karnenu-numero-4-5776-giugno-2016

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KARNENU

EDITORIALE La tecnologia è la scienza che studia i processi produttivi, i metodi e i mezzi in essi impegati. In parole più semplici la tecnologia studia come soddisfare le nostre necessità, come migliorare le nostre condizioni di vita, come rendere la nostra vita più semplice. In questo numero continuiamo il “ci chiedete cosa facciamo…”, presentando una serie di progetti del KKL “tecnologici”. C’è un processo di ricerca, c’è una qualificazione della tecnica, c’è una soluzione tecnologica, talvolta anche semplice come nel caso dei pannelli solari per le capanne dei villaggi in Africa, sviluppate nel kibbutz di Ketura. Sono soluzioni efficienti ed efficaci. Nell’antichità gli uomini avevano un profondo rispetto per l’ambiente che li circondava, perché sapevano quanto il proprio sviluppo dipendesse da un ambiente sano e rigoglioso. Questa sensibilità viene oggi adottata dai centri di ricerca del KKL, dove spesso si trovano connubi perfetti tra metodi antichi e moderne tecnologie per combattere la desertificazione e sfruttare le acque reflue e piovane. In questo numero di Karnenu troverete vari articoli che raccontano le nostre esperienze in tale proposito: ricerca, tecnica, tecnologia.

Troverete anche il resoconto della firma del protocollo di intesa tra il KKL e il Corpo Forestale dello Stato. È un impegno alla collaborazione, alla ricerca, allo studio di nuove tecnologie, all’osmosi tra realtà diverse ma simili, tra due grandi gruppi a cui l’ambiente sta a cuore veramente. Un grande traguardo a cui abbiamo lavorato duramente per molti mesi, ma che sono convinto, darà dei frutti negli anni a venire. Si è da poco conclusa una missione in Israele dove abbiamo avuto una massiccia partecipazione, la più alta da parecchi anni, e sono felice di condividere il grande successo riscosso. I partecipanti sono tornati entusiasti, hanno avuto modo di vedere e conoscere delle facce poco note della terra di Israele. Un viaggio come questo è il miglior modo di condividere i nostri progetti e la nostra visione. Spero che il prossimo batta anche questo record.

Raffaele Sassun

SOMMARIO N. 4/5776 - Giugno 2016 Registrazione numero 208/2006 del 24-05-2006 Editore: Rivista della Fondazione KKL Italia Onlus Sede: Via P. A. Micheli, 53 - 00197 Roma Tel. 068075653- Fax 068078960 Direttore Responsabile Nicola Zecchini direttorekarnenu@kkl.it Caporedattore e coordinamento Martina Mieli ufficiostampa.kkl@gmail.com Redazione Shariel Gun,Valeria Milano Progetto grafico e stampa Per la vostra pubblicità e per comunicazioni: kklroma@kkl.it

2 Rivoluzione energetica

Martina Mieli

6 Il monitoraggio delle foreste

David Brand

10 Coltivare il deserto? Si può

Itzhak Moshe

14 L’oro blu d’Israele

Martina Mieli

20 Andrew Viterbi ospite del KKL

Pier Luigi Vercesi

22 KKL e Forestale insieme per la tutela ambientale Salvatore Santangelo 26 Discover Israel 34 Coltiviamo educazione nelle future generazioni 36 Omnibus

Martina Mieli Valeria Milano


RIVOLUZIONE ENERGETICA Il sole del deserto: una risorsa inesauribile per le energie rinnovabili

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Martina Mieli “Il sole è la più grande e formidabile fonte di energia del mondo, la fonte di vita per ogni pianta e animale, eppure è una risorsa che l’uomo sfrutta ancora così poco”. Era il 1956 quando David Ben Gurion pronunciò queste parole. Un messaggio velato che ha preso forma dopo circa cinquant’anni. La chiamano “rivoluzione del sole”, ed è la nuova frontiera energetica che viene dopo quella dell’acqua, del deserto fiorito, dei kibbutz e tanto altro. Perché Israele è considerato oggi un pioniere internazionale nel campo dell’energia sostenibile grazie alle rivoluzionarie innovazioni sul fronte dell’energia solare, geotermica e da biomassa, dell’energia generata dal vento e dalle onde. Il Negev ricopre il 60% del territorio di Israele ed è in gran parte disabitato: ma dove ieri c’era sabbia, oggi c’è vita, case, lavoro e verde. E l’Arava punta esattamente a soddisfare a pieno la visione di Ben Gurion: il deserto del Negev è divenuto il centro per la produzione di energia solare. E non solo. In Israele la maggior parte dei progetti nel campo dell’energia rinnovabile sono concentrati nella Regione Eilot, nell’Aravà del Sud, e molti

di loro sono supportati dal KKL. Il Consiglio Regionale Eilot si estende per 220.000 ettari, comprende 12 comunità e kibbutzim e la Regione è abitata da circa 4.500 persone. Il clima e la costante luce del sole fanno di questa una zona ideale per lo sviluppo di fonti energetiche alternative: l’Aravà è infatti considerata la “Silicon Valley” delle energie rinnovabili. L’area ha la più alta concentrazione di centrali solari in Israele, nonché diversi laboratori che si occupano degli studi relativi alle energie alternative. L’Aravà Power Company, azienda che sviluppa installazioni solari pioneristiche, è una delle maggiori società per energia solare in Israele. È stata la prima azienda a lanciare un campo solare a terra nel 2011, avviando 6 campi solari nel Negev e Aravà che insieme produrranno 36 MW di elettricità pulita. Il primo progetto sviluppato nel Kibbutz Ketura, situato a 45 km a nord di Eilat, in una zona desertica di 80000 metri quadrati, prevede che il nuovo impianto solare sia in grado di generare più di 9 milioni di kilowatt per ora di energia rinnovabile e pulita ogni anno. Un campo fotovoltaico che oggi soddi-

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KIBBUTZ KETURA • nasce nel 1973 come primo centro agricolo alimentato da pannelli solari

45km a nord di Eilat si estende su 80 dunam – 80000 metri quadrati ha 285 abitanti – di cui 140 bambini dispone di 18.500 pannelli solari in grado di generare più di 9 milioni di kilowatt per ora di

• situato a • • • •

energia rinnovabile e pulita

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sfa il 44% del fabbisogno energetico del Consiglio Regionale, dispone di 18.500 pannelli solari, ettari coltivati e una produzione agricola che vale del 40% dell’Aravà. La grande sfida futura consiste nel continuare a fornire energia anche durante la notte, attraverso impianti di pompaggio dell’acqua, che durante il giorno raggiungono picchi elevati e che vengono poi rilasciati la sera, utilizzando il loro moto per far funzionare le turbine e generare elettricità. Nel Kibbutz Ketura inoltre si studiano nuove forme “pulite” per la produzione di energie rinnovabili e a basso costo, capaci quindi di essere impiegate nei villaggi più isolati e poveri del Terzo Mondo, privi di qualsiasi tipo di reti, elettrica o idrica e di comunicazioni affidabili. Nel Kibbutz infatti è stato costruito un piccolo villaggio in stile africano al fine di mostrare che cosa significa vivere senza allacciamenti, senza elettricità, acqua, fognature o qualsiasi altra forma di infrastrutture. Il villaggio non è progettato per attirare turisti o suscitare empatia, ma l’idea è invece di utilizzarlo come terreno di prova per nuove tecnologie che possono essere portate e sfruttate nei paesi più poveri e bisognosi. Le capanne sono costruite in fango e paglia, con sacchetti di plastica contenenti fibre capaci di non far penetrare temperature eccessive, perché forniscono un ottimo isolamento. All’interno c’è una cucina elettrica, alimentata da un micro-pannello solare esterno, un impianto biogas che trasforma i rifiuti organici in energia per cucinare, per riscaldare e per illuminare, il tutto mantenendo l’ambiente pulito e sano e creando concime liquido per le colture. Tecniche per lo sviluppo della vita nel deserto: riciclare i rifiuti organici per trasformarli in gas biologici, coltivare sementi capaci di fiorire in terreni molto salini, sviluppare le erbe del deserto in materiale per la produzione di biocarburanti. Un “villaggio ecologico” che utilizza tecnologie “low-tech”, non attraverso energia elettrica convenzionale, ma forme alternative: energia rinnovabile e moderna agricoltura, una combinazione vincente.

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IL MONITORAGGIO DELLE FORESTE

Per una gestione ottimale e sostenibile delle foreste KKL occorrono processi di pianificazione a lungo termine

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Laureato presso l’Università Ebraica di Gerusalemme, dal 2010 è Capo Forestale e Direttore del Dipartimento Forestale del KKL in Israele. Tra gli altri incarichi è docente di Selvicoltura forestale e Dendrologia, delegato della IUFRO – network internazionale delle scienze forestali – e rappresentante d’Israele nella Commissione Foreste della FAO. I temi scientifici di suo interesse sono principalmente i processi di desertificazione, il rimboschimento in zone aride e semi aride e l’agroselvicoltura.

David Brand Le superfici boschive e forestali oggi in Israele, oltre 160.000 ettari, pari all’8% circa dell’intera superficie dello Stato d’Israele, quasi non esistevano qui prima della nascita dello Stato. Il KKL, che ha piantato alberi e intrapreso l’opera di rimboschimento in Israele da oltre un secolo, ha cambiato drasticamente il paesaggio del Paese, che in passato era caratterizzato principalmente da monti brulli e colline rocciose. Nel 1952 si tenne una conferenza internazionale, sotto l’egida dell’UNESCO, alla quale presero parte i migliori ricercatori e scienziati del suolo. Una delle principali conclusioni fu che in Israele era purtroppo possibile vedere come l’uso sconsiderato delle risorse del suolo abbia portato a una desertificazione antropica, ossia causata dall’uomo. Parte significativa delle piantumazioni realizzate dal KKL nei primi anni successivi alla nascita dello Stato era volta proprio a impedire il deflusso e l’erosione del suolo. Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici, stiamo assistendo a un incremento di eventi estremi: aumento dell’intensità della

pioggia da una parte, e il crescente fenomeno di aridità e siccità dall’altra. Da un monitoraggio a lungo termine, che il KKL sta svolgendo nelle superfici boschive sotto la sua gestione, emerge che le foreste in Israele contribuiscono a regolare l’intensità delle alluvioni durante eventi estremi e a prevenire l’arreco di danni a centri abitati e infrastrutture. Inoltre, nelle zone semiaride caratterizzate dalla scarsa quantità di precipitazioni e, a volte, da continue siccità, vengono raccolte le acque piovane convogliandole in aree ristrette, consentendo così la crescita di alberi in quelle zone e la loro resistenza a condizioni prolungate di siccità. Non solo, il KKL preserva e cura le foreste che forniscono una vastissima gamma di servizi ecologici a vantaggio dei cittadini dello Stato di Israele. Ma quali sono le principali minacce per le superfici boschive? La prima, aridità e siccità prolungate, che potrebbero causare la morte di alberi e il crollo degli ecosistemi. La seconda, incendi di boschi e macchia, che, scoppiando, distruggerebbero centinaia di ettari. La terza, invasione e

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aumento di focolai di nuovi insetti nocivi, che potrebbero danneggiare gravemente molte superfici boschive. Il KKL si sta occupando di queste minacce, gestendo le superfici boschive in Israele attraverso metodi di Ricerca e Sviluppo avanzato e un monitoraggio ambientale a lungo termine, che ci aiutano a curare e preservare le foreste e ad affrontare le minacce. Comprensione del bilancio idrico negli alberi e negli ecosistemi circostanti. Al dipartimento di riforestazione, in collaborazione con l’Istituto Weizmann, monitoriamo, nella foresta di Yatir e in altre foreste nel centro (Foresta dei Martiri) e al nord del Paese (Foresta Biria), il bilancio idrico negli alberi, nel suolo e nell’aria, ricavandone il numero di alberi per ettaro che i diversi ecosistemi sono in grado di sostenere. Questi dati aiutano i selvicoltori sul campo a decidere quanti alberi sfoltire e quanti lasciarne per ettaro, in base all’età degli alberi e all’ambiente in cui vivono. Progetti nel campo del perfezionamento e della cura di varietà di alberi resistenti alla siccità, e alla preservazione di antiche specie da frutto. Il dipartimento di riforestazione del KKL, in collaborazione con l’Università Ebraica di Gerusalemme e la Facoltà di Agraria di Rehovot, sta conducendo un’opera di individuazione e proliferazione di esemplari di alberi che mostrano una significativa preponderanza nel territorio. Si tratta di esemplari di specie locali, come la Pistacia atlantica, lo Zizyphus communis, l’Acacia raddiana e altre, che mostrano un’impressionante capacità di sopravvivere e persino di svilupparsi e prosperare, nonostante le

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difficili condizioni dell’habitat in cui crescono. Simili progetti, per il perfezionamento di quelle tipologie e la loro introduzione in coltivazione per le ordinarie piantumazioni, sono realizzati annualmente, in contatto diretto con il personale sul territorio che segnalano questi alberi particolari. Specie da frutto: antiche tipologie di fico, mandorla, melagrana, gelso e vite, che si sono conservati in diversi siti in Israele, sono oggetto di un trattamento particolare da parte del KKL. Stiamo conducendo un progetto in cui questi esemplari sono segnalati tramite GPS, se ne raccoglie materiale riproduttivo e vengono conservati in appositi vivai, come la struttura del KKL a Gilat, il giardino botanico di Ilanot, Sataf e altri ancora. Il KKL finanzia delle ricerche applicate, per testare la resistenza alla siccità di varie specie e tipologie di cipresso. Negli stessi cipressi, inoltre, viene testata anche la loro resistenza a malattie tipiche della specie, dato che ci si aspetta che i cambiamenti climatici favoriranno il propagarsi di malattie e parassiti vari, a causa del surriscaldamento delle notti invernali. Pascolo nei boschi: la necessità di ripristinare il pascolo e una gestione sofisticata di pascolo nelle superfici boschive. Il dipartimento di riforestazione, in collaborazione con l’Università Ben Gurion e l’Istituto Volcani, sta testando il monitoraggio e la gestione ottimale dei greggi di ovini attraverso dei collari GPS posti al collo di capre e pecore. Tutto ciò, al fine di ridurre la quantità di materiale infiammabile nei boschi e nelle zone cuscinetto, mediante lo sfruttamento del pascolo piuttosto che mediante l’irrorazione di erbicidi.


Uso del telerilevamento come strumento per la gestione delle foreste, sviluppo di mappe di rischio innesco e propagazione degli incendi boschivi. Uso avanzato di sistemi informativi geografici su cloud – Il KKL ha recentemente introdotto l’utilizzo di sistemi informativi geografici su cloud (ArcGis Online = AGOL) della società ESRI. AGOL permette la produzione di mappe, la creazione di gruppi di contenuto e la diffusione di informazioni, a fronte di un investimento relativamente basso, conservando tutte le informazioni sul server aziendale. Gestori e personale sul campo possono visualizzare le mappe attraverso il sito internet, telefoni cellulari, tablet e apposite applicazioni. È possibile inoltre aggiornare i dati geografici attraverso internet e sul campo, con l’aiuto dei telefoni cellulari e dei tablet. Sistema nazionale di aree per monitoraggio a lungo termine e osservazione delle dinamiche delle foreste KKL. Per una gestione ottimale e sostenibile delle foreste del KKL e in vista dei cambiamenti climatici previsti nella regione, sono necessari dei processi di pianificazione a lungo termine, basati su un monitoraggio continuo dello stato delle foreste secondo parametri definiti. A tal fine, sono stati istituiti ottanta lotti permanenti per il monitoraggio a lungo termine e duecentoquaranta lotti per il monitoraggio col metodo del telerilevamento. Le informazioni ottenute dal monitoraggio indicheranno le tendenze e i cambiamenti in atto nei boschi e saranno di sostegno all’attuazione di una strategia d’interfaccia adatta a proseguire la gestione della prima generazione di boschi (principalmente foreste di conifere piantate) e a creare, lad-

dove possibile, la prossima generazione di boschi basata su processi di rigenerazione naturale. Telerilevamento Il KKL è all’avanguardia anche sul fronte della tecnologia del telerilevamento. Operiamo con l’ausilio di immagini satellitari e rilevamenti fotografici da aerei e droni con spettri vari, in campi quali: mappatura, individuazione di situazioni di stress degli alberi e salute delle foreste.

Da un monitoraggio emerge che le foreste in Israele contribuiscono a regolare l’intensità delle alluvioni durante eventi estremi e a prevenire l’arreco di danni a centri abitati e infrastrutture

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COLTIVARE IL DESERTO? SI PUĂ’ La raccolta delle acque piovane e la conservazione del terreno nelle zone aride del Negev è possibile grazie al connubio perfetto tra antichi metodi e moderne tecnologie

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Nato, cresciuto e tuttora residente ad Ashkelon, si è laureato all’Università Ebraica di Gerusalemme con una tesi sulla Salvaguardia del suolo e delle acque. Ha partecipato a numerose missioni di consulenza per la gestione e conservazione dell’ambiente in diverse parti del mondo. Dal 1992 è Vice Direttore KKL della Regione del Sud, dove è responsabile del Dipartimento per la Conservazione del suolo e delle foreste. Fa anche parte della Commissione di ricerca per la valutazione del terreno e delle acque.

Itzhak Moshe La regione del Negev, nella parte meridionale di Israele, ha subito un processo di desertificazione a causa della cattiva lavorazione della terra nel corso dei secoli. L’eccessivo e improprio sfruttamento del terreno coltivabile, il disboscamento della vegetazione e la cattiva manutenzione delle antiche zone agricole, hanno portato all’aumento del dilavamento e del processo di erosione. Gli antichi agricoltori, che vivevano nel Negev dall’epoca di Re Salomone, raccoglievano le acque piovane provenienti dai pendii e dalle valli. Quest’acqua raccolta s’infiltrava nel terreno, aumentando così l’umidità del suolo fino a venti volte in più rispetto alle precipitazioni annuali. Il convogliamento delle acque ha permesso la coltivazione di cereali, frutti e ortaggi in zone in cui le precipitazioni annuali variano tra i 100-250 mm. Oggi invece, l’agricoltura si basa su accurati sistemi d’irrigazione pressurizzata e adotta misure di fertilizzazione e protezione delle colture. Il Keren Kayemeth LeIsrael sta unendo agli antichi metodi di produzione

agricola le conoscenze e le tecniche moderne per il recupero delle aree desertificate. Nelle valli vengono costruiti sbarramenti in pietrame o in terra; sui pendii invece vengono realizzati terrazzamenti. Queste misure consentono la raccolta delle acque piovane e permettono così la crescita e lo sviluppo degli alberi piantati e della vegetazione naturale. Tra le varietà di alberi piantati nelle zone rimboscate ci sono specie di acacia, carruba, gelso, pistacchio ed eucalipto. Queste attività portate avanti dal KKL si concentrano su opere di rimboschimento e sulla corretta gestione del suolo e delle risorse idriche, insieme a progetti di ricerca e monitoraggio. Le zone risanate forniscono alle persone che vivono nel Negev servizi ambientali quali: il controllo delle erosioni e delle alluvioni, il miglioramento delle condizioni del pascolo (per l’allevamento, gli animali selvatici, le api da miele), aree fertili intorno ai villaggi e l’incremento delle attività ricreative e del turismo.

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L’ORO BLU DI ISRAELE Una storia di successo: dall’irrigazione alla dissalazione, dall’idroelettrico ai depuratori

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Martina Mieli Come è possibile che un Paese caldo e secco come Israele, con pochissime precipitazioni e fonti idriche scarse, riesca a mantenere l’ambiente verde e favorire un’agricoltura prospera? È un miracolo dal cielo? No! L’attività del KKL nel settore idrico sembra avere un ruolo chiave in questa sorprendente storia di successo. “Ma poi cambiò il deserto in lago, e la terra arida in sorgenti d’acqua” (Salmi 107:35). L’acqua non è una cosa ovvia in un Paese desertico e l’innovazione del KKL è significativa nell’economia idrica d’Israele. Frenare il processo di deterioramento dei corsi d’acqua è oggi la sfida ambientale israeliana. Esperti KKL del settore lavorano trasformando le criticità in risorse, attraverso lo sviluppo e la creazione di fonti idriche alternative come la nascita di bacini idrici per la raccolta e lo sfruttamento di acque piovane o reflue, il recupero di corsi d’acqua inquinati, la continua ricerca delle migliori e più efficaci modalità di irrigazione. Il KKL opera nel risanamento dei fiumi inquinati e i dei suoi spazi adiacenti, dalla rimozione degli agenti inquinanti al restauro paesaggistico, dalla conservazione del suolo sino alla progettazione e allo sviluppo di parchi, sentieri e altre infrastrutture per le attività ricreative future. Bacini e dighe create forniscono acqua per le coltivazioni, gli allevamenti ittici e arricchiscono le falde sotterranee. Nelle aree paludose le opere di drenaggio e di bonifica attuate permettono di recuperare migliaia di ettari da destinare all’agricoltura. Prendersi cura delle acque dona vita e vantaggio alla terra. Sembra che il settore idrico israeliano sia pronto ad uscire dalla crisi. La ricerca di nuove tecnologie per lo sviluppo di fonti idriche alternative e l’uso efficiente di quelle esistenti sono i motori vincenti insieme al lavoro del KKL per mettere in pole position Israele, che già detiene quattro fonti d’acqua principali, il lago Kinneret, le falde acquifere montane, le falde acquifere costiere e l’acqua marina dissalata. Ma vediamo come e attraverso quali tecniche il KKL contribuisce al primato israeliano.

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PRINCIPALI CAUSE CRISI IDRICA IN ISRAELE: regione semi-arida con poche fonti d’acqua popolazione in rapida crescita aumento dei consumi costante siccità contaminazione delle risorse idriche

50%

DELL’ACQUA UTILIZZATA in Israele per irrigazione agricola è ACQUA RICICLATA

Israele detiene 5 IMPIANTI DI DESALINIZZAZIONE:

SOREK

HADERA

ASHKELON

ASHDOD PALMACHIM


La distribuzione del consumo di acqua in Israele: 7% uso industriale 38% uso domestico

lo sapevi che...

55% agricoltura

Il KKL ha contribuito a costruire 230 bacini e dighe, fornendo all’agricoltura israeliana i due terzi dell’acqua I bacini delle acque di scarico riciclate del KKL forniscono acqua dolce per uso domestico, evitando l’inquinamento delle acque sotterranee Il KKL crea sistemi di biofiltrazione e fitodepurazione per aiutare la purificazione delle acque di scarico urbane e di altre acque inquinate Il KKL sviluppa e recupera sorgenti d’acqua e argini

230 BACINI IDRICI realizzati dal KKL in tutto il Paese producono 260 MILIONI di metri cubi d’acqua all’anno

Il KKL previene l’erosione e la desertificazione riparando i danni causati delle inondazioni e regolando il sistema di drenaggio Il KKL sviluppa nuove risorse idriche


BACINI IDRICI I 230 bacini idrici realizzati dal KKL in tutto il Paese raccolgono le acque piovane e le acque reflue depurate e le indirizzano per l’uso agricolo. Viene in questo modo risparmiata acqua potabile preziosissima con la fornitura di acqua più economica all’agricoltura, rendendo possibili le colture perfino in zone desertiche. I bacini producono 260 milioni cubi d’acqua all’anno supplementari per l’economia idrica israeliana. Israele è attualmente leader mondiale: oltre il 75% delle acque reflue sono sottoposte a trattamento e vengono utilizzate per l’agricoltura con l’obiettivo di raggiungere nei prossimi anni il 90%. Attualmente la maggior parte dell’agricoltura in Israele viene irrigata con acqua riciclata. Vaste aree che in passato erano aride, soprattutto nel Negev, sono oggi una varietà di frutteti e colture. Grazie ai bacini idrici, si impedisce il fluire dei liquami nei fiumi e nel mare, in modo tale da avere anche un contributo significativo alla protezione della qualità dell’ambiente e alla prevenzione dell’inquinamento delle risorse idriche naturali. IMPIANTI DI BIOFILTRAZIONE Il deflusso d’acqua che scorre nelle vie delle città raccoglie durante il suo corso sostanze contaminanti che fluiscono poi nei fiumi e nel mare. Questo provoca duecento milioni di metri cubi d’acqua piovana sprecata ogni anno, riversata nel mare inquinando coste, acqua e vita marina. Ma un innovativo progetto di impianti di biofiltrazione è stato ideato per consentire lo sfruttamento dell’acqua piovana e impedire l’inquinamento. Fino ad oggi sono stati realizzati tre impianti di biofiltrazione: Kfar Saba, Ramle e Bat Yam. Le strutture hanno dimostrato la loro efficacia nella raccolta delle acque di deflusso, nella depurazione con metodi biologici e fisici ecocompatibili, nell’afflusso dell’acqua depurata nelle falde acquifere o ad uso irriguo. I sistemi di controllo installati nelle tre strutture dimostrano che la tecnologia funziona benissimo: le acque piovane che s’immettono nell’impianto ne fuoriescono ad un livello di qualità prossimo a quello dell’acqua potabile. BACINI DI FITODEPURAZIONE La fitodepurazione è un sistema naturale di depurazione delle acque di scarico costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso e vegetato da piante acquatiche. Il KKL cerca di imitare le zone umide naturali costruendo delle zone umide artificiali. L’acqua reflua depurata negli impianti di Hod HaSharon e Kfar Saba per esempio, viene sottoposta ad un trattamento speciale e poi fatta sfociare nel fiume Yarkon, al fine di migliorare la qualità delle sue acque. L’acqua trattata raggiunge un livello prossimo a quello dell’acqua potabile, utilizzata anche per l’irrigazione dei prati e per le colture agricole. R&D Le Stazioni di Ricerca e Sviluppo agricolo che il KKL ha creato in tutto il Paese, aiutano gli agricoltori israeliani ad affrontare le difficili condizioni e a sostenere un’agricoltura fiorente. Queste operano in collaborazione con i migliori Istituti di Ricerca e Università di Israele, impiegando istruttori sul campo, che guidano gli agricoltori nell’applicazione delle conoscenze nella pratica. Gli esperimenti condotti contribuiscono ad aiutare gli agricoltori a far fronte alle condizioni climatiche e del terreno, a risparmiare l’acqua, a lottare contro i parassiti, allo sviluppo di nuovi prodotti, a garantire e migliorare la redditività dei diversi settori.

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RIABILITAZIONE DEI FIUMI Nel corso degli anni, molti dei fiumi israeliani sono stati inquinati dalle acque di scarico locali. L’attività del KKL si focalizza sulla cura delle sponde dei fiumi, la prevenzione dell’erosione del suolo, la messa a dimora di alberi lungo i fiumi, la creazione di parchi, il sostegno alle ricerche in tema di ripristino degli ecosistemi. Piantare alberi sulle sponde dei fiumi contribuisce alla conservazione dell’acqua, del suolo, alla prevenzione delle inondazioni e dell’inquinamento, dove fertilizzanti e pesticidi vengono trattenuti dalla vegetazione piuttosto che scorrere lungo il fiume. A Parco Italia, lungo il fiume Alexander, è stato riabilitato ad esempio un tratto del fiume, con il sostegno del KKL Italia Onlus. Oggi il Parco comprende itinerari pedonali e ciclabili, percorsi accessibili, posti per sedersi all’ombra, prati verdi per riposarsi, aree pic-nic e giardini ben curati. A seguito del risanamento del fiume non sono ritornati soltanto gli esseri umani, ma anche la natura ha ripreso a fiorire: la ricca vegetazione sulle rive del fiume, le tartarughe d’acqua, i castorini, le anatre e i pesci gatto stanno a indicare che la trascuratezza e l’inquinamento appartengono al passato. POZZI D’ACQUA Esistono Paesi in cui l’acqua scorre in abbondanza ovunque. In Israele, si scava in profondità nel sottosuolo per raggiungere l’acqua: un esempio sono i tre pozzi scavati nella località di Shamir in Galilea, il più profondo dei quali giunge ad una profondità di quasi 1.600 metri. Questi pozzi sono stati progettati per estrarre acqua da un’antica falda acquifera, non utilizzata finora. Si stima che i pozzi di Shamir possano produrre quasi 25 milioni di metri cubi d’acqua all’anno per l’irrigazione dei frutteti e vigneti nelle alture del Golan e nella Valle di Hula. Grazie alla temperatura di 47 gradi, l’acqua così calda può essere utilizzata anche per la creazione di una stazione termale di acqua sulfurea. È stata così creata una nuova risorsa idrica, per gli anni di siccità, nei quali le fonti d’acqua naturali della Galilea e del Golan non soddisfano la domanda. DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE Le conoscenze acquisite dal KKL non sono soltanto a servizio dello Stato di Israele, ma vengono condivise con tanti altri Paesi del mondo, tra cui i Paesi arabi vicini. Lo sviluppo dei centri rurali è diffuso nei Paesi in via di sviluppo che tentano di attuare l’agricoltura in regioni aride. Un esempio notevole è il progetto del KKL a Turkana nel Kenia, una regione in cui tutti i tentativi precedenti di sviluppi agricoli non sono riusciti a causa dell’acqua e del tipo di terreno inadatti alle coltivazioni agricole, delle alte temperature, della siccità e dei parassiti. In collaborazione con il KKL si è istituita una fattoria di formazione, dove i residenti locali lavorano con gli esperti israeliani. Sono state selezionate colture adatte alle condizioni locali e portati fertilizzanti e pesticidi, scavati liman per la raccolta dell’acqua. Dall’inizio del progetto si sono istituiti 132 fattorie a Turkana dove vengono coltivate verdure e frutta, come ceci, fagioli, meloni e altre colture, oltre alla messa a dimora di piantagioni di palme da dattero. Al Centro Internazionale di Formazione Agricola nell’Aravà – AICAT – studiano ogni anno più di 1000 studenti provenienti da vari Paesi dell’Africa e dell’Asia. Oltre alle lezioni teoriche, gli studenti vengono sottoposti all’apprendimento pratico nelle fattorie dell’Aravà.

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ANDREW VITERBI OSPITE DEL KKL

Presentati i nuovi progetti 2016 alla Cena di Gala di Milano

Al 31° Piano del Grattacielo Pirelli, alla presenza del Presidente KKL Italia Raffaele Sassun, del Presidente KKL Milano Sergio Castelbolognesi, dello Shaliach KKL Italia Shariel Gun, del Direttore del Museo della Scienza e della Tecnica Fiorenzo Galli, del Direttore di “Sette-Corriere della Sera” Pierluigi Vercesi, dell’Ambasciatore S.E. Naor Gilon e la speciale partecipazione dello Chef Carlo Cracco

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Pier Luigi Vercesi Direttore di Sette-Corriere della Sera Da alcuni anni seguo l’attività del Keren Kayemeth LeIsrael e ne sono diventato un profondo estimatore. Mi hanno sedotto la determinazione e l’ottimismo con cui affronta, da oltre un secolo, imprese ritenute ardue. E, oggi, anche la generosità con cui amplia il proprio operato. Negli anni scorsi ho raccontato, sul giornale che dirigo, l’intervento in Etiopia, ovvero la selezione di sementi che consentono di coltivare il pomodoro nelle terre aspre di quel Paese e di avviare attività di microcredito. In questi giorni, poi, ho avuto l’onore di essere coinvolto nell’iniziativa di dotare e gestire un parco che renderà meno difficile la vita di bambini autistici in Israele. Dico coinvolto perché mi è stata data l’opportunità di intervistare in pubblico, per la raccolta fondi, Andrea Viterbi, uno dei padri nobili delle moderne telecomunicazioni. Viterbi, nato in Italia, da bambino è emigrato, con la famiglia, negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali e lì, a partire dall’algoritmo che porta il suo nome, ha dato il via prima alle comunicazioni spaziali e poi al telefonino diventato elemento centrale della nostra vita quotidiana.

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KKL E FORESTALE INSIEME PER LA TUTELA AMBIENTALE

Firmato Protocollo d’Intesa tra Keren Kayemeth LeIsrael e Corpo Forestale dello Stato

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Giornalista professionista, dopo una laurea in Scienze politiche ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell’Europa. Esperto di marketing e comunicazione, ha ricoperto incarichi anche nelle Istituzioni. Ha all’attivo numerose pubblicazioni, in particolare Frammenti di un Mondo globale (sulla crisi del Mercatismo) e Le lance spezzate (su conflitti e globalizzazione). Collabora o ha collaborato con Geopolitica.info, il Foglio, il Tempo, Limes e HuffigtonPost.

Salvatore Santangelo Lo scorso 13 aprile – presso l’Ispettorato Generale del Corpo forestale dello Stato – si è svolta la cerimonia della firma del Protocollo d’Intesa tra il Keren Kayemeth LeIsrael e il Corpo forestale dello Stato per promuovere nuove forme di raccordo e cooperazione nel campo della gestione e della valorizzazione delle aree naturali protette, delle risorse ambientali e dell’applicazione delle convenzioni internazionali. Il Protocollo – frutto di un intenso lavoro preparatorio durato quasi un anno – dispone nuove forme di collaborazione in ambito scientifico, tecnico e di pianificazione territoriale, progetti di ricerca per la salvaguardia della biodiversità e delle risorse forestali, insieme a programmi di formazione e di educazione ambientale. L’accordo prevede progetti pilota relativi alla salvaguardia di aree protette o che rivestono un eminente valore ambientale. “Questo accordo – ha dichiarato Raffaele Sassun, Presidente del KKL Italia Onlus – è una stretta di mano tra amici che si impegnano a sviluppare nuove soluzioni per salvaguardare

il nostro pianeta. Non ci precludiamo nulla, dalle problematiche più semplici a quelle quasi impossibili da risolvere, da progetti di educazione a operazioni complesse sul campo. Il mio sogno è che grazie a questo rapporto d’interscambio si possa trovare una soluzione al problema della Xylella, non solo perché sarebbe di grande aiuto al mondo intero, ma anche perché sono molto legato alla pianta d’ulivo, simbolo di pace nella tradizione giudaico-cristiana, sorgente di luce, di fertilità e anche di forza e futuro. Infatti, come è scritto nei Salmi (1,3): ‘Sarà come un albero piantato presso corsi d’acqua, che darà il suo frutto a suo tempo e le cui foglie non appassiranno; e tutto ciò che farà avrà successo’. Auguro questo successo a tutti noi e al Protocollo d’Intesa tra KKL e Corpo forestale dello Stato”. Gli fanno eco le parole di Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato: “Questo accordo – ripartendo dal Mediterraneo quale simbolo di civiltà, cultura e storia nonché di scambi reciproci – si prefigge l’obiettivo, attraverso la sinergia di esperienze e conoscenze delle due

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parti nella cura e la protezione dell’ambiente naturale, di trasmettere alle generazioni future questi importanti valori. È per me e per tutto il Corpo forestale dello Stato motivo di profondo orgoglio l’iniziativa che porterà all’individuazione in Israele, sul Monte Carmelo, di un’area dedicata al Corpo, con la realizzazione di un monumento o un’opera d’arte a testimonianza del gemellaggio. Una sua riproduzione sarà successivamente collocata in un’area protetta italiana”. La scelta del Monte Carmelo non è casuale: dichiarato dall’Unesco “Riserva della Biosfera”, costituisce il polmone verde d’Israele ed è da sempre sinonimo di bellezza e simbolo nella religione Ebraica, Cristiana, Drusa e Bahai. Nel Dicembre 2010 un incendio doloso ha distrutto buona parte della

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foresta che lo ricopre, causando una notevole ripercussione sull’intero ecosistema del Mediterraneo. All’interno di questa, vi era un’area di 80 mila mq di riserva naturale, dove il Kkl aveva costruito dei sentieri che permettevano, anche ai portatori di handicap, di godere della natura rigogliosa. Circa 5 milioni di alberi sono stati distrutti, piante che avevano anche quattro volte l’età dello Stato di Israele. L’allora primo ministro Netanyahu nominò il KKL quale unico ente incaricato alla rigenerazione dell’ecosistema nell’area. Così il KKL si è reso responsabile di questo lungo e difficile compito: dalla bonifica al risanamento del terreno, dal ripristino dell’area al suo rimboschimento. Oggi in fase di rinascita, sta rifiorendo sulle proprie ceneri come simbolo di ricerca, sviluppo e progresso.

Alla cerimonia sono intervenuti anche Nazario Palmieri, Dirigente Superiore del Corpo forestale dello Stato, Meir Spiegler, Direttore Generale del KKL Israele, Francesco Marinello, Presidente della Commissione “Territorio, ambiente e beni ambientali” del Senato, Barbara Degani, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Inoltre erano presenti, S.E. Naor Gilon, Ambasciatore d’Israele in Italia e Antonio Ricciardi, Vicecomandante dell’Arma dei Carabinieri. L’Ambasciatore Gilon ha voluto ricordare come “tra Italia e Israele esistono al momento ben 1600 progetti di ricerca e di cooperazione” e come i due Paesi siano anche “impegnati insieme in Paesi terzi, in particolare africani, soprattutto sul fronte del reperimento del-


le risorse idriche”. Da parte sua, l’onorevole Degani ha voluto evidenziare come l’ultimo anno sia stato decisivo per le tematiche ambientali, che hanno visto “l’Italia protagonista grazie all’Expo di Milano, dove il padiglione israeliano è stato uno dei fiori all’occhiello, grazie alla particolare attenzione data al ruolo dell’innovazione tecnologica e della cooperazione internazionale sul versante della salvaguardia dell’ecosistema”. Infine, il senatore Marinello ha rimarcato come “la grande battaglia del nostro secolo sarà legata alla conservazione delle risorse idriche e al contrasto del processo di desertificazione che sta interessando l’area mediterranea e in particolare il Mezzogiorno d’Italia. Questo protocollo è un viatico per avvalersi dell’importante esperienza israeliana in quest’ambito”.

Stretta di mano tra Raffaele Sassun e Cesare Anselmo Patrone, dopo la consegna del dono dal KKL

Al tavolo degli oratori da sinistra: Shariel Gun, Direttore KKL Italia Onlus, Meir Spiegler, Direttore Generale KKL Israele, Raffaele Sassun, Presidente KKL Italia Onlus, Cesare Anselmo Patrone, Capo Corpo Forestale dello Stato e Nazario Palmieri, Dirigente Superiore Corpo Forestale dello Stato

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53 VOLTE GRAZIE

1 TEL AVIV 2 CESAREA 3 ZICHRON YAAKOV 4 ROSH HANIKRÀ 5 TZFAT 6 FORESTA BARAM 7 LAGO HULA 8 BEIT SHEAN 9 MAR MORTO 10 ARAVÀ 11GERUSALEMME

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Siamo tutti tornati alla quotidianità delle nostre vite, ma custodisco il ricordo di questo meraviglioso viaggio trascorso insieme. Dovrei essere abituata, ma ogni anno succede di nuovo: mi emoziono.Vi ringrazio a nome del KKL Italia per la vostra speciale partecipazione. Vi ringrazio a nome mio, perché ognuno di voi mi ha lasciato qualcosa: grazie per l’amicizia, grazie per la solidarietà, per i sorrisi, le lacrime e le emozioni provate insieme. Un partecipante durante un tour si è avvicinato e mi ha sussurrato all’orecchio: “Non ho mai odiato Israele, ma grazie al KKL ho iniziato ad amarlo”. È questa la più grande vittoria. Vincere la sfida di portare 53 persone alla scoperta di Israele e ricevere questo messaggio è l’emblema di quanto sia importante non soffermarsi alla superficialità. I media dicono altro, la realtà corrisponde a ciò che i vostri occhi hanno visto. Grazie Martina Mieli

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Un viaggio nell’anima di Israele. Era tempo che desideravo conoscere Israele “da dentro”. L’ho fatto nel modo migliore, grazie a KKL e alla sua ottima organizzazione. Un vero e proprio cammino dentro l’anima di un popolo, la sua terra, la sua storia, le sue tradizioni, le sue ansie. Ansie peraltro sempre dal volto gentile, sereno, trattenute da una grande dignità, forza, consapevolezza, nella precarietà di una condizione, che sembra essere un‘eterna condanna, tragicamente ingiusta, ma che si riempie, giorno dopo giorno, di speranza, mai attesa passivamente, ma “aggredita” con il lavoro e la gioia di vivere, che questo popolo, il Popolo del Libro, eternamente testimonia. Grazie Israele, grazie KKL. Claudio Maruzzi Un viaggio intenso come emozioni e riflessioni. Una esperienza che potrei definire unica. Rapportandola ad altri Paesi da me visitati, Israele è un paese magico e coinvolgente. Onore al popolo israeliano; un popolo con una marcia in più. Giampaolo Pelian Il ricordo dei bellissimi momenti è ancora vivo. Ci siamo trovati benissimo e anche di più nel vedere quello che il KKL ha fatto in tutti questi anni per Israele e i posti meravigliosi che abbiamo visitato; ci siamo stancati ma felici di quello che abbiamo visto. La compagnia era ottima e voi meravigliose; ci siamo emozionati allo Yad Vashem e abbiamo gioito per l’albero piantato in nostra assenza. Ci spiace di non aver avuto un po’ più di tempo libero ma non importa. Ervino e Nadia Serraval Il Tour del KKL Discover Israel di Maggio è stato bellissimo. Questo viaggio mi ha emozionato e anche sorpreso. Merito di un Paese – Israele – che sa dimostrare amore e passione in tutto ciò che fa? Merito di una guida – la nostra bravissima Naama – che ha saputo spiegare con chiarezza e competenza la storia e le storie legate ai diversi siti visitati? Merito delle organizzatrici simpatiche, presenti e sempre disponibili? Merito del gruppo che ha molto partecipato e si è ben amalgamato? Sì…credo che tutto questo abbia contribuito alla perfetta riuscita del viaggio che ha lasciato in me un ricordo piacevole e intenso. Grazie! Beatrice Riva Un viaggio purtroppo breve ma intenso per il calore – umano e climatico –, per i colori, la luce, i sapori, i profumi, i paesaggi e i luoghi visitati, mi ha riportato dopo tantissimi anni in Israele. Un viaggio desiderato da tempo e di cui ho colto al volo l’opportunità offerta dal KKL Italia. Senza entrare in considerazioni legate alla situazione politica, troppo complessa e articolata per essere liquidata con poche parole, il paesaggio con i colori, con i contrasti è quello che più mi ha colpito. La durezza della pietra che il calore e la luminosità del sole ammorbidisce e rende ancor più viva; il contrasto tra l’aridità e il verde; tra il nord e il sud israeliano; il silenzio quasi spirituale nei luoghi dove scarseggiano gli insediamenti umani; il cielo che si tinge di rosa al tramonto come sul Mar Morto e le montagne che lo sovrastano; l’esplosione di fiori e di alberi dai mille colori. La vista soprattutto ha trasmesso al cuore bellezza energizzante. Ancora una volta porterò tutto con me, insieme al desiderio di tornare e vedere ancora e lasciarmi compenetrare e vestire dai colori, dal calore, dalla luce, dalla spiritualità che, nonostante tutto, aleggia nell’aria e avvolge. Luciana Coen

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Dopo 45 anni ho trovato un Paese ottimamente tenuto, trasformato e chiaramente in forte sviluppo secondo i “must” del XXI° secolo (ricerca, tecnologia e innovazione). L’Italia avrebbe da imparare. Sono rimasto impressionato dalle realizzazioni del KKL, specialmente dal sistema di trattamento delle acque reflue e dai rimboschimenti. A suo tempo diedi la mia tesi di laurea sulle potenzialità di sviluppo economico del Negev. Mi ha fatto piacere vedere che si stanno realizzando (agricoltura, turismo, industria mineraria). Si intuisce che i cittadini sono orgogliosi del loro Paese e animati da forte senso civico. Soprattutto qui, senza cadere nel nazionalismo esasperato, noi Italiani dovremmo imparare. Non mi è piaciuta l’eccessiva influenza della religione sulla vita quotidiana (kasherut, shabbat, ecc). Avrei preferito vedere uno stato sì degli Ebrei, ma più laico. Quanto agli Arabi, finché non vogliono ragionare non so quale possa essere la soluzione. Alberto Veneziani Il viaggio nella terra di Israele è stato molto bello, direi fantastico, di grande impatto emotivo, coinvolgente, con una buona interazione all’interno del gruppo. L’emozione è stata forte, come sempre. Ho visitato siti che non conoscevo come i tunnel sotto il Kotel che mi hanno emozionato, poi Rosh Ha-Nikrà, la riserva di Hula, il moshav nell’Aravà con le caprette e la fantastica cena halavì. Poi molto emozionante il finale, Yad Va-Shem il cimitero Herzl, la foresta di Tzorà e la piantumazione dei tiribinti. Come suggerimento, maggiore attenzione alla gestione del tempo: è stato dedicato troppo tempo a Rosh ha-nikrà e a Sarona market e troppo poco ad es. a Tzfat dove non abbiamo visitato le sinagoghe molto belle, la galleria artisti ecc. Antonio Gherardi Immaginavo che il fascino del Medio Oriente fosse solo roba da fiaba, invece questo primo viaggio mi ha dimostrato che esiste sul serio! Sarà stata la sabbia del deserto, i magnifici sorrisi, i valori che aleggiano nell’aria, la bellissima compagnia o tutte queste cose assieme. Però ora so che questa magia esiste davvero. Francesca Coen A volte capita. La realtà supera le aspettative e così quello del nostro viaggio insieme rimarrà prepotentemente tra i ricordi più cari da conservare. Avrei dovuto immaginare che Israele, una volta ancora, avesse potuto entrarmi così profondamente nell’anima: il suo incredibile cielo, il profumo dell’aria, una terra che ti fa solo venire voglia di sederti, guardare e stare in silenzio. Ma il vero valore aggiunto di questa splendida avventura, organizzata con un cuore attento e professionale dal KKL, sono state le persone che ho conosciuto e che mi sono rimaste addosso come se fossero ricordi antichi che mi sono sempre appartenuti. Da Roma, Ferrara, Venezia e dalla mia Milano tanti nomi, tante storie che vorrò rivivere ancora. Ho sempre pensato che la forte bellezza di Israele trasparisse, oltre che dai luoghi, anche dalla storia stessa del suo popolo. Dopo questo viaggio un nuovo rassicurante e meraviglioso senso di comunità mi ha convinto della sua importanza nella mia vita. Grazie, un grande abbraccio a tutti. Massimo Guette

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Non era la prima volta che andavamo in Israele, ma questa volta abbiamo capito che là è forte la fede nel futuro ed inoltre tutti lavorano progettando un futuro migliore. Paola ed Hermòn Coen Ogni volta che rientro, una parte di me rimane là ad aspettarmi. Ho nostalgia di Israele e anche di tutto il mio gruppo, che mi ha prestato attenzioni e premure. Grazie a ognuno di voi e..., ci vediamo l’anno prossimo? Silvana Fioravanti Questo è stato il nostro primo viaggio in un gruppo e il nostro primo viaggio in Israele. Siamo rimasti contenti dell’organizzazione del KKL Italia perché molto informale e non troppo rigida; dei compagni di viaggio perché simpatici ed interessanti da conoscere, e che hanno saputo trasmettere il loro amore per quella terra. Siamo rimasti entusiasti dei luoghi che abbiamo visitato e l’impressione ricevuta è di una eterogeneità da cui scaturisce una grande vitalità. Ci è rimasto il ricordo di un Paese con energia pionieristica, varietà di luoghi, di colori e di sapori e con positiva determinazione nell’affrontare il futuro. Andrew Paton e Antonella Cambio Comincio dalla parte professionale, per non commuovermi subito: lo staff KKL ha dimostrato grande professionalità nel gestire un gruppo speciale anche nella personalità di ciascuno, mostrando polso e disponibilità a seconda delle situazioni e riconducendo in porto il vascello dopo la fantastica e avventurosa traversata. Sul piano umano ho incontrato persone affascinanti, mai banali, spiritose, profonde, a volte risolute e schiette, ma sempre umanamente splendide, con uno spiccato senso di comunità e amicizia, capaci di catturare i propri sogni rimanendo se stessi, esattamente come il Paese che ho imparato a conoscere e che mi è rimasto nel cuore. Un abbraccio ancora. Antonio Ronchi Decidere di vedere Israele è già una scelta particolare e per nulla comune. Decidere di fare un viaggio in Israele per capire una terra e un popolo è una scelta molto più tosta. Avere colto l’occasione e il privilegio di farmi portare per mano dal KKL è stato come, finalmente, ritrovare un vecchio amico che da tempo aspettavo, e che sapevo che non mi avrebbe deluso. È stato un percorso sereno, rispettoso, attento, affettuoso, coinvolgente, con persone di risorse inaspettate. Mi sono sentito a casa di amici e mi verrebbe da dire “l’anno prossimo a Gerusalemme”. Gennaro Di Bisceglie Per chi come me era per la prima volta in Israele è stato un viaggio nelle radici del paese (Tel Aviv) e allo stesso tempo un viaggio in un presente avanzato (trattamento delle acque, foreste, agricoltura combinata allo sviluppo tecnologico). Sicuramente ho visitato luoghi che in un percorso turistico non avrei incontrato. Non mi resta che tornare e conoscere meglio l’intrigante Gerusalemme e la vivace Tel Aviv. Grazie. Patrizia Zelioli

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Grazie al KKL Italia. Il viaggio è stato organizzato molto bene ed il gruppo, anche se numeroso, era disciplinato e questo ha evitato inutili attese e ritardi di solito comuni in viaggi di gruppo. Io ho apprezzato in modo particolare due cose. La visita dell’impianto di Shafdan, che da sola meritava il viaggio. Un conto è parlare genericamente di riciclo dell’acqua ed un altro vedere come viene concretamente realizzato, quali investimenti, quali tecnologie ed anche quale creatività richiede; la seconda, che per me è stata importante anche se non legata direttamente all’organizzazione del viaggio, è stata la possibilità di incontrare e conoscere una persona straordinaria come Silvana. Persone come lei sono veramente rare ed io considero una fortuna ed un privilegio aver potuto trascorrere del tempo con lei. Grazie ancora. Donatella Misler Anche questo terzo viaggio KKL è stato indimenticabile! Pur essendo la comitiva assai numerosa (oltre 50 persone) tutto si è svolto regolarmente ed ho perfino rivisto molte località con più respiro delle volte precedenti. Siamo passati dall’estremo nord del Galil fino alla valle dell’Aravà e, complice il gran caldo dei primi quattro giorni (fino a 45° anche con il Hamsin), eravamo talvolta un po’ affaticati. Un momento particolarmente toccante si è svolto al Memoriale di BarAm dove Maurizio Hazan ha recitato il Kaddish per tutti i nostri morti. Qui siamo stati raggiunti dal triestino Mario Levi, 93 anni, veterano del Kibbutz Sde Eliyahu, che ci ha sollevato lo spirito con il suo affettuoso sorriso: ad mea ve esrim Mario!!! Ed abbiamo visto le nuove targhe dei triestini. Grazie a Naama, Martina, Maurizio e Paola per le belle giornate trascorse così velocemente! Simonetta Novelli Valli Ringrazio tanto il KKL per avermi permesso di conoscere Israele a 360 gradi. Questa scoperta è stata stupefacente e meravigliosa e l’ho condivisa con parenti e amici che sono rimasti affascinati da Israele di cui questo viaggio ci ha dato non solo una visione panoramica, ma anche moderna e super tecnologica. Aspettando il prossimo viaggio del KKL, grazie a tutto lo staff. Claudia Capitanio Israele è unico per la sua storia, i suoi monumenti, i suoi posti, la sua gente e per la sua natura: grazie al KKL e al giro ottimamente organizzato siamo riusciti ad apprezzare e godere di tutto ciò insieme a tanti nuovi amici. Franco e Alberta Foà Siamo rimasti veramente impressionati. È sorprendente che, per quanto già visti più volte nella realtà, questi luoghi riescano sempre a dare un’emozione fortissima. Per quanto riguarda i luoghi sacri poi, l’emozione rimane fortissima anche senza tenere conto della fede professata dai singoli visitatori. Ciò che ci ha colpito di più però sono state due cose. L’organizzazione e la gestione svolta dal KKL per far sì che i partecipanti ricevano il massimo possibile non solo per visitare posti turistici ma anche per capire perché esiste il KKL e quali sono i suoi compiti assolutamente indispensabili per Israele. La serietà e l’entusiasmo con cui le persone in genere si applicano al loro lavoro specifico e i risultati che vengono ottenuti a livello globale proprio dalla somma di quei lavori specifici. Rodolfo Flego e Roberto Minen

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In Israele, a differenza che in Italia, per la strada si vedono prevalentemente giovani, una gioventù tenera e pulita, fiduciosa nello Stato e nelle istituzioni, che visita siti archeologici e monumenti a volte in divisa militare, con un grande rispetto, serietà e compostezza, rari nei giovani d’oggi. Fa tenerezza pensare che a loro è affidata la difesa dello Stato, i figli migliori di tanti come noi immigrati da decenni alla ricerca di un Paese cui appartenere. Mi fa sentire giovane, mi dà allegria e gioia di vivere, e orgogliosa di essere ebrea, come un microscopico granellino in un miracolo cosmico. Continuerò ad andarci finché potrò, e sono grata a KKL che ci aiuta a scoprire ogni volta gli angoli nuovi e le realizzazioni avanzate di questo minuscolo, grande Paese”. Fiorella Nahum Riemersa dalle bellissime emozioni del viaggio, un ringraziamento affettuoso agli amici del KKL che mi hanno permesso di scoprire una parte nuova della grande anima di Israele che ancora non conoscevo e che ho apprezzato moltissimo. Amo la Terra d’Israele e ancor più saldo è diventato questo legame dopo aver piantato il “mio” albero e prego affinché possa diventare forte insieme agli altri quale sinonimo di amicizia, amore, benedizioni e pace come cita il Salmo 96: “tutti gli alberi della foresta canteranno di gioia davanti all’Eterno”. Shalom a tutti i partecipanti e ancora grazie! Nicoletta Rottigni Che dire di questo viaggio... intenso, emozionante, coinvolgente... molto più di quello che mi aspettavo; una “esperienza”, e non un semplice viaggio. Un ulteriore passo che mi avvicina alla conoscenza di questa terra meravigliosa che ho imparato ad amare ed apprezzare e alla quale mi sento molto vicina, pur non essendo ebrea. Davvero emozionante, con una guida eccellente. Bel gruppo, anche se molto numeroso, e ben gestito; avete fatto un gran lavoro. Ci siamo sentiti accuditi e coccolati, oltre che accompagnati. Trattamento super!!! Per questo un caloroso grazie a tutti voi che vi siete impegnati e al KKL che ci ha dato questa opportunità. Adriana Mazzocchi

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IL NOSTRO IMPEGNO CONTINUA NUOVI PROGETTI KKL 2016 KFAR SABA: UNA NUOVA “CASA PER LA VITA” Il KKL Italia Onlus adotterà il progetto a favore dell’Associazione Israeliana per Bambini Autistici “Alut” per la realizzazione di giardini e aree verdi intorno alla nuova struttura residenziale a Kfar Saba. L’Associazione Alut s’impegna da anni a sostegno dei bambini autistici: ha aperto in Israele circa sedici “Case per la vita”, per aiutare i ragazzi a sviluppare abilità essenziali per la loro vita quotidiana. Il progetto vuole creare un ambiente piacevole e accogliente per le persone residenti nella struttura e per i momenti d’incontro con le famiglie e gli amici in visita. Il KKL Italia Onlus sarà responsabile della piantagione di tutta la vegetazione, della realizzazione d’impianti di irrigazione e illuminazione, di aree ludiche e sportive, di recinzioni e pergolati.

TEL NOF: UN PARCO PER I MILITARI E LE FAMIGLIE Il KKL cerca sempre di impegnarsi per sostenere i militari dell’Esercito Israeliano. Il personale della base aerea Tel Nof ha richiesto al KKL di realizzare un’area verde attrezzata, destinata ai momenti di riposo in cui i militari incontrano le proprie famiglie venute in visita. Il KKL sarà responsabile di tutta l’opera, dalla progettazione alla realizzazione: sarà necessario predisporre il terreno, la vegetazione e i sistemi d’irrigazione. Inoltre saranno sistemati tavoli e panchine di legno, che si raggiungeranno attraverso un sentiero di accesso. Il parco servirà come spazio di riposo e come luogo per accogliere familiari e amici, migliorando così la qualità di vita e le prestazioni lavorative dei militari.

SOSTIENI ANCHE TU I NOSTRI PROGETTI IBAN IT05Y0335901600100000122860 Banca Prossima Spa - filiale Milano C/C 122860 PER ULTERIORI INFORMAZIONI 06.8075653 - KKLROMA@KKL.IT - 02.418816 - KKLMILANO@KKL.IT

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COLTIVIAMO EDUCAZIONE NELLE FUTURE GENERAZIONI Yom Hatzmauth 5776: Regaliamo un albero a Israele! Valeria Milano Lo scorso 12 maggio abbiamo festeggiato i sessantotto anni di Indipendenza dello Stato d’Israele. Per questa occasione il Dipartimento KKL Educazione e Gioventù ha proposto agli alunni degli asili e delle scuole elementari ebraiche una attività per conoscere meglio Israele e il Keren Kayemeth LeIsrael. Lo scopo dell’attività era di mostrare ai bambini dove si trovano i parchi del KKL Italia Onlus e di far vedere loro alcuni animali, alberi e frutti tipici che si trovano in quelle zone. Gli studenti hanno ricevuto una scheda sulla quale erano illustrati tutti questi elementi e hanno realizzato dei bellissimi disegni raffiguranti gli alberi e i frutti d’Israele.

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Molte sono state le delegazioni che hanno partecipato. Ogni scuola ha celebrato questa giornata speciale insieme agli insegnanti e ai genitori; anche noi ci siamo uniti ai festeggiamenti, partecipando alla festa degli Asili di Roma e portando fiori e piantine nella Scuola Ebraica di Milano.

A conclusione dei festeggiamenti, i bambini hanno ricevuto l’attestato per la donazione di un albero da piantare in Eretz Israel e, direttamente da Gerusalemme, una coccarda adesiva in materiale biodegradabile con la bandiera dello Stato Ebraico.


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OMNIBUS Un dono speciale per Or LaMishpachot Domenica 6 marzo, credevo che sarebbe stata una giornata come le altre. Mai avrei pensato che da quel giorno e per oltre un mese avrei vissuto, insieme a decine di altri amici, “l’avventura” più emozionante della mia vita. La mattina, ricevetti una telefonata, con la quale mi veniva richiesto, in rappresentanza del KKL Italia, di organizzare una cerimonia di piantagione di alcune piante in memoria di alcuni soldati della TZAAL che erano caduti nell’ultimo conflitto con Gaza, quello chiamato “Zuk Eitan”. D’accordo ed insieme con l’ufficio e lo Staff del KKL di Roma, ho iniziato ad adoperarmi per la buona riuscita dell’evento. Cercherò di spiegare, ma premetto che ogni parola sarà inadeguata e non esplicativa, che cosa si è vissuto. In Israele c’è una organizzazione chiamata “Or LaMishphachot”. Questa è stata creata da una signora, moglie di un alto ufficiale dell’esercito israeliano, la quale andando con il marito in visita alle famiglie dei soldati caduti, si era resa conto di quanto, pur nella loro inestinguibile sofferenza, avessero bisogno di conforto ed affetto queste persone. Da qui, in seguito ed un incontro fortuito tra rappresentanti dell’associazione ed alcuni rappresentanti della Comunità Ebraica di Roma, è nata l’idea di cercare di far venire a

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Roma i genitori di questi ragazzi z.l., e far trascorrere loro alcune giornate il più possibile “serene”. Parlare delle loro e delle nostre giornate passate insieme è im-

possibile, in quanto dovremmo parlare di ogni singolo istante vissuto con loro. Insieme abbiamo girato per Roma, insieme siamo andati nei Beth Hachenesiot, con loro siamo andati a Napoli, insieme la sera di Purim, siamo andati in una discoteca. Pensavamo che avremmo dato loro qualche giorno sereno. Forse, ci siamo riusciti, ma una cosa è certa, loro ci hanno dato una vita di emozioni indimenticabili. Loro davano conforto ed affetto a noi che non

siamo riusciti, per quattro giorni, a gestire le nostre lacrime. I loro racconti, i racconti dei loro figli, erano di una dolcezza e di una intensità assurda, direi irreale. Mai una parola di odio o rancore nei confronti di chi gli ha tolto i loro affetti più grandi. Soltanto, alcune volte, dei perché, PERCHÉ è accaduto tutto ciò. La cerimonia che ha riguardato il KKL, si è svolta alla Casa di Riposo di Roma, ove sono stati messi a dimora 33 alberi e scoperta una targa con i 33 nominativi dei ragazzi caduti. Questa era l’unico evento a loro sconosciuto nel loro programma di soggiorno a Roma. Credo che ognuno di noi può chiudere per un istante gli occhi ed immaginarsi le loro reazioni, nel vedere i nomi dei loro figli z.l. riportati sulla targa. Desidero terminare questo breve resoconto dell’evento “Or LaMishpachot” facendo partecipi, tutti coloro che lo leggeranno, della mia convinzione, convinzione della quale non ho mai dubitato, ma che dopo quei giorni ne è uscita estremamente più forte: Israele è una grande Nazione, i Suoi abitanti sono un grande Popolo, noi anche se in golà, apparteniamo a tutto ciò. Settimio Di Porto


Pesach Sameach a Napoli Lo scorso Pesach ho avuto il piacere e l’onore di celebrare il Seder con la mia famiglia, mia moglie Aya e i nostri gemelli Alma ed Eliya, insieme alla Comunità Ebraica di Napoli. Il Seder si è svolto negli edifici della Comunità Ebraica ed erano presenti circa sessanta persone: alcuni membri della Comunità, alcuni turisti israeliani e turisti provenienti da altri Paesi che sono venuti a festeggiare Pesach insieme. Rav Finzi e la sua famiglia hanno condotto il Seder in modo ecce-

zionale. Un po’ in ebraico, in italiano, inglese, in modo che tutti gli ospiti potessero capire. Naturalmente abbiamo tutti apprezzato la meravigliosa cucina ebraico-napoletana, che persino senza farina è riuscita a sorprendere e a soddisfare tutti quanti. Due sono le cose principali che porto con me di questa serata meravigliosa: innanzitutto, che nazione incredibile che abbiamo! Degli ebrei che apparentemente non hanno niente in comune, s’incontrano per la prima volta a un tavolo del Seder a Napoli, leggono insieme l’Haggadah e tutti conoscono le parole, tutti conoscono le benedizioni. Attorno al tavolo c’erano israeliani, membri della Comunità Ebraica di Napoli, una famiglia

dagli Stati Uniti, una dalla Scozia, e dopo il primo bicchiere di vino siamo diventati tutti amici, una grande famiglia – la nazione ebraica. Dal punto di vista del KKL invece, mi sono sentito molto orgoglioso, quale ambasciatore del KKL in Italia, nel vedere come il Keren Kayemeth LeIsrael sia radicato profondamente nella realtà delle Comunità Ebraiche Italiane – c’erano le kippot del KKL, le nostre Haggadot sul tavolo del Seder, e anche sulle pareti c’erano i certificati del KKL per i contributi offerti dalla Comunità Ebraica negli ultimi anni per le foreste in Israele – un vero orgoglio! Ringraziamo moltissimo la Comunità Ebraica di Napoli! Shariel Gun

dalla multietnicità della popolazione ebraica, si è svolta con la lettura della haggadàh, originariamente progettata da KKL di Gerusalemme, intercalata da interessanti testimonianze, come quella della shlichà dell’Hashomer Hatzair, Yael Ilmer Giron, che dopo l’infanzia trascorsa a San Pietroburgo, è arrivata fare l’alyah con la sua famiglia per poi integrarsi nella società israeliana, mantenendo legami con la cultura

e le tradizioni originarie. Carmel Luzzatti, shaliach del Keren Hayesod, ci ha raccontato invece del lavoro svolto per far arrivare in Israele un piccolo gruppo di ebrei yemeniti, in seguito all’acuirsi della guerra tra sciiti e sunniti. Dopo la gradevole cena si è svolta la consueta lotteria, animata dall’instancabile Ziva Fisher, Presidente Onoraria dell’ADEI Wizo, che ha assegnato i premi offerti, tra cui l’albero di ulivo nano, dono del KKL Italia Onlus.

Il Seder di Yom Hatzmauth

Presso il Centro ebraico italiano “Il Pitigliani” si è svolto il tradizionale Seder di Yom Haazmauth, dove il KKL Italia Onlus ha attivamente partecipato, con tutte le organizzazioni ebraiche e sionistiche. La serata che aveva come tema il melting pot, rappresentato

Letizia Piperno

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OMNIBUS Loinger replica a Milano È un luogo fatto di treni, binari, nomi e ricordi. Un posto bello e terribile, il Memoriale della Shoah alla Stazione Centrale di Milano, dove il passato rivive nelle parole delle competenti signore, tutte volontarie, che guidano il visitatore lungo il famigerato Binario 21, rievocando le deportazioni e le tragedie di coloro che, stipati nei vagoni piombati, da qui partivano verso i campi di concentramento. Il Memoriale è un mirabile monumento alla memoria di coloro che non fecero ritorno ed un monito a che tutto questo non si ripeta mai più. A tutti i convenuti è parso sicuramente molto appropriato che proprio in questo ambito, grazie alla disponibile collaborazione dei dirigenti del Memoriale, avesse luogo la conferenza di Georges Loinger organizzata dal KKL di Milano. Dopo la serata di Roma, Loinger ha voluto tornare in Italia per raccontare anche ai milanesi la sua storia, fatta di gesti coraggiosi e generosi – salvò centinaia di bambini riuscendo

a trasferirli in Svizzera, grazie anche all’aiuto straordinario di alcuni ufficiali dell’esercito italiano – e di gesti umanitari grandiosi come la riprogettazione della nave Exodus, che avrebbe poi portato in Palestina migliaia di scampati al nazismo. Un eroe del suo tempo che ancora oggi, a più di 105 anni di età, ha energia ed entusiasmo per raccontare fatti e personaggi che hanno affascinato il folto pubblico presente, incredulo di fronte al tanto arzillo ultra-centenario. Il Presidente del KKL di Milano, Sergio Castelbolognesi, ha introdotto con parole commosse il panel di oratori che comprendeva il moderatore Ferruccio De Bortoli, Presidente del Memoriale, Emanuel Segre Amar che ha accompagnato e commentato il

racconto di Loinger, ed il figlio di questi Daniel. Dopo aver svelato tanti retroscena delle sue meritorie gesta, Loinger ha concluso il suo intervento con una rivelazione ulteriore: quello che egli ritiene essere il segreto della sua incredibile longevità. Si è così scoperto che per tutta la vita ha praticato sport e ginnastica, e che tuttora, alla sua bella età, fa ogni giorno attività fisica per mantenersi in esercizio: anche per essere eroi avere il fisico giusto non guasta! Donia Schaumann Ellis

Piantala! E gioca con noi

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Il giorno 26 maggio si è tenuta la festa di fine anno della scuola dell’infanzia e primaria di via Sally Mayer a Milano. Il KKL ha partecipato all’iniziativa donando dei semini e delle piantine per il nuovo orto creato grazie all’attivo impegno degli “Horim” (gruppo costituito dai genitori volontari per aiutare le attività della scuola) e piantando un ulivo nel giardino della scuola. Il Diretto-

re del KKL Italia, Shariel Gun, ha piantato l’albero e ha illustrato, insieme al Presidente della Comunità di Milano Milo Hasbani, l’importante opera ambientale che il KKL svolge in Israele, dando così un significato alle monete che i bambini mettono nel loro bossolo di classe. Marisa Hazan


I giovani e la memoria

Il giorno successivo al Memoriale, Georges Loinger ha incontrato le scolaresche della Comunità Ebraica milanese: un’importante testimonianza e un grande esempio,

per i nostri giovani, di coraggio e di grande umanità. Loinger, insieme al figlio Daniel e a Emanuel Segre Amar, è stato accolto dalla Preside della Scuola Esterina Dana, che ha presentato l’incontro insieme al Presidente KKL di Milano Sergio Castelbolognesi.Tra il pubblico, oltre agli insegnanti e ad alcuni genitori, era presente Liliana Segre, Sopravvissuta al campo di sterminio

di Auschswitz, con cui Loinger ha potuto condividere alcuni ricordi; a questo incontro hanno preso parte anche gli studenti del Liceo Mamiani di Pesaro che, con la loro insegnante Francesca Cecchini, hanno piantato sette alberi nella Foresta del Cardinale Carlo Maria Martini. Presente anche il giornalista Roberto Mazzoli che ha realizzato diversi articoli su testate come l’“Avvenire” e “Il Nuovo amico di Pesaro”. Paola Avigail Senigaglia

The Hasbani – Levi Step Down Unit Mercoledì 1 giugno 2016, in presenza di numerosi parenti ed amici, si è tenuta presso l’Ospedale Tel Hashomer – Sheba di Tel Aviv la cerimonia di inaugurazione del progetto “The Hasbani - Levi Step Down Unit” donato da Dodi e Diana Hasbani in memoria dei loro genitori.

I Professori Shlomo Noi, Direttore dell’Ospedale, e Mordechai Guttman, Direttore del Repar-

to di Chirurgia, ringraziando i donatori ed il Keren Kayemeth LeIsrael hanno spiegato che la “Step Down Unit” è una struttura annessa al reparto di terapia intensiva che costituisce una innovativa modalità di ricovero destinata a pazienti che sono sufficientemente stabili ma necessitano di monitoraggio, cure mediche ed infermieristiche particolari. L’unità è strategicamente collocata fra il reparto di terapia intensiva ed il reparto di degenza. Le due stanze con tre letti ciascuna ospitano pazienti che vengono monitorati in continuità da una “isola” destinata al personale sanitario.

Dodi e Diana, ricordando gli insegnamenti dei loro genitori Olga e Victor Hasbani, Sefy e Isacco Levi, hanno ringraziato i presenti ed in particolar modo il KKL Italia Onlus per l’attenzione prestata al progetto e per la preziosa collaborazione ricevuta durante la sua realizzazione. Riccardo Levi Sergio Castelbolognesi

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OMNIBUS Venezia, Codroipo e Treviso: l’Associazione Italia-Israele presenta il KKL Tra il 18 e il 20 Febbraio ho tenuto tre conferenze – una sera dopo l’altra – in occasione di tre incontri organizzati dall’Associazione Italia-Israele nelle città di Treviso, Venezia e Codroipo. Ogni città aveva un pubblico differente: adulti e giovani, persone che lavorano nel settore dell’ambiente e dell’agricoltura e altri interessati solamente a Israele. Le Comunità Ebraiche in queste località sono molto piccole o addirittura inesistenti, ma siamo stati ospitati da un pubblico accogliente e sostenitore di Israele e del KKL. A dare il via alla serata sono stati Donata Perosa, Ilan Brauner e Pietro Miani, che ci hanno dato il benvenuto e ci hanno introdotto ai vari membri delle associazioni. In ciascuno di questi tre incontri

ho fatto un intervento sulla storia del KKL e ho spiegato al pubblico i progetti che portiamo avanti in Israele e nel mondo, proiettando

inoltre dei filmati che descrivono le attività del Keren Kayemeth LeIsrael. L’incontro si è concluso con un dibattito, lasciando alle persone presenti il tempo per le domande. Il pubblico era molto interessato, alcuni erano entrati in contatto con il KKL visitando l’Expo di Mi-

Jewrovision 2016 Lo scorso 3 Aprile, il movimento giovanile europeo Bnei Akiva si è radunato a Roma per un evento speciale: il Jewrovision, un concorso musicale che quest’anno aveva come tema la speranza “Hatikva” e il legame con Israele. Il KKL Italia ha sponsorizzato l’iniziativa ed è stato di grande supporto nella realizzazione di questo progetto.

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Un grande ringraziamento va a Martina e Shariel che ci hanno accompagnato e aiutato nell’organizzazione dell’evento. Il primo posto è stato vinto dalle squadre dei Paesi Bassi e della Germania. Grazie al KKL Italia Onlus e arrivederci all’anno prossimo. Alon Ben Yosef

lano, una piccola parte aveva già viaggiato in Israele e aveva visto i progetti realizzati dal KKL, altri ancora invece hanno promesso di venire presto a visitare Israele. Dal mio punto di vista, l’elemento comune a tutti e tre gli incontri è stato un profondo senso di responsabilità che l’uomo sente verso l’ambiente e la natura. Sono molto contento e orgoglioso di avere la possibilità di raggiungere tante città e di presentare a persone diverse l’importanza delle azioni e dei progetti che stiamo realizzando in Israele e nel mondo. Vorrei ringraziare ancora una volta Donata Perosa per l’aiuto, l’organizzazione, l’iniziativa e l’ospitalità che ci ha dato. Grazie all’Associazione Italia-Israele. Shariel Gun


Israele, Naturalmente! 2016 Eccoci giunti alla sesta edizione del Concorso Fotografico “Israele, Naturalmente!” In questi anni l’iniziativa si è perfezionata ed è cresciuta progressivamente nei contenuti: possiamo dire, con orgoglio, che oggi è un’offerta cognitiva di qualità che riesce a interessare e coinvolgere gli studenti della scuola della Comunità Ebraica milanese. A fine novembre, prima del loro annuale viaggio scolastico in Israele, l’architetto Giovanni Salvati ha tenuto una lezione sul Linguaggio dell’Immagine e Comunicazione: è importante saper scegliere il soggetto da fotografare ed il messaggio da trasmettere, ma soprattutto saper “emozionare”. Oltre agli aspetti tecnici, il professor Salvati ha mostrato una splendida carrellata degli scatti più significativi dei grandi fotografi del ’900, come il grande del foto-giornalismo Henry Cartier-Bresson e l’urbanista Gabriele Basilico. I nostri ragazzi, arrivati in Israele, hanno messo in pratica le nozioni apprese: dall’attenta osservazione dell’ambiente circostante ai giochi di luce e di ombre, all’individuazione di forme e geometrie particolari, allo studio compositivo dell’immagine: molte delle immagini selezionate veicolano storie ed emozioni del tutto personali. I risultati ottenuti sono ottimi e di grande soddisfazione per il Keren Kayemeth LeIsrael il cui scopo è proprio quello di stimolare curiosità verso tutti gli aspetti della natura e far crescere nei giovani l’amore e il rispetto per l’ambiente in cui viviamo. Ecco i nomi dei vincitori premiati dal Presidente del KKL di Milano, Sergio Castelbolognesi, il 26 maggio nella scuola di Via Sally Mayer: Matan-Elle Coen al primo posto, seconda Claudia Pepe e terzo Mark Telio, mentre tutti i ragazzi hanno ricevuto il diploma del KKL per la partecipazione. Un ringraziamento particolare alla Direttrice Esterina Dana, per la sua accogliente ospitalità, alla prof. Ruth Zarhi per l’impegnativo lavoro di coordinamento e all’Arch. Giovanni Salvati e alla prof. Raffaella Podreider, preziosi membri della Giuria. L’appuntamento per i giovani “fotografi” è rinnovato alla prossima edizione del Concorso, per raccontare la natura, i colori, la storia di Eretz Israel! Paola Avigail Senigaglia

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OMNIBUS Firenze: KKL all’azione Sono ormai diversi anni che sono delegata del KKL per Firenze, succedendo a molte altre persone che mi hanno preceduta in questo importante compito. All’inizio del mio incarico ho incontrato l’allora shaliach Rafi Ovadia che venne in visita a Firenze, insieme visitammo l’asilo e la scuola (ero allora membro del Consiglio con delega per la scuola), e quando Rafi mi domandò in che modo poteva aiutare la Comunità di Firenze, gli chiesi di mandarci tutto il materiale didattico che il KKL aveva, o avrebbe in seguito, prodotto, in modo da fornire un supporto educativo alle nostre attività e anche creare un rapporto di vicinanza e conoscenza di Eretz Israel per i nostri ragazzi e le loro famiglie. Rafi si è dimostrato subito molto disponibile ed entro poco tempo è arrivata a Firenze una grossa scatola contenente birkonìm, giochi didattici sulla flora e la fauna di Israele, bossoli, braccialetti colorati e molto altro ancora. In occasione della festa di Tu biShvàt sono arrivate tante bustine di semi e si è creata una bella sinergia perché quell’anno l’orto, fortemente voluto dalla morà Sabina Sadun e solo da poco tempo realizzato con l’aiuto di tutti

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i genitori dei bambini dell’asilo, si è colorato di papaveri di tutte le sfumature, grazie ai semi donati dal KKL. Da allora in poi, e di recente grazie alla collaborazione con il nuovo shaliach Shariel Gun, non è passata festa ebraica senza che il KKL abbia contribuito con l’in-

vio di materiali vari, dai semi per Tu Bi-Shvàt, al grano per Rosh HaShanà, dai sevivònim per Chanukkà ai rashanìm per Purim, oltre a giochi realizzati appositamente per le varie feste. Quest’anno, in occasione della festa di Tu BiShvàt, una interessante iniziativa ha visto la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato e del KKL. Diversi rappresentanti del Corpo sono venuti in Comunità, con grande tatto e professionalità hanno incontrato i bambini del nostro asilo portando in regalo a ciascuno di loro una piantina di olmo, presentan-

do alcune attività didattiche sugli alberi e sulla vita dell’ecosistema, mostrando alcuni video animati sul tema del bosco, e infine collaborando alla piantagione di un albero di mandorlo, da loro offerto, a cui i bambini hanno partecipato con canti e balli. Lo shaliach Shariel Gun è intervenuto spiegando quali sono le finalità del KKL, dalla sua fondazione 105 anni fa, tra cui la piantagione di circa 250 milioni di alberi, e la difesa dei boschi di Israele, analogamente a quanto fa il Corpo Forestale in Italia; ha regalato a tutti le bandierine gialle con il simbolo del KKL, ha offerto agli ospiti un bel vassoio di frutti di Eretz Israel e a ogni bambino un sacchetto di frutta. Tra non molto chi avrà voglia di avventurarsi dietro la sinagoga potrà vedere un orto ricco di piantine di pomodori, piantati dai bimbi dell’asilo grazie al KKL. In confronto a quello che il KKL fa in Israele, in difesa della natura e a vantaggio di tutta la Medinat Israel, questi suoi contributi didattici alla nostra Comunità sono piccola cosa, ma credo che di entrambi tutti noi dovremmo essere grati. Silvia Bemporad Servi


Premio Aurelia Josz

Il KKL ha partecipato martedì 24 Maggio alla cerimonia di premiazione del concorso “Premio Aurelia Josz Milano 2016” al Museo Botanico di Milano a lei intitolato, volto a ricordare e onorare la figura di una donna ebrea di inizio secolo che si è distinta per la sua opera filantropica. Aurelia, infatti, ha dedicato la sua vita a cercare di

migliorare le condizioni di vita di donne orfane o in situazione disagiata che avrebbero avuto come unica possibilità quella di andare a lavorare sotto padrone. Nel suo tempo libero e a sue spese, quindi, si è messa ad insegnare loro un mestiere, quello dell’agricoltura, che avrebbe permesso loro di vivere una vita dignitosa e soprattutto in piena indipendenza e autonomia. Si è dedicata con così tanta passione e caparbietà a questo progetto che è riuscita addirittura a fondare la prima scuola di agraria a Milano (oggi è la scuola di agraria che ha sede dentro

il parco di Monza) e altre scuole dello stesso genere su commissione dello Stato. Purtroppo dopo le leggi razziali e la sua tragica fine ad Auschwitz il suo nome è finito nell’oblio, quindi siamo stati molto felici di aver contribuito ad una manifestazione il cui scopo è dare il giusto onore e merito ad una donna eccezionale quale è stata Aurelia, regalando un albero in Israele a nome dei fortunati vincitori. Questo gesto ha suscitato un grande interesse ed entusiasmo nel pubblico presente.

il nostro agriturismo San Fabiano, in occasione della ricorrenza del Lag Ba Omer. Sotto al gazebo in una splendida giornata di sole, il Rabbino di Siena, Dott. Crescen-

zo Piattelli, ha illustrato il significato della ricorrenza, ai grandi ed ai piccini; questi ultimi poi si sono tuffati nella bella piscina riscaldata. Dopo si è passati a piantare un ulivo, donato dall’Ing. Massimo Boldrini, con la foto del gruppo accanto alla “casa sull’albero” ove erano issate le bandiere Italiana e Israeliana e quella del KKL. Ancora una volta la piccola Comunità di Siena, sezione di quella di Firenze, si è contraddistinta per il suo attivismo e per il suo attaccamento a Israele!

Vanessa Alazraki

Lag Ba Omer a Siena Anche quest’anno, insieme a mia moglie Rachel, responsabile della Delegazione KKL di Siena, abbiamo ospitato una trentina di membri e simpatizzanti senesi presso

Filippo Fiorentini

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IL POPOLO DEL LIBRO SEFER HAYELED TRIESTE: Aurora Abigail Idelchik iscritta dagli amici in occasione della nascita LIBRO D’ORO MILANO: Andrew Viterbi è stato iscritto al Libro d’Oro del Keren Kayemeth LeIsrael per la sua grande amicizia e generosità verso lo Stato d’Israele

Aurora Abigail Idelchik

PROGETTI SPECIALI ROMA: Silvia Supino ha partecipato alla realizzazione del Centro Medico “Ilan Day Centre” a Kiryat Haim MILANO: Dodi e Diana Hasbani e Famiglia hanno realizzato il Progetto “The Hasbani-Levi Step Down Unit Medical Center Tel Hashomer”

Andrew Viterbi

Giuditta Matalon ha partecipato alla realizzazione del Progetto “Alut Kfar Saba Residenza per Bambini Autistici”

Dodi e Diana Hasbani e Famiglia

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Giuditta Matalon


FESTEGGIA ANCHE TU LE OCCASIONI LIETE DELLA VITA CON IL KKL ITALIA ONLUS!

Sefer HaYeled

Libro Affetto e Amicizia

Sefer Bar Mitzvà

Libro delle Nozze

Sefer Bat Mitzvà

Libro d’Oro

Alberi in Onore

IBAN IT05Y0335901600100000122860 Banca Prossima Spa - filiale Milano C/C 122860 PER ULTERIORI INFORMAZIONI 06.8075653 - KKLROMA@KKL.IT 02.418816 - KKLMILANO@KKL.IT

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Alberto Avraham B. Foà Giardino

Rosina Salvadori Kahn Giardino

Franca Sorani Giardino

Aldo Russi Giardino

Alessandro Del Guercio Giardino

Alberto Benadì Giardino

Denyse Muller Papo Giardino

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Corrado Fuà Progetto


IL POPOLO DEGLI ALBERI MILANO: Una Foresta sul Monte Carmel in memoria di Albert Modai z.l. offerta da Giuditta (Judith) Matalon Un Giardino in memoria di Liliana Deangelis Levi z.l. offerto dalle figlie Gabriella con Renzo, Enzo con Giulia e Davide, Alberto con Francesca e Bartolomeo,Vanda con Micky, Lior, Micol con Gabriele, dai famigliari e dagli amici Alberto Avraham B. Foà z.l. Uomo giusto, retto e generoso. In suo onore sono stati piantati 200 alberi nella foresta di Baram dalla moglie con i figli e i nipoti. “Il giusto fiorirà come la palma” (Salmo 92,13) Un Giardino in memoria di Denyse Muller Papo z.l. offerto dal marito Isacco e dai figli Miriam e David ROMA: Un Giardino di 110 alberi a Baram in memoria di Rosina Salvadori Kahn z.l. donati dalla famiglia Kahn Un Giardino di alberi è stato piantato in memoria di Franca Sorani z.l. dal figlio Lanfranco Levi, la nuora, i nipoti e i pronipoti ANCONA: Un Giardino di 100 alberi a Baram in memoria di Aldo Russi z.l. donato dalla moglie e dalle figlie CREMONA: Un Giardino di alberi in memoria dei coniugi Giacobbe Frizzi e Rachele Pisa, e per tutti gli ebrei sepolti nel piccolo Cimitero Ebraico di Ostiano, donati da Giuseppe Minera e Claudia Chiappani

NAPOLI: Un Giardino di 100 alberi a Baram in memoria di Alessandro Del Guercio donati dalle famiglie Kahn e Ramondo TORINO: Un Giardino di 200 alberi a Baram in memoria di Maria Valabrega z. l. offerto dal marito Augusto Buffa Di Perrero Un Giardino è stato piantato a Baram in memoria di Alberto Benadì z.l. da parte dei figli Marco, Roberto e Tommaso GENOVA: Un Bosco di 1000 alberi a Baram in memoria di Claudio Cabib z.l. di Genova, donato dalle sue amate figlie, Alessia e Ludovica 21/1/1925 – 10/02/2016 PROGETTI SPECIALI ANCONA: Progetto Ricerca e Sviluppo nell’Aravà in memoria di Corrado Fuà z.l. donato da parenti e amici. “Perché sia sempre vivo il ricordo di un uomo giusto, di un padre e marito affettivamente sempre presente, di un medico un po’ speciale. Ha attraversato il ’900, secolo ‘breve e nefasto’, vivendo la propria vita, spesso non facile, con l’intensità, la ricchezza e la dignità che nascevano dall’interesse partecipe per chiunque aveva vicino, breve o lungo che fosse il tratto di strada in comune! Ha concluso il proprio cammino confortato dall’affetto dei tanti, familiari e amici, che lo hanno apprezzato, amato e ora vogliono mantenerne il ricordo”

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SHALOM MARCO

PARTE LA CAMPAGNA DEL KKL ITALIA ONLUS Nel 1992 il Keren Kayemeth LeIsrael realizzò un parco di 276 alberi nella Foresta di Yatir in onore dell’On. Marco Pannella. Per mantenere vivo il suo ricordo, un grande uomo, amico di Israele, nelle generazioni future, abbiamo aperto la campagna per la realizzazione di una Foresta in Israele in sua memoria e onore. Perché nella tradizione ebraica piantare un albero è simbolo di pace, fratellanza e amore verso la terra, rappresenta la continuità della vita. L’albero è un monumento vivente.

Chiunque può partecipare al ricordo di Marco contribuendo a questa iniziativa KKL Italia Onlus Tel. 06.80.75.635 – 02.41.88.16 kklroma@kkl.it – kklmilano@kkl.it IBAN IT05Y0335901600100000122860 Banca Prossima Spa - filiale Milano C/C 122860

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