Vol 12 (1951 1953) pag 1 269

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quali egli era già esperto come membro, e poscia presidente dell'opera Bonomelli. Da parte mia e d'altri amici di Roma si cercava di promuovere quello che nel 1916 fu chiamato consorzio nazionale di emigrazione e lavoro, che poi nel 1919 ebbe il riconoscimento legale. I1 problema dell'assistenza agli emigranti e agli emigrati era allora assai sentito dai cattolici italiani; le varie iniziative, degli Scalabriniani, della Bonomelli, della Italica Gens e infine del suddetto consorzio, servirono a sviluppare la più larga opera d i assistenza emigratoria e a fronteggiare le tendenze anticattoliche, massoniche e socialiste, infiltratesi nei vari organismi governativi del tempo. A guerra finita (egli l'aveva fatta con convinzione e valore) rividi di sfuggita Jacini a Milano. Nulla gli dissi del futuro partito per i l quale mi preparavo al cimento; sperando di averlo fra i primi. Egli venne e con lui una bella schiera di amici lombardi e fu eletto deputato nel novembre 1919 fra i cento popolari, e poi nel maggio 1921 e finalmente nell'aprile 1924. Serio, colto, conoscitore pratico di agricoltura e di problemi di politica estera po. tò nel gruppo parlamentare competenza ed equilibrio. F u creduto un conservatore di destra, ma sentì i problemi sociali senza demagogie e con temperata arditezza. Ne diede prova nelle vertenze agricole della Va1 Padana (dove aveva larghe proprietà tenute modernamente) e nei lavori di varie commissioni d i partito e parlamentari allo studio della riforma agraria preparata dal ministro Micheli e poi riadattata dagli altri ministri popolari, Mauri e Bertini. Ebbi buona occasione di apprezzare l e qualità di Stefano Jacini nel mio viaggio in Germania fatto con lui nel settembre 1921 insieme ad Alcide De Gasperi, al principe Ruffo e al giornalista Francesco Bianco, morto di recente in Brasile. Fu quello u n viaggio di studio politico ed economico di notevole importanza, che agevolò il ravvicinamento dell'Italia alla Germania. Allora era a capo del governo federale il cancelliere Wirth, a capo dei sindacati cattolici il dr. Bruning, che h poi cancelliere, e i migliori nomi del centro emersi dopo l a prima sconfitta così come sono emersi dopo la seconda sconfitta Ade:

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