Regole, un altro modo di possedere

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regole, un altro modo di possedere Laudamus quod, dal latino (decidiamo che), è scritta nelle pergamene storiche in possesso delle Regole per introdurre tutte le decisioni prese dalla Comunità su come dovevano essere utilizzati boschi e pascoli; sono appunto le “regole” da cui l’Istituzione ha preso il nome di Lalla Facco

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arlare delle Regole è aprire un capitolo di storia di oltre mille anni. Il nostro giornale, pur con molta disponibilità a fornire al lettore articoli esaustivi sugli argomenti legati al territorio ampezzano, questa volta riuscirà solamente a sfiorare la superficie di un’anima profonda, radicata, ancestrale e straordinariamente moderna, up to date, usando un anglicismo che definisce bene cosa significa precorrere i tempi nella comprensione della totalità del contesto nel quale viene concepita un’idea che poi crescerà rigogliosa e produttiva di buoni frutti prima che altri l’abbiamo anche solo intuita. Indro Montanelli nella presentazione del libro “Storia di Cortina d’Ampezzo” del 1974 scriveva: “Se le mie riserve di ottimismo non fossero da un pezzo esaurite, proporrei ai legislatori italiani che si arrovellassero per dare un assetto giuridico alla vostra democrazia, di buttar via Pandette e Codici Giustiniani e di venire a Cortina a studiarvi gli usi, i costumi e le tradizioni ampezzane. (…) Il loro modo di vivere e convivere, cioè d’intendere e praticare i propri rapporti politici, economici e sociali, gli ampezzani se lo sono costruito in secoli di esperienza. E l’esperienza purtroppo è un bene che non si può trasferire e nemmeno riprodurre sinteticamente”. 6

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Mai, come in questi anni di confusione, crisi, disagi generalizzati, litigi ossessivi e perdita di valori le parole di Montanelli, al di sopra di ogni sospetto e critica morale o politica, sono significative e ci catapultano immediatamente all’interno delle Regole, facendoci comprendere che questa Istituzione millenaria ha molto da insegnare a tutti. Nate dall’esigenza dei primi abitanti stabili della conca di organizzare l’utilizzo comune di boschi e pascoli, le Regole d’Ampezzo si sono attestate come l’avamposto culturale e istituzionale che attraverso regole condivise potesse regolamentare, scusate il bisticcio di parole, il rapporto fra uomo e ambiente per un uso sostenibile del territorio della valle. Questo avveniva mille anni fa quando i problemi dello sfruttamento della Terra erano legati alla sopravvivenza, dipendente esclusivamente dalla generatività di pascoli e boschi. Era quindi necessario rendere queste risorse fruibili a tutti, garantendone il mantenimento e la salvaguardia per consentire alla Natura di continuare a riprodurre i suoi frutti che avrebbero dato cibo, riscaldamento e casa ai suoi abitanti. La proprietà e l’uso collettivo di tali risorse sono stati i capisaldi delle Regole d’Ampezzo,

permettendo così il mantenimento della popolazione ampezzana. Queste regole, che sembrerebbero puramente a indirizzo economico dove il concetto di patrimonio sottende l’inalienabilità e l’immutabilità delle terre, sono rette invece da una base culturale e sociale forte e altamente valoriale: la famiglia, per la quale il patrimonio in comproprietà viene trasmesso ai figli, e dove conservativo e produttivo coincidono. Il focolare domestico, sia come rappresentazione che reale luogo d’incontro e condivisione, è il focus d’interesse delle Regole e i Regolieri sono i capifamiglia discendenti dall’antico ceppo ampezzano che amministrano il patrimonio comunitario secondo Laudi, le antiche leggi approvate dalla’Assemblea costituita dai capifamiglia. Il Bene Comune non significa bene di nessuno, ma tuo e di

La “Casa delle Regole” si trova nel centro di Cortina d’Ampezzo e oggi oltre a ospitare il Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo, ospita anche il Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” e il vasto Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”. The “Casa delle Regole” is situated in the heart of Cortina d’Ampezzo and today it hosts the Ampezzo Regole Ethnographic Museum as well as the “Mario Rimoldi” Museum of Modern Art and the vast “Rinaldo Zardini” Museum of Paleontology.

tutti la cui consapevolezza è patrimonio genetico di un popolo legato e fedele ai propri usi e costumi e alle proprie “originali istituzioni”. Oggi le Regole gestiscono circa 16.000 ettari di bosco, con taglio e vendita del legname e selvicoltura naturalistica del patrimonio forestale. Alcune malghe sono ancora utilizzate per il pascolo del bestiame, mantenendo l’antica attività primaria che, negli ultimi decen-

ni, ha conosciuto un notevole calo. Tra le finalità delle Regole vi sono la conservazione e la promozione della lingua, della cultura e delle tradizioni ampezzane. Le Regole sono sinonimo di “un altro modo di possedere” nel territorio di Ampezzo dove il concetto di possesso è divenuto fra i “foresti” altamente individualistico e utilitaristico. Il turismo ha cambiato profondamente le dinamiche terri

toriali e sociali, producendo visibili trasformazioni. Sempre citando Indro Montanelli: “(..) i veri padroni dell’Ampezzo sono sempre rimasti gli ampezzani. Sono riusciti a restarlo perfino contro la più insidiosa di tutte le alluvioni: quella del turismo, (…). Poteva essere la fine(…). Qui non è stato così (…); è a questo senso comunitario radicato nell’anima della sua gente più semplice, che l’Ampezzo attinge la C.M. ~ STORIA

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alking of rules means opening a thousand year chapter of history. This time our magazine, though we always aim to provide exhaustive articles on topics related to Ampezzo, will only touch the surface of a deep rooted, ancestral and extraordinarily up to date soul. In the presentation of his book “History of Cortina d’Ampezzo” dated 1974, Indro Montanelli wrote: “Their

way of life and their political, economic and social relations were built on centuries of experience. unfor tunately experience is an asset that we cannot transfer nor reproduce“. Montanelli’s words, during these years of confusion, generalized crisis and loss of values, are meaningful, making us understand that this millenarian institution has a lot to teach us all. They appeared with the first settlers need to organize the common use of forests and pastures; the Ampezzo rules became cultural and institutional outpost through shared rules regulating man and environment for sustainable use of the Valley. This was a thousand years ago when exploitation problems were related to the inhabitants survival, depending exclusively on pastures and woodlands. It was therefore necessary for these resources to be available to everyone, ensuring their preservation, allowing nature to reproduce its fruits for food, heating and homes. Ownership and collective use of these resources were the cornerstones of the Ampezzo rules,

which appear to be purely economic and the concept of heritage implies the inalienability and immutability of the lands, are based on strong cultural basis and high social values: the family, for which the heritage in co-ownership is passed down to their children. The household is the focus of interest and the “Regolieri” are the head of the household, descendants of the ancient Ampezzo strain that administrate the community thanks to the “Laudi”, ancient laws passed by the Assembly of head of households. Today the rules manage over 16,000 acres of forest. Primary activities, that recently, have experienced

A sinistra: le Regole garantiscono il mantenimento e la salvaguardia delle risorse ambientali per consentire alla Natura di continuare a riprodurre i suoi frutti. Left: the Rules ensure the maintenance and protection of environmental resources, allowing nature to thrive. 8

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Inizialmente le Regole erano due, Ambrizola-Falzarego e Larieto, poi crebbero: oggi sono undici e da circa vent’anni sono unite in comunanza. L’istituto regoliero è riconosciuto dal diritto dello Stato italiano attraverso specifiche leggi che ne tutelano la particolare realtà. Dal 1990 le Regole gestiscono anche il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo.

Info e approfondimenti: www.regole.it Initially the rules were two, Ambrizola-Falzarego and Larieto. Currently eleven and united. The Regoliero Institute is recognized within the law of the Italian State through specific laws. Since 1990 the rules operate in the Ampezzo Dolomite Natural Park.

a significant decline. The conservation and promotion of the Ampezzo language, culture and traditions are amongst the aims of the rules. The rules are synonym of “another way to own” the territory of Ampezzo. Tourism has profoundly changed territorial and social dynamics, producing visible transformations. Always quoting Indro Montanelli: “the true owners of Ampezzo have always remained the Ampezzani. They have managed to remain, even against the most insidious of all floods: that of tourism, …). It could have been the end (…). It was not so here (…); it is in the simple people’s sense of community rooted in the soul that Ampezzo draws the lifeblood of autonomy that has always allowed it to survive its “accidents”. In 2010 the rules give us important tools for reflection in a time of crisis, giving solutions tested over a thousand years and that are still up to date, demonstrated by operational the Ampezzo community’s activities.

foto archivio Print House

linfa di quella incrollabile autonomia che gli consentì sempre di sopravvivere ai suoi “incidenti”. Nel 2010 le Regole ci danno importanti strumenti di riflessione in un momento di crisi, indicando soluzioni sperimentate da mille anni e ancora attuali e saldamente operative, testimoniate dalle attività svolte nella e per la comunità d’Ampezzo. Un’altra ricchezza culturale da conoscere e apprezzare.

si ringrazia per questo articolo l’archivio delle Regole d’Ampezzo

A destra: 6 agosto 1448 – Compromesso relativo ai confini tra Dobbiaco e Cortina firmato presso l’Ospizio di Ospitale Pergamene – serie 1400 – Archivio storico Regola Alta Lareto. Right: 6 August 1448 – Compromise about the border between Dobbiaco and Cortina signed at the Hospice of Ospitale Pergamene – series 1400 – Lareto Alta Rule historical archive.

A destra: immagini risalenti agli inizi del secolo scorso dove si comprende l’importanza del focolare domestico attorno il quale si dipanano le storie familiari. Right: images dating back to the beginning of the last century where the household and family stories are evident and important.

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