La Coccinella febbraio 2015

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anno VII - FEBBRAIO 2015

Oleo-rotto e politiche ambientali Appello alla Solidarietà

’ E ’ N E C NON O N U S S PER NE


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Oleo-rotto e politiche ambientali

Il nostro comprensorio, purtroppo, non è esente da rischi

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i è svolto sabato 31 gennaio nell’aula del Consiglio Comunale di Ladispoli il dibattito pubblico sul tema “oleodotto CivitavecchiaFiumicino ed i rischi per il territorio”, organizzato dal Comitato Rifiuti Zero Ladispoli e dall’amministrazione comunale, rappresentata da Giorgio Lauria assessore all’ambiente e vicesindaco. Le immagini dell’immane disastro ambientale che si è consumato nel mese di novembre a Maccarese, a causa della fuoriuscita del kerosene dall’ oleodotto CivitavecchiaFiumicino, sono giunte anche a Ladispoli e ci hanno offerto l’opportunità di riflettere sulla fragilità del nostro territorio. Gli interventi dei tre principali relatori hanno catalizzato l’attenzione del numeroso pubblico presente: Riccardo Di Giuseppe, responsabile WWF per le Aree Protette di Maccarese-Fiumicino, ci ha mostrato le drammatiche immagini del più grande disastro ambientale avvenuto sul territorio del Comune di Fiumicino, immagini che non lasciano dubbi sulla terribile sciagura che ha gravemente compromesso il delicato ecosistema. delle zone umide protette Dopo di lui Antonio Pizzuti Piccoli, Direttore Oasi Naturale del Bosco di Palo, ci ha offerto spunti per riflettere sui rischi per il territorio di Ladispoli che, oltre ad essere attraversato dal pericoloso e vetusto oleodotto, subisce gli effetti dannosi sia della centrale a carbone di Civitavecchia che dell’aeroporto di Fiumicino. Completano questo quadro preoccupante la discarica di Cupinoro, gli impianti AMA di Maccarese e la cementificazione selvaggia. Infine il Dott. Giovanni Ghirga pediatra e membro “ISDE Medici per l’Ambiente”, riprende ed approfondisce sull’inquinamento da polveri sottili, essendo Ladispoli, come tutta la fascia costiera a nord di Roma, un territorio

a rischio con tutti i pericoli di aumento di patologie che ciò comporta. Indica una via di uscita in una economia verde e in una maggiore informazione sui temi dell’ambiente. Dopo i tre relatori sono intervenuti anche Carla Petrianni del CRZ Fiumicino, il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, il consigliere del comune di Cerveteri Davide Campolongo e Ignazio Scalas e Lorenzo De Luca della LIPU di Fiumicino. La serata ha evidenziato che il progresso e lo sviluppo economico debbono essere eco-sostenibili in quanto in ballo abbiamo la salute e la qualità della vita, nonché il patrimonio storico- archeologico e naturalistico che comunque sono anch’essi volano per lo sviluppo economico del nostro territorio. Dai disastri dovremmo trarre insegnamento e impegnarci tutti per la prevenzione poichè un ecosistema violato difficilmente può tornare al suo stato iniziale, neanche con le migliori bonifiche. Da questa triste vicenda accogliamo con soddisfazione l’istituzione di una commissione straordinaria permanente, promossa dal comune di Fiumicino e formata dai rappresentanti di Roma, Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri e Ladispoli con il compito di monitorare e vigilare affinché ENI realizzi interventi di bonifica ed eventuale messa in sicurezza dell’oleodotto per ora posto sotto sequestro; questa ci sembra una saggia decisione in virtù del fatto che i disastri ambientali e l’inquinamento non conoscono confini geografici e per tutelare l’ambiente c’è bisogno di un lavoro sinergico e solidale. Il Comitato Rifiuti Zero di Ladispoli continuerà a vigilare sull’attuazione di tutte le misure di controllo dell’ambiente, qualsiasi sia la fonte di pericolo.

{ Comitato Rifiuti Zero Ladispoli }

Pericolo pali cadenti?

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’è preoccupazione tra i residenti di via Lousiana per lo stato dei pali della luce. A guardare la foto che pubblichiamo, ed esprimendo un giudizio di non addetti ai lavori sembrerebbe che questi pali siano prossimi alla caduta. Secondo i

residenti ad ‘accentuare’ la pendenza dei pali le forti piogge delle scorse settimane ed il passaggio dei mezzi meccanici del vicino cantiere. Comunque, al di là delle cause, varrebbe la pena di verificarne l’effettiva stabilità prima che sia troppo tardi .

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L’unione fa (ancora) la forza?

Ronde e controllo del vicinato: i cittadini reagiscono

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mergenza sicurezza su tutto i il litorale nord di Roma, come nel resto d’Italia. I ladri sono tornati, o forse non se ne sono mai andati. E’ ripresa l’escalation di fatti criminosi, tanto che il disagio è palpabile. Non sono bastate le cinquanta telecamere sul territorio comunale, l’entrata in funzione della tenenza della Guardia di Finanza, l’annuncio della costruzione della nuova caserma dei Carabinieri, la collaborazione tra le forze di polizia. Ci sono bande che rubano, giorno e notte, a metà mattinata e all’ora di pranzo. Forzano porte blindate come fossero di burro, smurano inferriate e grate, incuranti di tutto e tutti. Non c’è bisogno del buio per compiere l’atto criminoso, agiscono tutti i giorni a tutte le ore, e la paura è ormai troppa . E allora il cittadino si sente braccato e indifeso, e nel momento di disperazione ecco che nasce l’idea del fare da soli, di difendersi autonomamente visto che siamo ‘trovatelli’ di fronte ad un numero sempre crescente di delinquenti. Chiamatele ‘ronde’ o controllo del vicinato, il concetto è lo stesso, qualcosa bisogna fare, bisogna agire e reagire. Non si può aspettare più. Non si può accettare che rientrando a casa trovi tutto sottosopra perché qualcuno è venuto a farti visita, violentando la tua intimità domestica, fatta

di cose personali più o meno preziose, o di stare con la paura che ti entrino i ladri, magari mentre sei in casa con i bambini, quando le reazioni del momento potrebbero far accadere qualsiasi cosa. Ecco dunque che le ‘ronde’ bollate come qualcosa di non legale, tornano sotto un aspetto diverso, ma sostanzialmente stiamo parlando della stessa cosa. Cittadini che si organizzano, senza essere armati ma che controllano tutti insieme, perché l’unione fa sempre la forza. L’ occasione per provare a riprenderci la nostra tranquillità ce la offre l’assemblea pubblica che si svolgerà a partire dalle ore 10.00, il prossimo 28 febbraio, presso l’aula consiliare di piazza Falcone organizzata da Realtà Nuova con il patrocinio del comune di Ladispoli. Si discuterà sul tema della sicurezza in collaborazione con l’associazione nazionale Controllo del vicinato (www.controllodelvicinato.it) per la quale interverrà come relatore ad illustrare il progetto il Dott. Francesco Caccetta, già comandante della stazione dei Carabinieri di Campo di Mare, in veste di stimato criminologo.

{ Francesca Lazzeri }


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Io non scordo

10 febbraio: giorno del ricordo delle vittime delle foibe

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a pochi anni se ne parla e ancora non è abbastanza. Sono ancora troppi gli ostacoli e le difficoltà per chi vuole finalmente e liberamente parlare di foibe. Foibe, foibe, foibe: è giusto ripeterlo un milione di volte perché glielo dobbiamo a quelle migliaia di morti che avevano la sola colpa di essere italiani e che per mezzo secolo sono stati dimenticati, cacciati dalla memoria collettiva, espulsi da ogni reminiscenza, affinché l’oblio scendesse su di loro. Erano italiani e per questo furono puniti. Uccisi, gettati nelle viscere della terra legati uno all’altro con il fil di ferro. “Pum”, uno colpo alla testa del primo e la sua caduta nelle foibe trascinava tutti gli altri giù, ancora vivi, per poco, un poco che era troppo. Bisognava ripulire la zona, estirpare l’italianità e all’ombra di una stella vermiglia Tito e i suoi seguaci procedettero senza pietà. La guerra era finita ma si sa, la storia la scrivono i vincitori o, come in questo caso, omettono di scriverla. Non fu solo tragedia di morte, fu anche tragedia di esodo. Decine di migliaia di italiani furono costretti ad abbandonare la propria terra e scappare, portando con sé qualche cassa con le proprie cose. Null’altro. Per qualcuno fu peggio di morire. Il popolo Giuliano-Dalmata fu cacciato dalla propria terra e male accolto dagli stessi connazionali. La stella

vermiglia incuteva paura e se i suoi adepti li avevano cacciati era giusto così. “Fascisti” li chiamavano al loro arrivo nelle città italiane scelte per ospitarli in vecchi edifici abbandonati o peggio ancora in veri e propri campi di concentramento. Comodo. Semplicemente chiamandoli “fascisti” tutto era giustificato. Le foibe, l’esodo, il disprezzo. Tutto. Anche se fascisti non lo erano. Crudele e tragico fu il destino di quel popolo, un destino che si trascina ancora oggi e del quale siamo responsabili anche noi. Troppe volte si è sentito dire che la memoria è sacra e che serve per evitare la ripetizione di tragedie già vissute. Vero, verissimo. Il problema è chi decide cosa sia una tragedia e cosa no. Le foibe non sono mai state raccontate perché ciò avrebbe rivelato la verità su Tito e i suoi seguaci comunisti, di qualunque nazionalità essi fossero, rei di crimini raccapriccianti. E le vittime sono state uccise una seconda volta. Giustiziate una seconda volta. Come fare per non esserne complici? Parlarne. A casa, a lavoro, raccontare ai propri figli ciò che successe e perché. Oggi, l’unico modo per dare pace a quelle migliaia di italiani fagocitati dalla terra e dalla crudeltà umana è quello di ricordarli. Glielo dobbiamo. { Marco Milani }

Don Emanuele lancia l’appello alla Solidarietà Un metro d’acqua nel magazzino della Caritas

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assata l’emergenza per l’esondazione del fosso Vaccina nella notte tra il 4 ed il 5 febbraio, è l’ora della conta dei danni. Sono andati completamente persi 300 kg di farina, 250 kg di pasta, 1200 litri di latte, cui si aggiungono i danni strutturali e le spese per

lo smaltimento dei rifiuti. Don Emanuele Giannone, direttore della Caritas diocesana, rivolge agli uomini di buona volontà un appello per organizzare una raccolta straordinaria di alimenti a lunga conservazione per le famiglie bisognose.

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Territorio e natura in mostra

Il pubblico ha premiato la prima collettiva del 2015

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d inaugurare la prima mostra del nuovo anno (18-31 gennaio) sono stati quattro volenterosi Artisti, Anna Sbardella, Laura Zaratin, Rosetta Conti e Ludovico Conti. Nonostante il periodo si sia presentato freddo e piovoso, gli Artisti hanno esposto le loro opere ed il pubblico li ha premiati. In esposizione molti soggetti storici della nostra città, da Torre Flavia circondata da scogliere e da un mare meraviglioso ad una veduta dal ponte sul fiume Vaccino, un paesaggio panoramico di straordinaria bellezza; ottimi soggetti con fiori, nudi di donne, ritratti e disegni vari. Tutte opere di buon interesse culturale. L’Artista Anna Sbardella ci onora frequentemente; in ogni sua mostra ha ottenuto grandi consensi, successo e popolarità. La più giovane Laura Zaratin, ha ottenuto buoni consensi con i suoi fiori, ritratti di donne e alcuni soggetti che rendono omaggio al grande Chagal e Picasso. Una giovane Artista che si farà strada. Ludovico Conti con le sue opere tutte al

femminile, realizza i suoi soggetti con la china e con la matita, molto piacevoli ed interessanti; artisticamente sono ammirevoli. Rosetta Conti con i suoi fiori, i paesaggi di campagna, le barche, le meravigliose marine, ha stupito i visitatori.

{ Filippo Conte} Delegato all’Arte

XXIII^ Mare d’inverno

Sulla spiaggia di Palo ritrovato un carrello per la spesa

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ontinua l’aggressione ai danni delle spiagge italiane, investite da una grande quantità di plastica e rifiuti vari. La situazione l’abbiamo ‘fotografata’ in occasione della XXIV edizione della manifestazione “Il mare d’inverno” svoltasi in tutta Italia e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e da varie Regioni ed Enti Locali. Domenica 25 gennaio Fare Verde in tutta Italia ha raccolto 10.000 bottiglie di plastica e 2500 contenitori in vetro. Inoltre, sono stati ritrovati gli oggetti più disparati: copertoni per autovettura, scarpe, siringhe, lattine in metallo, due pecore morte, lampadine, tubi in ferro e lastre

di eternit. A Ladispoli, anche quest’anno non ci siamo fatti mancare il rifiuto ‘insolito’: un carrello della spesa ritrovato all’altezza del bunker di Palo. Grazie a tutti i volontari per la partecipazione ed in particolare al Comitato Rifiuti Zero Ladispoli, Memento Naturae, Unione Rugby Ladispoli, Fascio Etrusco Cerveteri. Appuntamento al 2016!

{ Walter Augello} Fare Verde Ladispoli


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Un euro per il defibrillatore

A buon punto la raccolta fondi per dotare la scuola di questo strumento

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‘arresto cardiaco è una delle principali fonti di morte in Italia ed il 70% dei casi è provocato dalla fibrillazione ventricolare. Il cuore, cioè, invece di battere regolarmente nel suo insieme, all’improvviso e senza alcun sintomo premonitore, comincia a battere senza coordinazione, come se ogni muscolo che lo compone fosse indipendente. Il risultato è che il sangue non viene più pompato regolarmente, dopo pochi secondi di mancata ossigenazione si perde conoscenza e dopo pochi minuti il cervello subisce danni gravissimi: si è clinicamente morti. Solo un intervento immediato può salvare chi subisca una fibrillazione ventricolare, per ogni minuto trascorso le probabilità di successo decadono del 10%. Il metodo è quello di attuare il “massaggio cardiaco”, noto come “BLS” (Basic Life Support), o defibrillando il cuore con una scarica elettrica. L’arresto cardiaco è spesso istantaneo, senza alcun segno premonitore e colpisce chiunque indifferentemente, anche persone perfettamente sane, che siano esse atleti o sedentari, giovani o anziani. È molto importante che il maggior numero di persone sappia come attuare la BLS o utilizzare un defibrillatore (occorre un corso specifico che tutte i componenti le forze dell’ordine, oltre a medici e paramedici hanno svolto), ma ovviamente sarebbe bene che tutti lo seguissero: si potrebbero così salvare tante vite, spesso giovani. In un luogo come la Scuola, dove si ritrovano per otto ore al giorno oltre mille ragazzi è sciocco non pensare di premunirsi per affrontare un caso di arresto cardiaco, tuttavia lo Stato non fornisce fondi a sufficienza per dotarsi di un defibrillatore perché la politica degli ultimi governi è stata quella di abbassare le tasse, senza le quali non è possibile sostenere la spesa pubblica. Risultato: se a scuola si dovesse avere un caso di fibrillazione cardiaca, il ragazzo o il bambino o il lavoratore verrebbe consegnato morto o con gravissimi danni celebrali all’ambulanza che, dal momento del verificarsi dell’arresto al suo arrivo, impiega almeno 10 minuti per giungere a scuola. La “Corrado Melone” è comunque una delle Scuole più attente alla sicurezza dei giovani che la frequentano. Durante un corso di disostruzione pediatrica, indirizzato ai genitori, fra le questioni poste a chiarimento delle manovre di

salvataggio (in questo caso molto semplici e risolutive e per questo il corso si sta svolgendo indirizzandolo anche a tutti i ragazzi della Scuola) è venuto fuori il discorso della prevenzione. Il dottor Paolo Di Vincenzo e gli operatori della “Salvamento Academy”, che hanno offerto gratuitamente queste lezioni, hanno così lanciato l’idea di una raccolta fondi per l’acquisto di un defibrillatore per la Scuola: versando un euro ciascuno si potrebbero raccogliere oltre mille euro sufficienti all’acquisto di un piccolo defibrillatore. Se il modo di pensare di popoli più civili è quello di prevenire gli incidenti, in Italia spesso non si guarda oltre il proprio naso: si risparmia nell’immediato e si confida nella buona sorte, sperando che una cosa simile capiti ai figli di altri e non al proprio. Ecco allora che si preferisce non pagare le tasse, perché tanto scuole, ospedali ed infrastrutture pubbliche potrebbero non esserci utili. Nel Paese in cui hanno tanto successo le lotterie, non si prendono in considerazione le “lotterie al contrario” quelle in cui versando un euro ho la certezza di non avere conseguenze in caso di fibrillazione, molti invece rischiano la vita del figlio, ma avranno risparmiato un euro! Questo modo di pensare è piuttosto strano: si preferisce la lotterai in cui si perde una piccola somma nella speranza di averne una molto più grande, piuttosto che perderne, ma avendo la certezza che in caso di fibrillazione il proprio figlio sarà salvo. Occorre però ammettere che questo non è il caso dei genitori della Melone, infatti in gran numero stanno aderendo alla raccolta di un euro ciascuno per procedere all’acquisto di un defibrillatore da posizionare a scuola ed anzi molti stanno donando più di un euro. In realtà ne occorrerebbe uno per piano per diminuire il tempo dell’intervento, ma certamente sarà un grande risultato se si riuscirà ad acquistarne uno. Speriamo di non averne mai bisogno, ma almeno sappiamo che, se mai dovesse accadere, avremo salvato un ragazzo e non sarà accaduto che per risparmiare un (ormai per molti non più “misero”) euro, avremo ucciso un giovane.

{ Prof. Riccardo Agresti } Preside i.c. Corrado Melone

Matteo Miceli in collegamento satellitare

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l 9 febbraio alcune classi della “Corrado Melone” si sono recate in sala teatro per un nuovo appuntamento telefonico con Matteo Miceli, il navigatore solitario che sta circumnavigando il globo in maniera sostenibile, cioè senza lasciare tracce indelebili del suo passaggio. Matteo Miceli è pluricampione del mondo di traversata atlantica in barca a vela ed ora sta effettuando il giro del mondo con una barca ecosostenibile per il progetto “Roma Ocean World”. Il suo

staff ha contatti satellitari quotidiani con lui, ma questa volta ha voluto condividere con noi ragazzi questo momento. Per iniziare, in attesa del collegamento satellitare, siamo stati aggiornati sulla situazione.

segue su www.ladislao.net


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Libertà di stampa, dove sei? L’Italia è scesa, in un anno, dal 24^ al 74^ posto

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a qualche giorno è uscito il nuovo rapporto annuale di Reporter senza Frontiere circa la libertà di stampa nel mondo. In linea con l’andamento economico e sociale del nostro paese l’Italia è scesa dal 24° posto dello scorso anno al 74°. La cosa maggiormente deprimente è che tale notizia non sorprende quasi nessuno. Abbiamo raggiunto la consapevolezza della nostra dimensione e sapere che la nostra Stampa non è libera ma legata e controllata da mille lacci e laccioli ci sembra oramai normale. I potenti di economia e finanza fanno parte dei CdA dei giornali, posseggono pacchetti azionari tali da garantire il controllo anche di grossi gruppi editoriali e con tali premesse ci si può aspettare forse dai giornalisti una imparzialità e una correttezza deontologica che porterebbero all’allontanamento se non alla demonizzazione? Quei pochi che osano pungere vengono puniti (i processi per diffamazione definiti da RsF “ingiustificati” sono passati da 84 del 2013 a 129 del 2014) ma soprattutto viene a mancare quel giornalismo d’inchiesta che era in grado di

portare alla luce scandali e giochi di potere altrimenti invisibili. UnodegliscandalipiùgrandidegliultimidecennièstatoquellodiTelecomese al momento se ne parlò quasi con fastidio oggigiorno è difficile persino trovare riferimenti su internet. C’erano dentro pezzi da novanta di politica e finanza. E la vicenda Monte Paschi di Siena? Sfumata in un paio di giorni nonostante si sia trattato di una truffa (pagata poi dagli italiani tutti) di proporzioni bibliche, anche lì con politica e finanza a braccetto. Confidare nella magistratura? Scordiamocelo. Oramai avvisi di garanzia, indagati e notizie teoricamente sotto segreto istruttorio le veniamo a sapere in tempo reale proprio dai giornali, come se ciò non fosse reato. Eppure succede quotidianamente. Un’altra occasione persa da questo paese. Il giornalismo libero va scomparendo e con lui le nostre speranze di una libertà vera.

Carnevale 2015, due momenti della sfilata

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rchiviato il Carnevale 2015, vi vogliamo segnalare le due immagini simbolo della manifestazione. I protagonisti assoluti, i bambini e con loro la vittoria dei Pinguini della Corrado Melone (2a e 3a primaria, infanzia sez

d) e “l’antagonista”, il proprietario della macchina parcheggiata su via Suor Spinelli, che ha bloccato il passaggio dei carri, proseguito solo grazie allo spostamento “a braccia” della vettura.

{ Marco Milani}


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Un “ritorno” di grande successo

Il Cratere e la Kylix suscitano forti emozioni nei visitatori

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ono passati 2.500 anni e Cerveteri ospita nel suo piccolo ma bello Museo Nazionale Cerite, (a suo tempo riprogettato dal grande Franco Minissi ( Viterbo 1919 - Bracciano 1996) uno fra i migliori architetti museali internazionali tanto da essere stato chiamato a collaborare con l’UNESCO come esperto ed ad essere inserito nel direttivo dell’ICOMOS), alcune “firme” fra le maggiori in assoluto provenienti dalle “botteghe” del quartiere del Ceramico di Atene che, intorno al 500 a.C. - antea e postea - (siamo nel periodo delle guerre persiane che vide contrapposte le più importanti poleis greche al potente impero persiano), fu una delle maggiori “fucine”, qualitativamente parlando, di ceramisti e ceramografi di quell’epoca e che vide “sfornare” opere stupende soprattutto da parte di quegli artisti che il massimo esperto di quel periodo artistico, l’inglese Sir John Davidson Beazley, ha definito i Pionieri (maestri che svilupparono la tecnica delle figure rosse su fondo nero e di cui Euphronios rappresenta la massima espressione in assoluto). Tornando al titolo di questo “pezzo” che cita Euphronios, Onesimos ed Euxiteos tutti e tre insieme a Cerveteri esso si giustifica ampiamente con il fatto che questi maestri, ritenuti tra i massimi dell’epoca, si ritrovano ora ove avevano trovato dimora con due delle loro più importanti opere già in epoca etrusca acquistate dai ricchi ceriti e dove vennero poi trafugate, in epoca moderna, e vendute negli Stati Uniti; parliamo dello stupendo Cratere firmato da Euxiteos come ceramista e dal grande Euphronios come ceramografo e della frammentarizzata (e purtroppo mancano ancora dei frammenti) ma non meno bella Kylix di cui Euphronios fu il ceramista ed Onesimos il ceramografo. Vale la pena sempre di ricordare, per non fare confusione, che il ceramista è colui il quale fa la ceramica mentre il ceramografo è chi la dipinge; detto questo entriamo più nel dettaglio per comprendere meglio chi fossero i tre artisti che ora, attraverso due delle loro opere più importanti, si ritrovano insieme nel museo nazionale cerite sito nel “salotto buono” di Cerveteri in quella piazza Santa Maria che sotto la parte più antica dell’omonima basilica vide i resti di un antico tempio etrusco. Va evidenziato che ciò è possibile grazie alla “promessa” mantenuta dall’ottimo Ministro Dario Franceschini che ha detto,in occasione dell’apertura della Mostra (18 dicembre u.s.) che questi capolavori rimarranno a Cerveteri almeno fino al termine dell’Expo (31 ottobre p.v.) e poi … si vedrà , aprendo quindi alla possibilità che possano rimanere per sempre a Cerveteri (ove sono stati visti, nel loro primo mese di esposizione, da oltre 10.000 persone - più

o meno lo stesso numero di visitatori che hanno frequentato nello stesso periodo il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma! -). Iniziamo il nostro approfondimento su questi tre bravissimi Maestri con il dire che tutti erano greci e che si conoscevano molto bene fra loro avendo collaborato proprio alla realizzazione di varie opere, lavorando addirittura nelle stesse botteghe,in quelle cosiddette“officine” (che con un modernismo, più o meno discutibile, attualmente verrebbero chiamate atelier - un termine translato dalla moda -). In base alle notizie giunte fino a noi sia Euphronios che Onesimos svilupparono la loro arte come straordinari ceramografi ma solo il primo fu un “maestro-totale” in quanto si applicò molto pure come ceramista e di ciò se ne ha una prova nella kylix esposta a Cerveteri che un Euphronios più anziano fecit come ceramista (aveva smesso di dipingere a causa di una presbiopia intorno ai 40 anni) mentre un Onesimos più giovane (il suo migliore allievo) la dipinse. Mentre per quanto concerne il bellissimo cratere fu Euxiteos che operò come ceramista (vasaio) mentre, in questo caso,il “grande” Euphronios la dipinse. Ad essere esatti solo Euphronios si cimentò,con estrema bravura,sia come ceramista che come ceramografo, mentre Onesimos fu un validissimo ceramografo con una sola opera da ceramista giunta fino a noi con una coppa firmata conservata al Louvre. Euxiteos invece fu solo un non meno valido ceramista. A conferma della estrema contiguità operativa dei succitati artisti va detto che Euphronios operò come ceramografo nelle “officina” di Euxiteos e di Kachrylion (ove operava pure un ceramografo più anziano,piuttosto noto, di nome Oltos), per circa venti anni dal 520 e il 500 a.C. e lo fece in maniera


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stupenda lavorando sui cromatismi, sullo studio del corpo umano, andando a dipingere “azioni” nelle quali già si intravede un certo rilievo delle forme per non dire quasi di una primigenia prospettica, tutto tramite un tocco pittorico di primissimo ordine che dona alla rappresentazione una sorta di continuità nel movimento dei personaggi rappresentati (vedasi appunto il Cratere), con uno studio ed una ricerca continua (quasi maniacale, tipico di un grande artista) che lo hanno portato addirittura a dipingere con una sorta di chiaroscuro che, a tutt’oggi, risulta finora essere il primo di quest’arte. Dopo il 500 a.C. il Maestro, per i suddetti motivi della ridotta capacità visiva, si dedicò all’arte del ceramista e lo fece come direttore di una officina dell’ateniese quartiere del Ceramico creando delle forme, forte della sua esperienza di sommo ceramografo, sulle quali fosse più facile decorare a figure rosse; in quella “bottega” si avvalse dell’opera di tre ottimi ceramografi: Macrone, Duride ed Onesimos (con particolare predilezione per quest’ultimo che riteneva essere il migliore e con il quale, lui ceramista e l’altro ceramografo, concepì la Kylix “di Cerveteri”). Sul termine dell’attività di Euphronios, anche come ceramista (quindi il termine di tutta la sua attività artistica), vi è una sufficiente certezza in quanto su una base lapidaria a forma di pilastro rinvenuta sull’acropoli di Atene, databile nel decennio compreso fra il 480 ed il 470 a.C. (sicuramente i nostri lettori ben sanno che prima della nascita di Cristo gli anni si contano a scalare e solo p.C.n. a salire), il Maestro si firma da vasaio, e da quella data in poi non vi sono più opere, in nessun senso, a lui ascrivibili. Di Euphronios attualmente esistono, sparse in alcuni musei (italiani-vedasi ad es. l’Archeologico di Arezzo - oltre che,ovviamente Cerveteri) ed esteri (ad es. Monaco e Louvre), solo dodici opere firmate e quindi di attribuzione certa. Per quanto concerne Onesimos, come abbiamo detto il migliore allievo ceramografo(in assoluto) di Euphronios ed il suo prediletto, fu piuttosto

attivo fra il 505 e il 480 a.C. nel Gruppo dei cosiddetti Pionieri (vds. Beazley) scegliendo soggetti legati alla vita quotidiana e molto difficilmente di natura mitologica pur con una splendida eccezione (forse per far contento il suo maestro?) legata appunto alla Kylix “di Cerveteri” un’opera estremamente raffinata di cui, come detto, purtroppo,non si sono ancora rinvenuti tutti i frammenti. Del ceramista Euxiteos non si sa molto (anche perché forse quella dei vasai, al contrario di chi dipinge le ceramiche di qualsiasi forma, è stata ritenuta sempre “un’arte minore” e quindi meno propalata) se non che fu molto attivo negli ultimi decenni del 500 a.C. ed appartenne anche lui alla “corrente” della ceramica a figure rosse ed era universalmente ritenuto uno dei più bravi ceramisti della sua epoca, un vero e proprio maestro anche lui, ed in proposito basti vedere la straordinaria tornitura del Cratere “di Cerveteri” poi ulteriormente impreziosito dal tocco pittorico del grande Euphronios, con un risultato finale, grazie alla manualità sopraffina di entrambi, che ne fa un capolavoro assoluto dell’arte attica di 2.500 anni fa. Volutamente, visto che vi è la splendida, eccezionale, unica occasione di andare a vedere questi due capolavori firmati da questi tre grandi maestri greci al Museo Archeologico di Cerveteri, non sto qui a descrivere le tematiche ( peraltro piuttosto note) rappresentate sia nel Cratere che nella Kylix limitandomi a ricordare il filo conduttore delle due opere entrambe di ispirazione omerica (Iliade docet): Il Cratere (non casualmente anche detto Cratere di Sarpedonte) si incentra sulla morte di Sarpedonte re dei Lici ucciso da Patroclo (il sodale di Achille) durante il bellum del’assedio di Troia, mentre la Kylix tratta scene della caduta sempre di Troia (l’Ilioupersis), con tutto il suo pathos, nelle quali, sebbene in frammenti, si riconoscono molti personaggi nelle loro tragiche vicende: Priamo, Deifobo, Astianatte, Polissena, Cassandra, Aiace, Menelao, Elena, Briseide, Agamennone ed Ettore ed alcune divinità fra cui Atena ed Apollo. A questo punto non rimane che andare al Museo Nazionale di Cerveteri per vedere i due capolavori dei grandi Maestri attici che, ancora dopo 2.500 anni, donano grandi emozioni ai visitatori.

{ Arnaldo Gioacchini } Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco


La cucina di zia Ale L a C o c c i n e l l a n e w s - Fe b b ra i o 2 0 1 5

Cuor di taralli pugliesi Ingredienti per l’impasto base: 500 grammi di farina, 120 ml di olio extravergine di oliva 200 ml di vino bianco secco, 2 cucchiaini di sale fino Ingredienti per aromatizzare: 1 cucchiaino di semi di finocchio, Un cucchiaino di paprica dolce, 1 cucchiaio di origano e 1 cucchiaino di concentrato di pomodoro (per il gusto pizza) PROCEDIMENTO: persate tutti gli ingredienti dell’impasto base in una ciotola per lavorare a mano o in planetaria. Lavorateli fino a ottenere un impasto elastico. Dividete l’impasto in tre parti e coprite con un canovaccio. Prendete una delle tre parti e unite i semi di finocchio. Lavoratela fino a incorporarli bene. Rimettetela sotto il canovaccio. Prendete un’altro pezzo di pasta e unite la paprica. Lavoratela bene, quindi rimettetela sotto il canovaccio. Fate lo stesso con la terza parte di pasta: unite il concentrato e l’origano e lavorate finché non sono ben amalgamati. Da ogni pezzo di pasta ricavate dei filoncini, ciascuno lungo 1415 centimetri, quindi richiudeteli formando dei cuori. Mettete ora dell’acqua in una pentola capiente e portatela a ebollizione. A questo punto, immergete i taralli nell’acqua, pochi alla volta. Quando verranno a galla, prelevateli con un mestolo forato e disponeteli in una teglia rivestita di cartaforno. Quando avrete bollito tutti i taralli, metteteli in forno ben caldo a 180 gradi (ventilato) per 40-45 minuti. Trascorso questo tempo, lasciateli 5 minuti nel forno spento. Quindi, sfornateli e fateli raffreddare completamente. Conservateli in un barattolo a chiusura ermetica.

Plumcake con sorpresa cuoriciosa (come ti nobilito la 7 vasetti) Ingredienti per i cuori (plumcake al cioccolato - 7 vasetti al cioccolato): 3 uova, 1 vasetto di yogurt naturale, 2 vasetti di zucchero, 2 vasetti di farina 0, 1 vasetto di cacao amaro, 1 vasetto scarso di olio di semi, 1 bustina di lievito per torte, la punta di un cucchiaino di sale PROCEDIMENTO: versate tutti gli ingredienti in un frullatore. Frullate per un minuto o due, finché non è tutto ben amalgamato.Mettete l’impasto in uno stampo da plumcake con il fondo rivestito di carataforno e cuocete a 180 gradi per 35-40 minuti. Vale come sempre la prova stecchino.Una volta cotto, fate raffreddare completamente il plumcake, quindi sformatelo e tagliatelo a fette di circa un centimetro. Con un tagliabiscotti a cuore, ricavate un cuore da ogni fettina e metteteli da parte. Ingredienti per il “contorno” (plumcake alla vaniglia - la 7 vasetti “base”): 3 uova, 1 vasetto di yogurt naturale, 2 vasetti di zucchero, 3 vasetti di farina 0, 1 vasetto scarso di olio di semi, 1 bustina di lievito torte, 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia (o i semi di 1/2 bacca) PROCEDIMENTO: Come sopra, versate tutti gli ingredienti in un frullatore. Frullate per un minuto o due, finché non è tutto ben amalgamato.Preparate uno stampo da plumcake con il fondo ricoperto di cartaforno. Mettete un po’ di impasto solo sul fondo, quindi posizionate i cuori di torta al cioccolato in fila, per tutta la lunghezza dello stampo, quindi versate il resto dell’impasto nello stampo. Infornate a 180 gradi per 35-40 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare prima di sformare il plumcake. Se tutto è andato bene, in ogni fettina dovrete vedere un cuoricino.

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Questione di coscienza

In esclusiva per ‘La Coccinella’ i racconti di Marco Milani

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n giorno, uno di quelli come ce ne stanno tanti, un omino piccolo e scuro, che stava passeggiando, si fermò nel bel mezzo della piazza del suo paese e incrociò le braccia. Inizialmente nessuno ci fece caso, poi le ombre della sera presero a scendere e mentre i negozi iniziavano a chiudere uno dopo l’altro, gli ultimi passanti non poterono fare a meno di vederlo e chiedersi cosa stesse facendo. Nonostante ciò nessuno gli si avvicinò per parlargli e quando la notte distese il proprio manto oscuro sulla città, l’omino rimase tutto solo, braccia conserte e sguardo fisso verso un punto lontano. L’indomani la città si svegliò presto. Rumori, odori, tutto riprese a vorticare a velocità frenetica e l’omino se ne restò lì, fermo, senza proferire parola, senza muovere un muscolo. Ancora una volta ci fu chi lo notò ma per timidezza o forse per discrezione nessuno gli chiese il motivo di quel suo atteggiamento. Giunse il terzo giorno. La primavera era ormai alle porte e il profumo di fiori sembrava spandersi in ogni vicolo della cittadina, rendendo tutti più sereni e forse più buoni. Un uomo, appena uscito da un bar dove aveva fatto colazione si avvicinò all’omino e finalmente gli rivolse la parola. “Ha bisogno di qualcosa”? L’omino lo guardò, sorrise ma rimase immobile. Poco dopo si avvicinò una guardia e dopo averlo squadrato ben bene si allontanò non avendo rilevato nessuna infrazione. A sera fu la volta di due ragazze che passandogli accanto si fermarono.

“Sta bene”? L’omino sorrise. Giunse una nuova notte e la notizia dello strano personaggio immobile al centro della piazza cominciò a girare. L’indomani, di prima mattina, sul posto erano già giunti molti curiosi e due troupe, una televisiva e una radiofonica. Un vocio salì tra i presenti e verso mezzogiorno si potevano contare almeno cento persone. A quel punto intervenne la polizia. Un tale assembramento era fuori dalle regole e in quattro e quattr’otto la piazza fu sgomberata e l’omino portato in questura. Fu lasciato in gattabuia per un paio di ore e quando arrivò il momento dell’interrogatorio lo condussero in una stanzetta di fronte a tre energumeni. “Cosa vuol dimostrare col suo comportamento”? gli fu chiesto. L’omino si guardò intorno e con una calma serafica rispose. “Dimostrare? Io nulla”. “Cosa spera di ottenere allora”? Stavolta l’omino si limitò a corrugare la fronte non capendo cosa intendesse. “E’ uno scherzo”? lo incalzò il terzo uomo. L’omino li guardò negli occhi con sguardo benevolo, sospirò e rispose. “Io sono il passato. Nulla pretendo né chiedo. Io sto lì e osservo, perché è questo il mio dovere. Non chiedete a me cosa voglio, chiedete a voi stessi come avete fatto a scordarvi di me. Un popolo che dimentica il proprio passato non merita futuro. Ma ricordate: potrete scacciarmi dalla vostra mente, ma non dalla vostra coscienza”. Detto ciò si alzò dalla sedia e uscì, sparendo tra la folla in strada.

“M’illumino di meno”

Celebrata l’undicesima Giornata del Risparmio Energetico

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’Associazione ambientalista Fare Verde ha aderito anche quest’anno a “M’illumino di meno”, la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico e sulla razionalizzazione dei consumi, lanciata dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Rai Radio2, lo scorso, venerdì 13 febbraio 2015. La campagna ha ottenuto anche quest’anno l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Patrocinio del Parlamento Europeo e l’adesione di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. L’invito rivolto a tutti, dalle istituzioni ai privati cittadini, dalle scuole ai negozi,

dalle aziende alle associazioni culturali, è quello di aderire ad un simbolico “silenzio energetico” nella giornata di domani e rendere visibile la propria attenzione al tema della sostenibilità spegnendo le luci di piazze, vetrine, uffici, aule e private abitazioni, tra le 18 e le 19.30, durante la messa in onda della trasmissione radiofonica. “Da anni la nostra associazione si batte per il risparmio energetico – dichiara Francesco Greco, presidente nazionale di Fare Verde – occorre un deciso cambiamento delle abitudini e bisogna puntare sulle energie rinnovabili.”


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Miope o ipermetrope?

“Parlatene con lo specialista dopo il test, indicativo e non diagnostico”

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opo aver verificato se siamo astigmatici o meno, procediamo con un’altro test di per scoprire questa volta se siamo tendenzialmente miopi o ipermetropi. Durante una visita optometrica, spesso ci viene mostrata una tabella come questa e ci viene chiesto se riusciamo a risolvere meglio sullo sfondo verde o su quello rosso. Questo è il Test Bicromatico e sfrutta il fenomeno della aberrazione cromatica dell’ occhio in base alla quale le radiazioni de lunghezza d’onda minore vanno a fuoco prima di quella a lunghezza d’onda maggiore. In poche parole se vediamo meglio le lettere o i simboli su sfondo rosso significa che l’immagine si è formata prima della retina ottenendo così una condizione miopica, al contrario se si vedrà meglio sullo sfondo verde si sarà creata una condizione

ipermetropica. Va da se che se riusciamo a risolvere su entrambi i colori allo stesso modo, siamo in presenza di un occhio emmetrope, cioè senza vizi refrattivi rilevanti. Questo è un test molto usato in quanto semplice, veloce e abbastanza affidabile, unica eccezione a volte nelle persone anziane, dove un invecchiamento dei mezzi refrattivi spesso porta ad assorbire e diffondere maggiormente le frequenze blu/verdi alterando di fatto il risultato. Quindi non ci resta che posizionare il test ad un paio di metri di distanza e osservare l’immagine con un occhio per volta! Attenzione! Anche questo è un test indicativo e non diagnostico, in caso di dubbi o perplessità non esitate a contattare uno specialista! Buona visione a tutti!

{ Steve Grilli}

Clownterapia a Santa Marinella

La “terapia del sorriso” attivata grazie alla solidarietà dei cittadini

Dottor Clown e Piccoli Pigiami”, ovvero i Clown Dottori della cooperativa sociale ONLUS “Ridere per Vivere – Lazio”, è attivo il giovedì mattina, nelle sale d’attesa del Day Hospital di Neuroriabilitazione Pediatrica, diretto dal professor Enrico Castelli. L’avvio delle attività è stato reso possibile grazie ai contributi di tanti cittadini, raccolti durante la 1° Edizione della rassegna teatrale “Teatro del Sorriso”, promossa dal Comune di Santa Marinella, per iniziativa del Consigliere Comunale Dott. Andrea Passerini. Per il Professor Castelli “la presenza dei Clown dottori riduce l’impatto emotivo che il ricovero ospedaliero ha sul bambino, aiutandolo a trasformare la sua permanenza in un’esperienza piacevole.” Il Sindaco Bacheca sottolinea la sensibilità dell’Amministrazione nel sostenere un’importante

ed estesa iniziativa di solidarietà: “abbiamo recepito con impegno ed entusiasmo la possibilità di attivare un percorso di clownterapia per i giovani pazienti del Bambino Gesù. Anziché erogare un contributo diretto, abbiamo preferito dare una valenza molto più significativa all’iniziativa, finanziando una rassegna teatrale tematica e coniugando l’aspetto ludico del “Teatro del Sorriso” con quello solidale di una raccolta fondi aperta a tutti i cittadini, durante le rappresentazioni. In questo modo, c’è stato un maggiore coinvolgimento dei santamarinellesi, la cui positiva risposta è segno di uno spirito di comunità e motivo di grande soddisfazione”.


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Gli scacchi nel 2015

Il Comitato Regionale conferma “A Ladispoli il Campionato assoluto”

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‘ ripresa con il nuovo anno l’attività del Circolo Scacchistico “Alvise Zichichi” e subito una bella notizia ha allietato tutto l’ambiente. Infatti nel programma del 2015 il Comitato del Lazio ha di nuovo dato mandato al nostro circolo di organizzare, nel mese di maggio, quello che è l’evento più importante, il Campionato Regionale Assoluto. Un risultato che ci riempie di gioia e soddisfazione, un premio al lavoro dei soci tutti e un riconoscimento alla nostra Città chiamata per il secondo anno consecutivo ad ospitare per 3 giorni un così importante torneo. E’ iniziato anche il Campionato sociale, con vecchi e

nuovi iscritti che hanno da subito cominciato a darsi battaglia sulle scacchiere, affilando le armi anche per quello che è il prossimo appuntamento, il Campionato Italiano a Squadre, dove la nostra compagine tenterà la scalata alla Serie B da dove purtroppo lo scorso anno è retrocessa. Insomma un anno iniziato con i migliori auspici e non è detto che qualche altra gradita sorpresa sia in cantiere! Ricordiamo che il Circolo si riunisce nella Biblioteca Comunale di Ladispoli dalle 21,30. Info www.csalvisezichichi.com

Talent Day

Il nuovo gruppo *SoulSystem* sul podio, con gioia e merito

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o scorso 8 febbraio, in occasione del Talent Day,concorso internazionale con 86 coreografie in scena, organizzato da Soleventi Concorsi Di Danza, le ragazze della Scuola Danza Ballet Passo dopo passo (presso Il Gabbiano Ladispoli) dirette dalla maestra Loredana Mantini, hanno portato in concorso 3 coreografie,classificandosi con tutte e 3. La prestigiosa Giuria presieduta da: Mauro Astolfi, Raffaele Paganini, Giordano Orchi, Mario Marozzi, Josè Antonio Carrasco, Kristian CellinihaassegnatoatuttoilgruppoedinparticolareadIlariaMonti&Angela Cianfarini Importanti borse di studio al 100% Valide per l’accrescimento didattico delle ragazze.. un borsa di studio extra, per le ragazze consegnata da un membro esterno alla giuria ShadySalem,per lezioni gratis presso la BounceFactory. I risultati del concorso sono stati: duo modern Over primo

classificato interpretato da Ilaria Monti & Angela Cianfarini; Gruppo modern Over Secondo classificato, Gruppo contemporaneo Over terzo classificato. Complimenti alle interpreti dei gruppi: Ilaria Monti, Angela Cianfarini, Ilaria Mannarella, Sara Fiorini, Valentina Brandolini, Natalia Di Gialleonardo, Giada Pietrasanta, Federica Scanu, Melissa Nihil.

Tutti allo stadio per tifare Italia L’Unione Rugby Ladispoli all’Olimpico

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rasferta capitolina per la grande famiglia dell’UrL, Unione Rugby Ladispoli. Lo scorso 7 febbraio, in occasione dell’incontro Italia vs Irlanda i giovani rugbysti ladispolensi hanno organizzato una bella trasferta

all’Olimpico, all’insegna del gruppo e dello stare bene insieme. Peccato per la sonora sconfitta della nostra nazionale; ottimo,invece, il terzo tempo fuori dallo stadio!


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Vivere una favola

Gianluigi Salvato dall’us Ladispoli alla Primavera del Trapani

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uale bambino non ha mai sognato di fare il calciatore? Se ai sogni si aggiungono passione e soprattutto tanta costanza e sacrificio, ecco che i sogni diventano realtà. Quella che stiamo per raccontarvi è la favola bella di Gianluigi Salvato, giovane promessa del calcio ladispolano. Nato e cresciuto calcisticamente nella gloriosa U.S. Ladispoli da questo campionato veste la maglia del Trapani Calcio. “E’ una esperienza indescrivibile - ci dice Gianluigi - con la Primavera del Trapani sto avendo una grande opportunità. Sto vivendo grandi emozioni, quando entri in campo....nello Juventus stadium, nello stadio della Fiorentina, del Torino, di Sampdoria o Bologna, ti rendi conto di essere veramente fortunato e anche se sei lontano da casa, ti rendi conto che è un ‘disagio’ che puoi ben sopportare...” Ladispoli ed il suo campo sportivo comunque rimangono sempre nel suo cuore. “A casa - ci dice Gianluigi - vengo di tanto in tanto, e se posso vado anche a vedere mio fratello Alessio, che gioca come portiere sempre nella U.S. Ladispoli.”

Atletico Ladispoli

Si torna in campo con una formazione rimaneggiata

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urno di riposo previsto dal calendario e l’Atletico Ladispoli tornerà in campo, sul sintetico di Marina di San Nicola, domenica 22 febbraio con una formazione a dir poco rimaneggiata. La trasferta di Tuscania è costata cara alla compagine biancorossa sia in termini di infortuni che di squalifiche. Un pari che lascia il segno in vista sopratutto dell’incontro di domenica contro il San Pio X, compagine civitavecchiese lanciatissima a metà classifica dopo tre vittorie consecutive. Entrambe le formazioni faranno di tutto per portare a casa i tre punti: l’Atletico per mantenere la testa della classifica sul San Lorenzo Nuovo, il San Pio per collezionare la 4 vittoria consecutiva. I padroni di casa, però, dovranno fare a meno per squalifica del mr Andrea Silvestri (2 giornate), Chiocca (3 giornate), Renzi e Ciavarella (1 giornata), cui si aggiungono per infortunio Chistol, Castelletti e Bernardini. Fine settimana intenso per mr Borrelli che sabato scenderà in campo con la Juniores a Civitavecchia contro il Csl Soccer, e domenica al Lombardi dovrà amministrare la prima squadra. I ragazzi della Juniores dopo

un inizio di campionato alla grande sono incappati in un periodo ‘no’, collezionando una serie di pareggi e soprattutto perdendo l’opportunità di mantenere la testa della classifica, tanto che ora sono quarti a 11 lunghezze dalla capolista, la blasonata Totti Soccer School. Sabato dunque la prova del nove: bisognerà vedere se la sosta avrà favorito il recupero di quelle energie necessarie per continuare in maniera dignitosa il campionato e raggiungere gli obiettivi annunciati ad inizio stagione. Forza ragazzi! Daje Atletico...daje! {Francesca Lazzeri}


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Medicina Tradizionale Cinese

Il cibo come farmaco: il punto di vista della Dietetica

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a Dietetica Cinese è una disciplina millenaria che affonda le sue radici sulla cultura e le tradizioni cinesi. E’ parte integrante della Medicina Tradizionale Cinese, insieme ad Agopuntura, Fitoterapia, Qi Gong e massaggio Tuina. Al pari di queste discipline, la Dietetica Cinese ha come obiettivo l’equilibrio e il benessere della persona. Il suo strumento è il cibo, il quale viene concepito come vero e proprio “farmaco”, così come affermato anche da Ippocrate, padre della Medicina (“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”). Il cibo contiene, nell’ottica cinese, un’Energia sottile ed impalpabile, eppur incredibilmente vitale e attiva. I suoi effetti “curativi” possono apparire modesti nell’immediato se confrontati con gli effetti dei farmaci prodotti dall’industria chimica, ma sono assai potenti a lungo termine e – nella corretta applicazione – senza alcuna controindicazione ed effetto collaterale. Penetrando nel nostro organismo, il cibo conduce qualità intrinseche ed Energia “in potenza”, la quale viene trasformata in Energia “in atto” grazie all’interazione con il nostro sistema di “elaborazione, trasformazione e trasporto” delle sostanze nutritive. In primo luogo, così come le altre discipline della Medicina Cinese, anche la Dietetica ha caratteristiche olistiche: non esiste un’indicazione alimentare valida per tutti ma ognuno è diverso ed ha necessità di un diverso tipo di

alimentazione. Ogni persona ha un diverso “terreno energetico”, ha bisogno di favorire il consumo di alcuni alimenti e limitare il consumo altri per sostenere e sviluppare al meglio il suo potenziale vitale. Una persona astenica e flemmatica avrà necessità di un apporto energetico diverso rispetto ad una persona “sanguigna”. In linea generale, possiamo dire che la Dietetica Cinese si configura come una disciplina “qualitativa” se confrontata con la Dietetica Occidentale. Essa prende in considerazione la Natura degli alimenti, il loro Sapore, il loro trofismo (gli organi sui quali hanno azione), la tendenza direzionale. Non vi è traccia di aspetti come il calcolo delle quantità adeguate per i diversi nutrienti (carboidrati, proteine, lipidi…) e il calcolo del fabbisogno energetico. {Laura Vanni}

Operatore olistico Tuina

www.medicinacineseladispoli.net

Auguri a Giampaolo, il nostro super mega fanta papà e super zio! Auguri dai figli Giulia, Matteo e Flavia, e dai nipoti Gaia, Tommaso e Gabriele!

12 anni! Auguri Alessio da mamma Giorgia, papà Aldo e Martina

Buon compleanno al nostro Marco Milani

Auguri Federico!

LA COCCINELLA NEWS Periodico di informazione, politica, cultura, costume, a distribuzione gratuita Direttore Responsabile: Walter Augello Registro Stampa: Tribunale Civitavecchia 01/09 Responsabile Culturale: dottor Arnaldo Gioacchini Redazione: 327.57.077.12 lacoccinella@tiscali.it Stampa: PressUp (VT)


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