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Im parare a gestire il denaro
Imparare a gestire il denaro ...
La paghetta
Nella nostra vita quotidiana il denaro riveste un ruolo importante. Quanto ne abbiamo a disposizione e a cosa lo destiniamo, varia da persona a persona, poiché dipende dal nostro reddito, dai nostri desideri e dalle nostre esigenze. Tutto ciò che ha a che fare con il denaro è anche una questione di sentimento. Persino se, mentre facciamo la spesa, ci imponiamo di farci guidare esclusivamente dalla ragione, non riusciamo a mettere del tutto a tacere i nostri sentimenti, soprattutto le nostre gioie o i nostri timori. I bambini e gli adolescenti vedono come i loro genitori possiedono del denaro nel portafoglio, lo prelevano dal bancomat o pagano con una carta di credito. Ma sanno anche da dove viene effettivamente il denaro? Potreste raccontare a vostro/a figlio/a dove e come guadagnate il vostro denaro, magari un giorno potete portarlo/a con voi sul vostro posto di lavoro. In questo modo i giovani iniziano a capire cosa significa uno stipendio o un compenso e cosa vuol dire mettere a disposizione una vita e la propria manodopera per raggiungere tale scopo. Potreste anche discutere di ciò che deve essere pagato con il vostro stipendio: tasse, contributi sociali, costi di mantenimento, spese per la macchina ecc., e ciò che alla fine avanza da spendere. Proprio nel rapporto con il denaro è determinante l’esempio dei genitori: come essi gestiscono i loro guadagni e il reddito complessivo, se ad esempio risparmiano regolarmente per le prossime vacanze, creano e mantengono una riserva finanziaria per i casi d’emergenza... Tutto ciò è fondamentale per i figli. Anche vostro/a figlio/a ha delle entrate: in base all’età e agli accordi può trattarsi di una paghetta, di regali in denaro e piccoli guadagni personali. La paghetta è un’elargizione volontaria da parte dei genitori, con la quale i figli devono imparare a gestire il denaro in modo autonomo e responsabile. Essi apprendono come suddividere il proprio denaro, come si avvicina la possibilità di esaudire i propri desideri, attraverso i risparmi e molta pazienza, e come stabilire delle priorità: "Se mi compro il fumetto, devo rinunciare in cambio a tutti i dolci che mi piacerebbe avere." La paghetta dovrebbe essere data ad intervalli regolari, ad esempio il sabato, ed essere sempre gestita autonomamente dal/la figlio/a. Non dovrebbe essere collegata ad un buon comportamento o a buoni voti a scuola. Le faccende domestiche giornaliere non dovrebbero essere retribuite. La famiglia è una comunità in cui tutti dipendono da tutti e ciascuno contribuisce al benessere dell’intera comunità in base alle proprie possibilità. Per alcuni lavori speciali, ad esempio sgomberare la cantina, lavare la macchina o riparare la bicicletta, può essere concordato un piccolo compenso. Anche la vendita di oggetti fatti a mano o dei giocattoli che non vengono più adoperati, possono far entrare un po’ di denaro se portati ad un mercatino delle pulci. In tal modo gli adolescenti imparano ad impegnarsi per guadagnare personalmente del denaro.
INFORMAZIONI & SUGGERIMENTI
å Per i bambini e gli adolescenti è più facile risparmiare se si pongono un obiettivo: potete discutere con vostro/a figlio/a dei suoi obiettivi di risparmio nel breve o lungo termine. Gli obiettivi dovrebbero essere realistici, commisurati alle singole esigenze e poter essere raggiunti entro i tempi di risparmio previsti. Una lista dei desideri è utile tutto l’anno, non solo poco prima del compleanno o di Natale. Il contenuto della lista spinge a risparmiare, poiché vi è riportato nero su bianco ciò per cui bisogna tener duro. Inoltre protegge in certo qual modo da acquisti frettolosi e istintivi.
å È fondamen tale che i giovani imparino a suddividere, risparmiare, programmare e porre delle priorità. I genitori non dovrebbero immischiarsi, quando si tratta di decidere ciò su cui occorre risparmiare e ciò per cui è consentito spendere.
å Un proprio conto presso una banca può motivare a risparmiare.
å A volt e i bambini e gli adolescenti ricevono in regalo grandi somme di denaro. Discutetene assieme su come gestirlo: se ne versa la maggior parte subito sul conto bancario? Oppure si può soddisfare un grande desiderio?
å In c asi eccezionali i genitori possono dare un anticipo sulla paghetta o prestare del denaro. Tuttavia il/ la figlia/a dovrebbe aver riflettuto in maniera ragionevole su come rimborsare l’importo.
å Se finora la paghetta veniva corrisposta settimanalmente e d’ora in avanti solo mensilmente, all’inizio i bambini e gli adolescenti potrebbero avere difficoltà a suddividerla. Alcuni suggerimenti concreti possono facilitarne la gestione: ciascuna rata settimanale può essere conservata ad esempio in varie buste, così che sarà ben visibile quando il denaro della settimana sta per finire. Oppure vostro/a figlio/a può annotarsi le sue spese. Tuttavia ciò non dovrà mai essere visto come un controllo da parte dei genitori, bensì dovrà servire soltanto ad avere una visione d’insieme migliore e imparare a pianificare! Il servizio di consulenza debitori della Caritas fornisce un opuscolo gratuito per i bambini e gli adolescenti in cui essi possono annotare le loro spese. Per gli indirizzi si rimanda all’elenco indirizzi.
å Potreste ricordare a vostro/a figlio/a quanto sia ragionevole non spendere tutto in una volta, bensì risparmiare un po’, ad esempio ricordandogli che soltanto in questo modo è possibile esaudire un desiderio più grande.

Hanno presto finito di stabilire l'aumento della paghetta?!
Qual è l’importo giusto?
L’ammontare della paghetta varia da famiglia a famiglia e dipende dal suo budget complessivo e da ciò che i genitori ritengono appropriato. Anche l’età del giovane è un fattore decisivo. Inoltre l’ammontare dipende da ciò per cui viene utilizzata la paghetta. Vostro/a figlio/a spende il denaro per fumetti, libri e altri desideri, contribuisce alla bolletta del cellulare, paga ogni tanto la pizza con gli amici o l’ingresso in piscina? Non dovrebbe contribuire al pagamento di materiale scolastico, generi alimentari di prima necessità o vestiario, a meno che non desideri un capo particolarmente costoso. In alcune situazioni è possibile che delle famiglie non possano dare una paghetta ai loro figli. In questo caso i bambini e gli adolescenti potranno imparare a gestire il denaro mentre si fa la spesa tutti insieme o si calcola il fondo cassa per gli alimenti.
Desideri ed esigenze vere
Oggigiorno i bambini e gli adolescenti devono imparare anche a scegliere fra l’eccesso di offerta ciò che è possibile e sensato per loro. È utile dunque saper distinguere fra desideri ed esigenze vere. Un desiderio è qualcosa che nasce ad esempio attraverso la pubblicità o perché gli altri ce l’hanno. Al contrario un’esigenza vera è qualcosa di cui si ha veramente bisogno. Ad esempio, se non vedo bene, ho bisogno di un paio di occhiali. Se tuttavia voglio avere la montatura più costosa, si tratta di un desiderio. Del resto un modello più economico avrebbe la stessa funzione. I genitori potranno sottolineare ai loro figli la differenza tra desideri ed esigenze vere, ad esempio quando per l’acquisto di un capo d’abbigliamento si mette a disposizione del/la proprio/a figlio/a un importo realistico e ritenuto appropriato. Se lui/lei desidera un vestito più costoso, potrà decidere se risparmiare fino a raggiungere l’importo mancante e acquistarsi il capo costoso oppure se essere comunque soddisfatto di un capo più conveniente.
Molti acquistano cose di cui non hanno bisogno, con soldi che non hanno, per impressionare persone che non sopportano.
Detto popolare “Da qualche tempo mio figlio Christian (12) desidera acquistarsi da solo i vestiti. Adesso pensiamo prima a ciò di cui ha bisogno, quali colori starebbero bene con il resto del suo guardaroba, al materiale di cui dovrebbe essere fatto il capo e quanto può costare al massimo. Christian ha già acquistato da solo alcuni pantaloni, pullover e camicie, ne va molto fiero e nel frattempo conosce le etichette dei vestiti quasi meglio di me.” Hugo, S. Felice
Migliorare un po’ il mondo
Oltre alla gestione responsabile del denaro, i bambini e gli adolescenti imparano anche a pensare e ad agire a livello sociale: a scuola, fra amici e nella propria famiglia. Fare una “buona azione” e assumersi la responsabilità non dipende soltanto dal portafoglio. Possono essere varie cose: avere tempo per qualcuno, far visita ad un malato, consolare un amico triste, chiamare la nonna senza un preciso motivo, fare la spesa per un vicino anziano, coinvolgere nel gioco un nuovo compagno di classe, aiutare a pulire le sponde del fiume o collaborare all’interno di un’associazione. Una “buona azione” può significare anche impegnarsi affinché il parco giochi davanti a casa sia curato meglio od organizzare una tombola e donare il ricavato ad un’associazione d’aiuto. Si tratta di tirarsi su le maniche e agire perché il mondo possa migliorare un pochino. Potreste cercare delle idee insieme su come potersi attivare, ad esempio selezionando insieme degli oggetti non utilizzati, fra cui giocattoli, oggetti domestici, vestiti, e donarli ad un’organizzazione d’aiuto. Oppure vostro/a figlio/a potrà vendere un paio di questi oggetti al mercatino delle pulci per bambini e donarne il ricavato. Oppure potrebbe metter da parte regolarmente una piccola percentuale della paghetta e donarla. Se gli darete il buon esempio e arrotonderete l’importo, è probabile che lo farà spontaneamente e con gioia. Insieme si dovrà verificare anche l’affidabilità dell’organizzazione d’aiuto a cui donate il denaro. Se poi si riesce anche a raccogliere articoli e immagini su come contribuite con la vostra donazione, il giovane capisce sul serio quanto sia utile il suo aiuto.
Se tanti piccoli uomini, in tanti piccoli luoghi, fanno tanti piccoli passi, il mondo può cambiare.
Detto africano
SALVATE LE BALENE!

Ferma! Prima devi pulire la gabbia del criceto!
Se sapessi di morire domani, pianterei ugualmente un melo, oggi.
Martin Lutero