Raccolta di atti parlamentari dal 1° al 30 settembre 2021

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• MINISTERO DELLA SALUTE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 10/09/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10198 presentato da NOVELLI Roberto testo di Venerdì 10 settembre 2021, seduta n. 562   NOVELLI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: sono decine, ogni anno, i membri delle forze dell'ordine che decidono di suicidarsi; nel 2020 i suicidi sono stati invece cinquantuno: sei nella Guardia di finanza, quindici tra i Carabinieri, nove agenti della Polizia di Stato, cinque della polizia locale, sette della Penitenziaria, tre nella Marina militare, uno nella Capitaneria di porto, uno nell'Aeronautica, uno nell'Esercito e tre guardie giurate; nel 2021, al 7 settembre, l'Osservatorio suicidi in divisa, ne conta già trentotto: sedici Carabinieri, cinque della Penitenziaria, tre guardie giurate, quattro tra i membri della Polizia locale, tre tra quelli della Guardia di Finanza e due tra quelli della Marina militare; la raccolta dei dati relativi al fenomeno non è semplice. Il citato Osservatorio suicidi in divisa annovera solo quelli frutto di segnalazione, mentre amministrazioni pubbliche come i ministeri registrano solo quelli avvenuti all'interno di caserme e comandi; i dati comparati, disponibili fino all'anno 2015, sul tasso di suicidi ogni 100 mila abitanti, resi noti dai sindacati dei Carabinieri, rappresentano un quadro allarmante. Il tasso di suicidi tra la popolazione generale italiana, ogni 100 mila persone, secondo l'Istat, tra il 2010 e il 2015 ha toccato valori tra il 6,5 e il 7,2. Quello tra i carabinieri, invece, oscillerebbe tra il 9,65 del 2015 e il 26,82 del 2012; anche nella Polizia penitenziaria il dato è allarmante, negli ultimi 5 anni i suicidi non stati trentacinque, oltre cento negli ultimi 20; le ipotesi sull'origine dell'alto numero di suicidi tra gli uomini e le donne in divisa sono varie, dal burnout, allo stress correlato, ma anche mancanza di mezzi, strutture inidonee, carichi di lavoro eccessivi, stipendi inadeguati, mobbing. Non risulta però che sia stata condotta da parte delle istituzioni competenti un'approfondita indagine sulle motivazioni di tali gesti; è quanto più necessario indagare le cause che portano al numero impressionante di eventi


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