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Foto Gianmarco Chieregato

eventi ITA LE INTERVISTE ◗ Noemi ◗ Raphael Gualazzi ◗ Fabio Fognini

FOOD BRUNO BARBIERI

LUISA RANIERI

Madrina della 71a Mostra del Cinema di Venezia

n.5










Sommario

in questo numero 14

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12 Notes 12. L’arte del churrasco 14. Cucina ad alto livello 16. Parco senza frontiere 18. Il valore dell’arte italiana 20. La valigia blu 22. Prove d’autunno

25 Arte 25. Un film in cinque secondi/Paderno Dugnano (Mi) 26. Scultura ceramica in Italia/Faenza 28. L’essenza dell’uomo/Capri 29. Stasera davanti alla TV/Torino 30. Appuntamenti

33 Musica 33. Forza espressiva della poesia 34. A Londra sembra quasi tutto possibile 38. L’inferno musicale di Raphael Gualazzi 42. Appuntamenti

47 Classica 47. Musica lirica in camera/Venezia 48. A Pesaro l’opera è di scena 54. Appuntamenti

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Sommario

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eventi

ITA

Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale di Milano al numero 335 del 25/10/2013 n.5 luglio/agosto

Direttore Responsabile Maurizio Costanzo Caporedattore Cristiana Zappoli

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57 Teatro 57. Le sfumature di Pintus 58. Tre storie raccontate al femminile 62. Comicità vintage e musica d’autore 64. Appuntamenti

67 Cinema 67. Tecnologie imbarazzanti 68. La bella & la Mostra 74. Barbecue / Liberaci dal male 75. Walking on sunshine / Cattivi vicini

78 Food

Art Director Laura Lebro Redazione Alberto Aitini, Biagio Costanzo, Iole Costanzo, Angelo Conte, Clara Dalledonne, Andrea Giusti, Andrea Giuliani, Francesco Boari, Valerio Rispoli, Andrea Salerno, Editore MediaAdv srl Via A. Panizzi, 6 - 20146 Milano Tel. +39 02 43986531 info@mediaadv.it www.mediaadv.it - www.itaeventi.it Pubblicità MediaAdv srl (concessionaria) Via A. Panizzi, 6 - 20146 Milano Tel. +39 02 43986531 info@mediaadv.it www.mediaadv.it - www.itaeventi.it Stampa Mediaprint Srl Via Brenta, 7 37047 San Giovanni Lupatoto (Vr) finito di stampare in luglio 2014

78. Niente paura ho ancora voglia di “stegamare”

82 Sport 82. Un consiglio? + attività fisica - playstation

84 Viaggiare 84. Vacanze da sogno 90. Arte e natura sulla riva del lago

96 Leggere

Via Antonio Panizzi, 6 - 20146 Milano Tel. 02.43986531 - 02.45506260 www.mediaadv.it

KOrE E D I Z I O N I

Via F. Argelati, 19 - 40138 Bologna Tel. 051.343060 - www.koreedizioni.it



Notes

L’ARTE DEL CHURRASCO Anche durante l’estate a Milano sarà possibile gustare l’entrecote di manzo, la french rack e la picanha. Nell’elegante churrascaria accompagnata da vini rigorosamente italiani

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arbacoa, ristorante brasiliano specializzato nella preparazione della carne secondo il metodo del churrasco, inaugurato a Milano alla fine del 2010, unico punto in Europa dell’omonima catena di ristoranti, è aperto anche nel mese di agosto (ad esclusione di Ferragosto). Nella raffinata churrascaria, completa di un elegante dehors esterno, si possono gustare dodici tagli di carne, tra cui l’entrecote di manzo, la french rack, la famosissima picanha e la fraldinha, tutti serviti da abili passadores con il tradizionale metodo del rodìzio. Anche durante la stagione estiva,

Barbacoa Milano mantiene i suoi alti standard di qualità, che tra le altre cose hanno portato alla riconferma per l’edizione 2014 del ristorante brasiliano all’interno della Guida Michelin e all’inserimento nella guida Touring Club Alberghi e Ristoranti d’Italia. Oltre ai principali piatti di carne, al Barbacoa è possibile gustare un ricco buffet di antipasti e insalate, optare per diversi contorni, e accompagnare il tutto con ottimi Nel ristorante le carni vengono servite allo spiedo secondo il tradizionale metodo brasiliano del rodìzio

vini: ben 140 etichette tra cui scegliere, rigorosamente italiane, selezionate e valorizzate dall’esperto sommelier pluripremiato Roberto Rafaeli, unico milanese del team Barbacoa Milano. Prima di accomodarsi nell'elegante sala, gli ospiti possono rilassarsi presso l’elegante bar e sorseggiare cocktail e aperitivi abilmente preparati con i migliori ingredienti. La scelta di ingredienti sempre freschi e di alta qualità, e i piatti presentati con estrema cura, da esaltare con raffinati olii di provenienza ligure, toscana e umbra, contribuiscono al successo di questo locale. Che si tratti di un appuntamento d’affari, di una cena in famiglia o di un incontro tra amici, Barbacoa è la scelta ideale per chi ama la buona cucina e si diletta a sperimentare nuovi gusti. PER INFORMAZIONI Barbacoa-Churrascaria Milano lunedì-sabato: 19.30/24.00 domenica: 12.30/16.00 - 19.30/22.30 via delle Abbadesse, 30 ☎ 02 6883883 - www.barbacoa.it

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Notes

CUCINA AD ALTO LIVELLO In Nuova Zelanda è possibile vivere un’esperienza davvero unica. Stare seduti a tavola in un ristorante a dodici metri di altezza. All’interno si festeggiano matrimoni e altri eventi

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vere una casa su un albero è il sogno di ogni bambino. E visto che sono veramente pochi i bambini che possono realizzarlo, è un desiderio che ci portiamo dietro crescendo. È partendo da questo presupposto che lo studio di architettura Pacific Environments Architects ha realizzato il Red-

woods Treehouse, il primo ristorante al mondo costruito su un albero. Si trova in Nuova Zelanda, a Warkworth, quarantacinque minuti a nord di Auckland, in un parco di sequoie secolari proprietà di un privato all’interno di una piccola valle. La sequoia su cui è “appollaiato” il ristorante (che si trova a un’altezza di dodici metri) è alta quaranta metri e ha un diametro di circa un metro e settanta. La forma della struttura, realizzata in legno e bambù intrecciati, si ispira a un bozzolo di farfalla ed è raggiungibile attraverso una passerella sopraelevata lunga sessanta metri, l’attraversamento della quale sarebbe già un’avventura da solo. Cucina e servizi igienici si trovano al piano terra. Per questo ristorante sull’albero i progettisti hanno studiato una architettura composta da elementi modulari in legno di pioppo

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Il ristorante è stato costruito in occasione di una campagna pubblicitaria delle Pagine Gialle, alla fine della quale, nel 2009, è rimasto in gestione al proprietario del terreno su cui è costruito. Il Redwoods Treehouse è disponibile, oggi, anche per matrimoni ed eventi di vario genere, può ospitare fino a 30 ospiti seduti e 50 in piedi, è dotato di coperture termiche che permettono l’accesso con qualsiasi condizione atmosferica. The Redwoods Treehouse è stato costruito secondo canoni del tutto sostenibili. Tutti i legnami utilizzati provengono da fonti sostenibili a basso impatto ecologico e riciclabili. Con la luce del giorno la struttura è integrata nella foresta, quasi si confonde nella natura, ma di notte diventa una meravigliosa lanterna luminosa, offrendo agli ospiti uno spettacolo indimenticabile. (di Andrea Giusti)



PARCO SENZA FRONTIERE

Foto Marco Conte

Notes

Un’area completamente accessibile ai disabili. Dove giocare e praticare sport. È la prima, nel suo genere, realizzata in Italia. Il progetto è sostenuto dalla Nazionale Italiana Cantanti

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Niccolò Fabi

Neri Marcorè

Fabrizio Frizzi

Marco Masini

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Luca Barbarossa

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giugno è stato inaugurato all’interno del Parco della Mistica a Roma il primo Campus in Italia che comprende un’area finalizzata alle attività sportive e ricreative totalmente accessibili anche ai diversamente abili. Si tratta del primo esempio in Italia di un parco multiattività completamente fruibile anche da chi ha difficoltà motorie, composto da un parco giochi per bambini, un minigolf con 18 buche omologato per le competizioni ufficiali (il primo a Roma), un’area pic-nic, un biolago con relativo ponticello e percorso didattico, un padiglione per le attività sportive e ricettive, un’area spettacoli/manifestazioni per concerti, rassegne cinematografiche, mercatini, esposizioni e feste attrezzate. Scopo degli impianti sportivi e ricreativi è quello di fornire un luogo di incontro dove svolgere della sana attività fisica esercitando la pratica sportiva, per tutte le generazioni, creando anche eventi di socializzazione e superamento

Alcuni degli artisti che hanno partecipato l’8 giugno scorso all’inaugurazione. In alto, uno scorcio del Campus

delle barriere etniche, linguistiche e culturali grazie ai valori dello sport e dell’attività in un ambiente sano. Promotore della realizzazione del Campus è la Fondazione Parco della Mistica, nata proprio con la finalità di realizzare il Campus Produttivo della Legalità e Solidarietà inteso come un vero e proprio centro di produzione e promozione culturale e al tempo stesso uno strumento di riqualificazione, recupero e valorizzazione ambientale dell’area denominata “Tenuta della Mistica”, 27 ettari a ridosso del Grande Raccordo Anulare di Roma in un sito di alto profilo paesaggistico e agricolo (Mistica deriva da misticanza, insalata tipica della campagna romana). Tra gli ideatori e i promotori della Fondazione Parco della Mistica c’è l’Associazione Nazionale Italiana Cantanti e infatti alcuni artisti erano presenti il giorno dell’inaugurazione e il parco giochi è stato intitolato alla memoria di Lulù, la figlia di Niccolò Fabi. (di Alberto Aitini)



Notes

IL VALORE DELL’ARTE ITALIANA De Chirico, Morandi, Guttuso e altri artisti del Novecento, da giugno hanno una nuova casa a Firenze nell’ex Spedale delle Leopoldine, per l’occasione rimesso a nuovo

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inalmente apriamo, in questo straordinario complesso vicino alla Basilica di Santa Maria Novella, un museo atteso da cinquant’anni che diventa da oggi la casa del Novecento», ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella in occasione dell’inaugurazione di giugno di quest’anno. «Qui saranno visibili tante delle opere che sono pervenute a

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Firenze dopo l’appello del critico Carlo Ludovico Ragghianti all’indomani dell’alluvione e che finora hanno atteso nei depositi una degna collocazione». Il Museo Novecento di Firenze è dedicato all’arte italiana del XX secolo. Suddiviso in quindici ambienti espositivi, ospita una collezione di circa 300 opere, organizzate a “ritroso”, in un percor-

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so che dal 1990 risale fino ai primi anni del cosiddetto secolo breve. Da De Chirico a Morandi, da Emilio Vedova a Renato Guttuso, fino alla sezione fiorentina alla Biennale di Venezia, il Museo Novecento unisce in sé due nature: di museo civico, attraverso un racconto che lega le collezioni civiche del Novecento alla storia della città, e di museo “immersivo”, che offre un’esperienza unica e personalizzata al visitatore, andando a integrare il patrimonio cittadino con testimonianze delle vicende artistiche nazionali e internazionali, che hanno segnato il territorio dalla seconda metà degli anni Sessanta. «Questo museo, - ha proseguito il sindaco - mi auguro non servirà solo alla mera conservazione delle opere, ma anche all’educazione delle giovani generazioni, che ancora studiano troppo poco la storia dell’arte». Sede del museo è l’antico Spedale delle Leopoldine in Piazza Santa Maria Novella. Il complesso monumentale è stato recuperato grazie a un lungo lavoro di restauro, curato dal Servizio Belle Arti del Comune grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. (di Alberto Aitini) 1. Ex Spedale delle Leopoldine, sede del Museo Novecento; 2. Archizoom e Superstudio, Superarchitettura, 1966 - 2007; 3. Marino Marini, Giovane pugile, 1936, bronzo; 4. Felice Casorati, Nuda (studio per Meriggio), 1922, olio su cartone



Notes

LA VALIGIA BLU È il colore del cielo e del mare e quindi non può che essere perfetto per l’estate. Tra abiti, camicie, accessori e maglie ce n’è per tutti i gusti, per uomini e donne, per la sera e per il giorno Anna Rita N Borsa in pelle blu elettrico con borchie in tono e tracolla con catena. Dedicata a una donna giovane e ironica che vuole riconoscersi in uno stile unico che unisce dolcezza e rigore, romanticismo e concretezza.

French Connection Abito in viscosa e cotone senza maniche con dettagli in pizzo. In questa collezione P/E 2014, pizzi raffinati adornano gli abiti, aggiungendo e sottolineando l’elegante femminilità di abiti molto contemporanei.

Avant Toi Maglia girocollo azzurra unisex in cashmere effetto tie dye. La collezione stupisce per l’unicità dei capi hand painting dove la lavorazione del colore, attraverso l’accostamento di più nuances, si declina nell’effetto camouflage.

Harmont & Blaine Una collezione per un uomo ottimista e ispirato a un senso di libertà che realizza anche nella sua ricerca di stile. I lidi e i mari italiani visti da un gabbiano ispirano le collezioni per la P/E dell’anno prossimo. Sullo sfondo di un bianco dominante i colori netti e decisi sono quelli degli ombrelloni, le tinte tenui e sfumate sono quelle delle conchiglie e il blu profondo è quello degli abissi.

Ops!Objects Tennis in versione extra large. 23 pietre Swarovski da 6 mm sono incastonate in un’anima di policarbonato ton-sur-ton. Completa il bracciale un corpo in poliuretano trasparente che dona una sensazione soft sul polso. 20 ITA EVENTI

100X200 Sciarpa in seta micro stampata con bordino. Nelle sciarpe 100X200 tradizione e avanguardia convivono in perfetta armonia, riportando l’antica tradizione tessile artigianale su tessuti tra più svariati, facendo di ogni sciarpa una piccola opera d’arte irripetibile.

Jucca Borsa grande in pelle spalmata stampa quadri. La collezione P/E 2014, disegnata da Lorella Manicardi, delinea un’eleganza fatta di elementi più classici rivisitati con altri di grande innovazione e assolutamente unici.



Notes

PROVE D’AUTUNNO Meglio arrivare preparati a settembre: ecco qualche esempio di quello che ci aspetta in fatto di outfit dopo l’estate

Twin-Set Simona Barbieri Giaccone con coulisse in vita e applicazioni di perle su tasche con interno in eco pelliccia rosa.

Franklin & Marshall Felpa in cotone color grigio melange con cappuccio e due tasche frontali, caratterizzata da stampa maculato nei toni del grigio scuro e nero nella sezione frontale e all’interno del cappuccio.

Angelo Cruciani Pantaloni di seta broccata e nylon su motivo tipico della Manchuria rivisitato cromaticamente. Il cappotto è un volume geometrico che sposato alla pesantezza della maglia cade sul corpo a cotta medievale. La camicia è preziosamente decorata con le spille di ceramica di Capodimonte.

French Connection Pantaloni in viscosa stampa laser floreale, a sigaretta e vita alta

GJ-Gaudì Jeans Giubbotto in ecopelle con interno stampa fiorata hi-tech mixati con tessuti tecnici più fluidi e bouclé di cotone.

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Pas de Rouge Stivaletto beige in pelle scamosciata con bottoni colorati e zip. Suola in gomma.

Café Noir Stivaletto in pelle con dettaglio in cavallino e applicazioni in strass.




Arte Arte

ANDARE PER MOSTRE NEI MUSEI PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA

PICASSO • JODICE • GHIROTTI • PESCE • ROTELLA • GUANGYI Un esempio di tavola di Filmology che rappresenta il film Casablanca usando solo icone grafiche

UN’ORIGINALE MOSTRA - QUIZ DEDICATA AL MONDO DEL CINEMA

UN FILM IN CINQUE SECONDI Rappresentare i più grandi film della storia del cinema nel modo più sintetico possibile e usando solo icone grafiche: questo, in poche parole, è il metodo Filmology. In tempi in cui l'immagine risulta vincente, il format delle ministorie dei creativi milanesi Matteo Civaschi e Gianmarco Milesi ha conquistato notevole successo per intelligenza e divertimento. L’idea nasce dall’incontro tra short story e graphic design e bastano pochi secondi per leggere queste illustrazioni, e con qualche immagine o pittogramma di etichette e cartelli stradali le storie prendono forma. Oltre a una

mostra, Filmology è un libro, pubblicato in Gran Bretagna. Prima di Filmology c’è stato Shortology, volume basato sullo stesso meccanismo della sintesi grafica e dedicato a personaggi famosi. Il successo del primo libro ha portato alla seconda puntata, incentrata sul cinema. La mostra è impostata come un quiz, il gioco è quello di riconoscere il film dalle icone che lo rappresentano senza leggere il titolo.

◗ Filmology Area Metropolis 2.0, Paderno Dugnano (Mi) Fino al 28 settembre 2014

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Arte 1

SCULTURA CERAMICA IN ITALIA A Faenza potranno essere finalmente ammirate dal pubblico importanti sculture in ceramica realizzate da artisti italiani. Testimonianza dell’evoluzione che nel corso dei decenni ha avuto l’antica arte della ceramica di Biagio Costanzo

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sistono modi diversi per gettare uno sguardo seppur superficiale sulla storia di uno o più paesi. Se ne possono scorgere i tratti nell’immancabile evoluzione di eventi che si susseguono quasi senza sosta e senza alcuna conseguenza apparente dal punto di vista politico o economico; oppure ci si può affidare a una visione più ampia dei popoli attraverso quella che è, e rimane, l’arte, la cultura, in definitiva la storia. Ma certo nessuno prima d’ora aveva provato a farlo guardandolo da un punto di vista quanto meno originale: la produzione artistica della ceramica. Avete capito bene. La ceramica, quel materiale fangoso che diventa con speciali trattamenti opera dell’ingegno, o forse sarebbe meglio dire della creatività, del paziente lavoro di artigiani che assurgono al più nobile ruolo di artisti, quando da quelle sapienti mani dai gesti antichi, con tecniche elaborate nei secoli, escono delle piccole opere d’arte come delle sculture di porcellana. Esiste un’istituzione a Faenza che più di altre ha creduto nella nobiltà, fin da subito, dell’arte della ceramica, tanto da dedicargli un intero museo: il “Museo Internazionale della Ceramica”. Il luogo ideale per allestire una mostra visitabile fino al 1° febbraio 2015, che reca il titolo: La ceramica che cambia. La scultura ceramica in Italia dal secondo dopoguerra. Una raccolta senza precedenti di più di centoventi opere di ottanta artisti di nazionalità diverse che raccontano l’evoluzione che nel corso dei decenni ha avuto l’antica arte della ceramica avvicinandosi sempre di più a un valore scultoreo. Ed è stato proprio questo forse il compito più difficile a detta dei curatori: la dimostrazione che esiste una dignità a sé stante, troppo spesso sottovalutata per non dire ignorata, dei manufatti in ceramica. «Persiste una notevole difficoltà critica -scrive Clau-

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1. Lucio Fontana, Sfere, terracotta con vetrina e terracotta con ossido, diametro 29 cm e 32 cm, 1957, collezione MIC; 2. Bertozzi Casoni, Il pesce del cuore, 1982, maiolica, Pinacoteca Comunale, Faenza; 3. Marcello Fantoni, Figura, 1954, maiolica policroma, MIC, Faenza; 4. Leoncillo Leonardi, La dattilografa, 1949, maiolica policroma, collezione MIC; 5. Giacinto Cerone, Scultura, 2002, terracotta smaltata, altezza 74 cm, collezione MIC; 6. Fausto Melotti, Ciotola, maiolica, altezza 15.4 cm, 1950/1959, collezione MIC; 7. Tono Zancanaro, Ragazzo di Comacchio, 1953, maiolica incisa, collezione MIC

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dia Casali, curatrice della mostra - nell’affrontare la dimensione “scultura ceramica”, per decenni vincolata a ottuse gerarchie di genere legate a una presunta genialità scevra dalla tecnica. Il presunto primato delle arti alte». Arturo Martini, importante scultore italiano - proprio a Faenza frequentò la scuola della ceramica - presente con le sue opere all’interno della mostra, scrive nel 1945 che: “la statuaria è morta, ma la scultura vive”. Come dimostra d’altronde un approccio, neanche a dirlo originale, di uno dei più grandi maestri del secolo scorso Pablo Picasso, che si avvicina alla ceramica fin dal 1947 e affronta la sfida introducendo un diverso assemblaggio su idee pre-esistenti, aggiornando la pittura sulla materia ceramica. Ottanta storie diverse, dunque, di artisti che in centoventi opere esprimono il loro talento su una materia inorganica che prende vita grazie alla creatività dei loro autori. Questa è in definitiva la mostra della ceramica che cambia. La ceramica che cambia Faenza, MIC. Dal 28 giugno 2014 all’1 febbraio 2015

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Arte

L’ESSENZA DELL’UOMO La Fondazione Capri prosegue la propria attività artistica e culturale presentando una mostra di Giovanni Gastel, dedicata ai volti degli abitanti dell’isola di Alberto Aitini

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a sua consacrazione artistica avviene nel 1997, quando la Triennale di Milano gli dedica una mostra personale, curata dallo storico d’arte contemporanea, Germano Celant. In quell’occasione vengono presentate circa 200 fotografie, testimonianza della sua lunga e prolifica carriera. Sì, perché in effetti la carriera di Giovanni Gastel è davvero ricca di eventi, mostre, premiazioni e tanti lavori artistici. Inizia a lavorare per la casa d’aste Christie’s, successivamente i primi still-life sulla rivista Annabella e Vogue Italia e dopo qualche anno inizia a collaborare con le più prestigiose testate di moda sia in Italia che all’estero, soprattutto a Parigi. Lo stile di Giovanni Gastel si caratterizza da un tratto personale inconfondibile, impregnato da un’ironia poetica, mentre la sua passione per l’arte lo porta a introdurre nelle fotografie il gusto per una composizione equilibrata ed elegante nei colori e nella scela dei soggetti da immortalere. E per celebrare la sua arte la Fondazione Capri all’interno della sesta edizione del Festival di fotografia celebra Giovanni Gastel con una mostra inedita e interamente dedicata ai volti degli abitanti dell’isola. Fortemente ispirato dalla mitica produzione Uomini del Ventesimo Secolo, realizzato da August Sander sul finire degli anni ’30, Gastel ha realizzato una serie di ritratti con l’intento di costruire un catalogo di umanità in grado di rappresentare una visione pluralista della contemporaneità, restituendo alle donne e agli uomini dell’isola assoluta priorità e importanza. Gli scatti di Gastel si suddividono in differenti sezioni, a seconda dei ruoli sociali e professionali degli abitanti di Capri. La mostra consiste in figure umane ritratte in posa, con un vero e proprio studio fotografico a cielo aperto, per giungere all’essenza dei luoghi e in grado di proporre una nuova lettura sul rapporto tra l’uomo e il paesaggio.

Foto sopra: Giovanni Gastel, Untitled, Capri, 2014

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Ritratto di un’isola. Fotografie di Giovanni Gastel Certosa di San Giacomo, Quarto del Priore, Capri - Fino al 7/09/2014


Arte

STASERA DAVANTI ALLA TV La televisione e gli italiani. Un connubio indissolubile. A Torino una mostra analizza come il linguaggio televisivo ha influenzato la crescita sociale e culturale dell’Italia di Andrea Giusti

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l Castello di Rivoli apre al pubblico uno spazio dedicato al Museo della Pubblicità. Il progetto si articola in una serie di Percorsi dedicati ad approfondimenti dei linguaggi contemporanei che hanno determinato la nascita di processi sociali e culturali, in particolare delle tendenze delle arti visive. Il primo percorso è dedicato agli anni Cinquanta - Settanta. Per il nostro Paese sono gli anni della rinascita e della scoperta della televisione. Sono gli anni dei giochi a premi, degli sceneggiati televisivi e del caso della pubblicità al-

Sopra: Frame dal carosello, La linea per Lagostina,(1969-1976). Sotto, da sinistra: Frame realizzato per Dash (1972); Frame per la Star con Totò (1967); Manifestazione alla Biennale di Venezia (1968); Pasolini mentre gira il film Comizi d’amore (1965)

l’italiana: Carosello, l’appuntamento preferito dagli italiani. Il percorso permette di assistere a proiezioni tramite installazioni multimediali e consultare i materiali storici da postazioni informatiche, così come vedere trasmissioni televisive e film. L’installazione multimediale ba-

sata su un’alternanza di filmati e interventi di esperti immerge lo spettatore nell’atmosfera della ricostruzione, del boom economico e degli anni Settanta. Eventi come le Olimpiadi di Roma e lo sbarco sulla Luna accompagnano la vita sociale degli italiani, diventandone i miti accanto a quelli quotidiani come la Fiat 500, le vacanze e i primi Caroselli. Gli italiani visti dalla televisione. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino. Fino al 16 novembre 2014

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Arte

L’ARTE CHE COMMENTA LA REALTÀ LINOGRAFIE DI PICASSO

Sono circa 140 le opere in mostra, tutte linografie: un nucleo dedicato ai grandi temi della cultura del Mediterraneo, Arcadia, Minotauro, tauromachia, che documenta il percorso di acquisizione da parte di Picasso della tecnica della stampa su linoleum: dalle prime prove fino al 1959, ovvero i capolavori Fauno e Satiro, e la copia del Ritratto di giovane donna di Lucas Cranach il Giovane, realizzata, quest’ultima, a partire da un blocco di linoleum e con un processo di successione di strati intermedi di grande complessità.

La mostra interpreta il percorso creativo di Gaetano Pesce dalle origini alle ultime ricerche. Il cui filo conduttore sono i temi della creatività e dell’opera d’arte come commento aperto della realtà, tratto distintivo del suo pensiero artistico. Sono esposti disegni, bozzetti, modelli originali, a sottolineare l’aspetto ideativo e concettuale dei progetti di Pesce. Gaetano Pesce. Il tempo della diversità Maxxi, Roma - Fino al 5 ottobre 2014

FUTURISMO SU CARTA

In esposizione la produzione a stampa dei futuristi: non solo libri, ma anche riviste, pubblicate nel corso dei 35 anni di vita del movimento in Italia, e fogli programmatici. È uno strumento per capire lo spirito, i principi e la complessità del movimento. Lampi di stampa. Libri riviste manifesti futuristi Centro culturale Santa Giustina, Salò (Bs) - Fino al 4 novembre 2014

Pablo Picasso. Il colore inciso Forte di Bard, Bard (Aosta) Fino al 26 ottobre 2014

GLI INIZI DI MIMMO ROTELLA

OBIETTIVO WHITE

Cantante, polistrumentista, produttore, John Anthony Gillis, in arte Jack White, è diventato noto con la band White Stripes fondata nel 1997 assieme alla moglie Meg White. La mostra si compone di 45 scatti di diversi fotografi che lo hanno immortalato.

©Kevin Westenberg

Jack White | White Stripes Ono Arte Contemporanea, Bologna - Fino al 13/09/2014

L’esposizione costituisce una prima ricognizione sull’attività iniziale di Mimmo Rotella, artista poliedrico e noto per l’invenzione del décollage, forma artistica che ha utilizzato a partire dai primi anni Cinquanta. In esposizione centocinquanta opere, focalizzate sul periodo che si estende dal 1953 per arrivare al 1964 quando partecipa alla XXXII Biennale di Venezia. Per contestualizzare l’opera di Rotella all’interno del panorama artistico internazionale vengono esposti alcuni lavori che si confrontano con quelli di altri grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, europei e americani, come Marinetti e Alberto Burri. Mimmo Rotella, Décollages e retro d’affiches Palazzo Reale, Milano Fino al 31 agosto 2014


IL RITORNO ALL’ANTICO

Un allestimento originale, studiato dalla Fondazione Fotografia Modena, presenta la grande indagine sul Mediterraneo con cui Mimmo Jodice (Napoli, 1934), uno dei maestri indiscussi della fotografia, da oltre trent’anni continua ad affascinare il pubblico di tutto il mondo. Attraverso un percorso di cinquanta opere fotografiche, in parte inedite, l’autore ricompone l’immagine delle civiltà che hanno scandito la storia antica del mare nostrum, facendo rivivere statue e templi, eroi e miti, in un tempo sospeso in cui passato e presente convivono. Mimmo Jodice. Arcipelago del mondo antico Foro Boario, Modena - Dal 12/09/2014 all’11/01/2015

INSTALLAZIONI DI GUANGYI

La mostra è dedicata a uno degli artisti più eclettici e apprezzati del panorama artistico cinese: il pittore, scultore, performer e autore di installazioni Wang Guangyi, famoso in tutto il mondo per il suo ciclo Great Criticism. Oltre a presentare per la prima volta in Italia i progetti di lavori esposti alla Biennale di Venezia del 2013, dell’installazione Scene dedicata a Marco Polo, del quadrittico Sacred Descending, sono esposte a Ravello le opere inedite che Wang Guangyi ha dedicato alla Sacra Sindone e agli Apostoli, che confermano l’interesse dell’artista cinese per l’iconografia cristiana e per la storia dell’arte occidentale. Completano la mostra una raccolta di venti opere su carta.

Viaggio in Italia Villa Rufolo, Ravello (Sa) - Fino al 31/10/2014

OGGETTI QUOTIDIANI

IL MITO DI SENNA RIVIVE

A 20 anni dalla drammatica scomparsa del pilota di F1 Ayrton Senna, la fotografa Paola Ghirotti lo ricorda proponendo le immagini scattate nei GP di F1, in particolare quelli disputati in Giappone, a Suzuka e Aida. L’idea della mostra è nata grazie all’incontro nella rete internet con alcuni brasiliani, così le diapositive che giacevano nello studio sono state scelte ed esposte. La velocità del cuore Hotel Continental Terme, Ischia - Fino al 7 settembre 2014

Franco Clivio e Hans Hansen presentano una selezione di circa mille oggetti, classificati per funzione, tipologia, materiale o per associazioni formali. Da diversi decenni, Franco Clivio ricerca e colleziona oggetti di uso comune considerati banali ma che racchiudono qualità tecniche ed estetiche. Da osservatore perspicace e curioso, Clivio mette in evidenzia l’ingegnosità e l’intelligenza di questi utensili dal design spesso anonimo.

No name design Triennale, Milano - Fino al 14/09/2014 ITA EVENTI 31



Musica Musica

PRINCIPALI CONCERTI DI MUSICA POP ROCK JAZZ IN ITALIA

NOEMI • GUALAZZI • PINO DANIELE • CAPAREZZA • BERSANI Foto Luca Brunetti

Eclettismo Fiorella Mannoia, ha lavorato nel cinema interpretando piccoli ruoli negli anni ‘70. Successivamente ha scelto la strada della musica

FIORELLA MANNOIA IN TOUR DOPO L’OMAGGIO A LUCIO DALLA

FORZA ESPRESSIVA DELLA POESIA L’artista romana torna sul palco con un nuovo show per raccontare una carriera ricca di incontri meravigliosi con i più grandi autori italiani, dei quali è una straordinaria interprete. Ancora per tutto agosto il suo viaggio musicale farà tappa nei festival e nei teatri all’aperto di tutta la penisola per la gioia di un pubblico sempre crescente. Il tour segue il grande successo di A Te, il recente progetto discografico interamente dedicato all’arte e alla poesia di Lucio Dalla. Fiorella Mannoia e il cantautore bolognese hanno condiviso molto durante le loro lunghe carriere, caratterizzate entrambe da scelte musicali originali, espressione di un profondo impegno e volontà di comunicare e

approfondire temi di forte attualità. Scegliendo una dozzina di brani nello sterminato repertorio di Lucio Dalla, Fiorella Mannoia ne traccia un ritratto personale e appassionato. Nel disco sono presenti Ron e Alessandra Amoroso, musicisti come Danilo Rea, l’orchestra Sesto Armonico diretta da Peppe Vessicchio e Pippo Caruso, e tanti altri, per un album intenso e fortemente espressivo.

CONCERTI ◗ 8/08 Piazza della Cattedrale, Trani

◗ 9/08 Teatro d’Annunzio, Pescara ◗ 16/08 Piazza Michelangelo, Rivisondoli (Aq) ◗ 23/08 Piazza del Ruscello, Vallerano (Vt) ◗ 29/08 Teatro Antico, Taormina ◗ 30/08 Mura Timoleontee, Gela

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Musica


A LONDRA SEMBRA QUASI TUTTO POSSIBILE e Noemi fosse una città sarebbe Londra, e avremmo risposto così anche prima dell’uscita del suo ultimo album. Non si contano gli artisti che registrano o hanno registrato i propri dischi a Londra, ma non per questo se fossero una città sarebbero la capitale inglese. Noemi invece sì. Entrambe non hanno paura di osare, sono dinamiche, hanno mille sfaccettature. Non si prendono troppo sul serio: Noemi non ha difficoltà a prendersi in giro sui social network così come davanti ai giornalisti. È uno dei lati del suo carattere che più amano i fan. Dopo che J-Ax ha twittato il suo numero di telefono durante la semifinale di quest’anno di The Voice of Italy, di cui entrambi erano giudici, il telefono della cantante è impazzito. Lei per tutta risposta il giorno dopo ha twittato una foto in cui teneva una banana come telefono, scrivendo “Ecco il mio nuovo telefono dopo lo scherzone di J-Ax”: l’hashtag #prontonoemi è salito velocemente in cima alle tendenze Twitter. Ma le similitudini con Londra le possiamo riscontrare ancora nel suo essere inconfondibile (la voce di Noemi è un unicum nel panorama italiano) e spesso spiazzante (alzi la mano chi non è rimasto incuriosito dagli accessori indossati da Noemi all’ultimo Sanremo…). E quando credi di aver visto tutto quello che c’è da vedere, entrambe ti sorprendono con qualcosa di nuovo.

L’ultimo disco registrato nella capitale inglese. Un tour estivo. Un dubbio sul “fenomeno” canoro Suor Cristina. Noemi si ritrova più consapevole di sé e delle sue capacità «nel bene e nel male», dice di Cristiana Zappoli

Il cerchio si chiude con il suo ultimo lavoro discografico, Made in London, che è un po’ come quell’angolo di Londra che ci sorprende all’improvviso. È un disco che mostra sfaccettature nuove e inaspettate della cantante romana. È il disco maturo, il disco della consacrazione, quello del passaggio definitivo da Noemi di XFactor a Noemi e basta. «Non so se questo disco mi renderà un’artista di successo, ha detto la cantante a febbraio quando il disco è uscito - lo spero, ma sicuramente mi ha reso una persona e una professionista migliore». Dopo aver partecipato al 64° Festival di Sanremo con Bagnati dal sole e Un uomo è un albero, entrambi contenuti in Made in London, l’artista romana è partita per un tour teatrale che ha senza dubbio messo in luce la sua maturità artistica e l’internazionalità della sua musica, con importanti riscontri da parte di pubblico e media. Da qui la decisione di proseguire il tour anche durante l’estate, con date in tutta Italia a cominciare dal castello Sforzesco di Milano. Sul palco insieme a Noemi, per far vivere al pubblico una serata dalle atmosfere internazionali ma con un cuore italiano, come ama dire l’artista, una band composta da Bernardo Baglioni (chitarre), Marcello Surace (batteria), Gabriele Greco (basso), Michele Papadia (tastiere/hammond), Sara Jane Olog e Marta Capponi (Backing Vocals). Come sei cambiata dopo l’esperienza discografica londinese?

Noemi 32 anni, il suo vero nome è Veronica Scopelliti. Ha raggiunto il successo nel 2009 partecipando alla seconda edizione di XFactor nella categoria Over 25 guidata da Morgan

◗ 8/08 Villa Bertelli, Forte dei Marmi (Lu) ◗ 11/08 Piazza Cavour, Terlizzi (Ba) ◗ 16/08 Campo Sportivo, Dorgali (Nu) ◗ 18/08 Piazza La Salsa, Pisticci (Mt) ◗ 3/09 Cava degli Umbri, San Marino CONCERTI

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Foto Julian Hargreales; Make up Artist & Hair Mirko Tagliaferri


«Sono più consapevole di me stessa e di cosa voglio fare. Prima mi sentivo come “portata in giro dal vento”, adesso molto meno». È corretto dire che in Made in London c’è per la prima volta Noemi al 100%? «Decisamente, per la prima volta c’è tutta la musica che mi piace. C’era anche prima, ma in questo disco è tutto molto più a fuoco». A Londra hai lavorato con grandi artisti: chi ti ha lasciato di più? «Il ricordo più bello è senza dubbio della songwriter Shelley Poole, una donna sicura di sé, molto rilassata e supercreativa». Sei partita per Londra pensando di registrare un disco in inglese, poi hai cambiato idea e nell’album c’è solo una canzone in inglese. Perché? «Mi sono resa conto che cantare nella mia lingua rendeva molto più efficace il messaggio e mi faceva stare di più dentro alle atmosfere dei pezzi. La cosa che più mi ha divertito è vedere gli artisti inglesi con cui ho lavorato molto soddisfatti della versione in inglese, mi ha molto gratificato vederli convinti anche della versione originale del pezzo, mi è sembrato di infrangere una barriera gigantesca». Perché Londra? «Perché i dischi che al momento mi piacciono di più sono stati prodotti lì. Inoltre l’atmosfera che si respira è sempre elettrica come se tutto potesse diventare possibile». Scrivere canzoni, scrivere la musica, incidere, salire sul palco a cantare: sono tutte fasi che si attraversano quando si fa un disco nuovo. Qual è il momento che preferisci? «Scrivere ed esibirsi sono le due cose più belle: il primo perché metti in piazza te stesso nella scrittura e in

quello che dici, il secondo perché prendi contatto con le persone che hanno ascoltato o ascoltano per la prima volta quello che hai scritto o scelto di cantare creando un circolo di energie incredibili. Inoltre suonare dal vivo è un modo fantastico per tirare fuori un sacco di energie in eccesso». Tu scegli sempre Sanremo. Cinque anni di carriera, tre volte a Sanremo. Perché? Pensi che Sanremo sia ancora un palcoscenico d’eccezione? «Certo che sì. Purtroppo in Italia è uno dei pochi programmi musicali che siano rimasti in palinsesto e il palco poi è uno di quelli che ha scritto la storia della musica italiana. Inoltre, essendo musicista, apprezzo molto la possibilità di poter suonare e cantare dal vivo». Prima di quest’ultima edizione di The Voice hai detto che saresti stata più severa rispetto all’anno precedente. Ci sei riuscita? «Volevo essere veramente un punto di riferimento per i ragazzi che si sono presentati. Io, avendo fatto un percorso simile, so bene come ci si sente e quindi ho preso quest’impegno con grande serietà. Non so se ci sono riuscita, bisognerebbe chiedere a loro». The Voice dovrebbe avere come scopo quello di trovare talenti con reali possibilità di successo nel mondo della musica. Ha senso che a vincere sia stata Suor Cristina? «Sembra che il pubblico abbia scelto così, facendola stravincere al televoto. Ora, come in tutti i talent, bisognerà vedere se il pubblico che l’ha stravotata la seguirà anche fuori dalla trasmissione come è successo ad alcuni. Certo che il salto dalla tv alla musica non è dei più semplici». Cosa si deve aspettare chi verrà a vederti cantare dal vivo quest’estate? «Una bomba di energia!».

Una carriera in4 tappe

➔ 2009 Sulla mia pelle

➔ 2011 RossoNoemi ➔ 2012 RossoLive

➔ 2014 Made in London

UN SOUND D’OLTREMANICA

Made in London, uscito il 20 febbraio in quattro copertine di quattro colori diversi che ritraggono un francobollo sul quale si staglia il profilo di Noemi versione regale, comprende 11 brani di cui uno in inglese. La produzione artistica dell’album è curata della stessa Noemi. Made in London vanta grandi collaborazioni con autori come Paul Statham, Poul O’ Duffy e Shelly Poole e con produttori inglesi tra cui Steve Brown, che ha realizzato l’album di Laura Mvula, appena nominato per i Britt Award come miglior disco di quest’anno.

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L’INFERNO MUSICALE DI RAPHAEL GUALAZZI Raphael Gualazzi 33 anni, è stato la rivelazione del Festival di Sanremo 2011: primo posto tra i Giovani e Premio della critica, con un secondo posto all’Eurovision Song Contest a Düsseldorf

◗ 4/08 Parco Gondar, Gallipoli ◗ 17/08 Muntagn in jazz, Introdacqua (Aq) ◗ 18/08 Palazzo Ducale, Martina Franca (Ta) ◗ 20/09 Teatro Verdi, Montecatini Terme (Pt) CONCERTI

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uando si è sparsa la voce che Raphael Gualazzi avrebbe partecipato al Festival di Sanremo insieme a The Bloody Beetroots, alcuni si sono chiesti chi fosse, altri, che lo conoscevano, si sono chiesti se fosse uno scherzo, i restanti, incuriositi, hanno semplicemente cercato la traduzione di The Bloody Beetroots. Che, per la cronaca, vuol dire barbabietole sanguinanti. Che Raphael Gualazzi salisse sul palcoscenico di Sanremo con qualcuno che si fa chiamare “barbabietole sanguinanti”, famosissimo all’estero, produttore, musicista eclettico e dalla sterminata cultura musicale, ma pressoché sconosciuto in Italia, ha spiazzato quasi tutti, eppure questo binomio artistico è andato alla grande visto che i due, con il brano Liberi o no, tra i singoli sanremesi più suonati dalle radio, hanno raggiunto il secondo posto convincendo critica e pubblico. Gualazzi è uno che ama le contaminazioni, questo si sapeva, ma forse fino al Sanremo scorso nessuno aveva capito realmente quanto potesse spingersi in là. «Le contaminazioni sono fondamentali per me, racconta il cantante - credo che contaminarsi e influenzarsi artisticamente significhi crescere. Ho avuto il piacere di conoscere Sir Bob Cornelius Rifo (ovvero The Bloody Beetroots ndr) tramite Caterina Caselli. I nostri sono due mondi molto lontani ma quando c’è il rispetto artistico e la musica di

Dopo aver suonato davanti al pubblico di mezza Europa, Giappone e Canada, il cantante marchigiano torna a esibirsi in Italia. Con uno spettacolo travolgente e ricco di contaminazioni musicali. Come nel suo stile di Cristiana Zappoli qualità il risultato non può che essere interessante». Da giugno Raphael Gualazzi è in tour con Welcome to my hell tour 2014, uno show dinamico e sfaccettato che alterna atmosfere suggestive a momenti dall’energia intensa, in cui sarà accompagnato da 9 musicisti, 7 dei quali francesi, tra cui 3 coriste. Il tutto costruito attorno al suo sound internazionale, capace di spaziare dal jazz al blues, con incursioni nel gospel e nel soul, così come nel country e nel rock, con un omaggio ai classici, da Verdi al felliniano Rota. Raphael Gualazzi, come definisce il suo genere musicale? «Il mio genere è una contaminazione di diversi mondi artistici. Nasce dallo stride piano americano degli anni Venti ma con una fusione di vari generi tra cui il funky, blues e jazz». C’è un artista italiano con cui vorrebbe lavorare? «Ho avuto il piacere di lavorare con grandi nomi della musica italiana e internazionale. Non ho degli idoli musicali ma riferimenti artistici». Lei non ha proprio l’aria da star. Come vive la notorietà? «Serenamente. Sono molto contento di portare la mia musica in più paesi e a più persone possibili e sono disponibile a incontrare i fan dopo il concerto per foto o autografi». Lei è un timido o un finto timido? «Diciamo che non mi piace esagerare se non sul palco, dove mi trovo estre-



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IL DISCO Il 25 marzo è stata pubblicata in Italia la deluxe edition di Happy Mistake (uscito lo scorso anno), che racchiude tutto il 2013 in musica dell’artista. Il 18 aprile il disco è uscito in Germania, Austria, Svizzera e Olanda. La release è stata presentata ad Amburgo con un concerto sold out, nello storico Mojo Club.

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mamente a mio agio. La musica è la miglior forma di comunicazione». Prima di andare a Sanremo Giovani, ha mai pensato di partecipare a un talent show? «Ognuno di noi ha un percorso del tutto unico e tutti sono buoni, basta che ci sia amore per la musica». Lei lavora spesso all’estero: le piace più suonare in Italia o fuori? «Ogni città e ogni pubblico hanno un loro fascino. Tutte le emozioni che la musica riesce a trasmettere variano di luogo in luogo». Le piace l’etichetta, che alcuni le hanno attaccato, di “artigiano della musica”? «Sì molto, mi sono autodefinito io per primo, sin dai miei esordi, un artigiano della musica». Ha abbandonato la pallacanestro dopo un infortunio a un dito. Segue ancora lo sport, le piace? «Certo, quando posso lo seguo volentieri, al punto che a luglio ho partacipato a Perugia a “La Partita del Jazz per la Solidarietà” che ha visto protagonisti in campo la Nazionale Italiana Cantanti e la Nazionale Ita-

liana Jazzisti. I proventi della vendita dei biglietti sono stati devoluti a tre associazioni benefiche molto attive nel territorio: Giacomo Sintini, Avanti Tutta, Aulci». Quali sono, per lei, i cinque dischi più belli di sempre? «Led Zeppelin 2, raccolte sulla musica gospel di ogni genere, Play piano Play di Errol Garner, Music is my business di Roosvelt Sykes e Junco Partner di James Booker». Non ha la tv in casa. Non è una scelta un po’ estrema? «Fortunatamente per via del mio lavoro sono spesso in giro e non ne ho mai sentito la mancanza, tuttavia grazie a internet e alle nuove tecnologie riesco a tenermi aggiornato». Cosa si deve aspettare chi viene a vederla e sentirla in occasione del Welcome to my hell tour 2014? «Benvenuti nel mio inferno… lo dico in maniera scherzosa, quando dico inferno mi riferisco all’incendiarsi sul palco, alla passione per la musica che fa ribollire il cuore e i polpastrelli sul pianoforte. Sarà uno spettacolo dinamico e pieno di sfaccettature».



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Alessandra Amoroso

Pino Daniele

L’AMORE IN MUSICA CONTAMINAZIONI Dopo la grande festa in musica all'Arena di Verona e il successo di pubblico che ha accompagnato la prima parte dell’Amore Puro Tour, Alessandra Amoroso continua a girare l’Italia. Un sold out dopo l’altro ha accompagnato l’artista nei mesi precedenti nei palasport della penisola, e ora la tournée proseguirà nella sua parte estiva con nuovi appuntamenti. Giochi di luce e una scaletta che ripercorre i brani del nuovo album ma anche i successi storici accompagneranno lo show. Tra classe e grinta, l’artista porterà in scena due ore di grande spettacolo incorniciato da una scenografia curata in ogni minimo dettaglio e dominata da una grande "A" rossa luminosa, mentre su un maxischermo alle sue spalle scorreranno immagini e video pensati ad hoc per accompagnare ogni brano. CONCERTI ◗ 16/08 Piazza ex Convento degli Agostiniani, Melpignano (LE), ◗ 19/08 Anfiteatro, Diamante (CS) ◗ 21/08 Arena Magna Grecia, Catanzaro ◗ 23/08 Teatro di Verdura, Palermo ◗ 24/08 Teatro Antico, Taormina (ME)

Tra luglio e agosto Pino Daniele sarà impegnato in una serie di concerti in cui reinterpreterà i suoi brani più belli in acustico e con orchestra sinfonica, per alcune date esclusive che lo porteranno a suonare nei festival più prestigiosi e nelle località più belle della penisola, da nord a sud. Ma la grande sorpresa del cantautore napoletano è attesa per il 1° settembre all’Arena di Verona con lo spettacolo Nero a metà: performance che prevede la band originale del 1980, ospiti speciali e l’orchestra sinfonica. Un evento musicale unico, ideato sulle canzoni dell’omonimo storico terzo album di Pino Daniele pubblicato nel 1980 (da cui ha avuto origine quel sound inconfondibile che è diventato il suo marchio di fabbrica, in Italia e all’estero), tra gli album più venduti di quell’anno e ancora oggi nella classifica Rolling Stone Italia dei “100 album più belli di sempre”. CONCERTI ◗ 7/08 Beach Arena, Lignano Sabbiadoro (UD)

◗ 22/08 Teatro Antico, Taormina (ME) ◗ 24/08 Teatro di Verdura, Palermo ◗ 1/09 Arena, Verona

POESIE INQUIETE DA ASCOLTARE

Continuano i concerti, iniziati ad aprile, di Samuele Bersani, tornato sui palchi a distanza di quasi due anni dall’ultima tournée. Il menestrello romagnolo, scoperto da Lucio Dalla, canta soprattutto le canzoni dell’ultimo album Nuvola Numero Nove, confermando ancora una volta la sua capacità di uscire fuori dagli schemi della musica italiana. CONCERTI ◗ 3/08 Piazza Marconi, Limbadi, (VV) ◗ 5/08 Piazza Umberto, Adrano, (CT) ◗ 28/08 Piazza Centrale, Castel Umberto, (ME) ◗ 4/09 Carroponte, Sesto San Giovanni ◗ 6/09 Parco Giovanni Paolo II, Pomigliano D'Arco


ATMOSFERE DI IERI E DI OGGI

Giuliano Palma prosegue l’Old Boy Tour 2014 toccando tutte le principali piazze d’Italia. Sulle scene dagli anni ’80, Palma ha calcato il palco e pubblicato album con Casino Royale e Bluebeaters, e ha anche collaborato, tra gli altri, con Neffa, Nina Zilli, La Pina. Inoltre ha prestato la voce al successo “P. E. S.” dei Club Dogo.

◗ 6/08 Villa Erba, Cernobbio ◗ 8/08 Le Cave, Isernia ◗ 31/08 Rock a Corte, Marcaria (Mn) ◗ 5/09 Ex Mattatoio, Roma ◗ 6/09 Arenile, Napoli ◗ 12/09 Carroponte, Sesto San Giovanni (Mi) ◗ 27/09 Piazza della Libertà, Bagnacavallo (Ra) CONCERTI

Noa

VOCE SENZA TEMPO Amatissima dal pubblico di tutto il mondo grazie alla sua innata capacità di toccare il cuore della gente con la sua musica e la profondità del suo messaggio, osannata dalla critica internazionale per il suo talento artistico, Noa torna a proporre dal vivo la sua musica con il nuovo e appassionante progetto discografico e live, Love Medicine. L’album è disponibile su tutte le piattaforme digitali e anche nei negozi. È frutto della collaborazione con Gil Dor, da sempre al suo fianco come direttore musicale e chitarrista, e nasce da 4 lunghi anni di lavorazione: una pausa creativa in cui Noa e Gil hanno tradotto in musica tutte le sfumature delle emozioni. Nei mesi di luglio e agosto, Noa è in Italia con Love medicine tour, la lunga tournée che toccherà i palchi più importanti del nostro Paese e dell’Europa. I live saranno l’occasione per presentare al pubblico il nuovo lavoro e ripercorrere anche le canzoni più amate. CONCERTI ◗ 2/08 Tomba

di Giganti Sa Domu ’e s’Orcu, Siddi (Vs) ◗ 20/08 Paladiana, Milazzo (Me) ◗ 21/08 Anfiteatro, Zafferana Etnea (Ct) ◗ 22/08 Arena, Castellammare del golfo (Tp) ◗ 24/08 Piazza Municipio, Pertosa (Sa) ◗ 29/08 Chiesa San Domenico, Città di Castello (Pg) ◗ 30/08 Piazza Duomo, Palmi (Rc)

L’IMPEGNO INNANZITUTTO

Si preannuncia come un viaggio immaginifico attraverso le tracce di Museica e i successi dei precedenti album il tour di Caparezza che, partito il 13 giugno da Napoli, prosegue fino a settembre raggiungendo tutte le regioni d’Italia. Assente dai palchi dal 2012 e sull’onda del successo dell’album, Caparezza prepara uno show dalla forte connotazione artistica e allestisce una stanza dei giochi, la propria, dove il pubblico ha modo di entrare. Uno spettacolo da vedere oltre che sentire. Da venerdì 30 maggio è in radio il nuovo singolo di Caparezza, È Tardi, in collaborazione con Michael Franti; il brano è tratto dall’album Museica, pubblicato ad aprile.

CONCERTI ◗ 1/08 Arena, Salerno ◗ 6/08 Arena, Catanzaro ◗ 8/08 Villa Bellini, Catania ◗ 9/08 Castello a Mare, Palermo ◗ 16/08 Parco Gondar, Gallipoli (Le) ◗ 20/08 Folk Festival, Orvieto ◗ 22/08 Radio Onda, Brescia ◗ 23/08 Mamamia, Senigallia (An) ◗ 30/08 Arena Sant’Elia, Cagliari

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Jazz

UNA VOCE INCANTEVOLE In giro per l’Italia la cantautrice jazz Chiara Civello presenta i brani estratti dall’ultimo disco Canzoni. L’album, anticipato in radio dal singolo Incantevole, vede Chiara Civello, per la prima volta nelle vesti di sola interprete, presentare pezzi del repertorio italiano come non sono mai stati ascoltati finora, donando una nuova anima a brani che vanno dagli anni ‘60 fino ad oggi. Al disco hanno partecipato Gilberto Gil, Chico Buarque, Esperanza Spalding, Ana Carolina. CONCERTI ◗ 24/08 Coccaro

Jazz, Savelletri di Fasano (BR) ◗ 5/08 Anfiteatro, Benevento

SENSUALITÀ CANORA

Dopo il trionfo delle tre date in Brasile, arriva un altro importante traguardo internazionale per Mario Biondi che, da ottobre, partirà con un prestigioso tour che toccherà le principali città d’Europa. Intanto ad agosto potremo ascoltare la sua voce baritonale ancora in Italia. Il cantante siciliano viene da un anno di grande successo: reduce dalla pubblicazione in Europa e Sud America di Sun e dal disco di platino conquistato da Mario Christmas. CONCERTI ◗ 27/07 Black sea jazz festival, Batumi (Georgia)

◗ 6/08 Dracula club, St Moritz ◗ 7/08 Giardino Botanico, Merano ◗ 8/08 Beach arena, Lignano Sabbiadoro

UN MAESTRO DEL CONTRABBASSO

Il Festival internazionale Time in Jazz ospiterà quest’anno un grandissimo protagonista del jazz moderno, Dave Holland, alla testa del suo trio. Sulle scene da mezzo secolo, il contrabbassista e compositore inglese vanta una ricca e caleidoscopica carriera decollata presto, quando ebbe la straordinaria opportunità di suonare con Miles Davis durante il leggendario periodo di "Bitches Brew". Nel 2013 Dave Holland ha celebrato i suoi primi quarant’anni da leader, ma guardando decisamente in avanti. Per l’anniversario del suo primo disco, "Conference of the birds", ha registrato l’album "Prism" riunendo intorno a sé una band elettrica composta dal tastierista Craig Taborn, dal chitarrista Kevin Eubanks, suo collaboratore di lunga data, e dal batterista Eric Harland. E saranno proprio questi due ultimi grandi musicisti ad affiancare Dave Holland sul palco di Berchidda. CONCERTO ◗ 14/08 Piazza del Popolo, Berchidda (Ot)

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Classica Classica

RG ANDI INTERPRETI: MUSICA DA CAMERA, CLASSICA, OPERA

RONCONI • SPYRES • ROMEU • SAVALL • LUPO • ANDALORO ORIGINALE RASSEGNA ALL’ INTERNO DI PALAZZO BARBARIGO

MUSICA LIRICA IN CAMERA La rassegna Musica a Palazzo inaugura un nuovo modo di pensare l’opera lirica: l’opera da salotto. Ogni sera, nella splendida location di Palazzo Barbarigo Minotto a Venezia, va in scena un’opera: ogni atto è rappresentato in un differente salone del palazzo, i cui magnifici arredi barocchi sono complemento della scenografia. Il palazzo di affaccia sul Canal Grande a pochi passi da Piazza S. Marco ed è stato arricchito nel Settecento dai magnifici affreschi del Tiepolo. L’originalità della regia è giocata sull’interazione tra i cantanti, gli strumentisti e il pubblico, cancellando ogni distanza e offrendo allo spettatore l’emozione di vivere l’opera dall’interno. Riportando in auge una tradizione nata a fine Ottocento, l’interpretazione delle più belle voci del panorama

lirico internazionale è accompagnata da un piccolo gruppo di archi e pianoforte: un ensemble di virtuosi che si sono esibiti nelle più prestigiose sale da concerto del mondo (Lincoln Centre di New York, Musikverein di Vienna, La Scala di Milano, Mozarteum di Salisburg). Quest’anno il programma comprende Il Barbiere di Siviglia di Rossini, La Traviata e Rigoletto di Giuseppe Verdi e Duetti d’Amore, una selezione dei più bei duetti e brani del repertorio operistico e cameristico. MUSICA A PALAZZO ◗ mercoledì e domenica (fino al 22 ottobre) Il Barbiere di Siviglia ◗ lunedì, giovedì e sabato (fino al 23 ottobre) La Traviata ◗ venerdì (fino al 17 ottobre) Rigoletto ◗ martedì (fino al 21 ottobre) Duetti d’Amore

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Classica

Il Rossini Opera Festival raggiunge la sua XXXV edizione. Cinque le opere rossiniane in cartellone con due nuove produzioni: Armida e Aureliano in Palmira. Quest’anno un pensiero speciale è rivolto al maestro Claudio Abbado, da poco scomparso di Biagio Costanzo

A PESARO L’OPERA È DI SCENA

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Classica

I PROTAGONISTI

I LUOGHI DEL FESTIVAL Il Teatro Rossini e l’Adriatic Arena ospiteranno quest’anno tutte le opere rossiniane. Il primo, costruito nel 1637, fu riedificato nel 1818 e inaugurato da Gioachino Rossini, al cui nome fu intitolato. L’Adriatic Arena, invece, è stata inaugurata nel 1996 e ospita eventi musicali e appuntamenti sportivi.

siste un’istituzione musicale in Italia, o per meglio dire un ente, che rivolge ormai da decenni tutti i suoi sforzi alla celebrazione, mai fine a se stessa, di uno dei più grandi musicisti della storia italiana: Gioachino Rossini. Il Rossini Opera Festival, giunto quest’anno alla sua trentacinquesima edizione, (dedicata affettuosamente al ricordo di Claudio Abbado scomparso di recente), si svolgerà a Pesaro, città natale del musicista e compositore, dal 10 al 22 agosto 2014. Rossini, l’immortale autore di opere celeberrime quali Il Barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri, La gazza ladra e Guglielmo

Jessica Pratt È australiana, ha vinto una serie di concorsi in patria e si è piazzata ai vertici di importanti premi internazionali. Ha partecipato inoltre a varie master class con Joan Dornemann, Yvonne Minton, Jonathan Summers, Sir Donald McIntyre. Gli acuti sono sicuri e svettanti, disinvolti, facili. La coloratura è perfetta e le agilità sono eseguite con estrema precisione, sono fluide e mai confuse.

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Tell, sarà degnamente rappresentato quest’anno con opere in cartellone quali: Armida, il già citato Barbiere di Siviglia, Aureliano in Palmira, Il Viaggio a Reims e la Petite Messe Solennelle. L’Armida, un dramma per musica in tre atti su libretto di Giovanni Schmidt, fu rappresentata per la prima volta al ROF nel 1993, con una regia che fece epoca, quella di Luca Ronconi. Viene riproposta quest’anno con la scenografia di Margherita Palli e i costumi di Giovanna Buzzi, e con il debutto di un talento di origine spagnola, la protagonista Carmen Romeu. Il soggetto, tratto dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, inizia con il racconto di Goffredo di Buglione, che a capo dei suoi crociati, assedia Gerusalemme al fine di liberare il Santo Sepolcro. Il Re di Damasco, Idraote, escogita uno stratagemma grazie alla complicità di sua nipote Armida, una maga che si fingerà sua nemica per intrufolarsi nelle fila dei Crociati. La trama si infittisce fino alla nascita di un amore impossibile e destinato a fallire, quello tra Armida e un crociato, Rinaldo. I due vivranno un amore tormentato che non è destinato a compiersi. L’opera forse più conosciuta al grande pubblico, Il Barbiere di Siviglia, è una commedia in due atti su libretto di Cesare Stermini. Il soggetto tratto da: Le barbier de Séville ou La précaution inutile di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais del 1775, narra le vicende di Figaro, amico e servitore del Conte di Almaviva che, invaghitosi di Rosina, chiede aiuto al suo

Carmen Romeu Soprano, nasce a Valencia e compie gli studi musicali presso il Conservatorio della propria città. Dal 2007 è allieva dell’Opera Studio presso l’Accademia di Santa Cecilia. I più recenti impegni la vedono interprete di La Bohème al Palau de les Arts di Valencia, Marina alla Zarzuela di Madrid, Stabat Mater di Rossini, Dido ed Enea, L’elisir d’amore, Così fan tutte a Roma.


Il viaggio 1984

A trent’anni dalla prima esecuzione mondiale del 18 agosto 1984, nel ricordo di Claudio Abbado Sabato 9 agosto, ore 21.00 Piazza del Popolo

Armida

Dramma di Giovanni Schmidt Musica di Gioachino Rossini Edizione critica Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Charles S. Brauner e Patricia B. Brauner Direttore Carlo Rizzi Regia Luca Ronconi Regista collaboratore Ugo Tessitore Scene Margherita Palli Costumi Giovanna Buzzi Coreografie Michele Abbondanza Progetto luci Aj Weissbard Collaboratrice luci Pamela Cantatore Personaggi interpreti: Goffredo e Ubaldo Randall Bills Rinaldo Antonino Siragusa Idraote e Astarotte Carlo Lepore Armida Carmen Romeu Gernando e Carlo Dmitry Korchak Eustazio Vassilis Kavayas

PROGRAMMA

Direttore Giacomo Sagripanti Regia Accademia di Belle Arti di Urbino Personaggi interpreti Il Conte D’Almaviva Juan F. Gatell Bartolo Paolo Bordogna Rosina Chiara Amarù Figaro Florian Sempey Basilio Alex Esposito Berta Felicia Bongiovanni Fiorello Andrea Vincenzo Bonsignore Ambrogio Alberto Pancrazi Coro San Carlo di Pesaro Orchestra Teatro Comunale Bologna Martedì 12 agosto, ore 20.00 Venerdì 15 agosto, ore 20.00 Lunedì 18 agosto, ore 20.00 Venerdì 22 agosto, ore 20.00 Teatro Rossini

Aureliano in Palmira

Domenica 10 agosto, ore 20.00 Mercoledì 13 agosto, ore 20.00 Sabato 16 agosto, ore 20.00 Martedì 19 agosto, ore 20.00 Adriatic Arena

Dramma serio di G. Felice Romani Musica di Gioachino Rossini Edizione critica Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Will Crutchfield Direttore Will Crutchfield Regia Mario Martone Scene Sergio Tramonti Costumi Ursula Patzak Personaggi interpreti: Aureliano Michael Spyres Zenobia Jessica Pratt Arsace Lena Belkina Publia Raffaella Lupinacci Oraspe Dempsey C’rivera Licinio Sergio Vitale Gran Sacerdote Dimitri Pkhaladze

Commedia di Cesare Sterbini Musica di Gioachino Rossini Edizione critica Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Alberto Zedda

Martedì 12 agosto, ore 20.00 Venerdì 15 agosto, ore 20.00 Lunedì 18 agosto, ore 20.00 Venerdì 22 agosto, ore 20.00 Teatro Rossini

Orchestra e coro del Teatro Comunale di Bologna

Il barbiere di Siviglia

Coro del Teatro Comunale di Bologna Orchestra Sinfonica G. Rossini

Michael Spyres Ha potuto frequentare il repertorio belcantistico, soprattutto rossiniano, nel repertorio francese e mozartiano come uno dei tenori più importanti della sua generazione. Nel 2013 e 2014 Spyres ha debuttato al Liceu di Barcelona, al Covent Garden di Londra, al Lyric Opera di Chicago e alla Monnaie di Bruxelles. Il suo primo disco di arie è stato nominato uno dei 12 migliori album da solista.

Il viaggio a Reims

Cantata scenica Libretto di Luigi Balocchi Musica di Gioachino Rossini Edizione critica Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Janet Johnson Direttore Iván López Reynoso Regia Emilio Sagi Costumi Pepa Ojanguren Interpreti dell’Accademia Rossiniana Filarmonica Gioachino Rossini Mercoledì 13 agosto, ore 11.00 Sabato 16 agosto, ore 11.00 Teatro Rossini

Sei sonate a quattro

di Gioachino Rossini Edizione critica Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Matteo Giuggioli Violino Salvatore Accardo Violino Laura Gorna Violoncello Cecilia Radic Contrabbasso Franco Petracchi Giovedì 21 Agosto, Ore 20.30 Teatro Rossini

Petite Messe Solennelle

per soli, coro e orchestra di Gioachino Rossini Edizione critica Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Davide Daolmi Direttore Alberto Zedda Soprano Olga Senderskaya Mezzosoprano Veronica Simeoni Tenore Dmitry Korchak Basso Mirco Palazzi Orchestra e coro del Teatro Comunale di Bologna Giovedì 21 Agosto, Ore 20.30 Teatro Rossini

Chiara Amarù Palermitana, dal 1991 al 2001 fa parte del coro di voci del Teatro Massimo di Palermo. È solista nel “Requiem” di Mozart a Chieti e nel maggio 2009 si esibisce a Torino con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Nel 2010 è Angelina nell’opera La Cenerentola di Gioachino Rossini. Vince al Teatro Comunale di Bologna l’Oscar della Lirica 2013 con il premio new generation. ITA EVENTI 51


Classica

Il Festival verrà dedicato quest’anno a Claudio Abbado, grande direttore d’orchestra di fama internazionale scomparso a Bologna il 20 gennaio

UN PO’ DI STORIA Rossini Opera Festival è un ente autonomo che promuove l’omonima manifestazione lirica internazionale dedicata a Gioachino Rossini. Suo scopo è il recupero, la restituzione teatrale e lo studio del patrimonio musicale legato al nome del compositore. È stato istituito nel 1980, dal Comune di Pesaro, e affianca e prosegue in campo teatrale l’attività scientifica della Fondazione Rossini.

amico e servitore Figaro per la conquista della donna amata. Ma il destino ha in serbo altri tiri mancini e in un crescendo di situazioni grottesche la “commedia” stavolta si conclude nel trionfo del vero amore. Di tutt’altro registro invece Aureliano in Palmira, un dramma serio per musica in due atti su libretto di G. Felice Romani. L’azione si svolge nel 272 d.C., durante il tentativo di riconquista dell’imperatore Aureliano dei territori occupati da Zenobia, vedova del re di Palmira. Nella campagna militare a cui fece seguito l’assedio, i romani sconfissero ripetutamente i Palmireni, costringendo cosi Zenobia alla resa. Catturata e portata a Roma condusse poi una prigionia lussuosa. L’opera Il viaggio a Reims ossia L’albergo del Giglio d’Oro è un’opera lirica in un atto unico su libretto di Luigi Balocchi ispirato da Corinne ou l’Italie (Corinna o l’Italia) di Mada-

Randall Bills Tenore americano, inizia la sua carriera a 23 anni al Tangelwood Festival. Si classifica ai primi posti in vari concorsi internazionali nel 2005 è primo al Metropolitan Opera di Los Angeles. I prossimi impegni prevedono Ferrando all’English National Opera, nel ruolo di Prologue/Peter Quint al Teatro Comunale di Bologna, Elvino al Staatstheater Darmstadt e Alceste di Handel a New York. 52 ITA EVENTI

me de Staël, e meriterebbe una più approfondita e dettagliata analisi, se non altro per la mitica rappresentazione avvenuta proprio al ROF nel 1984 con la direzione d'orchestra di Claudio Abbado e con la regia di Luca Ronconi. A chiudere questo 35° Rossini Opera Festival sarà una versione orchestrale della Petite Messe Solennelle, con la direzione di Alberto Zedda, che come di consueto sarà videotrasmesso in diretta in Piazza del Popolo, perché l’intera città possa goderne. Questo che è sicuramente il “capolavoro sacro” di Rossini, è stato eseguito più volte durante lo svolgimento delle passate edizioni. Ne esistono storicamente due versioni, quella da camera e quella sinfonica. Tradizione vuole che a una prima stesura che doveva essere eseguita solo come musica da camera, fece seguito una seconda versione con una diversa partitura stavolta per orchestra. La Messa così finisce per assumere una declinazione sinfonica e si riappropria dei caratteri tipici di un’opera dell’Ottocento.

Antonino Siragusa Voce calda e sicura, debutta nel 1996 con il ruolo di Don Ottavio nel Don Giovanni al Teatro Politeama di Lecce. Da allora intraprende una carriera internazionale che lo conduce sui maggiori palcoscenici del mondo. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra quali Valeri Gergeev, Riccardo Muti, Daniel Oren, Daniele Gatti, Maurizio Benini, Alberto Zedda, Renato Palumbo.



Classica

BENEDETTO PIANO Benedetto Lupo, uno dei più celebri pianisti della sua generazione, presenterà a Cortina un programma di Janàcek, Debussy e Scriabin, tre dei principali protagonisti musicali del periodo immediatamente antecedente la Grande Guerra. Pianista dal vasto repertorio, Lupo ha al suo attivo anche un’importante attività cameristica e didattica. Si è esibito nei principali teatri, con le più prestigiose istituzioni musicali e in collaborazione con i più grandi direttori d’orchestra. Ha inciso per Teldec, BMG, Vai, Nuova Era e l’integrale delle composizioni per pianoforte e orchestra di Schumann per Arts. La nuova incisione del Concerto Soirée di Nino Rota per Harmonia Mundi ha ottenuto cinque premi internazionali, tra i quali il “Diapason d’Or” del 2011. BENEDETTO LUPO (pianoforte)

◗ 2 agosto, Alexander Girardi Hall, Cortina Leoš Janáček: Sonata 1.X.1905 Claude Debussy: Images, première série (1905) Claude Debussy: Masques (1904) Claude Debussy: L’isle joyeuse (1904) Aleksandr Nikolaevič Skrjabin: 24 Preludi op.11

BUTTERFLY ALL’ARENA

L’AMORE ETERNO DI TOSCA

Allestimenti operistici prodotti da Taormina Arte in collaborazione con il Festival Euro Mediterraneo per la programmazione 2014 della Tosca al Teatro Antico di Taormina. Opera lirica in tre atti scritta da Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, da sempre è presente in tutti i teatri del mondo. Emblema del lirismo e del belcanto italiano, la Tosca accompagnerà gli amanti dell’opera nell’eterna e struggente storia di amore e di passione che si conclude tragicamente con l’esecuzione di Cavaradossi e lo spettacolare suicidio della stessa Tosca dalle mura greco-romane del teatro. TOSCA ◗ 9, 11, 13 agosto, Teatro Antico, Taormina, (Me)

Musica di Giacomo Puccini 54 ITA EVENTI

Dal 15 agosto all’Arena di Verona un nuovo debutto operistico con la pucciniana Madama Butterfly, proposta per 6 sere nel fortunato allestimento di Franco Zeffirelli e la direzione d’orchestra del maestro Marco Armiliato. L’opera venne eseguita per la prima volta il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala e fu uno dei più clamorosi insuccessi nella storia della musica lirica. Puccini fece rinascere la sua creatura artistica tre mesi più tardi, il 28 maggio a Brescia con alcune modifiche nella struttura e qualche aggiunta. Fu un trionfo.

MADAME BUTTERFLY ◗ 15, 22, 27, 30 agosto 2, 5 settembre, Arena di Verona

Musica di Giacomo Puccini Allestimento di Franco Zeffirelli


OMAGGIO MUSICALE ALLA RUSSIA

È nel segno del grande compositore russo Petr Il'ič Čajkovskij che nasce questo concerto. Zhang Xian, 40 anni, per la quinta stagione direttore dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi, guiderà Giuseppe Andaloro nell’interpretazione del Concerto n.2 op.44, uno dei più apprezzati e conosciuti concerti per pianoforte e orchestra. In programma anche la Sinfonia n.5 op.64, impregnata di un disperato lirismo, cupa e a tratti anche sentimentalmente commovente. Nonostante Čajkovskij la compose in brevissimo tempo rappresenta uno dei suoi migliori lavori musicali. Si conclude la serata con la Marcia Slava in si bemolle minore, composta per rendere omaggio ai feriti serbi del conflitto serbo-turco. Patriottica nell’incedere ritmico e musicale ebbe grande popolarità subito dopo la sua prima esecuzione. ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO GIUSEPPE VERDI ZHANG XIAN (direttore) GIUSEPPE ANDALORO (pianoforte)

◗ 14 settembre, Teatro alla Scala, Milano Pёtr Il’ič Čajkovskij: Marcia slava op. 31, Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Sol maggiore op. 44, Sinfonia n. 5 in Mi minore op. 64

L’ORCHESTRA TRANSNAZIONALE

In tour europeo, arriva a Milano la Baltic Sea Youth Philharmonic, l’orchestra che unisce le diverse tradizioni musicali dei paesi che circondano il Mar Baltico, nella convinzione che la musica non conosce né confini né limiti, sia di natura geografica che tra i generi. Fondata nel 2008 da Kristjan Järvi è composta da un centinaio di giovani tra i 18 e 30 anni provenienti dalle scuole musicali di Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Russia, Lettonia, Estonia, Polonia e Germania che si incontrano per formare un’unica orchestra .

BALTIC SEA YOUTH PHILHARMONIC KRISTJAN JÄRVI (direttore) JAN LISIECKI (solista)

MELODIE ARMENE

Jordi Savall è una figura eccezionale nel panorama musicale attuale. Per oltre trent’anni si è dedicato alla scoperta di tesori musicali abbandonati: trent’anni di ricerca e studio, sia come violista, che come direttore. Oltre che ai popoli del Mediterraneo, Savall ha rivolto la sua attenzione anche alle tradizioni musicali del vicino Oriente, come quella armena: un patrimonio di cui restano poche testimonianze scritte. Nella Chiesa di San Domenico a Città di Castello presenterà Spirito d’Armenia un progetto che affianca agli strumentisti dell’ensemble Hesperion XXI alcuni musicisti armeni, grandi interpreti del repertorio tradizionale su strumenti antichi. Grazie a questo concerto potremo riascoltare il suono del kamancha, uno degli antenati del violino; e soprattutto quello del duduk, una sorta di oboe ad ancia doppia: il più antico strumento armeno sopravvissuto, divenuto simbolo dell’identità nazionale. Jordi Savall ha inciso le musiche di Esprit d’Armenie nel 2012, in un cd pubblicato da Alia Vox vincitore del prestigioso premio Echo Klassik 2013, uno dei più ambiti riconoscimenti nell’ambito della musica classica. HESPÈRION XXI, SPIRITO D’ARMENIA VIVA BIANCALUNA BIFFI, PEDRO ESTEVAN, JORDI SAVALL, ARAM MOVSISYAN, GEORGI MINASSYAN, HAÏG SARIKOUYOUMDJIAN, GAGUIK MOURADIAN

◗ 28 agosto, Chiesa di San Domenico, Città di Castello (Pg) Musiche di Sayat Nova, Tigran Tchukhadjian, Barde Djivan, Gusan Ashot, Gabriel Yeranian, Tigran Tchukhadjian

◗ 29 settembre, Teatro del Verme, Milano M. Mussorgsky: Una notte sul Monte Calvo E. Grieg: Concerto per pianoforte in la minore op. 16 J. Sibelius: Karelia, Suite op.11 G. Gelgotas: Never Ignore the Cosmic Ocean J. Kalnins: Rock Symphony

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Teatro Teatro

C ABARET COMMEDIE TRAGEDIE SUI PALCOSCENICI ITALIANI

DEPARDIEU • ALBERTAZZI • GRAVINA • BRESCIA • RADAELLI IL COMICO DI COLORADO SUL PALCO CON UN NUOVO TOUR

LE SFUMATURE DI PINTUS Angelo Pintus è il comico rivelazione del

programma tv di Italia Uno, grazie alle riuscitissime imitazioni del telecronista Bruno Pizzul, dell’allenatore Mourinho, del motociclista Valentino Rossi, dell’attore Banderas… e non solo. 50 sfumature di… Pintus è uno spettacolo sempre in evoluzione che sonda con ironia tutto ciò che è comico. Dello spettacolo lo stesso Pintus dice: «Il lavoro del comico è un lavoro strano: la gente per strada ti ferma e crede sempre che tu possa farla ridere. Sempre! Sarebbe come se a un cantante per strada tu chiedessi di cantare o a un calciatore di palleggiare, oppure a Rocco Siffredi di... Insomma, non ha senso! Ma fare il comico credo sia molto più facile di quanto altri vogliono farci credere. La comicità è dappertutto:

nei politici che litigano, in storie assurde di alcuni programmi televisivi, nelle pubblicità, basti pensare che Banderas parla con una gallina che si chiama Rosita! Insomma, non ci vuole molto. Mi fa ridere la vita, il mio ricordo della scuola, la mia professoressa… Insomma mi fanno ridere tante cose, ognuna con la propria sfumatura, le sfumature di Pintus…» 50 SFUMATURE DI… PINTUS ◗ 2/08 Teatro D’Annunzio, Pescara ◗ 3/08 Versiliana, Marina di Pietrasanta (Lu) ◗ 4/08 Bolgheri Melody, Bolgheri (Lu) ◗ 6/08 Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (Ud) ◗ 9/08 Arena Villa Vitali, Fermo (Fm) ◗ 11/08 Arena della Regina, Cattolica (Rn) ◗ 16/08 Teatro dei Ruderi di Cirella, Diamante (Cs) ◗ 18/08 Teatro Antico, Taormina (Me)

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Teatro

TRE STORIE RACCONTATE AL FEMMINILE

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Carmen Medea Cassandra. Il Processo è uno spettacolo intenso fatto di recitazione e danza. E ha come protagoniste un’attrice e una ballerina: Vanessa Gravina e Rossella Brescia, che ci spiegano chi sono le tre donne che interpretano di Clara Dalledonne

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Teatro

appiamo che sono donne colpevoli. Non ci sono dubbi. Questo spettacolo non è fatto per riabilitarle agli occhi del mondo o per scagionarle, ma per raccontarle, per la prima volta, con occhi e logica femminili e per restituire loro la parola in un processo che non hanno mai avuto. Carmen, Medea e Cassandra sono protagoniste della letteratura di tutti i tempi, sono donne contemporanee, donne che amano, lottano e sbagliano. Carmen è contesa fra due uomini e lo pagherà con la morte. Medea subisce l’oltraggio di Giasone e diverrà infanticida uccidendo i suoi figli. Cassandra sarà isolata perché considerata una veggente pazza e quindi condannata a non essere ascoltata. A interpretare le tre donne, Rossella Brescia e Vanessa Gravina, affiancate dal ballerino Amilcar Moret e dall’attore Gennaro Di Biase. Carmen Medea Cassandra. Il Processo è uno spettacolo ideato da Luciano Cannito che ne firma regia e coreografia. Recitazione e danza si intersecano a tal punto che lo spettatore non si accorge dove comincia l’una o dove finisce l’altra. Troviamo le tre protagoniste in un luogo e in un tempo a loro inusuali, a dimostrazione dell’attualità di queste tre storie: Carmen a Lampedusa, tra uno sbarco di migranti e i mercanti di carne umana; osserviamo Medea durante un interrogatorio con il giudice; vediamo Cassandra in una Sicilia degli anni Cinquanta, vittima di due colpe convergenti, l’amore puro e la legge maschile del potere. Rossella Brescia e Vanessa Gravina, questo spettacolo restituisce la parola a CarATTRICE FIN DA GIOVANISSIMA

men, Medea e Cassandra. Cosa hanno da dire queste tre donne? Rossella Brescia: «Queste donne sono colpevoli di troppo amore. Ognuna di loro esprime una pena d’amore attraverso una forte personalità. Carmen preferisce morire pur di vivere la sua vita come l’ha sempre desiderata. Decisa, impulsiva, con il coraggio delle proprie idee. Medea è capace di un atto estremo solo per urlare il suo grande e doloroso amore al mondo. Cassandra ha la sensibilità di una donna moderna, una persona che capisce prima di altri le cose che succedono attorno a lei». Vanessa Gravina: «Carmen, Medea e Cassandra gridano la loro innocenza, gridano e inneggiano all’amore, unica causa dei loro mali. Per costoro il peccato e la condanna si annidano nell’avere troppo amato. Nell’averlo fatto per coerenza, per passione o per compassione. Gridano la necessità di essere non assolte e perdonate, ma quantomeno ascoltate. Gridano il palese errore del giudizio. Gridano al cuore e per il cuore. Gridano, infine, per noi». Cosa accomuna Carmen, Medea, Cassandra? Rossella Brescia: «Penso sia proprio il troppo amore». Vanessa Gravina: «Quello che le accomuna è la mancanza di un confine ai sentimenti, buoni o cattivi che siano, l’indole borderline che scioglie il freno inibitorio e porta queste eroine a compiere inevitabilmente gesti e azioni contro ogni regola e convenzione: Eros e Thanatos, sangue e passione». Quale delle tre protagoniste vi ha lasciato qualcosa dentro? Rossella Brescia: «Sono tutte così diverse e così legate tra di loro. Difficile scegliere, forse Carmen, vera fino alla morte. Preferisce morire anziché vivere senza passione e verità».

Vanessa Gravina inizia molto presto l’attività di artista, posando per campagne pubblicitarie. Segue l’esordio in radio, nella trasmissione Torno subito. All’età di 10 anni debutta al cinema con Colpo di Fulmine, regia di Marco Risi, nomination al Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista esordiente. Ha partecipato a diverse fiction e dal 1991 non ha mai abbandonato il teatro.


DANZA E TELEVISIONE

Diplomata all’Accademia Nazionale di Danza di Roma con il massimo dei voti, Rossella Brescia ha iniziato presto la sua carriera interpretando come solista l’opera Attila per la regia di Filippo Crivelli. Da allora ha ininterrottamente preso parte ai maggiori programmi televisivi, a numerose produzioni teatrali ed è oggi testimonial e protagonista di spot per importanti marchi internazionali.

Vanessa Gravina: «Senza dubbio Medea. È uno di quei personaggi che offrono a un’attrice mille spunti interpretativi. Medea è la follia ragionata, è il bene travestito da male, è la più grande matricida della storia nonché il primo caso celebre di schizofrenia e bipolarismo dissociato. Quale maggiore sfida e appagamento per un’attrice?». Qual è il pregio principale di questo spettacolo? Rossella Brescia: «Quello di raccontare il mondo femminile con le sue fragilità. È uno spettacolo attuale nonostante racconti storie di donne di una volta. Donne massacrate da visioni maschiliste: quanti casi di femminicidio sono ancora all’ordine del giorno?». Vanessa Gravina: «Credo risieda nell’essere un progetto totalmente innovativo e in parte sperimentale. Per la prima volta questi tre miti vengono raccontati attraverso una vera fusione di prosa e danza: lo spettatore avrà l’impressione che non vi sia soluzione di continuità tra l’una e l’altra forma artistica. Non c’è, in sintesi, la semplice fusione di due generi, bensì l’espressione di un nuovo genere». Il mondo è ancora degli uomini? Rossella Brescia: «A loro piacerebbe molto, ma devono rendersi conto dell’emancipazione e dei tempi che sono cambiati. La strada è ancora lunga... mutilazioni genitali femminili, violenza tra le mura domestiche, burka... c’è ancora tanto da cambiare. Il processo serve anche a questo, ad aggiungere una voce». Vanessa Gravina: «Il mondo ragiona ancora troppo al maschile. E questo condiziona la lettura che le donne hanno di loro stesse. Il rapporto uomo/ donna non deve essere infatti di competizione bensì di mutuo riconoscimento del ruolo e dei diritti dell’altro».

In ambito lavorativo vi è capitato di essere state discriminate? Rossella Brescia: «Sì, diverse volte, ma l’eleganza femminile spesso è stata la mia arma vincente». Vanessa Gravina: «C’è una domanda di riserva?». Cosa può fare ognuno di noi per combattere la violenza che colpisce le donne? Rossella Brescia: Può denunciare. È necessario chiedere aiuto ad associazioni serie come Intervita ad esempio. Insieme possiamo farcela. Tante volte si preferisce non parlare perché l’umiliazione è devastante. Alle donne in difficoltà dico che gli unici a vergognarsi dovrebbero essere questi pseudo uomini... i veri uomini sono tutta un’altra storia». Vanessa Gravina: «Sostenere l’arte e la cultura, unici strumenti capaci di scuotere e sollevare le coscienze, di liberare l’anima dal pregiudizio, dall’ignoranza, dalla violenza». Descrivi la tua “compagna di palcoscenico” con tre parole. Rossella Brescia: «Vanessa è talentuosa, dolce e onesta». Vanessa Gravina: «Rossella Brescia è seducente, immediata e leale». CARMEN, MEDEA, CASSANDRA. IL PROCESSO

◗ 6/08 Parco Archeologico, Vulci (Vt) ◗ 9/08 Teatro Romano di Nora, Pula (Ca) ◗ 10/08 Zona Archeologica di Tharros, Cabras (Or) ◗ 16/08 Arena Plautina, Sarsina (Fc)


Teatro

COMICITÀ VINTAGE E MUSICA D’AUTORE

In anteprima a Roma uno spettacolo d’altri tempi. In scena un duo comico che arriva dagli anni Cinquanta, “capace di coinvolgere il pubblico facendolo ridere e commuovere”, parola del protagonista, Attilio Fontana di Clara Dalledonne


Attilio Fontana, 40 anni, l’anno scorso ha vinto Tale e Quale Show, condotto da Carlo Conti. Nella pagina a fianco: Fontana con Emiliano Reggente e Ilaria Porceddu (Foto Maria La Torre)

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oe Strimpelli e Gigi Vinile sono due personaggi a metà tra fantasia e realtà, un duo che avrebbe potuto cambiare la storia dello showbiz mondiale ma che a causa di estenuanti conflitti determinati da caratteri incompatibili si separò prematuramente. Noi ne ripercorriamo la misteriosa carriera… In realtà lo spettacolo è un concentrato delle coppie che ci hanno fatto innamorare, un elogio alla nostalgia di Dean Martin e Jerry Lewis, Totò e Peppino, Stan Laurel e Oliver Hardy, rinchiusi in un’atmosfera retrò con le righe sulla pellicola e tanta buona musica». Così Attilio Fontana parla del nuovo spettacolo teatrale di cui è uno dei protagonisti, Strimpelli & Vinile. Lui interpreta Gigi Vinile, il narciso sciupafemmine e talentuoso che verso la fine rivela il suo lato debole trasformandosi in un clown imbranatissimo. «In effetti - spiega - è proprio speculare al mio carattere. Di me emerge prima il lato più chiuso e diffidente e poi si scopre la follia dilagante e il sorriso a tanti denti». Attilio Fontata è attore, can-

tante e compositore. Ha conosciuto la notorietà come leader del gruppo musicale Ragazzi Italiani. Dopo la separazione dal gruppo ha ripreso l’attività di attore e performer tra teatro e musical, interpretando, tra l’altro, Angelotti nella Tosca di Lucio Dalla. Oltre ad essere impegnato sul palcoscenico, Fontana è anche l’autore di Strimpelli & Vinile insieme al co-protagonista Emiliano Reggente: «Emiliano è uno dei talenti più straordinari che ho incontrato negli ultimi quindici anni in Italia. Magari non è conosciuto al grande pubblico ma è l’unico che riesce a ricreare alcuni mondi tra mimo e clown che appartengono solo ad artisti con la A maiuscola. Da tre anni ci siamo messi a scrivere e sperimentare un linguaggio nuovo, a tratti spiazzante, ma sicuramente diverso da quella che è la proposta attuale di commedia musicale. È una commedia caratterizzata da numeri irresistibili, capace di far ridere ma anche di commuovere». Lo spettacolo scorre sulle note di musiche originali suonate da una band d’annata, in cui il talento dei

due protagonisti viene messo al servizio di spassose gag dal sapore retrò e di stravaganti pupazzi in stile Muppet, in un’architettura circense di esibizioni che li vede collaborare e poi subito contendersi l’applauso. «Lo spettacolo è ambientato - prosegue Fontana in questa specie di deposito nascosto di cimeli appartenuti al mitico duo dove ritroviamo oggetti legati a storie e polverosi incantesimi. In verità ritroviamo anche un documentario molto particolare, una partecipazione al cinegiornale che ritrae Strimpelli e Vinile insieme ai personaggi della dolce vita». Il pubblico si accorgerà presto che una sorta di scaletta stregata inizierà a impossessarsi dei due malcapitati portandoli a reiterare sul palco le stesse scorrette dinamiche di Strimpelli e Vinile in una dimensione senza tempo. Tra atmosfere vintage e inaspettati ospiti: fra tutti, la presenza di Vanda, un’artista del circo interpretata da Ilaria Porceddu. ◗ Dal 9 al 21/09 Teatro Sala Umberto, Roma STRIMPELLI & VINILE

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Teatro

LUOGHI DELLA MEMORIA

Questo racconto ci mostra la vita di un paese del nord Italia, durante la Seconda Guerra mondiale, attraverso lo sguardo di un bambino. Gli occhi del protagonista ci restituiscono spaccati di vita che assumono contorni diversi da quelli che ci vengono offerti dallo studio di quell’epoca. Si narra di un’epoca in cui la vita è a stretto contatto con la natura. Ed è proprio dall’elemento naturale, dal lago e dalla pesca, che il protagonista del racconto trarrà la sua personale epifania. Le pesche miracolose: la prima a seguito di un bombardamento che uccidendo i pesci riempie la pancia alla gente, la seconda fatta con la dinamite sottratta ai partigiani. Lo spettacolo di Luca Radaelli, che ne è anche il protagonista, fa parte di un percorso nei “luoghi della memoria”, volto a concepire il teatro come testimonianza. ◗ 16/08 Fonte Fiumelatte, Varenna (Lc) PESCHE MIRACOLOSE

SOGNI D’ESTATE

All’ottavo anno consecutivo questa storia continua a emozionare il pubblico del Globe Theatre, unico teatro elisabettiano d’Italia. L’opera, scritta in occasione di un matrimonio, rappresenta un mondo in cui dominano capriccio e dispotismo. Linguaggi diversi s’intrecciano: quello delle fate che alterna al verso canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, in cui la prosa è interrotta dalla parodia del verso raffinato. ◗ Dal 6 al 17/08 Silvano Toti Globe Theatre, Roma SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

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LE SORELLE MARINETTI Chi conosce il bellissimo repertorio del Trio Lescano sa bene che buona parte delle canzoni vennero interpretate dalle talentuose Sorelle Marinetti assieme alle migliori voci femminili e maschili di quegli anni. In questo spettacolo le Sorelle Marinetti vanno alla riscoperta di quelle voci e di quelle canzoni, per riportare sul palcoscenico nomi leggendari come Silvana Fioresi, Maria Jottini, Lina Termini, Dea Garbaccio, Alberto Rabagliati, Odoardo Spadaro, Enzo Aita. A dar manforte alle tre sorelle ci saranno due dei colleghi della nuova commedia musicale Risate sotto le bombe: Francesca Nerozzi (Il Vizietto, Full Monty) e Gabrio Gentilini (protagonista della Febbre del Sabato sera e nel cast di The best of musical). ◗ 16/08 Anfiteatro Romano, Albano Laziale (Roma) LA FAMIGLIA CANTERINA


DEPARDIEU A SCOLACIUM

Un musical che si snoda sulle musiche originali di Nicola Piovani e vuole raccontare la storia del sud partendo da una commovente storia d’amore, coniugando musica, danza e parole. Grazie a una innovativa tecnologia virtuale verrà ricostruita un’abbazia normanna a dimensioni reali che farà da sfondo a questa grandiosa messa in scena. Quest’opera nasce da un’idea di Chiara Giordano (direttore artistico di Armonie d’Arte Fesitval). La regia è af-

IL VALORE DEI SOLDI

Giorgio Albertazzi, diretto da Giancarlo

Marinelli, sarà il protagonista di quest’opera di Shakespeare. Albertazzi, nella sua riduzione, ha fatto del “Mercante” un perfetto ibrido che sembra ora scritto da Strindberg e ora da Sartre. “Ha subito capito, - spiega il regista - fin dai vagiti della luce, che qui l’alba e il mattino, (sommariamente intesi come il primordio della vita e quindi la giovinezza), e il tramonto e la sera, (da considerarsi come tenebra, come male: come Shylock), sono di fatto non distinguibili: è come se i giovani veneziani e il vecchio ebreo siano cerchi nell’acqua creati dallo stesso sasso, riflessi specchianti dello stesso corpo, della stessa vita.

◗ 14/08 Anfiteatro Romano, Albano Laziale (Roma) IL MERCANTE DI VENEZIA

fidata a Cristina Mazzavillani Muti e lo spettacolo vede la partecipazione di Gerard Depardieu, ma anche di Rosa Feola, Edoardo Siravo e Daniele Pecci. Armonie d’arte Festival quest’anno è dedicato al tema “ex antiquitate novum”, esprimendo così la volontà di coniugare classicità e contemporaneità. ◗ 9-10/08 Parco archeologico, Scolacium di Borgia (Cz) L’ULTIMA NOTTE DI SCOLACIUM

IL PUBBLICO PROTAGONISTA

Si tratta di un testo scritto dallo psicologo svizzero Paul Portner, molto interessato ai processi di interpretazione della realtà. Nel 1976, Bruce Jordan e Marylin Abrams acquistarono i diritti dell’opera e la riscrissero in forma di commedia. Lo spettacolo in scena a Borgio Verezzi comprende un cast d’eccezione: Max Pisu, Roberto Ciufoli, Nini Salerno e Nino Formicola, per la prima volta insieme su un palcoscenico, accompagnati dalle due protagoniste femminili Michela Andreozzi e Barbara Terrinoni. L’azione si svolge all’interno del salone di parrucchieri: un parrucchiere gay, una sciampista di periferia, un sedicente antiquario e una cliente dell’alta borghesia si incontrano nel salone, commentando le notizie del giorno. Ma al piano di sopra avviene un terribile delitto: un commissario e un agente per condurre le indagini e ricostruire la scena del delitto, chiedono l’intervento dei testimoni oculari. Il pubblico si trasforma così nell’autentico protagonista della vicenda e ogni sera sceglierà un finale diverso. ◗ Dall’8 all’11/08 Festival di Borgio Verezzi (Sv)

FORBICI&FOLLIA



Cinema Cinema

I FILM CHE PRESTO ARRIVERANNO SUL GRANDE SCHERMO

DIAZ• RAMÍREZ • SEGEL • EFRON • SCHOLEY • BARINHOLTZ

TECNOLOGIE IMBARAZZANTI Sex tape – Finiti in rete è una commedia che ha come protagonisti Jay (Jason Segel) e Annie (Cameron Diaz), una coppia con figli, sposata da ormai dieci anni. Per rinvigorire il proprio rapporto decidono di registrare un video hot, in cui sperimentare, in una maratona di tre ore, tutte le posizioni di “The Joy of Sex”. L’idea sembra brillante, l’unico problema è che il filmato sparisce e i due devono imbarcarsi in una folle corsa per recuperarlo, prima che finisca nelle mani sbagliate e diventi di pubblico dominio. Una corsa contro il tempo non solo per ritrovare il video, ma anche per salvare la loro reputazione e, ancora più importante, il loro matrimonio. La commedia funziona anche perché la situazione imbarazzante di Jay e Annie è messa in moto da un rapporto sempre più complicato con la tecnologia, che conoscono in modo approssimativo. «Nel film Jay lavora in una radio e ogni volta che arriva una nuova generazione di iPad, lui mette da parte i vecchi con le loro fantastiche playlist. Quegli iPad sono connessi l’uno all’altro in un cloud, ed è qui che iniziano i guai», spiega Segel. «Io sono un patito della tecnologia, adoro la tecnologia, ma ho una grande paura del cloud.

Quasi nessuno lo conosce a fondo. In questo film ci prendiamo gioco del fatto che si sta affermando una vera cultura cloud, ne parliamo come se fosse una cosa reale». L’idea di Sex Tape è nata nell’ufficio dei produttori Todd Black e Jason Blumenthal durante una riunione con la scrittrice Kate Angelo. I produttori desideravano tornare a lavorare con lei dopo il film “Piacere, sono un po’ incinta”, quindi hanno iniziato a esaminare un ventaglio di possibilità. «Noi eravamo arrivati con delle idee, lei era arrivata con delle idee e poi Jason ha iniziato a chiedersi cosa sarebbe successo se una normale coppia avesse realizzato un video hot e il giorno dopo avesse scoperto che era andato perduto». ricorda Black. «Io sono rimasto a bocca aperta, Kate è rimasta a bocca aperta e Jason stava lì seduto sorridendo. Ci siamo chiusi in ufficio per ore, a rimuginare su quell’idea grandiosa». ◗ Produzione Columbia Picture - Regia Jake Kasdan Sceneggiatura Kate Angelo e Jason Segel Nicholas Stoller - Cast Cameron Diaz, Jason Segel, Rob Corddry, Ellie Kemper e Rob Lowe Uscita nelle sale 11 settembre 2014

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Cinema

LA BELLA

LA MOSTRA

A impersonificare il cinema italiano a Venezia sarà Luisa Ranieri. Madrina dell’appuntamento italiano più atteso da addetti ai lavori e appassionati del grande schermo. Un grande onore ma anche una grande responsabilità di Cristiana Zappoli i palcoscenici ne ha calcati tanti, ma questo fa più paura. Perché la Mostra del Cinema di Venezia… è la Mostra del Cinema per antonomasia, impossibile fingere di non accusarne il prestigio. Luisa Ranieri è stata scelta come madrina della, ormai prossima, 71esima edizione. Aprirà l’evento il 27 agosto, salendo sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, e il 6 settembre condurrà la cerimonia di chiusura, durante la quale saranno annunciati tutti i vincitori e consegnati i Leoni. Un grande onore, ma anche un onere non indifferente: «Non me l’aspettavo assolutamente. Quando ho saputo che sarei stata la madrina del Festival ero molto emozionata, adesso comincio a essere decisamente spaventata», racconta l’attrice partenopea. «Avrò davanti una platea molto particolare, internazionale e fatta di addetti ai lavori… speriamo

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bene!». Eppure Luisa Ranieri alle platee dal vivo è abituata da sempre, ha iniziato la sua carriera proprio a teatro e non l’ha mai abbandonato. «Ma in questo caso è tutto diverso. Quando salgo sul palcoscenico di un teatro sono preparata per andare in scena, ho provato per mesi, anche se dovessero esserci degli imprevisti mi sento abbastanza sicura da poterli gestire. A Venezia dovrò improvvisare parecchio e non tutto dipenderà da me. Il palcoscenico di un teatro è il mio habitat, quello di Venezia un po’ meno!». L’abbiamo sentita dal suo buen retiro di Pantelleria, dove è andata a ricaricare le pile prima dell’appuntamento in laguna e prima di dedicarsi al suo prossimo impegno che non sarà al cinema ma in teatro, dove tornerà a recitare per Armando Pugliese con cui aveva già lavorato ne L’Oro di Napoli. Quale momento della Mostra la spaventa di più? «L’impatto con il teatro credo che


Luisa Ranieri 40 anni, ha debuttato al cinema nel 2001 come protagonista del film Il principe e il pirata diretto la Leonardo Pieraccioni

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Cinema

ACCANTO AL MAESTRO Luisa Ranieri ha debuttato nel mondo del cinema d’autore nel 2004 grazie a Michelangelo Antonioni che l’ha scelta per Il filo pericoloso delle cose, episodio del film Eros che il regista ha firmato con Soderbergh e Wong Kar-wai 70 ITA EVENTI

sarà molto emozionante. Ma sono più preoccupata per la serata conclusiva. Le premiazioni sono sempre molto impegnative perché bisogna mantenere certi tempi obbligati e allo stesso tempo non annoiare il pubblico. Inoltre non dipenderà tutto solo da me». Ha scelto gli abiti che indosserà? «Non ho ancora scelto nessuno stilista, ma la cosa fondamentale, prima ancora degli abiti, saranno le scarpe. Sono la mia vera passione: di solito prima scelgo le scarpe e dopo ci abbino un abito. Anche a Venezia,

come al solito, avrò più scarpe che vestiti!». Secondo lei dove risiede il fascino della Mostra del Cinema di Venezia? «È il festival cinematografico più antico d’Europa. Partecipano talenti internazionali. Ogni anno è affascinante scoprire cosa c’è di nuovo». Qual è il ricordo più bello che conserva delle passate edizioni? «Ci sono stata un paio di volte ma non riesco a isolare un ricordo in particolare. Essendo molto emotiva, vivo male questo tipo di appuntamenti. Con il senno di poi mi dico sempre che avrei potuto godermela di più». Fra i registi con cui ha lavorato, con chi ha avuto più feeling? «Impossibile dirlo. C’è sempre da imparare quando si lavora con un regista nuovo. Io cerco di trovare una strada nella direzione voluta da chi mi dirige, in fondo il film è suo. Entrare in sintonia è sempre la cosa più importante, se non c’è feeling è difficile pensare di fare un film insieme». Con quale regista soprattutto le piacerebbe lavorare? «Sono molti e italiani. Per esempio la nuova generazione. Per fare dei nomi, mi interessano Garrone, Sorrentino, Virzì, ognuno con il suo stile ma tutti interessanti. E ce ne sarebbero altri con cui mi piacerebbe confrontarmi». C’è un ruolo che vorrebbe interpretare più di altri? «Non l’ho mai interpretato perché non ho l’età per farlo e quindi devo aspettare, ma penso che un ruolo meraviglioso per una donna sia Filomena Marturano. Ma può arrivare solo dopo i 50 anni». Lei ha lavorato per diverse produzioni straniere. Quali differenze ha visto rispetto all’Italia? «Non ci sono differenze sostanziali. Noi abbiamo l’abitudine di demoralizzarci ma siamo visti dagli altri come la patria del talento. Il nostro cinema è pieno di persone bravissime nel loro mestiere. A livello di competenze differenze non ne ho viste, non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Di diverso c’è che prendono molto più sul serio il lavoro dell’attore, rispettano quasi “religiosamente” i suoi tempi di concentrazione».



Cinema

APPUNTAMENTO A VENEZIA

Abito Dolce&Gabbana, Gioielli Damiani

Sarà Luisa Ranieri, in qualità di madrina, a condurre la cerimonia di apertura della 71a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, diretta da Alberto Barbera, la sera del 27 agosto. Quello stesso giorno verrà proiettato anche il film d’apertura, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, Birdman (o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza) (foto sopra), diretto da Alejandro G.

Iñárritu, con Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton. Si tratta di una black comedy che racconta la storia di un attore in declino alle prese con le difficoltà e gli imprevisti della messa in scena di uno spettacolo a Broadway che dovrebbe rilanciarne il successo. Sarà Alexandre Desplat, compositore francese di musiche da film internazionalmente riconosciuto, a presiedere la Giuria Internazionale del Concorso della Mostra che il 6 settembre, la serata conclusiva, assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali: Leone d’Argento per la migliore regia, Gran Premio della Giuria, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria.

Se fosse costretta a scegliere, sceglierebbe il cinema o il teatro? «Il teatro, perché il rapporto diretto con il pubblico è impagabile. È una cosa che inizia e finisce ogni sera e ogni sera è diverso, è stimolante ed emozionante. Il cinema ha senza dubbio il suo fascino ma in qualche maniera il film è sempre del regista, sei a suo servizio. Il rapporto con il personaggio che si interpreta in teatro è più personale». Lei è scaramantica? «Sì, prima di salire sul palcoscenico faccio un gesto bruttissimo: un finto sputo dietro le quinte per esorcizzare la paura del palcoscenico. Da quando l’ho visto fare ad altri attori, non ho più smesso di farlo neppure io». Nel corso della sua carriera ha interpretato diverse serie televisive. Che rapporto ha con la serialità? «Se si tratta di una bella serialità mi piace molto perché è un modo di incontrare dei personaggi e approfondirli. Il problema non è mai la serialità, il vero problema è la scrittura». È appassionata di serie tv? «Mi sono appassionata quando sono stata in America per girare un film francese. Quando non lavoravo mi annoiavo terribilmente, allora una mia amica mi ha passato tutte le prime cinque stagioni di Mad Man e io ho guardato tutte le puntate in una sola settimana. Adesso guardo House of Cards con Kevin Spacey e tra le serie italiane mi sono piaciute moltissimo sia Romanzo Criminale che Gomorra. La serialità, se fatta bene, mi piace molto». La bellezza l’ha più danneggiata o aiutata nel corso della sua carriera? «Io penso che la bellezza sia sempre un dono meraviglioso, bisogna saperla portare. Se la sai portare non ti danneggia mai. Se non la sai portare, se non ti senti a tuo agio, allora può essere un danno perché non la sai gestire. Dipende tutto da come una persona sta con se stessa». Che donna è al di fuori del set? «Non saprei da dove cominciare, cerco di essere nella vita come nel lavoro. Sono una donna comune… anzi una parola l’ho trovata per descrivermi: sono easy!».



Cinema

BARBECUE NELLE SALE DALL’11 SETTEMBRE 2014

Barbecue! Basta la parola a evocare un tavolo davanti e una bottiglia di buon vino, le vacanze e l’atmosfera di momenti speciali. Il protagonista, interpretato da Lambert Wilson, ha appena compiuto 50 anni e ha deciso che è arrivata l’ora di cambiare la propria vita. Stop alle diete ipocaloriche, alle regole e alla cautela. È arrivato il momento di godersi la vita con gli amici di sempre. Il nuovo film di Eric Lavaine è una commedia irresistibile e brillante sull’importanza dell’amicizia. «Ho provato a fare un film personale – racconta Lavaine - e intimo su un mondo che conosco bene: la mia vita. Ho provato a raccontare situazioni che ho vissuto. Per me e Hector Cabello Reyes gli amici sono fondamentali. Per

scrivere il film, abbiamo iniziato dall’idea che non c'è famiglia migliore che quella che crei tu stesso, cioè i tuoi amici. Il problema è che dopo un paio di decenni, i tuoi amici diventano come la famiglia, con tutti i conflitti, le gelosie, i litigi e, cosa terribile, con tutte le cose non dette che caratterizzano una famiglia. Gli ami-

ci ti fanno diventare pazzo, ma alla fine, non puoi farne a meno». ◗ Produzione Vincent Roget, François Cornuau - Regia Eric Lavaine Sceneggiatura Eric Lavaine & Hector Cabello Reyes - Cast Lambert Wilson, Franck Dubosc, Florence Foresti, Guillaume de Tonquédec, Lionel Abelanski, Jérôme Commandeur, Sophie Duez, Franck Adrien Serafini

LIBERACI DAL MALE NELLE SALE DAL 20 AGOSTO 2014

Il Sergente Ralph Sarchie (Eric Bana) del NYPD ne ha viste tante sulle strade violente del South Bronx. Assegnato al 46esimo Distretto di Polizia in uno dei quartieri più malfamati del paese, Sarchie è stato testimone di comportamenti oltre ai limiti del disumano, incupendo la sua anima fino al punto di turbare il rapporto con sua moglie, Jen (Olivia Munn), e la loro bambina, Christina (Lulu Wilson). Quando Sarchie, sempre più turbato, e il suo collega Butler (Joel McHale), una sardonica ex-guardia forestale dell’esercito sempre pronto a litigare, vengono chiamati a indagare su un bizzarro evento, i fatti che si susseguono metteranno alla prova le creden74 ITA EVENTI

ze e la comprensione del pragmatico poliziotto. Si troverà a far parte di una complessa alleanza con Joe Mendoza (Edgar Ramìrez), un prete ribelle la cui fede è stata messa alla prova più volte e che tenta di convincere lo scettico Sarchie che gli eventi terrificanti sono casi di possessione demoniaca. Insieme scoprono una miriade di prove che testimoniano che ciò che Mendoza descrive come il male primario ha

ormai consolidato le sue radici e Sarchie è costretto a mettere in dubbio tutto ciò in cui crede mentre tentano di combattere con le forze maligne che minacciano la città, compreso quello che ama di più... la sua famiglia.

◗ Produzione Jerry Bruckheimer Regia Scott Derrickson - Sceneggiatura J Scott Derrickson e Paul Harris Boardman - Cast Eric Bana, Edgar Ramírez, Olivia Munn, Sean Harris, Joel McHale


Cinema

WALKING ON SUNSHINE NELLE SALE DAL 4 SETTEMBRE 2014

Dopo un brevissimo fidanzamento, Maddie (Annabel Scholey), appena uscita da una storia importante con Doug (Greg Wise), che le ha spezzato il cuore, si sta per sposare con Raf (Giulio Berruti) e ha invitato sua sorella Taylor (Hannah Arterton) al matrimonio in Puglia. Maddie non sa, però, che Raf ha avuto una storia estiva con Taylor e che lei ne è ancora innamorata. E questo è solo uno degli ostacoli sulla strada verso la felicità. A Scholey, Arterton e Berruti si uniscono la comica inglese Katy Brand, Greg Wise e Leona Lewis, cantante e cantautrice vincitrice di numerosi premi, che con questo film debutta nel mondo del ci-

nema. Walking on Sunshine è un musical che si dipana sulle note dei più grandi successi degli anni Ottanta,“Holiday” di Madonna, “Girls Just Wanna Have Fun” di Cyndi Lauper, e “Wake Me Up Before You Go Go” degli Wham, solo per citarne alcune. «Fin dall’inizio - dice il produttore James Richardson - volevo fare un film

allegro e divertente e le avventure estive sono un’esperienza che tutti hanno vissuto, una specie di rito di passaggio».

◗ Produzione Vertigo Films - Regia Max e Dania - Sceneggiatura Joshua St Johnston - Cast Annabel Scholey, Hannah Arterton, Giulio Berruti, Greg Wise, Katy Brand, Leona Lewis, Danny Kirrane, Giulio Corso

CATTIVI VICINI NELLE SALE DAL 21 AGOSTO 2014

Una commedia sui tormenti di una giovane coppia per la prima volta alle prese con la vita adulta e forzata a vivere accanto alla sede di una confraternita appena dopo la nascita della loro bambina. Secondo tutte le apparenze, i neo genitori Mac (Rogen) e Kelly Radner (Byrne) stanno vivendo il classico sogno americano, arricchito dalla nascita di un'adorabile bambina e da una bella casetta nuova di zecca nei quartieri residenziali fuori città. Nonostante tutto, i due trentenni vogliono ancora illudersi di essere rimasti giovani e ribelli. Una fase che si rivelerà una sfida critica, come accade sempre ai festaioli impenitenti che si trovano a dover affrontare un ostaco-

lo inevitabile: l'arrivo dell’età adulta. Quando Mac e Kelly scoprono la notizia dell'arrivo dei nuovi vicini, dozzine di confratelli della congrega Delta Psi Beta guidati dal carismatico presidente Teddy Sanders (Efron), decidono di provare a stare al gioco e sfruttare il meglio da una situazione. Ma le feste dei confratelli cominciano a raccogliere sempre più adepti, arrivando a divenire celebrazioni dalle dimen-

sioni epiche. Così entrambe le parti iniziano a irrigidirsi sulle proprie posizioni, arrivando a sabotaggi, minacce e continui screzi che danno il via a una guerra che potrebbe durare secoli. ◗ Produzione Point Grey Pictures Regia Nicholas Stoller Sceneggiatura Andrew J. Cohen & Brendan O’Brien Cast Seth Rogen, Zac Efron, Rose Byrne, Christopher Mintz-Plasse, Dave Franco, Ike Barinholtz, Lisa Kudrow

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Food

Bruno Barbieri, 52 anni, cuoco e ristoratore, ha cominciato a lavorare come terzo cuoco sulle navi da crociera, avendo modo cosĂŹ di conoscere culture culinarie di paesi diversi


NIENTE PAURA HO ANCORA VOGLIA DI “STEGAMARE”

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na volta c’erano solo le archistar, architetti di fama mondiale al centro dell’attenzione pubblica quasi come i divi dello spettacolo. Adesso ci sono anche gli chef-star entrati, in questo caso a tutti gli effetti, nell’Olimpo dei famosi. Complice la passione per la cucina che accomuna un po’ tutti gli italiani e anche la nostra propensione a seguire le mode anche per quanto riguarda interessi e hobby, i grandi chef sono ormai volti noti della televisione e vengono fermati per strada per rilasciare autografi o fare foto tanto quanto cantanti e attori. Fra questi uno dei più conosciuti, e senza dubbio amati, è Bruno Barbieri, bolognese, sette stelle Michelin all’attivo, autore di numerosi libri di cucina (“Via Emilia via da casa” è l’ultimo in ordine di tempo), giudice di Masterchef, la trasmissione di Sky Uno record di ascolti che il prossimo anno raggiungerà la quarta edizione, e anche giudice di Masterchef Junior, sempre su Sky. La notorietà raggiunta grazie alla televisione non gli dispiace e non è d’accordo con chi pensa che dedicarsi così tanto allo show business potrebbe allontanarlo troppo dalla via maestra, ovvero la cucina. «Io la bernese o il ripieno dei tortellini li so fare anche se in questo momento non faccio lo chef. spiega Barbieri - Non vivo su Marte, vivo in mezzo alla gente. Sono esattamente quello che ero prima di fare quel gran programma televisivo che è Masterchef. Non ho cambiato una virgola, faccio esattamente le stesse cose che facevo prima». Tutt’altra cosa è la percezione della gente però. «La gente non dimentica quello che hai fatto in passato se lo hai fatto

Da qualche tempo si dedica molto alla televisione e meno ai ristoranti. Ma prestissimo ne aprirà uno, perché il desiderio di stare ai fornelli non gli è passato. Con lui abbiamo parlato di Masterchef, della notorietà, e di un assegno rimasto in bianco… di Cristiana Zappoli

bene, - prosegue Barbieri - e io credo di averlo fatto bene». E su questo dubbi non ce ne sono visto che è lo chef italiano con il maggior numero di stelle Michelin insieme a un altro mostro sacro della cucina nostrana, Gualtiero Marchesi. I telespettatori del Gambero Rosso Channel prima (ha condotto diverse trasmissioni per il canale culinario), e quelli di Sky Uno dopo, hanno imparato ad amarlo prestissimo soprattutto per il suo modo di fare sincero e deciso, tutto emiliano. La sua definizione, tipicamente bolognese, di un piatto troppo abbondante, impiattato alla rinfusa, e soprattutto pesante, ovvero un “mappazzone”, è diventata prima un vero tormentone e poi è praticamente entrata nel gergo comune di mezza Italia. Insomma, si può dire, senza timore di smentita, che ha fatto scuola, come è proprio di personaggi famosi e opinion leader. Chef Barbieri, come si sente nei panni di una star? «Mi sento bene. Chi non si sentirebbe bene? Faccio delle cose che mi piacciono, lavoro molto, mi prendo le mie pause, vivo alla giornata in giro per il mondo. Mi piace l'idea, ogni tanto, di fermarmi, pensare e giocare d’istinto anche nelle scelte lavorative. Ma star lo ero già un pochino anche prima di fare televisione... in fondo ho ottenuto sette stelle Michelin!» Secondo lei, qual è il segreto del successo di Masterchef? «Masterchef racconta una storia vera, la storia di tante persone che nella vita non hanno avuto la fortuna di fare ciò in cui credevano per mille motivi e vedono nel vincitore della

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Food

trasmissione qualcuno che è riuscito a coronare un sogno che giaceva da tempo nel cassetto». È più facile lavorare con i bambini di Junior Masterchef o con gli adulti di Masterchef? «Sicuramente con i bambini. Loro sono veri, non fanno la televisione, hanno dalla loro parte l’innocenza dell’età. Per quanto riguarda gli adulti, dopo quattro edizioni del programma sanno come muoversi, sono sgamati, ti leggono nel pensiero. Per questo da giudice bisogna cambiare, crescere, e non mostrare mai il proprio lato debole». C’è un’esperienza lavorativa che, potendo tornare indietro, non rifarebbe?

«Sicuramente lavorerei un po’ più per me stesso e meno per gli altri ma purtroppo non ho una bacchetta magica per fare tornare indietro il tempo». Come descrive la sua cucina? «Tutto cuore e poco cervello. Ho sempre cucinato d’istinto, sempre quello che avrei voluto mangiare. Se non si ama il cibo non si può creare, inventare dei piatti. La mia cucina è legata al territorio e alle tradizioni viste in una chiave più moderna con un pizzico di follia e un po’ di sregolatezza».

APPUNTAMENTO CON LE STELLE DELLA CUCINA INTERNAZIONALE Anche Bruno Barbieri sarà protagonista al Forte Village Resort in Sardegna Nella location d’elite di Santa Margherita di Pula ha preso il via Celebrity Chef Nights, uno degli eventi gourmet più importanti della stagione estiva. Le celebrità dell’alta cucina italiana e internazionale si esibiscono nella Cantina del Forte e nel Forte Gourmet all’interno del Forte Village Resort. Ognuno con un menù d’eccellenza abbinato ai vini delle migliori cantine. «Cosa vi dovete aspettare dalle serate in cui sarò protagonista? - si chiede Bruno Barbieri - Un guizzo di chef Barbieri, questo è certo! ».

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PETER BRUNEL

Maison Peter Brunel Folgaria, Trento Dal 4 al 6/08

EMANUELE SCARELLO

Ristorante Agli Amici dal 1887, Godia, Udine Dall’8 al 9/08

BRUNO BARBIERI

Ristorante Trigabolo Argenta, Ferrara Dall’11 al 13/08 ENRICO CRIPPA

Ristorante Piazza Duomo Milano Dal 18 al 20/08

MASSIMILIANO MASCIA

Ristorante San Domenico Imola Dal 25 al 27/08

FABIO BALDASSARRE

Ristorante Unico Milano Dal 29 al 31/08

FRANCESCO MAZZEI

L’Anima Restaurant Londra, UK

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Dal 2011 Barbieri, insieme allo chef Carlo Cracco e al ristoratore Joe Bastianich, è giudice di Masterchef Italia e dal 2013 fa parte anche della giuria di Junior Masterchef Italia, con Lidia Bastianich e Alessandro Borghese

Ci dica un ingrediente di cui non potrebbe mai fare a meno. «La pasta». Il piatto estivo che preferisce? «Spaghetti freddi alla chitarra con i tartufi di mare e le verdure croccanti all’olio di scalogno: un piatto inventato molti anni fa… lo adoro».

Un piatto che non ordinerebbe mai al ristorante? «Un piatto di tagliatelle al ragù in Germania». Qual è stata la più bella soddisfazione ricevuta da un cliente? «Un cliente libanese, proprietario di una nota catena di ristoranti russi, dopo avere mangiato al mio ristorante prese un blocchetto degli assegni e mi disse “tu devi diventare lo chef dei miei ristoranti, scrivi tu la cifra” … è ancora lì che aspetta!». Che differenza c’è fra uno chef stellato e uno chef ordinario? «Nella pratica nessuna differenza credo, tutti e due fanno grandi sacrifici. Ovviamente per essere uno chef stellato bisogna avere una marcia in più. Dal punto di vista della creatività e dell’impegno nell’andare a cercare il successo: le stelle si conquistano non te le regalano». Attualmente non ha nessun ristorante, dove aprirà il prossimo? «Solo Dio lo sa, ma sarà di sicuro molto presto… ho ancora voglia di “stegamare”».

LA RICETTA DELLO CHEF - DAL LIBRO “VIA EMILIA VIA DA CASA”

Involtini di gamberoni in pasta kataifi con ceci al profumo di rosmarino Ingredienti per 4-6 persone 12 gamberoni sgusciati e ben puliti • 300 g di ceci • 1 cipolla • 1 carota • 1 sedano • 100 g di burro • pasta kataifi qb (reperibile surgelata o sottovuoto nei negozi di specialità mediorientali o presso gastronomie ben fornite) • rosmarino, timo, salvia, erba cipollina e prezzemolo qb • ½ bicchiere di olio extravergine d’oliva • olio d’arachidi • sale e pepe qb. Procedimento Dopo aver lasciato 12 ore in ammollo i ceci, scolateli, risciacquateli e metteteli con tutte le altre verdure a freddo in una pen-

tola con abbondante acqua. Portate a bollore, schiumando se necessario. A cottura quasi ultimata, dopo circa 40 minuti, aggiustate di sale e di pepe e togliete dal fuoco. Lasciate raffreddare nella loro acqua di cottura e una volta freddi spellateli. Nel frattempo su un tagliere da pesce disponiamo un ciuffo di pasta kataifi necessario per avvolgere un gamberone, in precedenza spennellato con il burro fuso. Arrotolate e replicate la medesima operazione per gli altri gamberoni. A questo punto condite i ceci con olio extravergine e le erbe aromatiche tritate. Friggete le matassine di gambe-

roni a 140°C in abbondante olio d’arachidi, avendo cura di gettare pochi pezzi per volta in modo da non abbassare il calore dell’olio (altrimenti i gamberi finiranno per lessarsi invece di friggere assorbendo l’olio). Quindi scolateli e salateli. Presentazione Disponete al centro di una fondina i ceci, adagiatevi sopra 2 matassine di gamberoni e guarnite con un rametto di timo fresco.

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Sport

Fabio Fognini 27 anni, debutta nel tennis professionistico nel 2002 e vince il suo primo match da professionista due anni dopo al Futures F1 di Montevideo

UN CONSIGLIO? + ATTIVITĂ€ FISICA - PLAYSTATION


Un tennista non è solo forza e calcolo. Così la pensa Fabio Fognini che ha posato nudo per una campagna sulla ricerca contro il cancro. Il suo messaggio è «lottare sempre» nello sport e nella vita. Sì, perché è importante sensibilizzare verso temi importanti di Biagio Costanzo

È

un nome ormai divenuto familiare agli appassionati di tennis. Originario di Sanremo, fisico scultoreo, molto apprezzato dal gentil sesso, dal suo metro e settantotto di muscoli scattanti e continuamente provati da estenuanti gare, Fabio Fognini, giovincello di ventisette anni dall’aria un po’ sbarazzina ma affascinante, programma la sua carriera di atleta con rigore e perseveranza. Perché la dura vita agonistica insegna che il corpo di un campione, e prima ancora di un atleta, è il risultato di un duro lavoro di sacrifici, allenamenti e di una ferrea disciplina mentale. Fognini inizia a farsi conoscere nel 2002, quando riceve una wild card per il Futures Italy F5. Le prime vittorie arrivano nel 2004, quando ottiene il miglior risultato con la semifinale al Futures F1 di Montevideo. Entra a far parte del circuito challenger grazie ad una wild card per il torneo di Torino, dove raggiunge il secondo turno dopo la vittoria contro il tedesco Alexander Waske. L’anno successivo dopo due vittorie e una finale nel circuito futures, decide di dedicarsi ai challenger. Nel 2007 la svolta: un’inaspettata separazione tra il tennista e l'allenatore "storico" Leonardo Caperchi. Fognini, oggi, ha al suo attivo tre titoli vinti nella carriera da “single”, mentre due sono quelli vinti nel “doppio”. Il 2014 forse non era iniziato nei migliore dei modi, ma si riscatta presto agli Australia Open riuscendo ad arrivare fino agli ottavi di finale. Mentre il torneo di Viña del Mar lo vede trionfare in finale su Leonardo Mayer, dopo aver battuto nella semifinale Almagro. Ma al di là dei meriti sportivi il tennista sanremese può registrare a suo favore anche qualità

concesse direttamente da madre natura: e il risultato è la richiesta di una rivista come British Cosmopolitan a posare nudo, per una campagna sulla ricerca contro il cancro. Quanto è importante secondo lei il ruolo di un testimonial in una campagna di beneficienza? «Come sportivi abbiamo una grande visibilità e tanti tifosi, quindi credo sia opportuno mettersi al servizio di campagne come quella sulla ricerca sul cancro. Se può servire a sensibilizzare su temi così importanti, sarò sempre a disposizione». C’è quindi un suo nuovo aspetto che non conoscevamo: il suo impegno nel sociale. Ha intenzione di prestare la sua immagine per i diritti civili? «È importante scegliere con attenzione le campagne che si vogliono sostenere, ma certamente sarò sempre attento a essere attivo nella promozione di questioni sociali importanti». Un carattere volitivo, come quel suo NMM che campeggia su uno dei suoi gioielli, che vuol dire Non Mollare Mai. Che messaggio dà ai giovani che si avvicinano a questo sport? «Di lottare sempre per gli obiettivi che si sono prefissi, qualunque essi siano. Nello sport, come nella vita, i momenti difficili sono inevitabili, ma bisogna avere la forza di superarli». Recentemente ha incontrato John McEnroe a Stoccarda per l'appuntamento 250 del circuito ATP come testimonia una sua foto che lei ha postato su Twitter. Cosa può dirci di quell'incontro? «Avevamo già parlato in passato, ma è sempre una bella emozione. Lui ha scritto la storia del tennis e ha speso sempre belle parole su

di me: per questo lo ringrazio. A ottobre verrà a giocare nella mia Genova: io sarò impegnato nei tornei ma per gli appassionati è una bella occasione per rivedere in azione un vero mito». Lei ritiene che in Italia si faccia abbastanza per avvicinare i giovani allo sport? Nel senso di una sana attività che non sia necessariamente competitiva? «Si può fare certamente di più, a partire dall’attività sportiva nelle scuole, troppo spesso sottovalutata. Non credo sia un problema solo italiano. Certo che meno playstation e più attività fisica farebbe bene a tanti ragazzini». Nel corso degli ultimi anni si è guadagnato una fama, per qualche verso immeritata, di una persona insofferente alle regole o perlomeno alle convenzioni dell’All England Club. Quanto c'è di caratteriale in questo suo comportamento? «Io rispetto le regole e le tradizioni di Wimbledon anche se credo che alcune di queste siano troppo restrittive. E non sono l’unico a pensarla così: anche Federer mi sembra abbia fatto dichiarazioni in questo senso. E lui ha vinto il torneo sette volte…». E a proposito dei social media, qual è il suo rapporto con Facebook e Twitter? Ritiene che sia davvero un modo per stabilire un contatto privilegiato da parte dei suoi fans con un campione come lei? «Uso twitter, mi permette di avere un filo diretto con tutti (amici, colleghi e fans) in maniera simpatica, anche quando mi trovo dall’altra parte del mondo». Per finire, Stoccarda, Amburgo e Umago: cosa si aspetta da questi tre appuntamenti? «Beh, mi accontenterei di ripetere i risultati dell’anno scorso!».

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VACANZE DA SOGNO

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ABBIAMO CHIESTO A CINQUE PERSONAGGI NOTI DI RACCONTARCI DOVE AMANO TRASCORRERE L’ESTATE PER STACCARE LA SPINA, RILASSARSI, DIVERTIRSI E STARE CON LA FAMIGLIA. IN POCHE PAROLE, QUAL È LA LORO VACANZA IDEALE. DA PORTOFINO A COPENHAGEN, PASSANDO PER IL SALENTO E LE MALDIVE, ECCO COSA CI HANNO DETTO.


Giulio Base

Regista e attore, ha due figli, Valerio e Cristiana. Nel 2013 ha diretto il film Il pretore, basato sul romanzo Il pretore di Cuvio di Piero Chiara. Nel film Base ha interpretato il dottor Configliacchi.

La mia vacanza ideale è la mia famiglia. Loro sono il mio spasso, la mia gioia, la mia voglia di condividere le emozioni, i tramonti, i tuffi, le pizze, le birre (quelle solo con mia moglie). Il luogo ideale? La Costa Azzurra. Vicina all’Italia ma comunque “fuori”. E poi se si chiama così ci sarà un motivo, no? Cannes è il cinema, le spiaggette di Cap d’Antibes sono la poesia, Montecarlo è la mondanità, Saint Tropez il passato, il presente e il futuro mischiati insieme. Più mille altri posti che non vi dico se no vi tolgo il gusto di scoprirli da soli.

A destra: una delle tante calette di Cap d’Antibes, il promontorio che si trova tra Antibes e Juan-les-Pins. Sotto: foto panoramica di Saint Tropez, una delle località più chic di tutta la Costa Azzura


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Lavinia Guglielman Scoperta dalla Comencini con il film Va dove ti porta il cuore, è stata protagonista femminile del film tv Rai A testa alta - i martiri di Fiesole e sarà tra le nuove protagoniste della terza stagione di Che Dio ci aiuti.

La mia vacanza ideale è essere assorta nella magia di musicisti e giocolieri di Nytorv a Copenhagen, confondermi tra i vicoli di Bruges perdendomi nel tempo. Ritrovare gli odori di casa nella piccola Roma di Salamanca, specchiarmi in ogni canale di Venezia e degustare vin rouge nella migliore Parigi bohémien. La mia vacanza ideale? Tutte.

Sopra: due foto di Nytorv, la “piazza nuova” di Copenhagen, formata da un giardino ispirato a quello Reale della Parigi dei primi del XVII secolo. Vi si trova un’edicola dei primi anni del Novecento, con una copertura in rame (Foto: Tania Alineri; Stylist: Vanessa Scicchitano; MUA: Sandra Lovisco) 86 ITA EVENTI


Max Giusti

Attore, conduttore, imitatore, ha esordito nel 1991 prendendo parte a Stasera mi butto e Ricomincio da 2. In occasione dei mondiali di calcio ha condotto su Rai Sport 1, Maxhino do Brasil, una telecronaca alternativa delle 25 partite trasmesse dalla Rai.

Le mie destinazioni preferite sono la Sardegna del sud e le Maldive. La prima perché è il posto italiano in cui ci si sente più selvaggi e la natura la fa da padrona: spiagge incontaminate, quasi deserte che ti regalano un senso di libertà infinita. Amo le Maldive, invece, perché io e mia moglie siamo sub e lì è possibile fare delle immersioni meravigliose e possiamo portare con noi i nostri bambini senza rinunciare al nostro hobby, dando loro la possibilità di giocare in spiagge meravigliose, con tutti i comfort a portata di mano.

A destra: uno scorcio di una spiaggia di Villasimius, che si trova nella punta sud orientale della Sardegna e comprende la corona di spiagge dislocate tra Cagliari e il Sarrabus. Sotto: una spiaggia delle Maldive


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Milly Carlucci

Conduttrice italiana, dal 2005 è il timone della trasmissione Ballando con le stelle. Dal suo blog ha lanciato l’iniziativa “cronista per caso” dedicata a tutti gli eventi del mondo della danza che si svolgeranno fino a fine settembre 2014.

La vacanza ideale nel mio caso è con tutta la famiglia. Durante l’anno viviamo dispersi tra le varie parti del mondo. È essere riuniti che per me fa vacanza, passare tutto il giorno insieme. Certo per essere contenti ci vuole il compomesso: mio marito Angelo per essere felice predilige posti dove è possibile praticare sport, il golf in particolare. I miei figli Patrick e Angelica preferiscono uscire la sera, andare a ballare e non vogliono essere isolati dal mondo. Io sono felice quando lo sono loro. Questa è la mia vacanza ideale dato che non ho modo di godermeli tutti i giorni. Il posto che racchiude il tutto è Portofino.

Foto panoramiche di Portofino, borgo marinaro e porto naturale situato nel mezzo di una insenatura. Il centro abitato si affaccia sul porticciolo sempre affollato da lussuose imbarcazioni

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Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi sono un duo musicale pop italiano. Il primo singolo è uscito nel 1999. Sono tornati sulla scena musicale con 2 nuovi singoli, All’improvviso e Adesso basta, che anticipano l’uscita dell’album prevista per il 9 settembre.

Senza dubbio consigliamo una vacanza in Salento: c’è tutto, per ogni tipo di gusti e di tasche. Spiagge tra le più belle del nostro paese, cibo fantastico e specialità culinarie irresistibili, musica, eventi, spettacoli, divertimento. Insomma, non manca veramente nulla. E poi c’è spazio anche per il romanticismo, con tramonti sul mare mozzafiato.

Foto Fabrizio Cestari / Primo Piano TV

Zero Assoluto

Foto viaggiareinpuglia.it - Agenzia Pugliapromozione

A destra: Le due sorelle, i faraglioni di Torre dell’Orso, località in provincia di Lecce. Sotto: la spiaggia della Purità a Gallipoli, una delle mete più famose del Salento. Si trova a ridosso dell’isola che accoglie il borgo antico della città


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ARTE E NATURA SULLA RIVA DEL LAGO

Il castello di Chillon, vicino a Montreux, sulle rive del lago di Ginevra, risale a più di 1000 anni fa. Ha ispirato la creatività di numerosi scrittori come JeanJacques Rousseau e Victor Hugo, o di famosi pittori come Delacroix e Courbet (Per tutte le foto swiss-image.ch)

Dai musei di Losanna ai vigneti del Lavaux. Dal castello di Chillon alla Grande Cariçaie. Il cantone di Vaud, nella Svizzera di lingua francese, offre al visitatore una vacanza che saprà sorprenderlo di Alberto Aitini


obbiamo ammetterlo, a volte la snobbiamo, per lo meno dal punto di vista turistico. Magari ci andiamo a sciare ogni tanto, oppure ci spingiamo al massimo fino a Lugano per fare “un giro”, ma quando facciamo l’elenco delle possibili mete dove trascorrere le nostre vacanze non compare quasi mai. Eppure la Svizzera è un angolo di mondo che racchiude borghi affascinanti e paesaggi naturali meravigliosi. Oltre a offrire servizi e strutture tra i migliori d’Europa. Tra le destinazioni più interessanti durante la stagione estiva, il cantone di Vaud, nella Svizzera francese, offre al visitatore un interessante itinerario che si dipana tra laghi, vigneti, castelli e città interessanti dal punto di vista storico-artistico. La capitale del cantone è Losanna, la più piccola delle cinque grandi città svizzere (le altre sono Berna, Zurigo, Ginevra e Basilea). Si trova a poche ore dall’Italia ed è raggiungibile in auto o in treno. Il suo centro storico, dominato da una cattedrale gotica del XIII sec. (quattro torri, centocinque vetrate) è stato costruito nel Medioevo. Ne rimane un magnifico patrimonio architettonico e artistico: vie lastricate e case dove fioriscono insegne di boutique, di botteghe artigianali, nonché di caffè caratteristici. La città domina il Lemano, il più grande lago dell’Europa centrale (chiamato anche Lago di Ginevra) e il suo territorio si estende tra vigneti, foreste di abeti e campagna, non a caso fa parte delle città più verdi d’Europa. Ouchy è la sua stazione balneare, da dove è possibile imbarcarsi per bellissime escursioni, tra cui Evian,


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I vigneti del Lavaux con vista sul lago di Ginevra. Nel mezzo si possono vedere i “Dents de Morcles”, una montagna delle Alpi di Vaud. Nella pagina a fianco, Le Escaliers du Marche e la Piazza della Palud a Losanna, e una veduta dall’alto di Montreux. Nella pagina successiva, Le Train des Vignes, il treno che collega i paesi produttori di vino, tra Vevey e Puidoux, offrendo uno spettacolare panorama su Lago di Ginevra

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in Francia, a bordo di battelli con le ruote a pale. L’offerta culturale della città è ampia e a 360°: Losanna vanta una ventina di musei, tra cui la Cinematica svizzera, una delle prime dieci al mondo; il Museo Olimpico (in città ha sede il Comitato Olimpico), situato al di sopra del Lago Lemano, che presenta la storia dell’olimpismo, i grandi momenti dei Giochi invernali ed estivi, la tecnologia dello sport, la cultura legata allo sport e dimostrazioni di sport di competizione; la Collection de l’Art Brut al Castello Beaulieu. Vale la pena di visitare i parchi che si sviluppano a sud e i raffinati palazzi che ospitano alberghi di lusso come il Beau-Rivage Palace a Ouchy o l’Hotel de l’Angleterre, che un tempo hanno ospitato anche Lord Byron. Non lontano da Losanna di trova Montreux che, situata in una baia riparata sul Lago di Lemano e circondata da vigneti, offre una vista meravigliosa sul panorama alpino. Grazie al suo clima straordinariamente mite, Montreux si merita a giusto titolo l’appellativo di capitale della Riviera Vodese. La regione presenta una vegetazione di pini, cipressi e palme, che solitamente si trova invece lungo il bacino mediterraneo. Da non perdere la visita al Castello di Chillon, costruito su un isolotto roccioso vicino alla riva del lago, protetto da muraglie e torri, dove è possibile visitare la prigione in cui venne rinchiuso Bonivard per quattro anni, personaggio immortalato da Byron nel 1816 nel suo poema «Prigioniero di Chillon». Oggi il castello è un museo. Un bel lungolago fiorito conduce da Vevey al castello di Chillon passando per Montreux: questa passeggiata è considerata una delle più belle della Svizzera. Vevey è un’altra perla della Riviera svizzera: il suo abitante più celebre è stato sicuramente l’attore Charlie Cha-


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INFORMAZIONI TURISTICHE www.svizzera.it N. verde 0080010020030 per informazioni turistiche generali sulla Svizzera, per prenotazioni alberghiere e richieste di brochure (inviate gratuitamente a domicilio)

GIOIE PER IL PALATO

Losanna e tutto il cantone di Vaud hanno un'alta densità gastronomica, come testimonia il numero record di ristoranti stellati, fioriti e altamente quotati, dalla cucina paesana alla grande gastronomia, dalle pietanze delle birrerie alle delizie esotiche, dal piccolo caffè alla casa elegante. I turisti desiderosi di assaggiare i prodotti e le specialità della zona, potranno degustare i filetti della pertica del lago, il salmerino del lago di Lemano, pesce persico da cui si ottengono degli eccellenti filetti, la pappa valdese (salsiccia al cavolo), e ovviamente la fondue, la raclette (piatto tipico del Canton Vallese a base di formaggio Raclette appunto, formaggio svizzero salato e a pasta semidura), la torta alla marmellata d'uva, i dolci e le specialità realizzate con la cioccolata svizzera, il tutto accompagnato dai vini bianchi e rossi valdesi. Losanna conta oltre 329 ristoranti.

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plin, che ha trascorso qui gli ultimi venticinque anni della sua vita. Sulla riva del lago è stato eretto un monumento che lo ricorda. Con 800 ettari di vigneti, le terrazze viticole del Lavaux, Patrimonio dell’UNESCO, costituiscono la zona vitivinicola più ampia della Svizzera e offrono le migliori vedute panoramiche, terrazza dopo terrazza. Si trovano tra Montreux e Losanna e un modo comodo per conoscere la zona è sicuramente il “Train des Vignes”, il treno delle vigne giallo e blu che in dodici minuti sale da Vevey fino a Puidoux-Chexbres attraverso i rigogliosi vigneti del luogo, dove si può degustare la produzione locale: le degustazioni sono possibili in quasi tutte le cantine. È d’obbligo una sosta in una trattoria: i mini ristoranti sono una caratteristica del Lavaux, come gli antichi villaggi vitivinicoli e le pittoresche rive del Lago Lemano ai piedi dei suoi vigneti. Una chicca per gli appassionati delle escursioni in mezzo alla natura è la Grande Cariçaie, sulle rive del Lago di Neuchâtel (più a nord rispetto al Lago di Lemano) a Yverdon-lesBains. È la più grande zona umida lacustre della Svizzera: quasi 3mila ettari su cui si alternano zone palustri, torbiere basse, boschi golenali e ripidi versanti boscosi e dove si trovano circa ottocento specie vegetali e, probabilmente, più di 10mila specie animali; in tutto vi si trovano sette riserve naturali. Da Yverdonles-Bains è facilmente raggiungibile l’Abbazia di Romainmôtier, uno degli edifici romanici più antichi della Svizzera, che presenta al suo interno una prima forma di pulpito, risalente all’VIII secolo. Altrettanto degni di nota sono gli affreschi del XIV secolo e il coro del XV secolo.



Leggere

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in libreria 1. Febbre bianca, Jacek HugoBader, Keller Editore

Per anni due giornalisti sovietici hanno pubblicato sulla “Komsomolskaya Pravda” articoli su quella che avrebbe dovuto essere la Russia del XXI secolo. La maggior parte delle idee e delle visioni di quel futuro appartengono ormai al mondo delle favole ma che cosa ne è oggi di quell’immenso paese? Per scoprirlo Hugo Bader decide di percorrere la Russia con una jeep, partendo da Mosca per arrivare fino a Vladivostock. Ma soprattutto ha deciso di esplorare la Siberia. 2. Come distinguere gli amici dalle scimmie, Will Cuppy, Add Editore

Pubblicato per la prima volta in America nel 1931, è una divertente ricognizione del genere animale, partendo dai primati per arrivare agli uccelli, i felini e i mammiferi. Di ognuno di loro Cuppy racconta vizi e virtù, con l’ironia che lo contraddistingue. 3. In fondo al tuo cuore, Maurizio de Giovanni, Einaudi

II settimo romanzo della serie dedicata al commissario Ricciardi. Napoli si appresta a festeggiare la ricorrenza della Madonna del Carmine, quando viene sconvolta da una terribile notizia: la tragica fine 96 ITA EVENTI

di un medico, professore universitario di ostetricia e ginecologia, stimato come professionista e molto amato per l’attività gratuita che svolge a favore delle famiglie più povere.

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4. Che ci importa del mondo, Selvaggia Lucarelli, Rizzoli

Viola ha trentotto anni e, dopo un matrimonio lampo, vive sola con suo figlio Orlando. Opinionista tv di successo, Viola si è ritagliata il ruolo di femminista rampante e severa fustigatrice di usi e costumi maschili. Il pubblico femminile la ama, gli uomini la temono, ma in realtà Viola recita una parte che non le appartiene: la sua vita sentimentale è una disastrosa sequela di tentativi falliti per dimenticare l’ex, Giorgio, in corsa per diventare il candidato sindaco della città. 5. Porca pupazza, no! La strategia del pesce palla, M.Letizia Maffei, Memori

Un viaggio tragicomico attraverso la passione per la bicicletta, il sesso, l’amicizia, l’amore e il lavoro di una giovane donna, Amy, che cerca di restare a galla grazie alle sue risorse. E l’incontro tra due persone che si innamorano loro malgrado, malgrado le teorie e le strategie messe in atto. Una miriade di emozioni sotto la lente dell’autoironia.

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