Il Polietico 1

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Maggio 2004, Anno 1 - N.1 Periodico di informazione

Riservato ai medici e agli operatori sanitari

Il Polietico: una nuova rivista per una nuova sanità asce oggi “Il PoliEtico”, l’iniziativa editoriale attraverso la quale il Gruppo Policlinico di Monza vuole presentare ai medici, agli operatori sanitari e ai pazienti del territorio la sua nuova concezione di sanità. Una concezione, quella di “società etica”, che mette al centro della propria visione l’uomo con i suoi bisogni sanitari, e che ha dimostrato - nei dieci anni di attività del Gruppo - di poter esistere e svilupparsi, offrendo alta specializzazione ed elevata qualità a vantaggio dei pazienti. Il nome stesso, PoliEtico, testimonia la scelta del Policlinico di perseguire un modello etico nella struttura sanitaria e nell’organizzazione. Nelle pagine di questo “numero zero” troverete illustrati l’idea e i valori che hanno portato il Policlinico di Monza all’attuale realtà, e una panoramica sulle attività cardiologiche e cardiochirurgiche svolte nelle varie strutture che fanno capo al Gruppo. Dal prossimo numero il PoliEtico includerà articoli su temi importanti della salute, dalla diagnosi alla terapia, alla chirurgia, e un filo diretto con le notizie e le informazioni dalle cliniche appartenenti al Gruppo. Buona lettura! Il Presidente Gian Paolo Vergani

N

In questo numero: La scelta etica pag. 2

Una struttura di rilevanza nazionale pag. 7

Focus: Cardiochirurgia pag. 8


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l Gruppo Policlinico di Monza fanno oggi capo sei cliniche in Piemonte e Lombardia: per comprendere cosa stia dietro a questa articolata realtà abbiamo posto qualche domanda al direttore scientifico, Professor Elio Guido Rondanelli.

Un grande impegno dunque, anche dal punto di vista economico: come si finanzia il Gruppo?

A Policlinico di Monza, una società etica nel mondo sanitario

Gli investimenti del Gruppo derivano da tre fonti: l’apporto dei soci, il ricorso al sistema bancario e, soprattutto, il reinvestimento dei profitti. La scelta di reinvestire l’intero profitto rappresenta un’importante fonte di autofinanziamento per le strutture del Policlinico: è un circolo “virtuoso” a garanzia dei valori assistenziali rivolti al paziente, che ben rappresenta la filosofia del Gruppo. Un circolo virtuoso: può spiegarsi meglio? Molto semplicemente: il risultato aziendale viene reinvestito nello sviluppo organizzativo e tecnologico della società: le risorse quindi non escono mai dal sistema e vengono reinvestite a vantaggio del paziente. L’investitore non beneficia della distribuzione degli utili per il capitale che ha investito, ma facendo propria questa “filosofia”, è consapevole che le proprie attese economiche possono essere soddisfatte esclusivamente cedendo la quota di partecipazione sociale a un altro socio che condivide la filosofia del Gruppo. Il Policlinico di Monza si definisce “società etica”: che cosa significa?

Il Prof. Rondanelli, direttore scientifico del Gruppo Policlinico di Monza

La scelta etica del Gruppo assume molteplici aspetti, permeando ogni ambito di attività del Policlinico di Monza. C’è una dimensione “clinica” dell’etica, connessa alla ricerca applicata a modelli sperimentali e alla cura. Esiste un’etica “amministrativa”, che trova fondamento in un insieme di principi e regole, giuridiche e tecniche, finalizzate alla realizzazione di un governo dell’azienda che non sia solo efficace ed efficiente, ma anche in grado di tutelare tutti i soggetti interessati alla vita dell’impresa. E infine un’etica “economica”, connessa all’impiego delle risorse economiche e del profitto: la società etica, nei termini espressi dal Policlinico di Monza, è un modello che riduce notevolmente le dispersioni economiche lungo l’asse Fondo Sanitario Nazionale - paziente, accrescendo le risorse destinate alle cure dei pazienti.

Quali sono le scelte e le linee guida che caratterizzano il Gruppo? L’attività del Policlinico si ispira a un precisa politica sanitaria, che si pone come obiettivo quello di portare le alte specialità verso il cittadino, attraverso un processo di decentramento dei livelli assistenziali più qualificati. Grazie alla diffusione sul territorio di strutture in grado di garantire prestazioni nei settori di alta specialità (la cardiochirurgia, per fare un esempio, o ancora la neurochirurgia, la chirurgia toracica, la chirurgia vascolare, la terapia intensiva, etc.), si dà la possibilità ai cittadini di farsi curare - anche per le patologie più “complicate” - vicino a casa, evitando loro di doversi necessariamente spostare nei grandi ospedali delle principali città, con tutti i problemi logistici, come ad esempio i viaggi e la sistemazione dei parenti, che ne deriverebbero. Ma nei grandi ospedali non ci sono forse le migliori strumentazioni, specialisti preparati e un’organizzazione efficiente? Non solo nei grandi ospedali. Uno dei nostri impegni è di offrire ai pazienti il meglio in termini di strumentazione tecnica e di qualificazione del personale. Nelle nostre strutture, infatti, utilizziamo solo apparecchiature di elevata qualità, costantemente aggiornate e prodotte da aziende di primaria importanza; il personale è costantemente incentivato e opera nella condivisione dei valori aziendali. Inoltre teniamo molto anche alla qualità dell’organizzazione, affidandoci a modelli di gestione moderni ed efficienti, che hanno peraltro valso alle strutture del Gruppo la certificazione “Vision”. Un altro punto importante è costituito dalla qualità dell’assistenza alberghiera e dall’ambiente in generale: siamo convinti che ricreando condizioni simili al “vivere in famiglia” si possa migliorare l’umore del paziente, favorendo e accelerando il processo di guarigione. Prestiamo così grande attenzione all’aspetto emozionale, mettendo a disposizione dei pazienti anche percorsi artistici e zoo-botanici in grado di offrire serenità, un elemento essenziale fin dalle prime fasi di cura.

Tre modelli sanitari a confronto

Professor Rondanelli, Lei ci sta delineando il profilo di una società etica nel mondo sanitario; per comprendere meglio le caratteristiche e le novità che porta con sé, ci può illustrare come questa si colloca all’interno della sanità del nostro paese? Sostanzialmente esistono tre modelli sanitari: quello pubblico, quello privato puro e quello privato etico. Un’analisi comparata dei modelli di sanità - pubblica, privata pura e privata etica - può illustrare chiaramente l’originalità della formula scelta dal Gruppo. Se analizziamo il flusso dei finanziamenti provenienti dal Fondo Sanitario Nazionale e destinati in ultima istanza al paziente vediamo come questo stanziamento, pari a 100, dopo i vari passaggi (Fondo Sanitario Nazionale, Fondo Sanitario Regionale, Azienda Sanitaria Locale, struttura ospedaliera pubblica o privata) arrivi al paziente in misura diversa a seconda delle dispersioni economiche che si verificano nei diversi tipi di gestione.


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e dispersioni economiche, fonti di inefficienza in un’azienda ospedaliera pubblica, sono di diversa natura. In particolare, se ne possono individuare 5 categorie, causate da: vincoli normativi, condizionamenti, dimensioni, cambi di indirizzo politico, cambi direzionali.

L Soggetto pubblico

FSN 100

Soggetto privato puro

FSR 100 ASL 100 ASO 100

Dispersioni economiche I vincoli normativi cui 2 vincoli normativi 2 condizionamenti deve sottostare un 2 dimensioni soggetto pubblico 2 cambi politici nell’esercizio delle 2 cambi direzionali proprie attività creano 10 inevitabilmente una pesantezza amministrativa che si PAZIENTE 90 traduce in un’evidente burocratizzazione gestionale. Un esempio tipico di questi vincoli è rappresentato dall’obbligatorietà di procedere a gara di appalto per gli approvvigionamenti. Per condizionamenti si intende una serie di fattori che interferiscono nella libera gestione manageriale del soggetto pubblico. Si tratta di condizionamenti ambientali la cui esistenza è correlata alla spiccata sensibilità sociale che l’ambito sanitario fisiologicamente solleva: facendo leva su questa sensibilità sociale, diversi soggetti (centri di potere, forze politiche, forze sociali) possono condizionare e in particolare limitare la gestione in economia delle strutture pubbliche, creando appunto dispersione economica. Un’altra fonte di dispersione economica è costituita dalla dimensione delle aziende pubbliche: essendo generalmente notevole a causa del bacino di utenza che ciascuna azienda ospedaliera deve servire, risulta essere fonte di diseconomie di gestione, e quindi di possibile dispersione economica. A questo va aggiunto che i condizionamenti ambientali a loro volta creano una rigidità verso l’alto della dimensione aziendale, impedendone di fatto il ridimensionamento. Le rimanenti fonti di dispersione economica in ambito sanitario pubblico sono da ricondursi a cambi di indirizzo politico e/o direzionali. I cambi di indirizzo politico, dal punto di vista della singola azienda ospedaliera pubblica, sono un elemento oggettivo di mutamento poiché generalmente avvengono a livello superiore (nazionale o regionale) e possono senza dubbio condizionare la fluidità gestionale dell’azienda variando, ad esempio, la scelta strategica dei servizi che l’azienda deve offrire, e creando così costi di riorganizzazione aziendale. Analoghi effetti possono essere riconducibili anche a cambiamenti direzionali dove a mutare non sono le scelte e gli obiettivi strategici aziendali ma il modo con cui possono essere soggettivamente pensate le prime e perseguiti i secondi. Questo a sua volta può creare la necessità di riorganizzazione aziendale, con relativi costi connessi. A ciascuna di queste dispersioni economiche viene dato un valore convenzionale pari a 2.

n un soggetto privato puro le dispersioni economiche, minimizzate attraverso una gestione in economia dell’attività aziendale, assumono un valore pari a 2: questo permette alla società di ottenere un profitto pari a 8. Essendo finalizzato alla distribuzione fra i soci, il profitto in questo caso appartiene certamente alla categoria della ricchezza ma non a quella della ricchezza etica. Alle cure del paziente viene peraltro destinata una somma analoga a quella che si evince dal modello del soggetto pubblico.

I

Soggetto pubblico

Soggetto privato etico

ome si vede dallo schema, la novità assoluta portata dal soggetto privato etico nel mondo sanitario è data dal fatto che per le cure del paziente viene stanziata, a parità di finanziamento iniziale, una somma maggiore rispetto agli altri modelli gestionali. Questo surplus a vantaggio del paziente deriva dall’utilizzo etico della ricchezza da parte del soggetto privato etico il quale, a differenza di quanto avviene in ambito privato puro, non produce ricchezza a beneficio di uno o pochi uomini (i soci) bensì produce ricchezza etica, e cioè destinata a tutti (i pazienti) e atta alla produzione e distribuzione di un bene socialmente utile (la salute).

C

Soggetto privato puro FSN 100 FSR 100 ASL 100 Struttura privata accreditata 100 Dispersioni economiche 2 Profitto distribuito 8 PAZIENTE 90

Soggetto privato etico FSN 100 FSR 100 ASL 100 Struttura privata accreditata 100 Dispersioni economiche 2 Profitto reinvestito 8 PAZIENTE 98


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A fianco del percorso etico gestionale, cosa fa il Policlinico di Monza in una visione etica meno “quotidiana”?

La Fondazione Policlinico di Monza

La scelta etica: sintesi conclusiva

A questo proposito, vi segnalo la Fondazione Policlinico di Monza, un Ente costituito senza fini di lucro e legalmente riconosciuto, che rappresenta l’oggettivazione istituzionale dell’approccio etico del Gruppo. Le attività della Fondazione perseguono scopi di interesse sociale, di ricerca, studio, diagnosi e cura in particolare delle patologie neonatali e pediatriche, ma anche nei confronti del paziente adulto. Per il perseguimento di questi scopi la Fondazione si avvale della collaborazione di qualificate Università. La Fondazione si caratterizza per essere una fondazione operativa, in grado quindi di coinvolgere nelle proprie attività centinaia di persone suddivise in più livelli gerarchici; questo è reso possibile grazie al supporto operativo fornito dal Policlinico di Monza in qualità di socio fondatore.

Intervista di Alessandro Cagliani

Dipendenti

I numeri del Gruppo Policlinico di Monza

I

Monza, una Struttura di Rilevanza Nazionale

Per concludere, Professore, come possiamo sintetizzare il concetto di società etica nel mondo sanitario? La società etica è una società in cui è chiara la missione aziendale, è forte la politica dei valori, è efficace la politica degli investimenti; è una società che tende al profitto, destina il profitto all’uomo-paziente sotto forma di qualità del personale, delle tecnologie, dell’organizzazione, dell’assistenza alberghiera, dei servizi. È una società in cui è sentito il senso della qualità ed è di alto profilo il percorso di cura.

Dimensioni - superficie totale - superficie coperta Posti letto Fatturato 2003 Strutture e tecnologie - sale operatorie - letti di terapia intensiva - RMN da 1,5 tesla 2 da 1 tesla 5 - sale di emodinamica cardiovascolare e neurovascolare - TAC da 16 slice 1 da 8 slice 1 da 4 slice 4 da 2 slice 2 - acceleratori lineari - litotritori - ecografi - ecocardiografi Apparecchiature elettromedicali

1344 m2 m2

198.000 42.000 669

€ 132.000.000 36 46 7

7 8

2 2 17 15 1800

l Policlinico di Monza, che dà il nome all’intero Gruppo sanitario, è una struttura collocata all’interno di un parco secolare e articolata in vari edifici dove sono ospitati i reparti di degenza, le unità operative e diagnostiche, gli ambulatori. Esternamente alla struttura sono collocati il centro di fisiokinesiterapia, medicina fisica e riabilitativa, gli alloggi per il personale dipendente e il residence per i parenti dei ricoverati. Il Policlinico di Monza è stato il primo Ospedale della Regione Lombardia a richiedere e ottenere il definitivo accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale, dimostrando il pieno possesso di tutti i requisiti previsti dalle normative regionali e nazionali a carico delle strutture sanitarie pubbliche e private. Si caratterizza, inoltre, come “Ospedale Tecnologico”, in possesso di tutte le più avanzate apparecchiature previste per le varie Specialità esercitate. Al Policlinico si rivolgono pazienti di tutt’Italia e, in considerazione di questa forte presenza di ricoverati di provenienza extraterritoriale, è a pieno titolo considerato Struttura di Rilevanza Nazionale. La provenienza dei pazienti per le attività di ricovero è così suddivisa: ASL 3 di Monza

36%

Altre ASL Lombardia 24% ASL altre regioni

Le attività di diagnosi e cura con degenza e senza degenza

40%

Con degenza Le alte specializzazioni: _cardiochirurgia _neurochirurgia _chirurgia toracica _chirurgia vascolare _terapia intensiva _unità coronarica Le altre specialità: _ortopedia e traumatologia _medicina _cardiologia _chirurgia plastica e maxillo facciale _urologia _chirurgia generale _riabilitazione cardiologica _riabilitazione neuromotoria

Senza degenza Le attività ambulatoriali: _cardiologia _chirurgia generale _chirurgia plastica _chirurgia vascolare - angiologia _neurologia _oculistica _ortopedia e traumatologia _urologia _riabilitazione _anestesia _dermosifilopatia _endocrinologia _gastroenterologia - chirurgia digestiva _nefrologia _neurochirurgia _odontostomatologia - chirurgia maxillo facciale _oncologia _ostetricia e ginecologia _otorinolaringoiatria _pneumologia I servizi speciali: _radioterapia _servizio di laboratorio analisi _anatomia e istologia patologica _laboratorio di microbiologia _analisi cliniche _servizio di endoscopia digestiva _servizio di emodinamica 1-2 _servizio di elettrofisiologia ed elettrostimolazione _servizio di radiologia


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a Cardiochirurgia è presente in tre strutture del Gruppo Policlinico di Monza: queste sono il Policlinico di Monza, la Casa di Cura San Gaudenzio di Novara e la Nuova Casa di Cura Città di Alessandria. L’attività cardiochirurgica del Gruppo, partita virtualmente da zero nell’anno 1998, ha raggiunto i 1300 interventi nell’anno 2003, acquisendo una significativa posizione nell’ambito della Cardiochirurgia lombarda e piemontese. Per quanto riguarda quest’ultima, in particolare, è da rilevare che in Piemonte l’attività delle due cliniche del Gruppo Policlinico di Monza è diventata la più consistente rispetto a tutte le altre strutture pubbliche e private di questa Regione. Un altro aspetto particolarmente significativo è rappresentato dal fatto che, in tutte le strutture, i pazienti sempre più sono di provenienza regionale, a dimostrazione della fiducia accordata verso le strutture del Gruppo, oltre che da parte dei pazienti anche da parte dei Medici di base e dei Cardiologi del territorio. L’attività cardiochirurgica delle tre strutture del gruppo, pur mantenendo ciascuna una sua specificità, in termini di prevalenza di tipo di patologia trattata e di tecniche chirurgiche adottate, presenta per contro una significativa uniformità qualitativa, caratterizzandosi per l’eccellenza dei risultati, a fronte di un progressivo aggravamento della situazione clinica dei pazienti. Questo rilievo, che è di generale osservazione, è in relazione ad una serie di fattori, tra i quali sono da segnalare innnanzitutto la sempre maggiore età dei pazienti che vengono sottoposti a interventi cardiochirurgici: ciò sia per l’aumento relativo e assoluto della popolazione anziana, più soggetta a malattie cardiache, sia perché attualmente è invalso il criterio di non escludere dall’intervento pazienti a causa dell’età avanzata. Inoltre è da sottolineare il ruolo dei cardiologi emodinamisti, i quali sottopongono a procedure di cardiologia interventistica i pazienti meno impegnativi, lasciando ai chirurghi casi sempre maggiormente compromessi. È da rilevare che, nonostante l’aggravamento della casistica, la percentuale di successo chirurgico in tutte le strutture del Policlinico di Monza si è mantenuta superiore al 97%. Un altro aspetto da segnalare è l’adozione di tecniche moderne e innovative in tutte le strutture del Gruppo, come verrà indicato in maggiore dettaglio nella descrizione dell’attività delle singole cliniche.

L

Focus: Cardiochirurgia

Interventi: i numeri del Gruppo

Interventi su valvole cardiache e altri interventi maggiori cardiotoracici con cateterismo cardiaco

293

Interventi su valvole cardiache e altri interventi maggiori cardiotoracici senza cateterismo cardiaco

187

Bypass coronarico con PTCA

267

Bypass coronarico con cateterismo cardiaco

426

Altri interventi cardiotoracici

60

Bypass coronarico senza PTCA o cateterismo cardiaco

63

Dott. Salvatore Spagnolo

Casa di Cura San Gaudenzio

destinati al trapianto. Con questa tecnica, che coinvolge una minor quantità di parete, permettendo di eliminare ogni possibilità di restringimento ai limiti dell’anastomosi, si riducono drasticamente anche le riocclusioni e le necessità di nuovo intervento. Nella chirurgia dell’aneurisma dell’aorta ascendente la parete aortica non viene sostituita con una protesi composita tubolo-valvolata, bensì riparata: non c’è quindi bisogno che i pazienti siano costretti ad adottare una terapia anticoagulante cronica. Questo tipo di intervento è già stato praticato su una sessantina di pazienti, con ottime percentuali di successo chirurgico. Per quanto riguarda la chirurgia degli aneurismi dell’arco aortico, l’équipe guidata dal Dott. Piero Paolo Zanetti, adotta la tecnica della perfusione continua dell’encefalo mediante incannulazione dei tronchi sovra-aortici nel periodo in cui l’arco aortico viene sostituito. Questa tecnica permette di non dover sottoporre il paziente ad arresto cardiocircolatorio in ipotermia profonda, procedura che ha una durata limitata e può causare problemi di coagulazione. La tecnica è stata già impiegata con notevole successo in un centinaio di pazienti. Fra le novità recenti vanno registrati l’inizio dell’attività da parte dell’équipe di cardiochirurgia pediatrica e l’esordio di una collaborazione per la realizzazione di un trattamento con cellule staminali insieme all’Istituto di Cardiologia dell’Università di Milano (IRCCS Fondazione Monzino), cattedra di Cardiochirurgia, diretta dal Prof. Paolo Biglioli. a Casa di Cura San Gaudenzio di Novara ha una lunga e consolidata tradizione in Cardiochirurgia e, negli anni più recenti sotto la guida del Prof. Ugo Filippo Tesler (Responsabile del Dipartimento Cardiovascolare) e del Dott. Marco Diena (Responsabile dell’Unità Funzionale di Cardiochirurgia), tale attività si è sviluppata ed è cresciuta in misura da far assumere a questa struttura un ruolo di primo piano nel panorama della Cardiochirurgia piemontese. Questo sviluppo può essere valutato sotto vari punti di vista: in particolare, sono da segnalare l’incremento numerico della casistica, la sempre maggiore complessità e gravità della situazione clinica dei pazienti, gli eccellenti risultati, le variazioni nella prevalenza dei tipi di patologia cardiaca trattata, le tecniche innovative adottate e, infine, le modificazioni dell’afferenza geografica dei pazienti. Il numero di pazienti sottoposti annualmente a intervento cardiochirurgico presso la Clinica San Gaudenzio è andato incontro ad un marcato incremento, come si può evidenziare dal grafico sottostante nel quale è indicata la variazione del numero di interventi eseguiti dal 1997 al 2003. È da rilevare come il numero degli interventi che era pari a circa cento casi per anno fino al 2000, si raddoppiava nel 2001 ed ancora nel 2002, per crescere ancora fino a raggiungere circa cinquecento casi nel 2003.

L

Prof. Ugo Filippo Tesler

TOTALE

Policlinico di Monza

1296

l Policlinico di Monza si configura sempre più come un polo cardiochirurgico di eccellenza. A fianco della consueta attività operatoria, vengono infatti praticati alcuni interventi con tecniche originali di particolare interesse nel campo della rivascolarizzazione miocardica, nel trattamento degli aneurismi dell’aorta ascendente e nella chirurgia dell’arco aortico. Per quanto attiene alla chirurgia della rivascolarizzazione miocardica viene adottata la microchirurgia liminare (tecnica sviluppata e adottata dal Dott. Salvatore Spagnolo, direttore del dipartimento di Cardiochirurgia del Policlinico di Monza) che permette di intervenire anche su pazienti con coronarie di piccolo calibro, spesso giudicati inoperabili, e quindi

I

Numero di interventi eseguiti dal 1997 al 2003

Dott. Marco Diena

Un altro aspetto di interesse è rappresentato dalle modificazioni sopravvenute nella prevalenza dei tipi di patologia cardiaca trattata che, da una maggioranza di pazienti sottoposti a intervento mediante by-pass aorto-coronarico per malattie


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secondarie alla cardiopatia ischemica, si è diversificata comprendendo, oltre a questa patologia, anche una ampia casistica di pazienti affetti da patologia valvolare cardiaca e da affezioni dell’aorta ascendente. Ciò è conseguente alla vocazione e all’esperienza in questi campi dell’équipe cardiochirurgica attiva nella Clinica e al riconoscimento di ciò da parte dei cardiologi del territorio. Un ulteriore punto meritevole di attenzione, strettamente legato al precedente, è relativo all’adozione di tecniche innovative. Tra queste si possono segnalare l’utilizzazione quasi esclusiva di condotti arteriosi per gli interventi di rivascolarizzazione miocardica, gli interventi di plastica ricostruttiva per lesioni complesse della valvola mitrale, la chirurgica conservativa della valvola e della radice aortica. Nella chirurgia dell’arco aortico viene adottata una tecnica analoga a quella adottata dall’équipe del Policlinico di Monza.

Nuova Casa di Cura Città di Alessandria

Il Dipartimento Cardiovascolare della clinica Nuova Casa di Cura Città di Alessandria si articola in Unità funzionale di Cardiochirurgia, Unità funzionale di Cardiologia, Terapia intensiva e post-intensiva cardiochirurgica, Emodinamica, Cardiologia ed Elettrofisiologia cardiaca. Dal 2 marzo 1998, data di inizio dell’attività in accreditamento, sono stati eseguiti gli interventi riportati nel grafico che segue. Nell’anno 2003 sono stati eseguiti oltre 500 interventi cardiochirurgici. Nei primi due anni di attività si assisteva a una forte prevalenza di pazienti provenienti da fuori regione, addirittura il 90%; negli anni 2000 e 2001 i pazienti piemontesi e quelli provenienti da altre regioni erano quantitativamente equivalenti, e ora i pazienti piemontesi rappresentano circa il 60% del totale. L’età media dei pazienti si aggira sui 60 anni per gli uomini e sui 65 per le donne. Mediamente, i tempi di degenza sono di 6 giorni dopo l’intervento: un giorno in terapia intensiva, un giorno di terapia post-intensiva e 4 giorni di degenza in reparto, dopo di che i pazienti iniziano la riabilitazione presso i centri specializzati.

Cardiochirurgia pediatrica: operata la prima piccola paziente

L’équipe con la piccola paziente operata

Cardiologia a impronta cardiochirurgica: un corso a Novara

Numero di interventi eseguiti dal 1998 al 2003

Dott. Mario Fabbrocini

Il Dipartimento Cardiovascolare, diretto dal Dott. Mario Fabbrocini, esegue interventi di rivascolarizzazione miocardica con condotti arteriosi (utilizzando, primi al mondo, l’arteria quadricipite del femore) e di chirurgia coronaria a cuore battente. Particolare impegno è dedicato alla chirurgia di rimodellamento del ventricolo sinistro post infartuale con tecnica originale. Si eseguono interventi di sostituzioni valvolari mitro-aortiche, di plastica ricostruttiva della valvola mitrale, di impianto di protesi stentless aortiche. Viene inoltre eseguita la chirurgia dell’aorta ascendente e dell’arco aortico, oltre alla chirurgia vascolare maggiore. Di nuovo interesse sono la chirurgia ablativa delle aritmie e la chirurgia mini invasiva con Port Access. Nel prossimo futuro sono in programma l’impianto di device definitivo per l’assistenza ventricolare sinistra e l’impianto di cellule staminali.

Giovedì 25 marzo un’équipe di venti operatori del Policlinico di Monza ha condotto con successo il primo intervento al cuore su una neonata realizzato nella nuova struttura di cardiochirurgia pediatrica. La piccola, tre mesi di vita e quattro chili di peso, proveniva da Desio ed era affetta da una coartazione aortica. È stata dimessa il martedì successivo all’intervento. L’intervento, durato circa tre ore, ha impegnato i medici Fiore Iorio (di fianco a sinistra nella foto), Francesco Guerra, Marco Papa, Matteo Reali, Marco Cavaglià ed Ermanno Mazza, oltre a tre caposala e da un nutrito gruppo di paramedici e infermieri. La delicatezza dell’intervento sottolinea, oltre alla perizia tecnica dei medici, l’importanza di un coordinamento tra specialità pediatriche e cardiochirurgiche per affrontare situazioni di questo genere. Risulta quindi di estrema attualità il progetto di collaborazione fra il Policlinico e il San Gerardo di Monza nel campo della cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e neonatale. L’intenzione, infatti, è di dare vita nel prossimo futuro a un polo materno-infantile di natura “mista”, capace cioè di integrare strutture e risorse pubbliche e private. Il San Gerardo offrirebbe le sue specialità di ginecologia, ostetricia, diagnosi prenatale, patologia prenatale, mentre il Policlinico porterebbe in dote a tale unione la cardiologia pediatrica e le sue specialità chirurgiche pediatriche, tra cui cardiochirurugia, chirurgia, urologia e ortopedia. La collaborazione fra queste due strutture permetterebbe ad esempio a un ginecologo del San Gerardo che sospettasse una cardiopatia congenita nel nascituro, di essere supportato nella programmazione del parto e nelle fasi finali della gravidanza della sua paziente dal pronto intervento di un’unità cardiochirugica già in preallarme al Policlinico e in grado di intervenire sul piccolo paziente in caso di necessità. Si tratterebbe della prima esperienza del genere per la Lombardia, che in questo modo si doterebbe di un sistema di assistenza neonatale integrato, capace di offrire alle future mamme l’assistenza e la sicurezza per un parto sereno. Ha avuto inizio mercoledì 24 marzo il corso di cardiologia dedicato all’analisi delle prospettive derivanti dall’interazione fra cardiologo e cardiochirurgo, e in generale fra i diversi specialisti della patologia cardiologica. Il programma prevede lo svolgimento di altre quattro giornate, sempre, presso la Clinica San Gaudenzio di Novara, nei giorni 14 -15 aprile, 19 maggio e 9 giugno 2004. Il corso, presieduto dal Prof. Elio Guido Rondanelli, è stato organizzato da Cardioteam, l’équipe diretta dal Dott. Marco Diena che, sin dal 1995, individua nella necessità di una stretta collaborazione fra diversi specialisti lo strumento più efficace per prevenire e curare le malattie cardiovascolari. Il programma prevede, oltre a conferenze teoriche e discussioni sugli argomenti trattati, collegamenti audio e video in diretta con la sala operatoria, la sala di emodinamica e la terapia intensiva: ogni lezione è infatti caratterizzata da una “live presentation” dei casi clinici selezionati, con la possibilità per i partecipanti al corso di interagire in tempo reale con gli specialisti impegnati negli interventi. L’interazione tra cardiologo e cardiochirurgo nell’iter diagnostico e terapeutico è indispensabile per raggiungere standard di cura elevati. Per rendere sempre più stretta la collaborazione fra i diversi specialisti, si è pensato di presentare la sintesi di anni di attività professionale in cinque argomenti considerati di grande attualità nella patologia cardiologica: il tema della rivascolarizzazione miocardica con condotti arteriosi, la chirurgia ricostruttiva della valvola mitrale, la chirurgia della valvola aortica e dell’aorta ascendente, i nuovi aspetti nella terapia medica e chirurgica dello scompenso cardiaco, e infine lo stato dell’arte nell’angioplastica coronarica e carotidea. Il corso, riservato a 15 partecipanti, ha richiesto e ottenuto l’assegnazione, per ciascuna giornata, dei crediti formativi ECM.


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Il Gruppo Policlinico di Monza

Policlinico di Monza

Via Amati 111 - Monza Tel. 039 28101 www.policlinicodimonza.it Direttore Sanitario: Dott. Giulio Cesare Papandrea

Clinica San Gaudenzio

Via Bottini 3 - Novara Tel. 0321 3831 www.clinicasangaudenzio.com Direttore Sanitario: Prof. Ugo Filippo Tesler Nuova Casa di Cura Città di Alessandria

Via Bruno Buozzi 20 Alessandria - Tel. 0131 314500 www.nccalessandria.it Direttore Sanitario: Dott. Alfred Qalqili

Casa di Cura Santa Rita

Via dell’Aeronautica 14/16 Vercelli - Tel. 0161 2221 www.clinicasrita.it Direttore Sanitario: Dott. Salvatore Pignato

Clinica Eporediese

Via Castiglia 27 - Ivrea Tel. 0125 645611 www.clinicaeporediese.it Direttore Sanitario: Dott. Biagio Spaziante

Clinica La Vialarda

Via Ramella Germanin 26 Biella - Tel. 015 35931 www.lavialarda.it Direttore Sanitario: Prof. Gianni Bottura

Policlinico di Monza - Via Amati, 111 - 20052 Monza www.policlinicodimonza.it Ufficio Stampa e coordinamento redazionale: Planet Comunicazione - tel. 011 5083803 www.planetcomunicazione.it

Monza ~ Cardiochirurgia, Cardiochirurgia pediatrica, Neurochirurgia, Chirurgia generale, Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare, Chirurgia plastica e maxillo facciale, Terapia intensiva, Unità coronarica, Ortopedia e traumatologia, Medicina generale, Cardiologia, Urologia, Neurologia, Riabilitazione cardiologica, Riabilitazione neuromotoria, Emodinamica. Novara ~ Cardiochirurgia, Cardiologia, Emodinamica, Terapia intensiva, Ortopedia, Oculistica, Chirurgia generale, Neurochirurgia, Medicina interna, Terapia fisica, Riabilitazione e Fisiokinesiterapia.

Alessandria ~ Cardiochirurgia, Chirurgia generale, Cardiologia, Medicina generale, Ortopedia, Urologia, Oculistica, Emodinamica.

Vercelli ~ Chirurgia generale, Ortopedia, Urologia, Oculistica, Medicina generale, Terapia intensiva, Riabilitazione neuromotoria e bronco-pneumo-cardio respiratoria.

Ivrea ~ Neurochirurgia, Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare, Ortopedia, Medicina generale, Medicina riabilitativa (1° livello), Terapia intensiva, Emodinamica.

Biella ~ Chirurgia generale, Chirurgia vascolare, Cardiologia, Medicina generale, Ortopedia e Traumatologia, Urologia, Nucleo per pazienti in stato vegetativo permanente, Terapia intensiva, Emodinamica.

Anno I numero I - maggio 2004 Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 1724 del 5 marzo 2004 Direttore responsabile: Fabio De Marchi Stampa: Tipografia Gi & Gi srl - Tregasio di Triuggio (MI) Progetto grafico e impaginazione: Brunazzi&Associati, Torino Immagini: Policlinico di Monza


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