Juggling Magazine #46 - march 2010

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Festival delle Arti Distratte V edizione 14>17 gennaio 2010 [Empoli] www.artidistratte.it Intervista agli organizzatori

foto di Alessandro Castiglia/Glimprobabili

Il festival ha cambiato impostazione rispetto alle ultime edizioni, ma sempre di più qui si crea e si favorisce un incontro tra artisti e cittadinanza per fare festa insieme. Quest’anno abbiamo registrato 300 giocolieri venuti da ogni parte d’Italia e goduto della partecipazione dei Giullari Senza Frontiere, che hanno aggiunto una nota di grande entusiasmo al festival e ci hanno aiutato nella gestione dei palchi. Come organizzazione ci siamo inoltre impegnati a finanziare metà dei costi della

loro prossima missione umanitaria in Etiopia. Altra nota sorprendente all’interno della programmazione è stata la parata. Un evento che quest’anno ha squarciato il centro di Empoli, con i cittadini che si sono uniti alla scia del corteo facendosi coinvolgere appieno. Ma, nonostante i 1000 spettatori venuti al Gran Galà, il Festival è ancora poco conosciuto nel circondario e gli artisti di strada vengono ancora visti per lo più come accattoni, ambulanti. Già dalle prime edizioni sono invece partite tante richieste per corsi rivolti a bambini. Abbiamo cominciato timidamente con le prime tecniche di base e ora abbiamo

Nicola Virdis nicola.virdis@gmail.com

40 bambini che frequentano un corso annuale. La Piccola Scuola di Circo delle Arti Distratte ha così portato in apertura di Gran Galà i suoi ragazzi sul palco. Sono bambini sempre molto disponibili, carichi di energia, che si allenano con noi e che si stanno avvicinando a un mondo che regala mordente e vivacità a ragazzi che hanno solo il calcio e la pallavolo. Dopo le lungaggini burocratiche che ne hanno ritardato l’apertura il gruppo Arti Distratte inaugurerà finalmente nella primavera 2010 una scuola in pianta stabile. Offriremo corsi per bambini e corsi per adolescenti finanziati dalla Regione all’in-

Nasco a Sassari 28 anni fa. Incontrai la giocoleria a 16 anni, quella vera provando a lanciare tre palline di carta e scotch a casa di mia nonna grazie a zio Michele, il primo maestro; ma i miei compagni delle elementari mi ricordano che in classe facevo già girare due mandarini. Dal 2000 al 2004 successe di tutto: le mie prime animazioni, il gruppo di spettacolo di strada “Otto, Borlotto e Smilzo”, la mia prima e indimenticabile convention a Porano nel 2003 e per concludere in bellezza ecco la Scuola Di Cirko Vertigo. Presi coraggio e dopo aver salutato la famiglia, la città, gli amici e gli studi, arrivai a Torino, selezione superata e finalmente eccomi pronto a dedicare tutto il mio tempo a quello che amavo. Primo stage di giocoleria alla scuola: Jay Gilligan. Adoro la sua tecnica, le sue idee e il modo di fare, lo definisco un gran maestro, esploratore e inventore. In due settimane di stage con lui capii più cose, mi appassionai ai multiplex, ai lanci sincronici, ai siteswap, avevo un metodo da seguire. Esibirmi in pista per tre mesi in un circo tradizionale mi aiutò tantissimo sin dal primo ingresso quando Vladi Rossi, il clown, mi disse “non importa cosa fai, ma come lo fai”. Questa è la mia filosofia, la applicai dai primi numeri che presentai in piccoli teatri e convention. Mi piace la tecnica classica, ma sfasata, non adoro salire di numero, mi piace mischiare il tutto: prima 6, 3, poi 5 e anche 1 oggetto. Le palline rimangono il mio attrezzo preferito, non sono affatto perfetto, i drop in scena ci sono e mi aiutano parecchio nel completamento della routine. Adoro le piroette, mi piace quel momento magico quando qualche attrezzo o tutti è sono in aria e tu puoi concederti un giro su te stesso. Da un paio d’anni sono concentrato sugli anelli, ma soprattutto sul personaggio del nerd che continuo a presentare al pubblico. Nerd e anelli, una bella combinazione di comicità, tecnica e goffaggine, rientra qui perfettamente la frase “non importa cosa fai, ma come lo fai”!

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