Gli enigmi della scienza

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Difesa US, il Dipartimento degli Interni US, e il Servizio Forestale US”. Le stesse identiche tecniche di distribuzione di informazioni false o altamente distorte su larga scala sono impiegate dagli altri movimenti negazionisti. I creazionisti, usando il potere politico che esercitano, nel 2006 fecero pressione sull’amministrazione Bush per dirigere il Grand Canyon National Park affinché non fornisse una stima ufficiale dell’età geologica del canyon. “Al fine di evitare di offendere i fondamentalisti religiosi”, disse Jeff Ruch, direttore esecutivo degli Impiegati Pubblici per la Responsabilità Ambientale. “E’ sconcertante che la posizione ufficiale del parco nazionale sull’età geologica del Grand Canyon sia ‘No comment’”. I negazionisti della coscienza mantengono in modo simile un programma attivo di influenza dei media. Trovandolo rappresentativo e rivelatore di uno stato mentale, voglio portare l’attenzione su un esempio in particolare. Per farlo mi affido alle parole pubblicate degli attori principali in questi eventi: un astronomo di fama nazionale, professori di psicologia e sociologia molto stimati, e il professore di filosofia e fondatore del movimento americano negazionista di espressione della coscienza. Questo rapporto esiste in quanto tutti a parte il filosofo furono talmente sconvolti da quello che videro, che non solo diedero le dimissioni, ma misero deliberatamente le loro considerazioni in un rapporto sulla pubblica stampa. Visto che la storia è una parte integrante nella fondazione del Comitato

per l’Investigazione Scientifica sulle Affermazioni sul Paranormale (CSICOP), ora trasformata nel Comitato per l’Inchiesta Scientifica (CSI), e ancora il principale gruppo negazionista della coscienza negli Stati Uniti, è istruttivo prenderlo in considerazione. A mio parere rimane la storia più chiara nel rapporto che illustra la differenza tra negazionisti e genuini scettici. La storia ha quasi una qualità da tragedia greca mitopoetica, in cui un gruppo di scienziati, alcuni abbastanza importanti nei loro campi, si ritrovano ad affrontare la scelta più fondamentale per uno scienziato: devo affidarmi ai dati, o al mio pregiudizio? Alcuni accettarono la sfida, altri no. Si tratta di una storia di ammonimento in cui mi addentrerò solo al fine di illustrare i problemi negazionisti-scettici rilevanti. Ciò nonostante, raccomando fortemente ogni lettore interessato a comprendere meglio la psicologia dei movimenti negazionisti, di andare sui siti elencati nelle mie referenze, dove sono ospitate le carte originali, e di approfondire quello che vi si può trovare. In breve, questa è la trama. Nel numero del settembreottobre 1975 de The Humanist, come pure in un libro pubblicato privatamente del filosofo Paul Kurtz, ‘Prometheus’, fu pubblicata un’affermazione, ‘Obiezione all’Astrologia’. La dichiarazione era firmata da 186 scienziati, un gruppo che includeva 18 premi Nobel. Uno di quelli che prestò il proprio nome fu l’astronomo Dennis Rawlins, già famoso per aver ridicolizzato le dichiarazioni degli esporatori polari Richard Byrd e Robert Peary mentre dimostravano che Ronald Amundsen fu il primo uomo ad aver raggiunto entrambi i poli. Pubblicato inoltre sul giornale fu un articolo dello scrittore scientifico Lawrence Jerome che includeva un attacco allo psicologo e statistico francese Michel Gauquelin, e alla sua partner di ricerca nonché moglie di allora, Francoise. Era un attacco cuorioso; i Gauquelin ebbero i loro problemi con l’astrologia; infatti, avrebbero respinto, sulle basi dei loro dati di ricerca, molte affermazioni dell’astrologia occidentale – una posizione che avrebbero reso esplicita nel giornale di Kurtz The Humanist. Ma, proprio a causa del fatto che stavano cercando di essere dei buoni scienziati, i Gauquelin riportarono anche di aver identificato delle piccole ma significative relazioni tra alcune posizioni planetarie al momento della nascita dell’individuo e una sua performance d’eccellenza più avanti nel tempo, in particolar modo rilevante la posizione di Marte in una carta natale in relazione alla capacità atletica di anni dopo. Non fece

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