Ogni Paese che partecipa alla Convenzione, infatti, oltre a fornire annualmente l'inventario nazionale delle emissioni dei gas serra secondo i formati richiesti, deve documentare in un report, il citato National lnventory Report, le metodologie di stima, le fonti dei dati di base e dei fattori di emissione utilizzati, e illustrare il sistema di Quality Assurance/Quality Control cui è soggetto l'inventario. Gli inventari forestali nazionali sono indagini periodiche complesse, che si svolgono su più anni e sono riferite ad un anno base. Ad oggi sono stati realizzati n. 3 inventari nazionali delle foreste, rispettivamente con anno base 1985, 2005 e 2015. I dati degli inventari vengono pubblicati a conclusione delle elaborazioni statistiche, anche alcuni anni dopo quello base. In particolare, al riguardo, si segnala che i dati INFC 2005 sono stati pubblicati nel 2011, mentre i dati di INFC 2015 verranno pubblicati nel 2021, segnatamente il prossimo 28 settembre, in occasione della “PreCop26”, la Conferenza delle parti della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (United Nations Framework Convention on Climate Change- UNFCCC), che si terrà a Milano.
rimozione equivalente di CO2 attraverso le azioni messe in atto nel settore. Sebbene gli Stati membri abbiano già in parte assunto questo impegno individualmente nell'ambito del protocollo di Kyoto fino al 2020, il regolamento sancisce per la prima volta l'impegno nella legislazione dell'UE per il periodo 2021-2030. Inoltre, lo scopo è esteso dalle sole foreste oggi a tutti gli usi del suolo (e comprese le zone umide entro il 2026). Le nuove norme forniscono agli Stati membri un quadro per incentivare un uso più rispettoso del clima, senza imporre nuove restrizioni o burocrazia ai singoli soggetti. Oltre alla regola del “no-debit”, l’’articolo 8 del Regolamento prevede che, entro il 31 dicembre 2018, gli Stati membri presentano alla Commissione i loro piani nazionali di contabilizzazione forestale, che includono un livello di riferimento proposto per le foreste, per il periodo dal 2021 al 2025. Il livello di riferimento per le foreste è basato sulla continuazione di pratiche sostenibili di gestione forestale, come documentate nel periodo dal 2000 al 2009 e tengono conto del futuro impatto delle caratteristiche dinamiche delle foreste collegate all'età, per non limitare, in modo ingiustificato, l'intensità di gestione forestale. Tale elemento è infatti ritenuto fondamentale per lo sviluppo di pratiche sostenibili di gestione forestale e quindi al mantenimento o al rafforzamento dei pozzi di assorbimento del carbonio a lungo termine. I metodi ed i dati utilizzati per determinare il livello di riferimento proposto per le foreste sono riportati nel piano nazionale di contabilizzazione forestale e sono coerenti con quelli utilizzati per la comunicazione nazionale relativa ai terreni forestali gestiti. Successivamente all’invio, la Commissione, in consultazione con gli esperti nominati dagli Stati membri, effettua una valutazione tecnica dei piani nazionali di contabilizzazione forestale e dei livelli di riferimento proposti per le foreste, anche consultando le parti interessate e la società civile. Al termine delle consultazioni, la Commissione pubblica una sintesi dei lavori svolti, inclusi i pareri espressi dagli esperti nominati dagli Stati membri, e le relative conclusioni. Se necessario, la Commissione formula e pubblica raccomandazioni tecniche che tengono conto delle conclusioni della valutazione per agevolare il riesame dei livelli di riferimento proposti per le foreste. Il 20 dicembre 2018, la Direzione Generale per il Clima e l’Energia ha trasmesso il Piano Nazionale di contabilizzazione forestale dell’Italia, redatto da ISPRA con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo. Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2021/G
211