Zoonosi trasmesse da zecche

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Volume Zoonosi_2016 19/06/18 12.56 Pagina 48

Zoonosi trasmesse da zecche

n febbre da zecca dell’Asia settentrionale; n febbre bottonosa del Mediterraneo. La FbM viene trasmessa da diverse specie di zecche dure e soprattutto da R. sanguineus, un parassita abituale di cani e altri animali domestici e selvatici (conigli, lepri, ovini, caprini e bovini). L’agente patogeno è rappresentato dalla Rickettsia conorii e da altre rickettsie. Le Rickettsiae sono batteri gram negativi, di dimensioni comprese tra 0,25 - 0,3 µm di lunghezza e 0,3 - 0,5 µm di larghezza. Tale microrganismo è un parassita simbionte degli artropodi; il suo ciclo biologico comprende una prima fase che si svolge in alcune specie di artropodi (pidocchio, pulce, zecche) e una seconda che si svolge nell’uomo, che per questa rickettsia rappresenta l’unico serbatoio a sangue caldo. Le Rickettsiae sono in grado di sopravvivere a lungo solo all’interno delle cellule, mentre vengono inattivate molto rapidamente nell’ambiente esterno; quasi tutte mostrano una spiccata predilezione per gli endoteli; si riproducono nel citoplasma ospite e più raramente nel nucleo, per scissione binaria; infettano e si moltiplicano in quasi tutti gli organi delle zecche, in particolare nelle ghiandole salivari, che consentono alle rickettsie di essere trasmesse agli ospiti vertebrati durante l’approvvigionamento di sangue [96 - 98].

Epidemiologia e ciclo biologico La febbre esantematica mediterranea, chiamata febbre bottonosa per la caratteristica eruzione cutanea (papulare piuttosto che maculare), causata dalla R. conorii, è stata descritta nel 1910, a Tunisi. L’escara nel sito di puntura della zecca fu descritta a Marsiglia nel 1925 da boinet e Pieri. In Italia, dopo la prima segnalazione nel 1927 in Sicilia da parte di Ingrao, dalla seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso si è avuto un notevole incremento dei casi soprattutto lungo la costa tirrenica e al sud. Attualmente in Sicilia vengono notificati quasi 500 casi/anno, un quinto dei quali si verifica in età pediatrica. Le altre regioni maggiormente colpite sono Sardegna, Lazio, Calabria e Campania [99, 100]. La malattia viene trasmessa all’uomo dalla comune zecca del cane Riphicephalus sanguineus che, al momento della puntura, trasmette le rickettsie presenti nelle sue ghiandole salivari. La zecca infetta é dunque vettore della malattia e, poiché a seguito dell’infezione non va incontro a morte ma trasmette la rickettsia alla sua progenie, è anche il principale serbatoio. Il cane è semplicemente un ospite occasionale e la sua presenza non è necessaria per la trasmissione dell’infezione all’uomo, dal momento che nell’ambiente possono essere presenti zecche nate infette. L’intervento degli animali è importante per il mantenimento dell’endemia, dal momento che il passaggio della zecca attraverso i diversi stadi maturativi (larva>ninfa>adulto) è condizionato dalla possibilità di espletare pasti ematici. Il principale ruolo del cane è quello di portare in prossimità degli ambienti abitativi le zecche infette. Caratteristiche cliniche La malattia si presenta nella maggior parte dei casi nel periodo fra maggio e ottobre. R. conorii inoculata con la puntura della zecca infetta si replica nelle cellule endoteliali 48


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