La Coccinella news luglio 2015

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anno VII - Luglio 2015

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E’ ora che vada di moda la legalità!

Da Bonifaci e Cusani a Buzzi e Carminati, la corruzione si è mangiata l’Italia

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l termine “corruzione” indica, in senso generico, la condotta di un soggetto che, in cambio di danaro oppure di altre utilità e/o vantaggi che non gli sono dovuti, agisce contro i propri doveri ed obblighi”. Questa la definizione che trovate se sul web, in particolare su Wikipedia, cercate la parola “corruzione”: antica usanza del nostro paese, se già Catone diceva che “i ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori”, ma questo malcostume sembra “inarrestabile” anche nella nostra epoca, anzi in grande ascesa, da quando a inizi anni 90 l’inchiesta di Mani Pulite scoperchiò la pentola, della maxitangente Enimont, 156 miliardi distribuiti a tutti i partiti, ad oggi sembra non essere cambiato nulla, solo i corruttori e la voracità della politica. Se a inizi anni 90 la corruzione aveva il doppiopetto del dott. Domenico Bonifaci ora patron della società Ostilia che distribuiva miliardi a tutti i partiti, oggi troviamo il sistema corruttivo alla vaccinara di Salvatore Buzzi con la cooperativa 29 giugno. Maggioranza, opposizione, centrodestra, centrosinistra, rivoluzionari della casa che diventano agitatori a gettone, sindaci finti tonti, l’ultimo teatrino capitale non si fa mancare proprio nulla, sicuramente qualche piattaforma televisiva ne farà una serie televisiva, così ne faremo eroi come con “romanzo criminale” con giovani che invece di emulare il Libanese di “se pijamo Roma” si danno ad un più trattoriale “ci mangiamo Roma” di Salvatore Buzzi. Ed è proprio questo fenomeno che bisogna combattere, quello di far diventare affascinante il malaffare, tutti insieme dobbiamo sforzarci per far diventare di moda la legalità, l’onestà, la trasparenza. Il nostro paese perde all’incirca 60 miliardi di euro l’anno in corruzione, pensate che se si riuscisse a fermala, potremmo metterci in tasca mille euro per ogni abitante, bambini compresi. In questi anni tutti i governi

che si sono succeduti hanno portato in parlamento leggi anticorruzione, tutte volutamente inefficaci, Tacito diceva che “più uno stato è corrotto più leggi fa”, ma ci vuole tanto a far pagare il giusto quegli imprenditori che fanno i furbi, così che nessuno possa pensare di riprovarci, e che i partiti non mettano in lista delle persone di dubbia moralità, che fine ha fatto il Daspo per i politici corrotti? Il sistema corruttivo ha portato il nostro paese allo stato attuale, nella più totale sfiducia in qualsiasi istituzione dello stato, e il numero crescente di astensione al voto, dato confermato anche nelle ultime consultazioni, ne è una prova. Bisogna che tutti quanti ci destiamo da questo torpore in cui ci vogliono, e che ricominciamo a prendere coscienza di quello che ci accade intorno, e se proprio non vi frega niente della legalità o dell’onestà intesi come valori, fatelo almeno per interessi, la corruzione vi fa guadagnare di meno, vi toglie posti di lavoro, fa aumentare le tasse. Ricordatevi, l’onestà non è come quei politici che fanno promesse puntualmente non mantenute, l’onestà è una certezza.

{ Walter Augello }

No alla cultura gender

“Annullato per indisponibilità dell’aula” il convegno de “Il buon governo - Ladispoli”

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er la formazione della personalità è molto importante l’identità di genere che generalmente si costituisce nell’individuo con il “complesso di Edipo” nei maschi e nelle femmine con il “complesso di Elettra”. Il bambino si identifica con il genitore dello stesso sesso per iniziare l’esplorazione del mondo secondo il suo genere. La biologia ci dice che la differenza tra maschile e il femminile caratterizzano ogni singola cellula, fin dal concepimento con i cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi. Queste differenze si esprimono in differenze fisiche, cerebrali, ormonali e relazionali prima di qualsiasi influenza sociale o ambientale. La “varietà” pretesa dalle associazioni LGBTQ non ha alcun fondamento scientifico e anzi confonde patologie (i cosiddetti stati intersessuali) con la fisiologia (normalità). Non più solo maschile e femminile. Ai generi (non corrispondenti ai sessi) esistenti in natura, andrebbero aggiunti quelli previsti dall’acronimo LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer, cioè chi rifiuta un orientamento sessuale definito e si ritiene libero di variare a suo piacimento o di rimanere “indefinibile”). Le direttive europee vorrebbero introdurre nelle scuole un’educazione sessuale orientata ai concetti GENDER, che è un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo

gay e femminista radicale per cui il sesso sarebbe solo una costruzione sociale. Vivere “da maschio” o “da femmina” non corrisponderebbe più a un dato biologico ma ad usa costrizione culturale. L’identità sessuata, cioè essere uomini e donne, viene sostituita dall’identità di genere (“sentirsi” tali, a prescindere dal dato biologico). E si può variare a piacimento, anche mantenendo immutato il dato biologico. L’individuo raggiunge una personalità equilibrata quando sia il maschile che il femminile possono esprimersi adeguatamente nei vari settori esistenziali. Mentre la cultura GENDER pretende, non solo di influire sul modo di pensare, di educare, mediante scelte politiche ma anche di vincolare sotto il profilo penale chi non si adegua (decreto legge Scalfarotto); impone atti amministrativi (alcuni Comuni ed enti hanno sostituito i termini “padre” e “madre” con “genitore 1” e “genitore 2”); educativi (la cosiddetta “strategia nazionale” per introdurre nelle scuole testi e programmi “aperti” alla ricezione della teoria del gender e cioè l’eliminazione del maschile e del femminile, quindi dei modelli familiari normali): è un vero e proprio attentato alla libertà di pensiero e di educazione da parte di una minoranza (gendercrazia).

{ Raffaele Cavaliere}


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Professione: Buonista

Malizia, egoismo, avidità e spesso protagonismo...all’italiana

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efinirlo buonismo forse è troppo… buonista. Sì, perché tale deleteria abitudine molto italiana, non sottintende semplicemente un eccesso di generosità o di prodigalità nell’aiutare chi ne ha bisogno. Fosse così ci sarebbe ben poco di male, anzi. Il buonismo nel quale molti italiani sono maestri, è ben altra cosa, perché intriso di ipocrisia, malizia, egoismo, avidità, spesso protagonismo. Il primo pensiero va all’attuale dramma degli immigrati. Per anni i buonisti si sono elevati sugli altri, e ancora oggi lo fanno, esibendo una presunta superiorità morale laddove ci si dispone, a parole, verso un’accoglienza totale e senza limiti, in nome di una fratellanza universale che ci dovrebbe vedere tutti abbracciati, dagli Appennini alle Ande. Già tale idiozia dovrebbe indicare l’assurdità di tale progetto ma la cosa stride ancora di più quando si solleva il velo e si intravede cosa c’è veramente sotto. Allora saltano fuori le Coop, le Onlus, le associazioni benefiche, saltano fuori i veri interessi dei buonisti di professione, sempre pronti a recitare la formula magica contro chi si oppone e cioè “Razzisti, fascisti, nazisti”. E’ un mantra che ripetono e si ripetono in modo da ottenere un lasciapassare per ogni sorta di cialtroneria. Eppure basterebbe un pizzico di buon senso (e di onestà ma, ahime…). Ci vuole tanto per capire che è preferibile non far neanche partire dalle coste africane chi non ha diritto all’asilo politico, invece di accoglierli tutti, farli vivere come bestie, sfruttarli nei campi col

caporalato o mantenerli per anni in strutture fatiscenti? Ci vuole tanto per capire che chi propone di accogliere i migranti nelle case dei privati cittadini ammette l’incapacità delle istituzioni non solo a garantire la gestione del fenomeno ma soprattutto disattende il compito primo di un governo e cioè la tutela e la ricerca del benessere per il proprio popolo? A tutti i livelli, chiesa compresa, perché non dimostrare oltre a tanto buonismo anche un po’ di coerenza? Chiunque diffonde tale follia perché non ospita direttamente nella propria casa quei poveri cristi? Parlamentari e senatori che si riempiono la bocca di belle parole, perché non offrono le loro seconde, terze, quarte case per i bisognosi, naturalmente senza pretendere i 35 euro al giorno (sennò che solidarietà è?)? Ma il punto è proprio questo: emergenza = soldi. Come per i Rom. Vengono ghettizzati e i campi sono spuntati come funghi nelle nostre periferie. Un’emergenza che dura da decenni. Sudici, pericolosi, senza legge, questi veri e propri lager fanno accapponare la pelle ma i buonisti li preferiscono ad ogni altra soluzione. Logico, ci girano intorno milioni e milioni che le organizzatissime Coop e Onlus non possono lasciare ad altri. I campi Rom sono un insulto ai diritti umani e ai cittadini normali. Quei campi devono essere spazzati via perché luridi, senza legge, pericolosi e, soprattutto, perché i Rom siano come noi, esattamente come noi, con gli stessi diritti e gli stessi doveri, rispettosi delle leggi come ogni comune cittadino.

{ Marco Milani }


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Movimento 5 Stelle denuncia

La Ditta Paliotta & C. procede alla cementificazione: le conseguenze

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mmaginate di aver comprato (dopo anni di sacrifici, mutui, tasse) la vostra casa desiderata, magari in una zona tranquilla di Ladispoli. Immaginate che improvvisamente il valore di questa casa crolli di quasi il 20% senza esserci stata nessuna crisi economica o altro. Cosa sta succedendo? Semplicemente è entrata in azione la giunta Paliotta con il suo carico di cemento fresco fresco. Come potete immaginare la svalutazione delle case è dovuta semplicemente all’aumento dell’offerta di nuove costruzioni che vanno a deprezzare quelle esistenti, è un po’ come quando si compra un’automobile nuova e dopo pochi giorni esce un nuovo modello più accessoriato: chi vorrà ancora le vecchie case? Questa è solo una delle concause del crollo del valore del vostro patrimonio: infatti nuove case significano maggior volume di traffico cittadino, minori parcheggi, meno servizi (scuola, sanità), meno posti in treno, fognature più intasate e MINOR QUALITA’ DELLA VITA, proprio i motivi che avevano spinto molte persone a scegliere una casa in una zona tranquilla come quella del VECCHIO CAMPO SPORTIVO. Cominciamo proprio da quest’ultima area, visto che a quanto pare è stato già presentato alla giunta Paliotta il progetto di cementificazione dell’area per la costruzione di appartamenti e di un centro commerciale che darebbe la botta definitiva alla viabilità (e vivibilità) della zona. Il Movimento 5 Stelle ha intenzione di chiedere spiegazioni su

quali passaggi hanno portato un area, donata dalla famiglia Marescotti alla comunità di Ladispoli affinchè si usasse per fini collettivi (il campo sportivo), a cambiare prima proprietà e poi destinazione (da pubblica a privata). Riteniamo comunque che l’intera operazione sia deprecabile, oltre che come detto prima per i danni che causa, anche dal punto di vista MORALE. L’ex campo sportivo, come ben sanno gli appartenenti al comitato di quartiere, è il naturale prolungamento di Viale Italia nonchè una piazza naturale, molto più di piazza Rossellini che è un semplice crocevia di strade. Considerato che Ladispoli ha una carenza di verde pubblico proprio nelle zone più densamente abitate vorremmo sapere perchè non si è preso in considerazione l’idea di una piazza con verde attrezzato nelle immediate vicinanze della stazione e della Chiesa del Sacro Cuore, Chiesa che ha il suo ingresso principale verso il campo sportivo, proprio in previsione di una sua trasformazione in piazza pubblica. Queste sono solo una parte delle argomentazioni che noi del Movimento muoviamo contro questo e altri progetti fatti in barba alle esigenze della collettività, nella prossima puntata spiegheremo anche i rilievi di natura tecnica e politica che faremo nelle sedi competenti. A riveder le stelle

{ Movimento 5 stelle Ladispoli }

Rosario Livatino...io non ti dimentico L’amico fraterno Luigi Picone in memoria del giudice

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25 anni dalla morte del ‘giudice ragazzino’ Rosario Livatino, l’amico e compagno di scuola Luigi Picone, si è fatto promotore presso l’amministrazione per organizzare un evento pubblico che ricordi la figura dell’Uomo e del Giudice

ucciso dalla mafia. Al momento, ci dice Picone, non ci sarebbe nessun riscontro da parte del Comune, ma lui non demorderà. Per il mese di settembre, in occasione dell’anniversario verrà celebrata una messa in suffragio, proiettato il film su Livatino ed organizzato un dibattito.


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Elezioni, elezioni!!!

Cosa ci hanno detto le ultime consultazioni amministrative?

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i hanno detto che i partiti presentano nelle loro liste i così detti Impresentabili, ossimoro che spiega appieno la condizione in cui versa questo paese. Ci hanno detto che la gente è stanca e che anche le bugie di Renzi cominciano a venire a noia. Ci hanno detto che ha votato il 52% circa degli Italiani. Ci stiamo americanizzando anche in questo, non bastava McDonald’s… Ci hanno detto che per raggiungere tale scopo hanno individuato il ponte del 2 giugno. Scientifici! Ci hanno detto che il centro destra è lontano anni luce dall’essere pronto a governare, sia per le divisioni interne che per la carenza di uomini e donne pensanti. Ci hanno detto che la sinistra, anche in questo, si è messa sulla scia della destra. Ci hanno detto che il Movimento 5 Stelle è tutt’altro che finito, come qualcuno si augurava (primo partito in tre regioni). Ci hanno detto che la Lega ha saputo cogliere i malumori della gente e che i suoi programmi, così come il suo linguaggio, fanno presa. Ci hanno detto che alla Playstation, con sguardo perso e bocca spalancata, non ci giocano solo i ragazzini. O forse sì. Ci hanno detto che Emiliano, neo governatore della Puglia, tempo fa aveva dichiarato che chi sale a tale soglio non può non arrivare a compromessi coi grossi gruppi di potere, economici e non solo. Ora è stato eletto. Ce lo dirà con chi si è compromesso? Ci hanno detto che la Bindi è una ribelle. Che dire, ha proprio le physique du rôle… Ci hanno detto che la democrazia è sacra, meravigliosa, insostituibile… se si vince; quando vince qualcun altro va superata a colpi di leggi ad personam e altre amenità simili. Vero Gad Lerner?

Ci hanno detto che “radere al suolo i campi Rom” sottointende con i Rom dentro. Questo è stato il massimo della risposta buonista alle tesi salviniane. E poi parlano di populismo… Ci hanno detto che sono iniziate le guerre intestine ai partiti. Dalle prossime elezioni politiche i posti a disposizione saranno molti meno. A qualcuno toccherà andare a lavorare. Orrore! Ci hanno detto che le elezioni regionali non sono un test per il governo. Anzi sì. Cioè, non tanto. Dipende. Ci hanno detto che la Liguria è in mano a Giovanni Toti. Che Iddio gliela mandi buona. Ai Liguri. Ci hanno detto che nel 2010, alle regionali, Bersani prese un milione in più di voti rispetto a Renzi. E che rispetto all’anno scorso, alle europee, Renzi ne ha presi due milioni in meno. Coraggio, ancora un paio di tornate e ce lo leviamo di torno. Ci hanno detto che Forza Italia sta scomparendo. Lentamente. Inesorabilmente. Ci hanno detto che i vari Vendola che hanno perso il posto non moriranno di fame. Ma questo lo sapevamo, non dovevano dircelo queste elezioni. Ci hanno detto che la speranza è l’ultima a morire. E chi di speranza vive…

{ Marco Milani }

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“Patto per Ladispoli”

I delegati Cordeschi e Fiorenza lasciano la lista civica

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meno di due anni dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, nascono nuove formazioni politiche, che vedono i cittadini sempre più impegnati nelle liste civiche. A giorni si conoscerà il nome della nuova realtà cui stanno dando vita i delegati Lucia Cordeschi e Marco Fiorenza. Con una nota stampa congiunta informano che “Il delegato di quartiere del Campo Sportivo, Marco Fiorenza, e la delegata all’infanzia, Lucia Cordeschi, rappresentanti della lista civica “Patto per Ladispoli” che appoggiò il sindaco Paliotta, si sentono in dovere di comunicare ai loro elettori la decisione ragionata e condivisa con i rappresentanti e precisamente la Consigliera Concetta Palermo, l’Assessore Roberto Ussia Spinaci ed il Segretario Sergio Cirocchi, di lasciare tale lista civica.

Questa decisione ci ha portato con un nuovo gruppo di amici, simpatizzanti, sempre più numerosi e interessati alle riunioni fatte a voler formare una nuova lista civica, ben contenta di appoggiare il nostro Sindaco. A breve si presenterà il simbolo e alcuni punti del nostro programma d’interventi per Ladispoli.”

“Gioventù Nazionale - Daniela Agrestini”

Il gruppo politico giovanile presente nel nostro territorio

Gioventù Nazionale” apre ufficialmente i battenti nel nostro Comune; il movimento giovanile di “Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale” risulta essere tra i primi fondati nella nostra Provincia con ottimi margini di espansione. A detta del neo-presidente Daniele Pierangelini, infatti “Ladispoli è solo uno dei Comuni che hanno deciso di aderire a questo impegno politico e sociale ma, senza dubbio, non è l’unico, nemmeno prendendo in esame esclusivamente il comprensorio.” Grande collabrazione anche con gli esponenti delle realtà più vicine dell Litorale Nord, e con i territori di Bracciano, Fiumicino, Formello, Albano Laziale, Mentana, Fonte Nuova, Guidonia. “Gioventù Nazionale” - aggiunge Pierangelini - è una realtà solida ed in

netta crescita ma, soprattutto, è una realtà che basa il suo discorso politico sul fare concretamente e attivamente.” Quali le finalità del Circolo? Avete già un piano di lavoro? “Il Circolo nasce a livello giovanile, anche se è libero di spaziare poi in ogni campo. Quindi direi che è quasi scontato sottolineare che buona parte del nostro impegno sarà finalizzato ai giovani della nostra Città che intendono migliorarla per viverla meglio; detto in maniera più spicciola, cercheremo di creare una sorta di ‘raccordo’ tra i giovani e la politica locale, coinvolgendoli ed invogliandoli il più possibile a proporre iniziative utili.”


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Dura lex, sed lex

Sconforta la presenza di correnti politiche nella Magistratura

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‘antico broccardo latino, come spesso ci insegnano i nostri

avi, spiega in modo meravigliosamente sintetico una verità complessa. “Dura lex sed lex”, ovvero “La legge è dura ma è la legge” o tradotto ancor più volgarmente “A chi tocca non s’ingrugna”. Nulla da eccepire, ma quando il dubbio sulla legittimità di chi ha sentenziato s’insinua ed è supportato da ragioni plausibili, come fare per mettersi l’animo in pace? Potremmo elencare pagine e pagine di sentenze più o meno famose che hanno lasciato più di qualche dubbio in molti di noi, ma ne basterà solo qualcuna delle più recenti. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti. Bene, nulla da eccepire. Qualcuno mi spieghi allora perché Rudi Guede è in prigione per concorso in omicidio, dal momento che per concorrere in un reato bisogna avere dei complici. Qualcuno dirà che questi “altri” non erano Amanda e Raffaele. Bene, chi erano, dal momento che in galera c’è solo lui? Qualcosa non torna e, in ogni caso, tale sentenza rappresenta il fallimento della Giustizia che ha condannato a metà, senza contare gli anni di prigione inflitti a due innocenti. Altro caso, Calciopoli. Lungi da me entrare nel merito della sentenza, ma basterebbe studiare come sono state condotte le indagini, come sono spariti importanti documenti dal Tribunale di Napoli, come sono state occultate centinaia di prove a discolpa degli imputati per storcere il naso, senza contare che la sentenza ha riconosciuto la totale regolarità di tutte le partite e dei campionati sotto inchiesta ma alla fine non ha assolto gli imputati (e neanche condannati per via della prescrizione). Classica soluzione all’italiana ha detto qualcuno. Nessuno ricorda che in primo grado la difesa

(!) rinunciò all’escussione di tutti i propri testimoni per guadagnare tempo e nonostante ciò si è arrivati alla prescrizione. Altra sconfitta della Giustizia. Ma la cosa che più amareggia e sconforta non sono tali macroscopici “errori”, perché se è vero che anche i giudici sono esseri umani e possono sbagliare è altrettanto vero che una dirittura morale rigida e l’esigenza di onestà vanno al di là della natura umana e garantiscono un equo giudizio. La cosa che sconforta è la presenza di correnti politiche all’interno della Magistratura. Un giudice è un uomo e ha tutto il diritto di avere una propria tendenza politica, ma ciò che importa ai cittadini è che tale preferenza la esprima all’interno della cabina elettorale e non altrove. Esternare con tanto di ufficializzazione che tal giudice è di sinistra e tal altro è di destra non è un ossimoro? La Giustizia è una, quella che deriva dall’impianto codificato in tanti anni di giurisprudenza e qualsiasi interpretazione deve essere fatta in base agli eventi realmente accaduti, non alla interpretazione di un giudice a seconda della sua tendenza politica. Un giudice che si sa forte perché appartenente a questa o quella corrente non deciderà mai nello stesso modo in cui avrebbe fatto se fosse stato indipendente. O, comunque, basta il semplice sospetto che ciò accada per gettare una terribile ombra sulla nostra Giustizia.

La casa sull’albero

Strani avvistamenti nel bosco di Palo

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hi da bambino non si è costruito una capanna? un rifugio di fortuna per giocarci con i coetanei? chi non ha sognato di avere una casa sull’albero? simbolo di libertà ed indipendenza. Quelli erano desideri da bambino, poi si cresce e se il lavoro lo permette realizzi il tuo sogno: ti compri una casa con mutuo

trentennale, e poi arrivano le tasse... ma questa è la triste realtà. Torniamo al sogno, che forse qualcuno sta realizzando nel bosco di Palo. Sarà una ragazzata o qualcuno sta cercando di costruire un riparo immerso nella natura? Ognuno tragga le proprie conclusioni, ma la casa sull’albero per me rimane un sogno! Francesca Lazzeri

{ Marco Milani }


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L’ “Angelo” Andrea venuto dal Forlanini

Grazie al suo intervento un giovane calciatore ha avuto salva la vita

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on ho mai scritto, nella mia più che lunga historia giornalistica (incipit nel 1963!), un qualcosa legato alla cronaca, visto che all’inizio durante un “ferreo” praticantato, come si usava una volta, mi “sciroppai” tutto di tutto ma la cronaca mai perché, secondo i miei “capi” d’allora, possedevo sì la sintesi del buon giornalista ma non il necessario “distacco” dagli accadimenti che doveva avere un buon cronista (forse avevano ragione in quanto successivamente mi laureai, con il massimo dei voti, in Sociologia). Ma veniamo ai fatti legati ad un episodio di cronaca sul quale invece sento una sorta di dovere giornalistico-umano che mi “obbliga” a scriverne. Ecco l’accadimento: Il 15 maggio u.s. leggo, su di un settimanale molto diffuso, “l’Ortica del venerdì” un ottimo articolo a firma del vice direttore (la collega Caggianelli) dall’eloquente titolo: “Salvato dall’angelo custode vestito da infermiere”. Debbo dire che già all’inizio, guardando una foto tonda piazzata sub titolo, mi venne spontaneo pensare: “ma Questo lo conosco!” ed in effetti hai voglia se lo conoscevo bene, in quanto Andrea Caruso (questo è il suo onorabilissimo nome) era stato un mio bravissimo Allievo per la mia materia (Sociologia- all’epoca venti ore di lezione-) al secondo anno della validissima Scuola Infermieri dell’Ospedale Carlo Forlanini di Roma tutto ciò 23 anni fa, nel 1992. Debbo dire, a rigor del vero, che in dieci anni di docenze anche nei corsi di specializzazione e per caposala dei nosocomi del Forlanini e del San Camillo, nonché sempre nelle Scuole per Tecnici di Laboratorio e Massofisioterapisti degli stessi ospedali ed anche durante gli esami di ammissione e di diploma alle suddette discipline, mi risultarono, pur in una media generale e professionale piuttosto elevata, molto pochi (ed alcune centinaia furono i discenti) gli “Andrea Caruso” della situazione: Intelligentissimo, preparatissimo e molto diretto in quello che pensava e diceva, una qualità non ruffiana e conformista che magari sconcertava un po’ le sue “monitrici” (le due caposala didattiche addette alla sua classe), ma che piaceva molto a chi insegnava una materia così “diretta” e pragmatica come la Sociologia. Inutile dirlo che, anche in Sociologia, Caruso era il più bravo comprendendone subito i concetti e quanto poteva trarne di utile nell’estrinsecazione della sua professione. E neppure a pensare e che il resto della classe di cui faceva parte era “scarsina”, tutt’altro anche perché un paio di ottimi elementi

che già erano inseriti nel mondo del lavoro ma che avevano perduto il “treno della Riqualificazione” (per passare da Infermieri Generici a Professionali), contribuivano molto a dare il giusto equilibrio di maturità ad una classe composta, per la maggioranza, da studenti e studentesse di meno di venti anni di età, sicuramente molto capaci e volenterosi ma, per i suddetti motivi anagrafici, a volte, un pochino volitiva. Non mi meraviglia quindi che Andrea Caruso abbia salvato, con il suo intervento di alta professionalità (ed in un contesto estremamente difficile) la vita di un ragazzo, e mi meraviglia ancor meno che ripeta: “Ho fatto solo il mio dovere”. L’ex giovane studente della Scuola del Forlanini (ora felicemente sposato con due figli) ha fatto sì il “suo dovere” ma è tutto da vedere quanti sarebbero intervenuti in un campo di calcio a salvare una giovane vita fra gente atterrita e famigliari urlanti che la davano per morta. Andrea lo ha fatto perché ha sempre coniugato (alla perfezione) la grande professionalità, con la estrema capacità e determinazione insite nella sua Persona (e chi lo ha avuto, a suo tempo, come il più brillante dei suoi allievi lo sa molto bene). D’altronde va detto che Caruso una volta diplomato (nel 1993) partecipò a ben tre concorsi risultando, in tutti e tre, fra i vincitori! Questo era ed è Andrea Caruso l’ “angelo” venuto dal Forlanini che il 9 maggio scorso è planato sul sintetico del rettangolo calcistico di Marina di San Nicola a “fare solo il suo dovere” andando a salvare la vita del portiere dodicenne del Leocon Civitavecchia. Bravissimo Andrea, un tuo ex prof. era ed è molto orgoglioso di te che hai mantenuto ciò che già si intuiva benissimo durante il periodo in cui frequentavi, con grande convinzione, la Scuola per Infermieri Professionali del famoso nosocomio sito a Roma in via Portuense. (Arnaldo Gioacchini )


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Experience Etruria - Expo 2015

Le mostre e le vie sensoriali: tante splendide occasioni culturali e percorsi da poter scegliere fra il Lazio, la Toscana e l’Umbria

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’è un robusto fil rouge che lega, benissimo, una cinquantina di località sparse fra il Lazio, la Toscana e l’Umbria ed è quello che tutte appartengono, in un modo o nell’altro, all’antica e meravigliosa storia preromanica della grande civiltà etrusca, e non è casuale che il “Progetto” multisensoriale Experience Etruria - Expo 2015 si svolga in una vasta zona tri-regionale che, per circa un millennio, fu il “cuore pulsante” dell’universo dei Rasna (o Rasenna) come usavano nomarsi gli Etruschi stessi. Ho scritto, sul sito www.ladislao.net, dell’avvenimento subito dopo la conferenza stampa di presentazione svoltasi al Ministero dei Beni Culturali promettendo ai lettori che successivamente sarei entrato nei dettagli del grande evento e lo faccio subito in questo articolo descrivendo sedi e titoli delle ben 14 Mostre già in essere e le località interessate ai percorsi scelti per le Vie dell’Acqua, del Vino e del Sale, dell’Olio e del Grano e dei Boschi che si intersecano tra il Lazio, la Toscana e l’Umbria. Ecco le Mostre tutte aperte fino al 31 ottobre: Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: “Nettare e ambrosia. Il cibo degli Dei”.Cerveteri, Museo Nazionale Cerite: “Qui c’è il fuoco di Bacco- l’antico vino di Caere”. Antiquarium di Pygi (castello di Santa Severa): “Acqua divina. Pyrgi e gli dei venuti dal mare”. Tarquinia, Museo Archeologico Nazionale

Tarquiniense: “ Il mare si fa oro. Eracle e il sale”. Santa Marinella, castello di Santa Severa edificio della “Manica Lunga”: “ E non lo fermò la distesa del mare”. L’antico viaggio nell’acqua che nutre”. Canino, Museo Archeologico Nazionale di Vulci - Castello dell’Abbadia: “Frutti d’oro e d’argento. La spiga e l’ulivo” Canino, Museo Civico del Complesso di S. Francesco: “ Frutti d’oro e d’argento. Cibi etruschi al microscopio”. Tuscania, Museo Archeologico Nazionale Tuscanese: “Il paesaggio immaginario. Leoni, sfingi e ippocampi”. Civita Castellana, Museo Archeologico dell’Agro Falisco - Forte Sangallo: “ Il sacro che scorre. I riti dell’acqua”. Viterbo, Museo Nazionale Etrusco - Rocca Albornoz: “In alto i kantharoi. Acquarossa a banchetto”. Viterbo, Museo Civico Luigi Rossi Danielli: “In alto i kantharoi. Gli Etruschi dal volto di pietra”. Grosseto, Museo Archeologico e d’Arte della Maremma: “ La giusta misura: il simposio, l’aristocrazia, il vino in Etruria”. Castiglione della Pescaia, Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia: “ Antichità sequestrata. A Vetulonia, l’Italia antica si ritrova... a tavola”. Bolsena, Museo Territoriale del Lago di Bolsena: “ Buoni raccolti, buoni frutti, buona sorte. Culti agricoli e salutari a Bolsena”. Mentre per Vie dell’Acqua, del Vino e del Sale, dell’Olio e del Grano e dei Boschi e quanto anche di sacro attribuivano gli Etruschi sia agli elementi naturali sia alle suddette produzioni umane molti


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sono i luoghi che vengono attraversati ognuno con le sue peculiarità e “preziosità”. Queste le Vie dell’Acqua: Quella che va da Chiusi a Tarquinia e transita da Montepulciano, Sarteano, San Casciano Bagni,Orvieto, Lubriano, Bagnoregio, Bolsena,Viterbo e Tuscania. Quella da Grosseto a Bolsena che passa per Castiglione della Pescaia, Roselle, Vetulonia, Alberese, Orbetello, Manciano, Saturnia e Farnese. E poi da Orvieto a Veio attraversando Bomarzo, Civita Castellana e Capena. Le Vie del Vino e del Sale si dividono in due percorsi il primo che va da Cerveteri a Tarquinia passando anche per Santa Severa; il secondo tracciato da Grosseto a Chiusi comprende Vetulonia, Roselle, Castiglione della Pescaia, Scansano, Pitigliano, Sorano, Orvieto, Castiglione in Teverina, San Casciano dei Bagni, Montepulciano e Sarteano. Le Vie dell’Olio e del Grano comprendono un’ampia zona che va da Montalto di Castro ad Orvieto attraversando Vulci, Canino, Valentano, Ischia di Castro, Farnese, Latera, Acquapendente, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Chiusi, Murlo, Bolsena e Grotte di Castro. Le Vie dei Boschi sviluppano un tracciato che va da Viterbo ad Orvieto attraversando le aree boschive molto suggestive e non antropizzate di Acquarossa, Castel D’Asso, Norchia,Vetralla, Blera, Barbarano Romano e Soriano del Cimino. Tutte le località citate nelle Quattro Vie coniugano, in maniera splendida, storia, natura, tradizioni ed archeologia in un unicum straordinario che ammalierà il visitatore “insinuandogli” l’innegabile fascino dell’antico mondo etrusco-romano; due civiltà succedutesi ma compenetratesi vicendevolmente, delle quali

sono giunte fino ai nostri giorni tante “alte”e nobili testimonianze dei loro usi, costumi,culti, miti, leggende e tradizioni. Comunque per saperne ancora di più basta digitare www.experiencetruria.it che ruota intorno ad una carta interattiva da cui è possibile, con un semplice clic, conoscere le città del territorio e le loro meraviglie, esplorare i percorsi, scoprire le mostre e le sensory experiences, viaggiare nel video 3D o infine scaricare una carta stradale speciale che tutti i visitatori potranno portare con sé nelle loro “avventure” in terra etrusca, con tutte le indicazioni necessarie “a vivere, con rotonda pienezza, l’esperienza straordinaria del passato che si fa presente” come ha ben detto il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini in sede di presentazione dell’importante grande evento culturale interregionale.

{ Arnaldo Gioacchini }

Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

Alla scoperta del territorio

Universitari canadesi e statunitensi di archeologia a Pyrgi

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0 studenti di Studi Classici ad indirizzo archeologico appartenenti alle Università canadesi: Queen’s University di Kingston, University of Toronto, University of Winnipeg, Concordia University di Montreal e Universitè de Montreal insieme ai loro colleghi statunitensi della Stanford University di Palo Alto (California) e del Lycomny College USA, accompagnati dal loro docente coordinatore l’italiano (fiorentino) prof. Fabio Colivicchi, hanno visitato a Pyrgi sia il mezzo chilometro delle antiche mura poligonali del Castrum romano risalenti al III secolo a.C., che il Castello ed il Museo del Mare e della Navigazione Antica (che è anche il Museo Civico di Santa Marinella). A far loro da ottima guida il direttore del Museo il noto archeologo dr. Flavio Enei. Questo gruppo di studenti americani si trova nel comprensorio in quanto sta effettuando importanti scavi archeologici nell’area della Vigna Parrocchiale a Cerveteri. Alla buona riuscita della visita hanno collaborato

sia il personale dell’Antiquarium che i volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (GATC-Onlus). Gli studenti (educatissimi ma molto motivati) interessatissimi alle antiche vestigia, sono rimasti affascinati dall’unicum di storia ed archeologia presenti nell’area pyrgense ed hanno effettuato ampie fotografie e riprese della zona, ponendo inoltre molte domande a Flavio Enei sia durante la visita delle mura poligonali, che all’interno del castello di Santa Severa (con tutte le sue interessantissime pertinenze e specificità) che del Museo. Per quanto concerne l’ingresso al castello, il personale regionale addetto ha consentito, con la massima ospitalità, la visita agli studenti ed ai loro accompagnatori a titolo assolutamente gratuito.

{ Arnaldo Gioacchini }


La cucina di zia Ale La Coccinella news - Luglio 2015

Couscous con melanzane, ceci e pomodorini secchi Ingredienti (per 4 persone): 1 lattina di ceci scolati e sciacquati, 1 melanzana grande. 1 cipolla rossa, 1 cucchiaino di cumino in polvere, 1 cucchiaino di paprica forte, 1 cucchiaino di aglio in polvere, 6 pomodorini secchi sott’olio, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, 1/2 bicchiere di acqua, 1 mazzetto di prezzemolo (o coriandolo, se lo avete e vi piace), Olio extravergine di oliva, 250 gr di couscous precotto, 360 gr di acqua bollente salata PROCEDIMENTO: Tagliate la melanzana a dadini e affettate la cipolla. In una casseruola bassa abbastanza capiente (l’ideale sarebbe di coccio) mettete un bel giro d’olio d’oliva e fatelo scaldare. Aggiungete ora il cumino e la paprica. Fate andare per un paio di minuti, finché non si sprigioneranno i profumi delle spezie. Aggiungete ora le melanzane e la cipolla. Saltatele per alcuni minuti a fuoco vivace, mescolando spesso per non farle bruciare. Aggiungete quindi l’aglio in polvere, i ceci, i pomodorini secchi tagliati e a metà, il concentrato di pomodoro e l’acqua. Salate mescolate e incoperchiate. Fate cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti. Aggiungete un altro goccio d’acqua, se dovesse seccarsi troppo. Nel frattempo, mettete il couscous in una ciotola capiente e versateci sopra l’acqua bollente e salata. Coprite e lasciate gonfiare il couscous per 5 minuti. A questo punto, sgranatelo con una forchetta. Quando le melanzane saranno cotte, spegnete il fuoco e aggiungete il couscous, mescolando bene. Se necessario, aggiungete un altro filo d’olio a crudo. Completate con il prezzemolo tritato finemente. Servite tiepido o freddo.

Panna cotta al limone con yogurt Ingredienti (per 4 persone): 2 cucchiai di acqua fredda, 3/4 di cucchiaino di agar agar (o gelatina in polvere), 250 ml di latte, 55 grammi di zucchero semolato superfine, 2 cucchiaini di zeste di limone grattugiate finemente, 350 grammi di yogurt alla vaniglia (anche yogurt greco + 1 cucchiaino di estratto di vaniglia) 1 cestino di lamponi per servire PROCEDIMENTO: Mettete l’acqua in una ciotolina e spargetevi sopra l’agar agar. Lasciate in infusione per 5 minuti fino a che tutta l’acqua non sarà stata assorbita. Versate il latte e lo zucchero in una casseruola e fate cuocere a fuoco medio fino a portarlo quasi a bollore. Aggiungete la gelatina e mescolate continuamente per 1 minuto con una frusta, per eliminare i grumi. Rimuovete dal fuoco e lasciate raffreddare leggermente. Aggiungete ora la scorza di limone e lo yogurt e mescolate bene, sempre con una frusta. Versate il composto in 4 stampini di silicone o bicchieri. Fate raffreddare e tenete in frigo per 4 ore o fino a che non sarà pronta. Prima di servirla, prendete i lamponi, lavateli delicatamente e asciugateli con della carta assorbente. Metteteli in una ciotolina, tenendone da parte alcuni interi per la decorazione. Schiacciate i lamponi nella ciotola con una forchetta (aggiungendo se volete 2 cucchiaini di zucchero a velo). Passate la salsa ottenuta al setaccio, per eliminare i semini (se non vi danno fastidio, potete anche omettere questo passaggio). Completate la panna cotta con la composta di lamponi e qualche lampone intero.

Contatti: http://lacucinadiziaale.blogspot.it/

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La cucina di zia Ale


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La lezione

In esclusiva per ‘La Coccinella’ i racconti di Marco Milani

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iovannino si strinse nel proprio logoro cappotto, rabbrividendo sotto lo sferzante vento invernale che spazzava il mare. Doveva ritenersi anche fortunato perché la gran parte degli uomini seduti accanto a lui non aveva neanche quello. Alzò leggermente la testa, sporgendosi al di sopra del muro umano e intravide in lontananza una luce: l’America! Quel 1933 era stato davvero brutto. Assieme al suo amico Puccio aveva lasciato la Calabria perché di lavoro ce n’era poco e dopo mille peripezie i due si erano imbarcati per gli Stati Uniti. La nave attraccò e il flusso di disperati fu indirizzato verso un tetro corridoio. Attesero ore poi, all’interno di una sala enorme, cominciarono i controlli, cadenzati dalle grida e dalle minacce di oscuri agenti armati. Giovannino e Puccio rimasero vicini, mentre la fila scorreva lentamente, avvicinandosi inesorabilmente ai tavoli dietro ai quali dottori dall’aria scostante emettevano il loro giudizio. Toccò per primo a Giovannino. Un medico occhialuto gli infilò le dita in bocca e lui avvertì un sapore acre e disgustoso sulla lingua. Gli fece abbassare i pantaloni e il controllo continuò più approfondito. Scocciato e gelido il dottore controllò il documento che Giovannino aveva portato dall’Italia dopodiché scrisse qualcosa sul registro. Si alzò dalla sedia, afferrò il ragazzo per la collottola e lo girò, segnando con un gessetto bianco una grossa lettera sulla sua schiena. Come una bestia marchiata e pronta al macello fu accompagnato fuori.

Quando toccò a Puccio lo stesso medico ripeté gli stessi gesti avuti con Giovannino ma alla lettura del documento si irrigidì. Senza riguardi lo afferrò per le guance egli controllò gli occhi, poi lo colpì con uno schiaffetto ricevendo in risposta un irrigidimento dei muscoli di Puccio. Una guardia lì vicino abbassò il fucile ma il dottore fece cenno che era tutto a posto. Scrisse una lunga frase sul registro, guardò prima Puccio poi la guardia, quindi si alzò con il gessetto in mano. Voltò senza alcuna delicatezza il ragazzo e gli vergò sulla schiena una grossa X. La guardia alzò il braccio e immediatamente quattro energumeni con la stessa divisa accorsero ed afferrarono Puccio. Lo condussero in un’altra sala al secondo piano dove fu messo assieme a vecchi, mutilati, pazzi e gente con evidenti malattie in corso. Subì un altro controllo, duro e doloroso, poi giunse la sentenza: era matto. “Perché”? strillò cercando una spiegazione a quel trattamento e una guardia, evidentemente di origini italiane, gli rispose. “Qui vogliamo solo gente sana. Matti, storpi, malati, vecchi, chiunque non ci serve lo rimettiamo sulla stessa nave con la quale è arrivato e lo rimandiamo a casa. E’ la legge. Ed ora togliti di mezzo, perché qui abbiamo da fare”! Puccio non sapeva di queste leggi, non sapeva che c’erano quote fisse per ogni paese che non si potevano superare, non sapeva che gli arrivi venissero limitati e poi selezionati come nei macelli e così se ne tornò in Italia, non augurando a nessuno ciò che gli era toccato.

MB Maccarese

I ragazzi di Carradore e Macchini Campioni Regionali Under 14 2015

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hi mi conosce sa che non sono il tipo che sbandiera ai 4 venti i successi dei figli; chi mi conosce legge l’orgoglio nei miei occhi punto; stavolta voglio fare tutte e due le cose !!! Da ieri (martedì 2 giugno) l’orgoglio riluce nei miei occhi. E con questo trafiletto voglio dispiegare la mia coda di pavone di mamma e “zia” di cinque grandi ragazzi: Alessio Bargiacchi, Riccardo Bonaventura, Samuele Garbini, Matteo Mastropietro, e Andrea Susini. Uno è mio figlio e gli altri quattro li conosco da quando dovevano imparare a leggere e scrivere. Oggi sono cinque campioni di amicizia e basket. Cresciuti nel BK Cerveteri (ora Nova Basket Cerveteri) con Andrea Sclano che gli ha trasferito eccellentemente i fondamentali, sono stati ceduti in prestito per questa stagione al MB di Vincenzo Macchini. E pur con le difficoltà iniziali di doversi integrare con due squadre già esistenti, questi ragazzi sono entrati nell’Under15 Elite e nell’Under14 e dando il loro contributo, spesso decisivo, hanno conseguito il terzo posto regionale nell’Under 15 Elite

e lo strameritato 1° posto nell’Under 14, giustappunto ieri sera! Mi permetto di fare dei ringraziamenti, quindi. Un grazie va agli allenatori Tiziano Carradore e Vincenzo Macchini, per aver creduto in loro. Uno a Roberto Donatelli e Sveva Paladino per essere stati ed essere disponibili alle collaborazioni che fanno crescere i ragazzi. Un altro a tutti i compagni delle due squadre, così accoglienti e simpatici, davvero bravi ragazzini e giocatori. E ultimo, ma più importante, un grazie a questi cinque ragazzi, per averci emozionato così tanto, ripagandoci di tutta la fatica fisica ed economica, con i loro “5” battuti a bordo campo, con i loro sorrisi, con qualche pianto di frustrazione che presagisce una grande maturazione, con i salti, gli abbracci, i canestri (a proposito quand’è che ne dedicate uno alle vostre mamme?), e la coppa alzata al cielo a centrocampo! Grazie! Semplicemente… Mamma Fiera


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Rita Papi ha presentato il suo “Centro Storico”

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n questo libro sono partita dall’idea di voler spiegare i principali monumenti del centro storico della mia città, redigendo una sorta di “guida turistica”, con le spiegazioni di ciò che si può visitare. In realtà, una volta iniziato a scavare, mi sono fatta prendere la mano da continui approfondimenti e più andavo in profondità e più scoprivo cose interessanti di cui rendere partecipi anche gli altri. Il risultato è un “ibrido” (i lettori lo giudicheranno) tra una guida e un libro di storia, in cui ho cercato di inserire argomenti accattivanti, che riuscissero a rendere più vivo il racconto e a dare una visione realistica, pratica, da toccare con mano, nella sua semplicità e immediatezza. Si tratta, naturalmente, di un’opera divulgativa, destinata a tutti e non ai professori e specialisti del settore. Anche perché a questo settore io non appartengo, essendo un’archeologa, specializzata in etruscologia. In una lunga introduzione storica, legata ai ritrovamenti archeologici e ai monumenti superstiti, ho illustrato la storia del territorio dal periodo della conquista romana, fino alla prima Guerra Mondiale. Ho poi esaminato tutti monumenti presenti ancora oggi, cercando di carpirne tutti i segreti e le curiosità.

Ho aggiunto anche una galleria di personaggi, legati ai luoghi e alla storia di questo paese, per rendere più viva e realistica la narrazione. Ho cercato, perciò, di ridare vita agli Orsini, ai Ruspoli, a FranceschettoCybo, ai Santi come S. Antonio Abate, Santa Giacinta Marescotti, Rosa Calabresi, ad eroi come Giacinto Bruzzesi. Ho cercato di rendere più tangibile la vita quotidiana di questi luoghi nel Medioevo, nel Rinascimento, fino all’Età Moderna e Contemporanea, attraverso una serie di documenti, alcuni dei quali già pubblicati ed altri inediti, che riguardano la vita dei cittadini: tariffe alimentari, prodotti della farmacopea antica, editti e notificazioni amministrative, disegni e cartoline d’epoca. In questo modo, spero di essere riuscita a stendere un affresco vivido, che rappresenti la vita e la storia di questo borgo antico, che tutti noi, sia che ci siamo nati, sia che abbiamo scelto di viverci, amiamo e abbiamo a cuore, nella speranza che accresca l’attenzione verso una maggiore tutela e valorizzazione, non solo da parte delle autorità preposte, ma soprattutto da parte dei cittadini, dai quali parte sempre la richiesta di custodire quei valori, che sono parte integrante della nostra formazione culturale. Rita Papi

“L’Amore secondo una donna” di Carmela Zoccali

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a mia esistenza di donna mi ha proposto uno scenario trasformatosi in una pagina drammatica del libro della mia vita. Nasco negli anni ‘60 in Calabria, emigro a 6 anni, con i miei genitori e 5 fratelli, in Germania. Perdo uno dei miei fratelli in un incidente sul lavoro: aveva meno di vent’anni. Prima di morire, mi regala il libro Cuore, che, tuttora, tengo con me. Mi sposo giovanissima, ma il mio matrimonio si rivela infelice. A ventun anni dò alla luce Francesco e, dopo cinque anni, nasce Marisol. La continuazione della storia prosegue attraverso quei

giochi perversi intrecciati dal destino... Nel 1987 mi accosto alla figura di Pino, fratellastro di mio marito, per aiutarlo ad uscire dal tunnel della droga, me ne innamoro... Comincia il capitolo che sconvolge la mia esistenza! Porto avanti questa relazione andando incontro a mille avversità… Che tragedia! Paura! Pensavo che la vita fosse finita e invece... segue su www.ladislao.net


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“Autoscatto” per Fumonero

Vi presentiamo Davide Petronzio, artista a tutto tondo

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l bello di questa professione è sicuramente il privilegio di poter conoscere e poter far conoscere fatti o persone. Vi anticipo subito che di questo giovane artista ne parleremo anche nei prossimi mesi, perchè vista la caratura non è possibile raccontarlo in poche righe. Ma prima di iniziare, dobbiamo ringraziare un amico de La Coccinella, Norberto Totti, che ci ha segnalato il talento di Davide, che in quanto Artista si presenta ai nostri lettori con un suo breve scritto: Autoscatto. Mi chiamo Davide Antonio Paolo Davide Petronzio. Sono nato su questa terra innumerevoli volte, l’ultima si dice a Roma, nel grembo di mia madre Franca. e sono venuto alla luce di notte, il 23 luglio 1972, calendario giuliano. l’inclinazione al disegno si impossessa di me da piccolissimo, tramite la mia grande e precoce passione per i fumetti. Mi trasferisco a Cerveteri alla fine degli anni ‘70. Frequento l’istituto statae d’arte di Civitavecchia, dove conseguo l’attestato di maestro d’arte e il diploma di decorazione pittorica; durante l’ultimo anno scolastico il ‘90-’91 eseguo i primi murales su commissione per dei locali pubblici a Cerveteri, Ladispoli e Fregene. Queste esperienze mi portano ad approfondire la tecnica dell’aerografo e l’aerosolart in genere. Fino al 1996 sperimento e produco allestimenti e decorazioni nel mio primo studio a Cerveteri - Due Casette. Contemporaneamente frequento il corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’accademia libera del nudo di via Ripetta. Nel 1997 mi trasferisco autonomamente a Ladispoli, in pieno centro, dove tuttora vivo e lavoro,

nella mia casa laboratorio di via Odescalchi. Dal 2010 mi sono dedicato al progetto Fumonero, che si rifà al recente filone della street art in chiave pop. Con il marchio Fumonero produco poster eseguiti a spray, vinili dipinti e altre produzioni seriali.

Le spettacolari ombre e penombre di Pravato Successo di pubblico e critica per la retrospettiva

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uigi Pravato nasce a Meolo, Venezia nel 1928. Dal 1970 al 2000 ha vissuto nella città di Ladispoli fin quando ci lascia per sempre. Pravato era insegnante da sempre legato alla pittura amava dipingere ogni genere di fiore, realizzava interessanti vasi con splendide rose o ortensie, molti dei suoi soggetti rappresentavano scorci e paesaggi del nostro territorio, vedi il castellaccio, la posta vecchia, il castello Odescalchi, Pravato ha immortalato tutti i monumenti, tutte le strutture antiche dai castelli alle stupende aziende agricole con tutto il contorno, opere che lasciano una storia da raccontare Luigi Pravato un personaggio ingegnoso e creativo, maestro della pittura, del colore, disegnatore grafico. Negli ultimi anni acquistò tutta l’attrezzatura per produrre la serigrafia, creò un grande impianto professionale dove realizzava delle ottime serigrafie a colori. I miei ricordi sono tanti perché mi recavo spesso nel suo studio che aveva all’interno dei suoi campi da tennis, uno studio degno di rispetto, una bella struttura in legno massello, su due livelli. Quando nel primo pomeriggio andavo a fargli visita la prima cosa mi

offriva un buon caffè, gustato il caffè iniziava a dipingere, il professore usava poco i pennelli, i suoi attrezzi preferiti erano le spatole, spatole che lui stesso creava per le sue esigenze, con questi attrezzi rudimentali realizzava delle meravigliose opere, la materia corposa lasciava tracce profonde che creavano ombre e penombre spettacolari, formando sui dipinti luminosità e prospettive incantevoli. Stargli vicino mentre creava le sue opere percepivo una forte emozione, vederlo dipingere era una cosa meravigliosa, si vive esperienze che difficilmente si dimentica, ogni suo dipinto era una nuova emozione la creatività, l’originalità questi erano i suoi valori. Al maestro del colore e della natura è stata dedicata la re trospettiva che si è conclusa lo scorso 21 giugno. Una bellissima mostra cui tanti amanti della pittura hanno fatto visita, tributando il successo di un grande artista.

{Filippo Conte } Delegato all’Arte


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Parco degli Angeli, Memorial Antonella Patriarca Tassarotti si aggiudica la gara, Silvia Vinci prima tra le donne

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a terza edizione di Corri al Parco degli Angeli, Memorial Antonella Patriarca è stato vinto da Luca Tassarotti (Santa Marinella Athletic) in 28’08’’ seguito dal compagno di squadra Andrea Azzarelli, al terzo posto Silvio Lepore (Polisportiva Ciociara A. Fava), mentre per le donne la vincitrice è Silvia Vinci (Atletica Forum) in 34’28’’ (prima anche lo scorso anno), seguita da Silvia Nasso (Monti della Tolfa l’Airone) e Maria Grazia Mignogna (Trail dei due Laghi). La classifica di società è stata vinta dal gruppo sportivo Monti della Tolfa l’Airone, seguita dal Trail dei due Laghi e Liberty Athletic a pari merito. Circa 200 gli atleti che hanno tagliato il traguardo tra la corsa competitiva di 8,200km e quella non competitiva di 2,500km. Soddisfatto il presidente dell’Associazione Nuove Frontiere Onlus – Filippo

Bellantone – che dice: ‘’la manifestazione è andata oltre ogni aspettativa, tanta gente che con la loro partecipazione ha manifestato la vicinanza ai ragazzi del Parco degli Angeli’’ La corsa non si è conclusa dopo l’arrivo, ma è continuata con un ristoro eccezionale, oltre a tante prelibatezze, tanta pizza sfornata sul posto dall’instancabile Enrico Ciani per tutti i partecipanti e i loro accompagnatori. Gli organizzatori dell’evento, Associazione Nuove Frontiere Onlus e Podistica Alsium Ladispoli ringraziano tutti gli atleti e danno appuntamento al prossimo anno per la quarta edizione. nelle foto: un momento della partenza e le premiazioni (podio maschile, femminile e per società)

Pattinaggio velocità a rotelle

Debby Roller Team si conferma squadra Campione Regionale F.I.H.P.

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ella calda giornata di domenica 17 Maggio si è svolto nel Pattinodromo Comunale di Ladispoli, il più importante Campionato Regionale su Pista 2015, quello federale F.I.H.P. (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio). La DEBBY ROLLER TEAM con 572 punti vince il titolo di squadra Campione Regionale F.I.H.P. grazie ai 292 punti conquistati su pista ed i 280 punti già conquistati su strada. I titoli in palio erano 32 e la DEBBY ne ha vinti 21. Ricordiamo che il 7 Giugno la DEBBY ROLLER TEAM, ha partecipato al Campionato Italiano Maratona svolta a Senigallia su una distanza di 42,125 Km, tappa importante per valutare la preparazione dei propri Big, in vista dei prossimi ed importantissimi Campionati Italiani Strada che si terranno al nuovo circuito stradale di Terni, dal 01 al 04 Luglio 2015. L’atleta di spicco è stato il solito Stefano Mareschi con un ottimo 6° posto (detentore

del titolo nel 2014) e la più piccola, alla sua prima apparizione in una maratona, Tamara Iacono che conquista la 13^ posizione. Inoltre ricordiamo la presenza di Alessio Iacono, Daniele Di Stefano e Azzurra Speroni, che pur non essendo arrivati al traguardo per diverse problematiche, hanno dimostrato ampi miglioramenti in vista degli impegni più importanti. Il tecnico Andrea Farris dichiara di puntare a raggiungere lo stato di forma del 100% per il Campionato Italiano Pista che si disputerà a Settembre e non su strada a causa di una grave carenza impiantistica, che purtroppo una squadra come la DEBBY ROLLER TEAM ha ed è sempre più evidente, non dando modo ai propri campioni di allenarsi su circuiti stradali, puntando solo ed esclusivamente a quello su pista che sarà in provincia di Venezia a Scaltenigo i primi di Settembre.

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Grandi manovre in casa Atletico

Il 3 agosto presentazione ufficiale della nuova rosa e staff

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ervono le attività in casa Atletico Ladispoli. La compagine biancorossa lavora su più fronti in vista della prossima stagione agonistica. Grande attenzione al neonato settore giovanile, acquisito per intero dalla Virtus Ladispoli. Nelle scorse settimane è stata ufficializzata la nomina di Michele Micheli (nella foto con il presidente Aurelio Nicolini) a responsabile del settore. “Un allenatore giovane - dice il ds Fabio Ciampa - ma con grande esperienza avendo già lavorato per le giovanili di Civitavecchia ed Us Ladispoli. A lui il delicato compito di stabilire ruoli ed incarichi degli allenatori e staff dopo l’acquisizione della scuola calcio dalla Virtus.”

Grandi manovre anche per quanto riguarda la prima squadra, che si prepara all’esordio in Promozione. “Lunedì 3 agosto ufficializzeremo la nuova rosa - spiega il dg, Andrea Nicolini - abbiamo intenzione di confermare tutta la rosa vincente dello scorso anno, ci sarà comunque da rimpiazzare un paio di elementi, visto che Valente e Paradiso sono prossimi alla partenza. Ottime opportunità di crescita per i ragazzi della Juniores, dieci di loro lo scorso campionato hanno esordito in prima squadra e questo ovviamente - conclude il direttore generale giocherà a loro favore. Non sono esclusi alla fine colpi da 90’...se ci sarà la possibilità, si farà!” { Francesca Lazzeri }

Golden Oldies Rugby Festival Marco Milani in forza agli Australiani Complimenti al nostro Marco Milani che oltre ad essere un eccellente scrittore è anche un abile rugbista, tanto che la squadra australiana degli “Orange City Rugby Tired Lions” lo ha voluto con se in Spagna per l’importante torneo “Golden Oldies Rugby Festival” svoltosi nella bellissima cittadina basca di San Sebastian. Il torneo per veterani del

Auguri Elisa da Gabriele

Finalmente Sposi! Kessy e Giampaolo

rugby ha visto partecipare una cinquantina di squadre provenienti da tutto il mondo e 1500 giocatori. Prossima tappa del torneo Lisbona 2017, dove il nostro valente collaboratore sarà ancora una volta protagonista.

LA COCCINEL-

Tre candeline per Miranda !


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Medicina Tradizionale Cinese Il Qi Gong come pratica interna per il benessere

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econdo la Medicina Cinese il nostro organismo è attraversato da un’Energia (Soffio Vitale) chiamato Qi. Il Qi consente la vita ed i suoi movimenti regolano il benessere in ogni sua forma, dall’aspetto fisico (fisiologia degli organi: digestione, respirazione etc) a quello psichico (emozioni). Per conservare ed alimentare costantemente il benessere, è necessario che il Qi sia adeguatamente nutrito grazie soprattutto alla respirazione e all’alimentazione. E’ inoltre necessario favorirne il corretto movimento perché ogni stasi di Qi si traduce in un dolore/rigidità nel corpo o, comunque, in un accumulo/mal funzionamento. Il Qi gong (lavoro sul Qi, ovvero sull’energia interna) rappresenta la disciplina che la medicina cinese adotta tradizionalmente ormai da migliaia di anni per lavorare quotidianamente sul Qi. Basata sulla pratica di esercizi lenti, coordinati e “morbidi”, il Qi Gong conta numerosi esercizi i quali hanno in comune il fatto di lavorare su tre elementi molto importanti: la postura, il respiro e l’intenzione. La pratica e l’applicazione costanti nel Qi Gong consentono di migliorare la qualità dello scambio interno-esterno (respiro

consapevole), sciogliere la muscolatura ed allungare i tendini (esercizio di posture statiche e dinamiche, esercizio alla postura rilassata, ferma e radicata) ed aumentare la percezione rispetto al sé (sviluppo dell’intenzione). La pratica del Qi Gong, unita allo studio della Medicina Cinese è un’importante occasione per l’autocoltivazione di sé indispensabile ai fini del benessere a 360 gradi.

{ Laura Vanni } Operatore olistico Tuina

www.medicinacineseladispoli.net

Triangolare di calcio per ricordare Roberto e Valerio

Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta”. Questo è il motto principale della giornata che ci aspetta sabato. Come ogni anno grazie all’impegno e alla disponibilità di Mister Claudio Benfatti sabato 20 giugno presso

il campo Angelo Fontana di Palidoro (via Filippo Cuggiani 23) alle ore 18,30 si svolgerà un triangolare per ricordare i nostri amici, scomparsi tre anni fa in un incidente stradale. Vi aspettiamo numerosi per NON DIMENTICARE!

Ballet passo dopo passo

La scuola danza del Gabbiano premiata con onore

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o scorso 1 giugno, presso il prestigioso Teatro Olimpico di Roma, si è volto il Concorso Coreografico Ballet-ex. Le New SoulSystem, del Gabbiano settore MLC “Ballet passo dopo passo, diretto da Loredana Mantini, si sono distinte ed hanno conquistato un Meritato Terzo classificato su 19 coreografie in scena nel settore seniores, con la coreografia modern “Sorridere Sempre” di Loredana Mantini interpretata da Ilaria Monti -Angela CianfariniIlaria Mannarella- Sara Fiorini -Giada Pietrasanta- Sara Cocco- Melissa Nihil- Giorgia Chierico- Ilaria Pometcu -Valentina Brandolini -Natalia Di Gialleonardo- Alessia Santamaria -Federica Scanu. La Giuria era

composta da Luisa Signorellibis - danzatrice e coreografa direttrice di Ballet-ex; Fabrizio Podaliri - danzatore e maitre (teatro dell’Opera di Roma, teatro Massimo di Palermo) attualmente docente di tecnica accademica al liceo coreutico di Roma; Sabrina Cerrone - danzatrice solista (teatro Bellini di Catania, teatro Verdi di Trieste) e maestra per il premio della critica; Alessandro Placidi - giornalista scrittore; Paolo Londi -Coreografo internazionaledirettore Pescara Dance Festival. Una bella soddisfazione per il buon livello in scena. Grandi le ragazze e la nostra maestra/coreografa.

LA COCCINELLA NEWS Periodico di informazione, politica, cultura, costume, a distribuzione gratuita Direttore Responsabile: Walter Augello Registro Stampa: Tribunale Civitavecchia 01/09 Responsabile Culturale: dottor Arnaldo Gioacchini Redazione: 327.57.077.12 lacoccinella@tiscali.it Stampa: PressUp (VT)


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