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Le missioni
from Le missioni Apollo
by jd_jones
Jones Jacopo Davide
Perché il programma Apollo era importante?
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Il 25 maggio 1961, il presidente John F. Kennedy dichiarò, durante una sessione congiunta al Congresso, obiettivo nazionale il far "atterrare un uomo sulla Luna" entro la fine del decennio. La NASA ha affrontato questa sfida con il programma Apollo. Quando gli astronautiNeil Armstrong e Buzz Aldrin sbarcarono sulla Luna, era la prima volta che gli esseri umani visitavano un altro corpo celeste. Abe Silverstein, ingegnere e ricercatore aerospaziale: (uno dei padri del programma spaziale statunitense), direttore dell'Office of Flight Programs a partire dal 1958, progettista del primo tunnel del vento supersonico statunitense e direttore del progetto Mercury, propose il nome Apollo a gennaio del 1960. Non ci fu "nessun motivo specifico" nella scelta del nome, dichiarò Silverstein: "era semplicemente un nome attraente" che seguiva la tradizione dell'uso di nomi di dei ed eroi mitologici greci; disse anche che lo fece con lo stesso spirito con il quale avrebbe scelto il nome di un proprio figlio, perché aveva delle connotazioni gradevoli.
La navicella spaziale Apollo
La navicella spaziale Apollo fu progettata come parte del Programma Apollo, dagli Stati Uniti fin dai primi anni 60 allo scopo di portare l'uomo sulla Luna prima del 1970 e farlo ritornare in sicurezza sulla Terra. Questo obiettivo fu intrapreso dal Presidente Kennedy dopo i primi voli del Programma Mercury, il primo programma statunitense che aveva l’obiettivo di mettere un uomo in orbita. Era posto sulla sommità del veicolo di lancio ed era composto (partendo dall'alto) da: il Launch Escape System (LES), il Modulo di Comando/Servizio (CM e SM), il Modulo Lunare (LM) e l'Adattatore del Modulo Lunare (SLA). Un razzo avrebbe lanciato la navetta verso la Luna, poi avrebbe volato nell'orbita lunare, una piccola porzione di essa si sarebbe staccata per atterrare sulla Luna e per poi ritornare in orbita. Infine un'altra parte della navetta avrebbe fatto ritorno sulla Terra.

Launch Escape System (LES)
Altezza totale: 10.2 m Diametro: 0.66 m Massa Totale: 4,170 kg Spinta: 689 KN
Il Sistema di Lancio di Emergenza dell'Apollo era costituito da una torre posta sopra il Modulo di Comando (CM) e prendeva in considerazione, ad esempio, un incendio sulla rampa di lancio, l'esplosione del veicolo di lancio o il mancato controllo della traiettoria di ascesa. Il LES era progettato per entrare in funzione in modo automatico (il tempo per risolvere il problema poteva essere talmente veloce da superare il tempo di reazione umano), oppure poteva essere comandato dal comandante della navetta o dal centro di controllo. In caso di attivazione, si sarebbe acceso un motore a combustibile solido che avrebbe allontanato il solo CM dal veicolo di lancio in un lasso di tempo molto breve. Il LES sarebbe poi stato espulso e il CM sarebbe potuto atterrare grazie ai suoi paracadute, portando in salvo gli astronauti. Nel caso che l'emergenza si fosse verificata prima del decollo, sarebbe stato comunque in grado di portare il Modulo di Comando ad una altezza sufficiente affinché potesse atterrare tranquillamente fuori dalla zona di pericolo. Il LES sarebbe poi stato comunque espulso dal CM, una volta che il complesso fosse arrivato in orbita, perché non più utile. Durante tutte le missioni Apollo non fu mai utilizzato.

Command Module (CM)

Equipaggio: 3 Volume cabina: 6.17 m³ Lunghezza: 3.47 m Diametro: 3.90 m Massa: 5,806 kg RCS Spinta: 12 x 420 N Il Modulo di Comando era il centro di controllo della navicella Apollo e la zona dove risiedevano gli astronauti. Comprendeva una cabina dell'equipaggio pressurizzata, i sedili degli astronauti, pannelli di controllo e strumentazione, i sistemi ottici ed elettronici di guida e navigazione, i sistemi di comunicazione, i sistemi di assetto, batterie, scudo termico, il reaction control system (costituito da una serie di piccoli motori in ogni direzione desiderata o per una combinazione di direzioni per permettere il controllo delle rotazioni e traslazioni sugli assi di rollio, imbardata e beccheggio.), il portellone per il rendezvous (allunaggio), il portellone di ingresso, cinque finestre e il sistema di atterraggio formato da tre paracaduti.
Service Module (SM)
Lunghezza:: 7.56 m Diametro: 3.90 m Massa: 24,523 kg Peso della struttura:1,910 kg Peso dell'equipaggiamento elettrico: 1,200 kg Spinta RCS: 16 × 440 N Il Modulo di Servizio era una parte Delta-V della navicella: 2.804 km/s della navicella non pressurizzata, contenente le celle a combustibile, antenna ad alto guadagno, radiatori, acqua, ossigeno, idrogeno, reaction control system e propellente per entrare e uscire dall'orbita lunare e il sistema di propulsione di servizio. Su Apollo 15, 16 e 17 venne fornito inoltre di strumentazioni scientifiche, fotocamere per la mappatura e un piccolo satellite per lo studio della Luna. Una grande parte del modulo di servizio era occupata dai serbatoi di propellente e dal motore a razzo principale che poneva la navicella Apollo dentro e fuori dall'orbita lunare. Il motore principale era anche usato per le correzioni di traiettoria tra la Terra e la Luna. Era infatti capace di molteplici accensioni. Durante la missione Apollo 13, un serbatoio di ossigeno esplose a causa della scintilla generata da un cavo difettoso. Durante il volo il modulo di servizio rimaneva attaccato al CM per poi essere sganciato poco prima del rientro nell'atmosfera terrestre.

Lunar Excursion Module (LEM) o (LM)
Equipaggio: 2 Volume cabina equipaggio: 6.65 m³ Altezza: 3.54 m Diametro: 4.27 m Peso modulo di ascesa: 4,547 kg RCS Spinta: 16 × 440 N Peso stadio di discesa: 10,149 kg
Il Modulo Lunare era una parte della navicella Apollo che atterrava sulla Luna per poi ritornare in orbita lunare. Era diviso in due parti principali, il Modulo di Discesa e il Modulo di Ascesa. Era in grado di mantenere in vita due astronauti per un totale di quattro giorni. Il Modulo di Discesa comprendeva le gambe di atterraggio, una antenna radar utile per l'avvicinamento al suolo lunare, il motore a razzo per la discesa e il combustibile per scendere sulla Luna. Esso prevedeva anche dello spazio per contenere l'Apollo Lunar Surface Experiment Packages o ALSEP (strumenti per fare esperimenti sullasuperficie lunare), il Lunar Rover (macchina lunare usata nelle missioni: Apollo 15, 16 e 17) e altri strumenti scientifici. Il Modulo di Ascesa conteneva la cabina dell'equipaggio, i pannelli della strumentazione, un portellone posto sul tetto per il docking con il modulo di comando, un portellone laterale, il sistema ottico e elettronico di guida e navigazione, il sistema RCS, radar e antenne di comunicazione, il motore a razzo per l'ascesa e il carburante per il ritorno in orbita e per il rendezvous con il CM e il SM.

Spacecraft LM Adapter (SLA)
Altezza: 8.5 m Diametro cima: 3.9 m Diametro della base: 6.6 m Peso: 1,837 kg
L'Adattatore per il Modulo Lunare (SLA) era una struttura conica in alluminio che supportava il Modulo di Servizio in cima al razzo Saturno V. Esso conteneva e proteggeva il Modulo Lunare e il motore Service Propulsion System del Modulo di Servizio. L'SLA era composto da quattro pannelli lunghi 2,1 m (7 piedi) posti sopra l'unità strumentale in cima al razzo Saturno V. I suoi pannelli si aprivano come i petali di un fiore. Una volta nello spazio, gli astronauti premevano il pulsante “CSM/LV Sep” sul pannello di controllo per separare il Modulo di Comando e di Servizio dal veicolo di lancio. Il Modulo Lunare era connesso con l'SLA in quattro punti intorno ai pannelli posti in basso. Dopo che gli astronauti avevano agganciato il CSM al LEM, quest'ultimo veniva privato dei suoi agganci con lo SLA per poi essere estratto e continuare il viaggio verso la Luna.

Il razzo “Saturn 1”
Il Saturn I fu il primo vettore USA pensato per lanciare oggetti nell'orbita terrestre. La US Army Ballistic Missile Agency (ABMA) iniziò a sviluppare il razzo Saturno I nel 1957. Le prime quattro missioni erano conosciute come blocco 1, le quali sono volate con un primo stadio SI e livelli fittizi superiori. Le ultime sei missioni di Saturno I erano conosciute come blocco 2 e includevano uno stadio SI potenziato e un secondo stadio S-IV. Lo stadio SI era alimentato da otto motori H-1 ed era compostoa da un gruppo di nove serbatoi di propellente. Il serbatoio principale era di diametro maggiore rispetto agli otto serbatoi esterni. Lo stadio SI è stato alimentato con RP-1 e ossigeno liquido. Le prime missioni volarono senza pinne aerodinamiche. Le missioni del blocco 2, a partire da SA-105, includevano otto pinne per fornire stabilità. La S-IV era equipaggiata con sei motori Pratt e Whitney RL-10 , che usavano idrogeno liquido e ossigeno liquido come propellenti.

Missione Lancio Tipologia Risultato della missione
SA-1 27/10/1961 Volo suborbitale Test per il razzo S-1. SA-2 25/04/1962 Volo suborbitale Test per il razzo S-1 e trasporto di 109 m³ d'acqua nell'atmosfera superiore per investigare gli effetti delle trasmissioni radio.
SA-3 16/11/1962 Volo suborbitale Come l'SA-2. SA-4 28/03/1963 Volo suborbitale Verifica degli effetti dell'arresto prematuro del motore. SA-5 30/04/1966 Volo orbitale Primo volo del secondo stadio.
Missione Lancio Tipologia Risultato della missione
A-101 28/05/1964 Volo orbitale Testata l'integrità delle strutture del CSM. A-102 18/09/1964 Volo orbitale Trasporto del primo computer programmabile su un razzo Saturn I; ultimo test di volo. A-103 16/02/1965 Volo orbitale Trasporto del satellite Pegasus A. A-104 25/05/1965 Volo orbitale Trasporto del satellite Pegasus B.
A-105 30/07/1965 Volo orbitale Trasporto del satellite Pegasus C.
Il razzo “Little Joe 2”

Il Little Joe II era un razzo statunitense usato dal 1963 al 1966 per eseguire lanci di prova per la messa a punto di alcuni sistemi della navicella spaziale Apollo, cioè il sistema di sicurezza LES (Launch Escape System) e il sistema di atterraggio del modulo di comando. Il Little Joe II era un razzo a due stadi, alimentato da propellente solido; era lungo 26,20 metri e aveva un diametro di 3,96 metri, tale da potere contenere il modulo di servizio della navicella Apollo. Il razzo aveva da sei a nove motori (a seconda della versione) e poteva raggiungere un'altezza massima di 35 km portando un carico utile di 14 tonnellate. La sua costruzione fu cominciata nell'agosto 1962 e terminata nel luglio 1963. I test vennero effettuati nel Poligono di lancio di White Sands.
Missione Lancio Tipologia Risultato della missione
QTV 28 agosto 1963 Volo suborbitale Primo test per Little Joe II. A-001 13 maggio 1964 Volo suborbitale Test fallito per il LES (Launch Escape System). A-002 8 dicembre 1964 Volo suborbitale Test fallito per il Max-Q. A-003 19 maggio 1965 Volo suborbitale LES: test per la massima altitudine. A-004 20 gennaio 1966 Volo suborbitale LES: test per il peso massimo
Il razzo “Saturn 1B”

Produttore: FCA US Altezza: 68 m Diametro: 6,6 m Massa: 589,77 t circa
Carico utile verso orbita
terrestre bassa: 15 300 kg

Il Saturn IB era una versione migliorata del razzo vettore Saturn I, includendo un secondo stadio più potente denominato S-IVB. A differenza della versione precedente, il Saturn IB aveva una capacità di carico sufficiente a portare nell'orbita terrestre il Modulo di Comando e Servizio (CSM) dell'Apollo o il Modulo Lunare (LM). Più tardi il Saturn IB fu utilizzato per i voli umani dello Skylab e per il Programma test Apollo-Sojuz (ASTP).
2º stadio
Propulsori: 1 Rocketdyne J-2 Spinta: 890 kN 1º stadio Tempo di accensione: 475 s Propulsori: 8 H-1 Propellente: Idrogeno e ossigeno liquidi Spinta: 6,7 MN Tempo di accensione: 150 s Propellente: RP-1 e ossigeno liquido

Missione Lancio Tipologia Risultato della missione
AS-201 26 febbraio 1966 Volo suborbitale Primo test di lancio del razzo Saturn IB.
AS-203 5 luglio 1966 Volo orbitale Studi sul peso dei serbatoi.
AS-202 25 agosto 1966 Volo suborbitale Test di volo sub-orbitale del CSM.
Apollo 5 22 gennaio 1968 Volo orbitale Test dei propulsori del Saturn IB.
La missione “AS-204” o “Apollo1”

2
https://www.youtube.com/watch?v=opIQKrKHke4 1
1.medaglietta della missione; 2.equipaggio
Una delle peggiori tragedie nella storia del volo spaziale avvenne il 27 gennaio 1967 quando l'equipaggio di Gus Grissom, Ed White e Roger Chaffee furono uccisi in un incendio nel modulo di comando Apollo durante un test di preflight a Cape Canaveral. Si stavano allenando per il primo volo con equipaggio dell'Apollo, una missione orbitante attorno alla Terra che sarebbe stata lanciata il 21 febbraio. Stavano prendendo parte a un test "plug-out", in cui il modulo di comando era montato sul Saturn 1B sulla piattaforma di lancio proprio come sarebbe stato per il lancio effettivo, ma il Saturn 1B non era alimentato. Il piano era di passare attraverso un'intera sequenza di conto alla rovescia.
Alle 13:00, gli astronauti sono entrati nella capsula del Pad 34 per iniziare il test. Sono sorti alcuni problemi minori che hanno ritardato considerevolmente il test e, infine, un fallimento nelle comunicazioni ha costretto una posticipazione del conteggio alle 17:40. Alle 18:31 uno degli astronauti (probabilmente Chaffee) ha riferito: "Fuoco, sento odore di fuoco ". Due secondi dopo, si sentì White dire: "Fuoco nell'abitacolo". Il fuoco si diffuse in tutta la cabina in pochi secondi. L'ultima comunicazione dell'equipaggio è terminata 17 secondi dopo l'inizio dell'incendio, seguita dalla perdita di tutti i dati di telemetria. Il portello dell'Apollo poteva solo aprirsi verso l'interno, inoltre era tenuto chiuso dalla pressione interna, che era superiore alla pressione atmosferica esterna e richiedeva lo sfiato del modulo di comando prima di poter aprire il portello. Ci sarebbero voluti almeno 90 secondi per aprire il portello in condizioni ideali, ma poiché la cabina era stata riempita con una pura atmosfera di ossigeno a pressione normale per il test, il fuoco si diffuse rapidamente e gli astronauti non ebbero alcuna possibilità di aprire il portello. La missione, originariamente designata Apollo 204 ma comunemente indicata come Apollo 1, fu ufficialmente assegnata il nome "Apollo 1" in onore di Grissom, White e Chaffee. La capsula 012 del Modulo di comando Apollo 1 è stata sequestrata e studiata dopo l'incidente ed è stata quindi rinchiusa in una struttura di stoccaggio presso il NASA Langley Research Center.
La missione “Apollo 7”


Il veicolo spaziale Apollo 7, con a bordo Donn Eisele e Walt Cunningham e comandato da Wally Schirra, fu lanciato da Cape Kennedy, in Florida, l'11 ottobre 1968. Gli obiettivi del volo erano: testare i comandi del Modulo di servizio (CSM) e le prestazioni dell'equipaggio; dimostrare le prestazioni del veicolo spaziale e delle strutture di supporto alla missione durante una missione con modulo di comando e dimostrare la capacità di incontro del modulo di comando con quello di servizio. Per quasi undici giorni, il modulo di comando è stato sottoposto a numerosi test. Quasi senza eccezione, i sistemi di veicoli spaziali hanno funzionato. La missione Apollo 7 ha percorso 163 orbite attorno alla terra e l'equipaggio è stato il primo a trasmettere trasmissioni in diretta dall'orbita, dando a milioni di persone la loro prima visione dello spazio.

Il razzo “Saturn V”
lanci dei vari Saturn 5
Il Saturno V era un razzo della NASA costruito per mandare le persone sulla Luna. Era il razzo più potente che avesse mai volato con successo. Oltre al programma Apollo, è stato usato per lanciare la stazione spaziale Skylab. Il razzo Saturno V era alto 111 metri (363 piedi) e aveva un diametro di 10,1 m (33 ft)ed era composto da tre stadi a cui si aggiungeva la navicella Apollo. Completamente alimentato per il decollo, il Saturno V pesava 2,8 milioni di chilogrammi (6,2 milioni di libbre), il peso di circa 400 elefanti. Il Saturn V è stato sviluppato presso il Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, Ala. Tutti i Saturn V furono lanciati dal Launch Complex 39, appositamente costruito al John F. Kennedy Space Center, mentre il controllo della missione veniva trasferito al Johnson Space Center di Houston (Texas) non appena il razzo lasciava la rampa di lancio.

Primo stadio (S-1C)

Propulsori: 5 F-1 Spinta: 34 020 kN (7 648 000 lbf (al livello del mare)) Impulso specifico: 263 s (al livello del mare) Tempo di accensione: 165 s Propellente: RP-1/LOX
Il primo stadio del Saturn V Rocket include i cinque motori F-1 che producono quasi 7,7 milioni di libbre di spinta (34,5 milioni di Newton). Questi potenti motori sono necessari per sollevare il pesante razzo abbastanza velocemente da sfuggire alla gravità terrestre. I motori del primo stadio vengono bruciati al decollo e durano circa 2,5 minuti portando il veicolo e il carico utile a un'altitudine di 38 miglia (61.155,072 metri). Il primo stadio quindi separa e brucia nell'atmosfera terrestre.
Secondo stadio (S-2)

Propulsori: 5 J-2 Spinta: 4,400 kN (1 000 000 lbf (vuoto)) Impulso specifico: 421 s (vuoto) Tempo di accensione: 360 s Propellente: LH2/LOX
Il Saturn V Second Stage conteneva cinque motori J-2, che bruciavano idrogeno liquido e ossigeno liquido. Dopo che il primo stadio fu scartato, il secondo stadio bruciò per 6’ 11’’ 2’’’ portando il veicolo e il carico utile a 185,075 km (115 miglia) di altitudine. Il secondo stadio, alimentato da cinque motori J-2c, era fornito dalla Rockwell International Corporation.
Terzo stadio (S-4B)

Propulsori: 1 J-2 Spinta: 1 000 kN (225 000 lbf nel vuoto) Impulso specifico: 421 s (vuoto) Tempo di accensione: 165 + 335 s (TLI)
La McDonnell Douglas Astronautics Company ha fornito il terzo stadio del Saturn V. Una volta che la seconda fase del Saturno V raggiunse un'altezza di 115 miglia statute, il terzo stadio del motore singolo di Saturno V si accese, bruciando per circa due minuti per posizionarsi. Dopo un accurato controllo delle apparecchiature in orbita terrestre, il motore si è riacceso e bruciato per 5 minuti raggiungendo la velocità di trasferimento lunare di 25.000 miglia all'ora, abbastanza per sfuggire all'orbita terrestre. Poi veniva acceso una seconda volta per inserire il complesso in una traiettoria di inserzione lunare (Trans Lunar Injection o TLI).
Missione Lancio Tipologia Risultato della missione
1
Apollo 4 9 novembre 1967 Volo orbitale Primo test dei propulsori del Saturn V

Apollo 6 4 aprile 1968 Volo orbitale Test dei propulsori del Saturn V 2
1.lancio Apollo 4 2. lancio Apollo 6

La missione “Apollo 8”


Apollo 8 è stato il secondo volo umano nel programma Apollo e la prima missione in orbita lunare umana. Fu il primo volo con equipaggio a bordo di un veicolo di lancio di Saturno V. Gli astronauti Frank Borman, James A. Lovell Jr. e William A. Anders sono diventati i primi umani a vedere il lato opposto della Luna. La missione ha acquisito esperienza operativa e testato i sistemi del modulo di comando Apollo, tra cui comunicazioni, localizzazione e supporto vitale, nello spazio cislunare e nell'orbita lunare, e ha consentito la valutazione delle prestazioni dell'equipaggio in una missione in orbita lunare. L'equipaggio ha fotografato la superficie lunare,entrambi i lati, ottenendo informazioni sulla topografia e sui punti di riferimento, nonché altre informazioni scientifiche necessarie per i futuri atterraggi dell'Apollo
La missione “Apollo 9”


L'Apollo 9 è stato il terzo volo con equipaggio dell'Apollo e il primo volo con equipaggio a includere il Modulo lunare (LM). L'equipaggio comprendeva il comandante James McDivitt, il pilota del modulo di comando (CM) David Scott e il pilota LM Russell Schweickart. L'obiettivo principale della missione era quello di testare tutti gli aspetti del modulo lunare in orbita terrestre e simulare manovre che sarebbero state eseguite in missioni lunari reali. Altri obiettivi simultanei includevano il checkout globale dei sistemi di lancio del veicolo e dei veicoli spaziali, dell'equipaggio e delle procedure. Il 3 marzo 1969 decollò, Il 7 marzo il LM si separò dal CSM e fu messo in un'orbita circolare. La fase di discesa LM fu abbandonata e per la prima volta nello spazio fu sparato il motore della fase di salita. L'Apollo 9 è precipitato nell'Oceano Atlantico il 13 marzo 1969 dopo un tempo di missione di 241 ore, 0 minuti, 54 secondi. Il punto di schianto si trovava a 180 miglia a est delle Bahamas e in vista della nave di recupero USS Guadalcanal.
La missione “Apollo 10”
https://www.youtube.com/watch?v=Rq8cyvmJMNQ&list=PL2QjB E8v61fWBaA9CGV0OlR5fvOCYCcyg&index=142


Questa astronave fu la seconda missione Apollo ad orbitare attorno alla Luna, e la prima a viaggiare sulla Luna con l'intero veicolo spaziale Apollo, costituito dal modulo di comando e servizio, chiamato "Charlie Brown" e dal modulo lunare, chiamato "Snoopy". Gli obiettivi primari della missione erano valutare le prestazioni dell’equipaggio e del modulo lunare in un ambiente lunare. La missione era una "corsa a secco" completa per la missione Apollo 11, in cui venivano eseguite tutte le operazioni tranne l'atterraggio lunare effettivo. La navicella fu lanciata il 18 maggio 1969 e Il 22 maggio 1969 Thomas Stafford ed Eugene Cernan entrarono nel modulo lunare. Trentuno orbite lunari furono raggiunte. Tutti i sistemi su entrambi i veicoli spaziali funzionavano nominalmente, l'unica eccezione era un'anomalia nel sistema di guida automatica di interruzione a bordo del modulo lunare. Oltre alla vasta fotografia della superficie lunare sia dal modulo lunare che dal modulo di comando, le immagini televisive sono state acquisite e trasmesse sulla Terra.
Le fasi della missione “Apollo 11”
1.decollo; 2. separazione dello stadio S-1C e accensione dello stadio S-2; 3. separazione dello stadio S-2 e accensione dello stadio S-4B; 4. orbita d’attesa; 5. inizio del volo in direzione della Luna; 6. separazione dello stadio S-4B; 7. estrazione del LEM; 8. attesa in orbita lunare; 9. disaccoppiamento del LEM dall’Apollo; 10. allunaggio; 11. decollo del LEM; 12. inizio dell’orbitazione; 13. manovra di giunzione fra l’Apollo e lo stadio di risalita del LEM; 14. distacco del LEM; 15. inizio del volo verso Terra; 16. apertura del paracadute; 17. ammaraggio.

La missione “Apollo 11”
https://www.youtube.com/watch?v=cwZb2mqId0A


La navicella fu lanciata dal Kennedy Space Center, il 16 luglio alle 13:32 ed entrò in orbita lunare dopo circa tre giorni di viaggio e, una volta raggiunta, gli astronauti Armstrong e Aldrin si spostarono sul modulo lunare Eagle con cui discesero nel Mare della Tranquillità. Gli astronautistatunitensiNeil Armstrong e Buzz Aldrin atterrarono per la prima volta sulla Luna, il 20 luglio 1969 alle 20:17:40 UTC. Armstrong fu il primo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore più tardi dell'allunaggio, il 21 luglio alle ore 02:56 UTC. Aldrin arrivò 19 minuti dopo. I due trascorsero circa due ore e mezza al di fuori della navicella, e raccolsero 21,5 kg di materiale lunare che riportarono a Terra.

Il terzo membro della missione, Michael Collins (pilota del modulo di comando), rimase in orbita lunare mentre gli altri due erano sulla superficie; dopo 21,5 ore dall'allunaggio,gli astronauti utilizzarono lo stadio di ascesa di Eagle per lasciare la superficie e ricongiungersi a Collins sul modulo di comando. Sganciarono, quindi, Eagle prima di effettuare le manovre che li avrebbero portati fuori dall'orbita lunare verso una traiettoria in direzione della Terra dove ammararono nell'Oceano Pacifico il 24 luglio dopo più di otto giorni nello spazio. La prima passeggiata lunare fu trasmessa in diretta televisiva per un pubblico mondiale. Nel mettere il primo piede sulla superficie della Luna Armstrong commentò l'evento come "un piccolo passo per [un] uomo, un grande balzo per l'umanità". Apollo 11 concluse la corsa allo spazio intrapresa dagli Stati Uniti e dall'Unione Sovietica nello scenario più ampio della guerra fredda, realizzando l'obiettivo nazionale che il presidente degli Stati UnitiJohn F. Kennedy aveva definito nel 1961. Sulla scaletta del LEM, che rimarrà per sempre sulla luna vi è una placca metallica che recita: “Qui gli uomi dal pianeta Terra / fecero il primo passo sulla Luna / Luglio 1969 d.C. / siamo venuti in pace per tutta l’umanità.”

La missione “Apollo 12”

Apollo 12 decollò il 14 novembre 1969. Subito dopo la partenza, come poi venne appurato solo alla fine della missione, il razzo venne attraversato da due fulmini, generati dalla ionizzazione del veicolo Saturn mentre attraversava l'alta atmosfera, scaricandoli a terra. Gli strumenti del Modulo di Comando andarono off-line e l'alimentazione elettrica passò automaticamente alle batterie back-up di emergenza che però permettevano un'autonomia di circa un'ora e non sopportavano i 75 ampère necessari. Nessuno riusciva a capire cosa fosse successo, quale fosse il problema e tantomeno la sua soluzione, quando un operatore, John Aaron, ricordando una remota procedura usata per un'altra differente disfunzione che apparentemente però provocava lo stesso effetto, fece una chiamata dicendo "Flight, EECOM. Try SCE to Aux" (Volo, qui EECOM. Provare SCE su AUX - ovvero tentare di commutare un interruttore denominato SCE in posizione AUX). Né il direttore della missione né gli astronauti capirono che cosa fosse da azionare e perché, fino a quando il pilota Alan Bean riuscì a trovare l'interruttore in un angolo dietro la sua schiena;, tutti i sistemi tornarono online e l'equipaggio scoppiò in una risata liberatoria.

L'alimentazione delle celle a combustibile riprese a funzionare regolarmente. Quando arrivarono all'orbita di parcheggio, le analisi evidenziarono che fortunatamente si erano guastati solamente 9 sensori di minore importanza e ciò non influenzò la missione in quanto la restante strumentazione funzionava regolarmente A differenza dell'Apollo 11, che compì un atterraggio quasi imbarazzante per quanto riguarda la precisione dell'area di allunaggio prevista, il secondo atterraggio lunare di sempre fu molto preciso. La discesa fu automatica e furono fatte solo piccole correzioni manuali da parte di Conrad Il 20 novembre Intrepid lasciò il suolo lunare seguendo le normali procedure e i due astronauti Conrad e Bean si riunirono a Gordon che stazionava in orbita. Nell'impatto di ammaraggio, avvenuto alle 20:58 a 800 km a est delle Samoa, una videocamera da 16 mm sganciandosi dal suo supporto provocò una ferita al capo e una commozione cerebrale a Bean, che perse conoscenza senza subire gravi conseguenze; in seguito gli furono applicati 6 punti di sutura in fronte. Il Modulo di Comando e l'equipaggio dell'Apollo 12 furono recuperati dalla portaerei statunitense USS Hornet e trasportati a Pago Pago.
La missione “Apollo 13”


L'Apollo 13, varato l'11 aprile 1970, fu la terza missione con equipaggio della NASA sulla luna. L’equipaggio era composto da Jim Lovell, Jack Swigert eFred Haise. Due giorni dopo, il 13 aprile, mentre la missione era in viaggio verso la luna, una falla nell'impianto elettrico di uno dei serbatoi di ossigeno del Modulo di servizio produsse un'esplosione che causò il fallimento di entrambi i serbatoi di ossigeno e causò anche una perdita di energia elettrica. Il modulo di comando è rimasto funzionante con le sue batterie e il serbatoio di ossigeno, ma questi erano utilizzabili solo durante le ultime ore della missione. L'equipaggio spense il modulo di comando e usò il modulo lunare come "scialuppa di salvataggio" durante il viaggio di ritorno sulla terra. Nonostante le grandi difficoltà causate dalla potenza limitata, dalla perdita di calore in cabina e dalla carenza di acqua potabile, l'equipaggio tornò sulla Terra e la missione fu definita un "fallimento riuscito".
La missione “Apollo 14”


L'Apollo 14 fu varato il 31 gennaio 1971. Quattro giorni dopo, il comandante Alan Shepard e il pilota del modulo lunare Ed Mitchell sbarcarono a Fra Mauro. L'unico problema con il punto di atterraggio era che si trovava su una pendenza di otto gradi; e, per 24 delle successive 33 ore, gli astronauti dovettero lottare con un piano inclinato che minacciava di scaricare Shepard sul lato del veicolo spaziale di Mitchell. Durante la loro salita al Cono non c'era stato tempo di fare molto di più che prendere campioni. Tuttavia, nel processo, hanno dimostrato che era possibile effettuare scalare una collina su terreni moderatamente difficili. L'Apollo 14 fu un importante pezzo di preparazione per le sofisticate missioni Rover con cui terminò la serie Apollo.. Ed è entrato ne i libri dei record. Al Shepard ha avuto la possibilità di fare qualche oscillazione su una pallina da golf che aveva portato con sé. Il vestito rigido lo costrinse a oscillare con una mano e si aprì a ventaglio nei primi due tentativi. Ma con il terzo si è collegato e la palla è andata "miglia e miglia e miglia", ha detto. La verità non era così spettacolare, ma fu il primo colpo di golf lunare.
La missione “Apollo 15”


La missione Apollo 15 è stata la prima missione progettata per esplorare la Luna per periodi più lunghi, distanze maggiori e con più strumenti per la raccolta di dati scientifici rispetto alle precedenti missioni. La missione includeva l'introduzione di un veicolo vagante lunare. La riuscita missione di sbarco lunare dell'Apollo 15 è stata la prima di una serie di tre missioni avanzate previste per il programma Apollo. Gli obiettivi scientifici primari erano l'osservazione della superficie lunare, il rilevamento e il materiale di campionamento e le caratteristiche della superficie in un'area preselezionata della regione Hadley-Appennino, l'impostazione e l'attivazione di esperimenti di superficie e la conduzione di esperimenti in volo e compiti fotografici dall'orbita lunare. Durante l'Apollo 15 si sono verificate in totale tre camminate sulla luna per una durata combinata di 18 ore. Il comandante David Scott e il pilota del LEM James Irwin completarono la prima delle spedizioni scientifiche lunari estese soprannominate serie J. Apollo 15 ha trasmesso il primo decollo lunare e registrato una passeggiata nello spazio profondo di Alfred Worden. Il carico utile scientifico portato sulla Luna era il doppio delle precedenti missioni.
La missione “Apollo 16”


Il veicolo spaziale Apollo 16 fu lanciato il 16 aprile 1972. L'equipaggio era composto dal capitano John W. Young, comandante; Tenente comandante Thomas K. Mattingly II, pilota del modulo di comando; e il tenente colonnello Charles M. Duke Jr., pilota del modulo lunare. Numerosi esperimenti furono dispiegati e visitarono due impressionanti monumenti, Stone Mountain e il cratere del Nord Ray. I campioni prelevati dal bordo del cratere del Nord Ray in seguito si sono rivelati essere la roccia fresca sollevata dall'impatto del meteorite che lo aveva creato. Tre passeggiate lunari con attività lunari di superficie per un totale di 20 ore e 17 minuti sono state compiute da Young e Duke.. Quando l'equipaggio tornò in orbita, le tensioni aumentarono quando si scoprì che un motore difettoso su Casper, il modulo di comando, doveva sparare. Il modulo è stato portato attorno alla parte più lontana della Luna, dove il fuoco avrebbe avuto luogo mentre il controllo della missione attendeva notizie. La bruciatura ebbe l'effetto desiderato quando gli astronauti ristabilirono il contatto radio e l'entrata e l'atterraggio procedevano normalmente.
La missione “Apollo 17”


Lo schianto e il recupero dell'Apollo 17 segnarono la fine del programma di volo Apollo. I membri dell'equipaggio Eugene Cernan, Ronald Evans e Harrison Schmitt, partiti il 7 dicembre 1972, completarono il volo storico. Il piano della missione prevedeva che l'astronave atterrasse nella regione Taurus-Littrow della Luna vicino al bordo del Bacino Serenitatis. Coni di cenere e valli con pareti scoscese con grandi massi alla base offrivano la possibilità di campionare sia la roccia vulcanica giovane da profondità che il materiale delle pareti montuose più vecchie nella stessa posizione. Sotto ogni aspetto L'Apollo 17 era davvero una pietra miliare adatta alle missioni Apollo. Il suo fantastico e magnifico lancio di mezzanotte, il suo funzionamento impeccabile, il suo tempo di permanenza lunare di 72 ore, il suo dispiegamento di strumentazione scientifica, il suo ritorno della più ricca collezione di materiali lunari da qualsiasi sito lunare, la sua copertura scientifica orbitale e il suo glorioso schianto nell'Oceano Pacifico ha sicuramente segnato l'Apollo 17, come la missione che esemplifica in modo più impressionante il programma Apollo.
Le missioni cancellate
Missione Data cancellazione Equipaggio previsto Equipaggio di riserva
AS-205 22 dicembre 1966 Wally Schirra, Donn Eisele, Walter Cunningham Apollo 18 2 settembre 1970 Richard Gordon, Vance D. Brand, Harrison Schmitt
Apollo 19 2 settembre 1970 Fred Haise, Bill Pogue, Gerald Carr Apollo 20 4 gennaio 1970 Charles Conrad o Stuart Roosa, Paul J. Weitz, Jack Lousma Stuart Roosa o Edgar Mitchell, Jack Lousma, Don L. Lind
