Vol 12 (1951 1953) pag 1 269

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AI CONGRESSISTI DELLE CASSE RURALI E ARTIGIANE DI SICILIA Cari amici, Voglio essere presente in mezzo a voi e ritornare giovane quando fra il 1895 e il 1900 mi occupai della fondazione delle casse rurali in Sicilia assistendone i primi esperimenti e i promettenti progressi. Desidero ricordare il periodo florido della collaborazione delle nostre casse con il Banco di Sicilia per lo sviluppo del credito agrario, al quale per provvide leggi fu dato incremento nel primo quindicennio d i questo secolo. Le nostre casse rurali furono spinte ad assumere imprese di coltivazione diretta delle terre prese in affitto o acquistate. Ci furono successi impensati e risultati negativi; si vide essere meglio distinguere i compiti e creare a parte le cooperative d i affittanza, acquisto, coltivazione e distribuzione d i terre. Poi vennero le crisi politiche e quelle economiche; e la raffica danneggiò molte delle tante casse cosi fiorenti. È storia vissuta, dolorosa, crudele, per molti di voi. Oggi siamo in un periodo di ripresa per le casse rurali siciliane; ne ringraziamo Dio. Occorre essere oculati nella scelta dei soci e degli amministratori; rigidi nell'amministrazione del credito; intenti a non fare infiltrare interessi particolari nell'attuazione dei fini di tali istituti basati sulla moralità e responsabilità dei soci e sulla fiducia del pubblico. Uno dei fini da cercare di conseguire deve essere la diminuzione del costo del denaro, che in Italia è molto alto, superando d i gran lunga i costi degli altri paesi civili, arrivando ad essere perfino usuraio. Comprendo le gravi difficoltà ad ottenere tale risultato, per piccoli istituti locali che si basano sulla raccolta dei risparmi e sui risconti presso le banche. I margini sono limitati per le spese ordinarie; ma pur dentro tali margini, è necessario con.


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