L'anima fa arte n6

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Michele Mezzanotte

vedere le cose. Vorrei precisare che la memoria è un elemento importantissimo dell'umanità in senso individuale e in senso collettivo, che ci permette di evolvere e migliorare. Ormai troppo spesso la frase "non bisogna dimenticare" si è trasformata in un ostacolo alla vita stessa. Non bisogna legare la memoria alla cattiva coscienza che descrive Nietzsche. La dimenticanza di cui parliamo è un atto di "far uscire fuori", per osservarci, per osservare e per trasformare la "cattiva coscienza" in "saggezza". Parlare di perdono ci apre a una moltitudine di argomenti e vie da percorrere, dalla psicologia al simbolismo, dalla religione all'arte. Il perdono lo troviamo sullo stesso continuum di idee del peccato, e per questo costituiscono uno stesso argomento di cui parlare. Non c'è perdono senza peccato e non c'è peccato senza perdono. Al principio dell'umana storia commettemmo l'atto imperdonabile di mangiare dall'albero della conoscenza. Dio in fondo è stato il primo a non perdonare cacciandoci dal paradiso terrestre per una nostra colpa. Grazie a questo atto da "padre", Dio ci ha permesso di uscire dal Paradiso Terrestre, e di entrare nel Mondo Terrestre. Un mondo in cui male, cattiveria e crudeltà sono presenti. La decisione che Dio compie di non perdonarci ci catapulta nel male e nella "cattiva coscienza". Grazie alla sua azione imperdonabile l'uomo nasce agli occhi della storia. Si libera dal Paradiso Terrestre. Entra in un mondo di crudeltà, ma nel contempo nasce come nuovo individuo. Dio sa, in fondo, che per vivificare la sua Creazione e per farla nascere nuovamente, deve cacciarla dal Paradiso Terrestre. Questo atto di Dio è una nuova creazione: l'ottavo giorno in cui Dio non perdonò e creò nuovamente l'uomo. L'uomo commette l'imperdonabile, ma anche Dio commette l'imperdonabile, ed e proprio da questi due atti che nasce la coscienza umana. La dimenticanza permette al perdonabile di diventare imperdonabile. L'imperdonabile può essere inteso quindi come qualcosa che va al di là della colpa e del perdono. È un atto che non può essere perdonato perchè non rientra in ciò che si può condannare o perdonare. È un atto connesso all'oblio. In questa categoria di cose rientra tutto ciò che facciamo per vivere e per andare avanti nel nostro viaggio terrestre. In alcuni frangenti della nostra vita possiamo dimenticarci, e quindi possiamo uscire fuori dalla colpa e dal

peccato. Nei momenti di morte, e nei momenti più difficili della vita, così come nei momenti di crisi e di passaggio, dobbiamo mettere in atto l'imperdonabile, ovvero la dimenticanza, per crearci nuovamente e rinascere fuori dal trauma.

Bibliografia e Note Friedirich Nietzsche, La genealogia della morale, Adelphi, 1984 James Hillman, Puer Aeternus, Adelphi, 1999 Piaf Édith, Au bal de la chance. La mia vita, Castelvecchi, 2011 Jorge Borges, Elogio dell'ombra. Seguito da Abbozzo di autobiografia, Einaudi 2007 Milan Kundera, La Lentezza, Adelphi, 1999 David Cornemberg, A dangerous method (Film) 2011

Michele Mezzanotte è uno psicoterapeuta e lavora a Chieti.. È direttore scientifico della rivista di psicologia L'Anima Fa Arte, e presidente dell'omonima associazione di volontariato psicologico.

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