DM oggetti Design Magazine N.11

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AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE 2013 ANNO III NUMERO 11 | Á 3,00

AUX Aud$ 9,00 - AUT Á 6,00 - BE Á 5,50 - F Á 8,00 - D Á 7,00 - LUX 5,50 - PTE CONT. Á 5,00 - UK £ 4,50 - E Á 5,00 - USA $ 9,00 - CH CT CHF 7,00 - RC CHINA - HONG KONG

JAIMEH AY O N MOSTRE.MUSEI BIENNALE DI VENEZIA. IL PALAZZO ENCICLOPEDICO> MIC FAENZA. UNIVERSO CERAMICA> MUSEO DEL VETRO MURANO. SEGUSO VETRI D’ARTE 19321973> MUST MILANO. TECH STORIES> DESIGN JAIME HAYON IN WONDERLAND> IL MONDO DI ADI> IL SALONE DEL MOBILE. ECCELLENZE D’ARREDO> START.UP H-FARM VENTURES> TOP.GOURMET MUMAC MUSEO CIMBALI> KITCHEN POTS&DESIGN JOHNSONS INTERNATIONAL NEWS ITALIA WWW.OGGETTIDESIGNMAGAZINE.IT



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OGGETTI DESIGN MAGAZINE 55. BIENNALE INTERNAZIONALE D’ARTE DI VENEZIA

55. BIENNALE DI VENEZIA PADIGLIONE DELLA SANTA SEDE In queste pagine: installazione video “La Creazione” realizzata dallo Studio Azzurro per il Padiglione della Santa Sede, all’interno di un progetto più ampio intitolato “In Principio (e poi)” che ripropone il racconto biblico dei primi 11 capitoli della Genesi.

Il Palazzo Enciclopedico 55. Biennale di Venezia TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO GIORGIO BENNI, FRANCESCA BOSCHETTI, ROBERTO GALASSO, FRANCESCO GALLI, ITALO RONDINELLA AND COURTESY LA BIENNALE DI VENEZIA

MUSEI & MOSTRE

È DEDICATA AI POTERI DELL’IMMAGINAZIONE LA MOSTRA “IL PALAZZO ECICLOPEDICO” CURATA DA MASSIMILIANO GIONI: UNA RIFLESSIONE SUI MODI IN CUI LE IMMAGINI SONO UTILIZZATE PER ORGANIZZARE LA CONOSCENZA E DAR FORMA ALLA NOSTRA ESPERIENZA DEL MONDO

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DEL VETRO DI MURANO

32 38 44 Seguso. Vetri d’arte 1932-1973 PRESSO IL MUSEO DEL VETRO DI MURANO È DI SCENA UNA TRA LE PIÙ STRAORDINARIE DINASTIE DEL VETRO MURANESE, LA “SEGUSO VETRI D’ARTE”, IN UNA MOSTRA FRUTTO DI UNA LUNGA RICERCA DELLO STUDIOSO BELGA MARC HEIREMANS TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MUSEO DEL VETRO DI MURANO / SEGUSO VETRI D’ARTE

MUSEO DEL VETRO DI MURANO In queste pagine: le sale settecentesche del Museo del Vetro di Murano allestite per la mostra “Seguso. Vetri d’arte 1932-1973”. In mostra vi sono anche “Grigio oro” e “Pesco oro”, due delle creazioni con le quali nel 1936 la vetreria ottiene il “Diploma d’Onore alla IV Triennale di Milano”, oltre ai vasi dalle forme irregolari che solo Seguso produce, nettamente all’avanguardia per l’epoca, i primi ”fazzoletti”, allora chiamati “cartocci”.

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48 OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE IN FAENZA

MIC FAENZA In queste pagine: panoramica della sezione “Novecento Europeo” dell’esposizione permanente del MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.

76 LA RIVISTA “FAENZA” COMPIE 100 ANNI Il MIC ha recentemente festeggiato il centenario della storica rivista di studi ceramici Faenza, curata dal MIC di Faenza e punto di riferimento per gli studi specializzati in questo settore, con una giornata di studi di respiro internazionale e il contributo di studiosi di ceramica italiani ed europei come Françoise Barbe Musée du Louvre di Parigi, Maria Paz Soler, già curatore del Museo de Cerámica di Barcellona, John V.G. Mallet già conservatore del Victoria and Albert Museum di Londra, Sauro Gelichi dell’Università Ca’ Foscari a Venezia, Valentina MIntrnazionale azzotti, conservatrice del MIC Faenza, Claudia Casali, direttrice del MIC Faenza, e Lucio Riccetti, docente dell’Università di Perugia che, recentemente, si è occupato del banchiere e collezionista di ceramica inglese JP Morgan. La prima edizione di Faenza risale al 1913 e da allora fu pubblicata ogni anno con la sola interruzione del 1944, quando un bombardamento aereo rase al suolo buona parte del museo. Per un secolo Faenza ha costituito un repertorio di studi storici sull’arte della ceramica e di studio a carattere didattico, un supporto fondamentale per gli studiosi e per gli appassionati della materia di tutto il mondo, il cui contenuto scientifico è sempre stato garantito da un specifico comitato internazionale di esperti.

MIC Faenza Universo Ceramica

LE ULTIME INIZIATIVE DEL MIC DI FAENZA, DALLA 58. EDIZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA ALLA DOPPIA MOSTRA SU ARTURO MARTINI TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MIC FAENZA

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DESIGN

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA MILANO

MUST MILANO - TECH STORIES Politecnico di Milano 1863-2013 Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” Dal 13 giugno al 10 dicembre 2013 A cura di Federico Bucci, Luisa Collina, Alessandro Colombo, Beppe Finessi, Sara Protasoni ed Edoardo Rovida

LE SEI STANZE TEMATICHE Maestri, allievi, ingegneri La storia del Politecnico a partire dal 29 novembre 1863, quando il direttore Francesco Brioschi inaugura l’Istituto Tecnico Superiore di Milano. Ai primi due indirizzi, di Ingegneria Civile e Industriale, nel 1865 si aggiunge per iniziativa di Camillo Boito la sezione di Architettura. Nel 1993 è inaugurato il primo corso di laurea in Industrial Design. Architettura in mostra L’evoluzione delle esposizioni presso la Triennale di Milano attraverso gli occhi dei molti allievi del Politecnico che hanno contribuito al successo delle sue manifestazioni. Eccellenza nel design Riconoscimento di un’eccellenza nazionale, la storia del Premio Compasso d’Oro ADI per il design istituito nel 1954 e promosso dai grandi magazzini La Rinascente su idea di Gio Ponti. Ricerca: università e impresa Il rapporto tra imprenditoria, ricerca e Università indagato attraverso i casi esemplari di Giovanni Battista Pirelli e Giulio Natta, insignito del premio Nobel per la Chimica nel 1963. Costruire la città Il caso di Piazza Duomo, dai progetti di sistemazione urbana alla realizzazione della metropolitana, che vede collaborare Enrico Bottani, Albini&Helg e Bob Noorda.

150 anni PoliMi MUST Milano “TECH STORIES” È UNA MOSTRA PER RACCONTARE LE STORIE DI INGEGNERIA, ARCHITETTURA E DESIGN CHE HANNO COSTELLATO I 150 ANNI DEL POLITECNICO DI MILANO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO MIMMO CAPURSO ARCHIVIO MUST E POLITECNICO DI MILANO 62

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Avventure politecniche Da Enrico Forlanini a Luigi Dadda, da Aldo Rossi a Renzo Piano, le opere riconosciute a livello internazionale nel campo dell’ingegneria, dell’architettura e del design.

MUST - TECH STORIES In queste pagine sRum velibus. Officture nus vellest od quam repratiosam, od evendis maximil illmoluptae. Nos 63

La Biennale di Venezia Il Palazzo Enciclopedico 55. Esposizione Internazionale d’Arte Curatore Massimiliano Gioni Murano><Merano Collezioni Berengo Il vetro e l’arte contemporanea Museo del Vetro di Murano Seguso. Vetri d’Arte 1932-1973 MIC Faenza Universo Ceramica 58. Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea Omaggio a Gae Aulenti Gli oggetti e gli spazi. 1962-2008 Triennale Design Museum Milano 150 anni PoliMi. MUST Milano Tech Stories. 1863-2013 Il Politecncico di Milano in mostra al MUST Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci

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Il mondo di ADI Premio per l’Innovazione ADI Design Index Design Awards 2013 SaloneSatellite Award, Inner Design, Red Dot Design Award, EDIDA, Wallpaper* Design Awards

Sommario

Agosto Settembre Ottobre 2013 N. 11


WATERFORD CRYSTAL È DISTRIBUITA IN ESCLUSIVA IN ITALIA DA B.MORONE www.bmorone.it


OGGETTI DESIGN MAGAZINE OCCHIELLO


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE START UP

RICCARO DONADON

H-FARM Venture Incubator A RONCADE, IN PROVINCIA DI TREVISO, UN VENTURE INCUBATOR PER SUPPORTARE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI IN AMBITO WEB, DIGITAL E NEW MEDIA ATTRAVERSO UNA COMBINAZIONE DI FINANZA E SERVIZI DI ACCELERAZIONE DEL BUSINESS TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO H-FARM

H-Farm è un progetto privato di Venture Incubation fondato da Riccardo Donadon nel 2005, nato con l’obiettivo di aiutare giovani imprenditori nel lancio delle loro iniziative basate su modelli di business innovativi nel settore internet e media digitali. Il modello di incubazione dura in media 36 mesi, durante i quali H-Farm assiste e accelera il percorso di crescita della startup. H-Farm ha sede in Italia a Roncade nella tenuta agricola di Ca’ Tron. Nei primi 7 anni ha investito circa 13,5 milioni di euro in 37 startup, creando oltre 260 posti di lavoro e ottenendo 7 exit importanti. Tra il 2013 e il 2018 sono previsti investimenti per 10 milioni di euro.

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START UP

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H-Farm Venture Incubator Sviluppatore di startup basate su innovativi modelli di business fondato da Riccardo Donadon

DESIGN & DESIGNERS 64 72 80

HAYON STUDIO VALENCIA In queste pagine: l’architetto Jaime Hayon nel suo studio a Valencia. La poltrona con pergola e i vasi in terracotta fanno parte della collezione per giardino “Gardenias” disegnata per BD Barcellona

Jaime Hayon In Wonderland QUANDO SI PARLA DI JAIME HAYON, DESIGNER DALLE MILLE ANIME CHE HA STRAVOLTO I CODICI DEL SETTORE CON LE SUE CREAZIONI AL DI LÀ DI OGNI CLICHÉ TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO HAYON STUDIO

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN<DESIGNERS

Jaime Hayon In Wonderland Kartell The Culture of Plastics Salone del Mobile 2013 Milano Eccellenze d’ Arredo. Alias, Artemide, Cappellini, Cassina, Driade, Foscarini, Gufran, Kartell, Moooi, Moroso, Venini, Sawaya&Moroni, Vitra.

IN TAVOLA KARTELL In queste pagine:

alcune pagine del volume “The Culture of Plastics”, curato da Hans Werner Holzwarth ed Elisa Storace, curatrice del Museo Kartell di Noviglio, alle porte di Milano. Un libro di 400 pagine per raccontare la storia dell’azienda “che visse due volte”: prima sotto la guida di Giulio Castelli, che la fonda nel 1949, e poi con la direzione di Claudio Luti, che dal 1988 le imprime un nuovo corso. Il libro edito da Taschen è pubblicato in sei lingue raccolte in due edizioni: la prima in italiano, spagnolo e portoghese, la seconda in inglese, francese e tedesco.

Kartell The Culture of Plastics MARCHIO LEADER MONDIALE NELLA PRODUZIONE DI ARREDI IN MATERIALE PLASTICO, KARTELL È DA SEMPRE SINONIMO DI CREATIVITÀ E INNOVAZIONE, COLORE E TECNOLOGIA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO KARTELL

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE RASSEGNA SALONI DEL MOBILE MILANO

VENINI MILANO In queste pagine: un interno dello showroom Venini in Via Monte Napoleone a Milano allestito per il Salone del Mobile 2013. con le collezioni storiche della manifattura muranese.

Salone del Mobile Milano 2013 UNA SELEZIONE D’ARREDO DI ALTO PROFILO PRESENTATA AL SALONE DEL MOBILE 2013 CHE VEDE L’ITALIA AL PRIMO POSTO GRAZIE ALLA CREATIVITÀ DEI DESIGNER COINVOLTI FOTO ARCHIVIO AZIENDE 80

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Alessi Sweet Breakfast L’Oca Nera In Tavola Zanetto Collezioni Velvet e Revolution Wedgwood Palladian Waterford Crystal Mixology Herend Il decoro Foret

Sommario

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Alessi Sweet Breakfast ALESSI REINTERPRETA IL RITO DELLA PRIMA COLAZIONE ATTRAVERSO UNA RICCA SELEZIONE DEI SUOI PEZZI DI CULTO, IN UN’ORIGINALE RILETTURA DEL PASTO PIÙ INTIMO DELLA GIORNATA TESTO A CURA DI OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO ALESSI

ALESSI A DI ALESSI In queste pagine: caffettiera “La cupola”, design Aldo Rossi (1990), e alcuni prodotti della linea “Sweet Breakfast”: biscottiera “Big Ovo”, design Joanna Lyle (1995), in vetro cristallino con coperchio in acciaio lucido e pomolo in SAN; spremiagrumi “Citrus”, design Eero Aarnio (2011), in resina termoplastica; set “Big Love”, design Miriam Mirri (2002), composto da coppa per gelato in resina termoplastica con contenitore e cucchiaino in acciaio. 90

TOP GOURMET

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112 OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELLA MACCHINA PER CAFFÈ

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Kitchen Design Valcucine, Mono, Kaiser AEG Electrolux Rex MUMAC Il Museo Cimbali Museo della Macchina per caffè

IN CASA MUMAC. MUSEO DELLA MACCHINA PER CAFFÈ In queste pagine: la nuova “Cimbali M100”, firmata da Valerio Cometti, smontata in mille pezzi per consentire al visitatore di coglierne gli alti contenuti tecnologici. A destra, la Sala Design 1. L’offerta museale del MUMAC comprende un archivio storico di oltre 15.000 documenti fruibili a un pubblico di ricercatori e appassionati, un’aula dedicata alla formazione, un laboratorio per i test sensoriali e diversi spazi organizzati per ospitare eventi e progetti speciali.

MUMAC Il Museo Cimbali

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PER CELEBRARE IL SECOLO DI ATTIVITÀ, IL GRUPPO CIMBALI HA APERTO IL MUSEO “MUMAC” NELLA SEDE STORICA DI BINASCO METTENDO IN MOSTRA LA COLLEZIONE MALTONI, LA PIÙ GRANDE AL MONDO DI MACCHINE PER CAFFÈ ESPRESSO DA BAR TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO GRUPPO CIMBALI

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L’Oca Nera Atmosfere di casa Bang & Olufsen BeoLab 14 Il nuovo impianto di diffusori audio all-in-one

CONCEPT STORE

OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE FOCUS ON ARTEK HELSINKY

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Artek Helsinki Baccarat New York Meluzzi Gioielli Roma Boutique Raspini Milano Frette At Home Milano

ARTEK FLAGSHIP STORE A HELSINKI Classiche icone di Alvar Aalto in vetrina nel flagship store di Helsinki quali Armchair 400 Zebra (1932) , Armchair 402 Gabriel (1933) e Armchair 42 Black (1932). Nello spirito radicale dei suoi fondatori, Artek rimane all’avanguardia nella ricerca di percorsi futuri all’interno e tra le discipline del design, dell’architettura e dell’arte. Artek è stato un precursore del design consapevole fin dal 1935. I capisaldi della strategia dell’azienda sono etica, estetica ed ecologia. In Artek, questo si traduce in alta qualità, icone senza tempo e archetipi del design umano di domani. Il nucleo della gamma di prodotti Artek è composto dai mobili e lampade di Alvar Aalto e dalla collezione di mobili progettata da Ilmari Tapiovaara. Con l’ attuale portafoglio e la strategia di sviluppo, Artek ha deciso di ampliare la gamma delle sue collezioni per soddisfare la domanda in costante crescita. Artek è dunque un successo iconico. www.artek.com

BY SHOP

ConceptStore È LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA AI PIÙ INNOVATIVI PUNTI VENDITA DEL COMPLEMENTO D’ARREDO PER LA CASA, LA TAVOLA E IL GIOIELLO 131

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FLAGSHIP STORE BACCARAT NEW YORK

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BACCARAT NEW YORK In queste pagine: l’alta facciata a due piani del flagship store Baccarat situato al 635 di Madison Avenue, all’angolo con la 60esima strada. 132

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Baccarat New York PROGETTATO DALL’ARCHITETTO RAFAEL DE CÁRDENAS, IL NUOVO FLAGSHIP STORE ANTICIPA LE CELEBRAZIONI DEL PROSSIMO ANNO PER IL 250° ANNIVERSARIO DI BACCARAT TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO BACCARAT

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Verona Fiere Abitare 100% Project Messe Frankfurt Interior Lifestyle Tokyo Interior Lifestyle Shanghai News Aziende Indirizzi Aziende

Sommario

Agosto Settembre Ottobre 2013 N. 11


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FOCUS ON ROLEX

ROLEX OYSTER PERPETUAL COSMOGRAPH DAYTONA (2013) Quando, nel 1995, Paul Newman si aggiudica la vittoria a squadre della 24 ore di Daytona per la categoria GTS-1, l’orologio che gli viene consegnato al termine della gara è un cronografo Rolex Oyster Perpetual COSMOGRAPH DAYTONA. Lo stesso che lo accompagnerà lungo tutta la sua duplice carriera di attore e di pilota. A Baselworld 2013 Rolex ha presentato una nuova versione dell’Oyster Perpetual COSMOGRAPH DAYTONA, il modello iconico realizzato nel 1963. Per la prima volta, questo leggendario cronografo è interamente in platino 950, il più nobile dei metalli preziosi. È dotato di lunetta CERACHROM monoblocco di colore marrone e di un quadrante blu ghiaccio. Grazie alla lunetta con incisa la scala tachimetrica, l’orologio è lo strumento perfetto per misurare la velocità media fino a 400 miglia o chilometri orari. La scala graduata garantisce una perfetta leggibilità grazie al deposito di un sottile strato di platino mediante una tecnica PVD (Physical Vapor Deposition). www.rolex.com


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Trimestrale n.11 Agosto Settembre Ottobre 2013 REDAZIONE EDITORE Direttore Responsabile Stefania Bosco di Camastra s.bosco@johnsons.it

Johnsons International News Italia Srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano Tel 02 4398 2263 Fax 02 4391 6430

Relazioni Esterne Paolo Poma p.poma@johnsons.it

Presidente e Amministratore Delegato Achille Palma

Redazione Ombretta Bertini o.bertini@johnsons.it Rossella Crippa r.crippa@johnsons.it

Vice Presidente Tiziano Magni

Grafica Editoriale Laura Scarani Maria Laura Braghetto redazione@johnsons.it

Produzione Gionata Caimi Distributore Esclusivo Edicola Italia Press - Di Distribuzione Stampa e Multimedia Srl 20090 Segrate (MI)

Collaboratori in Redazione Peppa Buzzi pepperbi@libero.it Mariella Orlando Alessandro Guerrato Paola De Toma

Distributore Esclusivo Estero Johnsons International News Italia Srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano

Trend Tessuti Nena Mazza n.mazza@johnsons.it

Servizio Abbonamenti Johnsons International News Italia Srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano francesca.canale@johnsons.it

Fotografi Alberto Jona Falco Foto Archivio Aziende

Stampa Tiber Spa - Brescia

Logo Testata Glocal Design, Biella

La rivista è sfogliabile sul sito www.oggettidesignmagazine.it Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 662 del 21/12/2010. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P.-D.L. 353/2003(conv. 27/02/2004 L .n.46) art. 1, comma 1, LO/MI.

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Ai sensi degli Art.7 e 10 del decreto Legislativo 196/2003 Vi informiamo che i Vostri dati personali sono trattati da Johnsons International News Italia S.r.l., Via Valparaiso 4, 20144 Milano, Titolare del trattamento, e che le finalità del trattamento dei Vostri dati sono l’invio del presente periodico e/o di eventuali proposte di abbonamento, e/o l’elaborazione a fini statistici e/o la trasmissione di iniziative editoriali e/o commerciali di Johnsons International News Italia S.r.l.. I Vostri dati saranno trattati con le finalità sopra esposte dalle seguenti categorie di incaricati: addetti all’Ufficio Abbonamenti e Diffusione, addetti al confezionamento e alla spedizione, addetti alle attività di Marketing, addetti alle attività di redazione. Vi ricordiamo che in ogni momento avete diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione e la cancellazione dei Vostri dati inviando una richiesta scritta a Johnsons International News Italia S.r.l. - Responsabile Trattamento Dati -, Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Tutti i diritti di riproduzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta da parte di Johnsons International News Italia S.r.l., Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Iva assolta dall’editore Art. 74 Dpr 633/72 e successive modifiche I comma lettera C. Esente da bollo Art. 6 II comma Dpr 642/72.

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incantevole: il meglio per ogni festa.

Semplicemente unica: la fiera leader internazionale degli addobbi festivi e delle decorazioni attrae con una straordinaria ricchezza di idee sorprendenti e installazioni mozzafiato. Le ultime tendenze, le collezioni più moderne e le proposte decorative di oltre 940 espositori provenienti da 40 paesi forniscono la giusta ispirazione per celebrare al meglio ogni festa dell’anno. Qui ogni visita si trasforma in un’esperienza emozionale. Tel. +39 02-880 77 81 // info@italy.messefrankfurt.com Per acquistare i biglietti d’ingresso: www.christmasworld.messefrankfurt.com

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Foto Alvise Silenzi Claudia Zorzi RitrAtelier


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALESSI. “BUON LAVORO - LA FABBRICA PER LA CITTÀ”

A

lessi, storica azienda familiare e marchio fra i più noti del design italiano, ha presentato recentemente, presso la storica sede di Crusinallo, il progetto Buon Lavoro - La Fabbrica per la Città. L’iniziativa, in collaborazione con il Comune di Omegna, prevede, fino a novembre 2013, la destinazione di un significativo numero di ore di lavoro dei dipendenti Alessi ad attività di utilità sociale sul territorio. La scelta dell’azienda di mantenere una parte rilevante della produzione in Italia, in cui Alessi continua a credere nonostante la crisi, comporta la necessità di gestire il difficile equilibrio tra domanda e offerta produttiva. Tra le molte iniziative che l’azienda mette in campo a questo scopo rientra appunto il progetto “Buon Lavoro - La Fabbrica per la Città”: un modo per valorizzare il lavoro delle persone attraverso un importante progetto sociale a favore della comunità all’interno della quale l’azienda vive e lavora. Sono 286 i dipendenti - operai, impiegati e dirigenti - che hanno aderito all’iniziativa, quasi l’85% del personale della sede di Omegna. Ognuno di loro dedicherà al progetto da 1 a 8 giornate di lavoro retribuito, per un totale di circa 9.000 ore al servizio della comunità locale, da realizzarsi tra giugno e novembre. “Questo progetto mi piace particolarmente - dice Michele Alessi, Amministratore Delegato - perché mette insieme alcuni elementi caratterizzanti la nostra azienda: insistere sul mantenimento di una produzione in Italia; la cura per le

persone, che si traduce anche nel considerare il lavoro non solo come fonte di guadagno ma anche di soddisfazione; il desiderio di portare avanti un impegno in ambito sociale, anche al di là della nostra attività ordinaria d’impresa. È’ da considerarsi un unicum, per l’eccezionale convergenza di fattori che ha permesso alla Alessi di sobbarcarsi quest’anno un impegno organizzativo ed economico piuttosto rilevante, ma contiamo che in un momento in cui si parla solo di crisi, possa essere una bella storia da raccontare. E magari anche uno stimolo, per chi di dovere, per provare a pensare un nuovo modello di partnership tra pubblico e privato che crei sinergie positive tra diversi ordini di necessità”. Come spiega Adelaide Mellano, Sindaco di Omegna, questo progetto è “...un esempio straordinario di come, tra le imprese e le amministrazioni pubbliche, possano nascere collaborazioni che vanno al di là della semplice beneficenza”. Le principali attività che vedranno coinvolti i volontari Alessi riguardano la tinteggiatura e il riordino degli oltre 3.000 mq della scuola De Amicis, la manutenzione degli spazi pubblici, dei giardini e dei parchi del lungolago, l’affiancamento degli operatori sociali a bambini, anziani e disabili. Proprio in quest’ ambito nasce un progetto nel progetto: la creazione, all’interno degli spazi della fabbrica, di un laboratorio artigianale per utenti disabili, iniziativa a lungo termine gestita dagli educatori del CISS (Consorzio Intercomunale servizi Sociali) e coadiuvata dai volontari Alessi. www.alessi.com

ALESSI La Fabbrica del Buon Lavoro Dalla Fabbrica dei Sogni del Design italiano alla Fabbrica per la Città. Alessi al lavoro tra Made in Italy, comunità locale, volontariato e responsabilità d’impresa. Per non fermarsi davanti alla crisi isi

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Lobmeyr è distribuito da B.Morone Via Soresina 7 20144 Milano www.lobmeyr.at www.bmorone.it


OGGETTI DESIGN MAGAZINE 55. BIENNALE INTERNAZIONALE D’ARTE DI VENEZIA

Il Palazzo Enciclopedico 55. Biennale di Venezia TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO GIORGIO BENNI, FRANCESCA BOSCHETTI, ROBERTO GALASSO, FRANCESCO GALLI, ITALO RONDINELLA AND COURTESY LA BIENNALE DI VENEZIA

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55. BIENNALE DI VENEZIA PADIGLIONE DELLA SANTA SEDE In queste pagine: installazione video “La Creazione” realizzata dallo Studio Azzurro per il Padiglione della Santa Sede, all’interno di un progetto più ampio intitolato “In Principio (e poi)” che ripropone il racconto biblico dei primi 11 capitoli della Genesi.

È DEDICATA AI POTERI DELL’IMMAGINAZIONE LA MOSTRA “IL PALAZZO ECICLOPEDICO” CURATA DA MASSIMILIANO GIONI: UNA RIFLESSIONE SUI MODI IN CUI LE IMMAGINI SONO UTILIZZATE PER ORGANIZZARE LA CONOSCENZA E DAR FORMA ALLA NOSTRA ESPERIENZA DEL MONDO 25


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE 55. BIENNALE DI VENEZIA

“In Principio” è il titolo scelto dal Cardinale Gianfranco Ravasi per l’allestimento della mostra allestita nel Padiglione della Santa Sede ispirato ai primi 11 capitoli della Genesi

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55. BIENNALE DI VENEZIA PADIGLIONE DELLA SANTA SEDE ARSENALE - SALE D’ARMI NORD In Principio La Santa Sede partecipa quest’anno per la prima volta a La Biennale di Venezia con un Padiglione ispirato al racconto biblico della Genesi. “In Principio” è il titolo scelto dal commissario, il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che, in linea con gli intenti del Dicastero di incentivare il dialogo con la cultura contemporanea, ha ideato e promosso questa novità assoluta. I primi undici capitoli della Genesi sono stati l’incipit per la feconda e articolata fase di riflessione, coordinata dal curatore del Padiglione Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani. Da qui si è proceduto all’identificazione di tre nuclei tematici, affidati ad altrettanti artisti per la costruzione di percorsi differenziati ma tra loro comunicanti. La Creazione La Creazione è stata affidata a Studio Azzurro. Attraverso un utilizzo meditato dei nuovi media, lo storico gruppo milanese ha risolto la sfida con un’installazione interattiva che vede l’uomo in posizione centrale e stimola l’osservatore a un movimento fisico-sensoriale e mentale, nello spazio circostante e nella memoria collettiva e individuale. De-Creazione Per la De-Creazione è stato scelto il fotografo ceco Josef Koudelka: la potenza delle sue fotografie panoramiche in bianco e nero racconta la contrapposizione dell’uomo al mondo e alle sue leggi, morali e naturali, e la distruzione materiale derivante dalla perdita di senso etico. Ri-Creazione La speranza insita nella Ri-Creazione trova espressione nella specificità dell’arte di Lawrence Carroll. La sua capacità di ridare vita ai materiali di recupero, trasfigurandoli attraverso processi di ripensamento e rigenerazione, apre contro ogni previsione nuove possibilità di coesistenza tra dimensioni all’apparenza estranee come fragilità e monumentalità. Criteri di sobrietà ed economicità hanno guidato la progettazione e l’allestimento del Padiglione, i cui costi sono totalmente sostenuti dagli Sponsors, particolarmente da ENI e Intesa SanPaolo.

L

’eterna utopia umana di una conoscenza universale e totalizzante, la vertigine del catalogare, raggruppare, inventariare gli oggetti del mondo, e del nostro pensiero, secondo criteri fissi e prestabiliti. Un’ossessione perfettamente condensata nel modellino in scala 1:400 di Marino Auriti, meccanico di origini abruzzesi emigrato a Philadelphia e artista dilettante, che nel 1955 deposita presso l’ufficio brevetti statunitense il progetto per il suo “Palazzo Enciclopedico”: un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere

dell’umanità e celebrare, in 36 piani e 700 metri di altezza, le più grandi avventure dell’arte e della conoscenza, dall’invenzione della ruota a quella del satellite. Nei vasti spazi all’Arsenale, ridisegnati per l’occasione dall’architetto Annabelle Selldorf, l’allestimento della 55. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia a cura di Massimiliano Gioni è organizzato secondo la progressione tipica delle wunderkammer rinascimentali, ovvero dalle forme naturali a quelle artificiali, attraverso un vortice di opere, reperti storici e artefatti accumunati da sorprendenti affinità elettive. 27


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE 55. BIENNALE DI VENEZIA

55°BIENNALE DI VENEZIA ARSENALE In questa pagina: sopra, installazione di Stan VanDerBeek. Qui a destra, opere di Charles Ray, Otto Piene e Alice Channer. Qui sotto, installazione di Helen Marten. Nella pagina a destra, sopra, il “Palazzo Enciclopedico” di Marino Auriti (1955), cui si ispira il titolo della Biennale, e, sotto, “Venetians” di Pawel Althamer (2013), installazione composta da una folla di 80 anime dannate.

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La mostra è affiancata da 88 partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, con la presenza inedita della Santa Sede “Queste cosmologie personali, questi deliri di conoscenza, manoscritto illustrato al quale il celebre psicologo lavorò per mettono in scena la sfida costante di conciliare il sé con più di sedici anni, una raccolta di visioni auto-indotte per l’universo, il soggettivo con il collettivo, il particolare con introdurre una riflessione sui sogni e le immagini interiori che il generale, l’individuo con la cultura del suo tempo. Oggi, percorre l’intera mostra. Un progetto dove molti, e tuttavia ben alle prese con il diluvio dell’informazione, questi tentativi decifrabili, sono i sottotemi affrontati, come il “sentimento di strutturare la conoscenza in sistemi omnicomprensivi del sacro” (Guo Fengyi, Emma Kunz, Frédéric Schnyder), il ci appaiono ancora più necessari e ancor più disperati”, “rapporto viscerale con il corpo e la natura” (Laurent Montaron, afferma Gioni. Una mostra che declina il contemporaneo in Marisa Merz, Maria Lassnig), la “magia e il misticismo” (Roger una suggestiva chiave genealogica, indagando le funzioni Caillois, Rudolf Steiner), il “ruolo dell’immaginazione nelle dell’immaginazione e sfumando le distinzioni tra artisti carceri” (Rossella Biscotti) e negli “ospedali psichiatrici” (Eva professionisti e outsider, per un totale di oltre 150 nomi fra Kotátková); e poi ancora antropologia, filosofia, esoterismo, autori viventi e intellettuali defunti, alcuni attivi nella seconda letteratura e psicanalisi. Come di consueto, l’esposizione metà dell’Ottocento, capaci di incidere in termini cruciali principale è affiancata dalle partecipazioni nazionali, che sull’iconografia dei nostri tempi: da André Bréton ai Surrealisti, quest’anno sono 88, ospitate negli storici Padiglioni ai “Giardini”, da Rudolf Steiner a Pier Paolo Pasolini. Una commistione di all’ ”Arsenale” e nel centro storico di Venezia, con 10 Paesi visionari, maghi, profeti, folli, artigiani, archivisti, ricercatori, presenti per la prima volta: Angola, Bahamas, Regno del Bahrain, studiosi, poeti, psicanalisti e straordinari dilettanti che si apre Repubblica della Costa d’Avorio, Repubblica del Kosovo, Kuwait, ai Giardini con la presentazione del “Libro Rosso” di Jung: un Maldive, Paraguay, Tuvalu e, novità assoluta, la Santa Sede. 29


OGGETTI DESIGN MAGAZINE 55. BIENNALE DI VENEZIA

55° BIENNALE DI VENEZIA. PADIGLIONE ITALIA In queste pagine: sopra, “La Cupola” di Flavio Favelli e “La voglia matta” (tavoli) di Marcello Maloberti. Sotto, da sinistra, allestimenti di Fabio Mauri, Massimo Bartolini, Francesco Arena, Sislej Xhafa e tavolo/lampada “Solar” di Foscarini, design Jean-Marie Massaud (2012), in una foto del progetto editoriale “Inventario”, in mostra al bookshop dell’Arsenale.

A cura di Bartolomeo Pietromarchi, il “Padiglione Italia” interpretare la cultura italiana sia necessario individuare una realizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali vuole “serie di concetti polarmente coniugati”, il curatore ha indagato essere una topografia inedita, capace di rileggere alcune sette binomi intorno ai quali si struttura l’intero progetto, traiettorie fondamentali dell’arte italiana recente, rintracciare restituendo alla nostra arte quella complessità vitale, fatta di percorsi dimenticati, sanare amnesie culturali e dare nuova intuizioni e contraddizioni, che nel gioco del “vice versa” trova visibilità ad autori solitari. Una piattaforma di confronto non uno dei suoi elementi fondanti. In un dialogo tra artista e artista tanto sui tradizionali temi della conservazione, valorizzazione e tra stanza e stanza, il ritorno alla centralità del tema della e promozione dei beni culturali, quanto piuttosto sulla nuova storia, vissuta e restituita attraverso il filtro del proprio corpo e e determinante questione della loro “fruizione”. Seguendo un della propria biografia personale, emerge così in Francesco Arena concetto teorizzato da Giorgio Agamben nel volume “Categorie e Fabio Mauri; l’importanza della relazione che intercorre tra italiane. Studi di Poetica”, in cui il filosofo sostiene che per sguardo e percezione del paesaggio, come luogo della memoria 30


55. BIENNALE DI VENEZIA Massimiliano Gioni è il curatore della 55. Biennale d’Arte di Venezia, nonché Direttore artistico della Fondazione Nicola Trussardi di Milano e Associate Director e Director of Exhibitions del New Museum of Contemporary Art di New York. Nel 2010 Gioni ha diretto l’8° Biennale di Gwangiu essendone il più giovane direttore nonché il primo europeo. Nel 2003 ha curato la mostra “La Zona” per la 50. Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2004 è stato co-curatore della Biennale di arte contemporanea itinerante Manifesta 5 e nel 2006 ha curato la 4. Biennale di Berlino in collaborazione con l’artista Maurizio Cattelan e la curatrice Ali Subotnick.

PREMI 55. BIENNALE DI VENEZIA La Giuria della 55. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, presieduta da Jessica Morgan (Gran Bretagna) e composta da Sofía Hernández Chong Cuy (Messico), Francesco Manacorda (Italia), Bisi Silva (Nigeria) e Ali Subotnick (Stati Uniti), ha attribuito i seguenti premi ufficiali: Leone d’oro per la migliore Partecipazione Nazionale Angola, Palazzo Cini, Dorsoduro 864

e spazio collettivo, caratterizza invece il lavoro di Luigi Ghirri e Luca Vitone; mentre il rapporto fra suono e silenzio, che esplora l’ambito dell’eccedenza sensibile, contraddistingue le ricerche di Massimo Bartolini e Francesca Grilli. Si continua quindi con la connessione tra prospettiva e superficie, illusione e artificio; il rapporto tra immaginario collettivo, cultura popolare e biografia personale; la relazione tra sistema e frammento, che introduce alla riflessione sull’archivio e sull’ossessione per la classificazione, l’elenco e la raccolta; e infine l’attualità della classica distinzione tragedia/commedia, calata nella realtà contemporanea delle ricerche di Piero Golia e Sislej Xhafa. www.labiennale.org

Leone d’oro per il miglior Artista della Mostra Tino Sehgal, Gran Bretagna, 1976. Giardini Leone d’argento per un promettente Giovane Artista Camille Henrot, Francia, 1978. Corderie, Arsenale Menzioni speciali per le Partecipazioni Nazionali Cipro e Lituania, Giappone Menzioni speciali della Giuria per gli Artisti: Sharon Hayes, USA, 1970. Corderie, Arsenale Roberto Cuoghi, Italia, 1973. Corderie, Arsenale 31


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE

MURANO><MERANO In questa pagina: qui a fianco, da sinistra, “Miroirs PortraitStress of Our Society”, design Orlan (2009), e un dettaglio dell’allestimento “Planets”, design Jan Fabre (2011). Sotto, da sinistra, “Totem”, design Aldo Mondino, un dettaglio dell’allestimento “Planets”; “Glass Corrugated”, design Ursula von Rydingsvard (2010); “Bambù”, design Pino Castagna (2011), e “Laura’s hands”, design Jaume Plensa (2011).

Murano><Merano Collezioni Berengo MERANO ARTE OSPITA LA MOSTRA “MURANO><MERANO. IL VETRO E L’ARTE CONTEMPORANEA” A CURA DI ADRIANO BERENGO E VALERIO DEHÒ, ART DIRECTOR DI MERANO ARTE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO FRANCESCO ALLEGRETTO/ FRANCESCO FELLUZZI / ANDREAS MARINI (ALLESTIMENTO)

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Merano, all’interno di “Merano Arte - Kunst Meran”, in contemporanea con La Biennale di Venezia e la terza edizione di “Glasstress”, ha luogo la bella mostra “Murano><Merano. Il vetro e l’arte contemporanea”, nella quale sono esposte una serie di opere in vetro realizzate a Venezia presso lo “Studio Berengo Fine Arts”. Il vetro, materiale estremamente duttile, aperto a recepire la creatività artistica nelle sue forme più innovative, è protagonista negli ultimi anni di un rilancio mondiale. L’occasione è stata la prima edizione nel 2009 di “Glasstress”, iniziativa presentata come evento collaterale della Biennale di Venezia e diventata oggi una piattaforma di riflessione sul rapporto tra design e arte, tra tecniche antiche e arte contemporanea. Grazie ad Adriano Berengo e al suo laboratorio di Murano, la manifestazione si è successivamente arricchita di interventi da parte delle più importanti personalità contemporanee, diffondendosi in tutto il mondo, Stati Uniti e Asia compresi. In pochi anni non c’è stato artista che 32

non abbia provato a misurarsi con questo materiale, ricco di storia e allo stesso tempo anche adattabile alle idee e alle invenzioni. La mostra presenta lavori prodotti in via eccezionale da artisti di fama internazionale specializzati in diverse discipline, dal visual artist ucraino Oleg Kulik alla francese Orlan, pseudonimo di Mireille Suzanne Francette Porte, esponente della Body Art, al controverso artista belga Jan Fabre. Genialità anche molto differenti tra loro, le cui realizzazioni stabiliscono un dialogo reciproco, al tempo stesso concettuale ed estetico, grazie anche al fatto di esser state tutte realizzate nello stesso luogo, lo “Studio Berengo Fine Arts” di Venezia, una delle esperienze più innovative nell’utilizzo del vetro contemporaneo. Il progetto culturale di Berengo Studio consiste infatti nel tentativo di liberare il vetro dalla semplice funzione d’uso e dal prevalente impatto decorativo che esso ha avuto nella tradizione muranese, rendendolo così materia viva per opere d’arte contemporanea. In calendario fino all’8 settembre 2013. www.berengo.com



OGGETTI DESIGN MAGAZINE PREMIO PREMIO ADI DESIGN INDEX

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al 1956, anno della sua fondazione, l’ “ADI Associazione grandi aziende italiane pubbliche e private per promuovere per il Disegno Industriale” riunisce progettisti, imprese, attività, studi, ricerche e corsi di formazione nel campo della ricercatori, insegnanti, critici, giornalisti intorno al ricerca e dell’innovazione tecnologica. I vincitori 2013 del design declinato a 360°: progetto, consumo, riciclo, “Premio per l’Innovazione ADI Design Index” e del “Premio formazione. Il suo obiettivo? Promuovere e contribuire a dei Premi” per progetti eco sensibili sono stati Emanuele creare le condizioni necessarie per il pieno dispiegamento Mangini per il letto-divano a configurazione variabile delle potenzialità del design, attraverso il dibattito culturale, “Sosia”, disegnato per Campeggi e realizzato con materiali l’intervento presso le istituzioni e la fornitura di servizi. L’ADI, ecosostenibili; Alfredo Salvatori per il progetto “Lithoverde”, attraverso la “Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro”, è un composto ecosostenibile, ottenuto da scarti di lavorazione depositaria dal 1962 del Premio Compasso d’Oro ADI, il più antico dei materiali lapidei, in grado di acquisire i crediti LEED®, e autorevole riconoscimento mondiale nel settore del design, prodotto dalla società Alfredo Salvatori; l’Ufficio Progettazione nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti. Il “Premio Compasso Imballi di Bticino e la Cartotecnica Prealpi per il progetto d’Oro ADI” viene assegnato ogni tre anni sulla base di una di astucci per placche singole “Livinglight” con involucro preselezione effettuata dall’ “Osservatorio permanente del in cartoncino riciclato. Nell’ambito della manifestazione Design dell’ ADI”, costituito da una una commissione di esperti, “Design.Ud” svoltasi a Udine, ADI ha allestito la mostra “ADI

PREMI “ADI DESIGN INDEX 2013” Sopra, letto-divano a configurazione variabile “Sosia” di Campeggi, design Emanuele Mangini, e la mostra “ADI Design Index. Verso il Compasso d’Oro” a Udine. Qui a sinistra, composto riciclabile “Lithoverde” della Alfredo Salvatori, design Alfredo Salvatori, e “Livinglight” progetto di astucci per placche singole dell’ Ufficio Progettazione Imballi di Bticino e Cartotecnica Prealpi.

Premio dei Premi ADI Design Index ASSEGNATO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL “PREMIO DEI PREMI” A TRE PROGETTI ECO SENSIBILI GIÀ VINCITORI DEL “PREMIO PER L’INNOVAZIONE ADI DESIGN INDEX” 2013 TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO ADI ASSOCIAZIONE PER IL DISEGNO INDUSTRIALE

designer, critici, storici, giornalisti specializzati, soci o esterni alla società, impegnati nel raccogliere informazioni, valutare e selezionare i migliori prodotti, che vengono pubblicati negli annuari “ADI Design Index” e concorrono annualmente al “Premio per l’Innovazione ADI Design Index”. I vincitori di questo premio ricevono poi, sempre su segnalazione di ADI, il cui Presidente al suo secondo mandato è l’arch. Luisa Bocchietto, il “Premio Nazionale per l’Innovazione” denominato anche “Premio dei Premi”, conferito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, presenti le più alte cariche del Governo, “...a chi si sia distinto nel settore dell’innovazione come imprenditore, studioso, produttore, progettista”. A indicare i vincitori è un Comitato composto da autorevoli associazioni del mondo della produzione e da ADI stessa in qualità di referente per il design. È organizzato dalla Fondazione COTEC, costituita nel 2007 da un pool di 34

Design Index. Verso il Compasso d’Oro” dedicata ai prodotti selezionati dall’ultima edizione di “ADI Design Index”: un centinaio tra prodotti e servizi, presenti fisicamente oppure attraverso pannelli o filmati, realizzati nel segno della qualità del progetto e della produzione. Numerosi gli appuntamenti nel distretto friulano, distribuiti tra workshop, seminari e conversazioni sul design, tra i quali citiamo gli incontri con la coordinatrice di “ADI Design Index” Maria Cristina Tommasini e la referente regionale per l’Index Nicla Indrigo sul ruolo del “Premio Compasso d’Oro ADI”, quello sul “Design dell’acqua - Case History Jacuzzi” con il designer Massimo Farinatti, quello dedicato al “Design per il lavoro” con Vladimir Bozanic, responsabile dell’omonima commissione di selezione dell’Index, e, infine, il meeting dedicato a “Illy: dal caffè al design” condotto da Alex Terzariol, designer e Presidente di ADI Veneto Trentino Alto Adige. www.adi-design.org



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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DEL VETRO DI MURANO

Seguso. Vetri d’arte 1932-1973 PRESSO IL MUSEO DEL VETRO DI MURANO È DI SCENA UNA TRA LE PIÙ STRAORDINARIE DINASTIE DEL VETRO MURANESE, LA “SEGUSO VETRI D’ARTE”, IN UNA MOSTRA FRUTTO DI UNA LUNGA RICERCA DELLO STUDIOSO BELGA MARC HEIREMANS TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MUSEO DEL VETRO DI MURANO / SEGUSO VETRI D’ARTE 38


MUSEO DEL VETRO DI MURANO In queste pagine: le sale settecentesche del Museo del Vetro di Murano allestite per la mostra “Seguso. Vetri d’arte 1932-1973”. In mostra vi sono anche “Grigio oro” e “Pesco oro”, due delle creazioni con le quali nel 1936 la vetreria ottiene il “Diploma d’Onore alla IV Triennale di Milano”, oltre ai vasi dalle forme irregolari che solo Seguso produce, nettamente all’avanguardia per l’epoca, i primi ”fazzoletti”, allora chiamati “cartocci”. 39


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DEL VETRO DI MURANO

Una straordinaria carrellata dalle origini agli anni ‘70, che mostra l’eccellenza tecnica e la creatività estrema delle creazioni Seguso nella loro evoluzione attraverso il tempo

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a vetreria Seguso rappresenta una delle eccellenze maestri vetrai, presto riconosciuti artefici di vetri straordinari. produttive del XX secolo ed è tutt’oggi ai vertici mondiali Tra i pezzi in mostra figurano “Grigio oro” e “Pesco oro”, due del vetro d’arte. Con la mostra “Seguso. Vetri d’arte 1932- delle creazioni con le quali nel 1936 la vetreria Seguso ottiene 1973” il Museo del Vetro di Murano propone una sequenza il Diploma d’Onore alla IV Triennale di Milano, oltre ai primi di capolavori che mettono in luce la vicenda di un’imprenditoria “fazzoletti”, vasi dalle forme irregolari, esclusivi della vetreria familiare, vera e propria “dinastia” della lavorazione del vetro, e nettamente all’avanguardia per l’epoca, allora chiamati che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo di “cartocci” e appena introdotti da Pietro Chiesa per Fontana quest’arte nel corso del ‘900. L’esposizione è il frutto di un Arte. Si trovano inoltre i vetri di pasta colorata ricoperti di lungo lavoro di ricerca da parte dello studioso belga Marc uno strato di cristallo incolore, invenzione della vetreria Heiremans, esperto di storia del vetro muranese contemporaneo. Seguso per contrastare i rischi d’instabilità. Dal 1949 i più Risale agli anni ’30, periodo di forte innovazione e grande importanti Musei internazionali, dal Victoria & Albert di Londra progettualità manifatturiera, la trasformazione della fucina al “Landesgewerbemuseum” di Stoccarda, dal Neue Sammlung della famiglia Seguso, in cui lavorarono Antonio Seguso e i figli Museum di Monaco al Royal Ontario Museum di Toronto fino al Archimede ed Ernesto, in azienda moderna. Sotto la direzione MoMA di New York, cominciano ad acquistare i vetri artistici artistica di Flavio Poli si susseguono negli anni eccellenti usciti dalla sua fornace e disegnati da Flavio Poli. Agli anni 40


SEGUSO. VETRI D’ARTE 1932-1973 In queste pagine: panoramiche degli allestimenti delle storiche collezioni Seguso in mostra al Museo del Vetro di Murano fino al 29 settembre 2013.

Dal 1949 le collezioni Seguso sono esposte nei più importanti Musei internazionali, dal Victoria & Albert di Londra al Neue Sammlung Museum di Monaco fino al MoMA di New York ‘50 risalgono le “Valve”, pezzi di difficile realizzazione di cui l’esposizione mostra esemplari rarissimi: si tratta di forme ottenute con una lunga lavorazione a freddo, per le quali la vetreria Seguso ha sperimentato il riutilizzo della tecnica a incalmo. Seguono quindi i “Sommersi” – talvolta detti anche sfumati e corrosi – in cui spessi strati di vetro di colori diversi vengono sovrapposti, con alchimie uniche, per arrivare a inedite colorazioni: notte boreale, sayonara, fumo di Londra, grigio acciaio e violetto, verde, rosso cinese, rubino leggero, giallo resina. Nel 1954 il Compasso d’Oro, alla sua prima edizione, è assegnato proprio a un grande vaso in vetro sommerso blu rubino e cristallo disegnato da Poli per Seguso. Nel 1963 Poli lascia l’incarico e Mario Pinzoni, suo allievo fin dal 1953, subentra come direttore artistico della vetreria. Pinzoni disegna, tra gli altri, anche due vasi in vetro bulicante per la Biennale

di Venezia dell’anno seguente, che possiamo vedere esposti in questa importante occasione al Museo del Vetro di Murano insieme ad altri prototipi. Nel 1971 lascia anche Pinzoni e nel 1972 la famiglia si divide. L’azienda viene venduta e il percorso espositivo termina a questo punto della storia della vetreria, tracciandone il fondamentale contributo artistico. I Seguso hanno però continuato a mantenere vivo il loro ruolo imprenditoriale nel campo del vetro artistico muranese e dal 2008 Seguso Vetri d’Arte è rientrata nelle mani della famiglia con direttore artistico Pierpaolo Seguso, riprendendo il cammino là dove era stato interrotto, con uno sguardo alla tradizione e uno alla sperimentazione contemporanea. Una delle realtà produttive artigianali che rendono l’arte del vetro di Murano tra le principali tradizioni artistiche di Venezia e dell’Italia nel mondo. www.visitmuve.it www.segusovetridarte.com 41


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE IN FAENZA

MIC Faenza Universo Ceramica

LE ULTIME INIZIATIVE DEL MIC DI FAENZA, DALLA 58. EDIZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA ALLA DOPPIA MOSTRA SU ARTURO MARTINI TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MIC FAENZA

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MIC FAENZA In queste pagine: panoramica della sezione “Novecento Europeo” dell’esposizione permanente del MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.

LA RIVISTA “FAENZA” COMPIE 100 ANNI Il MIC ha recentemente festeggiato il centenario della storica rivista di studi ceramici Faenza, curata dal MIC di Faenza e punto di riferimento per gli studi specializzati in questo settore, con una giornata di studi di respiro internazionale e il contributo di studiosi di ceramica italiani ed europei come Françoise Barbe Musée du Louvre di Parigi, Maria Paz Soler, già curatore del Museo de Cerámica di Barcellona, John V.G. Mallet già conservatore del Victoria and Albert Museum di Londra, Sauro Gelichi dell’Università Ca’ Foscari a Venezia, Valentina MIntrnazionale azzotti, conservatrice del MIC Faenza, Claudia Casali, direttrice del MIC Faenza, e Lucio Riccetti, docente dell’Università di Perugia che, recentemente, si è occupato del banchiere e collezionista di ceramica inglese JP Morgan. La prima edizione di Faenza risale al 1913 e da allora fu pubblicata ogni anno con la sola interruzione del 1944, quando un bombardamento aereo rase al suolo buona parte del museo. Per un secolo Faenza ha costituito un repertorio di studi storici sull’arte della ceramica e di studio a carattere didattico, un supporto fondamentale per gli studiosi e per gli appassionati della materia di tutto il mondo, il cui contenuto scientifico è sempre stato garantito da un specifico comitato internazionale di esperti.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE IN FAENZA

Promuovere un materiale storico come la ceramica dal punto di vista artistico e funzionale: questo l’obiettivo del Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea

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ondato nel 1908 alla conclusione della grande Esposizione Internazionale dedicata ad Evangelista Torricelli, che ospitò i prodotti di molte manifatture italiane ed europee, il “MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza” è oggi il punto di convergenza di tutto ciò che anima il mondo della ceramica o “faenza”, attraverso le sue preziose collezioni storiche, le mostre d’arte contemporanea, i laboratori e le numerose iniziative multidisciplinari. Tra le attività distintive del MIC, il “Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea” ha segnato la storia culturale di Faenza nel XX secolo, facendone un punto di riferimento ceramico mondiale soprattutto a partire dagli anni Sessanta. Istituito nel 1932 per iniziativa del Museo di Faenza e il patrocinio dell’ E.N.A.P.I. (Ente Nazionale

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Artigianato e Piccole Industrie), il Premio è stato, fin dall’inizio, un importante momento per la valorizzazione, il rinnovamento, la promozione della ceramica sia sotto l’aspetto artistico e decorativo, sia in quello funzionale e dell’arredo. La stessa Manifestazione ha inoltre dato impulso a una ricerca complessa che ha toccato l’ambito estetico così come importanti esperienze nel settore della tecnologia delle argille, degli smalti, delle cotture, mutuandole dall’industria e coinvolgendo l’industria stessa nel design di oggetti e piastrelle. La “58. edizione del Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea Premio Faenza 2013” ha preso in considerazione una rosa di un centinaio di finalisti le cui opere hanno affrontato i linguaggi della contemporaneità con un’attenzione tutta particolare ai temi dell’attualità. Per


In foto

PREMIO FAENZA 2013 In queste pagine: qui a sinistra, “Alveare” di Mattia Vernocchi, in terracotta smaltata e ferro, Nella pagina a destra, prima fila in alto, da sinistra, “Maternity” di Stela Pervanova, in grès non smaltato nero e bianco; “Dancing in the wind” di Zhao PingPing, in porcellana; “Gran Bretagna” di Tony Lattimer, grès ad alta temperatura 1315° con metallo asimmetrico alla base. Nella fila di centro, “Fractal 3”di Sophie Ronse, terra silicea modellata con incisioni, ossidi e ingobbio; “Untitled” di Jane King, materiale ceramico con terracotta smaltata e pittura acrilica; “Analysis and implementation of the global game plan” di Ljubica JocicKnezevic, porcellana nera, cornice in legno antico. Nella fila in basso, “Proyecto Sur, Serie Home. Barrio 124” di Graciela Olio, fogli di porcellana di 1 m e keraflex, e, nell’ultima foto, “Avis” di Paivi Rintaniemi, ceramica ad alta temperatuta 1250°. In foto qui sotto, “My July” di Silvia Calcagno, in grès smaltato 1265°.

Gli artisti internazionali partecipanti hanno affrontato il compito di raccontare l’attualità attraverso la ceramica, usando un linguaggio contemporaneo e lirico al tempo stesso la “Sezione Over 40” è stato premiato l’artista finlandese della realizzazione individuale e collettiva, del desiderio, Paivi Ritaniemi, con l’opera “Avis” (2012), ispirata alla forma del corpo, del simbolo”, come si apprende sulla sua pagina primordiale del contenitore e considerata dalla giuria “una web. Il “Premio Cersaie”, sempre nell’ambito del Concorso, sintesi quanto mai efficace tra fragilità e forza, tra forma è andato invece all’artista serba Ljubica Jocic-Knezevic con e informe”. Il “Premio Faenza della Sezione Under 40” è l’opera “Analysis and implementation of the global game andato invece a un faentino, Nero / Alessandro Neretti, plan” (2012), definita dalla giuria “esito felice di arte unita con l’opera “I nuovi Apostoli, ovvero paesaggi economico- al design”. La giuria ha inoltre espresso una menzione strutturali” (2012), in cui diversi linguaggi e pratiche d’onore della Provincia di Ravenna nei confronti dell’opera artistiche convivono felicemente per dare vita a un’opera che “The Wall” (2012), dell’artista di Hong Kong Cheung Shing. offre chiavi di lettura molteplici e attuali. Il giovane artista In autunno, il MIC ospiterà un’importante mostra su Arturo visivo, nato nel 1980, si pone come critico osservatore della Martini (1889/1947), protagonista della scultura italiana del condizione contemporanea e conduce “una personale indagine ‘900, grazie a alla collaborazione tra la Fondazione Cassa di espressiva tesa a esplorare dinamiche e processi socio-politici Risparmio in Bologna e la Fondazione del Museo Internazionale ed economici, concentrando particolare attenzione sulla sfera delle Ceramiche in Faenza. www.micfaenza.org/it 47


OGGETTI DESIGN MAGAZINE TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO

GAE AULENTI In questa pagina: allestimento della mostra, “Gae Aulenti. Gli oggetti e gli spazi”, seduta “Sgarsul” (1962) di Poltronova e, sopra, “Tavolo con ruote” (1980) di Martinelli Luce.

Omaggio a Gae Aulenti SULLA SCIA DEI RECENTI OMAGGI A FIGURE FONDAMENTALI PER IL DESIGN ITALIANO, LA TRIENNALE RICORDA GAE AULENTI ATTRAVERSO UNA SELEZIONE DEI SUOI OGGETTI PIÙ ICONICI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO TRIENNALE DESIGN MUSEUM 48


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO

GLI OGGETTI E GLI SPAZI sopra, “Tavolo con ruote” (1980) e “Tavolo con ruote di bicicletta” (1993) di FontanaArte. Qui da sinistra, lampada “Ruspa” (1967) di Martinelli Luce, lampada “Alcinoo” (1975) di Artemide, sedie “Aprilina” (1964) di Zanotta, lampada “Pipistrello” (1965) di Martinelli Luce

Curata da Vanni Pasca con allestimento dello studio Gae Aulenti Architetti Associati, la Triennale di Milano mette in mostra gli oggetti di design realizzati da Gae Aulenti dal 1962 al 2008

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e finestre affacciate su piazzetta San Marco a Milano, Casabella, Aulenti ne assorbe profondamente l’insegnamento, la scrivania all’ultimo piano di uno studio in verticale secondo il quale urbanistica e arredo sarebbero le estreme fatto di scale strette e giovani collaboratori. Nella città polarità dell’attività di un architetto moderno. La mostra dove l’architetto e designer è professionalmente nata, si sofferma dunque sugli oggetti di design, a partire dalla restano le tracce di una carriera eclettica e cosmopolita, “Sgarsul” del 1962, rilettura di una poltrona a dondolo che ha lasciato opere straordinarie nel campo della derivata dall’incrocio di due ellissi in legno curvato, e dai museografia e delle scenografie teatrali. Del suo modo di mobili “Locus Solus” del 1964, in cui viene piegato il tubolare fare architettura, Gae Aulenti amava ricordare la stretta metallico invece che il legno, entrambi appartenenti ad una relazione con l’ambiente urbano esistente, che diveniva fase in cui il design italiano ricerca una strada autonoma, di fatto la sua forma generatrice: “L’architettura nasce dal superando il paradigma razionalista attraverso la rilettura terreno, dall’analisi del luogo, e si costruisce a partire dal della tradizione viennese. Si prosegue quindi con una serie contesto e dalla sintesi di ciò che dal contesto emerge”. Alla di oggetti in cui la razionalità si fonde con la cultura pop, Triennale di Milano fino all’8 settembre, una mostra omaggio come le lampade “Ruspa”, “Rimorchiatore” e “Pipistrello”, ne ripercorre la storia progettuale dal 1962 al 2008, a cura rieditata quest’anno da Martinelli Luce, o i tavoli composti da di Vanni Pasca e con allestimento dello studio Gae Aulenti un piano in cristallo con ruote, per arrivare infine al recupero Architetti Associati. Afferma Silvana Annicchiarico, direttore di tecniche della tradizione come il vetro soffiato, per esempio del Triennale Design Museum: “Insignita dalla Triennale nella lampada “Parola” con Piero Castiglioni o nei vasi per della Medaglia d’Oro alla carriera nel 2012, Gae Aulenti è Venini.Tra le opere più conosciute e apprezzate dell’architetto, oggi protagonista di un tributo volto a ricordare un aspetto si ricordano il Museo d’Orsay a Parigi, il Museo d’Arte Moderna meno valorizzato della sua progettazione: il design”. Allieva all’interno del Centre Pompidou, la riprogettazione di Piazzale di Ernesto Nathan Rogers con cui collabora alla redazione di Cadorna o Palazzo a Vela a Torino. www.triennale.org 50



Foto Camilla Pasini

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE PREMI DESIGN 2013

SaloneSatellite Award

Tania da Cruz è la vincitrice del SaloneSatellite Award 2013 con il sistema di insonorizzazione degli ambienti “Braque”, un progetto trasversale adattabile ad ogni contesto grazie all’ampia configurabilità dei moduli in sughero. Al secondo posto il collettivo Re Design Studio che con il tessuto “Plastex” ha presentato un nuovo materiale sostenibile dalle estese qualità performative, mentre il terzo premio è andato agli inglesi del Poetic Lab per la lampada “Wave”, capace di interpretare in modo emozionale il rapporto fra luce, vetro e movimento. Tre le menzioni speciali: Andrea Borgogni, con una sedia facile da realizzare e trasportare, Mattia Ruiz, con una lampada in legno, e lo studio Messelona con una doppia sedia a dondolo. www.cosmit.it

Red Dot Design Award

Il Red Dot Design Award nella categoria Product design è stato assegnato quest’anno, fra gli altri, anche a due prodotti firmati Sambonet: la nuova linea di strumenti di cottura “12’O’Clock” del Centro Stile Sambonet, in acciao inox con fondo sandwich per garantire un’uniforme distribuzione del calore, e il centrotavola “Gio Ponti”, composto da due ciotole sovrapponibili di forma semisferica, in acciaio inossidabile disponibili anche in versione placcata argento. Fra le ‘Honourable Mention’ invece, le collezioni di tableware “Artesano Original” dello Studio Christian Haas e “Lina” di Werner Bohr/Agentur für Gestaltung (Design Agency), entrambe disegnate per Villeroy&Boch. www.red-dot.org

Wallpaper*Design Award

Se il premio per il “Designer of the year” è stato assegnato all’ israeliano Ron Gilad, il premio per il “Best new domestic design” è invece andato al piano cottura “Full Induction CX 480” di Gaggenau, un must-have della cucina contemporanea, che grazie ai 48 microinduttori posti sotto la superficie in vetroceramica si trasforma in un’area cottura senza limiti. L’intuitivo display “TFT touch control” garantisce infatti la massima semplicità di gestione e mantiene costanti le impostazioni di cottura ad ogni spostamento delle pentole, che potranno essere posizionate su qualunque punto del piano e verranno individuate automaticamente. www.wallpaper.com

EDIDA Elle Deco Awards

Per l’ Elle Deco International Design Awards, nella categoria ‘Kitchen’ ha trionfato la cucina “Diesel Social Kitchen” del Diesel Creative Team per Scavolini, che mescola un’anima vintage a dettagli di ispirazione industriale, volumi importanti e materiali naturali. Nella categoria ‘Tableware’ il riconoscimento è stato assegnato alla collezione di porcellane per la tavola “Colour Porcelain” degli svedesi Scholten & Baijings per 1616 Arita Japan, una delle più antiche manifatture giapponesi. Composta da piatti, tazze e ciotole, da piatti da portata, candelabri, vasi e un servizio da tè, la collezione è dipinta a mano secondo tre diversi livelli di intensità, che emergono per contrasto dal fondo grigio pallido della porcellana tradizionale. www.elledecor.com

Inner Design

Con il sostegno della piattaforma di crowdfunding Eppela, sono stati selezionati i tre vincitori del concorso “Talent on the Table” promosso da Inner Design, community dedicata al design del Gruppo 24 Ore. Sono dunque candidati ad entrare in produzione il dosa spaghetti in marmo bianco di Carrara “Type” dello Studio Lievito, provvisto di feritoie per dosare gli spaghetti, il set di piatti “Not ordinary plate” di Andrea Andretta, che coniuga cultura del progetto e finalità educative, e il tagliere in legno di faggio “Ottoemezzo” di ZP Studio, dotato di una fessura per l’inserimento di una mezzaluna e un leggero scivolo per trasferire agevolmente il cibo tritato in un altro contenitore. www.innerdesign.com 54


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a l 1890

Rappresentante generale per l’Italia Viale Cirene, 4 - 20135 Milano Tel. 02 54001010 - Fax 02 54001060/20 e-mail: info@bohemia.it

www.rona.sk RONA a.s. - Schreiberova 365 020 61 LednickĂŠ Rovne - Slovak Republic


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H-FARM Venture Incubator A RONCADE, IN PROVINCIA DI TREVISO, UN VENTURE INCUBATOR PER SUPPORTARE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI IN AMBITO WEB, DIGITAL E NEW MEDIA ATTRAVERSO UNA COMBINAZIONE DI FINANZA E SERVIZI DI ACCELERAZIONE DEL BUSINESS TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO H-FARM

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RICCARO DONADON H-Farm è un progetto privato di Venture Incubation fondato da Riccardo Donadon nel 2005, nato con l’obiettivo di aiutare giovani imprenditori nel lancio delle loro iniziative basate su modelli di business innovativi nel settore internet e media digitali. Il modello di incubazione dura in media 36 mesi, durante i quali H-Farm assiste e accelera il percorso di crescita della startup. H-Farm ha sede in Italia a Roncade nella tenuta agricola di Ca’ Tron. Nei primi 7 anni ha investito circa 14,8 milioni di euro in 47 startup, creando oltre 328 posti di lavoro e ottenendo 7 exit importanti. Tra il 2013 e il 2018 sono previsti investimenti per 10 milioni di euro. 57


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H-FARM In queste pagine: sopra, da sinistra, Maurizio Rossi, co-founder di H-Farm, e Riccardo Donadon, fondatore. La sede di H-Farm situata nella storica tenuta agricola Cà Tron. La H, che forma il nome del progetto significa Human, concetto esteso anche alle persone che lavorano all’interno del progetto, le quali possono godere di un ambiente studiato e curato per essere all’altezza delle aspettative di risorse umane qualificate.

H-Farm si propone con il doppio ruolo di incubatore e investitore: fornisce alla startup il capitale necessario al suo avvio e ne affianca il team con un approccio imprenditoriale

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econdo un’indagine promossa da “Italia Startup” in collaborazione con “Human Highway”, istituto di ricerca specializzato nell’analisi dei servizi, della comunicazione e del marketing online, sono almeno 300 mila gli aspiranti imprenditori in Italia. “Sembra un paradosso, ma la crisi genera una delle risorse più importanti per l’economia italiana: il desiderio di imprenditorialità, di esprimere i propri talenti per creare nuove opportunità lavorative”, ha commentato Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup. “Solo per 2 aspiranti su 10 il momento economico sfavorevole è un limite: per la maggior parte di loro basterebbe trovare un adeguato finanziamento per creare una nuova realtà produttiva”. Nato nel 2005 nel 58

trevigiano, “H-Farm” è un incubatore di impresa che conta oggi tre sedi internazionali, a Seattle negli Stati Uniti e a Mumbai in India, più una di rappresentanza a Londra. Con un target legato ad iniziative nell’ambito digitale, più specificamente alle nuove tecnologie orientate agli aspetti sociali e comunicativi, H-Farm include ad esempio la piattaforma di scrittura creativa “20lin.es”, esperimento di produzione letteraria collaborativa, la web application “Grow the Planet”, dedicata agli appassionati dell’orticoltura con strumenti di apprendimento, gestione, interazione avanzata e scambio di servizi e prodotti, o ancora la piattaforma di crowdsourcing “Desall”, che attraverso una serie di design contest mette in contatto aziende e privati con una


ALESSI E H-FARM In collaborazione con “Desall”, piattaforma di crowdsourcing che connette aziende e privati attraverso una community mondiale di talenti creativi, Alessi lancia il concorso on line “Alessi in Love” nato da un’ iniziativa d Laura Polinoro Design Studio. Entro il prossimo 7 ottobre, designer e talenti emergenti da tutto il mondo possono caricare su desall.com i loro progetti sul tema “Il regalo d’amore”: gli autori delle idee migliori selezionate da una Giuria presieduta da Alberto Alessi, otterranno l’accesso a un esclusivo workshop, condotto da Laura Polinoro, della durata di 3 giorni nel campus di H-Farm, con l’opportunità di partecipare alla progettazione della nuova collezione.

Previsto in 2 sessioni annuali, H-Camp è un programma di accelerazione del business della durata di 3 mesi con l’obiettivo di accogliere e far crescere progetti digitali innovativi community mondiale di talenti creativi, per un’esperienza di design partecipativo dall’idea fino allo sviluppo del prodotto e alla sua commercializzazione. L’attività svolta da H-Farm è una combinazione di finanziamento e fornitura di servizi di accelerazione del business, fra cui rientrano aspetti legati all’amministrazione, la consulenza su questioni legali e finanziarie e la gestione del personale. C’è poi anche l’ufficio stampa, che cerca di dare visibilità alle nuove iniziative, e persino il “mentore”, incaricato di seguire lo sviluppo dell’impresa dal suo ingresso nell’incubatore fino al distacco finale, attraverso la ricerca di clienti e possibili investitori. Ma il vero business arriva dall’exit delle società, basti pensare all’esempio di “H-art”, costituita all’inizio

del 2005 per fornire strategie di e-business e design di interfacce, ceduta nel 2009 al gruppo WPP con un accordo di earn-out che farà affluire nelle casse di H-FARM tra i 2 e i 3 milioni di euro entro il 2014. Emblematico poi il caso di “H-umus”, nata nel 2007 e ideatrice della piattaforma di merchandising “Nuxie” dedicata a showroom, punti vendita e reti commerciali: il parco clienti di H-umus comprende oggi le principali società del settore del fashion, fra cui brand di livello globale come Armani, Diesel, Benetton, Safilo, Nike, Pomellato, Piquadro, Bally, Citizen, Panerai. Come scegliere le migliori idee di business fra le migliaia di progetti che H-Farm riceve ogni anno? Il team di screening valuta tutte le proposte e ne seleziona periodicamente tre o quattro. 59


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H-FARM momenti all’interno del parco tecnologico H-Farm. Fra gli eventi ospitati di recente, “Summer Talks with Amazon”, per comprendere le migliori pratiche per la costruzione di un’infrastruttura di rete efficiente.“Origin, Passion and Beliefs”, dedicata allo sviluppo di nuovi concept per le aziende di moda al fine di valorizzare il made in Italy. “HackItaly 2013”, un’iniziativa che ha raccolto decine di hacker da tutta Italia, e il meeting del team della startup “Zooppa”, dedicata ai creativi della pubblicità.

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Invitandole al primo “Storming pizza” utile, un’iniziativa di networking in un contesto informale in cui ogni team ha sei minuti per illustrare il suo progetto e un quarto d’ora per rispondere alle domande del Comitato Investimenti. In caso di esito positivo, l’accesso ai servizi dell’incubatore e un finanziamento che può arrivare fino a 300 mila euro. Abbiamo chiesto a Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm e presidente di Italia Startup, di raccontarci da vicino la filosofia della sua “creatura”, nata nella campagna affacciata sulla laguna veneta per realizzare un triplice sogno: dar vita a un polo tecnologico di servizi legati ad internet, aiutare i giovani a cogliere le enormi opportunità offerte dalla rete e mostrare come i vecchi casali abbandonati che hanno generato la prima economia possano rivestire tutt’oggi un ruolo importante nelle dinamiche sociali del territorio. Riccardo Donadon, quali sono le modalità con cui H-Farm seleziona i progetti da finanziare? Per la selezione dei progetti facciamo riferimento a dei criteri di valutazione comunemente utilizzati nelle fasi seed/ early stage. I criteri sono sostanzialmente qualitativi: la composizione del team, il prodotto, lo studio del mercato di riferimento, la scalabilità, la qualità della presentazione e quella della business idea. In questa fase, avere dei riferimenti quantitativi come piani economico-finanziari o business plan serve infatti per dare un’indicazione di massima, ma non per una valutazione precisa, poiché non esiste ancora una struttura definita e rodata che possa assolvere a tale analisi. Quindi ci concentriamo maggiormente sugli aspetti di business model e

working space, connettività, reception, posta, assistenza legale, finanziaria e contabile, mentoring, networking, PR, HR, advisory. Il nostro modello di investimento prevede un coinvolgimento in capitale di rischio per cui diventiamo soci della startup con una quota di minoranza che di solito non supera il 30%. Al termine di tale periodo, che varia fra i 4 e i 7 anni, si disinveste la partecipazione realizzando il capital gain sull’investimento: molto spesso i partner dell’operazione sono operatori industriali che nell’acquisizione della startup individuano sinergie da integrare all’interno del loro business. Lei ha partecipato alla task force che ha elaborato il rapporto “Restart Italia”, parzialmente accolto nel decreto “Crescita 2.0” dedicato alle nuove imprese innovative: quali i contenuti tradotti in legge e quali invece quelli ancora da realizzare? Purtroppo solo una parte di quanto contenuto nel rapporto si è tradotto, ad oggi, in provvedimenti concreti ed effettivi. Il registro dedicato presso le Camere di Commercio e le normative di semplificazione in tema di contratti di lavoro sono le due iniziative più rilevanti. Manca invece il regolamento che permette uno sgravio fiscale per chi investe in startup innovative e manca il regolamento per il crowdfunding. E non ha visto la luce nemmeno il provvedimento che riguarda il cosiddetto “fondo dei fondi”, un fondo pubblico di garanzia destinato a coprire parzialmente il rischio di chi investe in startup. Il quadro va quindi completato, e con urgenza, senza dimenticare che per seguire da vicino l’evoluzione della normativa e una sua applicazione efficace

ITALIA STARTUP Fondata nel 2012, Italia Startup è una piattaforma indipendente e collettiva che rappresenta l’ecosistema delle startup italiane, allargata a tutti i soggetti privati e pubblici (nuove imprese innovative, incubatori ed acceleratori di startup, investitori, aziende ed enti) che ne agevolano la valorizzazione, la visibilità e la crescita, contribuendo alla creazione di un nuovo tessuto imprenditoriale italiano. Italia Startup mira a diffondere la passione del fare impresa e a promuovere la cultura dell’intraprendere. In particolare, il suo obiettivo è far conoscere le giovani iniziative imprenditoriali, avvicinandole al consolidato mondo della grande impresa italiana, oltre che agli investitori nazionali e internazionali. Incubatori ed acceleratori membri di Italia Startup: Bioindustry Park, Boox, ComoNExT, Digital Magics, H-Farm, Make a Cube ³ Fondazione Novara Sviluppo, Nanabianca, Polihub, The Net Value, Vega

go-to-market, nonché sulle competenze del team proponente. Una volta superata la selezione, quali sono i principali servizi offerti e come avviene poi la “cessione” della startup? Il modello operativo di H-Farm prevede che le startup incubate passino attraverso il programma di accelerazione H-CAMP (3 mesi dedicati allo sviluppo del prodotto), al termine del quale viene organizzato un Demo Day: in questa occasione sono invitati gli investitori istituzionali, i business angels e tutti i soggetti potenzialmente interessati. I servizi offerti in questa fase sono forniti nella forma work-for-equity, ovvero si scambiano i servizi con una quota di partecipazione della startup, mentre nella fase successiva occorre pagare un canone, che permette alla startup di usufruire di vitto e alloggio,

è opportuno mantenere un concetto di “task force”, cioè di un gruppo di esperti che accompagnino il Governo nello sviluppo e nell’aggiornamento dei provvedimenti. Ci spiega che cosa si intende per “crowfunding”? Parlando di “crowdfunding” ci riferiamo a uno strumento nuovo, che permette l’investimento per le startup a un pubblico molto vasto di soggetti, con cifre contenute. Se il regolamento venisse approvato in tempi brevi e seguisse logiche liberiste, senza dare troppo peso agli investitori istituzionali, si aprirebbero nuove opportunità per le startup, si includerebbero nuovi soggetti investitori (anche singoli cittadini) e si attirerebbero certamente portali e soggetti stranieri, che già operano in questo mercato. www.h-farm.it www.h-farmventures.com 61


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www.philippenigro.com Designer free lance e collaboratore dello studio De Lucchi, Philippe Nigro segue numerosi progetti che spaziano dal design di prodotto alla scenografia e agli allestimenti per aziende come Poltrona Frau, Artemide, Alias, Olivetti. Affascinato dalle potenzialità del design intersecato, incastrato e assemblato, ha ideato soluzioni d’arredo versatili, funzionali ed eclettiche, come le sedie “Twin-Chairs” e il basamento per tavolo “Universal Base”, oggi nella collezione permanente del Centre Pompidou. Strutturata per adattarsi alle esigenze in continua trasformazione del vivere contemporaneo, anche l’ultima collezione di complementi Nécessaire d’Hermès, presentata alla Milano Design Week 2013.

www.loudordesign.be

Studio di design con base a Bruxelles, Loudor Design di Jean-François d’Or mostra uno spiccato interesse per la dualità e la complementarietà di soluzioni progettuali allo stesso tempo creative e pragmatiche, nella convinzione che il design sia essenzialmente una questione di “armonia”, un occhio e uno strumento per migliorare la qualità e l’identità del prodotto. Distribuita da La Rochère, la linea per la tavola Blossom combina la forma rigorosa con la delicatezza del vetro trasparente e mentre un solido motivo a rilievo contrassegna la superficie di ogni pezzo, la base presenta un linea curva creando un “effetto lente”.

www.mathieulehanneur.fr Laureato alla Scuola Nazionale Francese per il Disegno Industriale, Mathieu Lehanneur si dedica al design e all’architettura d’interni, sviluppando una forte passione per le interazioni tra il corpo umano e l’ambiente, i sistemi viventi e il mondo scientifico. Un approccio, il suo, che combina materiali organici con tecnologie digitali, producendo oggetti mutanti e funzionali. Come l’avveniristica stazione meteorologica Demain est un autre jour, nata come supporto psicologico per i malati terminali, o la nuova piattaforma culturale parigina Electric, una stanza del suono di 1000 mq con alberi-mixer e rami di luce, per incontrarsi ammirando la Tour Eiffel.

www.sahilsarthak.com Studio di progettazione multidisciplinare fondato nel 2009 dagli indiani Sahil Bagga & Sarthak Sengupta, si occupa di arredi, design d’interni, illuminazione, design strategico e di prodotto, brand building, ricerca e sviluppo di nuove tendenze. Una competenza che risiede nella personalizzazione dei prodotti e nella capacità di coniugare la cultura dell’India contemporanea con quella della sua più antica tradizione artigianale. Oggetto di numerosi riconoscimenti internazionali, fra cui anche l’Elle Decor India, la coloratissima collezione di arredi e luci Katran è realizzata a mano con stoffe di scarto raccolte dai contadini locali, perfetta sintesi dei valori di sostenibilità etica ed ecologica.

www.lindstenform.com Origini svedesi per Lindstén Form, titolare dell’omonimo studio di Stoccolma, fra i talenti del SaloneSatellite di Milano già nel 2011. Modalità privilegiata per esprimere pensieri ed emozioni attraverso la fisicità della materia, il design rappresenta per lui anche un’opportunità per influenzare lo stato d’animo delle persone, rendendo l’ambiente circostante più accogliente e gioioso. È il caso di “Gravity” per FontanaArte, lampada da terra con diffusore in polimetacrilato bianco opalino, o di “Meltdown” per Cappellini, bolla di vetro colorata ispirata al concetto della “fusione nucleare”, con il bulbo dove alloggia la lampadina che sembra quasi sciogliere la barriera del vetro. 62


JAIME HAYON In questa pagina: il designer con la linea di scarpe disegnata per “Camper Shoes”, espressione della sua grande passione per il tip tap. La sua attività si svolge nell’Hayon Studio di Valencia e nelle sedi di Barcellona, Treviso e Londra.

DESIGN<DESIGNERS È LA SEZIONE DEDICATA AGLI INCONTRI CON GLI ARCHITETTI, I DESIGNERS, GLI ARTIGIANI, GLI ARTISTI E LE ACCADEMIE PROTAGONISTI DEL DESIGN CONTEMPORANEO INTERNAZIONALE 63


OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN<DESIGNERS

HAYON STUDIO VALENCIA In queste pagine: l’architetto e designer Jaime Hayon nel suo studio a Valencia. La poltrona con pergola e i vasi in terracotta fanno parte della collezione per giardino “Gardenias” disegnata per BD Barcellona. 64


Jaime Hayon In Wonderland DESIGNER DALLE MILLE ANIME HA STRAVOLTO I CODICI DEL SETTORE CON LE SUE CREAZIONI AL DI LÀ DI OGNI CLICHÉ. PER LUI NON CI SONO CONFINI FRA ARTE, DESIGN E DECORAZIONE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO HAYON STUDIO 65


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JAIME HAYON In queste pagine: in alto, poltrone con pergola della collezione “Gardenias” (2013) per BD Barcelona e Jaime Hayon con la sedia “Piña Chair” (2008) per Magis. Qui sopra, sedie “Catch Chair” (2013) per &Tradition. Qui a destra, poltrona “Ro” (2013) (in danese “tranquillità”) per Republic of Fritz Hansen, realizzata in materiale sostenibile in nove colori. Qui sotto, sedia “Tudor” (2009) per Established and Sons. Nella pagina a destra, divano “Favn” (2011) (in danese “abbraccio”) per Republic of Fritz Hansen, disponibile in dieci diverse combinazioni di colori .

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È l’originalità il tratto caratteristico del giovane designer spagnolo, autore di un universo immaginifico in cui ogni oggetto si fa portatore di un simbolo. Con raffinata ironia

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on ha ancora compiuto i suoi primi quarant’anni Jaime Hayon, architetto e designer spagnolo dal talento vulcanico e multiforme che nel suo folgorante cammino artistico, iniziato nel 1998 con il dipartimento design di “Benetton” sotto l’egida di Oliviero Toscani e successivamente consacrato con la sua esposizione “Mediterranean Digital Baroque” (2003) presso la “David Gill Galleries” di Londra, spazia oggi dall’arredo all’architettura, dal giocattolo agli smartphone con un’ispirata allegria mista a un misterioso senso dell’umorismo, simile a quello che si incontra a volte nei paesaggi onirici. Innumerevoli le sue collaborazioni internazionali. Basta pensare ai personaggi meravigliosi e teneramente inquietanti di “The Fantasy Collection”, la collezione realizzata per “Lladrò”, con la quale Hayon collabora dal 2005 anche nel ruolo di Artistic Advisor del Lladrò Atelier, o alla linea “Candy Lights” e allo “Zoo” in porcellana e cristallo creati per “Baccarat”, per cui l’eclettico artista ha creato un lampadario multistrato che può arrivare fino a 40 luci e recentemente ha completato la collezione “Candy Light” in versione “Baby”. Un talento riconosciuto e incoraggiato sin dagli esordi per questo giovane architetto, nato a Madrid nel 1974, che già nel 2003 si vedeva premiato dal Ministro della cultura spagnola e dal Injuve - Instituto de la Juventud de España - come uno dei più promettenti designer spagnoli. 67


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JAIME HAYON In queste pagine: lampadario “Candy Light” (2011) (foto Yves Duronsoy) per Baccarat e lampade “Baby Candy Lights” con base in ceramica (rame, platino e bianca), disponibili in differenti misure, con bottone d’accensione in cristallo rosso. Nella pagina a destra, “The Baccarat ZOO” (2011) e poltrona e vasi della collezione da giardino “Gardenias”(2013) realizzata per BD Barcelona.

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Nelle sue opere arte e design sono più che mai interlacciati, facendo di Hayon un personaggio chiave per comprendere la multidisciplinarietà che caratterizza la nostra epoca: dalle stravaganti e coloratissime installazioni in ceramica realizzate per “Bisazza” al Design Museum di Londra, alla sua partecipazione in qualità di curatore alla Biennale di Design di Lisbona, dagli allestimenti delle mostre di “Colors e Fabrica” al Museo Bonnefanten a Maastrich, al Gifu in Giappone e al New Metropolis ad Amsterdam. Nel corso degli anni ha fondato due sedi per il suo Hayon Studio, una a Madrid e una a Treviso, città che rappresenta uno dei suoi più felici esordi. Tra le ultime realizzazioni, la nuova easy chair “Ro” per “Republic of Fritz Hansen”, presentata a Milano durante il Salone del Mobile: una poltrona che nasce dal desiderio di creare un elemento di arredo capace di offrire un’oasi di calma e riflessione, un momento fuori dal tempo da ritagliare come una bolla all’interno della nostra frenetica vita urbana. Una poltrona che è l’espressione visuale della tranquillità stessa nella seduta confortevole e nello schienale avvolgente.

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JAIME HAYON In questa pagina: il Camper Shop di Tokyo realizzato da Hayon nell’ambito del progetto “Camper Together with Jaime Hayon” e, qui sotto, poster di Hayon con le “Camper Shoes”. In Italia è stato aperto di recente il nuovo Camper Shop di Milano in Via Montenapoleone.

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JAIME HAYON In questa pagina: tessuto a quadri Rhomboid della collezione “Serious Fun” per Bernhardt Design, realizzato in collaborazione con Nienke Klunder, “Smartphone” per la giapponese AU Mobilephone e “Gold Cactus” per Lladrò

Dalle porcellane Lladrò agli smartphone, dall’arredo all’architettura d’interni, dalle sedute alle calzature, il paradigma di un grande talento versatile che sfugge a ogni etichetta E poi la “Catch Chair” per il brand &Tradition, presentata presso lo Spazio Orlandi di Milano: una collezione di sedie ergonomiche dalla struttura in legno, rivestite in cuoio o in lana Kvadrat in diversi colori, autentico invito alla comodità e all’allegria in ogni contesto. Sempre nell’ambito delle sedute, compare anche la nuova collezione “Gardenias” per il giardino, completa di vasi scultorei e vasi in terracotta, poltrone con o senza pergola, panchine e un seducente innaffiatoio. Spaziando con noncuranza dall’architettura d’interni ai giocattoli, dall’arredo alla calzatura, Hayon ha firmato anche una serie di interni di grande prestigio, a cominciare dalla recente boutique “Lladrò” al 500 di Madison Avenue a New York, nel cuore della City. Uno spazio unico che il designer ha scelto di caratterizzare attraverso un felice mix di superfici curve e colore bianco, un insieme fresco e moderno che cattura piacevolmente lo sguardo ed esalta, con la sua apparente semplicità, le collezioni in porcellana di Lladrò. Sul versante gioiello, Hayon ha progettato gli interni del “Fabergé Salon” di Ginevra, espressione di un lusso contemporaneo basato su una semplicità in grado di generare un’atmosfera ricca e sensuale attraverso forme minimali lavorate con estrema perizia artigiana e la scelta di materiali pregiati come il marmo di Carrara, seta e legni rari. Anche il ristorante “La Terraza del Casino”, a Madrid, ha beneficiato del genio del giovane progettista-artista, che in questo caso ha optato per uno stile che esalta il legame fra presente e passato, dotando l’avveniristica cucina del celebre chef Paco Roncero di una cornice dal sapore tradizionale, ma filtrata da uno sguardo neobarocco e Pop in grado di fornire continue sorprese visive. Non poteva mancare, infine, il Quadrilatero per eccellenza, quello della moda di Milano. Nel cuore di questo spazio magico, in Via Montenapoleone, Hayon ha applicato la propria straripante creatività alla boutique “Camper”, attraverso i profili barocchi, pennellate d’oro, lampade in terracotta e tavoli fatti a mano realizzati ad hoc. www.hayonstudio.com

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KARTELL In queste pagine:

alcune pagine del volume “The Culture of Plastics”, curato da Hans Werner Holzwarth ed Elisa Storace, curatrice del Museo Kartell di Noviglio, alle porte di Milano. Un libro di 400 pagine per raccontare la storia dell’azienda “che visse due volte”: prima sotto la guida di Giulio Castelli, che la fonda nel 1949, e poi con la direzione di Claudio Luti, che dal 1988 le imprime un nuovo corso. Il libro edito da Taschen è pubblicato in sei lingue raccolte in due edizioni: la prima in italiano, spagnolo e portoghese, la seconda in inglese, francese e tedesco. 72


Kartell The Culture of Plastics MARCHIO LEADER MONDIALE NELLA PRODUZIONE DI ARREDI IN MATERIALE PLASTICO, KARTELL È DA SEMPRE SINONIMO DI CREATIVITÀ E INNOVAZIONE, COLORE E TECNOLOGIA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO KARTELL 73


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Fondato nel 1949 da Giulio Castelli, Kartell è oggi un marchio presente in ben 130 Paesi nel mondo con 130 flagship store, 200 shop in shop e una rete di oltre di 2500 punti vendita

KARTELL In queste pagine: le collezioni “The Invisibles”, design Tokujin Yoshioka (2010), e “Kartell goes Rock”, design Philippe Starck by Kravitz Design (2012). A sinistra, il flagship store Kartell di New York, e, a destra, il nuovo progetto bagno “Kartell by Laufen”, design Ludovica + Roberto Palomba (2013), un “ecosistema interconnesso” nel quale sanitari, accessori e luci convivono all’insegna della massima flessibilità.

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a rivoluzione della plastica dal dopoguerra ad oggi, attraverso le voci e le immagini dei protagonisti. Edita da Taschen, la monografia dedicata alla storia ultra-sessantennale di Kartell racconta la nascita e l’evoluzione, le sfide e le conquiste, l’incessante spinta alla ricerca e all’innovazione tecnologica di un’industria italiana del design che ha raggiunto fama e diffusione globali, come testimoniano i numerosi riconoscimenti e i ben nove premi Compasso d’Oro ADI conquistati. Con immagini storiche e documenti d’archivio, annunci e visual, il volume è suddiviso in singole sezioni che ripercorrono sei decenni di storia industriale, accompagnati da testi critici di professionisti e studiosi come Gillo Dorfles, Deyan Sudjic,

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Chantal Hamaide, R. Craig Miller, Marie-Laure Jousset e Giovanni Odoni. Un’avventura che comincia nella Milano degli anni ’50, quando Giulio Castelli, giovane ingegnere chimico, decide di puntare sulla plastica come “materiale nobile” e mettere il “prodotto” al centro di tutte le strategie aziendali. E continua poi negli anni ’80, quando Claudio Luti, ex AD e socio di Gianni Versace, nonché genero di Castelli, prende in mano le redini dell’azienda e avvia una vera e propria rifondazione. Luti intuisce infatti l’urgenza di cambiare la percezione del prodotto in plastica e lavora a una sua riqualificazione visiva attraverso la versatilità e l’uso del colore. Il medesimo spregiudicato uso che ritroviamo anche nella palette del nuovo progetto bagno “Kartell by Laufen”,


KARTELL À LA MODE In questa pagina: a sinistra, ballerine “Glue Cinderella”, design .normaluisa per Kartell (2009). Le ballerine fanno parte della linea di calzature “Kartell à la mode” studiata e sviluppata in partnership con alcuni brand della moda italiana, come .normaluisa e Moschino. Il progetto nasce nel 2008 come naturale diversificazione della filosofia e dell’identità del marchio Kartell, attraverso la realizzazione di un prodotto appositamente destinato al segmento fashion. Tutte le collezioni di calzature “Kartell à la mode” sono prodotte in materiale plastico atossico riciclabile al 100%.

dove emergono le tinte delle terre, gli aranci delle sabbie, i blu siderali, i bianchi caldi che virano al giallo e quelli freddi che migrano all’azzurro. Presentato durante l’ultimo Salone del Mobile di Milano e realizzato in collaborazione con Ludovica + Roberto Palomba, si tratta di un progetto completo e integrato, un “ecosistema interconnesso” dove lavabi, sanitari, rubinetterie, contenitori, piatti doccia, vasche, luci e accessori convivono all’insegna della massima flessibilità, per venire incontro alle esigenze più diverse. Se le trasparenze vitree del policarbonato e gli spigoli secchi del lavabo totemico da terra attrarranno gli amanti del minimal, le plastiche ambrate e la vasca con l’acqua a sfioro sedurranno invece un pubblico più incline al decoro. www.kartell.it 75


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA MILANO

150 anni PoliMi. MUST Milano “TECH STORIES” È UNA MOSTRA PER RACCONTARE LE STORIE DI INGEGNERIA, ARCHITETTURA E DESIGN CHE HANNO COSTELLATO I 150 ANNI DEL POLITECNICO DI MILANO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO MIMMO CAPURSO ARCHIVIO MUST E POLITECNICO DI MILANO 76


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MUST MILANO - TECH STORIES Politecnico di Milano 1863-2013 Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” Dal 13 giugno al 10 dicembre 2013 A cura di Federico Bucci, Luisa Collina, Alessandro Colombo, Beppe Finessi, Sara Protasoni ed Edoardo Rovida

LE SEI STANZE TEMATICHE Maestri, allievi, ingegneri La storia del Politecnico a partire dal 29 novembre 1863, quando il direttore Francesco Brioschi inaugura l’Istituto Tecnico Superiore di Milano. Ai primi due indirizzi, di Ingegneria Civile e Industriale, nel 1865 si aggiunge per iniziativa di Camillo Boito la sezione di Architettura. Nel 1993 è inaugurato il primo corso di laurea in Industrial Design. Architettura in mostra L’evoluzione delle esposizioni presso la Triennale di Milano attraverso gli occhi dei molti allievi del Politecnico che hanno contribuito al successo delle sue manifestazioni. Eccellenza nel design Riconoscimento di un’eccellenza nazionale, la storia del Premio Compasso d’Oro ADI per il design istituito nel 1954 e promosso dai grandi magazzini La Rinascente su idea di Gio Ponti. Ricerca: università e impresa Il rapporto tra imprenditoria, ricerca e Università indagato attraverso i casi esemplari di Giovanni Battista Pirelli e Giulio Natta, insignito del premio Nobel per la Chimica nel 1963. Costruire la città Il caso di Piazza Duomo, dai progetti di sistemazione urbana alla realizzazione della metropolitana, che vede collaborare Enrico Bottani, Albini&Helg e Bob Noorda. Avventure politecniche Da Enrico Forlanini a Luigi Dadda, da Aldo Rossi a Renzo Piano, le opere riconosciute a livello internazionale nel campo dell’ingegneria, dell’architettura e del design.

MUST - TECH STORIES In queste pagine stanza della mostra dedicata ai “Luoghi della ricerca”. 77


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA MILANO

MUST - TECH STORIES 150 ANNI DEL POLIMI POLITECNICO DI MILANO 1863-2013 In queste pagine: in alto, dagli archivi storici del Politecnico di Milano, stanza “Avventure politecniche”e ricostruzione del laboratorio nel quale l’ing. Giulio Natta scopre il polipropilene isotattico, grande successo scientifico e industriale che gli ha permesso di vincere il Premio Nobel nel 1963 e di fornire al mondo la plastica. Qui sopra, stanza “Eccellenza nel design” e macchina per cucire superautomatica “MOD. 1102” della F.lli Borletti, design Marco Zanuso (1956). Qui a destra, dagli archivi storici della Triennale di Milano, soggiorno di una villa su progetto di Franco Albini per la VII Triennale di Milano (1940), poltrona “Maralunga 675” di Cassina, design Vico Magistretti (1973) (sopra) e sedia “Luisa” di Poggi, design Franco Abini (1955), oggi prodotta da Cassina. Nella pagina a destra, stanza “Costruire la città”, sedie per bambini “K 1340” di Kartell, design Marco Zanuso e Richard Sapper (1964), e stanza “Architettura in mostra” (Triennale di Milano.) 78


MUST - TECH STORIES Le sette strade politecniche Sono gli oggetti stessi a raccontare una storia, individuati secondo percorsi che si snodano tra le esposizioni permanenti del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di MIlano e corrispondono ad alcuni fra i più significativi personaggi legati al Politecnico: Giuseppe Colombo, Enrico Forlanini, Giulio Natta, Giovanni Battista Pirelli, Giovanni Virginio Schiaparelli, Guido Ucelli, Francesco Vecchiacchi.

Due percorsi espositivi raccontano storie di ingegneria, di architettura, di design, di scoperte tecniche e innovazione scientifica dei primi 150 anni del Politecnico di Milano

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el 1883, in via Santa Radegonda a Milano, si inaugura la prima centrale elettrica dell’Europa continentale: destinata alla produzione di energia elettrica in corrente continua per illuminare la città, resterà attiva fino al 1922. “Non dobbiamo dunque spaventarci se venissimo un giorno a difettare di combustibili. Noi potremo sempre produrre calore e luce senza bruciare né carbone né legna, valendoci delle forze naturali, della forza del vento, o della marea, o delle cadute d’acqua”. Giuseppe Colombo esprime in modo completo il clima intellettuale che caratterizza il nostro Paese a cavallo dei due secoli. Laureato in matematica a Pavia a soli vent’anni, è tra i fondatori, con Francesco Brioschi, del Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano, ben presto “Politecnico”. Realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, la mostra “Tech Stories” ripercorre centocinquant’anni di ricerca, innovazione e sviluppo dell’ateneo milanese, tra preziosi materiali d’archivio, documenti, oggetti, fotografie e video organizzati in due percorsi espositivi complementari. Curata da Federico Bucci, Luisa Collina, Alessandro Colombo, Beppe Finessi, Sara Protasoni ed Edoardo Rovida, la mostra propone storie di ingegneria, architettura, design e tecnologia che hanno cambiato il volto e l’anima di Milano, ma anche

dell’intero Paese. Mentre sei stanze tematiche presentano alcuni dei protagonisti e dei momenti più significativi, sette strade ideali si snodano tra le esposizioni permanenti del museo alla scoperta di oggetti che testimoniano la cultura politecnica e il legame storico tra le due istituzioni. Un legame profondo, se si pensa che l’ingegner Guido Ucelli, fondatore del museo, non solo studiò al Politecnico, ma fu proprio in quel fervido contesto che concepì la grande e ambiziosa idea di un museo dedicato alla scienza, all’industria e alla tecnologia. In questo duplice percorso, le tappe da ricordare sono davvero tante, e portano i nomi di Giovanni Battista Pirelli, che nel 1872 introduce in Italia la produzione industriale della gomma, di Giulio Natta, Premio Nobel per la Chimica nel 1963 con la scoperta del polipropilene isotattico che porta la plastica in tutte le case, o ancora di Enrico Forlanini, che nel 1877 realizza un modello sperimentale di elicottero, primo oggetto in grado di sollevarsi in aria grazie alla spinta di un motore. Come dimenticare poi Gio Ponti, fondatore nel 1928 della rivista “Domus” e ideatore del premio Compasso d’oro, o ancora gli architetti premi Pritzker Aldo Rossi e Renzo Piano, i designer Achille e Pier Giacomo Castiglioni e Marco Zanuso, le cui creazioni sono divenute oggi vere e proprie icone del design internazionale. www.museoscienza.org 79


OGGETTI DESIGN MAGAZINE RASSEGNA SALONI DEL MOBILE MILANO

Salone del Mobile di Milano UNA SELEZIONE D’ARREDI DI ALTO PROFILO CHE VEDE IL MADE IN ITALY AL PRIMO POSTO NEL MONDO GRAZIE ALL’IMPEGNO DELLE AZIENDE E ALLA CREATIVITÀ DEI DESIGNERS FOTO COURTESY ARCHIVIO AZIENDE 80


VENINI MILANO In queste pagine: un interno dello showroom Venini a Milano in Via Monte Napoleone allestito per il Salone del Mobile 2013 con le collezioni storiche della manifattura muranese. Rimandiamo al sito per la descrizione dettagliata dellle collezioni. www.venini.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE RASSEGNA SALONI DEL MOBILE MILANO

DRIADE CAPPELLINI

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1. Paravento “Miro” di Driade, design Francesca Bolis (2012) 2. Divano componibile “Oblong System” di Cappellini, design Jasper Morrison (2013)

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ARTEMIDE CASSINA ALIAS 3. Lampada “Empatia” di Artemide, design Carlotta de Bevilacqua e Paola di Arianello (2013) 4. Divano “MyWorld” di Cassina, design Philippe Starck (2013) 5. Libreria “Aline” di Alias, design Dante Bonuccelli (2012) 6. Seduta “Kobi” di Alias, design Patrick Norguet (2012) 7. Seduta “P22” di Cassina, design Patrick Norguet (2013)

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE RASSEGNA SALONI DEL MOBILE MILANO

SAWAYA&MORONI Collezione di sedute “O’S” di Sawaya&Moroni, design William Sawaya (2013)

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KARTELL FOSCARNI GUFRAN 1. “LIZZ MAT” di Kartell, design Piero Lissoni (2013)

1.

2. “Tuareg” di Foscarini, design Ferruccio Laviani (2013)

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3. “Bellaforza” di Gufran, design Denis Santachiara (2013)

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE RASSEGNA SALONI DEL MOBILE MILANO

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MOROSO la linea “M’Afrique Collection”, design Patricia Urquiola e Birsel + Seck, esposta al Musée des Tissus di Lione nella mostra “Lo Sguardo Laterale: Moroso, une recherche entre Arts décoratifs et Design” a cura di Patrizia Moroso, art director dell’azienda di famiglia, e Marco Viola.

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DRIADE VITRA. MOOOI 1. Sedie “Mollina” e Tavolo “Gazelle” di Driade, design Park Associati (2013) 2. Sedute “Oursin” di Vitra., design Hella Jongerius (2013) 3. ““Labyrinth Chair Original” di Moooi, design Studio Job (2013) 4. “Bucket Lamp Floor” di Moooi, design Studio Job (2013)

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

“.IT” All About Design Londra A Londra, si è recentemente inaugurato “.IT” All About Design, un nuovo concept store ideato e progettato dall’architetto fiorentino Daniele Bedini. Un luogo destinato a diventare il punto di riferimento dell’ Italian Life Style nella capitale anglosassone e collocato in un palazzo del diciottesimo secolo completamente restaurato al 20-22 di Rosebery Avenue. “.IT” è costituito da un showroom che accoglie alcune tra le migliori aziende di arredamento italiane, un esclusivo “Italian wine bar” e uno studio di interior design, in cui si susseguiranno eventi artistici ed enogastronomici. www.puntoit.co.uk

Driade Rinascente Milano Driade ha scelto La Rinascente per aprire un nuovo corner a Milano, spazio che ogni mese metterà in mostra un allestimento dedicato a un diverso designer. Fabio Novembre, autore di “Nemo”, è stato il protagonista del primo evento in maggio. Italo Rota ha presentato in giugno la nuova sedia in polietilene rotazionale “Modesty Veiled”. Park Associati presenterà in settembre i progetti “Mollina” e “Gazzelle”. Terry Dwan in ottobre racconterà la sua collaborazione con Driade nel progetto “Bedda”. Paolo Rizzato, in novembre, mostrerà il suo variopinto “33 cuscini.” E a dicembre, ci saranno Ludovica e Roberto Palomba con “Blocks”.

Martino Design Bologna Martinodesign, in via Canonica 1/A a Bologna, è un piccolo design shop e studio di progettazione d’interni, dinamico ed eco friendly, ideato da Chiara Melandri nel 2009. Si tratta di uno spazio in continua evoluzione, dove è possibile trovare oggetti disegnati da artisti di fama internazionale, come Jaime Hayon, Antonio Cos, Piet Hein Eek e Paola Navone, ma anche le migliori proposte di brands meno popolari. Martino Design offre un servizio di progettazione su misura per dare nuova vita a ogni tipo di spazio attraverso un programma di progettazione 3D che permette di vedere in anteprima l’effetto finito, valutando ogni progetto nei singoli dettagli. www.martinodesign.it

Rubelli Milano Ambienti eleganti e prestigiosi quelli di Palazzo Greppi in via San Maurilio, dove ha sede lo showroom milanese di Rubelli, ampliato e rinnovato per presentare al meglio le collezioni del Gruppo, che comprende attualmente i marchi Rubelli Venezia, Dominique Kieffer, Donghia e Armani/Casa Exclusive Textiles by Rubelli. Grazie all’apertura di nuove sale, i tessuti, gli arredi, le lampade e gli accessori vedono così raddoppiato lo spazio espositivo, in una sapiente combinazione di elementi contemporanei, splendidi soffitti affrescati e pavimenti alla veneziana. Tutt’attorno il fascino della qualità artistica di lampassi, broccati, sete, damaschi e velluti che evocano terre lontane. www.rubelli.com

TEAM 7 Shop in Shop TEAM 7 inaugura il suo primo Shop in Shop in Italia presso il punto vendita Archilogo di Concorezzo (MB). Oltre 200 mq di allestimento arredati con i migliori prodotti delle molteplici collezioni TEAM 7, accompagnati dalle ultime novità, dedicate a tutte le aree abitative della casa. Archilogo si trova a circa 20 km dal centro di Milano, in una location, inserita in un tipico cascinale lombardo del ‘600, immerso in un grande giardino con parco alberato, e offre una dimensione di assoluto relax dove è possibile esplorare e scoprire i mobili della produzione TEAM 7 in un’atmosfera lontana dai ritmi frenetici della quotidianità. www.archilogo.net 88


VILLEROY&BOCH In questa pagina: collezione complementi tavola e casa “Colour your Life“. Foto Archivio Villeroy&Boch.

INTAVOLA IN TAVOLA È LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA ALLE NOVITÀ E ALLE TENDENZE NEL DESIGN CONTEMPORANEO DEI SERVIZI E COMPLEMENTI PER LA TAVOLA 89


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

ALESSI A DI ALESSI In queste pagine: caffettiera “La cupola”, design Aldo Rossi (1990), e alcuni prodotti della linea “Sweet Breakfast”: biscottiera “Big Ovo”, design Joanna Lyle (1995), in vetro cristallino con coperchio in acciaio lucido e pomolo in SAN; spremiagrumi “Citrus”, design Eero Aarnio (2011), in resina termoplastica; set “Big Love”, design Miriam Mirri (2002), composto da coppa per gelato in resina termoplastica con contenitore e cucchiaino in acciaio. 90


Alessi Sweet Breakfast ALESSI REINTERPRETA IL RITO DELLA PRIMA COLAZIONE ATTRAVERSO UNA RICCA SELEZIONE DEI SUOI PEZZI DI CULTO, IN UN’ORIGINALE RILETTURA DEL PASTO PIÙ INTIMO DELLA GIORNATA TESTO A CURA DI OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO ALESSI

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

ALESSI A DI ALESSI In queste pagine: sopra, spremiagrumi “Mandarin”, design Stefano Giovannoni (2001) con coppa in resina termoplastica, portauovo “Cico”, design Stefano Giovannoni (2000), con spargisale personale e cucchiaino in resina termoplastica, fruttiera “CACTUS!”, design LPWK – Emma Silvestris (2005) in acciaio colorato, Super White, con bordo decorato con traforo eseguito al laser.

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ALESSI A DI ALESSI In queste pagine: qui a sinistra, vassoi “Vassily”, design Giulio Iacchetti (2009), in acciaio colorato Super White e in acciaio cromato con manici in resina termoplastica. Qui sotto, contenitore “Ship Shape”, design Stefano Giovannoni e Paul Van Iersel Harry (1998), in resina termoplastica con spatola in acciaio inossidabile, zuccheriera “Gino Zucchino”, design Guido Venturini (1993), con versatore in resina termoplastica e biscottiera “Mary BIscuit”, design Stefano Giovannoni (1995), in resina termoplastica.

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a nuova serie “Sweet Breakfast” nasce da una ricerca Ogni tipologia è proposta in un candido bianco - come per sul colore, condotta da Claudia Raimondo, dedicata la famiglia di oggetti disegnati da Michael Graves - oppure alla prima colazione, vista come il momento della nelle calde tonalità che si ispirano ad alimenti naturali giornata in cui un insieme di oggetti diversi convivono come il miele, i germogli, gli agrumi, il melograno: Mint sulla tavola all’interno di un rituale quotidiano personale Shake, Sweet Yellow, Sweet Orange, Green Bud, Yellow e affettivo tutto da valorizzare. I prodotti, realizzati in Bud, Pomegranate. Per i prodotti in acciaio - il Cestino nuove cromie e selezionati tra i classici di sempre e i grandi per pane “Pinpin”, il Vassoio “Vassily”, le Fruttiere successi dei cataloghi “Alessi” e “A di Alessi”, rientrano “CACTUS!” e “Mediterraneo” - si è invece optato per un tutti nella categoria degli oggetti per servire e gustare la colore bianco opaco, denominato “Super White”, dalla prima colazione. Siamo così in presenza di diverse tipologie particolare texture idrorepellente, e un beige caffelatte di prodotto, pensate per il primo pasto della giornata, ma battezzato “Native Biscuit”, caratterizzato da una finitura adatte anche per brunch, merende, spuntini o cene leggere. strutturata che trasmette la sensazione tattile della sabbia.

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ALESSI A DI ALESSI In queste pagine: da sinistra, barattolo ermetico “Gianni a little man holding on tight”, design CSA - Mattia Di Rosa (1994), in vetro con coperchio in resina termoplastica, coppetta “Love”, design Miriam Mirri (2004), in resina termoplastica con ciotola in acciaio inossidabile lucido, e fruttiera “Mediterraneo”, design LPWK - Emma Silvestris (2005), in acciaio colorato, Native Biscuit. Qui a sinistra, cestino per pane “Pinpin”, design Christian Ghion e Pierre Gagnaire (2012), nei nuovi colori Native Biscuit e Super White , e servizio sale e pepe “Lilliput”, design Stefano Giovannoni (1993), in resina termoplastica con base in acciaio inossidabile lucido.

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ALESSI In queste pagine: da sinistra, macinapepe “9098 W”, in acciaio con alette in PA, bianco (1988); macinasale “MGSAL W” in acciaio con tappo e coperchietto in PA, bianco (1990); vassoio rotondo “MGVASS W” in acciaio lucido con manici in PA, bianco (1990); zuccheriera “9097 W” con cucchiaino in acciaio lucido con manici in PA, bianco (1988); cremiera “9096 W” in acciaio lucido con manico in PA, bianco (1988); bollitore “9093 W” in acciaio lucido con manico e fischietto a uccellino in PA bianco e fondo in acciaio magnetico (1985). Tutti disegnati da Michael Graves.

Nato da una ricerca sul colore condotta da Claudia Raimondo dedicata alla prima colazione, il progetto “Sweet Breakfast” è adatto anche per brunch, merende, spuntini o cene leggere Come spiega Claudia Raimondo “... la nuova gamma colori per il breakfast è una novità sul piano della ricerca delle caratterizzazioni cromatiche dei prodotti Alessi: riguarda un’attività, più che una collezione di oggetti o di merceologie”. L’attività in questione è la prima colazione, un “rito quotidiano che accoglie le nuove abitudini che tutti noi cerchiamo di introdurre in uno stile di vita più parsimonioso e al contempo più qualitativo”. Un rito di carattere affettivo, meno formale e più nutriente degli altri pasti che consumiamo nell’arco della giornata. “In questo scenario“ prosegue Claudia Raimondo “gli strumenti di preparazione stanno sulla tavola come quelli 96

di servizio; tutto simultaneo, preparato al momento, fresco, espresso; la preparazione fa parte del rito. I colori stessi alludono alle cromie naturali dei cibi più freschi e nutrienti”. Le nuove finiture del metallo mettono in relazione vista e tatto attraverso effetti di materia, come il bianco opaco “Super White”, le cui performance sono implementate dall’uso di particelle high tech che rendono la superficie idrorepellente come, in natura, le foglie delle ninfee, o la particolare opacità del beige “Native Biscuit”, la cui texture arcaica ricorda il pane o la terracotta. In un tale contesto cromatico e materico prende vita, attraverso le loro


Sweet Breakfast raccoglie diverse tipologie di prodotto, realizzate in nuove cromie e selezionate tra i classici di sempre e i grandi successi dei cataloghi “Alessi” e “A di Alessi” diverse funzioni, una molteplicità di oggetti come il Una varietà di oggetti dal design fresco, divertente e contenitore con spatola “Ship Shape”, la zuccheriera raffinato, alcuni dei quali sono un classico ormai da con versatore “Gino Zucchino”, il servizio per sale e decenni - basti pensare al bollitore “9093” di Michael pepe “Lilliput”, il portauovo con spargisale e cucchiaino Graves del 1985 o agli originali contenitori della serie “Cico”, la coppa per gelato “Big Love”, la coppetta “Love”, “Gianni a Little man holding on tight”, firmati CSA i barattoli “Gianni”, le Biscottiere “Mary Biscuit” e Mattia Di Rosa, del 1994, o ancora gli innumerevoli “Big Ovo”, gli spremiagrumi “Mandarin” e “Citrus”, il complementi concepiti dalla fantasia ludica e pratica di cestino per pane “Pinpin”, i vassoi “Vassily”, le fruttiere Stefano Giovannoni, uno degli interpreti più felici di un “Mediterraneo” e “CACTUS!”, il vassoio rotondo “MGVASS”, design quasi animato e dalle mille sfumature emotive, il bollitore “9093”, anche nella versione elettrica, e proprio come dovrebbe essere il rito della colazione: poi la cremiera “9096”, la zuccheriera con cucchiaino da soli o in famiglia, il primo pasto della giornata, tra “9097”, il macinapepe “9098”, lo spargisale “MGSAL”. creatività e voglia di essere in forma. www.alessi.com 97


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L’OCA NERA In queste pagine: sopra, fruttiera, barattoli per legumi, pasta e riso, vaso fiori, portadolci in vetro, tutto della linea “I nomi delle cose”. Sotto, alzate portadolci con decori a rilievo disponibili in tre misure e, nella pagina a destra, tre forme di biscottiere in porcellana della linea “Un candido risveglio”.

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L’Oca Nera In Tavola LA TRASPARENZA DEL VETRO E IL CANDORE DELLA PORCELLANA SONO GLI ELEMENTI DISTINTIVI DELLE NUOVE RAFFINATE COLLEZIONI PER LA TAVOLA DE L’OCA NERA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO L’OCA NERA

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a capacità di interpretare con forme contemporanee oggetti e microarchitetture d’arredo, per personalizzare gli ambienti domestici grazie a un lusso discreto e misurato. Fondata a Montecassiano nel 1991, L’Oca Nera opera da sempre nei molteplici settori del complemento d’arredo, che spaziano dal living più diversificato alle collezioni tavola, fra le quali segnaliamo i barattoli in vetro per contenere riso, pasta e legumi della nuova linea “I nomi delle cose”, che comprende anche il portadolci, la fruttiera,

il vaso fiori e le alzatine portadolci con campana in vetro trasparente, verde, ambra o viola. Oltre a tutta l’ampia linea in porcellana bianca dedicata a “Un candido risveglio”, formata da alzate per dolci con decori a rilievo e curiose biscottiere che riproducono la facciata di dimore di campagna. Collezioni sempre sorprendenti, per la ricchezza di elementi e materiali impiegati, in perfetta sintonia con la filosofia di un marchio che è diventato negli anni uno dei migliori interpreti della ricerca stilistica più innovativa nell’interior design. www.locanera.it 99


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

ZANETTO In queste pagine: dall’alto, in senso orario, piatto da portata ovale, vassoio rettangolare con ripiano in Corian®, piatto tondo per spaghetti, utilizzabile anche come insalatiera, e piatto da portata rettangolare della collezione “Velvet”. Qui a fianco, glacette per vino, sempre della nuova collezione “Velvet”. 100


Zanetto Velvet e Revolution OGGETTI CONTEMPORANEI CHE PERSEGUONO I VALORI DI SEMPLICITÀ ED EQUILIBRIO, GARANTITI DA UNA LAVORAZIONE ARTIGIANALE DI ALTISSIMA QUALITÀ ESECUTIVA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO ZANETTO 101


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

ZANETTO In queste pagine: sopra, posate per spaghetti, riso e lasagne e, qui sotto, posate per insalata. Nella pagina a destra, in alto, cestino per il pane con panno di cotone e, sotto, set olio e aceto e formaggiera con cucchiaio.

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Realizzata con un metallo satinato dalla sorprendente texture vellutata, la collezione “Velvet” incarna un minimalismo formale capace di soddisfare le esigenze di vita contemporanee

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na decorazione unica, ottenuta attraverso un abile e paziente martellamento a mano. Caratteristica distintiva della collezione di articoli per la tavola “Velvet” di Zanetto è l’uso di un metallo satinato dotato di una sorprendente consistenza vellutata. Un finitura che è una piccola rivoluzione, per la superficie che riflette la luce e una texture che conferisce matericità al metallo rendendolo piacevole al tatto. Dall’aspetto semplice ed essenziale, con contorni che distorcono le forme di base e creano spazi che suggeriscono una maniglia, la collezione incarna un minimalismo che non vuole essere una pura scelta stilistica, ma riflette piuttosto l’obiettivo di realizzare oggetti maneggevoli e capaci di soddisfare le esigenze di vita contemporanee. La collezione

comprende tre piatti in porcellana per il risotto, le lasagne e gli spaghetti, quest’ultimo utilizzabile anche come insalatiera, e poi un cesto per il pane dalle dimensioni generose, che viene fornito con un panno da fissare con un anello, per servire il pane caldo direttamente in tavola. Completano l’offerta la formaggiera, il set olio e aceto, le posate, il vassoio con base in Corian® che si presta a una molteplicità di utilizzi e il secchiello per vino con bordo largo per facilitare la presa. Nata nel 1963 dalla passione per la lavorazione dei metalli preziosi, Zanetto ha scelto come filosofia produttiva il coerente mantenimento della caratterizzazione artigianale, convinta che le lavorazioni manuali siano l’unica e assoluta garanzia per il raggiungimento di un’elevata qualità e originalità esecutiva. 103


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

ZANETTO In queste pagine: sopra, cesto “Dueuno” (2011), e, sotto, vassoio “Accordi” (2012). Nella pagina a sinistra, vaso “Essenza” (2011). Tutti della collezione “Revolution” realizzata in rame e bronzo bianco, con trattamento finale di stesura manuale di uno strato protettivo di cera d’api, metodo antico e naturale.

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Il progetto Revolution è realizzato in rame, metallo che ha memoria della nascita della civiltà umana e che, per le sue straordinarie virtù, è materia elettiva per lo scenario futuro Il 2013 è dunque un anno particolare per Zanetto: ricorre, infatti, il Cinquantesimo della sua fondazione. E’ un traguardo e una tappa rilevante che sarà celebrata in settembre con l’edizione di un volume che ripercorrerà, soprattutto attraverso immagini, la storia dell’azienda. Anche le novità hanno una precisa valenza a questo riguardo, oltre che per la loro numerosità, anche per il loro significato e obiettivo progettuale: ci riferiamo in particolare alla collezione “Velvet”, al progetto “Revolution” e “Pianeta delle sorprese”. La collezione “Revolution” è un artefatto decisamente inusuale, difficile da definire. Può essere un centrotavola, un portafrutta, o

chissà che altro. Recupera una lavorazione antica del laboratorio Zanetto, in uso negli anni Sessanta. E’ realizzato in bronzo bianco, l’interno è lucido, mentre la parte esterna è assoggettata a particolari processi di brunitura e ossidazione, che conferiscono colori estremamente affascinanti, tra il nero d’avorio, la terra d’ombra bruciata e il grigio platino. Il volume è sbozzato e rifinito a martello. Il bordo che sottolinea e rinforza il contorno dell’oggetto è applicato a mano, saldandolo a fuoco. La finitura finale a cera, oltre a preservare, attribuisce una morbida piacevolezza al tatto. È un lavoro, in sintesi, di altissima manifattura. Zanetto è distribuito da B.Morone di Milano. www.zanetto.com 105


OGGETTI DESIGN MAGAZINE OCCHIELLO

WEDGWOOD In queste pagine: dall’alto, grande piatto da portata, piatto piano e piatto fondo della nuova collezione “Palladian”. Nella pagina a destra, tazza da tè con piatti di diverse dimensioni e due decori: quello ispirato a Palladio e quello tratto dallo storico servizio “Wedgwood Frog” commissionato da Caterina la Grande di Russia.

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Wedgwood Palladian CON LA NUOVA COLLEZIONE “PALLADIAN”, WEDGWOOD DÀ UNA SVOLTA CONTEMPORANEA ALL’ELEGANZA NEOCLASSICA. SOTTO IL SEGNO DI PALLADIO E DI CATERINA LA GRANDE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO WEDGWOOD

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e la storica manifattura di Wedgwood si è come anticipato dai top designer delle più note maison della originariamente ispirata alle forme e alle decorazioni moda e dagli stessi designer dell’oggetto. In parallelo allo dell’antichità classica tanto cara ai poeti romantici, spunto palladiano, ulteriori elementi del servizio presentano la creatività dei suoi artigiani attinge oggi le classiche dimore della campagna inglese, realizzate nei all’immaginario palladiano, semplice e al tempo stesso toni caldi e delicati del rosa polvere, traendo ispirazione dallo elegantemente fastoso, con la nuova collezione da storico “Wedgwood Frog Service”, commissionato nel XVIII tavola “Palladian”. Derivate dai celebri disegni di Andrea secolo dall’Imperatrice Caterina la Grande di Russia. Una cifra Palladio (1508-1580), architetto, teorico dell’architettura e cromatica perfettamente intercambiabile con i toni rame e scenografo italiano del Rinascimento, le linee della nuova arancio dei componenti “palladiani”, che dona alla collezione collezione riprendono infatti i disegni delle colonne delle “Palladian” un’allure decisamente contemporanea. La varietà ville palladiane che, con la loro esemplare bellezza armonica, del colore e del disegno agiscono in armonia creando un contribuirono a mutare il gusto e il volto del paesaggio allestimento tavola di sicuro effetto, pensato per occasioni italiano. I colori caldi e metallici che caratterizzano il di grande rilievo. Wedgwood è distribuita in esclusiva servizio sono in linea con le prossime tendenze per il 2014, in Italia da B.Morone di Milano. www.wedgwood.co.uk 107


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Waterford Crystal Mixology UNA COLLEZIONE DIVERSIFICATA E COMPLETA DI BICCHIERI DA COCKTAIL E DECANTER CARATTERIZZATA DA NUOVE FORME, TECNICHE DI TAGLIO E MOLTEPLICI COLORI DI TENDENZA TESTO NOW COMMUNICATION PROJECTS FOTO ARCHIVIO WATERFORD CRYSTAL

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asce una nuova opportunità per gli appassionati di tutto il mondo per personalizzare i propri cocktail. L’arte dei cocktail con Waterford si fa infatti più semplice: anche a casa ora possono essere serviti in maniera molto professionale. “Mixology” è una nuova collezione firmata Waterford, caratterizzata da nuove forme sorprendenti, tecniche di taglio classico e una spruzzata di colori di tendenza. Quattro gli schemi di taglio, freschi e dinamici, “Talon”, “Argon”, “Neon” e “Circon”, che sono in grado di creare un look completamente nuovo alle silhouette contemporanee della variegata collezione “Mixology”, composta di bicchiere, decanter, coppa Martini, bicchierini e accessori per bar e realizzata in tonalità di

colori in linea con le tendenze fashion più attuali quali il lime, il blu, il viola e il rosso. Mix di scienza, arte e fantasia, Mixology è l’arte magica di creare il caratteristico e singolare da una gamma diversificata di colori e forme. La collezione permette di esprimere al massimo l’arte del mixare modelli, colori e forme per creare divertenti scelte personali. Mixology è in cristallo trasparente intagliato, in linea con la qualità di tutti i prodotti del marchio irlandese. Una collezione divertente e fresca, capace di avvicinare un pubblico più giovane, affascinato da un prodotto accattivante e dal marchio che da sempre è sinonimo di lusso. Waterford Crystal è distribuita in esclusiva in Italia da B.Morone di Milano. www.waterford.com www.bmorone.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Herend Il decoro Foret LA PRESTIGIOSA MANIFATTURA UNGHERESE HEREND RINNOVA L’ORIGINALITÀ DELLA SUA MATRICE ARTISTICA CON LA COLLEZIONE “FORET” ISPIRATA AI MOTIVI DELLA FORESTA DEL DECORO ROTHSCHILD TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO HEREND 110


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ota per la qualità della sua porcellana e l’infinita varietà di lavorazioni, Herend assegna da sempre un ruolo di primo piano al design delle forme e alla scelta delle decorazioni, creando un perfetto esempio di sintesi tra tradizione e modernità capace di riaffermare la matrice culturale legata all’“originalità” propria della manifattura ungherese. I motivi della foresta nella collezione “Foret” sono stati ispirati dal decoro della collezione Rothschild. Il decoro riproduce varie piante e uccelli, ma soprattutto i rami d’albero,

e la loro folta presenza, caratterizzano fortemente tutta la collezione. Disponibile in sei diverse varianti di decoro di uccelli, “Foret” propone raffigurazioni di ricco fogliame sui bordi dei piatti e su tutti gli altri complementi che la compongono. Ricordiamo che tutta la porcellana di Herend è dipinta a mano (dallo stesso pittore, dall’inizio alla fine) e che la grande maggioranza dei pittori di Herend studia alla scuola della manifattura stessa. Herend è distribuita in esclusiva in Italia da B.Morone di Milano. www.bmorone.it ww.herend.com 111


OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

VALCUCINE PROGRAMMA “ARTEMATICA” Alta tecnologia, semplicità formale, linee pure ed essenziali sono le caratteristiche principali di “Artematica”, disegnata da Gabriele Centazzo (2013), un programma dotato di grande versatilità: diversi i modelli proposti, ciascuno ispirato a materiali differenti, dal vetro al legno e dall’acciaio alla pietra, che consentono di creare una cucina sempre più personalizzata. Tutte le composizioni “Artematica” sono frutto di tecniche altamente innovative. Come l’anta monoblocco dematerializzata, a basso impatto ambientale, in laminato stratificato, costituita da un telaio in alluminio a cui vengono applicate varie tipologie di pannelli di diversi materiali. Questo sistema favorisce un’altissima resistenza dell’anta all’umidità, al calore e agli urti, una riduzione del peso con conseguente maggior durata delle cerniere e silenziosità nella chiusura. Caratteristiche che si traducono in minore consumo di materie ed energie, quindi in un approccio eco-compatibile. www.valcucine.it 112


KITCHEN DESIGN È LA SEZIONE DEDICATA AI MIGLIORI PRODUTTORI DI CUCINE, DI SISTEMI COTTURA E ACCESSORI, ELETTRODOMESTICI E NOVITÀ TECNOLOGICHE 113


OGGETTI DESIGN MAGAZINE KITCHEN DESIGN

Valcucine SineTempore SINTESI PERFETTA TRA SENSO ESTETICO, ELEVATA QUALITÀ E TECNOLOGIA, TUTTE LE CUCINE DISEGNATE DA GABRIELE CENTAZZO SONO ECOCOMPATIBILI IN QUANTO FRUTTO DI TECNICHE ALTAMENTE INNOVATIVE IN GRADO DI RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE 114


VALCUCINE In queste pagine: progetto cucina “SineTempore” design Gabriele Centazzo .

MONO Teiera “Ellipse” e teiere per porzioni “Filio”, design Tassilo von Grolmann (1983).

KAISER I differenti formati - cuore, torta nuziale, castello e furgoncino dei pompieri - dei nuovi “stampi in 3D” che permettono di creare spettacolari dolci, trasformandoli in vere e proprie sculture da decorare a piacimento.

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l futuro del made in Italy passa per la riscoperta di tradizioni e tecniche di una volta. Nasce così “SineTempore” una cucina concepita per esprimere i valori della tradizione attraverso il recupero di diverse tecniche artigianali antiche: la pirografia, l’intarsio, l’intaglio e il mosaico per gli ornamenti delle superfici in legno, la bocciardatura per le superfici degli schienali del piano di lavoro. La finitura delle ante è in olmo tattile, mentre le superfici dei piani di lavoro sono in marmo o in porfido. Tutte le strutture e scaffalature sono in massello di olmo con incastri a pettine o a tenone (incastro che si accoppia con il suo equivalente vuoto). Alla cucina è abbinabile la classica cappa in rame con scocca trapezoidale o una più moderna P20 in acciaio. SineTempore è disegnata da Gabriele Centazzo, fondatore e presidente di Valcucine. www.valcucine.com 115


OGGETTI DESIGN MAGAZINE KITCHEN DESIGN

AEG Electrolux Rex Piani a induzione CON LA FUNZIONE “BRIDGE” SI POSSONO UNIRE 2 ZONE COTTURA IN UNA PIÙ AMPIA PER UTILIZZARE PENTOLE PIÙ GRANDI, DALLA FORMA RETTANGOLARE O OVALE. CON “DIRECTACCESS” BASTA SFIORARE I COMANDI PER REGOLARE LA POTENZA EROGATA TESTO PAOLA DE TOMA FOTO ARCHIVIO AEG ELECTROLUX REX 116


AEG ELECTROLUX REX In queste pagine: a sinistra, piano a induzione “MaxiSense®” Pure Black di AEG. Qui a destra, piano a induzione “KTI 8402 XE” di Electrolux Rex.

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piani cottura “MaxiSense®” di AEG sono gli innovativi piani ad induzione che garantiscono la massima flessibilità d’uso potendo usare pentole di diverse dimensioni su ogni zona. Pentole dalla forma rettangolare o ovale, come le pesciere, possono essere posizionate verticalmente fra 2 zone di cottura. Con gli innovativi accessori Fusion Wok e Plancha Grill MaxiSense®, inoltre, è possibile personalizzare il proprio piano ad induzione scegliendo tra la cottura tradizionale su Wok oppure quella alla griglia e Teppan Yaki. Il piano a induzione “Pure Black” si contraddistingue per l’elegante design nero, con le zone di cottura che si rivelano solo quando il piano viene acceso. A diffrenza del piano “KTI 8402 XE” che ha le stesse prestazioni tecniche dell’altro, ma con le postazioni di cottura sempre in evidenza. Ricordiamo le funzioni Blocco impostazioni di cottura, Programmatore fine cottura, Spie calore residuo e Sicurezza bambino. www.aeg-electrolux.it 117


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELLA MACCHINA PER CAFFÈ

MUMAC. MUSEO DELLA MACCHINA PER CAFFÈ In queste pagine: la nuova “Cimbali M100”, firmata da Valerio Cometti, smontata in mille pezzi per consentire al visitatore di coglierne gli alti contenuti tecnologici. A destra, la Sala Design 1. L’offerta museale del MUMAC comprende un archivio storico di oltre 15.000 documenti fruibili a un pubblico di ricercatori e appassionati, un’aula dedicata alla formazione, un laboratorio per i test sensoriali e diversi spazi organizzati per ospitare eventi e progetti speciali. 118


MUMAC Il Museo Cimbali PER CELEBRARE IL SECOLO DI ATTIVITÀ, IL GRUPPO CIMBALI HA APERTO IL MUSEO “MUMAC” NELLA SEDE STORICA DI BINASCO METTENDO IN MOSTRA LA COLLEZIONE MALTONI, LA PIÙ GRANDE AL MONDO DI MACCHINE PER CAFFÈ ESPRESSO DA BAR TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO GRUPPO CIMBALI 119


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELLA MACCHINA PER CAFFÈ

Sono esposti al MUMAC 150 pezzi provenienti dalla “Collezione Maltoni”, la più ricca e completa a livello mondiale, cui si aggiungono 50 macchine icone del Gruppo Cimbali

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MUMAC. GRUPPO CIMBALI In queste pagine: qui a destra, l’esterno del Museo, opera dell’ing. Valerio Cometti di V12design e dell’arch. Paolo Balzanelli di Arkispazio. Sopra, la Sala Razionalista. Gli ambienti espositivi occupano circa 1.700 mq su un’altezza di 8 metri. Nella pagina a sinistra, sopra, “Sala anni ‘60”; al centro, da sinistra, scorcio della “Sala Millennio” e “Sala Liberty”. Sotto, la “Sala Design” dedicata alle icone del design quali la poltrona “Sacco” (1968) di Zanotta o la radio cubo ts502/522 (1964) di Brionvega

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na delicata composizione di curve e controcurve che ricca e completa a livello mondiale, cui si aggiungono 50 ricorda i caldi flutti dell’aroma del caffè. Inaugurato macchine del Gruppo Cimbali, fra modelli rari ed esemplari di nella sede storica della Cimbali alle porte di Milano, successo. Un vero patrimonio che racconta il complesso mondo il “Museo della Macchina per caffè” del Gruppo del caffè espresso, affiancato da scrupolose ricerche storiche, Cimbali è stato inserito fra i 101 nuovi edifici più belli filologiche e documentaristiche che raccolgono e catalogano del mondo dalla casa editrice JTART, punto di riferimento oltre 15 mila documenti. Dal periodo Liberty agli anni del internazionale nel panorama delle pubblicazioni d’arte e boom economico, attraverso l’esplosione di un nuovo costume architettura. Nato per celebrare il centenario del Gruppo, rappresentato dalla vita nei bar, quei tanti locali di provincia l’edificio è un progetto di Valerio Cometti e Paolo Balzanelli, dove l’Italia si è fermata davanti a due campioni della bicicletta che hanno creato una struttura di pregio capace di valorizzare o ballando al ritmo di un juke-box; e poi i capolavori dei grandi la realtà industriale tutt’ora operativa nella quale è inserita. designer degli anni ’60 e ’70 (Castiglioni, Sottsass, Giugiaro, Presso la sede storica di Binasco, l’esposizione racconta Zanuso) e la metamorfosi internazionale vissuta negli anni l’evoluzione della tecnologia e del design italiano attraverso ’80 e ’90 grazie all’avvento delle nuove tecnologie. Nella sala un percorso multimediale ricco di stimoli audio-visivi, che dedicata ai giorni nostri, definita visivamente da un netto parte dai primi anni del Novecento per arrivare alle macchine cambio di geometrie, colori e finiture, spicca un volume rosso per caffè attualmente in produzione. Un viaggio attraverso a tutta altezza che custodisce la nuova “Cimbali M100” firmata le epoche, con grandi pannelli introduttivi, foto, brevetti, da Valerio Cometti, smontata in mille pezzi per consentire lettere, cartelloni pubblicitari, oggetti caratteristici e poi al visitatore di coglierne gli alti contenuti tecnologici, naturalmente le macchine, perfettamente funzionanti e spesso che le sono valsi il primo premio al “Best coffee related inserite in suggestive ricostruzioni d’ambiente, per un totale product or machine” durante il salone “SCAE World of Coffee” di 150 pezzi provenienti dalla “Collezione Maltoni”, la più svoltosi a Nizza a giugno 2013. www.mumacespresso.com 121


OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS A CURA DI PEPPA BUZZI

Antarei CUP CAKE

Vezzosa, delicata e spiritosa, proprio come i famosissimi dolcetti americani, Cup Cake, design Loredana Dorigutto, è una cucina dal carattere contemporaneo, discreta e semplice. In questa versione basi e pensili sono realizzati in laccato bianco opaco, per regalare l’effetto satin che impreziosisce il modello, con colonne multicolore, laccate lucide, disponibili nelle tinte verde salvia, magnolia e malva e piano lavoro in laminato superforte. Le proposte Antarei offrono comunque una personalizzazione assoluta grazie alla struttura modulare e alle oltre 500 varianti di finiture e colorazioni disponibili. www.antarei.com

Beko Cast

Beko si cimenta con nuovi standard in materia di progettazione grazie alla collaborazione con la designer Patricia Urquiola che, per la prima volta, decide di occuparsi di elettrodomestici e raccoglie la sfida di “vestire” le tecnologie Beko mantenendone intatta la funzionalità ma amplificandone l’effetto visivo. Disponibile dal 2013, la speciale linea “Cast” si compone di tre collezioni che includono cappe, piani cottura e forni. Una linea contemporanea, lontana da soluzioni standardizzate ma flessibile, adatta ad essere utilizzata in mercati diversi grazie a una forte innovazione tecnica e alle elevate prestazioni. www.beko.com

De Dietrich Forno DOP1190

Dopo aver vinto il KBB Review Award e il Kitchen Retailer Ireland Award, entrambi per il prodotto più innovativo, De Dietrich è tra i brand finalisti ai KBB Award per il secondo anno consecutivo. Il forno DOP1190 TFT Touchscreen, con ICS, Pyroclean e display interattivo, ha partecipato alla finale nella categoria Kitchen Product Innovation. “Essere di nuovo in finale ai KBB Review Awards, è motivo di grande orgoglio per De Dietrich”, dichiara Giulia Alloisio, Direttore Marketing di De Dietrich Elettrodomestici Italia. I continui riconoscimenti internazionali sono indice dell’impegno del brand nel campo dell’innovazione tecnologica, da sempre pilastro e linea guida di Fagor Group. www.dedietrich.it

Severin Microonde MW

Severin ha presentato tre modelli di forno a microonde che abbattono drasticamente i tempi di cottura, in percentuali che variano dal 50% al 70%. Il pratico display digitale multifunzione permette di personalizzare un massimo di 9 programmi pre-impostati e l’integrazione della tecnologia microonde con una funzione di ventilazione consente inoltre di perfezionare la cottura e accelerare la fase del riscaldamento dei cibi. Fra le innovazioni anche 10 differenti livelli di potenza, doppia griglia e avviamento alla massima potenza. I tre modelli sono caratterizzati da numeri crescenti (7870, 7071, 7872) che ne denotano la diversa capacità (20, 25 e 30 lt). www.severin.com

Elica Adagio

Ideata dal Design Center Elica, la cappa “Adagio” entra a pieno titolo nella gamma dei prodotti più innovativi del Gruppo. Perfetta per accompagnare le cucine a isola integrate nel living, è decisa nella linea e ricercata nelle funzioni: grazie alla tecnologia a scomparsa downdraft, la cappa rimane nascosta nel piano cottura quando non è in funzione. L’aspirazione perimetrale assicura massima efficacia nella depurazione dell’ambiente da fumi e vapori e l’illuminazione a neon, situata nella parte superiore del pannello, consente di lavorare con la massima sicurezza ai fornelli. “Adagio” può essere attivata in tutte le sue funzioni con un semplice tocco delle dita. www.elica.it 122


FONTANA ARTE Lampade da tavolo “Blom”, con diffusore in polietilene opalino bianco latte, petali in policarbonato, base in alluminio verniciato. Disponibili in 4 colori: rosso rubino, grigio seta, verde pallido e giallo. Design Andreas Engesvik (2013) per FontanaArte.

INCASA È LA SEZIONE DEDICATA ALLE AZIENDE CHE PRODUCONO COLLEZIONI DI OGGETTI E COMPLEMENTI D’ARREDO PER LA CASA REALIZZATI IN MATERIALI DIVERSI 123


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

L’Oca Nera Atmosfere di casa QUALITÀ DEI MATERIALI, RICERCA STILISTICA E ALLINEAMENTO ALLE TENDENZE DELL’ARREDO CONTEMPORANEO SONO DA SEMPRE I VALORI PROGETTUALI DE L’OCA NERA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO L’OCA NERA

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L’OCA NERA In queste pagine: lampada da tavolo “Lisbona” della linea “Lighting”, con base in vetro soffiato e metallo argentato e paralume color tabacco, disponibile anche nelle varianti bianco ottico, bianco plissé e bianco seta; cornici rettangolari, cornice quadrata e plaid color tortora, disponibile anche nelle varianti beige e bianco della nuova linea “Home Collection”.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

L’OCA NERA In queste pagine: sopra, cuscini e plaid disponibili in due diverse misure nelle varianti tortora, beige e bianco, e cornici rettangolari e cornice quadrata per fotografie multiple. Qui sotto, lanterne quadrate e rettangolari di diverse dimensioni.

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edele alla propria vocazione, improntata alla ricerca costante di nuovi trend, L’Oca Nera presenta le nuove proposte di living contemporaneo per l’autunno 2013. Una proposta dal design accurato, capace di convivere con ambienti classici e moderni, dove la forza espressiva dell’acciaio si accompagna alla magia dei colori pastello, creando un effetto cromatico estremamente naturale e accogliente. Un’estetica che si sposa ai benefit d’uso, attraverso la proposta di morbidi cuscini, caldi plaid e cornici di varie fogge e dimensioni per custodire i ricordi di famiglia, ma anche suggestive lanterne da riporre sul tavolino o accanto al divano, abbandonandosi alla lettura di un buon libro o lasciandosi coinvolgere in una conversazione intima a lume di candela. Materiali della migliore qualità, lavorazioni precise e attenzione al dettaglio sono del resto gli elementi che contribuiscono a donare quel senso di eleganza assoluta e senza tempo che l’azienda di Montecassiano persegue da sempre. www.locanera.it

Ricerca stilistica in perfetta sintonia con le tendenze dell’interior design contemporaneo quella espressa dalle nuove linee per la casa de L’Oca Nera realizzate con materiali pregiati

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

BANG&OLUFSEN BEOLAB 14 In queste pagine: gli elementi che compongono il nuovo impanto “BeoLab 14”, disponibile in diverse opzioni di posizionamento che comprendono il montaggio a parete o a soffitto, oltre a stand da pavimento e da scaffale.

Bang&Olufsen BeoLab 14 IL NUOVO IMPIANTO DI DIFFUSORI AUDIO SURROUND ALL-IN-ONE È COMPATIBILE CON QUALSIASI ALTRO TELEVISORE O RICEVITORE AV PORTANDOLI A NUOVI LIVELLI DI PRESTAZIONI AUDIO TESTO PAOLA DE TOMA FOTO ARCHIVIO BANG&OLUFSEN 128


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i piccole dimensioni ma con un grande audio, “BeoLab 14” si aggiunge ai continui risultati che i tecnici audio di Bang & Olufsen riescono ad ottenere con dispositivi di dimensioni ridotte. I diffusori satellite sono cerchi in alluminio anodizzato di dimensioni contenute con cover in tessuti intercambiabili e disponibili in una vasta gamma di colori che possono essere facilmente integrati anche agli arredi più rigorosi. Lo scultoreo subwoofer contiene amplificatori separati per tutti i diffusori dell’impianto ed eroga bassi potenti da una base molto sottile. Con diverse opzioni di posizionamento che comprendono il montaggio a parete o a soffitto, oltre

a stand da pavimento e da scaffale, “BeoLab 14” si integra a livello visivo nello stesso modo in cui risalta per la sua acustica. BeoLab 14 può essere collegato a tutti i televisori Bang & Olufsen, ma è anche compatibile con qualsiasi altro televisore o ricevitore AV portandolo a nuovi livelli di prestazioni audio. BeoLab 14 è già disponibile presso i punti vendita Bang & Olufsen di tutto il mondo dal 15 maggio 2013, insieme alla premiata colonna sonora del film Les Miserables in DVD Blu-Ray, realizzata in edizione limitata grazie agli accordi tra Bang & Olufsen e il Gruppo Universal Music, il modo ideale per provare tutto quello che può essere un audio surround all-in one www.bang-olufsen.com 129


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE FOCUS ON ARTEK HELSINKI

ARTEK FLAGSHIP STORE A HELSINKI Classiche icone di Alvar Aalto in vetrina nel flagship store di Helsinki quali Armchair 400 Zebra (1932) , Armchair 402 Gabriel (1933) e Armchair 42 Black (1932). Nello spirito radicale dei suoi fondatori, Artek rimane all’avanguardia nella ricerca di percorsi futuri all’interno e tra le discipline del design, dell’architettura e dell’arte. Artek è stato un precursore del design consapevole fin dal 1935. I capisaldi della strategia dell’azienda sono etica, estetica ed ecologia. In Artek, questo si traduce in alta qualità, icone senza tempo e archetipi del design umano di domani. Il nucleo della gamma di prodotti Artek è composto dai mobili e lampade di Alvar Aalto e dalla collezione di mobili progettata da Ilmari Tapiovaara. Con l’attuale portafoglio e la strategia di sviluppo, Artek ha deciso di ampliare la gamma delle sue collezioni per soddisfare la domanda in costante crescita. Artek è in sintesi un successo iconico. www.artek.com 130


ConceptStore È LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA AI PIÙ INNOVATIVI PUNTI VENDITA DEL COMPLEMENTO D’ARREDO PER LA CASA, LA TAVOLA E IL GIOIELLO 131


OGGETTI DESIGN MAGAZINE FLAGSHIP STORE BACCARAT NEW YORK

BACCARAT NEW YORK In queste pagine: l’alta facciata a due piani del flagship store Baccarat situato al 635 di Madison Avenue, all’angolo con la 60esima strada. 132


Baccarat New York PROGETTATO DALL’ARCHITETTO RAFAEL DE CÁRDENAS, IL NUOVO FLAGSHIP STORE ANTICIPA LE CELEBRAZIONI DEL PROSSIMO ANNO PER IL 250° ANNIVERSARIO DI BACCARAT TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO BACCARAT

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FLAGSHIP STORE BACCARAT NEW YORK

BACCARAT NEW YORK In questa pagina: sopra, il “Jewelry Bar” sormontato dal lampadario “Zénith Flou” di Philippe Starck in cristallo trasparente, rosa e grigio, e, qui sotto, la “Lounge”, dedicata ai pezzi decorativi e alle novità dell’universo Baccarat.

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Nel suggestivo “Salone delle luci” la superficie riflettente del muro in gesso color nero argentato contrasta con la luce brillante che emana dalle lampade icona di Baccarat

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ambio al vertice per Baccarat, che nomina Daniela Riccardi nuovo Amministratore Delegato. “Nel momento in cui l’azienda accelera il suo sviluppo, Riccardi apporterà un comprovato track record nelle vendite retail e una serie di competenze decisive per le nostre attività”, ha dichiarato Barry Sternlicht, Presidente del CdA Baccarat. Daniela Riccardi ha infatti il compito di incrementare l’espansione internazionale del marchio di cristalleria francese, attualmente di proprietà del “Groupe du Louvre” con un fatturato 2012 pari a 158,3 mln di Euro (+10,6% sull’anno precedente). Primo passo in questa direzione, anche la recente apertura del nuovo Flagship Store Baccarat a New York: uno spazio di 260 mq al 635 di Madison Avenue, incarnazione della nuova filosofia distributiva del marchio, frutto della partnership con il designer e architetto Rafael de Cárdenas. Pensato per esaltare le principali categorie di manufatti dell’universo Baccarat (home décor, illuminazione e gioielli), il negozio presenta una facciata in vetro acidato ispirata al celebre cristallo tagliato a diamante, mentre gli interni sono disegnati da

un pavimento in granito nordico nero spazzolato e mura ricoperte da fasce geometriche in ebano Mocassar e specchi. Un ambiente dinamico che combina la luce naturale a quella dei lampadari Baccarat, articolato nel “Jewelry Bar”, per esplorare la gamma completa dei gioielli, la “Lounge”, dedicata ai pezzi decorativi e alle novità, e il “Salone delle luci”, una scenografica esposizione di lampade da tavolo, piantane, appliques e lampadari. Menzione speciale poi per la cosiddetta “Sala da pranzo”, con le celebri collezioni di bicchieri e calici Baccarat in mostra su un grande tavolo centrale in acciaio rivestito da una superficie satin a specchio. Nel 2014, anno delle celebrazioni per il 250° anniversario, gli estimatori di Baccarat avranno un’ulteriore possibilità di vivere il lifestyle Baccarat grazie all’inaugurazione dell’atteso “Baccarat Hotel&Residences New York”, joint venture tra Starwood Capital Group, che controlla il Groupe du Louvre, e Tribeca Associates. Situata in una delle aree più prestigiose di Manhattan, a due passi dalla Fifth Avenue e di fronte al MoMA, la struttura offrirà servizio e qualità eccellenti in una cornice di alto design. www.baccarat.com 135


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

MELUZZI GIOIELLI In queste pagine: l’architetto Ulderico Lepreri, che ha ristrutturato la storica gioielleria romana fondata dalla famiglia Meluzzi all’inizio degli anni ‘50. Le immagini evidenziano l’ampia spazialità generata dalle superfici bianche e dagli arredi monocromatici. Le navette espositrici sono laccate in oro in pendant con le cornici delle teche. Il sistema illuminotecnico è caratterizzato da un dosaggio dei flussi di luce sui percorsi espositvi

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Meluzzi Gioielli Roma UN GRANDE OPEN SPACE, CON SUPERFICI CURVE E MOBILI DORATI, PER I MIGLIORI BRAND DEL GIOIELLO, DELL’OROLOGERIA E DELL’OGGETTISTICA. QUESTO IL PROGETTO FIRMATO DA ULDERICO LEPRERI PER LA GIOIELLERIA MELUZZI SITUATA NEL CENTRO STORICO TESTO A CURA DI OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MELUZZI GIOIELLI 137


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

MELUZZI ROMA In questa pagina: le collezioni di Raspini, Rosenthal e Lladrò esposte su mobili “Ondex”, disegnati da Ulderico Lepreri per Meluzzi. Le poltroncine in pelle dorata sono realizzate in collaborazione con Arper. 138


Mobili dorati, un sistema illuminotecnico a LED e bianco panna per pareti e pavimenti esaltano le collezioni esposte creando uno spazio dinamico ricco di effetti-sorpresa

MELUZZI GIOIELLI ROMA In questa pagina: sopra, navette cilindriche laccate in oro per l’esposizione della gioielleria. Qui a sinistra, il banco reception curvato illuminato a Led dal controsoffitto a coppa. Le vetrine per la gioielleria sono disposte in sequenza curvilinea sulla parete di fondo. Tra i grandi brand segnaliamo Mont Blanc, Damiani, Baume&Mercier, Gucci, Pandora, Raspini, Rosenthal, Lladrò, Cristal Sèvres.

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e origini di “Meluzzi Gioielli” risalgono ai primi anni del secondo dopoguerra grazie all’iniziativa di Giuseppe Meluzzi. Segue Angelo Meluzzi che, con impegno e dedizione, negli anni Sessanta e Settanta rafforza i risultati e la visibilità commerciale dell’impresa. È sotto la regia di Carlo, a partire dagli anni Ottanta, che “Meluzzi Gioielli” si afferma nel settore, entrando definitivamente tra i nomi più qualificati della capitale. Ricchezza degli assortimenti e costante ricerca di nuove proposte, unitamente a un servizio estremamente qualificato, sono alcuni degli ingredienti alla base del grande successo. A suggello di un percorso in continuo sviluppo, Carlo Meluzzi, oggi affiancato dal figlio Angelo, inaugura un nuovo punto vendita che si propone di magnificare le firme più prestigiose, rendendo l’acquisto del gioiello un’esperienza emozionante, gratificante, unica. Il progetto è firmato dall’architetto

Ulderico Lepreri, che dal 1991 realizza architetture per il settore della gioielleria, dell’oggettistica e degli articoli da regalo. Raffinata e accogliente, questa realizzazione raffigura uno spazio emozionale, una galleria espositiva concepita come microarchitettura, non semplicemente un luogo per la vendita. Presso Meluzzi Gioielli il valore simbolico e architettonico esalta la funzione commerciale. Gli ambienti progettati, di grande respiro, si sviluppano lungo linee curve, che formano sinusoidi e onde vibranti in una continua progressione visiva, offrendo al visitatore l’emozione dell’aspettativa e della sorpresa. Nella concezione spaziale dell’architetto Lepreri ritroviamo le matrici progettuali del barocco romano reinterpretato in chiave moderna. L’idea dello spazio dinamico si traduce mirabilmente in ambienti in grado di comunicare tra loro per un punto vendita attuale e di tendenza per i cultori del bello. www.uldericolepre.com 139


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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Boutique Raspini Milano SI È SPOSTATA ALLE PORTE DI SAN BABILA, IN CORSO MONFORTE, LA VIA DEL BEL DESIGN, LA BOUTIQUE DI GIOVANNI RASPINI REALIZZATA IN SINTONIA COL MOOD DELLE BOUTIQUE DI ROMA, MONACO DI BAVIERA E AREZZO TESTO A CURA DI MARIELLA ORLANDO FOTO ARCHIVIO RASPINI 141


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

RASPINI MILANO In questa pagina: tutte le collezioni Raspini sono presenti in Boutique, dai gioielli in oro e in argento ai Charms, dalle nuove linee in Bronzo Bianco per la Tavola&Regalo, alle Cornici e alla linea Baby.

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BOUTIQUE RASPINI MILANO In questa pagina: gli interni della nuova Boutique con le immagini della campagna pubblicitaria 2013 focalizzata sul gioiello, come la collezione “India” (qui a sinistra) o “Coral” (sopra) composta di collier, pendenti, bracciali a molla o rigidi, orecchini e anelli. Tutti disegnati da Giovanni Raspini, in foto qui a sinistra durante la mostra “Argenterie Fantastik” tenuta all’Accademia di Brera nel 2012.

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uova sede per la boutique milanese di Giovanni Raspini. L’argentiere toscano si è spostato in zona San Babila, una delle più antiche e cariche di storia della città. Da corso Garibaldi a corso Manforte, Raspini sceglie la via del design e delle luci, a due passi dal quadrilatero della moda, con cinque ampie vetrine d’angolo in un bel palazzo novecentesco. Situata per l’esattezza in corso Monforte 7, sul lato esterno della piazza, la boutique monomarca mostra un sorprendente spazio minimalista basato sul dialogo del bianco e del nero, illuminato dai riflessi dei gioielli e degli oggetti della linea casa, in perfetta sintonia con il mood delle Boutique di Roma, Monaco di Baviera e Arezzo. Presentata per celebrare l’inaugurazione della boutique l’ultima altrettanto straordinaria tentazione artistica di Giovanni Raspini, i 21 bracciali “Superbangles”, collezione limited edition ispirata al celebre

gruppo scultoreo seicentesco i Quattro Mori di Livorno, dedicati all’alta moda del gioiello e all’incontro affascinante fra donna e desiderio di bellezza. Dopo il debutto milanese, “Superbangles” è stata in mostra a Napoli, Termoli, Roma, Correggio e, a fine settembre, lo sarà nella Boutique Raspini di Monaco di Baviera. “Superbangles” è nata dal medesimo bracciale schiava, martellato in argento 925., vestito con ventuno decori tutti diversi: pietre dure, coralli, piume, vetri, madreperle, cristalli di rocca, ovvero la coerenza senza ripetizione del brand toscano. Presentati anche gli “Anelli Fantastik”, che nascono a compimento della storica mostra “Argenterie Fantastik” (2012) tenuta dall’architetto Giovanni Raspini all’Accademia di Brera a Milano: quattro anelli che sono il compendio della sua creatività: come sculture in miniatura, mostrano una grande plasticità ed un uso sapiente delle texture brunite. www.raspini.it 143


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

“FRETTE AT HOME” MILANO In queste pagine: sviluppato su due piani, l’intero spazio del nuovo Flagship Store “Frette At Home”, in Corso Vercelli 24, gioca sulla leggerezza delle trasparenze e su un design misurato ed elegante. ll progetto è di Fernando Mosca in collaborazione con Vincenzo Dascanio, direttore creativo di Frette At Home, nuovo brand che traghetta “Frette”, fondata nel 1860, dalla sua storia di bellezza e di classicità al “qui e ora”, in una svolta che non dimentica il passato, ma ne riconferma il valore e la capacità di rinnovamento. 144


Frette At Home Milano NEL CUORE DI MILANO APRE LE PORTE IL PRIMO FLAGSHIP STORE FRETTE AT HOME, EVOLUZIONE DELLO STORICO MARCHIO DI BIANCHERIA DI LUSSO PER LA CASA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO FRETTE AT HOME 145


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

“FRETTE AT HOME” MILANO In queste pagine: sopra, l’area notte dedicata alle linee di biancheria e di profumazioni per la casa. Sotto, lo spazio “Frette Garden”, e, nella pagina a destra, “Frette At Home”. Le collezioni includono anche le linee tableware e complementi d’arredo.

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voluzione dello storico brand milanese, che dal 1860 produce biancheria di lusso per la casa e per la persona, “Frette At Home” è il nuovo Flagship Store aperto in Corso Vercelli 24 a Milano, dedicato all’abitare contemporaneo. Nato dall’esperienza e dalla capacità progettuale dell’architetto Fernando Mosca in collaborazione con Vincenzo Dascanio, direttore creativo di Frette At Home, lo store milanese di sviluppa su due piani e gioca con la trasparenza e la leggerezza di un’architettura fluida e flessibile, pensata per dare massimo risalto alle collezioni: le pareti a specchio, la scala di collegamento in cristallo e i display espositivi in materiali tecnici profilati in rame, donano infatti luminosità e luce a tutti gli ambienti. Ispirati al carattere dinamico della città meneghina, la Milano internazionale con le sue architetture eleganti, gli spazi di “Frette At Home” propongono un’ampia e variegata gamma di proposte che attraversa il mondo del tessile e veste la casa con arredi, oggetti, accessori, profumazioni, colori e materiali diversi, tutti capaci di disegnare un’autentica geografia dei luoghi domestici. Gli spazi sono soprattutto pensati per assumere identità diverse a seconda degli allestimenti che si succederanno durante l’anno. Nuove collezioni, eventi speciali e ricorrenze trovano, nel concept store Frette At Home il luogo

giusto dove incontrare il pubblico. Così come l’esperienza dello shopping - in Frette At Home – prende direzioni differenti in risposta alle diverse esigenze di lifestyle del consumatore. Utilizzando linguaggi differenti che spaziano dal “NeoItalian”, classico rivisitato con eleganza ed equilibrio, all’“Hybrid”, commistione delle tendenze e dei modelli di vita, fino allo stile fresco e sperimentale di “Smart”, in linea con una visione del mondo in costante evoluzione, le collezioni “Frette At Home” compongono un alfabeto estetico fatto di ironia, buon gusto e leggerezza, la cui matrice comune è rappresentata da quel senso del bello e quel culto dell’artigianalità tipici della tradizione italiana. A conferma di questa riuscita osmosi di stili differenti citiamo, ad esempio, la serie di vasi “Cinque Terre”, ispirati alla natura mediterranea per i colori e la texture delle superfici, o l’originale vassoio-cuscino “Positano” che rimanda al “buon design” della costiera amalfitana. L’inaugurazione avvenuta nel mese di giugno, ha visto il coinvolgimento per la preparazione di marmellate di Riccardo e Stefano, menti del blog di food “Gnam Box”, l’ntervento sulle tendenze casa del direttore di Marie Claire, i cocktail offerti dal Gruppo Branca e le degustazioni del rinomato tè Kusmi, partner della serata e presente con un corner di vendita all’interno del Flagship Store. www.frette.com

Ideata da Vincenzo Dascanio, Frette At Home propone un’idea di casa nuova, contemporanea, metropolitana, espressione di uno stile di vita aperto alle contaminazioni

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13-14-15 OTTOBRE VIENI A SCOPRIRE UN NUOVO FUTURO: IL TUO. ABITARE 100% PROJECT. L’UNICA MANIFESTAZIONE DOVE L’INCONTRO TRA PROFESSIONISTI DELLA PROGETTAZIONE, DELLA PRODUZIONE E DELLA DISTRIBUZIONE CREA IL TUO PERCORSO PROFESSIONALE.

www.abitareproject.com

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE ABITARE 100% PROJECT VERONA

Abitare 100% Project Verona MEETING DELLA DISTRIBUZIONE, LA FIERA È UN LABORATORIO DOVE PRODUTTORI, PROGETTISTI E DISTRIBUTORI DIALOGANO PER INDIVIDUARE LE MIGLIORI STRATEGIE PER IL MERCATO DEL FUTURO TESTO MARIELLA ORLANDO FOTO ARCHIVIO ABITARE 100% PROJECT / MAURIZIO MARCATO 150


ABITARE 100% PROJECT VERONA. 13-15 OTTOBRE In queste pagine: sopra, la mostra di complementi arredo “Future Tasting” ideata dalla art director e interior designer Elisabetta de Strobel, e, sotto, a sinistra, alcuni arredi disegnati dall’arch. Caccia Dominioni presenti nella mostra “Azucena - La tradizione del design italiano”. Qui sotto, la mostra dedicata alle sedute icone di “Poltrona Frau. L’evoluzione del relax”. Le mostre sono curate dall’arch. Giulio Cappellini, art director della manifestazione, giunta quest’anno alla sua terza edizione.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE ABITARE 100% PROJECT VERONA

“ABITARE 100% PROJECT” VERONA “Abitare 100% Project” è la nuova denominazione della 3a edizione del “meeting per le soluzioni d’interni”, l’unica manifestazione dove si incontrano per individuare soluzioni i professionisti della progettazione, della produzione e della distribuzione. Sotto la direzione artistica dell’arch. Giulio Cappellini, ogni anno vengono organizzate mostre collaterali che celebrano i produttori del “buon design”. In alto, del 2012, le mostre “Timeless” di Monica Armani e “U N A casa prefabbricata”. Qui sopra, a sinistra, la mostra “Pallucco. Il Design contemporaneo” e, a destra, l’allestimento “Homage to Shiro” dedicato al talento giapponese Shiro Kuramata. Qui a destra, spazio workshop e showlab “FutuRetail”. Nella pagina a destra, da sinistra, tavole realizzate da “Ceramiche Dal Prà” e “Tavola 24 Ore” allestita con i prodotti delle aziende distribuite da B.Morone di Milano con L’Unicorno di Roma per “Il Design è servito”, mostra sostituita nella edizione 2013 dal progetto “TABLE&CO.”.

G

rande successo dell’edizione 2012: + 50% Visitatori (oltre 15.000), + 75% Espositori (241) e raddoppio dello spazio espositivo (da 2 a 4 padiglioni) per un fiera/evento che evidenzia “...il segnale forte e chiaro di quanto il nostro mercato abbia bisogno di nutrirsi di idee, d’informazioni, di esperienze da condividere...” come confermato dall’arch. Giulo Cappellini, art director della manifestazione sin dalla prima edizione del 2011. Le più recenti indagini concordano: nell’universo della distribuzione di prodotti di arredamento hanno ancora un futuro - chiaro e importante - quei punti vendita che vendono più che il prodotto, anche e soprattutto il progetto. In sintesi, coloro che, sul mercato, si presentano come portatori di “soluzioni”. 152

Abitare 100% Project parla anche e soprattutto a questa filiera: ai titolari e agli addetti del punto vendita che hanno il desiderio di crescere e di innovare, agli studi di progettazione, agli architetti e ai designer, agli arredatori d’interni. Per dare loro cultura, ma soprattutto per dare loro l’occasione di sviluppare la propria attività professionale e il loro business secondo i canoni più adeguati e aggiornati del mercato. Una mostra diversa, dunque, che mette in circolo le eccellenze e le competenze dell’industria con le eccellenze e le competenze dell’intera filiera del progetto. Ad Abitare 100% Project i visitatori non sono “clienti” ma protagonisti. L’evento, riservato agli operatori economici, si apre di domenica per facilitare l’arrivo dei rivenditori, soprattutto dal sud.


Confermata la formula organizzativa, che fa leva sul claim Dal prodotto alla conoscenza: e quindi ecco ancora una volta quattro grandi sale riunioni dedicate a workshop e seminari specializzati a disposizione dei visitatori. Confermate anche le grandi partnership strategiche, organizzative ed editoriali, naturalmente sotto la direzione artistica e la consulenza strategica di Giulio Cappellini, che firma l’allestimento unificato che fa leva su spazi modulari di dimensioni contenute, economicamente e organizzativamente sostenibili. Confermata la ripartizione dell’evento nelle tre aree Innovazione, Mercato ed Emozione, il grande spazio dove le capacità di progettisti, architetti e interior designer si trasformano in soluzioni. www.abitareproject.com

“TABLE&CO.” AD ABITARE 100% PROJECT 2013 TABLE&CO. è un’area realizzata all’interno dell’evento fieristico ABITARE 100% PROJECT dedicata all’arte della tavola, all’oggettistica e al complemento d’arredo. L’area include 2 momenti espositivi sinergici: l’uno commerciale e l’altro di marketing. Al centro dell’area antistante gli stand degli espositori, saranno messi in mostra su lunghe tavole rettangolari i complementi casa e tavola delle aziende partecipanti. L’area espositiva viene proposta con una formula molto sostenibile da un punto di vista economico, in grado di rispondere al contenimento di budget delle Aziende e nel contempo di ottemperare alla necessità di promuoversi attraverso le fiere. Organizzata da VERONAFIERE, è in calendario dal 13 al 15 Ottobre . 153


OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE INTERIOR LIFESTYLE TOKYO

“INTERIOR LIFESTYLE TOKYO” TOKYO BIG SIGHT In queste pagine: l’allestimento della mostra “Japan Style” posizionata all’ingresso della fiera “Interior Lifestyle Tokyo”, giunta alla sua 23ma edizione. Organizzata da Mesago Messe Frankfurt Corp., si svolge ogni anno a Tokyo la prima settimana del mese di giugno.

L

a 23esima edizione di Interior Lifestyle Tokyo, tenutasi presso il prestigioso quartiere fieristico Tokyo Big Sight dal 5 al 7 giugno, si è conclusa nel segno del successo sbaragliando ogni record con 705 espositori (473 interni e 232 dall’estero) da 32 Paesi, 25.456 visitatori da tutto il mondo alla ricerca di prodotti design di alta gamma, trend e nuove idee per le diverse esigenze del lifestyle, su un’area di oltre

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31.000 mq di superficie. Un successo oltre le previsioni per la presenza di buyers nazionali e da tutto il Far East che conta per Interior Lifestyle Tokyo 2013, che ha saputo valorizzare la tradizione nipponica e la sua capacità di ricrearsi attraverso il design contemporaneo. Etty Meerovitch, fondatrice e General Manager Buyer di Habitat Israele, ha commentato: “Sono rimasta molto colpita dall’organizzazone e dalla presentazione della fiera.


IL GRUPPO MESSE FRANKFURT Messe Frankfurt è uno degli enti fieristici leader internazionali con un fatturato di 536,9 milioni di Euro e un organico di 1.833 collaboratori. Il Gruppo Messe Frankfurt vanta una rete mondiale composta di 28 società affiliate e circa 50 Sales Partner internazionali. Grazie a questa rete, Messe Frankfurt è presente in oltre 150 Paesi. In più di 30 poli fieristici del mondo si svolgono manifestazioni “Made by Messe Frankfurt”. Nel 2012 Messe Frankfurt ha organizzato un totale di 109 fiere, delle quali oltre la metà all’estero.

Interior Lifestyle Tokyo NATA DAL SUCCESSO DI “AMBIENTE” DI MESSE FRANKFURT, LA XXIII EDIZIONE DI INTERIOR LIFESTYLE TOKYO È L’EVENTO LEADER PER IL MERCATO GIAPPONESE DI ALTA FASCIA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO INTERIOR LIFESTYLE TOKYO MESAGO MESSE FRANKFURT CORP.

Interior Lifestyle Tokyo è interessante, innovativa, selettiva e bene orientata. Ho scoperto nuovi brand, nuovi contatti e nuovi prodotti. Qui ho trovato aziende giapponesi che non conoscevo prima e un’ottima selezione di brand internazionali”. Il nuovo espositore Noriyuki Momota, CEO della Momota Touen Corp., ha dichiarato: “Interior Lifestyle Tokyo è in piena sintonia con la nostra immagine di un prodotto ‘high-end, high-design’. Credo che abbia il

potere di rinvigorire l’intera industria dell’interior design e siamo molto felici di avervi preso parte”. Quest’anno Interior Lifestyle Tokyo ha registrato un notevole aumento nel numero di espositori da oltreoceano. Tra i diversi eventi, segnaliamo la mostra “Japan Style”, allestita nell’Atrium della fiera, che ha destato il maggiore riscontro di successo da parte dei visitatori e che il Giappone porterà ad Ambiente 2014 in qualità di Paese partner. 155


OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE TOKYO E SHANGHAI

MESAGO MESSE FRANKFURT “IFFT / INTERIOR LIFESTYLE LIVING” TOKYO 6-8 NOVEMBRE 2013 In questa pagina: immagini dei padiglioni e delle mostre (edizione 2012) di “IFFT Interior Lifestyle Living”, fiera dedicata al settore dell’arredamento e dei complementi arredo, quest’anno alla sua sesta edizione. Organizzata da “Mesago Messe Frankfurt Corporation” presso la sede fieristica “Tokyo Big Sight” nel quartiere Ariake, (dove nel mese di giugno si è svolta “Interior Lifestyle Tokyo” ndr), nel 2012 ha avuto 338 espositori provenienti da 11 Paesi e 19.166 visitatori e buyer da 26 Paesi. Le aziende italiane interessate a partecipare alle prossime edizioni di IFFT Interior Lifestyle Living (6/8 Novembre 2013) e di Interior Lifestyle Tokyo (4/6 Giugno 2014), si possono mettere in contatto con Messe Frankfurt Italia di Milano. www.messefrankfurtitalia.it

Con 705 espositori da 32 Paesi e 25.456 visitatori, buyers, retailers e giornalisti da tutto il mondo, “Interior Lifestyle Tokyo” 2013 si è confermata l’appuntamento principe per l’Estremo Oriente Attraverso Japan Style la produzione di design sia storica selezionata per il Young Designer Award, che ha dato ai sia contemporanea giapponese potrà così esibire i propri vincitori la possibilità di partecipare come espositore alla punti di forza e promuovere la raffinata cultura giapponese, prossima edizione di Ambiente 2014 a Francoforte. Due sospesa tra un presente ipermoderno e un passato di quest’anno i vincitori: lo Studio Surume, per la qualità millenario splendore. “Japan Style” ha avuto per tema di creazioni che esprimono tutta la bellezza del design l’Ennichi, tradizionale festa giapponese, con la presentazione giapponese, e Kobe Ishou Sourenjo, scelti per la capacità di prodotti che riflettono il connubio eccellente tra abilità di creare un lifestyle ludico e divertente attraverso il design. artigianali nipponiche e il moderno lifestyle. “Interior Un totale di cinque premi sono stati attribuiti in questa Lifestyle Tokyo” ha poi presentato “Creative Direction”, edizione di Interior Lifestyle Tokyo, incluso il prestigioso un gruppo di quattro figure leader nell’industria dell’interior Design Business Award, ritirato da Jun Nakagawa, 13mo design, che hanno riconfigurato per zone le diverse aree e gli Presidente della Nakagawa Masashichi Shoten Co., Ltd., che eventi in fiera, ottenendo plauso internazionale per la qualità unisce un gruppo di piccole aziende desiderose di affermarsi e il livello dell’organizzazione. I settori NEXT e TALENTS, che con maggiore visibilità sotto il nome di Dainihonichi (cioè sostengono i giovani designer nella ricerca di opportunità “Great-Japan-Market”). Ricordiamo che Interior Lifestyle di lavoro, hanno avuto maggiore facilità di contatti con i Tokyo include 3 manifestazioni fieristiche: 23ma Ambiente visitatori interessati a offrire loro quelle connessioni che Japan (Consumer Goods), 13ma Heimtextil (Home solo una conoscenza approfondita dell’ambiente a livello Textiles), 15ma Home Design Japan (Interior Designs). internazionale può dare. La sezione TALENTS è stata www.interior-lifestyle.com www.messefrankfurtitalia.it 156


Interior Lifestyle China ORGANIZZATA DA “MESSE FRANKFURT SHANGHAI”, SI SPOSTA NEL NUOVO CENTRO FIERISTICO “SHANGHAI NEW INTERNATIONAL EXPO CENTRE” NELLA ZONA DI PUDONG TESTO MARIELLA ORLANDO FOTO ARCHIVIO INTERIOR LIFESTYLE CHINA

D

al 25 al 27 settembre 2013 è in programma la nuova edizione di Interior Lifestyle China, che si terrà a Shanghai, con l’organizzazione di Messe Fankfurt Shanghai Co Ltd, presso il Shanghai New International Expo Centre (SNIEC). Interior Lifestyle China rappresenta l’evento fieristico più importante in Cina per il settore arredamento per la casa e costituisce un appuntamento di riferimento per gli importatori e operatori locali della fascia medio-alta e per distributori o rappresentanti della GDO. A partire da quest’anno, Messe Frankfurt Italia, organizzatrice della fiera in Cina per le aziende italiane, ha avviato il progetto “italian lifestyle home&design”. Un’area di prestigio, dove il Made in Italy troverà particolare risalto all’interno della fiera grazie all’immagine collettiva creata ad hoc dagli architetti di Messe Frankfurt Italia, che darà alle imprese italiane la possibilità di avere maggiore visibilità all’interno della vetrina più importate del mercato cinese. Nell’ambito del progetto “italian lifestyle home&design”,

è prevista la realizzazione di un’area dedicata alla tavola e ai complementi d’arredo, denominata “italian lifestyle table&design”, all’interno della quale viene offerta in esclusiva agli espositori italiani la possibilità di mettere in mostra il meglio della loro produzione di oggettistica. Ancora una volta sono di scena prodotti di alta gamma da tutto il mondo, suddivisi nelle tre aree tematiche “Dining”, “Giving” e “Living”: cristalli, porcellane, ceramiche, posateria, articoli da regalo di design, arredi e accessori per la casa e l’outdoor. Motivo conduttore e tema prescelto per il 2013 è The Gift of Life, il “Dono della vita”, declinato nel beneaugurante Store of Happiness in quattro sezioni regalo a tema: “Fashionable Wedding” (Matrimonio alla Moda), “Modern Gift” (Regalo Moderno), “Seasonable Festival” (Festività di Stagione) e “Gift Package” (Pacchetto Regalo). Le aziende italiane interessate a partecipare alla fiera si mettano in contatto con Messe Frankfurt Italia di Milano. www.interior-lifestyle.com www.messefrankfurtitalia.it 157


OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP NEWS AZIENDE

Alessi Buon Lavoro

Per non fermarsi davanti alla crisi Alessi ha messo in campo il progetto “Buon Lavoro - La Fabbrica per la Città”, un’iniziativa promossa in collaborazione con il Comune di Omegna, che prevede, fino a novembre 2013, la destinazione di un significativo numero di ore di lavoro dei dipendenti (286 volontari) destinate ad attività di utilità sociale sul territorio. Come ha detto l’AD Michele Alessi, il progetto “...è da considerarsi un unicum per l’eccezionale convergenza di fattori che ha permesso ad Alessi di sobbarcarsi un impegno organizzativo ed economico rilevante [...] e anche uno stimolo per pensare un nuovo modello di partnership tra pubblico e privato, che crei sinergie positive (vedi articolo a pag.22)”. alessi.com

Baccarat AD Daniela Riccardi

FDUOR PRUHWWL

Il Consiglio di Amministrazione di Baccarat ha nominato Daniela Riccardi nuovo AD a partire dal 3 giugno 2013. Daniela Riccardi, laureata in Scienze Politiche e Studi Internazionali, ha una vasta esperienza nella gestione di attività e di marchi internazionali consumer così come nel settore retail. Arriva a Baccarat dopo essere stata, dal 2010, AD di Diesel, un marchio lifestyle a livello internazionale con oltre 1,2 mld di Euro di fatturato. Prima di Diesel, Riccardi ha trascorso 25 anni in Procter&Gamble, ricoprendo ruoli operativi di alto livello: Vice President in Colombia, Messico e Venezuela, 2001/2004 Vice President e GM per l’Europa orientale e la Russia, 2005/2010 Presidente di Procter&Gamble per la Cina. baccarat.com/it

Carlo Moretti Nuova proprietà

Dal mese di giugno 2013 la Carlo Moretti comunica che si è conclusa la trattativa per l’acquisizione della Carlo Moretti Srl. E’ ferma intenzione della nuova proprietà di mantenere l’identità aziendale nella cifra stilistica che ha sempre contraddistinto questo prestigioso marchio nella sua storia cinquantennale condotta con successo da Carlo e Giovanni Moretti. Informa inoltre che è in programma, nei prossimi mesi, una visita conoscitiva presso le sedi dei principali clienti e partners da parte del nuovo Amministratore Delegato, Manuel Gomiero. Con l’occasione, si ufficializza che il rapporto con il distributore per l’Italia B.Morone si è concluso in data 11 marzo 2013. carlomoretti.com

GRG Gucci - Richard Ginori

Lo scorso maggio è stata perfezionata la procedura di aggiudicazione della Richard Ginori 1735 al marchio Gucci (13 mln di Euro), che ha riassorbito 230 dei 303 lavoratori della manifattura. Il Gruppo, che fa capo al colosso francese del lusso Kering, prevede un programma di rilancio con investimenti tra i 10 e i 15 mln di Euro. Il piano industriale “...farà leva sulle competenze, il know-how e le sinergie esistenti tra i due marchi, focalizzandosi sulla produzione per il tableware nel segmento lusso”. La nuova società GRG Srl intende riaffermare i valori del made in Italy “attraverso la valorizzazione e il mantenimento delle qualificate risorse umane già presenti in azienda”. richardginori1735.com gucci.com

Fiera Milano Macef e Macef+

Macef si svolgerà dal 12 al 15 settembre, una settimana dopo rispetto al passato. “Una nuova collocazione temporale” ha sottolineato Cristian Preiata, Exhibition Manager di Macef, “fortemente voluta dagli operatori e che Macef è riuscita a conquistare con lo scopo di favorire l’affluenza di espositori e visitatori”. Segnaliamo il I evento dedicato al Licensing, la II edizione del Summit “Casa. Tavola. Regalo” (Gruppo 24 Ore /Casastile), l’accordo con Promos e Nibi sugli scenari per l’internazionalizzazione con attenzione a Russia, Emirati Arabi e Stati Uniti. Positivi i riscontri di Macef+, fiera digitale che registra una media 165 lead (contatti di potenziali buyer). macef.it 158


REGALI, BOMBONIERE, ARTIGIANATO D’ARTE, TAVOLA, TESSUTI E COMPLEMENTI D’ARREDO

14ª edizione

la fiera dove il mercato c’è Catania - Etnafiere

Belpasso, C.da Valcorrente, S.P. 229/I (Etnapolis)

12-14 ottobre 2013

nuova sede

ORARI: 09,30/19,30 - Lunedì: 09,30/14,00 Ingresso riservato agli operatori del settore

In contemporanea

le bot eghe dell’ar e Media Partner:

ORGANIZZAZIONE:

Bomboniera Italiana, D’A, Gifttrader, Il Commercio, La Ceramica Moderna & Antica

MIRCO s.r.l. Tel./Fax 095.7560660 e-mail: mirco1931@emil.it www.giftfair.eu


CALENDARIO FIERE 2013 INTERIOR LIFESTYLE CHINA MESSE FRANKFURT

Shanghai 25-27 Settembre 2013

Alessi spa Via Privata Alessi, 6 28882 Crusinallo Omegna (VB) Tel. 0323 868611 www.alessi.com

L’Oca Nera srl Via Ugo Foscolo, 7 62010 Montecassiano (Macerata) Tel. 0733 290050 www.locanera.it

Agricola Fabbriche Via Fabbriche 2/3 A Lucignano (Arezzo) Tel. 0575 836152 www.agricolafabbriche.it

B.Morone srl Via Soresina, 7 20144 Milano Tel. 02 48012016 Distributore esclusivo in Italia David Trubridge Halcyon Days Herend Lobmeyr Mono e Pott Moser Waterford Crystal Wedgwood Zanetto www.bmorone.it

Borla Bohemia srl Viale Cirene, 4 20135 Milano Tel. 02 54001010 Rappresentante per l’Italia Rona www.borla.net

Cartier Italia Richemont Italia spa Via Locchi, 3 20156 Milano www.cartier.it

ELLEFFE Design srl Via Nuova, 140/142 28883 Gravellona Toce (VB) Tel. 0323 344810 www.lfdesignitalia.it

Giovanni Raspini srl Largo Torricelli, 1 52040 Pieve al Toppo (Arezzo) Tel. 0575 410330 www.raspini.it 160

Marta Frasi www.martafrasi.it

Meissen Italia Villa Meissen Via Monte Napoleone, 3 20121 Milano www.meissen.it

Modigliani ID srl Via Gianbattista Vico, 1-3 00196 Roma Tel. 06 6781715 www.modigliani.it

Rolex Italia spa Via Romagnosi, 1 20121 Milano www.rolex.com

Taitù Via Romagna, 30 20090 Opera-Milano www.taitu.it

KITCHEN DESIGN AEG Elettrolux Rex Corso Lino Zanussi, 30 33080 Porcia (PN) www.aeg-electrolux.it www.electrolux-rex.it

Kaiser WMF Italia spa Via della Meccanica, 24 37039 Verona www.kaiseritalia.it www.wmf.it

Valcucine spa Via L. Savio, 11 33170 Pordenone Tel. 0434 517911 www.valcucine.it

INDIRIZZI FIERE

GIFT FAIR CATANIA - ETNAFIERE

Belpasso 12-14 Ottobre 2013

Tendence Christmasworld MESSE FRANKFURT Messe Frankfurt Italia srl

ABITARE 100% PROJECT VERONA FIERE

Via Quintino Sella, 5 20121 Milano Tel. 0039 02 8807781

HOST FIERA MILANO

www.messefrankfurt.com www.messefrankfurtitalia.it

Macef Milano Fiera Milano spa

Strada Statale 33 del Sempione, 28 20017 Rho (Milano)

Verona 13-15 Ottobre 2013

Milano 18-22 Ottobre 2013 THAILAND BIG+BIH

Bangkok 19-23 Ottobre 2013 IFFT INTERIOR LIFESTYLE LIVING MESSE FRANKFURT

Tokyo 6-8 Novembre 2013

www.macef.it

Maison&Objet Saloni Internazionali Francesi srl

CALENDARIO FIERE

Via Caradosso, 10 20123 Milano Tel. 0039 02 4343531

CHRISTMASWORLD MESSE FRANKFURT

www.maison-objet.com

BIG+BIH Bangkok International Gift Fair International Houseware Fair Thailand Trade Centre Milano

Via Albricci, 8 20122 Milano Tel. 02 89011467-77 www.thaitradeitaly.com www.bigandbih.com www.ditp.go.th

1° Semestre 2014

Francoforte 24-28 Gennaio 2014 MACEF FIERA MILANO

Milano 24-27 Gennaio 2014 MAISON&OBJET

Parigi 24-28 Gennaio 2014 AMBIENTE MESSE FRANKFURT

Francoforte 07-11 Febbraio 2014 MAISON&OBJET ASIA

Singapore 10-13 Marzo 2014 ABITARE 100% PROJECT

Verona Fiere spa V.le del Lavoro, 8 37135 Verona Tel. 0039 045 8298001

LIGHT+BUILDING MESSE FRANKFURT

www.abitareiltempo.com

SALONE DEL MOBILE

Francoforte 30 Marzo - 4 Aprile 2014

Milano 08-13 Aprile 2014 Gift Fair Etnafiere Belpasso (Catania)

C.da Valcorrente, S.P. 229/I (Etnapolis) Mirco srl

Tel. 095 7560660 www.giftfair.eu

THAILAND BIG+BIH

Bangkok 19-23 Aprile 2014 INTERIOR LIFESTYLE TOKYO MESSE FRANKFURT

Tokyo 04-06 Giugno 2014


24 –27. 8. 2013

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