La Sorgente n. 72

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GUERCIO - DEL GUERCIO: E’ prevalentemente toscano; si riferi­sce a soprannome, mutato col tempo in cognome, di persona “cieca di un occhio” o che “vede male”.

la). Figurativamente esso si assesta a significare “persona furba che si finge ingenua”. Non è, però, da escludere un’associazione fisica all’uccello e in questo caso indicherebbe persona scura di carnagione.

ILARIA: Poco diffuso soprattutto nel centro-sud; è la cognomizza­zione del nome Ilario, che continua il personale latino di epoca impe­riale Hilarius (allegro, giocondo), affermatosi col culto di S. llario di Poitiers (IV secolo D.C.).

MILANO E’ molto diffuso in tutt’Italia ed è formato dal toponimo Milano, appunto. E’ cognome etnico che indica la provenienza e per lo più ha origini israelitiche.

MONTEVERDE E’ cognome del Centro-Sud. Ha alla sua base un evidente toponimo e, quindi, si riferisce alla provenienza e al gruppo etnico. Monteverde è un piccolo comune irpino a ridosso della Puglia.

MEGARO Non è escluso a priori qualsiasi riferimento al “Megaron” greco inteso come “grande”, massiccio per corporatura. Questo cognome è diffuso, comunque, nella Magna Grecia. Alcuni studiosi di onomastica lo fanno risalire anche a “Megali” di diffusione calabrese. In quest’ultimo caso il riferimento è a Michele, arcangelo biblico, il cui nome in ebraico significa “chi è grande come Dio?”.

MONTUORI Cognome meridionale; ha alla base un toponimo molto diffuso in Campania. E’, quindi, un cognome etnico. Montoro, detto in dialetto, Montuoro, è il nome di due comuni dell’Avellinese. SENA E’ molto improbabile che la sua formazione cognominale sia in alcun modo collegabile al “senex” latino (vecchio) in quanto gli aggettivi concorrono in genere a formare soprannomi solo in sostantivi composti o derivati (Senigallia, Senese). Sena, questo è attestato, è l’antico nome di Siena, quindi è un toponimo usato in senso etnico per designare persone provenienti dalla Toscana, forse in epoca angioina (in francese Siena, si dice Sçne). A puro titolo di curiosità si annota che

H C

AR - Anno XXXIII - Agosto 2006 N.72

li, il cui prestigio e culto si diffuse col Cristianesimo. Talvolta, però, la radice “petr” è ascrivibile a puro soprannome.

SICA Sica, frequente in Campania, è forma abbreviata di Sicardus, un apocoristico aferetico di origine germanica Sichard. Sichard, infatti, risale all’VIII secolo, è probabilmente di provenienza longobardo-francone. Questa ipotesi è apprezzabile, considerato che questo cognome nelle sue variazioni è riscontrabile ovunque sia stata massiccia la presenza dei Longobardi. L’ultimo principe longobardo di Benevento fu Sicardo, figlio di Sicone. La radice, quindi, è ricorrente, come era ricorrente l’abitudine “gotica” di alterare nomi primitivi.

G

MAZZARIELLO L’origine è complessa, in quanto vi possono concorrere vari etimi e processi di formazione. In genere è richiamabile a soprannomi medioevali, scherzosi o polemici, con preciso riferimento a caratteristiche fisiche o a mestieri, ad esempio lavori implicanti l’uso della “mazza”.

IV

MEROLA Si esclude qualsiasi riferimento alla gens Merula, della Roma repubblicana un cui antenato costruì la strada, appunto detta Merulana; esso ha alla base un soprannome diffuso per lo più nel Centro-Sud che si richiama al merlo (Turdus meru-

molti topografi fanno derivare il nome di Senerchia dal “Silerchia” toscano del XII che era un giunco che cresce in luoghi ricchi d’acqua.

MONTANARI Montanari è frequente in Emilia. Alla base possono essere sia determinazioni generiche di località di montagna indicanti appartenenza o provenienza, sia specifici toponimi molto diffusi a nord. Da questo punto di vista, quindi, è classificabile come “cognome etnico”.

IO

MERINO E’ cognome di origine etnica con chiaro riferimento a tribù berbera famosa per gli allevamenti ovini africani. Il popolo berbero vive lungo il Mediterraneo nelle regioni dell’Atlante (Libia, Algeria, Tunisia); storicamente i Berberi giunsero in Italia durante l’occupazione araba ed erano molto noti anche nelle scorrerie saracene che si addentravano dalle coste tirreniche fin sui monti delle zone interne peninsulari.

di Alfonso Merola

SO R

MEO La sua forma base è diffusa in tutta Italia. Meo è molto frequente nel Medioevo ed è un ipocoristico abbreviato di Bartolo(meo). Nella letteratura del Trecento italiano ricorre in molti racconti; è collegato, in questo senso, anche ad una figura centrale nel Teatro dell’Arte. (Goldoni)

SECONDA

LA

IANNUZZI: Molto diffuso in Italia meridionale. Diminutivo di Gio­vanni (Giovannuzzi), ha subito nei secoli tagli di sillabe che lo hanno portato alla stesura attuale.

LA STORIA DEI COGNOMI

TE

I COGNOMICOGNOMICOGNOMICOGNOMI

EN

Storia

MELILLO Molti cognomi si riferiscono al toponimo siciliano di Melilli (SR) che a sua volta è fitonimo di mili (melo). Melillo, quindi, ha alla base un soprannome che richiamerebbe un particolare aspetto fisico.

PATRONE Patrone è diffuso egualmente sia in Liguria che nel Napoletano. Ha alla base nomi e soprannomi. Padrone nel significato specifico dal Medio Evo in poi era legato ad aree dove era molto sviluppata l’attività marinaresca, nel senso di proprietario o comproprietario, comandante di un’imbarcazione da pesca. Nel dialetto (e nella letteratura meridionale) è metabolizzato anche a significare proprietario in contrapposizione a colono e mezzadro. E’ famoso, nell’accezione marinaresca, il Patron’NTONI di Giovanni Verga. PETRUCCI La base Pietro è la più diffusa in senso assoluto in Italia, ma sono notevoli e numerose le sue variazioni con cui si caratterizza e si attesta nelle varie realtà regionali. Petrucci è diminutivo di Pietro; la sua area di massima concentrazione è la Toscana. Sono molti i Petrucci iscritti nei registri delle Arti, Mestieri e Corporazioni di età comunale. Ha alla sua base il nome latinizzato del più famoso degli aposto-

NESTA E’ la cognominizzazione di Nesto, ipocoristico (forma abbreviata) aferetico (eliminazione di suono/sillaba) dei nomi personali (Er)nesto, (O)nesto. Il nome è, senz’altro, antico: a Nord è diffuso al maschile, al Centro-Sud al femminile. La frequenza di tale cognome medioevale è concentrata in Toscana ed Emilia Romagna. Proprio per tale origine il suo significato è di “dotato di nobili sentimenti”. Nella letteratura toscana di epoca dantesca, questo cognome è molto ricorrente. NOTARO E’ molto diffuso nel Sud, ha alla base il nome e il titolo professionale. Durante il Medioevo esso precedeva il nome proprio di persona, quale appellativo. A quell’epoca il “notaro” designava semplicemente lo scrivano addetto alla scrittura di atti privati e pubblici. Solo più tardi esso si riferì a cancellieri o a funzionari magistrati preposti ad uffici amministrativi, giudiziari e di polizia.

PALMIERI


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