6:00AM Skateboard Culture Magazine

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DICEMBRE 2011 / GENNAIO 2012 / ITALY € 4.50 jacopo carozzi / fs noseeblunt / ph.beatrice sugliani

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DIRETTORE RESPONSABILE CRISTIANO ZANNI / c r i s t i a n o z @ h i p o w. c o m CAPO REDATTORE ALESSANDRO REDAELLI / a l e r @ 6 a m . i t ART DIRECTOR MATTEO DI NISIO / m a t t e o d @ 6 a m . i t IN REDAZIONE JACOPO ATZORI / j a c o p o @ 6 a m . i t FOTOGRAFI SENIOR CRISTIAN ‘OSDE’ BENZONI, ENRICO RIZZATO & FEDERICO ROMANELLO TESTATA w w w. l u c a b a r c e l l o n a . c o m HANNO COLLABORATOTESTI / TESTI / GIULIANO BERARDUCCI, CARLO CASSAN, ANDREA DI LIDDO, DANIELE GALLI & GIOVANNI GRAZZANI IMMAGINI / GIULIANO BERARDUCCI, CARLO CASSAN, COULTHARD, ROBERTA MACCECHINI, CHRIS PATTON, OLAF PIGNATARO & BEATRICE SUGLIANI

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6:00AM è una testata della casa editrice Johnsons Media che pubblica anche gli annuari: Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Funboard (windsurf), Surf Latino (surf), Sup Time (stand up paddle), Kite Magazine Stance (kite), 4Skiers (sci freestyle), Entry (snowboard), Girland (girlie action sport). Registrzione tribunale di Milano n°661 del 23/11/2001. Periodicità bimestrale: febbraio/marzo, aprile/maggio, giugno/luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio. Codice ISSN 1593-7011. Registrzione ROC n.11243. Stampa Alfaprint - via Bellini, 24 - Busto Arsizio (VA). Prezzo di una copia Italia: 4,50 euro. Abbonamento annuale Italia (6 numeri): 18,00 euro. Tutti i diritti 6:00AM sono riservati e appartengono a Johnsons Media. Nessuna parte di 6:00AM può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. L. 27.02.2004, n° 46), Art. 1 comma 1, DC B Milano.


DANNY BRADY F R O N T S I D E

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C O N T E N T S / JACOPO CAROZZI / FAKIE FLIP TAILSLIDE NOSEBONK REVERT / MILANO CENTRALE / Š BEATRICE SUGLIANI

10 Waiting Room 12 News 16 Vans Italian Street Cup Modena 22 Scene Support Raffaele Pola 28 Tour The DC Embassy Barcellona 34 Sound Mauro DJ Lips Grassano 8 C O N T E N T S 6:00AM SKATEBOARD CULTURE MAGAZINE

36 A Cup Of Tea With Kenny Anderson 38 Our Thing Chef Skateboards 40 New Indoor Park 42 Vans Shop Riot Parigi 44 Wild Boys From Cali 54 Summer Of Strange

62 Escale 68 Jacopo Carozzi Interview 78 Fallen Tour Now Or Later? 86 Vans VS Cabin Fever 94 Display 96 Snapshot



WAITING

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MATTIA TURCO & THE DOG / Milano PHOTO / Osde WORD / Alessandro Redaelli

HO SEMPRE APPREZZATO PARTICOLARMENTE LE MOLTEPLICI IDEE CHE IL BUON CRISTIAN OSDE BENZONI SA ESPRIMERE CON LA SUA FOTOGRAFIA... Lui è uno di quei fotografi che sa tirar fuori parecchie immagini particolari: ritratti dello skateboarding che quotidianamente sanno essere differenti e senza dubbio ‘strani’. A volte elementi estranei al trick ed all’azione, esprimono con maggior esattezza le sensazioni e gli episodi che compongono una giornata di skateboard. Un signore anziano, una pattuglia della polizia o perchè no un cane, possono risultare elementi chiave nella descrizione di una session, a volte più del trick stesso. Uso le parole che mi ha suggerito un amico e che trovo a dir poco illuminanti: “Amiamo lo skateboarding perchè è una sintesi perfetta delle nostre vite”. Con lo skateboard viaggiamo, soffriamo, impariamo, insomma facciamo tutto quello che le persone comuni fanno senza, impreziosendole con un elemento in più.

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Ringrazio quindi Osde e tutti coloro che rendono migliore lo skateboard utilizzando la propria poetica, che sia questa inerente alla fotografia, alla scrittura, alla videoripresa o a qualunque altra arte che con lo skateboard condivide radici ed interessi. Il numero cinquantanove di 6:00AM, ovvero quello che avete in mano, raccoglie parecchie avventure e storie: prima fra tutte l’intervista a Jacopo Carozzi: giovanissima promessa sulla quale tutti riponiamo grosse speranze per il futuro. Seguita dal report del viaggio di Gio Grazzani che porta il suo mondo di follie e sorrisi dall’altra parte dell’oceano. E cinque tour: DC Shoes presso il DC Embassy di Barcellona, Strange a Milano, Fair Crew nei Paesi Baschi, Fallen in centro Italia e Vans a Maiorca... Ah! Dimenticavo: il centro Italia vanta l’apertura di un nuovo indoor park, all’interno trovate una pagina che vi darà maggiori informazioni. Un altro anno di lavoro si chiude per noi... La nostra continua ricerca di progressione e radicalità ancora non si affievolisce, siamo pronti ad un altro anno di skateboarding. E voi?



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NEWS ><

GRANT TAYLOR

NIKE SB THE SB CHRONICLES VOL. 01

SKATER OF THE YEAR

SE ANCORA QUALCUNO DI VOI NON LO SAPESSE, QUEST’ANNO IL PREMIO SKATER OF THE YEAR DELLA RIVISTA THRASHER, È ANDATO AD UN SIGNORE CHE DI NOME FA GRANT TAYLOR. ha diciotto anni e spacca il culo su qualunque terreno appoggi la tavola. Era da circa undici mesi che ero sicuro che alla fine il S.O.T.Y. 2011 sarebbe stato lui: del resto, prima di lui nella storia dello skateboarding solamente Neil Blender ha avuto due copertine di Thrasher in fila, e diciamo che nessuno più di lui incarna i canoni dello skateboarding che Phelps e soci amano e valorizzano.

Io mi trovo completamente favorevole con la loro decisione: Grant onestamente mi fa raddrizzare i capelli quando skatea, è uno di quegli skater che non disdegna la potenza, skatea a duecento all’ora e non perde la giornata a guardare come tiene il piedino mentre fa 360° flip... Detto in una parola lui è lo skater radicale per antonomasia. Quindi congratulazioni a G.T. ed anche alla rivista Thrasher che, da oltre trent’anni, sa essere il vero centro del movimento mondiale dello skateboarding! Breve P.S. Trovo veramente inutile e assolutamente noiosa, la serie di discussioni che sono scaturite a livello mondiale dopo l’elezione di G.T. a S.O.T.Y. 2011, tutti dovrebbero tenere bene in mente che il premio di Thrasher esprime l’opinione della redazione e quindi non determina nulla di assoluto o divino... Se avete apprezzato di più altri skater durante la stagione, non è un problema, non dovete sentirvi offesi nell’anima... Altrimenti, se siete amanti della polemica, potete sempre incominciare a giocare a calcio...

La video premiere di Milano è terminata da poche ore e ho già visto il video due volte, la prima volta ok, la seconda per capire se quello che avevo visto nella parte di Grant fosse tutto vero. A prima impressione il video mi è piaciuto moltissimo: pochi fronzoli e tanto skateboarding dimostrano che Nike SB stia maturando un vero e proprio gusto personale nella produzione dei suoi skatevideo, quindi abbandonati gli eccessi registici in stile ‘Nothing But The Truth’, in questo video la casa dei Beaverton si è concentrata nella produzione di skateboarding genuino... La prima part di Youness Amrani, oltre ad essere la sua part di esordio, è una pesata assurda: trick inediti (5-0 tre flip non sense) ed un bagaglio di stile da far invidia a chiunque. Qualcuno ha idea di chi sia Clark Hassler e soprattutto cosa ci faccia nel video international di Nike? Part sotto tono che non mi è piaciuta per niente. Per risollevare l’interesse, subito dopo abbiamo un signore che si chiama Stefan Janoski che come al solito sa esprimere personalità e innovazione racchiuse in uno stile ed in un bagaglio di trick senza senso: switch over, tutto con le mani in tasca, morbido e poetico, decisamente ottimo. Svoltiamo pagina ed andiamo a Daniel Shimizu: la videopart non salta agli

occhi, soprattutto in mezzo alle altre, ma Il suo skating è veloce e potente come è sempre stato. Siamo arrivati al momento della sorpresa. Sorpresa che porta il nome di Chet Childress: non mi sarei mai aspettato una full part così incazzata da lui, Il local di Washington Street sembra non sentire gli anni nelle gambe e si spara questi tre minuti di transition skating pesissmi, con tanto di finale epico è balle di fieno infuocate. Voto: fuckin’ 10. Se quello che ci piace è il soul skating, beh allora aspettiamo il turno di Lewis Marnel per mettere in mostra un centinaio di street trick, stile morbido ed un flow da paura. Da Mr. Marnel a Mr. Van Wageningen l’ultima doccia di trick: nello specifico una serie di tecnicate sui ledge mica male, fatte con precisione al dir poco geometrica, complimenti all’Olandese, european rapresent... Mi sono dimenticato di qualcuno? A forse sì: Grant Taylor è lo Skater Of The Year ed è l’unico skater che mi mette la pelle d’oca in questo modo, dai tempi di Cardiel in ‘Sight Unseen’... Che cazzo!!! Non ci sono parole con il quale si possa descrivere la potenza, lo stile e la poetica, con cui quel giovane skater devasta ogni singolo spot... Pura accademia. Enjoy the vid!!!





VANS ITALIAN STREET CUP ELMEHDI CONTAKI / SMITH word & photo federico romanello

DIRE CHE FABIO COLOMBO HA DOMINATO LE FINALI DEL CONTEST VANS ALLA FIERA SKIPASS DI MODENA, È SEMPLICEMENTE RIDUTTIVO. Il giovane partenopeo si è infatti piazzato primo sul Double Set ed è riuscito a vincere il Best Skater Overall portandosi a casa ben 1.600 euro! Al di là dei risultato, il suo skateboarding è stato davvero impressionante, fluido e potente: come al solito Fabio è riuscito a chiudere praticamente tutte le varianti di ‘flip to’ che conosce, e vi assicuro che sono davvero tantissime... Meritatissima la sua vittoria! Complimenti comunque a tutti gli skater italiani che sono riusciti a tenere testa agli invitati europei. Alla fine dei contest sulle tre strutture, solo un primo posto è andato ad uno straniero: Kris Vile, tra l’altro troppo potente! Nella classifica Overall, il podio è occupato da Colombo, Picozza e Guido Stazi, tre dei nostri giovincelli più promettenti. Evidentemente, il livello si sta alzando di brutto anche nella penisola... Di seguito trovate le differenti classifiche...

16 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

BUMP 1° Jacopo Picozza 2° Fabio Colombo 3° George Agounkouin 4° Guido Stazi 5° Luca Crestani 6° Josh Young 7° Fabio Montagner 8° Ross McGouran 9° Kris Vile 10° Chris Oliver

ITALIAN STREET CUP / OVERALL CHAMPION 1° Fabio Colombo 2° Jacopo Picozza 3° Guido Stazi 4° Kris Vile 5° Fabio Montagner 6° George Agounkouin 7° Filippo Baronello 8° Josh Young 9° Chris Oliver 10° Elmehedi Contaki

MANUAL 1° Kris Vile 2° Davide Frassine 3° Fabio Colombo 4° Francesco Marconato 5° Guido Stazi 6° Fabio Montagner 7° Ale Cesario 8° Filippo Baronello 9° Jacopo Picozza 10° George Agounkouin

Alla fine del contest ci sono stati anche dei best trick sulle tre strutture presentati da Pioneer Steez, che ha offerto i suoi speaker audio portatili: ecco i risultati...

DOUBLE SET 1° Fabio Colombo 2° Elmehedi Contaki 3° Jacopo Picozza 4° Guido Stazi 5° Fabio Montagner 6° Kris Vile 7° Chris Oliver 8° Josh Young 9° Mauro Caruso 10° Filippo Baronello

BUMP Ale Cesario / fs k - grind MANUAL PAD Mauro Caruso / bs flip sw manual DOUBLE SET Federico Ghigo Borchi / sw fs flip





Ronnie Abaldonado profile. Abbiamo raggiunto Ronnie Abaldonado, recordman che da anni scuote la scena mondiale della breakdance vincendo i più ambiti titoli esistenti. B-boy dedito alla danza da quasi 18 anni e vincitore nel 2007 del Red Bull BC One, uno dei più prestigiosi premi dedicati ai ballerini di break.

Al momento il B-boy filippino collabora con Braun cruZer e balla con due differenti crew, la Full Force e la Super Cr3w con la quale ha partecipato al famoso show di MTV, America’s Best Dance Crew. Il suo motto? Vivi la tua passione attraverso la tua anima.

NOME / RONNIE ABALDONADO

Come puoi descrivere il tu uo stile nella breakdance? Ho uno stile un po’ intricato: le transizioni che faccio sono tutte connesse come un fluido, è come se raccontassi una storia ogni volta. Ho uno stile mio che riesco ad incorporare con tutti gli altri elementi della breakdance.

ALIAS / RONNIE BOY NAZIONALITÀ / FILIPPINA NATO / 9 OTTOBRE 1982 RESIDENZA / LAS VEGAS ANNI DI DANZA / 18 APPARTENENZA / FULL FORCE, SUPER CR3W, SEVEN COMMANDOZ, RED BULL BC ONE, ALL STARS OCCUPAZIONE / B-BOY

Descrivi te stesso con poche parole. Mi appassiono di tutto quello che faccio. Quando hai iniziato ad essere un breakdancer? A 10 anni, emulando le movenze della breakdance alla TV. Da quando ero giovane ed agile i movimenti mi venivano naturali. All’inizio, come tutti alle prime armi, volevo solo ruotare. Negli anni poi ho imparato che la danza era molto di più che ruotare… e chi avrebbe mai pensato che sarebbe diventata la mia carriera?

Quanto tempo spendi ogni giorno per allenarti nella danza? Mi alleno circa due ore al giorno, cinque giorni a settimana. Qual è la cosa più pazza che ti è successa sul palco? La cosa più folle che mi è successa sul palco è stata cadere dal palco! Ahahah! Sarai giudice alla Braun Battle of the Year, raccontacii qualcosa in più a riguardo... La Braun Battle Of The Year è il più grande evento b-boy a cui io abbia mai partecipato come giudice. Non ho mai visto uno stadio così affollato di spettatori, tutti lì a guardare le performance dei bboy. Sono convinto che anche quest’anno sarà un evento incredibile! Credo che la collaborazione con i ragazzi di Braun e l’aggiunta di questa componente lifestyle dia all’evento qualcosa in più. Dopotutto, la breakdance è esprimere il tuo stile ed il tuo look. E questo lo puoi fare anche attraverso la tua barba! Cosa ne pensi della Braun Battle of the Year comparata agli altri eventi di breakdance? Braun Battle of The Year ha due decadi di storia alle spalle. È uno dei più prestigiosi eventi al mondo, specialmente per la scena puramente commerciale. È difficile per te giudicare gli altri ballerini? Alle volte è difficile giudicare altri bboys in una competizione perché la danza è una cosa soggettiva… Ma siccome lo sto facendo da tanto tempo ho imparato a porre attenzione a delle categorie specifiche come la musicalità, la presenza sul palco, l’originalità e, più importante di tutto, l’esecuzione. È molto più facile votare contro qualcuno se manca in qualche punto di questi! Ahahah!

Ci sono dei movimenti che ormai consideri sorpassati? Onestamente tanti potrebbero pensare che le rotazioni siano ormai vecchie, ma vedo costantemente b-boy innovare questi movimenti. Nessun movimento può veramente diventare vecchio se si aggiunge sempre qualcosa di innovativo. Secondo te, cosa rende un breakdancer un buon breakdancer? Un buon b-boy non necessita solamente di talento ma deve avere anima. Ha bisogno di stile e gusto. Cosa consiglieresti a tutti i b-boys che vogliono competere alla Braun Battle of the Year? Allenatevi davvero duramente ma non dimenticate di divertirvi! C’è qualche talento che hai particolarmente notato? Nessuno in particolare, ma ragazzi dal Belgio, dal Vietnam e da Taiwan si stanno facendo largo nella scena... Tutti devono guardarsi intorno! Dove credi che il futuro della breakdance avrà più voc ce? Il futuro della breakdance potenzialmente può portare questa danza a divenire uno sport vero e proprio. Ma per quanto potrà crescere, esisterà sempre una scena underground ricca di talento. Riflessioni finali… Vivi la tua passione attraverso la tua anima. Ringrazio la Full Force e la Super Cr3w, 7Commandoz, Red Bull BC One, All Stars e la Jabbawockeez!

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SCENE SUPPORT / Raffaele Pola /

Nollie three flip

In generale i ragazzini sono attirati dallo skateboarding ma per mancanza di strutture si ritrovano soli nel proprio garage di casa e in poco tempo perdono qualsiasi stimolo. Da un paio d’anni, tramite il negozio, stiamo cercando di coinvolgere il comune e le autorità locali ma purtroppo con pochissimi risultati. Io stesso faccio parecchi kilometri per poter skateare in un park, ma soprattutto con qualcuno! Ma gli spot non mancano, se volete farvi un giro...

CIAO RAFFO, PRESENTATI AL PUBBLICO DI 6:00AM... Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Pola, ho 18 anni e vivo a Neive, un paesino delle Langhe vicino ad Alba. Skateo da quando avevo dodici anni e sono supportato da Rainbow Board Shop, il miglior negozio della provincia di Cuneo. RIGUARDO ALLA TUA CITTÀ ALBA, ESISTE UNA SCENA? AVETE UN PARK, QUALCOSA, OPPURE SOLO I TARTUFI? Mi dispiace dirlo, ma una vera e propria scena skate ad Alba non esiste da qualche anno. Il park che avevamo dal 2005 non ha mai attirato gente da fuori per via della brutta location e il flat in asfalto nero da portar via le braccia, in più quest’anno è crollato del tutto, causa barboni che usavano i pannelli per farsi un tetto e alcolizzati e tossici che grigliavano coi pezzi delle strutture.

22 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

È LA PRIMA VOLTA CHE SKATEI PER L’OBIETTIVO DI UNA RIVISTA: CHE SENSAZIONI HAI AVUTO DA QUESTA SESSION? La giusta dose di pressione per poter arrivare alla concentrazione adatta e portar a casa qualsiasi trick nei propri limiti! Grande stimolo e soddisfazione! DOVE TI PIACEREBBE ARRIVARE CON LA TUA TAVOLETTA? PARLACI DEI TUOI OBIETTIVI COME SKATER... In questi anni è cambiata tanto la mia visione di quel che avrei voluto fare: da ragazzino sognavo di arrivare a skateare per chissà quale marchio e apparire su Thrasher... Eheheh! Ora vorrei trovare un marchio che mi supporti, non solo per espandere le proprie vendite nella mia zona, ma perchè creda sul serio nelle mie capacità. Per il resto lo skateboarding è ciò che mi porta a stare in equilibrio con le cose di tutti i giorni, la possibilità di staccare la spina ogni volta lo si voglia...

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word & foto Alessandro Redaelli

Mi da la possibilità di viaggiare e di conoscere persone con cui sai già in precedenza di condividere molto. Significa godere a pieno del proprio corpo e usarlo in ogni sua cellula, quindi il mio più grande obiettivo è quello di non perdere mai questa visione e mantenere per sempre la passione. CHI TI HA IMPRESSIONATO DI PIÙ DURANTE QUEST’ANNO? Huston mi sembra banale... Jamie Tancowny! QUALCOSA CHE TIENI A DIRE IN QUESTO SCENE SUPPORT? Vorrei dire a tutte le persone che si ritrovano a convivere in provincie chiuse, di non mollare. Per sentire lo spirito dello skateboarding e gasasrsi basta una tavoletta e dell’asfalto: nient’altro. Il tempo e la dedizione porteranno tutte le opportunità che si desiderano. Go big or go home... SALUTI E RINGRAZIAMENTI? Voglio ringraziare e salutare Jacopo Atzori e te, Ale Redaelli, per la foto e per avermi dato questa possibilità. Rainbow Board Shop e tutta la cricca per il supporto di sempre, la mia famiglia e Noemi, ogni singola persona con cui ho skateato e skaterò, in particolare Albie, Matte, Juliane, Nico, Matti, Sir, Marcello, Pablo, Siro, Ivan, Luca, Alex, Sam, Marco, Simo, Imad, Amin, Amir, Lanzo, Feno, Ame, Zep, Cri, Simo e tutti quelli che ho dimenticato... Bella!




N.D.I. TEL + 39 0464 514098 NITRO@NITRO.IT



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ANDREO LOPES Fs Noseblunt

28 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine


THE DC EMBASSY

1200 METRI QUADRATI DI PURO SKATEBOARDING / Intro DANIELE GALLI / word & photo GIULIANO BERARDUCCI IL PROGETTO EMBASSY È DURATO CIRCA TRE ANNI ED È STATO PORTATO A TERMINE DA DC SHOES IN COLLABORAZION N E CON ALCUNI DEI PIÙ RISPETTATI RIDER EUROPEI, AFFIDANDOSI AD ALCUNE TRA LE MIGLIORI AZIENDE COSTR R UTTRICI DI SKATEPARK DEL MONDO ED INSIEME HANNO CONCLUSO QUESTO PROGETTO... LO SKATEPARK È STATO REALIZZATO A BARCELLONA ED INAUGURATO A METÀ SETTEMBRE 2011 DANDO L’OPPORTUNITÀ AI DIVERSI RIDER DI DC, SKATEBOARDER VARI E TEAM INVITATI, DI SKATEARE TRANQUILLAMENTE TUTTI I GIORNI, EVITANDO I PROBLEMI LEGATI ALLO STREET E LE VARIE NOIE DEI PARK PUBBLICI...

QUESTO È QUELLO CHE ABBIAMO VOLUTO FARE ANCHE NOI DEL TEAM DC ITALIA CON QUESTO VIAGGIO. SKATEARE, DIVERTIRCI E GODERCI UNO DEI MIGLIORI STREET SKATEPARK INDOOR EUROPEI. C’È POCO DA DIRE A RIGUARDO: PER NOI SONO STATI TRE GIORNI PIENI, 100% SKATEBOARDING.

BASTA CHE TENIATE UN OCCHIO AL SITO WEB: WWW.THEDCEMBASSY.COM E VI GUARDIATE LE FOTO E I VIDEO CHE VENGONO POSTATI QUOTIDIANAMENTE PER CAPIRE DI COSA STO PARLANDO. ENJOY! Daniele Galli

MATTIA FANCELLU Nollie Three Flip

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LUCA COLLU Nollie Heel Flip

30 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine


THE DC EMBASSY VI RICORDATE IL CARTONE ANIMATO L’UOMO TIGRE? NEI FLASH BACK DEL PROTAGONISTA C’ERA QUESTO LUOGO PAZZESCO, QUESTA ‘TRAINING FACILITY’ CHIAMATA ‘TANA DELLE TIGRI’, DOVE CI SI ALLENAVA SENZA SOSTA PER DIVENTARE DEI LOTTATORI CON I CONTRO CA##I! IL DC EMBASSY DI BARCELLONA È UNA SORTA DI TANA DELLE TIGRI DEGLI SKATER, CON MENO STRESS E PIÙ POLLEGGIO S’INTENDE... Ci sono andato quasi tutti i giorni per una settimana di seguito, ed ho visto allenarsi senza sosta gente del calibro di Luy Pa Sin, Raul Navarro, Raul Lupianez, Enrique Lorenzo, Javier Sarmiento, Daniel Lebron, Jesus Fernandez, Julian Dykmans, Bruno Aballay, Anthony Lopez, Roger Silva e chi più ne ha più metta...

Impressionante il livello, così come l’aria rilassata e familiare che si respira all’interno del capannone. Infaticabili Thomas Winkle, Edo Munoz e Adrian Morales, filmaker a libro paga di DC, che riprendono tutto il giorno quello che succede e trovano pure le forze per organizzare grigliate serali e proiezioni in anteprima di video locali e non... Al mattino di buon’ora (buon’ora spagnola naturalmente), li si può trovare negli uffici al piano di sopra a scaricare e montare i filmati. Questo posto è l’ennesima conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, che Barcellona è il ‘place to be’ dello skateboarding europeo. Giuliano Berarducci

Up

ANDREO LOPES Bs Nosegrind Right

DANIELE GALLI Fs Nosegrind

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MATTIA FANCELLU Kickflip Over

32 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine



SOUND

MAURO DJ LIPS GRASSANO

ITW ALESSANDRO REDAELLI

MAURO GRASSANO È UNA DELLE FIGURE ‘SKATE MUSICALI’ PIÙ IMPORTANTI CHE LA SCENA ITALIANA POSSA VANTARE IN QUESTO PERIODO. LUI È STATO IL DJ UFFICIALE DELLA WORLD CUP SKATEBOARDING PER DUE ANNI DI FILA, HA ACCOMPAGNATO CON LA SUA SELECTION DIVERSE TAPPE DEL CAMPIONATO ITALIANO ED IN GENERALE È UNA PERSONA DAL PROFONDO SENSO MUSICALE ED ESTETICO. ABBIAMO DECISO DI FARLO CONOSCERE AI GIOVANI LETTORI DI 6:00AM TRAMITE UN’INTERVISTA, CONVINTI CHE LA SUA ESPERIENZA POSSA ESSERE UN BUON BAGAGLIO PER TUTTI COLORO CHE SI AVVICINANO ALLA CULTURA DELLO SKATEBOARDING... DAI MINOR THREAT AI PUBLIC ENEMY: UN PICCOLO PALCO BUIO CON POCHI STRUMENTI CHE SUONANO MALE E TANTI IDEALI DA ESPRIMERE. NON TROVI CHE L’UNDERGROUND SIA UN LEGANTE TRASVERSALE DELLA CULTURA MUSICALE DEGLI ULTIMI ANNI? A questo punto dovrei farti un elenco di concerti visti male ed ascoltati peggio in pub, su palchi arrangiati o in centri sociali e realtà occupate in ogni parte d’Europa e del mondo, il concetto è semplice: è tanto per la musica quanto per lo skate. Sangue e sudore: this is hard core, inteso come state of mind! QUINDI QUAL’È IL RISULTATO DELLA SFIDA RAP VS PUNK CHE STA TANTO A CUORE AI GIOVANISSIMI MASTICA MURETTI CHE AFFOLLANO GLI SPOT ITALIANI? A perchè i giovani riescono anche a pensare ora? Ho i miei dubbi sulle nuove generazioni, e poi questi neanche sanno cos’è un walkman, figurati se hanno mai ascoltato un mix tape o fatto tape trading per posta: hanno a casa tera byte di MP3 solo perchè fa figo il download con torrent. Pensassero un po’ al concreto... E comunque i punk vinceranno sempre! Ahahah!!! ROMA 2011: SKATEBOARD, MUSICA E VITA SOCIALE... La mia vita sociale... Ahahah! Mi vien da ridere... Nell’ultimo anno ho attivato la ‘modalita bear’, vivo rintanato in casa dove spesso mi vengono a trovare amici ed amiche, serate intere a vedere film e vecchi video di skate, a fare tornei di Tekken o NBA con la Xbox 360°. L’unica attività che faccio di tanto in tanto è andare a qualche concerto. La tavola ce l’ho sempre, ma sono veramente troppo pigro! ‘Modalità bear’ on!... La musica è la mia linfa vitale, l’unica donna con cui vado daccordo da sempre... Tanto amore... CHE EMOZIONI SI NASCONDONO DIETRO AD UN TUO DJ SET? Dipende dalle situazioni, alle serate diciamo che ‘impongo’ la mia musica creando una selezione che va dal funk ‘70 e precedente, all’indie anni ‘90 cercando di passare con garbo da un genere all’altro. Per i DJ set alle gare di skateboard... Beh, credo che dopo essermi guadagnato i plausi sia in gare nazionali che internazionali... Penso che siano quelli che mi appassionano di più e che lascino più libertà al mio estro di selezione della musica con cui sono cresciuto . Il mio sogno nel cassetto è riuscire primo o poi a fare una scaletta / DJ set, usando solo vinile ad una gara di skateboard.

34 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

CHE IMPORTANZA HA AVUTO LO SKATEBOARD NELLA FORMAZIONE DEL TUO GUSTO MUSICALE? Direi fondamentale, cioè io sono cresciuto fino ai dodici anni (1982, fateve du conti), ascoltando passivamente per serate intere musica classica, opera e simili. Poi, grazie al Commodore 64, mi sono avvicinato all’hard rock: in quel perido sul Commodore girava un programmino che emulava una tastiera a due ottave ed il brano di presentazione era Smoke On The Water. Ma da lì a breve sarei diventato un breaker, sì di quelli che puliscono le strade rotolandosi sulla schiena... Da lì non so come, sono passato direttamente al thrash metal negli anni in cui gli Anthrax posavano per Vision Street Wear e Santa Cruz ed i Metallica avevavno la tavola della Zorlac: ora mi commuovo... Poi grazie a due ragazzi della comitiva del Pantheon iniziai a skateare e dall’inverno del 1986 fino a tutto il ‘94 skateavo ogni millisecondo di tempo libero. Lo skate e la musica sono sempre stati un binomio esplosivo per me. Un aneddoto: quest’estate a Marsiglia sono stato placcato da Milton Martinez che mi ha chiesto, dopo essersi accertato che fossi il DJ per il WCS nella tappa di Roma, se gli potevo mettere i Ramones... Cavoli mi ha riconosciuto dopo un anno che non ci vedevamo: un grande!!! Grazie Milton..

TROVO CHE LA TUA CULTURA MUSICALE SIA UNA DELLE PIÙ AMPIE ED ETEROGENEE NEL PANORAMA MUSICAL-SKATEISTICO ITALIANO: PARLAMI DELLA ‘TUA’ MUSICA. Innanzitutto grazie mille per il complimento, sono davvero lusingato... È una domanda importante ed impegnativa... Essendo passato un po’ attraverso le culture underground (oddio che termine brutto che ho usato), penso di non avere una ‘mia musica’: certo tutto quello che è hardcore, punk e indie forse mi appartiene di più, ma ovviamente sono legato anche ad un certo tipo di hip hop old school. Sì, forse sono legato sopratutto alla musica old school, non che disprezzi alcune uscite dell’ultimo decennio, ma sinceramente se devo ascoltare gruppi nuovi che ripropongono suoni anni ‘70 e ‘90... Beh preferisco gli originali. Propio di recente mi è capitato a NYC di dover decidere tra un mini festival di gruppi nuovi ed un gruppo storico di LA: beh sai, sono andato a vedere gli X, ed ho ancora la pelle d’oca!

SALUTI ETC... Innanzitutto mia madre che mi supporta e sopporta da sempre, poi la mia seconda famiglia Swan Song Tattoo a Roma, il Baz, il Branka, World Cup Skateboarding (Dave, Sasha, Don e Danielle), Leo & Cineskatepark.it, Marcos Gabriel e tutti i brasiliani che ho incotrato a Marsiglia quest’anno, The Spot Skatepark, Gros, Bastard, Edo Paris, King Gasp, Stefano (DNA Boards), Giampiero Pelusi, Inti Carboni, Papik e Welt Yama Tattoo (per la Friday Night Nightmare), Corrado Riot (Riot records) e Viola Von Hell. Ovviamente ringrazio moltissimo anche te che mi hai concesso l’onore di essere sulle pagine di una rivista nazionale quale 6:00AM. Un rigraziamento speciale anche a Claudio Lagart, che mi ha proposto di registrare alcuni DJ set per la sua web radio di skateboard, da novembre sarò in onda! Seguite i miei up date su facebook... Nel futuro spero che la scena cresca e non si faccia concorrenza per un paio di scarpe: a San Jose in una gara, Etnies aveva lo stand davanti a Vans e Session a fianco di Pocket Pistol Skate... Insomma ragazzi unitevi perchè solo unendo le forze la scena può crescere! Nella foto Mauro Grassano (a sinistra) con Keith Meek, leggenda dello skateboard, inventore dello slash grind.



{A CUP OF TEA with KENNY ANDERSON

ITW ALESSANDRO REDAELLI & PHOTO COULTHARD

} AHAHAH! NO, LA TUA ROBA SARÀ SICURAMENTE BUONA, MAN... ALLORA, QUAL’È LO SKATER CHE NELLA STORIA TI HA ISPIRATO DI PIÙ, QUELLO CHE DEFINIRESTI IL TUO ‘MAESTRO SPIRITUALE’? Certamente ho iniziato ammirando mio fratello e la mia crew. Poi cominciando a vedere video, ma soprattutto foto sui magazine, mi ha colpito molto Chris Miller, che veniva pubblicato molto quando ho iniziato. Pensavo: cavolo, mi piace da matti il suo stile e le foto che fa... E poi c’erano Mark Gonzales, Ray Barbee, questi sono i miei primi quattro... Poi sicuramente Rick Howard, Mike Carrol e tutti i rider che hanno partecipato a quello che definirei il rinascimento dello skateboard nella metà dei ‘90.

ABBIAMO INCONTRATO KENNY ANDERSON A BERLINO IN OCCASIONE DEL BRIGHT TRADESHOW E NON POTEVAMO FARCI SFUGGIRE L’OCCASIONE DI SCAMBIARCI DUE PAROLE... CHE NE PENSI DELLO SKATEBOARDING EUROPEO? SCENA, POSTI DA SKATEARE... Pazzesco. Ci sono alcune delle migliori architetture per skateare. La scena pure, pazzesca. Quando vedi i video non te ne rendi conto ma dal vivo vedere le crew, gli skater europei è una vibrazione positiva molto forte... PER TE QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA LA SCENA US E LA SCENA EU? Le differenze: è sempre questione di divertimento, da entrambe le parti ci sono magazine, crew, si skatea in allegria... Le basi son le stesse. Certo, negli States c’è un’attitudine maggiore nel muoversi da spot a spot con la tavola grazie alle strade larghe, ai marciapiedi adatti ed ai trasporti pubblici. Negli States, ed in particolar modo in California, le possibilità di venire cacciati o addirittura arrestati in uno spot sono molto più alte... E ORA UNA DOMANDA DIFFICILE DOPO TANTI ANNI CHE SKATEI: QUAL’È LA LEZIONE PIÙ IMPORTANTE CHE HAI IMPARATO DALLO SKATEBOARDING? Beh, attraverso lo skateboarding ho imparato tutto riguardo alla vita: costanza, concentrazione, passione, amore... Grazie alla necessità di impiegare la parte fisica e mentale, genera delle emozioni uniche, ed essendo molto personale per ognuno il percorso è differente. Direi che lo skateboard è stato il maestro più importante per me.

E I ROOKIE CHE TI ATTIRANO DI PIÙ? Grant Taylor sicuramente, che cavolo. C’è un rider molto meno conosciuto che mi piace molto, è Julian Davis. Spacca duro. Ieri alla demo Converse, qui al Bright di Berlino, ha saputo mettere in mostra un altissimo livello. Quel ragazzo è davvero uno dei miei preferiti, ogni volta che lo vedo skateare mi sento investito dalla sua energia e mi fa salire un’incredibile voglia di skateare... Così fluido su tutti i terreni... SEI GIÀ STATO IN ITALIA, CHE IMPRESSIONI HAI AVUTO? Sì, ogni anno ritorno per skateare: Milano e Roma sono città incredibili. Ci vado perchè adoro il posto, sono stato in italia con crew diverse e cerco di andarci il più spesso possibile, come dicevo, quasi una volta l’anno. COSA SIGNIFICA PER TE SKATEARE PER CONVERSE? Quella con cui è partito tutto, sai no... È come ritornare ai bei tempi, alle radici. Mi ricorda il paese a cui appartengo, quello in cui mi

piace skateare. Converse è Converse, spinge nella direzione giusta, è un brand che conosce lo skateboarding e lo supporta alla grande. E questo è proprio quello che voglio. CHE MI DICI DEL NUOVO VIDEO GIRL E CHOCOLATE? COSA STA SUCCEDENDO? Filmiamo molto per il nuovo video Chocolate, facciamo tanti tour per produrre materiale. Appunto si tratterà del lavoro di entrambe le company, ci sono un bel po’ di rider incredibili... Io faccio schifo, ahahah! Ma tanti spaccheranno un bel po’ e sarà un video bomba!

HAI UN QUALCHE MESSAGGIO PER GLI SKATER ITALIANI DATO CHE UN POCHINO LI CONOSCI? Continuate a spingere! Avete degli spot pazzeschi e ci mettete il cuore. Questo è il motivo per il quale non vedo l’ora di tornare ogni volta... OK, GRAZIE! È STATO UN GRANDISSIMO PIACERE INCONTRARTI... A PRESTO! Cavolo, anche per me, grazie 6:00AM!



OUR THING

DISCOVER CHEF SKATEBOARD WORD A NEW SECRET RIDER / PHOTO BEATRICE SUGLIANI & ROBERTA MACCECHINI MILANO: QUANDO PARLO DI QUESTA CITTÀ NELL’AMBITO DELLO SKATEBOARDING CI SONO FRAMMENTI DI TANTE REALTÀ CHE MI TORNANO ALLA MENTE... REALTÀ PICCOLE E GRANDI, CHE NEL CORSO DEGLI ANNI HO VISSUTO E CHE HANNO DISEGNATO LA STORIA DELLO SKATEBOARDING MILANESE. SINONIMO INTERNAZIONALE DI STREET SKATING È LA STAZIONE CENTRALE, LUOGO CHE HA OSPITATO RIDER DA OGNI PARTE DEL MONDO, CHE NEGLI ANNI È STATA PROTAGONISTA E TESTIMONE DI EVOLUZIONI E CAMBIAMENTI.

Ad oggi la crew che rappresenta e skatea ogni giorno la piazza Duca d’Aosta è Chef Skateboards. Quando vidi per la prima volta lo sticker rosso ‘El Chef Vive’ sulle tavole dei ragazzi di Centrale inizialmente non capii subito quello che stava accadendo. Le cose stavano cambiando e stava nascendo un clima completamente nuovo. Il mio primo contatto con Chef Skateboards fu quando Diego mi invitò a filmare un ‘Flipside’. Il concetto era semplice quanto geniale, due trick, uno lo specchio dell’altro, due faccie della stessa moneta: ‘Flipside’. Ricordo che ogni giorno correvo in internet per vedere se la mia clip era uscita sul canale Vimeo di Chef. Mi interessai subito al blog, attraverso gli aggiornamenti raccontavano di un gruppo a cui ero legato in passato, che fu di ispirazione e da guida. Il gruppo si era ingrandito ed era diventato sempre più internazionale, senza perdere il sapore e il gusto Italiano. Parlando con Rino (Renè Olivo), DGD (Diego Garcia Dominguez)e Cisko (Andrea Ciniselli), ho inteso che era nata una nuova realtà, un nuovo disegno ed una nuova forza che spingeva i progetti di questi tre skater. Amavo la grafica dei loro prodotti e l’editing delle loro produzioni, e non esitai a supportarli comprando subito una tee shirt... Di Chef mi aveva colpito la genuinità e la passione nelle produzioni, l’innovazione e la cura dei particolari. All’uscita dei promo che preannunciavano Just Chilling, primo video di Chef in assoluto, l’attesa era alta. La premiere fu un lampo a ciel sereno. Un video stupendo che descriveva a pieno lo spirito di Chef Skateboards! Divertimento, gran passione e uno stile senza precedenti! Ogni rider era particolare e aveva un modo tutto suo di esprimersi attraverso modi di dire e usanze assai strane... Era questo il bello della varietà, della semplicità e nello stesso tempo ricordo che fu dopo l’uscita di Just Chilling che espressi in segreto il desiderio di far parte di Chef Skateboards...

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Be a Chef skater... Oggi sono un rider Chef a tutti gli effetti e ne sono davvero molto orgoglioso. Avrò un introducing part nel prossimo video, The Legend Of The Chef, in uscita prossimamente...

Essere un rider Chef mi ha aiutato a crescere molto. Mi ha aiutato a spingere e a migliorare i miei standard di skateboard e filming. Cercando sempre un’evoluzione, mai una copia o un semplice accontentarsi. Ho raggiunto un obiettivo che era quello di skateare per una famiglia italiana.


Avete letto bene: una famiglia, non una company. Chef riceve continuamente clip di sponsor me tape e ogni volta la risposta è una sola: Chef è una crew di amici. Ho passato un anno stupendo a girare l’Europa, l’Italia e le province: ogni giorno si rideva e si scherzava rivedendo le riprese, skateando in una session o mentre si viaggiava sulla macchina tra gli spot! Ci si diverte e si produce il proprio brand, da cui ci sentiamo rappresentati: magliette e tavole che produciamo per passione e che rendiamo disponibili a tutti. Creando anche format che permettono a chiunque di sentirsi parte di questa grande realtà anche a kilometri di distanza. Rubriche come Flipside o Chef Techniques, sono entrate nel dizionario di ogni ragazzo che oggi appena ci vede urla: “Ghetto cam bitch!” Le Chef Night hanno accomunato skater di ogni stile e di ogni età nelle strade di Milano e hanno ispirato molti ad uscire di casa per il piacere di impadronirsi della propria città nelle notti calde di Milano. È questo che ho sempre desiderato da una skate crew. Non progetti lontani e trick oltre ogni possibilità, ma un’interazione constante e la possibilità di far emergere la scena. In Italia Chef rappresenta e pompa lo skateboarding, tutti sono messi al centro senza differenze di stile o compagnia. Se non si impara a rispettare se stessi e gli altri, difficilmente si può comprendere, rispettare e far crescere lo skateboarding...

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NEW INDOOR

PARK >

COSA SERVE PER FAR FUNZIONARE BENE UNO SKATEPARK INDOOR? SERVONO UN SACCO DI COSE, SERVE CHE TUTTO SIA FATTO BENE. IL PROGETTO GENERALE DEL NUOVO SKATEPARK INDOOR DI CARRARA, È STATO STUDIATO PROFONDAMENTE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA, A PARTIRE OVVIAMENTE DALLA COSA PIÙ IMPORTANTE: LE STRUTTURE! IL DESIGN DEL PARK, E LA SCELTA DEI MATERIALI, È STATO CURATO DA MARCO MORIGI IN ACCORDO CON I LOCAL E TENENDO SEMPRE CONTO DI DIMENSIONE E FORMA DEL CAPANNONE, IN MODO DA SFRUTTARE OGNI CENTIMETRO A DISPOSIZIONE... Il risultato è il primo skatepark indoor in Italia a riunire bowl e street sotto lo stesso tetto! Nonostante lo spazio non immenso, si è voluto creare qualcosa di unico: per quanto riguarda lo street si è cercato di tenersi il più lontano possibile dai classici park che ricoprono mezza Italia pensando a strutture più moderne e divertenti, studiate per incastrarsi alla perfezione negli spazi esistenti. Per la bowl è stato fatto un lavoro incredibile ed il risultato è una bellissima kidney bowl su due altezze, 130 e 170 cm, con waterfall ed un perfetto poolcoping che è una goduria da grindare! Ruvido e rumoroso: va che è una meraviglia... La realtà è però, che spesso non basta un bel park per far funzionare un posto del genere, per questo anche tutto ciò che ci sta intorno è frutto di un’idea d’insieme, ed i proprietari non hanno lasciato nulla al caso con una cura maniacale dei dettagli. Già dalla data di apertura, l’8 dicembre, sarà

attivo uno skateshop con marchi ben selezionati, è poi stato creato un soppalco che servirà per il pubblico e come area relax per gli skater, dotato di riscaldamento e free Wi-Fi. Impianto audio diffuso con possibilità per gli skater di mandare comodamente la playlist dal loro i-Pod e presto sarà predisposto anche un impianto fisso per video proiezioni! Insomma, un piccolo paradiso per skateboarder, di cui si sentiva decisamente la necessità in Italia. Lo skatepark si trova in Toscana, in via Passo Della Volpe al 110, ad Avenza Di Carrara (MS), a 1.5 km dalla stazione dei treni e ad appena tre chilometri dall’uscita autostradale... Ringraziamo Carlo Lattanzi, Luca Vatteroni, l’Associazione Sportiva del Carrara Skatepark ‘Area 52’ e Marco Morigi per la progettazione. Per informazioni potete contattare Luca al 392 38 74 807 o Carlo al 347 30 87 302. Oppure visitare il sito di riferimento www.carraraskatepark.com

CARLO CASSAN fs nosegrind > WORD & PHOTO federico romanello



VANS SHOP RIOT

2011 word & photo osde

GIUNGE ALLA FASE FINALE L’EDIZIONE EUROPEA DEL VANS SHOP RIOT 2011, IL CONTEST CHE VEDE SCHIERATI I MIGLIORI SKATESHOP D’EUROPA, QUALIFICATI A SEGUITO DEI SINGOLI EVENTI NAZIONALI...

TEATRO DELL’EVENTO IL COSANOSTRA SKATEPARK DI CHELLES, CITTADINA ALLA PERIFERIA PARIGINA, DOVE GLI UNDICI I TEAM IN GARA, PER UN TOTALE DI QUARANTACINQUE SKATER, SI SONO AFFRONTATI ALL’INIZIO DI OTTOBRE...

Chiusura del contest in euforia generale con due pullman a disposizione dei partecipanti per una trasferta notturna nel centro di Parigi: festa e free drinks per portare a termine degnamente il weekend. Per la cronaca gli inglesi hanno vinto anche qui e ROB SMITH ha di nuovo primeggiato (in molestia).

• BEST TEAM / Black Sheep • RIDER OF THE DAY / Axel Cruysberghs • JUDGE’S CHOICE / Fighting Spirit / Will Makala • 1° BEST TRICK / Rob Smith • 2° BEST TRICK / Kevin Tshala

A rappresentare l’Italia c’era il FLAME SHOP di Montebelluna in quanto team vincitore. Il team dell’omonimo skateshop ma di Castelfranco Veneto, ha dato forfait a favore dell’ultima tappa del Campionato Italiano che cadeva negli stessi giorni. Il livello è stato dei più alti, seppur non girassero gli altisonanti nomi che più rappresentano la scena europea, ad eccezione di alcuni... I quarti di finale hanno visto scontrarsi gli israeliani di GILI’S SKATESHOP, gli spagnoli di PICNIC, gli inglesi di BLACK SHEEP ed i belgi di ZUMIEZ, con gli ultimi due team che hanno avuto la meglio e si sono contesi la finale. Impressionante la quantità di trick di elevato spessore chiusi uno in fila all’altro sin dalle prime battute del contest: confortante segno per un livello europeo sempre in crescita, ma sconfortante per l’Italia che resta sempre ‘al palo’... Finale decisamente combattuta, con AXEL CRUYSBERGHS e FABIAN VERHAGE, entrambi del team ZUMIEZ, una spanna sopra gli altri, ma che a quanto pare non è bastata a dar loro la vittoria assegnata agli inglesi di BLACK SHEEP, capitanati da ROB SMITH che ha devastato il quarterone del park, portandosi a casa anche il best trick su quella struttura...

Sequence

AXEL CRUYSBERGHS Fs Flip Disaster Opposite

JESSE TURUNEN Noseblunt

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word Giovanni Grazzani photo Chris Patton

A trentuno anni mi sono deciso a fare il biglietto per gli Stati Uniti... Ho un buon amico che abita a San Jose che mi ha invitato un sacco di volte... Un giorno ho deciso di comprare il biglietto per fargli visita. L’amico di cui parlo è molto bravo con lo skate, si chiama Louie Barletta e non si capisce mai un cazzo di quello che scrive nelle e-mail...

All’inizio mi disse che a luglio non aveva nulla da fare e che potevo andare da lui, poi tre giorni prima di partire mi scrive che deve fare un viaggio in quel periodo... Non sapendo cosa fare, prenoto un ostello a San Francisco per tre notti. E pensavo che dopo non più di tre giorni, avrei trovato almeno un pavimento dove dormire gratis...

Giovanni Grazzani bs smith

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“Una roba immensa. Dovevamo fare provviste per due settimane, ma avevamo un carrello con dentro roba da bere e da mangiare per almeno un mese... Soprattutto da bere. Louie mise nel carrello anche uno stock di calzini per me... Quello era il mio bagaglio!�

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Ero Gasatissimo. Salgo sull’aereo, mi siedo al mio posto e dopo poco si siede un super panzone di fianco a me davvero puzzolente. E se io dico che puzzava, vuol dire che puzzava per davvero. Quello schifo di uomo ha fatto tutto il viaggio (nove ore di volo) ad infilarsi la mano nel calzino e annusarsi le dita. Arrivo a San Francisco e aspetto il mio bagaglio, ma il bagaglio non arriva. Non era un grosso bagaglio, era un porta skate con dentro un jeans e qualche maglietta e due mutande... Comunque non arrivava, ho fissato il nastro nero girare senza bagagli per quindici minuti. Non ci credevo...

Il propietario si chiama Money. Money è il boss. Money: grazie. Ti mando una copia di 6:00AM a casa solo perchè tu legga: thank you Money!!! Pronti a partire c’erano Chirs Patton, Carson Lee, Ben Raemers, Louie Barletta, Chase Newton e Money... Dato che non avevo lo skate, la prima tappa è stata uno skateshop. Monto la tavola vado a pagare ma il tipo non vuole i soldi... L’America cominciava a piacermi. Seconda tappa un super market talmente grosso che a confronto l’Esselunga è la bottega di Beppe Bertuzzi...

Mi sono deciso ad andare dalle guardie e mi hanno dato un numero da chiamare... Esco e nella hall dell aeroporto e vedo il mio amico Louie!!! Cazzo ero contento di vederlo, senza skate, senza bagaglio, con un jet lag potentissimo e deriso dalle guardie. Grande Luigi!!! Gli chiesi come mai non era partito per il suo viaggio e lui rispose che sarebbe partito il giorno stesso, e che mi avrebbe portato con sè... ’Sti gran cazzi, ero confuso! Con chi? Dove? Perchè? Arriviamo a casa di Louie ed erano già tutti pronti con gli zaini, gli skate etc... Il camper era piu grosso di casa mia...

Una roba immensa. Dovevamo fare provviste per due settimane, ma avevamo un carrello con dentro roba da bere e da mangiare per almeno un mese... Soprattutto da bere. Louie mise nel carrello anche uno stock di calzini per me... Quello era il mio bagaglio! Prima tappa St. Helena (miglior skatepark di sempre), seconda tappa Sacramento, uno dei giorni più divertenti in assoluto. Arriviamo sotto il diluvio in ’sto posto recintato da delle transenne, vedo un palco, uno skatepark coperto con del celofan e un botto di gente che cazzeggia. Davvero troppa gente. Ero troppo stanco per capire una lingua diversa dalla mia, così non feci domande.

Ben Raemers & Chase Newton double

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Ben Raemers fs hurricane

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Vidi un omino che ci aprì un varco tra le transenne ed entrammo nel backstage di un concerto, un evento davvero grosso... C’era roba da mangiare gratis, ma soprattutto roba da bere. Io non facevo domande, bevevo e mangiavo mentre l’America continuava a piacermi sempre di più... In pratica eravamo lì perchè Ben doveva fare una demo col team Volcom per Zumiez. Zumiez è una catena di negozi gigante... Mentre Ben era a firmare gli autografi con Appleyard e gli altri di Volcom, arriva un tipo di colore con un microfono, io non lo conoscevo ma gli altri sì, era lo speaker dell’evento, gli offriamo da fumare ed il tipo era gasatissimo... Giovanni Grazzani fs smith

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“C’era roba da mangiare gratis, ma soprattutto roba da bere. Io non facevo domande, bevevo e mangiavo mentre l’America continuava a piacermi sempre di più...” wild boys from cali 51


Ci chiede se volevamo fare un giro sul palco per lanciare i gadget e fare un po’ di circo... Chiaramente abbiamo accettato. Non sò perchè mi sono trovato a rappare sul palco col mio nuovo amico di colore. La tanta gente che ci guradava sembrava anche presa bene... Ma gli americani sono sempre presi bene.... Da lì in poi è dura raccontare cosa è successo. La terza tappa fu Las Vegas, abbiamo campeggiato nell’area 51, poi down hill nella Death Valley, sette miglia di down hill, ricordo le ruote di Chris fuse. Sciolte dal calore, poi Mammouth Lake, le montagne, la neve, il cibo buonissimo di quei posti, tutto genuino. Tornati a San Jose feci altre due settimane a skateare con i ragazzi Tilt Mode Army.

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Tra San Jose, San Francisco e Okland... Ora non ho più tanta voglia di scrivere e vi saluto, ma guardatevi il video che ha fatto Carson. Sarà presto on line sul sito www.tiltmodearmy.com Credo che sarà davvero divertente... Mentre Louie mi riportava in aereoporto mi disse: “Hai visto che roba: grazie allo skateboarding ti sei fatto un mese in California, hai visto dei posti incredibili che probabilmente non avresti mai visitato se non fossi uno skater...” In quel momento tutto mi è parso più chiaro... Skateboarding is about freedom!!! Giovanni Grazzani fs board


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Summer

of

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ST RANGE WORD & PHOTO / OSDE


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summer

of STRANGE

SAMIR GIUNGE A MILANO PER LA SECONDA VOLTA NELLA SUA VITA. LA PRIMA, IN OCCASIONE DI UNO DEI TRASCORSI CAMPIONATI ITALIANI DI SKATEBOARD, NON GLI AVEVA DATO AFFATTO MODO DI VISITARE E VIVERE LA CITTÀ, CHE AL SUO PENSIERO APPARIVA COME QUELLA METROPOLI CAOTICA CHE GRAN PARTE DELLA GENTE DESCRIVE, CON LE SUE DICERIE SUL TRAFFICO E SULLO SMOG, SULLE FIGHE E SUI FIGHETTI...

Basta mezza giornata, trascorsa tra gli spot da un capo all’altro della città, per sentirmi rivolgere le sue perplessità circa le capacità di orientamento tra queste strade, tutte uguali, costeggiate da palazzi a suo dire immensi e l’incredulità nel non vedere nemmeno una casa ad un solo piano. Si interrogava persino sull’esistenza o meno dei box, vista la quantità di auto parcheggiate per strada...

FABIO MONTAGNER / bs smith

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Mi sovviene il ricordo di un suo conterraneo, Marcaietta (Andrea Munari), quando dopo una giornata nel capoluogo lombardo farfugliò una frase che diceva più o meno così: “Come mai a Milano le case sono così vicine?”. Il mio sguardo si rivolse a lui insieme ad una smorfia di interrogazione, come quando credi di aver capito quel che ti dicono ma non te ne capaciti. Un po’ in effetti non lo avevo capito, dato che Marcaiè talvolta si dimentica che non tutti siamo veneti e pure poco avvezzi al loro dialetto... Ero piuttosto stranito dalla domanda.

Mi fa sorridere l’impatto che ha una città come Milano sui forestieri poco abituati alle metropoli. Samir, nella città della moda, è consapevole che il suo look non sia così fashion. I jeans che trasudano chiazze di skateboarding danno sì quell’effetto slavato molto alternativo ma non basta. Le sua maglietta nera con scritte e teschi richiama, a sua insaputa, all’hipsterismo, ma ancora non ci siamo. È guardandolo in volto che qualcosa non va… È quel capello lungo che ormai ha cessato di essere trendy...

SAMIR EL KERDOUD / lip to bs lip

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ANGELO NETTO / 50-50 flip out

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summer

of STRANGE Forse esternare il desiderio di avere sulla testa un nuovo taglio non è la mossa più azzeccata, in presenza di Fabio ‘mani di forbice’ Montagner, sadico hair stylist del veneto fashion, che prende a cuore la faccenda. Samir è intimorito e ingenuamente confida nell’abilità dell’amico, che si spaccia per un discendente di Figaro. Non mi capacito di come non abbia interrotto sul nascere lo scempio, dato che i primi due tagli si sono rivelati sforbiciate tremolanti causa incontenibili risate di Fabio.

È consuetudine che i miei ospiti, incuriositi dalla cosa, esprimano il desiderio di fermarsi a dare uno sguardo. L’occhio più interessato in questo caso, è quello di Samir che, vergine dell’esperienza, inizia a vedere in queste creature dalle femminili sembianze delle fighe pazzesche, così curate sia nel corpo che nel vestire, iniziando a credere che lo stessimo prendendo in giro sulla loro vera identità. Un po’ di incredulità, osservandone una dopo l’altra, ammiccanti e con grossi seni ipnotici.

Ed è così che il mullet di Samir inizia a prendere forma, finchè lo sguardo del malcapitato si riempie di timore all’accensione di una macchinetta per capelli, che sbuca dietro la sua testa. Pareva un bambino sul letto del dentista alle prese con un trapano. Le urla non fermano la furia cieca di Montagner, che svirgola due power slide sulla testa della vittima. Ritocchi e ancora risate finchè Samir, al termine dell’opera, ne esce quasi contento. Ma un’artista del look si riconosce dai dettagli: tosatrice alla mano e addio ai peli delle ascelle di Samir.

Il nostro malcapitato vorrebbe delle conferme, fermandosi per osservarle da vicino e magari scambiare una battuta ma, consapevole di quali fesserie potrebbero uscire dalla sua bocca, tiro dritto per evitare la lapidazione della mia macchina. Ma il crudele destino è sempre dietro l’angolo, basta svoltare una curva e infilarsi in una viuzza secondaria, dove la poca luce tende a velare l’evidente mascolinità di trans di serie B e un paio di parole di uno di questi, rivolte alla nostra attenzione, per far realizzare a Samir la cruda realtà e fargli urlare tutta la sua disperazione. Forse si è accorto che sono veramente degli uomini. Una delusione che però ha voluto rivivere per tutte le sere a seguire.

Un’altra attrazione milanese che fa rizzare le orecchie (e spero solo quelle) agli skater in visita, è il mitico trans tour. Accade la sera tardi, quando nel ritorno a casa da un luogo abituale del peregrinaggio degli skater (il Birrificio Lambrate), si è soliti deviare nella zona dove passeggiano le signorine col pisello...

Senza uscire dal tema mi torna alla mente un episodio di qualche anno fa, quando un’allegra coppia di baldi giovani vicentini si fece accompagnare nelle medesime zone della città con lo scopo di creare scompiglio, gettando petardi tra le ‘signorine’ e scatenado urla e un fuggi fuggi generale.

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summer

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Una scena epica. Inutile che io vi dica i nomi dei due scemi. Bisogna tornare sulle righe di prima, quando abbiamo citato il Birrificio Lambrate che, per chi ancora non lo sapesse, è una nota birreria artigianale milanese decisamente skate-friendly, che non si manca mai di visitare durante tour e trasferte. Samir era già stato avvisato che avrebbe incontrato alcuni skater milanesi, primo della lista il nostro amato Matteo Di Nisio.

“Che mito!” Esclama Samir alla notizia... “Voglio fare una foto con lui!” Presentazioni di rito, e le due parti si ritrovano in un timido approccio, con il veneto spinto a dichiarar le sue simpatie verso il mito e quest’ultimo impacciato dall’imbarazzo. Samir inizia a sciogliersi e annebbiato da una sola Domm (birra weiss del Birrificio), inizia a prendere gusto nel socializzare. Giunge il momento di Edo Paris. Gli viene indicato da lontano, facendogli notare che è il protagonista della copertina di uno degli ultimi 6:00AM.

ANGELO NETTO / fs flip

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Samir lo squadra un attimo e se ne esce con: “Ma come cazzo ha fatto quel vecchietto a chiudere fs heelflip sulla gobba?” Detto con cognizione di causa dopo averla skateata qualche ora prima con scarsi risultati. Ed è così che, fatta amicizia con Edo, si passa a Christian Canella, Stefano Panfili, per finire con la old school milanese, con la presentazione di Andrea Paulicelli. Vent’anni di storia dello skateboarding milanese davanti ad un onorato Samir che in qualche minuto diventa l’idolo dei suoi nuovi idoli...

Samir, protagonista indiscusso di questa avventura milanese. Un ragazzo apparentemente timido, con il sorriso sempre stampato sulla faccia e una spiccata predisposizione all’intervento a sproposito. Bersaglio di insulti e angherie dei compagni. Calamita per la violenza gratuita. Perla vivente di saggezza. Sommo poeta di stronzate. A presto, con le sue nuove avventure...

ANDREA COLZANI / bluntslide fakie manny

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roberto lo spesso sacchetti fs flip / ermua Questa piccola cittadina dell’interno ci ha ospitato per varie mission tra gli street spot impensabili, tutti con dei downhill killer, e lo skatepark. 62 ESCALE


DURANTE UN POMERIGGIO DI PRIMAVERA AL PARK È NATA L’IDEA DI QUESTO TOUR, CHE POI È RIMASTA RAREFATTA FINO A QUALCHE GIORNO DALLA PARTENZA. LE INDECISIONI ERANO MOLTE SIA PER VIA DEL NUMERO DEI PARTECIPANTI, SIA PER PROBLEMATICHE LAVORATIVE DI ALCUNI... MA ALLA FINE CE L’ABBIAMO FATTA E SIAMO RIUSCITI A METTERCI D’ACCORDO. CHI ARRIVAVA IN AEREO DA UN PRECEDENTE TOUR, CHI ERA GIÀ LÌ E CHI INVECE ARRIVAVA IN AUTO DA GENOVA. IL 17 AGOSTO CI SIAMO TROVATI A SANTANDER E DA LÌ IL NOSTRO TOUR È INIZIATO CON BASE PREFERENZIALE ZARAUTZ PRIMA, E BILBAO DOPO. UN PAIO DI MACCHINE, QUALCHE TENDA, IL FURTO DI UN PORTAFOGLIO, LA SEMANA GRANDE, UN PAIO DI RULLINI EVAPORATI PER IL CALDO, MOLTE SBRONZE E TANTO SKATEBOARDING...

* SENZA FISSA DIMORA NEI PAESI BASCHI IN LINGUA BASCA WORD & PHOTO CARLO CASSAN

ESCALE 63


Escale in Euskadi*

andrea valle lipslide / gernika Questa piccola bowl è in un paese un po’ isolato che conserva ancora molto della tradizione basca. L’ombra del parco che sovrasta il park non ha alleviato molto la giornata più calda dell’intero tour.

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alex cageggi fs flip / irun pueblo Alex tira sempre delle bombe e anche questa volta non ha fatto eccezione: il gap è grosso, il pavimento non ottimale e si può skateare solo in certi orari. Ma la nostra attesa è stata premiata...

ESCALE 65


Escale in Euskadi*

roberto lo spesso sacchetti fs wallride / la kamsa Questo gioiellino meriterebbe un articolo a sè... Ma l’unica cosa che mi viene in mente sono i dovuti ringraziamenti per i local che l’hanno costruito e ci hanno concesso un paio di session fantastiche!

66 ESCALE


carlo cassan bs crail / algorta La tappa alla Kantera non poteva mancare. Ogni volta è un piacere skateare queste transizioni quando si passa da Bilbao: è una meta obbligata.

ESCALE 67


68 > JACOPO CAROZZI Interview


JACO

PO

CA

I Z ROZ

INTERVIEW

D O M A N D E A L E S S A N D R O R E D A E L L I / F O T O B E AT R I C E S U G L I A N I & O L A F P I G N ATA R O

“Fanculo la scuola! Fa schifo! Sì che vado male, non me ne frega nulla e non so perchè... Non lo so, mi viene proprio l’odio. C’ho dei professori di merda che anche ora che c’ho il braccio rotto mi dicono di scrivere con la sinistra e di fare dei disegni geometrici... Gente fuori di testa! Ahahah! Poi capita spesso che al mattino sono stanco e salendo le scale inciampo e cado... Brutto! Perchè davanti a tutti cadere sulle scale così... No dai...”

ollie / spotorno © olaf pignataro & ritratti © beatrice sugliani

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BELLA JACOPO, PRESENTATI AI LETTORI DI 6:00AM! Ciao, sono Jacopo Carozzi ed ho 15 anni, vado a scuola al Liceo Artistico Boccioni, primo anno perchè son stato bocciato. E basta... Cazzo devo dire? Ah sì! Vivo e skateo qui a Milano! DIMMI QUALCOSA CHE FAI E CHE TI PIACE CHE NON RIGUARDI LO SKATEBOARD... Mah, guardare qualche film... CIOÈ OLTRE ALLO SKATE NON HAI ALTRE FISSE? Boh, scopare...

70 > JACOPO CAROZZI Interview

TI RIGIRO LA DOMANDA CHE HO FATTO AD EDO MAULE: HAI IMPARATO PRIMA AD OLLARE O A LIMONARE? Limonare... Poi ollare. TI AVRANNO UN PO’ ROTTO CON STO ARGOMENTO, MA DATO CHE SEI UNO DEI RIDER PIÙ LEGATI AL TRINITY SKATEPARK, VORREMMO TUTTI SAPERE COME VEDI IL PRIMO INVERNO A MILANO SENZA TRINITY... Beh io ho iniziato a skateare al Trinity e nonostante tutto ho cercato di godermelo al massimo e ormai che è chiuso non c’è più nulla da fare. Se piove e se nevica ci sono al massimo i portici vicino a la Stazione Centrale... Rimango a skateare sempre in Centrale, non ci sono molti altri posti.


fs lipslide / berlino © olaf pignataro ritratti © beatrice sugliani

JACOPO CAROZZI

INTERVIEW QUINDI È DURO L’INVERNO QUA A MILANO? Sicuramente. Ma anche in altre città, penso ci fossero molte persone che in weekend quando faceva brutto tempo venivano al pomeriggio a skateare al Trinity e tornavano a casa la sera. Ed era anche un’ottima opportunità per skateare terreni differenti visto che molta gente skateava abitualmente solo in street o in bowl... STAI ANDANDO UN PO’ NELLE VARIE WOODBOWL, TIPO KNODEL O BASTARD, O NON LE HAI ANCORA SKATEATE? No, non le ho ancora provate, visto il fattaccio che mi è capitato... Mi sono fatto male... PENSI CHE IL TRINITY ABBIA INFLUITO NEL TUO MODO DI SKATEARE? Beh, un sacco sicuramente. Se impari le basi in un bello skatepark penso che hai molto più controllo anche una volta che ti sposti in street, al contrario dell’imparare in street spot o su brutte transizioni. Vedo la gente con cui skateo in Centrale: se li porti in uno skatepark, sì, sanno droppare etc., ma comunque non hanno quel flow di chi sa girare in park... QUINDI IL PARK TI HA AIUTATO A MIGLIORARE? Sì, sicuramente! HAI VISTO LA PARTE DI NIJAH, SÌ? Sì: assurda e incredibile. Mi ha impressionato molto il controllo che ha, oltre ai trick che fa che sono comunque immani. Poi conoscendo il background della sua storia, con il padre che gli ha fottuto due videopart e l’ha costretto ad esser rasta in un determinato modo... Acquista molta più potenza! E AVENDO SOTT’OCCHIO QUESTI ESEMPI PAZZI AMERICANI, I TUOI GENITORI COME VEDONO QUELLO CHE STAI FACENDO TU? Mi incitano a continuare, sicuramente! Anche ora che mi son fatto male. Non ho mai pensato di smettere e loro sentendo quanto mi piace mi spingono nella maniera giusta. Ho scelto qualcosa di diverso rispetto ai soliti sport, e loro mi supportano comunque... Bellissimo!

Interview JACOPO CAROZZI < 71


72 > JACOPO CAROZZI Interview


JACOPO CAROZZI

INTERVIEW

fs bluntslide / treviso © olaf pignataro ritratti © beatrice sugliani TU VEDI LO SKATEBOARDING COME UNO SPORT? È una cosa nata in strada, quindi non mi appare come una cosa olimpionica, ma lo vedrei comunque come uno sport. Come impegno, per me equivale ad uno sport... COSA NE PENSI DI QUELLA PARTE DELLO SKATOBOARDING PIÙ MAINSTREAM? I GROSSI SPONSOR AIUTANO LA SCENA? Credo che si possa considerare un’altra realtà, non possiamo paragonarla alla nostra. È naturale che se un fenomeno riesce a tirare così, ci si investe sopra anche in modi più commerciali... Sicuramente è fondamentale che lo skateboarding abbia un ritorno da quello che si presta a fare... ULTIMAMENTE LE COSE PER TE SONO CAMBIATE PENSO, DALLO SKATEARE DA SOLO CON SPONSORINI PICCOLI, ALL’AFFACCIARSI SU UN MONDO PIÙ GRANDE E DIVERSO. PENSI CHE TI ABBIA FATTO CRESCERE? Avere uno sponsor ti stimola tanto! Nei tour, la gente con cui skatei spesso più forte di te, ti stimola da matti. Ho tante possibilità che da solo non avrei... PER ESEMPIO IL TEXTURE TOUR DI NIKE DELL’ANNO SCORSO? Ah, da paura! Poi con Lambertucci mi son fatto delle grandi risate! Era il personaggio del tour... È un po’ come Chiole nei tour Iuter... Ahahah!!!

HAI SENTITO PRESSIONE NEL PRODURRE MATERIALE O ERANO SESSION TRANQUILLE? Beh, ho sempre cercato di fare del mio meglio. C’era il giusto stimolo per chiudere il trick ecco, anche di diverso da quello che si cominciava a provare... Ahahah! Io avevo una specie di fissa di portare a casa almeno un trick al giorno, ma comunque in un clima easy. Se ero in difetto rispetto alla media del team, mi sbattevo un po’ di più... QUINDI TU SEI UNO CHE CON LA PRESSIONE SI GASA O SI PRENDE MALE? Mi gaso quando vedo gli altri che spaccano il culo, e quindi do il meglio e cerco di portare a casa trick, come se fosse un punteggio, il più alto possibile. Però non è sempre così... Il nollie noseblunt al Nike Chosen l’ho buttato alla prima perchè ero in fotta... E COM’È CHE TI SEI FATTO MALE? Ad Osimo, fuori gara. Vado da Ivan che stava filmando e gli faccio: proviamo il backside noseblunt. Provato cinque volte, fino alla quarta tutto bene, li stavo atterrando. Poi al quinto... Ho sbagliato tutto. Non penso proprio che lo farò mai più giù da un rail! Tra l’altro, mi hanno sbagliato l’ingessatura e io ho giocato un po’ col gesso facendo uscire le dita... E lo scafoide, un osso che si trova al centro del polso, non si è calcificato bene...

DA QUANDO SEI SPONSORIZZATO È CAMBIATO IL TUO RAPPORTO CON LO SKATE? Sempre solo puro divertimento, non influisce su di me e il mio skateboarding. Poi nei momenti importanti come nei tour, sì che mi diverto sempre, però bisogna sempre concentrarsi e dare il meglio. E QUINDI COME VEDI IL FUTURO DI JACOPO CAROZZI A QUATTRO ROTELLE? Beh, credo sia il sogno di tutti quello che ho, ossia di vivere di quello che mi piace, lo skateboarding. Penso che l’Italia sia molto indietro rispetto a qualsiasi altra nazione europea e spero sempre che negli anni diventerà più simile allo standard del continente dove siamo, a livello di supporto per questa nostra passione... QUINDI TI SENTI IN DIFETTO RISPETTO AI TUOI COLLEGHI ESTERI? COME VEDI IL TUO LIVELLO RISPETTO AI TUOI PIÙ O MENO COETANEI STRANIERI, LASCIANDO STARE I CASI ECCEZIONALI STILE AXEL CRUYSBERGHS? In Europa la gente spacca molto di più. Solita storia di più spot e più skatepark. Axel si skatea ogni giorno il suo skatepark Zumiez al chiuso, in Belgio, per esempio. C’è varietà, non sempre la solita scala o muretto e quindi la gente migliora sempre di più. E ovviamente c’è molto più supporto economico...

Interview JACOPO CAROZZI < 73


JACOPO CAROZZI

INTERVIEW QUEST’ANNO SI È VISTA IN TUTTO IL MONDO UN’IMPENNATA, PER ESEMPIO NELLE VENDITE DI HARDWARE... Beh, credo che la gente aumenti per un fenomeno legato alla moda, è brutto da dire ma per le aziende è una fortuna. Un po’ di pubblico così a caso ci sta. Penso che neanche il dieci per cento poi alla fine impari ad ollare, e poi di quelli molti pochi continueranno... HAI GIRATO UN PO’ CON F.I.H.P. A BERLINO: TI È SEMBRATA UN’ESPERIENZA VALIDA? Una bomba! La gara per esempio era molto affollata da pro come Lem Villemin e Vince Del Valle, che non si sono nemmeno qualificati nella top ten anche se hanno spaccato il culo! Si vede che loro skateano e non hanno bisogno di vincere le gare per avere stimoli o sponsor in più... In generale l’idea che la Federazione ci abbia mandato a fare un contest in Europa mi è piaciuta molto... TU HAI CAPITO QUALI SONO I PRESUPPOSTI E LE IDEE DELLA F.I.H.P. O NO? Mah, a dirti la verità avevo capito che durasse solo un anno, anzi non ho idea manco di come mai si siano interessati allo skateboarding... Ahahah!!! L’ANNATA ITALIANA DI SKATEBOARD 2011: COME LA VEDI? C’È STATO QUALCOSA CHE TI È PIACIUTO IN PARTICOLARE? Il livello degli skatepark si sta alzando, e poi ai contest ho visto molte più persone arrivare da diversi posti d’Europa ed è stata una figata: decisamente un grande stimolo... nollie frontfoot flip / milano © olaf pignataro sequenza © beatrice sugliani

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SE DOVESSI CITARE UN TOP EVENTO, QUAL’È QUELLO DURANTE IL QUALE TI SEI DIVERTITO DI PIÙ? Mmh... Boh? Beh, a Modena non ho skateato, quindi sicuramente direi il Nike The Chosen a Roma. È stata una figata conoscere e skateare con Beasley e Salazar, hanno spaccato! Sono strasimpatici e credo che gente così meriti proprio tutto quello che ha, perchè sono delle persone di valore oltre che skateboarder della madonna! Al contrario di quello che si dice di solito degli americani... Li abbiamo portati a mangiare fuori sfruttando il grande potenziale dell’Italia... E si sono alzati da tavola davvero contenti! Ahahah! C’È QUALCOS’ALTRO CHE TI PIACEREBBE FARE CON LA TUA TAVOLA? Mah, sicuramente mi piacerebbe fare un anno da solo, o con un amico, all’estero. Per esempio a Barcellona, ottima città per farsi vedere e skateare. Se vogliamo esagerare, vorrei andare a Woodward! O comunque negli States in generale... Mi piace perchè è un’esperienza un po’ camp e un po’ in stile Skateopia... Robe sul lago... Figata! QUALÈ UNA COSA DA CAMBIARE ASSOLUTAMENTE ALL’INTERNO DELLA SCENA ITALIANA? Il più grande errore che stiamo facendo è negli skatepark: ci sono errori giganteschi... Il più bel park è ad Osimo, perchè è costruito da uno skater che ne capisce: Luca Crestani. Anche l’Elbo di Bologna è una bomba. E anche a Seregno mi trovo molto bene, è figo...


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JACOPO CAROZZI

INTERVIEW

bs disaster / berlino & ritratti © beatrice sugliani TI SEI MAI CHIESTO PERCHÈ POCHI SKATEANO A BOLOGNA? Perchè... Non si può dire!!! Ahaha!!! TRE VIDEOPART? Nijah Huston, Rise and Shine. Mark Suciu, Origin. Paul Rodriguez, Me, Myself and I. Sì, poi c’è anche Torey Pudwill e il suo Big Bang, ma le tre che ho scelto mi piacciono soprattutto per i trick... MA PERCHÈ TI PIACE MARK SUCIU? Beh, ho visto il video Powell dove faceva five-o treflip out nei flow e ho detto: “Chi è ’sto qua?” Allora sono andato a vedere in rete con Danny Galli al Trinity e da quel giorno... Ciao! È uno che produce tantissimo... Pure in una sola settimana! TRE CANZONI? Allora... Baba o’ Raley degli Who e Crossroad, la canzone della mia ultima videopart per Iuter, che se non sbaglio è di Eric Clapton. E poi... Chicago, 25 or 6 to 4.

BEH, DOPO ME LA TUBO. E TUTTI I RAGAZZI SE LA TUBERANNO QUANDO LEGGERANNO ’STA ROBA... AHAHAH! CI SONO DEGLI SKATER CHE SONO STATI UN PO’ DEI MAESTRI E COI QUALI TI È PIACIUTO SKATEARE? Sicuramente in tour con tutto il team di Nike SB. Fabio, sia Colombo e sia Montagner e il Danny Galli, per tutte le skateate che ci siamo fatti al Trinity... E QUINDI QUALI SONO TRE SKATER CHE RISPETTI DI BRUTTO IN ITALIA? Chiaramente il Danny, che è una macchina. Il Crest, insieme a Chiole e Giorse: penso che abbiano una fantasia che in Italia nessuno ha. Terzo Montagner: alle gare c’è sempre stata una specie di sfida, non seria, ma tipo: “Ah! Hai visto cos’ho imparato?” Cose così... TUA MADRE SA CHE TI FUMI CENTO PAGLIE AL GIORNO? Beh, lo sa che fumo, ma... Ahahah! COM’È IL TUO SABATO SERA TIPO? Di solito è ‘stay in the house’, perchè son stanco... Ahahah! Però capita la festa...

DAI DIMMI QUALCOSA SULLA SCUOLA? VAI MALE? Fanculo la scuola! Fa schifo! Sì che vado male, non me ne frega nulla e non so perchè... Non lo so, mi viene proprio l’odio. C’ho dei professori di merda che anche ora che c’ho il braccio rotto mi dicono di scrivere con la sinistra e di fare dei disegni geometrici... Gente fuori di testa! Ahahah! Poi capita spesso che al mattino sono stanco e salendo le scale inciampo e cado... Brutto! Perchè davanti a tutti cadere sulle scale così... No dai... CIOÈ, LA MATTINA TU DI SOLITO CADI? Sì, quasi sempre, ahahah! Brutta storia... Sai, il terzo piano... Sono stanco... E QUEST’ANNO CI FACCIAMO PROMUOVERE O NO? Sì... Ahahah! Ci provo dai... È STATA LA TUA PRIMA INTERVISTA CON COVER DICIAMO... IMPORTANTE? Beh, grossa grossa sì: sono molto contento e spingo sempre, nonostante il braccio rotto! HAI VOGLIA DI SALUTARE QUALCUNO? Eh... Tutti! Ma non ho voglia di elencarli... Ahahah! Ringrazio però i miei sponsor: Contest Board Shop, Nike SB, Iuter, Darkstar, Sml Wheels, Invicta, Skullcandy & Elm.

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Interview JACOPO CAROZZI < 77


78 / FALLEN TOUR


FALLEN TOUR

NOW OR LATER? WORD & PHOTO GIULIANO BERARDUCCI

FILIPPO BARONELLO Feeble FALLEN TOUR / 79


FT NOL?

GUIDO STAZI Nosegrind 80 / FALLEN TOUR


FALLEN TOUR

NOW OR LATER? FALLEN IN ROMAGNA: ADESSO O DOPO? La Romagna, terra di piadine, spiagge e discoteche, offre anche diverse situazioni appetitose per gli skater. Ma soprattutto la nonna di Schirinzi offre un albergo vuoto per chiusura stagionale, interamente dedicato a noi. Sentendoci un po’ i protagonisti di Shining e un po’ quelli di una commedia di Gigi e Andrea, la nostra famigliuola ha bombato duro, cucinato una decina di chili di pastasciutta e bevuto circa un ettolitro di birra, per una chiusura d’estate in bellezza: l’unica stagione che meriti di avere un nome... DAVIDE GUARNIERI 50 - 50 Sequenza RAFFAELE SCHIRINZI Boardslide fakie

FALLEN TOUR / 81


Raffaele Schirinzi, come sempre potente e stiloso sulla tavola, a fare gli onori di casa, poi Filippo Baronello a.k.a. ‘il Baro’, anche protagonista della distruzione di molti spot, ai fornelli e il giovane Guido Stazi a prendere gli insulti... GUIDO STAZI Bs 360° 82 / FALLEN TOUR

In maniera affettuosa s’intende, anche se quando è stato lanciato di peso in un’aiuola dai suoi ‘amici’ qualche dubbio mi è venuto....

Alexis Loss, al suo primo ‘tour ufficiale’, ci ha regalato qualche bella manovra e un’atteggiamento morbido e positivo per tutta la settimana, il Dave Guarnieri ha guidato senza sosta, travolto un paio di murettazzi con la sua potenza esplosiva, ed era l’unico della crew in grado di scherzare in maniera manesca con lo Schiro, altro CaterPillar umano.


FT NOL?

FILIPPO BARONELLO Ollie over FALLEN TOUR / 83


FT NOL?

ALEXIS LOSS Fs boardslide 84 / FALLEN TOUR


FALLEN TOUR

NOW OR LATER? Ha anche sfregiato un paio di truck come poche volte avevo visto in vita mia... Ho notato che uno degli avverbi più utilizzati da quelle parti è ‘dopo’ e l’ho trovato in qualche modo significativo. Una combo molto bella per iniziare un dicorso tutto romagnolo è: “Adesso... Dopo...”. Ed è riflettendo su questo intercalare che mi sono tolto ogni dubbio ed ho capito che bisogna godersi appieno questo limbo in cui viviamo, che si colloca precisamente tra l’adesso e il dopo...

RAFFAELE SCHIRINZI Wallride Sequenza FILIPPO BARONELLO Ollie kick

FALLEN TOUR / 85


VANS VS CABIN FEVER WORD & PHOTO FEDERICO ROMANELLO

CARLO CASSAN 5-0 INDY OVERVERT 8 6 | VANS TRIP Palma Di Maiorca


VANS TRIP Palma Di Maiorca | 8 7


8 8 | VANS TRIP Palma Di Maiorca


VANS VS CABIN FEVER FEDERICO BORCHI FS BLUNT OPPOSITE / MASSIMILIANO BARATONO FS BOARD

MAIORCA / Maiorca è un’isola situata nel Mare Mediterraneo, è una delle Isole Baleari [...] Clima: il clima di Maiorca è Mediterraneo, con inverni tiepidi e tempestosi, ed estate calde e soleggiate [...] Pioggia: sei giorni medi di pioggia a novembre [...] (cit. Wikipedia)

CABIN FEVER / Cabin Fever è un termine idiomatico che si riferisce ad una reazione claustrofobica che avviene quando una singola persona o un gruppo è isolato e/o bloccato in un piccolo spazio, con niente da fare, per un periodo di tempo esteso (come in una semplice vacanza in campagna durante una lunga pioggia o nevicata). I sintomi includono mancanza di pazienza, irritabilità, paranoia, frustrazione irrazionale verso gli oggetti di uso comune, smemoratezza, risate compulsive, sonno eccessivo, sfiducia nei confronti dei compagni, e un’urgenza ad uscire anche sotto la pioggia, la neve o al buio [...] (cit. Wikipedia)

VANS TRIP Palma Di Maiorca | 8 9


VANS VS CABIN FEVER Dove va il team Vans in tour quest’anno? Vediamo... Ormai è ottobre, il tour sarà fatto a novembre, serve un posto prima di tutto caldo e poco piovoso... Con tanti spot raggiungibili senza dover fare troppi chilometri... E se la vita non costasse tanto sarebbe anche meglio. Ok, abbiamo la location perfetta: Maiorca! Gli spot ci sono, l’isola è piccola ed è già tanto se piove in media sei giorni, durante tutto il mese di novembre. Anche se ci va male, in una settimana lo beccheremo qualche giorno di sole no? Assolutamente no. L’isola è fighissima per skateare, ci sono veramente mille spot: su quelli più famosi non serve aggiungere molto, ma ce ne sono tanti altri che non sono neanche mai stati fotografati. In autunno l’isola ‘rallenta’, i turisti calano vistosamente e certe zone, come Magaluf dove facevamo base, diventano mezze deserte, mentre Palma resta sempre piuttosto vitale: è molto più città di quanto ci saremmo aspettati. Ma a quanto pare le statistiche, imperfette per definizione, ci hanno tradito. In compenso abbiamo sofferto di ogni singolo sintomo elencato nella definizione di cabin fever... Su sei giorni di permanenza sull’isola, ha piovuto tutti e sei i giorni. Pioggia, sempre pioggia, tutti i giorni. Nei pochi momenti di tregua, fughe disperate in cerca di spot asciutti. E poi di nuovo in appartamento o in qualche centro commerciale o in sala giochi: l’unico modo per combattere quel qualcosa, che andava ben oltre la noia... Nonostante tutto, abbiamo skateato. Il pomeriggio del primo giorno, anche se un po’ di pioggia è caduta comunque, e il terzo giorno quasi per intero. In così poco tempo sono state scattate tutte le foto che vedete in questo articolo, più un paio di seque e un paio di still non usate. Riguardando le foto mi sembra incredibile come i ragazzi siano riusciti a fare tutti quei trick in così poco tempo, a volte inventandosi gli spot e skateandoli in condizioni improponibili, come il fs board di Massi col diluvio in corso e il pavimento bagnato. Ma è stata la pioggia, inesorabile, a farla da padrone, ad impedire a Nico e a Marco di portare a casa almeno un trick, a farci finire al mare in costume a novembre, bagnati prima ancora che qualcuno si buttasse in acqua.

9 0 | VANS TRIP Palma Di Maiorca

SIMONE VERONA SWITCH HURRICANE REVERT OPPOSITE / JACOPO PICOZZA K - GRIND POP


VANS TRIP Palma Di Maiorca | 9 1


E il settimo giorno, quello della partenza, sole. Ovviamente. Nonostante le auto a noleggio andassero riconsegnate in aeroporto alle 10:00, abbiamo provato comunque a portare a casa l’ultima mission, alle 7:00 di mattina. Come se il meteo avverso non fosse stato abbastanza, ci hanno cacciato. È andata male. Abbiamo comunque portato a casa qualche bel trick, ma è andata male. Nessun problema, ci saranno altri tour e ci saranno altre occasioni per tornare proprio a Maiorca, perchè i trick rimasti in sospeso sono troppi.

Intanto voi rimuovete dalla mente quello che avete letto riguardo gli spot. Concentratevi sul maltempo e sulla sindrome chiamata cabin fever. Concentratevi sulla fallibilità intrinseca delle statistiche. Concentratevi sulle due definizioni che ho citato all’inizio. Perchè a Maiorca ci vogliamo tornare e non vorremmo che qualcuno ci bruciasse gli spot...

JACOPO PICOZZA BOARDSLIDE OPPOSITE / DAVIDE FRASSINE 5-O

9 2 | VANS TRIP Palma Di Maiorca


VANS TRIP Palma Di Maiorca | 9 3


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WORD & PHOTO / CARLO CASSAN

SNAPSHOT RANDOM PICS

SAN FRANCISCO 2010 Gli homeless nella foto erano appena prima della zona turistica del ‘Fisherman’s Pier’ a San Francisco ed erano abbastanza mansueti: almeno non urlavano o non imprecavano contro i passanti, al contrario di quello che se l’è presa il giorno prima con Simone Verona pensando che lo stesse seguendo... Questo è andato in totale paranoia ed ha iniziato a inveire contro il povero malcapitato “Hey you! don’t

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follow me”! a voce sempre piu alta, fino ad uralre insulti del tipo “Hey you! mother fucker! stop followin me” etc, finchè in preda alla paranoia più nera, il tipo ha cambiato strada di corsa, non smetendo con il carrateristico abbaiare... Da questo e da altre esperienze, abbiamo avuto una visone abbastanza pittoresca della popolazione delle strade di San Francisco, che annoverauna delle popolazioni di craccomani più estesa che abbia mai visto...




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