Documento sintesi approvato

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Comando Interregionale Carabinieri Pastrengo Consiglio Intermedio della Rappresentanza Militare

C O. I. R.

- 08 aprile 2016 -

“riordino delle carriere”

Delibera nr. 831 datata 01/03/2016 del Co.Ce.R Carabinieri (Verbale 93/XI)

Esiti in relazione alla richiesta di

“PARERE

e

PROPOSTE”

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Nei giorni 11, 12 e 13 novembre 2015 una delegazione del CoCeR Carabinieri ha incontrato a Milano, il CoIR Pastrengo ed alcuni delegati dei CoBaR confluenti della Legione Lombardia, Piemonte VA e Liguria al fine di acquisire elementi e indicazioni in relazione al possibile “riordino delle carriere”. Successivamente, una riunione in “assise” dei tre CoBaR confluenti e più incontri fra le categorie dei CoBaR confluenti hanno ulteriormente favorito il confronto e l’approfondimento della materia all’esame del Governo ma che cade in un momento difficile per le scarse risorse finanziarie disponibili. Per questo motivo, si ringrazia il Sig. Generale C.A. Vincenzo Coppola Comandante Interregionale CC “Pastrengo” per la considerazione, la vicinanza ed il sostegno durante i lavori della Rappresentanza Militare del Nord-Ovest.

La delibera n. 831 del giorno 01/03/2016 (Verbale 93/XI del COCER/CC) avente per oggetto “Riordino dei ruoli” con la quale l’Organo centrale della Rappresentanza Militare ha chiesto di acquisire, anche da parte di questo CoIR, il “parere” ed eventuali “proposte” entro il giorno 11 aprile 2016.

È ancora preliminarmente emerso, a fattor comune, il forte disappunto per la mancata richiesta, da parte del CoCeR CC, delle periodiche convocazioni a Roma, in assise o “Tavolo tecnico”, almeno dei CO.I.R. periferici. Incontri più volte chiesti e promessi. Incontri che rappresentano l’unica procedura che evita improduttive delegittimazioni e che impedisce la polverizzazione della rappresentatività.

Letto, nel merito del documento collegato alle non meglio precisate e conosciute “linee guida” dettate dal Comando Generale ed ancora in evoluzione ma comunque trasmesso come ipotesi dal CoCeR CC è necessario sottolineare: 1) l’assoluta contrarietà ad eventuali provvedimenti che creino disallineamenti tra le Forze di polizia; 2) che il richiesto “parere” deve necessariamente essere considerato “Negativo” nel “merito” e per il “metodo” adottato” atteso, fra l’altro, che mancano anche le notizie di fondamentale importanza per avere un quadro di insieme ove svolgere qualunque tipo di ragionamento. Per stessa ammissione del CoCeR CC (delibera nr. 831) non è chiaro, fra l’altro: Pagina 2 di 9


a) se lo stanziamento di 500 milioni debba essere ricompreso fra le somme destinate per il riordino delle carriere; b) come mai non sono stati presi in considerazione i “direttivi” e la “dirigenza”; c) Quali sono i numeri e le consistenze organiche ipotizzate per ciascun “ruolo”; d) In quale modo deve essere ricompreso il personale del Corpo Forestale dello Stato. Ed inoltre: e) L’argomento, inevitabilmente sarà destinato a produrre i suoi effetti anche sulle condizioni ed il profilo di impiego dei Carabinieri (auspicabilmente di tutti i gradi) e, più in generale, di tutti gli operatori delle FF.OO. che desiderano vedersi riconosciute le legittime aspettative economiche e di carriera. Per questo motivo, nell’attesa di conoscere in maniera più precisa i margini e le disponibilità economiche stabiliti dalla manovra finanziaria, il CoIR Pastrengo ha sostenuto ancora una volta la necessità di realizzare un intervento normativo organico su tutti i ruoli, per incrementare la funzionalità e per valorizzarne le risorse umane, anche attraverso il necessario adeguamento dei “profili di impiego” (anche del personale che rimane nel proprio ruolo) ed il riallineamento delle dinamiche di carriera, alle riforme e alle riqualificazioni professionali, nonché la relativa connessione con il trattamento economico. f) Il profilo d’impiego per i non direttivi, ma anche per la dirigenza fino al grado di vertice, dovrebbe trovare al più presto una rivisitazione, ma in modo definito e coerente con le responsabilità affidate o da affidare presso ciascun livello ordinativo, evitando sterili provvedimenti di semplice ripianamento per compensare le attuali carenze negli organici dei vari ruoli del personale “contrattualizzato”. g) manca l’indicazione delle modalità e delle tempistiche ipotizzate per il “regime transitorio” che riguarda la definizione dei profili per il personale attualmente in servizio; h) così come si ipotizzano significativi benefici economici per i direttivi/dirigenti con la “dirigenzializzazione”/”omogeneizzazione” dopo nove anni dalla prima nomina, è indispensabile prevedere significativi e paritetici benefici economici anche per tutti gli altri ruoli;

Le evidenti criticità sul corretto funzionamento dell’Amministrazione, e quindi del servizio reso, emergono quotidianamente a causa delle irrisolte problematiche sedimentatesi nel tempo in tema di “responsabilità” e “criteri di impiego” a fronte di una sempre più penalizzante progressione di carriera. Una realtà con problematiche le cui soluzioni non possono essere penalizzanti per il personale in servizio perchè riconducibile anche alla diminuita lungimiranza ed alle sempre minori risorse destinate dal Comando Generale per la “formazione” del personale. Le proposte sull’ipotizzato “riordino dei ruoli e delle carriere” quindi, devono necessariamente essere considerate interlocutorie e non possono consentire, per ora, al CoCeR CC, di giungere ad alcuna conclusione, almeno fino a quando non sarà meglio chiarito il quadro generale ove sviluppare una piena e consapevole condivisione delle scelte da sostenere.

IN MERITO ALLE CRITICITÀ AFFRONTATE DALLE SINGOLE CATEGORIE, SI SEGNALA: Pagina 3 di 9


Ten. Col, Bernardino Vagnoni e Magg. Giuseppe Difonzo 1. Premesso che il documento sulla proposta di riordino dei Ruoli diramato dal Co.Ce.R. appare a malapena accennare alla categoria “A”, esso è sostanzialmente condivisibile per quanto concerne: a. la strutturazione degli Ufficiali in Ruolo Unificato (ancorché specializzato come RTL e Forestale) vale a dire nel medesimo ruolo dove attualmente risultano iscritti i funzionari/dirigenti di tutte le Forze di Polizia ad ordinamento civile con le conseguenti medesime condizioni di status, di carriera, trattamento economico ed attribuzioni dirigenziali, che consentirebbe di sanare l’ormai annosa questione della disparità di trattamento tra Ruoli e, soprattutto, l’incomprensibile, ingiustificata e iniqua differenziazione delle permanenze nei gradi e preclusione di incarichi di comando da Ufficiale Superiore per gli Ufficiali RS, dando altresì la possibilità di transito nel Ruolo forestale del nuovo comparto di specialità attualmente preclusa a coloro che hanno comunque i titoli di comando e/o specializzazione per l’accesso; b. la riduzione dei periodi di permanenza nei gradi inferiori -ancora disallineati- che dovrà comunque inderogabilmente allinearsi alle qualifiche di tutte le altre Forze di Polizia ad ordinamento civile; c. la “dirigenzializzazione” che dovrà partire da subito. 2. Vi sono però aspetti che il documento, teso a delineare il quadro futuro, sottace totalmente, mentre è invece imprescindibile: a. definire a priori il regime transitorio (che è poi quello che interessa la pressoché totalità degli Ufficiali attualmente in servizio) per: 1) ricostruire in tempi brevi, anche ai soli fini amministrativi, le permanenze nei gradi per gli Ufficiali già in servizio, allineandole a quelle del sistema a regime; 2) garantire l’immediata unificazione dei Ruoli, ammettendo nel Ruolo Unificato tutti gli Ufficiali, indipendentemente dalla provenienza di alimentazione e dal titolo di studio con cui sono stati ammessi negli attuali Ruoli Ufficiali; b. raggiungere la concreta parificazione con i Ruoli dei Funzionari delle FF.PP. ad ordinamento civile, in termini di trattamento economico (per questi ultimi di gran lunga più favorevole) e progressione di carriera (specie in termini di accesso alla dirigenza), soprattutto considerando il trattamento estremamente più favorevole di cui godono i prossimi Ufficiali dei Carabinieri attualmente appartenenti al Corpo Forestale dello Stato. 3. Il riordino quindi dovrà soprattutto tenere in dovuta considerazione le gravose funzioni svolte dagli appartenenti al ruolo, eliminando ogni qualsiasi sperequazione con le altre Forze di Polizia ad ordinamento civile assicurando la parificazione dei gradi alle qualifiche e la medesima progressione di carriera in quanto allo stato attuale la carriera degli ufficiali in servizio permanente è spalmata nei vari gradi per un arco temporale lungo oltre 20 anni mentre in tutte le altre FFPP ad ordinamento civile la carriera del ruolo funzionari si conclude -dalla prima nomina- con la qualifica di V.Q. Aggiunto (pari al grado di Ten. Colonnello) in un arco di 9 anni. Nel Comparto Sicurezza, persiste infatti un divario discriminatorio tra FFPP civili e militari nonostante siano tutte chiamate a svolgere le medesime funzioni di O.S.P. e Pubblico

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Soccorso1 a cui si aggiungono però -per il solo personale dell’Arma- anche le funzioni di Polizia Militare senza che vi sia alcun riconoscimento di tipo giuridico ed economico. Solo a partire da tale situazione andranno poi apportate eventuali modifiche migliorative previste dal riordino delle carriere allo studio delle altre FFPP ad ordinamento civile compreso il regime transitorio che dovrà tracciare una linea netta di equiparazione anche retroattiva nel nuovo ruolo ufficiali unificato dei carabinieri. 4. Al fine di non svilire e demotivare la categoria occorre infine: a. prevedere implementazioni economiche, con periodi di permanenza più corti e con classi e scatti periodici; b. incrementare la dotazione dirigenziale, allineandola a quella, estremamente più vantaggiosa, delle altre FF.PP. e FF.AA c. prevedere miglioramenti economici per la Categoria “A” almeno in misura proporzionale a quella prevista per le altre categorie. L.121/81 "Art. 16 (Forze di polizia). - Ai fini della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, oltre alla polizia di Stato sono forze di polizia, fermi restando i rispettivi ordinamenti e dipendenze: a) l'Arma dei carabinieri, quale forza armata in servizio permanente di pubblica sicurezza; b) il Corpo della guardia di finanza, per il concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica.Fatte salve le rispettive attribuzioni e le normative dei vigenti ordinamenti, sono altresì forze di polizia e possono essere chiamati a concorrere nell'espletamento di servizi di ordine e sicurezza pubblica il Corpo degli agenti di custodia e il Corpo forestale dello Stato. Le forze di polizia possono essere utilizzate anche per il servizio di pubblico soccorso

Lgt. Pasquale Santise e Lgt Francesco Rijillo Nel suo complesso, NON SI RITIENE CONDIVISIBILE la proposta di riordino in quanto: • • • • • • •

essa è insufficiente e lacunosa; ogni forma di riordino non può assolutamente prescindere dalla chiara indicazione delle modalità e delle tempistiche del regime transitorio di definizione dei profili del personale attualmente in servizio; tale regime transitorio non è invece neanche accennato nel documento; questo appare non rispettare i criteri indicati invece nella Legge delega; l’approvazione del progetto, così come strutturato, priverebbe inoltre i militari del bonus FF.PP. di 80 € mensili, a fronte di un mancato beneficio economico, aggravato peraltro dal mancato rinnovo del contratto; non sono individuate le risorse indispensabili per attuare il progetto; così come si prevedono significativi benefici economici per la categoria “A” con la “dirigenzializzazione”/”omogeneizzazione” dopo nove anni dalla prima nomina, è indispensabile prevedere significativi e paritetici benefici economici per tutte le altre categorie;

Nelle linee guida si prevede un riconoscimento economico al personale “senza demerito” ; assolutamente inopportuno considerare che per effetto ad esempio di valutazioni caratteristiche, molto soggettive, la famiglia del “Carabiniere” possa subire un minor introito economico a fronte del medesimo impegno lavorativo-giornaliero;

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Ruolo Ispettori Accesso per concorso di cui: • 70% posti: concorso pubblico, con riserva per il personale con 4 anni di servizio, si condivide con l’inserimento del limite di età fissato a 40 anni • 30% posti: concorso interno riservato al Ruolo Sovrintendenti, si condivide con l’inserimento del limite di età fissato a 40 anni • Rimodulazione delle permanenze nei gradi: Si propone la seguente ipotesi di permanenza: - da Mar a M.O. : 3 anni; - da M.O. a M.Capo : 7 anni, avanzamento a “scelta per terzi” - da M.Capo a M.A. : 5 anni, avanzamento a “scelta per terzi” -

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da M.A. a LGT. :

6 anni, avanzamento a “scelta per terzi” con l’eliminazione della dotazione organica; - da LGT a LGT CS. : 5 anni Eliminazione della dotazione organica per il Maresciallo Aiutante Eliminazione della valutazione caratteristica “eccellente” per avanzamento a Luogotenente Avanzamento «a scelta, per terzi» come sopra descritto Attribuzione della nuova funzione di Carica Speciale nel grado di Luogotenente con parametro pari a 144,50 Attribuzione della qualifica di UPS ai a tutti i Marescialli Aiutante e quindi Luogotenenti, valutando la possibilità di concedere la qualifica di UPS a tutti gli Ispettori Comandanti di Stazione, con la previsione di “assegno di responsabilità”, o indennità di comando rimodulata e slegata dal “numero dei dipendenti”

Brig.Ca. Francesco Giannusa e V.Brig. Rosario Scandurra emerge con forza un pensiero unanime in ordine all’esigenza di: 1) tracciare una precisa “identità” del ruolo dei “Brigadieri/Sovrintendenti” dell’Arma dei Carabinieri; 2) escludere categoricamente ogni forma di mortificazione delle pregresse esperienze di servizio e delle relative anzianità o, peggio ancora, di unificazione verso il basso; 3) Qualora l’orientamento propendesse verso l’unificazione dei ruoli “Carabiniere/Appuntati” a quello di “Brigadiere”, si dovrà predisporre - una norma transitoria – per il passaggio degli attuali “Brigadieri” nel ruolo “Marescialli” o, in alternativa, la ricostruzione delle carriere degli appartenenti all’attuale ruolo, al fine di non svilire il proprio status e salvaguardare l’acquisita dignità professionale del militare. 4) Promozione dal grado di Vice Brigadiere al grado di Brigadiere Capo dagli attuali 7+7 a 5+5 ( per anzianità e non a valutazione ); 5) Attribuzione dell’assegno di responsabilità al raggiungimento della nuova funzione di Sostituto Ispettore dopo 5 anni e non 8 di permanenza nel grado apicale;

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6) Modificare le linee guida relative alle progressione di carriera nella parte in cui si prevede il conseguimento dell’assegno di responsabilità senza alcuna limitazione di demerito anche solo con valutazione caratteristica “ nella media ”; 7) Possibilità di accesso al Ruolo degli Ispettori, mediante concorso per titoli e corso di 6 mesi riservato al personale del Ruolo Sovrintendenti con almeno 4 anni di servizio nel grado di Vice Brigadiere (riserva del 50% di posti). Nella fase transitoria i Brigadieri Capi accedono direttamente alla selezione per titoli frequentando un corso di 3 mesi; 8) Prevedere lo specifico profilo d’impiego della figura del Sovrintendente articolato nei vari gradi e relativo mansionario;

App.Sc. Giovanni Bono; App.Sc. Michele Fornicola e App.Sc. Walter Tanda La categoria maggiormente interessata da una Legge di riordino che ne valorizzi, finalmente,i ruoli e le carriere è quella degli “Agenti/assistenti” ovvero “Carabinieri/Appuntati”. La più presente in termini numerici dell’intero organico dell’Arma dei Carabinieri. Un ruolo i cui “criteri di impiego” sono diventati, dopo la Legge di riordino dell’Arma nel 2000, quasi “omnicomprensivi” per l’intera categoria (dal Carabiniere fino all’Appuntato Scelto). Questo a causa delle nuove “linee di impiego” svincolate dai criteri precedentemente fissati dall’Esercito e dettate ora solo dal Comando Generale dell’Arma. Un “ruolo” che non è più stato adeguatamente preso in considerazione dalle precedenti riforme e che, più degli altri, ha sofferto e soffre in termini di progressione della carriera. Un “ruolo” a cui è mancato il legittimo riconoscimento anche economico dei specifici compiti affidati e delle tipiche mansioni svolte normalmente da ufficiali di P.G. I Carabinieri e gli Appuntati sono sempre stati considerati dei “militari-professionisti” . Una figura che non trova analogie di “impiego” nel comparto sicurezza e difesa (anche per questo motivo è auspicabile realizzare una maggiore distinzione fra il Comparto Sicurezza e Difesa). Militari professionisti ai quali, differentemente dalla Guardia di Finanza, di fatto ancora non è consentito di aspirare a posizioni dirigenziali ovvero accedere ai concorsi interni che, visto il continuo innalzamento dell’età pensionabile, dovrebbero essere accessibili “senza o con ridottissimi limiti di età” per la scuola ufficiali. Oggi, differentemente da quanto auspicato nel 2000 dal Sig. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri (pro tempore) Sergio Siracusa, all’indomani dell’approvazione della Legge di riordino dell’Arma, il più bravo dei Carabinieri - di fatto - non potrà MAI diventare “Comandante Generale” perché ancora non è favorita una reale apertura di carriera. Il sentimento di perplessità che prevale, nella categoria, è riconducibile alle nuove figure ipotizzate di “sostituto Sovrintendente” e “sostituto Ispettore”. Si auspica, al contrario una riduzione complessiva del numero dei gradi in tutti i ruoli e dei tempi necessari per la progressione nel grado attraverso una procedura semplificata per gli Appuntati Scelti. Inoltre, In sede di progettazione e discussione sulle proposte avanzate, sarà inoltre indispensabile valutare: 1) Una previsione specifica di concorsi interni riservati anche alla categoria “Appuntati e Carabinieri” per l’accesso anche al ruolo degli ufficiali. Auspicio che, si intende, deve valere

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anche per gli altri ruoli/categorie, fissando in maniera più consistente la percentuale dei candidati “interni” aventi diritto; 2) La previsione, per i Sovrintendenti di nuova nomina, dell’obbligo del biennio ai reparti territoriali (Stazioni, Nuclei Operativi e Radiomobile), volendo confermare la sede di servizio per quei militari già effettivi presso i suddetti reparti e non tenendo conto della presente previsione per gli Appuntati e Carabinieri specializzati; 3) Non considerare la valutazione di “eccellente” - lasciando quella di “non inferiore alla media” - tra quelli che sono i requisiti minimi per percepire l’idoneo «assegno» previsto per l’attribuzione di nuove funzioni legate alla possibilità di sostituire i superiori; 4) Prevedere il suddetto «assegno» già per gli App. Sc. con cinque anni di servizio nel grado, volendo prevedere ulteriori incrementi stipendiali, ogni cinque anni, mediante l’istituzione di parametri apicali (Ap2, Ap3 e Ap4); 5) Dare la possibilità di accesso al ruolo degli Ispettori mediante riserva di posti nel concorso interno, lasciando invariata la durata del rispettivo corso anche nell’ottica di valorizzare l’anzianità di servizio; 6) Rimodulare, per l’accesso al ruolo Sovrintendenti, la tempistica d’istruzione: a) da un anno a tre mesi per quei militari con almeno 4 anni di servizio che accedono per titoli ed esami; b) da sei mesi a trenta giorni (da svolgere mediante corso di aggiornamento e-learning, al termine del quale dovrà essere sostenuto il relativo esame) per quei militari che rivestono i gradi apicali (Ap1, Ap2, ecc - per titoli), volendo valorizzare chi opera giornalmente nei reparti territoriali e mobili; 7) Si ritiene inaccettabile la disparità di trattamento tra le ipotizzate corresponsioni per gli appartenenti al Ruolo ufficiali in relazione sia alla “dirigenzializzazione”, sia agli aumenti/scatti ogni due anni, e gli aumenti - irrisori - previsti invece per il c.d. “assegno di responsabilità”; 8) L’ipotizzato “assegno di responsabilità” non può essere legato solo al grado oppure al Comando effettivo di un reparto: L’assegno di responsabilità può essere legato alla “vera responsabilità amministrativa” oppure al “tipo di responsabilità” affidate a ciascun militare. In quest’ultimo caso è possibile prevedere che il beneficio sia attribuito anche ai Carabinieri ed Appuntati impiegati in particolari servizi da individuare e che tenga conto della specificità di funzione, dei rischi e la professionalità derivanti dal fondamentale compito affidato a chi, sulla strada, è Autorità o gestisce in via esclusiva la sicurezza pubblica.

Un ringraziamento per l’attenzione e per il contributo offerto auspicando che le considerazioni sopra riassunte possano costituire un momento di autentica riflessione nell’attesa di una o più convocazioni a Roma, in assise con i CoIR, per il necessario, anzi indispensabile concreto punto di situazione sugli argomenti da condividere in quanto oggetto di contrattazione. Il CoIR Pastrengo ritiene comunque che il contributo interlocutorio dei delegati intervenuti sia stato Pagina 8 di 9


utile in relazione agli eventuali interventi a livello centrale e per la ricerca e la costruzione di un quadro normativo di riferimento idoneo a garantire migliori condizioni di vita per i Carabinieri, per le famiglie dei Carabinieri e, contemporaneamente, una lunga vita all’Arma dei Carabinieri, nel segno di quel cambiamento che innegabilmente è giĂ in atto.

Il Co.I.R. Carabinieri Pastrengo

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