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utenti
Dati relativi all’offerta
Numero di posti totali:
Advertisement
24 (esclusa l’assistenza domiciliare)
Numero di posti accreditati:
14 (esclusa l’assistenza domiciliare
Numero di posti non accreditati: 1 (esclusa l’assistenza domiciliare)
Numero di posti contrattualizzati (anno 2019):
30 (esclusa l’assistenza domiciliare)
Presenza di Nucleo ai sensi della DGR 2068/04:
0 posti
Inserimenti individuali ai sensi della DGR
2068/04: 0 (devono essere conteggiati anche gli inserimenti individuali presenti al primo gennaio)
Presenza di nuclei speciali demenze: 0 posti
Inserimenti in accoglienza temporanea di sollievo: 3
Dati relativi al servizio (solo per i servizi semiresidenziali)
Giornate di apertura nell’arco della settimana: 5;
Ore di apertura giornaliere: 8 per il Centro Le Samare, 8 per il Socio Occupazionale;
Eventuali servizi aggiuntivi: nessuno; Il trasporto degli utenti viene gestito per un 50% dagli operatori del centro, il restante dalle associazioni di volontariato presenti sul territorio con le quali viene stipulata annualmente una convenzione. Nello specifico le associazioni di riferimento sono le seguenti:
Auser di Bibbiano(RE) Auser di San Polo d’Enza(RE) Noi Con Voi di Cavriago(RE) Croce Rossa di Cavriago(RE) Croce Bianca di Sant’Ilario d’Enza (RE)
Per quanto riguarda la gestione trasporto a carico degli operatori, nell’arco della settimana vengono garantiti i seguenti trasporti:
5 giorni alla settimana andata e ritorno trasporto di un utente di particolare gravità che viene gestito da 2 operatori; nel medesimo trasporto 2 pomeriggi alla settimana viene portata al proprio domicilio un’altra utente
3 giorni alla settimana viene garantito il trasporto di un paio di utenti che frequentano il Progetto Socio Occupazionale solo al mattino, i quali vengono portati a casa prima del pranzo
1 giorno alla settimana viene assicurato il trasporto andata e ritorno degli utenti residenti a Canossa, San Polo d’Enza e Montecchio E.
Ore giornaliere dedicate al trasporto (dal e verso il domicilio): 3
Dati relativi all’utenza
Modifica frequenze:
4 utenti dimessi,rispettivamente:
2 utenti del Centro diurno,uno perché raggiunto limite di età,l’altro per trasferimento in altro centro per motivi di territorialità;
2 utenti del S.O. per scelta della famiglia;
Nel complesso, 3 utenti hanno diminuito la frequenza rispettivamente:
1 da full time è passato a 3 mezze giornate per scelta della famiglia;
1 da full time è passato a 6 mezze giornate, perché, per volere della famiglia, nei restanti giorni frequenta un centro privato;
1 altro utente è passato da 8 mezze giornate a 10, per dare sollievo alla famiglia;
Da giugno 2019 inserimento di un nuovo utente per un totale di 8 mezze giornate.
Relazione Annuale
Il 2019 è stato un anno caratterizzato da una serie di accadimenti legati alle dimissioni di alcuni utenti e operatori e ai conseguenti mutamenti sulle dinamiche del gruppo. Le dimissioni di un’educatrice storica del centro e la successiva assunzione di un nuovo educatore, se nell’immediato ha minato la stabilità del gruppo (utenti,operatori, famiglie), ha visto comunque in breve tempo il recupero di un team coeso e collaborativo, grazie alle buone competenze professionali e assertive del nuovo operatore. Anche le dimissioni di 2 utenti storici del centro hanno generato un po’ di tristezza, in particolare per i legami importanti che avevano creato con altri ospiti, ma lo staff educativo si è fatto carico del problema accompagnando e seguendo gli utenti in un percorso di adultità e accettazione della scelta di altri compagni.
Il successivo inserimento di un nuovo utente cognitivamente medio-grave ma non autosufficiente, sommato agli altri 4 utenti che presentano disabilità simili, ha aumentato il carico assistenziale del centro, ma in particolare modo ha portato a una nuova ridefinizione dei gruppi e delle attività esterne.
Una delle cose che ha pesato maggiormente sul gruppo utenti e operatori è stata l’aumento di frequenza di una utente che presenta disturbi del comportamento di particolare gravità. Questo ha portato l’èquipe a ridefinire il normale assetto del centro, attraverso una riorganizzazione del mansionario, dei turni degli operatori e una diversa destinazione d’uso degli spazi. Rispetto alla gestione di questa utente, è stato svolto un lavoro di collaborazione continua con i referenti del S.S.I. e il C.S.M., in un’ottica di supporto, raccolta dei bisogni, verifiche e individuazione di nuove strategie educative. In questo contesto ha giocato un ruolo fondamentale il supporto della psicologa che fornisce la supervisione all’èquipe.
Per tutti questi motivi si è realizzato un processo di rivalutazione dei bisogni e delle autonomie degli ospiti ed in risposta si sono rielaborate le attività in modo che fossero più confacenti alle esigenze emerse e dettate dal nuovo assetto del centro.
Il lavoro dell’Equipe nel 2019 è stato frutto di lunghe analisi e riflessioni legate alla partecipazione di tutto lo staff a una formazione specifica sui disturbi dello spettro autistico organizzata dall’Asl di Bologna. Questo è stato un grosso investimento da parte della dirigenza del Centro e dello staff Educativo. Gli incontri per la formazione sono stati 8 da maggio a novembre(escluso luglio e agosto), cadenzati in 2 incontri mensili generalmente di 8 ore, per un totale di 36 ore. Nei giorni di formazione il centro è rimasto chiuso. L’acquisizione di nuove competenze, il confronto con altre realtà fuori dal nostro distretto ha permesso all’équipe di pensare il centro e la progettazione educativa con uno sguardo diverso, alla luce dei
nuovi strumenti tecnici acquisiti (modulistica per diagnosi funzionale, assessment delle preferenze, TTAP, SAAF, per citarne alcuni). Questo percorso tuttora in essere, da novembre 2019 è stato svolto in sede. Il formatore a cadenza mensile ha incontrato tutta l’èquipe presso il centro, ha analizzato gli spazi, le attività educative programmate e i PEI già strutturati; per poi procedere alla scelta di alcuni utenti con diagnosi di autismo, ed elaborare su di loro nuovi progetti sulla base delle nuove competenze acquisite in formazione.
Con il S.S.I., si sono svolti periodicamente dei tavoli di lavoro insieme agli altri centri presenti nel Distretto e l’Educativa territoriale, in questa sede sono stati elaborati progetti di supporto e condivisione con le famiglie da farsi nell’2020. Nello specifico sono stati organizzati, attraverso un questionario inviato a tutte le famiglie per la raccolta dei bisogni, 3 incontri a tema (Autonomia, Sessualità, Dopo di Noi) con dei relatori esterni. Di pari passo si sono ipotizzati 2 incontri di carattere ludico, “CENINSIEME”, per la presentazione del progetto e “PRANZO INSIEME” in un secondo momento per verificare il gradimento dell’iniziativa e definire ipotesi future di proseguimento del progetto. Infine un percorso supportato da una psicologa, (2 incontri al mese) rivolto ai familiari di utenti di giovane età (dai 17 anni ai 30 anni).
L’obiettivo di questi tavoli è stato quello di creare una rete efficace e collaborativa con le risorse del territorio, al fine di elaborare nuove opportunità in un ottica di cambiamento e sperimentazione.
Come accennato precedentemente, a supporto di questo percorso di cambiamento e rivalutazione delle varie progettualità, ha giocato un ruolo fondamentale la supervisione con una psicologa, iniziata in febbraio 2019 e tuttora attiva. Gli incontri sono stati 9, cadenzati in 2 ore mensili (18 ore). La psicologa ha condotto tutta l’équipe in un percorso di analisi delle dinamiche relazionali tra gli operatori del centro; non
solo: in base alle esigenze sono stati supervisionati i casi di difficile gestione di utenti specifici, elaborando delle strategie di gestione comune.
Sono rimaste attive le convenzioni Con l’Istituto superiore Silvio d’Arzo di Montecchio Emilia e il Centro Studio e Lavoro “La Cremeria” di Cavriago. Attraverso queste convenzioni abbiamo ospitato nello specifico due tirocinanti OSS provenienti della Cremeria e uno studente dell’Istituto D’Arzo con diagnosi di autismo in alternanza scuola-lavoro, affiancato da un educatore.
Attività
I processi progettuali che riguardano le attività pensate nell’anno 2019 sono state frutto dell’utilizzo di strategie “complesse” ovvero nate dall’interrelazione di azioni svolte su diversi livelli: da quello pedagogico-educativo a quello dell’ideazione e della programmazione passando per quello istituzionale, finalizzato all’approfondimento e all’arricchimento delle interconnessioni esistenti con tutte le altre anime del territorio: pubbliche, private o volontaristiche.
Tenendo come stella polare l’obiettivo principale del miglioramento della qualità di vita dei nostri ospiti attraverso la proposta e la fruizione da parte degli stessi di esperienze educative funzionali che tenessero conto delle loro potenzialità e peculiarità di persone adulte, abbiamo progettato le seguenti attività:
Nell ambito del privato sociale si è proseguito il
progetto di integrazione/mantenimento delle abilità socio-riabilitative presso l’azienda agricola “Il Petti-
rosso”( da marzo a ottobre).
É stato terminato il progetto con l’associazione
Show Time di Basilicagoiano per la costruzione di
un nuovo Musical, “Mary Poppins”, che ha visto il realizzarsi degli obiettivi finali prefissati nella messa in scena dello spettacolo presso il Teatro Metropolis di
Bibbiano, con il patrocinio del Comune di Bibbiano. Il teatro era gremito e il successo portato a casa ha giovato in termini di autostima e soddisfazione personale ai nostri utenti. All’esperienza hanno partecipato gli utenti di entrambi i nuclei (S.O.-C.D).
Per stimolare le capacità espressive degli utenti e la curiosità della comunità, è rimasto attivo il progetto “Radio”: settimanalmente 3/4 utenti con un operatore hanno in carico un programma radiofonico di intrattenimento, trasmettono da uno studio di Monticelli, e il loro compito è di ricevere le telefonate per le dediche, commentare argomenti di attualità precedentemente concordati e preparati al centro e utilizzare la strumentazione di supporto. Al progetto partecipano entrambi i nuclei.
Nell’ambito delle connessioni con l’ente pubblico sono rimasti attivi i seguenti progetti:
ReMida Food, che consiste nella preparazione dei pacchi alimentari per le persone indigenti, in collaborazione con il Comune di Montecchio Emilia e i volontari dell ’Auser, viene gestito 1 volta alla settimana da 1 operatore e 2 utenti a rotazione;
Progetto Biblioteca di Montecchio Emilia, una volta alla settimana 1 operatore e 2 utenti a rotazione si occupano del riordino dei libri;
Azione solidale: a cadenza settimanale un gruppo ristretto di utenti con 1 educatore si reca presso questa sede per reperire alimenti che vengono utilizzati per le merende, Compleanni o Eventi presso il centro. Il compito degli utenti è di caricare il carrello, firmare e controllare la bolla di accompagnamento.
Le altre attività svolte con cadenza bi-settimanale sono:
Salone di Bellezza Laboratorio musicale Multiplo Attività domestiche Laboratorio di cucina, presso la Coop. Il Pilastro Attività informatica mirata
Ginnastica dolce. Da marzo a luglio a grazie alla sponsorizzazione da parte dell’associazione GIS e dell’ASL di RE, insieme agli altri 2 centri presenti nel distretto, gli utenti hanno svolto una volta alla settimana 2 ore di attività motoria con il supporto di un istruttore UISP nella palestra di Sant’Ilario. Nella bella stagione hanno utilizzato il Parco San Rocco di Sant’Ilario.
Attività motoria. Grazie alla collaborazione con la Polisportiva Arena che ha fornito gratuitamente i locali e l’insegnante, a cadenza settimanale gli ospiti hanno svolto 2 ore di attività motoria.
Palestra sotto il cielo. Da maggio a settembre partecipazione alle attività motorie gratuite presso il Campus San Lazzaro, svolte alla presenza di un Istruttore UISP . Il progetto è sponsorizzato da UISP , UNIMORE e SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE distretto di RE.
Nuove attività 2019
Attività con i cavalli
Elemento di novità dell’ 2019 per quanto concerne le attività esterne sono state :
Per questo nuovo progetto si è valutato di andare ad offrire ad un gruppo di utenti una attività che potesse fornire un canale di sfogo, stimolo e crescita nella gestione delle emozioni e, nel contempo anche una opportunità di lavoro sulla percezione della proprio corpo. A questo scopo è stata individuata la possibilità, sul territorio di Montecchio, di fruire di
Bocce
una attività educativa con la mediazione del cavallo, presso il maneggio “Trotter”. L’effetto terapeutico dell’attività mediata dal cavallo si è basata sul particolare rapporto che si instaurato tra il soggetto ed il cavallo stesso, fondato su un linguaggio prettamente motorio, ricco di sensazioni piacevoli e rassicuranti, estremamente coinvolgenti sotto il profilo emotivo. Fino dalle fasi iniziali a terra, la conoscenza dell’animale e del suo ambiente, e la sua cura, hanno contribuito ad instaurare senso di fiducia e di sicurezza, che ha trovato ancora maggiore stimolazione nella fase successiva del montare a cavallo. Tutto ciò con un’influenza diretta sul livello della percezione del proprio corpo e dei propri movimenti nello spazio (Propriocezione). Nonché sul livello di autostima personale, rafforzato dal senso di sicurezza e gratificazione generati via via durante l’attività, derivanti dal senso di “autorevolezza gentile” espressa dal cavallo .Il progetto è stato supportato da un istruttore dell’azienda con competenze già sperimentate nel campo della disabilità.
Altra attività progettata e iniziata in ottobre 2019 è stata l’attività delle bocce , presso il Circolo Anziani Marabù di Montecchio Emilia.
Si è pensato ad una nuova attività che afferisse ad un servizio offerto dal territorio comunale, rappresentato nello specifico dal bocciodromo comunale. Sempre a partire dalle attività già programmate – si è pensato di offrire agli utenti uno spazio settimanale costituito da un momento ludico di gruppo in cui sperimentare una tipica attività ricreativa “adulta” , che andasse oltre la concezione di “attività speciale” per disabili, ma rappresentasse proprio un canale di partecipazione attiva all’interno della cosiddetta “normalità”.. Ad esempio insegnando ai nostri ragazzi i primi rudimenti del gioco delle bocce. Oltre a quanto descritto, alcuni degli utenti del Centro hanno avuto la possibilità di lavorare su alcuni singoli bisogni personali, quali la fruizione di un momento strutturato di sfogo emozionale, o di
uscite ricreative
addestramento sulla tenuta attentiva, e sulla capacità di attesa, come anche la disponibilità di un canale di attivazione emozionale. Il tutto tramite il vissuto, mediato dagli operatori, delle varie fasi dell’attività.
Le uscite ricreative e ludiche sono state potenziate, mensilmente 2 operatori referenti si occupano della mappatura del territorio e degli eventi, scegliendo e concordando con gli utenti quelli che suscitano interesse e che presentano caratteristiche adatte alla nostra tipologia di utenza. Nell’2019 le uscite e la partecipazione agli eventi di rilievo sono state le seguenti:
Visita a Palazzo Magnani con annesso laboratorio espressivo (febbraio) Festa di Primavera al Circolo Acquilone di Scandiano (marzo) Visita alla Fiera del benessere ZEN-A alle fiere di Reggio Emilia Open Day “le Samare(maggio) Visita guidata al PAD di Mncasale (maggio) Uscite nei Parchi della Zona, Parco Matildico, Parco Di Vezzano, Parco delle Caprette ( giugno-luglio) Pranzo a casa Baglivi a Regnano (luglio) Uscite presso la Piscina Comunale di San polo d’Enza( luglio-agosto) Grigliata Estiva presso Le Samare (agosto) Uscita a Re al Parco del Popolo per lo spettacolo “DOLCE E SALATO” (settembre) Vendemmia al PODERE STRADELLO (settembre) Visita alla Mostra Fotografica “FORSE LA GIOVINEZZA” presso SPAZIO GERRA R.E (settembre) Visita al Museo Tattile di Parma ”SI PREGA DI NON TOCCARE” (ottobre) Pranzo di Halloween a La Manta(ottobre) Pranzo di Natale Le Samare (dicembre)
Nucleo Socio Occupazionale
A partire da gennaio 2019 il nucleo in questione su richiesta del S.S.I è stato potenziato effettuando le aperture anche al pomeriggio.
L’obiettivo prioritario e generale delle attività svolte nell’arco del 2019 si concentra sulla qualità di vita degli utenti inseriti, attraverso la sperimentazione di una serie di opportunità educative e propedeutiche che hanno loro permesso di riconoscersi come persone capaci di attuare le proprie potenzialità e abilità in un “fare sociale adulto”.
La persona è stata sollecitata ad intraprendere un percorso di riconoscimento della propria dimensione adulta attraverso la sperimentazione di opportunità sociali ed educative strutturate, con il fine di riconoscere e agire le proprie competenze emotive e cognitive nel confronto ed in collaborazione con l’altro (come l’immaginare, l’aspirare, predisporre azioni, prevedere fasi, gestire tempi e valutare i risultati). Il modello teorico a cui si è fatto riferimento, deriva dai concetti di life skills e task analysis che sono stati applicati durante la prima fase di lettura della documentazione relativa al ragazzo/a fornita in sede di UVH e congiuntamente al colloquio conoscitivo. Questa strategia ha permesso all’utenza di acquisire abilità specifiche in campo lavorativo e non solo. Attraverso la sperimentazione di attività ergo-terapiche i ragazzi hanno sviluppato e raggiunto buone competenze nelle 4 aree tematiche:
abilità cognitive abilità integranti abilità sociali abilità di autonomia
Un’enorme risorsa per il nucleo è stata la presenza di 2 nuovi lavoratori, assunti dalla Coop L’Olmo attraverso convenzioni ex articolo 22. Essi hanno avuto la funzione di supporto, confronto e socializzazione per tutti gli ospiti del centro.
A due anni dall’apertura del nuovo nucleo il bilancio risulta essere del tutto positivo Dal punto di vista
del personale educativo la varietà della proposta socio-occupazionale, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, ha permesso al gruppo educante coinvolto di offrire agli ospiti una gamma di situazioni ed esperienze che, nel segno della partecipazione attiva e dell’autoaffermazione, ha abbracciato la quasi totalità delle aree di intervento individuate. Queste abilità ,sono state perseguite anche all’esterno attraverso la fruizione dei servizi come Re Mida Food e Azione solidale.
Nel periodo estivo la situazione frequenze sul Diurno è rimasta stabile, mentre nel S.O. c’è stato un notevole calo. È stata elaborata una programmazione estiva e una invernale, più confacente ai bisogni fisiologici e organizzativi legati alla stagione. Sempre nel periodo estivo abbiamo potenziato le uscite esterne sul territorio, con pranzi all’aperto, piscina, gite nei parchi.
Il rapporto tra i 2 gruppi, nonostante la suddivisione logistica, ha permesso il mantenimento di relazioni significative attraverso la condivisione di attività progettate unilateralmente ed anche la condivisione dei momenti ludici del centro come i compleanni e gli eventi.
L’esperienza a cavallo
Il progetto che si è svolto al Trotter è stata un’esperienza stimolante e ricca di emozioni. Matteo, uno dei nostri operatori, ci dice qualcosa di più.
Com’è nata l’idea di un progetto che mettesse in relazione i “ragazzi” (come siamo soliti chiamare gli utenti) coi cavalli?
Avevamo l’obiettivo di creare un’opportunità di crescita emotiva per alcuni utenti, e un’occasione per svolgere un’attività al di fuori dgli spazi abituali in cui ci muoviamo. Abbiamo quindi pensato al Trotter, che per altro non è lontano dal nostro centro. Dopo una serie di sopralluoghi, anche con i ragazzi, e colloqui con i gestori, abbiamo deciso di elaborare un progetto per l’attività in questione e di farla partire.
Non si tratta di una attività di ippoterapia, ma di una attività educativa di gruppo comunque molto strutturata, ed effettuata col supporto – oltre agli operatori del Centro – dei professionisti gestori del maneggio.
Che reazioni hai raccolto tra i ragazzi?
La risposta dei ragazzi è stata da subito significativa e variegata, anche a seconda delle rispettive attitudini, sensibilità ed aspetti caratteriali: a partire dall’iniziale effetto di novità e sorpresa, passando per l’impatto entusiastico ed euforico di alcuni, per arrivare all’iniziale approccio di cautela e osservazione di altri. Col tempo, anche tramite la stimolazione guidata dagli operatori, il livello di confidenza e scioltezza, sia con i cavalli, sia nell’espletazione delle singole attività intraprese – dall’accudimento del cavallo, all’attività diretta col medesimo – è gradualmente aumentato (sempre a livelli correlati alle caratteristiche e predisposizioni del singolo utente). Così come anche l’interazione e la fiducia nei confronti dei gestori del maneggio.
Esperienza senz’altro significativa e positiva per ragazzi e operatori. Sia a livello di socializzazione e fruizione del territorio, sia per quanto riguarda il piacere della relazione col cavallo e del lavoro sulle proprie autonomie personali. Infatti col passare delle settimane la partecipazione, soprattutto di alcuni dei ragazzi, si è fatta sempre più entusiastica.
E voi operatori che impressioni avete avuto? Ci sono state difficoltà? pensate si possa ripetere l’esperienza?
Come operatori siamo sicuramente contenti di aver avuto la possibilità di cimentarci in una attività sul territorio coi ragazzi caratterizzata da forti elementi relazionali ed emozionali. Aspetti permessi dalla relazione col cavallo e con gli altri componenti di quello che, strada facendo, è divenuto un bel gruppo di lavoro. Complesso, ma anche molto coeso.
L’unico aspetto, comunque non decisivo, che si potrebbe migliorare, è la mancanza di un ausilio per facilitare maggiormente la salita a cavallo di alcuni utenti. Ma parlando con i gestori del maneggio è stato già messo in cantiere di rimediare. È una valutazione fatta in vista di una prossima ripresa dell’attività – già precedentemente programmata con loro e sospesa per il lockdown – ma che speriamo davvero possa avvenire il prima possibile.


