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Pippi Calzelunghe A. Lindgren
Pippi Calzelunghe
Tommy e Annika si stavano annoiando, quando all’improvviso videro uscire dal cancello della casa vicina la più curiosa bambina che avessero mai visto: era vestita in modo bizzarro e i suoi capelli color carota erano stretti in due treccioline, ritte in fuori; il naso pareva una patatina ed era tutto spruzzato di lentiggini. Sotto il naso si apriva una bocca decisamente grande, con due file di denti bianchissimi e forti. Il suo vestito era originalissimo: Pippi se l’era cucito da sola. Veramente la sua idea sarebbe stata di farlo blu, ma poi, non bastandole la stoffa, ci aveva applicato qua e là delle toppe rosse. Un paio di calze lunghe, una marrone e l’altra nera, le coprivano le gambe magre. Le sue scarpe nere erano lunghe esattamente il doppio dei piedi: gliele aveva comprate il suo papà nel Sudamerica, grandi così perché i piedi di Pippi potessero crescervi a loro agio e lei non ne aveva mai volute altre. La cosa strana era che quella bambina camminava all’indietro. «Perché cammini a quel modo?» le chiese Tommy. «Tutti in Egitto camminano così» rispose la bambina. «Questa è una bugia bella e buona» osservò Tommy. «Hai ragione… Saremo amici lo stesso, vero?». «Naturale» esclamò Tommy. E all’improvviso si rese conto che quella non sarebbe stata davvero una giornata noiosa.
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Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe, Salani