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Tony Frissel
by lavoropiu
Toni Frissell
La donna che rivoluzionò la fotografia di moda
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Se l'arte di fotografare è un dono, Toni Frissell lo ha saputo custodire e rivoluzionare. Dopo di lei infatti, la fotografia di moda non è stata più la stessa: questa donna vivace ed eccentrica, inseparabile dalla sua macchina fotografica, ha trasformato le classiche pose da mannequin in studio in qualcosa di vivo, di esuberante. Ha portato la moda in strada, tra la gente, rivoluzionando l'immagine femminile. Ma non solo, perché il suo obbiettivo non si è limitato al patinato universo della moda. Ha fotografato uomini e donne in guerra, ha realizzato ritratti di importanti personaggi dell'epoca. Ha immortalato la gente comune, donne, bambini, afroamericani. Nata a Manhattan nel 1907, Toni si avvicinò appena ventenne alla fotografia, lavorando come apprendista dal celebre fotografo Cecil Beaton e nello

studio di Edward Steichen. Sempre molto attenta alla condizione femminile, fu scelta come fotografa da importanti riviste femminili dell'epoca: le sue immagini di moda ritraevano donne indaffarate, impegnate nella vita quotidiana, rovesciando la maniera tradizionale di immortalare le modelle all'interno dello studio, in pose "imbalsamate". Per la prima volta, questa giovane fotografa portò le donne fotografate all'esterno, nelle strade della città, immerse nella vita di tutti i giorni. Toni andava contro le regole: quelle figure plastiche e ingessate che la moda aveva conosciuto fino a quel momento, si rivelavano sprizzanti di vita, al mare, in campagna, sotto la pioggia. Sono gli anni Trenta e il mondo è pronto a questa rivoluzione, così

come le donne, che si liberano da un abbigliamento scomodo e castigato: possono ora dare via libera alla loro sensualità, alle loro forme. Come i soggetti da lei ritratti, Toni non amava le etichette, ed amava talmente la fotografia da volerla esplorare in tutte le sue forme. Fu così che nel 1941 decise di partire per la guerra, diventando volontaria della Croce Rossa Americana. Anche sul campo di battaglia si fece notare e divenne successivamente fotografa ufficiale dello Women's Army Corps. In guerra immortalò infermiere, soldati, afroamericani e bambini rimasti orfani a causa della guerra. Le sue foto di guerra sono potenti: il dolore che immortalano è sconvolgente, silenzioso, vivo. Anche in queste immagini, non c'è traccia di cliché, di compiacimento, di patetismo: sono foto autentiche anche nella loro brutalità, ma anche delicate, tenere.


