La coccinella ottobre

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anno VII - Ottobre 2015

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La Coccinella news-Ottobre 2015

La medaglia di latta

Corso di lingua e cultura rumena, perchè renderlo obbligatorio?

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n queste settimane si è accesa una forte polemica circa l’insegnamento obbligatorio della lingua romena in due scuole ladispolane. Per un’ora alla settimana gli alunni del circolo didattico Ladispoli 1 emuleranno quelli della Corrado Melone e saranno costretti a sorbirsi, volenti o nolenti, nozioni e lezioni di romeno, come dettato dall’accordo bilaterale che l’indimenticato e indimenticabile ministro Fioroni stipulò con l’omologo romeno nell’agosto del 2007. Qualcosa non va però, inutile negarlo. Nulla contro il fiero popolo romeno e tanto meno contro la nobile lingua che ha in comune con la nostra lo stesso ceppo latino. Il problema sta soprattutto nei modi coi quali si è gestita la cosa e nelle spiegazioni date in risposta alle critiche. Prima di tutto: perché renderlo obbligatorio? Perché dire “se non vi sta bene cambiate scuola”? Sa tanto di marchese del Grillo… E se non si è d’accordo si viene accusati di “ingerenza nel lavoro di professioniste qualificate”. Un solo esempio come risposta: anche Ignazio Marino è un professionista qualificato della politica e non, eppure… Viaggiare, conoscere le lingue, confrontarsi con altre culture è la strada migliore per crescere e maturare, a patto che lo si faccia in libertà, senza essere sfruttati per fini propagandistici o interessi politici. E’ una questione di opportunità e chi critica (e ha tutto il diritto di farlo!) non per forza lo fa per bassi motivi razziali o sciovinisti come qualcuno si è subito affrettato a dire, quasi che non ci dormisse la notte. Si è anche detto: “è gratis, non paghiamo un centesimo, perché rinunciarvi”? Sicuri? L’accordo è bilaterale, perché anche noi mandiamo nostri insegnanti in Romania. Questi insegnanti ce li pagano sempre loro o li paghiamo noi? Perché in quest’ultimo caso non sarebbe veritiero che i corsi sono a costo zero. Ma poi, diciamocelo: a chi conviene tutto sto ambaradan? Non certo a noi italiani che col romeno, senz’offesa, ci facciamo ben poco. Conviene a loro, sia perché qui da noi sono in tanti, sia perché, comunque, la lingua italiana è tra le più studiate al mondo.

Ma su questo, sia chiaro, non c’è niente di male. Semplicemente abbiamo fatto un accordo non proprio convenientissimo, tutto qui. Ciò che amareggia è che venga spacciato per un atto di civiltà, di progresso e di crescita senza pari e che venga imposto in quanto tale, mentre non lo è. Il rispetto verso gli altri si acquisisce in un processo paritario di scambio, di incontro, di conoscenza. Invece questa cosa dà l’idea, ancora una volta, della medaglia che ci si auto appicca al petto per mostrare a tutti quanto si è buoni e bravi. Un’ora alla settimana è niente. Sarebbe stato molto più utile implementare lo studio dell’italiano o dell’inglese se vogliamo metterla sulla utilità della cosa. Sarebbe stato più opportuno organizzare un festival della cultura romena durante il quale avremmo potuto assistere a manifestazioni culturali, culinarie, letterarie e immergerci davvero nelle loro tradizioni, ampliando le occasioni di interscambio a tutto l’anno e soprattutto aperto a tutti coloro che avessero scelto di parteciparvi. L’errore è tutto nostro e spacciarlo per immensa opportunità per i nostri bambini sa un poco di presa in giro. Sentite come descrivono la cosa i romeni sul sito dell’Istituto della Lingua Romena: “L’obiettivo del progetto è la tutela dell’identità linguistica e culturale dei bambini di origine romena che vivono oltre le frontiere del paese e la promozione della lingua, della cultura e delle tradizioni romene”. Loro hanno le idee chiare e fanno bene: il corso “ha come scopo il mantenimento del bilinguismo della popolazione migrante valutato come elemento di ricchezza culturale”. Giusto, giustissimo, sacrosanto. Chapeau ai romeni. E noi qui a menarla col “visto quanto siamo buoni e bravi? Visto come siamo solidali? Visto come rendiamo i nostri bambini cittadini del mondo”? Un’altra medaglia di latta, del tutto autoreferenziale.

{ Marco Milani }


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Tempi “duri” all’ombra della Torre

In molti gridano “Elezioni!”...ma quanti le vogliono veramente?

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on vogliamo commentare la notizia diffusa in rete che riguarderebbe numerosi politici di Ladispoli ed un imprenditore, perché il modo in cui è arrivato questo presunto verbale della Guardia di Finanza è alquanto strano, sarà poi cura dell’arma fare chiarezza su quanto accaduto. Certo è che comunque questa consigliatura sembra essere la più tormentata da vicende giudiziarie della storia, seppur breve, del nostro comune. I politici ed amministratori nostrani sono stati tirati in ballo più volte: poco più di un anno fa, faceva discutere la questione dell’esponente civitavecchiese del PD, Tiziano Cerasa, storia si disse legata al sesso in cambio di lavoro e dove gli inquirenti ipotizzavano un coinvolgimento di politici di Ladispoli e Cerveteri. A dicembre 2014 l’inchiesta di cui farebbe parte il fantomatico verbale della Guardia di Finanza, in cui si supponeva un presunto coinvolgimento in “Mafia Capitale” di una cooperativa locale e alcuni consiglieri comunali. Risalgono a settembre scorso gli avvisi di garanzia recapitati al sindaco e tre assessori per falso ideologico. Vicende ancora non chiarite, poi, rimangono sia quella della polpetta da un milione di euro tirata in ballo dal consigliere Crimaldi, così come la denuncia di presunta corruzione fatta dal delegato allo sport Fabio Ciampa. Ma il giudizio più severo è quello che si percepisce in città, tra la gente, dopo tre anni e mezzo dalla rielezione per il secondo mandato del sindaco Paliotta. Si può fare un bilancio su quanto promesso in campagna elettorale? Oltre alla lentezza con cui procedono le opere, su tutti, il nuovo campo sportivo, i lavori sono iniziati nel 2010, ma che comunque sembra in dirittura d’arrivo, e il teatro del centro di arte e cultura, o il ponte sul Sanguinara di cui si sono perse le tracce. Ci chiediamo: che fine hanno fatto alcune opere riportate nel programma amministrativo di “Noi città per Ladispo-

li” coalizione che sosteneva il sindaco Paliotta? Nel programma si parlava di lavori già iniziati del Palazzetto dello Sport, di casa del volontariato, di sportello della legalità, di darsena da 300 posti barca, di camping per tende, di centro congressi, di ostello della gioventù, di progetto Porta dell’Etruria, di due nuovi accessi alla città, di mini bus elettrici... e si potrebbe continuare ma, fermiamoci qui. Si possono tralasciare problemi dovuti al caso su cui magari serviva un’attenzione maggiore, come l’acqua a San Nicola o i topi morti trovati sulle nostre spiagge, ma a questo si devono aggiungere questioni come il monumento italiano all’inutilità ed allo spreco, cioè la cabina per i vigili di piazza Domitilla, oppure i locali ancora chiusi del centro anziani di via Milano, o la discussione che ruota intorno all’area del vecchio campo sportivo, che vede i cittadini non contenti e la quasi totalità delle associazioni ambientaliste e non sul piede di guerra. Caro sindaco nessuno di noi crede a chi, da più parti, chiede le sue dimissioni. La macchina elettorale è già messa in moto, ma le elezioni anticipate lascerebbero tutti spiazzati. Oggi, nessun soggetto politico sarebbe pronto alla competizione: quindi le rimane un anno e mezzo per dimostrare ai suoi cittadini che ne è valsa la pena confermarla e lasciare un bel ricordo dei suoi 10 anni da primo cittadino. Questo per la politica è un periodo particolare, dove sono rimasti in pochi a crederci e le elezioni sembrano diventate una faccenda per addetti ai lavori. Non può essere così. La gente deve tornare a scegliere i propri rappresentanti, a leggere i programmi seri, e non i libri dei sogni che puntualmente vengono disattesi. Tra un anno e mezzo starà a noi cittadini tornare a scegliere tra le solite promesse di favori personali ed il bene della città.

{ Walter Augello }


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Ladispoli è bella o no? I ladispolani veri conoscono il percorso che questa città ha fatto

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gni scarrafone è bello a mamma sua” recita un saggio detto popolare e basterebbe questo a chiudere le polemiche che, in questi mesi, sono circolate su

Ladispoli. Purtroppo la questione non è così semplice. Indubbiamente Toscani e Sgarbi hanno detto una parte di verità intervenendo a Radio Radicale. Magari l’hanno fatto con modi fin troppo diretti, espliciti e parzialmente immeritati. Perché dico ciò? Perché Ladispoli non è Todi, o Siracusa o, che so? Pavia. Ladispoli è una città moderna, priva di una strutturazione urbanistica antica (sebbene l’intreccio di decumani e cardi ricordi le antiche città romane) o medievale, oltretutto espansasi negli anni ’70, in pieno boom edilizio e post economico. Ladispoli non è le Seychelles, non è Sharm el Sheikh, non è nemmeno Rimini. Ladispoli non ha il Guggenheim, i musei vaticani, gli Uffizi, il Louvre. E appare puerile anche il rispondere che abbiamo il Castellaccio, la Torre Flavia, i resti di ville romane. Per come le abbiamo fatte andare in malora dovremmo vergognarci in eterno. Quindi Ladispoli non ha nulla a che vedere con tutte le località e i siti sopra citati.

Ladispoli è Ladispoli, con la propria storia, diversa da tutte le altre. E’ questa la sua bellezza, la sua forza. I ladispolani veri conoscono il percorso che questa città ha fatto da quel lontano 1888 ed è per questo che dopo lo sdegno per le offese ricevute deve necessariamente farsi largo l’autocritica e chiedersi: “possiamo fare di più”? Non “potevamo fare di più”, perché ormai è inutile. Possiamo migliorare la qualità delle nostre vite? Possiamo vivere in un posto che rispecchi la sua gloriosa storia e che renda orgogliosi di noi chi ci ha preceduto? Queste sono le domande che ogni ladispolano deve porsi e comportarsi di conseguenza. Verde, aree sportive, siti archeologici valorizzati e organizzati a dovere, luoghi d’arte, manifestazioni culturali, rispetto delle regole e delle leggi (e che valga per tutti, nessuno escluso!), strade a posto e pulite, mare e spiagge decorosi. Arriviamo a tutto ciò e vedrete che nessuno si sentirà più autorizzato a nominare la nostra città con toni sprezzanti e accusatori. E se lo farà avremo tutti gli strumenti per rispondergli a dovere.

{ Marco Milani }


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Inaugurata la sede A.N.D.O.S.

I complimenti della Presidente nazionale per quanto fatto

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l 10 ottobre ho partecipato, insieme alla d.ssa Franca delle Fratte, all’inaugurazione del nuovo Comitatodi Ladispoli dell’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (A.N.D.O.S.). Il tempo era inclemente ma è stato l’unico fattore negativo dell’evento. La sede, messa a disposizione e ristrutturata dal Comune di Ladispoli è stata inaugurata alla presenza di un Monsignore che ha dato la tradizionale benedizione, di un membro del consiglio comunale, del Direttore generale dalla ASL RM F, del responsabile dello screening dell’azienda e del direttore di Distretto nella cui Casa della Salute è attiva l’A.N.D.O.S. Ha partecipato inoltre il Dottor Antonio Carbone, un tempo volontario del Comitato A.N.D.O.S. onlus di Roma, che da quando lavora a Civitavecchia ha portato e diffuso il nostro spirito associativo. Oltre ad esserci numerose volontarie la sede era piena di ragazzi segno che l’educazione per promuovere la salute nelle scuole funziona. I ragazzi si occupano delle numerose attività sportive organizzate dal comitato e di qualsiasi necessità delle donne operate come quella di tenere i bambini durante la terapia.

Il Comitato molto attivo e benvoluto, ha una rapporto stretto e proficuo con i medici e le farmacie sempre per la promozione del benessere. Ho ricevuto in dono un bellissimo quadro raffigurante un vaso di garofani e dei fiori veri. Mi complimento con la Presidente, Luisa Caterina De Caro, e ringrazio tutto il Comitato per l’affettuosa accoglienza a me riservata!

{ dott.sa Flori Degrassi }

Presidente Nazionale dell’A.N.D.O.S. onlus


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Cittadella solidale

“Nessuno si Salva da Solo” e quel silenzio imbarazzante del Comune

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iovedi 24 settembre riapre dopo la pausa estiva il progetto “Nessuno si Salva da Solo” - ideato da Animo Onlus in collaborazione con il Comune di Ladispoli - che promuove lo scambio e il riuso di abiti e accessori usati per famiglie in difficoltà con bambini da zero a dodici anni. Attivo dal 2013 “Nessuno si Salva da Solo” è riuscito in poco tempo a creare una rete di protezione sociale composta da circa 600 famiglie - avete letto bene, 600 famiglie - che hanno deciso di ricevere e/o donare in un’ottica solidale. Da piccola scommessa associativa è diventato un progetto di welfare partecipato nel quale operano decine di volontari che lavorano settimanalmente per inventariare e confezionare i pacchi da consegnare alle famiglie. Qualche settimana fa “Nessuno si Salva da solo” ha ricevuto un finanziamento dall’Otto per Mille Valdese che permetterà di sostenere in maniera più incisiva la crescita esponenziale del progetto. A fianco di queste notizie positive dobbiamo però registrare il silenzio del Comune di Ladispoli sulla questione della nostra sede operativa che al momento è il retro palco di un teatro, luogo non idoneo e soprattutto destinato a breve ad altre attività. Circa quattro mesi fa l’amministrazione comunale ci aveva promesso pubblicamente di voler risolvere questo problema impegnandosi a trovare una soluzione definitiva. Il 22 maggio in una riunione organizzata dall’Assessore alle Politiche Sociali Roberto Ussia si era addirittura dato il via a un progetto più ambizioso: la nascita della Cittadella della Solidarietà nella quale “Nessuno si Salva da Solo”

avrebbe finalmente trovato una casa comune con altre associazioni creando una rete innovativa nel campo del sociale. Sempre durante questo incontro si era anche parlato di un luogo specifico per far nascere questo progetto innovativo: la struttura comunale sita in via Milano e inoccupata da tempo immemore (alla faccia della mancanza di strutture che ogni volta il Comune lamenta!). Ci si era salutati con la promessa di riaggiornare il tavolo di lavoro dopo una settimana. Sono passati invece quattro mesi di silenzio che imbarazzante è dir poco. Alla ripresa delle attività “Nessuno si Salva da Solo” si ritrova dunque con una sede che si vocifera debba essere liberata entro fine anno con tutte le conseguenze che ne derivano e un trasloco verso un luogo che ad oggi non esiste. Arrivati a questo punto Animo Onlus vuole capire quali sono realmente le intenzioni del Comune di Ladispoli verso questo progetto che tante altre città limitrofe ammirano e chiedono di poter replicare. Per questo si pretende dall’amministrazione comunale una risposta a queste due domande: “Siete interessati a fornire a “Nessuno si Salva da Solo” una sede definitiva e adeguata - quindi non un retropalco di un teatro - oppure no? L’ipotesi Cittadella della Solidarietà in via Milano è ancora valida? Si aspetta al più presto un riscontro a tali quesiti, anche perché di tempo ne è già passato troppo e Animo Onlus deve rendere conto a una comunità solidale di quasi 600 famiglie che attende la risoluzione di una questione urgente e non più procrastinabile.

Aree verdi e scuole a misura dei bambini L’Unicef lancia la campagna“Nessuno Escluso”

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l Comitato Provinciale UNICEF di Civitavecchia e Litorale Roma – Nord, segnala che sono ancora pochi i parchi dotati di giochi adatti anche ai piccoli con disabilità per favorire ancor di più l’inclusione sociale. Il diritto al gioco come recitano gli artt. 23 e 31 della Convenzione ONU, sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza approvata dall’’Assemblea delle Nazioni Unite, è un diritto inalienabile per tutti i bambini “nessuno escluso”.

Lanciamo oggi una campagna di sensibilizzazione rivolta ai Sindaci dei Comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tolfa, Santa Marinella, Cerveteri e Ladispoli, affinché provvedano tramite stanziamenti (apertura di capitoli Infanzia) all’installazione anche di giochi adatti alla disabilità in più parchi, nidi dell’infanzia, scuole dell’infanzia, primaria e secondaria etc.

{ Pina Tarantino}


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E se domani

Renzi crea precedenti, che utorizzeranno i futuri governi a fare lo stesso

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ome sempre (e come è giusto che sia) le opinioni sull’operato del governo sono contrastanti. L’aspetto che si vuole qui rilevare però non è relativo alla qualità delle scelte di Renzi, ma alle sue conseguenze . Sostituire in blocco una commissione perché i componenti che ne fanno parte sono della minoranza interna (e quindi critici) è un errore. Assoldare a piene mani parlamentari provenienti da altre sponde (una volta ciò veniva chiamato “compravendita” ora non più…) perché la propria maggioranza si sta sgretolando è un errore. Attuare la “ghigliottina” o il “canguro” per mettere a tacere ogni dissenso e critica in aula è un errore. Imporre modifiche persino alla Costituzione a colpi di fiducia è un errore. Dire di voler abolire il Senato e poi riproporlo garantendo a sindaci e governatori l’immunità parlamentare è un errore. Modificare la legge elettorale mantenendo un esercito di cooptati e di cortigiani scelti dai ras di partito e non dal popolo è un errore. Bacchettare e commissariare Marino lasciandolo però al suo posto, perché le elezioni non convengono, alla faccia della legalità è un errore. Tagliare le prestazioni mediche spacciando tutto ciò per un guadagno per il popolo è un errore. E potrei continuare ad oltranza.

Ma ciò che più spaventa non è tanto che siano degli errori. E’ che sono dei precedenti. Il prossimo governo, magari di destra, sarà autorizzato a fare lo stesso e quello successivo anche. Se tutti abbassano la testa come caproni accettando le “renzate” ora, non poranno rialzarla un domani, quando a “commettere questi errori” saranno gli avversari politici. Essi saranno legittimati a farlo dai precedenti creati da Renzi.

Giustizia e Verità per Marco Vannni

{ Marco Milani }

La petizione al Ministro di Grazia e Giustizia arriva nelle piazze

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ittadini che chiedono “Giustizia e Verità per Marco Vannini”: siamo sempre di più, giorno dopo giorno. Da un gruppo “virtuale” nato su Facebook ai banchetti per le strade per continuare la raccolta firme da inviare al Ministro di Grazia e Giustizia. Nei prossimi giorni saremo nelle strade e nelle piazze di Ladispoli e Cerveteri, per poi arrivare in altre realtà vicine. Iniziamo a Ladispoli il 1° novembre sul piazzale antistante il cimitero, per poi essere presenti tutti i sabati e le domeniche di novembre in piazza Rossellini ed al centro commerciale di via Glasgow.

{ Tiberio Cancellier }


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Anvedi, ecco Marino…

Lo strano caso del sindaco marziano

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embra un film di Buster Keaton, lo sguardo è quasi lo stesso, con la differenza che il grande attore americano recitava. Marino, Ignazio, ormai ex sindaco di Roma, dotato di badante (che però non gli piace e forse la cambia), col partito commissariato, con Ostia commissariata, con mezza giunta finita in carcere o ai domiciliari o comunque indagata e lui a rispondere a una intervista che la sua amministrazione è rimasta indenne da Mafia Capitale. Com’era quella storiella sugli uomini infedeli? “Negare, negare sempre, anche di fronte all’evidenza” e così fa lui. Fioccano le foto assieme a mafiosi, corrotti, ladri di ogni risma e lui ride e parte, parte e ride. Partire, andare lontano per lui è una necessità irrefrenabile. Il problema è che poi torna. “Nessun dubbio sulla sua onestà” dicono tutti. Mah, forse sarebbe il caso di definire il concetto di onestà. Io il suo atteggiamento lo trovo davvero poco onesto. L’aver fatto affari con Buzzi & Co. perché la provenienza era garantita, senza verificare che razza di mascalzoni fossero, non lo trovo onestissimo. Senatore dal 2006, presidente di commissione parlamentare nel 2008, concorre alla segreteria del PD nel 2009 (!), rieletto senatore nel 2013 in Piemonte, anno in cui vince le primarie e le elezioni di Roma. E non conosci la “29 giugno”? Non sai chi è Buzzi? Scaricare tutta la colpa su Alemanno e sulla destra (colpevoli quanto lui) è comodo ma soprattutto falso. Il malaffare c’era da prima in Campidoglio, lo si sa, i documenti parlano chiaro, eppure molto poco onestamente, Marino dichiara ogni volta che tutto è nato con Alemanno. Come definire onesto tale comportamento? Roma è sprofondata sempre di più nell’incuria e nei problemi e lui sghignazza, si imbarca per l’America e non si dimette. La sinistra lo ha coperto. Lo ha sfiduciato senza cacciarlo,

le elezioni erano uno spauracchio da evitare. Che Roma affondasse pure, in attesa che i sondaggi fossero più favorevoli. Altra grande dimostrazione di onestà. Emulo di Pinocchio ne è forse l’erede per eccellenza. Non c’era bisogno delle ricevute delle spese familiari spacciate per rappresentanza. Documentatevi circa i rimborsi doppi che chiedeva ai tempi dell’Ismett e dell’Università di Pittsburgh, già nel 2002. E poi, l’ha certificato anche il Papa! Così, è stata smascherata anche l’ultima grande bugia di Marino: “rimango fino al 2023”. Bugia. Ora sta a casa e si beva tutte le bottiglie di buon vino che vuole.

{ Marco Milani}


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Dura lex, sed lex

Sconforta la presenza di correnti politiche nella Magistratura

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‘antico broccardo latino, come spesso ci insegnano i nostri

avi, spiega in modo meravigliosamente sintetico una verità complessa. “Dura lex sed lex”, ovvero “La legge è dura ma è la legge” o tradotto ancor più volgarmente “A chi tocca non s’ingrugna”. Nulla da eccepire, ma quando il dubbio sulla legittimità di chi ha sentenziato s’insinua ed è supportato da ragioni plausibili, come fare per mettersi l’animo in pace? Potremmo elencare pagine e pagine di sentenze più o meno famose che hanno lasciato più di qualche dubbio in molti di noi, ma ne basterà solo qualcuna delle più recenti. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti. Bene, nulla da eccepire. Qualcuno mi spieghi allora perché Rudi Guede è in prigione per concorso in omicidio, dal momento che per concorrere in un reato bisogna avere dei complici. Qualcuno dirà che questi “altri” non erano Amanda e Raffaele. Bene, chi erano, dal momento che in galera c’è solo lui? Qualcosa non torna e, in ogni caso, tale sentenza rappresenta il fallimento della Giustizia che ha condannato a metà, senza contare gli anni di prigione inflitti a due innocenti. Altro caso, Calciopoli. Lungi da me entrare nel merito della sentenza, ma basterebbe studiare come sono state condotte le indagini, come sono spariti importanti documenti dal Tribunale di Napoli, come sono state occultate centinaia di prove a discolpa degli imputati per storcere il naso, senza contare che la sentenza ha riconosciuto la totale regolarità di tutte le partite e dei campionati sotto inchiesta ma alla fine non ha assolto gli imputati (e neanche condannati per via della prescrizione). Classica soluzione all’italiana ha detto qualcuno. Nessuno ricorda che in primo grado la difesa

(!) rinunciò all’escussione di tutti i propri testimoni per guadagnare tempo e nonostante ciò si è arrivati alla prescrizione. Altra sconfitta della Giustizia. Ma la cosa che più amareggia e sconforta non sono tali macroscopici “errori”, perché se è vero che anche i giudici sono esseri umani e possono sbagliare è altrettanto vero che una dirittura morale rigida e l’esigenza di onestà vanno al di là della natura umana e garantiscono un equo giudizio. La cosa che sconforta è la presenza di correnti politiche all’interno della Magistratura. Un giudice è un uomo e ha tutto il diritto di avere una propria tendenza politica, ma ciò che importa ai cittadini è che tale preferenza la esprima all’interno della cabina elettorale e non altrove. Esternare con tanto di ufficializzazione che tal giudice è di sinistra e tal altro è di destra non è un ossimoro? La Giustizia è una, quella che deriva dall’impianto codificato in tanti anni di giurisprudenza e qualsiasi interpretazione deve essere fatta in base agli eventi realmente accaduti, non alla interpretazione di un giudice a seconda della sua tendenza politica. Un giudice che si sa forte perché appartenente a questa o quella corrente non deciderà mai nello stesso modo in cui avrebbe fatto se fosse stato indipendente. O, comunque, basta il semplice sospetto che ciò accada per gettare una terribile ombra sulla nostra Giustizia.

La casa sull’albero

Strani avvistamenti nel bosco di Palo

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hi da bambino non si è costruito una capanna? un rifugio di fortuna per giocarci con i coetanei? chi non ha sognato di avere una casa sull’albero? simbolo di libertà ed indipendenza. Quelli erano desideri da bambino, poi si cresce e se il lavoro lo permette realizzi il tuo sogno: ti compri una casa con mutuo

trentennale, e poi arrivano le tasse... ma questa è la triste realtà. Torniamo al sogno, che forse qualcuno sta realizzando nel bosco di Palo. Sarà una ragazzata o qualcuno sta cercando di costruire un riparo immerso nella natura? Ognuno tragga le proprie conclusioni, ma la casa sull’albero per me rimane un sogno! Francesca Lazzeri

{ Marco Milani }


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La scuola d’arte del Maestro Santoro Grande successo per la collettiva degli allievi

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abato 3 ottobre ho avuto il piacere di partecipare all’apertura della mostra delle opere realizzate dagli allievi del Maestro Luciano Santoro, mostra che si è conclusa l’11 ottobre. Nella sala espositiva del Comune di Ladispoli, che ringraziamo, messa cortesemente e come ogni anno, a disposizione dal Delegato all’Arte Signor Filippo Conte, ho avuto modo di ammirare le opere realizzate dagli attuali allievi del prolifico Maestro Luciano Santoro. Inoltre quest’anno due importanti ex allieve hanno onorato la mostra delle loro opere. Tutti conoscete il Maestro Luciano Santoro, artista dotato di una profonda interiorità che si materializza nelle sue opere siano esse quadri o sculture. Uomo semplice, quasi naif, trasferisce nelle sue creazioni una forte religiosità ed un radicato attaccamento alle sue origini e alla sua storia personale. Le sue caratteristiche personali e la sua disponibilità come insegnante hanno attratto tanti candidati artisti. E’ nata questa scuola, che Santoro conduce da ormai tanti anni , come luogo in cui gli allievi non solo imparano tecniche diverse, ma lavorano con la piena libertà espressiva che il Maestro Santoro raccomanda. Attraverso i dipinti esposti si evidenzia di ciascun allievo la strada interpretativa e la maturazione artistica. Ognuno esprime le sue più intime sensazioni ed i suoi contenuti emotivi attraverso tratti pittorici diversi e colorazioni varie. Tutto l’immaginario o tutta la realtà si trasferiscono sulla tela. Ciascuno a modo suo. La pittura come mezzo per dialogare con se stessi e con il mondo. Voglio menzionare: Lori Sidoni e Annalisa Macchione che parteciperanno alla collettiva “l’arte come energia creativa” al Complesso Monumentale Dioscuri del Quirinale, Luigia Raggi, Teresa Chilla (tecnica del puntinaggio), Annunziata

Mariani, Luca Roberto Arduini, Fra i giovanissimi: Andrada Carp (19 anni, liceo artistico) e Alexandra Nastasa (16 anni liceo scientifico). Vorrei dedicare una menzione speciale al lavoro di quattro giovanissimi artisti motivati ad esprimersi proprio dal Maestro Santoro. Trovo che l’istintualità e la semplicità della psiche dei bambini, quando siano anche dotati di talento artistico, si tramutino in commoventi ed espressive realizzazioni pittoriche o altro ,che difficilmente trovano riscontro nel lavoro degli adulti. E’ stato piacevole e soprattutto educativo dialogare con questi allievi che accettano con naturalezza la loro creatività, e che ringraziano il Maestro per la sua affettuosa guida. Amina Pernazza nove anni e mezzo, Manuel Santoro inizia con il nonno a sei anni ed oggi a otto anni dipinge e gioca a calcio, Giorgio Augello nove anni frequenta la scuola con il fratello Livio di sette anni; hanno entrambi una buona ragione per dipingere. Per sottolineare l’importanza del lavoro fatto negli anni dal Maestro Santoro, infine nomino le due artiste ex allieve che hanno intrapreso percorsi artistici diversi ma che ancora oggi riconoscono il contributo dato da Luciano Santoro alla loro pittura. Sayoko Ishiyama: l’opera esposta “shimenawa” significa Corda della Pace, ed è un simbolo della religione shintoista. Il suo quadro, emblematico, ha partecipato a Firenze ad una mostra per celebrare la pace nel mondo. La pittura di Sayoko è pregna di simbolismi interpretativi e marca il carattere lieve quasi mistico dell’artista. Novella dell’Orto invece ha i piedi ben piantati per terra. Infatti rappresenta la natura con sguardo disincantato ma attento alle sfumature seppur evidenziando la sua sensibilità attraverso il colore. Entrambe le artiste saranno presenti alla Rassegna Internazionale D’Arte Contemporanea al Complesso Monumentale Dioscuri del Quirinale dal 16 ottobre al 22 ottobre. Per chiudere, un sentito grazie al Maestro Santoro per la sua spontanea generosità.

{ Barbara Giachini }


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Ritratto d’Autore

Omaggio a Ciro Sebastianelli per il maestro De Caro

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n ritratto fatto col cuore, ancora più bello dei tanti che abbiamo avuto occasione di vedere. Il protagonista dellla tela è Ciro Sebastianelli, cantautore degli anni ‘70, legato da una amicizia fraterna con il maestro Paolo De Caro. Il “nostro” ha realizzato una tela 50x70 su richiesta di Valentina, Sandro e Laura, i figli di Sebastianelli, deceduto nel febbraio del 2009 dopo un delicato interveto chirurgico al cuore.

“Ho realizzato questo lavoro con grande entusiasmo - ci dice il maestro De Caro. Ciro l’ho conosciuto prima dei suoi grandi successi e del Festival di San Remo del 1978, quando portò il dialetto napoletano in un testo di una canzone sul palco dell’Ariston. Per me era una grande artista, un amico di gioventù e non solo, siamo stati amici per oltre 60 anni, da quando eravamo a Licata.”

Galleria “Inquadro”

Tante le iniziative nella fucina artistica di via Fiume 53

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ncora una segnalazione per i nostri lettori amanti dell’arte. Alla galleria Inquadro di via Fiume 53, a Ladispoli, continuano le mostre e gli eventi degni di nota. Dopo la personale di Monica di Folco su Francesco Totti e la mostra dedicata all’universo femminile in tutte le sue sfaccettature con “Lei...donna”,

mostra collegata alla due giorni per l’apertura della sede Andos, vi segnaliamo i prossimi eventi da non perdere. La personale di Anna Sbardella, dal 24 ottobre al 7 novembre, e la collettiva “Arte ed Eros” dal 21 al 29 novembre che vedrà la partecipazione tra gli altri di Sigfrido Oliva, Paolo Maccioni, Luciano Santoro ed Eugenio Cannistrà.


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Importanti ritrovamenti a Castrum Novum Lo scavo restituisce un teatro, case ed una piazza pedonale

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vevo fatto già un accenno, in precedenti articoli, che gli scavi archeologici in corso, ancora molto contenuti, dei resti della città romana fortificata di Castrum Novum risalente al tempo della prima guerra punica (264 a.C.) stavano per dare più che importanti risultati e ciò, come era prevedibile da parte di uno che segue, giornalisticamente, queste ricerche trinazionali (Italia, Francia, Rep. Ceca) dall’inizio, siamo al sesto anno, sta regolarmente accadendo e se ne può tranquillamente parlare dopo che, la naturale “prudenza” messa sempre in campo dagli archeologi, ha sciolto la “riserva” in proposito. Andiamo per ordine: Nella zona alta del “rilievo Alibrandi” le mura monumentali già emerse, anche se parzialmente, dallo scavo sono quelle di un teatro! Esattamente si tratta di parte (il resto è ancora sepolto) della cavea (auditorium o gradinate che dir si voglia), mentre di fronte, ancora sottoterra, vi è la scena (lo spazio scenico di cui il palcoscenico ne è solo una parte) e ciò è stato già acclarato dalle prospezioni fatte con due georadar dell’ultimissima generazione (uno monostatico e l’altro bistatico entrambi da 500 megahertz) messi a disposizione, insieme ai tecnici, dalla E.B. Elettronica dell’ing. Albino Bartolini; georadar che “leggono” fino a 7 metri di profondità e che nei loro “passaggi” hanno rilevato anche due interessanti cavità tutte da esplorare. Sul fatto che, quello finora emerso ivi, riguardi un teatro concorda pure la Soprintendenza Archeologica la quale segue, con attenzione, l’evolversi degli scavi dati in

concessione al Comune di Santa Marinella e di cui è coordinatore il direttore del suo Museo Civico- Museo del Mare e della Navigazione Antica l’archeologo dr. Flavio Enei a cui si aggiungono i soci volontari specializzati del GATC (Gruppo Archeologico del Territorio Cerite-onlus). Per quanto concerne le realtà straniere vi sono le èquipe delle due Università francesi di Amiens e Lille 3 che operano in loco dirette rispettivamente dall’ archeologa professoressa Sara Nardi (Amiens) e dall’archeologo professore Gregoire Poccardi (Lille 3) alle quali sono aggregate pure tre unità studentesche provenienti dall’Università Parigi I La Sorbona. Università francesi che godono del patrocinio dell’UMR 8546,CNRS-ENSE e dell’Ècole Française de Rome; Università francesi che godono del patrocinio dell’UMR 8546, CNRS-ENSE e dell’Ècole Française de Rome. Per la Rep.ca Ceca effettuano le ricerche gli archeologi/ paleobotanici dell’Università di South Boemia coordinati in loco dalla d.ssa Klara Paclikova. Andando invece ai bei resti delle case riportate alla luce, è particolarmente interessante il fatto che si parte da quelle di epoca repubblicana intorno al III secolo a.C. (le mura non sono cementate - la malta cementizia è stata creata dagli antichi romani un secolo dopo -) e siamo nel periodo della fondazione di Castrum Novum, per poi proseguire con reperti murari risalenti fino al 500 c.a. p.C. che è l’incipit dell’ Alto Medioevo - 476 d.C. 1.000 d.C. - (notoriamente è l’Evo più lontano da noi di cui si fa coincidere l’inizio con la caduta dell’Impero Romano). 500 p.C. che è quando, pochi

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La Coccinella news-Ottobre 2015 anni dopo, C.N. decadde definitivamente (vds anche in proposito il “De Reditu” di Claudio Rutilio Namaziano). Nella zona invece posta più a sud dei succitati scavi è emersa,durante le ricerche archeologiche, una importante porzione di una piazza basolata ad uso pedonale (pedonale perché mancano totalmente i segni dei carri sui basoli) nella quale si inserisce una via sempre in basoli di pietra locale (anche questa senza segni di carri), tutto ciò prossimioro ai resti di una casa (non dimentichiamo che siamo in una città) e quindi, ovviamente, le fondamenta delle case tutto intorno non mancano davvero. Comunque l’ottimo Flavio Enei, coordinatore degli scavi, ha già annunciato che nel prossimo ottobre effettuerà una conferenza esplicativa per esporre, in maniera estensiva anche con l’ausilio di immagini, quanto finora riportato alla luce a Castrum Novum. Vorrei ricordare che, a parte la cisterna ed il pozzo vicini ad una casa, già individuati l’anno scorso, solo nel 2015 i suddetti archeologi hanno iniziato ad estendere le ricerche su questo rilievo e ciò che, parzialmente, è stato finora scavato, appartiene semplicemente ad una piccola

fascia di terreno (e nemmeno tutta) costeggiante la moderna via Aurelia. Per ora verrebbe da dire, usando la lingua degli antichi romani : “Siste gradum viator et ad maiora”.

{ Arnaldo Gioacchini } Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

Viaggio nel sistema solare

Affascinante pomeriggio alla scoperta dei pianeti e del cosmo

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rande successo per il primo corso di astronomia a Palidoro tenutosi sabato 10 ottobre 2015 presso l’oratorio della Parrocchia SS Filippo e Giacomo. Moltissimi i partecipanti che hanno appreso le spiegazioni dell’astrofilo Giuseppe Conzo che, con slide interattive ha portato i presenti in un’affascinante viaggio nel Sistema Solare. Molti i bambini che con sgomento hanno anche posto domande durante le spiegazioni.

Ad arricchire le argomentazioni è stata la presenza di due frammenti di meteoriti che sono stati fatti toccare con mano dai presenti, i quali sono rimasti affascinati da questa esperienza. Il prossimo appuntamento con il cosmo è per il 7 novembre 2015. Si parlerà delle comete...!

{ Giuseppe Conzo }


La cucina di zia Ale La Coccinella news-Ottobre 2015

Spezzatino di pollo e tacchino agro piccante Ingredienti: 1 cipolla , 500 g di zucca pulita , 1 peperone medio, uno spicchio di aglio schiacciato, 2 salsicce di pollo e tacchino, 450 g di spezzatino di pollo o sovra cosce disossate e tagliate, mezzo peperoncino fresco,1 cucchiaino di chakalaka (è possibile sostituirla con un mix di origano, peperoncino, aglio, coriandolo e fieno greco),olio extravergine di oliva, 2 cucchiai di salsa di soia, 1 cucchiaio di miele o melassa , 1 cucchiaio di aceto balsamico, 1/2 limone PROCEDIMENTO: Tagliate i peperoni a metà ed eliminate i semi e il picciolo. Tagliateli quindi a listarelle non troppo sottili. Tagliate la zucca a dadini non troppo piccoli e affettate la cipolla abbastanza grossa.In una casseruola dai bordi bassi mettete un bel giro d’olio, la cipolla, l’aglio, il peperoncino fresco e la miscela di spezie. Fate soffriggere un paio di minuti poi aggiungete il pollo e le salsicce tagliate a tocchetti di 3 cm. Fate rosolare bene a fiamma vivace per alcuni minuti. Aggiungete le verdure fatele rosolare. In una ciotolina fino a far sciogliere completamente il miele, quindi aggiungete la miscela nella casseruola e mescolate bene. Incoperchiate, abbassate la fiamma e cuocete per 30 minuti. Completate cuocendo per altri 10 minuti a fuoco alto, senza coperchio, fino a far ritirare il sughetto. Assaggiate e regolate eventualmente aggiungendo altro limone per bilanciare l’acidità o salsa di soia, per dare sapidità.

Japanese cotton cheesecake Ingredienti (per una tortiera di 24 cm di diametro): 250 g. di Philadelphia, 200 g. di latte, 60 g. di burro, 6 uova, 145 g. di zucchero, 20 g. di fecola Per la salsa al caramello salato: 200 g. di zucchero, 85 g. di burro a temperatura ambiente, 1 cucchiaino di sale, 160 ml di panna fresca a temperatura ambiente PROCEDIMENTO: Mettete lo zucchero in un pentolino a fondo spesso e dai bordi alti, ponetelo su fiamma bassa e fatelo sciogliere senza mescolare. Lasciate sul fuoco fino a quando lo zucchero si sarà liquefatto e diventato color nocciola. Aggiungete il sale, quindi unite il burro e mescolate bene con la frusta. Togliete il pentolino dal fuoco e versateci la panna. Continuate a mescolare finché non otterrete una crema liscia e uniforme. Lasciate raffreddare il caramello almeno per 10-15 minuti prima di usarlo. Preparate la torta. Mettete il Philadelphia e il latte in una ciotola e ponetela su un bagnomaria. Sciogliete il formaggio eliminando tutti i grumi. Quando il composto di latte e Philadelphia è ancora tiepido, aggiungete il burro. Separate i tuorli dagli albumi e poneteli in due terrine capienti. Nella terrina dei tuorli aggiungete 45 grammi di zucchero e con una frusta mescolate bene. Aggiungete il composto di tuorli e zucchero a quello di latte, burro e Philadelphia, e mescolate bene con una spatola. A questo punto unite la farina e la fecola setacciate sempre mescolando bene. Montate gli albumi aggiungendo il restante zucchero poco alla volta, fino a che non formano il caratteristico “becco”. Incorporate ora gli albumi all’altro composto facendo attenzione a non smontarli, mescolando dal basso verso l’alto. Preparate ora lo stampo a cerniera. Imburratelo completamente e foderate con carta forno sia la base che i bordi (con una striscia che sia più alta del bordo stesso). Avvolgete lo stampo con dell’alluminio. Preparate anche la placca da forno con 1-2 cm di acqua su cui poggerete lo stampo della torta. Versate delicatamente il composto nello stampo e cuocete a 150°C per 1 ora e 20 min. Se la superficie della cheesecake dovesse dorarsi troppo, coprite con un foglio d’alluminio. Una volta spento il forno, togliete la placca con l’acqua e lasciate dentro la cheesecake con lo sportello del forno un po’ aperto per una mezz’ora. A questo punto, sfornate e rimuovete delicatamente la torta dallo stampo. Quando sarà completamente raffreddata, servitela con la salsa al caramello. La torta si conserva per un paio di giorni in frigo.

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La fedeltà di un libro

Anche dopo 50 anni un volume riesce ad allietarci per ore

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o appena terminato di leggere un libro, “La giungla di Asfalto” di William R. Burnett, uno scrittore statunitense del secolo scorso. Un bel poliziesco/ noir, dal quale è stato tratto a suo tempo un famoso ed apprezzato film di John Houston “Giungla d’asfalto”. I miei lettori diranno:Perché ci stai raccontando questa cosa; non è neanche un libro di sociologia. Così recita un commento critico (grazie Internet!): Questo romanzo è “…il prototipo di diritto dei romanzi criminali a base sociologica...”. Cari amici, la sociologia sta un po’ dappertutto! Ma io sto scrivendo questo articolo per un motivo per me speciale: aprendo il volume, prelevato dalla mia biblioteca formata da circa cinquemila testi, tutti ben catalogati, mi sono accorto di averlo acquistato esattamente cinquanta anni or sono. Infatti trattasi di un Oscar Mondadori datato 28 settembre 1965. Avevo comprato questo libro in edicola, quando era esploso, in quel periodo, il fenomeno dei libri pocket economici, in vendita settimanalmente proprio dalle rivendite di giornali. L’Oscar Mondadori n. 1, “Addio alle armi”, di Hemingway, era apparso nelle edicole pochi mesi prima, con un grande successo di pubblico, al prezzo di 350 lire (meno di 20 centesimi di Euro, cifra che oggi lasciamo di mancia quando ci prendiamo il caffè al bar). Naturalmente avevo letto a suo tempo il capolavoro di Hemingway ed, a seguire, tanti altri, ma il testo di Burnett, era caduto nel dimenticatoio. Quando mi sono sposato mi ha seguito all’interno di uno scatolone, poi ha cambiato altri due appartamenti ed ora dimora nella mia abitazione principale, a Roma in sala

hobbies, archiviato come letteratura anglo-americana, ed è a disposizione della mia famiglia. Finalmente l’ho letto, dopo 50 anni! un capolavoro nel suo genere, quasi un “Delitto e castigo” di dostoevskiana memoria, capostipite della “rapina del secolo” e di quel “gran colpo che ci sistemerà per sempre”, e che invece al termine della storia si rivelerà un fallimento, con uno strascico di morti ammazzati e con la giustizia che alla fine trionfa. Ma io voglio arrivare a questo: Esistono altre cose, di così poco valore commerciale, che acquistate 50 anni prima riescono ad allietarci per alcune ore? Che in tanti anni non ci sono mai state di intralcio, che fanno parte del nostro bagaglio culturale? Non certo i cellulari, i PC, i tablet o cose del genere, tutte intercambiabili. Ma come potrai mai sostituire i tuoi manzoniani “Promessi sposi”, quelli con le tue annotazioni? Tante volte capita di pensare a cosa mettere in salvo a causa di un improvviso incendio, o a cosa portare con se davanti ad una fuga dal proprio Paese (e i media stanno ampiamente documentando il fenomeno fuga dalla Siria e dall’Africa sub-sahariana). Se mi dovesse capitare di fuggire via all’improvviso, o se mia moglie, stufa di me, mi dovesse cacciare di casa, credo proprio che porterei con me una edizione economica di “Guerra e Pace”, di Tolstoj, comprata negli anni 60, libro da me letto già tre volte.

{Pietro Zocconali }

Presidente Associazione Nazionale Sociologi

“Frammenti di Emozioni”

Grande successo alla Sala Ruspoli per Riccardo Dionisi

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i è tenuta in una Sala Ruspoli gremita la presentazione della raccolta di poesie ‘Frammenti di Emozioni’ di Riccardo Dionisi, direttore del quotidiano online Altravocenews.it Presenti all’iniziativa, il Sindaco di Cerveteri Pascucci con l’Assessora alle Politiche culturali Pulcini, il Presidente del Consiglio comunale Orsomando, e il Sindaco di Santa Marinella Roberto Bacheca. A far da cornice all’evento, Agostino De Angelis che ha recitato alcune poesie, e l’arte di Giuliano Gentile che ha esposto le sue opere. “Scrivere è la mia passione – dichiara Riccardo Dionisi – e non è un caso che sia anche il Direttore di giornale online. Ma la poesia è stata e rimane la mia passione più grande, il primo amore insomma: uno sfogo che mi permette di riportare su un foglio di carta tutti

i miei stati d’animo, le mie sensazioni, le immagini che vedo o immagino durante la giornata. Spero di aver fatto trascorrere ai tanti presenti un pomeriggio diverso dal solito e di avergli fatto conoscere una parte di me che ancora poco nota: quella di appassionato di poesia”. Il prossimo appuntamento con ‘Frammenti di Emozioni’ è per venerdì 6 novembre, a Santa Marinella. Il libro è acquistabile online, dal sito ilmiolibro.it digitando ‘Riccardo Dionisi’ oppure ‘Frammenti di Emozioni’.


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“Ci rubano il lavoro”

In esclusiva per La Coccinella news i racconti di Marco Milani

“A

che ora arriva il treno dei terroristi”? chiese qualcuno. “Quei porci arriveranno fra qualche ora, verso mezzogiorno ma, badate, non dobbiamo farli scendere dal treno” rispose qualcun altro “qui non li vogliamo”! “Vengono a rubarci il lavoro, non possiamo permetterlo” urlò un piccoletto in fondo al nutrito gruppo di attivisti, brandendo un manganello. “Ma sono tutti terroristi”? “Sì, non cominciamo a fare distinzioni eh? Sono tutti porci che non devono mettere piede qui in Italia”. La stazione fu presidiata e quel treno, pieno di famiglie, di ragazzini, di gente stanca e terrorizzata, tutti ammassati sulla paglia come bestiame, dopo molte ore di viaggio finalmente arrivò in stazione. Cominciarono a volare i sassi al grido di “porci maiali tornatevene a casa vostra” e un gruppetto più esagitato degli altri prese a bastonare le porte dei vagoni merci dentro i quali c’erano i profughi. Alcuni componenti della Croce Rossa furono allontanati con la forza e stessa sorte toccò a chiunque volesse aiutare i profughi. Una madre provò a scendere dal treno per prendere dell’acqua per il suo bambino ma immediatamente fu afferrata e gettata sul treno. “Tornatene a casa tua! Da noi non avrai neanche un po’ d’acqua” e giù botte. Gli animi erano esasperati e una rabbia furiosa serpeggiava tra coloro che presidiavano la stazione, pronti a qualunque violenza pur di impedire a quei poveri disgraziati di scendere dal treno. Alcuni giornali, i soliti, avevano soffiato sul fuoco alimentando le fiamme dell’odio e legittimando, con la loro supposta autorità, ogni tipo di violenza. Il treno rimase fermo a lungo poi, vista l’impossibilità di prestare aiuto e soccorso a quelle centinaia di profughi maledetti da tutti, ripartì con meta ignota. Si erano minacciati scioperi, blocchi stradali e ferroviari, si era attaccato il treno con sassi e bastoni e per un paio di ore la stazione era rimasta in balia dei violenti e degli intransigenti e persino gli altoparlanti della stazione avevano preso a sputare odio, minacciando ogni tipo di ritorsione se anche un solo profugo avesse messo piede a terra.

Quando il treno partì la stazione rimase in silenzio. A terra erano state gettate le derrate preparate dai volontari per rifocillare i profughi. Il latte, destinato ai bambini, ora ricopriva piazzole e binari, versato a terra senza pietà. Quegli schifosi erano stati rimandati finalmente indietro, giustizia era fatta, con le loro mani lerce non avrebbero rubato il lavoro agli altri. Le bandiere finalmente sventolarono gioiose. Nevicava. Era un freddo martedì di febbraio, il 18 per l’esattezza, del 1947. La città era Bologna. I profughi non erano africani, ma italiani dell’Istria. Le bandiere che sventolavano vittoriose erano rosse.

{ Marco Milani }


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Atletico Ladispoli

Al via la preparazione atletica. Prima amichevole contro l’Us Ladispoli

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resentazione ufficiale, domenica 2 agosto, per l’Atletico Ladispoli presso la BBQ Steack House, in viale Mediterraneo. Il presidente Aurelio Nicolini, (nella foto con alcuni dei protagonisti dello scorso campionato), il dg Andrea Nicolini, il ds Fabio Ciampa hanno incontrato la stampa per presentare i nuovi acquisti e le maglie che la compagine bianco-rossa indosserà nell’ormai prossimo campionato di Promozione. 29 i convocati, compresi molti Juniores, anche se mr Silvestri sembrerebbe orientato a lavorare, dopo le dovute valutazioni, con 23 giocatori. Alla preparazione, dunque, che ha avuto inizio lunedì 3 agosto partecipano: Portieri: Tirabassi, Romano (’96), Rasicci (’98), Ricciardi (’97), Antonini (’97) Difensori: Renzi, Chiocca, Paris, Moretti, Castelletti, Dolente, Pierini (’96), Napolitano (’96), Lozzi (’95) Trionfo (’97), Tarisciotti (’97) Centrocampisti: De Santis (’98), Mannozzi, Palombini, Bernardini, Iacovella, Di Micco Attaccanti: La Ruffa, Leccesi, Esposito, Chistol, Mancini (’97), Falcetta (’97), Simeone (’95) Durante la conferenza stampa è stato presentato anche l’allenatore in seconda Valerio Gnazi, il Fisioterapista Fabio Bianconi, Preparatore atletico Zinno e l’allenatore dei portieri

Francese. Domenica 9 agosto prenderanno il via le sei amichevoli precampionato, con la trasferta a Rivisondoli dove l’us Ladispoli è in ritiro. Si proseguirà il 12 Agosto, con la trasferta a Fregene, quindi 19 agosto, 18.00, l’Atletico ospiterà lo Sporting Città di Fiumicino, il 30 Agosto, 11.00, il Real Bracciano, il 6 Settembre, 11.00, il Canale Monterano; ed infine il 13 Settembre, 11.00, sarà la volta della Juniores dell’Us Ladispoli. Il CR Lazio ha infine ufficializzato i nomi delle 14 società che parteciperanno ai turni preliminari di Coppa Lazio, tra questi non c’è l’Atletico che partirà quindi dai 32esimi di finale.

Mb Maccarese Basket

Under 14 “asso piglia tutto”: Campioni Regionali Fip e Nazionali Csen

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rendete 13 giocatori tenaci, grintosi, volenterosi e sempre con una palla da basket fra le mani, aggiungete una Società che da diversi anni cerca di far crescere i propri giocatori tecnicamente e con sani princìpi sportivi, un’altra Società che presta alcuni dei suoi ragazzi, unite dei genitori speciali che li seguono ovunque supportandoli ed infine, amalgamate il tutto con un allenatore ambizioso e di grande esperienza... il risultato è presto fatto! Stiamo parlando dell’UNDER 14 Maschile dell’MB Sporting Club Maccarese e dei loro fantastici risultati, raggiunti dopo una sola stagione di duro lavoro insieme al Basket Cerveteri. Infatti, a settembre 2014 la già bella squadra di Vincenzo Macchini (Presidente e allenatore), formata da Federico Bifulco, Edoardo Clavarino, Matteo Costantini, Flavio Di Giovanna, Matteo Elia, Davide Giannelli, Leonardo Girotta, Guglielmo Iantosca, Davide Liguori, Simone Mascioli è stata completata da tre importantissimi elementi del Bk Cerveteri: Alessio Bargiacchi, Samuele Garbini, Matteo Mastropietro che

si sono da subito integrati, dando vita ad un gruppo molto affiatato e vincente. Volete qualche numero, per capire meglio la loro fantastica impresa? Nel campionato regionale, iniziato nell’autunno 2014 si sono iscritte in tutto 52 squadre divise in più gironi. I ragazzi dell’MB, hanno vinto il loro girone, chiudendo imbattuti questa fase eliminatoria; durante i play-off hanno vinto il Girone con solo una battuta d’arresto (di un solo punto!), contro un agguerrito St. Charles. segue su www.ladislao.net


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La Podistica Alsium compie 10 anni

Il 24 e 25 ottobre la VI^ edizione di “Dal Tirreno all’Adriatico”

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ostituitasi in data 6 ottobre 2005 per volontà di 3 amici, che ben presto si sono dedicati all’organizzazione di gare podistiche, la Società ha lo scopo di avvicinare le persone alla pratica della corsa su strada e di creare un gruppo di amici per condividere insieme la stessa passione e cosa altrettanto importante fare del movimento. Cosa che, a giudicare dal numero degli iscritti, sembra esserci riuscita. Per festeggiare i suoi 10 anni di attività sportiva, la Podistica organizza per il 24-25 Ottobre c.m. la sesta edizione “dal Tirreno all’Adriatico”, manifestazione podistica a staffetta con partenza da Porto d’Ascoli e arrivo a Ladispoli in Piazza Rossellini. La prova consiste nel percorrere 256 Km ove ciascun gruppo, composto da 5 atleti, correrà una frazione di 10 Km. Al termine della frazione partirà un altro gruppo e così via fino a coprire la distanza suddetta. All’arrivo saranno accolti dalle Autorità Comunali, i Carabinieri in congedo, le Associazioni dilettantistiche di Ladispoli, la Banda musicale “La Ferrosa” ed infine l’AIDO. Quest’ultima da sempre è stata la nostra “mascotte” di rifermento in quanto la “Podistica Alsivm Ladispoli” ha sempre voluto ricordare chi non ha avuto la nostra stessa fortuna sostenendo l’iniziativa dell’AIDO “Associazione Italiana Donatori Organi” con lo slogan “una corsa per la vita” che sarà stampata sulle maglie dell’attraversata grazie alla fattiva collaborazione di Michele Forte, Responsabile dell’AIDO di Ladispoli. Al termine della cerimonia di arrivo, la “Podistica

Alsivm di Ladispoli” si recherà alla Torre di Palidoro ove sarà deposta una corona d’alloro in memoria del v.b. Salvo d’Acquisto. Si vuole collegare il gesto eroico e la donazione degli organi, entrambi riescono a dare la vita. Un ringraziamento particolare va fatto ad alcune realtà locali quali “Carrozzeria e autonoleggio Ciampa”, ”Todaro Sport” e “Pizzeria Ciani” il cui contributo è stato fondamentale per la realizzazione della manifestazione. Si ringraziano inoltre tutti gli atleti della “Podistica Alsium Ladispoli”, che con spirito di sacrificio e abnegazione ogni domenica, spesso rinunciando ai propri impegni familiari, ci onorano della loro presenza su tutto il territorio nazionale ed estero. Si ringraziano inoltre tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo decennio sia iscritti, che non iscritti, che puntualmente collaborano con noi nella realizzazione delle manifestazioni podistiche. Un particolare ringraziamento alla pazienza e alla collaborazione di mogli, mariti, compagne, compagni e figli e a tutti coloro che pur non conoscendoli, ci sostengono e credono in Noi. Auguri e un caloroso grazie a tutti.

{ Lucio Leopardo } Presidente Podistica Alsium

Village Bike sostiene la ricerca

Bikers in sostegno dei malati di distrofia muscolare di Duchenne

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l gruppo ciclistico Village Bike Club e la scuola di Ciclismo Village Bike School di Ladispoli nel 2015 hanno deciso di sostenere Parent Project Onlus e contribuire alla ricerca contro la distrofia muscolare di Duchenne e Becker. Attraverso attività ciclistiche con gli adulti ed i bambini il gruppo ha raccolto più di 800 euro che contribuiranno all’acquisto di alcuni respiratori che sosteranno i ragazzi colpiti da Duchenne. In particolare il Village Bike Club, per il secondo anno consecutivo, ha organizzato un evento in Mountain bike chiamato “Tour dei Casati Antichi” che ha portato più di 100 ciclisti alla scoperta di luoghi e percorsi unici del territorio intorno a Ladispoli.

L’evento si è concluso il 20 settembre con una cena insieme ai partecipanti del tour e alle famiglie della scuola di ciclismo, durante la quale sono state consegnate le donazioni e nella quale c’è stata la testimonianza di Luca, ragazzo affetto dalla distrofia di Duchenne.

{ Roberto Zoffoli }

Fundraising ed Eventi Sportivi Parent Project Onlus


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Campionato, Coppa Italia e ospiti vip

La vittoria sul Vi.Va. Calcio dedicata a Daniele Bruni

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on una bella vittoria sul Vi.Va. Calcio per 2-0 l’Atletico Ladispoli ha reso omaggio a Daniele Bruni, lo sfortunato portiere del Cerveteri Calcio deceduto a seguito di un investimento sulla via settevene palo nuova, a due passi dal campo sportivo ‘Enrico Galli’ di Cerveteri.

Bene anche la Juniores di mr Borrelli che si è aggiudicata, sempre domenica 11 ottobre, un primo quadrangolare. Mercoledì14 turno di ritorno per la prima squadra impegnata nei 32esimi di finale di Coppa Italia di Promozione. I ragazzi di mr Silvestri se la dovranno vedere, forti del 3-0 dell’andata, con il Casal Barriera in quel di Pietralata. Domenica 18 trasferta a Ronciglione. Avvistato nei giorni scorsi sul sintetico del Lombardi, l’ex difensore biancoceleste Paolo Negro, ospite alla seduta di allenamento della scuola calcio. Negro ha seguito l’allenamento di mr Teloni, suo amico dai tempi del Cerveteri Calcio, e poi si è intrattenuto in campo dove ha parlato a lungo con il presidente Aurelio Nicolini. Non è dato sapere, al momento, se Negro entrerà presto a far parte dello staff Atletico. “E’ stata una gradita sorpresa - ha commentato il presidente - averlo ospite alla seduta di allenamento.”

Sport e Solidarietà

Tra una gara e l’altra, Elanagym realizza un calendario per Chiara

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mpegno a 360° per le farfalle della Elanagym. A breve le vedremo protagoniste con un calendario realizzato per beneficenza. Infatti, con un costo esiguo, sarà possibile acquistare il calendario 2016 che ritrae i vari gruppi agonistici, ma la cosa più importante è che il ricavato della vendita verrà devoluto alla famiglia di Chiara Insidioso Mondo, la ragazza massacrata di botte dal fidanzato ed ancora oggi bisognosa di cure. Per quanto riguarda l’attività agonistica

vera e propria le farfalle sono già pronte per scendere in pedana e fare incetta di premi. Si cominicia domenica 24 ottobre con il Trofeo d’autunno della FGI - categorie allieve 2^ fascia. In bocca al lupo quindi ad Iva Kimakova, Francesca De Cesaris, Elisabetta D’Agostino, Eleonora Massini, Chiara Cavallo, Barbara Capata, Giorgia Lancellotti, Caterina Silvestre. Volate alto...farfalle!

DAI VISIBILITÀ ALLA TUA AZIENDA contattaci ! al 327. 57. 077. 12


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Scacco matto all’assassino?

Finalmente un libro presenta il mondo degli scacchi in maniera diversa

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uesta volta gli scacchi sono l’ingrediente di un libro, per la precisione un libro d’esordio....e che esordio! Paolo Fiorelli è il nome dell’autore, scrittore, amante del cinema e appassionato nonchè giocatore di scacchi, “Pessima mossa, Maestro Petrosi” ne è il titolo. (Sperling & Kupfer, € 17,90) Finalmente un libro che ci presenta il mondo degli scacchi in maniera diversa, una vena di ironia lontana dallo stereotipo di mondo riservato a menti superiori, con personaggi dall’ego insopportabile. Achille Petrosi è un Gran Maestro che vive ad Urbavia, fantomatico paesino dell’entroterra marchigiano, e la sua vita trascorre con una certa tranquillità tra la Confraternita degli scacchi e la mamma che continua a rimproverarlo finchè, durante un torneo, un misterioso omicidio gli stravolge la vita, portandolo dalla tranquillità della

provincia fino ai clamori della Costa Azzurra per partecipare ad uno dei più importanti tornei al mondo! E siccome Achille Petrosi è un curiosone, come non tuffarsi in questa avventura alla ricerca dell’assassino? Ed eccolo quindi, alla guida di una variopinta combriccola, alla conquista di Cannes e, forse, anche un po’ di se stesso! Veramente divertente come l’autore ci presenta il mondo di questi scacchisti, con le loro manie e le loro fobie, i loro vizi e le loro virtù. Un mondo, che per chi non conosce gli scacchi sembra tanto lontano, popolato invece di personaggi che fanno sembrare le riunioni dei circoli delle pirotecniche riunioni di condominio! Non sveliamo se Achille Petrosi riesce a scoprire l’assassino, quello di cui siamo certi è che tanti lettori vedranno gli scacchi in maniera diversa! { Stefano Grilli } Buona lettura a tutti!

Etruria Scherma Cerveteri al trofeo Coni La compagine cerite vince con tutte le squadre partecipanti

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na grande festa di sport all’insegna del divertimento. Lignano Sabbiadoro ha ospitato la fase finale della seconda edizione del Trofeo CONI, manifestazione riservata agli atleti under 14 che - in rappresentanza delle varie Regioni - hanno preso parte alle gare in 33 diverse specialità negli impianti di 12 città dell’intero Friuli Venezia Giulia. La mini Olimpiade giovanile - a livello nazionale - ha visto la partecipazione di oltre tremila tra atleti e accompagnatori, ospitati nel Villaggio di Lignano Sabbiadoro con l’intento di regalare spettacolo ed emozioni nei giorni di competizione, in base all’organizzazione curata dalComitato Regionale CONI Friuli Venezia Giulia. Nella Specialità della Scherma, la scuola di Cerveteri si è presentata all’avvenimento con bentre squadre partecipanti nella disciplina della sciabola: tutte riuscendo a occupare il gradinopiù alto del podio conquistando la medaglia d’oro CONI; due squadre femminili delle rispettivecategorie e una maschile; atleti che si sono conquistati il posto vincendo le finaliregionali a Roma nel Maggio scorso: Sarcinella Francesco, Lombardi Stefano, Cantucci Gaia,Barkas Gemma, Frattari Marianna e Gaudio Carlotta; un ringraziamento a loro e alla Maestra di Etruria Scherma, Lessova Marcela che insieme hanno aiutato il CONI Lazio a difendere il Titolo, e ad aumentare il medagliere “olimpico” della nostra Regione, composto per quanto riguardaproprio la scherma da

ben sette ori due argenti e due bronzi nelle varie armi e categorie. «Il nostro obiettivo è che i ragazzi vivano una bella esperienza insieme a tanti loro coetanei provenienti da tutta Italia – sono le parole del presidente del CONI Lazio Riccardo Viola, che ha accompagnato la delegazione – lo scorso anno abbiamo avuto la soddisfazione di vincere la prima edizione, ma di fronte alle finalità sociali e di promozione del messaggio sportivo della manifestazione, il risultato finale va certamente in secondo piano»


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Medicina Tradizionale Cinese

L’automassaggio come pratica per il benessere

L’

automassaggio è la forma di autoterapia più antica applicata dall’uomo su se stesso. L’abitudine a toccare il proprio corpo sulla parte dolente, a massaggiare un braccio, la pancia o qualsiasi altro punto del corpo nel caso ci sia dolore è, infatti, un istinto naturale comune a tutti gli animali (pensate ad un animale quando si lecca una ferita). In quasi tutti i testi antichi di massaggio si citano esercizi da praticare su se stessi o da insegnare ai pazienti per mantenersi in salute e risolvere le disarmonie. Nella Medicina Cinese l’automassaggio viene praticato con l’obiettivo di stimolare Meridiani ed agopunti in modo da agire efficacemente sulla circolazione del Qi e del Sangue o per intervenire sulla fisiologia

degli Zang fu (organi e visceri). L’automassaggio va considerato come rimedio naturale facile da apprendere, economico, senza controindicazioni e praticabile praticamente in ogni luogo. I risultati migliori si ottengono con l’applicazione costante, possibilmente quotidiana, trasformando questa pratica in una delle tante pratiche di igiene e salute che quotidianamente riserviamo al nostro corpo. A Ladispoli è possibile apprendere questa antica pratica ed i suoi principi ogni Mercoledì alle ore 11,15 presso la Hung Sing in Via San Marino 4 (zona Cerreto).

{ Laura Vanni } Operatore olistico Tuina tel. 338.86.01.503 www.medicinacineseladispoli.net

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LA COCCINELLA NEWS Periodico di informazione, politica, cultura, costume, a distribuzione gratuita Direttore Responsabile: Walter Augello Registro Stampa: Tribunale Civitavecchia 01/09 Responsabile Culturale: dottor Arnaldo Gioacchini Redazione: 327.57.077.12 lacoccinella@tiscali.it Stampa: PressUp (VT)


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