la decisione, ma è possibile un rinvio. Tajani contrario. In caso di ok, il gruppo di Murdoch potrà comprare le frequenze ma niente pay tv per 5 anni

Sky sul digitale terrestre, Commissione Ue divisa

BRUXELLES — La Ue arriva divisa alla decisione sull’eventuale ingresso anticipato di Sky nel digitale terrestre italiano. L’argomento è infatti all’ordine del giorno della riunione di oggi ma al punto B, l’area dove Bruxelles discute i provvedimenti su cui non c’è unanimità. La proposta del commissario Joaquin Almunia dovrebbe prevedere un ok allo sbarco del gruppo di Rupert Murdoch sul Ddt tricolore a patto che il suo gruppo non entri per altri 5 anni nel mercato della pay-tv (su questa specifica tecnologia). Un dispositivo che consentirebbe a Sky Italia di partecipare alle prossime aste per i multiplex, cioè per le reti di ripetitori e frequenze. Contro quest’ipotesi si sarebbero però schierati i gabinetti di Antonio Tajani (Industria), John

Dall’Italia il viceministro Paolo Romani ha cercato di mettersi di traverso Gli interessi di Mediaset con l’offerta Premium Dali (Sanità, maltese) assieme al tedesco Guenther Ottinger e al romeno Dacian Ciolos (agricoltura). Il dossier Sky-digitale, per le sue evidenti criticità politiche a livello italiano legate al conflitto d’interesse del premier Silvio Berlusconi come azionista di riferimento di Mediaset, ha marciato anche a Bruxelles a scartamento ridotto. Lo stesso viceministro alle Comuni-

Rupert Murdoch

cazioni Paolo Romani si è più volte messo di traverso a una decisione che rischia di incrinare il sostanziale monopolio del Biscione nella pay-tv sul digitale terrestre trovando ora non a caso una sponda forte anche in Tajani. Un no all’anticipo è arrivato anche dal sondaggio tra gli operatori televisivi del mercato italiano (peraltro schierati in grande maggioranza sotto le bandiere azionarie o politiche di Arcore). Se la Ue mantenesse al 31 dicembre 2011 (come da accordi stipulati con Sky nel 2003 all’epoca della fusione Telepiù-Stream) la prima data in cui Murdoch potrebbe entrare sul digitale, Sky rimarrebbe tagliata fuori dalla prossima asta per le frequenze disponibili con un grave danno economico. La partita, visti gli interessi

in ballo, è delicatissima. E nella serata di ieri non si escludeva un eventuale nuovo rinvio della decisione di Bruxelles. Dalla tv alle telecomunicazioni il passo è breve. Il pre-consiglio dei ministri di oggi esaminerà il cosiddetto “Pacchetto Telecom”, il complesso di regole approvato dalla Ue che mira a riformare l’intero settore delle tlc. Più diritti ai consumatori, protezione dei dati, salvaguardia della libertà di internet. Il governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi che recepiscono le due direttive europee, la numero 136 del 2009 e la numero 140 del 2009, che riformano l'intero comparto. Le nuove regole garantiranno inoltre un utilizzo più moderno delle frequenze radio. Il consiglio dei ministri è atteso per domani.


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IMPRESE

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Irlanda declassata, Ungheria nel mirino Moody’s allarmata dal debito di Dublino. Budapest-Fmi, scontro sull’austerity VITTORIA PULEDDA MILANO — La settimana che è appena iniziata minaccia di essere molto calda per i mercati finanziari europei, tra stress test sulle banche, tensioni internazionali e un quadro macro-economico certo non tra i più rassicuranti, anche se per ieri le Borse hanno tenuto (meno 0,2% Londra, Milano meno 0,22%, Parigi meno 0,4% e Francoforte meno 0,52%, mentre Wall Street ha guadagnato, dopo lo scivolone della vigilia). Il primo segnale di preoccupazione ieri mattina è venuto con la decisione di Moody’s di abbassare il rating dell’Irlanda, da Aa1 a Aa2, mentre l’outlook è stato rivisto da stabile a negativo. La mossa, ha spiegato l’agenzia, è stata presa in considerazione del peggioramento dei parametri di finanza pubblica del paese, della difficile crescita economica (l’Irlanda aveva basato gran parte delle sue fortune sul sistema finanziario e sul boom dell’immobiliare, entrambi settori in forte crisi) e delle difficoltà in cui versa il sistema bancario locale. Una decisione cui la Borsa ha reagito piuttosto compostamente (meno 1,22%) ma che certo non tranquillizza gli animi. Forti tensioni anche per l’interruzione delle trattative tra l’Ungheria, Fondo Monetario Internazionale e Unione europea. Il governo di Budapest ha detto senza mezze misure che non in-

Spagna, crediti in sofferenza sopra 100 miliardi. Hypo Real Estate a rischio stress test tende mettere in campo nuove misure di austerity, come chiedono invece le istituzioni internazionali, mentre è determinato a continuare sulla strada della tassa sulle banche, giudicata al contrario dal Fmi eccessiva e controproducente. Senza accordo il paese magiaro non potrà attingere ai fondi restanti del piano di salvataggio da 20 miliardi di euro accordato nel 2008 e questo spiega il crollo generalizzato dei mercati finanziari ungheresi (il fiorino ha perso il 2,7% sull’euro, la Borsa ha lasciato sul terreno il 5,8%) anche se il governo magiaro si è detto ottimista sul fatto che un accordo con le due istituzioni internazionali si troverà. Il ministro dell’Economia ungherese Gyorgy Matolcsy ha dichiarato che per il mese di settembre è atteso il ritorno di una delegazione del Fondo e ha precisato che il deficit di bilancio potrebbe avvicinarsi al 2,8% del Pil nel 2011 se Budapest raggiungerà un nuovo accordo; senza, ha concluso, il disavanzo potrebbe essere più vicino al 3,8%. Nubi scure del resto su tutto il sistema bancario europeo. In Spagna ad esempio la morosità dei crediti concessi dalle banche e dalle casse di risparmio spagnole ha superato in maggio per la prima volta i 100 miliardi di euro, attestandosi sul 5,50%, secondo i dati ufficiali dalla Banca di Spagna: si tratta del livello più alto dal 1996. E nel frattempo cresce l’an-

I Paesi in affanno

La trattativa

Gdf-Suez offre 7,6 miliardi

per Int. Power

87 per cento IL DEBITO RISPETTO AL PIL

E’ il livello che l’Irlanda rischia di raggiungere nel 2010 (era del 66% nel 2009). Pesano molto i salvataggi delle banche

750 milioni LA TASSA SULLE BANCHE

Il governo ungherese chiede alle banche di versare questo importo entro l’anno. Restano contrari alla misura Unione europea ed Fmi

467 milioni I DEBITI A RISCHIO

A maggio sono saliti di 467 milioni i debiti a rischio della banche spagnole. Lo calcola la Banca Centrale iberica

La polemica

sia (e in qualche occasione le polemiche) per i risultati degli stress test sui 91 maggiori istituti di credito europei. I risultati verranno resi noti venerdì prossimo, a mercati chiusi e in contemporanea. Intanto infuriano le polemiche: ieri il Financial times dava ampio spazio alle critiche sulla metodologia utilizzata, che non tiene conto delle differenze nazionali e che rischia di uniformare situazioni molto diverse fra loro; altre voci invece ritengono troppo

morbidi i test e la soglia minima del 6% dell’indice Tier 1 troppo bassa, in grado di far passare la stragrande maggioranza delle 91 banche sotto esame: solo qualche medio istituto di credito in Germania come la Hypo Real Estate o le Landesbank, in Grecia o le Cajas spagnole sarebbero costretti a reperire capitale. E proprio su Hypo Real Estate ieri si sono diffuse voci preoccupanti: la banca tedesca, attiva nel comparto immobiliare - e nazionaliz-

zata dal governo di Berlino a causa delle difficoltà finanziarie - non passerebbe gli stress test condotti a livello europeo, secondo quanto riferiscono alcune fonti citate dall'agenzia Bloomberg. Per finire, dall’altra parte dell’oceano si è aggiunto il dato deludente sulla fiducia dei costruttori edili americani, sceso in luglio per il secondo mese consecutivo a quota 14 dai 16 di luglio, ormai ai minimi dall’aprile 2009.

PARIGI — Gdf Suez si appresta a prendere il controllo della britannica International Power. Secondo il Mail on Sunday, l’offerta francese valuterebbe International Power 7,6 miliardi di euro. L'operazione avverrebbe attraverso un aumento di capitale riservato, che farebbe di Gdf Suez l'azionista di maggioranza. I soci britannici potrebbero godere del versamento di un dividendo straordinario. Attraverso l'operazione, i francesi mirano a portare la loro capacità produttiva da 68 a 100 gigawatt. Per Gdf Suez si tratterebbe di un passo avanti importante sulla strada dell'internazionalizzazione grazie alle 45 centrali elettriche della International Power nel mondo. (g.mar.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L’imprenditore trevigiano chiede 200 milioni di danni. Oggi gli operai dell’“Isola dei cassaintegrati” protestano a Roma

Porto Marghera, Sartor fa causa a Ineos “Scorretti nella vendita di Vinyls Italia” LUCA PAGNI

IL TENTATIVO

MILANO — Ha atteso che fallisse anche l’ultimo tentativo di vendita di Vinyls Italia, a cui erano interessati gli arabi di Ramco. Poi si è rivolto agli avvocati e ha deciso di fare causa. Fiorenzo Sartor, l’imprenditore trevigiano che ha cercato di rilanciare il polo della chi-

Fiorenzo Sartor industriale di Treviso ha tentato il rilancio della Vinyls di Porto Marghera

stata «scorrettezza e dolo» e dall’altra perché non vuole figurare come il responsabile della chiusura definitiva degli impianti. Ci sarà così uno strascico giudiziario nella vicenda che sta sempre più mettendo in forse la sopravvivenza del polo del cloropvc dei tre stabilimenti di Vinyls Italia di Venezia-Marghera, Ra-

venna e Porto Torres. Sartor si è affidato allo studio Pavia-Ansaldo, che si è avvalso della collaborazione del professor Francesco Delfini, docente alla Statale di Milano, per denunciare Ineos per responsabilità contrattuale. In sostanza, secondo il quadro descritto dai suoi legali, la società inglese, che era proprietaria di

ETTORE LIVINI AFFARI IN PIAZZA I FONDI IN MANOVRA SU PARMALAT

nrico Bondi continua a negar loro il maxi-dividendo e a tenersi stretti gli 1,5 miliardi che Parmalat ha in cassa. Eppure Collecchio, nonostante tutto, continua a esercitare un fascino tutto particolare sui grandi fondi d’investimento. A uscire allo scoperto ieri è stata la Norges Bank, la banca centrale norvegese, annunciando di aver superato il 2% del capitale dell’ex impero dei Tanzi. I cinque maggiori soci istituzionali del gruppo (oltre a Norges, Blackrock, McKenzie, Goldman Sachs e Skagen) ne hanno ormai in portafoglio il 23%. I prossimi mesi diranno se si tratta di un segnale di fiducia verso il management o un lento assedio per costringere Bondi ad aprire i cordoni della Borsa. La quota dei fondi, a questo punto, è più che sufficiente per convocare (e orientare) un’assemblea straordinaria.

E

mica di Porto Marghera, ha depositato ieri una richiesta di risarcimento civile per 200 milioni di euro nei confronti del gruppo inglese Ineos. Una mossa cui Sartor si sarebbe convinto da una parte perché ritiene che nel comportamento del gruppi britannico ci sia

Il gruppo inglese avrebbe disatteso gli accordi sulla fornitura di materia prima agli impianti

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Vinyls Italia, avrebbe dato «una falsa e dolosa rappresentazione dei prezzi delle forniture di materie prime» al momento dell’acquisto di Sartor, forniture che «avrebbero dovuto garantire un beneficio economico complessivo di quasi 30 milioni a compensazione dei debiti e delle passività di Vinyls Italia». In sostanza, Ineos — a fronte di una valutazione negativa per 30 milioni degli impianti di Marghera — avrebbe dovuto fornire (a prezzi scontati) la materia prima per la produzione per un corrispettivo di 30 milioni. Un accordo che — secondo l’atto di citazione — sarebbe stato disatteso da Ineos fatto che ha poi costretto Sartor a portare i libri in tribunale. Intanto, prosegue la battaglia dei lavoratori dell’altro impianto Vinyls, quello di Porto Torres: gli stessi che hanno dato vita alla protesta mediatica battezzata L’Isola dei Cassaintegrati, oggi sfileranno sotto Palazzo Chigi per chiedere al governo, che aveva definito il ciclo del cloro-pvc strategico per l’industria italiana, di tener fede agli impegni di rilancio delle attività. Mentre per Porto Marghera si spera in un ultimo tentativo dei commissari liquidatori che stanno preparando una nuova gara internazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Global market

I cinesi di Fosun alla ricerca di marchi francesi

PARIGI — Il suo nome dice ancora poco al pubblico occidentale, ma dietro quell’interminabile Shangai Fosun High Technology (Group) Co. Ltd, amichevolmente abbreviato nel più semplice Fosun, si cela il più grande conglomerato privato cinese. Un gruppo che sembra intenzionato a investire in Europa, a cominciare dalla Francia: il mese scorso, Fosun ha rilevato il 7,1 per cento del Club Méditerranée (tornato in utile nel primo semestre dell’esercizio 200910) ed entro fine anno arriverà al 10 per cento. Un ingresso mirato ad aiutare lo sviluppo del Club sul territorio cinese nel momento in cui il turismo sembra definitivamente decollato. Ma il presidente del conglomerato, Guo Guangchang, non sembra volersi limitare a dare una mano per la costruzione di cinque villaggi nel

PER SAPERNE DI PIÙ www.findus.com www.birdseye.co.uk

suo paese. La sua idea è di investire in Francia: lusso, immobiliare, vigneti sono i settori citati in un’intervista a Les Echos. Secondo Guangchang «I marchi e l’arte di vivere francesi sono i migliori del mondo». L’investimento nel Club Méditerranée risponde alla stessa logica: il

Club è «un modo di vivere e una rete mondiale». Fosun sembra destinato a diventare un nome familiare per i cittadini occidentali. Fondato nel 1992 da quattro studenti della Fudan di Shangai, è oggi presente in cinque settori: farmacia, immobiliare, acciaio, miniere, distribuzione servizi e investimento. Un insieme disparato, ma non per il suo presidente, secondo il quale i modelli della Fosun sono tre: General Electric, Warren Buffett e la Hutchison del finanziere di Hong Kong Li Ka-Shing. E nel futuro, dice Guangchang, «credo che ci orienteremo di più verso il modello Warren Buffett. Prevediamo di investire, come lui, nel settore assicurativo». Giampiero Martinotti

FLASH

Il Fondo Monetario Internazionale vuole aumentare le risorse a sua disposizione per prestiti di emergenza, portandole da 750 miliardi a mille miliardi di dollari Dominique Strauss-Kahn

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Capitan Findus ora naviga sotto un’altra bandiera Unilever cede l’azienda di surgelati alla Birds Eye Iglo per 805 milioni. Sindacati preoccupati GIORGIO LONARDI MILANO — Dopo mesi di trattative l’Unilever ce l’ha fatta. E ha raggiunto l’accordo per vendere Findus, la controllata italiana nel settore dei surgelati, al gruppo britannico Birds Eye Iglo, a sua volta di proprietà del fondo di private equity Permira. Prezzo dell’operazione: 805 milioni di euro. Il sindacato ha subito chiesto un incontro alla nuova proprietà domandando garanzie sia per i lavoratori dello stabilimento produttivo di Cisterna di Latina, sia per gli impiegati della sede di Roma impegnati nel settore dei surgelati. Per Birds Eye Iglo l’acquisizione (a cui avrebbe contribuito con un finanziamento da 500 milioni di euro la stessa Permira), comunque soggetta all’approvazione delle autorità antitrust europee, è un bel colpo. Con una sola mossa, infatti, il colosso britannico assistito e finanziato da un pool di banche composto da Mediobanca, Credit Suisse, Nomura e Tamburi, mette le mani su una serie di marchi prestigiosi e ben radicati

I britannici finanziati dal pool Mediobanca, Credit Suisse, Nomura e Tamburi sul mercato italiano. Non solo Findus, dunque, ma anche 4 Salti in Padella, Sofficini, Capitan Findus e That’s Amore. Senza dimenticare lo stabilimento di Cisterna di Latina dove lavora la maggior parte dei circa 650 dipendenti coinvolti dalla vendita. Certo, si potrebbe obiettare che Findus non è stata certo regalata ai britannici. E difatti pagare ben 805 milioni per un’azienda che ne fattura appena 462 lascia qualche perplessità. Tuttavia da una parte non bisogna dimenticare che da anni Unilever resiste alle offerte di chi avrebbe voluto acquisire Findus a buon prezzo. Mentre dall’altra questa storia si configura come il «ritorno a casa» di Capitan Findus. E come il completamento della presenza di Birds Eye in Europa. La vendita da parte di Unilever di Findus riporta lo storico marchio italiano dei surgelati all’interno della famiglia di Birds Eye Iglo. Il gruppo Birds Eye era infatti stato acquistato nel 2006 dal fondo di private equity Permira proprio da Unilever che però aveva conservato la proprietà dei marchi e dei prodotti italiani della Findus. Il motivo: vendere a caro prezzo in un secondo momento l’esemplare più prezioso della propria «collezione» nel comparto dei surgelati. Quanto a Birds Eye Iglo, 1,2

I marchi

IL CAPITANO DEI BASTONCINI

IL CAMALEONTE DEI SOFFICINI

NERONE E I 4 SALTI IN PADELLA

A interpretare il personaggio, dal 1967 al 1998, fu l’inglese John Hewer, poi sostituito da un attore più giovane

Carletto, camaleonte di colore verde, è stato testimonial dei Sofficini. In suo onore anche una pagina su Facebook

Linea di cibi precotti. In uno spot il piccolo Nerone dà una mano alla nonna in cucina. E lei: “Stai lontano dal fuoco”

miliardi di euro fatturato, azienda leader nell’industria dei prodotti surgelati in Europa, dove è presente in oltre dieci paesi (tra cui Austria, Belgio, Francia, Ger-

mania, Irlanda, Paesi Bassi, Russia, Turchia e Inghilterra) poteva lasciar perdere uno dei «bocconcini» più appetitosi del vecchio continente? Non poteva. E

questa convinzione, probabilmente, ha avuto un suo peso anche nel negoziato. «Siamo entusiasti che Findus Italia si ricongiunga con Birds

Eye Iglo - ha detto Martin Glenn, l’amministratore delegato di Birds Eye Iglo - continueremo ad investire e sviluppare il nostro business in modo sostenibile e

profittevole in futuro e siamo convinti che le comuni esperienze e competenze ci permetteranno di offrire ai consumatori in tutta Europa una gamma di prodotti surgelati senza rivali». Calici in alto anche in casa Unilever: «Findus - ha dichiarato James Hill, presidente di Unilever Italia - è il fulcro di un attrattivo e profittevole business dei surgelati e sono convinto che questo marchio prospererà con le risorse e la gestione mirata che la nuova proprietà saprà dedicargli. Con questo accordo Unilever si trova in una posizione più forte per focalizzarsi sulle altre categorie al di fuori dei surgelati e per ambire ad una crescita nel mercato italiano nel lungo termine». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’accordo

Il nuovo impianto costerà 450 milioni e darà lavoro a 500 persone

Danieli batte la concorrenza di Pechino costruirà un’acciaieria in Camerun DAL NOSTRO INVIATO EUGENIO OCCORSIO YOUNDÉ — La Danieli di Udine scende in Camerun per costruirvi un’acciaieria, sorpassando la concorrenza cinese che domina nell’Africa occidentale. L'accordo a tre è stato firmato ieri: il governo del Camerun, paese miracolosamente stabile visto che è l’unico del continente a non aver mai conosciuto un colpo di stato in 50 anni di indipendenza, i responsabili dell’azienda e come garante il viceministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso che ha guidato una delegazione di 40 imprese. «L’impianto costerà 450 milioni di euro e darà occupazione stabile a 500 persone. Produrrà “billette”, il principale semilavorato siderurgico, presso il porto di Kribi, terminale delle ingenti risorse di ferro del paese», spiega Massimo Bianchi, responsabile delle operazioni internazionali della Danieli, che non esclude anche di entrare con il 20-25% nella società locale che lo gestirà. «L’industria siderurgica è la base per uno sviluppo infra-

Adolfo Urso strutturale che è diventato ancora più promettente dopo la soluzione, con un arbitrato internazionale l'anno scorso, della disputa con la Nigeria sulla titolarità dela penisola di Bokassi, ricca di petrolio». Tornando alla risorsa-ferro, sono 150 milioni di tonnellate l'anno che ora vengono in gran parte esportate. E' uno dei mali dell'Africa: «Non si valorizzano in loco le straordinarie risorse naturali con una dispersione imperdonabile di valore aggiunto», dice Urso. «Per questo il know- how italiano può risultare strategico». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’operazione

Motorola vende le sue reti wireless le compra Nokia Siemens per 1,2 miliardi MILANO — Nokia Siemens Networks e Motorola hanno annunciato oggi di aver raggiunto un’intesa in base alla quale Nokia Siemens Networks acquisterà la maggioranza degli asset di Motorola nel campo delle infrastrutture per le reti wireless per 1,2 miliardi di dollari. L'operazione dovrebbe essere finalizzata entro la fine del 2010 salvo complicazioni in sede antitrust. «Riteniamo che questa acquisizione porterà benefici significativi ai nostri clienti, ai dipendenti e agli azionisti», ha commentato Rajeev Suri, ceo di Nokia Siemens Networks.


LO SPORT Strappi, distorsioni, ematomi: il revival del taping, il bendaggio che cura gli infortuni LE LETTERE Isterectomia, schizofrenia, menisco, denti del giudizio: le risposte degli esperti

DEL BELLO IN ULTIMA

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All’interno

La medicina

I mesi dell’afa Malati cronici tra rischi reali e tanti benefici DEL BELLO E SALMI

La prevenzione

Tutti in ferie le dieci regole per gli anziani e i bambini CILLIS E SALMI

Estate bene

L’alimentazione

Cotto & crudo i segreti del mangiare “fresco” NASELLI

Al mare o in città come difendersi dalle piccole insidie delle vacanze

Ai lettori ARRIVEDERCI A SETTEMBRE

MARGRETH E PINI

“Repubblica - Salute” tornerà in edicola il 14 settembre Ai lettori buone vacanze ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA DI MARCELLA PELUFFO

GUGLIELMO PEPE NOI & VOI L’AUTUNNO DELLA SANITÀ

L’

estate non è la migliore stagione per misurare la qualità della sanità. Da settembre inizierà il banco di prova per capire in che modo cambierà il Ssn. Soprattutto dopo i tagli decisi dalla manovra finanziaria e già non digeriti, come si è visto ieri con lo sciopero di larga parte del personale sanitario contro il licenziamento dei precari e il blocco dei turn over. Sappiamo bene che lo sciopero in sanità non è mai popolare, perché colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione che, in caso di necessità, non possono pagare di tasca propria. Ma il problema non è l’assenza di interventi di un giorno, bensì il futuro. Per i cittadini meno abbienti si prospettano comunque tempi difficili, perché le riduzioni del personale avranno effetti sui pronto soccorso e sulle prestazioni in genere. E le liste di attesa anziché accorciarsi diventeranno più lunghe. L’assistenza pubblica non sarà più come l’abbiamo conosciuta? Si vedrà presto se insieme ad una sacrosanta politica anti-sprechi sarà buttata anche la qualità di un servizio sanitario considerato, un tempo, tra i migliori al mondo. Intanto, buone vacanze. g.pepe@repubblica.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PRONTO INTERVENTO DENTALE


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SALUTE ESTATE BENE

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Ustioni da sole, congestioni, punture di insetti e tanti altri incidenti più o meno gravi. Un vademecum per prevenirli con i consigli degli specialisti e un manuale di pronto soccorso Ecco la lista dei farmaci da mettere in valigia

Per saperne di più

In automobile IL NEMICO IN AGGUATO È IL COLPO DI SONNO Al primo posto nella lista dei rischi del viaggio in auto c’è il colpo di sonno del conducente. Regola 1: arrendersi ai primi sintomi di sonnolenza, perché attenzione e riflessi sono già sotto la norma E fermarsi per recuperare l’efficienza mentale distraendosi Regola 2: evitare le condizioni che inducono il sonno, come dormire poco la notte, mangiare pesante, bere altrettanto, lunghi percorsi in autostrada, etc.

Mari & monti Piccole insidie rovina-ferie Ecco come evitarle VALERIA PINI

In nave e in barca SDRAIATI A OCCHI CHIUSI SI VINCE IL MAL DI MARE In comune con auto e aereo questi mezzi di trasporto hanno la cinetosi o, appunto, “mal di mare”. Sudorazione fredda, vertigini sino a nausea e vomito Che, a differenza di quello di origine gastrica, non allevia i sintomi. Il malessere infatti deriva dalla sarabanda di input nervosi scoordinati tra loro, con cui occhi e labirinti bombardano il cervello quando il corpo subisce continui mutamenti di posizione e di riferimenti visivi Prevenzione: efficaci i farmaci via cerotto o pillola da prendere prima Inefficaci però quando il mal di mare è ormai in corso In questo caso, stare sdraiati e a occhi chiusi. O fissare un punto fermo e lontano

Q

ualche giornata al mare dopo un inverno faticoso. Ma anche in vacanza è bene ricordare una serie di regole per evitare imprevisti spiacevoli. Dai colpi di sole agli incidenti in acqua, dagli animali velenosi agli insetti, fino alle congestioni, sono molte le cose da tenere a mente per evitare di rovinarsi un momento rilassante. Mare uguale sole e abbronzatura, ma è fondamentale esporsi in modo graduale. I raggi Uva invecchiano la pelle e gli Uvb scottano, per non parlare del rischio di melanoma che in Italia è aumentato del 15% in 10 anni. «Va evitato il sole dalle 11 alle 15 — spiega Giovanni Leone responsabile del servizio di Fotodermatologia del San Gallicano — I bambini fino a un anno devono stare sempre all’ombra, mentre fino a tre anni vanno protetti con una crema 50+, cappello e maglietta. Anche per adulti protezione adeguata e in base al proprio fototipo». Chi ha pelle e occhi chiari (fototipo I e II), o molti nei o casi di tumori in famiglia, meglio usi creme protettive con fattori alti. Cautela per le donne incinte e per quelle che prendono la pillola, perché possono avere il melasma (la pelle si riempie di macchie). Il sole è un nemico anche di chi prende farmaci o antibiotici e in questi casi va chiesto consiglio a un medico». La crema protettiva deve essere abbondante e va stesa ogni due ore e dopo ogni bagno. Ma come affrontare un’ustione? «Con una crema lenitiva, uno spray di acqua termale, un dopo sole

Il rischio maggiore deriva dall’esposizione ai raggi, soprattutto per i bambini la cui pelle è molto più vulnerabile Usare la crema più volte al giorno

In aeroplano CONTRO LA FLEBITE MUOVERSI SPESSO Più dura il volo e più cresce il rischio di flebite agli arti inferiori I soggetti predisposti da disordini della coagulazione, diabete e obesità valutino col medico una prevenzione con anticoagulanti. Per tutti vale la raccomandazione, ricordata nei depliant degli aerei con esercizi da fare a intervalli regolari, di passeggiare ogni tanto e contrarre i polpacci per evitare il ristagno di sangue negli arti inferiori

o va fatto un impacco di acqua. Nei casi gravi, quando si formano bolle, si può ricorrere a una crema cortisonica su consiglio di uno specialista», conclude Leone. Per evitare un colpo di sole, bere molta acqua. In caso di svenimento, rinfrescarsi e prendere un bicchiere di acqua e limone. Contro il rischio di annegamentoandrebbero ricordati i consigli dei genitori: entrare in acqua gradualmente e dopo i pasti aspettare 2-4 ore. Meglio nuotare in compagnia, evitare correnti forti, fare attenzione alle imbarcazioni e non tuffarsi soli di notte. Misure da seguire con maggiore attenzione se si decide di nuotare in mari tropicali, dove vivono animali più aggressivi e ci si può ferire con i coralli. «Si può trovare in difficoltà anche chi sa nuotare bene. In caso di crampo bisogna cercare di massaggiare la parte colpita, — dice Maria Silvia Amaddii, medico della Fede-

LO STUDIO ONDE DI CALORE

Due giorni minimo di temperatura e umidità alte (10% sopra la media): è l’onda di calore che se di lunga durata provoca una mortalità più alta tra gli anziani da 1,5 a 3 volte (su Environmental Health)

razione italiana pesca e attività subacquea — mettersi sul dorso e chiedere aiuto». Per gli sport subacquei è necessario essere in ottime condizioni fisiche. «L’alimentazione deve essere leggera, mai da soli e sempre con pallone segnaletico. Chi va in apnea deve fare pause di sei minuti fra le immersioni, mentre con la bombola vanno rispettati i tempi di risalita. L’azoto della miscela respiratoria entra nel sangue. Se la risalita è troppo veloce, non ha tempo di liberarsi lentamente e si rischia un embolo, una bolla di gas nel sangue». Insidie anche da insetti o animali, pronti a rovinare una bella giornata. Se nei piedi entra la spina di un riccio si estrae con una pinzetta. «Se si viene a contatto con una medusa, una tracina o uno scorfano, buttare acqua salata calda sul punto — aggiunge Amaddii — Come misura precauzionale, tenere una

bottiglia d’acqua di mare nella sabbia calda. Dopo si può prendere un antistaminico o applicare ammoniaca. Se a colpire è uno scorpione, va fatta una puntura di cortisone per evitare uno shock anafilattico. Infine se si è punti da un ape o una vespa funzionano bene le punturine di Apis omotossicologica». Resta un elemento da verificare, prima della partenza: la qualità delle acque della località scelta per la vacanza. «In Italia è facile regolarsi perché ci sono molti controlli — spiega Enzo Funari del dipartimento Ambiente dell’Istituto superiore di Sanità — E’ sconsigliabile fare il bagno dove c’è un divieto di balneazione. La patologia principale che può colpire chi nuota in un’area inquinata è la gastroenterite, ma ci sono anche altre forme di malessere, come, ad esempio, i disturbi della respirazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Oltre i 2.500 metri di altitudine la diminuzione della pressione dell’ossigeno induce nausea, stordimento, vertigini se non si è dato tempo al corpo di adattarsi

Attenzione all’alta quota se si sale troppo in fretta ALESSANDRA MARGRETH

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INFOGRAFICA PAULA SIMONETTI

lta montagna, niente confidenze. Oltre una certa altitudine è necessario essere sempre estremamente prudenti e preparati. Il pericolo è il mal di montagna: inappetenza, nausea, vomito, affaticabilità, debolezza, stordimento, vertigini, e anche con disturbi del sonno. Spiega Gianfranco Parati, ricercatore dell’Istituto auxologico Italiano di Milano e ordinario di Medicina interna all’Università Milano Bicocca: «Quello che varia è in realtà la pressione atmosferica. E’ infatti la pressione che “spinge” l’ossigeno dentro le nostre arterie. A 4.500 metri di altezza abbiamo la metà di pressione di ossigeno. Ecco perché in alta montagna il fisico fatica ad assumere questo gas vitale. Da qui seguono una serie di adattamenti del corpo, a cominciare dall’aumento della frequenza del

IN VIAGGIO PAESI ESOTICI E VACCINI OBBLIGATORI INFORMAZIONI AGGIORNATE SUL WEB

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rima di partire verso le aree tropicali informarsi con specialisti e centri di medicina dei viaggi sulle vaccinazioni consigliate od obbligatorie. Non mancano i siti internet dove documentarsi: www.simvim.it è il sito della Società medicina dei viaggi; poi il Centro di medicina preventiva e tropicale (www.cesmet.com), o anche www.viaggiaresicuri.it, www.travelclinic.it e www.travelmedicine.it oppure, gestito dal ministero degli Affari Esteri, o www.epicentro.iss.it/, la pagina dell’Istituto Superiore di Sanità con una lista completa delle malattie presenti nel paese. © RIPRODUZIONE RISERVATA

respiro. Ma questo comporta in parallelo una maggiore espulsione di anidride carbonica. Il risultato è una modificazione dei delicati equilibri del nostro metabolismo, con una serie di disfunzioni a livello di vari organi che alla fine determina la comparsa del cosiddetto “mal di montagna”, senza che il nostro corpo possa approntare adeguate contromisure con la velocità desiderabile. Il fenomeno inizia intorno ai 1.500 metri, ma viene considerata “alta montagna” a partire dai 2.500 metri. Il disturbo è legato anche alla velocità dell’ascesa, dalla fatica che si compie salendo, e dal tempo che si rimane in quota. Salendo velocemente e fermandosi poi tra le vette, le disfunzioni dovute alla ridotta disponibilità di ossigeno iniziano a manifestarsi, mentre i processi di adattamento iniziano pure a “lavorare” ma sono più lenti. E arrivano i malesseri. Si sta peggio se si rimane a dormire ad alta quota».

I buoni consigli cominciano con l’allenamento. Iniziando facendo jogging e bicicletta anche in pianura, per tonificare muscoli e sistema cardiovascolare. Seguono piccole gite preparatorie, per abituare l’organismo. Quando si va in quota, farlo con gradualità. E ricordarsi del consiglio delle guide alpine: se si fa un trekking salendo a un rifugio, tornare a dormire più in basso. Cautele ancora maggiori per le cime più alte, frequentate dagli appassionati di alpinismo fuori dai confini d’Europa. Avverte Parati: «I rischi aumentano molto oltre i 3.000 metri. Nei casi più gravi si possono rischiare complicanze serie, come l’edema polmonare o cerebrale. Figuriamoci se poi si arriva alla partenza di escursioni per vette altissime con l’aereo o l’elicottero. Sulle Ande i turisti spesso vengono portati su in jeep o in trenini anche fino a 4.000 metri…». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Con le temperature alte e la grande umidità nell’aria i pericoli maggiori sono il collasso cardiocircolatorio e la flebite agli arti inferiori Ma con le necessarie precauzioni la vita all’aperto è un toccasana Soprattutto per chi soffre di diabete e bronchite cronica

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Rischi ma non solo i benefici dell’estate GIUSEPPE DEL BELLO

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aldo e vacanze, tra rischi reali ed effetti benefici. È un dato di fatto che un’elevata temperatura e un’umidità superiore al 70 per cento rappresentino una minaccia per l’organismo. Ma è altrettanto vero che sole (moderato), esercizio fisico en plein air e ritmi biologici rispettati, aiutano a di-

sintossicarsi, dando anche una mano a contrastare alcune patologie. D’altronde il nostro corpo, in condizioni normali, reagisce in modo fisiologico agli stimoli cui è sottoposto. Per esempio, quando l’afa incalza subentra la sudorazione a mantenere costante la temperatura corporea. Quando invece questo meccanismo è troppo sollecitato e le perdite

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idrosaline diventano cospicue, si possono instaurare varie manifestazioni patologiche: dai crampi muscolari fino al collasso. Dipende dalla condizioni ambientali e dall’attività che svolgiamo. Si parla invece di “esaurimento da calore” se si viene assaliti da intensa stanchezza, cefalea, nausea e vertigini, accompagnati da febbre. «In questo caso», avverte Ernesto Di Cianni, medico di famiglia della Asl Napoli 3 sud, «il soggetto avrà bassa pressione arteriosa, specie in piedi, e segni di un’incipiente disidratazione. La mancanza di liquidi, accoppiata alla vasodilatazione generale, potrebbe provocare una riduzione della gittata cardiaca con conseguente insufficienza di pompa e collasso». Ma anche il trasferimento verso la meta prescelta può riservare spiacevoli sorprese. Come accade nei soggetti che presentano insufficienza venosa agli arti inferiori. «Sono a rischio per eventi trombotici», continua Di Cianni, «a causa dell’immobilità prolungata responsabile di una riduzione del flusso venoso delle gambe». Il pericolo-trombosi coinvolge però anche altre categorie di pazienti: principalmente quelli affetti da malattie croniche del connettivo, da patologie tumorali o da insufficienza cardiaca. Ed è proprio quest’ultima fascia, rappresentata dai cardiopatici, a dover controllare più frequentemente i valori pressori che, con il caldo intenso, potrebbero subire oscillazioni tali da richiedere aggiustamenti della terapia. E finalmente ecco i vantaggi della vacanza, anche per i portatori di patologie croniche. Maggior tempo all’esterno, aumentato impegno muscolare e migliore ossigenazione favoriscono un ottimale compenso di un organismo minato dalla malattia. «Il diabetico riuscirà a utilizzare meglio il glucosio», spiega Di Cianni, «mantenendo il giusto equilibrio della glicemia proprio grazie alla maggiore attività fisica. I bronchitici cronici col tempo assisteranno a un netto aumento della loro resistenza allo sforzo e i cardiopatici otterranno una riduzione della dispnea». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ENTEROCOLITE SE I BATTERI NEL CIBO CI ROVINANO LA VACANZA

C

omplice il caldo, anche una banale diarrea può rovinare la vacanza. Tecnicamente, l’enterocolite può essere di diversi tipi e riconoscere cause svariate ma, alla base, c’è quasi sempre un’intensa proliferazione batterica dovuta all’aumento di temperatura. Attenzione quindi alla conservazione degli alimenti che, talvolta, neanche il frigorifero mette al riparo dalla contaminazione. E occhio alla frutta: albicocche, pesche e prugne in alcuni hanno effetto lassativo.


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L’afa è molto stressante e può indurre una condizione di sovraffaticamento psichico. I depressi invece migliorano grazie alla maggior durata della luce

Sbalzi d’umore e insonnia i danni del “fattore caldo” MARIAPAOLA SALMI

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INFOGRAFICA PAULA SIMONETTI

ervosi e di cattivo umore, intolleranti per un nonnulla. Non è depressione, rassicurano psichiatri e psicologi, ma qualcos’altro che con l’afa e lo svuotamento delle città ha a che vedere. Anche se non per tutti è così. «Il sole e le giornate lunghe sono una potente medicina naturale, una difesa contro tante malattie in primo luogo la depressione che in estate non aumenta affatto grazie alla luce solare che anzi stimola il metabolismo di due importanti neurormoni, serotonina e noradrenalina, di solito rallentato nelle sindromi depressive», spiega Massimo di Giannantonio, ordinario di psichiatria all’Università G. D’Annunzio di Chieti, che ricorda come proprio nei paesi del Nord Europa sia stata introdotta in anni recenti la “ligtht therapy”, terapia della luce, che funziona per

curare le depressioni importanti. Eppure le belle giornate estive se a molti regalano benessere e allegria, per altri sono un vero supplizio. La sintomatologia è peculiare delle sindromi disforiche, parola difficile che significa umore nero o, peggio, sbalzi di umore, insonnia, mancanza di pazienza. «Il caldo è un fattore talmente stressante che nelle persone vulnerabili può manomettere il funzionamento del corretto equilibrio corporeo - dice il professor di Giannantonio - la risposta allo stressor ambientale è eccessiva, alterata perché l’organismo è troppo impegnato a difendersi». Aumentano così i disagi da stato ansioso e i consulti medici. «Colpa della calura ma anche di quella certa frenesia che prende un po’ tutti in questo periodo - osserva lo psicoterapeuta romano Paolo Cruciani - la voglia di efficienza, di divertimento, la pausa lavorativa, le partenze generano una sensa-

CISTITE VIAGGI LUNGHI E MOLTO SESSO PIÙ POSSIBILI LE INFEZIONI

ALLERGIE LE PUNTURE DEGLI INSETTI CHE DIVENTANO UN ALLARME

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e complicanze più comuni sono di natura allergica. Insetti, vespe, api e calabroni rappresentano il rovescio della medaglia della vacanza all’aria aperta: in genere causano una reazione locale nella sede della puntura, ma talvolta sono responsabili di fenomeni allergici anche gravi. Fino allo shock anafilattico che può costringere al ricovero immediato. I soggetti predisposti alle allergie dovrebbero portare in viaggio l’adrenalina in confezione pronta all’uso.

iaggi lunghi e rapporti sessuali più frequenti espongono al rischiocistite. Ma l’infezione è anche conseguenza della tendenza a trattenere le urine, della scarsa idratazione rispetto alle perdite di liquidi col sudore o della concomitanza con disturbi intestinali (stipsi o diarrea). Di fronte a una sintomatologia sospetta è sempre consigliabile praticare l’urinocoltura per scoprire un’eventuale infezione e instaurare una terapia antibiotica mirata.

L

Livello di assorbenza:

1

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zione di vuoto che innesca nei più fragili disturbi dell’umore caratterizzati da una sorta di euforia anomala se non patologica». Uscirne si può. «L’attività fisica graduale riattiva in maniera virtuosa sostanze che riequilibriano il ritmo sonno-veglia e stimolano il senso di benessere; aprirsi alla vita, socializzare, rispettare il proprio corpo è un importante rimedio», sottolinea di Giannantonio. E per i forsennati dell’estate? «L’invito è a contrastare il vuoto con il silenzio, la riflessione, l’integrazione che - dice Cruciani - raccomandiamo specialmente agli adolescenti i quali mai come in estate devono essere inseriti nel gruppo dei pari». Ai depressi si consiglia di non sospendere le cure precocemente. In autunno è atteso l’arrivo anche in Italia di un nuovo antidepressivo, agomelatina, che regola il sonno senza addormentare la libido. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Numeri verdi, servizi e programmi mirati di Regioni e Comuni in aiuto dei 10 milioni di italiani considerati a rischio Evitare l’ospedalizzazione salvo in caso di vere emergenze Inadeguato il pronto soccorso: “Non siamo malati comuni”

LEI & LUI

Anziani & bimbi 1

UNDER 14 ROBERTA GIOMMI *

FINALMENTE SOLI I NOSTRI FIGLI MA ANCHE NOI

L’

estate suscita preoccupazioni nei genitori quando i figli vanno in vacanza da soli. In genere i genitori hanno paura dopo i 15 anni. Ma sono preoccupati anche se i figli non hanno inviti o occasioni perché questo dimostrerebbe che sono dipendenti dai genitori e non all’altezza dei coetanei. O se hanno inviti ma da parte di compagnie temibili per lo stile di vita (fumo, alcol, tatuaggi, percing) e per la spregiudicatezza nei comportamenti, anche sessuali. In realtà i genitori dovrebbero esercitare controlli anche per le vacanze studio, i campi scout e le gite organizzate perché ci possono essere anche qui esperienze difficili sia per il bullismo che per le prepotenze sessuali. Bisogna valutare bene se i figli sono pronti ad affrontare l’autonomia prima di metterli in situazioni che a livello emotivo possono non saper gestire. I 15-18 anni sono per gli adulti più significativi perché l’estate sembra più adatta all’avventura, alle prime volte. Se i figli sono andati via per la prima volta ci si trova anche di fronte alle “nuove” vacanze dei grandi: si torna coppia dopo tanto tempo. Abbiamo bisogno di capire come muoverci, se i vecchi amici erano famiglie, ora diventa difficile fare vacanze da famiglia, se lo sport era fatto con i figli, ci troviamo ora in difficoltà. Non affidiamoci al caso, pensiamo al cambiamento in modo da poter sviluppare risorse. Anche per i grandi l’estate può essere il momento in cui il riposo aiuta il sesso, rendendolo più disponibile, forse più creativo e meno routinario. * www.irf-sessuologia.org © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MAI SOLO IN AUTO

ACQUA E SUCCHI

ARIA MAI FREDDA

VESTITI PRATICI

BIBITE VIETATE

Mai lasciare solo un bambino in auto durante le soste; seggiolini e cinture (se sopra i quattro anni)

Acqua a volontà; succhi, frullati e macedonia di frutta con zucchero; bene i ghiaccioli

Aria condizionata, a casa o in auto, con giudizio, mai a temperature troppo fredde

Sempre abiti leggeri e pratici; di sera una felpa a portata di mano in caso di necessità

Niente bevande reidratanti per adulti: alterano l’equilibrio idroelettrolitico del bimbo

G

li slogancreati sono diversi ma, in ognuno, la parola anziani ricorre inevitabilmente. Perché sono loro, gli oltre dieci milioni di italiani che hanno raggiunto la terza età i diretti interessati di programmi mirati elaborati da comuni, regioni da associazioni come l’Auser, nati per contrastare le ondate di calore ma soprattutto realizzati per creare una rete — oramai rodata — di supporto con medici di famiglia e Asl allertati, pasti e farmaci a domicilio, servizi di accompagnamento e non solo. Senza dimenticare il piano “Estate sicura 2010” del ministero della Salute che prevede un numero verde, il 1500, al quale chiedere informazioni e consigli. Il dicastero sollecita, inoltre, in una lettera inviata a tutte le amministrazioni di adottare interventi locali. Scattano le misure contro ondate di calore che quest’anno sembrano non lasciare tregua: l’Italia si mobilita, almeno sulla carta. Ma non è stato sempre così. L’esperienza del 2003, quando morirono durante quell’estate,

1 BERE MOLTO Gli anziani non hanno stimolo della sete: l’Oms consiglia 10 bicchieri d’acqua al dì

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LUOGHI FRESCHI Importante riposare in luoghi freschi. Utili i ventilatori: non creano sbalzi di temperatura

una delle più torride che si ricordi, ben 23 mila anziani, 7600 in più rispetto all’anno precedente, a qualcosa è servita. «Da allora, fortunatamente, le cose sono cambiate», sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Centro Medicina dell’invecchiamento del policlinico Gemelli di Roma e past-president della Società italiana di Geriatria e Gerontologia, che aggiunge: «Oggi c’è molta più attenzione nei confronti degli anziani». Per lui, però, non è abbastanza. «Vanno bene programmi e progetti di tutela, di aiuto — dice — ma gli anziani devono essere seguiti da strutture ad hoc. Quando arriva in un pron-

LATTANTI ALL’OMBRA Mai esporre ai raggi diretti del sole il lattante e i neonati; prime ore del mattino quelle consigliate

7 NO A METE ESOTICHE Con bimbi molto piccoli meglio evitare luoghi esotici: rischi di infezioni e malattie tropicali

Estate sicura rete d’allerta per over 65

ANNA RITA CILLIS

TERZA ETÀ

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ANCHE UN GELATO Vanno benissimo i gelati (meglio se alla frutta e senza panna) se sono graditi

to soccorso, ad esempio, non può e non deve essere trattato come un malato qualsiasi perché si tratta di un paziente affetto da patologie diverse e per questo l’approccio medico deve essere multidisciplinare da una parte e mirato dall’altra». Nel nostro Paese «oltre cinque milioni di anziani fanno i conti con disabilità varie dovute a patologie diverse, ovviamente nei mesi più caldi la situazione peggiora — rimarca Bernabei — rivolgersi alle strutture d’emergenza quando emergenza reale non c’è non ha senso, per questo non credo che l’ospedalizzazione sia il migliore dei modi per interveni-

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ALMENO TRE PASTI Gli anziani, soprattutto se soli, mangiano poco: devono fare almeno tre pasti

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MA MAI ABBONDANTI Evitare pasti abbondanti e ricchi di grassi, come sono sconsigliati cibi troppo caldi

re, penso invece che seguire un anziano in maniera continua e dotare il territorio di ambulatori specifici sia l’unica strada possibile anche per arginare situazioni a rischio». In attesa di strutture assistenziali ad hoc il gran caldo mette a dura prova anziani e familiari. Mentre il Codacons rimarca di chiedere dal «2003 che le anagrafi della fragilità siano aggiornate dai medi ci famiglia», molto le amministrazioni comunali e regionali hanno fatto e stanno facendo. Basta scorrere nei siti e vedere i programmi dei comuni. Oppure in quelli delle regioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERDURA E FRUTTA Tutti i giorni e ad ogni pasto è raccomandato il consumo regolare di frutta e verdura

7 NELLE ORE MENO CALDE Va bene uscire di casa ogni giorno ma nelle ore più fresche: mattina presto e dopo le 18

GLI ADOLESCENTI SESSO, ALCOL E DROGA “DONNE E TEEN AGER SONO PIÙ A RISCHIO ABUSI”

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na frenetica ricerca di esperienze inebrianti potrebbe avere conseguenze indesiderate sulla salute. Ne sono convinti Roberto Vivancos e colleghi (University of East Anglia, Norwich) che hanno studiato il comportamento degli universitari inglesi durante le vacanze estive. Risultato: chi viaggia all’estero tende di più a fare uso di alcolici e cannabis e ad avere rapporti sessuali a rischio (soprattutto se single). La psichiatra Abigail


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Non impressionarsi se nei primi giorni arriva inappetenza o mal di pancia I pediatri: “Fastidi normali e temporanei, tipici del mutato stile di vita”

“Dopo i due mesi di vita sentono il caldo come noi” MARIAPAOLA SALMI

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8 VIAGGI BREVI Sono da evitare i viaggi lunghi in auto e in aereo; il bimbo mal si adatta ai nuovi fusi orari

8 SERVE COMPAGNIA Mai lasciare a casa troppo tempo gli anziani da soli: trovare il modo di far loro visita

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ATTENTI ALLA DIETA Frutta di stagione, minestre, pochi cibi grassi e niente cibi crudi (in particolare pesce e carne)

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NUMERI UTILI Ricordare di portare con sé il recapito telefonico del pediatra e alcuni farmaci essenziali

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BAGNI E DOCCE

ABITI LEGGERI

Bene bagni e docce ma la temperatura dell’acqua deve essere tiepida

Vestire o far vestire gli anziani con abiti fatti con tessuti leggeri e con colori chiari

Kay (Jefferson Univ., Philadelphia) rileva che le donne sono soggette più degli uomini all’effetto immunosoppressore della cocaina e al rischio di subire violenza sotto l’effetto di alcolici. I ragazzi più giovani (16-17enni) sono invece più vulnerabili alla tossicità da ecstasy: uno studio di Fabrizio Schifano (Hertfordshire, University), sulle morti correlate all’uso di droghe in Uk, rileva che tendono a morire per ecstasy le persone più giovani, più sane, con conseguenze gravi anche dopo una sola assunzione. Da ricordare che la stagione calda amplifica molti degli effetti nocivi delle droghe: tossicità per il cuore e per i muscoli di cocaina, amfetamine e ecstasy. (francesco cro, psichiatra, viterbo) © RIPRODUZIONE RISERVATA

estate è dei bambini. Sole, gioco e nuove esperienze. Gli ingredienti del divertimento ci sono tutti, inclusa la compagnia dei genitori. Niente paure, poche regole, libertà e, suggeriscono i pediatri, solo un pizzico di attenzione per evitare guai. «L’aria aperta e il sole sono un toccasana, tuttavia a seconda dell’età i bambini vanno gestiti in modi diversi — dice Alberto G. Ugazio, direttore del dipartimento di medicina pediatrica all’ospedale “Bambino Gesù” di Roma — superati i primi due mesi di vita in cui il sistema di termoregolazione è ancora immaturo, essi affrontano il caldo come noi adulti. E un bambino troppo coperto sta male e va incontro a qualche pericolo in più». Allora abbigliamento minimal, leggero e in cotone; piedi nudi, cappello e ombrellino in

carrozzina per i più piccini. Il colpo di calore è in agguato al mare come in città e ad alta quota se i bambini sono esposti al sole. «Fino ai 2-3 anni evitare l’esposizione diretta e tenerli riparati, i più grandicelli invece sono in grado di stare al sole o spostarsi all’ombra a seconda che sentano freddo o caldo, a condizione che — raccomanda Ugazio — si facciano bere molto per ricostituire le riserve d’acqua, specie i piccoli che non possono chiederla e non sanno regolarsi». Al mare, in piscina e in montagna è obbligatorio applicare su tutto il corpo (nasino, orecchie, mani e piedi inclusi) più volte al giorno una crema protettiva adatta a loro per prevenire le scottature e sarebbe opportuno evitare, anche in città, le ore più calde. Altra questione è la destinazione delle vacanze. «Contrariamente a quanto si crede — sottolinea Ugazio — i bambini sino ai 5 anni sono piuttosto conservatori, i punti di riferimento

restano mamma e papà, soffrono i grandi cambiamenti». Meglio scegliere viaggi e contesti non troppo stressanti, possibilmente vicini e sicuri per non andare incontro a spiacevoli sorprese e a rientri precipitosi. E’ risaputo che d’estate la salute dei bambini migliora: le infezioni virali sono meno frequenti, c’è poco polline, scompare o quasi l’acaro della polvere, l’asma e l’eczema topico migliorano al mare. Eppure durante i primi giorni di vacanza tende a comparire diarrea o perdita di appetito, mal di pancia, doloretti di vario genere, insonnia. «Normali fastidi, legati al mutato stile di vita, solo la comparsa di febbre deve allertare i genitori — raccomanda il professore — non più di tanto se il bambino ha 7-9 anni, molto se ne ha 2-3». Per il resto via libera, senza dimenticare il sonno perché sotto i 4-5 anni il bambino che dorme poco recupera con maggiore difficoltà. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nei mesi estivi non cambia il fabbisogno energetico ma la necessità

di idratarsi. Per chi non rinuncia allo sport fondamentali i sali minerali Il menù perfetto: carni alla brace o al vapore, verdure e cereali

I consigli VITAMINE E OMEGA 3 A DIFESA DELLA PELLE Alcune vitamine antiossidanti - C ed E ma anche i caroteni - sono efficaci nel diminuire il rischio di eritema solare e riparare i danni del sole. La vitamina C è in pomodori e peperoni crudi, la E nei semi e negli oli di semi, mentre il beta-carotene è in frutta e ortaggi giallo-arancioni (albicocche, pesche, zucca, carote) ma anche negli ortaggi a foglia verde scura. Gli omega-3 (in pesce grasso e frutta in guscio, soprattutto noci) sono in grado di proteggere la pelle dai danni del sole (elisabetta bernardi, nutrizionista)

ELVIRA NASELLI

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nche chi non segue i consigli dei nutrizionisti si sarà accorto che d’estate la propria scelta degli alimenti cambia. È il nostro corpo, infatti, con saggezza istintiva e quasi primordiale, che ci spinge verso alimenti che appagano il desiderio di freschezza. Latticini, frutta e verdura, quasi sempre cruda, bevande fresche, gelati. Piatti leggeri, cucinati brevemente e con pochi condimenti, carni alla brace o al vapore, insalate con verdure o cereali, come cus cus o riso, ma anche tonno e carne in scatola. «D’estate non cambia di molto il fabbisogno energetico - premette Marcello Marcelli, direttore dell’unità di Scienza dell’Alimentazione

dell’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma - mentre aumenta molto il bisogno di idratarsi. Con le temperature elevate di questo periodo un litro di acqua in più rispetto al proprio fabbisogno è indispensabile. E tenendo conto che una persona alta un metro e 65 deve bere almeno un litro e 700 di acqua è facile capire che bisogna bere di continuo, calcolando anche l’acqua degli alimenti». Non basta l’acqua per chi svolge attività sportiva intensa. «Chi fa jogging con il caldo - continua Marcelli - ha bisogno di compensare anche con sodio e altri sali. Basta prendere un litro d’acqua e aggiungere 4 cucchiaini di zucchero e uno di sale, o una spremuta di pompelmo ricca in potassio. Importante far bere molto gli anziani, soprattutto se assumo-

no diuretici o seguono diete iposodiche, perché, come i bambini, hanno un senso scarso della sete e rischiano la disidratazione». Infine un consiglio. «Non dissetarsi con soft drink o succhi - conclude Marcelli - e lasciarsi guidare da quel buon senso che dovrebbe essere applicato anche alla dieta invernale. Nessuna trasgressione è tossica se resta tale, ma se mangio fritto ogni giorno non va bene. Quindi consiglio alimenti leggeri, il barbecue senza però bruciare la carne, e un po’ di movimento senza esagerare, soprattutto se non si è abituati. Una bella passeggiata in spiaggia, una nuotata, una camminata in alta quota. Continuando magari al rientro in città...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

INFOGRAFICA PAULA SIMONETTI

Per saperne di più

Cotti & crudi Alimenti light e tanta acqua


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La novità estiva: indicazione “Agricoltura Ue” Al Sana (9-12 settembre) c’è il “pianeta naturale”

Marchio europeo il bio cambia look CLAUDIA BORTOLATO BOLOGNA l “biologico” si è rifatto il look. Dal primo luglio, accanto ai prodotti con il vecchio logo (una spiga di grano su sfondo blu, ancora “validi” fino al 1 luglio 2012), i consumatori possono trovare in commercio confezioni con il nuovo marchio europeo: una “Eurofoglia” con 12 stelle bianche, su sfondo verde brillante (o in bianco e nero). Altra novità: l’indicazione in etichetta di “Agricoltura Ue” o di “Agricoltura non Ue”, se i componenti sono d’imIn crescita portazione da la ristorazione paesi extracomubiologica outdoor nitari. Questa e alA Bologna mostre, tre news relative al convegni e assaggi sempre fiorente mercato del biologico, nonché di salute, bellezza e abitare declinati al “naturale”, saranno in scena del prossimo Sana, il Salone Internazionale del NaturaleAlimentazione-Salute-Ambiente, che si terrà a Bologna (quartiere fieristico), dal 9 al 12 settembre. Tra i

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tanti convegni quello sul regolamento sui claims «che, una volta a regime — nel 2011 — , richiederà agli alimenti salutari e funzionali solide prove scientifiche per potersi dichiarare tali. Spazio poi a cosmetici naturali biologici e agli integratori alimentari “verdi”», anticipa Marinella Trovato, presidente della Società Italiana delle Scienze e delle Tecniche Erboristiche, tra gli organizzatori di diverso eventi. Tema centrale del Sana sarà il “biologico outdoor”: una mostra dedicata e assaggi di pietanze e bevande biologiche nel bio-bar e bio-ristorante. Un convegno presenterà agli operatori la nuova normativa sulla somministrazione degli alimenti bio nei ristoranti, bar, tavole calde, che dovrebbe facilitare l’espansione della ristorazione biologica (rispetto al 2009: +12% i ristoranti bio in Italia). Durante la giornata inaugurale saranno presentati i risultati della tradizionale indagine sociologica dell’Osservatorio sui consumi e stili di vita Sana — Gpf. «Gran parte degli italiani, nonostante il clima d’incertezza, si ritiene “molto felice” o “abbastanza felice” (86%). Le maggiori soddisfazioni derivano dalla famiglia, poi relazioni sociali, alimentazione e salute», anticipa Marinella Colussi, direttore di ricerca dell’Osservatorio. Info: www.sana.it; www.sisteweb.it; www.aiab.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

STALKING Se qualcuno ti perseguita con telefonate

sms e-mail appostamenti e pedinamenti commette un reato

QUANDO LE ATTENZIONI DIVENTANO PERSECUZIONE

DENUNCIA CHI TI PERSEGUITA E RIPRENDITI LA LIBERTÀ Ora lo stalking è un reato punibile fino a 4 anni di reclusione (art. 612-bis c.p.)

www.pariopportunita.gov.it

numero antiviolenza 1522


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Taping Molto usata anche ai Mondiali di calcio la nuova versione arriva dal Giappone

Molteplici le applicazioni, anche preventive Ogni patologia ha il suo colore

Flash

DENTISTA AD AGOSTO? L’ANDI CORRE IN AIUTO Mal di denti ad agosto? L’Andi (associazione nazionale dentisti italiani) organizza il servizio “Sorrisi d’agosto”. Attraverso il sito (www.obiettivosorriso.it) e un numero verde (800911202) dal primo agosto sarà possibile avere indicazioni sui dentisti presenti nel proprio territorio In 2500 hanno assicurato la loro presenza

Il sito SESSO D’ESTATE CONSIGLI PER I TEEN Rapporti occasionali, pillola del giorno dopo, contraccezione Tante le domande dei ragazzi e tante le risposte sul sito Smic (società contraccezione) Su www.mettiche.it i consigli per contrastare vecchi e nuovi stereotipi e aiutare i più giovani ad avere consapevolezza del proprio corpo e dei rischi di salute legati alla sessualità

Le scarpe PRODOTTI SCADENTI CHE PROVOCANO MICOSI Attenzione alla qualità delle scarpe, soprattutto d’estate quando il piede suda di più L’uso sempre più diffuso di gomma, coloranti e collanti vari e di prodotti scadenti secondo Adriano Mari, Centro di allergologia clinica dell’Idi di Roma - espone a micosi, con la comparsa di funghi che spesso finiscono con il peggiorare dermatiti allergiche, in un circolo vizioso da cui è difficile venir fuori

La novità CIBO E DINTORNI CURIOSITÀ SUL WEB Etichette, nutrizione, sicurezza alimentare, pubblicità e cibo Sono soltanto alcuni degli argomenti trattati dal sito www.ilfattoalimentare.it, che si avvale della competenza di molti esperti per informare consumatori e appassionati di cibo

Traumi, lesioni e dolori la cura nella benda elastica GIUSEPPE DEL BELLO

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enisco lesionato o malleolo fratturato. Traumi e distorsioni. Ma anche recupero da pregressi incidenti. C’è il “taping”, l’uovo di Colombo che dà una mano a risolvere patologie traumatiche e si rivela essenziale alla corretta riabilitazione. Il lem-

ma, anglosassone (letteralmente nastro), si identifica con una metodica che si pratica con bende non elastiche adesive: applicate sulla sede traumatizzata, ne limitano la mobilità. In sostanza, un’immobilizzazione parziale che impedisce solo alcuni movimenti, evitando l’ipotrofia muscolare. Ma questa è una delle applicazioni del taping che, invece,

ha diversi obbiettivi a seconda che si impieghi su atleti in attività o su sportivi da riabilitare. Nel primo caso servirebbe a scongiurare lesioni di strutture predisposte agli infortuni. È la condizione tipica di un maratoneta che, reduce da una distorsione alla caviglia, è pronto ad affrontare una nuova gara. Diretto discendente del taping è l’“elastotaping”: metodica in-

trodotta in Giappone dal chiropratico Kenzo Kase e approdata nel ‘99 in Italia in ambito sportivo, è stata adottata da molti calciatori agli ultimi mondiali in Sud Africa. «In questo caso», spiega Silvio Rossi, specialista ortopedico di Villa Claudia a Roma e sostenitore del trattamento a nastro, «il suo utilizzo è di sostegno esterno alla funzione muscolare, con l’applicazione di un nastro, elastico stavolta (a differenza del progenitore che faceva affidamento sul tape rigido). L’obbiettivo è il ripristino sia della normale tensione muscolare, sia di una fisiologica circolazione, linfatica e vascolare». Ma in che modo l’elastotaping riduce il dolore e restituisce l’allineamento articolare? «Lo stimolo doloroso», risponde Rossi, «diminuisce grazie a una migliore microvascolarizzazione locale, mentre la tensione che il fisioterapista imprime al nastro (variabile a seconda dei distretti e delle patologie) aiuta a re-

Blu, rosso, nero: come sfruttare per gli sportivi i principi della cromoterapia cuperare il corretto assetto delle strutture articolari tra loro». Rosso, marrone, beige-carne, ogni nastro un colore diverso. A seconda della patologia. È questa un’altra caratteristica dell’elastotaping che sfrutta il principio della cromoterapia per migliorare le performance del nastro. «Per esempio», continua lo specialista, «il blu riflette la luce e dà sensazione di fresco (utile per ridurre l’edema), il rosso invece, trattenendo il calore, si impiega nelle contratture muscolari e nelle sindromi dolorose del rachide, il beige, mimetizzando la sede della patologia, supporta psicologicamente la funzione articolare. E infine il nero: adottato dagli sportivi, esalta le potenzialità muscolari, fungendo anche da doping (legittimo). D’altronde, quindici giorni fa i giornali sportivi erano pieni di foto di Thomas Müller, con tanto di elastotaping colorato sul ginocchio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

INFOGRAFICA PAULA SIMONETTI

L’iniziativa


la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

SALUTE LETTERE & RUBRICHE

Il medico risponde

lettera firmata e-mail

Ho 64 anni, circa un anno fa ho subito un’isterectomia per un prolasso uterino. L’operazione è andata bene, sono stata messa in guardia contro possibili ulteriori cedimenti e mi è stato detto di non portare pesi superiori ai 10 kg. Adesso “sento” un certo peso e un più frequente bisogno di andare in bagno. È possibile prevenire il prolasso? Sono sconsigliati interventi estetici sull’addome?

■ PROF.SSA A. MARIA FULGHESU Resp. Patologia Ostetrica, Univ. Cagliari

Il prolasso può ripresentarsi dopo l’isterectomia quando i tessuti cicatriziali, a cui la cupola vaginale è stata ancorata nell’intervento chirurgico, mutino consistenza e tendano ad allungarsi perdendo elasticità, avvicinandosi all’ostio vulvare e trascinando la parete posteriore della vescica. Prendere pesi, come tutti gli eccessi di pressione endoaddominale e spinte del diaframma, accentuano questa naturale tendenza, favorendo il prolasso. La prevenzione è molto relativa ed anche gli esercizi di rinforzo del perineo hanno una certa utilità solo su alcuni aspetti posturali della vescica, ma non sull’elasticità della parete vaginale. Il rimedio è ancora una volta chirurgico: vengono inserite delle “reti” di materiale non estensibile sotto la mucosa vaginale ed ancorate alla pelvi in prossimità dello scheletro pelvico. L’intervento è relativamente semplice e veloce, la qualità di vita riacquistata, ma va fatto quando serve, e lo valuterà il suo ginecologo. Può tranquillamente sottoporsi a interventi estetici sull’addome poiché il problema è della mucosa vaginale.

■ Psichiatria La clozapina è efficace ma è anche sicura? Elena e-mail

Mio figlio ha 28 anni e da circa 9 è in cura per schizofrenia. Nono-

stante le varie terapie la situazione è peggiorata: non riesce a fare un discorso logico, dice che le voci che sente gli distruggono il cervello, minaccia di suicidarsi. Il medico che lo segue gli ha proposto un ricovero per provare un nuovo farmaco, la clozapina, ma ho sentito che dovrà fare continui esami del sangue e temo per la sua salute.

■ DOTT. GIUSEPPE SALCE

Resp. Servizio psichiatrico territoriale Asl 8 Asolo (TV)

Con un uso ben monitorato del farmaco (i controlli necessari sono di agevole esecuzione) i rischi per la salute sono quasi inesistenti. La clozapina è un antipsicotico atipico usato per trattare pazienti schizofrenici e schizoaffettivi che non rispondono ai trattamenti tradizionali o che presentano disturbi neurologici gravi. La non-risposta è l’assenza di miglioramento clinico soddisfacente, nonostante l’uso di dosi appropriate di almeno due differenti antipsicotici, incluso un atipico, prescritti per un periodo sufficientemente lungo. L’atipicità della clozapina consiste nella sua capacità di esercitare l’effetto antipsicotico con un basso rischio di sintomi extrapiramidali e nessun rischio di iperprolattinemia (aumentata produzione di un ormone che nella donna può causare sterilità, scomparsa del ciclo mestruale e produzione spontanea di latte, nell’uomo impotenza e ingrossamento di una o entrambe le mammelle, in entrambi i sessi cefalee e diabete insipido). Le reazioni avverse più comuni sono: sedazione, scialorrea (eccessiva salivazione), aumento di peso, convulsioni (soprattutto in pazienti che assumono dosi superiori ai 450 mg/die), ipotensione e miocardite (soprattutto nei primi due mesi di trattamento). L’effetto collaterale più grave è il rischio di provocare agranulocitosi (riduzione drammatica di un tipo di globuli bianchi) per questo è prescritto il controllo dell’emocromo con formula leucocitaria (semplice prelievo di sangue) prima dell’inizio del trattamento, una volta alla settimana per i primi quattro mesi e mezzo e successivamente una volta al mese per tutto il trattamento. Il farmaco, seppure richieda più attenzioni nella gestione e nel monitoraggio, continua a

dimostrare in tantissimi casi una capacità assolutamente unica nel controllo dei sintomi psicotici.

■ Ortopedia Quale terapia è giusta per le mie ginocchia? Annamaria Capuano e-mail

Da una risonanza magnetica alle ginocchia è risultata una marcata meniscosi con una associata lesione parziale al corpo-corno posteriore del menisco mediale a entrambe le ginocchia. Dopo aver effettuato sei infiltrazioni di acido ialuronico, il dolore continua. Che altro posso fare?

■ DOTT. NORBERTO CONFALONIERI Primario Ortop. Ist. Clinici di Perfezionamento CTO, Milano

C’è qualche lacuna nella domanda e nella diagnosi. Penso che la patologia al ginocchio non sia solo a carico dei menischi, sospetto anche una lesione alla cartilagine, con note di artrosi. Solo così si spiega il ricorso all’acido ialuronico. Il problema meniscale può essere brillantemente risolto con un piccolo intervento ambulatoriale artroscopico mentre l’acido ialuronico è un componente naturale della cartilagine e del liquido sinoviale ed è essenziale per proteggere la cartilagine in quanto lubrifica e assorbe gli shock subiti dall’articolazione durante i movimenti. Durante la manifestazione osteoartrosica, il liquido e la membrana sinoviale subiscono un’alterazione delle proprie caratteristiche: si riduce la concentrazione e la qualità dell’acido ialuronico nel liquido sinoviale e la membrana diventa più permeabile favorendo il passaggio di sostanze infiammatorie. Le infiltrazioni di acido ialuronico hanno lo scopo di ottenere un ripristino delle condizioni normali dell’articolazione, favorendo così la riduzione del dolore e il recupero della funzionalità articolare. L’attività dell’acido ialuronico diminuisce con il passare del tempo, molti studi hanno dimostrato che l’effetto ha una durata media di circa 6-12 mesi per ogni ciclo di infiltrazioni. Questo dipende dalla densità del prodotto iniettato nel ginocchio. Va detto comunque che è un

MANDATE LE VOSTRE DOMANDE A: salute@repubblica.it la Repubblica Salute, via C. Colombo 90, 00147 Roma

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CAMICI & PIGIAMI PAOLO CORNAGLIA FERRARIS

L’INUTILE TEATRINO SUI TAGLI ALLA SANITÀ e Regioni rifiutano i tagli. «A pagare — dicono — sono i cittadini». Il disagio si trasforma in bocciatura del politico al potere e nessuno vuol subirla. Le Regioni spendono il 75% dei soldi pubblici in sanità. I tagli peseranno soprattutto sui questi servizi. Se la delega alla sanità fosse restituita al ministro Fazio, con quali mezzi gestirebbe le Asl? Ipotizziamo, per esempio, che un unico centro nazionale acquisti siringhe, cerotti e garze. Miliardi di pezzi significano sconti colossali. L’area vasta diventa nazionale e il vincitore dell’appalto Paperon de’ Paperoni. È credibile organizzare logistica e acquisti oltre i confini regionali? No. Possiamo fidarci di dirigenti ministeriali incorruttibili? No. Possiamo pensare che il sistema clientelare locale muoia in favore di “grandi clienti”, senza guerre tra politici? No. Allora stiamo assistendo a un teatrino. I pianti di chi perde la mammella dalla quale spreme clientele e privilegi non convince. Nemmeno convince la serietà del tagliatore: quando si pota un albero, non si segano i rami carichi di frutta. camici.pigiami@gmail.com

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A CURA DI ELVIRA NASELLI

■ Ginecologia È possibile prevenire il prolasso?

rimedio palliativo e sintomatico, il cui effetto è legato alla gravità dell’artrosi. Purtroppo, la sostanza che rigenera la cartilagine non è ancora stata scoperta. Molti studi sono in corso, soprattutto sui fattori di crescita e sulle staminali ma, ad oggi, siamo in fase sperimentale senza evidenza clinica.

■ Allergologia Ho il raffreddore da fieno meglio mare o montagna? Gioia Padova

Ho 25 anni e soffro di raffreddore da fieno con disturbi da aprile ad agosto che curo con antistaminici e gocce nel naso. Vorrei qualche consiglio, anche per la scelta delle vacanze.

■ PROF. ARSENIO C. NEGRINI Primario Emerito di Allergologia, Genova

È arduo per un soggetto allergico difendersi dall’assalto primaverile dei pollini e pertanto è fondamentale la terapia farmacologica preventiva e di controllo dei sintomi (antistaminici, decongestionanti nasali, corticosteroidi). Come vacanza è consigliato durante il periodo dei disturbi il soggiorno al mare dove il massimo beneficio si ottiene nelle ore in cui il vento soffia verso terra; nelle forme causate da allergia alla Parietaria può essere indicato il soggiorno in montagna sopra i 1000 metri dove non cresce questa erbacea. Inoltre evitare lunghi viaggi in macchina con i finestrini o le bocche di aerazione aperti (utili gli speciali filtri antipolline per auto). Per chi usa moto o scooter consigliate alcune mascherine naso-bocca. Ancora, opportuno evitare gite o passeggiate in campagna, sdraiarsi su prati o tagliare l’erba nonché effettuare attività sportive all’aperto. Al rientro a casa lavare bene i capelli per eliminare i pollini ed evitare, se possibile, di uscire nelle ore centrali della giornata preferendo le ore mattutine o serali in cui minore è la concentrazione di pollini. Consigliabili condizionatori d’aria con filtri idonei e fare attenzione all’ingestione di quegli alimenti vegetali che presentano reattività crociata con alcuni pollini (es: mele e pollini di Betulacee).

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A TAVOLA EUGENIO DEL TOMA

MUOVERSI ANCHE D’ESTATE NON BASTA CERTO LA DIETA lla vigilia delle ferie debbo ripetere che qualsiasi dieta si voglia adottare per l’estate non dovrà prescindere dallo stile di vita. È inutile lesinarsi un gelato o una pizza, ci vorrà ben altro per pareggiare il conto delle calorie se poi si sceglie di trascorrere ore e ore su una sdraio evitando ogni forma di moto fisico. Viceversa, per chi riscoprirà il piacere di camminare o si impegnerà in attività o giochi basati sul movimento anche qualche strappo gastronomico verrà compensato dal ritrovato impegno metabolico. Tutti i nutrizionisti sanno che la noia e la routine, ma anche la mancanza di ritmi e regole da rispettare, si ripercuotono negativamente sul comportamento alimentare! Attenzione alle bibite dolcificate con sciroppo di glucosio, fruttosio o con altre fonti caloriche, ancora peggio i cosiddetti “energy drink” che i giovani accompagnano a bevande alcoliche in cocktail non innocui. La sete estiva è un segnale da rispettare ma l’acqua fredda, poco importa se liscia o gasata, previene la disidratazione e non aggrava il conto delle calorie. edeltoma@gmail.com

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L’ERBA VOGLIO ROBERTO SUOZZI

BARBABIETOLA ROSSA CONTRO L’IPERTENSIONE u Hypertension è stato pubblicato uno studio guidato da Amrita Ahluwalia (Farmacologia vascolare, Queen University di Londra), sugli effetti antiipertensivi del succo di barbabietola rossa. Il lavoro ha dimostrato che l’azione anti— ipertensiva sarebbe dovuta alla presenza dei nitrati contenuti nella barbabietola (beta vulgaris l., famiglia delle Chenopodiaceae). Gli autori, studiando un gruppo di volontari, hanno dimostrato che 250 ml di succo di barbabietola o l’equivalente di 1488 mg di nitrato contenuti in capsule, abbassava in maniera significativa e duratura i livelli della pressione sanguigna. In pratica, il meccanismo di azione sarebbe dovuto alla trasformazione dei nitriti in nitrati, ad opera di batteri presenti sulla lingua, e, infine, in ossido nitrico nello stomaco. Importante scoperta, perché una dose giornaliera di nitrati, presenti anche nella lattuga, spinaci, sedano, rucola, prezzemolo, basilico e rape, secondo le quantità raccomandate dall’Oms, potrebbe diminuire l’alta percentuale di ipertesi, attualmente del 25%. rmsuozzi@mclink.it

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NOI, IN VACANZA, NON ANDIAMO MAI Tutti i Centri di Emodialisi del gruppo CASA DI CURA MARIA ROSARIA operativi 365 giorni l’anno Seironos

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sibilità offerte a chi debba sottoporsi a trattamenti di emodialisi e desideri trascorrere le proprie vacanze in tutta serenità, usufruendo di strutture moderne e di apparecchiature medicali all avanguardia, dotate delle migliori tecnologie. Le unità sono situate in uno dei contesti più affascinanti al mondo e chi desidera visitare la Campania e le sue bellezze, naturali ed artistiche, può contare su un servizio di trasporto gratuito che garantisce al paziente una vacanza in completa sicurezza

E alla Casa di Cura Maria Rosaria di Pompei...

È operativa la nuova TAC Cardiaca a Casa di Cura Maria Rosaria d Pompei è lieta di sottolineare un ulteriore motivo di orgoglio che dagli inizi del 2010 è giunto a completare l offerta di servizi presenti nella struttura: la nuova tomografia spirale multistrato Coro–CT a 256 slices. Nel complesso sanitario di Via Colle San Bartolomeo in Pompei, fondato dai coniugi Antonio Cirillo e Maria Bottoni, ed attualmente diretto dal Presidente del C.d.A. del Gruppo Dott. Emilio Cirillo e dall Amministratore Delegato Dott. Francesco Cirillo, è disponibile infatti, a partire dai primi giorni di gennaio, il nuovo macchinario, di assoluta avanguardia nell ambito della diagnosi delle patologie cardiache. Si tratta di una tecnologia avanzatissima, la migliore attualmente disponibile, che permette di evitare l esecuzione di coronarografie per l identificazione, nello studio del circolo nativo, di stenosi coronariche significative. Relativamente allo studio dei pazienti rivascolarizzati, la coro-CT può essere a buona ragione considerata la tecnica di riferimento nello studio di pazienti portatori di bypass aortocoronarici,

L

detronizzando la stessa coronarografia diagnostica e, dotata di filtri idonei, è in grado di valutare la pervietà dello stent e la presenza di fenomeni di proliferazione intimale che ne riducano significativamente il lume. Altro aspetto di fondamentale rilevanza consiste nelle possibilità offerte dalla macchina relative alla ispezione diagnostica di altri distretti vascolari. La nuova arrivata si inserisce perfettamente in un contesto, quale quello cardio-angiologico, dotato di strutture di primo livello e che rappresenta un fiore all occhiello per la Casa di Cura Maria Rosaria. Sorto nel 1997, questo reparto ha visto una crescita consistente sia per quanto riguarda il ventaglio di servizi erogati, sia relativamente all organico e dunque alle professionalità presenti all interno. Il Gruppo Casa di Cura Maria Rosaria di Pompei ha ritenuto, con l introduzione di questo nuovo strumento diagnostico, di perseguire la strada del continuo miglioramento tecnologico, poiché da sempre convinto che questo rappresenti un punto di forza indiscusso nel percorso di vicinanza ai pazienti

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la Repubblica

IMPRESE&MERCATI

MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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www.finanza.repubblica.it in tempo reale quotazioni di Borsa, commenti e notizie TITOLO A A.S. Roma A2A Acea Acegas-Aps Acotel Group Acque Potabili Acsm-Agam Actelios AdF-Aerop.Firenze Aedes Aeffe Aicon Alerion Amplifon Ansaldo Sts Antichi Pell Apulia Pront Arena Arkimedica Ascopiave Astaldi Atlantia Autogrill Autostrada To-Mi Autostrade Mer. Azimut B B&C Speakers Banca Generali Banca Ifis Basicnet Bastogi BB Biotech Bca Carige Bca Carige r Bca Finnat Bca Intermobiliare Bca P.Etruria e Lazio Bca P.Milano Bca P.Spoleto Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Popolare Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Benetton Group Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Biancamano Biesse Bioera Boero Bart. Bolzoni Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brembo Brioschi Bulgari Buone Società Buongiorno Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Cad It Cairo Comm. Caleffi Caltagirone Caltagirone Ed. Cam-Fin Campari Cape Live Carraro Cattolica As CDC Cell Therap Cembre Cementir Hold Cent. Latte Torino Ceram. Ricchetti CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori Cobra Cofide Cogeme Set Conafi Prestito’ Cred. Artigiano Cred. Bergamasco Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp D D’Amico

Rif € ieri

ieri

Var % inizio anno

0,974 1,152 8,545 4,388 50,500 1,590 0,970 2,830 12,490 0,201 0,324 0,277 0,573 4,190 11,550 0,554 0,400 0,029 0,482 1,540 4,397 14,920 9,910 10,270 22,620 6,555

1,94 -0,35 -0,41 -1,35 -0,12 0,63 -1,02 1,98 2,21 -0,84 -1,07 0,79 1,82 0,52 -4,65 -0,99 -1,04 -0,31 -0,32 0,74 -0,13 -1,49 -0,39 0,98 -0,38

13,13 -21,58 13,93 8,00 -29,34 -16,97 -9,85 -23,15 -12,60 -8,77 -36,72 -12,48 18,82 38,40 -13,35 -29,38 -5,89 -22,49 -33,08 1,58 -28,44 -19,22 11,47 -3,11 41,38 -33,07

0,550 0,967 7,169 3,573 36,409 0,680 0,624 2,559 11,850 0,098 0,285 0,163 0,264 0,764 8,936 0,438 0,273 0,015 0,385 1,441 2,608 9,565 3,196 3,794 8,249 3,085

1,304 1,476 10,415 5,285 73,757 2,446 1,354 4,293 17,300 0,407 0,732 0,439 0,636 4,207 15,402 2,954 0,542 0,079 1,130 1,700 6,932 18,958 10,453 11,489 24,278 9,816

129 3622 1823 239 210 57 72 190 113 147 35 30 251 833 1380 25 94 37 42 361 432 8956 2547 904 98 944

2,938 8,045 5,065 2,960 1,742 40,000 1,630 2,610 0,531 4,168 3,200 3,730 4,293 0,499 3,920 3,848 4,513 9,660 9,660 0,365 0,653 5,620 0,587 1,230 0,407 1,354 4,968 1,012 20,300 1,900 29,240 0,990 1,099 5,140 0,172 5,920 0,481 0,867 7,860 4,600

-0,42 0,56 1,91 -0,34 -0,29 -2,91 0,12 -3,28 -0,30 0,47 0,88 1,42 -2,00 -0,06 -1,10 -0,41 -1,88 -0,82 -0,23 -2,18 -2,17 -0,73 -3,21 -0,15 -1,44 -3,06 0,83 0,29 -0,58 -2,07 -0,72 0,87 -1,38 -0,16

17,50 -6,18 -8,45 50,25 -20,64 -22,72 -12,88 -11,90 -12,52 29,83 -19,95 -27,22 -10,20 -26,51 -7,93 -6,73 -14,54 -18,20 -7,38 -26,21 -5,43 -10,51 -1,34 -15,87 -18,21 -8,51 -9,85 -38,29 1,50 31,49 -16,10 -27,51 -18,71 -1,72 -22,03 0,77 19,38 -26,94 -31,65 -38,58

1,934 2,018 3,917 1,047 1,411 38,084 1,484 1,951 0,358 2,129 2,806 2,784 3,850 0,214 3,580 3,602 1,848 4,066 7,866 0,324 0,343 4,562 0,373 1,062 0,173 1,166 2,888 1,010 18,000 1,244 22,617 0,881 1,012 2,169 0,160 2,835 0,272 0,496 6,870 3,849

3,095 8,738 6,393 3,225 3,622 51,981 2,789 3,385 0,735 4,321 5,691 5,818 5,607 0,818 4,924 4,781 6,916 12,059 11,278 0,809 0,819 7,723 0,722 1,968 0,896 1,819 7,072 3,800 24,100 2,072 43,631 1,524 1,400 5,976 0,278 6,802 0,730 1,506 13,312 7,782

32 890 190 180 31 2636 455 196 651 238 1544 126 339 457 51 2901 64 25 129 1027 1140 12 32 46 137 9 87 50 164 67 1 344 136 1805 5 92 1311 187

4,125 2,377 1,035 2,165 1,820 0,274 4,277 0,323 2,342 20,650 1,920 0,327 4,740 2,190 2,400 0,362 0,128 0,299 0,730 1,395 0,495 1,310 0,654 0,565 0,820 1,389 22,920 4,790 3,740 0,170 0,970

-0,12 0,32 0,19 1,17 0,37 0,41 -1,16 -1,10 3,78 -0,15 -2,23 -2,04 -4,99 -0,62 -1,48 -0,14 0,30 -2,96 0,89 -0,14 -2,01 0,05 -1,32 0,06 -

-26,34 -21,53 -2,36 -11,63 3,82 -12,62 16,95 -1,82 1,85 -12,57 -7,69 -58,72 -34,23 -0,83 -28,98 -30,94 -0,33 -24,35 -25,36 -27,21 -34,58 -2,02 -41,15 -31,67 -24,63 -0,35 -13,07 -34,04 -19,00 28,31

3,669 1,396 0,912 1,909 1,400 0,109 1,964 0,296 2,190 12,495 0,666 0,039 2,594 1,729 1,513 0,307 0,075 0,197 0,583 0,662 0,446 0,888 0,316 0,493 0,752 1,318 18,685 1,728 3,705 0,141 0,556

6,709 3,157 1,278 2,893 2,372 0,372 4,317 0,500 3,211 25,595 2,497 1,330 5,170 3,830 2,855 1,089 0,324 0,387 1,436 1,929 0,851 2,816 0,790 1,330 1,364 2,311 28,231 5,714 7,221 0,396 1,131

38 185 13 256 227 182 2484 16 106 1118 24 79 349 24 19 19 28 132 1107 51 28 464 35 38 395 1419 1588 889 10 33

1,103

-0,72

0,55

0,992

1,426

166

2009- 2010 min € max €

IL PUNTO

Cap. in mil. di €

In calo le banche con Unicredit Crolla Indesit e rimbalza Telecom

Dada Damiani Danieli Danieli rnc Datalogic De’Longhi Dea Capital Diasorin Digital Bros Dmail Group DMT E Edison Edison r EEMS El.En. Elica Emak Enel Enervit Engineering Eni Erg Erg Renew Ergy Capital Esprinet Eurotech Eutelia Exor Exor priv Exor risp Exprivia F Fastweb Fiat Fiat prv Fiat rnc Fidia Fiera Milano Finarte C.Aste Finmeccanica FNM Fondiaria-Sai Fondiaria-Sai rnc Fullsix G Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Gefran Gemina Gemina rnc Generali Geox Gewiss Granitifiandre Greenvision Gruppo Coin Gruppo Ed.L’Espresso Gruppo Minerali M. H Hera I I Grandi Viaggi IGD Il Sole 24 Ore Ima Immsi Impregilo Impregilo rnc Indesit

MILANO — Seduta piatta per le Borse Europee in assenza di dati macro e con Wall Street senza una direzione precisa. A Piazza Affari l’indice principale ha perso lo 0,22%. Male i finanziari: Unicredit -0,7%, Intesa Sanpaolo -1,67%, Banco Popolare -1,1%, in controtendenza Bpm, +0,88% e Ubi, +0,64%. Contrastati gli assicurativi (Generali +0,33%, Fonsai -0,57%). Tra le blue chip, la migliore è stata Telecom, con un rialzo del 2,35%. Positiva l’energia, con Eni +0,26%, Saipem +0,79%, Snam rete gas +0,14% ed Enel +0,35%; meno bene Tenaris (-0,6%). Negativi i cementi (Italcementi -1,66%, Buzzi -1,38%) e Impregilo (-1,23%); giù anche il lusso (Bulgari -2,07%, Luxottica -1,25%). Pesante Mediaset (2,18%). Indesit (-7,43%), in scia ai conti presentati oggi dalla concorrente svedese Electrolux che non sono piaciuti agli investitori.

ieri

Var % inizio anno

4,560 0,864 14,290 7,725 3,900 3,570 1,192 29,430 1,330 4,030 13,610

-2,67 -0,75 -1,85 0,52 -1,52 -1,11 -1,24 -1,27 -1,41 2,03 -1,09

-21,72 -18,23 -22,38 -19,61 -4,53 11,74 -6,14 17,25 -42,42 -22,72 -16,45

3,231 0,717 5,700 3,688 2,995 1,063 0,834 13,197 1,234 3,354 2,073

7,954 1,306 20,475 11,166 5,070 3,692 1,674 34,582 2,891 6,285 17,524

75 71 585 310 227 536 364 1628 19 31 154

0,930 1,253 1,404 11,290 1,656 4,000 3,620 1,389 20,300 15,320 10,110 0,812 0,586 7,005 2,025 0,215 14,460 10,450 11,540 0,879

-0,69 0,64 -0,78 -2,67 2,10 0,35 -0,79 -2,03 0,26 -0,88 -1,64 -0,76 2,26 -3,57 0,63 0,29 0,79 -1,18

-13,25 -5,36 12,68 -6,00 -14,64 12,99 -11,22 -3,54 -26,79 -15,36 1,66 20,39 21,43 -25,56 -29,99 -38,75 4,48 36,78 14,37 -28,58

0,686 1,081 0,490 9,359 0,513 2,964 2,942 1,102 12,450 12,311 8,583 0,635 0,288 3,213 1,534 0,100 5,408 3,198 3,770 0,741

1,217 1,566 1,787 15,849 2,118 4,412 4,347 1,600 27,807 18,634 12,012 1,024 1,162 9,840 3,496 0,690 15,056 10,850 11,645 1,410

4802 140 60 54 107 111 34079 25 255 61491 1519 77 45 362 73 14 2317 804 105 46

11,900 9,245 5,360 5,760 3,725 4,207 0,121 8,560 0,506 7,835 4,683 1,100

-1,65 -0,11 -0,09 0,35 2,48 -0,30 -1,86 -0,17 -1,75 -0,57 -0,21 -2,65

-38,82 -11,87 -13,34 -10,70 -18,67 -7,12 -40,68 -23,64 -14,45 -29,92 -40,91 -9,47

12,009 3,437 1,918 2,468 2,805 3,432 0,122 8,408 0,394 7,393 4,445 1,057

22,068 11,315 6,835 7,226 6,072 5,670 0,364 12,721 0,626 15,603 9,802 1,970

955 10072 552 460 19 179 6 4972 126 976 200 12

0,343 5,090 2,395 0,516 1,370 15,020 3,840 4,205 2,985 5,820 5,850 1,466 4,940

-3,52 0,74 -2,55 0,33 -0,52 1,19 1,04 -0,26 3,09 -

-46,73 -17,24 8,00 -10,97 -17,96 -20,66 -20,62 53,05 -15,80 -6,36 29,71 -37,01 4,05

0,313 5,052 2,028 0,212 0,297 9,947 3,664 2,075 1,936 4,295 1,493 0,580 3,166

1,450 7,648 3,231 0,707 2,836 19,635 6,664 4,215 4,003 22,656 5,885 2,428 7,600

31 229 34 759 5 23431 995 504 108 34 824 596 28

1,409

-1,47

-13,02

1,124

1,768

1573

0,847 1,120 1,348 13,900 0,760 1,929 8,200 8,850

-4,72 -0,27 0,60 0,58 -1,23 -2,38 -7,43

-14,18 -29,74 -29,83 7,84 -10,27 -23,75 -3,53 10,56

0,736 0,813 1,327 11,941 0,499 1,711 5,244 1,630

1,078 1,604 2,528 15,120 1,008 3,131 10,349 10,303

39 348 58 475 259 781 13 1025

Rif € ieri

TITOLO

Rif € ieri

ieri

Var % inizio anno

1,921 1,901 3,800 1,764 1,363 0,476 0,465 0,350 10,220 0,484 0,755 8,835 6,815 1,287 0,880 0,740 7,155 12,380

-1,64 -0,89 0,93 -2,00 -1,94 -0,73 -2,91 0,20 5,91 -1,56 -1,28 -0,94 1,34 -0,23 -0,62 -1,51

-3,47 -5,42 -11,94 -40,61 19,04 8,19 -0,11 -35,13 -13,02 7,33 -10,07 -16,10 -6,39 29,35 -16,03 -29,52 -9,43 -2,21

1,138 0,913 3,419 1,774 0,621 0,148 0,182 0,294 9,011 0,289 0,389 5,938 5,000 0,847 0,856 0,700 5,291 6,074

2,139 2,537 5,870 5,516 1,390 0,491 0,562 1,657 14,977 0,542 0,957 11,380 7,604 2,361 1,406 1,077 9,676 15,762

3336 708 57 54 69 2495 63 298 12 63 107 2254 2103 39 360 104 61 2265

0,195 0,051 0,173 0,750 0,948 0,624 1,950 5,925 16,090 0,357 0,372 1,639

-0,05 -0,20 -3,46 -1,38 -0,26 0,24 0,21 0,25 1,58 -2,99 -0,54 3,28

-21,34 -50,18 -37,04 -20,63 -25,92 -19,55 -14,47 12,22 1,00 -18,86 -13,40 30,29

0,124 0,050 0,117 0,751 0,499 0,442 1,937 3,742 12,439 0,204 0,113 0,355

0,285 0,394 0,326 1,200 1,560 0,865 2,756 6,072 17,268 0,615 0,572 2,289

73 23 48 24 695 18 89 1237 148 57 101 19

16,950 0,435 5,735 4,160 7,975 26,770 26,670 1,601 9,650 6,800 0,595 0,131 1,000 5,165 7,180 2,800 3,507 0,099 1,425 2,000 4,500 0,064 1,391 2,090 170,000 6,610

-1,40 -2,25 -0,35 -0,95 0,13 0,79 -0,93 1,58 0,89 0,76 -1,95 1,87 -0,07 2,94 0,14 -1,36 0,45 -1,85 -1,00 -19,92 -0,83

2,48 -7,84 -5,98 -23,46 -0,27 9,04 11,03 -28,53 -8,70 14,96 -13,78 -19,94 -9,09 -1,05 7,32 -6,12 1,59 -18,52 -6,54 12,43 -48,83 6,18 5,50 15,04 2,01

7,464 0,395 4,274 3,387 3,965 10,783 14,850 1,538 7,515 2,810 0,402 0,126 0,294 3,093 3,166 1,710 2,957 0,081 0,674 0,682 2,688 0,061 0,366 0,890 3,412 3,029

18,004 0,756 9,795 7,669 10,507 29,959 29,930 2,860 11,024 8,028 0,754 1,131 1,750 5,987 7,476 3,506 3,805 0,237 1,932 2,411 4,529 0,215 1,567 7,776 177,000 7,982

197 41 84 30 454 11746 4 1529 95 377 82 251 1 83 1632 326 12536 14 56 235 405 27 658 7 -

1,320 10,500 0,936 0,174 0,360 0,734 14,810 3,085 3,350 0,575 0,112 53,500 1,474 11,810 5,695

5,00 2,35 -1,31 2,71 1,03 -0,60 -0,16 -2,05 -2,79 -1,50 -0,83 -1,07 1,11 -

8,98 -27,59 -13,81 -56,63 -26,02 -5,17 -3,96 3,61 75,48 2,68 -34,10 -0,85 18,68 2,16 -14,36

0,824 7,900 0,780 0,169 0,300 0,610 6,128 2,254 1,023 0,574 0,090 25,993 0,728 4,374 5,137

1,414 20,459 1,253 0,732 0,853 0,900 17,411 3,233 4,863 0,619 1,488 56,321 1,482 13,152 8,830

146 19 12468 255 2 4412 6192 84 62 209 1640 45 754 15

7,880 0,641 1,984 2,322 0,551 0,362

0,64 -0,39 -0,70 1,31 -0,09 -0,41

-23,05 -32,37 -13,05 -15,63 -35,80 -34,85

5,867 0,383 0,605 0,954 0,507 0,344

11,340 1,195 2,644 3,310 1,078 0,794

5029 101 38167 55 811 329

4,077 0,138 1,334 4,048 3,650

-0,80 0,83

-8,16 -4,71 -14,56 -5,44

1,941 0,105 1,279 3,435 3,040

4,604 0,343 1,660 5,127 4,813

43 20 40 176 242

6,300 0,086

-3,80

10,72 -53,03

4,658 0,081

7,219 0,750

323 6

4,110 0,521 0,525

-1,42 2,04

4,05 16,18 -9,17

3,213 0,389 0,466

4,538 0,660 2,000

330 13 2

TITOLO

2009- 2010 min € max €

Cap. in mil. di €

TITOLO Indesit rnc Industria e Inn Intek Intek r Interpump Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Irce Iren Isagro It Holding IT WAY Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IW Bank J Juventus FC K K.R.Energy Kerself Kinexia KME Group KME Group rnc L La Doria Landi Renzo Lazio Lottomatica Luxottica M Maire Tecnimont Management e C. Marcolin Mariella Burani FG MARR Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Mediterranea Acque Meridiana Fly Meridie Mid Industry Cap Milano Ass. Milano Ass. rnc Mirato Mittel MolMed Mondadori Mondo HE Mondo Tv Monrif Monte Paschi Si. Montefibre Montefibre rnc Monti Ascensori Mutuionline N Nice Noemalife Novare O Olidata Omnia Network P Panariagroup

ieri

Var % inizio anno

-1,12 1,22 -1,67 -2,04 -6,39 -1,66 -1,57 3,03 -1,66 -0,14 0,09 -1,32 -2,77

-2,01 -15,72 -5,28 13,54 14,21 -25,67 -25,06 -7,49 -12,28 1,38 -19,11 -5,56 -39,22 -33,75 -28,57 -31,77 -23,22

Rif € ieri 7,540 1,890 0,440 0,730 4,160 2,353 1,778 0,063 1,365 1,246 2,815 0,176 3,400 5,935 3,445 22,650 15,700 1,511

2009- 2010 min € max € 1,950 1,345 0,239 0,499 1,805 1,380 0,929 0,042 1,299 0,629 2,346 0,166 3,188 5,874 3,396 19,137 12,727 1,370

Cap. in mil. di €

9,309 2,499 0,636 1,054 4,301 3,196 2,489 0,108 1,857 1,517 4,311 0,259 5,220 11,181 6,081 38,148 25,091 2,240

4 45 58 4 400 27857 1663 16 38 1477 49 45 15 1062 363 500 259 112

0,801

0,06

-11,40

0,649

1,068

162

0,081 4,277 2,340 0,282 0,500

11,14 -0,06 -3,01 -1,40 -0,20

-46,03 -50,58 6,48 -17,22 -16,85

0,049 3,898 1,400 0,261 0,435

0,297 10,123 2,881 0,485 0,711

72 75 50 107 18

1,932 3,317 0,305 11,070 18,940

-0,45 -0,16 -1,07 -1,25

-10,35 -5,01 -11,09 -21,82 3,27

0,915 2,196 0,275 10,407 9,571

2,974 3,962 0,450 18,010 21,790

59 372 21 1916 8841

2,558 0,159 2,700 2,523 6,680 2,890 4,595 6,390 3,250 2,995 0,120 0,372 10,490 1,415 1,629 3,310 0,647 2,408 0,130 6,990 0,430 0,943 0,163 0,359 1,151 5,095

0,39 0,13 2,66 -0,60 -0,52 -2,18 -0,85 0,39 38,98 -5,70 -0,21 -1,81 -1,49 -1,30 0,52 -4,34 2,12 -0,05 -0,31 -6,27 0,61 1,39

2,81 11,58 78,93 12,17 -12,42 -20,84 -23,75 -27,21 10,31 9,92 -37,79 -31,44 -30,55 -27,11 -18,47 -47,45 -25,23 -22,30 -5,80 -4,44 -23,83 14,87 40,78 -19,17 -9,18

0,996 0,056 1,013 1,810 4,562 1,736 3,057 4,531 2,060 1,284 0,039 0,375 9,827 1,118 1,226 2,429 0,536 2,297 0,110 2,740 0,396 0,791 0,119 0,135 0,870 2,740

3,386 0,190 2,817 10,125 7,135 3,588 6,487 9,675 4,938 3,290 0,168 0,980 16,000 2,779 2,732 4,136 1,472 3,740 0,393 9,895 0,495 1,579 0,230 0,521 2,211 5,970

825 75 166 77 445 54 5466 5510 2377 230 82 19 39 790 50 235 68 621 3 31 64 5185 21 9 15 198

3,050 5,970 1,190

1,33 -

1,67 8,74 3,48

1,575 4,970 0,992

3,462 6,840 1,700

352 25 16

0,353 -

-3,03 -

-29,36 -

0,213 -

0,767 -

12 -

1,750

-2,78

-6,27

1,194

2,314

78

Parmalat Piaggio Pierrel Pininfarina Piquadro Pirelli & C. Pirelli & C. rnc Pirelli Real E. Poligr. S.Faustino Poligrafici Editoriale Poltrona Frau Pop.Emilia Romagna Pop.Sondrio Pramac Premafin Finanziaria Premuda Prima Industrie Prysmian R R. De Medici R. Ginori 1735 Ratti RCF RCS Mediagroup RCS Mediagroup risp RDB Recordati Reply Retelit Risanamento Rosss S Sabaf S.p.a. Sadi Saes Saes rnc Safilo Group Saipem Saipem risp Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia SIAS Snai Snam Gas Snia Socotherm Sogefi Sol Sopaf Sorin Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna TerniEnergia Tesmec Tiscali Tod’s Toscana Fin Trevi Fin.Ind. TXT e-solution U UBI Banca Uni Land Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr V Valsoia Viaggi Ventaglio Vianini Industria Vianini Lavori Vittoria Ass. Y Yoox Yorkville Bhn Z Zignago Vetro Zucchi Zucchi rnc

2009- 2010 min € max €

Cap. in mil. di €

FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANI E LUSSEMBURGHESI DEL 16 LUGLIO 2010 TITOLI

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Diff.% 12 mesi

TITOLI

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Val. € ieri

ANM Sforzesco ..........................10,020 10,030 ANM Tesoreria-Imprese ...............6,880 6,878 ANM Valore Globale...................19,159 19,595 ANM Visconteo ..........................34,351 34,511

ANM Americhe .............................8,445 ANM Anima America ....................3,867 ANM Anima Asia ...........................5,974 ANM Anima Convertibile ..............6,060 ANM Anima Emerging Mkts .........9,572 ANM Anima Europa ......................3,820 ANM Anima Fondattivo ..............13,392 ANM Anima Fondimpiego..........19,714 ANM Anima Fondo Tranding......12,225 ANM Anima Liquidità ....................6,606 ANM Anima Obbl.Euro .................7,063 ANM CapitalePiù Comp.Az. .........4,511 ANM CapitalePiù Comp.Bil.15 .....5,250 ANM CapitalePiù Comp.Bil.30 .....4,986 ANM CapitalePiù Comp.Obb. ......5,462 ANM Corporate Bond...................7,345 ANM Emerging Mkts Bond...........6,234 ANM Emerging Mkts Equity..........6,853 ANM Euroland ..............................4,242 ANM Europa...............................12,350 ANM Europe Bond........................7,603 ANM Flessibile ..............................2,767 ANM Fondo Liquidità....................7,576 ANM Iniziativa Europa ..................6,504 ANM Internazionale....................12,291 ANM Italia ...................................14,607 ANM Managers&Co. Comp.30 ....5,317 ANM Managers&Co. Comp.50 ....4,978 ANM Managers&Co. Comp.70 ....4,416 ANM Managers&Co. Comp.90 ....3,951 ANM Mix .......................................5,628 ANM Monetario..........................12,097 ANM Obiettivo Rendimento .........5,800 ANM Pacifico ................................4,751 ANM Pianeta ..............................10,022 ANM Premium-Protetto................6,535 ANM Risparmio ............................7,753

8,663 3,968 6,030 6,076 9,606 3,870 13,535 19,776 12,414 6,604 7,058 4,584 5,261 5,009 5,460 7,341 6,223 6,934 4,308 12,559 7,598 2,795 7,575 6,586 12,415 14,783 5,342 5,023 4,479 4,026 5,643 12,094 5,800 4,795 10,011 6,530 7,747

20,59 16,51 10,36 7,56 28,41 15,44 9,55 10,96 15,55 0,81 5,88 16,56 6,00 8,27 3,74 8,78 14,47 26,35 11,78 15,67 5,55 8,13 0,49 20,82 13,36 8,42 12,15 13,73 17,79 18,76 6,05 0,78 6,15 19,49 12,15 1,51 3,55

Azimut Bil. ..................................22,806 Azimut Garanzia .........................12,287 Azimut Reddito Euro ..................15,603 Azimut Reddito Usa......................6,136 Azimut Scudo ...............................7,592 Azimut Solidity ..............................7,859 Azimut Str. Trend ..........................5,012 Azimut Trend ..............................18,432 Azimut Trend America ..................8,850 Azimut Trend Europa..................11,591 Azimut Trend Italia......................14,235 Azimut Trend Pacifico...................6,240 Azimut Trend Tassi .......................8,892 Formula 1 - Alpha Plus 20 .............6,369 Formula 1 Conservative................6,413 Formula 1 High Risk......................6,655 Formula 1 Low Risk ......................6,625 Formula 1 Risk ..............................6,375

22,962 12,284 15,583 6,140 7,604 7,856 5,045 18,794 8,937 11,666 14,434 6,287 8,883 6,380 6,417 6,679 6,627 6,398

EC Focus Cap Pro 12/14 ..............5,027 5,021 Eurizon Az. Asia Nuove Economie10,304 10,377 Eurizon Az. Finanza ....................16,976 17,464 Eurizon Az. Int. Etico .....................5,480 5,599 Eurizon Az. Salute e Amb. ..........14,307 14,654 Eurizon Az. Tecn.Avanz ................3,833 3,941 Eurizon Az.ALto Dividendo Euro 24,117 24,546 Eurizon Az.EnMatPrime................8,548 8,714 Eurizon Az.EuropaMult.................5,458 5,532

Diff.% 12 mesi 8,61 0,88 20,83 9,84

2,57 -0,12 0,10 12,30 4,73 1,71 7,99 12,61 22,39 4,53 -0,34 12,53 -0,58 -0,38 -0,47 0,67 -0,47 -0,48

27,51 14,53 14,72 13,98 17,83 9,21 11,36 17,00

TITOLI

Val. € oggi

Eurizon Az.Italia 130/30..............15,750 Eurizon Az.MondoMult .................3,200 Eurizon Az.PMI Amer. ................18,941 Eurizon Az.PMI Europa.................7,885 Eurizon Az.PMI Italia .....................4,432 Eurizon Bilan.Euro Multimanager35,113 Eurizon DiversEtico.......................7,867 Eurizon F. Az.America...................8,224 Eurizon F. Az.Euro ......................12,713 Eurizon F. Az.Europa ....................7,842 Eurizon F. Az.Internazionali...........6,928 Eurizon F. Az.Italia ......................11,237 Eurizon F. Az.Pacifico ...................3,776 Eurizon F. Az.Paesi Emer..............8,719 Eurizon F. Garantito 03/13 ............5,158 Eurizon F. Garantito 06/12 ............5,129 Eurizon F. Garantito 09/12 ............5,107 Eurizon F. Garantito 12/12 ............5,120 Eurizon F. Garantito 2sem06 ........5,237 Eurizon F. Garantito 2tri07 ............5,123 Eurizon F. Garantito 3tri07 ............4,965 Eurizon F. Garantito 4tri07 ............5,200 Eurizon F. Garantito Isem06 .........5,277 Eurizon F. Garantito Itri07 .............5,156 Eurizon F. Ob. Cedola...................6,099 Eurizon F. Ob. Emergenti ...........11,372 Eurizon F. Ob. Euro.....................13,957 Eurizon F. Ob. Euro B/T..............15,160 Eurizon F. Ob. Euro Corp. .............5,610 Eurizon F. Ob. Euro HY .................7,178 Eurizon F. Profilo Din.....................5,193 Eurizon F. Profilo Moder. ..............5,294 Eurizon F. Profilo Prud. .................5,439 Eurizon F. Rend.Ass 2anni............5,216 Eurizon F. Rend.Ass 3anni............5,445 Eurizon F. Rend.Ass 5anni............4,832 Eurizon F. Tesor.Dollaro.............12,788 Eurizon F. Tesor.Dollaro $ ..........16,563 Eurizon F. Tesoreria Euro A...........7,649 Eurizon Focus Tesor Eu B ............7,693 Eurizon Liquidità cl. A....................7,269 Eurizon Liquidità cl. B ...................7,446

Val. € ieri

Diff.% 12 mesi

15,951 3,254 19,587 7,978 4,476 35,347 7,880 8,442 12,908 7,965 7,075 11,378 3,810 8,811 5,146 5,120 5,098 5,110 5,239 5,120 4,960 5,203 5,284 5,157 6,095 11,364 13,940 15,152 5,602 7,176 5,234 5,310 5,443 5,216 5,446 4,836 12,837 16,551 7,647 7,690 7,267 7,445

7,49 19,72 26,41 27,94 5,52 11,02 3,53 19,57 9,64 15,94 16,40 7,44 17,63 30,27 2,38 1,64 1,83 2,26 0,44 1,19 -1,61 1,70 1,48 0,82 3,99 12,68 2,49 0,07 7,02 17,25 10,35 5,46 1,83 0,75 0,61 0,69 7,62 7,34 0,30 0,56 -0,04 0,22

TITOLI

Val. € oggi

Val. € ieri

Eurizon Ob. Internaz. ....................8,754 8,744 Eurizon Obb. Euro Corp. BreveT. .7,458 7,454 Eurizon Obblig. Etico ....................5,456 5,443 Eurizon Obiettivo Rend.to.............8,041 8,047 Eurizon Rendita ............................5,955 5,970 Eurizon Soluzione 10 ....................6,840 6,846 Eurizon Soluzione 40 ....................6,014 6,054 Eurizon Soluzione 60..................23,362 23,608 Eurizon Team 1 .............................5,972 5,973 Eurizon Team 1 Cl G .....................5,972 5,973 Eurizon Team 2 .............................5,647 5,651 Eurizon Team 2 Cl G .....................5,640 5,645 Eurizon Team 3 .............................4,709 4,720 Eurizon Team 3 Cl G .....................4,731 4,742 Eurizon Team 4 .............................3,941 3,965 Eurizon Team 4 Cl G .....................3,963 3,987 Eurizon Team 5 .............................3,773 3,813 Eurizon Team 5 Cl G .....................3,795 3,835 Intesa CC Prot.Dinamica ..............5,646 5,656 Passadore Monetario ...................7,105 7,103 Teodorico Monetario ....................7,445 7,441 Unibanca Azionario Europa..........5,782 5,885 Unibanca Monetario .....................5,716 5,714 Unibanca Obbligazionario Euro....5,812 5,804

Fideuram Azione ........................12,330 Fideuram Moneta.......................14,605 Fideuram Performance ..............12,087 Fideuram Security ........................9,534 FMS - Absolute Return .................9,015 FMS - Eq.Glob.Resources .........10,295 FMS - Equity Asia..........................8,469 FMS - Equity Europe.....................8,602 FMS - Equity Gl Em Mkt .............12,035 FMS - Equity New World ............15,916 FMS - Equity Usa ..........................7,709 Imi 2000......................................16,834

12,618 14,606 12,207 9,533 9,035 10,346 8,551 8,726 12,179 16,025 7,827 16,833

Diff.% 12 mesi 9,19 3,96 6,26 0,30 1,97 1,33 7,34 9,38 1,20 1,20 3,58 3,45 6,08 6,53 9,53 10,05 12,19 12,75 2,04 0,06 0,16 18,51 0,09 1,36

17,68 -0,14 15,18 -0,13 0,74 15,02 16,77 17,71 30,66 28,63 20,00 -0,46

TITOLI

Val. € oggi

Imi Bond .....................................16,618 Imi Capital ..................................29,780 Imi East .........................................5,966 Imi Europe ..................................17,655 Imi Italy .......................................20,853 Imi Rend........................................9,302 Imi West......................................16,689 Imindustria .................................12,048

Pioneer Az. Crescita ..................12,321 Pioneer Az Area Pacifico...............3,592 Pioneer Az Valore Eur Dis..............6,456 Pioneer Az. Am. ............................6,305 Pioneer Az. Europa.....................13,900 Pioneer Az. Paesi Em. ................10,386 Pioneer Liquidita’ Euro..................5,065 Pioneer Monet. Euro ..................13,195 Pioneer O.Euro C.Et. Dis...............4,799 Pioneer Obb. Euro Dis ..................6,621 Pioneer Obb. Paesi E. Dis...........10,048 Pioneer Obb. Più Dis.....................8,259 Pioneer Target Controllo...............5,350 Pioneer Target Equilibrio ..............5,327 Pioneer Target Sviluppo.............22,273

Val. € ieri

Diff.% 12 mesi

16,578 30,048 6,034 17,976 21,108 9,282 17,174 12,215

11,40 6,65 17,16 15,16 10,28 2,47 19,56 10,10

12,481 3,630 6,566 6,494 14,072 10,545 5,065 13,188 4,793 6,604 10,069 8,267 5,351 5,331 22,317

Bim Az. Small Cap Italia ................6,712 6,768 Bim Azionario Europa ...................9,105 9,287 Bim Azionario Globale ..................3,772 3,854 Bim Azionario Italia .......................6,502 6,586 Bim Azionario Usa ........................5,658 5,860 Bim Bilanciato ............................21,639 21,901 Bim Corporate Mix........................5,499 5,494 Bim Flessibile................................3,775 3,786

6,66 8,65 15,00 14,16 10,37 26,09 0,16 1,42 11,76 5,96 31,04 6,21 3,88 4,62 2,35

0,92 9,91 13,48 2,85 22,57 8,15 4,05 1,59

Val. € ieri

Diff.% 12 mesi

Bim Obblig. Breve Term................6,541

6,538

1,14

Bim Obblig. Globale......................5,985

6,010

8,17

Bim Obbligazionario Euro.............6,945

6,937

4,17

Symphonia MS Adagio.................5,881

5,915

7,57

Symphonia MS America...............3,816

3,883

17,74

Symphonia MS Asia .....................5,094

5,161

17,02

Symphonia MS Europa.................5,309

5,364

17,27

Symphonia MS Largo...................5,593

5,645

12,20

Symphonia MS P. Emer. ............12,478 12,645

30,06

Symphonia MS Vivace..................5,007

5,082

17,51

Symphonia SC Asia Flessibile ......5,886

5,939

11,79

Symphonia SC Az. Euro ...............5,256

5,353

7,62

Symphonia SC Az. Internaz. .........6,147

6,315

15,59

TITOLI

Val. € oggi

Symphonia SC Az. Italia .............10,098 10,223

1,16

Symphonia SC Az. Italia SmallCap3,493

3,520

0,58

Symphonia SC Bil. Equil. Italia......5,285

5,311

3,85

Symphonia SC Bond Flessibile ....5,177

5,175

4,19

Symphonia SC Fortissimo............2,496

2,543

11,93

Symphonia SC Italia Flessibile......4,840

4,860

0,23

Symphonia SC Monetario ............7,424

7,428

0,54

Symphonia SC Obblig. Area Eur...9,558

9,552

5,55

Symphonia SC Patrim.Glob.Redd.7,021 7,038

1,80

Symphonia SC Patrim.Globale.....5,052

5,120

8,60

Synergia Az. Europa .....................5,732

5,838

5,52

Synergia Az. Globale ....................5,878

6,000

9,73

Synergia Az. Italia..........................5,529

5,597

1,08

Synergia Az. Sm.Cap It. ................5,439

5,477

1,08

Synergia Azionario Usa.................5,957

6,176

11,83

Synergia Bilanciato 15 ..................5,274

5,282

3,51

Synergia Bilanciato 30 ..................5,410

5,434

4,56

Synergia Bilanciato 50 ..................5,556

5,600

5,91

Synergia Monetario ......................5,009

5,008

-0,06

Synergia Obbl Corporate..............5,404

5,399

4,55

Synergia Obbl. Euro BT ................5,061

5,059

1,04

Synergia Obbl. Euro MT................5,219

5,211

4,23

Synergia Tesoreria........................5,040

5,038

0,34

Synergia Total Return ...................5,196

5,195

2,81


la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

LETTERE,COMMENTI&IDEE

■ 40

LA BINDI OSSESSIONE DEL CAVALIERE

BORSELLINO, DICIOTTO ANNI PASSATI INVANO

C

FRANCESCO MERLO (segue dalla prima pagina) erlusconi che insolentisce ancora Rosy Bindi, ossessivamente e con la stessa litania, non è più un avvenimento che può essere affrontato da un polemista. Ci vuole qualche pillola per tenerlo a bada. E non è più il caso di mostragli uno specchio o di ricordare cosa raccontano quelli che hanno avuto l’avventura di incontralo di mattina presto, con il viso sfatto, senza cerone e senza trucco, piccolo, rotondo e cadente, con la pelata in libertà e l’alito guasto… No, Berlusconi non ha più bisogno di qualcuno che gli rammenti la sua verità estetica. Ha invece necessità di una terapia. E infatti non mi viene più in mente che si tratta di volgarità e non gli consiglio più qualche buona lettura, il bon ton, il galateo e neppure di ritornare ai comportamenti antichi, a rimettere in campo quella cavalleria maschile che ai tempi della sua formazione e nel suo ambiente era un valore. Il fatto è che un premier che racconta barzellette salaci e fa battute oltraggiose va biasimato e magari anche stroncato. Ma suscita una sincera pietà un premier che si riduce a raccontare sempre la stessa barzelletta, un uomo potente che si degrada all’impotenza di ripetere sempre la stessa battuta, e ogni volta ingiuria, sempre con le stesse parole, la stessa signora che, fra l’altro, non è il capo dell’opposizione, non è il suo avversario diretto, non è neppure il vigile del quartiere che gli fa le multe, non ha una presenza invasiva nei suoi ambienti, non è la più esagitata dei suoi nemici politici, ma è invece una donna tranquilla, anche nell’aspetto, che dice le cose tranquillamente anche quando polemizza e punge. Ecco: aggredire gratuitamente Rosy Bindi sempre e solo sul piano estetico è un invasamento paranoico. E non è possibile che Berlusconi ieri, nel visitare una università, non sapesse di commettere una mascalzonata tirando in ballo Rosy Bindi e villanamente offendendola, senza ragione apparente, a freddo, non più da gaglioffo smanioso di mordacità ma da povero uomo ormai basito e patetico. È insomma probabile che egli creda di avere messo in atto un diversivo e abbia dunque ricicciato la sua malsana ostinazione pensando di distrarre gli italiani dalla cricca, dalla P3, dalle malefatte nel nome di Cesare… Ebbene, se è così è ancora più straziante vedere quell’uomo che, comunque è stato corpacciuto e soddisfatto di sé, diventare goffo e sconnesso. Nessuno, neppure il più feroce dei suoi detrattori, può oggi godere dinanzi allo spettacolo di un vecchio imperatore tenuto in piedi da un rabbia tristissima. Qui infatti non c’è la disperazione che presuppone una forza, non c’è l’inventiva delle vecchie genialità che gli permisero di rilanciare, di spostare il campo da gioco. Ridire, rifare, ripetere, reiterare sempre lo stesso insulto è patologia affliggente e mesta, è un comportamento smisurato e al tempo stesso striminzito. Sono infatti diventate un unico tic villano le famose trovate spiazzanti, la nave e la bandana, il lifting e le corna… Non c’è più la creatività e non c’è la fantasia della diplomazia del cucù. C’è invece quel folle desiderio di farcela che a volte assale i vecchi e i malati terminali. Roba straziante. Verrebbe quasi voglia di aiutarlo. Suscita un’illogica solidarietà. Come una candela che si spegne. Più significativo di cento consigli dei ministri, più illuminante della battaglia contro Fini e delle cene nella casa-covo di Bruno Vespa, questo lungo insulto alla Bindi è l’ululato di un leader che si sta sfinendo lontano dalla Storia.

B

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aro Augias, 18esimo anno dall’eccidio di Borsellino e dei ragazzi della scorta. Il procuratore Messineo, giudice schivo e parco di dichiarazioni, sostiene che sarà difficile arrivare alla verità. Credo che questa frase sia tristemente concreta. Che è successo nel corso di questi anni? L’onda di quella rabbia, di quel dolore puro e onesto, nato all’indomani di Capaci e seguito poi con via d’Amelio, è svanita. Non siamo stati capaci di trasformare quel lutto in un’onda lunga di indignazione profonda. Sfregiano le statue dei due martiri. In pieno centro ed in pieno giorno. La Sicilia, i siciliani, non hanno — non abbiamo — saputo trasformare lo scempio del lutto e dell’orrore in una spinta sana verso una cosciente presa d’atto. Una classe politica che, duole dirlo, non ha saputo — o semplicemente non ha voluto — dare una svolta vera. Nessun taglio col passato. Nulla. Continueranno le celebrazioni e gli «eventi». Ormai si tratta solo di questo: eventi. Siamo riusciti in un’impresa agghiacciante, quella di farci scivolare addosso anche gli eccidi. Ci dicevamo che non erano morti invano, quegli eroi splendidi e concreti. Adesso, a.d. 2010, non potrei giurarci. Cristina Cusimano cricusi@gmail.com

CORRADO AUGIAS c.augias@repubblica.it

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uesta lettera trova il suo specchio in un’altra lettera spedita dal signor Vincenzo Antolini da Andria (vincenzoantolini@virgilio. it). Scrive: « Nel 1992 frequentavo la terza media, il 19 luglio quando appresi della notizia dell’attentato sanguinoso a Paolo Borsellino, nel quale persero la vita anche Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, non ci volli credere. Qualche settimana prima, nel compito di italiano degli esami di terza media, dicevo che l’attentato di Capaci aveva risvegliato la coscienza del popolo siciliano e italiano; che la reazione al giogo del potere mafioso e del malaffare anche politico, avrebbe innescato una risposta capace di minare le basi del potere mafioso e della

Temperature e informazione Alessandro Finzi finzi@unitus. it A PROPOSITO di temperature reali e percepite (Repubblica del 17 luglio) a me pare ovvio che, a parità di temperatura atmosferica, si sente (si percepisce) meno caldo se si avvia un ventilatore o si sente più caldo se cresce l’umidità relativa. La temperatura ambientale è una misura fisica, quella percepita è una stima (con varianti individuali) della sensibilità biologica. Entrambe le misure sono scientificamente valide e non si capisce perché qualcuno sostiene che può essere reso pubblico un dato e non l’altro. A me, fra l’altro, non interessa nessuno dei due dati, ma non mi sognerei mai di affermare che non si deve pubblicare la temperatura (massima, minima o media) delle varie località, soltanto perché a me non interessa o perché tre metri più in là la temperatura può essere diversa.

Non è un paese per onesti Antonello Sanna antonello.sanna@scmsim.it SONO ormai più di vent’anni che faccio il dipendente e, di conseguenza, pago regolarmente le mie imposte. Senza altri redditi. Nel 2005 ho lasciato la banca per cui lavoravo e mi hanno sbagliato il conto dell’imposta

dovuta di 1000 euro. Puntualmente, a fine 2009, è arrivata una cartella per il pagamento della somma dovuta. L’accompagnatoria recava il termine massimo previsto per il pagamento, quantificato in “30 giorni dal ricevimento della presente”. Dopo qualche mese mi arriva una seconda cartella di 300 euro, in quanto avrei pagato, secondo loro, con ben 2 giorni di ritardo! Due giorni, 48 ore di ritardo e arriva il 30% della somma dovuta come sanzione! Ma che modo è di trattare la gente? Nel paese in cui Flavio Carboni risulta nullatenente non c’è posto per gli onesti.

L’AMACA

clientela politica. Diciotto anni dopo ho capito che il quattordicenne idealista e sognatore di allora si era sbagliato. Negli anni del berlusconismo, assistiamo a vicende gravissime che riportano a quel ’92. Allora però il popolo italiano reagì alle vicende di tangentopoli, scese in piazza per chiedere giustizia, oggi un senso di torpore aleggia nell’opinione pubblica. I continui casi di malaffare politico, gli intrecci tra politica ed ambienti mafiosi, le condanne eccellenti, le dichiarazioni “condivise” di Dell’Utri che definisce Mangano suo personale eroe non producono alcuna reazione». L’analisi è sconsolata, forse ingiusta. Bisognerà dire che forse una reazione sta maturando. Oggi però, davanti alle notizie non solo siciliane, non me la sento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Aumentano i giudici coinvolti nelle inchieste Romolo Giachetti Milano SE c’è una cosa nuova in quest’ultima tornata giudiziaria denominata P3 (chissà a quale numero ci si dovrà fermare) è il crescente coinvolgimento di giudici. Non è certo la prima volta (Squillante, Meta, Verde ecc.), tuttavia la novità sta nel numero crescente dei giudici coinvolti: aumentano col tempo invece di diminuire. Vedremo nel seguito della vicenda — se ci consentiranno di essere

MICHELE SERRA

edi com’è la televisione: tutti rievocano la camminata sulle braci di Mino Damato, isolata scemenza già parodiata da Beppe Grillo (camminò scalzo su una distesa di pizza napoletana, e si rise parecchio), assai meno si parla della dignitosa, generosa televisione popolare che per anni seppe confezionare. Una televisione, tanto per dire, che nei palinsesti odierni faticherebbe a ritagliarsi uno spazio, perché Damato, che certo non era un intellettuale concettoso, oggi rischierebbe di sembrarlo. (La sua Domenica in, in confronto alle successive, era Proust) Il lato Barnum della tivù attuale, la sua incessante esposizione di mostri, svitati e fanatici, e ancora peggio l’inclusione ruffiana dell’“uomo della strada” nello star-system da tinello, ci fa ripensare con qualche interesse alla parabola discendente di Damato, escluso o auto-escluso per cattivo carattere e/o perché sognava e viveva altre esperienze, probabilmente più intense di Domenica in. Ne sappiamo poco o niente, e questa è forse la sua fortuna: i suoi ultimi anni di vita evidentemente non erano rappresentabili, sono stati solamente suoi. Qualche rotocalco o qualche programma del pomeriggio proverà a riesumarli, fortunatamente non riuscendoci.

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informati — se risulteranno colpevoli o innocenti, ma fin d’ora giudico preoccupante le loro frequentazioni di personaggi discutibili, dai quali almeno loro, prima dei politici dovrebbero stare “professionalmente” alla larga.

Intermedia Finance e il settore eolico Liana Bertolazzi Uff. Stamp. Gruppo Intermedia Finance IN relazione all’articolo (del 18 luglio su Repubblica) dal titolo “Una rete di manager, politici, toghe ecco l’agenda segreta di Carboni”, si precisa che le persone indicate nell’articolo, signori Giovanni Consorte e Francesco Caputo Nassetti — attorno alle quali si sono fatte insinuazioni — non hanno mai avuto qualsivoglia contatto o rapporto con le persone sotto indagine menzionate nell’articolo stesso. Si precisa inoltre che nell’ambito del settore delle energie rinnovabili, l’eolico non riveste alcun interesse per il Gruppo Intermedia Finance. PRENDIAMO atto della precisazione: non abbiamo mai scritto che Consorte o Caputo abbiano avuto «contatti o rapporti» con Carboni ma che quest’ultimo possa aver «tentato» di contattare i due manager. Ipotesi che deriva da un fatto certo: i nomi dell’avvocato Caputo e di Consorte compaiono nell’agenda di Carboni. E la vicenda è al vaglio dei magistrati. (e. la.)

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FONDATORE EUGENIO SCALFARI DIREZIONE Ezio Mauro direttore responsabile vicedirettori Gregorio Botta, Dario Cresto-Dina, Massimo Giannini, Angelo Rinaldi (art director) caporedattore centrale Fabio Bogo, caporedattore vicario Massimo Vincenzi, caporedattore internet Giuseppe Smorto GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO Spa Consiglio di amministrazione Presidente: Carlo De Benedetti Amministratore delegato: Monica Mondardini Consiglieri Agar Brugiavini, Rodolfo De Benedetti, Giorgio Di Giorgio, Francesco Dini, Sergio Erede, Mario Greco, Maurizio Martinetti, Tiziano Onesti, Luca Paravicini Crespi Direttori centrali Alessandro Alacevich (Amministrazione e Finanza), Pierangelo Calegari (Produzione e Sistemi informativi), Stefano Mignanego (Relazioni esterne), Roberto Moro (Risorse umane), Divisione la Repubblica - Via Cristoforo Colombo, 149 - 00147 Roma Direttore generale: Carlo Ottino Certificato ADS n. 6672 del 1-12-2009

REDAZIONI Redazione centrale Roma 00147 - Via Cristoforo Colombo, 90 - tel. 06/49821 ● Redazione Milano 20144 - Via G. De Alessandri, 11 - tel. 02/480981 ● Redazione Torino 10123 - Via Bruno Buozzi, 10 - tel. 011/5169611 ● Redazione Bologna 40125 - Via Santo Stefano, 57 - tel. 051/6580111 ● Redazione Firenze 50121 - Via Alfonso Lamarmora, 45 - tel. 055/506871 ● Redazione Napoli 80121 - Riviera di Chiaia, 215 - tel. 081/498111 ● Redazione Genova 16121 - Via XX Settembre, 41 - tel. 010/57421 ● Redazione Palermo 90139 - Via Principe di Belmonte, 103/c - tel. 091/7434911 ● Redazione Bari 70122 - Corso Vittorio Emanuele II, 52 - tel. 080/5279111. PUBBLICITÀ A. Manzoni & C. - Via Nervesa, 21 - 20139 Milano TIPOGRAFIA Rotocolor SpA - 00147 Roma, Via Cristoforo Colombo, 90 STAMPA - Edizioni teletrasmesse: ● Bari Dedalo Litostampa srl - Via Saverio Milella, 2 ● Catania ETIS 2000 Spa - Zona Industriale VIII strada ● Livorno Finegil Editoriale - Via dell’Artigianato ● Mantova Finegil Editoriale presso Citem Soc. Coop. arl - Via G. F. Lucchini ● Paderno Dugnano (MI) Rotocolor SpA - Via Nazario Sauro, 15 ● Padova Finegil Editoriale - Viale della Navigazione Interna, 40 ● Roma Rotocolor SpA - Via del Casal Cavallari, 186/192 ● Salerno Arti Grafiche Boccia SpA Via Tiberio Claudio Felice, 7 ● Sassari “La Nuova Sardegna” SpA - Zona Industriale Predda Niedda Nord Strada n. 30 s.n.c. ● Gosselies (Belgio) Europrinter S.A. - Avenue Jean Mermoz ● Toronto (Canada) “Newsweb Printing Corporation”, 105 Wingold Av. ● Norwood (New Jersey) 07648-1318 Usa - “Gruppo Editoriale Oggi Inc.”, 475 Walnut Street. ● Malta Miller Newsprint Limited - Miller House, Airport Way - Tarxien Road - Luqa LQA 1814 ABBONAMENTI Italia (c.c.p. n. 11200003 - Roma): anno (cons. decen. posta) Euro 280,00 (sette numeri), Euro 245,00 (sei numeri), Euro 210,00 (cinque numeri). Tel. 06/4982.2982. Fax 06/4982.3217. E-mail: abbonamenti@repubblica.it Arretrati e servizio clienti: www.servizioclienti.repubblica.it, e-mail: servizioclienti@repubblica.it, tel. 199 744 744 (02.60732459 per chi chiama da telefoni pubblici o cellulari), il costo massimo della telefonata da rete fissa è di 14,26 cent. al minuto + 6,19 cent. di Euro alla risposta, IVA inclusa.

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La tiratura de “la Repubblica” di lunedì 19 luglio 2010 è stata di 588.387 copie


la Repubblica

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MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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LA COSTITUZIONE DEL CEMENTO

IL BERLUSCONISMO DEI POTERI OCCULTI

SALVATORE SETTIS

ALEXANDER STILLE

(segue dalla prima pagina) ementifici, appalti e palazzi quotidiani: lo spessore delle pareti – prosegue Saviano – è ciò su cui poggiano i trascinatori dell’economia italiana». Proprio questo sta accadendo. Il 4 giugno Tremonti annuncia l’intenzione di modificare l’articolo 41 della Costituzione, secondo cui «la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali»: secondo il ministro, invece, bisogna «uscire dal Medioevo per liberare le imprese». Il “nuovo” articolo 41 deve cancellare i controlli, imporre una totale deregulation. E infatti l’8 luglio il senatore Azzollini presenta al Senato un emendamento alla “manovra” economica secondo il quale il costruttore può avviare cantieri senza alcun permesso, producendo contestualmente un’autocertificazione (“segnalazione certificata di inizio attività”, o s.c.i.a.), valevole anche nelle aree vincolate, e lasciando alle amministrazioni l’opzione di un controllo ex post. Proprio come se la riforma costituzionale vagheggiata da Tremonti (che le Camere non hanno nemmen principiato a discutere) fosse già passata. L’Italia diventerebbe così, secondo la profezia di Saviano, una Repubblica fondata sul cemento. Peggio: anche in caso di falsa dichiarazione, con l’emendamento Azzollini i lavori già iniziati sarebbero “blindati”, consolidandosi 30 giorni dopo la dichiarazione (anche se falsa), e senza sanzioni né per l’impresa né per il costruttore, a meno che le amministrazioni non dimostrino «un danno grave e irreparabile per il patrimonio artistico, l’ambiente, la salute». Insomma, piena licenza di abusivismo per i danni ambientali “di modica quantità” (a giudizio delle stesse imprese); un’escalation brutale anche rispetto ai condoni edilizi che abbiamo subito. Lo abbiamo scritto in queste pagine (12 luglio): questa norma violerebbe principi fondamentali della Costituzione come la tutela del paesaggio (art. 9), il principio di utilità sociale dell’impresa e della proprietà (artt. 41 e 42), la centralità e dignità sociale della persona (artt. 2 e 3). L’appello di Repubblica non è rimasto inascoltato: oltre a Italia Nostra, che già aveva manifestato viva preoccupazione alla prima e meno aggressiva versione della “manovra”, il Fai e Wwf invitarono Bondi a esprimere «un civile sdegno» contro questo «vero e proprio assoluto Far West». Altre voci si unirono subito, dall’opposizione ma anche dalla maggioranza, come l’onorevole Fabio Granata, che parlò di «minaccia gravissima e incivile per paesaggio e ambiente», mentre il ministro Bondi si dichiarava «sorpreso» dall’emendamento, prodotto «senza che il Ministero ne sia stato informato». Ma è stato l’intervento del Quirinale che ha convinto il governo a correggere gli aspetti più perversi della proposta, richiamando con fermezza i valori della Costituzione. Grazie all’efficace esercizio della moral suasion, nella nuova versione la s.c.i.a. non si applica nelle aree vincolate; i termini di reazione delle amministrazioni si estendono da 30 a 60 giorni; si introducono sanzioni, senza limiti di tempo, per le dichiarazioni mendaci; infine, si cancella l’assurdo limite all’intervento delle amministrazioni, non più limitato ai soli danni

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“gravi e irreparabili”. L’intervento del Colle ha depotenziato gli aspetti più pericolosi di una norma anticostituzionale. Ma la partita non è chiusa: la s.c.i.a. infatti resta, anche se escludendo le aree vincolate. Come ha scritto Giuseppe Galasso sul Corriere (17 luglio), la “legge Galasso” (1985), poi recepita nel Codice dei Beni Culturali (2004), considera il paesaggio come un insieme organico «nella sua storica e fisica configurazione», affidandone la tutela non al solo strumento del vincolo, ma alla pianificazione paesistica. «La trama dei vincoli è una groviera largamente perforabile e perforata, per cui la riserva è importante ma non rassicurante». Si aggiunga che la s.c.i.a. può essere impunemente applicata in tutte le aree sensibili non vincolate, per esempio nelle zone sismiche senza vincolo paesistico, che in Italia sono enormemente grandi, o nelle “zone insalubri” dove insediamenti industriali a rischio, depositi di carburante e così via potranno essere ampliati a dismisura senza il minimo controllo: con una “segnalazione” autocertificata, appunto. Solo l’abolizione di ogni forma di s.c.i.a., cioè il ritorno alla procedura corrente in tutto il territorio, sarebbe tranquillizzante. Ma c’è da scommettere che non sarà così. Quali siano le intenzioni di chi ci governa lo si vede nel Lazio, dove l’assessore all’urbanistica della Regione Luciano Ciocchetti ha appena annunciato una “rivoluzione in

dieci mosse”: via libera agli interventi nei centri storici, nelle zone agricole e nei condomini; «abbandono del concetto di adeguamento sismico»; ampliamenti consentiti in sopraelevazione, anche oltre il limite di mille metri cubi, e questo per «coinvolgere maggiormente Roma, oggi tagliata fuori dalla legge» (Il Sole, 14 luglio). Tutto, pur di costruire. In un Paese dove un milione di case risultano vuote (così il rapporto Legambiente diffuso il 15 luglio), e che mantiene saldamente il primato europeo nell’abusivismo edilizio, il partito del cemento continua a imperare. Abbiamo il più basso incremento demografico d’Europa e insieme il più alto consumo di suolo: eppure chi ci governa sembra credere che “il mattone” sia l’unica forma nota di investimento produttivo. Questa mentalità arcaica, che distoglie capitali da forme ben più dinamiche di investimento, non solo frena lo sviluppo del Paese, ma ne distrugge la risorsa più preziosa: il paesaggio e l’ambiente. Secondo la Corte Costituzionale (per esempio nella sentenza nr. 367 del 2007), il paesaggio incarna valori costituzionali «primari e assoluti», che sovrastano qualsiasi interesse economico, e perciò esige «un elevato livello di tutela, inderogabile da altre discipline di settore». È ribadendo questi valori che si deve rispondere a miserevoli espedienti come la s.c.i.a., alla sciatta deregulation di una Costituzione immaginaria scritta col cemento.

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Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di Friulia S.p.A. Finanziaria Regionale Friuli Venezia Giulia Via V. Locchi n° 19 - 34123 Trieste Tel 040/3189111 - Fax 040/3189313 AVVISO DI GARA ESPERITA PER ESTRATTO CODICE IDENTIFICATIVO GARA (CIG): 0434301C82

Si rende noto che la Procedura Aperta, tenutasi in seduta pubblica in data 13.04.2010, per l’affidamento della “Fornitura per l’aggiornamento rete Metro Ethernet IP 10 Giga”, pari a Euro 444.000,00.- (quattrocentoquarantaquattromila/00) più I.V.A., è stata aggiudicata definitivamente in data 14.05.2010 all’Impresa Proxel S.r.l., con sede legale in Calenzano (FI) - Via Boccaccio, 7 (C.F. e P. IVA: 04190320483), per l’importo di Euro 376.822,80.- più I.V.A.. L’avviso integrale è stato inviato all’Ufficio Pubblicazione del Supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 09.07.2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V Serie Speciale n. 82 dd. 19.07.2010 e sui siti internet www.serviziocontrattipubblici.it e www.autovie.it e www.regione.fvg.it. Trieste, 20 luglio 2010 L’AMMINISTRATORE DELEGATO (dott. Dario Melò)

Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) S.C. Gestione degli Approvvigionamenti Via Alfredo Campanini 6 - 20124 Milano Esito procedura aperta L’AREU comunica l’esito della procedura aperta per l’affidamento del servizio di trasporto di organi, tessuti, campioni biologici e di trasferimento delle equipes chirurgiche e di pazienti finalizzato alla attività trapiantologica con aeromobili ad ala fissa con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Offerte ricevute: 2. Aggiudicatario Procedura deserta: non è stata presentata alcuna offerta appropriata sotto l’aspetto tecnico. GUUE S132 del 10/07/2010 n. 201381 IL DIRETTORE GENERALE (Dr. Alberto Zoli)

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Sede Operativa: Via Bottenigo 64/A 30175 Marghera (Ve) Telefono 041/5497111 - Telefax 041/935181

Estratto bando di gara SERVIZIO Gara n. 564402 - Bando rif.: CAV/03/2010 – È indetta gara per l’appalto delle coperture assicurative anni 2011, 2012, 2013, a favore della stazione appaltante. Procedura aperta ai sensi dell’art. 55 del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i.. Lotti n. 9. Importo complessivo a base di gara 1.266.000,00 EUR. Durata dell’appalto dalle ore 24:00 del 31/12/2010 alle ore 24:00 del 31/12/2013. Aggiudicazione con il criterio del prezzo più basso ai sensi dell’art. 82, co. 2, lett. b, del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i. Le offerte conformi a quanto previsto nel bando originale dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 15/09/2010. Il bando, spedito alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE) in data 15/07/2010, è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana (GURI) n. 82 del 19/07/2010. Il Bando è reperibile sul sito web della Regione Veneto www.regione.veneto.it nonché sul profilo del committente www.cavspa.it completo della documentazione di gara. Venezia/Marghera li, 15/07/2010 - prot. n. 6616. L’Amministratore Delegato ing. Eutimio Mucilli

(segue dalla prima pagina) n comitato d’affari con lo scopo di pilotare appalti, influenzare giudici, fare e disfare governi locali. In teoria le due inchieste non hanno niente a che fare l’una con l’altra. Il blitz contro le cosche calabresi è stato annunciato con orgoglio dal ministro dell’Interno e presentato come prova che il governo Berlusconi, nonostante tutte le calunnie, s’impegna come nessun altro nella lotta al crimine organizzato. Berlusconi, viceversa, ha minimizzato l’importanza della cosiddetta P3, parlando di «quattro pensionati sfigati». Lasciamo stare che tre di questi «sfigati» non sono affatto pensionati: Marcello Dell’Utri è ancora parlamentare, nonostante condanne in due gradi di giustizia per collusione con la mafia, ed è uno degli uomini più vicini a Berlusconi. Denis Verdini è ancora coordinatore del Pdl. Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia prima delle dimissioni forzate, è ancora coordinatore della Campania. Il quarto è Flavio Carboni, 78 anni, uno dei protagonisti del crac dell’Ambrosiano, (per cui è stato condannato a 8 anni e 6 mesi) e membro insieme allo stesso Berlusconi della vecchia P2, una reliquia della Prima Repubblica ma evidentemente ancora molto attiva nella Seconda. In realtà le inchieste sono legate, perché tutte e due nasco-

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SERVIZIO SANITARIO REGIONE TOSCANA

Ente per i Servizi Tecnico-Amministrativi di Area Vasta (AOU Careggi – AOU Meyer – Ausl 11 Empoli – Ausl 10 Firenze – Ausl 4 Prato – Ausl 3 Pistoia)

BANDO DI GARA PER ESTRATTO Si rende noto che nei termini di legge sarà esperita dall’ESTAV Centro una procedura aperta ai sensi del D.Lgs. n.163/2006, per la fornitura triennale di filtri terminali antilegionella per le Aziende Sanitarie USL3, USL4, USL10 ed AOU Careggi dell’Area Vasta Centro per un importo complessivo a base di gara di € 918.551,70 (IVA esclusa). Le offerte, redatte con le modalità previste dal Bando di Gara, inviato alla GUCE e alla GURI il giorno 07/07/10 dovranno pervenire entro il termine perentorio del giorno 09/09/10 al seguente indirizzo: ESTAV Centro – Ufficio Beni Economali ed Arredi Sanitari – Viale Matteotti 19, 51100 Pistoia. Gli atti di gara possono essere visionati sul sito internet: http://negotia.datamanagement.it/estav-centro. Per ulteriori informazioni rivolgersi al responsabile del procedimento sig. Ivo Ferretti ivo.ferretti@estav-centro.toscana.it tel. 0573 352741/44 fax 0573 352700. Firenze,20/07/2010 Il Direttore Generale Dr. Luciano Fabbri

no quasi esclusivamente dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, che sarebbero fortemente limitate dall’attuale proposta di legge del governo. Le procure di Milano e di Reggio Calabria, con la polizia italiana, hanno ascoltato oltre un milione di conversazioni nel corso di due anni. Troppe? Berlusconi sostiene che l’Italia è il paese più spiato nel mondo. Presumo che non intenda il milione di conversazioni captate per offrire la prima grande mappa dell’universo poco conosciuto della ’ndrangheta. Sarebbe stato altrettanto difficile penetrare il comitato d’affari di Carboni. La polizia italiana sospetta che dietro Carboni si nascondano anche clan della Camorra, interessati a riciclare denaro sporco in giochi da casinò in alberghi e online. Essendo un’indagine di corruzione e non strettamente di mafia, è molto probabile che, se fosse già in vigore la leggebavaglio voluta da Berlusconi, la magistratura non avrebbe avuto il permesso di fare le intercettazioni. È certo invece che questa inchiesta non sarebbe mai nata se Berlusconi fosse riuscito a far passare la «grande riforma della giustizia» che insegue da anni, grazie alla quale la magistratura sarebbe sottoposta al controllo dell’esecutivo. Ed è ancora più certo che, con il divieto totale di pubblicare il contenuto delle intercettazioni imposto dalla nuova legge in discussio-

COMUNE DI TRENTO PROVINCIA DI TRENTO ESTRATTO BANDO DI GARA - PROCEDURA APERTA - D.LGS. N. 163/2006 E S.M. Il Comune di Trento (Italia), via del Brennero 312 38121 Trento (tel. 0461884687, fax 0461884696, email: appalti.comune.tn@cert.legalmail.it) indice procedura aperta per i servizi assicurativi riferiti a: LOTTO N.1 - ALL RISKS OPERE D'ARTE; LOTTO N.2 - RESPONSABILITA' CIVILE VERSO TERZI E DIPENDENTI; LOTTO N.3 - INFORTUNI DIVERSI; LOTTO N.4 - TUTELA GIUDIZIARIA, SPESE LEGALI E PERITALI; LOTTO N.5 - KASKO FURTO E INCENDIO E RISCHI DIVERSI DEI VEICOLI UTILIZZATI PER RAGIONI DI SERVIZIO; LOTTO N.6 - R.C.A. Durata del contratto: 5 anni. Importo a base di gara: LOTTO N. 1 euro 3.500,00 annui per un totale di euro 17.500,00 su 5 anni oneri fiscali inclusi; LOTTO N. 2 euro 340.000,00 annui per un totale di euro 1.700.000,00 su 5 anni oneri fiscali inclusi; LOTTO N. 3 euro 12.000,00 annui per un totale di euro 60.000,00 su 5 anni oneri fiscali inclusi; LOTTO N. 4 euro 40.000,00 annui per un totale di euro 200.000,00 su 5 anni oneri fiscali inclusi; LOTTO N. 5 euro 22.000,00 annui per un totale di euro 110.000,00 su 5 anni oneri fiscali inclusi; LOTTO N. 6 euro 105.000,00 annui per un totale di euro 525.000,00 su 5 anni oneri fiscali inclusi. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. Le offerte devono essere presentate entro le ore 12.00 del giorno 1 settembre 2010 secondo le modalità descritte nel bando di gara integrale richiedibile all’indirizzo sopra riportato (Area Tecnica e del Territorio – Ufficio Appalti) e disponibile sul sito internet www.comune.trento.it. Data di invio e di ricevimento del bando alla CEE: 5 luglio 2010. La Dirigente del Servizio Patrimonio - dott.ssa Franca Debiasi Trento, 30 giugno 2010

SERVIZIO SANITARIO REGIONE TOSCANA

ANAS S.p.A. DIREZIONE GENERALE

AVVISO DI GARA PA 05/10: Lavori di costruzione della Strada a Scorrimento Veloce “Licodia Eubea” - A 19 PA-CT- Tronco svincolo Regalsemi - Innesto SS. 117 bis - II Stralcio funzionale - Tratto A: da svincolo di Regalsemi ad Inizio Variante di Caltagirone. Progetto esecutivo. Modalità di scelta del contraente: procedura ristretta da aggiudicarsi con il criterio del prezzo più basso ex art. 55 comma 6 e art. 82 del D.lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. Luogo di esecuzione: Provincia di Catania. Importo complessivo dell’appalto: € 87.191.383,11. Categoria prevalente: OG4 altre categorie in appalto OG3 - OG11 - OS21 - OS11 - OS12 - OG13. Responsabile del Procedimento: Ing. Giovanni IOZZA. Il bando integrale è stato inviato alla GUE in data 15.07.2010, pubblicato sulla GURI n. 82 del 19.07.2010 sull’albo della sede legale di Roma e sul sito internet all’indirizzo www.stradeanas.it Termine per la presentazione delle domande di partecipazione per la suddetta procedura: ore 12:00 del giorno 31.08.2010. Le domande dovranno pervenire al Protocollo Generale della Direzione Generale dell’ANAS - Via Monzambano, 10 - 00185 - Roma. Roma, lì 20.07.2010

IL DIRIGENTE RESPONSABILE GARE E CONTRATTI Avv. Daniele Tornusciolo

VIA MONZAMBANO, 10 - 00185 ROMA Tel. 06/44461 - Fax 06/4454956 - 06/4456224 sito internet www.stradeanas.it

Ente per i Servizi Tecnico-Amministrativi di Area Vasta (AOU Careggi – AOU Meyer – Ausl 11 Empoli – Ausl 10 Firenze – Ausl 4 Prato – Ausl 3 Pistoia)

BANDO DI GARA PER ESTRATTO ESTAV Centro, con sede legale in Viale Michelangiolo, 41 – 50125 Firenze, in esecuzione della deliberazione n° 181 del 28/06/2010 indice con procedura aperta, ai sensi del D.Lgs.163/2006 e s.m.i., mediante aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa, una gara per la fornitura di: DISPOSITIVI MEDICI PER OSTETRICIA E GINECOLOGIA occorrenti alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliero-Universitarie dell’Area Vasta Centro per un periodo di 36 mesi (n. 39 Lotti), per un valore stimato di EURO 4.063.404,75 I.V.A. esclusa. Alla gara possono partecipare i soggetti indicati agli artt. 34, 35, 36 e 37 del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i. con le modalità ivi indicate. Le offerte economiche, redatte con le modalità previste dal Bando di Gara, inviato alla GUUE il giorno 07/07/2010 e alla GURI il giorno 08/07/2010, dovrà pervenire entro il termine perentorio delle ore 13,00 del giorno 30/09/2010 al seguente indirizzo: ESTAV CENTRO – S.S. Acquisizione Dispositivi Medici c/o Comprensorio A.O.U. Careggi - Via delle Oblate n.1 (Pad. 64; 1° piano, stanza n. 2) c.a.p. 50141 Firenze. Gli atti di gara possono essere visionati sul sito internet: http://negotia.datamanagement.it/estav-centro. Responsabile del Procedimento: Dr.ssa Daniela Vignoli. Il Direttore Generale

DR. LUCIANO FABBRI

ne alla Camera, oggi non sapremmo nulla della cosiddetta P3, perché ancora non è iniziato il processo. E, per inciso, è anche possibile che un processo non ci sarà mai: è sempre assai labile il confine tra un comportamento sporco e riprovevole e un comportamento illecito da dimostrare con tanto di prove in un’aula di tribunale. Non è giusto che i cittadini sappiano che esiste dietro le quinte della politica un comitato d’affari impegnato a spostare magistrati e presidenti di regioni e a far vincere appalti lucrosi agli amici, magari in combutta con la criminalità organizzata? Corruzione e mafia non sono facilmente separabili. E la forza delle mafie italiane sta nella loro capacità di penetrare nelle istituzioni, proprio attraverso figure ambigue come Carboni, Dell’Utri o Cosentino. Colpisce molto, per paradosso, il discorso di un boss della ’ndrangheta a proposito delle mire del suo clan sugli appalti dell’Expo di Milano. Il boss dice al suo interlocutore di non voler «prendere tutto», ma solo una «buona fetta. «Se lui parte che pensa, adesso ti faccio l’esempio, di fare il ponte fra Reggio Calabria e Messina, e allora a me mi ha già perso! Perché io non miro al ponte, magari se mi danno la pulizia del ponte mi interessa!». Queste indagini dimostrano (per l’ennesima volta) il fallimento totale dell’approccio

La forza delle mafie italiane sta nella loro capacità di penetrare nelle istituzioni di Berlusconi: un capitalismo personalizzato e clientelare, fatto dai suoi amici e dai membri del suo partito, i quali sono poi quasi sempre la stessa cosa. Le grandi opere pubbliche che dovevano essere il motore della ripresa italiana, in realtà, non sono praticabili anche perché sono fonte di corruzione dei vari comitati di affari e di sostegno economico alle cosche ‘ndranghetiste. C’è poi un secondo motivo che rende evidente l’intreccio tra queste due inchieste, e riguarda la magistratura. Il magistrato di punta nell’inchiesta sulla ’ndrangheta è Ilda Boccassini, bestia nera della destra berlusconiana, che ha la colpa imperdonabile di aver condannato Cesare Previti, l’avvocato di Berlusconi che ha corrotto magistrati per conto dell’azienda del premier. Per la Boccassini, come per tanti altri magistrati, indagare sulla corruzione è un dovere, come quello di indagare contro il crimine organizzato. Corruzione e crimine organizzato sono due piaghe da estirpare, per avere uno stato di diritto dove tutti sono uguali davanti alla legge. Nello scandalo sull’eolico vediamo invece coinvolto un altro tipo di magistratura: giudici che si riuniscono con politici e affaristi per gestire nomine giudiziarie e pilotare sentenze. Ma quelli, per Berlusconi, sono solo bravi amici. I veri nemici, invece, sono le «toghe rosse», i «giudici politicizzati» come la Boccassini, che rischia la vita tutti i giorni per il bene comune, e per arginare il potere soffocante delle mafie. © RIPRODUZIONE RISERVATA



MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

Il caso

L’ambiente

La Cina pianta foreste per fermare il deserto

Addio Ogm l’agricoltura ora scommette sul biotech

GIAMPAOLO VISETTI

CIANCIULLO E PETRINI

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Settemila interventi l’anno. Talvolta controversi, come nel caso della bimba rapita dai genitori a Massa. Radiografia della giustizia a tutela dei minori MARIA NOVELLA DE LUCA

C

ontesi. Spesso ostaggi. Ospiti per anni e anni di case famiglia che molto assomigliano ai vecchi istituti, dove tuttora vivono oltre trentamila bambini. Tolti ai genitori, ripresi, restituiti, portati via di nuovo, tanto confusi da non sapere più a chi voler bene. Ragazzini con l’infanzia interrotta e il futuro senza colori. Ogni anno in Italia vengono pronunciati dai tribunali circa 7 mila “provvedimenti urgenti a protezione del minore”, che vogliono dire allontanamento dalla famiglia, decadenza della patria potestà, affido a comunità o istituti. Perché lì, nella famiglia d’origine di questi bambini, spesso accadevano cose gravi, sporche, lesive della loro vita, come poi raccontano i disegni. Bambini portati via in fretta, in luoghi protetti ma estranei, e senza un tribunale a cui appellarsi. Ma con la concreta possibilità di ricostruirsi un futuro. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE

Il

tribunale dei bambini CHIARA SARACENO

L’

atto di togliere un bambino ai suoi genitori perché questi sono ritenuti inadeguati a provvedere al suo benessere, quando non pericolosi, porta con sé sempre una scia di dubbi. Il giudizio di incompetenza e pericolosità, che comporta la sottrazione del rapporto con il figlio, appare di una violenza enorme. Mina alle basi quello che siamo abituati a dare per scontato: che i genitori siano sempre i migliori custodi dei propri figli e che il rapporto con i genitori sia un bene insostituibile e prezioso, da difendere con ogni mezzo. Eppure, quando capita che un bambino diventi vittima della trascuratezza, o della violenza, dei suoi genitori noi tutti ci interroghiamo sulla assenza dei servizi sociali, o sulla loro incapacità a vedere il pericolo. E denunciamo il fatto che quel bambino non sia stato sottratto in tempo ai suoi genitori. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE

OGGI SU REPUBBLICA.IT

MARTEDÌ

Lavoro

IL NUOVO DUELLO TRA COCA E PEPSI

Repubblica Tv

Generazione perduta “Antennagate” le ansie dei giovani I guai dell’iPhone4 dall’identità indefinita diventano una canzone Salute

Consigli e servizi il nuovo sito tra forma e bellezza Tendenze

Moda

Ti serve un amico? Adesso puoi affittarlo sul web

Gisele da sogno la regina delle top compie 30 anni

Interattivo PROBLEMI CON COMPUTER? CHIEDI ALL’ESPERTO

ANGELO AQUARO

N

ell’America in crisi di identità, dove il primo presidente nero viene accusato (dall’ultradestra) di razzismo e i repubblicani (dai Tea Party) di essere troppo liberal, finalmente c’è qualcuno che prova a rispolverare il vero spirito d’appartenenza: tu stai con la Pepsi o con la Coca Cola? L’eterna rivalità, accantonata da anni di pretese bipartisan, riemerge grazie all’iniziativa della categoria intellettuale più all’avanguardia d’America: i pubblicitari. Il rilancio delle Cola Wars avverrà ripescando uno degli spot più famosi, anno 1995. Un distributore di Pepsi entra in un locale dove è già seduto il distributore di Coca, il jukebox attacca e i due concordano: «Bella canzone», fanno amicizia, mostrano le foto dei bimbi, si scambiano perfino le bibite, e il distributore di Coca gradisce così tanto la Pepsi che non la restituisce più... Lite da pazzi e gran finale con sedia che vola dalla finestra. La riedizione è uguale in tutto tranne l’ultimo fotogramma: stavolta a volare fuori dalla finestra sono i due tizi. Era il finale pensato 15 anni fa, dicono, poi scartato perché troppo violento. I tempi, come si dice, sono maturi. © RIPRODUZIONE RISERVATA


la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

L’INCHIESTA R2CRONACA

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Figli allontanati dai genitori. Mamme e papà senza patria potestà. Piccoli affidati a comunità. Sono settemila ogni anno i provvedimenti dei tribunali a protezione dei minori Ma la fine del pericolo per loro è l’inizio di una guerra tra Stato e parenti. Come per Anna Giulia a Massa

Carrara. Ecco perché in Italia c’è un’emergenza infanzia

Un giudice in

famiglia (segue dalla copertina)

MARIA NOVELLA DE LUCA entre tra i loro genitori e lo Stato inizia una guerra che dura anni e anni. Come per la piccola Anna Giulia, 5 anni, “rapita” dalla madre e dal padre nella casa famiglia che l’ospitava, e oggi in fuga con due genitori ricercati in tutta Europa. Convinti, Massimiliano e Gilda, di essere loro la famiglia giusta per Anna Giulia, nonostante un grave passato di droga e il decadimento della patria potestà deciso dal tribunale. Un caso tra le migliaia che ogni anno vedono un bambino o un adolescente conteso tra due ex genitori in una causa di divorzio (nel 2009 sono stati circa 65mila i bambini coinvolti in procedimenti conflittuali), o portato via dai servizi sociali, a volte in tutta fretta, per difenderlo da un contesto malsano e pericoloso. Settecento casi soltanto nel 2008,

M

I servizi sociali sono allo stremo: c’è un assistente ogni 1.500 assistiti Pochi gli assunti secondo gli ultimi dati del Ministero della Giustizia. In mezzo le ragioni del cuore e quelle della legge, quasi sempre inconciliabili, e il mestiere difficilissimo di chi deve scegliere in nome di un bambino, a volte piccolissimo. Ossia una rete di servizi sociali allo stremo, 37 mila assistenti sociali in tutta Italia, uno ogni 1.500 minori, con contratti che non superano i sei o sette mesi, poi via, ci sarà qualcun altro ad occuparsi (forse) di quella ragazzina o di quel ragazzino, della sua ferita, del suo passato che fa male, della sua voglia di rinascere. In Italia c’è una emergenza infanzia e i giudici minorili non se lo nascondono. Ma per Melita Cavallo, che dirige il tribunale per i minori di Roma, «il problema non è

l’intervento urgente, che spesso salva da abusi gravissimi, ma è il dopo, quando il bambino viene affidato ai servizi sociali, e inizia la sua permanenza in casa famiglia, permanenza che spesso diventa un parcheggio». «Togliere un figlio a due genitori tossicodipendenti è giusto, ho sentito da questi bambini racconti terribili. Ricordo la voce di piccolino, sei o sette anni, che mi diceva: “Il vicolo era scuro, c’era un uomo con la barba nera, mamma gli ha dato i soldi e poi si è seduta al buio, con la siringa, è rimasta lì con gli occhi chiusi, avevo paura e freddo...”». «Ma una volta al sicuro — continua — questi bimbi non devono restare negli istituti 4, 5 o anche 10 anni, nell’attesa vana che la famiglia d’origine

cambi, e possa riprenderli con sé. Se in tempi brevi questa possibilità non si profila, allora i minori devono essere dati in affido, in adozione... Non so perché quei due genitori abbiano rapito la loro bambina, è un gesto irresponsabile, che non li aiuterà, ma forse anche loro non sono stati ascoltati. È che al centro di tutto questo c’è la grande fragilità dei servizi sociali, pochi, carenti, e troppo ancorati a mio avviso all’idea che su tutto si debba privilegiare il legame di sangue». Le storie si moltiplicano. Da Serena Cruz, la bimba che a tre anni fu tolta alla famiglia che l’aveva adottata illegalmente e consegnata ad un’altra coppia italiana, con un clamoroso processo che spinse Natalia Ginzburg a scrivere il suo

ultimo libro, alla piccola MariaVika, rapita dai “genitori affidatari” per impedirne il ritorno in Bielorussia. Fino ai bimbi contesi tra le coppie miste, oggi sempre di più, con divorzi che diventano casi diplomatici tra Stati. Ma ai bambini quasi mai viene data voce. E se Francesco Paolo Occhiogrosso,

presidente del Centro Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza afferma che in Italia «non c’è il coraggio né la voglia di togliere i minori dal limbo degli istituti, dimenticando che il loro primario interesse è quello di avere una famiglia, magari adottiva se quella d’origine non funziona più», lo psicoanalista Massimo Ammaniti prova a raccontare cosa vuol dire, per un bambino, sentirsi tirato, diviso, strattonato tra due affetti. «Alcuni anni fa — spiega Ammaniti — una famosa ricerca americana, curata dalla psicologa Judith Wallerstein, mise in luce come nei casi di divorzio quello che faceva davvero soffrire i figli non era tanto la separazione da uno o dall’altro genitore, quanto le contrapposizioni tra i due, e l’essere usati come oggetti di ricatto. I bambini sono lacerati da questo ruolo in cui si ritrovano, cominciano a sentirsi colpevoli del fatto che i genitori si siano lasciati, o sperano, anche al di là di ogni ragionevolezza, che i genitori si rimettano insieme. Tanto da assumere a volte un atteggiamento protettivo verso la madre e il padre. E questo in un certo senso accade anche quando i figli vengono portati via da famiglie a rischio dove si verificano abusi. I bambini hanno paura di quei genitori, eppure non se ne riescono a staccare, come se temessero di perdere l’unico legame che conoscono, l’unica radice che gli resta». Intanto sempre più spesso però tribunali e assistenti sociali vengono accusati di essere dei “ladri di bambini”, di portare via i figli alle famiglie senza motivi validi, di agire solo sull’emergenza, senza approfondire e valutare. Con un costo per lo Stato di milioni di euro l’anno per mantenere le strutture e la permanenza dei ragazzi in que-


la Repubblica

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PER SAPERNE DI PIÙ www.giustiziaminorile.it www.minoriefamiglia.it

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QUEL DIRITTO DEI BAMBINI CHE VIENE PRIMA DI TUTTO CHIARA SARACENO (segue dalla copertina) servizi sociali e i tribunali dei minori sono costantemente in bilico su questo incerto, ma cruciale, confine: tra la difesa delle relazioni familiari e la difesa delle loro potenziali, o effettive, vittime. Dovere dello Stato non è solo garantire il diritto alla famiglia, ma anche proteggere dalla famiglia chi non può difendersi da solo. La questione, quindi, non è se lo Stato — e per suo conto assistenti sociali e giudici minorili — abbiano diritto a intervenire a separare un bambino dai suoi genitori. Ne hanno il dovere, se necessario. La questione è tutta in quel “se necessario”: come è valutato? Con quali criteri? C’è possibilità di offrire controprove? E ci sono soluzioni alternative, altrettanto sicure per il minore, dell’allontanamento? Per non parlare del fatto che sono i genitori più poveri, o socialmente marginali, ad essere più facilmente visibili nelle loro inadeguatezze, o anche solo più facilmente sospettabili di essere inadeguati, dei genitori che vivono in case confortevoli, hanno occupazioni regolari e hanno comportamenti pubblici nella norma. Un bel e triste film di diversi anni fa (“Lady Jane, Lady Jane”) aveva illustrato in tutta la sua drammaticità i dilemmi cui ci si trova davanti, senza sconti né per la madre dal comportamento rischioso per la sicurezza dei figli, né per i servizi sociali (inglesi). Il rischio di errore, in un senso o nell’altro, è sempre possibile. E anche di abuso di autorità. Per questo occorre procedere con cautela e, anche quando è necessaria una decisione di emergenza, occorre lasciare aperta la porta alla revisione. Ma è bene anche evitare prese di posizione emotive,

I

SOCIOLOGA Chiara Saraceno lavora al Centro di ricerca sociale di Berlino

denunce contro gli assistenti sociali come “rubabambini”, o contro i tribunali dei minori come insensibili distruttori dei legami di sangue. Proprio perché si tratta di questioni che riguardano la vita delle persone, in cui spesso ci si trova a dover decidere non ciò che è meglio, ma ciò che è meno peggio, le campagne emotive sono lo strumento meno indicato a favorire decisioni che salvaguardino il più possibile i diritti e la dignità di genitori e bambini. In una famiglia ci possono essere interessi in conflitto anche grave. Il fatto di essere una famiglia, moglie e marito, genitori e figli, non protegge automaticamente dalla trascuratezza e dalla violenza. È giusto difendere il diritto dei genitori a essere valutati — ed eventualmente anche sostenuti e aiutati — nella propria capacità di offrire amore e protezione, al di là dei propri comportamenti più o meno socialmente accettati e accettabili e delle proprie condizioni sociali. Ma è altrettanto giusto, anzi necessario, assicurarsi che un bambino sia in condizioni di sicurezza. E il diritto del bambino alla propria integrità, sicurezza, ad essere protetto, viene prima. Certo, se lo Stato prendesse sul serio fino in fondo questo dovere di proteggere le condizioni di sicurezza e di crescita dei bambini, oltre a sottrarli a genitori gravemente incompetenti quando necessario, dovrebbe anche garantire a tutti i bambini le risorse indispensabili alla crescita. Qui l’ottica potrebbe rovesciarsi: è lo Stato che troppo spesso non fa il suo dovere nei confronti dei più piccoli, tollerando che vivano in condizioni inadeguate non per mancanza di affetto e cura da parte dei genitori, ma per pura e semplice povertà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S.p.A. AUTOVIE VENETE SERVIZIO SANITARIO DELLA TOSCANA E.S.T.A.V. SUD-EST (Azienda USL 7 di Siena; Azienda USL 8 di Arezzo; Azienda USL 9 di Grosseto, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese;) Piazza Carlo Rosselli n.24 - 53100 Siena AVVISO DI REVOCA

ste. «Ma con parte di questi soldi — si chiede la giudice Melita Cavallo — non si potrebbero aiutare le famiglie affidatarie ad accogliere più bambini?». I blog e i siti si moltiplicano, le petizioni non si contano. E anche gli avvocati di Massimiliano Camparini e Gilda Fontana, oggi rifugiati chissà dove con la loro piccola Anna Giulia, parlano di “malagiustizia”. «Non ci fidiamo più dei servizi sociali, del tribunale per i minori, della tutrice, serve l’intervento delle istituzioni», ha detto l’avvocato della coppia Francesco Miraglia. Franca Dente è la presidente nazionale dell’Ordine degli Assi-

I casi

SERENA CRUZ Nel 1989 la piccola filippina Serena Cruz viene tolta ai genitori cuneesi dai giudici che avevano scoperto irregolarità nell'adozione

Le ragioni del cuore e quelle della legge quasi sempre sono inconciliabili. E in mezzo c’è il togato

sto accade vuol dire che abbiamo sbagliato...». Dai bambini contesi tra Stato e famiglie, ai figli ostaggio di coniugi in lotta. Un caso tra i più recenti la guerra tra l’attrice Asia Argento e il suo ex Morgan, dopo l’ammissione pubblica del cantante di aver fatto uso costante di cocaina “come antidepressivo”. Asia Argento ha chiesto la decadenza della patria potestà sulla loro bambina Anna Lou. Margherita Corriere, avvocato matrimonialista di Catanzaro, ha fatto della tutela dei minori nei casi separazione e divorzio la sua battaglia di vita. «È vero, oggi nelle sentenze di divorzio in oltre il

Il problema vero è la permanenza prolungata dei ragazzini nelle case di accoglienza VIKA

stenti Sociali. «Noi siamo i primi ad essere coscienti che questi problemi esistono, ma la rete dei servizi è in gravissima sofferenza. Oggi gli assistenti sociali sono qualificati, ma siamo pochissimi, e i prossimi tagli renderanno ancora più difficile il nostro lavoro. Come si fa ad instaurare un rapporto stretto con un bambino, capire davvero le sue esigenze, se poi dopo qualche mese il contratto di quell’operatore scade? Spesso — ammette Franca Dente — i bambini restano in casa famiglia in attesa di una decisione sul loro futuro, perché la giustizia è lenta, noi stessi fatichiamo a lavorare, ma abbiamo una grande responsabilità. Credo sia giusto cercare in ogni modo di recuperare la famiglia di origine, ma senza ledere il futuro di un bambino. Se que-

Sette condanne per il caso di Vika Maria, la piccola (tolta alla madre bielorussa) che nel 2006 è trattenuta a Genova dai genitori affidatari italiani

ANNA LOU L’attrice Asia Argento ha chiesto al tribunale dei minorenni di Roma di togliere al cantante Morgan la patria potestà sulla figlia Anna Lou

Con delibera ESTAV Sud Est n. 944 del 14.06.2010 è revocata la procedura aperta, indetta ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006, per il servizio triennale di sistemi terapeutici funzionali alla prevenzione e cura delle lesioni da compressione (bando n. 2010/S 70- 105265 del 10.04.2010 pubblicato sulla G.U.C.E. n. GU/S S 70 del 10/04/2010 e successivamente sospesa – presentazione sospensione numero 2010-065224), suddivisa in otto lotti per un importo presunto complessivo triennale di Euro 3.505.300,00 di cui 4.287,50 per oneri della sicurezza per rischi da interferenza non soggetti al ribasso, oltre iva, da destinare all’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, all’Azienda USL 7 di Siena, all’Azienda USL 8 di Arezzo e all’Azienda USL 9 di Grosseto.

70% dei casi viene applicato l’affido condiviso. Ma è soltanto l’apparenza. Nella realtà le coppie utilizzano i bambini come arma di ricatto verso l’altro coniuge. Una delle frasi che sento più spesso, quando un uomo o una donna che vogliono separarsi entrano nel mio studio è: non voglio che veda più i nostri figli. E qui inizia il mio lavoro — dice Margherita Corriere — di pazienza e persuasione. Quello che cerco di far capire è che ci si può lasciare tra coniugi, ma non si può divorziare dai figli. Sì, lo so che la tecnica di molti avvocati matrimonialisti è proprio il contrario: i figli sono un ricatto per ottenere dall’ex più soldi, più diritti. Ma la mia etica è diversa: i bambini prima di tutto. È deontologia professionale». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Direttore Generale Dr. Francesco Izzo

ESITO DI GARA FORNITURA PERSONAL COMPUTER DESKTOP 4, DISPOSITIVI OPZIONALI E SERVIZI CONNESSI Ente appaltante: Intercent-ER - Agenzia regionale di sviluppo dei mercati telematici della Regione Emilia-Romagna – Viale A. Moro n. 38 – 40127 Bologna – tel. 051 283081- fax 051 283084 - e-mail: intercenter@regione.emilia-romagna.it. Oggetto della gara: Procedura aperta, mediante gara telematica, per l’acquisto di pc desktop 4, dispositivi opzionali e servizi connessi. Data di aggiudicazione dell’appalto: 23/04/2010. Aggiudicatario: Olidata S.p.A. di Pievesestina di Cesena (FC). Importo di aggiudicazione: Euro 3.949.964,00 (IVA esclusa). L’esito integrale è pubblicato sulla GURI – V serie speciale - n. 81 del 16/07/2010. Il Direttore di Intercent-ER (Dott.ssa Anna Fiorenza)

Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di Friulia S.p.A. Finanziaria Regionale Friuli Venezia Giulia Via V. Locchi n° 19 - 34123 Trieste Tel 040/3189111 - Fax 040/3189313 BANDO DI GARA PER ESTRATTO CODICE IDENTIFICATIVO GARA (CIG): 0493554DA1 Oggetto della gara: Servizio lavanolo indumenti alta visibilità D.P.I.”. L’ammontare complessivo del servizio oggetto della gara è pari ad Euro 1.060.438,60.- I.V.A. esclusa, di cui non soggetti a ribasso Euro 0.000,00.- per oneri relativi alla sicurezza. Modalità di aggiudicazione: Procedura Aperta esperita con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.. I plichi contenenti l’offerta economica ed i documenti richiesti, dovranno pervenire alla S.p.A. AUTOVIE VENETE, Via Locchi n. 19 - 34123 TRIESTE, entro il termine perentorio delle ore 12.00 del giorno 18.08.2010. L’apertura delle offerte avverrà il giorno 25.08.2010 alle ore 09.30 presso la S.p.A. AUTOVIE VENETE S.p.A., Via Locchi n. 19 - 34123 TRIESTE. Il bando di gara è stato inviato all’Unione Europea - Pubblicazione del Supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 02.07.2010. Il bando di gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V Serie Speciale n. 82 dd. 19.07.2010 e sui siti internet www.serviziocontrattipubblici.it, www.autovie.it e www.regione.fvg.it. Le informazioni necessarie alla partecipazione alla gara potranno essere richieste per iscritto, mediante fax (040/3189313) all’intestata Società all’indirizzo medesimo. Trieste, 20 luglio 2010 IL DIRETTORE AREA OPERATIVA (ing. Enrico Razzini)


la Repubblica

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LA STORIA R2CULTURA

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PER SAPERNE DI PIÙ www.spectator.co.uk ww.amazon.co.uk/Oxford-Book-Parodies-John-Gross

Rifare i classici e gli scrittori famosi esagerandone le caratteristiche è un’arte. Che ha avuto interpreti celebri Tra questi l’autore del “Fattore umano” che prese in giro se stesso. Arrivando solo secondo in una gara a tema LA DEFINIZIONE La parodia è una imitazione che esagera gli elementi di uno stile per effetto comico

LE TIPOLOGIE Benevola o malevola folcloristica o erudita, anonima o d’autore

IL PARODIATO IDEALE

I PARENTI STRETTI

Un autore con uno stile originale e riconoscibile, con la tendenza a perderne il controllo

Affini alla parodia sono i generi dello sberleffo e del “pastiche”

Parodia Greene o Bellow, che imitazioni da maestri LE ILLUSTRAZIONI

Da sinistra: la parodia del “Macbeth” in una stampa, quella di “Michele Strogoff” e un disegno di Hogarth

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ENRICO FRANCESCHINI LONDRA a parodia è un’imitazione che esagera le caratteristiche di un’opera o di uno stile per creare un effetto comico. Ma c’è la parodia cattiva e la parodia affettuosa. Quella folcloristica e quella erudita, talvolta così tanto che quasi nessuno riesce a comprendere in che modo colpisce il suo bersaglio. C’è la parodia involontaria, che è forse quella che fa più ridere. E c’è anche la parodia che non riesce a suscitare il minimo sorriso, se non quello alle spalle del suo autore. Scrivere parodie, in ogni caso, è difficile. Molto difficile. Negli anni Quaranta due delle più raffinate riviste politiche britanniche, il New Statesman e lo Spectator, il primo laburista, il secondo conservatore, facevano a gara nell’orga-

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Il creatore di Peter Pan ne scrisse una molto riuscita di Arthur Conan Doyle nizzare concorsi per i lettori, sfidandoli a scrivere la migliore parodia di questo o quello scrittore famoso. Nel ’49, ad esempio, lo Statesman lanciò un concorso per la migliore parodia di Graham Greene. L’autore de Il nocciolo della questione, Il nostro agente all’Avana e tanti altri romanzi diventati dei classici del thriller colto, partecipò sotto falso nome, inviando in sostanza un’ironica imitazione del proprio stile. Ebbene, la giuria del settimanale lo giudicò degno soltanto del secondo posto. Qualcun altro sapeva parodiare Greene meglio dello stesso Greene. Questa illuminante storiella è uno dei modelli ed esempi raccontati da The Oxford Book of Parodies, ultimo di una serie di antologie dedicate finora alla poesia, alla prosa, agli aforismi, agli aneddoti letterari e così via. Quello sulle parodie è

curato da John Gross, scrittore, critico, ex-direttore del Times Literary Supplement. Il volume si occupa principalmente delle parodie di autori in

lingua inglese, da Shakespeare a Dickens, da Henry James a Oscar Wilde, da Kipling a Joyce, da Virginia Woolf a Lawrence, per arrivare a Raymond

ENTE NAZIONALE PER L’AVIAZIONE CIVILE

AZIENDA ULSS 12 VENEZIANA REGIONE VENETO

L’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile - Direzione Affari Generali e Contratti, Viale Castro Pretorio n. 118, Roma, ha indetto una procedura ristretta ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 per l’affidamento del “Servizio di rassegna stampa e rassegna audio video”. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. Durata del contratto: tre anni. Valore complessivo dell’appalto: 105.000,00, IVA esclusa. Informazioni possono essere richieste al Dott. Massimo Zangrilli: tel. 0644596430/314/417, fax. 0644596431, e-mail: aagg.contratti@enac.gov.it. Le domande di partecipazione, redatte secondo le indicazioni contenute nel bando di gara pubblicato sulla G.U.R.I. 5^ Serie Speciale n. 82 del 19/07/2010 e sul sito www.enac.gov.it dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13.00 del 04.08.2010. Il Direttore della Direzione Affari Generali e Contratti Dott.ssa Raffaella Marciani

VIA DON TOSATTO, 147 VENEZIA MESTRE

ESTRATTO BANDO DI GARA Si rende noto – ai sensi del D.Lgs. 163/2006 – che è stata indetta procedura aperta per la fornitura di n. 5 ecografi e di n. 1 mammografo. Scadenza presentazione offerte ore 13.00 del 23.08.10 Termini, modalità e requisiti per la presentazione delle offerte sono contenuti nel bando trasmesso in data 06/07/2010 per la pubblicazione alla GUCE. Copia integrale della documentazione di gara è disponibile sul sito www.ulss12.ve.it (percorso u.o.c. acquisti e logistica/bandi di gara). IL DIRETTORE GENERALE Dott. Antonio Padoan

Chandler, Agatha Christie, Hemingway, Greene, Ian Fleming, Jack Kerouac, e si conclude con alcuni scrittori contemporanei, quali Ian McEwan e J.

K. Rowling, l’autrice dei romanzi su Harry Potter. Non mancano però, sebbene naturalmente tradotti in inglese, alcuni grandi autori stranieri, co-

I personaggi SHAKESPEARE E. S. T. A. V. SUD-EST (Azienda USL7 di Siena; Azienda USL8 di Arezzo; Azienda USL9 di Grosseto, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese;) Strada delle Scotte, 14 - 53100 SIENA AVVISO ESITO GARA Si rende noto che con Deliberazione n. 778 del 17.05.2010 è stata aggiudicata, secondo il criterio del prezzo più basso, previo giudizio d'idoneità, la procedura aperta per l'affidamento della fornitura triennale di prodotti economali vari, suddivisa in sei Lotti da destinare alle Aziende Sanitarie dell'Area Vasta Sud Est, per il periodo 17 maggio 2010 – 16 maggio 2013, alle ditte Damaz s.r.l. – lotto n. 1 sublotto 1, lotto n. 2 , lotto n.3, lotto n.5 sublotto 1; S.M.P. Sfregola di Strecola Gianluca &.C.s.a.s. lotto n. 4; Eco Pack s.r.l. Lotto n.6, per un importo complessivo di € 202.129,61 (IVA esclusa). Alla gara hanno partecipato n.3 (tre) concorrenti. Il Direttore Generale: Dr. Francesco Izzo

Il Bardo è tra gli autori inglesi più parodiati e imitati in assoluto. Molte le opere che si rifanno al suo stile ai suoi plot

J. M. BARRIE Lo scrittore di “Peter Pan” si divertiva a parodiare Sir Arthur Conan Doyle, l’autore di Sherlock Holmes

OSCAR WILDE Anche l’autore irlandese del “Ritratto di Dorian Gray” vantava numerosi imitatori del suo stile

GREENE Nel 1949 partecipò a un concorso dello “Statesman” in cui bisognava imitare il suo stile. Arrivò secondo

SAUL BELLOW Poco più che ventenne, l’autore americano di “Herzog” imitò lo stile di Thomas Stearns Eliot

me Victor Hugo, Goethe, Proust, Kafka. E ci sono piccole perle, come una parodia di Arthur Conan Doyle, l’inventore del primo detective, Sherlock Holmes, scritta da J. M. Barrie, l’autore di Peter Pan, o una di Eliot firmata da Saul Bellow. «La parodia è un’arte», scrive Gross nell’introduzione, «che corre lungo lo stretto confine tra lo sberleffo e il “pastiche”, può talvolta confondersi con l’uno o con l’altra, ma ne rimane fondamentalmente distinta». È spesso una presa in giro per richiamare l’attenzione su un difetto di stile, sottolinea il curatore del volume, ma in molti casi l’autore della parodia deve avere un affetto genuino per il bersaglio del suo scritto, altrimenti non riuscirebbe a renderne, sia pure in modo volutamente storpiato ed eccessivo, la voce. Del resto per essere oggetto di parodia occorre che uno scrittore sia affermato, che abbia uno

Si ricerca sempre l’effetto comico enfatizzando alcuni lati dello stile stile originale e immediatamente irriconoscibile, e che tenda a perderne il controllo. Tuttavia Raymond Queneau, e Umberto Eco nella deliziosa traduzione italiana, hanno dimostrato in Esercizi di stile che si può fare la parodia praticamente di tutto, anche di una trama banale come quella, sviscerata in 99 modi diversi, di un uomo su un autobus che si lamenta con chi lo spinge di continuo, quindi occupa un posto libero, e due ore dopo viene visto dal narratore da un’altra parte, in compagnia di un amico, che gli dice di far mettere un bottone al soprabito. Graham Greene conservò la parodia di se stesso classificatasi soltanto seconda al concorso della Statesman e la usò per un successivo racconto. Nessuno ci ha mai trovato niente da ridere. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL CASO R2MONDO

PER SAPERNE DI PIÙ http://english.gov.cn www.xinhuanet.com/english2010

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Il fronte delle dune, alte fino a 200 metri, avanza venti metri all’anno e centinaia di villaggi vengono sommersi Adesso il governo tenta di correre ai ripari piantando milioni di alberi nelle zone aride. Ma forse è troppo tardi

L’AVANZATA Tecnici cinesi misurano l’avanzata del deserto nel villaggio di Minquin

Cina DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GIAMPAOLO VISETTI PECHINO deserti dell’Asia assediano la Cina e i tentativi di frenare la loro avanzata risultano vani. Il fronte delle dune, alte fino a duecento metri, avanza venti metri all’anno e centinaia di villaggi vengono sepolti dalla sabbia. I nuovi ecoprofughi cinesi sono 400 milioni e il governo di Pechino investe dieci miliardi di dollari all’anno per ritardare l’inaridimento di

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periore a quello rilevato in tutto il secolo precedente. Le autorità hanno annunciato ieri un piano straordinario che prevede la creazione di sconfinate foreste, attraverso l’impianto di milioni di alberi, e la chiusura al pascolo

e allo sfruttamento agricolo di una superficie superiore a quella di Germania e Francia. Il progetto «barriera verde» è il tentativo estremo per impedire che entro vent’anni quasi metà della nazione risulti sommerso dalla sab-

Shanghai

Inaugurata ieri, produce 6,3 milioni di chilowatt

Ecco la centrale solare più grande al mondo soddisfa le necessità di 12mila famiglie

La “barriera verde” è l’estremo tentativo per impedire che in 20 anni metà della nazione sia sepolta regioni un tempo bagnate da laghi e fiumi. La violenza delle tempeste di sabbia aumenta e il 27% del territorio cinese, pari a 2,8 milioni di chilometri quadrati, è ormai invaso dai deserti. L’avanzata delle dune di Taklimakan, Tengger, Badain Jaran, Qaidam e Gurbantunggu, combattuta da oltre trent’anni, sembra però giunta ora ad una svolta. Nelle regioni del nord e dell’ovest del Paese, negli ultimi tre anni, gli scienziati hanno registrato un aumento dei fronti sabbiosi su-

Foreste per fermare il deserto la sabbia è l’incubo di Pechino

I PANNELLI La centrale di Shanghai riduce il consumo di carbone di 2300 tonnellate

La Cina rischia di essere travolta dall’inquinamento, prezzo del suo boom economico. È però all’avanguardia delle tecnologie verdi e si propone quale potenza leader della lotta all’effetto-serra. A Shanghai è stato inaugurato ieri il più grande impianto del mondo di pannelli fotovoltaici. È un sistema da 6,68 megawatt solari, capace di produrre 6,3 milioni di chilowatt di energia elettrica. Soddisfa le necessità di 12 mila famiglie, riducendo il consumo di carbone di 2300 tonnellate e le emissioni di 6600 tonnellate. Il nuovo impianto fotovoltaico è integrato nella nuova stazione ferroviaria della linea alta velocità PechinoShanghai. Entro il 2020 il fotovoltaico produrrà nel Paese 20 gigawatt, mentre altri 100 arriveranno dalla energia eolica. (gp. v.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

bia, esposto a siccità catastrofiche e alluvioni devastanti. Pechino non teme solo l’esodo di massa delle popolazioni di Gansu, Xinjiang, Inner Mongolia, Tibet e Qinghai. L’incubo è il crollo dell’agricoltura e dell’allevamento, fino a non poter sfamare il 48% dei cinesi entro il 2030. Una ricerca dell’Accademia delle scienze ha rivelato che dal 2005 è stato perduto il 12% della terra coltivata, mentre la popolazione è cresciuta dell’8%. I prezzi del cibo continuano ad aumentare e secondo gli economisti, nel prossimo decennio, saranno la prima causa dell’inflazione. I deserti stanno consumando le aree storiche della produzione di cereali ed entro vent’anni la metà dei raccolti sarà bruciata per nutrire gli animali. La più colpita dalla desertificazione cinese è la popolazione rurale, esclusa dal boom economico e squassata dagli espropri forzati di terreni sterili. Il ministero dell’Ambiente, grazie ad aratri speciali, scaverà lungo il confine di Nordovest un solco più lungo della Grande Muraglia. Il fossato, e la deviazione di ventiquattro fiumi, costituiranno una barriera d’acqua da opporre alle tempeste di sabbia. Geologi e climatologi sono convinti

che non basterà. Il deserto del Gobi, in Mongolia, nell’ultimo secolo ha raddoppiato la sua massa sabbiosa. Permafrost, pietre e polvere stanno cancellando la vita nell’intera catena dell’Himalaya. «Tutte le misure contro la trasformazione delle foreste in distese di dune — dice Zheng Guoguang, capo meteorologo dello Stato — sono state adottate. Pa-

Lo Stato spende 10 miliardi di dollari ogni 12 mesi per ritardare l’inaridimento ghiamo gli errori che in mezzo secolo sono diventati una irreversibile realtà ambientale». Simbolo della lotta perduta della Cina contro i suoi deserti è l’oasi di Minqin, in Gansu. Solo una lingua di verde si insinua ormai tra il deserto del Tengger e quello di Badain Jaran. Cinquant’anni fa qui vivevano 860 mila contadini e la regione produceva un terzo del cotone cinese. Oggi Minqin è in gran parte se-

polta sotto le dune, ma è abitata da oltre due milioni di persone, deportate dalle regioni più povere del Paese per combattere «la battaglia de secolo». L’80% della gente è pagata dal governo per lasciare la terra incolta, piantare alberi nelle fasce estreme dei deserti, scavare canali ed erigere dighe di nylon per contenere i movimenti superficiali della sabbia. In vent’anni l’oasi lungo la Via della Seta si è ritirata però di 288 chilometri quadrati, si sono prosciugate 240 su 291 sorgenti e le tempeste di sabbia sono quadruplicate. Minqin era conosciuto come il «distretto dei laghi». Tra i cinque villaggi rimasti si alzano oggi le più devastanti tempeste di sabbia dell’Asia, che riversano montagne di polvere fino a Pechino, nella penisola coreana e in Giappone. Ogni anno si contano 139 giorni di vento e nel 2009 le tempeste hanno stabilito il record di 52. Il 70% della terra coltivabile è perduta e gli alberi piantati muoiono nel deserto. «La desertificazione cinese — dice Wang Tao, capo del progetto contro l’inaridimento del Gansu — non è una calamità naturale, ma opera dell’uomo. Se la lezione di Minqin non viene imparata, il destino dell’Asia è scomparire sotto le dune». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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STILI DI VITA R2CRONACA

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PER SAPERNE DI PIÙ www.materioteca.it www.plart.it

Ha rivoluzionato l’arredamento rendendo il design democratico Molti la amano e la considerano la vera regina dei tempi moderni

POP E’ coloratissima e amichevole la lampada realizzata da Diesel con Foscarini

Plastica

Sedie, tavoli e luci: il mondo trasparente IRENE MARIA SCALISE L PRIMO a nobilitarla si è guadagnato il titolo di più grande designer vivente. Sono passati esattamente dieci anni da quando Philippe Starck realizzava, per Kartell, la prima sedia trasparente in policarbonato. Ed è stato il trionfo della plastica. Ma, quest’anno, la plastica festeggia anche un altro compleanno “tondo”: 150 anni fa, infatti, l’inventore statunitense John Wesley Hyatt scopriva la celluloide. E anche il quotidiano Le Monde le ha dedicato un articolo dal titolo Le Plastique c’est chic. Per alcuni è la vera regina dei nostri anni. Per altri un demonio. Secondo il premio Nobel Paul John Flory: «E’ il materiale che la natura ha dimenticato di creare». I più ac-

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caniti ambientalisti la detestano e perdonano solo quella riciclata: appena il 7% del totale. Un giornalista inglese della BBC ha anche creato un blog per dimostrare che si può tranquillamente vivere senza. Ma, per i più irriducibili fan, è una benefattrice del gusto moderno. Grazie al suo uso nell’arredamento,infatti,sarebbestatosdoganatoil design democratico. Oggi si direbbe il design low cost. Negli ultimi anni la plastica ha fatto innamorare progettisti e aziende che l’hanno voluta per computer, telefoni, tavoli e divani. E’ entrata nella storia grazie ad oggetti inimitabili come gli abiti di haute coutureideati da Paco Rabanne e i mattoncini Lego. Ma anche i clarinetti di Renzo Arbore e le poltrone di Gaetano Pesce. E poi i contenitori Tupperware e le scarpe Crocs. La plastica costa poco perché se ne pro-

duce tanta. Ogni anno, solo in Italia, circa 2 milioni di tonnellate. Nel resto del mondo più di 100 milioni. Circa 100 miliardi di sacchetti trasparenti sono consumati, annualmente, in Europa. Per celebrarla con tutti gli onori Milano ha deciso di dedicargli una materioteca. “Benvenuti in un mondo di materie plastica”, recita il sito internet che promuove quest’incrocio tra mostra permanente e laboratorio d’idee per creativi. E anche Napoli gli ha riservato un museo. Si chiama Plart e, in mille metri quadri, riesce a fondere magicamente plastica e arte. Un centro polifunzionale dedicato a borse, gioielli, lampade, vasi, giocattoli, radio, pezzi di arredamento e opere d’arte contemporanea (per un totale di circa 2000 oggetti) che raccontano la storia d’Italia.

Ed è ancora la plastica la vera rivoluzionaria negli ultimi saloni del design e delle sfilate dell’alta moda. I progettisti di Milano, New York e Londra l’hanno promossa nuova regina della casa. Poltrone, tavoli e tavolini vivono una second life e le stanze si rallegrano grazie ad oggetti leggeri e divertenti. Spesso, infine, nascono inedite alleanze tra progettisti e griffe del fashion. Il risultato? Scarpe morbide e coloratissime. E poi fermacapelli, occhiali da sole, orologi, infradito, borse leggere come piume. Tutto diventa così plastica per un mondo, si spera, sempre più trasparente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ECO Si chiama Vegetal Chair e la propone Vitra ispirandosi ai giardini del XX secolo

VARIOPINTI Vasi Boheme trasparenti per tutti i gusti e per rallegrare ogni casa di Kartell

LEGGERA Pesa poco ed è facile da montare la libreria Urban di Casamania in varie combinazioni di colori

MINIMAL Disegno puro e senza sbavature per il tavolo in plexiglass proposto da Living Divani

ALLEGRA Ravviva qualsiasi ambiente la sedia rosso fuoco ideata da Bonaldo per la casa più giovane e per ambienti informali


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L’AMBIENTE R2CRONACA

PER SAPERNE DI PIÙ www.liberidaogm.org/liberi/chisiamo.php www.slowfood.it

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Con i sequenziatori di Dna ora nei campi si possono accelerare e migliorare le produzioni. E farle rendere di più La diffusione di queste tecnologie nelle campagne è la proposta avanzata da una task force di 32 associazioni

Il commento

IL TRANSGENICO È OBSOLETO LA MODERNITÀ RISIEDE ALTROVE CARLO PETRINI

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zione progressiva, hanno permesso di arrivare alle materie prime agricole di cui disponiamo», continua Buiatti. «Oggi è possibile sostituire l’efficacia e la rapidità della scelta in laboratorio al caso che regola la selezione nei tempi lunghi. Grazie alla tecnica dei marcatori funzionali basta una macchina come quella che ho io, in piccolo, nel mio laboratorio, per capire quale variante genetica contengano i semi e scegliere i più adatti alle nostre esigenze». Invece di aspettare 15 anni per vedere se un incrocio di susine è venuto bene e poi farne un altro aspettando, sempre dopo 15 anni, un piccolo progresso successivo, si può giocare la partita della programmazione in laboratorio. Usando, oltre alla tecnica dei marcatori funzionali, il sistema del vigore ibrido, cioè la capacità di sfruttare le linee genetiche che contengono in sé un messaggio potenziale più ampio, e quello del rimescolamento del genoma che punta alla maggiore velocità evolutiva derivante dagli incroci di due varietà. Leonardo Vingiani, direttore di Assobiotec, dice che tra queste tecniche e gli ogm non c’è contrapposizione: «Sono linee di ricerca parallele». Per Manuela Giovannetti, preside della facoltà di agraria di Pisa, invece la contrapposizione esiste: «L’85 per cento degli ogm è stato progettato per resistere agli erbicidi e infatti il loro uso invece di diminuire è aumentato. Inoltre la possibilità che la resistenza agli erbicidi si trasferisca a piante infestanti creando uno scenario estremamente allarmante, con impatti pesanti sulla capacità del sistema agricolo mondiale, è concreta. I casi in cui questo processo è avvenuto sono ben documentati nella letteratura scientifica».

A ANNI partecipo a incontri pubblici sugli Ogm, nei quali presto o tardi (di solito presto), i sostenitori degli Ogm dicono che ho un atteggiamento antiscientifico. Chi raccomanda prudenza, e altre strade ritenendo che quella del transgenico sia non solo innecessaria, ma controproducente in un sistema agroalimentare sano che deve basarsi sulla biodiversità e sulla multifunzionalità dell’agricoltura fa parte, agli occhi di questi “scienziati veri”, di una sacca di arretratezza e ignoranza. Poi però mi confronto con tanti personaggi del mondo della ricerca, quella delle università e dei laboratori pubblici, e li trovo spesso in sintonia con le mie posizioni. Genetisti, presidi di facoltà di agraria, economisti, ecologi, possibile che siano tutti antiscientifici? Ecco, è importante sfatare il mito secondo cui gli Ogm sono l’avanguardia della ricerca. Quella del transgenico è una metodologia vecchia e rozza, che ha dato — a fronte di investimenti faraonici — risultati delu- ESPERTO denti e ha por- Carlo Petrini, tato profitto fondatore del solo nelle ta- movimento sche d e l l e Slow Food multinazionali. C’è un’altra ricerca, che il convegno che si tiene oggi a Roma racconta, ed è quella al servizio degli agricoltori e dei consumatori che credono che questo pianeta sia una cosa più interessante e complessa di un titolo di borsa. Con i campi illegali in Friuli, che in questi giorni colpevolmente non vengono contrastati da chi ne ha l’autorità e il dovere, è iniziato l’inquinamento dell’agroalimentare italiano. Friuli fino a ieri significava buon vino. Da oggi significa inquinamento da organismi geneticamente modificati. La task force “Per un’Italia libera da Ogm”, alleanza di associazioni e organizzazioni di categoria, connette la ricerca e i cittadini, legame finora non curato da chi avrebbe dovuto. Evidentemente occorre che la società civile faccia lavoro doppio e triplo, sostituendosi, dove occorre, anche alle istituzioni. Forse occorrerà farlo anche in Friuli, ma è questione di giorni, poi la contaminazione sarà cosa fatta e il nostro “made in Italy” sarà sono un’etichetta vuota.

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L’agricoltura guarda avanti così il biotech supera gli Ogm ANTONIO CIANCIULLO

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li ogm? Roba vecchia, una filiera di ricerca che si è impantanata nelle difficoltà di realizzazione e nei rischi. La nuova frontiera dell’agricoltura avanzata è la tecnologia che legge il futuro dei semi. Invece di sotterrarli e star lì ad aspettare che crescano, anni di attesa per capire se alla fine quella pera sarà veramente più saporita, si può passare l’evoluzione al setaccio di un sequenziatore di Dna capace di prevedere lo sviluppo di 20 mila semi in modo da scegliere quelli più adatti. Il rischio è uguale a quello di 10 mila anni fa, quando si tracciò il confine del primo or-

hanno prodotto. «Gli ogm sono fermi a soia, cotone, mais e colza modificati per sviluppare la resistenza agli erbicidi e agli insetti: le proposte della fine degli anni Ottanta», afferma Marcello Buiatti, ordinario di genetica a Firenze. «Le altre migliaia di sperimentazioni in sostanza non hanno funzionato perché l’idea di inserire un gene nuovo all’interno di una pianta, pensando che si limiti a fare quello che faceva nel contesto da cui è stato estratto, è sbagliata. Il nuovo gene finisce per interagire con tutto il Dna e il risultato è che l’operazione non dà il risultato atteso. Con le tecniche attuali invece, tutto cambia». Tutto cambia perché si ribalta

la prospettiva: non si lavora più in direzione dell’evento mirabolante, della fragola che cresce sotto la neve grazie al gene del pesce artico. Le nuove conoscenze sono messe al servizio del vecchio fine: creare piante con frutti più buoni e più abbondanti. La differenza, non piccola, sta nella velocità: minuti invece di secoli. Alla fin dei conti quello che all’agricoltore interessa non è creare una mela quadrata ma intervenire su quella parte di genoma che regola non il cosa ma il come e il quanto: il grado zuccherino, la velocità di crescita, l’intensità del profumo. «A progressi in questa direzione si è arrivati con millenni di incroci casuali che, piano piano, per sele-

Basta con i prodotti dai superpoteri: adesso si punta a creare piante con più frutti. E buoni to. La redditività dell’impresa straordinariamente alta. Questo salto di tecnologia è la proposta che, all’indomani della decisione europea di lasciare gli Stati liberi di coltivare o non coltivare gli ogm, uscirà dal convegno “Agricoltura e biotecnologie: il fronte della ricerca tra un’avanguardia silenziosa e un’innovazione superata” organizzato oggi a Roma dalla task force «Per un’Italia libera da ogm» di cui fanno parte 32 associazioni tra cui Slow Food, Legambiente, Vas, Verdi, Wwf. Il tentativo è uscire dalla contrapposizione manichea tra agricoltura tradizionale e organismi geneticamente modificati per esplorare le mille possibilità che le biotecnologie, dall’invenzione del pane e della birra in poi,

Si programma in laboratorio anziché aspettare 15 anni per vedere se un incrocio è riuscito IL GENOMA L’analisi del genoma permette di individuare le varietà migliori



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CULTURA

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Di riforma in riforma (quella della Gelmini sarà al Senato il 22) il docente ha perso autorevolezza Non solo per colpa delle leggi, visto che oggi gli Atenei non sono più centri di produzione culturale CARLO GALLI on è vero che sia esistito un passato mitico in cui i docenti erano tutti Maestri, gli studenti tutti coltissimi e al tempo stesso assetati di sapere, la società deferente. Né che il presente sia soltanto corruzione concorsuale, ricerca scientificamente insignificante, asineria e disinteresse degli studenti, prestigio distrutto, barbarie montante. Anche il passato conosceva le baronie (anzi, più di quanto avvenga oggi), e spesso ignorava il merito e premiava servilismo e mediocrità; la didattica, poi, poteva essere anche angusta e ripetitiva, oggetto di derisione da parte dei giovani. E d’altra parte anche il presente è illustrato da professori onesti e capaci, che producono scienza originale e che sono prodighi del loro tempo verso studenti desiderosi di apprendere. L’Università è – ed è sempre stata – una realtà complessa, multiforme, stratificata e diversificata. Ha contenuto e contiene mondi scientifici che lavorano su presupposti e con finalità assai lontane; ha richiesto e richiede ai professori doti contraddittorie: un cervello capace di originalità ma anche di disciplina e di collaborazione, egocentrico amore della rinomanza scientifica ma anche spirito di sacrificio e dedizione ai compiti della didattica e dell’organizzazione, indipendenza e responsabilità. Parlarne come di un’unità indifferenziata è vana chiacchiera, o ideologia. È tuttavia vero che i mille pesantissimi difetti del passato deformavano un’idea di Università che era in sé chiara e rigorosa. Era l’idea (nata agli inizi dell’Ottocento dal ministro prussiano, e filosofo, Wilhelm von Humboldt) di un Ateneo che – attraverso il sapere nuovo e originale, sviluppato criticamente a partire da una tradizione perfettamente posseduta – era in grado di pervenire alla formazione (alla Bildung) di libere soggettività certe di sé, ovvero dei ceti dirigenti della nazione (burocrati di ogni tipo e professionisti di ogni specializzazione). E di produrre al tempo stesso un ceto di “sapienti” – appunto, i professori – non estraneo alla società e alla politica, rispetto alle quali si costituiva però come magistratura scientifica indipendente, custode del sapere, del suo progresso, della sua intrinseca umanità e storicità. Il prestigio del cattedratico derivava insomma dall’idea che la politica, la società, la storia, traessero il loro significato da uno stretto rapporto con la dimensione della cultura e della scienza, una dimensione che della prassi concreta costituiva l’anima, la giustificazione, e, benché raramente,

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L’insegnamento si è ridotto a una sorta di antologizzazione del sapere fatta sui manuali anche la critica. Era un’idea condivisa socialmente: il discredito del professore, quando non era all’altezza del suo ruolo, nasceva dalla delusione per un tradimento, per una diserzione. Questo modello élitario di Università è stato, nel corso dei decenni, progressivamente svuotato e impoverito dall’inevitabile accesso di grandi masse all’istruzione superiore; ed è infine divenuto inservibile, anche per colpa del conservatorismo dei “baroni”. In Italia è stato sostituito da una riforma (il cosiddetto “tre più due”), poi ulteriormente riformata, che non ha potuto impedire che, proprio in quella che si suole definire la “società della cono-

Programmi sempre più light

1968: dieci classici da leggere integrali

C’ERAUNAVOLTA

ILPROFESSORE

NOI TRAVET NELL’UNIVERSITÀ SVUOTATA

scenza”, la produzione di sapere originale e la sua trasmissione non dogmatica paiano invece minacciati. L’Università non è più l’unico centro di elaborazione della cultura scientifica (in senso lato), e, soprattutto, questa è solo un fattore fra i tanti delle dinamiche sociali; non ne è né il motore, né la legittimazione; e non è neppure il luogo in cui la realtà pratica viene conosciuta e portata ad autocoscienza. Di ciò non si sente, semplicemente, il bisogno; forse perché la complessità della nostra esistenza associata è tale che non si può nemmeno pensare di comprenderla in un’unica istituzione – per quanto articolata – come l’Università. A cui si affiancano, soppiantandola, televisioni e giornali e le altre agenzie del comunicare, alle quali si affida la formazione – inevitabilmente labile e mutevole – dell’idea che una società ha di sé, nel bene e nel male. All’Università, immersa in questo contesto, le riforme recenti hanno chiesto molto meno di quanto pretendesse l’età delle borghesie nazionali: di essere non un “tempio del sapere” (che, certo, era spesso stato ridotto a un bordello) ma un “servizio sociale” di trasmissione di relativamente poche competenze a giovani che scuole sempre meno selettive hanno reso sempre meno colti e meno adatti allo studio (secondo l’accezione tradizionale di cultura e di studio, s’intende); e di essere semmai in grado di produrre sapere avanzato in pochi centri d’eccellenza, inseriti nelle reti internazionali, che indirizzano la ricerca dove di volta in volta i poteri economici e politici indicano (fare scienza, oggi, dipende dai finanziamenti). Così, oggi il professore – di ambito umanistico in senso lato – difficilmente può svolgere un vero corso monografico (quello in cui il docente proponeva ai discenti, già ben for-

mati dai Licei, una propria nuova riflessione su un argomento specialistico da lui approfondito), ma ripete le linee guida della disciplina, che diventa così un sistema schematico, dogmatico, poco interessante; e, pur potendo contare su conoscenze sempre minori negli studenti, è costretto da uno dei meccanismi-chiave della riforma (il sistema dei credi-

ti) a limitare moltissimo il programma d’esame in termini di pagine assegnate da studiare (nei tre esempi di fianco all’articolo mostro come siano cambiati i programmi dal ’68 a oggi), e a servirsi sempre più di manuali e antologie (con i problemi di immiserimento del Canone – delle conoscenze imperdibili – che ciò comporta). Il contatto con i testi del

passato risulta così sempre più limitato e sporadico, sempre più edulcorato e mediato e facilitato, e semmai recuperato (ma non sempre) come specialismo nel terzo livello, quello del Dottorato di Ricerca (peraltro in grave crisi d’identità). Quando il Professore era un Padre della Patria poteva decadere a Balanzone o a Scienziato pazzo; ora è un Tecnico fra gli altri, che rischia di diventare un subalterno travet, uno stanco ripetitore sottopagato e delegittimato, rassegnato a continue valutazioni quantitative per non essere additato all’opinione pubblica come Fannullone (le riforme in corso, compresa la riforma Gelmini che andrà in aula in Senato il 22 luglio, vanno in questa direzione); così che, date anche le specifiche difficoltà del sistema universitario italiano ad

Con queste nuove norme la metamorfosi in mero tecnico è completa aprirsi a giovani di merito, le forze migliori sono tentate di emigrare, o – deluse – di pensionarsi anticipatamente. Di per sé il declino e il tramonto della figura del “chierico” sarebbe una questione poco importante, se non per gli interessati. Ma se l’Università non è più l’anima della società, se non è più il luogo di formazione delle élites, e se in tali ruoli non è sostituita da nulla, o semmai solo dall’iperspecialismo, allora si aprono problemi che non riguardano solo i professori ma tutti. Che non sono cioè problemi corporativi o tecnico-settoriali, ma politici. E che come tali andrebbero valutati e trattati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Corso annuale di lezioni di circa 60 ore, tenute dal docente. Il corso è l’esposizione della prospettiva filosofica del docente. Il programma d’esame comprende 3 o 4 libri del professore e quanto è stato da lui detto a lezione, a volte raccolto in dispense. Per essere esaminato dal professore lo studente deve avere letto da 5 a 10 classici integrali della storia del pensiero ed essere stato interrogato al riguardo dagli assistenti

2000: due le opere studiate per intero Corso semestrale di lezioni di circa 75 ore, in cui il docente svolge un tema monografico, che pur nel suo specialismo consente tuttavia di ripercorrere ampi tratti della storia del pensiero filosoficopolitico. A fianco del corso, si svolge un seminario gestito da collaboratori per circa 40 ore, destinato allo studio di un classico. Il programma d’esame comprende quanto è stato detto a lezione, un Manuale, un paio di libri specialistici e un paio di classici completi

2010: tra antologie e selezioni di autori Al triennio: corso semestrale di 60 ore (12 crediti) destinato alla presentazione delle principali tradizioni del pensiero politico moderno e a un approfondimento di un classico. Il corso può essere affiancato da un seminario facoltativo di 12 ore. Il programma d’esame comprende un grosso Manuale, oltre a una sezione dell’antologia dei classici, a una selezione di pagine di un altro classico e alla lettura di un testo di letteratura secondaria non troppo specialistico


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CULTURA R2CULTURA

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Ieri in Svizzera sono riemersi da quattro cassette di sicurezza della banca Ubs

TESTI INEDITI DI KAFKA TRA LE CARTE DELL’EREDITÀ

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Elizabeth Strout racconta come i negozi indipendenti e i piccoli editori siano stati decisivi per lei e per Harding nella vittoria del prestigioso premio Usa

ALBERTO STABILE

LEONETTA BENTIVOGLIO

GERUSALEMME eanche lo stesso Kafka, così estraneo come sembra al vile danaro ed ad altre simili facezie, avrebbe immaginato che intorno alle sue carte si sarebbe un giorno scatenato uno scontro ostinato e paradossale come quello che da anni vede schierati l’un contro l’altro armati lo stato d’Israele e le sorelle Hoffe, l’archivio letterario tedesco e la biblioteca nazionale israeliana, con legioni di avvocati pronti a darsi battaglia, tribunali mobilitati, esperti chiamati a consulto. Comunque sia, questo è quel che sta succedendo intorno al patrimonio letterario residuo lasciato da Kafka al suo amico e sodale Max Brod e da questi alla sua segretaria e amica Ester Hoffe, per finire poi alle di lei figlie, Hava e Ruti. Le quali, ormai ottantenni o quasi, sembrano maggiormente interessate a garantirsi una serena vecchiaia, vendendo qualche manoscritto in maniera oculata, che a soddsifare la fame d’inediti degli archivi israeliani. L’ultimo atto de “L’Eredità”, se proprio si vuole ricorrere a una titolazione di tipo kafkiano, non altera l’equilibrio delle forze in campo se non, si direbbe, a favore delle I personaggi sorelle Hoffe. Il fatto che ieri siano state aperte le quattro cassette di sicurezza nella sede della banca Ubs di Zurigo, dove si MAX BROD Amico di dice giacciano alcuni inediti, il manoscritKafka, non to originale della famosa Lettera al padre, ne distrusse più qualche disegno del giovane Kafka, le opere, studente di Giurisprudenza all’Università come invece di Praga e una ricca corrispondenza di chiedeva lo Brod con i grandi contemporanei, gioca a scrittore favore della versione sempre sostenuta da Ester, e per li rami dalle figlie, secondo cui fu lo stesso Brod a depositare quegli scritti HAVA HOFFE Con la sorella in una banca di Zurigo, dando le chiavi delRuti difende le cassette ad Ester come parte di un dono le carte Kafka assai più cospicuo. Sul contenuto delle ereditate cassette di sicurezza, così come sul valore dalla madre, dei manoscritti, le bocche sono cucite. segretaria Non parlano né i funzionari di Ubs né i giudi Brod risti israeliani e i periti indipendenti che, ieri, nel caveau della banca, erano presenti al riemergere, dopo mezzo secolo, di quelle preziose carte. A creare un inventario del materiale recuperato sarà uno dei

live Kitteridge, il romanzo che all’americana Elizabeth Strout è valso nel 2009 il prestigioso Premio Pulitzer, si è aggiudicato il Premio Bancarella. Questo riconoscimento attribuito da 200 librai indipendenti italiani (stavolta i votanti sono stati 187, e la Strout ha meritato 100 delle loro preferenze) arriva dunque a incoronare nuovamente la corpulenta e ruvida professoressa di matematica che col suo istinto caldo e preciso della vita muove le fila di sentimenti e piccoli destini in un paese del Maine: un personaggione che alla sua inventrice non somiglia affatto, essendo Elizabeth una signora raffinata e sottile, di grande charme intellettuale, come hanno potuto constatare i suoi lettori grazie alle sue recenti apparizioni pubbliche a Roma e a Torino, organizzate per promuovere l’edizione italiana di Resta con me, libro scritto prima di Olive e presentato in Italia (come tutti gli altri suoi titoli) da Fazi. Con la conquista del Bancarella, la Strout va ad aggiungersi a un elenco di premiati che include autori quali Hemingway (fu il primo, nel 1953), Eco, Grisham, Follett, Connelly, Camil- LA SCRITTRICE leri e Carofiglio. È una vittoria Elizabeth Strout ha appena che fornisce l’occasione giusta vinto il Premio Bancarella per interrogare la scrittrice sulla «Posso essere coinvolta dalfunzione e il peso dei librai indipendenti, categoria molto di- l’editore nella pianificazione di battuta, in questi giorni, nel- un tour promozionale, e a quel l’ambito della discussione sulla punto mi può capitare di suggenuova legge sul prezzo dei libri rire certe librerie che prediligo, appena giunta alla Camera (ve- ma non faccio niente più di quedi gli articoli di Simonetta Fiori sto. Cerco di non chiedere tropIn primo pubblicati sulle pagine cultura- pe informazioni sulla vendita piano li di Repubblica il 12 e il 13 lu- dei miei libri, però sono sempre cosciente delle innumerevoli glio). HOSSEINI Pubblicato Elizabeth Strout, pensa che i cose fantastiche che accadono in sordina nel librai abbiano un ruolo impor- in certi stores indipendenti. Mi 2003, il suo piace pensare al modo in cui altante nella fortuna di un libro? “Cacciatore «Ho l’impressione che abbia- cuni librai vecchio stampo rendi aquiloni” è no un’influenza enorme sulle dono un servizio assolutamendiventato vendite. E, fatto ancora più no- te personalizzato agli acquirenun bestseller tevole, i librai sono decisivi nel ti, instaurando un dialogo reale mondiale con condurre i singoli lettori a sce- con ciascuno di loro. In certi il passaparola gliere quali libri debbano legge- paesini americani i librai sono re. Credo che questo sia un fat- visti un po’ come i maestri e i leatore da valutare con estrema at- der della comunità, nel senso tenzione, perché c’è tanta gente che guidano concretamente le BARBERY che ha bisogno di una guida per persone verso ciò che può aiuLanciato le sue opzioni di lettura. Negli tarle ad approfondire il signifipoco, il suo Stati Uniti accade di continuo cato e le ragioni del loro stare al romanzo che gli acquirenti abituali di una mondo». “L’eleganza Che rapporti ha avuto con i libreria si fidino solo del loro nedel riccio” gozio e vi ritornino a più riprese librai italiani? ha trovato «Una sera di quest’anno, in nei lettori Italia, ho avuto la fortuna d’ini migliori contrare un gruppo di librai insponsor “In certi paesi i librai sono i leader dipendenti, e sebbene non parlassimo la stessa lingua (mea della comunità: HARDING culpa!) è stato splendido percehanno un dialogo Rifiutato dagli pire la vivacità del loro incorageditori, il suo giamento. I librai indipendenti con tutti i clienti” romanzo sono sempre individui speciali, “Tinkers” è che amano i libri davvero. Non stato lanciato con la stessa domanda: cosa po- sono mai i meri venditori di un nelle piccole trei leggere adesso? C’è qualco- prodotto. Ce ne sono alcuni, nelibrerie e ha sa che mi commuove in questo, gli Stati Uniti, con i quali da anpoi vinto il perché è un rituale che esprime ni discuto di libri e di letteratura Pulitzer 2010 al meglio il senso della comu- via mail, in uno scambio proficuo. E spesso mi faccio consinità». Pensa che i librai abbiano contribuito alla sua vincita del L’iniziativa Pulitzer? «A dire il vero ignoro i meccanismi dell’assegnazione del premio e non ho mai voluto informarmi in proposito. Ma so che in passato sono stati proROMA — Abbassare l’Iva degli ebook, portarla dal 20 per prio i librai indipendenti a tescento di oggi al 4 per cento dei libri di carta. È questo l’osere le lodi dei miei libri e a biettivo della campagna lanciata ieri durante l’incontro aldiffonderli e promuoverli al la Camera dei deputati per presentare ebook.it, nuovo pormassimo, e nei miei tour di pretale web di promozione del libro elettronico che riflette ansentazioni sono entrata in conche su come il digitale cambia e potrà cambiare la scrittutatto con alcune librerie indira, contaminandola con video e link. Come dimostra già il pendenti nelle quali mi è piasaggio pubblicato sul sito: Gli anni della New Tv di Andrea ciuto ritornare più volte negli Materia di 150 pagine, 66 video e 999 link. Nel corso della anni, sapendo di trovarvi autenpresentazione, la testata online Key4biz ha lanciato la camtici amanti della letteratura, pagna per abbassare l’Iva sui testi digitali e introdurli così persone appassionate e avide di sul mercato con le stesse caratteristiche dei cartacei. «L’ilibri e dotate di grande sapienza niziativa premerà su tutti i 945 parlamentari nazionali e i 78 intuitiva. Ci sono stati librai che al Parlamento europeo», ha spiegato il direttore di Key4biz, mi hanno sempre accolto in Raffaele Barberio. L’abbassamento dell’Iva favorirebbe la modo meraviglioso, e io nutro diffusione degli ebook che, secondo l’Associazione Italiaaffetto e gratitudine verso di lona Editori, si preparano comunque a invadere il mercato in ro, perché mi hanno consentito autunno con 8.000 nuovi titoli. Spagna e Francia si sono già d’incontrare lettori motivati, limobilitate a favore dell’abbassamento dell’Iva degli beri e curiosi». ebook. La decisione finale spetta all’Unione Europea. Quanto e come si occupa della distribuzione dei suoi libri?

L’operazione è stata compiuta nel massimo riserbo a Zurigo. Nessuno conosce il contenuto dei documenti Si riapre il contenzioso tra le sorelle Hoffe e lo Stato d’Israele massimi studiosi dello scrittore boemo, il professore di letteratura di Tel Aviv, Itta Shedletzky, il quale come ha rivelato il quotidiano di Zurigo Neue Zürcher Zeitung, era raggiante nel momento in cui gli venne affidato l'incarico. Ma la vera sorpresa, semmai, verrà da Israele, dal piccolo, polveroso appartamento nel cuore della Tel Aviv mandatoria, dove Ester Hoffe ha nascosto il grosso dell’eredità di Kafka. Con una sorta di possessiva gelosia e timore per gli sguardi indiscreti, al punto che persino il povero Brod, morto nel ’69, 45 anni dopo il suo grande amico, ai rari visitatori ammessi non osava mostrare se non qualche scampolo di quel “tesoro letterario” e per giunta di nascosto dalla compagna-segretaria. La quale, quando ha avuto la piena disponibilità di quelle carte preziose, è rimasta insensibile alle lusinghe della Biblioteca Nazionale israeliana, che le volle e continua a volerle per arricchire gli scaffali degli “inediti”, così come ai minacciosi diktat dall’Archivista capo Yehoshua FreundLich: «Chiedo insistentemente che nessun materiale connesso a Franz Kafka lasci lo stato d’Israele. Non permetteremo che nessun documento connesso alla storia del popolo ebraico lasci Israele in violazione della legge». Ester, invece, si sarebbe lasciata accattivare dalle sirene del mercato e dell’Archivio letterario tedesco di Marbach. Sta di fatto che già nel 1974 l’intraprendente segretaria di Max Brod venne fermata all’aeroporto Ben Gurion mentre stava per imbarcarsi su un aereo per l’Europa con una borsa di documenti presumibilmente tratti dagli archivi. Ma, evidentemente, le contromisure adottate dalle autorità non erano poi così strette, se è vero che nel 1988 l’archivio di Marba-

ch comprò per due milioni di dollari il manoscritto del Processo, proveniente da Tel Aviv. E non soltanto Il Processo. A novembre dello scorso anno, altri due “pezzi” vengono battuti all’asta indetta da due case svizzere a Basilea. Uno è l’originale di una lettera di otto pagine che Kafka indirizzò a Brod nel Settembre del 1922, venduta per 125 mila franchi svizzeri. L’altro “oggetto” è una busta, che un tempo aveva contenuto una missiva, indrizzata da K. a Felicia Bauer, la sua amante dal 1912 al 1917 per la quale avrebbe coniato la frase: «Che tu sia per me il coltello», da cui David Grossman avrebbe tratto il titolo di un suo romanzo di successo. Il disperato, conflittuale amore per Felicia, sarebbe coinciso con il periodo creativamente più felice di Kafka. La busta venne venduta per 3600 franchi. Ritengono gli intenditori che entrambi i reperti siano stati venduti da Ester Hoffe molti ani prima la loro ricomparsa a Basilea. Col tempo, in Israele, s’è rafforzata l’impressione che anche le figlie della Hoffe vogliano vendere parte dell’archivio. Fatto sta che Hava e Ruti si sono opposte a qualsiasi tentativo di svelare il contenuto delle carte di cui sono in possesso. All’ordine del Tribunale di permettere l’accesso a quei documenti hanno ribattuto che ciò avrebbe rappresentato una violazione della privacy e del loro diritto di proprietà. Così intorno all’appartamento-cassaforte sono fiorite leggende di misteriose effrazioni, intrusioni, furti, proprio come si conviene ai tesori che fanno gola a molti. (ha collaborato Franco Zantonelli) © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’AUTORE Un’immagine di Frank Kafka da ragazzo

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NUOVO SITO PER L’EBOOK “ABBASSIAMO L’IVA AL 4%”


la Repubblica

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In un Meridiano Mondadori le opere dello scrittore

BEVILACQUA REALTÀ E VISIONI EZIO RAIMONDI na cosa sorprendente, nel recente Meridiano che raccoglie sette romanzi di Alberto Bevilacqua (a cura di Alberto Bertoni, cronologia di Antonio Franchini, pagg. CXX-1667, euro 55), è la costruzione del fatto. L’attualità è raccontata perché è veduta, tanto che una volta il narratore afferma che il vedere le cose conta più delle cose stesse. Il fatto è quindi sempre mediato dagli occhi: da ciò deriva quella ferma nitidezza di profili che diviene una qualità specifica della scrittura narrativa di Bevilacqua. Egli non ama le teorizzazioni anche se non le ignora, ma fornisce continue chiavi della propria operazione inventiva. Quando per esempio dice che il sapere diventa emozione e l’emozione immagine e l’immagine esattezza di particolari, indica con straordinaria efficacia e brevità un metodo. Dice il gusto del parIL LIBRO ticolare e insieme quell’amore “Il meridiano” delle cose, dell’oggettività del di Alberto mondo, che è tutt’uno poi con la Bevilacqua è capacità stessa di raccontare. uscito Nella voce dell’io/egli che anima per questa grande affabulazione, il Mondadori fatto può di continuo trasfigurarsi, diventando memoria, associazione di ricordi. E dal fatto particolare, tutto calato nel quotidiano, si passa alla visione. Qui il fan- con le sue periferie fangose e con tastico del soggetto che racconta la sua realtà quotidiana, le sue e che riflette assurge a una di- “bolge”, i suoi inferni. Il persomensione di coralità. Per questo naggio che tende a coincidere col sarei tentato di parlare per Bevi- narratore dei romanzi “romani” lacqua di un realismo visionario ha le sue radici nella Parma che si che diventa parte della voce che è detto e in quella che viene chiamata l’“Amazzonia del Delta”, racconta. Un personaggio, a un certo con i suoi fantasmi, le sue leggenpunto, afferma: «Sono nel cuore de, le sue fantasmagorie di un’ardella mia realtà e nello stesso caica antropologia contadina, tempo mi mantengo segreto te- che si manifesta con forza partistimone». La voce che racconta è colare nel romanzo Una scandainterna e nello stesso tempo di- losa giovinezza, del ’78. Così, questante, per cui Bevilacqua non ha sta sorta di famiglia ideale che il bisogno di tracciare una fisiono- narratore coi suoi vari volti si pormia mimetica del personaggio. Il ta dentro è mondo insieme degli suo è un monologo interiore pro- affetti e delle violenze istituzionali. Da questo Meridiano affiora una storia dell’Italia del NoveAffiora la storia di cento che viene evocata a tratti e un’Italia moderna che ha una straordinaria acutezma ancora abitata za. La vita che si viene così diseda mitologie gnando è quella di un’Italia moderna, abitata ancora dalle ulticontadine me icone della mitologia contadina, corposa e nello stesso tempo cessuale, al termine di una elabo- fantastica. Uno dei personaggi di razione discorsiva che facilita Bevilacqua afferma che la vita l’immissione di una particolare consiste in eventi strani che ne oralità. È come se il personaggio smentiscono la logica, perciò vieparlasse con se stesso e con qual- ne naturale parlare per la sua opecun altro, in un tempo non linea- ra di macchina faticosa della vita, re. Caratteristico è l’attacco della di tensione drammatica tra l’iroCaliffa, dove l’io del personaggio nia e il teatro di quelli che vengosi alterna con la terza persona del no chiamati gli inferi del quotinarratore testimone. L’attacco è diano, in una realtà tutta visibile e come una ripresa: non lo sappia- insieme misteriosa, dove il caso mo ancora, ma subito il dettato ci diventa gioco di una forza imperdice che a parlare è la Califfa: «Si fa sonale o di un Bio che prende il presto a dire: quella è una slandra, posto di Dio e del suo spettacolo. Dietro l’amore della vita c’è per una donna da rifiuti. Ti mettono la croce addosso e addio, poi fan- tutti la paura della morte, «la corno le orecchie del sordo. Insom- sa inarrestabile verso la morte»: ma, non ti ripulisci più, perché per questo il grande mascherone l’onestà di andare in fondo alle nel circo degli Strioni e delle Strolcose chi ce l’ha in questa Italia laz- ghe ha metà del volto gaudiosa e zarona, dove tutti, i loro peccati, li metà piangente. E il melodramnascondono come bene di con- ma che si mescola di continuo altrabbando, solo per puntare il di- le visioni e diventa visione nella to contro le debolezze degli altri? visione manifesta una sua forza Questa è la cristiana carità che io rappresentativa che è capace di conosco, questo il volersi bene da scandire l’intonazione profonda fratelli…». della vita, con la sua coralità di La scrittura in questo modo si gioia e dolore. Già nell’entrare in anima, diviene gesto, interroga- scena, la Califfa parla della prozione, in un variare di temi che di- pria “tragedia”. Il fantastico che vengono lo specifico dei singoli irrompe nel reale compensa la romanzi. E al fondo la struttura mancanza di un senso possibile e del Meridiano, che vuol essere - mentre ricerca la sua stessa racronologica, diviene anche com- gione di essere - congettura il propositiva, tanto che giustamente prio destino. Bertoni parla di una pulsione, di Forse per questo più di un critiuna tendenza al romanzo fami- co ha parlato per Bevilacqua di liare, con prospettiva sul mondo tensione metafisica verso “il cuoe sul suo senso. Il mondo narrati- re oscuro dell’universo”, che vo di Bevilacqua si organizza se- coincide poi con il senso incomcondo due poli. Da una parte c’è piuto degli “eventi strani” e delle Parma, con le sue due parti in “meraviglie del possibile” nel teaconflitto, simbolo della condizio- tro quotidiano della modernità. ne ideologica del secolo: la Parma Qualcuno ha affermato che il nardi Oltretorrente e la Parma della ratore crea vita con le parole: e ansocietà ordinata, luogo dell’in- che Bevilacqua è una piena confanzia che è mito insieme e storia. ferma di questa intuizione. L’altro polo è la Roma borghese © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ELOGIO DELLEPICCOLE LIBRERIE “SE UN PULITZER SI VINCE CON IL PASSAPAROLA” gliare i libri da leggere. Sono portatori di scoperte». Sono stati i librai indipendenti gli artefici del successo del romanzo di Paul Harding Tinkers, ultimo Premio Pulitzer assegnato quest’anno, che nessun grande editore americano aveva voluto pubblicare. È un caso eccezionale? O conosce dei precedenti? «Non so se un fatto del genere sia già accaduto in passato. Ma so di certo che i grandi editori, in modo ovvio e triste, sono fortemente interessati alla pubblicazione di libri che sembrano loro ben commerciabili e portatori di denaro. Capita proprio così, oggi più che mai. E se l’editore acquisisce una buona posizione sul mercato, un livello che gli consentirebbe di assumersi ogni tanto qualche rischio, di solito non lo fa. Sembra che soltanto gli editori più piccoli siano disposti a rischiare, in base a quell’atteggiamento di lettura attenta e di mentalità aperta al nuovo e al non garantito che è tipico dei booksellers indipendenti, ancora in grado di riconoscere un libro “diverso”, unico e non convenzionale» In questo momento in Italia il mondo dei librai indipendenti è agitato dall’annuncio di una nuova normativa sul prezzo di copertina. E negli Stati Uniti qual è la situazione? «Non ho approfondito le leggi americane riguardanti le librerie e gli editori indipendenti, ma posso dirle che le grandi catene hanno messo seriamente

Il caso

LA LEGGE SULLO SCONTO DEL 15% DIVIDE GLI EDITORI ROMA — Per l’approvazione alla Camera lo scorso 14 luglio della legge che fissa il tetto per gli sconti sul prezzo dei libri al 15%, non sono mancate le reazioni polemiche da parte di piccoli e medi editori, che sugli sconti non possono competere con i grandi gruppi. Insieme agli editori ribelli Ginevra Bompiani, Roberta Einaudi e Marco Cassini (che hanno scritto una lettera a Repubblica) sono scesi in campo per criticare la legge, colpevole di non tutelare piccoli editori e librerie di quartiere, Carmine Donzelli, Antonio Sellerio, Sandro Ferri (E/O) e Mattia Formenton (Il Saggiatore).

Pitro Barcellona

Elogio del discorso inutile La parola gratuita Una guida per imparare a non fidarsi di chi promette soluzioni per ogni problema.

Mario Ricca

Riace, il futuro è presente Naturalizzare «il globale» tra immigrazione e sviluppo interculturale «La vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che è stato realizzato in alcuni paesi della Calabria, Riace in testa» (così Wim Wenders, a Berlino).

www.edizionidedalo.it

in pericolo la loro sopravvivenza, il che ha provocato un gran numero di polemiche e anche molta paura tra gli scrittori per le sorti di quelli che consideriamo dei circuiti irrinunciabili per la vita culturale del Paese. Oggi molti autori che conosco comprano esclusivamente libri nei negozi indipendenti, proprio per sostenerli e appoggiarli. E se è vero che questi stores devono lavorare tantissimo per conservare i loro clienti, d’altra parte so che sta nella natura stessa di una libreria indipendente la possibilità di contare su una ba-

“Bisogna salvare la capacità di riconoscere un’opera non convenzionale” se di clienti fedeli: persone che in qualche modo dipendono profondamente da questo tipo di referenti, e che non ne vogliono fare a meno. Possiamo dunque sperare che gli indipendenti sopravvivano grazie a loro, ma la situazione è tutt’altro che rosea. Personalmente, sono convinta che la gente non voglia avere come uniche opzioni le catene più potenti e massicce, e che il bisogno di contare sui librai autonomi non solo resti vivo, ma diventi più forte. Però confesso che io pecco sempre di ottimismo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


la Repubblica

SPETTACOLI

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&TELEVISIONE

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Lo scrittore e il violoncellista insieme al Mittelfest di Cividale del Friuli Incontro-concerto sulla sinfonia monumento dell’autore tedesco

LA SINFONIA La Nona di Beethoven, la sinfonia al centro del dialogo tra Baricco e Brunello, fu ultimata nel 1824. Fu realizzata e diretta quando il compositore tedesco era diventato quasi del tutto sordo

DAL NOSTRO INVIATO LEONETTA BENTIVOGLIO CIVIDALE DEL FRIULI italità di un’opera come la Nona di Beethoven. Vita come partecipazione a un modo di esistenza che ci riguarda tutti; come capacità di attraversare il tempo e di toccare il significato mobile dei valori. Vita come rapporto col sentire più riconoscibile anche per noi, ascoltatori lontani dal secolo che generò (nel 1824) la più famosa tra le sinfonie. Ci sono cose che terrorizzano nella loro facoltà di suscitare moti di emozioni e di pensiero che van-

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eethoven aricco

Brunello

no tanto al di là del contingente. Oggetti così forti e misteriosi che forse la maniera più efficace per capirli è quella di guardarli da vicino, sdrammatizzandone la mitologia e smontandone gli ingranaggi. Lo ha fatto e continua a farlo, con una sua curiosità insaziabile, lo scrittore Alessandro Baricco, ossessionato o stimolato dal monumento della Nona al punto da averle dedicato il suo primo film da regista, Lezione 21 (dove la lezione era quella di uno stravagante professore assorto nel compito di ridimensionare la «sopravvalutata» sinfonia) e pronto a misurarsi con un musicista esperto come Mario Brunello - è accaduto l’altra sera al Mittelfest di Cividale del Friuli, nello spazio affollatissimo della Chiesa di San Francesco - su un ideale ring beethoveniano dal titolo espressivo: La Nona capolavoro assoluto - La Nona capolavoro assoluto?, proprio così, con le parole ribadite e il punto di domanda che distingue e sottolinea la ripetizione. Perché mentre la prima parte della serata, tutta di Brunello, sancisce in modo drastico l’indiscutibilità dell’opera, la seconda, di cui s’appropria Baricco, vuole installare dubbi e aprire zone problematiche, piene di crepe, nel territorio apparentemente adamantino della Nona, «edificio culturalpolitico che ha dominato l’Europa per duecento anni», racconta lo scrittore, che sa parlare di musica rendendola evidente. Bando agli ermetismi cerebrali e alle terminologie settarie: dice le co-

Un’altra lezione per demolire la Nona Civiltà

Non si può discutere quest’opera, vera pietra angolare della nostra civiltà, altrimenti rischia di traballare l’intero edificio

se come stanno, in quel suo flusso peculiare che riporta tutto all’oggi e adotta il più limpido e anche il più spicciolo linguaggio quotidiano. Brunello attacca il suo peana “integralista” con registrazioni, smontaggi musicali e chiari esempi dal vivo (è lui a suonare il violoncello); e segue con ampie

porzioni di lettura a voce alta il testo del capitolo che Walter Riezler, nella sua monografia di riferimento su Beethoven (1936), consacrò alla celebrazione della Nona. «Una visione, quella di Riezler, quasi religiosa», la definisce Baricco, «proprio da cieco credente». Perché quella poderosa costruzione, architettata da

SUL PALCO In scena a Mittelfest Alessandro Baricco (a sinistra) e il violoncellista Mario Brunello (sotto)

Wagner

Ha costruito il mito di questa sinfonia amplificandone l’anomalia fino a farla diventare un fenomeno globale

Superlativo

Storia

Quando si dice Nona tutto dev’essere unico e superlativo: per esaltarsi allo Scherzo ci vuole davvero un sovrappiù di adorazione

Il potere della Storia ha il sopravvento sull’opera trasformata ieri in colonna sonora del nazismo e ora in inno dell’unità europea

un Beethoven vecchio e solo, chiuso in una tragica sordità sofferta, «essendo una pietra angolare della nostra civiltà non può essere discussa, altrimenti rischia di traballare l’intero edificio». Perciò quando si dice Nona, incalza il narratore, «tutto dev’essere superlativo», dato che «per esaltarsi di fronte a quella frase dello Scherzoripetuta per ben 23 volte ci vuole davvero un sovrappiù di adorazione». E invece non tutto è come vogliamo sentire o come l’esegeta di Beethoven Richard Wagner («che per il mito della Nona è stato quello che San Paolo è stato per Gesù Cristo, amplificandone l’anomalia fino a farne un fenomeno globale») ha voluto farci credere. Quanto alla novità formale del Finale della sinfonia, con voci sole e coro sulle parole dell’inno Alla gioia di Schiller, Baricco spiega che all’epoca il poeta «era popolare come Coppola, tutti lo conoscevano», che i suoi versi derivano da «un gusto che non ci appartiene più, né come estetica né come contenuti», e che Beethoven volle appoggiarsi alla fama di questo precursore del romanticismo «facendone a pezzi il testo, spostandone certe parti e tagliandone altre». Il che non ne migliora la sostanza di lavoro destinato a libagioni da salotto: «È uno dei tanti componimenti poetico-retorici che sostenevano una certa situazione e una cultura: quella del ritrovarsi tra amici a bere e a godere di una certa ricchezza e bellezza del mondo nonostante l’orrore là fuori, fatto di tiranni e regimi dittatoriali». Una dimensione di “diversi” «che viaggiavano e suonavano i quartetti di Haydn, e se si fa un passo in più si è in piena massoneria, che era la realtà di questi piccoli club, corpi coerenti e pronti a fare resistenza al resto». E insomma «quell’ode che sarebbe divenuta simbolo planetario di fratellanza e ottimismo» non sarebbe altro che il prodotto di una élite che amava coccolarsi. «Poi, dopo la morte di Beethoven, per quaranta o cinquant’anni l’Europa bruciò nell’idea di unità nazionale», prosegue Baricco, e a legittimare quest’idea alta e vibrante sarebbe giunta anche la Nona di Beethoven col suo Schiller, e «non è un caso che alla parola “gioia” sia stata sostituita spesso “libertà”», per dire che ciascuno ha modellato la faccenda secondo i propri interessi. Al punto che quella musica ha finito per servire ogni messaggio, ora colonna sonora del nazismo ora inno dell’unità europea, «perché il potere della Storia ha il sopravvento sull’opera». E se l’ultimo, autentico istante di bellezza beethoveniana fosse da ricercare non nel conclusivo movimento gioioso della Nona, ma nei vertici espressivi e definitivi dei suoi quartetti per archi? Come dimostra anche Lezione 21 (proiettato a Cividale dopo il “duello”), questa è solo una domanda retorica. © RIPRODUZIONE RISERVATA


In un thriller

Cinema

Un film su Gareth Thomas

Addio Harry, Radcliffe diventa avvocato

Carlucci: “Lo stato finanzia solo i debuttanti”

Mickey Rourke giocatore di rugby gay

Daniel Radcliffe farà il suo debutto fuori dai panni di Harry Potter nel thriller “Woman in black”: sarà un avvocato che scopre orrori.

«Il cinema italiano oggi non è più assistito. I soldi dello Stato finanziano solo le opere dei debuttanti», dice la responsabile Pdl, Carlucci.

Mickey Rourke farà forse il gallese Gareth Thomas, primo giocatore di rugby a dichiararsi omosessuale.

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Uscirà a Natale

Joss Stone fa la Bond girl in un videogioco

LA PASSIONE

UNA SCONFINATA GIOVINEZZA

NOI CREDEVAMO

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI

Di Carlo Mazzacurati

Di Pupi Avati

Di Mario Martone

Di Saverio Costanzo

FRANCO MONTINI ROMA arà presente in forza il cinema italiano alla prossima Biennale di Venezia. Il cartellone della Mostra 2010 sarà reso noto il 29 luglio e se i dubbi da chiarire sono ancora numerosi, tanto che, contrariamente al solito, non è stato ancora scelto il film di apertura della rassegna (che di norma è annunciato con largo anticipo), per ciò che riguarda la produzione nazionale i giochi sembrano fatti. Come lo scorso anno in concorso dovrebbero esserci quattro titoli italiani: Noi credevamo di Mario Martone, rilettura epica del Risorgimento, quasi un’anticipazione sulle celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia; La passione di Carlo Mazzacurati, tragicomica via Crucis con Silvio Orlando e Giuseppe Battiston; Una sconfinata giovinezzadi Pupi Avati, grande storia d’amore, capace di “sconfiggere” anche la

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Venezia, chiusi i giochi Ecco i 4 italiani in gara La Mostra del cinema al via il 1° settembre malattia, con Fabrizio Bentivoglio e Francesca Neri; e La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo dal bestseller di Paolo Giordano con Alba Rohrwacher e Luca Marinelli. A questi si aggiungerebbe fuori concorso Vallanzasca/Gli angeli del male di Michele Placido, sulle vicende criminali del bandito milanese, interpretato da Kim Rossi Stuart. Ancora una volta in concorso sarebbero Rai e Mediaset a spartirsi i posti, a parti invertite rispetto alla passata edizione: que-

In concorso Avati Mazzacurati, Martone e Costanzo E Michele Placido fuori concorso

st’anno infatti ci sarebbero tre film cooprodotti dalla tv pubblica e uno, quello di Costanzo, coprodotto da Mediaset. Fra i possibili candidati in corsa per il Leone

d’oro si era parlato anche di La bellezza del somarodi e con Sergio Castellitto, ma poiché l’uscita del film in sala è programmata per Natale, pare che l’attore e regista abbia preferito declinare l’invito della Mostra, come anche quello del Festival di Roma, dove invece potrebbero approdare La pecora nera, esordio nel cinema di fiction di Ascanio Celestini e I baci mai dati di Roberta Torre. Stando sempre alle voci di corridoio di questi giorni, si dà per certa la presenza a Venezia in una

sezione parallela di Niente paura, curioso documentario musicale di Piergiorgio Gay, che, attraverso la voce e la presenza di Ligabue, racconta la storia d’Italia degli ultimi quarant’anni con un’attenzione al politico e al sociale. E sempre a proposito di documentari sarà alla Mostra anche evViva Gassman! Una vita da mattatore di Giancarlo Scarchilli, che celebra il grande attore a dieci anni dalla scomparsa. Per la Settimana delle Critica si parla di Hai paura del buio, opera prima di Massimo Coppola, già autore di un documentario sullo scrittore Luciano Bianciardi, selezionato a Venezia tre anni fa. Si danno invece ancora in bilico fra Venezia e Roma 20 sigarette di Aureliano Amadei, ricostruzione della strage di Nassiriya; Gorbaciofdi Stefano Incerti e Una vita tranquilla di Claudio Cupellini, entrambi interpretati da Toni Servillo e imperniati su storie al limite della legalità.

ROMA — Mentre ci sono ancora incertezze sul nuovo film di James Bond, si lavora assiduamente al videogame sull’agente segreto al servizio di sua maestà britannica: uscirà il prossimo Natale e si intitola James Bond 007: blood stone. L’autore è Bruce Feirstein, sceneggiatore di tre film della serie, mentre Daniel Craig vestirà i panni di Bond e Judi Dench quelli di M. La cantautrice e attrice britannica Joss Stone non solo ha pensato alle musiche ma è anche una Bond girl. La formula è quella classica: cospirazioni internazionali, luoghi esotici, tanta azione e mirabolanti gadget tecnologici. «James Bond 007: blood stone si appropria dell’intensità cinematografica di un film di Bond immergendo i giocatori in un intrigo internazionale che li costringe a pensare e ad agire come James Bond», ha detto capo del marketing della società che produce il videogioco, la Activision Publishing.

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la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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Sanremo: Ranieri e Morandi mattatori con Belén Rodriguez I cantanti e la neodiva presenteranno l’edizione 2011 GIUSEPPE VIDETTI ROMA iproporre Antonella Clerici come conduttrice di Sanremo 2011, dopo il successo inaspettato ma clamoroso dell’anno scorso, sarebbe stato ovvio ma rischioso. E poi la presentatrice si è ripresa l’adorata Prova del cuoco e non ha nessuna intenzione di mollare Ti lascio una canzone. Con Simona Ventura ormai in fuorigioco e la De Filippi che ha gentilmente (e ovviamente) declinato, non stupisce che ci sia stato un coro di sì quando è saltato fuori il nome di Belén Rodriguez, neodiva dell’Italia televisiva, come papabile conduttrice del Festival accanto

R

Le selezioni delle giovani proposte si terranno nella “Domenica in” della Cuccarini

alla inossidabile coppia Morandi-Ranieri. La scelta è sembrata ovvia anche a Lucio Presta, l’impresario di Benigni e Bonolis che da anni ha in pugno Sanremo. Belén è bella, spigliata, sa persino cantare (come ha dimostrato l’anno scorso duettando con Toto Cutugno), e ora che si è liberata di Corona raccoglierà anche più consensi. Assai più laboriosa è

Si parla anche di una resurrezione del Dopofestival con Mara Maionchi e Facchinetti

stata la scelta degli altri due conduttori. Erano in lizza Francesco Facchinetti e Carlo Conti, ma anche — per perpetuare un ormai consolidato mercimonio con Mediaset — l’Ezio Greggio di Striscia. Ma Facchinetti ha il suo bel daffare a X-factor, e con Belén (che condurrà Terminator, il dopo X-factor) avrebbe fatto una coppia troppo giovane per un Fe-

stival che ormai ha i suoi anni (61 da compiere). Carlo Conti, che la Rai vorrebbe premiare per gli ottimi ascolti nel preserale e in prima serata, ancora una volta non ce l’ha fatta, perché gli organizzatori hanno preferito (come dargli torto?) affiancare alla bella Belén la coppia Gianni Morandi-Massimo Ranieri, vecchie volpi sanremesi ma anche collaudati mattatori televisivi. Con Lorella Cuccarini strategicamente piazzata a Domenica in, dove quest’anno si terranno le selezioni delle giovani proposte, la riconferma di Gianmarco Mazzi come direttore artistico e il maestro Marco Sabiu scritturato sia per il programma domenicale che per Sanremo (dove l’anno scorso

ALL’ARISTON Sopra, Belén Rodriguez In alto, Massimo Ranieri e Morandi

REPUBBLICA.IT A 11 anni in Usa diventa star di Internet e finisce sotto protezione

brillò per dinamismo e originalità), Lucio Presta ha di nuovo i numeri per condurre in porto un altro Sanremo di cui si parlerà, e la Rai non ha motivo d’intromettersi o di forzare soluzioni che potrebbero rivelarsi controproducenti in termini di ascolto. Tantopiù che anche Gianni Morandi, inizialmente contattato per una Canzonissima che non si farà (problemi di budget?), andava in qualche modo risarcito. Lo svecchiamento dell’abito musicale di Sanremo dipende ora dal maestro Sabiu, uno che con i suoi trascorsi (dai Take That a Ligabue, dall’opera metal con Christopher Lee a Celentano) ha tutte le carte in regola per dare una spolveratina agli arrangiamenti obsoleti. Si parla anche di una resurrezione del Dopofestival con Mara Maionchi e il prezzemolino pop Francesco Facchinetti. D’altronde se non è bulimico che Sanremo è? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso

Progetti in comune per il Mercadante e il Teatro Nuovo

Napoli, teatri contro la crisi ora fanno spettacolo insieme RODOLFO DI GIAMMARCO ROMA — In quest’epoca di crisi del mondo dello spettacolo, a Napoli si va in controtendenza. Non solo c’è idillio e identità di visioni tra due quotati registi, Andrea De Rosa e Antonio Latella, che dirigono rispettivamente il Teatro Stabile Mercadante e il Nuovo Teatro Nuovo (massima struttura pubblica cittadina della prosa, il primo, e storico organismo della ricerca riconosciuto “teatro di innovazione”, il secondo), ma addirittura è stato ora programmato un vicendevole scambio di ruoli con ospitalità incrociate e con cast unico, cui seguirà un ulteriore passo, una messinscena a quattro mani. L’imminente nuova stagione farà da test: ognuno dei due direttori, entrambi 43enni ma con trascorsi decisamente diversi, ha già programmato che firmerà un lavoro sul palcoscenico dell’altro. «Siamo stati mossi entrambi da una grande curiosità, da una voglia di sperimentare nuove definizioni del teatro, e abbiamo parla-

REGISTI Da sinistra, Antonio Latella, direttore del Nuovo Teatro Nuovo, e Andrea De Rosa del Mercadante, entrambi i teatri di Napoli to a lungo, ci siamo confrontati, appassionati e anche divertiti — spiega De Rosa — e alla fine abbiamo deciso che Latella realizzi da me in marzo, al San Ferdinando, uno spettacolo intitolato Don Giovanni, a cenar teco, con drammaturgia sua e di Linda Dalisi, sul tema molièriano “il gioco delle regole, le regole del gioco” cui ho ispirato il cartellone 2010/2011 dello stabile. A mia volta, io inscenerò in febbraio al Nuovo, da lui, Tutto ciò che è grande è nella Tempesta con scrittura di Federico Bellini, sul coinvolgimento di Martin Heidegger nel nazismo, esasperazione del pensiero che è molto in linea col progetto di Latella sui fondamentalismi». Gli sconfinamenti reciproci da un teatro all’altro poggiano su un piano di coproduzione, e sull’utilizzo totale o parziale di un’identica sestina di attori provenienti dal Nuovo (più un cantante, nel caso del Don Giovanni). «Quando ho raccontato ad Andrea le modalità del mio schema stabile di lavoro, lui ha voluto rilanciare e condividere — commenta Latella — e la nostra alleanza s’è tradotta in una collaborazione che annulla le abituali velleità di singole strutture, dando anche un segnale alla città. Sarà un percorso di due-tre anni, in difesa del teatro. Amiamo tutt’e due i testi, e gli attori». E De Rosa parla anche di amore condiviso per lo spazio teatrale, e preannuncia lo spettacolo a doppia regia dell’ottobre 2011, Farsalia-La guerra civile da Marco Anneo Lucano. E le voci attorno a un’interruzione della guida artistica dello stesso De Rosa al Mercadante? «L’incarico dura fino al 2013, ho la piena fiducia del presidente Sergio Sciarelli, e da statuto rispondo solo al CdA, che approva il mio operato». © RIPRODUZIONE RISERVATA


la Repubblica

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R2PROGRAMMI

MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

PER SAPERNE DI PIÙ tv.repubblica.it www.lost-italia.net

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CANAL GRANDE DI ANTONIO DIPOLLINA E “LOST” IN CHIARO È SUBITO UN FLOP

GIUSTIZIA PARTITA DI MEZZA ESTATE La questione morale che investe governo, magistratura e Csm. La settimana decisiva per il ddl Alfano sulle intercettazioni. Con Liana Milella e Fabio Granata (Pdl). RepubblicaTv —11 RAI 1

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SKY

6.00 6.15 6.35 6.50 7.00 9.55 10.15 10.30 10.45 11.00 11.15 12.05 13.00 13.30 13.50 14.00 14.50 15.35 16.20 17.10 17.50 18.05 18.10 18.30 19.00 19.30 20.25 20.30 21.05 21.50 22.45 23.35 23.50 1.20 1.30

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CANALE 5

Ricominciare Scanzonatissima Tg 2 E...state con Costume Tg2 Medicina 33 Carton Flakes Tutti odiano Chris - Tf Cult book store - La giornata della memoria Tg2 Mattina Tg2 E...state con Costume Medicina 33/Meteo2 The Love Boat - Tf Il nostro amico Charly - Tf Tg2 Giorno Tg2 E...state con Costume Medicina 33 Ghost Whisperer - Tf Army Wives - Tf Squadra Speciale Colonia Tf La signora del West - Tf Las Vegas - Tf Tom & Jerry Tales Meteo2 Tg2 Flash L.I.S. Rai Tg Sport Tg2 A come Avventura Squadra Speciale Cobra 11 - Tf Estrazioni del Lotto Tg2 20.30 Squadra Speciale Cobra11 - Tf Lasko - Tf Anna Winter - Tf Tg2 Stracult - Tf Tg Parlamento Squadra Speciale Lipsia Tf

6.30 Il caffè di Corradino Mineo Italia, istruzioni per l’uso 8.00 La storia siamo noi 9.00 Film: Lazzarella - di C. L. Bragaglia, con M. Ambrosino, L. De Filippo 10.40 Cominciamo bene Estate Con M. Mirabella, A. Ciampoli 12.00 Tg3 - Rai Sport Notizie Meteo3 12.15 Cominciamo bene Estate 13.00 Cominciamo bene Estate Condominio Terra... 13.10 Ciclismo. Tour de France: 16a tappa 14.00 Tg Regione Tg Regione Meteo 14.20 Tg3 Meteo3 14.45 Rai Sport. Ciclismo. Tour de France: 16a tappa ; 15.00 Tg3 Flash L.I.S. 17.50 Geomagazine 2010 18.55 Meteo3 19.00 Tg3 19.30 Tg Regione Meteo 20.00 Blob 20.15 Seconda chance - Tf 21.05 Tg3 21.10 Festival del Circo del Domani - con Ambra Orfei 23.20 Tg Regione 23.25 Tg 3 Linea notte estate Meteo3 0.00 Correva l’anno 0.50 Appuntamento al cinema 1.00 Speciale GAP Generazione alla prova 1.25 Fuori orario. Cose (mai) viste

6.00 7.55 7.57 7.58 8.00 8.40 8.48

11.00 13.00 13.39 13.40 13.45 14.10 14.45 15.42

17.40 17.45 18.50 20.00 20.30 20.31 21.11

23.22 1.30 2.00 2.32 5.31

NAUFRAGHI Sono 48 i superstiti che vivono sull’isola misteriosa

ITALIA 1

Prima pagina Traffico Meteo5 Borsa e monete Tg5 Dietro le quinte Tvm: Una tata a quattro zampe - Di K. Rastimo. Con R. Arvilommi, L. Malmivaara Forum Tg5 Meteo5 Giffoni Festival Beautiful Centovetrine Alisa - Telenovela Tvm: Inga Lindstrom Emma Svennson e l’amore - Di K. Meeder. Con K. Heinz Vosgerau Tg5 - 5 minuti Insieme appassionatamente - Tf Uno contro 100 - Con Amadeus Tg5 Meteo5 Velone - Con E. Iacchetti Tvm: Mega Fault - La terra trema - di David M. Latt. Con B. Murphy, E. La Salle Film: Amore estremo - di M. Brest. Con B. Affleck, J. Lopez, J. Bartha Tg5/Meteo5 Velone (r) Squadra emergenza - Tf Tg5 - Notte (r)

09.20 Alive - Sopravvissuti - di F. Marshall Sky Cinema Hits HD 10.25 Transformers .. - di M. Bay Sky Cinema 1 HD 11.15 Il magnifico avventuriero di S. Heisler Sky Cinema Classics 11.30 88 minuti - di J. Avnet Sky Cinema Hits HD 12.15 Bambini a noleggio - di F. Gerber Sky Cinema Family HD 12.50 Ring of Death - di B. May Sky Cinema Max HD 13.10 Terminator Salvation - di McG Sky Cinema 1 HD 14.10 Torno a vivere da solo - di J. Calà Sky Cinema Italia

cinema pomeriggio

14.25 Fermate ottobre nero - di M. Coto Sky Cinema Max HD 15.30 Adventureland - di G. Mottola Sky Cinema 1 HD 15.55 La fidanzata di papà - di E. Oldoini Sky Cinema Family HD 16.05 Wolf - La belva è fuori - di M. Nichols Sky Cinema Mania 16.20 Il vecchio e il mare - di J. Sturges Sky Cinema Classics 17.20 La ragazza del mio migliore amico di H. Deutch Sky Cinema 1 HD 17.35 Inseguendo la vittoria di S. Gillard Sky Cinema Family HD 17.50 I carabbinieri - di F. Massaro

■ 18.35 19.00 19.05 19.25 21.00 21.00 21.00

cinema sera Sky Cinema Italia Rob Roy di M. Caton-Jones Sky Cinema Mania Pomodori verdi fritti alla fermata del treno - di J. Avnet Sky Cinema Hits HD Ricatto d'amore - di A. Fletcher Sky Cinema 1 HD Red Sands... - di A. Turner Sky Cinema Max HD Un principe in giacca e cravatta di G. Junger Sky Cinema 1 HD The Message - di M. Akkad Sky Cinema Classics Madagascar 2 - di E. Darnell Sky Cinema Family HD

cinema notte

21.00 L'uomo di paglia - di P. Germi Sky Cinema Italia 21.00 L'erba di Grace - di N. Cole Sky Cinema Mania 21.00 La maledizione di Komodo di J. Wynorski Sky Cinema Max HD 22.40 Italians - di G. Veronesi Sky Cinema 1 HD 22.40 American Buffalo - di M. Corrente Sky Cinema Mania 23.05 Il castello errante - di Howl di H. Miyazaki Sky Cinema Hits HD 00.00 Riflessi in uno specchio scuro di S. Lumet Sky Cinema Classics

sport

19.00 Calcio: Milan, un anno di gol (r) Sky Sport 1 HD 19.00 Wrestling: Ep. 3 WWE Experience Replica Sky Sport 2 HD 19.10 Ciclismo: Bagnères-de-Luchon Pau. 199,5 km Tour de France Replica EuroSport HD 19.15 Calcio: Juventus - Genoa Serie A 2009/10 (r) Sky Supercalcio HD 19.30 Bollettino Sportivo (dir) Eurosport 2 19.30 Beach Soccer: C.to Europeo. 3a parte Sky Sport 1 HD 20.00 Calcio Diretta EuroSport HD 20.00 Altri. Australian Football League

Eurosport 2 20.00 Wrestling. Ep. 4 WWE Domestic Raw Replica Sky Sport 2 HD 20.30 Calcio. Inter - Barcellona UEFA Champions League 2009/10 Sky Sport 1 HD 20.30 Beach Volley. Praga Swatch Fivb World Tour Sky Sport 3 HD 21.00 Calcio. Francia - Germania C.to del mondo f.le U20 Replica Eurosport 2 21.00 Rugby. Nuova Zelanda - Sud Africa Tri Nations 2010 Sky Sport 3 HD 21.00 Calcio. Olanda - Danimarca Mondiali 2010 Sky Supercalcio HD

21.45 Wrestling Sky Sport 2 HD 22.00 Ciclismo. Tour de France EuroSport HD 22.00 Calcio. Corea del Nord - Svezia C.to del mondo f.le U20 Eurosport 2 22.00 Basket. Pepsi Caserta - Armani Jeans Milano Serie A m.le 2009/10 Sintesi Sky Sport 2 HD 22.30 Calcio. Inter, un anno di gol Sky Sport 1 HD 22.45 Tour de France News Eurosport 2 23.00 World Touring Car Championship EuroSport HD 23.00 The Daily Surf Report Eurosport 2

23.00 Speciale Calciomercato Diretta Sky Sport 1 HD 23.00 Beach Volley. Queen of the Beach 2010 Replica Sky Sport 2 HD 23.00 Calcio. Juventus - Milan Serie A 2009/10 Replica Sky Sport 3 HD 23.00 Calcio. Brasile - Corea del Nord Mondiali 2010 Sky Supercalcio HD 23.15 Bollettino Sportivo (dir) Eurosport 2 23.30 Calcio. Francia - Germania C.to del mondo f.le U20 (r) EuroSport HD 23.45 Tour de France News Eurosport 2 00.00 News Edizione Serale Diretta Eurosport 2

FOX 10.40 10.45 11.00 11.10 11.10 11.15 11.20 11.40 11.45 11.45 12.05 12.05 12.15 12.35 12.40 12.55 13.00 13.05 13.10 13.25 13.30 13.35 13.45

Casa Keaton Fox Retro Futurama Fox HD Stargate Atlantis FX Law & Order Criminal Intent. Parigi Fox Crime HD Miami Vice Fox Retro Sabrina, vita da strega Fox HD Will & Grace Fox Life Buffy Fox HD Dharma e Greg Fox Life Jarod - Il camaleonte FX C.S.I. - Scena del crimine Fox Crime HD Hazzard Fox Retro S.O.S. Tata Fox Life I Simpson Fox HD The Unit FX Criminal Minds Fox Crime HD I Jefferson Fox Retro Futurama Fox HD Una famiglia a dieta Fox Life Frasier FX La vita secondo Jim Fox HD Love Boat Fox Retro N.C.I.S. - Unità anticrimine Fox

RETE 4

6.45 Beverly Hills, 90210 - Tf 7.30 Film: Franklin e il tesoro del lago! - di D. Monfery 9.10 Cartoni animati 9.45 Raven - Sitcom 10.20 Summer Dreams - Tf 11.25 Summer Crush - Tf 12.20 Giffoni - Il sogno continua 12.25 Studio Aperto 12.58 Meteo 13.02 Studio Sport 13.37 MotoGp - Quiz 13.40 Camera Café - Sitcom 14.05 Cartoni 14.35 Futurama - Tf 15.00 H20 - Tf 15.30 Champs 12 - Telenovela 16.30 Blue Water High - Tf 17.00 Chante! - Tf 17.30 Capogiro Junior 18.30 Studio Aperto 18.58 Meteo 19.00 Studio Sport 19.28 Sport Mediaset Web 19.30 Tutto in famiglia - Sitcom 20.05 I Simpson - Tf 20.30 Mercante in fiera - Quiz 21.10 Film: Big Daddy - Una papà speciale - Di D. Dugan. Con A. Sandler 23.00 October Road - Tf 0.55 Buffy, l’ammazzavampiri Tf 1.55 Studio Aperto - La giornata 2.05 Giffoni - Il sogno continua 2.15 Buffy, l’ammazzavampiri Tf 2.55 Media Shopping 3.10 Buffy, l’ammazzavampiri Tf

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cinema mattina

spettatori: sono molti ma molti di più rispetto a quelli che c’erano quando andarono in onda le puntate in esclusiva e anteprima su Fox, l’attesa era a mille e si scrivevano pagine su pagine. I numeri, che in tv vengono venerati, stavolta curiosamente non valgono. Se valessero, il gran momento mediatico del finale di Lostdovrebbe essere adesso, ma si sa che la tv viaggia per paradossi. Quindi onore agli spettatori attuali, compreso un po’ d’invidia per chi deve ancora godersi il finale.

RAI 3

RAI 2

6.00 Euronews 6.10 Quark Atlante. Immagini dal pianeta 6.30 Tg1 Previsioni sulla viabilità / CCISS Viaggiare informati 6.45 Unomattina Estate. All’interno: 7.00 / 8.00 / 9.00 Tg1; all’interno Che tempo fa; 7.35 Tg Parlamento; Tg1 L.I.S. 10.40 Verdetto finale 11.30 Appuntamento al cinema 11.35 Tg1 Che tempo fa 11.45 La signora in giallo - Tf 13.30 Telegiornale 14.00 Tg1 Economia 14.10 Don Matteo 3 - Miniserie 15.00 Capri - con G. Pession, K. Capparoni 16.50 Tg Parlamento 17.00 Tg1 17.10 Che tempo fa 17.15 Le sorelle McLeod - Tf 17.55 Il commissario Rex - Tf 18.50 Reazione a catena 20.00 Telegiornale 20.30 Da Da Da - Di E. Barduagni 21.20 Film: Sei giorni, sette notti - di Ivan Reitman, con Harrison Ford, Anne Heche 23.15 Tg1 23.20 Passaggio a Nord Ovest - di Alberto Angela 0.25 Premo Roma 2010 1.15 Tg1 Notte 1.45 Che tempo fa 1.50 Appuntamento al cinema 1.55 Sottovoce

SATELLITE

OST è un flop. A sentirla così, fa ridere. Ma tecnicamente viaggia con questa definizione la proposta dell’ultima stagione su RaiDue (il lunedì) in chiaro per tutti. E magari il tutto può suonare come replica, una delle tante in onda in questo periodo. Invece no, visto che il gran finale della saga lo si è visto finora solo in pay-tv (o piratandolo su Internet). Quindi si tratta di una prima tv per un sacco di brave persone che hanno tutto il diritto di pagare solo il canone. E i numeri? Si parla di circa un milione e mezzo di

DIGITALE TERRESTRE

Oggi

5.35 5.55 6.40 7.10 8.15 9.10 10.30 11.30 12.00 12.02 13.05 14.05 15.10 16.15 16.40

18.55 19.35 20.30 21.10 23.25 1.30 1.55

3.45 4.00 4.45 5.10

LA SETTE

Tg4 - Rassegna stampa Saint Tropez - Soap Media Shopping Kojak - Tf T.J. Hooker - Tf Balko - Tf Agente speciale Sue Thomas - Tf Tg4. All’interno: Meteo Vie d’Italia notizie sul traffico Carabinieri - Tf Distretto di polizia - Tf Forum - Il meglio di Nikita - Tf Sentieri - Soap Film: Sono Sartana, il vostro becchino - Di Anthony Ascott. Con G. Garko, K. Kinski Tg4. All’interno: Meteo Tempesta d’amore - Telenovela Renegade - Tf Fratelli Benvenuti. Con B. De Rossi, M. Boldi Film: Papà dice messa di R. Pozzetto. Con R. Pozzetto, T. Teocoli Tg4 - Rassegna stampa Film: Una donna alla finestra - Di P. Granier Deferre. Con R. Schneider, P. Noiret Media Shopping Law & Order: Unità speciale - Tf Genitori in diretta - Sitcom Come eravamo

DEEJAY TV

6.00 Tg Meteo Oroscopo Traffico 7.00 Omnibus - Estate 9.15 Omnibus Life - Estate 10.10 Punto Tg 10.15 2’ Un libro 10.20 Movie Flash 10.25 La7 Doc - Antiche invenzioni - L’arte della guerra in Egitto 11.25 Movie Flash 11.30 Ispettore Tibbs - Tf 12.30 Tg La7 12.55 Sport 7 13.00 Hardcastle & McCormick Tf 14.00 Movie Flash 14.05 Film: L'ultima spia - Di Mick Jackson. Con Tommy Lee Jones, Ed Lauter 16.05 Star Trek - Tf 17.00 Star Trek - Tf 18.00 Relic Nunter - Tf 19.00 NYPD Blue - Tf 20.00 Tg La7 20.30 In Onda 21.10 La Gaia Scienza. Conduce Mario Tozzi con il Trio Medusa (r) 23.20 Complotti. Conduce Giuseppe Cruciani 0.25 Tg La7 0.45 Movie Flash 0.50 Film: Il peccato - Di Jorge Grau. Con Francisco Rabal, Umberto Orsini, Rosalba Neri 2.50 In Onda (r)

13.30 13.55 14.00 14.30 15.55 16.00 18.55 19.00 19.30 20.30 21.00 22.00 22.30 23.00 1.00 2.00

Hi Shredability Deejay Tg Via Massena Summer Love Deejay Tg Summer Days Deejay Tg Via Massena Deejay Music Club Hi Shredability Deejay Live Senza Palla Best of Via Massena The Lift Rock Deejay By Night Deejay Night

MTV 12.30 13.00 13.05 14.00 14.05 15.00 15.05 15.30 16.00 16.30 18.00 19.00 19.05 20.00 20.05 21.00 22.00 23.00 23.30 0.00 1.00

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RAI

RAI 4

■ 06.05 06.30 06.55 07.20 08.00 08.45 09.30 10.15 11.00 11.50 12.30 13.15 14.05 15.20 15.50 16.35 17.20 18.10 18.55 19.40 20.25 21.10 22.55 00.15 02.00 02.40 03.25 03.50 04.35 05.20

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■ 06.30 07.25 08.15 08.45 09.45 10.40 12.20 13.20 14.05 15.00 15.10 17.05 18.05 18.55 19.05 20.05 21.00 22.45 00.30

■ 06.15 06.30 06.40 06.55 08.35 10.20 12.05 13.35

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Tanaka 15.30 Film: Totò cerca pace - di M. Mattioli, con Totò, Ave Ninchi 17.05 Film: Toulouse Lautrec - di Roger Planchon, con Regis Royer 19.05 Film: Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca - di Ettore Scola, con Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Giancarlo Giannini 21.00 Film: I diari della motocicletta - di Walter Salles, con G.G. Bernal 23.10 Film: Colpo d'occhio - di Sergio Rubini, con Riccardo Scamarcio, Sergio Rubini 01.05 Film: Ascensore per il patibolo - di Louis Malle, con Jeanne Moreau

■ 13.00 14.00 15.00 16.00 16.45 19.15 19.45 20.45 21.00 22.00 23.15 00.15 02.15 02.30 03.30 04.15 05.15

EXTRA La Superstoria Sfide. Il ritorno di Del Piero m.o.rai Porta a Porta Estate Satira senza tempo Report. Lotta di poteri Piloti Glob, l'osceno del villaggio Blob Tante scuse Canzonissima 1970 (Corrado-Carra') Porta a Porta Estate Amore criminale Blob d'annata Porta a Porta Estate Satira senza tempo La domenica del Villaggio Ritratti. Cesare Zavattini

MEDIASET PREMIUM 13.55 14.00 14.05 14.25 14.30 14.40 14.40 14.50 15.00 15.00 15.30 15.30 15.35 15.45 15.50 16.00 16.00 16.30 16.40 16.50 17.00 17.35 17.35

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17.35 18.00 18.00 18.00 18.15 18.30 18.30 18.55 19.00 19.00 19.20 19.20 19.50 19.55 20.05 20.05 20.10 20.20 20.25 20.30 20.30 20.45 21.00

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cinema

11.36 Iago - di V. De Biasi Premium Cinema Emotion 11.40 Dal tramonto all’alba di R. Rodriguez Premium Cinema Energy 11.50 La strana coppia - di G. Saks Studio Universal 12.02 Innamorati cronici - di G. Dune Premium Cinema 14.10 The Hotel New Hampshire diT. Richardson Studio Universal 15.16 La terra - di S. Rubini Premium Cinema Emotion 15.50 Chi ha ucciso la signora Dearly di N. Gomez Premium Cinema Energy 16.10 Roxanne - di F. Schepisi Studio Universal 17.13 Galantuomini - di E. Winspeare Premium Cinema Emotion 17.31 Spartan - di D. Mamet Premium Cinema Energy

17.38 Generazione 1000 euro di M. Venier Premium Cinema 19.29 Superstar - di B. McCulloch Premium Cinema 21.00 The Jackall - di M. Caton Premium Cinema 21.00 Balle spaziali - di M. Brooks Studio Universal 21.00 Il miglio verde - di F. Darabont Premium Cinema Emotion 21.01 D-Tox - di J. Gillespie Premium Cinema Energy 22.45 Asterix alle Olimpiadi di F. Forestier Premium Cinema Energy 23.00 Lost in La Mancha di L. Pepe, K. Fulton Studio Universal 23.11 Amici per la morte di A. Bartkowiak Premium Cinema

IRIS 15.17 Film: Qualcuno dietro la porta - di Nicolas Gessner, con Charles Bronson, Anthony Perkins, Jill Ireland, Henri Garcin Ti racconto un libro Tre Minuti con Media Shopping Film: Spymate - di Robert Vince, con Chris Potter, Richard Kind Anica Flash 24 - Tf The Shield III - Tf Tgcom / Tgcom Cinema e Dintorni Film: Daddy And Them - di e con Billy Bob Thornton, Laura Dern, Diane Ladd, Kelly Preston 22.46 The Inside - Tf 23.29 Saved - Tf 0.18 Anica Flash 0.21 Tgcom

17.14 17.36 17.45 19.10 19.14 20.05 20.53 21.03

intrattenimento

10.04 11.35 11.54 12.56 14.15 14.20 14.28 15.05 15.15 16.32 16.45 17.03 18.25 18.42 19.26 20.10 21.00 21.00 21.00 21.45 22.33 22.35 00.08

Men in Trees - Tf Mya I segreti di Twin Peaks - Tf Steel The Mentalist - Tf Joi Luna di miele con la mamma - Film Mya Cold Case- Tf Joi Heroes - Tf Steel Men in Trees - Tf Mya Smalville- Tf Steel Chante! - Tf Mya La verità è che non gli... - Film Mya Psych - Tf Steel 300 - Film Joi Paolo Borsellino - Tf Steel Summertime - Sole, cuore... - Film Mya Friday night lights - Tf Joi Psych - Tf Steel Law & Order: Unità speciale - Tf Joi Swee November - Film Mya Supernatural - Tf Steel Cold Case - Tf Joi Er-Medici in prima linea - Tf Joi I segni del male - Film Steel Life - Doc Joi

CIELO 13.00 14.00 14.30 15.00 16.00 17.00 18.00 19.00 20.00 21.00 21.30 22.00 23.00 00.00 00.30

Cuore e batticuore - Tf Strega per amore -Tf Strega per amore -Tf Fantasy Island - Serie tv City Chase Marrakech Project Runway - Taglia, cuci... sfila! Sei più bravo di un ragazzino di 5a? Cielo TG24 sera 24 - Tf It's Always Sunny in Philadelphia It's Always Sunny in Philadelphia The Riches Satisfaction Cielo TG24 notte X-Files - Tf


SPORT

la Repubblica MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010

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Un nuovo caso sconvolge il ciclismo italiano: l’attuale leader della classifica a punti avrebbe ignorato un invito a comparire davanti alla procura di Padova, ricevuto prima della partenza per la Francia. L’ipotesi di reato a suo carico è gravissima: uso di sostanze e pratiche vietate

Veleni al

Tour

L’INCHIESTA L’indagine padovana è entrata nel vivo la scorsa primavera quando all’aeroporto di Pisa fu fermata la moglie di Bernucci (foto a sinistra), compagno di squadra di Petacchi. Il pm ha poi ottenuto le confessioni di un ex massaggiatore

Doping, indagato Petacchi: rischia la radiazione EUGENIO CAPODACQUA ROMA uova tempesta doping nel ciclismo nostrano. Al centro dell’ennesima indagine l’azzurro più attualmente in vista al Tour de France, Alessandro Petacchi: lo sprinter che nella Grande Boucle di quest’anno ha già conquistato due tappe (Bruxelles e Reims), oltre ad un secondo e due terzi posti. E che attualmente indossa la prestigiosa maglia verde di leader della classifica a punti. Lo spezzino avrebbe ricevuto una decina di giorni prima della partenza per la corsa francese un invito a presentarsi presso la procura di Padova, che sta conducendo un’inchiesta doping (nella quale era stato già coinvolto il suo compagno di squadra Lorenzo Bernucci), per rispondere di un’accusa gravissima. Utilizzo di sostanze e pratiche vietate è l’ipotesi di reato che il pm di Padova Benedetto Roberti ha stilato nei suoi confronti. Un addebito pesante, se sarà dimostrato.

N

Secondo la prassi comune in questi casi Petacchi non avrebbe dovuto per correttezza essere ai nastri della corsa francese, così come alla notizia dell’indagine del pm di Mantova (sempre su due ex atleti Lampre) i dirigenti BMC fermarono Ballan e Santambrogio.

ping del Coni. Il corridore rischia addirittura lo stop definitivo per seconda infrazione. A 36 anni suonati, la fine di una carriera ricca di oltre 150 vittorie. Quest’ultima inchiesta di Padova aveva coinvolto in una prima fase soprattutto Bernucci, la cui moglie fu fermata e perquisi-

Secondo la prassi non avrebbe dovuto presentarsi al via della Grande Boucle

La sostanza

Petacchi era già stato toccato da una vicenda doping. Al Giro del 2007 era risultato positivo dopo l’11° tappa (Pinerolo) per un eccesso di salbutamolo: un antiasmatico che in grandi quantità ha gli effetti anabolizzanti ricercati nelle competizioni di lunga durata. E aveva dovuto scontare una squalifica di un anno. I documenti dell’inchiesta sono adesso nelle mani della Procura antido-

ta all’aeroporto di Pisa mentre tentava di raggiungere il marito al nord per le corse di primavera. A casa del fido compagno di Petacchi, furono sequestrati prodotti dopanti come la sibutramina (uno stimolante) e l’albumina umana (un diluente ematico). Nulla di significativo, invece,

IL PFC È SIMILE ALL’EPO Il Pfc (perfluorocarburo) è una sostanza chimica sintetica, ricavata dal petrolio, usata in anestesia nei casi più gravi e già nota per aver fatto rischiare la morte a qualche corridore. Sostanza semisolida, libera ossigeno nel sangue e aumenta la capacità dei muscoli di sostenere sforzi intensi e prolungati. Molto simile all’epo, non altera parametri ematici come l’ematocrito e l’emoglobina

nell’abitazione dello sprinter. Ora, dalle ultime indagini sul materiale rinvenuto e dopo le confessioni di un ex massaggiatore approdato recentemente nel calcio di alto livello, sarebbe comparso anche il Pfc (perfluorocarburo) una sostanza chimica sintetica, ricavata dal petrolio, tanto potente quanto pericolosa, usata in anestesia nei casi più gravi e già tristemente nota per aver fatto rischiare la morte a qualche corridore. Una sostanza semisolida, capace di liberare ossigeno nel sangue e di aumentare così la capacità dei muscoli di sostenere sforzi intensi e prolungati. In pratica quasi lo stesso effetto dell’epo, la famigerata eritropoietina, senza alterare parametri ematici come l’ematocrito e l’emoglobina. Da un paio di stagioni questo doping pericolosissimo (danneggia fortemente il fegato) sarebbe tornato in auge nel plotone, proprio per l’intensificarsi dei controlli su altri prodotti dopanti come il cera, la cui molecola oggi è rilevabile ai test. Il materiale sequestrato sarebbe

di origine straniera (Messico) e perfino privo di brevetto. E, ovviamente, di tutte le garanzie di purezza e affidabilità che solitamente forniscono le case farmaceutiche europee. Il che la dice lunga sul livello di follia che pervade ancora il gruppo. Secondo l’indagine, il Pfc verrebbe assun-

Già squalificato un anno per il Giro 2007, se le accuse verranno provate lo stop sarà definitivo to per endovena, poco prima della gara, diluito con altri prodotti: freamine (amminoacidi) e albumina. E a sostenere l’accusa ecco anche il sequestro di albumina umana. La sostanza scompare rapidamente nel fisico umano e comunque non risulta che il test per rintracciarne l’uso — un palloncino tipo etilometro — sia stato mai fatto finora. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Fifa

Cristiano Ronaldo

Gol fantasma: nessun aiuto dalla tecnologia

La fidanzata russa: “Sposi prima di Natale”

PARIGI — L’uso della tecnologia sulla linea di porta per evitare i “gol fantasma” subisce un’altra battuta di arresto, nonostante l’annunciata apertura di Sepp Blatter (foto). Il tema non sarà trattato dalla Fifa domani a Cardiff, dove si discuterà solo degli assistenti di porta, già sperimentati in Europa League.

LISBONA — «Sposerò Cristiano Ronaldo prima di Natale». L’annuncio a sorpresa è della modella russa Irina Shayk (foto), da quattro mesi fidanzata del calciatore portoghese: «Amo il mio fidanzato, amo la mia vita, amo il Portogallo. E poi voglio aiutarlo a crescere suo figlio» aggiunge la ragazza. ■ 59

Contador in giallo tra i fischi Schleck: “Non si vince così”

La tappa

All’ex leader salta la catena e lo spagnolo sorpassa I SUOI SUCCESSI Ha vinto una Sanremo, 51 tappe di grandi giri ed è stato 6 giorni in rosa. È stato numero 2 della classifica Uci nel 2005

re la mia corsa». Contador poteva dire la stessa cosa e nessuno l’avrebbe fischiato. Sul contrattacco si erano mossi anche Menchov e Sanchez, cosa si pretendeva da lui? Che frenasse e aspettasse Andy? Ma non scherziamo, neanche al cinema succede. Come avrete capito, non è esattamente una sfida tra giganti questa. Nemmeno è il miglior Contador degli ultimi anni. A parole mostra una sicurezza che in bici non ha. Pure, ha a disposizione la squadra più forte e molti degli avversari della vigilia (da

GIANNI MURA BAGNERES DE LUCHON ischia parecchio, il popolo che assiste allo spettacolo di Contador che indossa la maglia gialla. Un gruppetto di spagnoli applaude, Contador li saluta ma sembra un po’ imbarazzato. Ha staccato di 39” Schleck a 4 km dalla cima del Balès, e con lui c’erano Menchov e Samuel Sanchez. Allora, perché tanti fischi e tante discussioni, mentre fa già buio, fra giornalisti spagnoli, lussemburghesi, francesi, giapponesi e neutrali? Perché Andy è stato attaccato sul salto di catena, e questa casistica, abbastanza rara, si presta a interpretazioni nette (Contador non sa nemmeno cosa sia il fair play) ma anche sfumate (cosa avrebbe dovuto fare, esattamente, Contador in una situazione simile, oppure cosa avreste fatto voi al posto suo?). Il ciclismo ha leggi non scritte. Non esiste un manuale di comportamento come in altri campi (da Monsignor Della Casa a Donna Letizia) e d’altra parte qui si tratta di sport, dunque anche di agonismo, e non di dove collocare le posate da pesce. Fatto sta che all’arrivo Andy non ci va piano con le parole: «A parti invertite io non l’avrei attaccato. Non mi sarebbe piaciuto prendere la maglia gialla in questa maniera, né mi piacerebbe vin-

F

Primo il francese Voeckler, Ballan 2° Ora la maglia gialla ha 8” di vantaggio sul lussemburghese IL DUELLO Schleck osserva la catena che gli salta: Contador prepara lo scatto. A lato, viene consolato da Van den Broeck

REPUBBLICA.IT Il raduno di oggi del Milan Alla scoperta di Allegri Atteso anche Berlusconi

Polemica sul fairplay. Andy: “Io non ti avrei attaccato”. Alberto: “Non ti ho visto” Lui e la Francia I PRIMI SPRINT Nel 2003, dopo 6 tappe vinte al Giro, Petacchi se ne aggiudica altre 4 al Tour de France, che lascia prima dell’arrivo delle montagne. Si ripeterà in Spagna, diventando così il primo corridore a vincere in un solo anno almeno due tappe in tutti i grandi giri

LE ESCLUSIONI Nel 2005 la sua squadra non è invitata, nel 2006 salta il Tour per la frattura della rotula, nel 2007 e nel 2008 non può partecipare: prima a causa del processo e poi per lo stop che segue la vicenda del salbutamolo trovato in eccesso ai controlli anti-doping al Giro

cere il Tour dopo un episodio del genere. Adesso basta, penso solo a prendermi una rivincita. Le salite ci sono e le gambe anche». Le gambe, è vero. Poteva perdere di più, specie in discesa dove ha rischiato la pelle, mentre davanti era Sanchez a disegnare le traiettorie per Contador. Prima delle considerazioni etiche, qualche piccolo conto. Nel salto della catena Andy perde 35” (troppi, poteva essere assistito con più rapidità) e altri 4” in 4 km di salita, in cui punto sul vivo rimonta corridori a grappoli, più 21 km di discesa. Non solo ha limitato i danni, ma ha compiuto una piccola impresa. In classifica, a parte il passaggio di maglia gialla, non cambia molto. Contador ha 8” su Andy, 2’ su Sanchez e 2’13” su Menchov, che

giorno dopo giorno cresce a piccole dosi e lo costringerà a dare il massimo nella crono. Eticamente, Contador sbaglia di grosso quando dice che non si è accorto di nulla. Impossibile che non abbia visto, era a due metri da Schleck, che aveva attaccato, e stava rispondendo all’attacco. Niente di speciale, i soliti colpi di spillo. Andy ci aveva già provato 3 km prima e Contador aveva risposto senza scomporsi. Nel codice delle due ruote è profondamente scorretto attaccare l’avversario che è a terra per una caduta, mentre una foratura o un incidente meccanico come il salto di catena, se capitano quando la corsa è calda, vanno considerati con più distacco: a chi tocca tocca. «Io ho visto tutto» dice Sanchez, «ma dovevo fa-

È di nuovo al via della Grande Boucle a sei edizioni di distanza dalla sua ultima partecipazione. A 36 anni vince la prima tappa a Bruxelles, tre giorni dopo fa il bis a Reims ed è in maglia verde (classifica a punti) al termine della quindicesima tappa

“L’antidoping non c’entra” BAGNERES DE LUCHON — Thomas Voeckler, 31 anni, è un simpatico e ciarliero alsaziano cresciuto in Martinica. Come Riblon, merita ampiamente la vittoria perché attacca al momento giusto, in un tratto duro a 8 km dalla cima del Balès, dove passa con 1’30” su Ballan e Perez Arrieta, vantaggio che mantiene quasi intatto sul traguardo. È la quinta tappa vinta dai francesi quest’anno. «Ma non spieghiamola con l’antidoping che funziona. È vero, in questi ultimi anni le cose vanno meglio, ma non siamo noi francesi il termometro della salute e della pulizia del gruppo» dice Voeckler. (g.m.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

16ª tappa Bagnères-de-Luchon- Pau

17ª tappa Pau- Col du Tourmalet

Martedì

Giovedì

Bagnères-de-Luchon 760 mt

IL RITORNO

Il vincitore

1.569 mt Col de Peyresourde 1.489 mt Cold'aspin

11

42,5

Pau 210 mt

2.115 mt Col du Tourmalet

67,5

108

Pau 165 mt

1.709 mt Col d'Aubisque

Le classifiche

Col du Tourmalet 2115 mt 1.474 mt Col du Soulor

1.035 mt Col de Marie-Blanque

138

155

199,5 km

Armstrong a Evans, da Basso a Sastre) si sono sciolti per strada. Ecco perché anche la seconda tappa pirenaica ha avuto l’andamento della prima: una fuga che parte, stavolta al km 90, con dieci uomini, e un francese che vince (stavolta Voeckler, con la maglia di campione di Francia). Nel giorno dei cent’anni dalla prima tappa pirenaica ai giganti della strada si sono sostituiti onesti e normali professionisti. Sono anche quindici anni dalla morte di Casartelli nella discesa del Portet d’Aspet. Una volta qualcuno in gruppo si sarebbe tolto il berrettino, rallentando. Ma col casco è più difficile. Tra i dieci ci sono due italiani, Ballan e Reda. Ballan è coraggioso, su un percorso non certo adatto ai suoi mezzi, ma più di un secondo posto non ottiene. Quanto a Reda, il calabrese chiamato a rimpiazzare Boonen, potrà sempre raccontare ai parenti di aver preceduto Contador in una tappa pirenaica. Oggi un tappone che forse sarà ridotto a tappetta. Dipende da quanto fuoco abbia dentro Andy, in veglia d’armi sotto la tenda. Riis non ne condivide lo sdegno: «Dispiace, ma questa è la corsa. Il fair play non c’entra». Chiusura con Contador: «Io capisco la delusione di Andy, ma certe polemiche non fanno bene al ciclismo. In ogni caso, se dovessi vincere il Tour non sarà certo per i 39” di oggi. E quando Andy era dietro, e Cancellara ha proposto di neutralizzare la tappa, in Belgio, io ho detto subito sì. In questo Tour non mi pare di avere nulla da rimproverarmi». Sì, tranne una bugia.

33

57,5

88,5

118,5 137

174 km

ORDINE d’arrivo: 1) Voeckler (Fra) in 4h44’51’’; 2) Ballan (Ita) a 1’20’’; 3) Perez (Spa) st; 7) Contador (Spa) a 2’50’’; 12) A. Schleck (Lux) a 3’29’’. Classifica: 1) Contador (Spa) in 72h50’42’’; 2) A. Schleck (Lux) a 8’’; 3) S. Sanchez (Spa) a 2’00’’; 4) Menchov (Rus) a 2’13’’; 9) Vinokourov (Kaz) a 7’12’’; 14) Basso (Ita) a 9’15’’. Oggi: da Bagneres-de-Luchon a Pau (199.5 km)


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PER SAPERNE DI PIÙ www.motogp.com www.valentinorossi.com

Se c’è Vale la moto riparte: record tv Oltre 5 milioni per il rientro: la gara più vista dell’anno. Il mondiale è lui DAL NOSTRO INVIATO ENRICO SISTI SACHSENRING l vero motore della MotoGp funziona con una benzina molto particolare. Il vero motore della MotoGp ha una testa riccia o, a seconda degli estri, rasata con due bei favoriti lungo le orecchie. Possiede due braccia, una spalla dolente ma ancora in grado di sopportare sforzi e vibrazioni. Una delle sue gambe sottili, la destra, è stata recentemente rinsaldata con un paio di chiodi. Si presume che

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Piloti dimezzati Dai 24 dei bei tempi ai 12 visti in pista domenica: il segno delle difficoltà del Moto Gp è anche nel numero dei piloti. Rossi spera si possa tornare almeno a una griglia di 20

Mugello

Pochi soldi e regole caos: solo Rossi sembra in grado di ridare fiducia a un movimento in crisi ogni tanto entri in una cabina telefonica, mangi qualche arachide e si trasformi in Supervale. Chi è? «Ci sei mancato», «Senza te correre non ha senso», «Dove vai se poi Vale non ce l’hai?». Tutto il mondo, inclusi i suoi nemici giurati, che poi non sono mai nemici per la pelle ma soltanto avversari di pista, è un Vale Fan Club. «Lui è bravo perché odia», aveva azzardato a dire papà Graziano. Ma Valentino, il motore di cui so-

pra, si è affrettato a smentire: «Non penso proprio». Fra odi et amo, la MotoGp è un riflesso delle sue prestazioni. In tv salgono gli ascolti. Domenica, gongola Mediaset, il Gp di Germania con 5,5 milioni di telespettatori e il 39% di share è stato l’evento più visto della giornata. Quindici giorni fa a guardare la gara di Barcellona orfana del Dottore erano stati quasi 2,5 milioni in meno, con i rilevamenti Auditel fermi a 3,7 milioni di spettatori, per uno

Assen

Sachsenring

31%

16%

40%

IL PRIMO SENZA ROSSI

IL PUNTO PIÙ BASSO

IL BOOM AL RITORNO

Lo share tv è del 31% con 4 milioni 803mila spettatori: un calo di 1.300mila rispetto a quello precedente (Jerez)

Il 26 giugno ad Assen il flop: il gp è visto da 2 milioni e 579mila spettatori, con uno share del 16 per cento

Il Motogp è il programma più visto della domenica, con 5 milioni e 517mila spettatori, share del 40%

share del 26%. Al Sachsenring è apparso talmente chiaro da risultare quasi imbarazzante: Valentino è la bussola: «Il rinvio del Gp del Giappone per la nube islandese e il suo riposizionamento prima di Malesia e Australia ci obbliga a tre gare in tre settimane. Come gli anni scorsi. Avevamo imposto che non avvenisse più, chiedendo di non essere troppo schiavi dei calendari della F1. Quest’anno abbiamo avuto un’emergenza: ci

adatteremo. Ma dal 2011 non accadrà mai più». Regole che Valentino ribadisce e che la Dorna, proprietaria del motomondiale, ha intenzione di far rispettare: «La Fia non può decidere per noi». Se però la Dorna desidera davvero che il passaggio di Valentino in Ducati (dato al classico 99,99%) esprima tutto il suo potenziale di spinta, di rilancio del movimento, dovrà provvedere a riorganizzare, culturalmente e quindi economicamente la MotoGp.

Mai vista una griglia così dimagrita, da far tenerezza: dopo le cadute di De Puniet (che sarà sostituito alla Lcr Honda da Roger Hayden, fratello di Nicky), Espargaro, Bautista e Kallio, domenica scorsa sono rimasti in dodici. Come dire che per andare a punti sarebbe bastato scendere in pista con una Vespa. «Faremo le nostre valutazioni», dicono i capi. Valentino sogna una griglia di 20 piloti, come ai bei tempi (si arrivò anche a 24). Ma mancano i soldi,

gli sponsor tentennano, la Red Bull manda avanti le due tappe americane (Laguna Seca e Indianapolis). Per coprire le spese di 18 appuntamenti non bastano le attuali risorse finanziarie. In Ungheria il nuovo governo ha rinunciato a stanziare fondi per l’ultimazione del Balatonring. Un circo zoppo e ispano-centrico solo per tamponare le falle (quattro Gp in terra di Spagna, Jerez, Barcellona, Aragon e Valencia) si può permettere di strapagare al massimo Valentino e Lorenzo. Ma gli altri piloti no. Dovranno tutti accettare riduzioni di test, sviluppo, addirittura assistenza: «Nemmeno una frizione nuova gli danno», brontolava ieri Carlo Pernat, manager di Capirossi. Bisogna risparmiare su tutto. Il futuro è una strada a doppia corsia: correre in tanti e correre per meno? © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Enigma Ronaldinho il Milan resiste tifosi in agitazione Balotelli: ultimatum del City, ok di Moratti GIULIO CARDONE ROMA onaldinho arriva e scappa. Nel senso che appena sbarcato a Malpensa, alle 13, il brasiliano ha beffato cronisti e telecamere infilando una porta secondaria. Non aveva voglia di parlare né di farsi vedere, perché basta uno sguardo per rivelare un’intenzione. Tanto più che oggi c’è il raduno del Milan, tutti a pranzo con il presidente Berlusconi a Milanello, non è il caso di creare

R

di Allegri e Galliani. Poi, rinnovato il contratto ad Abbiati fino al 2013, bisognerebbe resistere alle tentazioni: «L’interesse del Real per Thiago Silva è concreto», assicura l’agente del brasiliano. È concreto, altroché, anche l’interesse di Mancini per Balotelli. Ma lo sceicco Mansour ha bloccato i suoi dirigenti, in partenza per Milano: l’offerta è quella, 30 milioni più i bonus, secondo il City nessuno offrirà di più, quindi non resta che aspettare un segnale da Moratti per chiudere. E il patron è pronto a dire sì.

La curiosità

Massimiliano Allegri

Oggi il raduno dei rossoneri, aria di contestazione. Il brasiliano è tentato dall’offerta Usa allarmi o sancire divorzi. Con il miglior giocatore dello scorso anno, poi. Uno che sa farsi amare: «Dinho resta a Milano», recitava uno striscione piazzato davanti alla sede. Se davvero sarà divorzio, e l’incertezza resta, si deciderà insieme più avanti. Adesso sarebbe un autogol mediatico. Prima che scoppiasse l’austerity, il Milan in queste occasioni annunciava matrimoni clamorosi: ora invece deve convincere Dinho a non preferire i dollari del Galaxy (40 milioni in 4 anni) e rischia di perdere un’icona come Gattuso, tentato dall’offerta dell’Olympiacos. In più, gli acquisti si chiamano Yepes, Amelia e Papastathopoulos. Normale che i tifosi — mai assorbito il trauma della cessione di Kakà — contestino: lo faranno oggi, in particolare, quelli del gruppo “Non evoluti”. Nato su Facebook, raccoglie adesioni anche all’estero. Uno arriverà da Barcellona, addirittura. Esporranno striscioni contro la dirigenza. La replica di Berlusconi potrebbe essere un suo classico: trattenere Ronaldinho e far passare la conferma come un colpo di mercato. Ieri la società ha preparato il terreno: «Non c’è nessun incontro, non c’è nessuna offerta per Ronaldinho. Che resterà al Milan». Vedremo se lui, il Dinho inquieto, si adeguerà alla mossa del club — che gli offre di spalmare gli attuali 8 milioni netti fino al 2011 in un biennale da 4 a stagione — o se la voglia di cambiare mondo sarà più forte di tutto. Due le certezze: il Galaxy propone tanti soldi al giocatore ma non vuole pagare il cartellino (e invece il Milan pretende 10 milioni); Allegri non si strapperà i capelli in caso di divorzio. Il nuovo tecnico alle 16,30 dirigerà il primo allenamento. Punta forte su Pato, che già lancia il proclama: «Voglio vincere scudetto e Champions». Allora accanto al Papero servirebbe Dzeko, non a caso il sogno

L’Inter inaugurerà il Monday night tv alla prima giornata ANTONIO DIPOLLINA

Q

uando gioca l’Inter? Il lunedì sera. Quando parte la serie A? Il sabato sera. E la domenica a mezzogiorno? C’è la partita. È il campionato tanto, tanto, tanto, versione 2010, calendari il prossimo 28 luglio. Ma è meglio precisare che si parla della prima giornata, in programma nell’ultimo weekend di agosto. L’Inter il lunedì sera (per chi si appassiona a queste cose è il “Monday Night” all’inglese) è un’esigenza temporanea: venerdì 27 agosto a Montecarlo i nerazzurri si giocano il primo titulo dell’anno, la Supercoppa Europea contro l’Atletico Madrid. Significa che a quel punto verrà loro concessa una dilazione, e quindi il debutto dei campioni andrà in scena lunedì sera, il 30. Ma la novità fa colpo, visto che la prima giornata del torneo 2010-2011 inaugura l’appuntamento fisso della domenica a mezzogiorno con una partita. Mettendo un po’ d’ordine, la prima giornata inizia con un anticipo il sabato sera, poi un secondo anticipo la domenica a mezzogiorno. La domenica pomeriggio il gruppetto solito di gare, la domenica sera il posticipo che chiude il programma. Come detto, il lunedì sera dell’Inter non si ripeterà (almeno quest’anno) e dalla seconda giornata rientreranno in ballo i due anticipi del sabato, alle 18 e alle 20.30. La novità assoluta (in attesa di scoprire quali meraviglie riserveranno le telecamere di Sky negli spogliatoi) rimane quella della gara domenica a mezzogiorno. Siccome l’appuntamento è creato per i mercati tv dell’Estremo Oriente non si potrà rifilare ai fratelli giapponesi sempre il Chievo o il Brescia. Ma le grandi servono per gli altri anticipi e posticipi: il guaio è che le grandi sono poche, a un certo punto finiscono, il blocco della domenica pomeriggio (quello di cui gode la Rai con Quelli che il calcio e Novantesimo Minuto) rischia di impoverirsi vieppiù. E insomma accontentare tutti sarà una vera impresa. Si prevedono scintille da subito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stesso discorso per Kolarov: tutti d’accordo, manca solo la firma di Lotito; se non arriva entro 48 ore l’affare salta. Ma non salterà: quei 18 milioni sono troppo importanti per la Lazio (che avrà Acquafresca). Intanto l’Inter si è assicurata Ranocchia per il 2011 e pensa ad Evra se perde Maicon, mentre Benitez ha presentato il piccolo fenomeno Coutinho: «E' il futuro dell'Inter». Giovinco verso Parma. Joe Cole ha firmato per il Liverpool: era in scadenza di contratto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NERAZZURRI Benitez ha presentato ieri il nuovo acquisto dell’Inter Coutinho (foto a sinistra), brasiliano classe 1992. Balotelli (sotto) è sempre più vicino al Manchester City


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Montali

“Mou, Capello, Ranieri & C diamo potere agli allenatori” FABRIZIO BOCCA

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iampaolo Montali, ex uomo volley - ct, allenatore di club «e praticamente, manager all’inglese, mi occupavo di tutto» - da 5 anni nel pallone, prima alla Juve e da 10 mesi alla Roma, che idea si è fatto del calcio e della sua crisi? «Che non è diverso dagli altri sport: c’è passione e impegno, un po’ di diffidenza verso l’esterno, questo sì, una costante ricerca dell’isolamento, che poi provoca qualche problema all’interno, ma non è diverso. Alla Juve ho avuto la fortuna di entrare nel momento di cambiamenti importanti: nuova società, nuovo stadio, nuovo settore giovanile. Alla Roma ho trovato un ambiente competitivo, di qualità: sono stato fortuna-

Calcio da rifare to. In ogni caso sono entrato in punta di piedi, non ho verità assolute e non voglio dare lezioni a nessuno». Il fallimento dell’Italia porta grossi contraccolpi? «Io questo lo trovo deprimente, se l’Italia sbaglia non è che sia tutto nero, anche se l’azzurro è una cartina al tornasole del movimento. Ma 4 anni fa la situazione era la stessa. Singolare che nel calcio si corra ai ripari solo dopo una sconfitta importante». È il momento in cui si fanno i conti. «Nel calcio, e nello sport in genere diciamo, non esiste cultura del cambiamento. C’è paura, di perdere privilegi, posizioni. Il cambiamento, invece, andrebbe preso per un’opportunità. Le persone dovrebbero aver paura di rimanere uguali». È stato ct e allenatore di club: situazioni incompatibili? «Chiediamo sempre a tutti di fare squadra, ma poi bisogna farlo per davvero, anticipare i momenti critici. Se io vinco con un club, ho il dovere di cambiare se penso che questa sia la strada migliore». Un consiglio pratico? «Coinvolgere di più i tecnici, gli allenatori. Io gente come Mourinho, Ancelotti, Capello, Ranieri, Wenger starei ad ascoltarla sempre, scopriremmo cose straordinarie dal punto di vista tecnico e non solo. Sono manager, gente che ha esperienza, che ha dimostrato coi fatti di saperci fare, che ha idee. Metterei loro al centro del movimento e partirei da loro». Darebbe la scossa? «Secondo me sì. E farei entrare nella gestione dei club e del calcio in genere anche del “coaching indipendente”: dirigenti freschi, che non stanno dentro da troppo, che fanno una fotografia della situazione e che agiscono nell’area sportiva, in quella finanziaria, nella progettualità. Ma la diversità, temo, non è mai vista troppo bene...». Altro? «Gli stadi ovviamente. Lo stadio di proprietà innalza il valore e impone un cambio culturale: è la casa del club e dei suoi tifosi. Ed è un bel motore se una percentuale del suo rendimento la destini al

CON I CLUB HA VINTO TUTTO Con Parma, Treviso, Olympiacos e Roma ha vinto tutto: dallo scudetto al Mondiale per club

Paura di cambiare

Ripartirei dai tecnici e da dirigenti freschi: no alla moda Spagna, sì al calcio sostenibile di Platini. E non facciamo partire i big stranieri

ARGENTO OLIMPICO COME CT Montali ha guidato la nazionale dal 2003 al 2007: due titoli europei e un argento olimpico

NEL CALCIO JUVE E ROMA Nel 2005 entra nel Cda della Juventus, resta fino al 2009 quando passa alla Roma

Giampaolo Montali: coordinatore risorse umane della Roma settore giovanile e un’altra allo scouting». Passare dalla Juve alla Roma sollecita più inventiva? «Beh, sì. Se scegli il “calcio sostenibile” perché non hai altre strade qualche idea te la fai venire per forza, devi essere più bravo. Con l’acqua alla gola si tira fuori il meglio. In Italia, a piccolo livello, abbiamo club bravissimi a fare questo: Catania, Bari, Udinese... Anche l’Inter ormai si sta incamminando su questa strada». L’Inter ha speso centinaia di

milioni in questi anni. «Non mi scandalizzo. Rispetto chi impegna il proprio patrimonio per far vincere il suo club, lo trovo nobile. Ma per gli altri non è possibile: la sfida è vincere col bilancio in parità». La nuova proprietà della Roma confermerà questo indirizzo? «La soluzione Platini è questa no? Tutti si dovranno adeguare». Abbiamo un calcio vecchio, che non lancia giovani. «Il settore giovanile è alla base

di un club, quello della Roma che ha lanciato Totti, De Rossi, Aquilani etc è l’orgoglio del club. Ma bisogna utilizzare i giovani con continuità. Sui giovani sono darwiniano: se il giovane va bene deve giocare, ma se non va, no. Il problema è connesso agli stranieri. Penso che non si debbano perdere i grandi stranieri che fanno scuola, movimento e vicino ai quali crescono i tuoi campioni. Il problema è lo straniero normale, mediocre, che toglie il posto a giovani del suo stesso livello, se non

migliori». Il modello Spagna? «Sono contro le mode, non mi piace. Noi abbiamo stili diversi, e una forte identità che conta quanto quella spagnola: sono stato ct di una nazionale con cui ho vinto e posso dirlo. Dobbiamo cercare la nostra strada: il problema è che non ci accorgiamo dei nostri difetti, smettiamo di cercarli e di correggerli appena si vince. Ma non scimmiotterei nessuno». Il calcio fa solo quello che dice la tv.

«Ma no, io ringrazio la tv per gli investimenti sul calcio. Correggiamo gli eccessi col buon senso». Lega e Federcalcio servono a far funzionare meglio il calcio o sono centri di potere? «In tutti gli sport serve qualcuno che faccia regole e che le faccia rispettare. In Italia a molti, anche a me, è capitato di vincere con questo sistema. Ma bisogna fare squadra, nello sport funziona così». (1. continua) © RIPRODUZIONE RISERVATA

La curiosità

Disoccupati in ritiro arriva anche Baggio COVERCIANO — Roberto Baggio parteciperà oggi al raduno e alla prima giornata di lavoro dei “senza contratto” organizzata come ogni anno dalla Aic. L’ex Pallone d’oro sarà l’ospite molto speciale di tutte le lezioni sia in aula sia in campo, e fino al 6 agosto vivrà il ritiro assieme agli ex colleghi. Al termine, come tutti e 66 i partecipanti, Baggio conseguirà il patentino d’abilitazione ad allenatore di base anche se, curiosamente, quando accadrà potrebbe già essere stato nominato presidente del Settore Tecnico della Figc. L’assegnazione dell’incarico è attesa nelle prossime settimane.

In breve Juventus

Si ferma Iaquinta ko almeno un mese VINOVO — Nel primo giorno di lavoro con Delneri, per Iaquinta lesione al bicipite femorale sinistro, almeno un mese di stop. MOURINHO — Il portoghese ha smentito di aver chiesto aiuto ad uno sciamano. MARADONA— Visita in Venezuela, ospite di Chavez. Salta l’incontro per il rinnovo con la nazionale. CAPELLO — Il ct inglese si scusa per la vicenda delle “pagelle”. Ma il sito Capelloindex. com resta online. LAZIO — Lotito deferito per ritardi nel pagamento del lodo Mutarelli. EUROPEI SCHERMA — Bronzo per Ilaria Bianco (sciabola). BASKET— Anche Jordan critica la scelta di LeBron: «Lui con Wade e Bosh? Io non avrei mai chiesto a Bird e Magic di giocare con me. Volevo batterli».


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Mattino Mattinata ancora ben soleggiata salvo addensamenti sparsi su Sicilia, Puglia, dorsale, Alpi e Prealpi, più consistenti sui rilievi lombardi, ma ancora in prevalenza asciutto. Temperature stazionarie. Venti deboli variabili o a regime di brezza sulle coste.

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Bel tempo e caldo su Valpadana, Isole e Centrosud, salvo nubi diurne su dorsale e qualche rovescio sulla Sila. Variabile su Alpi e Prealpi con qualche temporale in sconfinamento sulla pedemontana. Temperature in lieve aumento. Venti di brezza sulle coste.

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Pomeriggio

Venerdì

Sole prevalente su pianure e coste. Qualche rovescio o temporale sparso in formazione su dorsale, Gennargentu, Alpi e Prealpi, specie sul settore centrooccidentale, dove i fenomeni insisteranno in serata. Temperature stabili o in aumento. Venti di brezza.

Mattino: L'anticiclone afro-mediterraneo garantisce una mattinata ben soleggiata su coste e pianure, salvo qualche nube sparsa di poco conto. Qualche addensamento più consistente interessa il litorale marchigiano, la dorsale, specie la parte centro-settentrionale, Alpi, Prealpi e pedemontane, ma ancora in prevalenza asciutto. Temperature minime stazionarie o in lieve calo al Sud. Venti deboli in prevalenza settentrionali, variabili o di brezza lungo le coste.

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Pomeriggio: Bel tempo prevalente su litorali e pianure centro-settentrionali. Maggior variabilità sulle zone montuose con temporali sparsi specie su massiccio abruzzese, dorsale calabra, Gennargentu, Gargano, rilievi siculi, Prealpi orobiche ed Alpi occidentali, fenomeni in locale sconfinamento alle aree pianeggianti e costiere di Sicilia e Sardegna orientale. In serata cieli nuovamente sereni o poco nuvolosi. Temperature stabili. Venti deboli a regime di brezza.

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Come si gioca: Completare il diagramma in modo che ciascuna riga, colonna e riquadro 3x3 contenga una sola volta tutti i numeri da 1 a 9.

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© 2010 nonzero

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Ben soleggiato al Centro-Sud. Tempo in peggioramento al Nord e Toscana, dove tra il pomeriggio e la notte transiteranno rovesci e temporali più intensi a ridosso di Alpi e Prealpi. Temperature stazionarie al Nord, in aumento altrove. Venti deboli variabili.

NEL MONDO Oggi

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