La Coccinella news novembre 2014

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Periodico Indipendente di Informazione, Politica, Cultura a distribuzione gratuita - Anno VI - Novembre 2014 MENSILE DELL’A. C. SOLIDARIETA’ SOCIALE - REGISTRO STAMPA TRIBUNALE CIVITAVECCHIA 1/09 - DIRETTORE RESPONSABILE: WALTER AUGELLO - Design e Stampa: SIGNA*A*RAMA LADISPOLI



“Blocca lo Sblocca-Italia”

Fare Verde: “Difendi la tua Terra, difendi il tuo Futuro” Un attacco all’ambiente senza precedenti e definitivo: è il cosiddetto Decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi il 13 settembre scorso. Un provvedimento che condanna il Belpaese all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani. È un vero e proprio assalto finale delle trivelle al mare che fa vivere milioni di persone con il turismo; alle colline dove l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo; addirittura alle montagne e ai paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio. Basti pensare che il Governo Renzi rilancia le attività petrolifere addirittura nel Golfo di Napoli e in quello di Salerno tra Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e la costiera Cilentana, dell’omonimo Parco Nazionale. Si arriva al paradosso che le produzioni agricole di qualità, il nostro paesaggio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili quando realizzati in maniera responsabile e senza ulteriore consumo di territorio, non sono attività strategiche a norma di legge. Lo sono, invece, i pozzi e l’economia del petrolio che, oltre a costituire fonti di profitto per poche multinazionali, sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento. Mentre il mondo intero sta cercando di affrancarsi da produzioni inquinanti, il Governo Renzi per i prossimi decenni intende avviare la nostra terra su

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un binario morto dell’economia. Eppure l’industria petrolifera non ha portato alcun vantaggio ai cittadini ma ha costituito solo un aggravamento delle condizioni sociali ed ambientali rispetto ad altre iniziative legate ad un’economia diffusa e meno invasiva. Nel Decreto la gestione dei rifiuti è affidata alle ciminiere degli inceneritori, mentre l’Italia dovrebbe puntare sulla necessaria riduzione dei rifiuti e all’economia del riciclo e del riutilizzo delle risorse. Tanti comuni italiani hanno raggiunto percentuali del 7080% di raccolta differenziata coinvolgendo intere comunità di cittadini. Bruciare i rifiuti significa non solo immettere nell’ambiente pericolosissimi inquinanti producendo ceneri dannose alla salute e all’ambiente ma trasforma in un grande affare, concentrato in poche mani, quello che potrebbe essere una risorsa economica per molti. Le grandi opere con il loro insano e corrotto “ciclo del cemento” continuano ad essere il mantra per questo tipo di “sviluppo” mentre interi territori aspettano da anni il risanamento ambientale. Chi ha inquinato deve pagare. Servono però bonifiche reali, non affidate agli stessi inquinatori e realizzate con metodi ancora più inquinanti; l’esatto opposto delle recenti norme con cui si cerca di mettere la polvere tossica sotto al tappeto. Addirittura il “sistema Mose” diventa la regola, con commissari e “general contractor” che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese, partendo da Bagnoli. Questo Decreto anticipa nei fatti le peggiori previsioni

Walter Augello della modifica della Costituzione accentrando il potere in poche mani ed escludendo le comunità locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio. Il provvedimento si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano complessivo di privatizzazione e finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la legge di stabilità. Riteniamo che il Parlamento debba far decadere le norme di questo Decreto chiarendo che le vere risorse strategiche del nostro paese sono il nostro sistema agroambientale con forme di economia diffusa, dal turismo consapevole all’agricoltura, dalle rinnovabili diffuse alle filiere del riciclo e del riutilizzo. Contrastare questo Decreto è un impegno affinché la bellezza del paese non sfiorisca definitivamente sacrificata sull’altare degli interessi di pochi petrolieri, cementificatori e affaristi dei rifiuti e delle bonifiche.


Palloni e alluvioni

Se l’Italia non funziona è colpa degli italiani In queste ultime settimane sono stati gli argomenti più toccati nel nostro paese: palloni e alluvioni. Sembrerebbero due cose lontane e diverse, eppure proprio queste due tematiche hanno qualcosa in comune e servono per meglio comprendere il paese nel quale viviamo. Nessuno si scandalizzi, nessuno gridi all’accostamento blasfemo, ma si legga prima l’articolo. Dunque, calcio “malato” e disastro di Genova. Cominciamo dal pallone. Lungi da me voler parlare di tifo o discettare di argomenti tecnici, voglio però analizzare ciò che è accaduto nel dopo Juve-Roma, ovvero la fine del mondo, con strascichi persino in Parlamento. Accuse, certezze di come tutto sia controllato e gestito dai soliti noti, sconfitte decennali spiegate con la corruzione dell’arbitro, del “sistema”, del mondo intero, tutto perché si è persa una partita e prima ancora perché ci si ritiene scippati di decine e decine di campionati e trofei vari negli anni passati. La teoria del complotto insomma, perché giammai si possa pensare in questo paese che la colpa, la responsabilità di una sconfitta sia la propria, macché. Il popolo italiano vive costantemente col dito puntato, perché questo

Bella gioventù

non va, quell’altro men che meno, quell’altro ancora è corrotto, questo fa schifo. Mai una volta che si riconosca il proprio errore, la propria mancanza, noi italiani siamo vittime perenni di qualcuno che ci deruba. Ce la prendiamo con la Germania perché i nostri conti sono in rosso, perché abbiamo il debito pubblico più alto d’Europa, perché non funziona niente qua da noi. E allora dagli alla Germania. Ma che c’entra, direte voi, l’alluvione di Genova? C’entra, c’entra. Nel 1974 il problema di quei due fiumiciattoli fu definito dall’allora governo, emergenza nazionale. Nel 1974! Da allora di disastri ve ne sono stati molti altri, disastri veri. Provate per un attimo a pensare alla vostra casa, ai vostri figli, in costante pericolo di essere travolti da un’ondata di fango e quando ciò si verifica, dover sentire la solita tiritera di politici e amministratori sul fatto che non fosse colpa loro, che dipende da altri, che loro si occupano di altro. Si sono succeduti sindaci, presidenti di provincia e regione, politici di vario livello eppure nulla è stato fatto e nel 2014 dobbiamo ancora piangere dei morti per quei due maledetti canali. E’ colpa del governo! E’ colpa del sindaco!

Hanno un sogno: cantare per Papa Francesco C’è chi dice che le notizie positive non creano interesse: nulla di più falso. Sarete d’accordo con me, dopo aver letto queste righe. Vi voglio raccontare di una bella realtà esistente e ben consolidata, che è presente a Ladispoli dal gennaio 2003, il coro delle voci bianche “Giovanni Paolo II”, ovvero Ilenia, Michele, Daniela, Chiara, Cristina, Ferdinando, Maria Teresa B, Carola, Laura, Noemi, Maria Teresa, Sara, Rebecca, Sofia, Emma, Flavia, Giulia M., Veronica, Benedetta, Maria Grazia, Sofia, Aurora, Giulia R., Paolo, Jessica, Teresa, Elisa, Camilla, Michela, Ilaria, Donatella, con Martina e Valeria all’organo, Ivan e Benito alla chitarra ed Andrea ai bonghi . E’ il coro che tutte le domeniche canta durante le funzioni alla

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chiesa di Santa Maria del Rosario. Poco meno di quaranta elementi, appartenenti a diverse fasce di età, basti pensare che la più piccola ha 4 anni ed il più grande 20, tutti di Ladispoli. A guidarli in quella fantastica esperienza che è il canto religioso è Marzia Ceanni, catechista che con i suoi ragazzi ha dato vita ad un coro che emoziona. Ho avuto l’onore di incontrarli e poterci parlare durante le prove del sabato pomeriggio e sono un gruppo veramente ben affiatato e soprattutto sono molto, ma molto bravi. Hanno anche un grande cuore: spesso si esibiscono con finalità benefiche e questo in tempi di aridità di sentimenti e crisi di valori fa ben sperare. In anteprima mi hanno fatto ascoltare alcuni brani del repertorio del concerto

Marco Milani E’ colpa della regione! Tutti a gridare e a puntare il dito, ed è vero ma nessuno che dica “è anche colpa nostra, perché non siamo scesi in piazza, non abbiamo assaltato il palazzo comunale e quello della regione”. La situazione di Genova merita una rivoluzione. Merita che gli amministratori genovesi e liguri degli ultimi venti anni vengano inquisiti e condannati laddove siano trovate responsabilità e se la magistratura, come è già successo, non fa il suo dovere, che la rivoluzione riguardi anche lei. Basta con il vittimismo, con lo scaricare la colpa a qualcun altro, basta con questa italianissima e vergognosa abitudine. Se l’Italia non funziona è colpa degli italiani.

Francesca Lazzeri di Natale, e sicuramente sarà uno spettacolo emozionante di cui vi daremo conto.


Servizi, disservizi e cittadini furibondi E’ autunno, è tempo di Tari, anche a Ladispoli

In Italia non si finisce mai di pagare le tasse, un giorno ci sveglieremo e scopriremo che dovremo pagare anche l’aria che respiriamo. In attesa di dover rinunciare persino al piatto di spaghetti per pagare soldi a Stato, Regioni, Comuni ed enti vari, pieghiamo la schiena, apriamo il portafoglio e sborsiamo. Così, in tanti ci siamo recati in questi giorni al palazzetto comunale, per chiedere informazioni. Già, perché secondo quanto ci risulta, a centinaia di cittadini residenti a Ladispoli – compreso il sottoscritto – non è arrivata la comunicazione per pagare la Tari.. Il termine di pagamento scadeva pochi giorni fa e tante famiglie sono in allarme. I cittadini più solerti e preoccupati si sono recati in Comune per chiedere chiari-

menti, ma hanno perso tempo inutilmente, e a danno del loro lavoro, perché a un certo momento è stato detto loro che ‘i turni sono finiti e dovete tornare domani’. Ma come? Eravamo lì dalle prime ore del mattino e a pochi minuti da mezzogiorno ci hanno mandati tutti a casa! Durante l’attesa, ne ho sentite di tutti i colori: la gente si lamentava, imprecava verso una amministrazione comunale incapace di essere efficiente perfino quando si tratta di incassare! Cittadini trattati come sudditi, senza rispetto e senza diritti. Incredibile, ma vero!.Oltre alla raccolta dei rifiuti, il Comune non riesce più a gestire nemmeno la raccolta dei tributi? E’ così che pensano, sindaco e compagni, di amministrare una città di oltre 42 mila abitanti? Siamo allo sfascio più completo. Al Consiglio comunale tenutosi la sera di mercoledì 15 ottobre, abbiamo potuto ascoltare una valanga di scuse e giustificazioni che potevano essere evitate con una programmazione sulla riscossione dei tributi. Ora l’unica cosa favorevole al cittadino è che per i ritardi dell’amministrazione non si pagheranno sanzioni e more, così ha reci-

Ricky Filosa tato il Delegato ai tributi, che in Consiglio era in enorme difficoltà per giustificare le inefficienze di un’amministrazione oramai al collasso. Addirittura non hanno neanche una banca dati aggiornata, che invece di occuparsi di un solo settore ne segua diversi insieme. Una amministrazione che si voglia definire efficiente dovrebbe avere un unico soggetto per la riscossione, e non più soggetti, dove l’uno non sa quello che fa l’altro! Una situazione, questa, che, come abbiamo visto, crea notevoli disagi. Chi risarcirà i cittadini per le inadempienze e le perdite di tempo? Questi signori oramai non hanno più una credibilità politica, e allora la smettano con la solita solfa della mancanza di soldi, della chiusura degli sportelli per mancanza di personale. Siamo oberati di tasse che non bastano mai, che danno benefici ai soliti noti, pronti a promettere cambiamenti solo in prossimità delle elezioni, per assicurarsi il consenso dei più ingenui. Che vergogna!”. * portavoce del Club Forza Italia di Ladispoli e San Nicola

Indipendenti per Ladispoli

Fargnoli: “Le tariffe sono in linea, deve migliorare il servizio.” Anche il quartiere ‘Caere Vetus’ ha iniziato la raccolta ‘porta a porta’. E come spesso capita le novità portano scompiglio, ce lo conferma il consigliere comunale Gabriele Fargnoli di ‘Indipendenti per Ladispoli’. “Sto sentendo e vedendo una specie di sommossa popolare riguardo un problema, uno dei tanti, che vige qui da noi... mi riferisco al servizio di raccolta della nettezza urbana. Sento i cittadini lamentarsi per questo, per il porta a porta, una tipologia di servizio che con fatica stiamo cercando di poter portare in tutta Ladispoli seppur in ritardo. Credo che il problema non sia nelle tariffe, anche perchè effettivamente sono in linea con i parametri nazionali e ancor più basse di altre realtà vicino a noi. il problema è nell’espletamento del servizio. Capi-

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sco che ci voglia un po’ di tempo per poter organizzare e poter fare, ma quando vedo la città scontenta credo che ci sia un problema strutturale e sostanziale e quindi è un campanello d’allarme per chi come me è un amministratore pubblico. Il problema, credo, è nell’espletamento del servizio: noi dovremo darci da fare per far si che questo servizio venga sempre svolto meglio. La nostra scommessa è e sarà questa. Per quanto riguarda le tariffe posso affermare - ribadisce Fargnoli - con sicurezza che siamo in linea ci impegneremo anche di più nel prossimo anno. Riguardo l’espletamento del servizio è un problema dell’azienda che ha vinto l’appalto, ed io per il ruolo che ricopro non ho facoltà di andare a vedere come si espleta questo servizio. Di contro ho poteri di in-

Francesca Lazzeri dirizzo e controllo, essendo un consigliere comunale. Credo che il problema sia li. Per questo cercherò di impegnarmi e poter fare bene. “ Ne riparleremo. Video intervista su www.ladislao.net


Piccole e medie imprese

Approvata all’unanimità una mozione a sostegno dell’economia del territorio

La mia proposta prende l’avvio dall’analisi dell’attuale pervasiva crisi economica che sta compromettendo la tenuta del tessuto economico locale e suggerisce concrete soluzioni per sostenere le PMI del Comune di Ladispoli, proponendo, a tale scopo, la creazione una Cabina di Regia delle reti d’impresa del nostro Comune che abbia il fine di tutelare e valorizzare le nostre aziende. Attraverso il c.d. contratto di rete, istituito con legge 9 aprile 2009, n.33, due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato, obbligandosi, sulla base di un programma comune condiviso a collaborare e a scambiarsi informazioni, prestazioni di natura industriale, commer-

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ciale, tecnica, tecnologica. Sinteticamente, ci si riferisce alle aggregazioni di imprese quando una pluralità di imprese viene a costituire una realtà economico-produttiva in qualche modo unitaria. Dal punto di vista interno dell’aggregazione, le singole imprese, pur mantenendo ciascuna la propria autonomia e la propria indipendenza giuridica ed economica, perseguono, oltre al singolo interesse individuale, un interesse comune e, a tal fine, strutturano i loro rapporti in modo tale che ciascuna di esse condiziona ed è condizionata dalle altre. La caratteristica che in altre realtà ha fatto la fortuna di questo modello di organizzazione aziendale è la compresenza di forte competizione e al contempo di profonda collaborazione tra le imprese, con la fattiva possibilità di creare marchi comuni, fiscalità di vantaggio, acceso al credito semplificato e meno oneroso, riduzione dei costi di approvvigionamento, più fatturato e più utili, offerta integrata di servizi, maggiore fidelizzazione dei clienti, pubblicità e marketing di ritorno. Si deve, infatti, rilevare che l’avvento del mercato globale, la necessità di competere con le grandi aziende multinazionali ha indotto il modello d’impresa tradizionale ad evolversi in forme diverse, slegate dal legame con

Stefano Penge

il territorio, ma ancora caratterizzate dalla nota della collaborazione inter - imprenditoriale, quali ad esempio la filiera produttiva, la catena di subfornitura, le reti di distribuzione (franchising), che altro non sono che differenti declinazioni delle reti tra imprese, sulle quali oggi si concentra l’attenzione del Legislatore e degli operatori italiani. Tra l’altro, in un periodo in cui le disponibilità delle casse comunali sono davvero esigue, questa occasione di rilancio assume maggiore valore in considerazione del fatto che sarà quasi a costo zero. In concreto la mia proposta prevede l’apertura di uno sportello dedicato “Retimpresa permanente” con sede nel Comune di Ladispoli che avrà compiti di informazione, consulenza e gestione delle reti di impresa. Il Consiglio comunale che votato la mia mozione all’unanimità ne ha compreso il valore e la reale portata per il territorio. Il Comune di Ladispoli, grazie alla tempestività di questa proposta, potrà essere tra i primi enti locali ad aver colto le opportunità che la legge offre in materia di sviluppo socio-economico e, in tal modo, portare un importante contributo per la crescita occupazionale e per l’incremento del PIL locale.



Questione Ostilia

“Ne cemento, ne sequestri dei stabilimenti, il Comune attui la legge.”

Matteo Barone *

Foto: Cerroni & Cicillini

Si torna a parlare di Ostilia, di espropri degli stabilimenti balneari e di una ipotetica colata di cemento che il consigliere di maggioranza Bartolozzi addirittura “contratta” con l’Ostilla su internet e vista la confusione, le imprecisioni e le posizioni interessate, abbiamo l’obbligo di intervenire.. Possiamo affermare che la Società Ostillia non può espropriare gli stabilimenti, non può chiedere nulla, non può imporre nulla al Comune di Cerveteri e di conseguenza ai cittadini e imprenditori di Campo di Mare, in particolar modo ai proprietari degli stabilimenti perchè la posizione della Società Ostilia è in difetto su tutta la linea. Inoltre, il Comune di Cerveteri, può espropriare i terreni e le abitazioni della Società Ostillia e acquisirli a bene pubblico, naturalmente tutelando i proprietari che hanno già acquistato case o negozi, la legge lo permette. Di seguito la cronistoria, che molti amministratori sembrano di non conoscere, allora vogliamo rinfrescare la memoria, perché ogni loro azione dovrà tenere conto dei seguenti atti: la delibera della Regione Lazio n. 3505 del 7 giugno 1980 che impone il congelamento dell’attuale consistenza edilizia e il reperimento di almeno 24 mq per abitante da destinare a verde pubblico, parcheggi e ad attività collettive e della successiva delibera regionale n. 5852 del 6 novembre 1980 che indica come puramente indicativo il dato fornito dal comune (MC 677000) della consistenza per tale lottizzazione non implica il riconoscimento della possibilità da parte della società lottizzatrice di raggiungere tale consistenza edilizia. Per avere ben chiara la situazione bisogna tener conto anche della relazione tecnica promossa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia (procedimento n. 210/78) nella quale si attesta che per nessuno dei progetti aventi per oggetto la lottizzazione Ostilia è Novembre 2014, pag.8

mai intervenuta la prescritta approvazione da parte degli organi competenti del Ministero dei Lavori Pubblici e dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio, in poche parole le costruzioni a Campo di Mare sono tutte abusive. Inoltre, l’Ostilia nel 1971 riceve dal Comune le licenze a costruire; nel 1972, agosto, il Comune sospende i lavori sulla scorta dell’Assessorato regionale che segnalava la non conformità dei titoli edili e nel settembre 1972 revoca tutte le licenze edilizie. Inoltre l’Ostilia dopo aver ricevuto la revoca delle licenze edilizie, ha continuato a costruire, con un indice di cubatura 14 volte più alto di quello consentito; l’Ostilia fece anche ricorso al Tar, ma venne rifiutato confermando la revoca delle licenze edilizie da parte del Comune. Oltre a questo, l’area di edificazione dell’Ostilia non è mai rientrato nel piano regolatore del 1980 approvato dalla Regione Lazio, ma la tessa Regione Lazio specifica che : “in rapporto alla consistenza edilizia attuale accertata dal Comune per la lottizzazione di Campo di mare in mc. 677.000, si impone il congelamento della consistenza stessa...” ancora “...reperimento di 24mq./ab. da destinare a verde pubblico, una stipula di una convenzione dove la Regione Lazio impone alla società Ostilia la costruzione di tutte le opere di urbanizzazione primaria(rete stradale, rete idrica, reti fognarie chiare e scure impianto di depurazione, verde attrezzato e spazi per parcheggi di uso pubblico) inoltre la realizzazione di una scuola media di 8 aule, n più alla cessione di aree nella misura di : mq.19.000 servizi per l’istruzione, mq.9.000 servizi pubblici in generale, mq.63.000 verde pubblico, 10.500 parcheggi, per un totale di mq. 101.500 oltre 150.000 mq di rete stradale con marciapiedi”. Tutto questo sostiene che nel 1971, data del rilascio delle licenze, mancava uno strumento urbanistico

generale e l’area interessata era agricola e permetteva una edificazione di mc. 0.10 invece l’Ostilia ha costruito con un indice di mc.1,40. Pertanto le edificazioni realizzate in Comune di Cerveteri, località Campo di Mare, dalla società Ostilia risultano prive dei necessari titoli edilizi in quanto gli stessi, dapprima emanati illegittimamente, sono poi stati annullati. Per finire, il Sindaco o chi per lui deve prendere in considerazione la Corte dei Conti che esplicitamente dichiara “detti amministratori avrebbero dovuto procedere all’incameramento degli eventuali beni immobili in difformità del titolo, o, in ogni caso, procedere all’irrogazione della sanzione pari al valore venale di quei beni immobili realizzati in esecuzione del titolo poi annullato” e ancora “ quindi gli amministratori comunali sono imputabili comportamenti e omissioni evidentemente pregiudizievoli degli interessi finanziari e patrimoniali dell’Ente”. Per concludere dobbiamo ricordare che Forza Nuova è dal 2006 che scrive e afferma queste cose, con proposte reali, concrete e sempre nella legalità, a differenza di altri partiti e amministratori che hanno scelto altre strade, ma che puntualmente li ha portati alla fine del proprio mandato. Forza Nuova è al fianco dei proprietari degli stabilimenti balneari, mette a disposizione i propri legali e la propria documentazione per il diritto al lavoro e all’impresa, esorta il Comune di Cerveteri ad attuare la legge e consiglia ai consiglieri di maggioranza, in particolare Bartolozzi, a stare attenti a cosa si scrive, perché quando leggiamo, rivolto alla Società Ostillia “non tirate troppo la corda, se non ritirate il decreto e se non trattate le cubature residenziali perderete l’ultimo treno” qualcuno potrebbe pensare male. * responsabile di Forza Nuova Cerveteri


Corte di Giustizia Europea

Anche Cupinoro tra le discariche non in regola nello stoccaggio dei rifiuti

Purtroppo come era prevedibile la Corte di Giustizia UE , sez. VI, con sentenza 15.10.2014 n° C-323/13 ha condannato l’Italia per la violazione delle norme sullo stoccaggio dei rifiuti in sette discariche del Lazio.Le discariche non in regola sono

cinque dell’Ambito territoriale ottimale (ATO) di Roma (Malagrotta, Colle Fagiolara, Cupinoro, Montecelio-Inviolata e Fosso Crepacuore) e due nell’ATO di Latina, ubicate a Borgo Montello. La Commissione ha lasciato cadere invece le accuse di inadempimento per la discarica di Albano Laziale a Cecchina. Ma l’aspetto più grave è che la sentenza di condanna stabilisce la totale inadeguatezza della Regione Lazio e di Roma Capitale in materia di trattamento dei rifiuti, non solo per il passato ma soprattutto per la gestione attuale. Sospiro di sollievo dunque per questa sentenza che in merito al trattamento rifiuti nel Lazio, dà ragione alla commissione dei comitati e associazioni che si era recata a Bruxelles su interessa-

mento del Vice Presidente Roberta Angelilli per portare le proprie istanze alla Commissione Petizioni Presieduta dall’On. E. Mazzoni. In detta Commissione UE contro la discarica di Cupinoro era intervenuto, tra gli altri, Luigino Bucchi presidente del Comitato di zona di Borgo San Martino di Cerveteri e relatore della petizione 1968/2013. I tempi non sono stati brevi, ma questa sentenza incoraggia sicuramente i comitati e le associazioni che da anni si battono per la chiusura delle discariche tal quale in favore della differenziata spinta porta a porta che dia vita ad un ciclo virtuoso dei rifiuti, tuteli la salute del cittadino e rispetti l’ambiente che ci circonda.

Trasparenza? No Grazie!

Sempre più difficile la partecipazione dei cittadini agli incontri pubblici In almeno due occasioni, in questo anno, avevo segnalato la poca trasparenza degli organi pubblici e politici sulle attività, incontri ed altre iniziativa a cui possono partecipare liberamente, almeno in audizione, tutti i cittadini. Mi riferisco in particolare ai Consigli Comunali ed alle Commissioni Consiliari in cui si discutono vari argomenti di pubblica utilità ed ai quali possono assistere tutti i cittadini. Da allora ben poco è cambiato, anzi in alcuni casi la situazione è peggiorata. Sul sito ufficiale del Comune di Ladispoli (www.comune.ladispoli.rm.gov. it) ogni cittadino dovrebbe trovare tutte le informazioni delle attività amministrative, tra cui appunto le convocazioni dei Consigli Comunali e delle varie Commissioni Consiliari (Urbanistica, Lavori Pubblici, Bilancio etc.). Ebbene negli ultimi 2-3 mesi buio totale, per sapere notizie di una Commissione Consiliare bisogna rivolgersi a “Chi l’ha Visto?” E’ un caso oppure scientemente si vogliono tener fuori i cittadini da queste ri-

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unioni, a questo punto “segrete”? Cosa ne pensa il nostro Sindaco dottore Crescenzo Paliotta, il segretario comunale Luigi Annibali, il vicesindaco Avv. Giorgio Lauria, il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Loddo, i consiglieri Nardino D’alessio, Federico Ascani, Fabio Ciampa, Gabriele Fargnoli, Eugenio Trani, Stefano Fierli, Segio Cervo, Giovanni Crimaldi, Maria Concetta Palermo, Agostino Agaro, Stefano Penge, Piero Ruscito, Alessandro Grando, Franca Asciutto, Emanuele Cagiola? Teniamo presente che ogni consigliere fa parte di 2-3 commissioni, come commissario o come presidente. Michele Lubrano direbbe che la domanda sorge spontanea: visto che nessuno di questi nostri rappresentanti politici, di qualsiasi appartenenza, nulla dicono, non si lamentano, nulla fanno per far rispettare un diritto di democrazia, cioè la libera partecipazione dei cittadini alle Commissioni Consiliari, sono forse d’accordo tra di loro? Forse la presenza di alcuni cittadini

Rosario Sasso

durante questi incontri crea disturbo per le loro “discussioni”? Proprio nella serata dell’8 ottobre, nel Consiglio Comunale ho sentito dire da vari consiglieri che una commissione era stata convocata a ridosso (un’ora prima) del Consiglio stesso, che un’altra commissione si era svolta il giorno prima, che un altro commissione era prevista il giorno dopo. Tra l’altro un punto previsto all’odg “Bilancio Azienda Speciale Ala Servizi” è stato rinviato perché necessita di approfondimenti, purtroppo non è certo la prima volta che ciò accade.



Generazione McDonald’s

Mangiano ‘fast’ e non ‘perdono tempo’ a cercare un secchione Da qualche tempo anche a Ladispoli possiamo contare su di un Fast Food targato McDonald’s, con tutto il seguito di entusiasmo, critiche, accuse e perorazioni che tale nome si porta dietro. Chiariamo subito: l’obiettivo di questo articolo è sensibilizzare tale rinomata ditta e i suoi avventori su di una questione importante, quella della pulizia e del decoro urbano e non si vuole intraprendere nessuna crociata pro o contro. Per essere sinceri ammetto di appartenere a quella categoria forse un po’ vetusta (ah, oggi si dice vintage…) che preferisce una bella amatriciana al SuperMac a quadrupla farcitura e che non scambierebbe mai una fraschetta con il più moderno dei McDonald’s, ma ciò sul qua-

le voglio soffermarmi oggi è altro. Come si vede dalle foto molti di coloro che utilizzano tali moderni dispensatori di hamburger hanno poi la propensione a disfarsi di carte e cartocci in maniera altrettanto fast, cioè rapida. E quale sistema più rapido del gettare tutto in terra? I celeberrimi cartocci marroncini con il logo giallorosso cominciano a spuntare ormai dovunque e orde fameliche di teenagers (ma non solo), sempre in nome del fare tutto fast, non perdono tempo a raggiungere un secchione, un cestino o, quale assurda richiesta!, a tenerselo in macchina per poi buttarlo a casa. Ecco, tenendo da parte partigianerie ideologiche sulla bontà o sulla nocività dell’hamburgeria d’oltreoceano (che non verte solo sul cibo ma su tutta la filosofia liberal capitalista che vi è dietro) chiediamo che McDonald’s si attivi, raccomandando ai suoi clienti di non gettare ovunque gli scarti. Auspichiamo uno sforzo

Ladispoli città ospitale

Certo che è difficile non credere che Ladispoli sia una città ospitale e piena di sorprese. Basta farsi una passeggiata a piedi per la città ed ecco che di giorno in giorno ci sono nuovi scorci da ammirare. Come non rimanere sorpresi dinanzi a tanta comodità....quale cittadina turistica può vantare una simile accoglienza? I giardini dedicati a Carol Wojtila, tra via del Mare e via J.F. Kennedy, poi sono fantastici! Mentre i figli si divertono sull’altalena la mamma o il papà che li accompagna può riposare, oppure lo stesso fanciullo dopo tanto gioco può godere di un meritato riposo. Altro che Rimini e Riccione, siamo troppo avanti! Siamo all’avanguardia!

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Marco Milani

comune contro la maleducazione e l’imbarbarimento verso i quali stiamo galoppando. Apporre qualche cartello nel locale e fuori e magari mettere in bella mostra sulle buste la richiesta di non gettare in terra le cartacce sarebbero iniziative lodevolissime. Ladispoli si sta avviando verso la raccolta differenziata e mantenerla pulita renderebbe la vita di tutti i giorni piacevole, senza contare il ritorno di immagine e quindi di turismo che ne avremmo. Ognuno faccia la propria parte e, come in questo caso, anche qualcosina di più in nome del decoro urbano. Vedrete che poi anche il Comune si muoverà, ad esempio, per risolvere il problema degli accampamenti perenni di diseredati nei giardini, sul lungomare con conseguente corollario di bottiglie vuote, bric di Tavernello ormai prosciugati, cartoni vari e vespasiani all’aperto con relativi effluvi. Vedrete…

In Breve


La straordinaria Tabula Peutingeriana Una meraviglia nel prezioso Elenco delle Memorie del Mondo

Tabula Peutingeriana, Mappae Mundi e Carta di Piri Reis tre cose che ai più dicono molto poco se non addirittura nulla, eppure si tratta di tre splendide realtà cartografiche del mondo antico concernenti il nostro pianeta che hanno acceso ed accendono dibattiti a non finire in quanto mappano, in maniera sorprendentemente dettagliata per le varie epoche in cui furono redatte, minutando, in modo graficamente splendido, le terre ed i mari del nostro pianeta. Realtà talmente straordinarie da portare alcuni studiosi “amanti dei misteri” (come Charles Hapgood, Erich Von Däniken, Graham Hancock e Flavio Barbiero) a dire che alcune di queste mappe potevano essere state disegnate solo basandosi su raffigurazioni talmente remote che potevano risalire fino a quella che fu la mitica Atlantide; asserendo, per sovrannumero, che parti di esse (ad es. l’Antartide in quella di Piri Reis) potevano essere state realizzate solamente avendo una più che ampia visione aerea come a dire con l’intervento di specifici aerei se non addirittura di astronavi aliene! Ciò per il semplice motivo che le cognizioni geografiche e scientifiche dell’epoca in cui furono create non consentivano certamente raffigurazioni così precise di territori o pochissimo cogniti se non totalmente ignoti. Al di là delle “astronavi sulla preistoria” e dei relativi voli pindarici

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che lasciamo, senza rimpianti, agli appassionati di ufologia ed alienistica, pensiamo, rimanendo con i piedi ben piantati per terra (cosa che il magnete terrestre ci consente in ogni secondo), di fare cosa gradita ai nostri lettori cercando almeno di spiegare quella che è in assoluto la realtà più antica (sulle Mappae Mundi e la Carta di Piri Reis tornerò in un successivo articolo): la Tabula Peutingeriana, di cui è giunta fino a noi una ottima copia della fine del XII° secolo, era una carta antico-romana che rappresentava tutte le strade usate non solo dai miles imperiali. Questa meraviglia che è dipinta a vari colori, per chi volesse andare a vederla, è ospitata presso la Hofbibliothek di Vienna motivo per cui viene anche chiamata Codex Vindobonensis (Vindobona l’antico nome latino di Vienna); va anche detto, per onestà di cronaca, che ne esiste pure una copia (meno fascinosa) in bianco e nero custodita alla cartoteca dell’ IGN (Institut Géographique National) a Parigi. Il nome di Tabula Peutingeriana lo ha preso da un famoso umanista amante delle antichità: Konrad Peutinger che la ebbe in eredità da un suo carissimo colto amico: Konrad Celtes che era stato il bibliotecario “principe” dell’imperatore Massimiliano I° d’Austria. La copia della Tabula giunta fino a noi vede riunite 11 pergamene fino a farne una striscia di mt. 6,80 di lunghezza per una larghezza costante di 33 centimetri, ma vi sono ragioni per credere in una sua, seppur parziale, incompletezza, ciò perché vi è l’assenza di tutta la penisola iberica (Portogallo incluso) e della parte occidentale delle isole britanniche. In questa grandiosa planimetria

Arnaldo Gioacchini *

topografica sono evidenziate ben 200.000 chilometri di strade! insieme a catene montuose, valichi, foreste, fiumi, mari e città, una enorme mappa che consentiva di spostarsi da un luogo all’altro conoscendo le relative distanze di percorrenza fra tappa e tappa, una rete viaria pubblica, in uso sia militare che civile, come l’aveva voluto il grande Augusto, dotata,fra l’altro, delle sue mansio (pubbliche stazioni di posta con alloggi e servizi) poste a distanze regolari. Vi sono indicate circa 555 città e altre 3.500 particolarità geografiche, come i fari e i santuari importanti, spesso illustrati da una piccola figura. Iconicamente le varie città sono rappresentate da due case, mentre le città che erano sedi imperiali ( Roma, Costantinopoli ed Antiochia) sono segnalate da un medaglione. La Tabula mostra tutto l’Impero Romano, il Vicino Oriente e l’India, indicando il Gange e lo Sri Lanka (Insula Taprobane) e c’è menzionata anche la Cina. Le origini della formidabile Tabula non sono poi così tanto misteriose in quanto, con una quasi certezza, si basa su quella che era la stupefacente mappa del mondo realizzata da Marco Vipsanio Agrippa (n.


64 a.C. m. 12 a.C.) genero ed amico sincero dello stesso imperatore Augusto; un M.V.A. che (fra le altre cose operò benissimo sia da ammiraglio che da generale) fece costruire, nella sua veste di edile, il primo Pantheon di Roma. Dopo la morte di Augusto la carta fu incisa nel marmo e posta sotto la Porticus Vipsaniae, non lontano dall’Ara Pacis, lungo la Via Flaminia. La copia in nostro possesso sarebbe la certosina opera copistica di un ignoto monaco effettuata intorno al 1265, mentre la stampata di essa fu fatta a cura di quello che fu un famoso editore della fine del XVI° secolo, quel Johannes Moretus che la fece effettuare nel 1591 ad Anversa sotto il nome di “Fragmenta tabulae antiquae”. Sulla Tabula “sembra” ci siano alcune incongruenze che però si spiegano con il fatto che alcuni fogli di essa, fino ad una certa epoca, sono stati aggiornati mentre altri no, con anche notevoli sbalzi di secoli; ad esempio viene indicata la città di Costantinopoli che fu fondata solo nel 330 dopo Cristo, mentre viene dipinta come esistente Pompei che invece fu distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo senza essere più ricostruita, mentre alcune parti (ad es. la Pars IV) sarebbero addirittura antecedenti (senza essere state mai rielaborate) al 109 avanti Cristo questo perché non viene indicata la Via Emilia Scauri costruita proprio nella suddetta data e poi non vengono neppure indicati alcuni collegamenti viari come nel caso di quello fra Pisa e Luni (ciò sempre nella Pars IV esattamente nel Segmentum IV). Comunque, per concludere, ma ci sarebbe tanto ancora da scrivere ma lo spazio è giustamente e giornalisticamente (la famosa sintesi) tiranno, diciamo che l’eccezionalità e la straordinarietà della “incredibile” Tabula Peutingeriana ha avuto un suo riconoscimento planetario in quanto nell’anno 2007 l’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) ha inserito questa vera e propria meraviglia ( in origine un antico prezioso made in Italy ante litteram) nel prezioso Elenco delle Memorie del Mondo. * Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

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Santa Marinella

La trasmissione Rai Linea Blu al castello di Santa Severa Nella mattinata di giovedì 23 ottobre la troupe dell’ottima specializzata trasmissione televisiva di successo “Linea Blu” (tradizionale appuntamento con il mare del sabato di Rai1) ha effettuato le sue riprese presso il castello di Santa Severa (dove sorgeva Pyrgi l’antico e più importante porto etrusco di Cerveteri). L’equipe che era guidata dalla bravissima e professionale conduttrice Donatella Bianchi (che ha avuto anche in omaggio, gradendolo molto, l’ultimo numero della “Coccinella” in cui si parla delle ricerche dell’Università di Sud Boemia effettuate a Castrum Novum e coordinate da Flavio Enei), la quale è anche coautrice del quotato programma, ha iniziato il suo lavoro intorno alle ore 9,00 per terminare alle ore 13,00 c.a. La puntata, che andrà in onda prossimamente, è stata costruita sia sugli interni dell’apprezzatissimo Museo del Mare e della Navigazione Antica che sugli esterni comprendenti sia l’area archeologica includente i resti dei templi etruschi e fenici del VI° secolo a.C. che quella delle mura poligonali del castrum romano del III° secolo a.C. (di cui stanno completando la ripulitura i volontari del Gruppo Archeologico del

Territorio Cerite all’opera anche in questa occasione) con l’aggiunta dei resti a mare della peschiera acclusa alla villa antico romana giacente, con quanto rimane delle sue vestigia, sotto il castello a circa tre metri di profondità; i potenti obiettivi della cinepresa, approfittando pure del bel meteo, si sono spinti in campo lungo, in ambito rivierasco, fino a quei due gran bel vedere rappresentati a sud dal contenuto accennato promontorio dell’oasi naturalistica di Macchiatonda ed a nord dal più che pronunciato promontorio di Capo Linaro. A far da illuminata e più che esaustiva guida alla troupe è stato il direttore del Museo il noto archeologo dr. Flavio Enei che conosce a menadito tali luoghi sia per averli studiati approfonditamente sia per averli scavati di persona, in vari periodi, effettuando importanti ricerche archeologiche vuoi in ambito terrestre che marino. Non sono state effettuate invece riprese all’interno del nucleo castellano, di proprietà della Regione Lazio, attualmente chiuso. Il motivo? Al momento non è dato sapere. Arnaldo Gioacchini


La cucina di zia Ale Crostini con cipolla alla birra ed emmenthal Ingredienti (per 4 persone): 4 fette di pane casareccio tipo Altamura, 1 cipolla dorata ½ bicchiere di birra chiara, 50 g. di emmenthal, Olio extravergine di oliva, Sale e Pepe PROCEDIMENTO: Sbucciate e affettate la cipolla, non troppo sottilmente. Mettete in una

padella un filo d’olio e la cipolla. Fatela rosolare per qualche minuto, quindi aggiungete la birra, salate e pepate. Mettete un coperchio, abbassate la fiamma e fate brasare per 20-25 minuti. Nel frattempo, accendete il forno con il grill a 200 gradi e riducete il formaggio a scaglie con una grattugia a fori larghi. Disponete le fette di pane in una teglia. Quando la cipolla sarà cotta, distribuitela sulle fette di pane e completate con il formaggio. Infornate per una decina di minuti, o finché il formaggio non è ben sciolto.

Risotto alla mele e Puzzone di Moena

Ingredienti (per 4 persone): 200 g. di riso Roma, 1/2 cipolla, 1 mela Fuji, 120 g. di Puzzone di Moena, 1 litro di brodo vegetale caldo, Una tazzina di vino bianco Olio extravergine di oliva, Una noce di burro, Sale, Pepe bianco PROCEDIMENTO: Sminuzzate la cipolla finemente e riducete la mela a dadini piccoli. Mettete in una risottiera un filo d’olio, la cipolla e la mela. Fate rosolare per qualche minuto, poi sfumate con il vino bianco. Quando il vino sarà evaporato, aggiungete il riso e fatelo tostare, finché i chicchi non diventeranno trasparenti. A questo punto aggiungete parte del brodo e abbassate la fiamma. Portate il riso a cottura, mescolando spesso e aggiungendo il brodo poco alla volta man mano che si asciuga. Se necessario, regolate di sale. Riducete il formaggio a scaglie con una grattugia a fori larghi. Quando il riso sarà al dente, spegnete la fiamma e mantecate con il burro, il formaggio e una macinata di pepe. Mescolate energicamente e servite non appena il formaggio sarà fuso.

Cookies al cioccolato e riso soffiato Ingredienti: 110 g. di burro morbido, 200 g. di zucchero di canna chiaro 1 uovo, I semi di un baccello di vaniglia o 2 gocce di estratto, 165 g. di farina 00 Un pizzico di sale, 1/2 cucchiaino di lievito in polvere, 1/2 cucchiaino di bicarbonato 30 g. di cacao amaro in polvere, 50 g. di riso soffiato (o 200 g. di gocce di cioccolato) PROCEDIMENTO: Preriscaldate il forno a 190 gradi e preparate 2 grandi teglie, rivestite di cartaforno. Mettete in una ciotola il burro e lo zucchero e batteteli a lungo con le fruste elettriche, finché non sono belli gonfi e spumosi. Aggiungete l’uovo e la vaniglia. Mescolate bene. Aggiungete quindi la farina, il sale, il cacao, il lievito e il bicarbonato. Lavorate l’impasto, che si indurirà un po’. Aggiungete anche il riso soffiato (o le gocce di cioccolato) e incorporatelo bene usando una spatola o un cucchiaio di legno. Formate delle palline di impasto grandi come una noce e mettetele sulle teglie, ben distanziate fra loro. Infornate per 10-12 minuti al massimo. Trascorso questo tempo, i biscotti avranno delle crepe sopra e saranno molto morbidi. Resistete alla tentazione di lasciarli ancora per paura che siano crudi! Sfornateli e lasciateli raffreddare nelle teglie. In pochi minuti si induriranno. Quando saranno freddi, potete conservarli ben chiusi in una scatola di latta.

Contatti: http://lacucinadiziaale.blogspot.it/

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Miceli, il navigatore solitario

Gli studenti della Melone lo hanno salutato mentre salpava da Riva di Traiano

Ore 11 di domenica 19 ottobre 2014, Porto turistico di Riva di Traiano: Matteo Miceli, il navigatore solitario, sta lasciando il molo con la sua Eco 40, per affrontare il mare aperto … che emozione! Noi siamo tutti lì con lui e lo accompagneremo nei prossimi sei mesi nel suo giro del mondo. Sì, perché ancora una volta a noi alunni dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”, la scuola ha offerto l’opportunità di un’esperienza inusuale, facendoci partecipare sin dallo scorso anno ad un Progetto di Scuola Ambiente sul mare che ha permesso a noi ragazzi di II D, IIID e II F di conoscere la straordinaria persona di Matteo Miceli. Siamo andati a salutarlo sabato scorso con i nostri insegnanti all’evento per Roma Oceano World Zero Emission e, in quella occasione,

Matteo, ci ha permesso di salire sulla sua imbarcazione che gli farà da casa e con cui solcherà gli Oceani. Ha voluto che mettessimo anche le nostre firme sulla vela di poppa che ancora doveva essere montata. Entrare nella sua barca, dopo esserci tolti le scarpe e firmare il nostro nome ci ha fatto sentire emozionati e importanti! Che giornata indimenticabile! Lo scorso anno, durante l’incontro avuto con lui nella sala consiliare del Comune di Ladispoli, ci aveva raccontato che stava costruendo questa particolare barca con le sue mani, nel suo cantiere nautico di Ostia e non potevamo credere alle nostre orecchie quando abbiamo appreso delle particolari caratteristiche di “Eco 40”: “Sarà una barca molto tecnologica che si autoalimenterà energeticamente con la forza del vento che spingerà le sue sette vele, con la forza del mare che muoverà delle turbine, con dei pannelli solari calpestabili, montati sopra.” Addirittura Matteo sarà autosufficiente dal punto di vista alimentare perché porterà con sé due galline ovaiole, mangerà i pesci, del cibo in scatola e… produrrà frutta e verdura in un tenero orticello che

abbiamo visto nella sua stiva. Pensate che non farà mai scalo, passerà dallo Stretto di Gibilterra, dal Capo di Buona Speranza, in prossimità del Sud America e dell’Australia, per poi fare rotta di nuovo verso Civitavecchia dove saremo, certamente, ancora noi alunni della “Melone” ad aspettarlo. In questo viaggio sarà sempre da solo a risolvere qualsiasi problema.. Ha imparato persino, allenandosi con uno psicologo, a dormire a comando pochi minuti per volta. Certo da terra, via satellite, sarà seguito da un’equipe di scienziati che gli suggerirà le rotte più adeguate e lo assisterà momento per momento. E ci saremo anche noi: ha voluto che gli facessimo compagnia, mandandogli la foto della nostra faccina e, poi, in momenti stabiliti, ci potremo anche collegare con lui da scuola. Nel frattempo leggeremo anche il libro che ha scritto e che ci ha regalato e in cui parla delle sue tante avventure da navigatore, ma con cui, soprattutto, ci vuole comunicare l’importante messaggio riferito al risparmio dei consumi. Gli alunni di IID, IIID, IIF

Passerotti... con le ali

In corso un gemellaggio anche con una scuola del Cameroon Tutti ormai sanno che la Melone è gemellata con scuole delle ricche Olanda, Francia e Germania, con le quali organizza scambi in famiglia di ragazzi italiani e stranieri, anche se non ha senso parlare di “stranieri” in una Europa unita. Anzi non ha proprio senso parlare di “stranieri”, cioè di “estranei”, per chi professi la religione cristiana, visto che Gesù ci insegna ad amare il nostro prossimo, per cui con Terenzio diremo: Homo sum, humani nihil a me alienum puto.

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Non tutti invece sanno che la “Melone”, proprio in questa ottica, ha in corso un gemellaggio anche con una scuola del Cameroon. Ne parliamo ora perché quest’anno il premio Nobel per la pace è stato finalmente appena assegnato a qualcuno che lo meritava realmente. Si tratta della giovane Malala Yousafzai che ha rischiato la sua vita per difendere l’importanza dell’istruzione come passo necessario in direzione della pace. Per questo vogliamo ricordare questo nostro gemellaggio che cerca di mettere un ulteriore gradino verso un mondo di pace, offrendo ad altri ragazzi la possibilità di studiare. Non è vera l’antica teoria riassunta da Hobbes che ”homo omini lupus”. Invece è ancora una volta confermata l’idea che la società umana si sia evoluta, rispetto

agli altri animali, e stia sopravvivendo ad un mondo ostile grazie ad un solo concetto: la solidarietà che ci spinge ad aiutare chi sia in difficoltà o stia peggio di noi. Questo concetto che si trova alla base delle società organizzate è legato alla certezza che se in difficoltà siamo o saremo noi, qualcuno dei nostri simili o lo Stato stesso ci aiuterà. Lo scorso anno, in un incontro con Padre Gustave Mohomie, ora laureato dottore in Teologia a Roma, egli spiegò ai nostri ragazzi la loro fortuna di essere nati in Italia, dove non si muore di fame e dove tutti hanno l’opportunità di studiare per avere la possibilità di migliorare il proprio status sociale. Segue su www.ladislao.net


La stellina che sfidò il sole

In esclusiva per La Coccinella i racconti di Marco Milani Un giorno, mentre il sole brillava alto nel cielo, una stella apparve solitaria all’orizzonte. Il grande globo infuocato la guardò a lungo, stranito e geloso che qualcuno gli rubasse la scena. Certo, in confronto a lui era ben piccola cosa, ma quella minuscola e luminosa luce continuava a brillare dalla parte opposta del cielo. Il sole attese di essere raggiunto ma quando superò lo zenit si accorse che la distanza era immutata. Chi osava rubargli la scena, invadendo il suo territorio? Per quale motivo quella minuscola e insignificante stellina aveva deciso di sfidare il grande sole, rosso e caldo, così potente da far girare l’intero firmamento attorno a sé? Attese l’arrivo del libeccio e inviò dall’altra parte del cielo una nuvola a chiedere cosa avesse mai in mente. La piccola nuvola attraversò l’intero mare azzurro e finalmente giunse dalla stella. -Scusa, vengo qui con una domanda- chiese timidamente. -Dimmi, se potrò risponderti sarò felice-. -Il sole non capisce cosa ci faccia tu a quest’ora, nel suo cielo-. La piccola stella sorrise. -Se il cielo è veramente suo, perché non è venuto lui a chiederlo-? La nuvola rimase per un attimo in silenzio. -Il sole ha un tragitto da compiere, non può muoversi a suo piacimento- rispose. -E che razza di re è se non può scegliere il proprio destino-? La nuvola oltrepassò la stella e nell’allontanarsi si voltò. -Io debbo andare-. -No, resta, per favore…-Non posso, il mio destino è nelle mani del vento- e così dicendo corse via per sparire verso nord. Il sole non ottenne risposta e s’infuriò. Si accese ancor di più e lanciò i suoi raggi arroventati più lontano che poté. La stella rimase in silenzio. Un uccello le passò accanto e fu lei stavolta a chiedere un favore. L’uccello ascoltò ciò che aveva da dire e s’involò verso il sole. Poco dopo lasciò i suoi compagni di volo e lo raggiunse. -Grande sole, la stella ti chiede di non pensare a lei. Se si trova lì è perché questo è il suo destino, così come il tuo è quello di scaldare-. -Come osa rivolgersi a me in questo modo?- domandò furioso il sole. L’uccello si mise all’inseguimento dei suoi amici ma prima volle rispondere all’astro infuocato. -Non importa quanto tu sia grande e potente. Anche tu hai un destino, come tutti noi e per quanto ciò ti faccia infuriare lo devi accettare-. Il sole credette di morire dalla rabbia. Arroventò i suoi raggi e li scagliò contro tutti, ma oramai erano deboli e non più gialli. Provò a cambiare rotta ma inevitabilmente precipitò nell’orizzonte e poco dopo sparì. La stellina lo guardò spiaciuta poi senti chiamare il suo nome. Si voltò e dietro di lei c’era la luna. La salutò con un gesto e riprese a brillare, perché era ciò che sapeva e poteva fare. Da milioni di anni.

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L’Es, l’Io e il Super Io

La parte oscura come fonte d’energia primordiale Il processo dell’introspezione può essere avviato dall’interpretazione dei sogni. L’elaborazione inconscia dei vissuti quotidiani o delle esperienze traumatiche possono essere una fonte inesauribile per fotografare i diversi “strati” della personalità. La congruenza della persona si ottiene quando l’individuo conosce bene i processi di formazione dei suoi pensieri: coscienti ed inconsci, la loro correlazione con le emozioni, la manifestazione dei conflitti interiori e il loro dominio nella realtà. Nella psicoanalisi la personalità è formata da tre “istanze”: l’ES, l’Io e il Super Io. L’Es contiene tutta la vita pulsionale e l’elaborazione inconscia dei vissuti, è quella parte dell’intimo in cui l’ombra o il doppio si manifesta nella sua “crudeltà” naturale. La parte oscura della personalità è costituita dall’ombra o dal doppio. Uno dei meccanismi fondamentali che regolano l’energia all’interno della gestione dell’Es è la libido che è soggetta al “principio del piacere”, possiamo dire in modo semplice che è istintuale e mira alla gratificazione immediata di un desiderio o all’eliminazione diretta di una frustrazione o fonte ansiogena. L’ombra o il doppio vengono interpretati come la parte oscura proprio perché sono regolati dal principio del piacere. Le manifestazioni più esplicite dell’ego sono la rappresentazione nella realtà della soddisfazione egoistica dei propri bisogni e necessità legati al desiderio di considerazione positivo ed affetto. L’investimento libidica crea quel legame con gli oggetti esterni o interni che quando sono rivolti su se stesso diventano la base del narcisismo, egocentrismo ecc.. L’Io è l’i-

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stanza che media tra la realtà e i processi inconsci dominati dall’Es. Il Super Io invece fa da “papà” o da “giudice” e serve per assimilare i valori socio-culturali, introiettarliprima dai genitori e dopo dall’ambiente. Il Super Io fa da censore e sancire il comportamento socialmente accettabile. Nei sogni i vissuti sono rappresentazioni “teatrali” dei conflitti o desideri governati dalle tre istanze. Le immagini eidediche dei sogni hanno la caratteristiche di far provare anche tutte le sensazioni dei cinque sensi e per tanto il sogno viene vissuto come un’altra realtà. Decifrare il linguaggio dei sogni significa comprendere i processi inconsci atti a manifestare l’ombra, a conoscere i meccanismi del doppio ed ad apprendere come governarlo. L’autorealizzazione e la realtà condivisa. Armonizzare l’Io con l’Es significa proprio questo la persona in equilibrio conosce la sua “parte oscura”, utilizza l’enorme energia libidica per investirla nei suoi progetti concreti che danno le soddisfazioni nella realtà. L’autocontrollo serve per posticipare la soddisfazione, meglio sopportare le frustrazioni per rinviare il soddisfacimento. L’Io è controllato dal “principio di realtà” che serve per conquistarsi una posizione nel mondo e trarre dal mondo le giuste soddisfazioni per essere motivato ad evolvere ancora. Il conflitto tra “principio del piacere” (Es) e il “principio della realtà (I0) è causa di ogni disturbo psicopatologico. Nel sogno possiamo leggere i conflitti tra Es, Io e Super Io, apportare grazie alla consapevolezza i correttivi comportamentali per ottenere la “congruenza” ovvero l’affinità tra mondo

Raffaele Cavaliere interiore ed esteriore. La persona coerente, conosce bene la sua parte oscura (ombra o doppio) e nell’accettarla per quello che è la utilizza per trovare le modalità di interazione socialmente corrette così da ottenere successo. In pratica all’inizio del “cammino introspettivo” c’è la presa di coscienza della parte oscura, dei meccanismi dell’ombra che come “alter ego” interferisce nelle decisioni coscienti della persona. Purificato il doppio, la persona è libera, non dalle inibizioni, ma dai complessi e sensi di colpa. L’Io e l’Es sostanzialmente sono in equilibrio. Quando la persona è consapevole, conosce le correlazioni tra emozioni e cognizioni, allora la sua evoluzione prosegue nella ricerca dell’Armonia ed è qui che si manifesta l’unità tra Es, Io e Super Io. L’istanza “giudicante” consente di sublimare l’energia della libido orientandola su operazioni accettati a livello culturale e sociale. Quando il “mondo dei valori” viene manifestato con coerenza nel proprio comportamento allora si può parlare di un equilibrio tra Super Io ed Io, dove l’Es è perfettamente integrato grazie alla capacità di orientare le forze pulsionali sul successo nella vita reale. L’impegno nella realtà va anche a vantaggio degli altri, l’altruismo è il risultato della ricerca e realizzazione dell’Armonia.


Gran Fondo Campagnolo

Buona prova per il Team Ladispoli tra i 3000 partecipanti

Etruria Scherma

Domenica 12 ottobre si è disputata in Roma la terza edizione della gran fondo campagnolo. Tremila gli atleti che alle sette e trenta hanno preso il via dal centro della città eterna. Il Colosseo a fare da cornice a questa emozionante competizione. Centoventitre i km da ricoprire dagli atleti. Roma, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Roma. Un percorso articolato e impegnativo 1970 metri di dislivello con salite che avevano una pendenza fino al venti per cento. Tanti i punti di ristoro dove gli atleti hanno potuto nutrirsi per sopportare lo sforzo. Falzarano Antonio ha vinto la gara maschile ricoprendo l’impegnativo percorso in tre ore e tre-

Felice Mammì dici minuti. Gentili Claudia per le donne in tre ore e ventinove. La nostra cittadina è stata ben rappresentata dagli atleti del team Ladispoli. Formazione agguerrita che ha saputo farsi valere. Così all’arrivo Giulio Ricci che ha ricoperto il percorso in 3:51:30 poi a seguire Sciamanna Leonardo,Potenti Davide, Moschetta Nicola, Marsili Marco, Caltagirone Fabio, Lucciardini Marco, Rapisarda Roberto, Romolo Andrea, Boconcea Adrian, Coscione Luigi e a chiudere un volenteroso quanto goliardico Giuliano Salvati che in assenza del capitano Roberto Mignanti, non in perfette condizioni fisiche, ha guidato la formazione Ladispolense.

Ottima prestazione di Gaia Cantucci all’appuntamento nazionale Presso la palestra del Club Scherma San Nicola di Caserta si sono disputate il 10 ottobre 2014 le finali Nazionali della Festa dei Giovani del CONI; il Lazio si aggiudica le speciali classifiche finali per Regione della Sciabola e della Spada. La nostra atleta Gaia Cantucci iscritta al nuovo nato Club Etruria Scherma di Cerveteri ha rappresen-

Podistica Alsium

tato proprio la regione Lazio in qualità di campionessa regionale di categoria nella Sciabola, e si è aggiudicata un buon secondo posto al termine di una finale tiratissima dove, per una sola stoccata, perdendo infatti per 15 a 14, ha dovuto cedere il passo alla regione Piemonte. La stessa Atleta, rappresentante del club Scherma di Cerveteri, ha poi partecipato ad un torneo di Fioretto il giorno 12 ottobre ad Ancona: in quella che si può definire la “Culla del Fioretto Mondiale”; da lì infatti provengono le fiorettiste

Cresce il palmares ed il numero degli iscritti Finite le ferie estive, sono riprese le competizioni per i podisti rosso blu. Tante le manifestazioni cui hanno partecipato, ma vi segnaliamo solo i risultati delle ultime due. Bravissimi tutti, sia chi ha partecipato al Trofeo Todaro Sport, con un super Giancarlo Paolacci ottavo assoluto, in 34’15’’, Clemente La Montana ventiquattresimo, Ilaria Pallotti settima donna, Fiovo Bitti quarantesimo, Fabio Toppeta, i nuovi Leone e Lio’ e il nuovissimo Massimo Martucci. Superbrava tutta la ciurma che ha partecipa-

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Rosario Sasso

migliori del mondo che hanno fatto la storia della Scherma Italiana degli ultimi anni. La nostra ragazza si è comportata in maniera egregia, senza timori reverenziali nei confronti di atlete abituate a convivere con medaglie Olimpiche; arrivando a conquistare il gradino più basso del podio portando in alto il nome della nostra Cittadina. Si ringrazia l’Istruttrice Nazionale Marcela Lessova, e ricordiamo che per chi vuole provare questo magnifico Sport, ci trova a Cerveteri in Via dei Montarozzi 36, Palestra Art Fitness.

Maurizio Cherubini to alla gara nel Chianti, Francisco precede tutti, seguito a distanza da Claudio, segue il Presidente Lucio, poi tutti gli altri tagliano il traguardo insieme Fabiano, Andrea, Emiliano, Edoardo e Mario per la 18. Mentre per la 11 la super Barbara prima di categoria, vince un bel piumino Diadora e un cartone da 6 bottiglie di vino. Sono contento per tutti voi ma scusate se sono supercontento per me, che dopo oltre due anni ho potuto partecipare nuovamente ad una ‘’gara’’ anche io nella 11!


Medicina Tradizionale Cinese Gli aspetti simbolici del Dolore

Il dolore rappresenta, in Medicina Cinese, una stasi energetica che, in chiave simbolica, può essere letta come una sorta di “blocco”, di “interruzione” che impedisce il regolare fluire di Energia. Può rappresentare, in questo senso, un messaggio profondo

Laura Vanni * dell’organismo che richiama l’attenzione ed offre alla persona un’occasione evolutiva. Per esempio, il dolore localizzato a livello tendineo-muscolare può riferirsi simbolicamente ad un livello inconsapevole ed istintivo di “reazione” rispetto a qualcosa che viene percepita come minaccia. Così come la preda quando è in potenziale pericolo tende tutto il corpo per essere pronta a fuggire, così l’uomo mette in contrazione continua la muscolatura, creando tensioni (soprattutto sulle spalle e la schiena, zona Yang del corpo, fortemente legata alla mobilità) che nel tempo si cronicizzano. La Medicina Cinese lavora con il Tuina (massaggio energetico) per muovere l’energia bloccata e rimuovere l’ostruzione drenando i Meridiani. Ciò consente di avere beneficio dal

Auguri

punto di vista del dolore e spesso aiuta la persona a “muovere” l’Energia più sottile, sbloccando anche altri malesseri emozionali profondi a volte non consapevoli. In questo modo trattare un dolore, specie se cronico, può significare anche ascoltare un “campanello di allarme” e cogliere l’occasione per un cambiamento evolutivo personale. *operatore olistico Tuina, Riflessologia facciale e tecniche integrate, Istruttore di Medicina Tradizionale Cinese c/o Hung Sing School di Ladispoli www.gongfu.it

www.medicinacineseladispoli.net email: hungsingmtc@gmail.com Tel. 338.8601503

Auguri Auguri a Giorgio il mio grande amico, che stringo forte in un abbraccio senza fine! Auguri infinti da Lorenzo

Fiocco rosa in casa Tulimiero, è nata Victoria Romana. Il 16 ottobre, Emiliano e Laura sono diventati ‘improvvisamente’ papà e mamma!

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Atletico Ladispoli

I ragazzi di mr Silvestri rischiano l’eliminazione dalla Coppa Lazio Atletico ancora in testa alla classifica, ma l’1-1 con il Tuscania non rende il valore dell’incontro. I biancorossi sono scesi in campo con una formazione ancora una volta rimaneggiata, con Valente in panchina perchè non al meglio della forma, e con le assenze di Leccesi e Chiocca (il primo colpito da una forte pubalgia, il secondo è alle prese con una profonda escoriazione sul fianco in seguito ad una caduta sul sintetico durante l’incontro di Coppa Lazio). Nonostante le defezioni i ragazzi di mister Silvestri hanno saputo dire la loro, ma non sono riusciti a conquistare la vittoria. Diverse le occasioni sciupate nel primo tempo, compreso il rigore fallito da Palombini, con il Tuscania che passa in vantaggio grazie ad un autogoal

di Bernardini. Sul finire del primo tempo, Chistol realizza ancora una volta un goal da cineteca, e l’Atletico sfiora addirittura il vantaggio, che però non arriva. Alla ripresa ancora Atletico all’attacco, ma il portiere del Tuscania da il meglio di se e nega la vittoria ai padroni di casa, vanificando gli sforzi si Chistol, Ciavarella e Bernardini. “Dopo l’iniziale espulsione per doppio giallo di Graniero - spiega il dg Andrea Nicolini - si è visto sul piano fisico, tecnico e tattico una netta superiorità nonostante l’inferiorità numerica durata circa 40 minuti. Per tutto questo c’è molta delusione, dovevamo chiudere la partita ed andare in sosta con 9 punti. Ora siamo a 7 insieme al San Lorenzo, ma con la consapevolezza di essere una vera

Francesca Lazzeri

e propria corazzata.” “Tutto fa classifica dice mr Silvestri - ma c’è un po’ di rammarico per il risultato finale. Domenica osserveremo il turno di riposo, e quindi massima concentrazione in vista del turno di ritorno di Coppa Lazio contro il Torvaianica che si giocherà mercoledì 29 ottobre. Partiremo dall’1-2 dell’andata e la parola d’ordine sarà ‘rimonta’. “

Gli Scacchi di Venafro

Le origini degli scacchi: è un’impresa veramente ardua

Si perdono nella notte dei tempi e nessuno può avanzare delle certezze, anche se le ipotesi più accreditate indicano l’India come luogo di origine più probabile. Ma cosa sappiamo degli scacchi in Italia? In origine, in base ad alcuni reperti ritrovati nella Catacomba di San Sebastiano, si pen-

Novembre 2014, pag.23

sava che il gioco degli scacchi si fosse sviluppato dalle nostre parti grazie ai legionari dell’Impero Romano che avevano combattuto in Oriente, e che gli stessi avevano contribuito alla sua diffusione in Europa data la vastità dell’Impero stesso. Ma nel 1932 un ritrovamento archeologico avvenuto presso l’antica città molisana di Venafro, creò confusione su quest’argomento. In una necropoli romana vennero infatti rinvenuti casualmente alcuni pezzi in osso animale intarsiati in modo da rappresentare senza dubbio i componenti del gioco degli scacchi. Ovviamente, come da tradizione tipicamente Italica, diverse correnti di pensiero cominciarono a discutere su quest’argomento e per fare un po’ di chiarezza si do-

Steve Grilli vettero aspettare ben 62 anni per avere una datazione al radiocarbonio che finalmente stabilì che i reperti risalgono al 980 dc, avvalorando avvalorando alcune tesi e rinnovando dubbi su altre. Ora non sappiamo chi abbia ragione e chi abbia torto, non sta a noi stabilirlo. Sappiamo però che i pezzi sono molto belli e dopo essere rimasti a lungo non esposti, sono ora visibili al Museo Archeologico di Napoli. Quello che rimane un mistero è l’identità del personaggio che è stato sepolto insieme ai suoi pezzi, con un sorriso pensiamo forse ad un collezionista? O un grande maestro del X secolo? Non è dato saperlo, quello che ci piace pensare è che abbiamo sicuramente a che fare con il più “vecchio” giocatore di scacchi d’Italia!



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