Raccolta di atti parlamentari http://www.laboratoriopoliziademocratica.it/index.php? option=com_content&view=category&id=27&Itemid=138
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00125 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA Gruppo: LIBERI E UGUALI Data firma: 26/04/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI 26/04/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA DIFESA • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 26/04/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00125 presentato da FRATOIANNI Nicola testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 FRATOIANNI e BOLDRINI. — Al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: la carabiniera Angela Rizzo svolge il proprio incarico presso il nucleo investigativo del
comando di Firenze, dove è stata oggetto di molestie sessuali da parte di un suo diretto superiore; dopo aver denunciato la vicenda, nel gennaio 2017, il superiore autore delle molestie è stato condannato in primo grado dal tribunale militare di Roma a nove mesi di reclusione e al risarcimento danni per il reato militare di «minaccia ad inferiore aggravata e continuata» (nella sentenza si parlava di «morboso interessamento» e di «esasperante invadenza»). Quindi nel dicembre 2017 la corte militare d'appello di Roma ha confermato la condanna e il giudizio è ora pendente in Cassazione, dove è stato presentato appello dal superiore, che non è stato condannato per molestie sessuali solo perché nell'ordinamento militare non sono previsti i reati a sfondo sessuale, reati che non sono dunque punibili perché non previsti nemmeno dal codice penale militare di pace (da tempo ci sono richieste di riforma della giustizia militare in questo senso); nei confronti della carabiniera il 24 marzo 2018 l'Arma dei carabinieri ha aperto un procedimento disciplinare: l'accusa nei suoi confronti è non aver chiesto l'autorizzazione a rilasciare un'intervista alla trasmissione di Rai 3 «Presa Diretta», andata in onda il 10 marzo 2018, e di aver screditato il prestigio dell'Arma stessa con alcune sue dichiarazioni; nell'intervista in questione la carabiniera afferma, raccontando la sua drammatica esperienza: «(...) avevo paura che succedesse qualcosa di più grave. In un contesto come il nostro dovremmo tutelare, no? Con grande amarezza trovo invece che, ecco, anche nel mio caso, uno venga abbandonato»; a parere degli interroganti è evidente la sproporzione dell'iniziativa del comando dell'Arma dei carabinieri: chi ha screditato il prestigio e l'immagine dell'istituzione non è certo una donna che ha avuto il coraggio di denunciare episodi odiosi e che ha espresso pubblicamente la propria amarezza per ciò che ha passato –: quali siano gli orientamenti del Governo circa la decisione assunta all'interno dell'Arma dei carabinieri di avviare il procedimento disciplinare contro una carabiniera già vittima di molestie all'interno di una caserma, decisione che appare agli interroganti l'ennesima ed avvilente offesa nei confronti della donna; quali iniziative abbia assunto o intenda assumere la Ministra della difesa affinché l'Arma dei carabinieri receda dalla decisione presa nei confronti della carabiniera vittima di molestie sessuali; quali iniziative abbiano assunto in passato i superiori della carabiniera vittima delle molestie, a sua tutela; se il Governo non ritenga opportuno assumere iniziative normative affinché i reati sessuali siano previsti dall'ordinamento militare del nostro Paese.
(4-00125)
ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00085 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 6 del 02/05/2018 Firmatari Primo firmatario: GASPARRI MAURIZIO Gruppo: FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 02/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 02/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00085 presentata da MAURIZIO GASPARRI mercoledì 2 maggio 2018, seduta n.006 GASPARRI - Al Ministro della giustizia - Premesso che: domenica 22 aprile 2018 nella trasmissione "Mezz'ora in più", condotta dalla giornalista Lucia Annunziata, è intervenuto il giudice Nino Di Matteo per commentare la sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia; nel corso del suo intervento, Di Matteo ha affermato che i carabinieri condannati "cercando
e accettando il dialogo" avrebbero "svolto il ruolo di cinghia di trasmissione delle richieste della mafia ai governi in carica"; è evidente che il generale Mori e gli altri carabinieri condannati possano aver avuto contatti con la mafia, in quanto sono stati i principali artefici delle indagini e dell'arresto del boss mafioso Totò Riina il 15 gennaio 1993 e di molti altri esponenti delle cosche. Questi contatti, quindi, erano parte integrante delle stesse indagini, che si sono concluse con l'arresto dei mafiosi; sempre riguardo alle condanne, lo stesso ha aggiunto che Marcello Dell'Utri è stato condannato "per aver svolto questo ruolo di cinghia di trasmissione della minaccia mafiosa nel periodo successivo al momento in cui l'onorevole Silvio Berlusconi assunse l'incarico di presidente del Consiglio"; i Governi di centrodestra a guida del presidente Berlusconi si sono distinti a giudizio dell'interrogante per la lotta alla criminalità organizzata. Nel corso dei diversi mandati, infatti, è stata intensificata la lotta alla mafia con risultati storici da questo punto di vista: sono stati arrestati 1.296 latitanti mafiosi, tra cui i 32 più pericolosi; è stato reso permanente il carcere duro con l'art. 41-bis nel 2002, poi inasprito nel 2008; è stato abolito il gratuito patrocinio per i mafiosi; sono stati dati maggiori poteri al procuratore nazionale antimafia; è stato realizzato il piano nazionale e il codice delle leggi antimafia (di cui al decreto legislativo n. 159 del 2011); sono stati confiscati e sequestrati 49.035 beni alla mafia per un totale di 25 miliardi di euro; le vicende legate alla trattativa Stato-mafia sono precedenti all'ingresso di Berlusconi in politica e a qualsiasi suo incarico di governo, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo non ritenga grave che un magistrato, che più volte si è esposto politicamente, tanto da essere indicato da forze politiche come possibile ministro, occupi spazi del pubblico servizio per dare delle interpretazioni personali e politicizzate delle sentenze, senza alcun tipo di contraddittorio e senza tenere assolutamente conto delle precedenti assoluzioni degli imputati; se non ritenga di dover valutare eventuali iniziative, per quanto di competenza, volte a verificare la correttezza del comportamento del magistrato. (4-00085)
ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00083 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 6 del 02/05/2018 Firmatari Primo firmatario: BOSSI SIMONE Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 02/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00083 presentata da SIMONE BOSSI mercoledÏ 2 maggio 2018, seduta n.006 Simone BOSSI - Al Ministro dell'interno - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante: a Soresina (Cremona), cittadina abitata da circa 9.000 persone, si osserva da tempo un progressivo degrado delle condizioni dell'ordine pubblico, puntualmente descritto dai titoli della stampa locale, in particolare del quotidiano "La Provincia", che hanno dato e continuano a dar conto dei numerosi piccoli reati che si verificano; nei primi tre mesi del 2018, il quotidiano ha riferito in effetti vari episodi, che si riportano di seguito; la rassegna si apre con le percosse che sarebbero state inferte ad alcuni carabinieri da un cittadino egiziano, che si trovava in un'auto guidata da un connazionale privo di patente;
un altro immigrato egiziano, il 31 marzo 2018, si sarebbe reso colpevole di danneggiamenti alla tabaccheria "Caldarini", locale dove aveva giocato alle slot machine, perdendo e perciò distruggendone una e minacciando la barista in servizio; un capannone, situato in via Cremona, sarebbe stato poi sgomberato, in quanto utilizzato abusivamente come tempio da circa 150 immigrati sikh; un ventottenne marocchino sarebbe stato denunciato a piede libero per ricettazione, avendo portato a riparare una bicicletta risultata rubata; vanno registrati, altresì, 2 furti al "Famila", per i quali sarebbero stati denunciati 4 rumeni, tra i quali un quattordicenne; due egiziani sarebbero stati, altresì, denunciati e fermati a 5 mesi di distanza dal furto per aver svaligiato alcune slot; un bancomat appartenente alla locale filiale della banca Intesa San Paolo sarebbe stato assaltato utilizzando degli esplosivi; schiamazzi notturni e musica ad alto volume avrebbero condotto i carabinieri ad interrompere un festino a base di hashish che si svolgeva in un'abitazione privata; un marocchino avrebbe occupato abusivamente un appartamento, allacciandosi, altresì, illegalmente alla corrente elettrica e manomettendo i contatori; un altro appartamento, appartenente ad una residente 76enne, sarebbe stato abusivamente occupato da una milanese di 42 anni, che avrebbe ricevuto notizia della "disponibilità" del locale tramite passaparola tra senzatetto; nella notte tra il 7 e l'8 aprile alcuni stranieri ubriachi sarebbero entrati in un bar, minacciando verbalmente e fisicamente il barista che non voleva più somministrare loro da bere; il 15 aprile, 2 persone sarebbero morte nel ribaltamento di un furgone guidato da un egiziano senza patente (a causa del ritiro della propria nel 2014 per guida sotto sostanze stupefacenti) ed omologato solo per 3 passeggeri, privo di sedili, cinture e finestrini posteriori, ma con a bordo ben 8 richiedenti asilo, tutti residenti a Soresina, si chiede di sapere: quali misure il Ministro in indirizzo ritenga opportuno assumere per ripristinare a Soresina l'ordine pubblico e la sicurezza; se, in particolare, intenda disporre il potenziamento dei distaccamenti delle forze dell'ordine presenti nella cittadina.
(4-00083)
ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00054 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 6 del 02/05/2018 Firmatari Primo firmatario: BERGESIO GIORGIO MARIA Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 02/05/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SALVINI MATTEO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 CENTINAIO GIAN MARCO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 CALDEROLI ROBERTO LEGA SALVINI PREMIER 02/05/2018 CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 STEFANI ERIKA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 SOLINAS CHRISTIAN LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BORGONZONI LUCIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BORGHESI STEFANO LEGA SALVINI PREMIER 02/05/2018 ARRIGONI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 TOSATO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 AUGUSSORI LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BAGNAI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BARBARO CLAUDIO LEGA SALVINI PREMIER 02/05/2018 BONFRISCO ANNA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BONGIORNO GIULIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BOSSI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BOSSI UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BRIZIARELLI LUCA LEGA SALVINI PREMIER 02/05/2018 BRUZZONE FRANCESCO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 CAMPARI MAURIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 CANDURA MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 CANTU' MARIA CRISTINA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 CASOLATI MARZIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 DE VECCHIS WILLIAM LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 FAGGI ANTONELLA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 FERRERO ROBERTA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 FREGOLENT SONIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 FUSCO UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 IWOBI TONY CHIKE LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 MARIN RAFFAELA FIORMARIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 MARTI ROBERTO LEGA SALVINI PREMIER 02/05/2018 MONTANI ENRICO LEGA - SALVINI
PREMIER 02/05/2018 NISINI TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 OSTELLARI ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PAZZAGLINI GIULIANO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PELLEGRINI EMANUELE LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PEPE PASQUALE LEGA SALVINI PREMIER 02/05/2018 PERGREFFI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PIANASSO CESARE LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PILLON SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PIROVANO DAISY LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PISANI PIETRO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PITTONI MARIO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PIZZOL NADIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 PUCCIARELLI STEFANIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 RIPAMONTI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 RIVOLTA ERICA LEGA SALVINI PREMIER 02/05/2018 ROMEO MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 RUFA GIANFRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 SAPONARA MARIA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 SAVIANE PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 SBRANA ROSELLINA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 SIRI ARMANDO LEGA SALVINI PREMIER 02/05/2018 TESEI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 VALLARDI GIANPAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 VESCOVI MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 ZULIANI CRISTIANO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 02/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00054 presentata da GIORGIO MARIA BERGESIO mercoledì 2 maggio 2018, seduta n.006 BERGESIO, SALVINI, CENTINAIO, CALDEROLI, CANDIANI, STEFANI, SOLINAS, BORGONZONI, BORGHESI, ARRIGONI, TOSATO, AUGUSSORI, BAGNAI, BARBARO, BONFRISCO, BONGIORNO, Simone BOSSI, Umberto BOSSI, BRIZIARELLI, BRUZZONE,
CAMPARI, CANDURA, CANTU', CASOLATI, DE VECCHIS, FAGGI, FERRERO, FREGOLENT, FUSCO, IWOBI, MARIN, MARTI, MONTANI, NISINI, OSTELLARI, PAZZAGLINI, Emanuele PELLEGRINI, PEPE, PERGREFFI, PIANASSO, PILLON, PIROVANO, Pietro PISANI, PITTONI, PIZZOL, PUCCIARELLI, RIPAMONTI, RIVOLTA, ROMEO, RUFA, SAPONARA, SAVIANE, SBRANA, SIRI, TESEI, VALLARDI, VESCOVI, ZULIANI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti: è già passato un anno dal crollo del cavalcavia della tangenziale di Fossano (Cuneo), di cui alla strada statale 231, sulla via Marene e non solo il viadotto non è stato ricostruito, ma neppure le macerie sono state del tutto rimosse. Era il 18 aprile 2017 quando un'intera rampa di tale arteria viaria era ceduta schiacciando un'auto dei Carabinieri ferma su una piazzola sottostante, per fortuna senza i militari a bordo; è seguito un lungo periodo di chiusura di tutta la bretella, per consentire verifiche preventive circa le condizioni di tutti i cavalcavia e di tutte le rampe. Sei mesi dopo lo spaventoso incidente, la circonvallazione era stata quindi riaperta, ma con una sola e stretta corsia per senso di marcia; ancora oggi, la tangenziale è transitabile solo dalle auto mentre i mezzi pesanti attraversano la città, recando gravi impatti da inquinamento acustico e atmosferico ai residenti, oltre che congestionando il traffico e mettendo a repentaglio la sicurezza del normale traffico viario; imprese e cittadini sono dunque quotidianamente sottoposti a costi aggiuntivi per far fronte alle deviazioni obbligatorie del traffico causate dalla chiusura della tangenziale; conclusi gli accertamenti tecnici, risulta dai media un ulteriore slittamento delle conclusioni della relativa inchiesta della Procura, in quanto il consulente tecnico della Procura della Repubblica di Cuneo avrebbe chiesto e ottenuto una nuova proroga, fino alla fine del mese di maggio, per la consegna della relazione che individuerebbe le responsabilità del crollo; lo stesso accadrebbe per le relazioni dei consulenti di parte che assistono i 12 indagati; in attesa della sentenza dei giudici, tutti concordano, per ora, che si sia trattato di vizi di costruzione, in quanto gli accertamenti hanno rilevato che l'opera è stata costruita male, tanto da crollare senza sollecitazioni eccezionali e a poco più di 20 anni dalla realizzazione; si legge sui media che gli ipotetici responsabili potrebbero essere gli ex dipendenti delle ditte che hanno realizzato lo svincolo e gli addetti ANAS, in particolare esponenti della commissione di collaudo; il 14 aprile 2018 l'assessore per i trasporti della Regione Piemonte ha annunciato su "Facebook", e ripreso dai media, lo stanziamento da parte dell'ANAS di 8,5 milioni di euro: «per la sigillatura dei tubi di sfiato sulle testate delle travi dei viadotti (1,132 con
aggiudicazione lavori entro l'anno); per la ricostruzione della rampa dello svincolo (1,141 con gara d'appalto entro l'anno); e per la manutenzione straordinaria della tangenziale (6,256 ed entro l'estate il finanziamento)»; si tratta di un concreto passo in avanti dopo mesi di stallo, tuttavia, non sono state ancora concluse le progettazioni, anche per la mancanza del responso della Procura sulle cause del crollo e sulla conseguente definizione degli interventi necessari, non è stata ancora completata la rimozione dello troncone del cavalcavia sulla via Marene e non c'è alcuna certezza sui tempi della riapertura al traffico pesante della tangenziale; il sindaco di Fossano ha promosso una protesta da parte dei cittadini, a decorrere da lunedì 16 aprile, indirizzata a far conoscere i disagi che i residenti stanno vivendo, sia per il funzionamento parziale della tangenziale, sia per le conseguenze del traffico da mezzi pesanti che attraversano la città, chiedendo allo Stato risposte certe sulle problematiche connesse alla necessità della riapertura della strada, si chiede di sapere: se e quali iniziative il Ministro in indirizzo abbia assunto per verificare i motivi e le responsabilità del crollo del cavalcavia della tangenziale di Fossano, sulla via Marene; se quanto apparso sui social network circa lo stanziamento delle risorse da parte dell'ANAS corrisponda al vero; quali iniziative intenda adottare, nell'immediato, per porre fine ai disagi che i cittadini di Fossano stanno tuttora vivendo, sia per la limitazione degli spostamenti, visto che la tangenziale è transitabile solo dalle auto ad un'unica corsia per senso di marcia, sia per gli impatti da inquinamento acustico e atmosferico arrecati da tutti i mezzi che attraversano la città; quali siano i tempi certi che si prevedono per la riapertura completa della tangenziale, anche per porre fine ai costi aggiuntivi cui vengono sottoposti imprese e cittadini a causa delle deviazioni obbligatorie del traffico. (4-00054)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00114 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: INVERNIZZI CRISTIAN Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 24/04/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/04/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00114 presentato da INVERNIZZI Cristian testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 INVERNIZZI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: sulla base delle disposizioni del decreto ministeriale del 15 agosto 2017, recante la direttiva sui comparti di specialità delle forze di polizia e sulla razionalizzazione dei presìdi di polizia, sarebbe stata decisa la soppressione del distaccamento di polizia stradale di Treviglio; il predetto distaccamento sta del resto sperimentando da tempo una diminuzione dei propri effettivi che induce a ritenere ormai prossima l'esecuzione del conseguente provvedimento di chiusura; attualmente l'unità operativa distaccata di Treviglio garantisce il servizio di polizia stradale sulla viabilità ordinaria della provincia di Bergamo, sorvegliando gli itinerari della pianura che attraversano e connettono cinquanta comuni; la presenza di un distaccamento della polizia stradale proprio a Treviglio consente di accelerare i tempi di intervento; il presidio della polizia stradale situato a Treviglio è altresì un valido supporto operativo per
le azioni di prevenzione e controllo del territorio condotte dalle altre forze dell'ordine e dalle polizie locali; il distaccamento è operativo nella provincia bergamasca da ben 59 anni e nel 2017 ha garantito un indice di copertura giornaliera del territorio pari a tre pattuglie al giorno, assicurando i quattro turni della giornata nelle fasce orarie 01/07, 07/13, 13/19 e 19/01; è noto che la competenza della polizia stradale si estende inoltre alle attività di controllo dei pubblici esercizi (autofficine, centri di revisione, autoscuole, agenzie pratiche automobilistiche, autosaloni, gommisti e carrozzerie), prestando particolare attenzione alle violazioni in materia amministrativa e ambientale; la chiusura del distaccamento di polizia stradale comporterebbe pertanto gravissime ricadute sul territorio della provincia bergamasca sul piano dell'efficacia delle attività di prevenzione, repressione e soccorso pubblico –: se, alla luce delle circostanze generalizzate in premessa, il Governo ritenga effettivamente di dover sopprimere il distaccamento di polizia stradale di Treviglio e se non consideri invece più opportuno rinunciare a tale soppressione. (4-00114)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00189 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 9 del 08/05/2018 Firmatari Primo firmatario: RIPANI ELISABETTA Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 08/05/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma D'ETTORE FELICE MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/05/2018 MUGNAI STEFANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/05/2018 MARTINO ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE • MINISTERO DELLA DIFESA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00189 presentato da RIPANI Elisabetta testo di Martedì 8 maggio 2018, seduta n. 9 RIPANI, D'ETTORE, MUGNAI e MARTINO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che: la legge n. 124 del 2015, recante «Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche», all'articolo 8, comma 1, lettera a), conferisce delega al Governo al fine di adottare decreti legislativi in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, dettando principi e criteri direttivi relativi al complessivo riordino delle forze di polizia, alla razionalizzazione, al potenziamento dell'efficacia delle richiamate funzioni, al transito del personale del Corpo forestale dello Stato nella forza di polizia che assorbe il medesimo Corpo; l'articolo 4 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, recante «disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato», adottato al fine di dare attuazione del citato articolo 8, comma 1, lettera a), reca la soppressione delle squadre nautiche della polizia di Stato e dei siti navali dell'arma dei carabinieri, fatto salvo il mantenimento delle moto d'acqua per la vigilanza dei litorali e delle unità navali impiegate nella laguna di Venezia, nelle acque interne e nelle isole minori, ove, per esigenze di ordine e sicurezza pubblica, è già dislocata una unità navale, nonché dei siti navali del corpo di polizia penitenziaria, ad eccezione di quelli dislocati a Venezia e Livorno;
il documento concernente gli elementi essenziali contenuti nella bozza dello schema di decreto del capo della polizia-direttore generale della pubblica sicurezza ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, disciplina: 1) la soppressione delle squadre nautiche della polizia di Stato, nonché l'assegnazione alle questure ed ai commissariati di pubblica sicurezza dei seguenti natanti, già in dotazione alle medesime squadre nautiche: moto d'acqua per la vigilanza dei litorali; unità navali nella laguna di Venezia, nonché nelle acque interne e nelle isole minori, ove alla data di soppressione delle squadre nautiche è già dislocata una unità navale; 2) l'assegnazione e l'impiego di personale qualificato già in servizio presso le squadre nautiche; 3) l'impiego delle moto d'acqua delle unità navali; 4) il mantenimento nella disponibilità della questura degli ormeggi e delle altre installazioni logistiche già in uso alle squadre nautiche della polizia di Stato; le squadre nautiche della polizia di Stato svolgono importanti funzioni di prevenzione e repressione nei settori della sicurezza della navigazione, della ricerca e del salvataggio marittimo, della protezione dell'ambiente marino e della pesca, con un campo di azione sostanzialmente limitato alla fascia costiera delle acque interne e delle acque territoriali; la soppressione delle squadre nautiche, ad avviso degli interroganti, avrebbe quali inevitabili conseguenze: una ripercussione negativa in tema di sicurezza delle coste, delle isole e dei confini territoriali; la destinazione a tutt'altri servizi degli operatori di polizia già formati ed abilitati per il mare; l'indebolimento delle forze in campo in settori nevralgici della sicurezza, in un momento in cui è verosimile il rischio di attacchi terroristici provenienti dal mare, così come annunciato dal Copasir, massimo organo di intelligence nazionale; con decreto del Ministero dell'interno il 10 ottobre 2001 è stata istituita la squadra nautica della questura di Grosseto, con sede nel comune di Orbetello, precisamente nella frazione di Talamone; la sopraccitata squadra nautica svolge fondamentale ed efficace funzione di vigilanza sul mare lungo tutta la costa sud della Toscana, sul litorale che territorialmente si estende dal comune di Follonica fino alla foce del Chiarone, ricomprendendo anche le isole facenti parte
dell'arcipelago toscano; la soppressione della squadra nautica priverebbe l'intera provincia di Grosseto di un presidio di polizia strategico, di uffici e di mezzi nautici per l'espletamento del servizio; altri importanti presidi di polizia di estrema rilevanza per le attività di controllo saranno a breve soppressi anche in altre regioni italiane. È il caso della squadra nautica di Pescara, avamposto di frontiera marittima che dista soltanto 200 chilometri dalle coste slave –: alla luce di quanto sopra esposto in premessa, se e quali iniziative di competenza intendano intraprendere al fine di scongiurare la soppressione dei suddetti organi, unità e funzioni e al fine di garantire un efficace controllo del territorio marittimo. (4-00189)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00186 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 9 del 08/05/2018 Firmatari Primo firmatario: CATTOI VANESSA Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 08/05/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BINELLI DIEGO LEGA - SALVINI PREMIER 08/05/2018 FUGATTI MAURIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 08/05/2018 SEGNANA STEFANIA LEGA SALVINI PREMIER 08/05/2018 ZANOTELLI GIULIA LEGA - SALVINI PREMIER 08/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/05/2018
Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00186 presentato da CATTOI Vanessa testo di Martedì 8 maggio 2018, seduta n. 9 VANESSA CATTOI, BINELLI, FUGATTI, SEGNANA e ZANOTELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: è stato intrapreso un complesso processo di ridimensionamento dei presidi delle forze dell'ordine sul territorio nazionale, proprio mentre aumentano le minacce alla sicurezza e all'ordine pubblico nel Paese; da quanto si apprende dalle notizie riportate dagli organi di stampa in Trentino saranno soppressi i turni di pattugliamento delle volanti della polizia nelle ore notturne nei comuni di Rovereto e Riva del Garda per problemi di organico; i Governi che si sono succeduti hanno portato avanti una linea programmatica e politica non condivisibile, da un lato operando continui tagli al comparto sicurezza e, dall'altro lato, varando provvedimenti come «svuota carceri» e depenalizzazioni dei reati minori; ringraziando gli agenti di polizia ed il questore per il lavoro svolto costantemente sul territorio cercando in ogni modo di sopperire ai deficit strutturali e di personale, non è immaginabile che il Trentino, per le sue caratteristiche orografiche e per l'importante ruolo di polo di attrazione turistica, possa subire la soppressione dei pattugliamenti notturni specialmente alla vigilia della stagione estiva; la preoccupazione è che questi tagli di pattugliamento vengano poi applicati anche al capoluogo di Trento, incidendo pesantemente sulla sicurezza della città; tornando alla situazione attuale del basso Trentino è notizia di oggi che il presidente dell'Unione commercio e turismo, Marco Fontanari, promette iniziative, se serve, pure eclatanti, mobilitando tutte le imprese e i commercianti per ribadire il loro diritto a vivere e lavorare in un territorio dove la presenza delle forze dell'ordine e delle istituzioni sia forte e riesca a tutelare ed evitare fatti come le recenti aggressioni a «Das Mor» di Rovereto e al caffè «Da Ciro» di Villa Lagarina; in questo particolare momento di difficoltà, in cui crisi e immigrazione clandestina contribuiscono ad aumentare il numero dei reati e delle situazioni a rischio, le forze
dell'ordine e i loro presidi andrebbero sostenuti e potenziati, non indeboliti o soppressi –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda adottare per garantire in Trentino la normale prosecuzione dei pattugliamenti notturni delle forze di polizia. (4-00186)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00137 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 02/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00137 presentato da BIGNAMI Galeazzo testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8
BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: da tempo sulla stampa locale del territorio imolese vengono segnalati la situazione di inadeguatezza in cui verserebbe la struttura ospitante il commissariato di polizia di Imola e i problemi di equipaggiamento dell'autovettura utilizzata per il servizio volante; tra i problemi segnalati nei mesi addietro figuravano inoltre, per quel che concerne la struttura dove ha sede il commissariato, il ritardo nell'accensione dell'impianto di riscaldamento, la rottura frequente delle caldaie, la perdita di acqua proveniente dal bagno. Tali problemi sarebbero stati risolti ma attraverso soluzioni-tampone, dato che le condizioni dell'edificio e l'obsolescenza degli impianti richiederebbero interventi strutturali e definitivi; anche la situazione di sottorganico, non certo secondaria, è stata più volte rappresentata nelle opportune sedi. A Imola, città che conta circa 70 mila abitanti (ma con i territori del circondario si arriva a circa 130 mila), sarebbero attualmente in servizio 59 agenti più 17 in dotazione alla stradale. L'organico da tempo risulta ridotto anche a seguito della chiusura del distaccamento del quartiere Pedagna, avvenuto alcuni anni fa e che contava circa 20 agenti; il rinnovo delle piante organiche risulta essere un tema ormai annoso sul quale andrebbe aperta, ad avviso dell'interrogante, una riflessione anche in relazione ai parametri con cui gli agenti vengono assegnati. Di fatto, in Italia, esistono province molto più piccole di Imola e del suo circondario, in termini di popolazione, alle quali però sono assegnati agenti di polizia in numero decisamente superiore. In altre parole, l'assegnazione degli agenti a oggi sembrerebbe corrispondere più a criteri di carattere burocratico (l'essere provincia o meno) che non alle effettive esigenze dei territori correlate anche al numero di abitanti e al tasso di criminalità reale e percepito –: se sia a conoscenza della suesposta situazione; quali interventi siano stati realizzati negli anni per ovviare ai problemi della struttura ospitante il commissariato di Imola e per quali importi; se siano previsti investimenti ulteriori e di quale entità per interventi definitivi sulla struttura in questione; se sia a conoscenza della situazione relativa all'equipaggiamento per il servizio di volante di cui in premessa e come si intenda risolvere l'eventuale criticità; in relazione alla situazione di sottorganico, quali iniziative si intendano eventualmente assumere per assegnare un maggior numero di agenti di polizia al territorio di Imola e del suo circondario; se sia previsto in tempi brevi il rinnovo delle piante organiche e se sia in previsione una
revisione dei criteri per l'assegnazione degli agenti sui territori in relazione alle specifiche tematiche evidenziate in premessa. (4-00137)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00179 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: MOLTENI NICOLA Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 07/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00179 presentato da MOLTENI Nicola testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 MOLTENI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
l'articolo 275-bis, comma 1, del codice di procedura penale ha introdotto l'utilizzo di mezzi elettronici o altri strumenti (nella fattispecie, il cosiddetto «braccialetto elettronico»), previa verifica di disponibilità da parte del giudice presso la polizia giudiziaria; la ratio con cui tale norma venne introdotta corrispondeva alla necessità di sostituire la detenzione carceraria con arresti domiciliari «controllati» per tutti quei delitti considerati a bassa pericolosità sociale; a fare tempo dal 2009, con l'introduzione dell'articolo 612-bis del codice penale (delitto di atti persecutori), l'uso, fino ad allora assai contenuto, iniziò a farsi più frequente soprattutto per gli imputati del suddetto reato, in particolare dopo l'approvazione della legge n. 47 del 16 aprile 2015, in base alla quale il giudice, se ritiene che la sentenza definitiva godrà della sospensione o comunque non sarà superiore a tre anni, non può applicare la misura cautelare delle detenzione in carcere; l'incremento dell'uso del dispositivo del braccialetto elettronico ha comportato nell'arco di pochi anni il suo pressoché totale esaurimento; una sentenza della Corte di cassazione del 28 aprile 2016 (n. 20769) ha stabilito che «Il giudice, escluso ogni automatismo nei criteri di scelta delle misure, qualora abbia accertato l'indisponibilità del suddetto dispositivo elettronico, deve valutare, ai fini dell'applicazione o della sostituzione della misura coercitiva, la specifica idoneità, adeguatezza e proporzionalità di ciascuna di esse in relazione alle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto»; attualmente, pende avanti il tribunale di Termini Imerese un procedimento per il reato di cui all'articolo 612-bis del codice penale, che vede parte offesa la signora Vivoli Lidia, già vittima di tentato omicidio da parte dell'oggi imputato per stalking, il quale, nonostante una precedente condanna per tentato omicidio a quattro anni e sei mesi (di cui solo cinque trascorsi in carcere, in quanto beneficiario quasi immediatamente degli arresti domiciliari), ha perseverato in condotte persecutorie e violente nei suoi confronti; arrestato nuovamente nel 2015, l'imputato Isidoro Ferrante si trova ora detenuto in carcere presso «I Pagliarelli», ma il giudice nei giorni scorsi ha emesso un'ordinanza di concessione della misura alternativa degli arresti domiciliari condizionata alla presenza del braccialetto elettronico, non disponibile però presso la polizia giudiziaria competente di Termini Imerese, né, a quanto pare, neppure presso quella di Palermo; ciò nonostante, il giudice ha dichiarato la disponibilità a emettere comunque ordinanza di concessione degli arresti domiciliari, e ciò in forza della suindicata Sentenza della Corte di cassazione del 2016; stanti i precedenti, in caso di concessione degli arresti domiciliari tout court, senza l'ausilio di strumenti elettronici, è evidente che l'incolumità fisica e psicologica della vittima è in
concreto e serio pericolo –: se il Governo, nell'ambito delle sue competenze, intenda acquisire informazioni allo scopo di verificare l'effettivo numero di strumenti elettronici (nella fattispecie, braccialetti elettronici) in dotazione presso le singole procure/uffici di polizia giudiziaria dislocati su tutto il territorio nazionale, il numero di quelli effettivamente utilizzati, il numero di quelli a disposizione presso la polizia giudiziaria/procura di Termini Imerese e di Palermo e di quelli in uso, e, nel caso di insufficienza, assumere immediatamente le iniziative di competenza dirette a dotare detti uffici degli strumenti elettronici mancanti, affinché possano essere immediatamente utilizzati per gli scopi cui sono destinati. (4-00179)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00131 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: SILLI GIORGIO Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 27/04/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/04/2018 PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 27/04/2018 DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 27/04/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/04/2018 Stato iter: IN CORSO
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00131 presentato da SILLI Giorgio testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 SILLI, MAZZETTI, PICCHI e DONZELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: la cronaca dei giorni scorsi ha riportato il grave ed increscioso episodio avvenuto nel carcere pratese della Dogaia, dove un giovane detenuto originario del Togo, che deve scontare la pena dopo una condanna per violenza sessuale, ha aggredito un'ispettrice della polizia penitenziaria, tentando di strangolarla. Un altro agente è rimasto contuso; il giovane, mentre si trovava in infermeria, si sarebbe scagliato improvvisamente contro la donna afferrandola per il collo per poi bloccarla contro il muro del locale. Grazie al pronto intervento degli altri agenti si sarebbe evitato il peggio; la vicenda desta grande preoccupazione e rammarico, anche perché episodi del genere, purtroppo, non rappresentano casi isolati; pertanto è necessario fare chiarezza su quanto avvenuto, per evitare che simili situazioni possano ripetersi in futuro, anche a seguito di opportune valutazioni in merito al sovraffollamento carcerario e al sottodimensionamento dell'organico preposto all'interno del carcere –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza dell'episodio riportato in premessa; se e quali interventi intenda attuare per poter verificare la situazione esistente nel carcere pratese della Dogaia e nelle carceri italiane in genere, a fronte dei tanti episodi di violenza che si manifestano negli istituti di pena; quali azioni si intendano mettere in campo per prevenire aggressioni a danno del personale carcerario, e se, anche alla luce di quanto illustrato, non si ritenga di aumentare l'organico della polizia penitenziaria all'interno del carcere pratese della Dogaia; quali iniziative abbia assunto e intenda assumere per garantire adeguati standard di sicurezza nelle strutture afferenti alla gestione del Ministero della giustizia. (4-00131)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00112 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: ZIELLO EDOARDO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 23/04/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/04/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00112 presentato da ZIELLO Edoardo testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 ZIELLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: a dispetto delle solenni promesse fatte dal Ministro interrogato l'11 gennaio 2018; in occasione della firma del cosiddetto «Patto per Pisa sicura», la situazione in città non accenna a migliorare; in quella circostanza, tra le altre cose, il Ministro dichiarò che la formazione di nuovi agenti di pubblica sicurezza era in corso, a primavera ci sarebbero state le nuove assegnazioni e proprio Pisa si sarebbe trovata in cima alla lista dei presidi da rinforzare; il 18 aprile 2018, però, la formazione dei circa 600 nuovi agenti del 199° corso cui faceva
riferimento il Ministro è terminata senza che seguisse l'assegnazione di alcun nuovo effettivo ai presidi pisani della polizia di Stato; Pisa mantiene il secondo posto della triste classifica regionale toscana delle province maggiormente colpite da furti e rapine; risultano altresì in aumento anche i reati legati al commercio di stupefacenti; l'incidenza dei furti sta avendo inoltre gravi ripercussioni economiche, poiché giungono ormai alla stampa locale sempre più frequenti segnalazioni di imprese ed imprenditori in difficoltà, che meditano il trasferimento della propria azienda in altre località per sfuggire alle violenze e alle vessazioni di ladri e rapinatori; ai furti si aggiungono anche gli atti di vandalismo; la stessa Confcommercio ha lanciato un appello per il ristabilimento della legalità; il Sap ha ribadito in un proprio comunicato la necessità di assicurare a Pisa adeguati rinforzi degli organici della polizia di Stato –: se il Ministro interrogato intenda dare seguito alla promessa di assegnare in priorità a Pisa agenti addestrati del 199° corso, fatta l'11 gennaio 2018; per quali ragioni il Governo non provveda ad incrementare più consistentemente i distaccamenti delle forze dell'ordine nella provincia pisana. (4-00112)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00154 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: DE MARTINI GUIDO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 04/05/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 04/05/2018 VOLPI RAFFAELE LEGA - SALVINI PREMIER 07/05/2018
Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma VOLPI LEDA MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2018 07/05/2018 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00154 presentato da DE MARTINI Guido testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 DE MARTINI, ZOFFILI e RAFFAELE VOLPI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: nel 1995 il XIII reparto mobile della polizia di Stato è stato assegnato alla caserma «Carlo Alberto» di Cagliari, struttura che, nonostante i milioni di euro che si stanno spendendo per la ristrutturazione, non ha le caratteristiche logistiche idonee per ospitarlo. La caserma, costruzione di fine ’700 di assoluto pregio architettonico, storico e culturale, nulla ha a che fare con le esigenze di una caserma operativa della polizia di Stato. È inconcepibile far albergare la sede amministrativa del reparto mobile in metà corridoio di un secondo piano, senza la possibilità di effettuare lo stoccaggio dei materiali (dalle divise agli armamenti) per la mancanza di locali idonei, in quanto per la maggior parte inagibili. Lo stato dei parcheggi versa nel caos, le condizioni di bagni e docce e degli spogliatoi sono inaccettabili, gli armadietti sono ammassati al punto di non consentire il passaggio, gli intonaci versano in rovina; il dipartimento della pubblica sicurezza, all'apertura della caserma, prevedeva una forza di circa 250 uomini a fronte degli attuali 150, organico che negli anni non è mai stato integrato
per la mancanza degli alloggi previsti; negli anni si è venuto a creare, inoltre, un sovraffollamento di uffici, tutti inseriti nella medesima caserma, che eliminano a priori infrastrutture tipiche quali autorimesse, distributori di carburante, autolavaggi, officine, piazzali, sale benessere, sala televisione, biblioteca, idonea palestra, idonea armeria, idonei magazzini, idonei spogliatoi con bagni e sale doccia, zona lavanderia, luoghi per l'attività sportiva come campi da calcio, calcetto, tennis od altro; malgrado le continue segnalazioni alle autorità di pubblica sicurezza della provincia ed alle sedi dipartimentali sono sempre arrivate solo rassicurazioni per soluzioni meramente formali, cui non ha fatto seguito alcun segnale concreto. L'amministrazione locale si è adoperata con vari tentativi ed un effettivo impegno è stato profuso negli anni, ma il tutto si è sempre scontrato con la corazza delle mura ministeriali; l'attuale sede del XIII reparto mobile, cui oltretutto si accede solo da due sensi unici alternati, facilmente bloccabili in caso di emergenza ad opera di eventuali malintenzionati, è totalmente inadeguata, per cui il suo spostamento è prioritario quanto urgente. Nel capoluogo e nei dintorni esistono numerose caserme ed uffici pubblici non (o poco) utilizzati dalle forze armate, da altre forze di polizia ed altri enti, ove potrebbe utilmente essere attestato il reparto; inoltre vi sono numerose strutture che, ripristinate, potrebbero risultare idonee ed a basso costo; il progetto di trasferimento non sarebbe neanche troppo dispendioso. Basta infatti analizzare la spesa relativa all'ultima ristrutturazione dell'attuale caserma, terminata a dicembre 2014, pari a 4,7 milioni di euro, per rendersi conto di quante risorse vengano ogni giorno sprecate in opere dalle prospettive miopi, e sono ancora in corso periodici, indispensabili e dispendiosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; il trasferimento del reparto mobile consentirebbe anche agli altri sei uffici della polizia di Stato residenti nel resto della caserma Carlo Alberto di uscire, a loro volta, dalla sofferenza logistica da tutti patita, per scarsità di spazi –: se il Governo intenda intraprendere iniziative urgenti volte al trasferimento del reparto mobile della polizia di Cagliari, che in ogni capoluogo di regione rappresenta istituzionalmente un punto di riferimento per l'ordine e la sicurezza pubblica, superando le gravi insufficienze che si ripercuotono sul personale e sulla cittadinanza; se non sia opportuno promuovere, per quanto di competenza, l'assegnazione di un'area demaniale, messa a disposizione dalla regione Sardegna o dal comune, dove costruire una caserma più moderna, energeticamente autosufficiente e ricca di servizi per i poliziotti, dotata di tutte le infrastrutture per gli addetti ai lavori, di uffici, parcheggi, spazi famiglia
ed asili nido. (4-00154)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00126 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA Gruppo: LIBERI E UGUALI Data firma: 26/04/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI 26/04/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELLA SALUTE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/04/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00126 presentato da FRATOIANNI Nicola testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 FRATOIANNI e PALAZZOTTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per
sapere – premesso che: l'articolo 8 (Misure per l'ammodernamento di mezzi, attrezzature e strutture della polizia di Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco) del decreto-legge n. 119 del 2014, è stato modificato dalla legge di conversione n. 146 del 2014, con l'aggiunta del comma 1-bis, e testualmente prevede: «Con decreto del Ministro dell'interno, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, l'Amministrazione della pubblica sicurezza avvia, con le necessarie cautele per la salute e l'incolumità pubblica e secondo principi di precauzione e previa intesa con il Ministro della salute, la sperimentazione della pistola elettrica Taser per le esigenze dei propri compiti istituzionali, nei limiti di spesa previsti dal comma 1, lettera a)»; il 20 marzo 2018 la direzione anticrimine del Ministero dell'interno ha diramato una nota a 6 questure italiane di grandi città (Reggio Emilia, Padova, Milano, Catania, Brindisi e Caserta), autorizzandole alla sperimentazione sull'uso della pistola Taser; organismi internazionali intergovernativi e non governativi hanno stigmatizzato l'uso del Taser in quanto potenzialmente mortale e mai realmente sostitutiva di armi da fuoco; il Comitato Onu contro la tortura si è espresso contrariamente all'introduzione in Portogallo di misure che ne autorizzassero l'utilizzo, essendo forte il rischio di maltrattamenti a esse legato; nel 2014, la Corte europea dei diritti dell'uomo, nel caso Anzhelo contro Bulgaria, ha condannato la Bulgaria per violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Cedu), che vieta il ricorso alla tortura («Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti»), a seguito dell'utilizzo spropositato, da parte degli agenti bulgari, del Taser. La Corte europea cita il Comitato europeo per la prevenzione della tortura, il quale afferma che l'introduzione dei Taser aprirebbe la porta a risposte sproporzionate; quanto accade negli Usa mostra come il Taser sia usato principalmente contro persone con problemi psichici o per vincere una resistenza a un ordine di polizia; dal 2000 a oggi, secondo un rapporto dell'agenzia Reuters, sono più di 1000 le persone morte negli Usa contro cui la polizia aveva utilizzato il Taser. Per 153 di queste morti è stato accertato che la pistola ha causato il decesso o vi ha contribuito. In 9 casi su 10 le persone colpite erano disarmate e in 4 su 10 soffrivano di disturbi mentali o malattie neurologiche; secondo Amnesty International, tra il 2001 e il 2012, più di 500 persone sono morte negli Usa dopo essere state colpite dal Taser. L'esistenza di un rapporto causa-effetto tra le morti e l'utilizzo del Taser sarebbe stato accertato;
la stessa azienda produttrice, la Taser International Incoporated, riconosce un fattore di rischio mortale che sia aggira intorno allo 0,25 per cento. Una persona su 400, tra quelle colpite da Taser, rischia il decesso; il dottor Douglas Zipes, dell'università dell'Indiana, e altri autorevoli medici e professori universitari della American Heart Association, concordano nell'affermare che lo shock causato dal Taser può produrre arresto cardiaco –: quali siano gli orientamenti del Governo circa l'uso del Taser, che risulta potenzialmente mortale, e quali cautele siano state intraprese per evitare rischi per la salute e la vita delle persone; se il Ministero della salute abbia svolto o intenda svolgere un'indagine in relazione alla sperimentazione della pistola elettrica Taser, con particolare riguardo ai rischi sulla salute, come previsto dalla legge, in particolare a tutela delle categorie più vulnerabili (donne incinte, minori, malati di cuore e anziani); quali siano i costi della sperimentazione soprarichiamata e le aziende coinvolte, considerato che, per gli interroganti, sarebbe più utile investire queste risorse in formazione delle forze di polizia o in strumenti logistici (autovetture, vestiario e altro). (4-00126)
ATTO CAMERA INTERPELLANZA 2/00016 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: BERARDINI FABIO Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 23/04/2018
Destinatari Ministero destinatario:
• MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/04/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interpellanza 2-00016 presentato da BERARDINI Fabio testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che: con nota prot. n. 020/SP/018 diretta al provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria per le regioni Lazio, Abruzzo e Molise, il segretario provinciale di Teramo del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Giuseppe Pallini, ha evidenziato, ancora una volta, la gravissima situazione creatasi all'interno della casa circondariale di Teramo; in estrema sintesi il dottore Pallini afferma che il personale di polizia penitenziaria del predetto istituto è ridotto allo stremo, poiché l'organico presente è assolutamente insufficiente a garantire i livelli minimi di sicurezza stabiliti dalla legge; occorre evidenziare che all'interno della casa circondariale di Teramo sono previsti da pianta organica (P.C.D. del 2 ottobre 2017) n. 216 unità di personale, mentre il personale effettivamente in servizio è di sole 152 unità; a tale gravissima situazione si andranno ad aggiungere ben 17 pensionamenti già autorizzati nel 2018 che rendono di fatto insostenibile la copertura dei turni di servizio con notevole aumento dello stress lavorativo e con conseguenze potenzialmente molto pericolose in relazione a ipotesi di «burnout»; è necessario evidenziare, altresì, che ad oggi sono ben 16.000 le giornate di congedo che il personale ha maturato e che sono impossibili da fruire a causa dei continui richiami in servizio resi necessari per garantire il corretto funzionamento dell'istituto; altro aspetto da evidenziare, secondo quanto riferito all'interrogante, è la mancata applicazione della disposizione n. 0367688 del 17 novembre 2017 a firma del capo del dipartimento amministrazione penitenziaria, dottore Santi Consolo, da parte del provveditore regionale Lazio, Abruzzo e Molise, dottoressa Cinzia Calandrino, in merito al
blocco delle assegnazioni di detenuti presso istituto menzionato, che è sottoposto ad un grave sovraffollamento; ad oggi, infatti, risultano ristretti n. 395 detenuti di cui n. 195 della media sicurezza (dei n. 200 posti disponibili). Questa situazione costringe di fatto l'amministrazione ad ubicare detenuti della media sicurezza in altri circuiti, in espressa violazione del regolamento –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza della gravissima carenza di organico che interessa la casa circondariale di Teramo, la quale rischia di compromettere i livelli minimi di sicurezza e la predisposizione dei turni di servizio del personale; se il Ministro interrogato sia a conoscenza che, al 31 dicembre 2018, fatte salve ulteriori autorizzazioni al collocamento in quiescenza, rimarrà in servizio una forza complessiva pari a 129 unità su un organico previsto di 216 unità; se il Ministro interrogato intenda disporre urgentemente l'assegnazione di un numero congruo di personale alla casa circondariale di Teramo per scongiurare la compromissione dei livelli minimi di sicurezza; se il Ministro interrogato sia a conoscenza della mancata applicazione della disposizione n. 0367688 del 17 novembre 2017 a firma del capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, dottore Santi Consolo (riguardante il blocco delle assegnazioni di detenuti presso l'istituto menzionato, visto il grave sovraffollamento cui è sottoposto) e quali iniziative intenda assumere in merito. (2-00016) «Berardini».
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00140 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: ZOFFILI EUGENIO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 02/05/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MOLTENI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 LOCATELLI
ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018 BORGHI CLAUDIO LEGA - SALVINI PREMIER 02/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELLA DIFESA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00140 presentato da ZOFFILI Eugenio testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 ZOFFILI, MOLTENI, LOCATELLI e CLAUDIO BORGHI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che: l'emergenza sicurezza non accenna ad attenuarsi nell'Erbese, come stanno dimostrando nuovi, ulteriori, sconcertanti fatti di cronaca; nella sera di venerdì 20 aprile 2018, ad esempio, la polizia locale di Erba, allertata da alcuni residenti, è intervenuta in via Meucci, sequestrando una Volvo V 40 nera che appariva sospetta, rinvenendovi cocaina ed attrezzi da scasso; secondo quanto riportato dalla stampa locale, del veicolo è risultato proprietario un rumeno con numerosi precedenti per furto, al quale erano inoltre intestate altre 349 vetture, circostanza che induce a ritenere la presenza nell'erbese di una potente ed estesa organizzazione criminale; stando all'edizione de Il Giornale di Erba pubblicata il 28 aprile, nel vicino comune di Inverigo, invece, una coppia di malviventi ha tentato un colpo in via San Giovanni Bosco, desistendo soltanto perché disturbati dall'innesco di un allarme. I due venivano anche ripresi dai sistemi di videosorveglianza ed un video che li ritrae è stato addirittura posto on line;
nello stesso giorno, il Giornale di Erba rendeva noto il furto di un mazzo di chiavi avvenuto sempre ad Inverigo nel corso del funerale di un anziano 77enne, cui aveva fatto seguito l'effrazione del suo appartamento in via Vittorio Veneto; questi eventi si sono verificati successivamente ad altri occorsi nei giorni precedenti, sempre nell'erbese, oggetto di altri atti di sindacato ispettivo –: quali iniziative il Governo ritenga di dover assumere per arginare la pressione crescente della criminalità e per garantire la sicurezza della proprietà privata in tutto l'Erbese; per quali ragioni il Governo non provveda ad incrementare i presidi delle forze dell'ordine nella provincia comasca, in particolare potenziando la caserma dei carabinieri di Erba con nuovi uomini, mezzi e strumentazione, unitamente alle altre caserme dell'Arma della zona interessata dai furti citati in premessa. (4-00140)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00122 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: FONTANA GREGORIO Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 24/04/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/04/2018 Stato iter: IN CORSO
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00122 presentato da FONTANA Gregorio testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 GREGORIO FONTANA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: da alcune notizie riportate sulla stampa (ad esempio, l'Eco di Bergamo e Corriere della Sera 24 aprile 2018) risulterebbe in atto uno smantellamento del distaccamento del commissariato di polizia stradale di Treviglio; già nel 2014 il Governo in carica aveva tentato la soppressione del distaccamento. L'interrogante con l'atto n. 4/03783, aveva pertanto interrogato il Ministro dell'interno, ottenendo rassicurazioni sul fatto che la logica con la quale si sarebbe predisposto il piano di riparto di pubblica sicurezza, sarebbe stata improntata per il perseguimento di «esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza»; tuttavia, quanto accaduto nei giorni scorsi, sconfessa tale logica di prossimità al cittadino: i recenti trasferimenti in uscita del personale della Polstrada, infatti, non sono stati rimpiazzati. Quindi, si assiste ad un distaccamento sotto organico, che corrisponde a una diminuzione dell'attività sul territorio; a fronte di un depauperamento dell'organico della Polstrada, si assiste di contro all'espansione di tutta la zona della bassa pianura bergamasca, e al rafforzamento di alcune grandi opere, quali la Brebemi, che coinvolge direttamente la città di Treviglio, e che ha in essa il punto nevralgico di snodo tra Brescia e Milano; al commissariato di Treviglio fanno capo 38 comuni della bassa bergamasca e, di conseguenza, la sua chiusura lascerebbe completamente sguarnita una grande area in forte espansione –: quali siano le intenzioni del Ministro interrogato per quel che riguarda la chiusura del commissariato di Treviglio e se non intenda adottare con urgenza misure idonee a rafforzare i ridotti organici delle forze dell'ordine in provincia di Bergamo. (4-00122)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00104 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: MATURI FILIPPO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 07/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/04/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00104 presentato da MATURI Filippo testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 MATURI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: il 16 aprile 2018, alle ore 19,30, il generale a riposo Carlo Bosin, ottantunenne, veniva aggredito, sequestrato, immobilizzato e spogliato nel garage del suo condominio, situato in via Guncina a Bolzano, allo scopo di sottrargli valori e contanti, privandolo di circa 150 euro e delle chiavi del proprio appartamento; i malviventi, due persone giunte sul posto con una moto di media cilindrata e a volto coperto da altrettanti caschi integrali, impossessatisi delle chiavi di casa, s'introducevano anche nell'appartamento del generale, trovandovi la moglie Licia, che veniva anch'essa aggredita;
la donna, che veniva anche colta da malore, subiva la sottrazione di una collana e di ulteriori 150 euro, senza che tuttavia i ladri trovassero nell'appartamento una cassaforte che pensavano la coppia possedesse; il generale Bosin gestisce l'Ussa, l'Unione delle società sportive altoatesine, ed i due malviventi debbono aver pensato che avesse a portata di mano significative quantità di contante; le modalità della rapina hanno ricordato a giornalisti ed inquirenti quelle di una rapina analoga, occorsa sempre a Bolzano mesi fa, ai danni della gioielleria Bonaldi, la cui titolare era stata aggredita, legata ed immobilizzata nel proprio negozio; l'episodio ha destato grande sensazione in città, anche per la notorietà delle vittime, ed è considerato il sintomo di un salto di qualità nelle attività della criminalità a Bolzano; l'aggravamento delle condizioni di sicurezza a Bolzano suggerisce un potenziamento delle risorse delle forze dell'ordine in città –: quali iniziative il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, per migliorare le condizioni dell'ordine pubblico a Bolzano ed, in particolare, potenziare significativamente i locali presidi delle forze di polizia. (4-00104)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00206 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 10 del 11/05/2018 Firmatari Primo firmatario: NOVELLI ROBERTO Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 09/05/2018
Destinatari Ministero destinatario:
• MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 09/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00206 presentato da NOVELLI Roberto testo di Venerdì 11 maggio 2018, seduta n. 10 NOVELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale e locale, in data 6 maggio 2018 due giovani di origine nigeriana sono stati arrestati dagli agenti della questura di Lecco con l'accusa di aver partecipato, con altri loro connazionali, al pestaggio di un poliziotto fuori servizio intervenuto in aiuto di un capotreno a bordo di un convoglio di Trenord nella tratta MilanoLecco; per quanto risulta, il dipendente di Trenord avrebbe sorpreso un passeggero nigeriano senza biglietto e chiesto aiuto al poliziotto per farlo scendere alla stazione di Arcore (Milano): l'uomo sarebbe sceso, ma sarebbe subito risalito su un'altra carrozza del convoglio che nel frattempo aveva ripreso la sua corsa. A questo punto, il controllore e l'agente si sarebbero diretti da lui trovandolo insieme con un gruppo di suoi connazionali che, di fronte alle rimostranze del poliziotto, lo avrebbe aggredito. Dopo averlo preso a calci e pugni, il gruppetto sarebbe quindi fuggito scendendo alla stazione di Carnate (Monza), dove sono sopraggiunti i carabinieri che hanno identificato sette nigeriani sorpresi ancora nello scalo. Poco dopo, alla stazione di Calolziocorte, la polizia ha fermato il successivo treno partito da Milano Porta Garibaldi alla volta di Lecco identificando altri sette africani, due dei quali erano gli stessi fermati a Carnate. Proprio questi ultimi sono stati arrestati perché corrispondenti alle descrizioni fornite dagli aggrediti, e per loro è scattata l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni in concorso e tentata rapina per aver cercato di strappare la placca identificativa dell'agente; ad avviso dell'interrogante non appare in alcun modo possibile continuare a tollerare gravissimi episodi di tal fatta in cui immigrati violenti commettono, durante la loro permanenza in Italia, scellerati soprusi e atti di delinquenza a danno di onesti cittadini –:
quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo, alla luce di quanto descritto in premessa, con particolare riguardo all'opportunità di incrementare il numero delle forze dell'ordine, provvedendo quanto prima con nuove assunzioni di giovani che possano rendere più efficaci i servizi di controllo del territorio e di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica; quali elementi si intendano fornire in riferimento alle più recenti statistiche sugli atti di violenza o di criminalità compiute dagli immigrati, con un raffronto percentuale tra la presenza numerica degli stessi e il numero e l'entità dei reati commessi, nonché con un quadro complessivo delle carenze di organico delle forze dell'ordine su base provinciale. (4-00206)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00130 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 27/04/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/04/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00130 presentato da
GRIMOLDI Paolo testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 GRIMOLDI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: il 19 marzo 2018 il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza, dottoressa Patrizia Gallucci, ha emesso un'ordinanza applicativa di misura cautelare ai danni dei carabinieri Angelo Galletta ed Arturo Formisano, in servizio presso la compagnia monzese dell'Arma, accusati di aver redatto un verbale di arresto contenente notizie false e di aver esercitato violenza nei confronti di tal Mohamed Mejri, fermato il 20 ottobre 2017; a carico dei due carabinieri è stato emesso un provvedimento restrittivo, in virtù del quale entrambi sono stati sospesi per un anno dall'esercizio del loro pubblico ufficio; decisivi ai fini della sentenza ai danni dei due carabinieri paiono essere state l'interpretazione di cosa costituisca legittima difesa (poiché gli imputati hanno affermato di essere stati aggrediti dal Mejri), la concezione adottata della nozione di «resistenza a pubblico ufficiale» e l'individuazione della soglia di coazione fisica che integri gli estremi della violenza gratuita e non necessaria del pubblico ufficiale agente di polizia giudiziaria nei confronti di chi viene fermato; gli effetti della pronuncia del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza sul morale degli appartenenti alle forze dell'ordine in servizio nella provincia di Monza e Brianza possono essere significativi; più in generale, esiste il rischio, a giudizio dell'interrogante, che un'interpretazione molto restrittiva delle norme concernenti ciò che i tutori dell'ordine possono e non possono fare in costanza d'emergenza possa comprometterne l'efficacia operativa, con conseguenze rilevanti ai fini del mantenimento della sicurezza –: quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo ritenga di poter assumere per salvaguardare l'efficacia operativa delle forze dell'ordine, anche alla luce del rischio di demoralizzazione del personale, a seguito di episodi come quelli descritti in premessa, avvenuti nella provincia di Monza e Brianza; se il Governo non consideri opportuno assumere iniziative volte a stabilire chiare regole d'ingaggio cui i tutori dell'ordine debbano attenersi nel momento in cui si trovano a fronteggiare situazioni dubbie, in cui il dovere di rispettare integralmente i diritti dell'individuo può scontrarsi con le esigenze della legittima difesa e la necessità di prevenire la commissione di un reato. (4-00130)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00246 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 10 del 11/05/2018 Firmatari Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 11/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00246 presentato da GRIBAUDO Chiara testo di Venerdì 11 maggio 2018, seduta n. 10 GRIBAUDO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: nella casa di reclusione «Giuseppe Montato» di Alba, nei giorni a cavallo tra il 25 e il 31 dicembre 2015 e Capodanno 2016, avvenne un'epidemia di legionellosi che costrinse al ricovero d'urgenza in ospedale alcuni dei detenuti; poiché non si trattava del primo caso di questa malattia, a tutela della salute del personale in
servizio e dei detenuti e per eseguirei necessari lavori di manutenzione dell'impianto idrico, l'amministrazione penitenziaria dispose l'immediata sospensione delle attività dell'istituto, con il trasferimento dei detenuti in altri penitenziari del Piemonte e il trasferimento del personale ad altre sedi; all'atto della chiusura i posti regolamentari erano 144 ed il personale contava in pianta organica 124 agenti di polizia penitenziaria e 6 educatori; la struttura è dotata di 1 campo sportivo, 1 palestra, 4 aule per attività formative, 1 teatro, 2 locali biblioteca, 1 locale di culto e 1 laboratorio; nei primi mesi del 2016 il Governo pro tempore stanziò 2.000.000 di euro, a valere sul piano di edilizia penitenziaria 2016-2018, per i lavori di «adeguamento dei reparti di detenzione con rifacimento impianti idrico sanitari e termici», ma nel corso dell'anno non venne effettuato alcun intervento; su sollecito e suggerimento dei Garanti dei detenuti del Piemonte è stato riaperto nel 2017, dopo gli opportuni lavori, il padiglione collaboratori, per dar luogo alle attività di socializzazione e formazione che erano fiore all'occhiello di questa struttura, fra cui la cura del vigneto carcerario per la produzione del vino «Vale La Pena», esempio di eccellenza nel settore dell'agricoltura sociale in Italia; si apprende dal Garante dei detenuti di Alba che nell'autunno 2017 è stato reso noto un cronoprogramma, il quale indicherebbe come data di fine lavori il mese di dicembre 2019 e che negli ultimi mesi del 2017 sarebbe stato affidato l'incarico, alla ditta Magicom Ingegneria di Roma, per il supporto alla progettazione; il 22 marzo 2018 è stato pubblicato sul sito del Ministero della giustizia il piano per l'edilizia penitenziaria per gli anni 2018-2020, che prevede per la casa di reclusione albese un importo di 4.500.000 di euro; l'attuale situazione del carcere di Alba pone in condizione precaria il personale addetto e le rispettive famiglie, a causa di trasferimenti e incertezza sulla sede finale di destinazione, determina il deterioramento delle strutture rimaste vuote, impedisce la piena messa in atto delle attività socializzanti per i detenuti, indispensabili per impedire la recidiva, svilisce le attività culturali, educative e imprenditoriali nate nella città di Alba per il recupero dei detenuti e concorre al sovraffollamento delle carceri italiane –: quali iniziative intenda adottare per garantire il più rapido recupero dell'intera struttura del carcere di Alba, dando luogo ai lavori di ristrutturazione e manutenzione da tempo previsti e più volte rimandati. (4-00246)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00200 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 9 del 08/05/2018 Firmatari Primo firmatario: FASSINA STEFANO Gruppo: LIBERI E UGUALI Data firma: 08/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00200 presentato da FASSINA Stefano testo di Martedì 8 maggio 2018, seduta n. 9 FASSINA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: da fonti di stampa si apprende che lo scorso giorno di Pasqua, Antonio Casamonica e il cugino Alfredo Di Silvio sono entrati in un bar di via Salvatore Barzilai a Roma chiedendo le sigarette e pretendendo di essere serviti subito. Il barista non se ne accorge e loro sbraitano interpretando il gesto come uno sgarbo non tollerabile. Nel locale tacciono tutti. L'unica a rispondere è una giovane che esclama: «Se il bar non vi piace andate altrove». Un affronto che accende la violenza. Stando a quanto riportato dal quotidiano la Repubblica,
Casamonica le strappa con una mano gli occhiali e li lancia dietro al bancone, poi si sfila la cinta dai pantaloni e la passa a Di Silvio. La donna, disabile, viene frustata. Poi calci, pugni fino a quando crolla a terra. Nessuno si muove, nessuno interviene per difenderla. «Se chiami la polizia ti ammazziamo», le gridano dopo averle strappato di mano il telefono. La giovane non conosce i suoi aguzzini; si tratta di un'esibizione di forza mafiosa, una violenza brutale per intimidire chi non ha rispettato la loro volontà, anche quando questo significa servirli per primi senza farli aspettare; il barista, l'unico a soccorrerla nel locale ormai vuoto, invece sa bene chi sono: i Di Silvio abitano molto vicino al bar in questione e i Casamonica poco più in là. «Torneranno», dice l'uomo alla disabile consigliandole di andare via. Passa mezz'ora e Alfredo Di Silvio in effetti rientra, accompagnato dal fratello Vincenzo, ed è di nuovo violenza: vetrine rotte, tavoli e sedie rovesciate. I due urlano al proprietario che in quel posto «comandiamo noi» e che «ora questo bar lo devi chiudere, altrimenti sei morto». Prima di andar via, lo picchiano; l'uomo riporta 8 giorni di prognosi, mentre per la ragazza ne occorreranno trenta. Le vittime denunciano. Un altro affronto intollerabile pure questo. La famiglia si muove di nuovo, sempre stando a quanto scrive Repubblica. Questa volta è Enrico, il nonno dei fratelli Di Silvio, già condannato per sequestro di persona e lesioni, a presentarsi nel bar. Chiede un caffè e contestualmente il ritiro immediato delle accuse. Il barista è terrorizzato, chiude il locale per due giorni, ma a reagire, in questo caso, è la moglie che convince il marito a riaprire, perché quell'attività commerciale è la loro vita –: quali iniziative urgentissime, per quanto di competenza, intenda mettere in campo il Ministro interrogato per rafforzare il controllo del territorio e la presenza dello Stato nella periferia sud-est della capitale, affinché le suddette molteplici intimidazioni non abbiano più a verificarsi e affinché il rilancio legale e sostenibile di quel territorio non venga più minacciato dalla criminalità mafiosa; se non ritenga necessario porre in essere, per quanto di competenza, misure a tutela dell'esercente dell'attività commerciale minacciata in maniera così diretta. (4-00200)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00125
Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018 Firmatari Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA Gruppo: LIBERI E UGUALI Data firma: 26/04/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI 26/04/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA DIFESA • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 26/04/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00125 presentato da FRATOIANNI Nicola testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 FRATOIANNI e BOLDRINI. — Al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: la carabiniera Angela Rizzo svolge il proprio incarico presso il nucleo investigativo del comando di Firenze, dove è stata oggetto di molestie sessuali da parte di un suo diretto superiore; dopo aver denunciato la vicenda, nel gennaio 2017, il superiore autore delle molestie è stato condannato in primo grado dal tribunale militare di Roma a nove mesi di reclusione e al risarcimento danni per il reato militare di «minaccia ad inferiore aggravata e continuata» (nella sentenza si parlava di «morboso interessamento» e di «esasperante invadenza»).
Quindi nel dicembre 2017 la corte militare d'appello di Roma ha confermato la condanna e il giudizio è ora pendente in Cassazione, dove è stato presentato appello dal superiore, che non è stato condannato per molestie sessuali solo perché nell'ordinamento militare non sono previsti i reati a sfondo sessuale, reati che non sono dunque punibili perché non previsti nemmeno dal codice penale militare di pace (da tempo ci sono richieste di riforma della giustizia militare in questo senso); nei confronti della carabiniera il 24 marzo 2018 l'Arma dei carabinieri ha aperto un procedimento disciplinare: l'accusa nei suoi confronti è non aver chiesto l'autorizzazione a rilasciare un'intervista alla trasmissione di Rai 3 «Presa Diretta», andata in onda il 10 marzo 2018, e di aver screditato il prestigio dell'Arma stessa con alcune sue dichiarazioni; nell'intervista in questione la carabiniera afferma, raccontando la sua drammatica esperienza: «(...) avevo paura che succedesse qualcosa di più grave. In un contesto come il nostro dovremmo tutelare, no? Con grande amarezza trovo invece che, ecco, anche nel mio caso, uno venga abbandonato»; a parere degli interroganti è evidente la sproporzione dell'iniziativa del comando dell'Arma dei carabinieri: chi ha screditato il prestigio e l'immagine dell'istituzione non è certo una donna che ha avuto il coraggio di denunciare episodi odiosi e che ha espresso pubblicamente la propria amarezza per ciò che ha passato –: quali siano gli orientamenti del Governo circa la decisione assunta all'interno dell'Arma dei carabinieri di avviare il procedimento disciplinare contro una carabiniera già vittima di molestie all'interno di una caserma, decisione che appare agli interroganti l'ennesima ed avvilente offesa nei confronti della donna; quali iniziative abbia assunto o intenda assumere la Ministra della difesa affinché l'Arma dei carabinieri receda dalla decisione presa nei confronti della carabiniera vittima di molestie sessuali; quali iniziative abbiano assunto in passato i superiori della carabiniera vittima delle molestie, a sua tutela; se il Governo non ritenga opportuno assumere iniziative normative affinché i reati sessuali siano previsti dall'ordinamento militare del nostro Paese. (4-00125)
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00205 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 10 del 11/05/2018 Firmatari Primo firmatario: FERRARI ROBERTO PAOLO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 09/05/2018 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CENTEMERO GIULIO LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2018 CAPITANIO MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2018
Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 09/05/2018 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00205 presentato da FERRARI Roberto Paolo testo di Venerdì 11 maggio 2018, seduta n. 10 FERRARI, CENTEMERO e CAPITANIO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: pochi giorni fa si è consumato l'ennesimo episodio di violenza su un treno, quando sul convoglio regionale diretto a Lecco proveniente da Milano, è stato aggredito un poliziotto quarantenne, in forza presso la squadra volante della questura di Lecco; questo ufficiale pubblico è stato aggredito dopo aver tentato di difendere il capotreno da un giovane nigeriano che, dopo essersi rifiutato di mostrare il titolo di viaggio, aveva iniziato ad
infastidire gli altri viaggiatori; il poliziotto ha cercato di calmare il giovane immigrato, ma è stato aggredito da una decina di giovani nigeriani che sono intervenuti in difesa del connazionale, bloccando il capotreno e picchiando selvaggiamente il poliziotto; due degli autori del pestaggio, un ragazzo di 24 e uno di 25 anni di origini nigeriane, con regolare permesso di soggiorno, sono stati arrestati mentre tentavano la fuga su un altro treno diretto in Valtellina; la frequenza con cui si registrano episodi di violenza sui treni della tratta Milano-Lecco è a dir poco preoccupante: pochi giorni fa i carabinieri hanno sgominato una «baby gang» che commetteva rapine in treno e in stazione; solo una settimana fa un gruppo di ragazzi di colore ha aggredito un commerciante nei pressi della stazione di Olgiate e rapinato subito dopo un passeggero a bordo del treno diretto a Milano dandosi poi alla fuga; non è tollerabile che un cittadino debba sentire minacciata la propria sicurezza recandosi a prendere un treno in una stazione o addirittura che corra il rischio di subire atti di violenza e delinquenza mentre utilizza un servizio essenziale come quello del trasporto ferroviario; i cittadini chiedono maggiori tutele per la propria sicurezza e chiedono risposte chiare e decise per contrastare i fenomeni criminosi commessi per mano di delinquenti, spesso immigrati senza regolare permesso di soggiorno, che hanno trasformato le stazioni in luoghi pericolosi, dove prolifera lo spaccio di droga e dove si consumano reati di ogni genere –: alla luce della crescita esponenziale degli episodi di violenza consumati all'interno dei convogli ferroviari, sia ai danni del personale dipendente di Trenitalia da parte di passeggeri sprovvisti di biglietto, sia ai danni delle forze dell'ordine che si impegnano a far rispettare le regole a bordo dei treni, sia ai danni di passeggeri, quali iniziative i Ministri interrogati intendano mettere in atto per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza. (4-00205)