La Coccinella news gennaio 2015

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anno VII - GENNAIO 2015

Viaggio nel verde pubblico # dossier centro storico

O C O P A MANC


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Viaggio nel verde pubblico di Ladispoli

Il regolamento vieta la“capitozzatura”, che ormai è la regola

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untuale come ogni anno, è giunto il periodo della potatura degli alberi. E altrettanto puntualmente i cittadini di Ladispoli si sono ritrovati di fronte la triste immagine di piante mutilate, private completamente dei loro rami, tronchi mozzati senza più chioma. Questa pratica barbara, chiamata capitozzatura, è una modalità di potatura fortemente deleteria per la salute delle piante, oltre che, evidentemente, per il pessimo impatto estetico che ne consegue (l’ultimo esempio è lo scempio avvenuto in quello che sarebbe dovuto essere il quartiere fiore all’occhiello di Ladispoli: il Miami). Tale pratica è talmente sconsigliabile che il “regolamento per la tutela del verde e delle alberature” del Comune di Ladispoli ne vieta il ricorso, affermando: “su tutte le alberature di proprietà pubblica è vietata l’operazione di capitozzatura”. Invece, non solo tale operazione viene eseguita nonostante il divieto, ma è, di fatto, divenuta la prassi. L’Amministrazione Comunale, più volte negli anni invitata dai cittadini a far rispettare il regolamento, continua a far finta di nulla. Eppure questi lavori mal eseguiti pesano non poco sulle casse pubbliche. Solo quest’anno il Comune spenderà 84 mila euro. La procedura di affidamento dei lavori è, per altro, avvenuta per chiamata diretta, ossia senza il ricorso a gara d’appalto, pratica non proprio ortodossa. Non si capisce poi perché a Ladispoli la potatura delle piante non sia compresa nell’appalto per la gestione del verde pubblico, ma venga considerata “manutenzione straordinaria” visto che tali interventi sono, in realtà, ricorrenti e programmabili. C’è molto da dispiacersi, perché il verde urbano, le alberature, i parchi, i giardini, le aiuole sono elementi che caratterizzano una città, che possono influenzarne positivamente o meno l’immagine e alleviare l’impatto del cemento. Per questo dovrebbero essere al vertice degli interessi

dei nostri amministratori. Osservando lo stato di degrado e abbandono in cui versano la maggior parte delle aree verdi di Ladispoli, siamo portati a pensare che gli interessi della politica nella nostra città siano altrove. A parte pochi casi, parchi e giardini pubblici versano in condizioni fatiscenti. Il parco di Palo, perla naturale del territorio e potenziale risorsa per la città, è da decenni abbandonato alla più totale incuria. Alberi morenti, staccionate divelte, discariche abusive sono sotto gli occhi di tutti. Il grande e prezioso giardino di via Firenze è ormai ridotto a una landa desolata, perennemente ricoperto di spazzatura e utilizzato soltanto per ospitare eventi di discutibile qualità, che concorrono a deturparlo e insozzarlo. E poi piante abbattute senza mai essere sostituite (esempio lampante i pini nei giardini di via Ancona), alberi soffocati dall’asfalto lungo le strade, aiuole desolantemente vuote e chi più ne ha più ne metta. Viene da chiedersi, visto lo stato delle cose, quali siano gli obblighi per le due ditte aggiudicatarie dell’appalto per la manutenzione del verde e se ci sia qualcuno che vigili sul rispetto di questi. Spiace dover constatare, anche in questo settore, la latitanza e l’incapacità della politica, la mancanza di un progetto e di un’idea di città vicini alle esigenze dei cittadini. Proprio ai cittadini, una volta appurate e risolte le inadempienze delle ditte, potrebbe essere affidata la manutenzione, mediante progetti di adozione, di talune aree verdi della città. Esperienze di questo genere già sono positivamente in atto. Consapevoli di ciò, continuiamo comunque ad aspettare, mentre i nostri alberi vengono violentati. Che l’Amministrazione batta un colpo!

{ Valerio Lupini Alfonso Lustrino }

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#Dossier sul Centro Storico di Cerveteri

Un pugno nello stomaco dato al capoluogo e ai suoi cittadini

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bbiamo sempre pensato e di conseguenza agito con l’idea che il Centro Storico sia il cuore di ogni città, il piccolo centro culturale e commerciale, il salotto dove siedono le migliori forze economiche, culturali e produttive, insomma la bellezza nella sua massima espressione, purtroppo il Centro Storico di Cerveteri è all’opposto della bellezza. Forza Nuova ha avuto per molti anni la sua sede nel centro storico e lo ha migliorato, vissuto e difeso dalla cattiva politica, ma questo non è bastato a fermare la distruzione e l’abbandono dello stesso. Forza Nuova in questi ultimi 2 anni, durante l’amministrazione Pascucci ha ideato l’azione diretta per il decoro del centro storico chiamato “Sanpietrino cerca casa”, raccogliendo centinaia di sanpietrini divelti e portandoli davanti il Municipio, con la speranza che l’amministrazione agisse. L’abbiamo ripetuta per ben 4 volte e sembra che abbia smosso qualcosa nell’amministrazione che ha preannunciato un piano di recupero per il centro storico, ma prima di seguire, monitorare e valutare i lavori che saranno eseguiti nel centro storico

invitiamo il Sindaco Pascucci, gli assessori e l’amministrazione tutta a vedere le foto che abbiamo scattato proprio sabato 17 gennaio durante la festa di Sant’Antonio. Forza Nuova denuncia la situazione di abbandono del centro storico da anni, con foto e video, questo ultimo dossier è un pugno allo stomaco dato a tutta Cerveteri e ai suoi cittadini. Brazzini, Ciogli e Pascucci tre sindaci di sinistra, tre sindaci responsabili di questa vergogna. Il Sindaco di Cerveteri invece di fare proclami, guardi e riguardi queste foto e si vergogni della sua incapacità.

{ Forza Nuova }


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Follia ed ipocrisia

Il terrorismo va combattuto ed estirpato

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lcuni giorni fa dei terroristi islamici hanno assaltato la sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo uccidendo tredici persone, per poi proseguire con la loro folle missione. Quasi unanime il coro di chi ne è rimasto sconvolto ed ha manifestato la propria solidarietà alle famiglie delle vittime e il proprio sostegno alla libertà di espressione. Qualcuno (pochi) ha cercato di giustificare l’accaduto e si è persino sentita la frase “se la sono cercata”. Altrettanto folle la spiegazione che una studiosa del medio oriente dava in Tv subito dopo l’accaduto e cioè che anche da noi abbiamo gli stessi estremismi e che siamo pieni di islamofobici. Follia, appunto. Tentativo subdolo e ipocrita di giustificare l’accaduto. Il punto però è un altro. Ciò che va combattuto ed estirpato con ogni mezzo è il terrorismo in quanto tale, a prescindere dalla matrice e dalla ideologia che vi è dietro. Va annientato con ogni mezzo perché non è accettabile che qualcuno voglia imporre il proprio punto di vista uccidendo innocenti. E ciò va fatto senza alcuna ipocrisia. Il vero problema è questo.“Con ogni mezzo” significa nel caso specifico controllare, selezionare e ridurre l’accesso degli immigrati clandestini. Non per “razzismo”, termine usurato e abusato da frotte di ipocriti buonisti che anelano il caos. Tale fenomeno va arginato per proteggere i cittadini innocenti che rischiano ogni giorno di essere uccisi nella metro, sui treni, per strada. Combattere il terrorismo non significa soltanto mandare 88mila agenti alla caccia dei due terroristi dopo che hanno compiuto l’atto. Combattere il terrorismo significa ridurre con ogni mezzo le possibilità che essi possano compierlo. La lotta al terrorismo deve essere scevra da ogni colorazione più o meno ipocrita.

E a quelli che sibilano “se la sono cercata” si risponde che in una società civile, alla calunnia e alla diffamazione (eventuali), si risponde con la querela non con il kalashnikov. Se proprio vogliamo approfondire per un attimo la vicenda poi, non si può non notare la solita e sgangherata risposta che il mondo politico occidentale ha dato agli ultimi eventi. Anche questo è facilmente decifrabile. La nostra società è in decadimento, morale e politico, ha perso quella fede nei valori che le hanno permesso di essere il faro del mondo per secoli. Facile quindi per chi vuole minarne le fondamenta compiere atti come quello di Parigi (ma troppi ne dovrei elencare). Sentire le risposte di Gentiloni, ma anche di Hollande su cosa fare ora, su come agire deprime quasi più degli attentati stessi. La soluzione al problema non è facile anche perché diversa da paese a paese. La Francia colonialista, ad esempio, paga i suoi crimini passati. Cosa fare quindi? Agire con spietatezza contro i terroristi, consapevoli che non lo si fa per razzismo ma per legittima difesa anzi, nel rispetto delle culture diverse con le quali ci si deve confrontare, sempre, rispettare, sempre, amare senza pretendere integrazioni o miscugli artificiosi e deleteri. L’Islam è avvincente se lo si studia, basti pensare al debito che noi occidentali abbiamo con Averroé o Avicenna, grazie ai quali possiamo conoscere oggi Aristotele o le opere mediche. Ma quell’Islam preservava e tramandava, quello dell’IS distrugge e non possiamo restare inerti a guardare.

{ Marco Milani }

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Il Mare d’Inverno

Torna il tradizionale appuntamento al lungomare Marina di Palo

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omenica 25 gennaio 2015 ritorna l’operazione “Il mare d’inverno” giunta alla ventitreesima edizione. Come ogni anno i volontari di Fare Verde saranno impegnati a pulire diverse spiagge italiane per ricordare a tutti che l’inquinamento dei litorali è un problema che esiste per dodici mesi all’anno e non solo durante il periodo estivo. Confermata la presenza anche dei volontari di ‘Memento Naturae’, dell’associazione Natural-Mente, del Comitato Rifiuti Zero Ladispoli, e degli amici dell’associazione sportiva Podistica Alsium e dell’Unione Rugby Ladispoli. A Ladispoli l’iniziativa si svolgerà domenica 25 gennaio 2015, dalle ore 9.30 alle ore 12,00, sulla spiaggia antistante il lungomare Marina di Palo, . Chiunque voglia partecipare alla giornata di pulizia, può contattare Fare Verde al numero 3384980365 o inviare una mail all’indirizzo fareverdeladispoli@tiscali.it. L’iniziativa di Fare Verde ha l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione la necessità di ridurre i rifiuti e riciclarli più possibile. Le discariche devono essere considerate per quello che

sono: l’ultima soluzione possibile per i rifiuti che non si riescono a eliminare o riciclare. Le operazioni di pulizia promosse da Fare Verde saranno l’occasione per informare i cittadini sulle possibilità di riduzione del mare di rifiuti che invade le vie delle nostre città, le strade, le autostrade, le ferrovie che attraversano le campagne, le aree industriali e i quartieri residenziali, le cime delle montagne e i boschi, i prati e, naturalmente le spiagge. Ai cittadini sarà distribuito un volantino con informazioni sul ciclo dei rifiuti e alcuni consigli utili per ridurli a partire dall’acquisto. I volontari di Fare Verde che puliranno le spiagge coglieranno l’occasione per fare anche un censimento dei rifiuti raccolti. Una specie di “hit – parade” dei rifiuti dove saranno elencati i tipi e le quantità di rifiuti raccolti. Questo per dimostrare che sulle spiagge ormai si trova di tutto ed è dovere dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni cooperare per tenerle pulite. Quindi munitevi di guanti e sacchi e venite a pulire la spiaggia con i volontari di Fare Verde.

{ Walter Augello} Responsabile Fare Verde Ladispoli


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Quando il Sindacato è… giallo

Di questi tempi lo scontro sindacati - governo si è fatto al calor bianco

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ifficile dire chi ha ragione perché se da una parte i Sindacati hanno in passato commesso gravi errori (ad esempio la sistematica protezione dei lavoratori a prescindere dal merito, dalla produttività e dalla onestà) il governo Renzi mostra tutta la sua arroganza (e incompetenza) facendo approvare in Senato e ricorrendo alla “fiducia”, una legge di stabilità zeppa di errori, mancanze, castronerie e marchette. Se, come si diceva, è arduo stabilire chi sia più colpevole, lo è meno individuare le possibili soluzioni a tali mali. Circa il destino del governo basterà attendere le elezioni, nella speranza che finalmente sia il popolo a scegliere il proprio futuro. Se poi risulteranno vincenti gli stessi che quotidianamente additiamo come i responsabili dello sfascio, allora non avremo più diritto di lamentarci. Per i Sindacati l’unica salvezza è una pulizia e un cambiamento di mentalità al proprio interno. Oggi, piaccia o non piaccia, sono rimasti l’ultimo baluardo contro lo strapotere dei grandi gruppi che governano il nostro paese. E’ in atto un sistematico sgretolamento dei diritti e delle tutele dei lavoratori, un assalto alla diligenza che giorno dopo giorno sta privando i lavoratori delle proprie prerogative e in nome della flessibilità sta consegnando la stanza dei bottoni ai potentati che hanno commissionato il tutto. Basti pensare al delirante Jobs Act di fresca approvazione nel quale si autorizza il videocontrollo a distanza dei lavoratori e il demansionamento, per non parlare delle “tutele crescenti” che nella traduzione del concetto

Musica e Solidarietà

significherà sfruttamento dei lavoratori per tre anni e poi via, a casa. Ma torniamo al Sindacato. Deve necessariamente cambiare mentalità. Basta ostruzionismi fini a se stessi, basta tutele anche per chi non lavora o fa finta e soprattutto basta intendere il sindacato come mezzo attraverso il quale poter campare senza lavorare sul serio (e senza rendicontare bilanci, spese, eccetera). Ora più che mai c’è bisogno del Sindacato vero, disinteressato, puro. E che sopravvivano solo i sindacati seri! Non tutti sanno che esistono innumerevoli sindacati e sindacalisti autonomi, dotati di uffici personali che fanno parte di minuscole organizzazioni e che accorrono laddove chiamati. Non dai lavoratori, ma dai datori di lavoro. Si intascano mazzette e invece di tutelare gli interessi dei lavoratori mettono in atto il così detto “sindacato giallo” o “di comodo”, infrangendo lo Statuto dei Lavoratori, la Legge, la vita dei lavoratori ma anche la reputazione di tanti sindacalisti seri che lottano ogni giorno per i diritti dei lavoratori. Se l’Italia deve essere ripulita lo si faccia in ogni settore. Chi specula sulla pelle dei poveri lavoratori non merita nessuna comprensione, specie in momenti di crisi come questo, quando trovare un altro lavoro è impossibile. Si faccia quindi pulizia, si colpisca chi sfrutta questo momento di gravissima difficoltà, datori di lavoro disonesti e sindacalisti corrotti. E’ tempo di pulizia.

Il grande cuore dei ragazzi del coro ‘Giovanni Paolo II’

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ra le iniziative a scopo benefico che si sono tenute nel periodo natalizio va sicuramente segnalata l’attività del coro giovanile ‘Giovanni Paolo II’ . I nostri più attenti lettori ricorderanno che già nei mesi scorsi ci eravamo occupati di questi ragazzi, per la loro bravura e per la dedizione con cui affrontano le esibizioni che - ricordiamo e sottolineamo - sono volte alla raccolta di fondi da destinare all’infanzia sofferente. In occasione dei due concerti natalizi i ragazzi del coro, guidati da Marzia Ceanni, sono stati accompagnati dal gruppo ‘IEEM Fiati Orchestra’ del M^ Davia: ne è nata una esibizione coinvolgente ed emozionante, a testimonianza che ci sono per fortuna ancora ragazzi con un grande cuore. Per chi volesse riascoltare il concerto di Natale www.ladislao.net

{ Maurco Milani }


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Euphronios, Onesimos ed Euxiteos Il ritorno a Cerveteri dei grandi maestri greci

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ono passati 2.500 anni e Cerveteri ospita nel suo piccolo ma bello Museo Nazionale Cerite, (a suo tempo riprogettato dal grande Franco Minissi ( Viterbo 1919 Bracciano 1996) uno fra i migliori architetti museali internazionali tanto da essere stato chiamato a collaborare con l’UNESCO come esperto ed ad essere inserito nel direttivo dell’ICOMOS), alcune “firme” fra le maggiori in assoluto provenienti dalle “botteghe” del quartiere del Ceramico di Atene che, intorno al 500 a.C. -antea e postea(siamo nel periodo delle guerre persiane che vide contrapposte le più importanti poleis greche al potente impero persiano), fu una delle maggiori “fucine”, qualitativamente parlando, di ceramisti e ceramografi di quell’epoca e che vide “sfornare” opere stupende soprattutto da parte di quegli artisti che il massimo esperto di quel periodo artistico, l’inglese Sir John Davidson Beazley, ha definito i Pionieri (maestri che svilupparono la tecnica delle figure rosse su fondo nero e di cui Euphronios rappresenta la massima espressione in assoluto). Tornando al titolo di questo “pezzo” che cita Euphronios, Onesimos ed Euxiteos tutti e tre insieme a Cerveteri esso si giustifica ampiamente con il fatto che questi maestri, ritenuti tra i massimi dell’epoca, si ritrovano ora ove avevano trovato dimora con due delle loro più importanti opere già in epoca etrusca acquistate dai ricchi ceriti

e dove vennero poi trafugate, in epoca moderna, e vendute negli Stati Uniti; parliamo dello stupendo Cratere firmato da Euxiteos come ceramista e dal grande Euphronios come ceramografo e della frammentarizzata (e purtroppo mancano ancora dei frammenti) ma non meno bella Kylix di cui Euphronios fu il ceramista ed Onesimos il ceramografo. Vale la pena sempre di ricordare, per non fare confusione, che il ceramista è colui il quale fa la ceramica mentre il ceramografo è chi la dipinge; detto questo entriamo più nel dettaglio per comprendere meglio chi fossero i tre artisti che ora, attraverso due delle loro opere più importanti, si ritrovano insieme nel museo nazionale cerite sito nel “salotto buono” di Cerveteri in quella piazza Santa Maria che sotto la parte più antica dell’omonima basilica vide i resti di un antico tempio etrusco. Iniziamo con il dire che tutti i succitati maestri erano greci e che si conoscevano molto bene fra loro avendo collaborato proprio alla realizzazione di varie opere, lavorando addirittura nelle stesse botteghe,in quelle cosiddette“officine” (che con un modernismo, più o meno discutibile, attualmente verrebbero chiamate atelier- un termine translato dalla moda-). In base alle notizie giunte fino a noi sia Euphronios che Onesimos svilupparono la loro arte come straordinari .... segue su www.ladislao.net

{ Arnaldo Gioacchini }


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I Capolavori di Euphronios

Il Cratere e la Kylix rimarranno per sempre a Cerveteri?

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ome si dice in chiave giornalistica la “notizia c’è stata” ed è arrivata piuttosto inaspettata anche per gli “addetti ai lavori”, infatti questo è quello che ha dichiarato ufficialmente il ministro dei Beni Culturali on. avv. Dario Franceschini durante una affollatissima conferenza stampa svoltasi nella Sala Ruspoli a Cerveteri: “Il patrimonio culturale deve essere distribuito nel Paese. Credo che la mostra di Cerveteri sul Cratere di Euphronios vada prolungata anche nel periodo di Expo, che va da maggio a ottobre. E poi, chissà...” Ed a voler leggere bene, senza tanti voli pindarici, quel “… E poi chissà…” si può pensare che,almeno l’opera più importante, cioè il Cratere potrebbe rimanere in sede stabile a Cerveteri nel paese dove 50 anni fa fu trafugata, e ciò trattandosi di un capolavoro noto in tutto il mondo rappresenterebbe un grande volano turistico-culturale e soprattutto economico per la bella città cerite che il 4 luglio 2014 ha festeggiato i dieci anni dal riconoscimento di Sito Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità; quindi l’opportunità di poter finalmente intercettare, a ragion veduta, il grande flusso turistico rappresentato dagli sbarchi (varie centinaia di migliaia di passeggeri l’anno - si parla di almeno un milione di unità!-) dalle navi da crociera nella vicina Civitavecchia ormai affermatasi, in questo senso, come il primo porto in assoluto del Mediterraneo dopo che ha superato, un paio di anni fa, Barcellona, tramite la “calamita” dell’universalmente noto Cratere di Euphronios (trafugato a Cerveteri alle greppe di sant’Angelo) e Kylix annessa (trafugata a Cerveteri alle cosidette greppe di S.Antonio un prosieguo di quelle di sant’Angelo). Per quanto concerne la permanenza nella città cerite del Cratere insieme alla Kylix (anche perché la mostra li comprende entrambi) che vide un Euphronios ormai anziano solo in chiave di ceramista (chi modella la ceramica) mentre il ceramografo (chi la dipinge) nell’occasione fu Onesimos il suo migliore allievo, (mentre per il suddetto famosissimo Cratere il ceramista fu Euxiteos e il ceramografo fu appunto il bravissimo maestro Euphronios) e c’è un altro fattore da considerare quello che dal primo gennaio 2015, piaccia ono,nonesisteràpiùlaSoprintendenzaArcheologicadell’EtruriaMeridionale che sarà inglobata in quella del Lazio e quindi, in proposito, (ed ognuno tragga le considerazioni che vuole) visto e considerato che i suddetti capolavori sono musealizzati nel Museo Nazionale Cerite e non più in quello etrusco-romano di Villa Giulia, e quindi sarà da Cerveteri che, se mai, dovrebbero essere spostati e non più da Roma con una SAEM egemone; come a dire che il “pallino” ha cambiato mano ed ora è in possesso di quella che fu l’antica etrusca Kaisra, con lo specifico ministro dei Beni Culturali (come a dire il vertice assoluto e la massima autorità decisionale in materia nel nostro Paese) a suo esplicito favore. Di grande interesse, fatti i dovuti rapportamenti, i dati forniti sia dal sindaco Pascucci sul forte implemento già in essere a Cerveteri vuoi al museo che alla necropoli etrusca della Banditaccia che dal ministro Franceschini su quelli che sono già i numeri delle prenotazioni per l’Expo di Milano maggio- ottobre 2015 (che solo dalla Cina a metà dicembre erano già

prossime ai due milioni di persone) e che sempre Franceschini ha dichiarato in quel di Cerveteri, riferendosi alla rassegna mondiale milanese, sarà sicuramente un successone. A parte ciò, rimanendo con i piedi per terra, si può ben dire che, almeno per ora, Euphronios, Onesimos ed Euxiteos con le loro magnifiche opere narranti episodi della guerra di Troia (il Cratere) e della sua Ilioupersis (la Kylix) sono tornati “a casa” e sarà da vedere se per rimanerci definitivamente oppure no. Ciò dipenderà, quasi sicuramente, da quanti saranno i visitatori di questi due capolavori assoluti in questo lasso di tempo fino alla fine di ottobre 2015 (termine dell’Expo); è quindi è auspicabile per Cerveteri (e tutto il comprensorio) un afflusso massiccio di persone giunte da ogni dove per vedere questi due meraviglie della ceramica attica (fra le pochissime firmate per esteso dagli autori), risalenti a 2.500 anni fa, che furono comprate da ignote ricche famiglie o da elementi sacerdotali (almeno per la Kylix con la dedica iscritta successivamente alla fattura - ad Eracle visto che poi la zona delritrovamentoeraquellasottostantealtempioconsacrato a questo semidio e ivi furono pure ritrovate statuette bronzee votive a sua effigie)? di quella che fu la più opulenta città etrusca in assoluto l’unica ad avere, contemporaneamente, ben tre porti in attività: Pyrgi, Punicum ed Alsium e chissà che le ricerche archeologiche, in corso da un lustro, a Castrum Novum (Capo Linaro) in terra ed in mare a cura del Museo Civico di Santa Marinella, del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, delle università francesi di Amiens e Lille 3 e di quella ceca di Sud Boemia (tutto finora sotto il coordinamento della SAEM) non porti, prossimamente, addirittura all’individuazione del quarto approdo dell’etrusca Kaisra! (Agylla per gli antichi greci, Caere per gli antichi romani). Tornando al capolavoro di Eufronio a supporto e conferma di quanto suddetto è estremamente rimarchevole quanto scritto il giorno 27 dicembre 2014 a pag. 39 (la prima dell’inserto di Cultura & Spettacoli) dell’autorevole Corsera (Corriere della Sera) in un articolo/intervista al ministro Franceschini, a cura del bravo collega giornalista Paolo Conti, nel quale alla quarta domanda che viene posta al ministro dei Beni Culturali lo stesso, fra l’altro, risponde esaustivamente: “… Giorni fa è tornato a Cerveteri il Cratere di Eufronio, saccheggiato in quell’area dai tombaroli nel 1971, poi finito sul mercato clandestino internazionale,


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esposto al Metropolitan Museum di New York e infine restituito all’Italia nel 2006. Era esposto a Roma al museo di Villa Giulia, ora è al Museo archeologico di Cerveteri per una mostra temporanea. E secondo me potrebbe restarci”. Il titolo dell’articolo che riprende, pari pari, quanto detto dal ministro è: “Riportiamo a casa le opere dimenticate dai grandi musei” sommario: “Franceschini: troppi capolavori nei depositi, vadano nei luoghi d’origine”. Ovviamente il capolavoro di Eufronio viene messo dal ministro in più che ottima compagnia di tanti altri capolavori pittorici, architettonici ed archeologici che Franceschini vorrebbe che tornassero nei luoghi di origine, si tratta di un bell’elenco (bello in tutti i sensi) che comprende molti capolavori come, solo ad esempio, tanto per gradire, “Leda e il cigno” di Tintoretto, l’“Ecce Homo” di Federico Barocci, il Sarcofago di Eremburga ed il Sarcofago di Ruggero. Franceschini precisa anche nella risposta alla quinta domanda: “… fermo restando che un ministro non è un tecnico e che sarà una commissione a decidere…”. A ciò si può solo aggiungere che se la regola è che sono i politici a “dare gli indirizzi”, cosa più volte ribadita anche dal presidente del consiglio dei ministri Renzi, vi è da sperare che, per quanto sopra, i tecnici non i burocrati o giammai i tecnici burocraticizzati (che non mancano affatto, in generale, nei gangli ministeriali) che, a volte, debbono dimostrare di “esistere” anche tramite decisioni “capocchione” non si mettano di traverso all’eccellente ministro Franceschini ed ai suoi “rivoluzionari” desiderata che porteranno, se messi in pratica, veramente un vento nuovo e, finalmente, moderno, nel “padule” (ove le burocrazie vi hanno messo tanto del loro per renderlo tale) degli straordinari, eccezionali beni culturali italiani che hanno fatto sì che, il nostro “strano ma bellissimo Paese” come lo ha giustamente chiamato il regista Paolo Sorrentino ricevendo il Golden Globe 2014 per il film “la Grande Bellezza”, risulti, con pieno merito, primo al mondo nei Siti UNESCO Patrimoni Mondiali dell’Umanità, fra il quali, dal 2 luglio 2004, viene annoverato, con giusto merito, anche lo stupendo unicum etrusco di Cerveteri/Tarquinia. Dimenticavo di dire che la “star” Eufronio ha fatto al museo di Cerveteri nel primo week end nel quale è stato in mostra con le sue opere ben 3.000 visitatori! Un risultato da brivido assolutamente ivi mai registrato. Kaisra! (Agylla per gli antichi greci, Caere per gli antichi romani).Tornando al capolavoro di Eufronio a supporto e conferma di quanto suddetto è estremamente rimarchevole quanto scritto il giorno 27 dicembre 2014 a pag. 39 (la prima dell’inserto di Cultura & Spettacoli) dell’autorevole Corsera

(Corriere della Sera) in un articolo/intervista al ministro Franceschini, a cura del bravo collega giornalista Paolo Conti, nel quale alla quarta domanda che viene posta al ministro dei Beni Culturali lo stesso, fra l’altro, risponde esaustivamente: “… Giorni fa è tornato a Cerveteri il Cratere di Eufronio, saccheggiato in quell’area dai tombaroli nel 1971, poi finito sul mercato clandestino internazionale, esposto al Metropolitan Museum di New York e infine restituito all’Italia nel 2006. Era esposto a Roma al museo di Villa Giulia, ora è al Museo archeologico di Cerveteri per una mostra temporanea. E secondo me potrebbe restarci”. Il titolo dell’articolo che riprende, pari pari, quanto detto dal ministro è: “Riportiamo a casa le opere dimenticate dai grandi musei” sommario: “Franceschini: troppi capolavori nei depositi, vadano nei luoghi d’origine”. Ovviamente il capolavoro di Eufronio viene messo dal ministro in più che ottima compagnia di tanti altri capolavori pittorici, architettonici ed archeologici che Franceschini vorrebbe che tornassero nei luoghi di origine, si tratta di un bell’elenco (bello in tutti i sensi) che comprende molti capolavori come, solo ad esempio, tanto per gradire, “Leda e il cigno” di Tintoretto, l’“Ecce Homo” di Federico Barocci, il Sarcofago di Eremburga ed il Sarcofago di Ruggero. Franceschini precisa anche nella risposta alla quinta domanda: “… fermo restando che un ministro non è un tecnico e che sarà una commissione a decidere…”. A ciò si può solo aggiungere che se la regola è che sono i politici a “dare gli indirizzi”, cosa più volte ribadita anche dal presidente del consiglio dei ministri Renzi, vi è da sperare che, per quanto sopra, i tecnici non i burocrati o giammai i tecnici - burocraticizzati (che non mancano affatto, in generale, nei gangli ministeriali) che, a volte, debbono dimostrare di “esistere” anche tramite decisioni “capocchione” non si mettano di traverso all’eccellente ministro Franceschini ed ai suoi “rivoluzionari” desiderata che porteranno, se messi in pratica, veramente un vento nuovo e, finalmente, moderno, nel “padule” (ove le burocrazie vi hanno messo tanto del loro per renderlo tale) degli straordinari, eccezionali beni culturali italiani che hanno fatto sì che, il nostro “strano ma bellissimo Paese” come lo ha giustamente chiamato il regista Paolo Sorrentino ricevendo il Golden Globe 2014 per il film “la Grande Bellezza”, risulti, con pieno merito, primo al mondo nei Siti UNESCO Patrimoni Mondiali dell’Umanità, fra il quali, dal 2 luglio 2004, viene annoverato, con giusto merito, anche lo stupendo unicum etrusco di Cerveteri/Tarquinia. Dimenticavo di dire che la “star” Eufronio ha fatto al museo di Cerveteri nel primo week end nel quale è stato in mostra con le sue opere ben 3.000 visitatori! Un risultato da brivido assolutamente ivi mai registrato. { Arnaldo Gioacchini Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco}


La cucina di zia Ale La Coccinella news - Gennaio 2015

Mezze maniche con tonno e funghi Ingredienti (per 4 persone):400 g. di mezze maniche, 250 g. di tonno in scatola, 2 manciate di funghi misti (anche surgelati), 1 spicchio di aglio, 1 peperoncino, Sale, Prezzemolo, Vino bianco, Olio extravergine di oliva, Noce moscata PROCEDIMENTO: Portate a ebollizione una pentola d’acqua. In una padella mettete l’aglio schiacciato e in camicia e il peperoncino spezzettato con un bel giro di olio. Fate soffriggere, quindi aggiungete i funghi e il tonno. Saltate il tutto per qualche minuto, quindi sfumate con poco vino bianco, mantenendo il fuoco vivace. Quando il vino sarà evaporato, abbassate la fiamma e aggiungete, se necessario, un poco di acqua di cottura della pasta. Assaggiate e regolate eventualmente di sale. Cuocete la pasta al dente, quindi trasferitela nella padella e mantecatela per qualche minuto sul fuoco vivace, aggiungendo, se necessario, ancora qualche cucchiaio di acqua di cottura. Completate con prezzemolo tritato e servite ben calda. .

Spezzatino di pesce alle olive Ingredienti (per 4 persone): 400 g. di polpa di pesce* (senza pelle e senza spine) - tipo merluzzo, nasello, orata, branzino, 4-5 cucchiai di passata di pomodoro, una manciata di olive verdi, 1 cipolla, 1 peperoncino secco, un pizzico di aglio in polvere, Sale, Olio extravergine di oliva. Volendo si possono anche usare dei filetti di pesce surgelati. In quel caso basta farli scongelare completamente prima di tagliarli a dadini e procedere come da ricetta. PROCEDIMENTO: Affettate la cipolla non troppo sottilmente e mettetela in una padella di ceramica o antiaderente insieme al peperoncino e un bicchierino di acqua. Fatela stufare per qualche minuto, e quando l’acqua si sarà ritirata, aggiungete la polpa di pesce, tagliata a dadini non troppo piccoli. Fateli rosolare brevemente, girandoli delicatamente per non romperli. Quindi aggiungete le olive, la passata, l’aglio e un pizzico di sale. Aggiungete un altro bicchierino o due di acqua e fate cuocere a fiamma vivace per 5-6 minuti. Quando il sughetto si sarà ridotto un po’ (ma non troppo), spegnete e impiattate. Completate con un filo d’olio a crudo e prezzemolo tritato fresco.

Dolcetti al cocco (con soli albumi e senza glutine) Ingredienti: 3 albumi, 100 g. di zucchero semolato, 20 g. di zucchero di canna, 180 g. di farina di cocco,, 25 g. di burro fuso e freddo, Nutella (facoltativa) PROCEDIMENTO: Mettete gli albumi in una ciotola insieme agli zuccheri e batteteli bene con una frusta finché non sono belli spumosi. Aggiungete la farina di cocco e il burro. Mescolate fino a incorporare bene il tutto, quindi formate delle palline della grandezza di una noce e disponetele su una placca rivestita di cartaforno. Se volete, potete riempire ogni pallina con mezzo cucchiaino di nutella. Cuocete i dolcetti in forno ben caldo a 160 gradi per 12-15 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare.

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La Coccinella news - Gennaio 2015 Le Fiabe tratte da balletti omonimi questa che vi raccontiamo è tratta dall’omonimo balletto


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Philippe e Angelique

In esclusiva per ‘La Coccinella’ i racconti di Marco Milani

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’era una volta una coppia di fidanzati che riuscirono a sconfiggere la morte. Philippe venne a conoscenza di una grave malattia della sua amata che l’avrebbe strappata a lui nel giro di poche settimane. Da quel giorno cominciò a sfidare la morte, parlandole, oltraggiandola, provocandola in ogni modo. La minacciò, dicendole che avrebbe fatto di tutto pur di salvare il suo amore, di tutto. Detto ciò la morte apparve ai suoi occhi, stanca di essere vilipesa e dall’alto della sua potenza gli propose uno scambio: avrebbe preso lui al posto di Angelique. Philippe rispose senza esitazione che poteva prendersi la sua vita anche subito, lì, in quel momento, purché la sua amata vivesse ancora. La morte rise sguaiatamente e lo chiamò sciocco, stolto, senza cervello. Già perché in questo modo si sarebbero comunque separati e il loro amore si sarebbe perso, ridotto a inutile ricordo, non più ricambiato, non più alimentato vicendevolmente. Philippe rimase silente, rendendosi conto che la morte aveva ragione e che così avrebbe risolto ben poco. La morte pretese una decisione immediata. Fu allora che la porta della stanza si aprì ed entrò Angelique. Il suo volto portava i primi segni della malattia, le sue movenze erano lente e affaticate ma i suoi occhi brillavano d’amore. Si sedette sulla poltrona, non dopo aver accarezzato il volto del suo amato. La morte la guardò incuriosita, perché in

1965 - 2015

un momento tanto grave lei sorrideva, era serena, e quella sua tranquillità le sembrava la minaccia più grande, più di ogni parola e di ogni sfida. “Amore” disse con un filo di voce “tu saresti disposto a dare la tua vita per salvare la mia, ma cosa otterresti con ciò? Saremmo comunque divisi e io rimarrei qui, sola, a piangere il mio amato che non c’è più. Sappi che preferirei mille volte la mia di morte al dolore di vederti morire. Non è forse lo stesso per te? Dunque, nessun patto con lei, perché non ci sta togliendo nulla, se non quanto le è dovuto.Ciò che mi conforta e che deve confortare anche te è che il suo stesso potere sarà causa della sua sconfitta”. La morte ruggì di rabbia, incredula che una semplice donna potesse ridere di lei con tanto ardire. Le puntò contro il suo dito nodoso e le urlò che nulla e nessuno avrebbe sconfitto la morte. Angelique rise, guardò con immensa dolcezza Philippe, poi tornò a guardare la morte. “Il tuo potere è prenderci tutti, prima o poi, nulla possiamo contro questo destino. E’ la tua forza, il tuo potere. Ecco perché sarai proprio tu a ricongiungerci. Tu sei la sovrana di tutti noi, ma anche tu hai un destino e un giorno esso ti ordinerà di tornare qui e prenderti Philippe. Quel giorno non avrai fatto altro che riunirci, proprio tu, che ci avevi separato”. La nera mietitrice gridò la sua rabbia al cielo, incapace di replicare, di spaventare, di gettare nello sconforto, e se ne andò sconfitta.

Gli ex avieri di Furbara si sono ritrovati in caserma

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cinquant’anni dal congedo gli avieri del campo militare di Furbara si sono ritrovati per celebrare tutti insieme quel momento della loro gioventù. Sono stati accolti dal tenente colonnello Di Luzio e dal Comandante Colonnello Glauco Mora. Gli ex avieri sono giunti da tutti Italia, ed hanno trascorso una giornata nella loro caserma, incontrando gli ufficiali e non oggi in servizio presso la struttura, pranzando con i comandanti e ripercorrendo quel periodo della loro gioventù. Unico assente l’aviere Franco Andreini. “E’ stata una bella esperienza - spiegano gli ex avieri locali, Roberto Lazzeri (nato a Ladispoli nel 1943 e qui cresciuto) e Stefano Ponzianelli (nativo di Vejano e Cervetrano d’adozione dai tempi del servizio militare) - abbiamo rivisto vecchi amici e la ‘nostra’ caserma, dove abbiamo svolto la leva. E’ stata l’occasione per rivederci e per ricordare tanti momenti della nostra gioventù, non senza qualche momento di commozione.”


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Astigmatico?

“Parlatene con lo specialista dopo il test, indicativo e non diagnostico”

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pesso e volentieri si sente parlare di astigmatismo e buona parte di coloro che effettuano controlli visivi escono con questa diagnosi, insomma siamo tutti un po’ astigmatici! Ma che cosa è l’astigmatismo? Come è facile immaginare ne esistono diversi tipi, più o meno influenti sulla visione in base alle loro caratteristiche e non è mia intenzione fare un trattato sull’argomento, quanto in poche e semplici parole spiegare di cosa si tratta e come si può correggere. La causa più comune dell’astigmatismo è dovuta ad una diversa conformazione dei parametri corneali, quando cioè i meridiani della cornea hanno valori diversi e proiettano sulla retina immagini differenti, dando un’immagine sfocata o distorta. Immaginiamo, con una buona dose di fantasia, di avere un pallone da calcio che ha una perfetta sfericità e un pallone da rugby che ha una sua dimensione allungata, va da se che se potessimo guardare attraverso loro avremo delle immagini differenti.

L’astigmatismo si corregge come gli altri vizi refrattivi, quindi con gli occhiali e con le lenti a contatto le quali negli ultimi anni hanno sviluppato un notevole interesse verso i portatori astigmatici, dando loro opportunità inimmaginabili fino a poco tempo fa. Qui vicino c’è un test che permette di avere una primo approccio a quello che potrebbe essere un occhio astigmatico: è sufficiente guardare con un occhio per volta le “lancette” di questo “orologio” e valutare se esse appaiono tutte ugualmente nitide e marcate. Se dovessero esserci delle differenze su uno o più direzioni potremmo essere in presenza di un astigmatismo. Attenzione: il test è puramente indicativo e non diagnostico, in ogni caso va consultato uno specialista! Buon test a tutti!

{ Steve Grilli}

Memorial Ramella

Marchioretto vince e si aggiudica il torneo

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uccesso per il primo torneo interregionale di biliardo tenutosi a Ladispoli, che ha visto la partecipazione di 250 giocatori, impegnati per dieci giorni a dare battaglia in memoria di Mario Ramella, al quale è stata intitolata la manifestazione. Primo premio a Severino Marchioretto di Monterotondo, su uno dei gradini del podio al terzo posto un giovane di Santa Marinella, Daniele Montereali, bravo a giocarsi fino alla fine la vittoria finale. La kermesse si è svolta in un clima di festa e

di ricordi e quello per Mario, appassionato di biliardo, è stato il momento più emozionante alla presenza dei famigliari, i figli Daniele e Sara. “ Siamo contenti della riuscita, abbiamo promesso che vogliamo ripetere la manifestazione il prossimo anno – hanno ribadito i figli”. L’associazione I Grifoni è stata promotrice del torneo al quale hanno partecipato giocatori provenienti da tutta Italia.

{ Fabio Nori}


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La Corsa di Natale

“Abbiamo portato un po’ di serenità ai piccoli ricoverati

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ttimo il risultato della decima Corsa di Natale organizzata dalla Podistica Alsium Ladispoli, la manifestazione si è svolta sabato 13 dicembre. Tantissimi i partecipanti, che hanno aderito a questa manifestazione che ha il solo scopo di portare un po’ di serenità ai piccoli ricoverati del Bambino Gesù di Palidoro, con la comicità del Clown Tata di Ovada, l’intrattenimento del Coro Amici Musicisti e poi il momento più atteso, la consegna dei regali da parte di Babbo Natale. Come al solito due le partenze della corsa che vedeva un primo gruppo partire dal Parco degli Angeli di Cerveteri e ed un altro da Ladispoli, la seconda partenza era accompagnata dalle note dell’Ass. Cult. Gruppo Fanfara Bersaglieri Vayra. Un ringraziamento agli Harleysti Angeli del Parco e ai gruppi ciclistici del Team Ladispoli, Tirreno Bike, Home Bike e Etruria World Bike che hanno seguito i podisti per tutto il percorso. Un ulteriore ringraziamento va ai vigili di Ladispoli di Cerveteri e Fiumicino che hanno permesso di correre in

sicurezza, oltre agli sponsor che come tutti gli anni hanno contribuito al buon esito di questa manifestazione, Galatour di Gino Galati, Pizzeria Ciani, Spiaggia Renzi, la Coccinella, Autocarrozzeria F.lli Ciampa, Solletico Giocattoli, Giocheria, Mignanti Marmi e tanti altri, tutto il ricavato è stato dato in beneficenza. La Podistica Alsium Ladispoli per il 2015 è impegnata nell’organizzazione di altre manifestazioni, Alsium Trail il 1 maggio, Corri al Parco degli Angeli nel mese di giugno e per festeggiare il decimo anno dalla nascita dell’Associazione ritorna ad ottobre dal Tirreno all’Adriatico con partenza da Porto D’Ascoli ed arrivo a Ladispoli attraversando l’Italia da costa a costa per 256km. (Per avere informazioni sulle iniziative della Podistica Alsium Ladispoli info@podisticalsium.it - 328.69.37.959

{ Maurizio Cherubini }

Babbi vs Elfi vs Befane

L’Unione Rugby Ladispoli concretamente tra Sport e Solidarietà

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’URL è sempre in prima linea per tendere una mano e a “volte tutte e due” a chi necessita d’ aiuto. Domenica 14 dicembre, presso il campo “Annibale Lombardi” si è svolto il 2° Torneo “ BABBY vs BEFANE vs ELFY ” e anche questa volta abbiamo dato lustro alla nostra cittadina uscendone vittoriosi affrontando squadre di tutto rispetto“ I Father&Friend’s old Rugby Roma e Kiwis Cisterna di Latina”. Ma certamente la vittoria più grande è stata della Nostra Città, che ha visto la partecipazione di elementi di “prestigio” come: le Ragazze dell’ A.S.D. Gym Ladispoli che ci hanno estasiato con il loro esercizi di ginnastica artistica e ritmica ove “Tecnica e Grazia” facevano da padrona; Humanitas che impiega tutte le sue forze a favore delle famiglie in difficoltà; la Protezione Civile di cui e’ noto il suo Valore Sociale; i nostri sostenitore che hanno contribuito allo svolgimento della manifestazione: Agri Oasi, Bonci, HerbaLife , Carrozzeria Ciampa, La Coccinella, il fotografo Enrico Sperati, Dj Sept; Manzo

Steak House per il “TERZO TEMPO” pienamente meritato dalle squadre per i due tempi precedenti; l’amministrazione comunale – Delegato allo sport Fabio Ciampa. E per finire, ultimo ma non ultimo il Ringraziamento più sentito e’ per tutti i cittadini che hanno presieduto “come parte attiva” a questo evento con Applausi, Sorrisi e Doni. Appuntamento alla prossima edizione del triangolare!

{ Marco Cavicchia }


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Cuori e motori

Corsa d’epoca per i ragazzi del Parco degli Angeli

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iazza Rossellini si è improvvisamente animata all’arrivo di tante autovetture in festa. Non si trattava di un matrimonio ma di una unione ancor più speciale perché speciali sono gli amici che oggi hanno fatto pulsare... cuori e motori. Cosa è successo? Cos’è che ha animato tanta gente al centro di una tranquilla cittadina nella prima domenica del dopo feste? Una bellissima idea venuta ad un gruppo di amici che condividono una passione e che hanno voluto condividere il piacere di far vivere una giornata diversa ai nostri ragazzi aiutandoli concretamente: gli appassionati del “Fiat 500 Club Italia” - Coordinamenti del Litorale Romano e di Nepi, e quelli del Gruppo “Ingranaggi D’epoca” di Ladispoli hanno voluto essere al nostro fianco nella giornata di chiusura della Lotteria del Parco degli Angeli, una delle principali iniziative di autofinanziamento della nostra Associazione, i cui proventi quest’anno sono utilizzati per attrezzare in modo specifico per le esigenze dei nostri ragazzi, ed in particolare di quelli che si muovono su sedia a rotelle, il pulmino che gli Amici dell’Associazione PRO-VIDA ci hanno fatto trovare sotto l’albero di Natale. Con grande slancio il Comune di Ladispoli ha sposato l’iniziativa concedendo il Patrocinio e l’utilizzo della piazza centrale della Città che non ha fatto mancare la solidarietà ai nostri ragazzi che si sono divertiti tantissimo coccolati e cercati da tutti per una foto ricordo di una giornata da non dimenticare. E’ stato con gioia che poi ci siamo

spostati al Parco degli Angeli dove i nostri Amici hanno dato vita ad una colonna festante che a clacson spiegati ha fatto vivere ai ragazzi l’emozione di una... corsa d’epoca. Insieme ci siamo goduti il piacere di stare insieme già pensando a qualcosa da fare ancora uniti con un solo scopo: fare rombare motori che hanno un cuore e una storia per far batte forte i cuori dei nostri ragazzi.

{Filippo Bellantone} Ass. Nuove Frontiere - Parco degli Angeli

Club Etruria Scherma

Bene la compagine cerite all’interregionale di Anguillara

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ei giorni 4,5 e 6 di gennaio 2015 si è svolta ad Anguillara la seconda prova interregionale di Scherma a cui hanno partecipato il Lazio, le Marche e l’Umbria. Per ognuna delle tre armi, Fioretto, Sciabola e Spada è stata dedicata un’intera giornata di gara. Palcoscenico importante per la cittadina di Anguillara che ha accolto un elevato numero di atleti e accompagnatori iscritti alla competizione. Gran bella figura ha fatto il Club Etruria Scherma di Cerveteri che pur presentandosi come nuova realtà del nostro territorio non ha per nulla sfigurato dinanzi ai Club “Mostri Sacri” di questa disciplina Olimpica; l’Etruria Scherma ha infatti conquistato un ottavo posto Sciabola Maschietti con Nicolo’ Riccardo e un quarto posto nella stessa gara con Sarcinella Francesco. Discreti piazzamenti anche nelle gare di Fioretto Femminile dove l’atleta Gaia Cantucci per sole due stoccate

di differenza non è riuscita ad entrare nei migliori otto della classifica: ricordiamo che la regione Marche del Fioretto Femminile regala continuamente all’Italia medaglie d’oro e campioni Mondiali. Soddisfazione per l’Istruttrice Marcela Lessova, che si augura un cammino ricco di soddisfazioni per questi ragazzi e soprattutto per il Club che possa un domani portare in alto anche il nome di Cerveteri. Per chi fosse interessato a conoscere questo sport, a provarlo e a diventare “campione”, il club ha sede in Cerveteri a Via dei Montarozzi presso la Palestra Art Fitness. e una storia per far batte forte i cuori dei nostri ragazzi.


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Medicina Tradizionale

Via il raffreddore con la Dietetica Cinese

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l raffreddore nelle sue fasi iniziali si manifesta con sintomi come brividi, sensazione di freddo, ossa doloranti, naso chiuso o gocciolante, cefalea, tosse. Tutti questi sintomi indicano, secondo la Medicina Cinese, che un patogeno esterno (Vento Freddo soprattutto) ha penetrato la difesa del nostro organismo. Riuscire ad espellere velocemente il patogeno che causa questi sintomi è la soluzione migliore per evitare il peggioramento (febbre) e tornare presto in forma. Questo può essere fatto grazie alla digitopressione ma anche grazie ad una corretta alimentazione, secondo i principi della Dietetica Cinese. In linea generale, nella prima fase del raffreddamento bisogna favorire l’assunzione di cibi caldi con sapore piccante, come i cipollotti e lo zenzero e spezie come la cannella e il pepe.Ai primi segnali di raffreddamento, quindi, possiamo prepararci un decotto di zenzero (tre, quattro fette di zenzero fresco bollite in mezzo litro d’ acqua per una decina di minuti) da bere ben caldo, eventualmente con poco miele o zucchero di canna. Altro rimedio utile ai primi sintomi di raffreddamento è una zuppa di riso (o altro cereale) con aglio o cipolle e zenzero fresco. In questo caso si farà bollire il riso e si aggiungerà lo zenzero a fettine a metà cottura, insieme agli spicchi d’aglio (o cipolle).

Questa zuppa, da assumere ben calda, è ottima per aumentare la sudorazione (utile ad espellere il patogeno) e disperdere il freddo. E’, inoltre, un aiuto per abbassare la febbre, bloccare nausea e vomito.Una cosa da evitare invece in modo tassativo nelle prime fasi di raffreddamento sono i latticini, i quali possono aumentare il Freddo e l’Umidità interna, aggravando i dolori articolari e la formazione di catarri. Anche le spremute di arancia sono da evitare nelle prime fasi di raffreddamento (secondo la Dietetica cinese hanno Natura Fresca), mentre sono particolarmente indicate in caso di Febbre, Sarà, infine, sempre importante dedicarsi un po’ di riposo e soprattutto restare ben coperti per favorire la sudore. Il sudore, infatti, aiuta l’espulsione del patogeno. {Laura Vanni}

Operatore olistico Tuina

Tantissimi auguri alla dottoressa Chiara Piergiovanni per aver conseguito la laurea in Economia Aziendale, “Amministrazione e Governance delle Aziende” con votazione 110/110. Congratulazioni per l’importante traguardo raggiunto da tutta la famiglia!

Buon compleanno ai super lazialotti Tommaso e Gabriele Vicari, che compiono 8 anni. Auguri da tutta la famiglia. Alessia Mammì e Alessio Orlando Conti annunciano felicissimi la nascita del loro primogenito Matteo. Auguri ai neo genitori ed ai nonni Argia, Felice, Giusi e Paolo!

81 anni e non sentirli! Auguri a ‘nonno’ Lillo dagli amici grandi e piccoli dell’Unione Rugby Ladispoli.


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Atletico Ladispoli

I biancorossi sono campioni d’inverno

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lassifica marcatori da aggiornare per Di Micco, Esposito, Ciavarella dopol’1-3aidannidelValentano.Treretidacineteca,masopratutto tre punti preziosi ai fini della classifica, che vede l’Atletico Ladispoli laurearsi ‘Campione d’Inverno’. Il sorpasso sul San Lorenzo Nuovo c’era stato domenica 11 gennaio sul sintetico del Lombardi di Marina di SAn Nicola, ma il risultato di Valentano ha consolidato la testa della classifica con l’Atletico Ladispoli a 33 punti, ed il San Lorenzo Nuovoa due sole lunghezze di distacco. “Vietato sbagliare da qui alla fine del campionato - spiega il dg

Andrea Nicolini - sono molto contento per il titolo di ‘Campione d’inverno’ ma visti gli obiettivi che ci siamo prefissati da ora in poi saranno da evitare passi falsi. Nessuna tra le compagini che affronteremo nel girone di ritorno dovrà essere sottovalutata. Troppo spesso accade che incontrando la ‘prima della classe’ si scende in campo galvanizzati, è già successo, abbiamo

perso punti importanti in incontri definiti ‘facili’ sulla carta.” Dello stesso avviso mr Silvestri ed il ds Fabio Ciampa: “Per il momento abbiamo ottime notizie almeno per quanto riguarda la rosa, rientrano tutti, tranne Bernardini - spiega mr Silvestri - alle prese con un ginocchio ancora troppo gonfio anche effettuare tutti gli accertamenti del caso...”speiamo non sia niente di grave ovviamente... “Siamo pronti per disputare un ottimo girone di ritorno - aggiunge il ds Fabio Ciampa - con la rosa al completo non dovremmo aver problemi, così come non ne abbiamo avuti nelle scorse settimane nonostante mancassero 5/6 titolari. I ragazzi, tutti i ragazzi, hanno dimostrato ancora una volta l’attaccamento alla maglia - conclude Ciampa - facendosi trovare pronti e dando il meglio di se: questo è un ottimo segnale.”

Unione Sportiva Ladispoli

Festa grande per i bambini della scuola calcio

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‘occasione è stata la tradizionale festa di Natale, nel corso della quale i 180 bambini iscritti hanno fatto merenda, assistito ad uno spettacolo di cabaret, partecipato alla riffa con ricchi premi, ricevuto in regalo l’immancabile panettone e soprattutto lo scaldacollo con i colori della società. Nel corso della festa è stato presentato tutto lo staff dirigenziale dell’U.S.

LA COCCINELLA NEWS

Ladispoli, allenatori ed accompagnatori compresi, e ci sono stati gli interventi del Dr. Bonafiglia, responsabile della scuola calcio e del Presidente Umberto Paris, che hanno ricordato ai genitori presenti l’importanza dello sport ed in particolare di uno sport di gruppo come è il calcio, nella crescita psicofisica dei bambini e dei ragazzi. Nel corso della manifestazione sono stati premiati anche i vincitori dei tornei interni.

Periodico di informazione, politica, cultura, costume, a distribuzione gratuita Registro Stampa: Tribunale Civitavecchia 01/09 Stampa: PressUp (VT)

Direttore Responsabile: Walter Augello Responsabile Culturale: dottor Arnaldo Gioacchini


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