la Coccinella news Gennaio 2016

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anno VIII - Gennaio 2016

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La Coccinella news-Gennaio 2016

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Tempi moderni

Ci stanno abituando a non pretendere più nulla, nemmeno il buon governo

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urti e rapine nelle abitazioni sono ormai la normalità nella nostra città e nei dintorni, tanto da non fare quasi più notizia. E questo è un male perché ci si abitua a subire, ci si assuefa alla prepotenza e alla illegalità, in qualche modo legittimandola. Si è sentito di abitazioni o attività “visitate” tre, quattro, cinque volte, spesso con i proprietari e familiari all’interno, addormentati o meno e con il conseguente altissimo rischio di lasciarci le penne. Basta tornare indietro con la mente e ci si rende conto che quindici, venti anni fa una cosa del genere era impensabile, intollerabile. Ciò perché si aveva ancora un barlume di dignità, di senso civico, perché ci aspettavamo, a fronte del pagamento delle nostre tasse, la restituzione del dovuto in servizi e sicurezza. Ecco il punto: abbiamo perso il senso della realtà. Oggi sembra che nulla è più dovuto dalle istituzioni al cittadino. Sembra quasi che al pagamento dei balzelli non debba più corrispondere alcunché. La Sanità ne è l’esempio maggiore. Ci siamo abituati persino a dover aspettare uno o due anni per una analisi, un controllo che magari sarebbe urgente per ovvi motivi. Tagli alla sanità quindi, ai trasporti, alle Forze dell’Ordine e di

contro su le tasse, i balzelli, le accise. Ci stanno abituando a non pretendere più nulla, nemmeno il buon governo e la cosa triste e che ci stanno riuscendo.

{ Marco Milani }

I soliti regali Tra le pieghe del “milleproroghe” i soliti regali... ai soliti potenti

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di qualche giorno fa la notizia che il governo ha elargito l’ennesimo regalino ai potenti alla faccia del popolo sempre più povero. Da quanto tempo si parla di tagliare i costi grazie all’innovazione, alla rete, al virtuale? Nel 2014 era stato detto (indovinate da chi?) che i bandi di gara, per i quali c’è sempre stata la così detta “pubblicità obbligatoria” sui giornali di carta, sarebbero stati messi online risparmiando ben 120 milioni di spesa. Dopo due proroghe a tale scelta, nel decreto Milleproroghe dello scorso dicembre si è scelto ancora una volta di rimandare e così, anche per quest’anno, i proprietari di giornali (De Benedetti primo fra tutti viste le sue quote di proprietà) incasseranno fior di milioni per una pubblicità obbligatoria che si potrebbe fare benissimo online. Il solito regalo anzi, i soliti regali, perché spulciando nel decreto Milleproroghe troviamo altri rinvii: sulla tracciabilità dei

rifiuti, sull’accordo Stato-Ferrovie, sulla questione taxi-UberNCC, sull’edilizia scolastica (restauri e prevenzione incendi!), sulle norme anti-inquinamento dei vecchi impianti industriali e, udite udite, su Equitalia: avrà altri sei mesi di proroga per operare all’interno dei Comuni. E che non si dica che Babbo Natale non esiste!

{ Marco Milani }


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Storie di ordinari rimpasti

Ormai è consuetudine che ad un anno dalle elezioni si cambi per fare spazio a futuri alleati

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rmai gli chef la fanno da padroni in TV, tutti cuochi a tutte le ore, la cucina è la moda del momento. Primi, secondi, contorni, dolci, pane, pasta l’Italia vista dalla televisione sembra una gigantesca tavolata, e anche il nostro comune sembra essere sotto questo punto di vista all’avanguardia, essendosi specializzato in rimpasti. E già ormai è una ricorrenza fissa, ogni cinque anni a poco più di un anno dalle elezioni parte il rimpastone. Poco importa se a farne le spese sono magari quegli amministratori che meglio hanno lavorato in una giunta quasi immobile, dove le opere o i servizi che sono stati portati a compimento fino ad oggi, sono cose trite e ritrite, vecchie di almeno un paio di campagne elettorali. Il tutto bollato dal sindaco come “un gesto di disponibilità per facilitare la decisione di allargare la maggioranza politica che sostiene l’Amministrazione” e si per fare spazio a nuovi alleati nella ormai prossima campagna elettorale, mica per far funzionare meglio le cose. L’ultimo a farne le spese, di quello che ormai con cadenza scientifica diventa il mercato elettorale delle vacche, è stato l’assessore Roberto Ussia, che piuttosto che farsi togliere la poltrona da sotto e finire a terra ha preferito rimanere in piedi presentando delle più dignitose dimissioni. Quello che preoccupa

oltre che questa insopportabile gestione della cosa pubblica a servizio dei partiti e non dei cittadini e che questa volta a farne le spese visto soprattutto il momento storico di forte disagio economico e sociale è un settore determinante come quello dei servizi sociali. Solo pochi giorni fa i volontari che sul territorio si occupano di sociale denunciavano l’emergenza che si sta vivendo a Ladispoli, dove associazioni come Humanitas o Animo onlus, con il progetto “Nessuno si salva da solo”, si trovano ogni mese a fornire ai nuclei famigliari in difficoltà cibo o vestiario, ma sembra che questo non basti più perchè negli ultimi tempi sono aumentate le persone che disperate chiedono alle associazioni di aiutarle nel pagare le utenze. Quindi cari amministratori in situazioni come quella attuale dove in troppi ormai fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, smettete di pensare ai vostri miseri calcoli elettorali, rimboccatevi le mani per aiutare le persone. Guardate non è difficile dovete solo fare quello che ci avevate promesso in campagna elettorale, nulla di più.

Degrado addio? Speriamo!

{ Walter Augello }

Presentata una mozione per vietare , introdurre e consumare alcolici in determinati spazi

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stata protocollata lo scorso 18 gennaio una mozione a firma del consigliere Alessandro Grando per vietare la vendita, l’introduzione ed il consumo di alcolici nelle aree verdi. “Sottopongo al Consiglio Comunale una mozione con l’Intento di istituire il divieto di vendere, introdurre e consumare alcolici nelle aree destinate al gioco dei bambini, nei giardini pubblici e nelle altre aree individuate nell’elenco allegato, con una fascia di rispetto di venti metri. Considerato che - scrive il consigliere Grando - in determinate aree della nostra città assistiamo regolarmente al formarsi di gruppi di persone intente a consumare alcolici i quali, oltre a disturbare la quiete pubblica, si rendono spesso protagonisti anche di atti osceni e abbandono di rifiuti; fatto che oltre a

contribuire al degrado della città costituisce un pericolo per i bambini. Capita infatti, non di rado, di trovare pezzi di vetro nelle aree gioco attrezzate. La mozione - prosegue Grando - non vuole causare una limitazione della libertà di chiunque di consumare alcolici, ma vuole tutelare i diritti di quanti hanno rinunciato a frequentare tali importanti spazi pubblici perché - conclude il consiglliere di “Cuori Ladispolani”- temono per la propria incolumità e soprattutto per quella dei propri figli.”


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Il 31 gennaio “il mare d’inverno” sbarca a Campo di Mare

Fare Verde sceglie Cerveteri per evidenziare il problema delle spiagge

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omenica 31 gennaio 2016 ritorna l’operazione “Il mare d’inverno” giunta alla ventiquattresima edizione. Come ogni anno i volontari di Fare Verde saranno impegnati a pulire diverse spiagge italiane per ricordare a tutti che l’inquinamento dei litorali è un problema che esiste per dodici mesi all’anno e non solo durante il periodo estivo. Confermata la presenza anche dei volontari di ‘Memento Naturae’, dell’associazione NaturalMente, degli amici dell’associazione sportiva Podistica Alsium, dell’Unione Rugby Ladispoli e delle Guardie-ecozoofile Ladispoli FARE Ambiente. A Campo di Mare l’iniziativa si svolgerà domenica 31 gennaio 2016, dalle ore 9.30 alle ore 12,00, sulla spiaggia antistante il lungomare dei Navigatori Etruschi. Chiunque voglia partecipare alla giornata di pulizia, può contattare Fare Verde al numero 338.49.80.365 o inviare una mail all’indirizzo fareverdeladispoli@tiscali.it. L’iniziativa di Fare Verde ha l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione la necessità di ridurre i rifiuti e riciclarli più possibile. Le discariche devono essere considerate per quello che sono: l’ultima soluzione possibile per i rifiuti che non si riescono a eliminare o riciclare. Le operazioni di pulizia promosse da Fare Verde saranno l’occasione per informare i cittadini sulle possibilità di riduzione del mare di rifiuti che invade le vie delle nostre città, le strade, le autostrade, le ferrovie che attraversano le campagne, le aree industriali e i quartieri residenziali, le cime delle montagne e i boschi, i prati e, naturalmente le spiagge. Ai cittadini sarà distribuito un volantino con informazioni sul ciclo dei rifiuti e alcuni consigli utili per ridurli a partire dall’acquisto. I volontari di Fare Verde che puliranno le spiagge coglieranno l’occasione per fare anche un censimento dei rifiuti raccolti. Una

specie di “hit – parade” dei rifiuti dove saranno elencati i tipi e le quantità di rifiuti raccolti. Questo per dimostrare che sulle spiagge ormai si trova di tutto ed è dovere dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni cooperare per tenerle pulite. Quest’anno torniamo a Campo di Mare anche per evidenziare il problema che si è creato con la società Ostilia che il 10 dicembre ha fatto picchettare lo stabilimento Oceansurf e di fatto ha delimitato anche la spiaggia libera, riducendola a pochi metri di battigia tanto che alla prima mareggiata sono saltati anche i picchetti messi dall’ufficiale giudiziario. Il sindaco fino ad ora ha rassicurato tutti sul fatto che le spiagge “ex libere” rimangano fruibili dai cittadini, ma a quanto ci è dato sapere non c’è nulla di scritto e quindi chissà che a qualcuno non venga in mente l’idea di far pagare anche per mettersi in spiaggia con l’asciugamano. E per questo invitiamo oltre che tutti i gestori degli stabilimenti balneari e le associazioni soprattutto quelle ambientaliste di Cerveteri anche tutti i cittadini di Campo di Mare e Cerenova, per informare ed informarci su questa vicenda, per eventuali iniziative da prendere insieme per la salvaguardia delle nostre spiagge. Quindi munitevi di coraggio, guanti e sacchi e venite a pulire la spiaggia con i volontari di Fare Verde, l’appuntamento è dalle ore 9,30 allo stabilimento “Spiaggia Renzi”.

{ Walter Augello } Ass. Fare Verde

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Capitan Carciofo e le feste...

Ecco cosa è capitato a Natale al nostro Super Eroe !

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tavolta il nostro eroe l’ha rischiata davvero grossa. Sotto Natale, anche lui come tutti i comuni mortali, ha gironzolato per la città in cerca di quei regalini che solitamente ci si scambia tra supereroi. Partito con tanto entusiasmo era arrivato in piazza e il suo umore aveva subito un primo duro colpo. Una tristezza immane lo aveva assalito alla vista di un palo dal quale pendevano quattro pennacchi e che, aveva sentito dire in giro, veniva spacciato per l’albero di Natale. Avvistato un accampamento beduino nei giardini (tale gli era sembrato con quelle tende bianche visibili dalla strada) vi era entrato nella speranza di trovare qualche pensierino esotico ma ben presto si era dovuto ricredere, trovandosi in mezzo alle solite bancarelle che vendevano la solita merce. Superando la costante fila di macchine e furgoni parcheggiati in seconda fila (ma i beduini non avevano i cammelli?) era tornato in strada e con malinconica rassegnazione se ne era tornato a casa. Emulo dei valorosi che combatterono a Verdun, seppur bersagliato dallo scoppio di numerosi petardi, si era protetto lanciandosi nelle buche (quelle, grazie a Dio, non mancano) avendo così salva la pelle. Non avendola una casa (un supereroe vive in strada, per essere immediatamente operativo) Capitan Carciofo aveva pensato bene di intrufolarsi nel parco pubblico di Palo per passare la notte, dove aveva avvistato una baracca di legno. Aveva da poco preso sonno quando un caldo terribile lo aveva svegliato: stava andando a fuoco! Qualche teppista aveva incendiato quella che doveva essere la capanna del Presepe e Capitan Carciofo ci si era trovato dentro.

A quel punto il nostro eroe, sfinito per le peripezie capitategli, aveva deciso di rinunciare ai regalini per i suoi amici supereroi e, spiccato il volo, era sparito all’orizzonte. Tornerà? Chissà. Fonti anonime parlano di un Capitan Carciofo sfiduciato e triste, imbarcatosi su uno di quei barconi tristemente noti, diretto però in Libia, dove chiederà asilo politico…

{ Capitan Carciofo }


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Quando la nave affonda, i topi...

M5S: “Preoccupazione per quanto accade nel palazzo comunale”

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rmai l’attuale amministrazione ha mostrato tutti i suoi limiti nell’occuparsi del bene comune, mentre diventa efficiente quando si tratta di portare avanti progetti speculativi e inutili come Piazza Grande, i varchi su Viale Italia e gli altri piani integrati in programma.Grazie anche al perfezionato sistema consociativo messo a punto in cui l’opposizione si è ricavata la sua nicchia di potere in cambio di “prestazioni” e “marchette” varie. Sono sotto gli occhi di tutti i cittadini gli sprechi di denaro pubblico quali il centro anziani di via Milano inaugurato da 4 anni e ancora chiuso, il centro di aggregazione giovanile per il quale è stata finanziata più volte la conclusione dei lavori, il ponticello sul Sanguinara, ecc. Nello stesso tempo si sono ignorate le istanze di partecipazione popolare, che pure sono previste dallo Statuto comunale. Mancano, e nessuno se ne preoccupa, i regolamenti e le consulte. Le associazioni di volontariato che operano e si sostituiscono all’amministrazione in tutti i campi non solo non

vengono supportate come si dovrebbe ma spesso vengono completamente ignorate. Nessuno si occupa del decoro urbano e sul campo della sicurezza si opera in modo approssimativo. I cittadini sono stanchi del diffuso sistema di illegalità che è stato tollerato in vari ambiti, a cominciare dai mancati provvedimenti verso l’abusivismo sul litorale. Le strade sono delle groviere e le poche aree verdi, che ancora ci sono, abbandonate a se stesse o nel migliore dei casi alla buona volontà di cittadini che se ne prendono cura. Solo nel 2015 abbiamo assistito a diverse vicende poco edificanti, consiglieri che parlano di polpette, di mazzette e diverse inchieste tutt’ora all’attenzione della magistratura. Anche le ultime dimissioni di un Assessore di peso, con motivazioni preoccupanti, la dicono lunga su come funziona questa amministrazione. Anche la riscossione dei tributi diventa un’impresa fuori dalla loro portata, con un buco di 4 milioni di euro non riscossi da cittadini morosi tra i quali hanno brillato, per stessa ammissione dell’assessore competente, diversi politici locali.

{ Movimento 5 Stelle } MU di Ladispoli

Le guardie ecozoofile di Fareambiente si presentano

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e guardie zoofile sono guardie giurate nominate dal Prefetto o dalla Provincia, di servizio operativo disgiunto da quello dell’Associazione. Guardie che si contraddistinguono per univoca capacità di relazionarsi sotto le norme di diritto e sono poste alle dipendenze funzionali dell’autorità giudiziaria. Fanno prevenzione sul territorio, vigilanza dinamica sul rispetto delle leggi/regolamenti

locali, nazionali e internazionali degli animali. Attività investigativa di prevenzione e repressione degli illeciti amministrativi e penali contro gli animali nei limiti e secondo le disposizioni previste dalla legge. {Francesco Prato}


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L’inverno del pesco in fiore

Finalmente in libreria l’ultimo lavoro del “nostro” Marco Milani

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ra che è ufficiale possiamo orgogliosamente annunciare che il 23 febbraio 2016 sarà in uscita in tutte le librerie il romanzo storico “L’inverno del pesco in fiore”, ultimo lavoro del nostro amico e collaboratore Marco Milani (nella foto), edito dalla Piemme (Mondadori). Abbiamo avuto modo di leggere ed emozionarci in anteprima con questo romanzo e siamo certi che questa bellissima storia potrà scalare le classifiche italiane dei libri più venduti. Le vicende del romanzo

sono ambientate a Ladispoli e la nostra città ne è la protagonista assoluta, assieme a tanti indimenticabili personaggi che ci conducono attraverso il “secolo breve” facendoci sognare, amare, odiare e rivivere un secolo della nostra storia. Nel prossimo numero vi informeremo su tutte le iniziative legate all’uscita del romanzo.

Ideologia Gender? No, grazie

Ultima fatica letteraria per lo psicologo / psicoterapeuta Cavaliere

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uesto libro è nato dall’esigenza di informare i cittadini ignari sulle questioni essenziali della “Teoria GENDER” e dell’imposizione della stessa nelle scuole italiane statali. “È costituito

da diversi articoli, inizialmente apparsi per preparare il Convegno del 26 Giugno 2015 a Ladispoli, successivamente rinviato poiché l’Amministrazione Comunale all’ultimo momento - sottolinea Raffaele Cavaliere - ha negato l’uso dell’Aula Consigliare, nonostante ne fosse stata fatta richiesta nei tempi e nelle modalità previste dal Regolamento.”


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Elogio della diversità…

La vita è bella perchè varia.... e così rimane se conserva le proprie radici

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i potrebbe partire dall’abusato detto popolare secondo cui “la vita è bella perché varia” per parlare della diversità. La diversità è uno specchio nel quale ci riflettiamo e pur vedendo noi stessi ci accorgiamo di mille differenze. O, se preferite, in ciò che abbiamo di fronte vediamo qualcun altro che non siamo noi ma che ci somiglia per altrettanti mille particolari. La diversità è quel qualcosa che ci aiuta a crescere perché rappresenta le nostre carenze, le nostre mancanze, le nostre lacune, ed evidenzia i nostri limiti. Viaggiare è forse il modo più affascinante per crescere perché ci si confronta con culture diverse, modi di vivere la vita differenti, strutture mentali che atavicamente sono distanti dalle nostre. In un’epoca come quella attuale, dove il confronto con il diverso è roba di tutti i giorni, si è perso il senso più puro dell’incontro tra culture, dello scambio reciproco di conoscenze e tradizioni, di esigenze e filosofie. Da una parte chi vuol difendere ottusamente e senza condizioni ogni minimo e infinitesimale tassello del proprio vivere;

dall’altra chi calpesta senza ritegno ogni legittimo attaccamento alla propria cultura auspicando un miscuglio che delle diversità stesse farebbe poltiglia.E la bellezza del confronto va a farsi benedire. Una domanda però sorge spontanea: quando ogni cultura, ogni paese, ogni popolo saranno identici in tutto il mondo, mischiati e multietnici, di quali diversità potremo godere? Quando tradizioni millenarie, usi e costumi tramandati per secoli da avi coscienziosi, saranno dimenticati e persi, con chi ci sarà il confronto? Quando finalmente l’intero pianeta sarà un mercato unico plasmato sulle esigenze delle multinazionali, chi ci darà la forza per ribellarci non avendo più radici alle quali attingere?

{ Marco Milani }

Premio EuDonna 2016

Consegnati i riconoscimenti della Commissione Europea alle donne eroiche

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iovedì 13 gennaio nella sede della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, in Roma, la presidente del Comitato A.N.D.O.S. onlus di Ladispoli, Prof.ssa Caterina Luisa De Caro (nella foto) ha avuto l’onore di ricevere il premio “Donna eroica 2016” per la sezione Italia. L’encomio è stato assegnato con la seguente motivazione “Per aver

dato vita al Comitato Associazione Nazionale Donne Operate al seno (A.N.D.O.S) onlus Ladispoli.” Il premio giunto alla quinta edizione viene tributato ad alcune donne della società civile che sono state protagoniste di storie di eroismo, sacrificio, dolore, privazione, violenza subita.

Corso di astronomia con Giuseppe Conzo

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asce questa bellissima iniziativa appoggiata dall’Oratorio Salvo D’Acquisto della Parrocchia SS Filippo e Giacomo di Palidoro che gentilmente concede i locali per lo svolgimento dell’evento. Il corso sarà interamente tenuto dall’astrofilo Giuseppe Conzo che, con proiezione di

diapositive interattive, renderà i partecipanti parte integrante delle spiegazioni. Per info ci si può collegare alla pagina Facebook “Astronomia Palidoro” oppure scrivere a giuconzo@gmail.com


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Dura lex, sed lex

Sconforta la presenza di correnti politiche nella Magistratura

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‘antico broccardo latino, come spesso ci insegnano i nostri

avi, spiega in modo meravigliosamente sintetico una verità complessa. “Dura lex sed lex”, ovvero “La legge è dura ma è la legge” o tradotto ancor più volgarmente “A chi tocca non s’ingrugna”. Nulla da eccepire, ma quando il dubbio sulla legittimità di chi ha sentenziato s’insinua ed è supportato da ragioni plausibili, come fare per mettersi l’animo in pace? Potremmo elencare pagine e pagine di sentenze più o meno famose che hanno lasciato più di qualche dubbio in molti di noi, ma ne basterà solo qualcuna delle più recenti. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti. Bene, nulla da eccepire. Qualcuno mi spieghi allora perché Rudi Guede è in prigione per concorso in omicidio, dal momento che per concorrere in un reato bisogna avere dei complici. Qualcuno dirà che questi “altri” non erano Amanda e Raffaele. Bene, chi erano, dal momento che in galera c’è solo lui? Qualcosa non torna e, in ogni caso, tale sentenza rappresenta il fallimento della Giustizia che ha condannato a metà, senza contare gli anni di prigione inflitti a due innocenti. Altro caso, Calciopoli. Lungi da me entrare nel merito della sentenza, ma basterebbe studiare come sono state condotte le indagini, come sono spariti importanti documenti dal Tribunale di Napoli, come sono state occultate centinaia di prove a discolpa degli imputati per storcere il naso, senza contare che la sentenza ha riconosciuto la totale regolarità di tutte le partite e dei campionati sotto inchiesta ma alla fine non ha assolto gli imputati (e neanche condannati per via della prescrizione). Classica soluzione all’italiana ha detto qualcuno. Nessuno ricorda che in primo grado la difesa

(!) rinunciò all’escussione di tutti i propri testimoni per guadagnare tempo e nonostante ciò si è arrivati alla prescrizione. Altra sconfitta della Giustizia. Ma la cosa che più amareggia e sconforta non sono tali macroscopici “errori”, perché se è vero che anche i giudici sono esseri umani e possono sbagliare è altrettanto vero che una dirittura morale rigida e l’esigenza di onestà vanno al di là della natura umana e garantiscono un equo giudizio. La cosa che sconforta è la presenza di correnti politiche all’interno della Magistratura. Un giudice è un uomo e ha tutto il diritto di avere una propria tendenza politica, ma ciò che importa ai cittadini è che tale preferenza la esprima all’interno della cabina elettorale e non altrove. Esternare con tanto di ufficializzazione che tal giudice è di sinistra e tal altro è di destra non è un ossimoro? La Giustizia è una, quella che deriva dall’impianto codificato in tanti anni di giurisprudenza e qualsiasi interpretazione deve essere fatta in base agli eventi realmente accaduti, non alla interpretazione di un giudice a seconda della sua tendenza politica. Un giudice che si sa forte perché appartenente a questa o quella corrente non deciderà mai nello stesso modo in cui avrebbe fatto se fosse stato indipendente. O, comunque, basta il semplice sospetto che ciò accada per gettare una terribile ombra sulla nostra Giustizia.

La casa sull’albero

Strani avvistamenti nel bosco di Palo

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hi da bambino non si è costruito una capanna? un rifugio di fortuna per giocarci con i coetanei? chi non ha sognato di avere una casa sull’albero? simbolo di libertà ed indipendenza. Quelli erano desideri da bambino, poi si cresce e se il lavoro lo permette realizzi il tuo sogno: ti compri una casa con mutuo

trentennale, e poi arrivano le tasse... ma questa è la triste realtà. Torniamo al sogno, che forse qualcuno sta realizzando nel bosco di Palo. Sarà una ragazzata o qualcuno sta cercando di costruire un riparo immerso nella natura? Ognuno tragga le proprie conclusioni, ma la casa sull’albero per me rimane un sogno! Francesca Lazzeri

{ Marco Milani }


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I botti di capodanno

Ben vengano ordinanze e divieti, ma che non rimangano un botto tra i tanti

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i sa, il fascino della polvere pirica per alcuni, ahimè tanti, è irresistibile e specie a capodanno esplode in tutta la sua veemenza. Come negare la libertà di festeggiare con tale liberatoria attività tutte quelle frotte di persone amanti di bomboni e tricchetracche? Tale rumorosa ed esuberante esorcizzazione del male inizia ben prima della fine dell’anno, si protrae per giorni e anche nell’anno nuovo prosegue fino a esaurimento scorte. “Sarò libero di festeggiare come voglio”? diceva qualcuno accendendo micce a più non posso. A parte che se fosse solo questione di libertà potremmo scomodare il vecchio Kant dicendo che la libertà di qualcuno finisce laddove inizia quella di qualcun altro, ma il problema è ancor più complesso. Per giorni si è costretti a vivere nel costante terrore che esploda un petardo nelle nostre vicinanze, cosa che regolarmente avviene, anche perché per le strade, nugoli di ragazzini cerebrolesi gironzolano lanciando rauti tra le gambe dei passanti. Che Iddio ce ne scampi poi se gli aspiranti artificieri ce li abbiamo sotto casa! Ad ogni ora la casa rimbomba, facendoci sobbalzare anche in orari di riposo, terrorizzando le povere bestiole che corrono a nascondersi. Passi tutto questo, una volta l’anno, sebbene a denti stretti, si può anche sopportare. Ma non è solo questione di quiete pubblica: qualcuno perde una mano, chi un occhio, chi un dito e i Pronto Soccorso si riempiono e ci restituiscono invalidi più o meno gravi che peseranno sulla spesa pubblica (quindi pagata da tutti noi) per i prossimi decenni. Questo quando a ferirsi non sono innocenti. Finisce lì? Magari. Provate a uscire nei giorni immediatamente successivi al 31 dicembre. L’intera città insozzata da bomboni più o meno esplosi

che neanche Stalingrado era ridotta così! Tutti (anche chi non ha sparato un bel niente) costretti a vivere su una distesa di residui bellici, alcuni esausti altri non scoppiati che sono un vero e proprio pericolo per cani e ragazzini. E chi pulisce? Altra spesa, altri soldi pubblici, dal momento che non si tratta di rifiuti ordinari. E tutto ciò perché non si resiste alla fregola del botto? Ben vengano ordinanze e divieti quindi ma che siano accompagnati da controlli e multe, altrimenti rimangono un altro botto tra i tanti.

{ Marco Milani}


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“Il Mondo che non c’era” Una splendida mostra all’archeologico di Firenze

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era una volta in cui tutta una parte del mondo era assolutamente sconosciuta (almeno, a tutt’oggi, così si dice e si crede) e quindi inesistente agli occhi degli occidentali, governi in primis, allocati al di qua dell’Oceano Atlantico; una sorta di “Mondo che non c’era” svelatosi alla nostra parte del pianeta solo dopo che i viaggi dei navigatori/esploratori iniziati con Cristoforo Colombo nel 1492, e proseguiti poi con Giovanni Caboto (1497), Amerigo Vespucci (1499), Pedro Àlvarez Cabral (1500), Vasco Nùnez de Balboa (1518), Ferdinando Magellano (1519), Francis Drake (1577) riportarono, in un escurso temporale di soli 85 anni, notizie, cose e (purtroppo) anche persone dai tanti luoghi del pianeta che fino a pochi decenni prima non “esistevano”; in particolare dalle Americhe che, in quanto “immerse”, fra due Oceani risultavano, ovviamente, irraggiungibili per via terrestre. Ma la “sorpresa” più grande, quando si cominciò a ragionare in termini più giusti, affrancandosi un po’ da quelli eminentemente predatorii (in particolare esercitati da spagnoli e portoghesi, che in questo senso rivaleggiarono abbastanza) venne quando emerse che nella Mesoamerica (l’ America che sta nel mezzo, dal greco mesos - nel mezzo-) quella parte del continente che annovera la metà meridionale del Messico, i territori di Guatemala, El Salvador e Belize, la parte occidentale dell’Honduras, Nicaragua e Costa Rica esisteva una ben definita cultura (l di là della differenza di popoli e linguaggi) frutto di ben radicate civiltà che risalivano anche a più di 3.000 anni avanti Cristo. Purtroppo è ancora molto diffusa l’opinione che quei popoli fossero solo espressione di riti tribalici per non dire spesso cannibalici, tralasciando invece tutti gli aspetti culturalmente positivi che li hanno (anche fortemente) connotati. Sicuramente ci si avvale ancora di un “trascinamento” molto negativo frutto di quasi quattro secoli durante i quali, in particolare all’inizio, si pensava

che questi “selvaggi” andavano solo redenti (e perché no predati magari con relativi massacri). In questo senso sono da ritenere estremamente positive tutte quelle iniziative che, senza eccessi in positivo ed in negativo, tendono a mettere nella giusta luce tutta l’ampia e ragguardevole cultura mesoamericana trasmessaci sopratutto tramite le loro importanti (alcune semplicemente splendide) opere da popoli rispondenti ai nomi (partendo dai più antichi) di Puerto Horniga, Canapote, Olmechi, Caral, Kotosh, per proseguire poi con gli Inca, i Maya, i Toltechi, gli Aztechi ed altri numericamente minori ma sempre di un sicuro rilievo culturale. Tutte civiltà anche millenarie (le prime risalenti ad oltre il 3.000 a.C.) di cui gli occidentali hanno rapidamente “spianato” in tutti i sensi distruggendone sia l’organizzazione sociale e religiosa ma anche (fisicamente) i nativi allora contemporanei e le loro discendenze in tempi piuttosto brevi, se si considera che l’ultima città fondata dai Maya risale al 1697 e poi … il nulla, salvo le situazioni archeologiche ed i loro contenuti che,per fortuna, si sono (in parte) mantenute fino ai nostri tempi. Ed è in questo senso, la verità storica ricostruita anche e soprattutto tramite i “lasciti” artistico - culturali giunti fino a noi, grazie al fondamentale impegno di ricercatori illuminati, che si è potuto ristabilire e “fermare” i grandi contenuti delle suddette civiltà. Qui, fortunatamente in questo “filone illuminato”, si inseriscono iniziative di grande valore come la splendida Mostra in corso al Museo Archeologico di Firenze dal titolo: “ Il Mondo che non c’era - l’arte precolombiana nella Collezione Ligabue” costituita da oltre 230 oggetti di grande valore iconografico, storico ed artistico provenienti dalla sede della fondazione/ museo di Venezia, voluto fortemente dal paleontologo/mecenate Giancarlo Ligabue un coltissimo, eccezionale “giramondo” (ha effettuato ben 130! Spedizioni in tutti i Cinque Continenti) purtroppo da poco scomparso. Quanto espositato al MAF è stato


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scelto con una attenzione ed una competenza veramente ottima accompagnandolo con un catalogo bellissimo e curatissimo di 361 pagine che rappresenta un’altra piccola? “opera d’arte” che è una meraviglia di grafica ed immagini e che vale tutto il suo costo. Come è prassi chi scrive non si mette mai a descrivere cosa c’è nelle varie Mostre, perché è fermamente convinto che vadano visitate (e valutate) di persona in tutta calma e raziocinio. Per inciso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze (possiede anche un bellissimo settore egizio) non è nuovo ad ospitare Mostre prestigiose al piano terra del Palazzo della Crocetta basti ricordare in tempi recenti quella interessantissima sui reperti archeologici della Mesopotamia (la “Mezzaluna Fertile”) rinvenuti da reiterate missioni italiane in zona, quella sui bronzetti attici e romani (in contemporanea con “Potere e Pathos allo Strozzi e quella, ancora in loco, sui “Signori della Maremma” (gli Etruschi), ed ora appunto l’imperdibile “Il Mondo che non c’era” sulla cultura mesoamericana precolombiana, una bellissima “finestra” aperta su una realtà storico-archeologica molto poco nota al grande pubblico.

Per ammirarla c’è tempo fino al 6 marzo prossimo.

{ Arnaldo Gioacchini } Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

“Viaggio emozionale” con Salotto Rosa Al via una nuova bellissima iniziativa dedicata alle “donne in rosa”

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l 13 febbraio partirà un’altra iniziativa firmata Salotto Rosa. “Viaggio Emozionale” un percorso del corpo e della mente, un viaggio dentro la propria anima. Per tutte le donne in rosa o con profonde ferite nel femminile, questo viaggio è per tutte noi. Il senso degli incontri sarà quello di creare uno spazio in cui lavorare insieme per far emergere la parte vitale di sé, messa a dura prova dalla malattia, ed attivare le risorse individuali anche attraverso il gruppo. L’insegnante di Yoga, psicologa e arte terapeuta del Salotto Rosa spiega l’obbiettivo di questi incontri: Integreremo la pratica dello yoga con gli strumenti della psicologia e delle arti terapie per lavorare

in modo integrato sul sistema mente – corpo. Le donne in rosa che parteciperanno saranno parte attiva nella costruzione del percorso, che ha anche l’obiettivo di trasformare la loro personale esperienza della malattia in una risorsa preziosa per se stesse e per gli altri. “Viaggio Emozionale” presso la palestra A.S.D.Gymnic Shiro Dojo, Via Livorno 57/B. Per informazioni 333.25.49.488

{Marina Di Giallorenzo} Presidente Salotto Rosa


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Curry di Cavolo Nero e Patate INGREDIENTI(per 4 persone): 500 grammi di cavolo nero, 2 cucchiai di olio extravergine, 1 cipolla, 3 spicchi di aglio, 1 peperoncino verde senza semi, 3 cm di zenzero, 1 cucchiaino di garam masala, 1/2 cucchiaino di semi di senape, 1/2 cucchiaino di cumino macinato, 1/4 di cucchiaino di curcuma, 3 bacche di cardamomo pestate, 350 grammi di patate, 250 grammi di yogurt greco, 1 cucchiaio e 1/2 di passata di pomodoro, Un mazzetto di coriandolo o prezzemolo, Una manciata di mandorle tostate, Sale, Pepe

PROCEDIMENTO:

Riscaldate l’olio in una padella capiente, aggiungete la cipolla affettata finemente e cuocetela finché non è ben dorata. Nel frattempo, pestate l’aglio, lo zenzero e il peperoncino tritati con un pizzico di sale. Aggiungeteli quindi alle cipolle e cuocete per un paio di minuti. Unite il resto delle spezie e mescolate per due minuti. Aggiungete ora le patate sbucciate e tagliate a pezzi grossi e cuocete per 5 minuti. Aggiungete 400 ml di acqua, portate a bollore e cuocete per 20 minuti, finché le patate non sono tenere. Prendete il cavolo nero ed eliminate da ciascuna foglia la parte centrale, più coriacea. Aggiungete in padella il cavolo tagliato a pezzi. Mescolate e fate cuocere finché le foglie non sono appassite. Mescolate in una ciotola lo yogurt con la passata di pomodoro e parte del liquido caldo del curry. Togliete il curry dalla fiamma, unite lo yogurt, riportate sul fuoco e riscaldate a fiamma bassissima (per evitare la coagulazione dello yogurt). Unite quindi il coriandolo (o prezzemolo) sminuzzato. Assaggiate e regolate di sale e pepe, quindi servite con riso o pane tipo chapati.

Tartufini di Cioccolato e Caramello Salato INGREDIENTI (per circa 40 tartufi): 135 grammi di cioccolato fondente (io ho usato al 70% di cacao),100 grammi di cioccolato al latte,120 ml di panna fresca, 85 grammi di zucchero, 25 grammi di burro leggermente salato zucchero a velo e cacao amaro qb PROCEDIMENTO: Spezzettate i due tipi di cioccolato. Portate la panna a ebollizione. Nel frattempo mettete lo zucchero in una casseruola dal fondo spesso e i bordi alti e ponetela sul fuoco dolce, senza mescolare, finché non si scioglie e diventa piuttosto scuro. A questo punto unite il burro a pezzetti e la panna. ATTENZIONE! In questa fase il composto rischierà di strabordare dalla casseruola. Mescolate bene e aggiungete il cioccolato. Continuate a mescolare fin quando il composto è cremoso. Foderate una teglia quadrata con della carta da forno. Versatevi la crema ottenuta formando uno strato alto 1/2 cm o poco più. Mettete a rassodare in frigo per almeno 2 ore. Sformate il composto, tagliatelo a quadratini. Con le mani spolverate di zucchero a velo prendete un quadratino e modellatelo formando una pallina grande come una noce. Procedete così per tutti i quadratini. Mettete i tartufisu un piatto foderato con carta da forno e fate rassodarli in frigo per 30 minuti ancora. Prima di servirli, rotolateli nel cacao amaro. Si conservano in frigorifero per qualche giorno, ben coperti.

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Mostra antologica per celebrare Enzo Pulejo 27 opere per un grande caloroso omaggio

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nzo Pulejo, maestro di pittura, scultura e grafica nasce a Bari nel 1930, ha vissuto a Bolzano, sul lago di Garda, ritornò a Bari , poi si trasferisce a Roma, e per 20 anni visse a Ladispoli infine a Cutrofiano (Lecce). Saranno esposte al pubblico 27 opere d’arte dell’artista Enzo Pulejo, opere che risalgono a partire dagli anni 65/70 per finire ai nostri giorni, 27 opere che segnano un grande passaggio artistico, opere di grande testimonianza che oggi sono importanti per rendergli un caloroso omaggio. Voglio ricordare che l’artista ha vissuto per oltre un ventennio nella nostra città di Ladispoli con abitazione e studio a Marina di San Nicola. Enzo Pulejo artista conosciutissimo è stimato sia come pittore che come uomo, un personaggio simpatico dal carattere dolce, socievole e disponibile, le sue opere sono state esposte nelle più prestigiose sale del mondo, e sono custodite nei vari ambienti pubblici e privati, i suoi più grandi successi li ha ottenuti a Ladispoli e a Roma. Nella casina Valledier tutte mostre organizzate e presentate dal sottoscritto. Ricordo con piacere l’ultima mostra personale che organizzammo a Roma, torre Valledier ponte Milvio 2009, furono esposte oltre 50 opere, molte di grosso formato. Il maestro sapeva che io non potevo presentargli la mostra perché non potevo raggiungere il posto, così lui mi disse: “Filippo non ti preoccupare, ti mando a prendere con la macchina, ma tu devi essere qui vicino a me e

presentare la mia mostra e poi ti prego di telefonare a quelli di canale 10, così la facciamo trasmettere in TV.” Questo suo desiderio fu esaudito, tutto andò bene, la mostra ebbe un grandissimo successo, l’amico Enzo esultava dalla gioia. Questo piccolo aneddoto, solo per far capire ai nostri amici lettori quale erano i nostri rapporti, tra noi vigeva stima e rispetto fraterno. La sua mancanza mi fa pensare di aver perduto un altro fratello. Enzo Pulejo si trasferì in un piccolo paese a Cutrofiano (Lecce) il 14 febbraio 2009, questo per vivere in compagnia del suo caro fratello anche lui viveva solo, così hanno vissuto per un bel po’ di anni insieme, poi la

perdita del fratello. Purtroppo il 27 dicembre 2015, ci lascia per sempre anche l’amico Enzo. Sono certo che Enzo sarà contento di questo mio omaggio d’altronde è un bel modo per ricordarlo. I nvito tutti gli amici e gli amanti dell’arte a visitare la sua mostra antologica che si terrà nella sala espositiva di via Ancona dal giorno 23 gennaio 2016 per finire il 14 febbraio 2016 è bello che tutti, in tanti con la nostra presenza facciamo rivivere un grande successo, sono certo che da lassù ci guarda e sarà presente anche Lui.

{Filippo Conte }

Delegato all’Arte

Abstractus e Contro da InQuadro Fantasia vs concreto: due mostre da non perdere

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iscutono sempre maggior successo le collettive d’arte nella città di Ladispoli. “C’è fame d’arte, fame di bello...” così Fabio Uzzo sintetizza il fervore che sembra caratterizzare l’attività degli artisti attorno alla sual bottega artigiana / galleria. Sabato 16 gennaio, intanto, ha preso il via la mostra “Abstractus” collettiva che ha visto la partecipazione di 15 artisti (Gigalle, Sonia Orsini, Andrea Puca, Paolo Maccioni, Daniele Bartocci, Nadia Cesarini, Roberto Cremonesi, Valerio Ruscio, Elena Bugliazzini, Maria Luisa Pietrangeli, Stefano Azzena, Federico De Muro, Maria Grazia Chiappinelli, Lorenzo Triolo, Francesco Pastore).

Prossimo evento in programma per febbraio, dal 20 al28, sarà “Contro” una collettiva promossa dal Maestro Paolo Maccioni e che vedrà la partecipazione della nostra testata non solo per la cronaca dell’evento culturale, ma con l’esposizione di una opera di denuncia.


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Il Sentiero

In esclusiva per La Coccinella news i racconti di Marco Milani

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ernando colse l’unico fiore azzurro tra i tanti colorati che ondeggiavano sul vasto prato e lo portò al naso. Profumava. Chiuse gli occhi e fece proprio quell’inebriante aroma di natura, dolce e conturbante, emblema di purezza e candore. Il vento lo accarezzava sfiorandogli il viso con dita soavi e calde, come quelle di una donna che ama e sentì gli occhi bruciare, colmi di lacrime salate. Una donna che ama. Aveva conosciuto Linda da bambino, quando entrambi erano “due soldi di cacio”, come li chiamava sempre nonno Gino. Aveva assistito, giorno dopo giorno, al mutamento del colore dei suoi capelli. Il biondo luccicante aveva lentamente lasciato il posto al castano e l’aveva vista trasformarsi da bimba a ragazzina e poi in donna. Aveva visto i suoi occhi guizzare di ingenuità per poi inchiodarlo con malizia e avidità e infine vi aveva trovato saggezza e calda compiacenza. Le aveva sfiorato la mano a scuola per poi afferrargliela saldamente all’università e tenerla dolcemente negli anni a venire, guidandola spesso su sentieri impervi e perigliosi, bui e freddi, fin quando in fondo al bosco non appariva la luce che li avrebbe riportati al sole. Molte volte aveva fatto ciò o creduto di farlo, perché nel sortire dall’oscurità se la era ritrovata davanti, mano nella mano, con lei a guidarlo. Un sorriso saldava il conto, sempre. Nei giorni di tempesta si erano stretti l’un l’altro, formando un’unica cosa di fronte al male, al pericolo, alle avversità e quando le gambe gli avevano ceduto era stata lei a sorreggerlo, come lui aveva fatto mille altre volte. Poi era arrivato l’argento. Inalò ancora una volta quel dolce profumo di natura, di cose buone, di amore e finalmente aprì gli occhi. La collina era verde d’erba, gli alberi sembravano cantare una nenia dolce e malinconica, muovendosi col vento, ondulando a tempo, col mutar delle note.

Un piccolo sentiero partiva proprio da lì e conduceva sino in cima alla collina, dove il sole illuminava l’allegro volteggiare degli uccelli che disegnavano figure rotonde e giocose. Fernando si infilò il fiore nell’occhiello della giacca, mise un piede sul sentiero e si sistemò i capelli. Stava per avviarsi quando udì dietro di sé un vociare di ragazzi. Si voltò e vide due giovinetti tenersi per mano. Li raggiunse e regalò alla bambina il fiore azzurro. Ora era pronto. Riprese il sentiero e lo percorse senza rimpianti, con gli occhi lucidi ma felici, con passo deciso e cadenzato. Avrebbe rivisto Linda finalmente e ciò lo inebriava. Arrivò sino in cima e si perse nel blu, sparendo tra i colori. Ai ragazzi sembrò quasi vederlo spiccare il volo e librarsi con gli uccelli. E forse, fu davvero così.

“Il Potere di Roma”

Presto sul piccolo schermo Mauro Mariani

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ndrà in onda su Canale 5 una nuova “mafia story”, piena di intrighi e qualche richiamo con la cronaca. “Il Potere di Roma” per la regia di Mirko Alivernini è la storia di un gruppo di ex detenuti che, negli anni passati tra le mura del carcere, hanno compreso che la strada della malavita

così come l’avevano condotta fino ad allora non li avrebbe portati lontano. Per conquistarsi un futuro avrebbero dovuto perseguire un unico scopo... fin qui la trama, ma quello che ci incuriosisce maggiormente sarà vedere il “nostro” Mauro Mariani in una veste tutta nuova, fuori dalla sua palestra, la Real Body.

{ Marco Milani}


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Atleta dell’anno

Consegnati in aula consiliare targhe ed attestati di riconoscimento

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li sport ce li abbiamo proprio tutti.... e siamo anche forti. In alcuni sport poi eccelliamo proprio, tanto che possiamo vantare campioni del mondo ed olimpionici. E così lo scorso 27 dicembre sono stati premiati, dal delegato allo sport, Fabio Ciampa, i migliori dell’anno a livello agonistico ma anche promozionale. Premiati: Luca Sibio (boxe), Paolo De Caro (pittore, premio alla carriera), Stefano Mareschi (pattinaggio in line), Samuel Marabici (surf), Area Latina (Caribbean dance show), Podistica alsium (corsa), Pasquale Raia (fisioterapista), Francesca Petrella (body building), Ballet passo dopo passo (danza),

Andrea Pellegrini (scherma), Giulia Russo (Gym Ladispoli), Giordana Brenna (pattinaggio), Giampaolo De Caro (ippica), Profession Dance, Roberto D’Amico (surf), Daniele Ruscito (Ballo sportivo), Starlight & Stefania Palmieri (hip hop), Giorgia Gargano (karate), Federica Ricciardi (Karate), Alessio Calamita (nuoto), Ass. Guarachando (danze caraibiche), Matteo Lilli (arbitro), Patrizio Santini (boxe), Giorgio Minisini (nuoto sincronizzato), Giulia Roscioli (TaeWonDo), Puravida (ginnastica artistica), Atletico Ladispoli (calcio). Riconoscimento anche per Mario Monti (pallanuoto) allena a Cerveteri ed Unione Rugby Ladispoli... in attesa del campo!

Festa in campo al Lombardi

Union Gas & La Piazzetta sponsor ufficiali della manifestazione

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rande festa natalizia al Lombardi lunedì 21 dicembre. Tempo di allenamento leggermente ridotto e poi via alla merenda. A bordo campo zucchero filato, bibite, pizza a volontà per grandi e piccoli: il tutto offerto dalla pizzeria “La Piazzetta” di Ladispoli e da UnionGas. E poi palloncini, Babbo Natale che arriva in campo con il camper, e via alla distribuzione di sacchetti di caramelle, cioccolate e dolcetti, tra i piccoli amici e pulcini che continuano a rincorrersi sul sintetico

del Lombardi in una festa senza fine. “Vedere questi bambini così felici – ha detto il presidente, Aurelio Nicolini – mi riempie il cuore di gioia. Grazie ai genitori che hanno sposato il progetto di scuola calcio di qualità, il progetto Atletico, e agli sponsor tutti che hanno creduto in questa nostra iniziativa. Un ringraziamento particolare va oggi – ha concluso il presidente – alla pizzeria La Piazzetta ed Union Gas che hanno regalato ai nostri bambini e alle loro famiglie una festa natalizia indimenticabile.”


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Sport e Solidarietà

Consegnati alla mamma di Chiara 2.400 euro. Podio al trofeo Bacci

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uona fine...miglior principio. Mai augurio popolare fu più azzeccato per l’Elana Gym. Il 2015 si è terminato, come anticipato sulle nostre pagine a dicembre, con un saggio spettacolo che ha superato le aspettative. Due ore di spettacolo che si sono concluse con la consegna alla mamma di Chiara Insidioso di un assegno di 2.400 euro, frutto della vendita del calendario realizzato proprio per raccogliere fondi pro Chiara ed allo stesso tempo con la sottoscrizione per l’acquisto di un defibrillatore per la società. Raccolta fondi lanciata dal presidente Ovidio Radu che ha proposto alle famiglie di fare un regalo di Natale alle proprie figlie anzichè alle insegnanti della Elana Gym. Chiuso il 2015 con grandi soddisfazioni, il 2016 è iniziato ancor meglio, con la partecipazione al 7^ trofeo Irene Bacci, a Lucca, gara nazionale di ginnastica ritmica organizzata in collaborazione con la Federazione Italiana Ginnastica. “Elana Gym ha fatto uno spettacolo sulla pedana di Lucca - racconta Elena Constantin - 28 ginnaste in gara, nella 1^ fascia di categoria, un livello altissimo, ma le mie “ciccine” c’è l’hanno fatta: Iva Kimanova ha vinto il bronzo con 2 spettacolari esercizi con la palla e le clavette, Francesca De Cesaris si è classificata 8^, 10^ Elisabetta D’Agostino, 15^ Eleonora Massini. Sono state veramente bravissime nella prima gara dell’anno e per la prima volta in gara con l’esercizio con la palla. Nella gara delle allieve 2 fascia, 76 le ginnaste in gara, una gara molto difficile, le nostre 5 ciccine si sono comportate bene, ci sono stati errori ma con il lavoro prossimo possiamo migliorare. Alessia Carannante e Barbara Capata sono riuscite ad entraare nella prima metà della classifica. Le 3 piccole del 2005 per il primo anno in questa categoria Caterina Silvestre, Ludovica Toraldo e Giorgia Lancellotti hanno lasciato una bella impressione in pedana. Lavoreremo di più in vista delle prossime gare - prosegue il tecnico - ma sono partite bene. Ancor meglio hanno fatto le allieve 1 fascia, arrivando in finale. Le ginnaste del 2006 Chiara Crisci e Camilla Scrocca hanno fatto il loro esordio in campo federale per la prima volta in una gara così complessa. Qualche errore con il nastro ma i corpi liberi ben quotati. Buoni piazzamenti anche per loro, sono piccole ma con grandi

capacità.” Esperienza entusiasmante quella di Lucca non solo per le atlete, ma anche per lo stesso direttore tecnico dell’Elana Gym. “Avendo conseguito il 2^ grado dalla Federazione Ginnastca sono stata chiamata, ed è stata una grande emozione essere in giuria - conclude Elena Constantin - in una gara così importante, mi sono trovata a lavorare vicino a giudici nazionali di taglia internazionale.”

{ Martina Del Monte}

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Snow Rugby Tarvisio per l’URL

Esordio sorprendente contro i big per i rugbysti di Ladispoli

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rasferta da brivido per i ragazzi dell’Unione Rugby Ladispoli, che hanno partecipato il 9 e 10 gennaio alla quarta edizione dello Snow Rugby di Tarvisio (UD). Lo snow rugby è la variante invernale ed estrema del beach rugby. Si gioca infatti in un campo con le stesse dimensioni e con le stesse regole, unica differenza il sottozero che fa registrare la colonnina di mercurio. Lo Snow Rugby, edizione 2016, è stato vinto dalle Valchirie tarvisiane, per quanto riguarda il torneo femminile e dalla selezione pesarese dei Terrones, in quello maschile, tante le formazioni venute da altri paesi come Austria, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca e addirittura una squadra dalla Tunisia. I nostri valorosi al debutto nel torneo hanno conquistato un ottimo settimo posto, giocandosela con formazioni molto ben attrezzate ed abituate alle temperature algide. “Questa fantastica esperienza è stata possibile grazie anche al sostegno di Francesco di “Antichi Sapori” e ai f.lli Ciampa - spiegano dall’UrL - che ci hanno sostenuto. Grazie a tutti coloro che ci hanno seguito su Facebook e sul canale streaming della manifestazione.” Per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo della palla ovale (dai 6 anni in su) l’appuntamento è tutti i giovedì pomeriggio a

Ladispoli nei giardini Sandro De Simoni in viale Europa, oppure consultate la pagina facebook “Unione Rugby Ladispoli (URL)”

Italian Sportrait Awards 2016

Fioravanti e Minisini in gara per aggiudicarsi la IV edizione

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è tempo fino al 21 febbraio per votare gli atleti che con le loro performance, dentro e fuori il campo gara durante tutto il 2015, ci hanno emozionato di più. Sei le categorie, 3 uomini e 3 donne, divisi tra Top, Rivelazioni e Giovani, senza alcuna distinzione tra atleti Olimpici e Paralimpici, perché uno soltanto è per noi lo Sport.

La giuria di esperti ha selezionato nomi noti che volti sconosciuti, andando a scovare i giovani più promettenti e le storie più affascinanti. Nella sezione Giovani Uomini insieme al portiere-fenomeno Gianluigi Donnarumma, Leonardo Fioravanti e Giorgio Minisini: impossibile non sostenerli! e allora votate! votate! www.italiansportrait.it/vota/

{ Stefano Malandrino }

www.stefanomalandrino.com


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Medicina Tradizionale Cinese

Obesità e sovrappeso come segno di debolezza dell’organismo

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econdo la Medicina Cinese il sovrappeso è spesso un segnale di debolezza dell’organismo. Una delle condizioni più frequenti (anche se non l’unica) considerata come “radice” del sovrappeso è, infatti l’insufficienza dell’energia (Qi) della Milza. La Milza in Medicina Cinese ha funzioni diverse dalla Medicina Occidentale ed è considerata il fulcro della trasformazione delle sostanze nutritive. Dal buon lavoro della Milza nasce energia e del sangue per il nostro organismo, efficienza funzionale e metabolica, buona circolazione delle sostanze vitali. La persona si sente, in questo caso, leggera e vitale, fisicamente

ed emotivamente. Se la Milza è, invece, in Deficit, si produce una sorta di Umidità interna e si hanno segni fisici come gonfiore addominale, stanchezza, inappetenza, irregolarità intestinali, edemi. Si tende a prendere peso anche mangiando molto poco perché quel che si mangia non viene trasformato ed assimilato in modo corretto. Dal punto di vista emotivo si tende al rimuginio e alla preoccupazione eccessiva. Anche il pensiero, in sostanza, non riesce a “digerire” e ad assimilare, con il risultato che la persona si sente bloccata in pensieri ricorrenti, a volte ossessivi.

{ Laura Vanni } Operatore olistico Tuina tel. 338.86.01.503 www.medicinacineseladispoli.net

Auguri

Giada!

Fiocco rosa in casa Grando! E’ nata Diletta Auguri !

Ben arrivato Damiano! Super coccole in arrivo per te da Michela e Giorgia, mamma e papà!

Auguri

Gabriele!

LA COCCINELLA NEWS Periodico di informazione, politica, cultura, costume, a distribuzione gratuita Direttore Responsabile: Walter Augello Registro Stampa: Tribunale Civitavecchia 01/09 Responsabile Culturale: dottor Arnaldo Gioacchini Redazione: 327.57.077.12 lacoccinella@tiscali.it Stampa: PressUp (VT)


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