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tare. Pertanto, ad incidere sull’esistente è, e sarà sempre di più, la logica dello Scec, il quale messo in circuito come “abbuono”, è sostenuto da un impianto logico tant’è che noi lo indichiamo come «moneta logica». L’unica «moneta logica», esistente al mondo è solo, e soltanto, lo Scec, e non ci interessa il successo incentrato su qualche aspetto legato all’utilità di questa, o quest’altra local money. La “rivoluzione” che alimentiamo è incentrata sulla maturazione di una coscienza economica della persona fondata sulla verità logica della moneta che renda l’economia una scienza perché esatta e riproducibile nonché disponibile a tutti. La strategia è quella di costruire il nuovo rendendo obsoleto il vecchio per cui l’utopia, per noi, è un possibile realizzabile e la soluzione all’esistente c’è, ed è testimoniata dalle isole che lo Scec ha da tempo avviato in quasi tutto il territorio nazionale. Il circuito Scec ha mai subito attacchi speculativi o giudiziari, volti ad ostacolarne la diffusione? Abbiamo subito attacchi speculativi subito fatti fuori dal circuito. Nessun attacco giudiziario. Un controllo fiscale. Una risposta positiva dell’Agenzia delle Entrate sulla regolare legittimità fiscale dello Scec.

Da intellettuale e militante impegnato in tematiche economiche così urgenti, vuol spiegarci questo dogma del debito pubblico? In particolare: dato che le ultime manovre finanziarie – quelle che ci chiedono sangue e lacrime – si aggirano sui 5 – 8 miliardi di euro; e considerando che il debito pubblico ha da poco superato i 1900 miliardi di euro, le chiediamo se non è assurdo solo proporre l’obiettivo di voler arginare il debito pubblico? Il dogma trova il suo fondamento su una verità, come ragionamento perfetto, fino a prova contraria. Se il dogma è fondato su una falsità logica allora è una truffa. Lo Scec recupera questa dinamica del pensiero economico nato come economia della casa, della cura della persona e della sua famiglia. Il dogma monetario esistente è costruito con una truffa legalizzata. Il processo dell’emissione monetaria inizia con un segno negativo. La moneta, cioè, è emessa come debito, per cui tutta l’economia reale che utilizza la «moneta debito» ha, di fatto, un’origine negativa pur essendo un’attività positiva. Pertanto, l’esistente ha una dimensione reale positiva ed una rappresentazione monetaria negativa. Dal punto di vista logico questa è una truffa.

La truffa legalizzata è un potere delegato e detenuto dalle banche emittenti. I BOT, BTP e CCT emessi dagli stati sono, a tutti gli effetti, delle cosiddette «partite di giro» o, semplicemente, un movimento di denaro raccolto presso i risparmiatori da restituire alla scadenza. Nel periodo di tempo che intercorre fra la negoziazione del titolo pubblico e la data di scadenza il denaro è assorbito anche dall’interesse. L’interesse assorbe una parte del denaro messo in circolazione come debito riducendo anno dopo anno la disponibilità totale della massa monetaria. L’incidenza dell’interesse diventa critica quando riduce la massa monetaria da rendere disponibile per la restituzione ai compratori dei BOT, BTP e CCT. Con l’emissione a debito della moneta, e l’interesse eterno, il debito pubblico è un’assicurazione eterna del sistema bancario. Proporsi di arginare questo cancro è una «missione impossibile» nel circuito reale, possiamo solo affrontarlo dal punto di vista logico, come lo sta facendo lo Scec. Lo Scec sostituisce il drenaggio dovuto all’interesse, che agisce come l’idrovora nello stagno della massa monetaria, cercando di immettere quel poco di acqua necessaria almeno per far galleggiare la nave. Spetta a ciascuno di noi fare quel passo decisivo


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